NUOTO Hai questo stile? 60 • marzo 2007 IL TUO CRAWL È SENZ’ALTRO GIÀ VELOCE E POTENTE. MA SEI SICURO DI NON POTER SFRUTTARE MEGLIO LA DINAMICA IN ACQUA? CON I CONSIGLI DI SUPERMAX VEDRAI CHE CAMBIAMENTO! di Alessia Vinci, con i consigli di Massimiliano Rosolino L a cadenza monotona delle bracciate rallenta il tuo ritmo? Vuoi cambiare marcia e sogni di “bucare l’acqua” come un vero campione? Questo è il momento buono per dare una bella sterzata al tuo stile! E chi meglio di Massimiliano Rosolino, lo squalo d’oro del nuoto azzurro, raffigurato nella foto a lato durante una gara, può consigliarti una serie di esercizi in grado di potenziare la tua bracciata e aumentare la velocità? Il crawl è di gran lunga lo stile più veloce e per questo è quello utilizzato, nella totalità dei casi, nelle competizioni a stile libero, da cui il nome - del tutto improprio - di “stile libero”. «Nel crawl la bracciata ha una traiettoria alternata in maniera perfetta», spiega Max Rosolino. «Quando un braccio sale, l’altro scende, in perfetta sinergia e coordinazione». La bracciata di suddivide in quattro fasi: presa, trazione, spinta e recupero. «In fase di presa, fai entrare la mano in acqua con un angolo acuto e, appena è completamente immersa, distendi il braccio, andando ad “attaccare” l’acqua. L’ingresso in acqua è con le dita e non con polso o palmo. Nella fase di trazione porta la mano sotto al corpo e fletti il gomito con un movimento a “esse”; la mano deve “prendere e spingere l’acqua sotto l’addome”. È il momento del “rollio”: effettua una leggera oscillazione della spalla per accompagnare il braccio a immergersi, quasi come se il tuo corpo fosse una vite che deve forare il muro d’acqua. La fase più importante è quella di spinta, che devi svolgere il più velocemente possibile. Dalla fase di trazione distendi e spingi braccio e mano fino a sfiorare con il pollice la coscia. È tempo di recuperare. Una volta che la mano esce dall’acqua il gomito si piega; porta il braccio avanti. Il gomito rimane nella posizione più alta possibile fino a ridistendersi completamente quando la mano rientra in acqua e inizia il nuovo ciclo di bracciata». Anche le gambe hanno la loro dinamica. «Gli arti inferiori passano per due fasi: la spinta, che avviene con la fase discendente e il recupero in fase ascendente. Quando la gamba discende flettila all’altezza del bacino, con il ginocchio leggermente piegato; quando è immersa a una profondità di 20-30 centimetri, distendila spingendo con il piede ben dritto. Con la fase ascendente la gamba riemerge (tutto il tallone esce dall’acqua); devi articolarla a livello del ginocchio e lasciare il piede nella posizione il più naturale possibile in modo tale che “oscilli”, come un pennello». Infine due parole sulla respirazione. «Falla bene, mediante la torsione del collo a destra e sinistra e tieni il viso rivolto verso il basso. Mantieni la traiettoria e coordina il movimento delle braccia con quello delle gambe, è fondamentale per la stabilità e la direzione». ■ marzo 2007 • 61 NUOTO Dal Golfo alla vasca “A secco”, in palestra, e procedi con delle sessioni specifiche che dovrai relazionare con sedute in vasca. I giorni in cui ti alleni di potenza, esegui tre serie di esercizi alla massima intensità caricando su quadricipiti, bicipiti, tricipiti, dorsali e gemelli: otto ripetizioni per la prima, sei per la seconda e quattro per la terza. È tempo di immergersi. Vai in piscina, non trascurare lo stretching prima di entrare in vasca e nuota i 25 metri, spingendo al massimo, prosegui con i 50 metri di nuoto sciolto e rilassato, senza alcuno sprint. Per un training proficuo dialoga sempre con il tuo allenatore e impegnati a eseguire tutto quello che ti viene chiesto con giudizio e concentrazione. Se è tempo di gara, devi arrivare allo start ben riposato; nelle sei settimane antecedenti la prova, esegui un allenamento che vada diminuendo gradualmente di intensità. BRACCIATA PER BRACCIATA ti migliori così 1 ( Per un corretto recupero del braccio non limitarti a portarlo fuori dall’acqua ma alza al massimo il suo gomito quando l’altro braccio, quello in spinta, è completamente allungato nell’acqua. 3 A COLPI ALTERNATI Procurati un tubo da snorkling e nuota con la testa sempre sott’acqua. In questo modo non dovrai prestare attenzione alla respirazione alternata e sarai così facilitato nell’esecuzione di questo esercizio. Devi essere concentrato sulla bracciata e soprattutto sulla posizione del palmo delle mani che devi controllare in modo accurato per compiere il movimento corretto e centrare il tuo obiettivo: spostare più acqua possibile. INSERISCI GRADUALMENTE QUESTA SERIE DI ESERCIZI NEL TUO ALLENAMENTO E IN BREVE SARAI “UNO SQUALO”. INIZIA CON 4 VASCHE ( UNA PER ESERCIZIO) DA 25 M CON 10” DI RECUPERO ; PERFEZIONANDOTI, POTRAI PASSARE A 4X50 M CON 15” DI RIPOSO. E ORA ... IN ACQUA 4 DALL’INTERNO ALL’ESTERNO CRAWL A TESTA EMERSA Fai la prima bracciata “lanciando” il braccio destro in avanti, il più lontano possibile; completa il movimento sott’acqua e comincia a richiamare e attivare l’altro braccio con lo stesso principio. Nel momento di massimo allungamento i due arti devono essere opposti uno all’altro: quando il destro è completamente disteso in avanti, il sinistro deve essere indietro, ben aderente al corpo. Esegui movimenti armonici. 2 IL TRUCCO ( LAVORA IN PALESTRA Stella del nuoto italiano e mondiale, Massimiliano Rosolino, “SuperMax” per i fan, nasce a Napoli nel 1978 da padre italiano e madre australiana. Grazie ai suoi successi, il nuoto diventa una delle discipline più seguite dal pubblico italiano. L’esordio olimpico avviene nel 1996, ai Giochi di Atlanta, dove conquista tre finali: 200 metri, 400 m e staffetta 4x200 m stile libero. I primi grandi trionfi arrivano quattro anni dopo nella “sua” Australia, ai Giochi Olimpici di Sydney 2000; SuperMax fa suo l’oro dei 200 misti (compreso il nuovo record olimpico, col tempo di 1’58”98) e l’argento nei 400 metri stile libero, in una gara all’ultima bracciata con Ian Thorpe. Ai recenti campionati Europei di Budapest 2006 Rosolino centra il titolo nella staffetta stile libero e l’argento nei 200 metri e nei 400 m sl. SuperMax, aiutato da un fisico statuario, ottiene ingaggi di ogni genere, dalla partecipazione alle più popolari trasmissioni televisive e fiction alla proposta di Tinto Brass per il film L’angelo nero. Proibito distrarsi però... Acqua ancora protagonista anche per questa stagione con i prossimi Mondiali di Melbourne (Australia) in programa dal 17 marzo al 1° aprile. Vediamoci chiaro Il design e i materiali adottati rendono questi occhialini da piscina uno strumento indispensabile nell’attività in vasca. Il modello Zoom II di Arena si arricchisce di una Fast Clip laterale per la massima praticità nella personalizzazione della regolazione. Il telaietto è morbidissimo e confortevole e le lenti sono antiappannanti e antigraffio, con guarnizioni a perfetta tenuta. Durevoli e affidabili, sono perfetti anche per l’allenamento intenso. Posiziona un galleggiante in mezzo alle cosce e tienilo stretto, così da preoccuparti solo del movimento delle gambe. Concentrati scrupolosamente sulle braccia e sulla velocità di spostamento. Stendile bene davanti a te e muovile dall’interno all’esterno e ritorno. Rivolgi il palmo delle mani nella direzione del movimento, è fondamentale per guadagnare velocità. ROTAZIONE SU TE STESSO La rotazione che assume il tuo corpo sul suo asse longitudinale, inclinandosi sull’acqua, ti aiuta a recuperare il braccio e a migliorare l’efficienza della bracciata, diminuendo i rischi di infortunio. Sfrutta questo movimento e continua a girare su te stesso senza perdere velocità: mantieni una posizione idrodinamica e parallela all’acqua, come se fossi un missile rotante. 62 • marzo 2007 marzo 2007 • 63