HIP HOP
L'hip hop è un movimento culturale nato nel 1973 (come cita anche il
rapper KRS-One). Il movimento ha probabilmente mosso i primi passi con il
lavoro di DJ Kool Herc che, competendo con DJ Afrika Bambaataa, si dice
abbia inventato il termine "hip hop" per descrivere la propria musica. Cuore
del movimento è stato il fenomeno deiBlock party: feste di strada, in cui i
giovani afroamericani e latino americani interagivano suonando, ballando e
cantando a ritmo della musica che è in 4/4. Parallelamente il fenomeno
del writing contribuì a creare un'identità comune in questi giovani che
vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione:
ogni persona era libera di esprimere i propri sentimenti con questo nuovo
metodo musicale. Negli anni ottanta/anni novanta, gli aspetti di questa cultura
hanno subito una forte esposizione mediatica varcando i confini americani ed
espandendosi in tutto il mondo. Il riflesso di questa cultura "urbana" ha
generato oggi un imponente fenomeno commerciale e sociale, rivoluzionando
il mondo della musica, della danza, dell'abbigliamento e del design.
I fattori che hanno influenzato la cultura hip hop sono complessi e numerosi.
Sebbene la maggior parte delle influenze possono essere rintracciate nella
cultura africana, la società multiculturale di New York è il risultato di diverse
influenze culturali che hanno trovato il loro modo di esprimersi all'interno delle
discipline dell'hip hop.
Ad esempio, elementi dello stile e tecniche di rapping si possono far risalire
al toasting, stile dei cantanti Jamaicani che intrattenevano le persone durante
i balli improvvisavano versi sulle tracce strumentali; oppure ai Griot dell'Africa
occidentale, musicisti viaggiatori e poeti con stile che contiene elementi che
con il tempo evolveranno nella moderna musica hip hop. Alcune di queste
tradizioni migrarono negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nei Caraibi con
lo schiavismoche portò gli africani nel cosiddetto Nuovo Mondo. Un'altra
importante influenza nell'hip hop è costituita nelle parti parlate contenute nei
dischi di musica soul e funk di musicisti come James Brown e Isaac Hayes.
Ma una delle più importanti influenze sia per la cultura che per la musica hip
hop viene dalgenere musicale giamaicano chiamato dub, che nacque come
sottogenere della musicaReggae negli anni 1960. La musica dub annoverava
tra le sue fila produttori come King Tubbyche creava versioni strumentali di
dischi reggae famosi per le esigenze dei locali da ballo e degli impianti
musicali, e che presto si accorsero di come chi ballava spesso rispondesse
meglio a particolari beat dei dischi, isolati e ripetuti, ottenuti con percussioni
intense e forti linee di basso[1]. Poco dopo, gli MC (Master of Ceremonies)
che accompagnavano la musica nei locali, iniziarono a parlare sopra le parti
strumentali dei dischi, tra questi vanno ricordati U-Roy, Dr.
Alimantado e Dillinger che diventarono popolari performer in questo
particolare genere e questa tradizione continua tuttora in quella che viene
chiamata musica Dancehall. Nel 1990, gli immigrati giamaicani portarono il
dub a New York ed iniziarono a lavorare nelle feste delle comunità, nelle piste
di pattinaggio o direttamente sulla strada. Un'altra significativa influenza
proviene dalla musica blues, particolarmente dal tipico aspetto chiamato call
and response, ovvero chiama e rispondi che sopravviveva nella tradizione
del toasting, un altro aspetto della tradizione orale intrinseco della musica hip
hop, che divenne particolarmente pronunciato nei primi anni 1990 con la
nascita dei battle (battaglie) tra Mc.
Mosse, gesti e abbigliamento subito diffuso tra i ragazzi che si erano dedicati
a questo genere di musica dei pionieri del b-boying riprendono quelli
delle gang che fra il 1990 e il 1999 proliferavano fra le comunità
afroamericane e latino americane del Bronx e successivamente in tutto il
mondo.
L’ hip hop si basa su quattro discipline principali: Il Rap, l’arte
della manipolazione del giradischi, detta il Turntablism, il B-Boyng
(conosciuto anche come Breakdance), ed infine l’ arte delle
bombolette, L’Aerosol art.
Gill Scott-Heron, i Last Poets ed altri artisti degli anni ’60, sono da
considerare come antesignani dei rappers di oggi, per il modo di
scandire i testi, per le loro tecniche vocali e per i messaggi sociali
contenuti nella loro arte. Grande influenza nell’ hip hop ha avuto
anche il maestro del Soul, James Brown, ispirando nuovi passi di
danza con allusioni sessuali e creando nuovi temi di spunto per i
testi , tratti dall’immaginario gangster. Grande ispirazione è stata
tratta anche dal Reggae, soprattutto dall’attività del giamaicano
Kool DJ Herc, e dal suo uso delle basi e del microfono per
intrattenere i partecipanti alle feste.
Grande importanza ha sul nascere e crescere dell’hip hop, anche
l’influenza africana con la sua storia, la deportazione ed il
colonialismo, ed è in questa ottica che il rapper si inserisce come
una figura simile alla figura del menestrello che canta le gesta dei
re e degli eroi popolari; in questa visione, le movenze ed acrobazie
dei ballerini hip hop vengono paragonate alle prove di iniziazione
dei giovani chiamati a diventare adulti nei villaggi, il ritmo dei
tamburi è evocato dal suono ossessionante della batteria
elettronica. I produttori del genere hip hop, compongono le basi per
i rapper con una metodologia particolare, praticando cioè un lavoro
di taglio e cucito, montando assieme e facendo coesistere,
alternando e sovrapponendo, pezzi di brani tratti dasoul, dal jazz,
dal rock e spesso anche dalla musica lirica.
Tutto ciò ha contribuito a sconvolgere l’identità del pop mondiale.
Una delle particolari innovazioni dell’hip hop, è il nascere di una
sorta di musica fatta in casa, e con l’avvento dell’house e la techno,
il funky e la disco music praticati da professionisti, vengono un po’
soppiantati. Ne’ si potrebbe spiegare la nascita delle scene trip hop
e drum’n’bass , che dall’Inghilterra stanno conquistando il pianeta,
senza il lungo apprendistato che i maggiori esponenti di questi
fenomeni hanno consumato nelle file di turntablism, rap, B-boyng e
aerosol art. I bassi costi delle apparecchiature per fare musica,
fanno si che molte case si trasformino in una sorta di piccole fonti
di produzione sonora e musicale. Sul finire degli anni ’60, le scritte
di protesta sui muri si evolvono in firme personalizzate ed in
seguito in opere d’arte, i parchi cominciano ad essere dei ritrovi
dove i dj adottano nuove tecniche nell’uso dei mixer e dei
giradischi, in maniera tale da permettere ai ballerini di trasformare i
movimenti del boogie in nuove acrobazie ed ai MC, maestri di
cerimonia, di rivolgere i propri inviti tramite il microfono. Possiamo
dire che il periodo che va dal 1969 al 1979 appartiene al circuito
della storia orale, ed a testimonianza di ciò, vi è il fatto che Kool dj
Herc, progenitore della stirpe dei dj hip hop, non ha lasciato
nessuna testimonianza discografica del suo lavoro.
Se la nascita della Universal Zulu Nation, fondata da Afrika
Bambaataa nel 1974, offre al movimento nascente la prima “casa
comune”, afrocentrica, pacifista e cosciente della propria identità,
l’arrivo del rap sul mercato discografico segna, nel settembre 1979,
un punto di non ritorno, l’atto ufficiale dell’hip hop, il primo
riferimento sicuro per una storiografia di questa cultura. Tra il 1982
e il 1984, l’hip hop cresce e diventa maturo,ed al piacere di puro
intrattenimento si aggiunge anche la denuncia sociale, e canzoni
come “The Message” di Grandmaster Flash And The Furious Five e
album come quello d’esordio dei Run-DMC, dimostrano chiaramente
di avere suoni e temi in grado di competere con prodotti rock anche
di alto livello.
E’ sempre in questo periodo che la cultura hip hop si affaccia anche
nel mercato cinematografico, ne sono l’esempio pellicole come
“Wild Style” e “Flashdance”. Nascono in questo periodo anche
nuove case discografiche specializzate nel genere come la Def Jam,
la Tommy Boy, la Priority e la Sleeping Bag, distribuite da case
discografiche maggiori, facendo si che i prodotti vengano esportati
per tutti gli stati dell’Unione. La vecchia scuola del rap offre anche
la possibilità di dare visibilità dell’hip hop anche al di fuori degli
Stati Uniti. Nel 1983 la Technics introduce il nuovo piatto
SL12000MKII, uno strumento importantissimo per i praticanti di
questa cultura. Tra il 1985 e il 1987 l’hip hop con la sua musica,
consolida le sue posizioni nel business dell’intrattenimento,
ampliando ed arricchendo la musica degli esordi con grandi dosi di
Rhythm and Blues e di Funk e dando vita a scene locali in tutto il
mondo. Nel marzo del 1987 la cima della classifica pop americana è
conquistata dal primo gruppo rap, un trio di bianchi, i Beastie Boys,
tutto ciò dopo che i Run-DMC hanno già conquistato la copertina del
“Rolling Stone”. L’hip hop diventa ormai una miniera d’oro ma
comincia anche a pagarne il prezzo; la violenza infatti comincia a
dilagare nei raduni, nei concerti e nella vita privata dei protagonisti
e rappresentanti di tale cultura.
Nell’ottobre del 1985 esce il film hip hop “Krush Groove”,
dominando le classifiche degli incassi, ma è proprio durante la p
roiezione della pellicola, che in una rissa un ragazzo perde la vita.
Tutto ciò dà il via ad una campagna denigratoria e di accusa nei
confronti del rap, ed in questo periodo iniziano a venire stampati gli
adesivi che campeggeranno sulle copertine dei dischi, recando la
scritta :”Avviso ai genitori: questo disco contiene testi espliciti”.
Anche l’utilizzo della musica altrui per realizzare le basi, comincia a
generare scontento e pesanti reazioni da parte di chi ne detiene i
diritti, e gli avvocati di James Brown e Bobby Byrd nel 1987
attaccano il duo Eric B & Rakim, colpevoli di aver utilizzato la loro
musica per il loro brano di successo: “Paid In Full”.
Lo scontro si concluderà con la sconfitta dell’hip hop. Tutti gli autori
delle basi di questo genere, da questo momento in poi si vedranno
costretti a dover denunciare i titoli e a pagarne i diritti per l’utilizzo.
La sconfitta non durerà però a lungo, ben presto infatti la grande
quantità di dischi venduti permetterà tranquillamente non solo il
pagamento di tutti i diritti e la remunerazione di qualsiasi ospite,
ma comporterà anche una rivincita morale derivante dalla
dimostrazione che grazie all’hip hop, vecchi cantanti caduti quasi
nel dimenticatoio, riacquisteranno celebrità presso le nuove
generazioni. Nella società americana la violenza purtroppo dilaga, a
causa anche del disagio sociale e alla pubblica circolazione di armi
da fuoco; a fine anni ’80, il movimento appare diviso, da una parte
una nuova generazione di artisti con base a Los Angeles (West
Coast), dove prevalgono le istanze nichiliste e gli scenari di guerra
dei Niggers With Attitude, dall’altra, una fazione opposta, a New
York (East Coast), dove il messaggio di pace e di ricerca delle
radice africane è tenuto acceso da collettivi lungimiranti come
Native Tongues e Boogie Down Productions.
Con l’uscita dell’album d’esordio dei Niggers With Attitude e la
canzone “Fuck Da Police”, che riflette lo stato delle cose nei
quartieri, si viene creando un crescendo di scontri fra rap ed
autorità, ai quali seguiranno interventi diretti dell’ FBI. Il 4 marzo
1981, sugli schermi vengono proiettate le immagini del pestaggio di
un automobilista nero da parte della polizia, e quando un anno
dopo le forze dell’ordine verranno assolte, a Los Angeles si
scatenerà una vera e propria guerriglia in cui moriranno 58
persone. Artisti come Ice Cube e Ice-T vengono indicati dalla
stampa, a causa dei loro testi, come artefici dell’ondata di odio, alla
quale seguiranno non interventi per ridurre il disagio sociale, ma
censure, campagne denigratorie, distribuzioni negate, ottenendo
come reazione il diffondersi del genere “Gangsta-rap”, ossia hip hop
dai cantilenanti toni mafiosi di cui saranno i maggiori
rappresentanti: Snoop Doggy Dogg, Coolio, Notorius B.I.G., Puff
Daddy, Tupac Shakur, Dr. Dre.
Ben presto si passerà dalle minacce ai fatti, e tra il 1996 e il 1997,
Tupac e B.I.G. moriranno uccisi dai rispettivi clan rivali. Negli anni
’90 la marijuana si trasforma in protagonista delle atmosfere di
molti dischi divenendo quasi una sorta di quinta disciplina; e
contemporaneamente si verifica una grande influenza del
movimento della Nation of Islam, con a capo Louis Farrakhan,
investendo molti settori della scena. Il 16 Ottobre 1995 la “Million
Man March” promossa da Farrakhan a Washington influenza
centinaia di dischi, interviste e dichiarazioni dei clan di entrambi le
coste, avvicinando l’hip hop all’Islam in maniera ancora maggiore.
Alla fine degli anni ’90, l’hip hop ha ormai imperi propri, come quelli
dei Fugees e del Wu-Tang Clan; il rap domina le classifiche con i
prodotti più disparati, dalle dolci e pacate rime di Lauryn Hill al neogangsta di Master P, nel periodo che va dal 1997 al 1998 i primi
posti delle classifiche americane sono per lo più detenuti da dischi
rap.
L’hip hop dilaga definitivamente nel mondo, creando delle scuole
nazionali che ne rispettano la grammatica senza rinunciare a
particolari inflessioni locali, anche italiane. Esso diventa spesso un
mezzo per interventi educativi promossi anche dagli enti pubblici
nei confronti dei ragazzi delle periferie, entra nelle università,
interrogandosi sulle proprie radici e sulla propria natura. La “old
school” ritorna quindi in voga, vecchi protagonisti tornano alla
ribalta, vengono ristampati brani storici, rielaborati da dj e gruppi
delle scene big beat e trip hop, conseguenza di tutto ciò è anche
una nuova fioritura di dance ed aerosol art; la creatività dell’hip hop
è ormai pressoché illimitata.
In questi decenni molti artisti hip hop sono diventati attori ed anche
protagonisti di spot sociali contro la violenza e l’AIDS, molti sono
stati in prigione per reati di diverso genere, c’è chi ha scritto libri e
chi è morto negli scontri fra bande rivali, proprio per questo motivo
i protagonisti dell’hip hop non godono dei medesimi privilegi delle
altre star del mondo della letteratura e della cinematografia, il loro
passato e la loro provenienza da realtà sociali lacerate pesa sulle
loro teste, ma d’altronde rinnegare le loro origini, la loro storia e la
loro formazione, vorrebbe dire tagliare la loro fonte primaria di
ispirazione e distruggere definitivamente la loro credibilità.
Le radici dell'hip hop si possono rilevare nei cosiddetti block party (feste di
quartiere) in voga negli anni 1970 a New York, e nello specifico nel quartiere
del Bronx.
Già dagli anni 1930 più di un quinto dei residenti di Harlem proveniva
dalle Indie Occidentali, ed i block party nati successivamente erano
strettamente simili alle feste giamaicane dette Sound System, solitamente
frequentate da molta gente che si accalcava nei pressi di potenti e costosi
impianti sonori portatili, spesso utilizzati per competere tra i DJ, che
successivamente aggiunsero l'elemento del toasting.
La musica rap emerse da questi block party dopo che Dj Kool Herc ebbe
l'idea di isolare pezzi di canzoni dove erano presenti solo percussioni
(detti breakdown) o momenti particolarmente apprezzati tra i ballerini ed i
frequentatori delle feste (breaks). Successivamente i giovani afroamericani
del Bronx iniziarono a ballare su questi breaks, da cui il nome di Bboys (e Breakdance); parallelamente anche i cosiddetti MC iniziarono a
parlare sopra questi "ritagli" di musica, ripetuti grazie alla tecnica di Beat
juggling; in Giamaica, un simile stile musicale chiamato dub si sviluppò dal
medesimo concetto di isolamento e ripetizione dei break. Tuttavia,
« "most rappers will tell you that they either disliked reggae or were only
vaguely aware of it in the early and middle '70s."
"molti rapper vi diranno di avere antipatia per il reggae o solo una vaga
conoscenza del genere all'inizio ed a metà degli anni '70" »
(Toop, 1991)
Le condizioni storiche che contribuirono alla nascita dell'hip hop
Le ragioni della nascita dell'hip hop sono complesse. Forse la più importante
è il basso costo di esercizio: l'equipaggiamento era relativamente economico
e virtualmente chiunque poteva improvvisarsi MC sui beat più popolari del
momento. Gli MC dovevano essere creativi, accoppiando
rime nonsense (prive di senso) e prese in giro di amici e nemici come nello
stile del toasting giamaicano, oppure recitare dozens, in uno scambio di
battute spiritose. Gli MC potevano esibirsi ai block party senza bisogno di
dischi a supporto, facendo così dell'hip hop una forma di musica folk. Le
abilità necessarie per creare musica hip hop venivano insegnate
informalmente da musicista a musicista, piuttosto che in costose lezioni di
musica.
A Washington, il go go emerse come reazione alla musica disco, e
successivamente mescolato all'hip hop durante l'inizio degli anni 1980,
mentre la musica elettronica faceva lo stesso, sviluppò la house a Chicago e
la techno a Detroit.
La storia
I primi tempi dell'hip hop furono caratterizzati da una divisione tra fan e
detrattori della disco music. In entrambi i sensi, è incontestabile che la disco
abbia avuto effetti sulla musica e sulla cultura hip hop, dato che il primo disco
rap commerciale fu Rapper's Delight della Sugarhill Gang nel 1979, era a
livello delle produzioni disco, con un utilizzo di beat funk, fino allo
sfruttamento del mezzo televisivo per mezzo di abbigliamento, ballo ed altri
effetti, tutti associabili anche alla disco music.
Minimalismo
Il minimalismo - e più significativamente il minimalismo elettronico - ricorse ad
una tranquilla e metodica (ed a volte organica) rimozione della vasta serie di
ornamenti presenti sia nella musica popolare che in quella classica,
spianando la strada alla scoperta di nuovi ritmi, tale è il senso del titolo
dell'album Autobahn deiKraftwerk.
Dal 1977 al 1982 sulla radio WGPR, e successivamente per tre anni
su WJLB, Charles Johnson, meglio conosciuto come Electrifying Mojo, un DJ
radiofonico diDetroit che presiedeva alla Midnight Funk Association, mise in
onda un programma che diede speciale attenzione al gruppo minimalista
elettronico tedesco dei Kraftwerk. Pescando Autobahn tra i dischi scartati
dalle stazioni in cui aveva precedentemente lavorato, poco dopo acquistò
anche una copia di Trans Europe Express, quando nel 1981 uscì
l'album Computer World, Mojo trasmise tutti gli album tutte le notti, creando
un effetto durevole sugli ascoltatori.
Ghetto DJs
I DJ del ghetto trovarono terreno fertile nella sperimentazione. Una
generazione che si rifiutò di rimanere in silenzio davanti alla povertà urbana,
giovani con pochi soldi ma ricchi di immaginazione, capaci di forgiare un
nuovo stile semplicemente con pezzi di ricambio.
Aspetti socioeconomici urbani
Assieme ai costi ridotti, eventi politici e sociali accelerarono ulteriormente la
nascita e la crescita dell'hip hop. Nel 1959, la Cross-Bronx Expressway fu
costruita attraverso il cuore del Bronx, la grande arteria di comunicazione
costrinse molti della classe media bianca a spostarsi, e causò
disoccupazione diffusa tra i rimanenti abitanti di colore, per l'abbattimento di
magazzini e fabbriche presenti sul tracciato della strada. Negli anni '70 la
povertà era dilagante. Quando furono costruiti più di 15.000 appartamenti a
Co-op, nella zona Nord del Bronx nel 1968, gli ultimi superstiti della classe
media fuggirono dalla zona, rimasta alla mercede di gang composte da neri o
latinoamericani, divenute potenti nell'area.
Stili precedenti che hanno contribuito all'hip hop
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Griot dell'Africa Occidentale
Spiritual ed altre forme di musica cristiana, così come i sermoni dei
ministri protestanti
Quella che in inglese viene definita Voice instrumental music, ovvero
utilizzo della voce per creare musica, senza l'utilizzo di parole e con un
frequente uso dionomatopee, di lunga tradizione nella musica di tutto il
mondo, tanto che in alcuni casi si ipotizza che tale pratica si antica quanto
la civiltà umana
Scat, utilizzo della voce per imitare strumenti musicali
Toasting, intrattenimento tradizionale di origine afroamericana e
caraibica, consistente le racconto di lunghe e rimate storie di grandi eroi,
tra gli esecutori di ricordare Stagger Lee e Jack Johnson assieme ad altri
(vedi dub)
Dozen (o Dirty dozen), scambio di unsulti in rima.
Quello che in inglese viene chiamato "Signifying Monkey", una lunga
serie di storie in rima, dove la più debole scimmia trionfa infine sui più forti
animali della giungla
talking blues, reso popolare da Woody Guthrie, John Lee Hooker ed
altri, consiste in una parlata in rima con divagazioni ironiche ai danni del
pubblico.
Poeti di proto-rap noti neitardi anni '60 e primi anni '70, come Gil ScottHeron ed i Last Poets
Il gioco del salto della corda, accompagnato da rime come:
One bright day in the middle of the night,
Two dead boys got up to fight.
Back to back they faced each other,
drew their swords and shot each other.
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Vocalese tipico del jazz, ed il Doo wop pop/R&B, che utilizzavano la
voce per imitare un'intera band (come i Mills Brothers).
U.S. Male, una canzone registrata da Elvis Presley nel 1967, che è
considerata un prototipo del rap.
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