Riesame della Direzione e Bilancio SA8000 2012 2 Santa Maria di Negrar, 02/09/13 3 Indice 1) INTRODUZIONE A) CERTIFICAZIONI B) BILANCIO SA8000 Pag. 4 Pag. 4 Pag. 5 C) IDENTIFICAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE (STAKEHOLDER) E DELLE LORO ASPETTATIVE Pag. 5 2) POLITICA AZIENDALE Pag. 7 3) VISITE ISPETTIVE Pag. 10 4) SISTEMA HACCP Pag. 14 5) NON CONFORMITA’ AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE Pag. 15 6) RECLAMI Pag. 22 7) VALUTAZIONE FORNITORI Pag. 28 8) SODDISFAZIONE DEI CLIENTI Pag.33 9) REPORT DEL RESPONSABILE DEL PERSONALE Pag. 39 10) ANALISI COMPARATA ANDAMENTO DEL SETTORE Pag. 43 11) OBIETTIVI PREGRESSI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO Pag. 45 12) REQUISITI DI RESPONSABILITA’ SOCIALE Pag. 53 5.1) LAVORO INFANTILE Pag. 53 5.2) LAVORO OBBLIGATO Pag. 54 5.3) SALURE E SICUREZZA Pag. 54 5.4) LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE E DIRITTO ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA Pag. 66 5.5) DISCRIMINAZIONE Pag. 66 5.6) PRATICHE DISCIPLINARI Pag. 71 5.7) ORARI DI LAVORO Pag. 72 5.8) RETRIBUZIONI Pag. 74 6) SISTEMI DI GESTIONE Pag. 76 6.1) POLITICA Pag. 76 6.2) RIESAME DELLA DIREZIONE E COMUNICAZIONE INTERNA Pag. 76 6.3) RAPPRESENTANTI DELL’AZIENDA Pag. 77 6.4) PIANIFICAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE Pag. 78 6.5) CONTROLLO DEI FORNITORI/SUBAPPALTATORI E SUBFORNITORI Pag. 78 6.6) PROBLEMATICHE ED AZIONI CORRETTIVE Pag. 80 6.7) COMUNICAZIONE ESTERNA Pag. 80 6.8) ACCESSO ALLA VERIFICA E REGISTRAZIONI Pag. 81 6.9) APPROVAZIONE DEL BILANCIO SA8000 Pag. 81 7) OSSERVAZIONI E COMMENTI Pag. 82 13) RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL BILANCIO Pag. 83 I colori dello sfondo dei titoli di paragrafo identificano: 1. azzurro: paragrafi dedicati ai sistemi integrati, salvo la SA8000; 2. verde: paragrafi contenenti anche informazioni relative alla SA8000; 3. rosa: paragrafi della Relazione di Gestione allegata al Bilancio 2008 4 1) INTRODUZIONE Dopo un 2011, che ha visto Casa Vinicola Sartori nell’ambito di una situazione di crisi del mercato mondiale e ad altissima concorrenza, con una conseguente limitazione nella crescita del fatturato al 10% circa, il 2012 ha mostrato una ripresa nella produzione quantificabile con un incremento della stessa del 5%. L’impianto di imbottigliamento nonostante l’uso sempre più frequente delle chiusure “tipo stelvin” e dei cambi formato, ha aumentato le proprie performances rispetto a quelle del 2011 (di seguito verrà reso graficamente tale andamento). A) CERTIFICAZIONI Soddisfacenti sono stati i risultati sia sul piano della qualità del prodotto, che su quello della gestione qualità, come dimostrano gli esiti delle visite ispettive dell’Ente di Certificazione. Casa Vinicola Sartori è attualmente certificata secondo i seguenti standard: 1. IFS Versione 5 2. GSFS Versione 5 3. SA8000:2008 E’ inoltre autorizzata alla produzione di vini da uve biologiche secondo: 1. le normative dell’Unione Europea; 2. le normative USA (NOP) L’Alta Direzione, pur nella convinzione dell’importanza di questi temi, ha prorogato al 2013/14 l’obiettivo di adeguamento del Sistema di gestione allo standard ISO 14.000 ed il conseguente ottenimento della relativa certificazione (Adm1: Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione) e, pur avendo ottemperato alle previsioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori (D.lgs 81/08), anche la certificazione secondo lo standard OHSAS 18.001 (Adm: Adeguamento allo standard OHSAS18.001 e raggiungimento relativa certificazione), sarà un obiettivo per i prossimi anni, anche perché tali certificazioni sono strettamente connesse all’ambizioso progetto di adozione di un modello 231 aziendale (Adm: adozione di un modello 231 aziendale) Importantissimo risultato, dopo il suo ottenimento all’inizio del 2008, è quello del rinnovo della certificazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa SA8000 (inizio 2012). Ulteriore impegno sarà quello di integrare l’attuale Sistema di gestione, con le procedure e i documenti previsti dagli standard in materia di ambiente e salute e sicurezza dei lavoratori. L’azienda, a decorrere dall’inizio del 2013, ha deciso di rinunciare alla certificazione ISO 9001, pur rimanendo organizzata secondo tale standard, in quanto il sistema è ormai sufficientemente maturo e rodato, e le sue componenti principali, grazie all’integrazione applicativa dei vari standard, vengono comunque verificati nel corso di altri audit. 1 Adm, acronimo di “Ambito di miglioramento”, indicherà in seguito nel testo la proposta di includere fra gli obiettivi di miglioramento per il 2011 alcune particolari attività. 5 Per questa ragione il presente report, tradizionalmente dedicato ai soli aspetti di gestione della qualità e del sistema igienico, dal 2009, comprende anche le tematiche di responsabilità sociale: è un importante esperimento di integrazione, e le informazioni contenute saranno relative a quanto fatto fino ai primi mesi del 2013. B) BILANCIO SA8000 Nel testo di seguito, verranno evidenziati con titoli a sfondo verde, i paragrafi rilevanti per la compilazione di un Bilancio SA8000 aziendale: agli ispettori, in sede di verifica per la certificazione, verrà fornito l’intero documento composto da: 1. Riesame della Direzione dei Sistemi integrati; 2. Parti specificamente dedicate alla SA8000; 3. Relazione di gestione, facente parte del Bilancio 2012 In modo che possano avere un quadro, il più possibile completo, della nostra azienda. La struttura a paragrafi permetterà poi di estrapolare agevolmente, un documento più stringato e mirato, da diffondere fra gli stakeholders di riferimento, relativo ai soli aspetti di responsabilità sociale. Tale documento è lo strumento di cui Casa Vinicola Sartori Spa (di seguito anche “Sartori Spa”), ha deciso di dotarsi con lo scopo di fornire agli Stakeholder e a chiunque sia interessato, un mezzo sintetico di: Evidenza del rispetto dei singoli requisiti della Norma SA8000 adottata in azienda; Relazione sulle prestazioni “sociali” dell’azienda e sul loro miglioramento continuo, in merito ai contenuti dell’SA8000. La redazione del Bilancio SA8000 ha cadenza annuale, così da evidenziare l’andamento temporale dei parametri interni presi in considerazione e del loro eventuale confronto con i valori medi settoriali di riferimento. Il presente Bilancio SA8000 è sottoscritto dal Legale Rappresentante di Sartori Spa e dal Rappresentante dei Lavoratori per l’SA8000, ed è reso disponibile agli Stakeholder ed al pubblico attraverso: La sua pubblicazione sul sito internet aziendale; La distribuzione cartacea o elettronica del documento a una selezione di Stakeholder. Il Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale sarà inoltre, integrato totalmente con gli altri sistemi di gestione aziendali. C) IDENTIFICAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE (STAKEHOLDER) E DELLE LORO ASPETTATIVE La Sartori Spa ha individuato le seguenti parti interessate (stakeholder) alle proprie prestazioni sui temi della Responsabilità Sociale d’Impresa. Stakeholder interni Azionisti Dipendenti e collaboratori; Rappresentanze sindacali interne Management 6 In relazione a questi, le aspettative attese come risultato della adozione della norma SA8000 possono così essere sintetizzate: Preservare la credibilità e la reputazione dell’Azienda, allo scopo di dare evidenza oggettiva del rispetto dei diritti umani dei lavoratori, mediante un sistema di gestione della responsabilità sociale, con il fine di confermare la reputazione dell’Azienda; migliorare i rapporti con le istituzioni facilitando le relazioni con gli Enti deputati al controllo di specifici adempimenti (previdenza, assistenza, controllo della sicurezza); facilitare il dialogo aziendale ed il confronto con le Rappresentanze dei lavoratori; migliorare il clima aziendale, tramite una maggiore tutela dei lavoratori e il coinvolgimento degli stessi nel raggiungere degli obiettivi di miglioramento delle condizioni di lavoro. Stakeholder esterni Fornitori; Clienti; Le organizzazioni sindacali territoriali; Pubblica Amministrazione ed Enti di Controllo; Partner (del gruppo o consorziati); Consumatori; Organizzazioni non governative. Le aspettative degli Stakeholder esterni, seppur variegate e dipendenti dai ruoli specifici che ognuno di essi assume, possono essere sintetizzate nella consapevolezza di interagire con una azienda la cui attenzione alla Responsabilità Sociale è manifesta, certificata da organismi indipendenti e continuamente dimostrata tramite il presente Bilancio SA 8000. Infine, tutte le parti interessate possono contribuire al Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale comunicando mediante il questionario posto in allegato: Segnalazioni nel merito rispetto alle prestazioni sociali; Segnalazioni sulla chiarezza e sul metodo espositivo utilizzato nel bilancio sociale stesso. 7 2) POLITICA AZIENDALE La Politica aziendale riportata in seguito, è stata rivista alla fine del 2009, tenendo conto delle esigenze derivanti dalla necessità di integrazione dei sistemi di gestione aziendali, ed in particolare dello standard SA8000. La politica dovrà essere adeguata, nel corso del 2013, a seguito della rinuncia alla certificazione ISO 9001, ed all’adozione del modello di gestione 231 (Adm: adeguamento della politica aziendale a seguito della rinuncia alla certificazione ISO 9001, ed all’adozione del modello di gestione 231): POLITICA AZIENDALE CASA VINICOLA SARTORI SPA Casa Vinicola Sartori SPA ha sempre ritenuto che il fondamento del successo commerciale fosse da ricercare nella qualità dei propri prodotti e nella soddisfazione delle parti interessate. Con la presente dichiarazione, la Direzione intende stabilire i principi fondamentali che permettano il pieno raggiungimento di questi obiettivi, nel rispetto della normativa cogente. Per questo saranno monitorati e valutati il grado di soddisfazione delle parti interessate, sia interne che esterne, individuando le aree di miglioramento, e garantendo nel tempo il livello di soddisfazione atteso, nel costante adeguamento all’evoluzione normativa, al contesto in cui l’azienda opera, ed ai rischi ad esso connessi. Fondamentale è stata reputata l’implementazione di un Sistema di Gestione Integrato: conforme agli standards: ISO 9001:2008 che stabilisce i requisiti per l’implementazione di un sistema qualità, quale strumento di gestione, necessario alla conduzione Aziendale per assicurare che i requisiti stabiliti dalle norme cogenti o richiesti dal cliente siano recepiti e rispettati nella realizzazione del prodotto, associandolo ad un completo livello di servizio e d’informazione la certificazione non è stata rinnovata, in quanto, altri standard internazionali, GSFS risultano, più specifici del nostro settore. GSFS Global Standard for Food Safety e IFS International Food Standard che stabiliscono i requisiti di un sistema di controllo dei rischi igienico-sanitari SA 8000:2008 che stabilisce i principi per il rispetto dei diritti ed il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, nella conduzione Aziendale e lungo la catena di fornitura che dia pieno adempimento alle normative in tema di: Sicurezza del consumatore ed igiene nella produzione agro-alimentate, ispirandosi ai principi del sistema HACCP, e tenendo costantemente conto della normativa nazionale ed internazionale in materia; Sicurezza dei lavoratori, seguendo ed aggiornando il proprio sistema in base ai dettami relativi alla prevenzione e protezione dei lavoratori stessi; 8 Tutela della privacy Tutela ambientale e che prenda in considerazione, in un più vasto ambito di miglioramento gli standard: ISO 14.001:2004: che stabilisce i requisiti per l’implementazione di un efficace sistema di gestione ambientale OHSAS 18.001:2007 che stabilisce i requisiti per l’implementazione di un efficace sistema di gestione delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori Inoltre, la Direzione s’impegna a rispettare e soddisfare: tutti i requisiti degli standard di riferimento (ISO 9001, BRC ed IFS, SA 8000) standards di settore prevalenti le Convenzioni e le Raccomandazioni emesse dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) la Dichiarazione Universale dei diritti umani le convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e per eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne tutte le Leggi Nazionali ed Internazionali in materia di Lavoro, ivi inclusi il D. Lgs. 81/08 relativo alla sicurezza sul posto di lavoro e il D. Lgs. 196/03 in materia di riservatezza dei dati personali, TU Ambiente Qualora diverse fonti contenessero previsioni diverse relativamente alla stessa materia, verrà applicata la norma più favorevole per i lavoratori. La concreta implementazione di un sistema integrato, ed il miglioramento continuo dell’azienda, sono possibili solo se l’intera organizzazione di Casa Vinicola Sartori: 1. condivide i contenuti ed è coinvolta nella realizzazione pratica di quanto dichiarato nella presente Politica; 2. ha ben chiara la definizione dei ruoli e delle linee di comunicazione tra i vari responsabili di funzione; 3. Provvede al coinvolgimento di fornitori, appaltatori e sub-fornitori: a. richiedendo loro anche un impegno formale nel rispetto e nella promozione dei valori contenuti nella norma SA8000; b. effettuando un attento monitoraggio delle caratteristiche qualitative delle materie prime, dei materiali e dei servizi acquistati; e la Direzione, in particolare, provvede: 1. alla nomina di un Rappresentate che abbia delega per l’implementazione dell’intero sistema di gestione integrato; ne consegue il compito d’individuare le azioni relative al suo mantenimento, verifica e continuo miglioramento, anche attraverso la definizione dei documenti operativi e delle relative registrazioni; 2. al mantenimento di un ottimale clima Aziendale: a. nel costante mantenimento e miglioramento delle condizioni dell’ambiente di lavoro, per quanto riguarda il rispetto dei requisiti d’igiene e salubrità del prodotto, di salute e sicurezza degli operatori, e del proprio impegno in tema di Responsabilità Sociale; 9 b. attraverso la messa a disposizione di tutte le risorse materiali e formative ai propri collaboratori; 3. individuati i processi primari e di supporto necessari alla conduzione aziendale, si impegna a monitorare sistematicamente l’efficacia di quelli primari per il raggiungimento degli obiettivi di performances, stabiliti grazie all’individuazione di opportuni indicatori. Oltre che su tali indici, la Direzione stabilirà i propri obiettivi di miglioramento in base: 1. alle richieste delle parti interessate; 2. ai risultati dell’analisi dell’andamento del Sistema di Gestione Integrato svolta durante il riesame; 3. alle evoluzioni normative; 4. ai piani di aggiornamento o ai progetti che intende sviluppare; 5. ai risultati degli audit interni ed esterni; 6. alle esigenze del mercato; 7. al proprio codice di comportamento ed ai valori aziendali di riferimento La Direzione, si impegna infine, durante il Riesame annuale del sistema integrato a: 1. valutarne l’adeguatezza, e l’eventuale opportunità d’evoluzione, anche considerando gli sviluppi delle dinamiche socio-economiche e normative, per garantire all’Azienda la possibilità di mantenere, attraverso la costante innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, un ruolo di primaria presenza sullo scenario internazionale; vagliare la presente Politica, per garantirne la continua attualità ed il miglioramento. 10 3) VISITE ISPETTIVE Nel corso del 2012 sono state numerose le visite, anche di tipo tecnico, svolte dai clienti, che spingono sempre più l’Azienda verso un’ottica di eccellenza nel mantenimento del buono stato delle infrastrutture, dell’ordine e dell’igiene. Importante novità è rappresenta dal fatto che l’azienda, pur decidendo di rimanere strutturata ed organizzata secondo lo standard ISO 9001, ha deciso di rinunciare alla relativa certificazione. Quanto alle ispezioni svolte dagli enti di certificazione, sono da considerarsi inerenti al 2012, anche se svolte all’inizio del 2013 Certificazioni BRC o, più propriamente, GSFS e IFS: queste due certificazioni devono essere rinnovate annualmente; l’audit ha portato alla riconferma di entrambe: il GSFS con “Grado A” e l’IFS con livello “Higher”, cioè i più alti. Questi prestigiosi risultati, oltre a costituire una leva di marketing importante per i canali GD e DO europei, sono un riconoscimento implicito della bontà ed adeguatezza dei nostri sistemi di gestione dell’igiene e della Qualità. I rilievi relativi a questi standards: Conseguentemente all’aumentato impegno nel campo della produzione di vini da uve biologiche, e del buon successo dei prodotti a marchio Mont’Albano, sono stati effettuati altri due audit di conformità agli standard di produzione comunitari e nazionali da parte del CCPB. Tutti gli audit hanno avuto esito positivo. Nel corso del 2012 non sono state effettuare viste ispettive presso fornitori. Le visite ispettive interne, il cui piano per il prossimo anno è riportato di seguito, hanno evidenziato una buona comprensione generale dei principi della qualità, senza che sia stata riscontrata alcuna NC grave. Il piano è valido, in linea di massima, sia per la sede di Santa Maria, sia per quella logistica di Arbizzano; qualora una funzione fosse presente in entrambi gli stabilimenti, l’audit verrà ripetuto: 11 Matrice delle visite ispettive interne Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre DIR COME COMI MK ACQ DT AMM RAQ RSE RSI RAP CVS MPF MAN LAB Produz SA8000 SSL Piano approvato dalla DIR in data ______________________ Firma PER 12 4) SISTEMA HACCP Il sistema igienico ha mostrato la propria maturità, oltre che con il successo ottenuto in sede di visita, visti i rilievi volti soprattutto al suo miglioramento, anche con l’assenza di NC ad esso legate durante l’anno; si farà comunque tesoro delle osservazioni degli ispettori per migliorarne ulteriormente l’efficienza. 13 5) NON CONFORMITA’, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Qui di seguito delle tabelle che riassumono, per quadrimestri, le non conformità registrate nel 2012. Analizziamo innanzi tutto il Grafico 1 relativo all’andamento del numero delle NC dal 1998 al 2012: il numero di NC è leggermente diminuito dalle 64 del 2011, alle 60 di quest’anno. 14 Il numero delle NC per litri spediti è aumentato (si veda il grafico che segue); si può comunque notare, che la linea di tendenza sviluppata sul totale delle NC in entrambi i grafici ha inclinazione negativa, sottolineando la generale evoluzione verso un continuo miglioramento, ottenuto in un percorso più che decennale. 15 NC Gennaio/Aprile 2012 NC Maggio/Agosto 2012 Conteggio di NC Conteggio di NC CAT NC FORNITORE BOTTIGLIE 3 ETICHETTE TAPPI PROCESSO Totale Totale complessivo Totale Conteggio di NC CAT NC FORNITORE BOTTIGLIE 9 3 CARTONI 4 9 ETICHETTE 2 8 LOGISTICA PRODOTTI ENOLOGICI 1 LOGISTICA 2 ERRORE 1 PULIZIE 2 TAPPI 4 N/A 1 TAPPI 2 VIGILANZA 1 VINO 1 FORNITORE Totale PROCESSO NC Settembre/dicembre 2012 CAT NC FORNITORE BOTTIGLIE 5 4 ETICHETTE 1 2 10 FORNITORE Totale PROCESSO PROCESSO Totale PRODOTTO Totale 22 MANCATO RISPETTO PR PRODOTTO 1 FORNITORE Totale 1 PROCESSO 1 PRODOTTO Totale 1 Totale complessivo 24 23 ERRORE MANCATO RISPETTO PR PROCESSO Totale PRODOTTO PRODOTTO Totale Totale complessivo Totale 1 1 2 ETICHETTE 1 1 26 16 Un grafico per evidenziare l’andamento delle NC nei quadrimestri: Alcune osservazioni favorite dai Grafici, con un raffronto 2011/2012 ed una più approfondita analisi delle singole categorie: 17 a. NC di fornitore: anche se l’andamento di questo tipo di NC nel tempo è estremamente incostante, possiamo notare che il numero dei reclami formalizzati è leggermente aumentato; in particolare sono aumentate le contestazioni relative alle bottiglie, ai tappi stelvin e ai trasporti. La misura correttiva adottata in modo più ricorrente è stata quella della sensibilizzazione, nonostante il maggiorn numero di bottiglie spedite; del fornitore, strumento di miglioramento reciproco; al ripetersi delle NC, si è provveduto alla diminuzione dell’ordinato o alla sospensione delle forniture, la cui produzione è stata affidata di volta in volta a partner più efficienti; b. NC di processo: si è provveduto ad una elencazione più dettagliata dei motivi di errore, per meglio evidenziarne le cause; il numero totale di queste NC è stato quasi dimezzato rispetto all’anno precedente, nonostante il maggiorn numero di bottiglie spedite; c. NC di prodotto: sebbene storicamente questo genere di problemi non sia mai stato particolarmente rilevante per la nostra realtà, a seguito della scelta di elencare i reclami isolati di singoli clienti fra le segnalazioni, il numero di queste NC è aumentato a causa di una più dettagliata registrazione ; d. NC di sistema: tale tipologia si è azzerata, anche a seguito della progressiva maturazione del sistema. PIVOT ANNO 2011 Conteggio di NC CAT FORNITORE NC ABBIGLIAMENTO ANTINFORTUNISTICO BOTTIGLIE CAPSULE CARTONI ETICHETTE MACCHINARI PASTI PERSONALE prodotto SCAFFALI STELVIN FORNITORE Totale PROCESSO CARTONI CONFEZIONAMENTO ETICHETTE PROCESSO Totale PRODOTTO ETICHETTE prodotto TAPPI PRODOTTO Totale SISTEMA SISTEMA SISTEMA Totale Totale complessivo PIVOT ANNO 2012 Totale 1 11 1 12 9 2 1 1 1 5 2 46 1 7 1 9 1 2 2 5 1 1 61 Conteggio di NC CAT FORNITORE NC BOTTIGLIE CARTONI ETICHETTE LOGISTICA PRODOTTI ENOLOGICI PULIZIE TAPPI VIGILANZA VINO FORNITORE Totale PROCESSO ERRORE MANCATO RISPETTO PR N/A PROCESSO Totale PRODOTTO ETICHETTE PRODOTTO PRODOTTO Totale Totale complessivo Totale 17 4 9 11 1 2 7 1 1 53 2 2 1 5 1 1 2 60 All’inizio del 2009 è stato modificato sia il sistema di raccolta delle NC/reclami, che il modulo utilizzato, nell’ottica di integrazione di tutti i sistemi di gestione implementati (qualità, sicurezza dei lavoratori, etica, privacy, igiene, ambiente). Oltre alla tradizionale raccolta diretta tramite segnalazione dei dipendenti, o da parte dei clienti, in particolare per i reclami, sono state messe a disposizione in azienda delle cassette per l’effettuazione di “rilievi anonimi”, ed è stato creato nel modulo uno spazio, nel quale evidenziare a quale “area di gestione” appartengano non conformità e reclami. L’utilizzo delle cassette per le segnalazioni non è stato massiccio, ma ha permesso di effettuare dei rilievi e di raccogliere dei suggerimenti; è anche vero, ed è comprensibile, che in un’azienda con meno di 50 dipendenti, una segnalazione abbastanza circostanziata porti 18 all’identificazione quasi sicura di chi l’ha formulata, e che quindi lo strumento perda parte delle proprie peculiarità. Quanto alle AP (si veda elenco a seguire), il loro impiego è stato equivalente a quello del 2011, ed è stato connesso non solo all’utilizzo “in prova” di nuovi documenti, ma anche a vere e proprie azioni di miglioramento. Si consideri, per altro, che non vi sono enormi ambiti di miglioramento per un sistema ormai maturo come quello in esame; come già sottolineato più sopra, l’integrazione di nuovi sistemi di gestione, potrebbe portare ad un più frequente utilizzo di questo strumento. 19 6) RECLAMI I grafici seguenti rappresentano l’andamento dei reclami dal 2002 al 2012, sia numericamente, che indicizzati al numero di litri spediti: 20 21 Il numero dei reclami è leggermente diminuito negli ultimi tre anni. Si riconferma la forte inclinazione negativa rispetto ai litri spediti che indica come le rimostranze siano tendenzialmente diminuite rispetto alle quantità di prodotto venduto nel periodo considerato. Il grafico qui di seguito, mostra l’evoluzione dei reclami negli ultimi 4 anni: Pivot reclami 2009 Conteggio di NC NC Totale Er Sped (M) 6 Trasporti 2 Er Sped (O) 2 Er Linea 1 Er Lav manuali 2 Altro 1 Vino 1 Totale complessivo 15 Pivot reclami 2010 Conteggio di NC NC Totale Er Sped (M) 10 Trasporti 1 Er Sped (O) 2 Er Linea 1 Er Lav manuali 1 Altro 3 Vino 1 Prodotto terzi 1 Progettazione 1 Tappi 1 Etichette 1 Totale complessivo 23 22 Pivot reclami 2011 Conteggio di NC NC Totale Er Sped (M) 2 Trasporti Er Sped (O) 2 Er Linea 2 Er Lav manuali Altro Vino 1 Prodotto terzi 3 Progettazione 2 Tappi 2 Etichette 1 Totale complessivo 15 Pivot reclami 2012 Conteggio di NC NC Totale Er Sped (M) 1 Trasporti 1 Er Sped (O) 1 Er Linea Er Lav manuali Altro 1 Vino Prodotto terzi 1 Progettazione Tappi Etichette 3 Totale complessivo 8 Il danno economico causato dai reclami è stato quantificato circa 1265 euro dove la maggior parte del costo è stato sostenuto dai fornitori, in quanto ad essi sono imputabili. E’ stata effettuata, come negli ultimi anni, la compilazione di un foglio elettronico per la gestione delle segnalazioni minori ricevute, in modo da poter velocemente confrontare le informazioni e stabilire se fra esse vi siano dei legami che lascino presupporre problemi più seri. 23 7) VALUTAZIONE FORNITORI Fornitori MP La tabella riassuntiva dei risultati della valutazione dei fornitori di materia prima elaborata da DT è riportata di seguito, mentre la sua trattazione è stata svolta in forma orale nel contesto dell’annuale relazione del responsabile sull’attività dei settori di propria competenza. 24 Materiali sussidiari Anche quest’anno è possibile raffrontare i risultati ottenuti dai fornitori nel corso delle ultime tre annate (tabella seguente), con l’utilizzo di un semplice indicatore grafico, le due o le tre stelle, per indicare che per il secondo o terzo anno consecutivo, il fornitore ha ottenuto un punteggio pieno, merito che non sarebbe stato evidenziato dal simbolo”=” che indica una performance in linea con quella dell’anno precedente. Quanto poi ad un raffronto dei risultati del 2012 con quelli del 2011: - bottiglie: la situazione non è particolarmente positiva, considerando il generale peggioramento delle performances dei principali fornitori; dovrà essere intrapresa un’azione di sensibilizzazione da parte dell’ufficio acquisti, per riportare su livelli più alti le forniture (Adm: sensibilizzare i fornitori di bottiglie per migliorarne le prestazioni); - Tappi: la situazione è positiva, con alcune punte d’eccellenza; il fornitore XXXX è stato dismesso a causa delle cattive prestazioni, e XXXX, visti i numerosi problemi causati, e la mancanza di effettive azioni per risolverne le cause, verrà sostituito da altro fornitore. (Adm: sostituire il fornitore di tappi a vite XXXX). - Etichette: soddisfacenti le prestazioni di alcuni fornitori storici, XXX migliora qualitativamente e aumenta notevolmente i volumi a scapito di XXX/ XXX - Cartoni: miglioramento significativo da parte del fornitore storico XXX; introduzione di nuovi fornitori a cui verranno progressivamente assegnati volumi crescenti se saranno in grado di garantire standard qualitativi soddisfacenti; risultati non soddisfacenti di XXX, i cui volumi sono quindi in calo. - Altri: generalmente buoni i risultati dei fornitori di capsule e coadiuvanti. L’introduzione della figura del Buyer Unico per l’intero Gruppo Collis sembra dare risultati apprezzabili nella gestione dei fornitori intragruppo. Categoria VETRI Nome fornitore Andamento LQA Consegne ** ** TAPPI *** *** Giudizio 2012 SUFF SUFF SUFF Giudizio Giudizio 2011 2010 OTTIMO SUFF OTTIMO OTTIMO OTTIMO OTTIMO 87.6 88.88 88.73 250 9 316 100 1 OTTIMO OTTIMO 100 7 OTTIMO OTTIMO INSUFF 0 0 OTTIMO OTTIMO OTTIMO OTTIMO 100 6 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 27 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 25 *** 100 5 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 5 OTTIMO BUONO OTTIM O 100 39 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 6 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 0 OTTIMO *** *** ETICHETTE CARTONI 56 50 SCARSO OTTIMO INSUFF *** 100 7 OTTIMO OTTIMO 0 OTTIMO 100 480 OTTIMO OTTIMO SUFFIC. 100 30 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 80 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 0 OTTIMO OTTIM O ** *** *** *** *** *** *** *** OTTIM O 100 127 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 18 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 6 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 4 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 99.56 228 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 87.19 107 0 SUFF OTTIM O OTTIM OTTIMO O BUONO 26 CAPSULE PRODOTTI ENOLOGICI * ** *** *** ** *** *** *** *** VARI *** ** 100 7 OTTIMO 100 18 OTTIMO OTTIMO 100 109 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 9 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 0 OTTIMO 100 10 OTTIMO OTTIMO BUONO 100 5 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 4 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 15 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 0 OTTIMO OTTIM O 1 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 0 OTTIMO OTTIM O 100 35 OTTIMO OTTIMO OTTIM O 100 12 OTTIMO OTTIMO 0 OTTIMO 0 0 OTTIMO OTTIMO 100 OTTIM O 27 Valutazione fornitori servizi Di seguito l’elenco dei fornitori di servizi omologati in base alle prestazioni del 2012. 8) SODDISFAZIONE DEI CLIENTI Le elaborazioni grafiche dettagliate dei risultati raccolti in occasione dei contatti con i clienti sono state sviluppate su file, mentre i grafici riassuntivi sono riportati qui di seguito, sia quelli relativi alla soddisfazione generale, sia quelli mirati sul packaging. Un breve sunto della trattazione orale dei dati sotto riportati: 1. relativamente all’analisi della soddisfazione generale dei clienti, i valori medi, dati dalla risultanza dei gradimenti congiunti delle quattro voci specifiche, variano leggermente da quelli dell’anno precedente, mostrando un lieve aumento della soddisfazione nel settore Horeca estero, un lieve diminuzione nel settore tradizionale Italia, invece per quanto riguarda la GDO rimane invariato. 2. per quanto riguarda il prezzo c’è un leggero calo della soddisfazione dei clienti in particolare per il settore Horeca estero/Italia ed un leggero aumento nella GDO. 3. l’analisi dei dati relativi al packaging mostra un sostanziale aumento, tranne nel settore tradiz. Italia dove, invece, si riscontra una lieve diminuzione. 4. la soddisfazione per le consegne diminuisce per il settore GDO Italia/estero invece riscontriamo un aumento nel settore Horeca estero. L’analisi per la valutazione dei rapporti con i clienti mostra un consolidamento in relazione ai valori dell’anno precedente. GRAFICI RELATIVI ALLA COMPARAZIONE DEI RISULTATI SULLA SODDISFAZIONE GENERALE DEI CLIENTI 2011/2012 Sod. media clienti Sod. Media Prezzo Sod. Media Pack Sod. Media consegna Sod. Media rap GDO GDO Horeca Horeca GDO GDO Tradiz. Estero Estero Estero Estero Italia Italia Italia 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 80% 81% 89% 83% 89% 88% 76% 97% 90% 107% 130% 118% 86% 80% 187% 164% 188% 178% 148% 144% 82% 179% 124% 236% 169% 149% 233% 240% 188% 178% 109% 124% 153% 177% 225% Tradiz. Italia 2011 86% 87% 124% 145% 205% 28 29 30 GRAFICI RELATIVI ALLA COMPARAZIONE DEI RISULTATI SULLA SODDISFAZIONE RIFERITA AL PACKAGING 2011/2012 Anche qui una breve trattazione dei risultati: la soddisfazione media ha subito un leggero calo, ma non corrisponde alla opposta tendenza di aumento degli ordinativi e del fatturato; i dati sulle etichette sono contrastanti, anche se questo è un aspetto particolarmente legato al gusto estetico personale; relativamente ai tappi, soddisfazione della GDO sia estera che nazionale, mentre sono in flessione le risposte dell’HORECA, anche se è da notare che i tappi utilizzati non sono cambiati, e non si sono verificate NC di particolare entità; buoni risultati per le bottiglie, risultato però non legato a cambiamenti importanti e forse più legato ad una comparazione con scelte della concorrenza o alla mancanza di problemi in generale con i vetri; cartoni in miglioramento, anche qui probabilmente il risultato è legato a miglior prestazioni dei materiali o alla chiarezza delle codifiche, perché le grafiche non sono state variate significativamente. 31 GDO GDO Horeca Horeca GDO GDO Tradiz. Estero Estero Estero Estero Italia Italia Italia 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 Sod. media clienti 77% 81% 73% 81% 91% 72% 71% Sod. Media etichetta/capsula 76% 90% 90% 81% 153% 92% 80% Sod. Media tappo 161% 164% 145% 175% 161% 148% 90% Sod. Media bottiglia 111% 124% 161% 141% 134% 104% 225% Sod. Media cartone 233% 178% 293% 171% 140% 133% 150% Tradiz. Italia 2011 88% 100% 152% 168% 152% 32 33 9) REPORT DEL RESPONSABILE DEL PERSONALE Le elaborazioni grafiche dettagliate dei dati raccolti dal sistema di rilevazione presenze sono allegati di seguito. La trattazione è stata svolta in forma orale nel contesto dell’annuale relazione del Direttore del Personale. 34 10) ANALISI COMPARATA ANDAMENTO DEL SETTORE Come negli scorsi anni, utilizzando i dati pubblicati dal periodico “Il Mondo”, relativamente alle più importanti aziende italiane del settore vitivinicolo, è stata creta la tabella che segue, in cui sono elencate le prime trenta aziende italiane per fatturato. Si sono elaborati poi due indicatori d’efficienza, basati sul numero dei dipendenti rapportato alle bottiglie prodotte ed al fatturato. I risultati sono stati positivi: Sartori infatti rimane fra le dieci aziende italiane del settore più efficienti, superata da alcuni competitors che si avvalgono di forza lavoro non dipendente, fattore che influenza notevolmente i risultati AZIENDA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Cantine Riunite & Civ (+GIV) Caviro Fratelli Martini gruppo mezzacorona Cavit Marchesi Antinori casa vinicola zonin FATT 2012 514 197 162,2 160 153,1 150 140 gruppo campari 138,95 Enoitalia giordano vini cantina di soave 113 110,26 107,1 casa vinicola botter carlo 105 gruppo cevico santa margherita 95,81 95,3 Collis Veneto Wine group 92,57 gruppo la vis marchesi de frescobaldi 92 83,5 casa vinicola caldirola 69,93 BOTT DIPENDENTI 218,5 57,9 50 47 70 22,4 40 41 86 24,2 30 58 68 16,2 12 46 10 60 FATTUTATO PROCAPITE BOTTIGLIE PRODOTTE PROCAPITE 1183 295 116 434489 667797 184700 196271 1398276 431034 393120 785128 115479 358974 377834 56423 512821 146520 926333 1765625 252890 273333 1343750 55505 653049 182927 1082474 597938 523552 371585 464878 79024 728898 400000 94488 200000 154630 18519 1110000 952381 407 195 397 273 150 64 436 164 97 183 205 127 230 540 63 35 19 20 masi agricola MGM mondo del vino 69,9 64,83 12 38,9 110 120 21 22 23 24 25 ruffino banfi mionetto la gioiosa cantine settesoli 64,57 63,8 56,29 56 54,95 16,7 15,1 17,6 21 24,4 137 350 96 60 152 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 ferrari fratelli lunelli 51,7 Vinicola Serena 46,48 Casa Vinicola Sartori spa 44,41 gestione piccini duca di salaparuta La marca vini Fontanafredda Casa Vinicola Natale Verga 44 43,9 42,29 41,3 38 Cantine viticcoltori ponte 37,3 Valdo Spumanti 37,3 4,2 12 17 12,2 12 14,5 7,6 26,5 12 9,6 635455 109091 540250 471314 182286 586354 933333 324167 121898 43143 183333 350000 361513 160526 423770 34426 845091 218182 888200 340000 977778 271111 399091 1084359 109091 371795 317692 58462 1266667 883333 746000 240000 746000 192000 122 55 50 45 110 39 130 30 50 50 36 11) OBIETTIVI PREGRESSI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO Durante il riesame del 2011 erano state fatte alcune proposte di miglioramento: 1. Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione: come detto sopra, l’adeguamento è stato posticipato agli anni 2013/14, e rimane primario, in quanto parallelo e funzionale all’adeguamento al punto successivo; 2. Adeguamento allo standard OHSAS 18.001 e raggiungimento relativa certificazione: come nel caso precedente, l’adeguamento è stato posticipato; l’obiettivo primario di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, è stato raggiunto e viene costantemente monitorato ed aggiornato,; l’adeguamento allo standard internazionale, e la sua certificazione sono prorogati al biennio 2013/2014, anche coerentemente con l’adozione del modello di gestione 231 (punto successivo); 3. adozione di un modello 231 aziendale: il modello è stato adottato; la nuova sfida sarà la sua corretta integrazione con gli altri sistemi di gestione; 4. riduzione delle NC di sistema grazie ad una sua miglior integrazione e a seguito di un periodo di implementazione prolungato: sebbene tali NC non fossero frequenti nemmeno nel 2011, nel 2012 non se ne è verificata nessuna, quindi l’obiettivo può considerarsi raggiunto; 5. contenimento degli errori legati a prodotti di terzi: non si sono verificate NC di questo tipo, probabilmente anche grazie ad una maggior sinergia, in fase di progettazione, a livello di Gruppo; 6. valutare se confermare il fornitore Integra nell’anno 2012: il fornitore non è stato eliminato, ma il valore dell’acquistato si è ridotto ad un terzo dell’anno precedente; 7. Valutare se confermare il fornitore smurfit nell’anno 2012: anche in questo caso il fornitore è stato mantenuto, ma l’acquistato si è ridotto alla metà dell’anno precedente; 8. selezione più accurata dei fornitori eliminando quelli insufficienti: si vedano i punti precedenti; 9. diminuzione delle referenze prodotte in piccole quantità; omologazione dei componenti del packaging per semplificare le operazioni di cambio “formato” in produzione: l’analisi dei materiali che compongono i prodotti, sia esistenti, che in fase di progettazione, ha portato a miglioramenti in produzione, ed è fra le cause determinanti dell’aumento della resa della linea ottenuto recentemente. A questi spunti di miglioramento vanno poi aggiunti gli obiettivi stabiliti nel piano degli indicatori: Indicatore Misurazione Metodo Resp Valore 2011 Valore 2012 Obiettivo Obiettivo Obiettivo x previsto x raggiunto? 2013 2012 Formazione del personale Infortuni Ore infortuni rispetto alle ore lavorate % FM 0,05% 0.056 Rimanere sotto 0,50% no Rimanere sotto 0,05% Formazione del personale NC di processo Numero NC di processo rispetto ai litri N° x mil lt FM Rimanere al 1,56 x mil lt 0,44 x mil di sotto delle lt 1,5 NC x Mil si Rimanere al di sotto delle 1 NC Rif Processo 6 Risorse umane e formazione a b spediti c Formazione del personale d Formazione del personale e Sicurezza sul lavoro f Salute e sicurezza dei lavoratori 72 Processo commerciale a Rif b c d lt Ore di formazione % annue rispetto alle ore lavorate Ore di Formazione formazione Ore pro capite svolta annue pro capite Formazione svolta Punteggio ottenuto in base al Stress lavoro modello proposto dalla ULSS correlato 21 di VR Malattia Ore malattia rispetto alle ore lavorate Fatturato x mercati di Fatturato anno in riferimento Valore fatturato corso rispetto anno precedente % % FM FM FM FM AMM COM 0.64% Percentuale >= al 1% 11 Rimanere oltre le 20 ore pro capite no 14 Rimanere 14 (Rischio (Rischio nella fascia di basso) basso) rischio basso Sì 0,99% 16.3 1,7% 3,7% Rimanere sotto 5% No Sì Percentual e >= al 1% Rimanere oltre le 20 ore pro capite Rimanere nella fascia di rischio basso Rimanere sotto 4,0% Italia Italia +3% Italia: +3% +13,19% Europa Italia: +5% Italia: OK Europa: Europa +10% Europa: +5% Europa: OK 18% +22% Nord Nord America: Nord Nord Nord America +4% America: OK America: America +11% Resto: +1/2% Resto: OK +3% –6% Resto +45% Resto: +40% Resto +45% Valore 2011 Valore 2012 Processo Indicatore Misurazione Metodo Resp Processo vendite Valore medio litro Valore rispetto all’anno precedente Euro/litro AMM COM 2,00 Processo vendite Solvibilità clientela Valori insoluti Euro AMM COM < 0,5% Fatturato Importo rispetto anno precedente Euro Euro AMM Euro COM 40.558.122 44.491.343 Processo vendite x Mil lt Obiettivo Obiettivo Obiettivo x previsto x raggiunto? 2013 2012 2,09 Mantenimen to; +5% si >12% <0,5% < 0,5% si < 0,5% +4/5% si 83.5% Ritorno su valori anno precedente +3% no Mantenime nto 78 Ritorno su valori anno precedente +3% no Mantenime nto Raccolta Mantenimen 2.21 x 1.48 x reclami e loro N° FM to <2 reclamo/mi reclamo/mil valorizzazione reclamo/mil lt AMM reclamo/ mil l lt lt media lt si mantenime nto Mantenimen to sotto i 300 euro no Mantenere sotto 300 euro e Soddisfazione del cliente Soddisfazione Valore media Valore risposte media clienti risposte FM f Soddisfazione del cliente packaging Soddisfazione Valore media Valore risposte media clienti risposte FM g Reclami clienti Numero reclami h Reclami clienti Costo reclamo 73 Progettazione sviluppo Costo medio reclamo Costo/ N° reclami FM 84.5% 80.5% 140 424 +1% 38 a NC dovute ad errata progettazione N° FM 0 2 2< N° Nc <5% si 2< N° Nc <5% Inventario fine anno Valore magazzino rispetto al fatturato % AMM 27,00% 17,82% Mantenimen to; -5% si Mantenime nto; 4% Valutazione media fornitori LQA medio FM 99.1 98.4 Mantenimen to valore fra buono e ottimo si Mantenime nto valore fra buono e ottimo MD LQA medio DT 398 371 % AMM 9,84% 0,5% Mantenimen to ±10% si Mantenime nto; -1/2% 8233 Mantenimen to sì Mantenime nto Mantenimen to sì Mantenime nto Verifica progettazione Nuovi prodotti e sviluppo progettati 7 4 Approvvigionamento a Acquisti MP b Selezione fornitori materiali sussidiari NC fornitori c Selezione fornitori MP Foglio elettronico DT d Magazzino prodotti finiti 75 Produzione a Produzione oraria media Media oraria annua MD % miglioramento MD a Produzione oraria media 6 x 750 Media oraria annua MD % miglioramento MD 7818 8452 Rif Processo Indicatore Misurazione Metodo Resp Valore 2011 Valore 2012 a Produzione oraria media 6 x 1,5 lt Media oraria annua MD % miglioramento MD b HACCP NC da CCP Numero/ Mil. Lt N° FM c HACCP NC non da CCP Numero N° FM Euro/h AMM N° AMM d 75 a Valore Inventario fine rimanenza vino anno confezionato Fatturato Impiego delle risorse Numero ore di aziendale umane lavoro rispetto alle ore lavorare 7714 5.269 0 0 531.22 Euro/h Mantenimen to ±10% no mantenime nto Obiettivo Obiettivo Obiettivo x previsto x raggiunto? 2013 2012 5457 Mantenimen to; miglioramen to 5% si Mantenime nto 0 Mantenimen to si Mantenime nto 0 Mantenimen to si Mantenime nto 598.61 Euro/h Mantenimen to +5% si Mantenime nto 0.08 Mantenimen to; -3% si Mantenime nto; -1% Processo logistico Consegna prodotti Italia Costo Costo / litro 0.11 39 Magazzino esterno b Costo Costo su fatturato Euro AMM % FM % FM N° FM 0,22 0,21 riduzione si Mantenime nto 72% 36% Mantenimen to; aumento del 5% no aumento del 5% 100% 100% 8 Misurazioni, analisi e miglioramento a AC Percentuale AC Valutazione efficaci che non efficacia AC hanno richiesto ulteriore attività b AP Percentuale AP Valutazione efficaci che non efficacia AP hanno richiesto ulteriore attività c NC Rapporto NC/litri spediti Rapporto NC rispetto ai litri spediti d NC Costo NC Costo totale NC Euro FM 13695 Euro e NC Costo NC Costo medio NC Costo/ N° NC FM 226 Euro/NC f NC NC connesse alla SA8000 N° NC connesse alla SA8000 % sul totale FM 0 NC NC connesse alla Salute e Sicurezza dei lavoratori N° NC connesse alla Salute e Sicurezza dei lavoratori % sul totale FM 0 g 9,09x mil lt 8.21x mil lt 14468 Euro Mantenimen to; N° Nc < 10 x mil lt si si Mantenimen to mantenime nto mantenime nto n/a 53 Mantenimen Euro/NC to; -10% si Mantenime nto sotto i 200 euro 0 Mantenimen to si Mantenime nto al di sotto del 5% 0 Mantenimen to OK Mantenime nto Inseriamo, di seguito, un nuovo grafico, relativo ai soli formati lavorati dalla linea di imbottigliamento: 40 Di seguito una breve analisi relativa ai risultati ottenuti nel 2012: 6) Risorse umane e formazione del personale: a) infortuni, ore di infortunio rispetto alle ore lavorate: l’obiettivo non è stato raggiunto; si auspica per il 2013 il miglioramento di tale indicatore rimanendo sotto allo 0,05% b) NC di processo, NC rispetto ai litri spediti: l’obiettivo stabilito è stato raggiunto per il prossimo anno si ipotizza di mantenere questa linea di tendenza; c) Ore di formazione annue rispetto alle ore lavorate: obiettivo connesso al Sistema SA8000; nel 2011, in questo conteggio, sono state considerate anche le ore di affiancamento dei nuovi operatori, fatto non ripetuto nel 2012; dal momento che l’affiancamento non viene sempre registrato in ore, o può essere svolto anche durante la normale attività lavorativa, ed è quindi di difficile quantificazione, si è deciso di registrare la sola formazione d’aula, con una netta diminuzione delle ore di formazione su quelle lavorate; per il 2013 cercheremo di registrare anche tali ore (ADM: registrare nella formazione anche le ore di affiancamento) d) Ore di formazione annue pro capite: obiettivo connesso al Sistema SA8000; anche per questo punto valgono le considerazioni svolte al punto sopra; e) Valutazione del rischio stress lavoro correlato: la valutazione ha cadenza biennale, e verrà ripetuta nel 2013, e quindi l’indicatore non subisce variazioni; f) Ore malattia rispetto alle ore lavorate: l’obiettivo è stato raggiunto, e quindi si è deciso di abbassarlo ulteriormente, a livelli più bassi di quelli nazionali, in quanto si ritiene che le buone condizioni di lavoro e l’ambiente favorevole, possano portare a performances migliori a quelle di settore; 7.2) Processo commerciale: a) fatturato per mercati di riferimento, confronto con l’anno precedente: gli obiettivi sono stati rispettati per tutte le voci prese in esame, segno di un’annata 41 b) c) d) e) f) g) h) 7.3) a) 7.4) a) b) c) d) 7.5) a) b) particolarmente positiva; obiettivi meno positivi per il 2013, vista la perdita di alcuni importanti contratti europei; valore medio litro, confronto con anno precedente: il valore medio/litro è significativamente aumentato rispetto all’anno precedente; obiettivo 2013 fissato in un’ottica di incremento solvibilità cliente, confronto con anno precedente: l’obiettivo fissato lo scorso anno è stato rispettato; il risultato è per altro più che soddisfacente, considerando che la svalutazione del credito a fine anno legalmente ammessa è dello 0,5% del fatturato; come obiettivo per il 2013, il mancato superamento di tale valore; fatturato, confronto con anno precedente: obiettivo decisamente raggiunto, con segnali positivi di ripresa e crescita dei mercati che si concretizza in una ripresa nelle vendite; si auspica il mantenimento o un lievissimo aumento per il 2013; Rapporti rete vendite: soddisfazione del cliente: l’obiettivo non è stato raggiunto, ma per uno scarto minimo, quindi obiettivo è il mantenimento del valore ottenuto Rapporti rete vendite, valutazioni relative al packaging: come sopra; Numero reclami per milione di litri spediti; l’obiettivo è stato raggiunto, e per l’argomento valgono le considerazioni svolte nel paragrafo di riferimento; Costo medio reclami: il costo medio è aumentato; la maggior parte dei reclami ha costi abbastanza ridotti, ed anche la rimostranza che non abbia comportato alcun risarcimento, viene quantificata in 100 euro, a compensazione delle spese di “amministrazione” del reclamo stesso; Progettazione/sviluppo: NC dovute ad errata progettazione: si è riscontrato un leggero aumento ma comunque rientra nell’obiettivo previsto per il 2012; obiettivo per il 2013 mantenimento del valore ottenuto Approvvigionamento: Acquisti, inventario fine anno, valore magazzino rispetto al fatturato (escluse rimanenze vino confezionato e uva appassimento): l’obiettivo è stato raggiunto la scelta di ottimizzare le scorte dei sussidiari, tenendo conto più dell’efficienza della produzione, che del valore delle scorte stesse; ha portato ad un miglioramento significativo dell’indice; Selezione fornitori MS, LQA medio raffrontato a quello dell’anno precedente: l’obiettivo è stato raggiunto, nonostante un lieve calo rispetto all’anno precedente Selezione fornitori MP: il livello dei fornitori è leggermente calato mantenendo comunque livelli d’eccellenza, tali che per il 2012, sarà accettabile un risultato pari a quello del 2011; Magazzino prodotti finiti: valore rimanenza vino confezionato in diminuzione rispetto all’anno precedente, risultato derivante da una migliore gestione di magazzino; auspicata ulteriore riduzione per 2013 Produzione: produzione oraria media: la produzione è aumentata rispetto al 2011, in conseguenza di una migliore efficienza e gestione del programma di produzione . si mira per il 2013 ad un mantenimento dei risultati attuali, in quanto non è possibile aspettarsi grandi incrementi senza il ricorso a cambiamenti strutturali; HACCP, NC da CCP: come per l’anno precedente, nessuna NC da rilevare, quindi è stato raggiunto il massimo obiettivo, che auspichiamo di mantenere; 42 c) HACCP, NC non da CCP: come per l’anno precedente, nessuna NC da rilevare, quindi è stato raggiunto il massimo obiettivo, che auspichiamo di mantenere; d) impiego delle risorse umane, fatturato rispetto alle ore retribuite: l’obiettivo è stato raggiunto, come conseguenza diretta del netto aumento del fatturato; sarebbe un buon risultato mantenere tale valore. 7.6) Processo logistico: a) consegna prodotti Italia, costo/litro spedito. Obiettivo raggiunto e la previsione è quella di mantenere tale risultato; b) Costo magazzino esterno rispetto al fatturato: come previsto i costi si sono ridotti grazie all’entrata in funzione della nuova sede logistica di Arbizzano; per il 2013 si prevede un mantenimento 8) Misurazioni, analisi e miglioramento: a) Valutazione efficacia AC: l’obiettivo è stato raggiunto, con un leggero miglioramento; si fissa come obiettivo per il 2012, il mantenimento dei risultati, o un loro leggero incremento, grazie ad una gestione ancora più attenta delle AC; b) Valutazione efficacia AP: l’obiettivo è stato raggiunto, l’impiego di una nuova risorsa nell’Ufficio Qualità, ha dato esito positivo alle azioni di miglioramento pianificate; c) NC, rapporto NC/litri spediti: l’obiettivo è stato raggiunto, ed i motivi sono stati illustrati nel paragrafo di riferimento; per il 2013 si auspica un mantenimento di tale indicatore e) Costo medio NC: l’obiettivo è stato raggiunto, e si mira al suo mantenimento; f) NC connesse alla SA8000: obiettivo raggiunto, fatto che denota il buon clima aziendale, oltre al funzionamento del sistema nel suo insieme; non potendo però escludere che, una qualche NC si verifichi nel 2012, abbiamo fissato come soglia di accettabilità il non superamento della soglia del 5% per il 2013; g) NC connesse alla Salute e Sicurezza dei lavoratori: obiettivo raggiunto , nel 2012 si sono verificate 0 NC relative alla sicurezza lavoratori, sintomo del buon clima aziendale Quanto alle proposte di miglioramento emerse nel corso di questa relazione (2012): adeguamento della politica aziendale a seguito della rinuncia alla certificazione ISO 9001, ed all’adozione del modello di gestione 231; sensibilizzare i fornitori di bottiglie per migliorarne le prestazioni sostituire il fornitore di tappi a vite xxx; integrazione del modello 231 con gli altri sistemi di gestione aziendali; Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione Adeguamento allo standard OHSAS 18.001 e raggiungimento relativa certificazione: dozione di un modello 231 aziendale: il modello è stato adottato; la nuova sfida sarà la sua corretta integrazione con gli altri sistemi di gestione; registrare nella formazione anche le ore di affiancamento 43 12) REQUISITI DI RESPONSABILITA’ SOCIALE Qui di seguito verranno illustrati i requisiti fondamentali della norma SA8000, evidenziando alcuni indici o dati oggettivi ad essi afferenti. La numerazione dei sottoparagrafi segue quella della norma, per rendere più agevole il raffronto del Bilancio con la norma stessa. 5.1) LAVORO INFANTILE In azienda non esistono lavoratori di età inferiore ai 18 anni. Riportiamo la composizione dell’organico al 31 dicembre 2012, per fasce d’età (esclusi gli amministratori): Fascia d'età Minori di 18 Dai 18 ai 29 Dai 30 ai 39 Dai 40 ai 49 Dai 50 in su N° dipendenti 0 1 8 20 15 L'azienda si impegna in particolare al rispetto di quanto previsto per legge relativamente alla istruzione obbligatoria (es. apprendistato in azienda), e alla condizione dei giovani lavoratori (durata massima della giornata lavorativa di 8 ore, e complessive 10 ore, tra trasporto, istruzione ed attività lavorativa). 44 Qualora venga individuato un bambino lavoratore presso i luoghi di lavoro o presso i luoghi di lavoro dei fornitori, sarà cura dell’azienda rivolgersi ai Servizi Sociali competenti territorialmente, affinché sia attivato un adeguato piano di rimedio. Per garantire che, anche erroneamente, vengano effettuate o iniziate pratiche di assunzione che non rispettino i presupposti e le regolamentazioni relative all’età del dipendente, è richiesta, al momento dell’assunzione copia di un documento d’identità. L’età media dei lavoratori è di 45 anni, anche se gli ultimi inserimenti, sia con contratti a tempo indeterminato, che con contratti diversi (in somministrazione ad esempio), riguardano risorse di età inferiore. 5.2) LAVORO OBBLIGATO Il lavoro svolto da tutto il personale impiegato in azienda è assolutamente volontario, nessuno è vittima di minacce o altre intimidazioni che lo costringano in qualunque modo a prestare la propria attività. L’azienda non effettua trattenute arbitrarie sugli stipendi dei dipendenti se non nei casi previsti per legge o a fronte di causali volontarie comunicate dal lavoratore (per es. trattenute sindacali, fondi pensionistici etc). L’Amministrazione richiede al lavoratore la documentazione necessaria ai fini degli adempimenti ordinari (carta d’identità, codice fiscale, stato di famiglia, permesso di soggiorno, coordinate bancarie, modulo per deduzioni d’imposta, modulo per destinazione TFR) e ne trattiene solo copia. Al momento dell’assunzione, il personale viene informato sulle modalità per dare le dimissioni. Non è parte della filosofia aziendale concedere prestiti ai dipendenti. Qualora succedesse, e questo sarebbe solo per casi eccezionali e straordinari, l’azienda si assume l’impegno di gestire tutti i passaggi e gli accordi con il lavoratore nella massima trasparenza e nel rispetto delle attuali leggi. 5.3) SALUTE E SICUREZZA La Sartori Spa pone la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori tra gli obiettivi primari; tale attenzione è comprovata dall’impegno dell’azienda di porre in essere tutto quanto è previsto in tale materia nel D.Lgs 81/08. E’ stato nominato: 1. il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP),: il Responsabile dei Lavoratori per la Salute e Sicurezza 2. il Medico del Lavoro 3. gli Addetti Prevenzione Incendi: La formazione riguardante la salute e sicurezza viene normalmente svolta, sia in fase di assunzione, che per gli aggiornamenti. Viene consegnato apposito materiale didattico/informativo. Si riporta, per completezza di documentazione il risultato di uno degli indicatori previsti dal Sistema di Gestione Qualità, che evidenzia, in percentuale, le ore di infortunio rispetto a quelle lavorate, con un confronto anche agli anni precedenti: 45 Risultati 2011 Rif a Processo Indicatore Misurazione Metodo Formazione Infortuni del personale Ore infortuni rispetto alle ore lavorate % Valore Valore Obiettivo Obiettivo Obiettivo x 2010 2009 previsto x 2010 raggiunto? 2011 0,05% 0 Rimanere sotto 0,50% si Rimanere sotto 0,25% Risultati 2012 Rif a Processo Indicatore Misurazione Metodo Formazione Infortuni del personale Ore infortuni rispetto alle ore lavorate % Valore Valore Obiettivo Obiettivo Obiettivo x 2011 2011 previsto x 2011 raggiunto? 2013 0 0,0006 Rimanere sotto 0,25% si Coerentemente a quanto previsto dal DVR sono stati calcolati anche i seguenti indici: 1. Indice di frequenza: gli indici di frequenza previsti dalla norma UNI hanno al numeratore gli infortuni verificatisi in un anno ed al denominatore le ore lavorate nello stesso anno. Allo scopo di rendere più leggibile il risultato, tale rapporto viene poi moltiplicato per 1.000.000 (un milione). L’indice dunque fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate: Indice di frequenza = (N° infortuni/ore lavorate) x 1.000.000 2. Indice di gravità: la norma UNI 7249, "Statistiche degli infortuni sul lavoro", prevede come principali misure del danno infortunistico (cioè della serietà delle conseguenze degli incidenti sul lavoro) gli indici di gravità. Essi vengono calcolati con la formula seguente . Indice di gravità = (gT + gP + gM)/ore lavorate x 1.000.000 Di seguito gli infortuni verificatisi negli ultimi 5 anni: ANNO 2008 2009 2009 TIPO DI INFORTUNIO Trauma muscolare Ustioni N° 0 1 1 NOTE 46 2010 2011 2012 Taglio 1 0 1 Taglio E’ degno di nota il fatto che nel 2012 si sia registrato un solo infortunio di lieve entità. I risultati degli ultimi 4 anni possono essere poi resi come segue: Tipo di infortunio Taglio Ustioni N° 2 1 E’ importante notare come gli indici relativi agli infortuni, dopo l’aumento del 2009, siano tornati sui livelli tra i più bassi dell’ultimo quinquennio, essendosi verificato un solo incidente, e di lievissima entità. Sebbene l’alea del rischio non sia totalmente eliminabile, in quanto connessa con lo stesso esistere dell’impresa, è interessante vedere come la revisione del sistema di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori abbia sortito il proprio effetto, permettendoci di raggiungere i risultati che erano stati fissati nel corso del Riesame 2011. Visti i bassissimi livelli di infortunio degli ultimi anni, l’indicatore delle ore di infortunio sulle ore lavorate è divenuto poco significativo, e dovrà essere rielaborato. (Adm: modificare l’indicatore delle ore di infortunio sulle ore lavorate) 47 E’ degno di nota il fatto che siano state registrate 0 malattie professionali A partire dal 2009 è stato reputato opportuno inserire, oltre all’indice di rischio da stress lavoro correlato, anche un’analisi delle ore di malattia “non professionale” dei dipendenti: Rif Processo Indicatore Misurazione Metodo Resp Salute e sicurezza Malattia dei lavoratori Rif f Processo Salute e sicurezza dei lavoratori Ore malattia rispetto alle ore lavorate % FM Obiettivo Valore Valore Obiettivo Obiettivo x previsto x 2009 2008 raggiunto? 2010 2009 5,83% Indicatore Misurazione Metodo Resp Malattia Ore malattia rispetto alle ore lavorate % FM Rimanere sotto il 5% 4,29% Obiettivo Valore Valore Obiettivo Obiettivo previsto x 2010 2011 raggiunto? x 2012 2010 1,7% 3,7% Rimanere sotto 5,00% Sì Rimanere sotto 5,0% Per il 2012 si era stato preso il 5% come valore di riferimento, essendo questo il dato su cui, negli ultimi anni, tende ad assestarsi la media nazionale del settore privato. Il risultato aziendale è nettamente al di sotto di quello previsto, ma pare ancora prematuro abbassarne la soglia, differenziandolo dai risultati di settore. Ulteriori considerazioni saranno quindi possibili dal prossimo anno; segue, come ipotizzato lo scorso anno, una rappresentazione grafica dell’andamento dell’indicatore: ANNO 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 ORE DI MALATTIA SU ORE LAVORATE 4,04% 6,01% 4,29% 5,83% 1,70% 3,37% 4,00% 48 Sarebbe opportuno modificare il rapporto dell’indicatore da ore di malattia/ore lavorate, a ore di malattia/ore lavorabili, in quanto a questo indice fanno riferimento i valori calcolati a livello nazionale. (Adm: modifica dell’indicatore da ore di malattia/ore lavorate, a ore di malattia/ore lavorabili). A partire dal 2009 è stato valutato il rischio da stress lavoro correlato, secondo le linee guida pubblicate dalla ULSS 21 di Verona; come auspicato nel precedente riesame, l’analisi di questo rischio è stata mantenuta anche nel 2011, ed in entrambi i casi l’azienda è risultata presentare un basso rischio di stress per i lavoratori L’analisi verrà ripetuta nuovamente nel 2013; in ogni caso, come sottolineato nell’indicatore sotto riportato, il livello ottimale di rischiosità è stato rispettato, ed in effetti questo risultato è coerente con l’assenza di malattie professionali, con il bassissimo indice di malattie ordinarie, e con il basso livello di infortuni, e l’assenza di reclami interni. Nel 2012 la formazione è stata svolta su numerosi argomenti, e frequentemente in connessione alla tutela della sicurezza e salute dei lavoratori: ARGOMENTO DELLA FORMAZIONE FORMAZIONE NEO ASSUNTO: SICUREZZA GENERALE, PROCEDURE D'EMERGENZA, INTRODUZIONE SGI APPLICAZIONE 231 IN AZIENDA CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO 49 INCONTRO SICUREZZA AGGIORNAMENTO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA ART 81/08 AGGIONAMENTO PRIMO SOCCORSO CORSO FORMAZIONE PRIMO SOCCORSO SICUREZZA, RISCHI ATTIVITA', ATREZZATURE LAVORO, AMBIENTI CONFINANTI, SEGNALETICA DI SICUREZZA ED EMERGENZE AGIORNAMENTO ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE SICUREZZA, RISCHI ATTIVITA', ATREZZATURE LAVORO, AMBIENTI CONFINANTI, SEGNALETICA DI SICUREZZA ED EMERGENZE ASSEMBLEA RLS DELLA CGIL (VR) VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI REGOLAMENTO AZIENDALE SICUREZZA ED AMBIENTE VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI RISCHI VIDEOTERMINALI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI AGGIORNAMENTO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI FORMAZIONE ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE AGGIORNAMENTO ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE CORSO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SUI RISCHI CORSO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SUI RISCHI PREPOSTI Non è stata svolta interamente la formazione prevista, ma è già stata effettuata una programmazione puntuale di quanto dovrà essere fatto nel 2013 (si veda il piano allegato). L’obiettivo è quello di riuscire ad aumentare ulteriormente le ore di formazione svolte tramite l’utilizzo di sinergie di gruppo per permettere di sviluppare programmi di comune interesse, o di accedere più agevolmente a fondi stanziati da Regione e UE, a questi fini: per questo motivo, il Gruppo Collis, con l’ausilio di una società di consulenza specializzata, ha costituito il Consorzio Convinco, che favorisce l’utilizzo delle risorse dedicate alla formazione, e l’organizzazione di attività comuni fra le aziende (Adm: aumentare le ore di formazione svolte tramite l’utilizzo di sinergie di Gruppo). 50 Il Protocollo Sanitario concordato con il Medico Competente per l’anno 2012 è il seguente: 51 PIANO Formazione Rev. 01 Data: 01/06/03 Pag.52 Di 4 Segue il Piano di formazione per il 2013, nel quale particolare attenzione è stata dedicata alla formazione in tema di salute e sicurezza dei lavoratori (i corsi dedicati a particolari figure, come ad esempio agli incaricati del primo soccorso, verranno svolti se necessario aggiornamento, o in base alle scadenze di legge, o per nuovi incaricati o per necessità legate a variazione dell’analisi dei rischi) PIANO DI FORMAZIONE 2013 ARGOMENTO Qualità: presentazione dei diagrammi ricapitolativi di NC, reclami ed AC Igiene: ciclo di incontri per il personale operativo tenuto da DT/RAQ Igiene: formazione specifica con personale responsabile dei CCP REPARTO O FUNZIONE Personale operativo e Personale amministrativo Ogni altro intervento Entro 3 mesi da Riesame Da calibrare in base Entro Dicembre 2013 ai reparti Personale riempitrice, laboratorio, cantina Personale operativo, Igiene: Food defence laboratorio, magazzino 231: formazione generale Tutto il personale Per responsabili di 231: formazione specifica funzione, preposti ecc Privacy: ciclo formativo Personale operativo relativo ad obblighi, diritti e Personale ed operatività del personale amministrativo Formazione nuovi assunti DATA INDICATIVA SVOLGIMENTO Entro Dicembre 2013 Entro giugno 2013 Entro dicembre 2013 Entro dicembre 2013 Entro metà 2013 Vedi piani di formazione individuali 2013 DURATA DATA SVOLGIMENTO ESITO VERIFICA PIANO Formazione Etica (SA8000): Formazione approfondita Piano approvato dalla DIR in data ______________________ 01 Data: 01/06/03 Pag.53 formativo ritenuto necessario Rappresentante per la Direzione, dei lavoratori, sindacali ed altre funzioni Entro Dicembre 2013 interne direttamente coinvolte nell’implementazione del sistema SA8000 Rev. Dalle 2 alle 8 ore Firma PER Di 4 Codice ATECO 110210 Produzione di vini da tavola e v.q.p.r.d. - (Rischio Alto) Premessa Il presente piano di formazione è redatto in conformità all’ Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 inerente la formazione sulla sicurezza di lavoratori, preposti, dirigenti e datori di lavoro RSPP e del Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 riguardante la formazione specifica richiesta per l’uso di alcune attrezzature. Il piano di formazione si configura nelle seguenti fasi di informazione, formazione ed addestramento del personale. Neoassunti Al momento dell’assunzione viene consegnato e spiegato al personale un fascicolo informativo contenente le principali nozioni in merito a: i rischi, l’organizzazione della sicurezza aziendale , le procedure di lavoro, l’uso dei DPI, i principali obblighi e doveri delle vari figure aziendali ( Datore di Lavoro, Preposto, Lavoratori). La formazione alla mansione specifica avviene con affiancamento al capo reparto personale esperto incaricato, durante le prime giornate di lavoro. a Entro 60 giorni dalla data di assunzione è previsto il completamento della formazione base (artt. 36 – 37 D.Lgs. 81/08) e in conformità all’accordo Stato Regioni del 21/12/2012 Il capo reparto è presente all’interno dei reparti produttivi e verifica le modalità di svolgimento delle diverse lavorazioni. Cambio mansione Al momento del cambio di mansione viene valutata la congruenza della formazione già ricevuta e vengono eventualmente organizzati corsi integrativi. Il personale viene con affiancamento al capo reparto o a personale esperto incaricato durante le prime giornate di lavoro. Il capo reparto è presente all’interno dei reparti produttivi e verifica le modalità di svolgimento delle diverse lavorazioni. Introduzione nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi Nel momento in cui vengono acquistate attrezzature nuove o nuove tecnologie, nuove sostanze e preparati pericolosi, che possano introdurre nuovi fattori di rischio a causa del funzionamento complesso e diverso da quello già in uso o caratteristiche intrinseche di pericolosità viene effettuata formazione specifica. Tale formazione viene impartita ai capi reparto e/o ai lavoratori addetti alla mansione. Informazione e formazione periodiche In concomitanza con l’entrata in vigore di nuove normative, regolamenti in materia di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, di variazioni significative all’interno dell’azienda il personale operativo viene informato e formato. L’informazione avviene attraverso la consegna di materiale documentale scritto La Formazione attraverso incontri formativi con i lavoratori . 54 Sono comunque previsti corsi di aggiornamento secondo quanto stabilito dalle normative in Vigore. Formazione specifica I lavoratori frequentano corsi di formazione e aggiornamento periodico specifici per le mansioni a cui sono adibiti, secondo quanto stabilito dagli accordi stato regioni e dal presente paino e dalla valutazione del Rischio. Personale femminile Il personale femminile viene informato relativamente ad eventuali gravidanze. Personale straniero Il personale straniero presente in azienda al momento attuale ha una buona conoscenza della lingua italiana. Qualora si verificasse l’assunzione di personale straniero, è prevista la verifica della conoscenza della lingua italiana attraverso somministrazione del test “promossi in classe” ULSS 22. Qualora il livello di conoscenza della lingua italiana non risultasse adeguato è prevista la somministrazione di specifica informazione / formazione sui rischi, oltre che l’iscrizione a corsi di apprendimento della lingua italiana. SCHEMA RIASSUNTIVO Informazione-Formazione di base Neo-assunti Informazione-Formazione specifica della mansione Addestramento Dipendenti (al cambio di mansione o alla nomina di nuove mansioni o modifiche sostanziali delle lavorazioni o all’emergere di nuovi rischi) Modifica del piano di formazione in base alla nuova mansione di appartenenza Addestramento Informazione-Formazione di base Informazione secondo gli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008 (Fascicolo Informativo) Riunione di informazione e formazione sui seguenti argomenti → normativa in materia di sicurezza ed igiene nell’ambiente di lavoro; → rischi specifici dell’ambiente lavorativo; → uso corretto dei dispositivi individuali di protezione. Figura incaricata Periodicità RSPP/Formatore Quinquennale RSPP Quinquennale 55 Informazione-Formazione specifica della mansione IMPIEGATO OPERATORI A TEMPO INDETERMINATO OPERATORI A TEMPO DETERMINATO (“STAGIONALI”) ADDETTI CARRELLI ELEVATORI Formazione sui rischi derivanti da attività in ufficio (VDT, elettrico, etc.) 4 specifica Corso di formazione Specifico 2 ore Corso di formazione per l’uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili Durata Aggiornamento (ore) 5 anni 6 5 anni 6 2 Anni 2 5 anni (*) >4 5 anni (*) >4 5 anni (*) 4 ore A necessità A necessità 4 generale 12 specifica Corso di formazione per l’uso di carrelli elevatori Periodicità 4 generale Formazione sui rischi derivanti da attività di lavoro ADDETTI Corso di formazione per l’uso di ELEVATORI carrelli elevatori, elevatori TELESCOPICI (non telescopici Rotativi) ADDETTI PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI ADDETTI USO MEZZI DI SOLLEVAMENTO (paranchi e simili) PERSONALE AUTORIZZATO AD INTERVENTI SU IMPIANTI ELETTRICI PERSONALE AUTORIZZATO A ESEGUIRE LAVORI IN ALTEZZA CON DPI E TRABATTELLI Durata (ore) 8 Teoria 4 pratica 8 Teoria 4 pratica 4 Teoria 6 pratica Corso di formazione per l’uso di mezzi di sollevamento (paranchi e gru) 5 (teroria + pratica Corso di formazione per rischio elettrico ai sensi della norma CEI 11-27 10 A necessità A necessità Formazione sull’uso dei DPI anticaduta e trabattelli 6 (teroria + pratica) A necessità A necessità ADDETTI ALLA MANIPOLAZIONE DELLA ANIDRIDE SOLFOROSA Formazione gas Tossici Secondo indicazioni dell’ ente Formatore PERSONALE ADDETTO ALL’ ACCESSO AI VASI VINARI e ALTRI AMBIENTI CONFINATI E Formazione sui rischi propri di tali attività e sulle procedure di accesso nelle Vasche e ambienti Confinati Corso per l’uso dei DPI di protezione delle vie respiratorie 2 A necessità (rinnovo patentino 5 anni) 5 anni A necessità (rinnovo patentino 5 anni) 3 2 56 Informazione-Formazione specifica della mansione INTERVENTI DI SOCCORSO (Autorespiratori - maschere Ventilate) e dei sistemi di misura (es ossimetro) Addestramento pratico sull’uso delle attrezzature e delle procedure Corso antincendio (Rischio Medio) ADDETTI GESTIONE EMERGENZA (AGE) Piano di Emergenza ADDETTI PRIMO SOCCORSO (APS) Durata (ore) 8 ore Nel corso base 16 Aggiornamento parte pratica 6 RAPPRESENTANTE Corso per rappresentante dei DEI LAVORATORI lavoratori per la sicurezza PER LA SICUREZZA (RLS) Aggiornamento Corso supplementare per DIRIGENTI Dirigenti Corso supplementare per PREPOSTI Preposti Nel corso base 32 Annuale Annuale 16 (4 moduli) 5 anni 6ore 8 5 anni 6 ore Secondo Normativa Aggiornamento Secondo Normativa Conduttori Corso di Formazione e Generatori Di Vapore Tirocinio A A necessità necessità A A necessità necessità A A necessità necessità ogni 3 anni ogni 3 anni A A necessità necessità Inizio Inizio incarico incarico 8 Formazione RSPP RSPP Durata Aggiornamento (ore) 1 ora Corso di primo soccorso Piano di Emergenza Periodicità Secondo Normativa Una Una tantum tantum Entro 5 Entro 5 anni da anni da formazione formazione A A necessità necessità (rinnovo patentino 5 anni) (rinnovo patentino 5 anni) (*) coloro che hanno frequentato corsi di precedentemente all’entrata in vigore del Accordo Stato Regioni del 22/02/12 relativo alle attrezzature di lavoro di durata inferiore a quella prevista dall’accordo stesso deve essere fatto un aggiornamento entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore. Addestramento Figura incaricata Periodicità Uso delle attrezzature messe a disposizione (affiancamento, salvo esigenze particolari) Uso corretto e l’utilizzo pratico dei D.P.I. di III categoria e per l’udito (Corso di addestramento) Formatori / preposto Formatori / preposto A necessità A necessità 57 Corrette manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi Formatori / preposto A necessità Data: 18/12/2012 Datore di Lavoro: Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Il Medico Competente 58 5.4) LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE E DIRITTO ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA L’azienda rispetta il diritto di tutto il personale di aderire liberamente ai sindacati ed il diritto alla contrattazione collettiva. La presenza dei sindacati in Sartori Spa è testimoniata dalla partecipazione dei lavoratori alle diverse organizzazioni sindacali. Il totale dei lavorato iscritti al sindacato è 12 unità, rappresentanti il 27% del totale dell’organico. Iscritti al sindacato anno 2012 CISL CGIL Non iscritti 6 6 32 L’azienda intrattiene le relazioni industriali a due livelli: Nazionale; Aziendale. I rappresentanti sindacali comunicano liberamente con i lavoratori nei luoghi di lavoro. Appositi spazi nelle bacheche aziendali sono destinati ad ogni componente sindacale per affiggere comunicazioni, avvisi, ecc. L’azienda mette a disposizione delle OO.SS. spazi adeguati per tenere assemblee dei lavoratori. A livello contrattuale, l’azienda fa riferimento al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Alimentari Industria. E’ stato sottoscritto Verbale di accordo sindacale interno tra la Casa Vinicola Sartori Spa e la R.S.U. interna, assistita dai due responsabili dei sindacati di riferimento. L’attività sindacale è libera, e nel corso del 2012 sono state svolte 3 assemblee sindacali in orario di lavoro. Sebbene il tempo dedicato a tale attività possa sembrare esiguo, corrisponde alle specifiche richieste delle R.S.U., e non a limitazioni imposte al regolare svolgimento delle assemblee stesse; I rappresentanti delle RSU hanno goduto di 1 giornata di permesso sindacale, per la partecipazione ad attività organizzate dal sindacato. 5.5) DISCRIMINAZIONE La Sartori Spa non attua alcun tipo di discriminazione nei confronti dei propri lavoratori, garantisce le pari opportunità a tutti i dipendenti e non attua né permette interferenze nella loro vita privata o religiosa o comunque legata a tutti i requisiti stabiliti dalla norma SA8000. Non vi è alcuna interferenza con la libertà di ciascun lavoratore di seguire e manifestare i propri principi. Non sono ammessi comportamenti offensivi o minacciosi tra lavoratori e tra lavoratori e azienda, né tra dipendenti e lavoratori in sub-appalto. 59 Qui di seguito si riportano alcuni grafici e tabelle che evidenziano la suddivisione fra presenza maschile e presenza femminile per le differenti mansioni. Presenza femminile La presenza femminile in azienda è limitata non da volontà o scelta di Sartori Spa, ma (probabilmente) dalla tipologia del servizio e da modelli socio-culturali, specialmente per il lavoro fatto a turni sulla linea produttiva, e per le mansioni di cantina, storicamente di appannaggio maschile. I risultati del 2012 sono assolutamente corrispondenti Totale dipendenti 44 Totale operai 25 Uomini 38 Donne 6 Uomini Donne 25 0 Totale impiegati Uomini Donne 19 13 6 Cessazioni/Assunzioni Nel corso del 2012 ci sono state né dimissioni, né licenziamenti. 60 Non si è provveduto all’immediata assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale, ma alla selezione di alcuni possibili candidati. Nel 2011 si è verificata una assunzione a tempo determinato, e una trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato Per le sostituzioni di personale, normalmente si ricorre all’utilizzo di risorse in regime di somministrazione; in ogni caso, vi è sempre un periodo di assunzione a termine, seguito, se il rapporto è di reciproca soddisfazione, dall’assunzione a tempo indeterminato. Tale iter può essere modificato o abbreviato, nel caso di ricerca e successiva assunzione di figure particolarmente specializzate o di alto profilo professionale. Di seguito una schematizzazione delle assunzioni/cessazioni avvenute nel corso del 2012: N° Evento Assunzione tempo determinato Co.Co.Co 1 0 Assunzione tempo indeterminato 1 Licenziamenti Dimissioni Altro 0 0 1 Di seguito un raffronto fra gli ultimi quattro anni: Assunzione t. det 2009 2010 2011 2012 0 3 1 1 61 Co.Co.Co 2 2 0 0 Assunzione t.indet 0 0 2 1 Licenziamenti Dimissioni Altro 1 2 1 0 1 1 0 3 0 0 0 1 Una semplice comparazione grafica fra assunzioni e licenziamenti/dimissioni nel 20092012: Retribuzioni La remunerazione è eseguita in totale assenza di aspetti discriminatori, nel rispetto del CCNL e dell’accordo di confluenza. Disabili Sono regolarmente inseriti 2 dipendenti che godono del regime di tutela per i lavoratori disabili, mentre è in corso la ricerca del secondo, per il completamento della quota di assunzioni obbligatorie prevista dalla L. 68/99. Provenienza geografica dei lavoratori I lavoratori in Sartori Spa sono in prevalenza di provenienza della provincia di Verona nella quale è collocata l’azienda. Sartori Spa è consolidata sul territorio, ed i dipendenti hanno una appartenenza storica che viene tramandata anche tramite il cambio generazionale e l’appartenenza familiare. Non sono impiegati in organico, al momento, dipendenti di cittadinanza straniera o extracomunitaria, salvo un lavoratore in somministrazione Sebbene, tramite le cooperative di servizi, personale non italiano sia talvolta presente in azienda, in passato si sono verificati alcuni casi di allontanamento spontaneo da parte di 62 personale extracomunitario con difficoltà relative alla tipologia di attività legata alla produzione di vino (di base alcolica). 5.6) PRATICHE DISCIPLINARI Sartori Spa applica quanto previsto dal CCNL. Le pratiche disciplinari sono attuate con modalità trasparenti e senza alcun intento coercitivo. Non sono praticate punizioni corporali ed abusi verbali. Nel corso del 2012 è stata effettuata una sola contestazione scritta, senza nessun ulterior provvedimento. L’importo corrispondente alle multe erogate vanno destinate all’INPS come previsto dalla legislazione vigente. 5.7) ORARIO DI LAVORO La durata della attività lavorativa è fissata, come da CCNL in passaggio dalle 40 alle 39 ore settimanali (art.30), sia per gli impiegati, sia per gli operai. La costruzione dei turni di lavoro del personale della linea di imbottigliamento è gestita su base settimanale, anche se l’alternanza delle due squadre su base regolare, permette ampia programmazione degli impegni personali extra-lavorativi; la disponibilità della Direzione nell’approvazione di permessi e ferie, e la possibilità di sostituire i singoli operatori con i responsabili di linea, rende estremamente flessibile l’operatività della produzione. Le chiusure per ferie sono programmate annualmente, ed esposte in bacheca. Le ulteriori richieste di ferie dei singoli sono presentate ai responsabili dei reparti, che provvedono a farle autorizzare, in base alle esigenze aziendali e del restante personale, dal datore di lavoro, riconsegnando parte del modulo controfirmato, come prova dell’approvazione stessa. Dall’inizio del 2012 si è inoltre sperimentata la compilazione di un piano ferie individuale, di qui si parlerà più sotto. Avendo constatato agli inizi del 2009 il permanere di un alto numero di ore di ferie non godute, si è deciso di intervenire nei seguenti modi: 1. con un monitoraggio periodico della situazione; 2. con la predisposizione di piani ferie individuali, 3. con l’invito, a chi avesse notevoli residui, a ridurli, agendo prima nei confronti di chi avesse oltre 300 ore, e poi cercando di riportare tutti entro le 200; tale criterio è stato adottato per non ostacolare lo svolgimento delle normali attività lavorative per scarsità di personale. Sotto, l’andamento delle ore totali di ferie residue dal 2010 alla fine del 2012: Pur rimanendo la linea di tendenza orientata all’aumento delle ore di ferie residue, si può notare come tele aumento si sia ridotto nel 2012, con l’effettiva implementazione dei piani ferie; questo ha comportato, nel permanere di un numero totale di ore residue/azienda quasi costante, un avvicinamento però di quelle individuali al valore medio: ciò significa, in pratica che, chi aveva molte ferie, tendenzialmente, ne ha godute più del solito, sostituito nel frattempo, da chi ne aveva meno della media. 63 Alla normalizzazione della situazione stanno contribuendo, e contribuiranno ulteriormente i nuovi inserimenti di risorse; permangono ancora casi di residui considerevoli, ma per essi, azioni ad hoc verranno intraprese già prima della fine del 2012. Ottenuta la stabilizzazione del monte ore totale, il passo successivo sarà quello di invertire la tendenza.(Adm: monitoraggio e diminuzione delle ore di ferie residue). Qui di seguito si riportano i turni degli operai di linea, con orario continuato. TURNO 1° turno MAT 6.30 – 14,30 2° turno POM 13.00 – 21.00 GIORNI LUN-VEN LUN-VEN Qui di seguito si riportano i turni degli altri operai (cantina, magazzino): MATTINA 8.00 – 12.00 POMERIGGIO 13.00 – 17.00 Di seguito i turni giornalieri impiegati, con orario spezzato. MATTINA 8.00 – 12.00 POMERIGGIO 14.00 – 18.00 LUN-VEN I turni per la sorveglianza notturna e portineria sono così suddivisi: Portineria Sorveglianza (dipendente) RIPOSO Sabato e domenica NOTTE FRA SAB E DOM E NOTTE FRA DOMENICA E LUNEDI’ MATTINA 8.00/12.00 POMERIGGIO 14.00/18.00 NO NOTTE NO NO 23.00/06.00 Una criticità nell’organizzazione del lavoro è data dal fatto che la prestazione lavorativa di Sartori Spa è legata ai picchi di lavoro periodici ed imprevedibili, ad esempio sulla base di ordini straordinari derivanti da richieste di mercato, che evidentemente vanno ad influenzare l’andamento delle ore di lavoro necessarie all’imbottigliamento ed al magazzino. Su questo, l’azienda cerca di gestire nel migliore dei modi tali imprevisti. In base al precedente contratto integrativo aziendale il normale orario dei turni, prevedeva una sovrapposizione di 4 ore per i pasti e l’approntamento dei materiali da utilizzare in linea, con possibilità di essere variato, con inizio della produzione anticipato di un’ora, e termine posticipato di un’ora, garantendo comunque l’intervallo per la pausa pranzo. Per controbilanciare l’estrema flessibilità degli operatori della linea di imbottigliamento, erano state previste, a livello di contratto aziendale, la retribuzione della pausa pasto e la copertura delle spese mensa nel periodo di effettuazione dei turni. Il nuovo contratto integrativo aziendale è stato firmato il 29/07/12, e prevede ulteriori miglioramenti alle condizioni lavorative dei dipendenti. 5.8) RETRIBUZIONI 64 Le retribuzioni sono allineate a quanto prescritto dal CCNL; i parametri sono allineati a quanto prescritto dal medesimo. Al momento attuale l’azienda attua una politica di incentivazione e di premi con aspetti migliorativi stabiliti nel Contratto Integrativo Aziendale rispetto al Contratto Collettivo nazionale. La retribuzione delle ore straordinarie è, inoltre, migliorativa di quella prevista dal CCNL. Il premio per obiettivo viene retribuito al raggiungimento o al miglioramento del risultato dell’anno precedente, sulla base di alcuni parametri da calcolare ad personam: un Premio Integrativo fisso che viene stabilito in modo migliorativo rispetto al CCNL, che viene corrisposto su base mensile, differenziato fra chi svolge orario su turni, e chi invece ha orario giornaliero fisso; un Premio Integrativo per Obiettivi che viene stabilito in modo migliorativo rispetto al CCNL, e calcolato sulla base di due indicatori: l’apporto dei lavoratori al raggiungimento degli obiettivi di qualità (relativo alle non conformità rilevate per errore o mancato rispetto delle procedure definite con il sistema di gestione aziendale), in linea anche con il contratto integrativo precedente; il mantenimento sotto una determinata soglia, dell’indice di frequenza degli infortuni, calcolato secondo la norma UNI 7249 (la stessa presa in considerazione dall’INAIL); tale indicatore incide per il 20% sul totale del premio. Per il 2012 il premio per obiettivo è calcolato di 1250 euro lordi per ciascun lavoratore, migliorando l’ultimo premio di 100 euro, e ne è previsto un ulteriore incremento, della stessa cifra per l’anno seguente. Altri premi vengono erogati sulla base di particolari mansioni svolte e riconoscimento per cause legate a particolare valore aggiunto apportato, dal dipendente premiato, all’azienda. Sono per altro previste alcune indennità e bonus, migliorativi rispetto al CCNL: vasche; 1. premi di merito su raggiungimento di obiettivi; 2. indennità per incarichi specifici (riempitrice ed etichettatrice); 3. copertura totale dei costi mensa, anche per i lavoratori non turnisi; 4. auto e/o cellulare aziendale. I versamenti degli stipendi vengono eseguiti in prevalenza con bonifico bancario. C’è qualche caso in cui il pagamento avviene con assegno circolare. In questo caso, il lavoratore firma apposito modulo per ricevuta dell’assegno stesso. Si sono verificati episodi di: richiesta di chiarimenti vari (esempio: buste paga); Essi sono stati soddisfatti direttamente dai responsabili, o tramite consultazione dello studio di consulenza responsabile dell’elaborazione delle buste paga. 65 6) SISTEMA DI GESTIONE 6.1) POLITICA Relativamente alla Politica Aziendale, si veda quanto detto più sopra a tale proposito. 6.2) RIESAME DELLA DIREZIONE E COMUNICAZIONE INTERNA Il riesame da parte della Direzione ha cadenza annuale. Il documento che attesta tale attività è il Bilancio Sociale SA8000. In tale documento sono considerati sia le prestazioni sociali sugli otto temi della norma SA8000, che le proposte di miglioramento. Tali proposte di miglioramento emergono sia dal presente documento (qui di seguito), che dagli indicatori di processo che verranno introdotti in base a considerazioni di opportunità; tali indicatori e proposte di miglioramento vengono tenute separate da quelle degli altri sistemi, per renderne più agevole l’individuazione e la separazione in fase di comunicazione del Bilancio SA8000 alle parti interessate. Lo scorso anno erano state avanzate delle proposte di miglioramento, la cui implementazione ora andremo ad analizzare: 1. Monitoraggio e diminuzione delle ore di ferie residue: si veda il paragrafo dedicato, e si mantiene aperto questo obiettivo; 2. Inserimento di ulteriori indicatori connessi alle tematiche SA8000: Gli indicatori verranno valutati in base alle nuove certificazioni: avendo rimandato l’obiettivo del raggiungimento delle certificazioni in materia ambientale e della sicurezza, anche questo viene rimandato al prossimo anno; 3. Aumentare le ore di formazione svolte, sia tramite l’impiego della nuova risorsa da inserire nel team di gestione del sistema integrato, sia tramite l’utilizzo di sinergie di Gruppo: si veda paragrafo di riferimento; indicatore che rimane valido per il 2013 4. Organizzare un incontro con studio paghe per illustrare modalità di lettura della busta paga nel 2012: l’incontro non è stato effettuato, e quindi l’obiettivo rimane aperto Nel corso di questo riesame sono emerse alcune proposte di miglioramento: Azione da intraprendere Monitoraggio e diminuzione delle ore di ferie residue Inserimento di ulteriori indicatori connessi alle tematiche SA8000 Aumentare le ore di formazione svolte, Organizzare un incontro con studio paghe per illustrare modalità di lettura della busta paga nel 2012 Adozione di un modello di gestione 231 Modificare l’indicatore Responsabilità Data prevista di svolgimento PER Entro dicembre 2013 RAQ Prossimo riesame PER, RAQ Entro prossimo riesame PER, RAQ Entro prossimo riesame RAQ Entro 2013 Note 66 delle ore di infortunio sulle ore lavorate; Modifica dell’indicatore da ore di malattia/ore lavorate, a ore di malattia/ore lavorabili Si ricordano, inoltre, le proposte di miglioramento emerse nel riesame dedicato alla gestione della qualità, che hanno valenza anche per la SA8000: 1. Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione; 2. adeguamento allo standard OHSAS18.001 e raggiungimento relativa certificazione; 3. anticipare l’elaborazione del documento integrato di Riesame; Il documento viene sottoscritto dalla Direzione, e da altri responsabili coinvolti nella sua compilazione. L’azienda provvede a trasmettere all’esterno le proprie prestazioni sociali per la tutela dei lavoratori e i relativi obiettivi di miglioramento. Tale comunicazione avviene mediante: la distribuzione (via mail o posta) del Bilancio Sociale SA8000 alle parti interessate selezionate, e la pubblicazione sul sito web del Bilancio Sociale unitamente alla Politica per la responsabilità Sociale. 6.3) RAPPRESENTANTI DELL’AZIENDA La Direzione rappresenta se stessa per SA8000 nella persona del Sig Andrea Sartori , con l’autorità e la responsabilità di assicurare che le prescrizioni della norma SA8000 siano applicate e mantenute, ed il Sig. Franco Moretti referente SA8000 per la direzione, che gestisce il rapporto tra direzione e rappresentante SA8000 dei lavoratori e nei rapporti con la catena di fornitura. In relazione alla figura del Rappresentante di Lavoratori per SA8000, la Direzione ha provveduto ai seguenti passaggi: distribuito materiale informativo relativo a SA8000 richiedendo la candidatura a rappresentante dei lavoratori, tramite iscrizione in apposita lista appesa in bacheca; raccolte le candidature dei rappresentanti; distribuita copia della norma e materiale di approfondimento ai candidati svolto un incontro nel quale è stata realizzata formazione a tutti i dipendenti Eletto il rappresentante dei lavoratori nella persona di Claudio Chiavegato 6.4) PIANIFICAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE Al momento attuale le responsabilità e la chiara definizione dei ruoli in azienda è garantita dall’aggiornamento dell’organigramma aziendale. Per quanto attiene la formazione, questa è gestita come previsto dal Piano di formazione già allegato. 67 I corsi, al momento attuale, sono effettuati sia internamente che esternamente su varie tematiche, fra cui salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sensibilizzazione su SA8000. Il Bilancio SA8000 verrà presentato a tutti i lavoratori in occasione della formazione che verrà svolta entro ottobre 2013, e reso disponibile per la consultazione presso la bacheca aziendale, sia a Santa Maria, che presso la sede logistica. 6.5) CONTROLLO DEI FORNITORI/SUBAPPALTATORI E SUBFORNITORI Il paniere di fornitori di Casa Vinicola Sartori è pari a circa 900 partner, il criterio di valutazione si è basata su: 1. forma societaria, 2. criticità di settore, 3. area in cui l’azienda opera, 4. rischio che comporta il settore di appartenenza, e delocalizzazione delle aziende valutate. Inoltre sono stati selezionati i fornitori di materie prime e materiale sussidiario il cui fatturato supera i 50.000€. Questo criterio non è stato utilizzato per 1. aziende di trasporti 2. agenzie interinali 3. società di servizi (in particolare facchinaggio, pulizie, manutenzione) dal momento che esse presentano peculiari aspetti di criticità che ne implicano una attenta valutazione. In base a tali criteri la valutazione ha riguardato una percentuale pari a circa il 10% del totale fornitori. Dalla tabella riassuntiva risulta una maggiore criticità delle aziende legate al settore agricolo, dei trasporti e cooperative, bassa criticità invece per le aziende con contratto alimentare-industria e metalmeccanico. I fornitori sono stati classificati quindi per fasce, ed inizialmente, erano state previste le seguenti misure di coinvolgimento e sensibilizzazione: 1. la fascia D, indica i fornitori meno critici, per i quali è previsto l’invio di una lettera informativa e la norma SA8000; 2. ai fornitori inquadrati in fascia C è inviato, oltre alla norma, un sintetico questionario relativo ai requisiti più critici della norma; 3. per i fornitori in fascia B, era previsto un monitoraggio azienda effettuato tramite questionari più approfonditi, e/o mezzi di supporto informatici (internet); 4. per i fornitori di fascia A è previsto il ricorso a verifiche ispettive dirette, invio di questionari dettagliati (si ipotizza anche l’utilizzo di master di bilancio SA8000), e organizzazione di incontri di sensibilizzazione presso la loro sede o quella aziendale Sartori. Dal momento che nella fascia A rientrano numerosi fornitori appartenenti alla categoria dei coltivatori diretti o delle aziende agricole, tipologia di imprese tradizionalmente poco strutturate, mezzi come la stesura di un bilancio o il monitoraggio informatico, potrebbero essere di scarsa utilità: si preferirà quindi un coinvolgimento più diretto, con incontri e sensibilizzazione tramite formazione ed informazione. Dal 2010, vista l’integrazione del sistema di valutazione per la Qualità con quello SA8000, sono stati coinvolti non solo i fornitori critici per quest’ultima, ma anche quelli valutati per il sistema qualità. 68 A tali fornitori sarà richiesto il preciso impegno al rispetto della norma, e la compilazione di un questionario specifico che ci permetterà di inquadrare il loro grado di rischio/criticità E’ allo studio un’iniziativa rivolta ai fornitori di uva per la produzione di ripasso ed amarone. Tali fornitori, spesso legati storicamente all’azienda, sono normalmente aziende di piccole o piccolissime dimensioni, frequentemente a gestione familiare, il cui reddito non rappresenta la principale attività dei proprietari. Ciò non favorisce l’aggiornamento di tali aziende rispetto alle nuove normative, e più in generale, agli adempimenti e all’evoluzione del settore. Per questo si sonderà, in occasione dei contatti per definire le modalità di conferimento, l’interesse dei conferenti ad un incontro di presentazione delle attività aziendali, tra cui l’impegno per la responsabilità sociale d’impresa, e un eventuale aggiornamento sulle principali disposizioni normative che riguardano questo tipo di aziende, da effettuarsi dopo la vendemmia stessa. I fornitori finora coinvolti si sono dimostrati per la maggior parte disponibili alla collaborazione, assumendosi l’impegno al rispetto dei requisiti della norma e rispondendo ai questionari. Valutando il numero di risposte ricevute dai fornitori più critici, si nota che se dalle scorse rilevazioni questi sembravano restii alla collaborazione, dalle ultime analisi, emerge che si è passati da un 67% ad un 95% di questionari compilati, e dalla valutazione di questi ultimi è risultato che le aziende con le quali collaboriamo si attengono ai principi della SA8000 (ultimi dati disponibili, in attesa di ricevere riscontri sull’ultimo invio di richieste di informazioni). Le risposte ricevute sono risultate in linea con le aspettative, ed il rispetto dei requisiti cogenti e volontari da noi proposti, salvo in pochi casi, nei quali gli interessati sono stati contattati direttamente, per chiarire le difformità. I fornitori dimostratosi riluttanti dopo diversi solleciti sono stati contattati personalmente dai nostri responsabili acquisti aziendali, i quali hanno chiarito che il rispetto di tali principi è un requisito necessario per la collaborazione con la Casa Vinicola Sartori. Nel caso in cui, nonostante gli incontri, non si raggiungessero i risultati previsti, si appronteranno, di comune accordo con la Direzione Acquisti, nuove misure d’azione: si terranno in considerazione in quella sede sia l’importanza del fornitore, che le sue ragioni di opposizione, cercando di superarle senza ricorrere a misure radicali, in quanto forzare un partner verso scelte non condivise, varrebbe ad ottenere probabilmente risposte ed azioni vere solo “sulla carta”, e quindi lontane dallo spirito di una norma che dovrebbe creare un circolo virtuoso, e non un pacco di dichiarazioni non veritiere. Si è inoltre convenuto con la Direzione Acquisti di allegare ai Capitolati di Fornitura l’impegnativa per la SA8000, così da informarli e sensibilizzarli fin dal loro inserimento nel novero dei partner di riferimento, sia per poter mettere a disposizione delle altre aziende del Gruppo Collis il patrimonio di informazioni raccolto, nel caso in cui volessero orientarsi verso una certificazione di tipo sociale o etico. Importante iniziativa, organizzata dal Gruppo Collis, è stata l’incontro formativo/informativo sul modello di gestione 231, tenutosi a febbraio, fra i rappresentanti delle aziende del gruppo stesso, e i fornitori di servizi, per illustrare il capitolato di fornitura, e più in generale il progetto di adesione ad un modello comportamentale e contrattuale, 69 conforme al dettato del decreto stesso; in questa occasione si è anche introdotto il tema della certificazione SA8000, adottata da Sartori, ma che potrebbe essere estesa ad altre componenti di Collis, con dimostrazioni d’interesse per l’argomento di più partecipanti. Il fatto poi che, 231 e SA8000 possano essere presentate come “coppia coerente”, dimostra la possibilità, o meglio, l’efficienza della sinergia delle idee ed in ultima analisi, dei valori tutelati, da questi due modelli di gestione. Un’ultima precisazione doverosa, riguarda l’esiguità del tempo che si è potuta dedicare ad una più intensa azione di diffusione della sensibilità sociale fra gli stakeholders di riferimento: la risorsa interna che curava questo aspetto, ha cambiato mansione, e quindi si è badato più al consolidamento dei risultati raggiunti, che ad un loro miglioramento. Ad oggi una nuova figura è stata inserita in organico, con incarichi che ricomprendono anche la gestione di questi aspetti, e fra le azioni intraprese in merito, vi è la verifica dell’elenco degli stakeholders, ed in particolare dei fornitori, e la ripresa delle comunicazioni, soprattutto con quelli che si erano dimostrati più “resistenti” al coinvolgimento. 6.6) PROBLEMATICHE, AZIONI CORRETTIVE, AMBITI DI MIGLIORAMENTO Per quanto attiene a tale punto, l’azienda si è attivata per posizionare alcune cassette, attraverso la quale il personale può effettuare reclami o suggerimenti in forma anonima o nominale. Tali reclami vengono recapitati sia al Rappresentante della Direzione per SA8000 che al Rappresentante dei lavoratori, affinché essi se ne prendano carico per la risoluzione. Per facilitare la comprensione di tale processo, si è deciso di utilizzare il preesistente modulo di rilevazione non conformità (M 10-01), apportando alcune modifiche, che non variano il processo di compilazione, ma la sola archiviazione ed analisi. Le cassette per le segnalazioni anonime non sono mai state utilizzate nel corso del 2012, probabilmente perché, sia per le dimensioni dell’azienda, sia per il tradizionale clima di collaborazione esistente, chi ha necessità di sollevare una richiesta, può rivolgerla direttamente ai titolari, o ai propri referenti di reparto. Si ricordi, per altro, che nemmeno in passato, chi ha effettuato segnalazioni, ha ritenuto necessario ricorrere all’anonimato, e che l’utilizzo di tale strumento abbia avuto più natura di richiesta e suggerimento, che quella del reclamo. 6.7) COMUNICAZIONE ESTERNA Gli stakeholders principali individuati sono: 1. fornitori: i criteri di criticità utilizzati per iniziare le azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento sono trattate nel paragrafo dedicato; 2. clienti: si è deciso di partire dai clienti per cui si opera anche l’analisi di soddisfazione, e cioè quelli a sono fatturate merci per un valore di 100.000 euro o più, e che rappresentano l’85% del fatturato totale della Sartori; 3. associazioni e enti del settore vitivinicolo: consorzi di tutela delle DOC di principale interesse per le nostre produzioni, Unione Italiana Vini; 4. associazioni di categoria: Camera di Commercio e Associazione Industriali di Verona; 5. USLL di competenza territoriale: USLL 22; 6. Sindacati di riferimento aziendali: CIGL e CISL; 7. associazioni consumatori: rappresentanza unitaria per Verona (Adiconsum). 70 La comunicazione esterna agli stakeholder è attuata su tre livelli: - e.mail generalizzata ad una selezione di stakeholder, con link al sito internet aziendale, su cui saranno disponibili politica, bilancio, norma e certificati aziendali (sindacati, catena di fornitura, clienti); - e.mail personalizzata con allegate la norma e la politica aziendale, ed il richiamo al sito internet (vedi punto precedente); - il Bilancio in cartaceo da inviare ad una selezione ristretta di stakeholder (azionisti ed, eventualmente, i clienti più critici). La politica aziendale SA8000 verrà al più presto tradotto in lingua inglese, in modo che anche gli stakeholders stranieri possano leggerla. Si valuterà anche la possibilità di procedere ad una traduzione, almeno parziale, del bilancio SA8000. Per i dipendenti sarà disponibile una copia del Bilancio e della norma SA8000 nello spazio vicino alla bacheca, e per chi volesse richiederne copia, presso la Direzione. 6.8) ACCESSO ALLA VERIFICA E REGISTRAZIONI Tutte le registrazioni inerenti l’SA8000 sono adeguatamente raccolte, archiviate e conservate, come già previsto dal SGQ, con un progressivo processo di integrazione che verrà attuato con la maturazione del sistema di Gestione della Responsabilità Sociale. La Sartori Spa garantisce l’accesso alle verifiche ispettive, ove previsto contrattualmente e allo stesso modo richiede tale condizione nei contratti con i propri fornitori. 6.9) APPROVAZIONE DEL BILANCIO SA8000 L’approvazione della parte riguardante la SA8000 è stata integrata con l’approvazione del Riesame nel suo insieme, ed è allegata all’inizio di questo documento. 71 7) OSSERVAZIONI E COMMENTI Con il presente modulo invitiamo ciascun lettore a esprimere il proprio giudizio e a riportare consigli e critiche relative: al merito delle prestazioni sociali; alla chiarezza e al metodo espositivo utilizzato nel bilancio sociale stesso. Una corretta predisposizione del bilancio sociale presuppone un atteggiamento di ascolto da parte nostra verso tutte quelle persone, organizzazioni, istituzioni e partner che in qualche modo sono interessate alla nostra attività. La vostra opinione costituisce la spina dorsale rispetto alla quale costruire un bilancio sociale SA 8000 il più efficace e “centrato” possibile oltre che permettere effettivi miglioramenti nell’ambito delle condizioni di lavoro: Commenti sul merito delle prestazioni descritte nel Bilancio Chiarezza e completezza delle informazioni riportate nel Bilancio SA8000 (es. interesse per ulteriori dati non presenti nell’attuale versione) Nel caso vogliate chiarimenti sulle modalità di compilazione del presente modulo, chiamate: Franco Moretti tel. +39/045/6028011 e-mail: [email protected] Potete poi recapitarlo, in ordine decrescente di priorità, ai seguenti destinatari: DESTINATARIO RIFERIMENTI Rappresentante della Direz. per SA8000 e Fax: 045 6020134 Rappresentante dei lavoratori per SA8000 http://www.sartorinet.com/ c/o Casa Vinicola Sartori Spa [email protected] ViaCasette, 2 – 37024 Negrar di Valpolicella - Verona Ente di certificazione: SGS, [email protected] Ente di Certificazione: Ispettrice: Dottoressa Laura Ligi, SAI Vi ringraziamo anticipatamente. [email protected], fax: +39/051/6389926 SAAS. 220 East 23rd Street, Suite 605, New York, New York 10010, USA, e mail: [email protected]; fax: +212 684 1515 13) RELAZIONE SULLA GESTIONE DI BILANCIO 31/12/2012 Signori Azionisti L’esercizio chiuso al 31/12/2012riporta un risultato positivo pari a Euro 1.238.816 dopo aver dedotto imposte per Euro 663.658 ed eseguito ammortamenti per complessivi Euro 754.070. Condizioni operative e sviluppo dell'attività La Nostra Società, come ben sapete, svolge la propria attività nel settore industria alimentare nell’ambito della produzione e commercializzazione di vini rossi e bianchi legati al marchio Sartori di Verona e a tutte le varie linee commerciali derivate. Ai sensi dell’art. 2428 si segnala che l’attività viene svolta principalmente nella sede in Negrar (VR), Via Casette 4, dove avviene anche l’imbottigliamento, e nei 3 depositi di Verona, Colognola ai Colli e Livorno per lo stoccaggio di partite di vino in attesa della vendita o spedizione. Con l’inizio dell’anno 2010 è diventato inoltre operativo il nuovo centro logistico costruito in Via Archimede 12 ad Arbizzano (Negrar). Andamento della gestione Andamento economico internazionale Nei primi mesi di quest’anno l’attività economica mondiale ha mostrato segni di ripresa, in particolare negli Stati Uniti e in alcune economie emergenti, dopo la fase di debolezza nell’ultimo trimestre del 2012. Il commercio mondiale si è rafforzato, sospinto dall’espansione dei flussi fra i paesi emergenti dell’Asia. Secondo le più recenti proiezioni del Fondo monetario internazionale (FMI), la crescita del prodotto mondiale rimarrà per l’anno in corso sui livelli del 2012; essa s’intensificherà a partire dal 2014. Sebbene i rischi al ribasso, per le prospettive di breve termine, si siano ridotti, restano incerti gli sviluppi della politica di bilancio negli Stati Uniti. Nel corso del primo trimestre del 2013, la dinamica dei prezzi delle materie prime è stata flettente, grazie a condizioni di offerta più favorevoli. Negli Stati Uniti il tasso di crescita del PIL nel quarto trimestre del 2012 è sceso allo 0,4% sul trimestre precedente in ragione d’anno (dal 3,1 nel terzo), un valore inferiore alle attese. Il rallentamento è ascrivibile a fattori transitori, connessi con il ciclo delle scorte e la riduzione della spesa pubblica; consumi e investimenti hanno invece accelerato. Nel Regno Unito, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, l’attività economica si è contratta (-1,2%, da 3,9), risentendo dei contributi negativi delle esportazioni nette e della variazione delle scorte, nonché dell’ulteriore calo degli investimenti. In Giappone, dopo la decisa contrazione nel terzo trimestre (-3,7% sul precedente), la crescita del prodotto è tornata su livelli lievemente positivi nel quarto (0,2%), grazie al sostegno dei consumi delle famiglie e della spesa pubblica. Nelle principali economie emergenti, l’attività ha continuato a espandersi a ritmi eterogenei. In Cina nel quarto trimestre il PIL è salito del 7,9% sul periodo corrispondente (dal 7,4 nel terzo), beneficiando della robusta domanda interna e della ripresa di quella estera. In Brasile, l’espansione del prodotto, pur rafforzandosi grazie al contributo dei consumi privati, è stata ancora limitata (1,4%); in India e in Russia ha continuato a rallentare, rispettivamente al 4,5 e al 2,1%. Prosegue il graduale miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro: l’aumento dell’occupazione è stato superiore alle attese, il tasso di disoccupazione è ulteriormente sceso (al 7,6% in marzo) al pari delle richieste di sussidio. Sulla base delle informazioni finora disponibili, nel primo trimestre dell’anno il PIL sarebbe aumentato in Giappone, seppur in misura modesta, mentre avrebbe ristagnato nel Regno Unito. L’andamento della produzione industriale e i risultati dei sondaggi congiunturali presso le imprese forniscono indicazioni positive per India e Brasile, ma segnalano un ulteriore indebolimento in Russia. In Cina, pur con le cautele dovute alla difficile lettura dei dati del primo trimestre per effetto della ricorrenza del capodanno cinese, la crescita rimarrebbe sostenuta. Nell’ultimo trimestre del 2012 il commercio mondiale ha segnato un recupero (al 3,5% sul trimestre precedente in ragione d’anno, dallo 0,6 nel terzo)grazie all’espansione dei flussi fra i paesi emergenti dell’Asia, che ha più che compensato la flessione degli scambi nelle economie avanzate. In base alle più recenti proiezioni dell’FMI, il ritmo di espansione dell’economia mondiale rimarrebbe moderato nel 2013 (3,3%, dal 3,2 nel 2012), nonostante la lieve accelerazione delle economie emergenti. Nei paesi avanzati la crescita acquisirà vigore nella seconda parte dell’anno, pur rimanendo nel complesso su livelli non superiori a quelli del 2012, attestandosi all’1,9% negli Stati Uniti, all’1,6% in Giappone e a poco meno dell’1% nel Regno Unito; l’area dell’euro registrerebbe un ristagno. La ripresa globale dovrebbe intensificarsi nel 2014, al 4,0%. Sulle prospettive dell’economia mondiale continuano a pesare gli incerti sviluppi della politica di bilancio statunitense e della crisi del debito nell’area dell’euro. L’inflazione al consumo rimane limitata nei principali paesi avanzati, riflettendo la persistente debolezza della domanda. Negli Stati Uniti in febbraio è salita al 2,0% a causa di un aumento temporaneo del prezzo dei carburanti. Anche nel Regno Unito è lievemente aumentata, al 2,8%, mentre in Giappone si sono accentuate le tendenze deflative. Le pressioni sui prezzi al consumo si sono invece intensificate in tutte le principali economie emergenti, in parte per effetto dei passati rincari dei beni alimentari. Le banche centrali delle maggiori economie avanzate hanno reso ancora più accomodante l’intonazione delle rispettive politiche monetarie. La Federal Reserve ha deciso di proseguire con il piano di acquisti a titolo definitivo di mutui cartoralizzati (mortgage-backed securities) per 40 miliardi di dollari al mese e di obbligazioni del Tesoro a lungo termine per ulteriori 45 miliardi. Ha altresì deciso di lasciare invariato l’intervallo obiettivo per il tasso di interesse sui federal funds tra 0,0 e 0,25%, riaffermando che questo sarà mantenuto su valori eccezionalmente bassi fino a quando permarranno elevati tassi di disoccupazione e basse aspettative di inflazione. La Banca del Giappone, dopo aver introdotto in gennaio un obiettivo esplicito per la stabilità dei prezzi pari al 2% (price stability target), in sostituzione del precedente tasso di inflazione di riferimento nel breve termine (1,0%), in aprile ha varato un nuovo corposo programma di espansione quantitativa, finalizzato al raggiungimento del target di inflazione entro due anni. Inoltre, nello stesso arco temporale verrà raddoppiata la quantità di attività finanziarie detenute nel portafoglio della Banca centrale e più che raddoppiata la vita media residua degli acquisti di obbligazioni pubbliche. La Banca d’Inghilterra ha invece mantenuto invariato lo stock di attività finanziarie nel proprio portafoglio a 375 miliardi di sterline. Andamento economico Eurozona Secondo gli indicatori disponibili, la debolezza della fase ciclica nell’area dell’Euro dovrebbe essersi attenuata nei primi mesi di quest’anno. La fiducia di famiglie e imprese è migliorata rispetto ai minimi raggiunti lo scorso autunno; il quadro resta però ampiamente incerto. La Banca centrale europea (BCE) ha mantenuto un orientamento di politica monetaria ragionevole. La restituzione anticipata di una parte dei fondi ottenuti nelle due operazioni di rifinanziamento con durata triennale – condotte a dicembre del 2011 e a febbraio del 2012 – si è riflessa in una riduzione della liquidità complessiva fornita alle banche dell’area dall’Eurosistema. Nel quarto trimestre del 2012 il PIL dell’area dell’euro ha registrato una marcata diminuzione (-0,6% sul periodo precedente, contro -0,1 nel terzo trimestre). Il deterioramento dell’attività economica ha riflesso il temporaneo venir meno del sostegno delle esportazioni; le vendite all’estero hanno segnato il primo calo congiunturale dopo tre anni di espansione. L’andamento della domanda interna continua a essere frenato dalla nuova flessione dei consumi delle famiglie e degli investimenti fissi lordi. I dati sinora disponibili suggeriscono che l’attività economica dell’area si sarebbe stabilizzata nel primo trimestre del 2013. Nella media di gennaio e febbraio la produzione industriale si è collocata appena al di sotto del livello segnato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, quando era diminuita di oltre il 2% sul periodo precedente. Pur rimanendo negativo (-0,12), l’indicatore €-coin prodotto dalla Banca d’Italia (che fornisce una stima della variazione trimestrale del PIL dell’area, depurata dalle oscillazioni di breve periodo) ha confermato in marzo i graduali progressi dei mesi precedenti. Vi sono però indicazioni che la debolezza dell’attività si è estesa anche a paesi meno colpiti dalle tensioni sul debito sovrano. Nonostante il lieve recupero degli indicatori di fiducia di famiglie e imprese rispetto ai valori minimi dell’autunno scorso, le informazioni congiunturali confermano il prolungarsi della debolezza della domanda interna; vi contribuiscono l’incertezza sulle prospettive cicliche, il permanere, in alcuni paesi, delle difficoltà di accesso al credito e, nel caso dei consumi delle famiglie, il calo del reddito disponibile in termini reali. Nel primo bimestre le immatricolazioni di automobili sono scese rispetto agli ultimi mesi dell’anno scorso e il commercio al dettaglio è rimasto debole. Pur in ripresa dopo la battuta d’arresto nel quarto trimestre del 2012, le vendite all’estero sarebbero cresciute a ritmi ancora modesti nei primi mesi di quest’anno, in linea 74 con l’andamento dell’interscambio mondiale; le prospettive a breve termine restano incerte, come segnalato dalle inchieste qualitative sugli ordinativi esteri. Nei primi mesi del 2013 è proseguita la decelerazione dei prezzi al consumo. Da febbraio l’inflazione si è portata sotto il 2% per la prima volta dal 2010, collocandosi all’1,7% in marzo. La flessione è riconducibile al forte rallentamento dei prezzi dei prodotti energetici. Le indicazioni provenienti dalle inchieste congiunturali segnalano un’ulteriore moderazione delle pressioni sui prezzi; le attese delle imprese circa la variazione dei propri listini di vendita e quelle delle famiglie sull’andamento dei prezzi al dettaglio sono in graduale calo. Le prospettive per l’Italia La debolezza ciclica dell’attività economica in Italia è proseguita, pur attenuandosi all’inizio dell’anno. L’andamento del prodotto risente soprattutto della flessione del reddito disponibile delle famiglie e dell’incertezza che grava sulle scelte di investimento delle imprese. Le esportazioni avrebbero tuttavia ripreso a crescere dopo il forte rallentamento degli ultimi tre mesi del 2012. Nelle più recenti valutazioni degli imprenditori non emergono ancora segnali di immediato miglioramento delle condizioni per investire. Nel quarto trimestre del 2012 si è intensificata la diminuzione del PIL (-0,9% rispetto al trimestre precedente; trainata dal calo registrato dal valore aggiunto dell’industria in senso stretto (-2,6%). Dal lato della domanda, alla contrazione ha contribuito la debolezza della spesa nazionale; la variazione delle scorte ha sottratto 0,7 punti percentuali alla crescita . Il sostegno alla dinamica del prodotto proveniente dalla domanda estera netta (pari a 0,4 punti) è riconducibile alla flessione delle importazioni e a un andamento ancora positivo delle vendite all’estero. Nel complesso del 2012 la contrazione del PIL rispetto all’anno precedente è stata del 2,4%. Nel primo trimestre del 2013, secondo le indicazioni disponibili, il PIL potrebbe essersi ridotto, ma a ritmi meno accentuati, anche grazie al miglioramento dell’interscambio commerciale. Le inchieste congiunturali non prefigurano un’imminente svolta della fase ciclica; le valutazioni delle imprese sulle condizioni dell’economia non migliorano e la fiducia dei consumatori rimane orientata al pessimismo. Sulla base della rilevazione trimestrale presso le imprese condotta in marzo dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, per il complesso del 2013, le aziende prevedono un’ulteriore flessione della spesa per l’acquisto di beni capitali, soprattutto nel settore dei servizi, riflettendo valutazioni ancora sfavorevoli delle condizioni per investire. Secondo stime basate sui conti nazionali, nel quarto trimestre del 2012 la redditività operativa delle imprese non finanziarie – calcolata come rapporto tra margine operativo lordo e valore aggiunto sui dodici mesi terminanti a dicembre 2012 – è rimasta pressoché invariata, su livelli storicamente bassi. L’autofinanziamento e gli oneri finanziari netti (in rapporto al valore aggiunto) non hanno registrato variazioni di rilievo. Sulle condizioni di liquidità delle imprese grava anche il significativo importo dei crediti verso le Amministrazioni pubbliche: recenti stime basate su dati relativi alla fine del 2011 ne valutano l’ammontare in quasi il 6% del PIL. L’impatto macroeconomico delle recenti misure prese dal Governo potrebbe contribuire al riavvio degli investimenti; l’entità degli effetti dipenderà dai tempi in cui si realizzerà l’intervento, dalle modalità con cui i rimborsi saranno ripartiti fra le imprese creditrici e dagli effetti sulle aspettative delle imprese e dei mercati finanziari. La dinamica negativa dei redditi e la forte incertezza sulle prospettive economiche e occupazionali delle famiglie continuano a influire sulla spesa per consumi, in calo da quasi due anni. Nel quarto trimestre del 2012 i consumi privati sono diminuiti dello 0,7% sul periodo recedente. La flessione è risultata più accentuata per gli acquisti di beni durevoli e semidurevoli, mentre la spesa per servizi è tornata a salire, seppure lievemente. Dalla metà del 2011 i consumi hanno segnato complessivamente un calo di oltre il 5%, quasi il doppio di quanto registrato nel corso della recessione del biennio 2008-09, sebbene quest’ultima sia stata più intensa in termini di flessione del PIL. La contrazione dei consumi ha riflesso la riduzione del reddito disponibile (sceso del 4,8% in termini reali nella media del 2012), riconducibile soprattutto al peggioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e all’incremento della pressione tributaria. Il calo dell’occupazione nel quarto trimestre del 2012 (-0,6% rispetto a un anno prima, pari a 148.000 unità) è riconducibile alle contrazioni registrate nel comparto edile e nell’industria in senso stretto (-4,6 e -2,5%, rispettivamente), solo parzialmente compensate dall’aumento nel terziario (0,5%, prevalentemente nel settore degli altri servizi collettivi e personali e in quello dei servizi di alloggio e di ristorazione). L’occupazione 75 femminile ha continuato a crescere, esclusivamente grazie al contributo delle donne straniere. Il numero di occupati è diminuito nel Nord e nel Mezzogiorno, è rimasto sostanzialmente stabile nel Centro. La contrazione dell’occupazione ha interessato il lavoro dipendente a tempo indeterminato (-1,0%, -157.000 occupati) e le collaborazioni coordinate e continuative (-4,8%, -20.000 occupati), mentre il numero dei dipendenti a termine e quello dei lavoratori autonomi è rimasto pressoché invariato. Tra le imprese con almeno dieci dipendenti le ore lavorate per occupato sono diminuite dell’1,9%, al netto degli effetti di calendario; l’incidenza delle ore di straordinario è scesa dal 3,8 al 3,6% delle ore lavorate e il ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG) è aumentato da 30,4 a 42,1 ore ogni 1.000 ore lavorate. Secondo dati provvisori, nel primo bimestre del 2013 l’occupazione avrebbe continuato a diminuire e il tasso di disoccupazione sarebbe cresciuto ancora. Le ore di CIG autorizzate tra gennaio e marzo sono aumentate del 12,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante il blocco amministrativo dei pagamenti della componente in deroga. Le aspettative delle imprese desunte dalle inchieste congiunturali condotte a marzo prefigurano un’ulteriore perdita di posti di lavoro nei mesi primaverili . Una debole luce nel buio: - la prosecuzione della riduzione anche nei primi mesi dell’anno dell’inflazione al consumo iniziata alla fine dell’estate del 2012, attestatasi in marzo all’1,8%, un valore appena superiore a quello medio dell’area dell’euro. La decelerazione dei prezzi è ascrivibile soprattutto al venir meno degli effetti dei rialzi dell’imposizione indiretta nell’autunno del 2012 e al deciso rallentamento delle pressioni provenienti dai beni energetici, oltre che a una domanda interna debole. - Nel 2012 il saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti ha registrato un consistente miglioramento tornando, dopo sette anni, su valori positivi nel quarto trimestre. Vi ha contribuito sia il calo della domanda interna, che ha contenuto le importazioni, sia la dinamica positiva delle esportazioni. - Nel 2012 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è diminuito per il terzo anno consecutivo, al 3,0% del PIL, prospettando la chiusura della Procedura per i disavanzi eccessivi aperta nel 2009. Secondo recenti stime del Governo, che includono gli effetti valutati in 0,5 punti percentuali del prodotto) del pagamento alle imprese di una prima quota dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche, nel 2013 l’indebitamento sarà pari al 2,9%. Al netto della spesa per interessi, nel 2012 si è registrato un avanzo pari al 2,5% del PIL. L’ulteriore aumento dell’avanzo primario atteso nel 2014 permetterà la stabilizzazione del rapporto tra il debito e il prodotto anche qualora la crescita di quest’ultimo fosse modesta. La relativa stabilità delle condizioni sui mercati finanziari italiani ha riflesso il miglioramento dei saldi di finanza pubblica, oltre che la credibilità dell’impegno delle istituzioni europee nel sostenere l’Unione economica e monetaria. Occorre tuttavia proseguire con politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale recessiva in atto nel nostro paese quasi ininterrottamente dal 2008; è necessario evitare che incertezze nel quadro interno e il riemergere di turbolenze nell’area dell’euro minaccino le prospettive di ripresa. Il nuovo governo in carica dovrà agire velocemente all’emergenza, con scelte nette e decise, per far uscire il paese dalla più grave crisi economica della storia d’Italia Sviluppo della domanda e andamento dei mercati in cui opera la società Export, qualità, sostenibilità, diversità e aggregazione: sono queste le cinque parole-chiave, gli asset che hanno garantito al mondo del vino italiano di rappresentare una delle eccezioni positive di fronte alla crisi globale attuale. Stabilire una precisa scala gerarchica di questi cinque fondamentali elementi forse non è possibile, ma è inevitabile iniziare dall’export. Se si guarda agli andamenti delle esportazioni , arrivano confortanti conferme per i vini italiani. Il valore delle esportazioni raggiunge i 4,7 miliardi di Euro, pari a + 6,5% rispetto al 2011, per un volume di 21,2 milioni di ettolitri , ossia di –8,8% , ma con una crescita del valore medio del 16,7%. (venduto meno ma a prezzi più sostenuti). A tirare la volata della crescita , sono stati soprattutto gli spumanti con un +13,8% in valore e un +1,78 in volume. Le mancate vendite si sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti. Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettolitri (-20,9%) con però una decisa crescita dei valori (+10,8%), dovuta soprattutto alla scarsità della disponibilità del prodotto. 76 Per quanto riguarda la distribuzione geografica dell’export, i mercati del Far East mostrano una discreta vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre: Singapore +13,2%, Cina +15%, Corea del Sud +28,8%, Giappone +27,7% e Hong Kong +13,0%. In crescita anche gli Stati Uniti e il Canada rispettivamente del +6,1% e del +11,3%. L’America del Nord arriva così ad assorbire il 27,5% dell’intero valore dell’export dei nostri vini. In Europa le variazioni sono più ridotte e il segno negativo caratterizza alcuni mercati come Danimarca -11,8% e Russia -15,2%. Se l’export tira, il merito va giustamente riconosciuto alla qualità. Ormai il mondo del vino è abituato a considerare il livello qualitativo delle etichette italiane ben attestato su livelli più che soddisfacenti e quasi dimentica che questa acquista sicurezza organolettica è prima di tutto una delle caratteristiche più importanti dei nostri vini. I fattori che determinano questa qualità sono molteplici, coinvolgono l’intero processo produttivo e sono strettamente interconnessi. La voce che forse va più di moda ma che nello stesso tempo identifica un cambio di paradigma produttivo e culturale, è la sostenibilità. Un aspetto di grande importanza, specie per la sensibilità di chi il vino lo consuma e che i produttori italiani stanno sempre più accrescendo nelle proprie aziende: una voglia di attenzione ambientale, di cura nei processi produttivi, ma anche della sostenibilità sociale, cioè rapporti corretti con le proprie maestranze e quella economica, realizzabile dolo attraverso una progettualità seria e puntuale. La sostenibilità economica è peraltro necessaria per mantenere un altro caposaldo del comparto vitivinicolo italiano: la diversità. L’Italia del vino non è soltanto un numero importante di Doc e Docg, ma anche un vero e proprio insieme di territori di straordinaria bellezza e dalle caratteristiche così varie e variabili, tanto da costituire un vero “appeal” di grande fascino per chi viene a visitarlo. ( il fenomeno dell’enoturismo continua a dare ottimi risultati anche nel 2012 +12%).Un valore aggiunto unico al mondo che continuerà a suscitare curiosità e interesse. Da ultimo , ma non meno importante, la tendenza all’aggregazione. Non solo grazie all’attività dei Consorzi di Tutela, ma anche quella che riguarda direttamente le aziende produttive. Si va dalla semplice unione di varie aziende attorno ad un unico manager incaricato di raggiungerei mercati più lontani, per snellire logistica e costi, ma anche per portare in giro per il mondo un’offerta il più possibile capace di identificare la varietà delle etichette italiane; fino a vere e proprie fusioni aziendali, anche di realtà importanti, per ottenere massa critica maggiore e consolidare all’estero le posizioni conquistate. La produzione I dati definitivi sulla produzione vitivinicola 2012 fanno registrare un ulteriore ribasso, attestandosi, a 39,3 milioni di ettolitri, ossia con un decremento dell'8% rispetto alla precedente campagna che già fu tra le meno produttive degli ultimi decenni. Siamo di fronte alla vendemmia più scarsa dal 1950 ad oggi: dobbiamo infatti risalire al 1947 per trovarne una più povera. Va detto comunque che negli anni 1950/80 la superficie vitata italiana di uva da vino era decisamente più elevata dell'attuale (nel 1980 era di 1.230.000 ettari, oggi è di 694.000 ettari - dati Istat). Per contro dal 1950 ad oggi le annate più produttive risultano, sempre secondo i dati Istat, quelle del 1980 (86,5 milioni di ettolitri di vino), del 1979 (85,1 milioni di ettolitri di vino) e del 1983 (83,3 milioni di ettolitri di vino). Nel 1983 si è quindi prodotto più del doppio di quanto si è prodotto per il 2012. Nel Centro Nord i decrementi oscillano da -5% come nell'Emilia Romagna, a -20% come in Lombardia e Toscana. Dalle Marche in giù si registrano valori pari a quelli dello scorso anno, come in Abruzzo, Campania e Sardegna, o inferiori tra il 10% ed il 15% come in Puglia e Lazio o superiori anche del 15% come in Sicilia. Per quest’ultima l’incremento produttivo è da imputare maggiormente alla rimessa in produzione dei vigneti “bloccati” lo scorso anno con la cosiddetta “vendemmia verde”. Complessivamente la qualità del vino 2012 è stata buona con qualche punta di ottimo ma pochissime di eccellente. E dire che sarebbe bastata qualche pioggia estiva e meno caldo per siglare un’annata assai degna di considerazione. Le cose non sono andate meglio nei principali Paesi nostri competitor. La produzione mondiale di vino per il 2012 è stata pari a circa 251 milioni di ettolitri in netto calo rispetto ai 267 milioni di ettolitri del 2011. I 251 milioni di ettolitri sono così suddivisi: il 17% in Francia, il 16% in Italia, il 12% in Spagna, l’8% in USA, il 5% ciascuno in Cile e Argentina e il 4% ciascuno in Australia e Sud Africa. Il 29% nel resto del mondo. Il motivo dominante del 2012, è la forte perdita di produzione dell’Europa con un calo di circa 16 milioni di ettolitri. In Francia e in Spagna si è riscontrato una produzione inferiore di circa il 15% rispetto al 2011. Per quanto riguarda la produzione di vino in USA, Australia, Argentina e Cile, assistiamo a una produzione stabile per i primi due paesi, ad un calo del 20% in Argentina e ad un incremento del 25% in Cile. Anche nei Paesi dell'Est la produzione risulta sotto la media pluriennale con decrementi diversi da Stato a Stato. 77 Prospettive nei mercati in cui opera la società Inutile dire che la scarsa produzione ha fatto fibrillare il mercato all’ingrosso di mosti e vini, soprattutto per alcuni prodotti fortemente richiesti. In sintesi le contrattazioni evidenziano prezzi in crescita rispetto al 2011. Ad esempio in Piemonte alcune tipologie fanno registrare incrementi tra il 10% ed il 20%, che in Lombardia raggiungono anche il 30%. In Veneto decisi aumenti si registrano per Pinot grigio e Prosecco. In Romagna alcune partite di vini bianchi sono state pagate anche il 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre in Emilia le quotazioni all'ingrosso dei Lambruschi sono lievitate anche di oltre il 30%. Se in Toscana l'aumento dei prezzi sfiora il 30%, in Abruzzo per i vini bianchi si è raggiunto anche il 50%. Riteniamo pertanto che almeno fino ad aprile l'andamento delle vendite sarà al ribasso. Perchè? Innanzitutto perchè la produzione del 2012 in Italia, come in tutti i Paesi tradizionali produttori europei, è stata alquanto contenuta. E’ evidente che il vino sia un prodotto naturale e se a causa del clima si produce meno uva, resta poi impossibile vendere più vino. Questo ha spinto al rialzo gli acquisti del periodo prenatalizio di buyer ed importatori, preoccupati anche dal fatto che la bassa produzione avrebbe, nei primi mesi del nuovo anno, così come è avvenuto, fatto ritoccare i listini. Va poi inoltre sottolineato che le vendite di prodotti agroalimentari nell'ultimo periodo dell'anno hanno risentito della crisi e il vino non ha fatto certo eccezione, con un invenduto che dovrà ora essere smaltito. Tutto ciò metterà una seria ipoteca sull'andamento del mercato nel primo quadrimestre del 2013, visto che, se i magazzini sono pieni, inevitabilmente i nuovi ordini, già frenati dalla crisi economica, non potranno che rallentare. Rimane comunque la fiducia nei mercati esteri, anche se punte di crescita viste nel 2012 non saranno facilmente ripetibili. Il business del settore La nostra azienda opera sui mercati mondiali da diversi anni e sulla “scia” dell’incremento registrato in tutto comparto vitivinicolo nell’anno 2012, ha realizzato per la prima volta, nella sua storia centenaria, un fatturato che supera i 44 milioni di euro, che derivano dalla crescita delle vendite nei mercati esteri per il 11% e per il 10% nel mercato nazionale. Analizzando le vendite si rileva quanto segue: - - Il mercato Nazionale, che nel 2012 rappresenta il 21% del fatturato totale aziendale, ha chiuso l’anno segnando un incremento vicino al 10% malgrado l’acutizzarsi della crisi economica. La grande distribuzione continua a rappresentare una parte molto importante delle vendite in Italia, frutto del consolidamento dei rapporti commerciali con le maggiori catene nazionali. La conferma della politica commerciale intrapresa in questi anni, di posizionamento medio alto, con ottimale rapporto qualità-prezzo, unita al consenso delle denominazioni Veronesi come l’Amarone e il Ripasso, hanno permesso di continuare il nostro percorso di costante crescita. Il canale tradizionale ha mantenuto le vendite dell’anno precedente, nonostante le oggettive difficoltà del comparto della ristorazione colpito in primis dal colpo inferto dalla crisi, in secondis dalle severe leggi in materia di limiti alcolici consentiti e, per ultima, l’entrata in vigore della nuova normativa relativa ai pagamenti (art. 62) che ha scoraggiato ulteriormente l’acquisto per mancanza di liquidità. Il fatturato del mercato estero si assesta al 79% del fatturato totale e continua a rappresentare il punto di forza dell’azienda. Sviluppato in circa 50 paesi di tutto il mondo, ci interessa sottolineare gli ottimi risultati conseguiti nell’esercizio 2012 nel Regno Unito +21%, degli USA +20%, dell’Irlanda +26%, della Danimarca +38%, del Giappone +29% e di tutti i mercati Asiatici e dell’Australia con una crescita a doppia cifra, grazie a un miglioramento del mix prodotti-prezzi ma soprattutto alle nuove politiche commerciali di promozione intraprese. Di fatto le politiche “ribassiste” messe in campo dai vari importatori e buyer esteri con l’adesione passiva di tante realtà produttive del nostro settore, ci hanno imposto, nonostante il sacrificio della riduzione della marginalità, la scelta dolorosa ma forzata di uscire da queste logiche e interrompere la fornitura dei nostri prodotti a determinati clienti. Valutando complessivamente la nostra posizione nei vari mercati esteri, possiamo certamente affermare che l’incremento dell’export è chiaramente in linea con quanto pubblicato nelle varie analisi consuntive dell’anno 2012 elaborate dagli Istituti di ricerca mondiale. L'interessante rapporto qualità prezzo, l’origine e la territorialità dei nostri vini uniti al buon lavoro svolto dal nostro personale che si è recato nei mercati in affiancamento alla forza vendita, hanno permesso di consolidare i nostri marchi 78 migliori anche in questa annata complicata come quella conclusa, dove naturalmente la domanda del mercato ha sempre visto privilegiare le linee dei vini a basso costo. La volontà aziendale sarà volta a cercare di espandere la propria rete vendite anche in altri paesi strategici CEE ed Extra-Cee che garantiscano visibilità a livello internazionale ma che in prospettiva contribuiscano anche a ripartire il rischio paese. Gli investimenti per comunicazione e marketing sono stati confermati e la continua presenza ad eventi, dimostrazioni, fiere, ha dato nuova visibilità ai marchi aziendali. Al riguardo segnaliamo il contributo positivo per la promozione nei Paesi Terzi dei fondi dell’OCM vino, che hanno cofinanziato le spese sostenute per promuovere i nostri prodotti sui mercati quali Russia, Canada, Svizzera, Cina, Usa e Giappone L’impegno profuso è stato nuovamente riconosciuto anche nel 2012 dalle più autorevoli guide e dai vari concorsi enologici che hanno premiato ancora una volta alcuni dei più importanti vini che escono dalla nostra azienda con menzioni e definizioni molto importanti. Le strategie per il futuro confermano la volontà della storica cantina di Negrar di voler promuovere in tutto il mondo i vini e il territorio, anche legandosi a iniziative come quella della Fondazione Arena che promuove la lirica e le bellezze di Verona e a livello sportivo, gli accordi di collaborazione con le società che giocano in campionati di livello nazionale come Scaligera Basket ed Hellas Verona calcio, continueranno la promozione legata alla nostra città. Andamento della gestione nei settori in cui opera la società Nella tabella che segue sono indicati i risultati conseguenti negli ultimi tre esercizi in termini di valore della produzione, margine operativo lordo e il Risultato prima delle imposte. valore della produzione margine operativo lordo Risultato prima delle imposte 31/12/2012 44.751.979 2.461.728 1.902.474 31/12/2011 40.538.444 3.269.221 2.429.286 31/12/2010 34.473.953 2.693.198 1.712.796 Principali dati economici Il conto economico riclassificato della società confrontato con quello dell’esercizio precedente è il seguente (in Euro): Ricavi netti Costi esterni Valore Aggiunto Costo del lavoro Margine Operativo Lordo Ammortamenti, svalutazioni ed altri accantonamenti Risultato Operativo Proventi diversi Proventi e oneri finanziari Risultato Ordinario 31/12/2012 31/12/2011 44.210.792 40.280.610 38.669.520 34.243.475 5.541.272 6.037.135 3.079.544 2.767.914 2.461.728 3.269.221 754.070 772.961 1.707.658 339.994 (271.988) 1.775.664 2.496.260 153.644 (224.811) 2.425.093 Variazione 3.930.182 4.426.045 (495.863) 311.630 (807.493) (18.891) (788.602) 186.350 (47.177) (649.429) 79 Componenti straordinarie nette Risultato prima delle imposte Imposte sul reddito Risultato netto 126.810 1.902.474 663.658 1.238.816 4.193 2.429.286 878.026 1.551.260 122.617 (526.812 ) (214.368) (312.444) Il fatturato netto ammonta a Euro 44.210.792 e rispecchia la variazione del 9,76 % pari a Euro 3.930.182. Le spese del personale passano da Euro 2.767.914 a Euro 3.079.544. Il fatturato pro capite ammonta a Euro 1.004.790 Il margine lordo presenta una variazione del -24,70 % pari a Euro 807.493, mentre il reddito operativo, al netto di ammortamenti per Euro 754.070 passa da Euro 2.496.260 a Euro 1.707.658 L'utile passa da Euro 1.551.260 a Euro 1.238.816 in variazione del -20,14 % rispetto all'esercizio precedente. A migliore descrizione della situazione reddituale della società si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di redditività confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. ROE netto ROE lordo ROI ROS 31/12/2012 0,15 0,23 0,06 31/12/2011 0,20 0,32 0,08 31/12/2010 0,14 0,24 0,06 0,05 0,07 0,06 La sigla R.O.E. è utilizzata per indicare la redditività del capitale proprio (in inglese Return On Equity): è dato dal rapporto tra utile netto o lordo del periodo considerato ed il patrimonio netto del periodo precedente. Esprime la redditività del capitale proprio in termini di utile netto. Cioè quante unità di utile netto produce l'impresa per ogni 100 unità di mezzi propri investiti. E' l'indicatore che più interessa gli azionisti in quanto consente di valutare la redditività del capitale di rischio investito nell'impresa. Un'impresa, per poter attrarre nuovo capitale di rischio, dovrebbe fornire un ROE superiore ai tassi di rendimenti di investimenti alternativi. In ogni caso il ROE di una impresa non dovrebbe mai essere inferiore al tasso garantito per investimenti senza rischio. Al di sotto di tale limite, infatti, non sarebbe remunerato in modo congruo il rischio dei risparmiatori azionisti. La sigla R.O.I. è utilizzata per indicare la redditività del capitale investito (in inglese Return On Investment): esprime il rapporto tra il risultato operativo globale conseguito in un certo esercizio e il capitale investito in media nel corso dello stesso esercizio. Il rapporto evidenzia il rendimento dell’intero capitale investito. Poiché il ROI prescinde dai risultati economici delle gestioni finanziarie, atipica patrimoniale, straordinaria e fiscale, esprime l’efficienza reddituale intrinseca dell’impresa. L’indice deve essere confrontato con il costo medio ponderato del denaro sia a breve che a medio termine, che rappresenta il valore minimo che deve raggiungere la redditività. E’ conveniente indebitarsi se il 80 ROI è maggiore del costo medio, mentre non lo è il caso contrario. L’indice migliora se aumenta la redditività delle vendite, il tasso di rotazione del capitale investito o riducendo l’indebitamento finanziario dell’azienda. La sigla R.O.S. è utilizzata per indicare il tasso di rendimento delle vendite (in inglese Return on sales): esprime la percentuale di guadagno in termini di risultato operativo su 100 di vendite nette. L’indice è tanto più soddisfacente quanto più risulta elevato. Il ROS aumenta con l’aumentare dei ricavi e con il diminuire dei costi. I ricavi possono aumentare sia incrementando il volume delle vendite, sia incrementando i prezzi di vendita. In regime di libera concorrenza non è possibile aumentare contemporaneamente il volume di vendita ed i prezzi di vendita; infatti, di norma, un aumento dei prezzi di vendita causa una contrazione del volume delle vendite. Per questo motivo il valore del ROS deve sempre essere analizzato assieme ad un altro indice: il tasso di rotazione degli impieghi (R.O.T.), data dal rapporto tra i ricavi netti di vendita e il totale investimenti ed esprime il numero di volte in cui il capitale investito ritorna sotto forma di vendite in un anno amministrativo. Se l’indice è pari a 12 significa che il capitale investito ritorna sotto forma di vendite una volta al mese Principali dati patrimoniali Lo stato patrimoniale riclassificato della società confrontato con quello dell’esercizio precedente è il seguente (in Euro): 31/12/2012 Immobilizzazioni immateriali nette Immobilizzazioni materiali nette Partecipazioni ed altre immobilizzazioni finanziarie Capitale immobilizzato 31/12/2011 Variazione 273.106 4.071.869 362.835 488.855 4.234.239 288.976 (215.749) (162.370) 73.859 4.707.810 5.012.070 (304.260) Rimanenze di magazzino Crediti verso Clienti Altri crediti Ratei e risconti attivi Attività d’esercizio a breve termine 12.522.251 14.204.098 1.674.575 49.280 28.450.204 11.241.794 13.088.221 1.029.568 36.633 25.396.216 1.280.457 1.115.877 645.007 12.647 3.053.988 Debiti verso fornitori Acconti Debiti tributari e previdenziali Altri debiti Ratei e risconti passivi Passività d’esercizio a breve termine 14.559.730 100 196.949 354.996 335.807 15.447.582 11.255.386 100 410.813 343.031 200.965 12.210.295 3.304.344 Capitale d’esercizio netto 13.002.622 13.185.921 (183.299) 890.686 784.317 106.369 99.872 990.558 90.346 874.663 9.526 115.895 Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Debiti tributari e previdenziali (oltre 12 mesi) Altre passività a medio e lungo termine Passività a medio lungo termine (213.864) 11.965 134.842 3.237.287 81 Capitale investito 16.719.874 17.323.328 (603.454) Patrimonio netto Posizione finanziaria netta a medio lungo termine Posizione finanziaria netta a breve termine (9.649.723) (4.558.553) (9.238.908) (3.314.928) (410.815) (1.243.625) (2.511.598) (4.769.492) 2.257.894 Mezzi propri e indebitamento finanziario netto (16.719.874) (17.323.328) 603.454 Dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità patrimoniale della società (ossia la sua capacità mantenere l’equilibrio finanziario nel medio-lungo termine). A migliore descrizione della solidità patrimoniale della società si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio attinenti sia alle modalità di finanziamento degli impieghi a medio/lungo termine che alla composizione delle fonti di finanziamento, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. Margine primario di struttura Quoziente primario di struttura Margine secondario di struttura Quoziente secondario di struttura 31/12/2012 4.941.913 2,05 10.491.024 3,23 31/12/2011 4.226.838 1,84 8.416.429 2,68 31/12/2010 2.745.956 1,50 9.682.549 2,77 Il margine di struttura (abbreviato spesso anche con la sigla MS) rappresenta una delle grandezze differenziali desumibili dal bilancio. Il valore di tale margine si ottiene come differenza tra il capitale netto e le attività immobilizzate. Il margine di struttura permette di comprendere in che misura le attività immobilizzate, che rappresentano il principale impiego a medio e lungo termine, è coperto con capitale di proprietà, ovvero con la fonte di finanziamento durevole che è destinato a restare investito nell’impresa a lungo termine e, spesso, per tutta la durata della vita dell’impresa. Nel caso in cui tale margine assume un valore positivo, esso indica che il capitale proprio copre non solo le attività immobilizzate, ma anche una parte delle attività correnti. Il capitale circolante netto (abbreviato spesso anche con la sigla CCN) e chiamato in inglese net working capital non è altro che la differenza tra le attività correnti (o capitale circolante lordo) e le passività correnti. Questo margine di struttura secondario, dunque, esprime la misura in cui l’impresa è in grado di estinguere le passività a breve termine attraverso il realizzo (diretto ed indiretto) di attività a breve termine. Il capitale circolante netto può essere espresso anche come differenza tra fonti consolidate (passività a medio e lungo termine e capitale proprio) e attività immobilizzate Principali dati finanziari La posizione finanziaria netta al 31/12/2012, era la seguente (in Euro): 31/12/2012 Depositi bancari Denaro e altri valori in cassa Azioni proprie 3.850.276 21.901 31/12/2011 1.214.544 15.964 Variazione 2.635.732 5.937 82 Disponibilità liquide ed azioni proprie 3.872.177 1.230.508 2.641.669 6.383.775 6.000.000 383.775 6.383.775 6.000.000 383.775 (2.511.598) (4.769.492) 2.257.894 2.661.866 1.189.290 1.472.576 Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Obbligazioni e obbligazioni convertibili (entro 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (entro 12 mesi) Debiti verso banche (entro 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a breve di finanziamenti Crediti finanziari Debiti finanziari a breve termine Posizione finanziaria netta a breve termine Obbligazioni e obbligazioni convertibili (oltre 12 mesi) Debiti verso soci per finanziamento (oltre 12 mesi) Debiti verso banche (oltre 12 mesi) Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi) Anticipazioni per pagamenti esteri Quota a lungo di finanziamenti Crediti finanziari Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine 1.896.687 2.125.638 (228.951) (4.558.553) (3.314.928) (1.243.625) Posizione finanziaria netta (7.070.151) (8.084.420) 1.014.269 A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti. Liquidità primaria Liquidità secondaria Indebitamento Tasso di copertura degli immobilizzi 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 0,92 1,50 2,79 3,21 0,85 1,47 2,39 2,66 0,89 1,57 2,89 2,75 L’indice di liquidità primaria è pari a 0,92. La situazione finanziaria della società è da considerarsi buona e equilibrata e rileva la capacità della società di soddisfare in modo ordinato e puntuale le obbligazioni derivanti dall’indebitamento a breve. Rispetto all’anno precedente si è assistito ad un leggero miglioramento dell’indice, giustificato dall’ aumento delle disponibilità immediate e differire a fronte di una riduzione delle passività a medio termine.(debiti finanziari a medio) L’indice di liquidità secondaria è pari a1,50. Il valore assunto dal capitale circolante netto è sicuramente soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti 83 correnti. Rispetto all’anno precedente l’indice è leggermente migliorato ed è giustificato dall’aumento del valore della liquidità differita (crediti commerciali) e dal valore di magazzino. L’indice di indebitamento è pari a 2,79. L'ammontare dei debiti ha dimensioni congrue in funzione dei mezzi propri esistenti. L’indice è calcolato indicando al numeratore tutti i debiti a breve e medio/lungo termine con l’aggiunta del TFR e al denominatore il patrimonio netto corrente. Rispetto all’anno precedente il peggioramento dell’indice è legato all’aumento dei debiti a breve e medio lungo termine. Dal tasso di copertura degli immobilizzi, pari a 3,21, risulta che l’ammontare dei mezzi propri e dei debiti consolidati è da considerarsi appropriato in relazione all’ammontare degli immobilizzi. Rispetto all’anno precedente si è assistito ad un miglioramento dell’indice, giustificato dall’aumento delle passività a medio termine(debiti finanziari a medio) e del patrimonio netto. Indici di rotazione Gli indici sia di disponibilità che di tesoreria, permettono una comprensione solo parziale della situazione finanziaria di breve periodo, confrontando attivo circolante con il passivo corrente, ma non indagano il succedersi dei flussi generati da quei valori all’interno dell’orizzonte temporale breve e non considerano gli effetti della gestione ulteriore, ovvero di quella posteriore alla data di riferimento del bilancio. L’utilizzo degli indici di rotazione del bilancio, consente di ovviare a tali limiti, analizzando la velocità di rotazione delle classi di valori dell’attivo circolante e del passivo corrente, ovvero l’analisi della velocità di rinnovo delle classi di valori del Capitale Circolante Netto Operativo. Questo procedimento consente di indagare il succedersi dei flussi finanziari legati ai cicli gestionali correnti di acquisto-trasformazione-vendita. Quando l’incasso derivante dalle vendite avviene in periodo posteriore al pagamento dei fattori produttivi correnti, si genera un fabbisogno finanziario, che deve essere coperto al fine di garantire la solvibilità a breve. Una situazione favorevole si verifica invece nella situazione in cui l’incasso delle vendite precede il pagamento degli acquisti correnti, comportando una generazione di liquidità e favorendo il mantenimento dell’equilibrio della gestione. In riferimento ad un’azienda di tipo commerciale, il pagamento dei costi per l’acquisizione dei fattori produttivi interverrà solo dopo il periodo di dilazione concesso dai fornitori, mentre l’incasso dei ricavi delle vendite solo dopo il periodo di giacenza delle scorte e il periodo di dilazione concesso ai clienti. Per poter analizzare i tempi dei flussi finanziari legati ai cicli gestionali correnti, è essenziale calcolare: - i tempi di giacenza delle rimanenze; - i tempi di incasso dei crediti commerciali; - i tempi di pagamento dei debiti commerciali; Alcuni indici relativi sono riportati nella tabella che segue: Rotazione delle rimanenze Rotazione dei crediti verso clienti Rotazione dei debiti verso fornitori 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2010 149,20 120,18 134,56 152,96 122,08 123,76 193,41 111,62 143,48 L’andamento degli indici in esame denota una corretta e efficace politica di gestione del capitale circolante. Da rilevare che la velocità di incasso dei crediti e dei debiti commerciali si sono modificate rispetto all’esercizio precedente, con un leggero miglioramento dei giorni di incasso del ciclo attivo e di pagamento del ciclo passivo. Tutto questo è riscontrabile e giustificato nel progresso dell’indice di liquidità primaria 84 sopra esposto. Anche l’indice di rotazione delle rimanenze evidenzia una migliore e veloce rotazione delle scorte che consente un recupero più rapido dei mezzi finanziari investiti nelle merci. Informazioni attinenti all’ambiente e al personale Tenuto conto del ruolo sociale dell’impresa come evidenziato anche dal documento sulla relazione sulla gestione del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili, si ritiene opportuno fornire le seguenti informazioni attinenti l’ambiente e al personale. Personale Nel corso dell’esercizio non si sono verificate morti sul lavoro del personale iscritto al libro matricola. Nel corso dell’esercizio non si sono verificati infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o gravissime al personale iscritto al libro matricola. Nel corso dell’esercizio non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti o ex dipendenti e cause di mobbing, per cui la società è stata dichiarata definitivamente responsabile. Nel corso dell’esercizio la nostra società ha effettuato significativi investimenti in sicurezza del personale: in particolare è stato affidato ad un consulente esterno l’aggiornamento del sistema di prevenzione e protezione dei lavoratori alla normativa contenuta nel D.lgs. 81/08 e sono stati programmati una serie di aggiornamenti per tutto il personale, ed in particolare per il Responsabile del Servizio, ed il personale di nuovo inserimento. L’aggiornamento del sistema di gestione della salute e sicurezza è stato esteso, dopo specifica analisi e conseguenti adeguamenti, anche alla sede logistica di Arbizzano. Ambiente Nel corso dell’esercizio non si sono verificati danni causati all’ambiente per cui la società è stata dichiarata colpevole in via definitiva. Nel corso dell’esercizio alla nostra società non sono state inflitte sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali. Dell’opportunità di certificare il sistema di gestione ambientale si parlerà al punto successivo. Per il 2013 si valuterà, anche in base alle modifiche alla normativa vigente, la necessità di installare un depuratore per le acque reflue, e si effettuerà il relativo studio di fattibilità, e il miglior sistema di gestione delle acque di prima pioggia. Sistemi di gestione e certificazioni Nel corso del 2012 sono state confermate tutte le certificazioni aziendali relative agli standard internazionali ISO 9001 (qualità), BRC ed IFS (entrambe relative al Sistema qualità ed igienico per la GDO), SA8000 (responsabilità sociale), e le certificazioni relative alla conformità alla normativa di produzione biologica, sia secondo il modello europeo, sia secondo quello USA. ISO 9001 e SA8000 sono state, per altro, riconfermate all’inizio del 2012. Si sta valutando se, nel corso dei prossimi anni, andare a sostituire in tutto o in parte le certificazioni esistenti, con altre più specifiche e significative (ISO 22000 relativa all’organizzazione aziendale e igiene ad esempio, al posto della 9001), sia perché l’adesione ad uno standard ha senso nella misura in cui da un valore aggiunto all’azienda, sia per una possibile riduzione dei costi connessi alle certificazioni stesse; questo processo di razionalizzazione è stato avviato all’inizio del 2013, con la rinuncia alla certificazione ISO 9001 effettuata da parte di un ente terzo, dal momento che non si riteneva portasse valore aggiunto all’azienda, pur mantenendo conforma a detto standard il modello di gestione aziendale. 85 Decreto legislativo 231/01 A seguito di una approfondita analisi, del rischio di commissione di reati, nell’ambito delle attività delle sedi e dei reparti della nostra società, l’azienda ha ritenuto di individuare, come aree di rischio rilevante, la sicurezza sul lavoro e la gestione ambientale delle attività produttive. Si è pertanto proceduto attraverso il supporto di consulenti esterni, alla creazione di un Modello Organizzativo e di Gestione finalizzato prioritariamente a prevenire i reati conseguenti, mentre per quanto riguarda le ulteriori tipologie di reato previste dal Decreto 231, la Società si uniformerà alla previsioni dei codici di comportamento di Confcooperative, Confapi e Confindustria, provvedendo quanto prima, sentito anche l’Organismo di Vigilanza, a procedere alla eventuale implementazione del Modello Organizzativo con le ulteriori specifiche procedure che saranno ritenute necessarie. Nella stesura del Manuale del Modello Organizzativo sono state riviste le procedure, i documenti, gli incarichi ed i regolamenti, elaborati per la sua concreta attuazione e la sua eventuale revisione nel corso del tempo. A tal fine, sono stati effettuati, a cura dei consulenti incaricati dalla società, numerosi incontri formativi, di assistenza alla revisione dei documenti contrattuali e di condivisione e stesura delle procedure di gestione. Nel corso di tali incontri, è stato riconfigurato l’Organigramma aziendale; sono state espletate tutte le attività di formazione sull’attuazione del Modello nei confronti di Amministratori, Dirigenti, Preposti, Appaltatori, Fornitori, RSPP, Medico Competente; sono state definite sia le procedure del Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL), in conformità allo standard BS OHSAS 18001:07, sia le Buone Prassi ambientali; procedure idonee, se correttamente attuate, a prevenire i reati colposi valutati a rischio di commissione nell’attività produttiva. Al fine di assicurare la corretta attuazione del Modello Organizzativo da parte di tutti i destinatari del sue prescrizioni, a partire dagli Amministratori, sono stati redatti il Codice Etico ed il Codice Disciplinare. Inoltre, allo scopo di pianificare le spese necessarie alla prevenzione dei reati valutati al rischio di commissione, è stato elaborato un Piano Finanziario che sarà oggetto, anno per anno, di riesame in confronto fra i Dirigenti e i Consulenti esterni preposti all’attuazione del Modello Organizzativo. Detto Piano verrà sottoposto annualmente alla valutazione ed approvazione del Consiglio di Amministrazione. La valutazione degli investimenti economici finalizzati alla prevenzione dei reati valutati nel Modello Organizzativo, è elemento essenziale di efficacia del Modello stesso, dovendosi innanzitutto evitare che eventuali comportamenti illeciti contestati alla Società siano riconducibili ad interesse o vantaggio di quest’ultima. A breve il Consiglio di Amministrazione sarà chiamato a deliberare di dare avvio all’attivazione del Modello Organizzativo e di Gestione e di approvare il Codice Etico e Disciplinare. In questa occasione verrà istituito un Organismo di Vigilanza, con messa a disposizione dello stesso, di un fondo destinato a quanto necessario per il corretto svolgimento dell’incarico. Privacy: è in corso di definizione l’aggiornamento del sistema aziendale, grazie alla consulenza dell’esperto di riferimento dell’Associazione Industriali di Verona e Vicenza, che per altro, segue già altre aziende del Gruppo Collis; revisione necessaria anche alla luce delle innovazioni intervenute in materia, non ultima la revisione del concetto di “dato personale” attualmente limitato alle persone fisiche, e al “Decreto semplificazioni”, che elimina la necessità di redazione del DPS. Sicurezza: il sistema è attualmente implementato ed adeguato alla normativa vigente, sia grazie allo sforzo delle risorse interne, sia alla consulenza affidata recentemente alla Società SPS, che segue anche altre aziende del Gruppo; a ciò si aggiunga quanto detto in tema di certificazioni, e quanto si dirà di seguito su finanziamenti ed investimenti. Investimenti Nel corso dell'esercizio sono stati effettuati investimenti per impianti e macchinari, mobili e arredi, attrezzature specifiche e software per circa 400.000 Euro. Una buona parte degli investimenti circa 250.000 Euro fanno parte di un progetto legato al Piano Nazionale di Sostegno al Settore Vitivinicolo della Regione Veneto, che attraverso la disponibilità di fondi, intende assicurare continuità a specifici processi di ammodernamento dell’azienda in modo da apportare positivi effetti sull’economia dell’impresa. 86 In particolare gli investimenti effettuati l’anno 2012 si inseriscono nell’ottica di agire a livello di: - migliorare la flessibilità dei procedimenti di gestione amministrativa a vantaggio di uno snellimento del flusso documentale nei rapporti con clienti ed i fornitori; - proseguire nell’azione di incremento della quantità di vino destinato alla maturazione in legno al fine di elevare la quota di mercato nelle produzioni di pregio; - Implementare sistemi di analisi e controllo volti a monitorare le qualità delle materie prime e le varie fasi del processo produttivo, al fine di consentire un costante monitoraggio della qualità delle produzioni. Gli investimenti sono stati indirizzati nell’acquisto di nuovi sistemi informatici (hardware e software), di strumentazione di laboratorio, di linee di controllo automatizzate e ulteriori botti in legno(tonneaux). Per quanto riguarda gli investimenti previsti per l’anno 2013 sono già stati deliberati circa 200.000 Euro e consisteranno nell’acquisto dell’arredamento del nuovo laboratorio di analisi; di nuovi scarichi in acciaio per botti per favorire l’operazione di svuotamento dei vini; di nuovi sistemi informatici dedicati al controllo contabile e gestionale; la fornitura di nuovi plateau per l’appassimento delle uve, destinate alla produzione di Amarone Docg; di uno scambiatore per la stabilizzazione tartarica, necessario all’aumento della capacità refrigerante del sistema di stabilizzazione della cantina e la creazione di una nuova rampa di accesso, che metta in diretta comunicazione il piazzale esterno con il magazzino, con notevole miglioramento dell’efficienza relativa alla movimentazione dei materiali. Anche questi investimenti sono stati oggetto di un progetto denominato OCM Vino – Misura investimenti DGR 2658/2012, presentato alla Regione Veneto per ottenimento del finanziamento previsto (20% dell’importo) Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e consorelle La società non ha il possesso diretto o indiretto di azioni proprie o azioni di società controllanti. La società costituita nel novembre del 1997, dispone di un capitale Sociale interamente versato di Euro 2.070.000, costituito da numero 41.400 azioni ordinarie dal valore nominale di Euro 50 ciascuna. Il Capitale Sociale è partecipato per il 30% dalla NI.PA Srl – Via Casette 1 – 37024 Negrar (VR) – P.IVA 0215 349 0236, per il 30% dalla LU.SA Srl – Via Casette 1 – 37024 Negrar (VR) – P.IVA 0215 348 0237 e per il 40% dalla Cantina Sociale di Colognola ai Colli Scarl – Via Montanara 5 – 37030 Colognola ai Colli (VR) – P.IVA 0020 855 0230 Dispone inoltre di riserve accantonate per Euro 6.340.907 La società detiene una partecipazione in una società commerciale a Singapore denominata “The Italian Wine List PTE Ltd " per Euro 73.693 pari al 30% del capitale sociale e nei confronti della quale sono aperti crediti commerciali e valutata al costo, rettificata per perdite durevoli di valore nell’esercizio 2010. La società detiene una partecipazione per Euro 41.400 pari al 45% del capitale sociale, in una società commerciale di Teramo denominata “Tenuta Cerulli Spinozzi Srl”, oggetto nell’esercizio 2011 ad una svalutazione di Euro 4.889 per un adeguamento del valore della partecipazione al patrimonio netto della società, ritenendo tale ammontare espressione della perdita durevole di valore del costo iscritto in bilancio. Pertanto l’ammontare della partecipazione al 31/12/2012 è pari ad Euro 36.511,00. Informazioni relative ai rischi e alle incertezze ai sensi dell’art. 2428, comma 2, al punto 6-bis, del Codice civile Per la gestione della finanza e tesoreria, la Società si è dotata di una procedura ispirata a criteri di prudenza e di rischio limitato nella scelta delle operazioni di finanziamento o investimento e che prevede l’assoluto divieto di porre in essere operazioni di tipo speculativo, se non adeguatamente motivate ed approvate dal Consiglio di Amministrazione. Per quanto riguarda le posizioni con gli Istituti di Credito, sono state aumentate nel corso dell’esercizio alcune consistenze degli affidamenti. Continua con regolarità il pagamento delle rate dei finanziamenti chirografari con regolare annotazione delle 87 quote interessi e quote capitali. Il mutuo ipotecario concesso da Sparkasse , è stato utilizzato per l’intero valore in conto capitale pari a euro 2.400.000 in relazione all’ultimato immobile logistico di Arbizzano, che dall’inizio dell’anno 2010 risulta utilizzato per il totale della sua potenzialità. Va sottolineata, che nonostante il rialzo dello spread nelle commissioni applicate dai vari Istituiti di Credito, complessivamente l’entità degli oneri finanziari a breve ha subito un contenuto incremento a confronto dell’anno precedente, mentre per quelli a medio lungo termine dopo il pre-ammortamento di 24 mesi, è iniziata la fase di rimborso della quota capitale e la conseguente riduzione della quota interessi a carico. Il corretto equilibrio finanziario e una apprezzabile disponibilità, hanno permesso di affrontare sia le scadenze a breve che a medio e lungo termine, in maniera puntuale e corretta. Per quanto riguarda il rischio relativo alla gestione operativa, la società aveva fatto predisporre dal consulente assicurativo “Italiana Assessment Srl” in data antecedente il presente esercizio, un’ analisi e un’informativa della Gestione Assicurativa, a rischi e Loss Prevention, legati ai macchinari e ai cicli di produzione, informazione queste contenute in un Fascicolo di Risk Assessment. Tale analisi aveva portato alla stipula di una polizza di grande importanza chiamata “All Risk Azienda” legata per la determinazione del premio e dei rischi assicurati, alla valutazione e alla stima effettuata dalla già citata Società consulente. Nel complesso l’esame dei rischi assicurati ivi compresa quest’ ultima polizza, porta alla conclusione di una ampia previsione di copertura di tutti i rischi aziendali; tutela dei rischi che viene costantemente aggiornata e monitorata con cadenza annuale. Per quanto riguarda l’esposizione e la gestione della nostra Società al rischio di prezzo/mercato, si ritiene che tale tematica sia già stata esaurientemente commentata nelle precedenti sezioni della presente relazione e nella nota integrativa. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio Non si sono verificati fatti di rilevanza tali da essere annoverati Evoluzione prevedibile della gestione Il 2013 si configura come un anno di grande complessità, probabilmente con gli indicatori generali più critici dell’ultimo decennio. La combinazione della crisi economica che affligge i principali mercati di riferimento, la scarsità della vendemmia 2012, la contrazione dei consumi generali e la stretta creditizia da parte degli istituti bancari, ci impone temporaneamente, di applicare una strategia gestionale di estrema cautela. La vendemmia, dopo le verifiche dei quantitativi di uva effettivamente vinificate dal gruppo e più generalmente raccolti nella regione Veneto, si colloca come la più bassa storicamente degli ultimi 60 anni. Ciò ha portato ad un aumento della materia prima e conseguentemente anche dei nostri listini, in ragione anche del 20-25%, con effetti probabilmente negativi sulle vendite che andranno comunque monitorati nel corso dell’anno. Per quanto riguarda i mercati esteri, l’obiettivo è di consolidare i dati di fatturato2012, mentre per quanto riguarda i volumi si prevede un calo del 15/20%, causato dalla rinuncia ad alcuni contratti particolarmente onerosi, che avrebbero influenzato negativamente il conto economico. La strategia comunque per i prossimi 3 anni sarà indirizzata a potenziare i mercati più profittevoli e sviluppare anche alcuni mercati attualmente scoperti( macroaree del blocco dell’Est ed Asia), che fino ad oggi non erano prioritari. Tra questi mercati, il focus sarà concentrato nel mercato Brasiliano, dove mediante un’ATI con altre 5 aziende, verrà stanziato un investimento di comunicazione e marketing, supportato dai fondi OCM molto sostanzioso. L’enfasi sarà comunque orientata sulla parte più qualitativa e 88 remunerativa del nostro portafoglio. Sono comunque confermati i piani di sviluppo per tutto il mercato Nord Americano ed Asiatico, dove continuerà l’opera dei nostri responsabili residenti e dove andremmo a confermare gli investimenti di marketing e di comunicazione supportati dai piani OCM Europei. Si continueranno a presidiare i mercati europei, storicamente importanti, ma con attenzione particolare alle logiche di marginalità a discapito di quelle a volume. Anche le previsioni relative al mercato Italia nel 2013, non sembrano far sperare in niente di buono. I forti aumenti frutto dell’ultima vendemmia, che abbiamo dovuto chiedere al mercato e la situazione politico economica, ci fanno dire che sarà un anno molto in salita. Bisognerà mantenere le posizioni di mercato presso tutti i clienti cercando di contenere al minimo l’erosione dei margini. La speranza è che il consolidare le vendite, ci permetta di ripartire in una posizione di vantaggio nel momento della “sospirata” ripresa economica. A livello strutturale e gestionale, sarà necessario applicare tutte le possibili strategie e la ricerca di azioni, che porteranno a migliorare l’economia di scala e l’abbassamento dei costi generali. A partire dalla scelta di elementi packaging alternativi, alla maggiore flessibilità nella gestione del personale, fino alla revisione delle priorità nei budget di comunicazione e marketing, sia sul mercato estero che nazionale. Quanto al personale, tramite un’attenta programmazione delle ferie e la formazione dei singoli alla copertura di più ruoli, si cercherà di ridurre l’ accumulo di ore di riposo, sviluppato a livello aziendale negli ultimo anni. Relativamente alla scelta degli investimenti da effettuare, si darà precedenza alle azioni che possano portare ad un concreto miglioramento dell’efficienza aziendale o che siano legate ad un incremento dei livelli di sicurezza sul lavoro. Rivalutazione dei beni dell’impresa ai sensi del decreto legge n. 185/2008 La vostra società non si è avvalsa della rivalutazione facoltativa dei beni d’impresa di cui alla legge n. 342/2000 ne a successivi decreti tra cui il D.L. 185/08. Destinazione del risultato d'esercizio Si propone all'assemblea di destinare il risultato d'esercizio al 31/12/2012 di Euro 1.238.816, integralmente a riserva straordinaria, avendo la riserva legale già superato l’importo previsto. Vi ringraziamo per la fiducia accordataci e Vi invitiamo ad approvare il bilancio così come presentato. Presidente del Consiglio di amministrazione Andrea Sartori 89