Riesame
della Direzione
e
Bilancio SA8000
2012
2
Santa Maria di Negrar, 02/09/13
3
Indice
1) INTRODUZIONE
A) CERTIFICAZIONI
B) BILANCIO SA8000
Pag. 4
Pag. 4
Pag. 5
C) IDENTIFICAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE (STAKEHOLDER) E DELLE
LORO ASPETTATIVE
Pag. 5
2) POLITICA AZIENDALE
Pag. 7
3) VISITE ISPETTIVE
Pag. 10
4) SISTEMA HACCP
Pag. 14
5) NON CONFORMITA’ AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE
Pag. 15
6) RECLAMI
Pag. 22
7) VALUTAZIONE FORNITORI
Pag. 28
8) SODDISFAZIONE DEI CLIENTI
Pag.33
9) REPORT DEL RESPONSABILE DEL PERSONALE
Pag. 39
10) ANALISI COMPARATA ANDAMENTO DEL SETTORE
Pag. 43
11) OBIETTIVI PREGRESSI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
Pag. 45
12) REQUISITI DI RESPONSABILITA’ SOCIALE
Pag. 53
5.1) LAVORO INFANTILE
Pag. 53
5.2) LAVORO OBBLIGATO
Pag. 54
5.3) SALURE E SICUREZZA
Pag. 54
5.4) LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE E DIRITTO ALLA CONTRATTAZIONE
COLLETTIVA
Pag. 66
5.5) DISCRIMINAZIONE
Pag. 66
5.6) PRATICHE DISCIPLINARI
Pag. 71
5.7) ORARI DI LAVORO
Pag. 72
5.8) RETRIBUZIONI
Pag. 74
6) SISTEMI DI GESTIONE
Pag. 76
6.1) POLITICA
Pag. 76
6.2) RIESAME DELLA DIREZIONE E COMUNICAZIONE INTERNA
Pag. 76
6.3) RAPPRESENTANTI DELL’AZIENDA
Pag. 77
6.4) PIANIFICAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE
Pag. 78
6.5) CONTROLLO DEI FORNITORI/SUBAPPALTATORI E SUBFORNITORI
Pag. 78
6.6) PROBLEMATICHE ED AZIONI CORRETTIVE
Pag. 80
6.7) COMUNICAZIONE ESTERNA
Pag. 80
6.8) ACCESSO ALLA VERIFICA E REGISTRAZIONI
Pag. 81
6.9) APPROVAZIONE DEL BILANCIO SA8000
Pag. 81
7) OSSERVAZIONI E COMMENTI
Pag. 82
13) RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL BILANCIO
Pag. 83
I colori dello sfondo dei titoli di paragrafo identificano:
1. azzurro: paragrafi dedicati ai sistemi integrati, salvo la SA8000;
2. verde: paragrafi contenenti anche informazioni relative alla SA8000;
3. rosa: paragrafi della Relazione di Gestione allegata al Bilancio 2008
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1) INTRODUZIONE
Dopo un 2011, che ha visto Casa Vinicola Sartori nell’ambito di una situazione di crisi del
mercato mondiale e ad altissima concorrenza, con una conseguente limitazione nella
crescita del fatturato al 10% circa, il 2012 ha mostrato una ripresa nella produzione
quantificabile con un incremento della stessa del 5%.
L’impianto di imbottigliamento nonostante l’uso sempre più frequente delle chiusure “tipo
stelvin” e dei cambi formato, ha aumentato le proprie performances rispetto a quelle del
2011 (di seguito verrà reso graficamente tale andamento).
A) CERTIFICAZIONI
Soddisfacenti sono stati i risultati sia sul piano della qualità del prodotto, che su quello della
gestione qualità, come dimostrano gli esiti delle visite ispettive dell’Ente di Certificazione.
Casa Vinicola Sartori è attualmente certificata secondo i seguenti standard:
1. IFS Versione 5
2. GSFS Versione 5
3. SA8000:2008
E’ inoltre autorizzata alla produzione di vini da uve biologiche secondo:
1. le normative dell’Unione Europea;
2. le normative USA (NOP)
L’Alta Direzione, pur nella convinzione dell’importanza di questi temi, ha prorogato al
2013/14 l’obiettivo di adeguamento del Sistema di gestione allo standard ISO 14.000 ed il
conseguente ottenimento della relativa certificazione (Adm1: Adeguamento allo standard
ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione) e, pur avendo ottemperato alle
previsioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori (D.lgs 81/08), anche la certificazione
secondo lo standard OHSAS 18.001 (Adm: Adeguamento allo standard OHSAS18.001 e
raggiungimento relativa certificazione), sarà un obiettivo per i prossimi anni, anche perché
tali certificazioni sono strettamente connesse all’ambizioso progetto di adozione di un
modello 231 aziendale (Adm: adozione di un modello 231 aziendale)
Importantissimo risultato, dopo il suo ottenimento all’inizio del 2008, è quello del rinnovo
della certificazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa SA8000 (inizio 2012).
Ulteriore impegno sarà quello di integrare l’attuale Sistema di gestione, con le procedure e i
documenti previsti dagli standard in materia di ambiente e salute e sicurezza dei lavoratori.
L’azienda, a decorrere dall’inizio del 2013, ha deciso di rinunciare alla certificazione ISO
9001, pur rimanendo organizzata secondo tale standard, in quanto il sistema è ormai
sufficientemente maturo e rodato, e le sue componenti principali, grazie all’integrazione
applicativa dei vari standard, vengono comunque verificati nel corso di altri audit.
1
Adm, acronimo di “Ambito di miglioramento”, indicherà in seguito nel testo la proposta di includere fra gli obiettivi di
miglioramento per il 2011 alcune particolari attività.
5
Per questa ragione il presente report, tradizionalmente dedicato ai soli aspetti di gestione
della qualità e del sistema igienico, dal 2009, comprende anche le tematiche di
responsabilità sociale: è un importante esperimento di integrazione, e le informazioni
contenute saranno relative a quanto fatto fino ai primi mesi del 2013.
B) BILANCIO SA8000
Nel testo di seguito, verranno evidenziati con titoli a sfondo verde, i paragrafi rilevanti per
la compilazione di un Bilancio SA8000 aziendale: agli ispettori, in sede di verifica per la
certificazione, verrà fornito l’intero documento composto da:
1. Riesame della Direzione dei Sistemi integrati;
2. Parti specificamente dedicate alla SA8000;
3. Relazione di gestione, facente parte del Bilancio 2012
In modo che possano avere un quadro, il più possibile completo, della nostra azienda.
La struttura a paragrafi permetterà poi di estrapolare agevolmente, un documento più
stringato e mirato, da diffondere fra gli stakeholders di riferimento, relativo ai soli aspetti di
responsabilità sociale.
Tale documento è lo strumento di cui Casa Vinicola Sartori Spa (di seguito anche “Sartori
Spa”), ha deciso di dotarsi con lo scopo di fornire agli Stakeholder e a chiunque sia
interessato, un mezzo sintetico di:
 Evidenza del rispetto dei singoli requisiti della Norma SA8000 adottata in
azienda;
 Relazione sulle prestazioni “sociali” dell’azienda e sul loro miglioramento
continuo, in merito ai contenuti dell’SA8000.
La redazione del Bilancio SA8000 ha cadenza annuale, così da evidenziare l’andamento
temporale dei parametri interni presi in considerazione e del loro eventuale confronto con i
valori medi settoriali di riferimento.
Il presente Bilancio SA8000 è sottoscritto dal Legale Rappresentante di Sartori Spa e dal
Rappresentante dei Lavoratori per l’SA8000, ed è reso disponibile agli Stakeholder ed al
pubblico attraverso:
 La sua pubblicazione sul sito internet aziendale;
 La distribuzione cartacea o elettronica del documento a una selezione di
Stakeholder.
Il Sistema di Gestione per la Responsabilità Sociale sarà inoltre, integrato totalmente con gli
altri sistemi di gestione aziendali.
C) IDENTIFICAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE (STAKEHOLDER) E
DELLE LORO ASPETTATIVE
La Sartori Spa ha individuato le seguenti parti interessate (stakeholder) alle proprie
prestazioni sui temi della Responsabilità Sociale d’Impresa.
Stakeholder interni
 Azionisti
 Dipendenti e collaboratori;
 Rappresentanze sindacali interne
 Management
6
In relazione a questi, le aspettative attese come risultato della adozione della norma SA8000
possono così essere sintetizzate:
 Preservare la credibilità e la reputazione dell’Azienda, allo scopo di dare
evidenza oggettiva del rispetto dei diritti umani dei lavoratori, mediante un
sistema di gestione della responsabilità sociale, con il fine di confermare la
reputazione dell’Azienda;
 migliorare i rapporti con le istituzioni facilitando le relazioni con gli Enti
deputati al controllo di specifici adempimenti (previdenza, assistenza,
controllo della sicurezza);
 facilitare il dialogo aziendale ed il confronto con le Rappresentanze dei
lavoratori;
 migliorare il clima aziendale, tramite una maggiore tutela dei lavoratori e il
coinvolgimento degli stessi nel raggiungere degli obiettivi di miglioramento
delle condizioni di lavoro.
Stakeholder esterni
 Fornitori;
 Clienti;
 Le organizzazioni sindacali territoriali;
 Pubblica Amministrazione ed Enti di Controllo;
 Partner (del gruppo o consorziati);
 Consumatori;
 Organizzazioni non governative.
Le aspettative degli Stakeholder esterni, seppur variegate e dipendenti dai ruoli specifici che
ognuno di essi assume, possono essere sintetizzate nella consapevolezza di interagire con
una azienda la cui attenzione alla Responsabilità Sociale è manifesta, certificata da
organismi indipendenti e continuamente dimostrata tramite il presente Bilancio SA 8000.
Infine, tutte le parti interessate possono contribuire al Sistema di Gestione per la
Responsabilità Sociale comunicando mediante il questionario posto in allegato:
 Segnalazioni nel merito rispetto alle prestazioni sociali;
 Segnalazioni sulla chiarezza e sul metodo espositivo utilizzato nel bilancio
sociale stesso.
7
2) POLITICA AZIENDALE
La Politica aziendale riportata in seguito, è stata rivista alla fine del 2009, tenendo conto
delle esigenze derivanti dalla necessità di integrazione dei sistemi di gestione aziendali, ed
in particolare dello standard SA8000.
La politica dovrà essere adeguata, nel corso del 2013, a seguito della rinuncia alla
certificazione ISO 9001, ed all’adozione del modello di gestione 231 (Adm: adeguamento
della politica aziendale a seguito della rinuncia alla certificazione ISO 9001, ed
all’adozione del modello di gestione 231):
POLITICA AZIENDALE
CASA VINICOLA SARTORI SPA
Casa Vinicola Sartori SPA ha sempre ritenuto che il fondamento del successo commerciale
fosse da ricercare nella qualità dei propri prodotti e nella soddisfazione delle parti
interessate.
Con la presente dichiarazione, la Direzione intende stabilire i principi fondamentali che
permettano il pieno raggiungimento di questi obiettivi, nel rispetto della normativa cogente.
Per questo saranno monitorati e valutati il grado di soddisfazione delle parti interessate,
sia interne che esterne, individuando le aree di miglioramento, e garantendo nel tempo il
livello di soddisfazione atteso, nel costante adeguamento all’evoluzione normativa, al
contesto in cui l’azienda opera, ed ai rischi ad esso connessi.
Fondamentale è stata reputata l’implementazione di un Sistema di Gestione Integrato:
conforme agli standards:
 ISO 9001:2008 che stabilisce i requisiti per l’implementazione di un
sistema qualità, quale strumento di gestione, necessario alla
conduzione Aziendale per assicurare che i requisiti stabiliti dalle
norme cogenti o richiesti dal cliente siano recepiti e rispettati nella
realizzazione del prodotto, associandolo ad un completo livello di
servizio e d’informazione la certificazione non è stata rinnovata, in
quanto, altri standard internazionali, GSFS risultano, più specifici del
nostro settore.

GSFS Global Standard for Food Safety e IFS International Food
Standard che stabiliscono i requisiti di un sistema di controllo dei rischi
igienico-sanitari

SA 8000:2008 che stabilisce i principi per il rispetto dei diritti ed il
miglioramento delle condizioni dei lavoratori, nella conduzione Aziendale
e lungo la catena di fornitura
che dia pieno adempimento alle normative in tema di:

Sicurezza del consumatore ed igiene nella produzione agro-alimentate,
ispirandosi ai principi del sistema HACCP, e tenendo costantemente conto
della normativa nazionale ed internazionale in materia;

Sicurezza dei lavoratori, seguendo ed aggiornando il proprio sistema
in base ai dettami relativi alla prevenzione e protezione dei lavoratori
stessi;
8

Tutela della privacy

Tutela ambientale
e che prenda in considerazione, in un più vasto ambito di miglioramento gli
standard:

ISO 14.001:2004: che stabilisce i requisiti per l’implementazione di un
efficace sistema di gestione ambientale

OHSAS 18.001:2007 che stabilisce i requisiti per l’implementazione di
un efficace sistema di gestione delle condizioni di salute e sicurezza dei
lavoratori
Inoltre, la Direzione s’impegna a rispettare e soddisfare:

tutti i requisiti degli standard di riferimento (ISO 9001, BRC ed IFS,
SA 8000)

standards di settore prevalenti

le Convenzioni e le Raccomandazioni emesse dall'Organizzazione
Internazionale del Lavoro (ILO)

la Dichiarazione Universale dei diritti umani

le convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e per
eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne

tutte le Leggi Nazionali ed Internazionali in materia di Lavoro, ivi
inclusi il D. Lgs. 81/08 relativo alla sicurezza sul posto di lavoro e il D. Lgs.
196/03 in materia di riservatezza dei dati personali, TU Ambiente
Qualora diverse fonti contenessero previsioni diverse relativamente alla stessa materia,
verrà applicata la norma più favorevole per i lavoratori.
La concreta implementazione di un sistema integrato, ed il miglioramento continuo
dell’azienda, sono possibili solo se l’intera organizzazione di Casa Vinicola Sartori:
1. condivide i contenuti ed è coinvolta nella realizzazione pratica di quanto dichiarato
nella presente Politica;
2. ha ben chiara la definizione dei ruoli e delle linee di comunicazione tra i vari
responsabili di funzione;
3. Provvede al coinvolgimento di fornitori, appaltatori e sub-fornitori:
a. richiedendo loro anche un impegno formale nel rispetto e nella promozione
dei valori contenuti nella norma SA8000;
b. effettuando un attento monitoraggio delle caratteristiche qualitative delle
materie prime, dei materiali e dei servizi acquistati;
e la Direzione, in particolare, provvede:
1. alla nomina di un Rappresentate che abbia delega per l’implementazione dell’intero
sistema di gestione integrato; ne consegue il compito d’individuare le azioni relative
al suo mantenimento, verifica e continuo miglioramento, anche attraverso la
definizione dei documenti operativi e delle relative registrazioni;
2. al mantenimento di un ottimale clima Aziendale:
a. nel costante mantenimento e miglioramento delle condizioni dell’ambiente di
lavoro, per quanto riguarda il rispetto dei requisiti d’igiene e salubrità del
prodotto, di salute e sicurezza degli operatori, e del proprio impegno in tema
di Responsabilità Sociale;
9
b. attraverso la messa a disposizione di tutte le risorse materiali e formative ai
propri collaboratori;
3. individuati i processi primari e di supporto necessari alla conduzione aziendale, si
impegna a monitorare sistematicamente l’efficacia di quelli primari per il
raggiungimento degli obiettivi di performances, stabiliti grazie all’individuazione di
opportuni indicatori.
Oltre che su tali indici, la Direzione stabilirà i propri obiettivi di miglioramento in base:
1. alle richieste delle parti interessate;
2. ai risultati dell’analisi dell’andamento del Sistema di Gestione Integrato svolta
durante il riesame;
3. alle evoluzioni normative;
4. ai piani di aggiornamento o ai progetti che intende sviluppare;
5. ai risultati degli audit interni ed esterni;
6. alle esigenze del mercato;
7. al proprio codice di comportamento ed ai valori aziendali di riferimento
La Direzione, si impegna infine, durante il Riesame annuale del sistema integrato a:
1. valutarne l’adeguatezza, e l’eventuale opportunità d’evoluzione, anche considerando
gli sviluppi delle dinamiche socio-economiche e normative, per garantire all’Azienda
la possibilità di mantenere, attraverso la costante innovazione e lo sviluppo di nuovi
prodotti, un ruolo di primaria presenza sullo scenario internazionale;
vagliare la presente Politica, per garantirne la continua attualità ed il miglioramento.
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3) VISITE ISPETTIVE
Nel corso del 2012 sono state numerose le visite, anche di tipo tecnico, svolte dai clienti,
che spingono sempre più l’Azienda verso un’ottica di eccellenza nel mantenimento del
buono stato delle infrastrutture, dell’ordine e dell’igiene.
Importante novità è rappresenta dal fatto che l’azienda, pur decidendo di rimanere
strutturata ed organizzata secondo lo standard ISO 9001, ha deciso di rinunciare alla relativa
certificazione.
Quanto alle ispezioni svolte dagli enti di certificazione, sono da considerarsi inerenti al
2012, anche se svolte all’inizio del 2013 Certificazioni BRC o, più propriamente, GSFS e
IFS: queste due certificazioni devono essere rinnovate annualmente; l’audit ha portato alla
riconferma di entrambe: il GSFS con “Grado A” e l’IFS con livello “Higher”, cioè i più alti.
Questi prestigiosi risultati, oltre a costituire una leva di marketing importante per i canali
GD e DO europei, sono un riconoscimento implicito della bontà ed adeguatezza dei nostri
sistemi di gestione dell’igiene e della Qualità. I rilievi relativi a questi standards:
Conseguentemente all’aumentato impegno nel campo della produzione di vini da uve
biologiche, e del buon successo dei prodotti a marchio Mont’Albano, sono stati effettuati
altri due audit di conformità agli standard di produzione comunitari e nazionali da parte del
CCPB.
Tutti gli audit hanno avuto esito positivo.
Nel corso del 2012 non sono state effettuare viste ispettive presso fornitori.
Le visite ispettive interne, il cui piano per il prossimo anno è riportato di seguito, hanno
evidenziato una buona comprensione generale dei principi della qualità, senza che sia stata
riscontrata alcuna NC grave.
Il piano è valido, in linea di massima, sia per la sede di Santa Maria, sia per quella logistica
di Arbizzano; qualora una funzione fosse presente in entrambi gli stabilimenti, l’audit verrà
ripetuto:
11
Matrice delle visite ispettive interne
Gennaio Febbraio
Marzo Aprile Maggio Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
DIR
COME
COMI
MK
ACQ
DT
AMM
RAQ
RSE
RSI
RAP
CVS
MPF
MAN
LAB
Produz
SA8000
SSL
Piano approvato dalla DIR in data ______________________
Firma PER
12
4) SISTEMA HACCP
Il sistema igienico ha mostrato la propria maturità, oltre che con il successo ottenuto in sede
di visita, visti i rilievi volti soprattutto al suo miglioramento, anche con l’assenza di NC ad
esso legate durante l’anno; si farà comunque tesoro delle osservazioni degli ispettori per
migliorarne ulteriormente l’efficienza.
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5) NON CONFORMITA’, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE
Qui di seguito delle tabelle che riassumono, per quadrimestri, le non conformità registrate nel 2012.
Analizziamo innanzi tutto il Grafico 1 relativo all’andamento del numero delle NC dal 1998 al 2012: il numero di NC è leggermente
diminuito dalle 64 del 2011, alle 60 di quest’anno.
14
Il numero delle NC per litri spediti è aumentato (si veda il grafico che segue); si può comunque notare, che la linea di tendenza sviluppata
sul totale delle NC in entrambi i grafici ha inclinazione negativa, sottolineando la generale evoluzione verso un continuo miglioramento,
ottenuto in un percorso più che decennale.
15
NC Gennaio/Aprile 2012
NC Maggio/Agosto 2012
Conteggio di NC
Conteggio di NC
CAT
NC
FORNITORE
BOTTIGLIE
3
ETICHETTE
TAPPI
PROCESSO Totale
Totale
complessivo
Totale
Conteggio di NC
CAT
NC
FORNITORE
BOTTIGLIE
9
3
CARTONI
4
9
ETICHETTE
2
8
LOGISTICA
PRODOTTI
ENOLOGICI
1
LOGISTICA
2
ERRORE
1
PULIZIE
2
TAPPI
4
N/A
1
TAPPI
2
VIGILANZA
1
VINO
1
FORNITORE Totale
PROCESSO
NC Settembre/dicembre 2012
CAT
NC
FORNITORE
BOTTIGLIE
5
4
ETICHETTE
1
2
10
FORNITORE
Totale
PROCESSO
PROCESSO
Totale
PRODOTTO
Totale
22
MANCATO RISPETTO
PR
PRODOTTO
1
FORNITORE
Totale
1
PROCESSO
1
PRODOTTO Totale
1
Totale complessivo
24
23
ERRORE
MANCATO RISPETTO
PR
PROCESSO
Totale
PRODOTTO
PRODOTTO
Totale
Totale
complessivo
Totale
1
1
2
ETICHETTE
1
1
26
16
Un grafico per evidenziare l’andamento delle NC nei quadrimestri:
Alcune osservazioni favorite dai Grafici, con un raffronto 2011/2012 ed una più
approfondita analisi delle singole categorie:
17
a. NC di fornitore: anche se l’andamento di questo tipo di NC nel tempo è
estremamente incostante, possiamo notare che il numero dei reclami
formalizzati è leggermente aumentato; in particolare sono aumentate le
contestazioni relative alle bottiglie, ai tappi stelvin e ai trasporti. La misura
correttiva adottata in modo più ricorrente è stata quella della sensibilizzazione,
nonostante il maggiorn numero di bottiglie spedite; del fornitore, strumento di
miglioramento reciproco; al ripetersi delle NC, si è provveduto alla
diminuzione dell’ordinato o alla sospensione delle forniture, la cui produzione
è stata affidata di volta in volta a partner più efficienti;
b. NC di processo: si è provveduto ad una elencazione più dettagliata dei motivi
di errore, per meglio evidenziarne le cause; il numero totale di queste NC è
stato quasi dimezzato rispetto all’anno precedente, nonostante il maggiorn
numero di bottiglie spedite;
c. NC di prodotto: sebbene storicamente questo genere di problemi non sia mai
stato particolarmente rilevante per la nostra realtà, a seguito della scelta di
elencare i reclami isolati di singoli clienti fra le segnalazioni, il numero di
queste NC è aumentato a causa di una più dettagliata registrazione ;
d. NC di sistema: tale tipologia si è azzerata, anche a seguito della progressiva
maturazione del sistema.
PIVOT ANNO 2011
Conteggio di NC
CAT
FORNITORE
NC
ABBIGLIAMENTO ANTINFORTUNISTICO
BOTTIGLIE
CAPSULE
CARTONI
ETICHETTE
MACCHINARI
PASTI
PERSONALE
prodotto
SCAFFALI
STELVIN
FORNITORE Totale
PROCESSO
CARTONI
CONFEZIONAMENTO
ETICHETTE
PROCESSO Totale
PRODOTTO
ETICHETTE
prodotto
TAPPI
PRODOTTO Totale
SISTEMA
SISTEMA
SISTEMA Totale
Totale complessivo
PIVOT ANNO 2012
Totale
1
11
1
12
9
2
1
1
1
5
2
46
1
7
1
9
1
2
2
5
1
1
61
Conteggio di NC
CAT
FORNITORE
NC
BOTTIGLIE
CARTONI
ETICHETTE
LOGISTICA
PRODOTTI ENOLOGICI
PULIZIE
TAPPI
VIGILANZA
VINO
FORNITORE Totale
PROCESSO
ERRORE
MANCATO RISPETTO PR
N/A
PROCESSO Totale
PRODOTTO
ETICHETTE
PRODOTTO
PRODOTTO Totale
Totale complessivo
Totale
17
4
9
11
1
2
7
1
1
53
2
2
1
5
1
1
2
60
All’inizio del 2009 è stato modificato sia il sistema di raccolta delle NC/reclami, che il
modulo utilizzato, nell’ottica di integrazione di tutti i sistemi di gestione implementati
(qualità, sicurezza dei lavoratori, etica, privacy, igiene, ambiente). Oltre alla tradizionale
raccolta diretta tramite segnalazione dei dipendenti, o da parte dei clienti, in particolare per i
reclami, sono state messe a disposizione in azienda delle cassette per l’effettuazione di
“rilievi anonimi”, ed è stato creato nel modulo uno spazio, nel quale evidenziare a quale
“area di gestione” appartengano non conformità e reclami.
L’utilizzo delle cassette per le segnalazioni non è stato massiccio, ma ha permesso di
effettuare dei rilievi e di raccogliere dei suggerimenti; è anche vero, ed è comprensibile, che
in un’azienda con meno di 50 dipendenti, una segnalazione abbastanza circostanziata porti
18
all’identificazione quasi sicura di chi l’ha formulata, e che quindi lo strumento perda parte
delle proprie peculiarità.
Quanto alle AP (si veda elenco a seguire), il loro impiego è stato equivalente a quello del
2011, ed è stato connesso non solo all’utilizzo “in prova” di nuovi documenti, ma anche a
vere e proprie azioni di miglioramento.
Si consideri, per altro, che non vi sono enormi ambiti di miglioramento per un sistema
ormai maturo come quello in esame; come già sottolineato più sopra, l’integrazione di nuovi
sistemi di gestione, potrebbe portare ad un più frequente utilizzo di questo strumento.
19
6) RECLAMI
I grafici seguenti rappresentano l’andamento dei reclami dal 2002 al 2012, sia numericamente, che indicizzati al numero di litri spediti:
20
21
Il numero dei reclami è leggermente diminuito negli ultimi tre anni. Si riconferma la forte
inclinazione negativa rispetto ai litri spediti che indica come le rimostranze siano
tendenzialmente diminuite rispetto alle quantità di prodotto venduto nel periodo considerato.
Il grafico qui di seguito, mostra l’evoluzione dei reclami negli ultimi 4 anni:
Pivot reclami 2009
Conteggio di NC
NC
Totale
Er Sped (M)
6
Trasporti
2
Er Sped (O)
2
Er Linea
1
Er Lav manuali
2
Altro
1
Vino
1
Totale complessivo
15
Pivot reclami 2010
Conteggio di NC
NC
Totale
Er Sped (M)
10
Trasporti
1
Er Sped (O)
2
Er Linea
1
Er Lav manuali
1
Altro
3
Vino
1
Prodotto terzi
1
Progettazione
1
Tappi
1
Etichette
1
Totale complessivo
23
22
Pivot reclami 2011
Conteggio di NC
NC
Totale
Er Sped (M)
2
Trasporti
Er Sped (O)
2
Er Linea
2
Er Lav manuali
Altro
Vino
1
Prodotto terzi
3
Progettazione
2
Tappi
2
Etichette
1
Totale complessivo
15
Pivot reclami 2012
Conteggio di NC
NC
Totale
Er Sped (M)
1
Trasporti
1
Er Sped (O)
1
Er Linea
Er Lav manuali
Altro
1
Vino
Prodotto terzi
1
Progettazione
Tappi
Etichette
3
Totale complessivo
8
Il danno economico causato dai reclami è stato quantificato circa 1265 euro dove la maggior
parte del costo è stato sostenuto dai fornitori, in quanto ad essi sono imputabili.
E’ stata effettuata, come negli ultimi anni, la compilazione di un foglio elettronico per la
gestione delle segnalazioni minori ricevute, in modo da poter velocemente confrontare le
informazioni e stabilire se fra esse vi siano dei legami che lascino presupporre problemi più seri.
23
7) VALUTAZIONE FORNITORI
Fornitori MP
La tabella riassuntiva dei risultati della valutazione dei fornitori di materia prima elaborata da
DT è riportata di seguito, mentre la sua trattazione è stata svolta in forma orale nel contesto
dell’annuale relazione del responsabile sull’attività dei settori di propria competenza.
24
Materiali sussidiari
Anche quest’anno è possibile raffrontare i risultati ottenuti dai fornitori nel corso delle ultime tre
annate (tabella seguente), con l’utilizzo di un semplice indicatore grafico, le due o le tre stelle,
per indicare che per il secondo o terzo anno consecutivo, il fornitore ha ottenuto un punteggio
pieno, merito che non sarebbe stato evidenziato dal simbolo”=” che indica una performance in
linea con quella dell’anno precedente.
Quanto poi ad un raffronto dei risultati del 2012 con quelli del 2011:
- bottiglie: la situazione non è particolarmente positiva, considerando il generale
peggioramento delle performances dei principali fornitori; dovrà essere intrapresa un’azione
di sensibilizzazione da parte dell’ufficio acquisti, per riportare su livelli più alti le forniture
(Adm: sensibilizzare i fornitori di bottiglie per migliorarne le prestazioni);
- Tappi: la situazione è positiva, con alcune punte d’eccellenza; il fornitore XXXX è stato
dismesso a causa delle cattive prestazioni, e XXXX, visti i numerosi problemi causati, e la
mancanza di effettive azioni per risolverne le cause, verrà sostituito da altro fornitore.
(Adm: sostituire il fornitore di tappi a vite XXXX).
- Etichette: soddisfacenti le prestazioni di alcuni fornitori storici, XXX migliora
qualitativamente e aumenta notevolmente i volumi a scapito di XXX/ XXX
- Cartoni: miglioramento significativo da parte del fornitore storico XXX; introduzione di
nuovi fornitori a cui verranno progressivamente assegnati volumi crescenti se saranno in
grado di garantire standard qualitativi soddisfacenti; risultati non soddisfacenti di XXX, i
cui volumi sono quindi in calo.
- Altri: generalmente buoni i risultati dei fornitori di capsule e coadiuvanti.
L’introduzione della figura del Buyer Unico per l’intero Gruppo Collis sembra dare risultati
apprezzabili nella gestione dei fornitori intragruppo.
Categoria
VETRI
Nome fornitore
Andamento LQA Consegne



**
**
TAPPI
***
***
Giudizio
2012
SUFF
SUFF
SUFF
Giudizio Giudizio
2011
2010
OTTIMO SUFF
OTTIMO OTTIMO
OTTIMO OTTIMO
87.6
88.88
88.73
250
9
316
100
1
OTTIMO OTTIMO
100
7
OTTIMO OTTIMO INSUFF
0
0
OTTIMO OTTIMO
OTTIMO OTTIMO
100
6
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
27
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
25
***
100
5
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O

100
5
OTTIMO BUONO
OTTIM
O
100
39
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
6
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
0
OTTIMO
***
***
ETICHETTE
CARTONI

56
50
SCARSO OTTIMO INSUFF
***
100
7
OTTIMO OTTIMO
0
OTTIMO
100
480
OTTIMO OTTIMO SUFFIC.
100
30
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
80
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
0
OTTIMO
OTTIM
O
**
***
***
***
***
***
***
***

OTTIM
O
100
127
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
18
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
6
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
4
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
99.56
228
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
87.19
107
0
SUFF
OTTIM
O
OTTIM
OTTIMO
O
BUONO
26
CAPSULE
PRODOTTI
ENOLOGICI
*
**
***
***
**
***
***
***
***
VARI
***
**
100
7
OTTIMO
100
18
OTTIMO OTTIMO
100
109
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
9
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
0
OTTIMO
100
10
OTTIMO OTTIMO BUONO
100
5
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
4
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
15
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
0
OTTIMO
OTTIM
O
1
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
0
OTTIMO
OTTIM
O
100
35
OTTIMO OTTIMO
OTTIM
O
100
12
OTTIMO OTTIMO
0
OTTIMO
0
0
OTTIMO
OTTIMO
100
OTTIM
O
27
Valutazione fornitori servizi
Di seguito l’elenco dei fornitori di servizi omologati in base alle prestazioni del 2012.
8) SODDISFAZIONE DEI CLIENTI
Le elaborazioni grafiche dettagliate dei risultati raccolti in occasione dei contatti con i clienti
sono state sviluppate su file, mentre i grafici riassuntivi sono riportati qui di seguito, sia quelli
relativi alla soddisfazione generale, sia quelli mirati sul packaging.
Un breve sunto della trattazione orale dei dati sotto riportati:
1. relativamente all’analisi della soddisfazione generale dei clienti, i valori medi, dati dalla
risultanza dei gradimenti congiunti delle quattro voci specifiche, variano leggermente da
quelli dell’anno precedente, mostrando un lieve aumento della soddisfazione nel settore
Horeca estero, un lieve diminuzione nel settore tradizionale Italia, invece per quanto riguarda
la GDO rimane invariato.
2. per quanto riguarda il prezzo c’è un leggero calo della soddisfazione dei clienti in particolare
per il settore Horeca estero/Italia ed un leggero aumento nella GDO.
3. l’analisi dei dati relativi al packaging mostra un sostanziale aumento, tranne nel settore
tradiz. Italia dove, invece, si riscontra una lieve diminuzione.
4. la soddisfazione per le consegne diminuisce per il settore GDO Italia/estero invece
riscontriamo un aumento nel settore Horeca estero. L’analisi per la valutazione dei rapporti
con i clienti mostra un consolidamento in relazione ai valori dell’anno precedente.
GRAFICI RELATIVI ALLA COMPARAZIONE DEI RISULTATI SULLA
SODDISFAZIONE GENERALE DEI CLIENTI
2011/2012
Sod. media clienti
Sod. Media Prezzo
Sod. Media Pack
Sod. Media consegna
Sod. Media rap
GDO
GDO Horeca Horeca GDO
GDO Tradiz.
Estero Estero Estero Estero Italia Italia
Italia
2012
2011
2012
2011
2012
2011
2012
80%
81%
89%
83%
89%
88%
76%
97%
90%
107%
130% 118%
86%
80%
187% 164%
188%
178% 148% 144%
82%
179% 124%
236%
169% 149% 233%
240%
188% 178%
109%
124% 153% 177%
225%
Tradiz.
Italia
2011
86%
87%
124%
145%
205%
28
29
30
GRAFICI RELATIVI ALLA COMPARAZIONE DEI RISULTATI SULLA
SODDISFAZIONE RIFERITA AL PACKAGING
2011/2012
Anche qui una breve trattazione dei risultati:
 la soddisfazione media ha subito un leggero calo, ma non corrisponde alla opposta
tendenza di aumento degli ordinativi e del fatturato;
 i dati sulle etichette sono contrastanti, anche se questo è un aspetto particolarmente legato
al gusto estetico personale;
 relativamente ai tappi, soddisfazione della GDO sia estera che nazionale, mentre sono in
flessione le risposte dell’HORECA, anche se è da notare che i tappi utilizzati non sono
cambiati, e non si sono verificate NC di particolare entità;
 buoni risultati per le bottiglie, risultato però non legato a cambiamenti importanti e forse
più legato ad una comparazione con scelte della concorrenza o alla mancanza di problemi
in generale con i vetri;
 cartoni in miglioramento, anche qui probabilmente il risultato è legato a miglior
prestazioni dei materiali o alla chiarezza delle codifiche, perché le grafiche non sono
state variate significativamente.
31
GDO
GDO Horeca Horeca GDO
GDO Tradiz.
Estero Estero Estero Estero Italia Italia
Italia
2012
2011
2012
2011
2012
2011
2012
Sod. media clienti
77%
81%
73%
81%
91%
72%
71%
Sod. Media etichetta/capsula
76%
90%
90%
81% 153%
92%
80%
Sod. Media tappo
161% 164%
145%
175% 161% 148%
90%
Sod. Media bottiglia
111% 124%
161%
141% 134% 104%
225%
Sod. Media cartone
233% 178%
293%
171% 140% 133%
150%
Tradiz.
Italia
2011
88%
100%
152%
168%
152%
32
33
9) REPORT DEL RESPONSABILE DEL PERSONALE
Le elaborazioni grafiche dettagliate dei dati raccolti dal sistema di rilevazione presenze sono
allegati di seguito.
La trattazione è stata svolta in forma orale nel contesto dell’annuale relazione del Direttore del
Personale.
34
10) ANALISI COMPARATA ANDAMENTO DEL SETTORE
Come negli scorsi anni, utilizzando i dati pubblicati dal periodico “Il Mondo”, relativamente
alle più importanti aziende italiane del settore vitivinicolo, è stata creta la tabella che segue, in
cui sono elencate le prime trenta aziende italiane per fatturato.
Si sono elaborati poi due indicatori d’efficienza, basati sul numero dei dipendenti rapportato alle
bottiglie prodotte ed al fatturato.
I risultati sono stati positivi: Sartori infatti rimane fra le dieci aziende italiane del settore più
efficienti, superata da alcuni competitors che si avvalgono di forza lavoro non dipendente,
fattore che influenza notevolmente i risultati
AZIENDA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Cantine
Riunite & Civ
(+GIV)
Caviro
Fratelli
Martini
gruppo
mezzacorona
Cavit
Marchesi
Antinori
casa vinicola
zonin
FATT 2012
514
197
162,2
160
153,1
150
140
gruppo
campari
138,95
Enoitalia
giordano vini
cantina di
soave
113
110,26
107,1
casa vinicola
botter carlo
105
gruppo cevico
santa
margherita
95,81
95,3
Collis Veneto
Wine group
92,57
gruppo la vis
marchesi de
frescobaldi
92
83,5
casa vinicola
caldirola
69,93
BOTT
DIPENDENTI
218,5
57,9
50
47
70
22,4
40
41
86
24,2
30
58
68
16,2
12
46
10
60
FATTUTATO
PROCAPITE
BOTTIGLIE
PRODOTTE
PROCAPITE
1183
295
116
434489
667797
184700
196271
1398276
431034
393120
785128
115479
358974
377834
56423
512821
146520
926333
1765625
252890
273333
1343750
55505
653049
182927
1082474
597938
523552
371585
464878
79024
728898
400000
94488
200000
154630
18519
1110000
952381
407
195
397
273
150
64
436
164
97
183
205
127
230
540
63
35
19
20
masi agricola
MGM mondo
del vino
69,9
64,83
12
38,9
110
120
21
22
23
24
25
ruffino
banfi
mionetto
la gioiosa
cantine
settesoli
64,57
63,8
56,29
56
54,95
16,7
15,1
17,6
21
24,4
137
350
96
60
152
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
ferrari fratelli
lunelli
51,7
Vinicola
Serena
46,48
Casa Vinicola
Sartori spa
44,41
gestione
piccini
duca di
salaparuta
La marca vini
Fontanafredda
Casa Vinicola
Natale Verga
44
43,9
42,29
41,3
38
Cantine
viticcoltori
ponte
37,3
Valdo
Spumanti
37,3
4,2
12
17
12,2
12
14,5
7,6
26,5
12
9,6
635455
109091
540250
471314
182286
586354
933333
324167
121898
43143
183333
350000
361513
160526
423770
34426
845091
218182
888200
340000
977778
271111
399091
1084359
109091
371795
317692
58462
1266667
883333
746000
240000
746000
192000
122
55
50
45
110
39
130
30
50
50
36
11) OBIETTIVI PREGRESSI E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
Durante il riesame del 2011 erano state fatte alcune proposte di miglioramento:
1. Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione:
come detto sopra, l’adeguamento è stato posticipato agli anni 2013/14, e rimane
primario, in quanto parallelo e funzionale all’adeguamento al punto successivo;
2. Adeguamento allo standard OHSAS 18.001 e raggiungimento relativa certificazione:
come nel caso precedente, l’adeguamento è stato posticipato; l’obiettivo primario di
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, è stato raggiunto e viene costantemente
monitorato ed aggiornato,; l’adeguamento allo standard internazionale, e la sua
certificazione sono prorogati al biennio 2013/2014, anche coerentemente con
l’adozione del modello di gestione 231 (punto successivo);
3. adozione di un modello 231 aziendale: il modello è stato adottato; la nuova sfida sarà
la sua corretta integrazione con gli altri sistemi di gestione;
4. riduzione delle NC di sistema grazie ad una sua miglior integrazione e a seguito di un
periodo di implementazione prolungato: sebbene tali NC non fossero frequenti
nemmeno nel 2011, nel 2012 non se ne è verificata nessuna, quindi l’obiettivo può
considerarsi raggiunto;
5. contenimento degli errori legati a prodotti di terzi: non si sono verificate NC di
questo tipo, probabilmente anche grazie ad una maggior sinergia, in fase di
progettazione, a livello di Gruppo;
6. valutare se confermare il fornitore Integra nell’anno 2012: il fornitore non è stato
eliminato, ma il valore dell’acquistato si è ridotto ad un terzo dell’anno precedente;
7. Valutare se confermare il fornitore smurfit nell’anno 2012: anche in questo caso il
fornitore è stato mantenuto, ma l’acquistato si è ridotto alla metà dell’anno
precedente;
8. selezione più accurata dei fornitori eliminando quelli insufficienti: si vedano i punti
precedenti;
9. diminuzione delle referenze prodotte in piccole quantità; omologazione dei
componenti del packaging per semplificare le operazioni di cambio “formato” in
produzione: l’analisi dei materiali che compongono i prodotti, sia esistenti, che in
fase di progettazione, ha portato a miglioramenti in produzione, ed è fra le cause
determinanti dell’aumento della resa della linea ottenuto recentemente.
A questi spunti di miglioramento vanno poi aggiunti gli obiettivi stabiliti nel piano degli
indicatori:
Indicatore
Misurazione
Metodo
Resp
Valore
2011
Valore
2012
Obiettivo
Obiettivo Obiettivo x
previsto x
raggiunto?
2013
2012
Formazione del
personale
Infortuni
Ore infortuni
rispetto alle ore
lavorate
%
FM
0,05%
0.056
Rimanere
sotto 0,50%
no
Rimanere
sotto
0,05%
Formazione del
personale
NC di processo
Numero NC di
processo
rispetto ai litri
N° x mil lt
FM
Rimanere al
1,56 x mil lt 0,44 x mil di sotto delle
lt
1,5 NC x Mil
si
Rimanere
al di sotto
delle 1 NC
Rif
Processo
6
Risorse umane e
formazione
a
b
spediti
c
Formazione del
personale
d
Formazione del
personale
e
Sicurezza sul lavoro
f
Salute e sicurezza dei
lavoratori
72
Processo
commerciale
a
Rif
b
c
d
lt
Ore di
formazione
%
annue rispetto
alle ore lavorate
Ore di
Formazione
formazione
Ore pro capite
svolta
annue pro
capite
Formazione
svolta
Punteggio ottenuto in base al
Stress lavoro
modello proposto dalla ULSS
correlato
21 di VR
Malattia
Ore malattia
rispetto alle ore
lavorate
Fatturato x mercati di
Fatturato anno in
riferimento
Valore fatturato corso rispetto
anno precedente
%
%
FM
FM
FM
FM
AMM
COM
0.64%
Percentuale
>= al 1%
11
Rimanere
oltre le 20 ore
pro capite
no
14
Rimanere
14 (Rischio
(Rischio nella fascia di
basso)
basso) rischio basso
Sì
0,99%
16.3
1,7%
3,7%
Rimanere
sotto 5%
No
Sì
Percentual
e >= al 1%
Rimanere
oltre le 20
ore pro
capite
Rimanere
nella fascia
di rischio
basso
Rimanere
sotto 4,0%
Italia
Italia +3%
Italia: +3%
+13,19%
Europa
Italia: +5%
Italia: OK
Europa: Europa
+10%
Europa: +5% Europa: OK
18%
+22%
Nord
Nord America:
Nord
Nord
Nord
America
+4%
America: OK America:
America
+11%
Resto: +1/2% Resto: OK
+3%
–6%
Resto +45%
Resto: +40%
Resto +45%
Valore
2011
Valore
2012
Processo
Indicatore
Misurazione
Metodo
Resp
Processo vendite
Valore medio
litro
Valore rispetto
all’anno
precedente
Euro/litro
AMM
COM
2,00
Processo vendite
Solvibilità
clientela
Valori insoluti
Euro
AMM
COM
< 0,5%
Fatturato
Importo rispetto
anno
precedente
Euro
Euro
AMM
Euro
COM 40.558.122 44.491.343
Processo vendite
x Mil lt
Obiettivo
Obiettivo Obiettivo x
previsto x
raggiunto?
2013
2012
2,09
Mantenimen
to; +5%
si
>12%
<0,5%
< 0,5%
si
< 0,5%
+4/5%
si
83.5%
Ritorno su
valori anno
precedente
+3%
no
Mantenime
nto
78
Ritorno su
valori anno
precedente
+3%
no
Mantenime
nto
Raccolta
Mantenimen
2.21 x
1.48 x
reclami e loro
N°
FM
to <2
reclamo/mi reclamo/mil
valorizzazione reclamo/mil lt AMM
reclamo/ mil
l lt
lt
media
lt
si
mantenime
nto
Mantenimen
to sotto i
300 euro
no
Mantenere
sotto 300
euro
e
Soddisfazione del
cliente
Soddisfazione
Valore media
Valore risposte
media clienti
risposte
FM
f
Soddisfazione del
cliente packaging
Soddisfazione
Valore media
Valore risposte
media clienti
risposte
FM
g
Reclami clienti
Numero
reclami
h
Reclami clienti
Costo reclamo
73
Progettazione
sviluppo
Costo medio
reclamo
Costo/ N°
reclami
FM
84.5%
80.5%
140
424
+1%
38
a
NC dovute ad
errata
progettazione
N°
FM
0
2
2< N° Nc
<5%
si
2< N° Nc
<5%
Inventario fine
anno
Valore
magazzino
rispetto al
fatturato
%
AMM
27,00%
17,82%
Mantenimen
to; -5%
si
Mantenime
nto; 4%
Valutazione
media fornitori
LQA medio
FM
99.1
98.4
Mantenimen
to valore fra
buono e
ottimo
si
Mantenime
nto valore
fra buono e
ottimo
MD
LQA medio
DT
398
371
%
AMM
9,84%
0,5%
Mantenimen
to ±10%
si
Mantenime
nto; -1/2%
8233
Mantenimen
to
sì
Mantenime
nto
Mantenimen
to
sì
Mantenime
nto
Verifica progettazione Nuovi prodotti
e sviluppo
progettati
7 4 Approvvigionamento
a
Acquisti MP
b
Selezione fornitori
materiali sussidiari
NC fornitori
c
Selezione fornitori MP
Foglio
elettronico DT
d
Magazzino prodotti
finiti
75
Produzione
a
Produzione oraria
media
Media oraria
annua
MD
%
miglioramento
MD
a
Produzione oraria
media 6 x 750
Media oraria
annua
MD
%
miglioramento
MD
7818
8452
Rif
Processo
Indicatore
Misurazione
Metodo
Resp
Valore
2011
Valore
2012
a
Produzione oraria
media 6 x 1,5 lt
Media oraria
annua
MD
%
miglioramento
MD
b
HACCP
NC da CCP
Numero/ Mil. Lt
N°
FM
c
HACCP
NC non da
CCP
Numero
N°
FM
Euro/h
AMM
N°
AMM
d
75
a
Valore
Inventario fine
rimanenza vino
anno
confezionato
Fatturato
Impiego delle risorse Numero ore di
aziendale
umane
lavoro
rispetto alle ore
lavorare
7714
5.269
0
0
531.22
Euro/h
Mantenimen
to ±10%
no
mantenime
nto
Obiettivo
Obiettivo Obiettivo x
previsto x
raggiunto?
2013
2012
5457
Mantenimen
to;
miglioramen
to 5%
si
Mantenime
nto
0
Mantenimen
to
si
Mantenime
nto
0
Mantenimen
to
si
Mantenime
nto
598.61
Euro/h
Mantenimen
to +5%
si
Mantenime
nto
0.08
Mantenimen
to; -3%
si
Mantenime
nto; -1%
Processo logistico
Consegna prodotti
Italia
Costo
Costo / litro
0.11
39
Magazzino esterno
b
Costo
Costo su
fatturato
Euro
AMM
%
FM
%
FM
N°
FM
0,22
0,21
riduzione
si
Mantenime
nto
72%
36%
Mantenimen
to; aumento
del 5%
no
aumento
del 5%
100%
100%
8
Misurazioni, analisi e
miglioramento
a
AC
Percentuale AC
Valutazione efficaci che non
efficacia AC hanno richiesto
ulteriore attività
b
AP
Percentuale AP
Valutazione efficaci che non
efficacia AP hanno richiesto
ulteriore attività
c
NC
Rapporto
NC/litri spediti
Rapporto NC
rispetto ai litri
spediti
d
NC
Costo NC
Costo totale NC
Euro
FM
13695
Euro
e
NC
Costo NC
Costo medio
NC
Costo/ N° NC
FM
226
Euro/NC
f
NC
NC connesse
alla SA8000
N° NC
connesse alla
SA8000
% sul totale
FM
0
NC
NC connesse
alla Salute e
Sicurezza dei
lavoratori
N° NC
connesse alla
Salute e
Sicurezza dei
lavoratori
% sul totale
FM
0
g
9,09x mil lt 8.21x mil lt
14468 Euro
Mantenimen
to;
N° Nc < 10
x mil lt
si
si
Mantenimen
to
mantenime
nto
mantenime
nto
n/a
53
Mantenimen
Euro/NC
to; -10%
si
Mantenime
nto sotto i
200 euro
0
Mantenimen
to
si
Mantenime
nto al di
sotto del
5%
0
Mantenimen
to
OK
Mantenime
nto
Inseriamo, di seguito, un nuovo grafico, relativo ai soli formati lavorati dalla linea di
imbottigliamento:
40
Di seguito una breve analisi relativa ai risultati ottenuti nel 2012:
6) Risorse umane e formazione del personale:
a) infortuni, ore di infortunio rispetto alle ore lavorate: l’obiettivo non è stato raggiunto;
si auspica per il 2013 il miglioramento di tale indicatore rimanendo sotto allo 0,05%
b) NC di processo, NC rispetto ai litri spediti: l’obiettivo stabilito è stato raggiunto per
il prossimo anno si ipotizza di mantenere questa linea di tendenza;
c) Ore di formazione annue rispetto alle ore lavorate: obiettivo connesso al Sistema
SA8000; nel 2011, in questo conteggio, sono state considerate anche le ore di
affiancamento dei nuovi operatori, fatto non ripetuto nel 2012; dal momento che
l’affiancamento non viene sempre registrato in ore, o può essere svolto anche durante
la normale attività lavorativa, ed è quindi di difficile quantificazione, si è deciso di
registrare la sola formazione d’aula, con una netta diminuzione delle ore di
formazione su quelle lavorate; per il 2013 cercheremo di registrare anche tali ore
(ADM: registrare nella formazione anche le ore di affiancamento)
d) Ore di formazione annue pro capite: obiettivo connesso al Sistema SA8000; anche
per questo punto valgono le considerazioni svolte al punto sopra;
e) Valutazione del rischio stress lavoro correlato: la valutazione ha cadenza biennale, e
verrà ripetuta nel 2013, e quindi l’indicatore non subisce variazioni;
f) Ore malattia rispetto alle ore lavorate: l’obiettivo è stato raggiunto, e quindi si è
deciso di abbassarlo ulteriormente, a livelli più bassi di quelli nazionali, in quanto si
ritiene che le buone condizioni di lavoro e l’ambiente favorevole, possano portare a
performances migliori a quelle di settore;
7.2) Processo commerciale:
a) fatturato per mercati di riferimento, confronto con l’anno precedente: gli obiettivi
sono stati rispettati per tutte le voci prese in esame, segno di un’annata
41
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
7.3)
a)
7.4)
a)
b)
c)
d)
7.5)
a)
b)
particolarmente positiva; obiettivi meno positivi per il 2013, vista la perdita di alcuni
importanti contratti europei;
valore medio litro, confronto con anno precedente: il valore medio/litro è
significativamente aumentato rispetto all’anno precedente; obiettivo 2013 fissato in
un’ottica di incremento
solvibilità cliente, confronto con anno precedente: l’obiettivo fissato lo scorso anno è
stato rispettato; il risultato è per altro più che soddisfacente, considerando che la
svalutazione del credito a fine anno legalmente ammessa è dello 0,5% del fatturato;
come obiettivo per il 2013, il mancato superamento di tale valore;
fatturato, confronto con anno precedente: obiettivo decisamente raggiunto, con
segnali positivi di ripresa e crescita dei mercati che si concretizza in una ripresa nelle
vendite; si auspica il mantenimento o un lievissimo aumento per il 2013;
Rapporti rete vendite: soddisfazione del cliente: l’obiettivo non è stato raggiunto, ma
per uno scarto minimo, quindi obiettivo è il mantenimento del valore ottenuto
Rapporti rete vendite, valutazioni relative al packaging: come sopra;
Numero reclami per milione di litri spediti; l’obiettivo è stato raggiunto, e per
l’argomento valgono le considerazioni svolte nel paragrafo di riferimento;
Costo medio reclami: il costo medio è aumentato; la maggior parte dei reclami ha
costi abbastanza ridotti, ed anche la rimostranza che non abbia comportato alcun
risarcimento, viene quantificata in 100 euro, a compensazione delle spese di
“amministrazione” del reclamo stesso;
Progettazione/sviluppo:
NC dovute ad errata progettazione: si è riscontrato un leggero aumento ma comunque
rientra nell’obiettivo previsto per il 2012; obiettivo per il 2013 mantenimento del
valore ottenuto
Approvvigionamento:
Acquisti, inventario fine anno, valore magazzino rispetto al fatturato (escluse
rimanenze vino confezionato e uva appassimento): l’obiettivo è stato raggiunto la
scelta di ottimizzare le scorte dei sussidiari, tenendo conto più dell’efficienza della
produzione, che del valore delle scorte stesse; ha portato ad un miglioramento
significativo dell’indice;
Selezione fornitori MS, LQA medio raffrontato a quello dell’anno precedente:
l’obiettivo è stato raggiunto, nonostante un lieve calo rispetto all’anno precedente
Selezione fornitori MP: il livello dei fornitori è leggermente calato mantenendo
comunque livelli d’eccellenza, tali che per il 2012, sarà accettabile un risultato pari a
quello del 2011;
Magazzino prodotti finiti: valore rimanenza vino confezionato in diminuzione
rispetto all’anno precedente, risultato derivante da una migliore gestione di
magazzino; auspicata ulteriore riduzione per 2013
Produzione:
produzione oraria media: la produzione è aumentata rispetto al 2011, in conseguenza
di una migliore efficienza e gestione del programma di produzione . si mira per il
2013 ad un mantenimento dei risultati attuali, in quanto non è possibile aspettarsi
grandi incrementi senza il ricorso a cambiamenti strutturali;
HACCP, NC da CCP: come per l’anno precedente, nessuna NC da rilevare, quindi è
stato raggiunto il massimo obiettivo, che auspichiamo di mantenere;
42
c) HACCP, NC non da CCP: come per l’anno precedente, nessuna NC da rilevare,
quindi è stato raggiunto il massimo obiettivo, che auspichiamo di mantenere;
d) impiego delle risorse umane, fatturato rispetto alle ore retribuite: l’obiettivo è stato
raggiunto, come conseguenza diretta del netto aumento del fatturato; sarebbe un buon
risultato mantenere tale valore.
7.6) Processo logistico:
a) consegna prodotti Italia, costo/litro spedito. Obiettivo raggiunto e la previsione è
quella di mantenere tale risultato;
b) Costo magazzino esterno rispetto al fatturato: come previsto i costi si sono ridotti
grazie all’entrata in funzione della nuova sede logistica di Arbizzano; per il 2013 si
prevede un mantenimento
8)
Misurazioni, analisi e miglioramento:
a) Valutazione efficacia AC: l’obiettivo è stato raggiunto, con un leggero
miglioramento; si fissa come obiettivo per il 2012, il mantenimento dei risultati, o un
loro leggero incremento, grazie ad una gestione ancora più attenta delle AC;
b) Valutazione efficacia AP: l’obiettivo è stato raggiunto, l’impiego di una nuova
risorsa nell’Ufficio Qualità, ha dato esito positivo alle azioni di miglioramento
pianificate;
c) NC, rapporto NC/litri spediti: l’obiettivo è stato raggiunto, ed i motivi sono stati
illustrati nel paragrafo di riferimento; per il 2013 si auspica un mantenimento di tale
indicatore
e) Costo medio NC: l’obiettivo è stato raggiunto, e si mira al suo mantenimento;
f) NC connesse alla SA8000: obiettivo raggiunto, fatto che denota il buon clima
aziendale, oltre al funzionamento del sistema nel suo insieme; non potendo però
escludere che, una qualche NC si verifichi nel 2012, abbiamo fissato come soglia di
accettabilità il non superamento della soglia del 5% per il 2013;
g) NC connesse alla Salute e Sicurezza dei lavoratori: obiettivo raggiunto , nel 2012 si
sono verificate 0 NC relative alla sicurezza lavoratori, sintomo del buon clima
aziendale
Quanto alle proposte di miglioramento emerse nel corso di questa relazione (2012):
 adeguamento della politica aziendale a seguito della rinuncia alla certificazione ISO
9001, ed all’adozione del modello di gestione 231;
 sensibilizzare i fornitori di bottiglie per migliorarne le prestazioni
 sostituire il fornitore di tappi a vite xxx;
 integrazione del modello 231 con gli altri sistemi di gestione aziendali;
 Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione
 Adeguamento allo standard OHSAS 18.001 e raggiungimento relativa certificazione:
dozione di un modello 231 aziendale: il modello è stato adottato; la nuova sfida sarà
la sua corretta integrazione con gli altri sistemi di gestione;
 registrare nella formazione anche le ore di affiancamento
43
12) REQUISITI DI RESPONSABILITA’ SOCIALE
Qui di seguito verranno illustrati i requisiti fondamentali della norma SA8000, evidenziando
alcuni indici o dati oggettivi ad essi afferenti. La numerazione dei sottoparagrafi segue
quella della norma, per rendere più agevole il raffronto del Bilancio con la norma stessa.
5.1) LAVORO INFANTILE
In azienda non esistono lavoratori di età inferiore ai 18 anni.
Riportiamo la composizione dell’organico al 31 dicembre 2012, per fasce d’età (esclusi gli
amministratori):
Fascia
d'età
Minori di 18
Dai 18 ai 29
Dai 30 ai 39
Dai 40 ai 49
Dai 50 in su
N°
dipendenti
0
1
8
20
15
L'azienda si impegna in particolare al rispetto di quanto previsto per legge relativamente alla
istruzione obbligatoria (es. apprendistato in azienda), e alla condizione dei giovani
lavoratori (durata massima della giornata lavorativa di 8 ore, e complessive 10 ore, tra
trasporto, istruzione ed attività lavorativa).
44
Qualora venga individuato un bambino lavoratore presso i luoghi di lavoro o presso i luoghi
di lavoro dei fornitori, sarà cura dell’azienda rivolgersi ai Servizi Sociali competenti
territorialmente, affinché sia attivato un adeguato piano di rimedio.
Per garantire che, anche erroneamente, vengano effettuate o iniziate pratiche di assunzione
che non rispettino i presupposti e le regolamentazioni relative all’età del dipendente, è
richiesta, al momento dell’assunzione copia di un documento d’identità.
L’età media dei lavoratori è di 45 anni, anche se gli ultimi inserimenti, sia con contratti a
tempo indeterminato, che con contratti diversi (in somministrazione ad esempio),
riguardano risorse di età inferiore.
5.2) LAVORO OBBLIGATO
Il lavoro svolto da tutto il personale impiegato in azienda è assolutamente volontario,
nessuno è vittima di minacce o altre intimidazioni che lo costringano in qualunque modo a
prestare la propria attività.
L’azienda non effettua trattenute arbitrarie sugli stipendi dei dipendenti se non nei casi
previsti per legge o a fronte di causali volontarie comunicate dal lavoratore (per es.
trattenute sindacali, fondi pensionistici etc).
L’Amministrazione richiede al lavoratore la documentazione necessaria ai fini degli
adempimenti ordinari (carta d’identità, codice fiscale, stato di famiglia, permesso di
soggiorno, coordinate bancarie, modulo per deduzioni d’imposta, modulo per destinazione
TFR) e ne trattiene solo copia.
Al momento dell’assunzione, il personale viene informato sulle modalità per dare le
dimissioni.
Non è parte della filosofia aziendale concedere prestiti ai dipendenti. Qualora succedesse, e
questo sarebbe solo per casi eccezionali e straordinari, l’azienda si assume l’impegno di
gestire tutti i passaggi e gli accordi con il lavoratore nella massima trasparenza e nel rispetto
delle attuali leggi.
5.3) SALUTE E SICUREZZA
La Sartori Spa pone la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori tra gli obiettivi primari; tale
attenzione è comprovata dall’impegno dell’azienda di porre in essere tutto quanto è previsto
in tale materia nel D.Lgs 81/08.
E’ stato nominato:
1. il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP),: il Responsabile dei
Lavoratori per la Salute e Sicurezza
2. il Medico del Lavoro
3. gli Addetti Prevenzione Incendi:
La formazione riguardante la salute e sicurezza viene normalmente svolta, sia in fase di
assunzione, che per gli aggiornamenti.
Viene consegnato apposito materiale didattico/informativo.
Si riporta, per completezza di documentazione il risultato di uno degli indicatori previsti dal
Sistema di Gestione Qualità, che evidenzia, in percentuale, le ore di infortunio rispetto a
quelle lavorate, con un confronto anche agli anni precedenti:
45
Risultati 2011
Rif
a
Processo Indicatore Misurazione Metodo
Formazione
Infortuni
del personale
Ore infortuni
rispetto alle
ore lavorate
%
Valore Valore
Obiettivo
Obiettivo Obiettivo x
2010 2009 previsto x 2010 raggiunto?
2011
0,05%
0
Rimanere sotto
0,50%
si
Rimanere
sotto
0,25%
Risultati 2012
Rif
a
Processo Indicatore Misurazione Metodo
Formazione
Infortuni
del personale
Ore infortuni
rispetto alle
ore lavorate
%
Valore Valore
Obiettivo
Obiettivo Obiettivo x
2011 2011 previsto x 2011 raggiunto?
2013
0
0,0006
Rimanere sotto
0,25%
si
Coerentemente a quanto previsto dal DVR sono stati calcolati anche i seguenti indici:
1. Indice di frequenza: gli indici di frequenza previsti dalla norma UNI hanno al
numeratore gli infortuni verificatisi in un anno ed al denominatore le ore lavorate
nello stesso anno. Allo scopo di rendere più leggibile il risultato, tale rapporto viene
poi moltiplicato per 1.000.000 (un milione). L’indice dunque fornisce il numero di
infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate:
Indice di frequenza = (N° infortuni/ore lavorate) x 1.000.000
2. Indice di gravità: la norma UNI 7249, "Statistiche degli infortuni sul lavoro",
prevede come principali misure del danno infortunistico (cioè della serietà delle
conseguenze degli incidenti sul lavoro) gli indici di gravità. Essi vengono calcolati
con la formula seguente .
Indice di gravità = (gT + gP + gM)/ore lavorate x 1.000.000
Di seguito gli infortuni verificatisi negli ultimi 5 anni:
ANNO
2008
2009
2009
TIPO DI INFORTUNIO
Trauma muscolare
Ustioni
N°
0
1
1
NOTE
46
2010
2011
2012
Taglio
1
0
1
Taglio
E’ degno di nota il fatto che nel 2012 si sia registrato un solo infortunio di lieve entità.
I risultati degli ultimi 4 anni possono essere poi resi come segue:
Tipo di infortunio
Taglio
Ustioni
N°
2
1
E’ importante notare come gli indici relativi agli infortuni, dopo l’aumento del 2009, siano
tornati sui livelli tra i più bassi dell’ultimo quinquennio, essendosi verificato un solo
incidente, e di lievissima entità.
Sebbene l’alea del rischio non sia totalmente eliminabile, in quanto connessa con lo stesso
esistere dell’impresa, è interessante vedere come la revisione del sistema di gestione della
salute e sicurezza dei lavoratori abbia sortito il proprio effetto, permettendoci di raggiungere
i risultati che erano stati fissati nel corso del Riesame 2011. Visti i bassissimi livelli di
infortunio degli ultimi anni, l’indicatore delle ore di infortunio sulle ore lavorate è divenuto
poco significativo, e dovrà essere rielaborato. (Adm: modificare l’indicatore delle ore di
infortunio sulle ore lavorate)
47
E’ degno di nota il fatto che siano state registrate
0 malattie professionali
A partire dal 2009 è stato reputato opportuno inserire, oltre all’indice di rischio da stress
lavoro correlato, anche un’analisi delle ore di malattia “non professionale” dei dipendenti:
Rif
Processo
Indicatore Misurazione Metodo Resp
Salute e sicurezza
Malattia
dei lavoratori
Rif
f
Processo
Salute e sicurezza
dei lavoratori
Ore malattia
rispetto alle ore
lavorate
%
FM
Obiettivo
Valore Valore
Obiettivo Obiettivo x
previsto x
2009 2008
raggiunto?
2010
2009
5,83%
Indicatore Misurazione Metodo Resp
Malattia
Ore malattia
rispetto alle ore
lavorate
%
FM
Rimanere sotto
il 5%
4,29%
Obiettivo
Valore Valore
Obiettivo Obiettivo
previsto x
2010 2011
raggiunto? x 2012
2010
1,7%
3,7%
Rimanere
sotto 5,00%
Sì
Rimanere
sotto 5,0%
Per il 2012 si era stato preso il 5% come valore di riferimento, essendo questo il dato su cui,
negli ultimi anni, tende ad assestarsi la media nazionale del settore privato.
Il risultato aziendale è nettamente al di sotto di quello previsto, ma pare ancora prematuro
abbassarne la soglia, differenziandolo dai risultati di settore.
Ulteriori considerazioni saranno quindi possibili dal prossimo anno; segue, come ipotizzato
lo scorso anno, una rappresentazione grafica dell’andamento dell’indicatore:
ANNO
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
ORE DI
MALATTIA SU
ORE
LAVORATE
4,04%
6,01%
4,29%
5,83%
1,70%
3,37%
4,00%
48
Sarebbe opportuno modificare il rapporto dell’indicatore da ore di malattia/ore lavorate, a
ore di malattia/ore lavorabili, in quanto a questo indice fanno riferimento i valori calcolati a
livello nazionale. (Adm: modifica dell’indicatore da ore di malattia/ore lavorate, a
ore di malattia/ore lavorabili).
A partire dal 2009 è stato valutato il rischio da stress lavoro correlato, secondo le linee
guida pubblicate dalla ULSS 21 di Verona; come auspicato nel precedente riesame, l’analisi
di questo rischio è stata mantenuta anche nel 2011, ed in entrambi i casi l’azienda è risultata
presentare un
basso rischio di stress per i lavoratori
L’analisi verrà ripetuta nuovamente nel 2013; in ogni caso, come sottolineato nell’indicatore
sotto riportato, il livello ottimale di rischiosità è stato rispettato, ed in effetti questo risultato
è coerente con l’assenza di malattie professionali, con il bassissimo indice di malattie
ordinarie, e con il basso livello di infortuni, e l’assenza di reclami interni.
Nel 2012 la formazione è stata svolta su numerosi argomenti, e frequentemente in
connessione alla tutela della sicurezza e salute dei lavoratori:
ARGOMENTO DELLA FORMAZIONE
FORMAZIONE NEO ASSUNTO: SICUREZZA GENERALE, PROCEDURE D'EMERGENZA,
INTRODUZIONE SGI
APPLICAZIONE 231 IN AZIENDA
CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN
BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO
CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN
BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO
CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN
BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO
CALENDARIO FERIE, PIANIFICAZIONE ANNUALE DEI RIPOSI, LORO INDICAZIONE IN
BUSTA PAGA; SA8000; NUOVO ORGANIGRAMMA E MANSIONARIO
49
INCONTRO SICUREZZA
AGGIORNAMENTO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA ART
81/08
AGGIONAMENTO PRIMO SOCCORSO
CORSO FORMAZIONE PRIMO SOCCORSO
SICUREZZA, RISCHI ATTIVITA', ATREZZATURE LAVORO, AMBIENTI CONFINANTI,
SEGNALETICA DI SICUREZZA ED EMERGENZE
AGIORNAMENTO ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE
SICUREZZA, RISCHI ATTIVITA', ATREZZATURE LAVORO, AMBIENTI CONFINANTI,
SEGNALETICA DI SICUREZZA ED EMERGENZE
ASSEMBLEA RLS DELLA CGIL (VR)
VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI
REGOLAMENTO AZIENDALE SICUREZZA ED AMBIENTE
VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI
RISCHI VIDEOTERMINALI
PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI
PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI
PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI
VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI
AGGIORNAMENTO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
VALUTAZIONE E PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NEGLI AMBIENTI CONFINANTI
FORMAZIONE ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE
AGGIORNAMENTO ADETTO ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE
CORSO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SUI RISCHI
CORSO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SUI RISCHI PREPOSTI
Non è stata svolta interamente la formazione prevista, ma è già stata effettuata una
programmazione puntuale di quanto dovrà essere fatto nel 2013 (si veda il piano allegato).
L’obiettivo è quello di riuscire ad aumentare ulteriormente le ore di formazione svolte
tramite l’utilizzo di sinergie di gruppo per permettere di sviluppare programmi di comune
interesse, o di accedere più agevolmente a fondi stanziati da Regione e UE, a questi fini: per
questo motivo, il Gruppo Collis, con l’ausilio di una società di consulenza specializzata, ha
costituito il Consorzio Convinco, che favorisce l’utilizzo delle risorse dedicate alla
formazione, e l’organizzazione di attività comuni fra le aziende (Adm: aumentare le ore di
formazione svolte tramite l’utilizzo di sinergie di Gruppo).
50
Il Protocollo Sanitario concordato con il Medico Competente per l’anno 2012 è il seguente:
51
PIANO
Formazione
Rev.
01
Data:
01/06/03
Pag.52
Di 4
Segue il Piano di formazione per il 2013, nel quale particolare attenzione è stata dedicata alla formazione in tema di salute e sicurezza
dei lavoratori (i corsi dedicati a particolari figure, come ad esempio agli incaricati del primo soccorso, verranno svolti se necessario
aggiornamento, o in base alle scadenze di legge, o per nuovi incaricati o per necessità legate a variazione dell’analisi dei rischi)
PIANO DI FORMAZIONE 2013
ARGOMENTO
Qualità: presentazione dei
diagrammi ricapitolativi di
NC, reclami ed AC
Igiene: ciclo di incontri per
il personale operativo tenuto
da DT/RAQ
Igiene: formazione specifica
con personale responsabile
dei CCP
REPARTO
O FUNZIONE
Personale operativo
e Personale
amministrativo
Ogni altro intervento
Entro 3 mesi da Riesame
Da calibrare in base
Entro Dicembre 2013
ai reparti
Personale
riempitrice,
laboratorio, cantina
Personale operativo,
Igiene: Food defence
laboratorio,
magazzino
231: formazione generale
Tutto il personale
Per responsabili di
231: formazione specifica
funzione, preposti
ecc
Privacy: ciclo formativo
Personale operativo
relativo ad obblighi, diritti
e Personale
ed operatività del personale amministrativo
Formazione nuovi assunti
DATA INDICATIVA
SVOLGIMENTO
Entro Dicembre 2013
Entro giugno 2013
Entro dicembre 2013
Entro dicembre 2013
Entro metà 2013
Vedi piani di formazione
individuali
2013
DURATA
DATA
SVOLGIMENTO
ESITO
VERIFICA
PIANO
Formazione
Etica (SA8000):
Formazione approfondita
Piano approvato dalla DIR in data ______________________
01
Data:
01/06/03
Pag.53
formativo ritenuto
necessario
Rappresentante per
la Direzione, dei
lavoratori, sindacali
ed altre funzioni
Entro Dicembre 2013
interne direttamente
coinvolte
nell’implementazione
del sistema SA8000
Rev.
Dalle 2 alle
8 ore
Firma PER
Di 4
Codice ATECO 110210 Produzione di vini da tavola e v.q.p.r.d. - (Rischio Alto)
Premessa
Il presente piano di formazione è redatto in conformità all’ Accordo Stato Regioni del
21/12/2011 inerente la formazione sulla sicurezza di lavoratori, preposti, dirigenti e datori
di lavoro RSPP e del Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 riguardante la formazione
specifica richiesta per l’uso di alcune attrezzature.
Il piano di formazione si configura nelle seguenti fasi di informazione, formazione ed
addestramento del personale.
Neoassunti
Al momento dell’assunzione viene consegnato e spiegato al personale un fascicolo
informativo contenente le principali nozioni in merito a: i rischi, l’organizzazione della
sicurezza aziendale , le procedure di lavoro, l’uso dei DPI, i principali obblighi e doveri
delle vari figure aziendali ( Datore di Lavoro, Preposto, Lavoratori).
La formazione alla mansione specifica avviene con affiancamento al capo reparto
personale esperto incaricato, durante le prime giornate di lavoro.
a
Entro 60 giorni dalla data di assunzione è previsto il completamento della formazione base
(artt. 36 – 37 D.Lgs. 81/08) e in conformità all’accordo Stato Regioni del 21/12/2012
Il capo reparto è presente all’interno dei reparti produttivi e verifica le modalità di
svolgimento delle diverse lavorazioni.
Cambio mansione
Al momento del cambio di mansione viene valutata la congruenza della formazione già
ricevuta e vengono eventualmente organizzati corsi integrativi.
Il personale viene con affiancamento al capo reparto o a personale esperto incaricato
durante le prime giornate di lavoro.
Il capo reparto è presente all’interno dei reparti produttivi e verifica le modalità di
svolgimento delle diverse lavorazioni.
Introduzione nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e
preparati pericolosi
Nel momento in cui vengono acquistate attrezzature nuove o nuove tecnologie, nuove
sostanze e preparati pericolosi, che possano introdurre nuovi fattori di rischio a causa del
funzionamento complesso e diverso da quello già in uso o caratteristiche intrinseche di
pericolosità viene effettuata formazione specifica. Tale formazione viene impartita ai capi
reparto e/o ai lavoratori addetti alla mansione.
Informazione e formazione periodiche
In concomitanza con l’entrata in vigore di nuove normative, regolamenti in materia di
sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, di variazioni significative all’interno dell’azienda
il personale operativo viene informato e formato.
L’informazione avviene attraverso la consegna di materiale documentale scritto
La Formazione attraverso incontri formativi con i lavoratori .
54
Sono comunque previsti corsi di aggiornamento secondo quanto stabilito dalle normative
in Vigore.
Formazione specifica
I lavoratori frequentano corsi di formazione e aggiornamento periodico specifici per le
mansioni a cui sono adibiti, secondo quanto stabilito dagli accordi stato regioni e dal
presente paino e dalla valutazione del Rischio.
Personale femminile
Il personale femminile viene informato relativamente ad eventuali gravidanze.
Personale straniero
Il personale straniero presente in azienda al momento attuale ha una buona conoscenza
della lingua italiana.
Qualora si verificasse l’assunzione di personale straniero, è prevista la verifica della
conoscenza della lingua italiana attraverso somministrazione del test “promossi in classe”
ULSS 22. Qualora il livello di conoscenza della lingua italiana non risultasse adeguato è
prevista la somministrazione di specifica informazione / formazione sui rischi, oltre che
l’iscrizione a corsi di apprendimento della lingua italiana.
SCHEMA RIASSUNTIVO
Informazione-Formazione di base
Neo-assunti
Informazione-Formazione specifica della mansione
Addestramento
Dipendenti (al cambio di
mansione o alla nomina di nuove
mansioni o modifiche sostanziali
delle lavorazioni o all’emergere di
nuovi rischi)
Modifica del piano di formazione in base alla nuova
mansione di appartenenza
Addestramento
Informazione-Formazione di base
Informazione secondo gli artt. 36 e 37 del D.Lgs.
81/2008 (Fascicolo Informativo)
Riunione di informazione e formazione sui seguenti
argomenti
→ normativa in materia di sicurezza ed igiene
nell’ambiente di lavoro;
→ rischi specifici dell’ambiente lavorativo;
→ uso corretto dei dispositivi individuali di protezione.
Figura incaricata
Periodicità
RSPP/Formatore Quinquennale
RSPP
Quinquennale
55
Informazione-Formazione specifica della
mansione
IMPIEGATO
OPERATORI A
TEMPO
INDETERMINATO
OPERATORI A
TEMPO
DETERMINATO
(“STAGIONALI”)
ADDETTI CARRELLI
ELEVATORI
Formazione sui rischi derivanti
da attività in ufficio (VDT,
elettrico, etc.)
4 specifica
Corso di formazione Specifico
2 ore
Corso di formazione per l’uso
delle Piattaforme di Lavoro
Elevabili
Durata
Aggiornamento
(ore)
5 anni
6
5 anni
6
2 Anni
2
5 anni (*)
>4
5 anni (*)
>4
5 anni (*)
4 ore
A
necessità
A
necessità
4 generale
12 specifica
Corso di formazione per l’uso di
carrelli elevatori
Periodicità
4 generale
Formazione sui rischi derivanti
da attività di lavoro
ADDETTI
Corso di formazione per l’uso di
ELEVATORI
carrelli elevatori, elevatori
TELESCOPICI (non
telescopici
Rotativi)
ADDETTI
PIATTAFORME DI
LAVORO ELEVABILI
ADDETTI USO
MEZZI DI
SOLLEVAMENTO
(paranchi e simili)
PERSONALE
AUTORIZZATO AD
INTERVENTI SU
IMPIANTI
ELETTRICI
PERSONALE
AUTORIZZATO A
ESEGUIRE LAVORI
IN ALTEZZA CON
DPI E
TRABATTELLI
Durata
(ore)
8 Teoria
4 pratica
8 Teoria
4 pratica
4 Teoria
6 pratica
Corso di formazione per l’uso di
mezzi di sollevamento
(paranchi e gru)
5 (teroria +
pratica
Corso di formazione per rischio
elettrico ai sensi della norma
CEI 11-27
10
A
necessità
A necessità
Formazione sull’uso dei DPI
anticaduta e trabattelli
6 (teroria +
pratica)
A
necessità
A necessità
ADDETTI ALLA
MANIPOLAZIONE
DELLA ANIDRIDE
SOLFOROSA
Formazione gas Tossici
Secondo
indicazioni
dell’ ente
Formatore
PERSONALE
ADDETTO ALL’
ACCESSO AI VASI
VINARI e ALTRI
AMBIENTI
CONFINATI E
Formazione sui rischi propri di
tali attività e sulle procedure di
accesso nelle Vasche e
ambienti Confinati
Corso per l’uso dei DPI di
protezione delle vie respiratorie
2
A
necessità
(rinnovo
patentino 5
anni)
5 anni
A
necessità
(rinnovo
patentino 5 anni)
3
2
56
Informazione-Formazione specifica della
mansione
INTERVENTI DI
SOCCORSO
(Autorespiratori - maschere
Ventilate) e dei sistemi di
misura (es ossimetro)
Addestramento pratico sull’uso
delle attrezzature e delle
procedure
Corso antincendio (Rischio
Medio)
ADDETTI
GESTIONE
EMERGENZA (AGE) Piano di Emergenza
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO (APS)
Durata
(ore)
8 ore
Nel corso
base
16
Aggiornamento parte pratica
6
RAPPRESENTANTE Corso per rappresentante dei
DEI LAVORATORI
lavoratori per la sicurezza
PER LA
SICUREZZA (RLS) Aggiornamento
Corso supplementare per
DIRIGENTI
Dirigenti
Corso supplementare per
PREPOSTI
Preposti
Nel corso
base
32
Annuale
Annuale
16 (4 moduli)
5 anni
6ore
8
5 anni
6 ore
Secondo
Normativa
Aggiornamento
Secondo
Normativa
Conduttori
Corso di Formazione e
Generatori Di Vapore Tirocinio
A
A
necessità necessità
A
A
necessità necessità
A
A
necessità necessità
ogni 3 anni ogni 3 anni
A
A
necessità necessità
Inizio
Inizio
incarico
incarico
8
Formazione RSPP
RSPP
Durata
Aggiornamento
(ore)
1 ora
Corso di primo soccorso
Piano di Emergenza
Periodicità
Secondo
Normativa
Una
Una
tantum
tantum
Entro 5
Entro 5
anni da
anni da
formazione formazione
A
A
necessità necessità
(rinnovo
patentino 5
anni)
(rinnovo
patentino 5 anni)
(*) coloro che hanno frequentato corsi di precedentemente all’entrata in vigore del Accordo
Stato Regioni del 22/02/12 relativo alle attrezzature di lavoro di durata inferiore a quella
prevista dall’accordo stesso deve essere fatto un aggiornamento entro 24 mesi dalla data
di entrata in vigore.
Addestramento
Figura
incaricata
Periodicità
Uso delle attrezzature messe a disposizione (affiancamento,
salvo esigenze particolari)
Uso corretto e l’utilizzo pratico dei D.P.I. di III categoria e per
l’udito (Corso di addestramento)
Formatori /
preposto
Formatori /
preposto
A
necessità
A
necessità
57
Corrette manovre e procedure da adottare nella
movimentazione manuale dei carichi
Formatori /
preposto
A
necessità
Data: 18/12/2012
Datore di Lavoro:
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione:
Il Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza:
Il Medico Competente
58
5.4) LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE E DIRITTO ALLA CONTRATTAZIONE
COLLETTIVA
L’azienda rispetta il diritto di tutto il personale di aderire liberamente ai sindacati ed il
diritto alla contrattazione collettiva. La presenza dei sindacati in Sartori Spa è testimoniata
dalla partecipazione dei lavoratori alle diverse organizzazioni sindacali.
Il totale dei lavorato iscritti al sindacato è 12 unità, rappresentanti il 27% del totale
dell’organico.
Iscritti al sindacato anno 2012
CISL
CGIL
Non iscritti
6
6
32
L’azienda intrattiene le relazioni industriali a due livelli:
 Nazionale;
 Aziendale.
I rappresentanti sindacali comunicano liberamente con i lavoratori nei luoghi di lavoro.
Appositi spazi nelle bacheche aziendali sono destinati ad ogni componente sindacale per
affiggere comunicazioni, avvisi, ecc. L’azienda mette a disposizione delle OO.SS. spazi
adeguati per tenere assemblee dei lavoratori.
A livello contrattuale, l’azienda fa riferimento al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
Alimentari Industria. E’ stato sottoscritto Verbale di accordo sindacale interno tra la Casa
Vinicola Sartori Spa e la R.S.U. interna, assistita dai due responsabili dei sindacati di
riferimento.
L’attività sindacale è libera, e nel corso del 2012 sono state svolte 3 assemblee sindacali in
orario di lavoro. Sebbene il tempo dedicato a tale attività possa sembrare esiguo,
corrisponde alle specifiche richieste delle R.S.U., e non a limitazioni imposte al regolare
svolgimento delle assemblee stesse; I rappresentanti delle RSU hanno goduto di 1 giornata
di permesso sindacale, per la partecipazione ad attività organizzate dal sindacato.
5.5) DISCRIMINAZIONE
La Sartori Spa non attua alcun tipo di discriminazione nei confronti dei propri lavoratori,
garantisce le pari opportunità a tutti i dipendenti e non attua né permette interferenze nella
loro vita privata o religiosa o comunque legata a tutti i requisiti stabiliti dalla norma
SA8000. Non vi è alcuna interferenza con la libertà di ciascun lavoratore di seguire e
manifestare i propri principi. Non sono ammessi comportamenti offensivi o minacciosi tra
lavoratori e tra lavoratori e azienda, né tra dipendenti e lavoratori in sub-appalto.
59
Qui di seguito si riportano alcuni grafici e tabelle che evidenziano la suddivisione fra
presenza maschile e presenza femminile per le differenti mansioni.
Presenza femminile
La presenza femminile in azienda è limitata non da volontà o scelta di Sartori Spa, ma
(probabilmente) dalla tipologia del servizio e da modelli socio-culturali, specialmente per il
lavoro fatto a turni sulla linea produttiva, e per le mansioni di cantina, storicamente di
appannaggio maschile. I risultati del 2012 sono assolutamente corrispondenti
Totale dipendenti
44
Totale operai
25
Uomini
38
Donne
6
Uomini
Donne
25
0
Totale impiegati Uomini
Donne
19
13
6
Cessazioni/Assunzioni
Nel corso del 2012 ci sono state né dimissioni, né licenziamenti.
60
Non si è provveduto all’immediata assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale,
ma alla selezione di alcuni possibili candidati.
Nel 2011 si è verificata una assunzione a tempo determinato, e una trasformazione da tempo
determinato a tempo indeterminato
Per le sostituzioni di personale, normalmente si ricorre all’utilizzo di risorse in regime di
somministrazione; in ogni caso, vi è sempre un periodo di assunzione a termine, seguito, se
il rapporto è di reciproca soddisfazione, dall’assunzione a tempo indeterminato.
Tale iter può essere modificato o abbreviato, nel caso di ricerca e successiva assunzione di
figure particolarmente specializzate o di alto profilo professionale.
Di seguito una schematizzazione delle assunzioni/cessazioni avvenute nel corso del 2012:
N°
Evento
Assunzione tempo
determinato
Co.Co.Co
1
0
Assunzione tempo
indeterminato
1
Licenziamenti
Dimissioni
Altro
0
0
1
Di seguito un raffronto fra gli ultimi quattro anni:
Assunzione t.
det
2009
2010
2011
2012
0
3
1
1
61
Co.Co.Co
2
2
0
0
Assunzione
t.indet
0
0
2
1
Licenziamenti
Dimissioni
Altro
1
2
1
0
1
1
0
3
0
0
0
1
Una semplice comparazione grafica fra assunzioni e licenziamenti/dimissioni nel 20092012:
Retribuzioni
La remunerazione è eseguita in totale assenza di aspetti discriminatori, nel rispetto del
CCNL e dell’accordo di confluenza.
Disabili
Sono regolarmente inseriti 2 dipendenti che godono del regime di tutela per i lavoratori
disabili, mentre è in corso la ricerca del secondo, per il completamento della quota di
assunzioni obbligatorie prevista dalla L. 68/99.
Provenienza geografica dei lavoratori
I lavoratori in Sartori Spa sono in prevalenza di provenienza della provincia di Verona nella
quale è collocata l’azienda. Sartori Spa è consolidata sul territorio, ed i dipendenti hanno
una appartenenza storica che viene tramandata anche tramite il cambio generazionale e
l’appartenenza familiare.
Non sono impiegati in organico, al momento, dipendenti di cittadinanza straniera o
extracomunitaria, salvo un lavoratore in somministrazione
Sebbene, tramite le cooperative di servizi, personale non italiano sia talvolta presente in
azienda, in passato si sono verificati alcuni casi di allontanamento spontaneo da parte di
62
personale extracomunitario con difficoltà relative alla tipologia di attività legata alla
produzione di vino (di base alcolica).
5.6) PRATICHE DISCIPLINARI
Sartori Spa applica quanto previsto dal CCNL. Le pratiche disciplinari sono attuate con
modalità trasparenti e senza alcun intento coercitivo.
Non sono praticate punizioni corporali ed abusi verbali.
Nel corso del 2012 è stata effettuata una sola contestazione scritta, senza nessun ulterior
provvedimento.
L’importo corrispondente alle multe erogate vanno destinate all’INPS come previsto dalla
legislazione vigente.
5.7) ORARIO DI LAVORO
La durata della attività lavorativa è fissata, come da CCNL in passaggio dalle 40 alle 39 ore
settimanali (art.30), sia per gli impiegati, sia per gli operai.
La costruzione dei turni di lavoro del personale della linea di imbottigliamento è gestita su
base settimanale, anche se l’alternanza delle due squadre su base regolare, permette ampia
programmazione degli impegni personali extra-lavorativi; la disponibilità della Direzione
nell’approvazione di permessi e ferie, e la possibilità di sostituire i singoli operatori con i
responsabili di linea, rende estremamente flessibile l’operatività della produzione.
Le chiusure per ferie sono programmate annualmente, ed esposte in bacheca.
Le ulteriori richieste di ferie dei singoli sono presentate ai responsabili dei reparti, che
provvedono a farle autorizzare, in base alle esigenze aziendali e del restante personale, dal
datore di lavoro, riconsegnando parte del modulo controfirmato, come prova
dell’approvazione stessa. Dall’inizio del 2012 si è inoltre sperimentata la compilazione di
un piano ferie individuale, di qui si parlerà più sotto.
Avendo constatato agli inizi del 2009 il permanere di un alto numero di ore di ferie non
godute, si è deciso di intervenire nei seguenti modi:
1. con un monitoraggio periodico della situazione;
2. con la predisposizione di piani ferie individuali,
3. con l’invito, a chi avesse notevoli residui, a ridurli, agendo prima nei confronti di chi
avesse oltre 300 ore, e poi cercando di riportare tutti entro le 200; tale criterio è stato
adottato per non ostacolare lo svolgimento delle normali attività lavorative per
scarsità di personale.
Sotto, l’andamento delle ore totali di ferie residue dal 2010 alla fine del 2012:
Pur rimanendo la linea di tendenza orientata all’aumento delle ore di ferie residue, si può
notare come tele aumento si sia ridotto nel 2012, con l’effettiva implementazione dei piani
ferie; questo ha comportato, nel permanere di un numero totale di ore residue/azienda quasi
costante, un avvicinamento però di quelle individuali al valore medio: ciò significa, in
pratica che, chi aveva molte ferie, tendenzialmente, ne ha godute più del solito, sostituito nel
frattempo, da chi ne aveva meno della media.
63
Alla normalizzazione della situazione stanno contribuendo, e contribuiranno ulteriormente i
nuovi inserimenti di risorse; permangono ancora casi di residui considerevoli, ma per essi,
azioni ad hoc verranno intraprese già prima della fine del 2012.
Ottenuta la stabilizzazione del monte ore totale, il passo successivo sarà quello di invertire
la tendenza.(Adm: monitoraggio e diminuzione delle ore di ferie residue).
Qui di seguito si riportano i turni degli operai di linea, con orario continuato.
TURNO
1° turno MAT 6.30 – 14,30
2° turno POM 13.00 – 21.00
GIORNI
LUN-VEN
LUN-VEN
Qui di seguito si riportano i turni degli altri operai (cantina, magazzino):
MATTINA
8.00 – 12.00
POMERIGGIO
13.00 – 17.00
Di seguito i turni giornalieri impiegati, con orario spezzato.
MATTINA
8.00 – 12.00
POMERIGGIO
14.00 – 18.00
LUN-VEN
I turni per la sorveglianza notturna e portineria sono così suddivisi:
Portineria
Sorveglianza
(dipendente)
RIPOSO
Sabato
e
domenica
NOTTE
FRA
SAB E DOM E
NOTTE
FRA
DOMENICA E
LUNEDI’
MATTINA
8.00/12.00
POMERIGGIO
14.00/18.00
NO
NOTTE
NO
NO
23.00/06.00
Una criticità nell’organizzazione del lavoro è data dal fatto che la prestazione lavorativa di
Sartori Spa è legata ai picchi di lavoro periodici ed imprevedibili, ad esempio sulla base di
ordini straordinari derivanti da richieste di mercato, che evidentemente vanno ad influenzare
l’andamento delle ore di lavoro necessarie all’imbottigliamento ed al magazzino. Su questo,
l’azienda cerca di gestire nel migliore dei modi tali imprevisti.
In base al precedente contratto integrativo aziendale il normale orario dei turni, prevedeva
una sovrapposizione di 4 ore per i pasti e l’approntamento dei materiali da utilizzare in
linea, con possibilità di essere variato, con inizio della produzione anticipato di un’ora, e
termine posticipato di un’ora, garantendo comunque l’intervallo per la pausa pranzo.
Per controbilanciare l’estrema flessibilità degli operatori della linea di imbottigliamento,
erano state previste, a livello di contratto aziendale, la retribuzione della pausa pasto e la
copertura delle spese mensa nel periodo di effettuazione dei turni.
Il nuovo contratto integrativo aziendale è stato firmato il 29/07/12, e prevede ulteriori
miglioramenti alle condizioni lavorative dei dipendenti.
5.8) RETRIBUZIONI
64
Le retribuzioni sono allineate a quanto prescritto dal CCNL; i parametri sono allineati a
quanto prescritto dal medesimo. Al momento attuale l’azienda attua una politica di
incentivazione e di premi con aspetti migliorativi stabiliti nel Contratto Integrativo
Aziendale rispetto al Contratto Collettivo nazionale.
La retribuzione delle ore straordinarie è, inoltre, migliorativa di quella prevista dal CCNL.
Il premio per obiettivo viene retribuito al raggiungimento o al miglioramento del risultato
dell’anno precedente, sulla base di alcuni parametri da calcolare ad personam:
 un Premio Integrativo fisso che viene stabilito in modo migliorativo rispetto al
CCNL, che viene corrisposto su base mensile, differenziato fra chi svolge orario
su turni, e chi invece ha orario giornaliero fisso;
 un Premio Integrativo per Obiettivi che viene stabilito in modo migliorativo
rispetto al CCNL, e calcolato sulla base di due indicatori:
 l’apporto dei lavoratori al raggiungimento degli obiettivi di qualità (relativo alle
non conformità rilevate per errore o mancato rispetto delle procedure definite con
il sistema di gestione aziendale), in linea anche con il contratto integrativo
precedente;
 il mantenimento sotto una determinata soglia, dell’indice di frequenza degli
infortuni, calcolato secondo la norma UNI 7249 (la stessa presa in considerazione
dall’INAIL); tale indicatore incide per il 20% sul totale del premio.
Per il 2012 il premio per obiettivo è calcolato di 1250 euro lordi per ciascun lavoratore,
migliorando l’ultimo premio di 100 euro, e ne è previsto un ulteriore incremento, della
stessa cifra per l’anno seguente.
Altri premi vengono erogati sulla base di particolari mansioni svolte e riconoscimento per
cause legate a particolare valore aggiunto apportato, dal dipendente premiato, all’azienda.
Sono per altro previste alcune indennità e bonus, migliorativi rispetto al CCNL:
vasche;
1. premi di merito su raggiungimento di obiettivi;
2. indennità per incarichi specifici (riempitrice ed etichettatrice);
3. copertura totale dei costi mensa, anche per i lavoratori non turnisi;
4. auto e/o cellulare aziendale.
I versamenti degli stipendi vengono eseguiti in prevalenza con bonifico bancario. C’è
qualche caso in cui il pagamento avviene con assegno circolare. In questo caso, il lavoratore
firma apposito modulo per ricevuta dell’assegno stesso.
Si sono verificati episodi di:
 richiesta di chiarimenti vari (esempio: buste paga);
Essi sono stati soddisfatti direttamente dai responsabili, o tramite consultazione dello studio
di consulenza responsabile dell’elaborazione delle buste paga.
65
6) SISTEMA DI GESTIONE
6.1) POLITICA
Relativamente alla Politica Aziendale, si veda quanto detto più sopra a tale proposito.
6.2) RIESAME DELLA DIREZIONE E COMUNICAZIONE INTERNA
Il riesame da parte della Direzione ha cadenza annuale.
Il documento che attesta tale attività è il Bilancio Sociale SA8000. In tale documento sono
considerati sia le prestazioni sociali sugli otto temi della norma SA8000, che le proposte di
miglioramento.
Tali proposte di miglioramento emergono sia dal presente documento (qui di seguito), che
dagli indicatori di processo che verranno introdotti in base a considerazioni di opportunità;
tali indicatori e proposte di miglioramento vengono tenute separate da quelle degli altri
sistemi, per renderne più agevole l’individuazione e la separazione in fase di comunicazione
del Bilancio SA8000 alle parti interessate.
Lo scorso anno erano state avanzate delle proposte di miglioramento, la cui
implementazione ora andremo ad analizzare:
1. Monitoraggio e diminuzione delle ore di ferie residue: si veda il paragrafo dedicato, e
si mantiene aperto questo obiettivo;
2. Inserimento di ulteriori indicatori connessi alle tematiche SA8000: Gli indicatori
verranno valutati in base alle nuove certificazioni: avendo rimandato l’obiettivo del
raggiungimento delle certificazioni in materia ambientale e della sicurezza, anche
questo viene rimandato al prossimo anno;
3. Aumentare le ore di formazione svolte, sia tramite l’impiego della nuova risorsa da
inserire nel team di gestione del sistema integrato, sia tramite l’utilizzo di sinergie di
Gruppo: si veda paragrafo di riferimento; indicatore che rimane valido per il 2013
4. Organizzare un incontro con studio paghe per illustrare modalità di lettura della busta
paga nel 2012: l’incontro non è stato effettuato, e quindi l’obiettivo rimane aperto
Nel corso di questo riesame sono emerse alcune proposte di miglioramento:
Azione da intraprendere
Monitoraggio e
diminuzione delle ore di
ferie residue
Inserimento di ulteriori
indicatori connessi alle
tematiche SA8000
Aumentare le ore di
formazione svolte,
Organizzare un incontro
con studio paghe per
illustrare modalità di
lettura della busta paga
nel 2012
Adozione di un modello
di gestione 231
Modificare l’indicatore
Responsabilità
Data prevista di svolgimento
PER
Entro dicembre 2013
RAQ
Prossimo riesame
PER, RAQ
Entro prossimo riesame
PER, RAQ
Entro prossimo riesame
RAQ
Entro 2013
Note
66
delle ore di infortunio
sulle ore lavorate;
Modifica dell’indicatore
da ore di malattia/ore
lavorate, a ore di
malattia/ore lavorabili
Si ricordano, inoltre, le proposte di miglioramento emerse nel riesame dedicato alla gestione
della qualità, che hanno valenza anche per la SA8000:
1. Adeguamento allo standard ISO 14.000 e raggiungimento relativa certificazione;
2. adeguamento allo standard OHSAS18.001 e raggiungimento relativa certificazione;
3. anticipare l’elaborazione del documento integrato di Riesame;
Il documento viene sottoscritto dalla Direzione, e da altri responsabili coinvolti nella sua
compilazione.
L’azienda provvede a trasmettere all’esterno le proprie prestazioni sociali per la tutela dei
lavoratori e i relativi obiettivi di miglioramento.
Tale comunicazione avviene mediante:
 la distribuzione (via mail o posta) del Bilancio Sociale SA8000 alle parti interessate
selezionate, e
 la pubblicazione sul sito web del Bilancio Sociale unitamente alla Politica per la
responsabilità Sociale.
6.3) RAPPRESENTANTI DELL’AZIENDA
La Direzione rappresenta se stessa per SA8000 nella persona del Sig Andrea Sartori , con
l’autorità e la responsabilità di assicurare che le prescrizioni della norma SA8000 siano
applicate e mantenute, ed il Sig. Franco Moretti referente SA8000 per la direzione, che
gestisce il rapporto tra direzione e rappresentante SA8000 dei lavoratori e nei rapporti con la
catena di fornitura.
In relazione alla figura del Rappresentante di Lavoratori per SA8000, la Direzione ha
provveduto ai seguenti passaggi:
 distribuito materiale informativo relativo a SA8000 richiedendo la candidatura a
rappresentante dei lavoratori, tramite iscrizione in apposita lista appesa in bacheca;
 raccolte le candidature dei rappresentanti;
 distribuita copia della norma e materiale di approfondimento ai candidati
 svolto un incontro nel quale è stata realizzata formazione a tutti i dipendenti
 Eletto il rappresentante dei lavoratori nella persona di Claudio Chiavegato
6.4) PIANIFICAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE
Al momento attuale le responsabilità e la chiara definizione dei ruoli in azienda è garantita
dall’aggiornamento dell’organigramma aziendale.
Per quanto attiene la formazione, questa è gestita come previsto dal Piano di formazione già
allegato.
67
I corsi, al momento attuale, sono effettuati sia internamente che esternamente su varie
tematiche, fra cui salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sensibilizzazione su SA8000.
Il Bilancio SA8000 verrà presentato a tutti i lavoratori in occasione della formazione che
verrà svolta entro ottobre 2013, e reso disponibile per la consultazione presso la bacheca
aziendale, sia a Santa Maria, che presso la sede logistica.
6.5) CONTROLLO DEI FORNITORI/SUBAPPALTATORI E SUBFORNITORI
Il paniere di fornitori di Casa Vinicola Sartori è pari a circa 900 partner, il criterio di
valutazione si è basata su:
1. forma societaria,
2. criticità di settore,
3. area in cui l’azienda opera,
4. rischio che comporta il settore di appartenenza, e delocalizzazione delle aziende
valutate.
Inoltre sono stati selezionati i fornitori di materie prime e materiale sussidiario il cui
fatturato supera i 50.000€. Questo criterio non è stato utilizzato per
1. aziende di trasporti
2. agenzie interinali
3. società di servizi (in particolare facchinaggio, pulizie, manutenzione)
dal momento che esse presentano peculiari aspetti di criticità che ne implicano una attenta
valutazione.
In base a tali criteri la valutazione ha riguardato una percentuale pari a circa il 10% del
totale fornitori.
Dalla tabella riassuntiva risulta una maggiore criticità delle aziende legate al settore
agricolo, dei trasporti e cooperative, bassa criticità invece per le aziende con contratto
alimentare-industria e metalmeccanico.
I fornitori sono stati classificati quindi per fasce, ed inizialmente, erano state previste le
seguenti misure di coinvolgimento e sensibilizzazione:
1. la fascia D, indica i fornitori meno critici, per i quali è previsto l’invio di una lettera
informativa e la norma SA8000;
2. ai fornitori inquadrati in fascia C è inviato, oltre alla norma, un sintetico questionario
relativo ai requisiti più critici della norma;
3. per i fornitori in fascia B, era previsto un monitoraggio azienda effettuato tramite
questionari più approfonditi, e/o mezzi di supporto informatici (internet);
4. per i fornitori di fascia A è previsto il ricorso a verifiche ispettive dirette, invio di
questionari dettagliati (si ipotizza anche l’utilizzo di master di bilancio SA8000), e
organizzazione di incontri di sensibilizzazione presso la loro sede o quella aziendale
Sartori. Dal momento che nella fascia A rientrano numerosi fornitori appartenenti
alla categoria dei coltivatori diretti o delle aziende agricole, tipologia di imprese
tradizionalmente poco strutturate, mezzi come la stesura di un bilancio o il
monitoraggio informatico, potrebbero essere di scarsa utilità: si preferirà quindi un
coinvolgimento più diretto, con incontri e sensibilizzazione tramite formazione ed
informazione.
Dal 2010, vista l’integrazione del sistema di valutazione per la Qualità con quello SA8000,
sono stati coinvolti non solo i fornitori critici per quest’ultima, ma anche quelli valutati per
il sistema qualità.
68
A tali fornitori sarà richiesto il preciso impegno al rispetto della norma, e la compilazione di
un questionario specifico che ci permetterà di inquadrare il loro grado di rischio/criticità
E’ allo studio un’iniziativa rivolta ai fornitori di uva per la produzione di ripasso ed
amarone. Tali fornitori, spesso legati storicamente all’azienda, sono normalmente aziende di
piccole o piccolissime dimensioni, frequentemente a gestione familiare, il cui reddito non
rappresenta la principale attività dei proprietari. Ciò non favorisce l’aggiornamento di tali
aziende rispetto alle nuove normative, e più in generale, agli adempimenti e all’evoluzione
del settore. Per questo si sonderà, in occasione dei contatti per definire le modalità di
conferimento, l’interesse dei conferenti ad un incontro di presentazione delle attività
aziendali, tra cui l’impegno per la responsabilità sociale d’impresa, e un eventuale
aggiornamento sulle principali disposizioni normative che riguardano questo tipo di
aziende, da effettuarsi dopo la vendemmia stessa.
I fornitori finora coinvolti si sono dimostrati per la maggior parte disponibili alla
collaborazione, assumendosi l’impegno al rispetto dei requisiti della norma e rispondendo ai
questionari.
Valutando il numero di risposte ricevute dai fornitori più critici, si nota che se dalle scorse
rilevazioni questi sembravano restii alla collaborazione, dalle ultime analisi, emerge che si è
passati da un 67% ad un 95% di questionari compilati, e dalla valutazione di questi ultimi
è risultato che le aziende con le quali collaboriamo si attengono ai principi della SA8000
(ultimi dati disponibili, in attesa di ricevere riscontri sull’ultimo invio di richieste di
informazioni).
Le risposte ricevute sono risultate in linea con le aspettative, ed il rispetto dei requisiti
cogenti e volontari da noi proposti, salvo in pochi casi, nei quali gli interessati sono stati
contattati direttamente, per chiarire le difformità.
I fornitori dimostratosi riluttanti dopo diversi solleciti sono stati contattati personalmente dai
nostri responsabili acquisti aziendali, i quali hanno chiarito che il rispetto di tali principi è
un requisito necessario per la collaborazione con la Casa Vinicola Sartori.
Nel caso in cui, nonostante gli incontri, non si raggiungessero i risultati previsti, si
appronteranno, di comune accordo con la Direzione Acquisti, nuove misure d’azione: si
terranno in considerazione in quella sede sia l’importanza del fornitore, che le sue ragioni di
opposizione, cercando di superarle senza ricorrere a misure radicali, in quanto forzare un
partner verso scelte non condivise, varrebbe ad ottenere probabilmente risposte ed azioni
vere solo “sulla carta”, e quindi lontane dallo spirito di una norma che dovrebbe creare un
circolo virtuoso, e non un pacco di dichiarazioni non veritiere.
Si è inoltre convenuto con la Direzione Acquisti di allegare ai Capitolati di Fornitura
l’impegnativa per la SA8000, così da informarli e sensibilizzarli fin dal loro inserimento nel
novero dei partner di riferimento, sia per poter mettere a disposizione delle altre aziende del
Gruppo Collis il patrimonio di informazioni raccolto, nel caso in cui volessero orientarsi
verso una certificazione di tipo sociale o etico.
Importante iniziativa, organizzata dal Gruppo Collis, è stata l’incontro
formativo/informativo sul modello di gestione 231, tenutosi a febbraio, fra i rappresentanti
delle aziende del gruppo stesso, e i fornitori di servizi, per illustrare il capitolato di fornitura,
e più in generale il progetto di adesione ad un modello comportamentale e contrattuale,
69
conforme al dettato del decreto stesso; in questa occasione si è anche introdotto il tema della
certificazione SA8000, adottata da Sartori, ma che potrebbe essere estesa ad altre
componenti di Collis, con dimostrazioni d’interesse per l’argomento di più partecipanti. Il
fatto poi che, 231 e SA8000 possano essere presentate come “coppia coerente”, dimostra la
possibilità, o meglio, l’efficienza della sinergia delle idee ed in ultima analisi, dei valori
tutelati, da questi due modelli di gestione.
Un’ultima precisazione doverosa, riguarda l’esiguità del tempo che si è potuta dedicare ad
una più intensa azione di diffusione della sensibilità sociale fra gli stakeholders di
riferimento: la risorsa interna che curava questo aspetto, ha cambiato mansione, e quindi si è
badato più al consolidamento dei risultati raggiunti, che ad un loro miglioramento. Ad oggi
una nuova figura è stata inserita in organico, con incarichi che ricomprendono anche la
gestione di questi aspetti, e fra le azioni intraprese in merito, vi è la verifica dell’elenco
degli stakeholders, ed in particolare dei fornitori, e la ripresa delle comunicazioni,
soprattutto con quelli che si erano dimostrati più “resistenti” al coinvolgimento.
6.6) PROBLEMATICHE, AZIONI CORRETTIVE, AMBITI DI MIGLIORAMENTO
Per quanto attiene a tale punto, l’azienda si è attivata per posizionare alcune cassette,
attraverso la quale il personale può effettuare reclami o suggerimenti in forma anonima o
nominale.
Tali reclami vengono recapitati sia al Rappresentante della Direzione per SA8000 che al
Rappresentante dei lavoratori, affinché essi se ne prendano carico per la risoluzione.
Per facilitare la comprensione di tale processo, si è deciso di utilizzare il preesistente
modulo di rilevazione non conformità (M 10-01), apportando alcune modifiche, che non
variano il processo di compilazione, ma la sola archiviazione ed analisi.
Le cassette per le segnalazioni anonime non sono mai state utilizzate nel corso del 2012,
probabilmente perché, sia per le dimensioni dell’azienda, sia per il tradizionale clima di
collaborazione esistente, chi ha necessità di sollevare una richiesta, può rivolgerla
direttamente ai titolari, o ai propri referenti di reparto.
Si ricordi, per altro, che nemmeno in passato, chi ha effettuato segnalazioni, ha ritenuto
necessario ricorrere all’anonimato, e che l’utilizzo di tale strumento abbia avuto più natura
di richiesta e suggerimento, che quella del reclamo.
6.7) COMUNICAZIONE ESTERNA
Gli stakeholders principali individuati sono:
1. fornitori: i criteri di criticità utilizzati per iniziare le azioni di sensibilizzazione e
coinvolgimento sono trattate nel paragrafo dedicato;
2. clienti: si è deciso di partire dai clienti per cui si opera anche l’analisi di
soddisfazione, e cioè quelli a sono fatturate merci per un valore di 100.000 euro o
più, e che rappresentano l’85% del fatturato totale della Sartori;
3. associazioni e enti del settore vitivinicolo: consorzi di tutela delle DOC di principale
interesse per le nostre produzioni, Unione Italiana Vini;
4. associazioni di categoria: Camera di Commercio e Associazione Industriali di
Verona;
5. USLL di competenza territoriale: USLL 22;
6. Sindacati di riferimento aziendali: CIGL e CISL;
7. associazioni consumatori: rappresentanza unitaria per Verona (Adiconsum).
70
La comunicazione esterna agli stakeholder è attuata su tre livelli:
 - e.mail generalizzata ad una selezione di stakeholder, con link al sito internet
aziendale, su cui saranno disponibili politica, bilancio, norma e certificati aziendali
(sindacati, catena di fornitura, clienti);
 - e.mail personalizzata con allegate la norma e la politica aziendale, ed il richiamo al
sito internet (vedi punto precedente);
 - il Bilancio in cartaceo da inviare ad una selezione ristretta di stakeholder (azionisti
ed, eventualmente, i clienti più critici).
La politica aziendale SA8000 verrà al più presto tradotto in lingua inglese, in modo che
anche gli stakeholders stranieri possano leggerla.
Si valuterà anche la possibilità di procedere ad una traduzione, almeno parziale, del bilancio
SA8000.
Per i dipendenti sarà disponibile una copia del Bilancio e della norma SA8000 nello spazio
vicino alla bacheca, e per chi volesse richiederne copia, presso la Direzione.
6.8) ACCESSO ALLA VERIFICA E REGISTRAZIONI
Tutte le registrazioni inerenti l’SA8000 sono adeguatamente raccolte, archiviate e
conservate, come già previsto dal SGQ, con un progressivo processo di integrazione che
verrà attuato con la maturazione del sistema di Gestione della Responsabilità Sociale.
La Sartori Spa garantisce l’accesso alle verifiche ispettive, ove previsto contrattualmente e
allo stesso modo richiede tale condizione nei contratti con i propri fornitori.
6.9) APPROVAZIONE DEL BILANCIO SA8000
L’approvazione della parte riguardante la SA8000 è stata integrata con l’approvazione del
Riesame nel suo insieme, ed è allegata all’inizio di questo documento.
71
7) OSSERVAZIONI E COMMENTI
Con il presente modulo invitiamo ciascun lettore a esprimere il proprio giudizio e a riportare
consigli e critiche relative:
 al merito delle prestazioni sociali;
 alla chiarezza e al metodo espositivo utilizzato nel bilancio sociale stesso.
Una corretta predisposizione del bilancio sociale presuppone un atteggiamento di ascolto da
parte nostra verso tutte quelle persone, organizzazioni, istituzioni e partner che in qualche
modo sono interessate alla nostra attività. La vostra opinione costituisce la spina dorsale
rispetto alla quale costruire un bilancio sociale SA 8000 il più efficace e “centrato” possibile
oltre che permettere effettivi miglioramenti nell’ambito delle condizioni di lavoro:
Commenti sul merito delle prestazioni descritte nel Bilancio
Chiarezza e completezza delle informazioni riportate nel Bilancio SA8000 (es. interesse
per ulteriori dati non presenti nell’attuale versione)
Nel caso vogliate chiarimenti sulle modalità di compilazione del presente modulo, chiamate:
Franco Moretti tel. +39/045/6028011
e-mail: [email protected]
Potete poi recapitarlo, in ordine decrescente di priorità, ai seguenti destinatari:
DESTINATARIO
RIFERIMENTI
Rappresentante della Direz. per SA8000 e Fax: 045 6020134
Rappresentante dei lavoratori per SA8000 http://www.sartorinet.com/
c/o Casa Vinicola Sartori Spa
[email protected]
ViaCasette, 2 – 37024 Negrar di
Valpolicella - Verona
 Ente di certificazione: SGS, [email protected]
Ente di Certificazione:
 Ispettrice: Dottoressa Laura Ligi,
SAI
Vi ringraziamo anticipatamente.
[email protected], fax: +39/051/6389926
SAAS. 220 East 23rd Street, Suite 605, New York,
New York 10010, USA, e mail:
[email protected]; fax: +212 684 1515
13) RELAZIONE SULLA GESTIONE DI BILANCIO 31/12/2012
Signori Azionisti
L’esercizio chiuso al 31/12/2012riporta un risultato positivo pari a Euro 1.238.816 dopo aver dedotto
imposte per Euro 663.658 ed eseguito ammortamenti per complessivi Euro 754.070.
Condizioni operative e sviluppo dell'attività
La Nostra Società, come ben sapete, svolge la propria attività nel settore industria alimentare nell’ambito
della produzione e commercializzazione di vini rossi e bianchi legati al marchio Sartori di Verona e a tutte le
varie linee commerciali derivate.
Ai sensi dell’art. 2428 si segnala che l’attività viene svolta principalmente nella sede in Negrar (VR), Via
Casette 4, dove avviene anche l’imbottigliamento, e nei 3 depositi di Verona, Colognola ai Colli e Livorno
per lo stoccaggio di partite di vino in attesa della vendita o spedizione. Con l’inizio dell’anno 2010 è
diventato inoltre operativo il nuovo centro logistico costruito in Via Archimede 12 ad Arbizzano (Negrar).
Andamento della gestione
Andamento economico internazionale
Nei primi mesi di quest’anno l’attività economica mondiale ha mostrato segni di ripresa, in particolare negli
Stati Uniti e in alcune economie emergenti, dopo la fase di debolezza nell’ultimo trimestre del 2012.
Il commercio mondiale si è rafforzato, sospinto dall’espansione dei flussi fra i paesi emergenti
dell’Asia. Secondo le più recenti proiezioni del Fondo monetario internazionale (FMI), la crescita
del prodotto mondiale rimarrà per l’anno in corso sui livelli del 2012; essa s’intensificherà a partire
dal 2014.
Sebbene i rischi al ribasso, per le prospettive di breve termine, si siano ridotti, restano incerti gli sviluppi
della politica di bilancio negli Stati Uniti. Nel corso del primo trimestre del 2013, la dinamica dei prezzi
delle materie prime è stata flettente, grazie a condizioni di offerta più favorevoli.
Negli Stati Uniti il tasso di crescita del PIL nel quarto trimestre del 2012 è sceso allo 0,4% sul trimestre
precedente in ragione d’anno (dal 3,1 nel terzo), un valore inferiore alle attese. Il rallentamento è ascrivibile
a fattori transitori, connessi con il ciclo delle scorte e la riduzione della spesa pubblica; consumi e
investimenti hanno invece accelerato. Nel Regno Unito, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, l’attività
economica si è contratta (-1,2%, da 3,9), risentendo dei contributi negativi delle esportazioni nette e della
variazione delle scorte, nonché dell’ulteriore calo degli investimenti.
In Giappone, dopo la decisa contrazione nel terzo trimestre (-3,7% sul precedente), la crescita del prodotto è
tornata su livelli lievemente positivi nel quarto (0,2%), grazie al sostegno dei consumi delle famiglie e della
spesa pubblica.
Nelle principali economie emergenti, l’attività ha continuato a espandersi a ritmi eterogenei. In Cina nel
quarto trimestre il PIL è salito del 7,9% sul periodo corrispondente (dal 7,4 nel terzo), beneficiando della
robusta domanda interna e della ripresa di quella estera. In Brasile, l’espansione del prodotto, pur
rafforzandosi grazie al contributo dei consumi privati, è stata ancora limitata (1,4%); in India e in Russia ha
continuato a rallentare, rispettivamente al 4,5 e al 2,1%.
Prosegue il graduale miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro: l’aumento dell’occupazione è
stato superiore alle attese, il tasso di disoccupazione è ulteriormente sceso (al 7,6% in marzo) al pari delle
richieste di sussidio. Sulla base delle informazioni finora disponibili, nel primo trimestre dell’anno il PIL
sarebbe aumentato in Giappone, seppur in misura modesta, mentre avrebbe ristagnato nel Regno Unito.
L’andamento della produzione industriale e i risultati dei sondaggi congiunturali presso le imprese
forniscono indicazioni positive per India e Brasile, ma segnalano un ulteriore indebolimento in Russia.
In Cina, pur con le cautele dovute alla difficile lettura dei dati del primo trimestre per effetto della ricorrenza
del capodanno cinese, la crescita rimarrebbe sostenuta.
Nell’ultimo trimestre del 2012 il commercio mondiale ha segnato un recupero (al 3,5% sul trimestre
precedente in ragione d’anno, dallo 0,6 nel terzo)grazie all’espansione dei flussi fra i paesi emergenti
dell’Asia, che ha più che compensato la flessione degli scambi nelle economie avanzate.
In base alle più recenti proiezioni dell’FMI, il ritmo di espansione dell’economia mondiale rimarrebbe
moderato nel 2013 (3,3%, dal 3,2 nel 2012), nonostante la lieve accelerazione delle economie emergenti. Nei
paesi avanzati la crescita acquisirà vigore nella seconda parte dell’anno, pur rimanendo nel complesso su
livelli non superiori a quelli del 2012, attestandosi all’1,9% negli Stati Uniti, all’1,6% in Giappone e a poco
meno dell’1% nel Regno Unito; l’area dell’euro registrerebbe un ristagno. La ripresa globale dovrebbe
intensificarsi nel 2014, al 4,0%. Sulle prospettive dell’economia mondiale continuano a pesare gli incerti
sviluppi della politica di bilancio statunitense e della crisi del debito nell’area dell’euro.
L’inflazione al consumo rimane limitata nei principali paesi avanzati, riflettendo la persistente debolezza
della domanda. Negli Stati Uniti in febbraio è salita al 2,0% a causa di un aumento temporaneo del prezzo
dei carburanti. Anche nel Regno Unito è lievemente aumentata, al 2,8%, mentre in Giappone si sono
accentuate le tendenze deflative. Le pressioni sui prezzi al consumo si sono invece intensificate in tutte le
principali economie emergenti, in parte per effetto dei passati rincari dei beni alimentari.
Le banche centrali delle maggiori economie avanzate hanno reso ancora più accomodante l’intonazione delle
rispettive politiche monetarie. La Federal Reserve ha deciso di proseguire con il piano di acquisti a titolo
definitivo di mutui cartoralizzati (mortgage-backed securities) per 40 miliardi di dollari al mese e di
obbligazioni del Tesoro a lungo termine per ulteriori 45 miliardi. Ha altresì deciso di lasciare invariato
l’intervallo obiettivo per il tasso di interesse sui federal funds tra 0,0 e 0,25%, riaffermando che questo sarà
mantenuto su valori eccezionalmente bassi fino a quando permarranno elevati tassi di disoccupazione e basse
aspettative di inflazione. La Banca del Giappone, dopo aver introdotto in gennaio un obiettivo esplicito per la
stabilità dei prezzi pari al 2% (price stability target), in sostituzione del precedente tasso di inflazione di
riferimento nel breve termine (1,0%), in aprile ha varato un nuovo corposo programma di espansione
quantitativa, finalizzato al raggiungimento del target di inflazione entro due anni. Inoltre, nello stesso arco
temporale verrà raddoppiata la quantità di attività finanziarie detenute nel portafoglio della Banca centrale e
più che raddoppiata la vita media residua degli acquisti di obbligazioni pubbliche. La Banca d’Inghilterra ha
invece mantenuto invariato lo stock di attività finanziarie nel proprio portafoglio a 375 miliardi di sterline.
Andamento economico Eurozona
Secondo gli indicatori disponibili, la debolezza della fase ciclica nell’area dell’Euro dovrebbe essersi
attenuata nei primi mesi di quest’anno. La fiducia di famiglie e imprese è migliorata rispetto ai minimi
raggiunti lo scorso autunno; il quadro resta però ampiamente incerto. La Banca centrale europea (BCE) ha
mantenuto un orientamento di politica monetaria ragionevole. La restituzione anticipata di una parte dei
fondi ottenuti nelle due operazioni di rifinanziamento con durata triennale – condotte a dicembre del 2011 e a
febbraio del 2012 – si è riflessa in una riduzione della liquidità complessiva fornita alle banche dell’area
dall’Eurosistema. Nel quarto trimestre del 2012 il PIL dell’area dell’euro ha registrato una marcata
diminuzione (-0,6% sul periodo precedente, contro -0,1 nel terzo trimestre). Il deterioramento dell’attività
economica ha riflesso il temporaneo venir meno del sostegno delle esportazioni; le vendite all’estero hanno
segnato il primo calo congiunturale dopo tre anni di espansione. L’andamento della domanda interna
continua a essere frenato dalla nuova flessione dei consumi delle famiglie e degli investimenti fissi lordi. I
dati sinora disponibili suggeriscono che l’attività economica dell’area si sarebbe stabilizzata nel primo
trimestre del 2013. Nella media di gennaio e febbraio la produzione industriale si è collocata appena al di
sotto del livello segnato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, quando era diminuita di oltre il 2% sul
periodo precedente. Pur rimanendo negativo (-0,12), l’indicatore €-coin prodotto dalla Banca d’Italia (che
fornisce una stima della variazione trimestrale del PIL dell’area, depurata dalle oscillazioni di breve periodo)
ha confermato in marzo i graduali progressi dei mesi precedenti. Vi sono però indicazioni che la debolezza
dell’attività si è estesa anche a paesi meno colpiti dalle tensioni sul debito sovrano.
Nonostante il lieve recupero degli indicatori di fiducia di famiglie e imprese rispetto ai valori minimi
dell’autunno scorso, le informazioni congiunturali confermano il prolungarsi della debolezza della domanda
interna; vi contribuiscono l’incertezza sulle prospettive cicliche, il permanere, in alcuni paesi, delle difficoltà
di accesso al credito e, nel caso dei consumi delle famiglie, il calo del reddito disponibile in termini reali. Nel
primo bimestre le immatricolazioni di automobili sono scese rispetto agli ultimi mesi dell’anno scorso e il
commercio al dettaglio è rimasto debole. Pur in ripresa dopo la battuta d’arresto nel quarto trimestre del
2012, le vendite all’estero sarebbero cresciute a ritmi ancora modesti nei primi mesi di quest’anno, in linea
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con l’andamento dell’interscambio mondiale; le prospettive a breve termine restano incerte, come segnalato
dalle inchieste qualitative sugli ordinativi esteri.
Nei primi mesi del 2013 è proseguita la decelerazione dei prezzi al consumo. Da febbraio l’inflazione si è
portata sotto il 2% per la prima volta dal 2010, collocandosi all’1,7% in marzo. La flessione è riconducibile
al forte rallentamento dei prezzi dei prodotti energetici. Le indicazioni provenienti dalle inchieste
congiunturali segnalano un’ulteriore moderazione delle pressioni sui prezzi; le attese delle imprese circa la
variazione dei propri listini di vendita e quelle delle famiglie sull’andamento dei prezzi al dettaglio sono in
graduale calo.
Le prospettive per l’Italia
La debolezza ciclica dell’attività economica in Italia è proseguita, pur attenuandosi all’inizio dell’anno.
L’andamento del prodotto risente soprattutto della flessione del reddito disponibile delle famiglie e
dell’incertezza che grava sulle scelte di investimento delle imprese. Le esportazioni avrebbero tuttavia
ripreso a crescere dopo il forte rallentamento degli ultimi tre mesi del 2012. Nelle più recenti valutazioni
degli imprenditori non emergono ancora segnali di immediato miglioramento delle condizioni per investire.
Nel quarto trimestre del 2012 si è intensificata la diminuzione del PIL (-0,9% rispetto al trimestre
precedente; trainata dal calo registrato dal valore aggiunto dell’industria in senso stretto (-2,6%). Dal lato
della domanda, alla contrazione ha contribuito la debolezza della spesa nazionale; la variazione delle scorte
ha sottratto 0,7 punti percentuali alla crescita . Il sostegno alla dinamica del prodotto proveniente dalla
domanda estera netta (pari a 0,4 punti) è riconducibile alla flessione delle importazioni e a un andamento
ancora positivo delle vendite all’estero. Nel complesso del 2012 la contrazione del PIL rispetto all’anno
precedente è stata del 2,4%.
Nel primo trimestre del 2013, secondo le indicazioni disponibili, il PIL potrebbe essersi ridotto, ma a ritmi
meno accentuati, anche grazie al miglioramento dell’interscambio commerciale. Le inchieste congiunturali
non prefigurano un’imminente svolta della fase ciclica; le valutazioni delle imprese sulle condizioni
dell’economia non migliorano e la fiducia dei consumatori rimane orientata al pessimismo.
Sulla base della rilevazione trimestrale presso le imprese condotta in marzo dalla Banca d’Italia in
collaborazione con Il Sole 24 Ore, per il complesso del 2013, le aziende prevedono un’ulteriore flessione
della spesa per l’acquisto di beni capitali, soprattutto nel settore dei servizi, riflettendo valutazioni ancora
sfavorevoli delle condizioni per investire.
Secondo stime basate sui conti nazionali, nel quarto trimestre del 2012 la redditività operativa delle imprese
non finanziarie – calcolata come rapporto tra margine operativo lordo e valore aggiunto sui dodici mesi
terminanti a dicembre 2012 – è rimasta pressoché invariata, su livelli storicamente bassi.
L’autofinanziamento e gli oneri finanziari netti (in rapporto al valore aggiunto) non hanno registrato
variazioni di rilievo.
Sulle condizioni di liquidità delle imprese grava anche il significativo importo dei crediti verso le
Amministrazioni pubbliche: recenti stime basate su dati relativi alla fine del 2011 ne valutano l’ammontare
in quasi il 6% del PIL. L’impatto macroeconomico delle recenti misure prese dal Governo potrebbe
contribuire al riavvio degli investimenti; l’entità degli effetti dipenderà dai tempi in cui si realizzerà
l’intervento, dalle modalità con cui i rimborsi saranno ripartiti fra le imprese creditrici e dagli effetti sulle
aspettative delle imprese e dei mercati finanziari.
La dinamica negativa dei redditi e la forte incertezza sulle prospettive economiche e occupazionali delle
famiglie continuano a influire sulla spesa per consumi, in calo da quasi due anni.
Nel quarto trimestre del 2012 i consumi privati sono diminuiti dello 0,7% sul periodo recedente.
La flessione è risultata più accentuata per gli acquisti di beni durevoli e semidurevoli, mentre la spesa per
servizi è tornata a salire, seppure lievemente. Dalla metà del 2011 i consumi hanno segnato
complessivamente un calo di oltre il 5%, quasi il doppio di quanto registrato nel corso della recessione del
biennio 2008-09, sebbene quest’ultima sia stata più intensa in termini di flessione del PIL.
La contrazione dei consumi ha riflesso la riduzione del reddito disponibile (sceso del 4,8% in termini reali
nella media del 2012), riconducibile soprattutto al peggioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e
all’incremento della pressione tributaria.
Il calo dell’occupazione nel quarto trimestre del 2012 (-0,6% rispetto a un anno prima, pari a 148.000 unità)
è riconducibile alle contrazioni registrate nel comparto edile e nell’industria in senso stretto (-4,6 e -2,5%,
rispettivamente), solo parzialmente compensate dall’aumento nel terziario (0,5%, prevalentemente nel settore
degli altri servizi collettivi e personali e in quello dei servizi di alloggio e di ristorazione). L’occupazione
75
femminile ha continuato a crescere, esclusivamente grazie al contributo delle donne straniere. Il numero di
occupati è diminuito nel Nord e nel Mezzogiorno, è rimasto sostanzialmente stabile nel Centro.
La contrazione dell’occupazione ha interessato il lavoro dipendente a tempo indeterminato (-1,0%, -157.000
occupati) e le collaborazioni coordinate e continuative (-4,8%, -20.000 occupati), mentre il numero dei
dipendenti a termine e quello dei lavoratori autonomi è rimasto pressoché invariato.
Tra le imprese con almeno dieci dipendenti le ore lavorate per occupato sono diminuite dell’1,9%, al netto
degli effetti di calendario; l’incidenza delle ore di straordinario è scesa dal 3,8 al 3,6% delle ore lavorate e il
ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG) è aumentato da 30,4 a 42,1 ore ogni 1.000 ore lavorate.
Secondo dati provvisori, nel primo bimestre del 2013 l’occupazione avrebbe continuato a diminuire e il tasso
di disoccupazione sarebbe cresciuto ancora.
Le ore di CIG autorizzate tra gennaio e marzo sono aumentate del 12,0% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente, nonostante il blocco amministrativo dei pagamenti della componente in deroga. Le
aspettative delle imprese desunte dalle inchieste congiunturali condotte a marzo prefigurano un’ulteriore
perdita di posti di lavoro nei mesi primaverili .
Una debole luce nel buio:
- la prosecuzione della riduzione anche nei primi mesi dell’anno dell’inflazione al consumo iniziata alla
fine dell’estate del 2012, attestatasi in marzo all’1,8%, un valore appena superiore a quello medio
dell’area dell’euro.
La decelerazione dei prezzi è ascrivibile soprattutto al venir meno degli effetti dei rialzi
dell’imposizione indiretta nell’autunno del 2012 e al deciso rallentamento delle pressioni provenienti dai
beni energetici, oltre che a una domanda interna debole.
- Nel 2012 il saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti ha registrato un consistente
miglioramento tornando, dopo sette anni, su valori positivi nel quarto trimestre. Vi ha contribuito sia il
calo della domanda interna, che ha contenuto le importazioni, sia la dinamica positiva delle
esportazioni.
- Nel 2012 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è diminuito per il terzo anno
consecutivo, al 3,0% del PIL, prospettando la chiusura della Procedura per i disavanzi eccessivi aperta
nel 2009. Secondo recenti stime del Governo, che includono gli effetti valutati in 0,5 punti percentuali
del prodotto) del pagamento alle imprese di una prima quota dei debiti commerciali delle
Amministrazioni pubbliche, nel 2013 l’indebitamento sarà pari al 2,9%. Al netto della spesa per
interessi, nel 2012 si è registrato un avanzo pari al 2,5% del PIL. L’ulteriore aumento dell’avanzo
primario atteso nel 2014 permetterà la stabilizzazione del rapporto tra il debito e il prodotto anche
qualora la crescita di quest’ultimo fosse modesta.
La relativa stabilità delle condizioni sui mercati finanziari italiani ha riflesso il miglioramento dei saldi
di finanza pubblica, oltre che la credibilità dell’impegno delle istituzioni europee nel sostenere l’Unione
economica e monetaria.
Occorre tuttavia proseguire con politiche economiche efficaci e credibili, che interrompano la spirale
recessiva in atto nel nostro paese quasi ininterrottamente dal 2008; è necessario evitare che incertezze nel
quadro interno e il riemergere di turbolenze nell’area dell’euro minaccino le prospettive di ripresa.
Il nuovo governo in carica dovrà agire velocemente all’emergenza, con scelte nette e decise, per far uscire il
paese dalla più grave crisi economica della storia d’Italia
Sviluppo della domanda e andamento dei mercati in cui opera la società
Export, qualità, sostenibilità, diversità e aggregazione: sono queste le cinque parole-chiave, gli asset che
hanno garantito al mondo del vino italiano di rappresentare una delle eccezioni positive di fronte alla crisi
globale attuale. Stabilire una precisa scala gerarchica di questi cinque fondamentali elementi forse non è
possibile, ma è inevitabile iniziare dall’export. Se si guarda agli andamenti delle esportazioni , arrivano
confortanti conferme per i vini italiani. Il valore delle esportazioni raggiunge i 4,7 miliardi di Euro, pari a
+ 6,5% rispetto al 2011, per un volume di 21,2 milioni di ettolitri , ossia di –8,8% , ma con una crescita
del valore medio del 16,7%. (venduto meno ma a prezzi più sostenuti). A tirare la volata della crescita ,
sono stati soprattutto gli spumanti con un +13,8% in valore e un +1,78 in volume. Le mancate vendite si
sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti.
Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettolitri (-20,9%) con però una decisa crescita dei valori
(+10,8%), dovuta soprattutto alla scarsità della disponibilità del prodotto.
76
Per quanto riguarda la distribuzione geografica dell’export, i mercati del Far East mostrano una discreta
vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre: Singapore +13,2%, Cina +15%, Corea del Sud +28,8%,
Giappone +27,7% e Hong Kong +13,0%. In crescita anche gli Stati Uniti e il Canada rispettivamente del
+6,1% e del +11,3%. L’America del Nord arriva così ad assorbire il 27,5% dell’intero valore dell’export dei
nostri vini. In Europa le variazioni sono più ridotte e il segno negativo caratterizza alcuni mercati come
Danimarca -11,8% e Russia -15,2%.
Se l’export tira, il merito va giustamente riconosciuto alla qualità. Ormai il mondo del vino è abituato a
considerare il livello qualitativo delle etichette italiane ben attestato su livelli più che soddisfacenti e quasi
dimentica che questa acquista sicurezza organolettica è prima di tutto una delle caratteristiche più importanti
dei nostri vini. I fattori che determinano questa qualità sono molteplici, coinvolgono l’intero processo
produttivo e sono strettamente interconnessi.
La voce che forse va più di moda ma che nello stesso tempo identifica un cambio di paradigma produttivo e
culturale, è la sostenibilità. Un aspetto di grande importanza, specie per la sensibilità di chi il vino lo
consuma e che i produttori italiani stanno sempre più accrescendo nelle proprie aziende: una voglia di
attenzione ambientale, di cura nei processi produttivi, ma anche della sostenibilità sociale, cioè rapporti
corretti con le proprie maestranze e quella economica, realizzabile dolo attraverso una progettualità seria e
puntuale.
La sostenibilità economica è peraltro necessaria per mantenere un altro caposaldo del comparto
vitivinicolo italiano: la diversità. L’Italia del vino non è soltanto un numero importante di Doc e Docg,
ma anche un vero e proprio insieme di territori di straordinaria bellezza e dalle caratteristiche così varie e
variabili, tanto da costituire un vero “appeal” di grande fascino per chi viene a visitarlo. ( il fenomeno
dell’enoturismo continua a dare ottimi risultati anche nel 2012 +12%).Un valore aggiunto unico al mondo
che continuerà a suscitare curiosità e interesse. Da ultimo , ma non meno importante, la tendenza
all’aggregazione. Non solo grazie all’attività dei Consorzi di Tutela, ma anche quella che riguarda
direttamente le aziende produttive. Si va dalla semplice unione di varie aziende attorno ad un unico
manager incaricato di raggiungerei mercati più lontani, per snellire logistica e costi, ma anche per portare
in giro per il mondo un’offerta il più possibile capace di identificare la varietà delle etichette italiane;
fino a vere e proprie fusioni aziendali, anche di realtà importanti, per ottenere massa critica maggiore e
consolidare all’estero le posizioni conquistate.
La produzione
I dati definitivi sulla produzione vitivinicola 2012 fanno registrare un ulteriore ribasso, attestandosi, a 39,3
milioni di ettolitri, ossia con un decremento dell'8% rispetto alla precedente campagna che già fu tra le meno
produttive degli ultimi decenni. Siamo di fronte alla vendemmia più scarsa dal 1950 ad oggi: dobbiamo
infatti risalire al 1947 per trovarne una più povera. Va detto comunque che negli anni 1950/80 la superficie
vitata italiana di uva da vino era decisamente più elevata dell'attuale (nel 1980 era di 1.230.000 ettari, oggi è
di 694.000 ettari - dati Istat). Per contro dal 1950 ad oggi le annate più produttive risultano, sempre secondo i
dati Istat, quelle del 1980 (86,5 milioni di ettolitri di vino), del 1979 (85,1 milioni di ettolitri di vino) e del
1983 (83,3 milioni di ettolitri di vino). Nel 1983 si è quindi prodotto più del doppio di quanto si è prodotto
per il 2012. Nel Centro Nord i decrementi oscillano da -5% come nell'Emilia Romagna, a -20% come in
Lombardia e Toscana. Dalle Marche in giù si registrano valori pari a quelli dello scorso anno, come in
Abruzzo, Campania e Sardegna, o inferiori tra il 10% ed il 15% come in Puglia e Lazio o superiori anche del
15% come in Sicilia. Per quest’ultima l’incremento produttivo è da imputare maggiormente alla rimessa in
produzione dei vigneti “bloccati” lo scorso anno con la cosiddetta “vendemmia verde”. Complessivamente la
qualità del vino 2012 è stata buona con qualche punta di ottimo ma pochissime di eccellente. E dire che
sarebbe bastata qualche pioggia estiva e meno caldo per siglare un’annata assai degna di considerazione.
Le cose non sono andate meglio nei principali Paesi nostri competitor. La produzione mondiale di vino per
il 2012 è stata pari a circa 251 milioni di ettolitri in netto calo rispetto ai 267 milioni di ettolitri del 2011.
I 251 milioni di ettolitri sono così suddivisi: il 17% in Francia, il 16% in Italia, il 12% in Spagna, l’8% in
USA, il 5% ciascuno in Cile e Argentina e il 4% ciascuno in Australia e Sud Africa. Il 29% nel resto del
mondo. Il motivo dominante del 2012, è la forte perdita di produzione dell’Europa con un calo di circa 16
milioni di ettolitri. In Francia e in Spagna si è riscontrato una produzione inferiore di circa il 15% rispetto
al 2011. Per quanto riguarda la produzione di vino in USA, Australia, Argentina e Cile, assistiamo a una
produzione stabile per i primi due paesi, ad un calo del 20% in Argentina e ad un incremento del 25% in
Cile. Anche nei Paesi dell'Est la produzione risulta sotto la media pluriennale con decrementi diversi da
Stato a Stato.
77
Prospettive nei mercati in cui opera la società
Inutile dire che la scarsa produzione ha fatto fibrillare il mercato all’ingrosso di mosti e vini, soprattutto per
alcuni prodotti fortemente richiesti. In sintesi le contrattazioni evidenziano prezzi in crescita rispetto al 2011.
Ad esempio in Piemonte alcune tipologie fanno registrare incrementi tra il 10% ed il 20%, che in Lombardia
raggiungono anche il 30%. In Veneto decisi aumenti si registrano per Pinot grigio e Prosecco. In Romagna
alcune partite di vini bianchi sono state pagate anche il 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre in Emilia
le quotazioni all'ingrosso dei Lambruschi sono lievitate anche di oltre il 30%. Se in Toscana l'aumento dei
prezzi sfiora il 30%, in Abruzzo per i vini bianchi si è raggiunto anche il 50%.
Riteniamo pertanto che almeno fino ad aprile l'andamento delle vendite sarà al ribasso. Perchè?
Innanzitutto perchè la produzione del 2012 in Italia, come in tutti i Paesi tradizionali produttori europei, è
stata alquanto contenuta. E’ evidente che il vino sia un prodotto naturale e se a causa del clima si produce
meno uva, resta poi impossibile vendere più vino. Questo ha spinto al rialzo gli acquisti del periodo
prenatalizio di buyer ed importatori, preoccupati anche dal fatto che la bassa produzione avrebbe, nei primi
mesi del nuovo anno, così come è avvenuto, fatto ritoccare i listini. Va poi inoltre sottolineato che le vendite
di prodotti agroalimentari nell'ultimo periodo dell'anno hanno risentito della crisi e il vino non ha fatto certo
eccezione, con un invenduto che dovrà ora essere smaltito.
Tutto ciò metterà una seria ipoteca sull'andamento del mercato nel primo quadrimestre del 2013, visto che, se
i magazzini sono pieni, inevitabilmente i nuovi ordini, già frenati dalla crisi economica, non potranno che
rallentare. Rimane comunque la fiducia nei mercati esteri, anche se punte di crescita viste nel 2012 non
saranno facilmente ripetibili.
Il business del settore
La nostra azienda opera sui mercati mondiali da diversi anni e sulla “scia” dell’incremento registrato in tutto
comparto vitivinicolo nell’anno 2012, ha realizzato per la prima volta, nella sua storia centenaria, un
fatturato che supera i 44 milioni di euro, che derivano dalla crescita delle vendite nei mercati esteri per il
11% e per il 10% nel mercato nazionale.
Analizzando le vendite si rileva quanto segue:
-
-
Il mercato Nazionale, che nel 2012 rappresenta il 21% del fatturato totale aziendale, ha chiuso l’anno
segnando un incremento vicino al 10% malgrado l’acutizzarsi della crisi economica.
La grande distribuzione continua a rappresentare una parte molto importante delle vendite in Italia,
frutto del consolidamento dei rapporti commerciali con le maggiori catene nazionali. La conferma della
politica commerciale intrapresa in questi anni, di posizionamento medio alto, con ottimale rapporto
qualità-prezzo, unita al consenso delle denominazioni Veronesi come l’Amarone e il Ripasso, hanno
permesso di continuare il nostro percorso di costante crescita.
Il canale tradizionale ha mantenuto le vendite dell’anno precedente, nonostante le oggettive difficoltà
del comparto della ristorazione colpito in primis dal colpo inferto dalla crisi, in secondis dalle severe
leggi in materia di limiti alcolici consentiti e, per ultima, l’entrata in vigore della nuova normativa
relativa ai pagamenti (art. 62) che ha scoraggiato ulteriormente l’acquisto per mancanza di liquidità.
Il fatturato del mercato estero si assesta al 79% del fatturato totale e continua a rappresentare il punto di
forza dell’azienda. Sviluppato in circa 50 paesi di tutto il mondo, ci interessa sottolineare gli ottimi
risultati conseguiti nell’esercizio 2012 nel Regno Unito +21%, degli USA +20%, dell’Irlanda +26%,
della Danimarca +38%, del Giappone +29% e di tutti i mercati Asiatici e dell’Australia con una crescita
a doppia cifra, grazie a un miglioramento del mix prodotti-prezzi ma soprattutto alle nuove politiche
commerciali di promozione intraprese. Di fatto le politiche “ribassiste” messe in campo dai vari
importatori e buyer esteri con l’adesione passiva di tante realtà produttive del nostro settore, ci hanno
imposto, nonostante il sacrificio della riduzione della marginalità, la scelta dolorosa ma forzata di
uscire da queste logiche e interrompere la fornitura dei nostri prodotti a determinati clienti.
Valutando complessivamente la nostra posizione nei vari mercati esteri, possiamo
certamente affermare che l’incremento dell’export è chiaramente in linea con
quanto pubblicato nelle varie analisi consuntive dell’anno 2012 elaborate dagli
Istituti di ricerca mondiale.
L'interessante rapporto qualità prezzo, l’origine e la territorialità dei nostri vini
uniti al buon lavoro svolto dal nostro personale che si è recato nei mercati in
affiancamento alla forza vendita, hanno permesso di consolidare i nostri marchi
78
migliori anche in questa annata complicata come quella conclusa, dove
naturalmente la domanda del mercato ha sempre visto privilegiare le linee dei vini
a basso costo.
La volontà aziendale sarà volta a cercare di espandere la propria rete vendite
anche in altri paesi strategici CEE ed Extra-Cee che garantiscano visibilità a
livello internazionale ma che in prospettiva contribuiscano anche a ripartire il
rischio paese.
Gli investimenti per comunicazione e marketing sono stati confermati e la
continua presenza ad eventi, dimostrazioni, fiere, ha dato nuova visibilità ai
marchi aziendali.
Al riguardo segnaliamo il contributo positivo per la promozione nei Paesi Terzi
dei fondi dell’OCM vino, che hanno cofinanziato le spese sostenute per
promuovere i nostri prodotti sui mercati quali Russia, Canada, Svizzera, Cina, Usa
e Giappone
L’impegno profuso è stato nuovamente riconosciuto anche nel 2012 dalle più
autorevoli guide e dai vari concorsi enologici che hanno premiato ancora una
volta alcuni dei più importanti vini che escono dalla nostra azienda con menzioni
e definizioni molto importanti. Le strategie per il futuro confermano la volontà
della storica cantina di Negrar di voler promuovere in tutto il mondo i vini e il
territorio, anche legandosi a iniziative come quella della Fondazione Arena che
promuove la lirica e le bellezze di Verona e a livello sportivo, gli accordi di
collaborazione con le società che giocano in campionati di livello nazionale come
Scaligera Basket ed Hellas Verona calcio, continueranno la promozione legata alla
nostra città.
Andamento della gestione nei settori in cui opera la società
Nella tabella che segue sono indicati i risultati conseguenti negli ultimi tre esercizi in termini di
valore della produzione, margine operativo lordo e il Risultato prima delle imposte.
valore della produzione
margine operativo lordo
Risultato prima delle imposte
31/12/2012
44.751.979
2.461.728
1.902.474
31/12/2011
40.538.444
3.269.221
2.429.286
31/12/2010
34.473.953
2.693.198
1.712.796
Principali dati economici
Il conto economico riclassificato della società confrontato con quello dell’esercizio precedente è il seguente
(in Euro):
Ricavi netti
Costi esterni
Valore Aggiunto
Costo del lavoro
Margine Operativo Lordo
Ammortamenti, svalutazioni ed altri
accantonamenti
Risultato Operativo
Proventi diversi
Proventi e oneri finanziari
Risultato Ordinario
31/12/2012 31/12/2011
44.210.792
40.280.610
38.669.520
34.243.475
5.541.272
6.037.135
3.079.544
2.767.914
2.461.728
3.269.221
754.070
772.961
1.707.658
339.994
(271.988)
1.775.664
2.496.260
153.644
(224.811)
2.425.093
Variazione
3.930.182
4.426.045
(495.863)
311.630
(807.493)
(18.891)
(788.602)
186.350
(47.177)
(649.429)
79
Componenti straordinarie nette
Risultato prima delle imposte
Imposte sul reddito
Risultato netto
126.810
1.902.474
663.658
1.238.816
4.193
2.429.286
878.026
1.551.260
122.617
(526.812 )
(214.368)
(312.444)
Il fatturato netto ammonta a Euro 44.210.792 e rispecchia la variazione del 9,76 %
pari a Euro 3.930.182.
Le spese del personale passano da Euro 2.767.914 a Euro 3.079.544.
Il fatturato pro capite ammonta a Euro 1.004.790
Il margine lordo presenta una variazione del -24,70 % pari a Euro 807.493, mentre
il reddito operativo, al netto di ammortamenti per Euro 754.070 passa da Euro
2.496.260 a Euro 1.707.658
L'utile passa da Euro 1.551.260 a Euro 1.238.816 in variazione del -20,14 %
rispetto all'esercizio precedente.
A migliore descrizione della situazione reddituale della società si riportano nella
tabella sottostante alcuni indici di redditività confrontati con gli stessi indici
relativi ai bilanci degli esercizi precedenti.
ROE netto
ROE lordo
ROI
ROS
31/12/2012
0,15
0,23
0,06
31/12/2011
0,20
0,32
0,08
31/12/2010
0,14
0,24
0,06
0,05
0,07
0,06
La sigla R.O.E. è utilizzata per indicare la redditività del capitale proprio (in
inglese Return On Equity): è dato dal rapporto tra utile netto o lordo del periodo
considerato ed il patrimonio netto del periodo precedente. Esprime la redditività
del capitale proprio in termini di utile netto. Cioè quante unità di utile netto
produce l'impresa per ogni 100 unità di mezzi propri investiti. E' l'indicatore che
più interessa gli azionisti in quanto consente di valutare la redditività del capitale
di rischio investito nell'impresa. Un'impresa, per poter attrarre nuovo capitale di
rischio, dovrebbe fornire un ROE superiore ai tassi di rendimenti di investimenti
alternativi. In ogni caso il ROE di una impresa non dovrebbe mai essere inferiore
al tasso garantito per investimenti senza rischio. Al di sotto di tale limite, infatti,
non sarebbe remunerato in modo congruo il rischio dei risparmiatori azionisti.
La sigla R.O.I. è utilizzata per indicare la redditività del capitale investito (in
inglese Return On Investment): esprime il rapporto tra il risultato operativo
globale conseguito in un certo esercizio e il capitale investito in media nel corso
dello stesso esercizio. Il rapporto evidenzia il rendimento dell’intero capitale
investito. Poiché il ROI prescinde dai risultati economici delle gestioni
finanziarie, atipica patrimoniale, straordinaria e fiscale, esprime l’efficienza
reddituale intrinseca dell’impresa.
L’indice deve essere confrontato con il costo
medio ponderato del denaro sia a breve che a medio termine, che rappresenta il
valore minimo che deve raggiungere la redditività. E’ conveniente indebitarsi se il
80
ROI è maggiore del costo medio, mentre non lo è il caso contrario. L’indice
migliora se aumenta la redditività delle vendite, il tasso di rotazione del capitale
investito o riducendo l’indebitamento finanziario dell’azienda.
La sigla R.O.S. è utilizzata per indicare il tasso di rendimento delle vendite (in
inglese Return on sales): esprime la percentuale di guadagno in termini di
risultato operativo su 100 di vendite nette. L’indice è tanto più soddisfacente
quanto più risulta elevato.
Il ROS aumenta con l’aumentare dei ricavi e con il
diminuire dei costi. I ricavi possono aumentare sia incrementando il volume delle
vendite, sia incrementando i prezzi di vendita. In regime di libera concorrenza non
è possibile aumentare contemporaneamente il volume di vendita ed i prezzi di
vendita; infatti, di norma, un aumento dei prezzi di vendita causa una contrazione
del volume delle vendite.
Per questo motivo il valore del ROS deve sempre essere analizzato assieme ad un
altro indice: il tasso di rotazione degli impieghi (R.O.T.), data dal rapporto tra i
ricavi netti di vendita e il totale investimenti ed esprime il numero di volte in cui il
capitale investito ritorna sotto forma di vendite in un anno amministrativo. Se
l’indice è pari a 12 significa che il capitale investito ritorna sotto forma di vendite
una volta al mese
Principali dati patrimoniali
Lo stato patrimoniale riclassificato della società confrontato con quello dell’esercizio precedente è il
seguente (in Euro):
31/12/2012
Immobilizzazioni immateriali nette
Immobilizzazioni materiali nette
Partecipazioni ed altre immobilizzazioni
finanziarie
Capitale immobilizzato
31/12/2011
Variazione
273.106
4.071.869
362.835
488.855
4.234.239
288.976
(215.749)
(162.370)
73.859
4.707.810
5.012.070
(304.260)
Rimanenze di magazzino
Crediti verso Clienti
Altri crediti
Ratei e risconti attivi
Attività d’esercizio a breve termine
12.522.251
14.204.098
1.674.575
49.280
28.450.204
11.241.794
13.088.221
1.029.568
36.633
25.396.216
1.280.457
1.115.877
645.007
12.647
3.053.988
Debiti verso fornitori
Acconti
Debiti tributari e previdenziali
Altri debiti
Ratei e risconti passivi
Passività d’esercizio a breve termine
14.559.730
100
196.949
354.996
335.807
15.447.582
11.255.386
100
410.813
343.031
200.965
12.210.295
3.304.344
Capitale d’esercizio netto
13.002.622
13.185.921
(183.299)
890.686
784.317
106.369
99.872
990.558
90.346
874.663
9.526
115.895
Trattamento di fine rapporto di lavoro
subordinato
Debiti tributari e previdenziali (oltre 12 mesi)
Altre passività a medio e lungo termine
Passività a medio lungo termine
(213.864)
11.965
134.842
3.237.287
81
Capitale investito
16.719.874
17.323.328
(603.454)
Patrimonio netto
Posizione finanziaria netta a medio lungo
termine
Posizione finanziaria netta a breve termine
(9.649.723)
(4.558.553)
(9.238.908)
(3.314.928)
(410.815)
(1.243.625)
(2.511.598)
(4.769.492)
2.257.894
Mezzi propri e indebitamento finanziario
netto
(16.719.874)
(17.323.328)
603.454
Dallo stato patrimoniale riclassificato emerge la solidità patrimoniale della società
(ossia la sua capacità mantenere l’equilibrio finanziario nel medio-lungo termine).
A migliore descrizione della solidità patrimoniale della società si riportano nella tabella sottostante
alcuni indici di bilancio attinenti sia alle modalità di finanziamento degli impieghi a medio/lungo
termine che alla composizione delle fonti di finanziamento, confrontati con gli stessi indici relativi
ai bilanci degli esercizi precedenti.
Margine primario di struttura
Quoziente primario di struttura
Margine secondario di struttura
Quoziente secondario di struttura
31/12/2012
4.941.913
2,05
10.491.024
3,23
31/12/2011
4.226.838
1,84
8.416.429
2,68
31/12/2010
2.745.956
1,50
9.682.549
2,77
Il margine di struttura (abbreviato spesso anche con la sigla MS) rappresenta
una delle grandezze differenziali desumibili dal bilancio.
Il valore di tale margine si ottiene come differenza tra il capitale netto e le
attività immobilizzate. Il margine di struttura permette di comprendere in che
misura le attività immobilizzate, che rappresentano il principale impiego a medio
e lungo termine, è coperto con capitale di proprietà, ovvero con la fonte di
finanziamento durevole che è destinato a restare investito nell’impresa a lungo
termine e, spesso, per tutta la durata della vita dell’impresa.
Nel caso in cui tale margine assume un valore positivo, esso indica che il capitale
proprio copre non solo le attività immobilizzate, ma anche una parte delle attività
correnti.
Il capitale circolante netto (abbreviato spesso anche con la sigla CCN) e
chiamato in inglese net working capital non è altro che la differenza tra le
attività correnti (o capitale circolante lordo) e le passività correnti.
Questo margine di struttura secondario, dunque, esprime la misura in cui
l’impresa è in grado di estinguere le passività a breve termine attraverso il realizzo
(diretto ed indiretto) di attività a breve termine. Il capitale circolante netto può
essere espresso anche come differenza tra fonti consolidate (passività a medio e
lungo termine e capitale proprio) e attività immobilizzate
Principali dati finanziari
La posizione finanziaria netta al 31/12/2012, era la seguente (in Euro):
31/12/2012
Depositi bancari
Denaro e altri valori in cassa
Azioni proprie
3.850.276
21.901
31/12/2011
1.214.544
15.964
Variazione
2.635.732
5.937
82
Disponibilità liquide ed azioni proprie
3.872.177
1.230.508
2.641.669
6.383.775
6.000.000
383.775
6.383.775
6.000.000
383.775
(2.511.598)
(4.769.492)
2.257.894
2.661.866
1.189.290
1.472.576
Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni
Obbligazioni e obbligazioni convertibili (entro
12 mesi)
Debiti verso soci per finanziamento (entro 12
mesi)
Debiti verso banche (entro 12 mesi)
Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi)
Anticipazioni per pagamenti esteri
Quota a breve di finanziamenti
Crediti finanziari
Debiti finanziari a breve termine
Posizione finanziaria netta a breve
termine
Obbligazioni e obbligazioni convertibili (oltre
12 mesi)
Debiti verso soci per finanziamento (oltre 12
mesi)
Debiti verso banche (oltre 12 mesi)
Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi)
Anticipazioni per pagamenti esteri
Quota a lungo di finanziamenti
Crediti finanziari
Posizione finanziaria netta a medio e
lungo termine
1.896.687
2.125.638
(228.951)
(4.558.553)
(3.314.928)
(1.243.625)
Posizione finanziaria netta
(7.070.151)
(8.084.420)
1.014.269
A migliore descrizione della situazione finanziaria si riportano nella tabella sottostante alcuni indici di
bilancio, confrontati con gli stessi indici relativi ai bilanci degli esercizi precedenti.
Liquidità primaria
Liquidità secondaria
Indebitamento
Tasso di copertura degli immobilizzi
31/12/2012
31/12/2011
31/12/2010
0,92
1,50
2,79
3,21
0,85
1,47
2,39
2,66
0,89
1,57
2,89
2,75
L’indice di liquidità primaria è pari a 0,92. La situazione finanziaria della
società è da considerarsi buona e equilibrata e rileva la capacità della società di
soddisfare in modo ordinato e puntuale le obbligazioni derivanti
dall’indebitamento a breve.
Rispetto all’anno precedente si è assistito ad un leggero miglioramento
dell’indice, giustificato dall’ aumento delle disponibilità immediate e differire a
fronte di una riduzione delle passività a medio termine.(debiti finanziari a medio)
L’indice di liquidità secondaria è pari a1,50. Il valore assunto dal capitale
circolante netto è sicuramente soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti
83
correnti.
Rispetto all’anno precedente l’indice è leggermente migliorato ed è giustificato
dall’aumento del valore della liquidità differita (crediti commerciali) e dal valore
di magazzino.
L’indice di indebitamento è pari a 2,79. L'ammontare dei debiti ha dimensioni
congrue in funzione dei mezzi propri esistenti. L’indice è calcolato indicando al
numeratore tutti i debiti a breve e medio/lungo termine con l’aggiunta del TFR e
al denominatore il patrimonio netto corrente.
Rispetto all’anno precedente il peggioramento dell’indice è legato all’aumento
dei debiti a breve e medio lungo termine.
Dal tasso di copertura degli immobilizzi, pari a 3,21, risulta che l’ammontare
dei mezzi propri e dei debiti consolidati è da considerarsi appropriato in relazione
all’ammontare degli immobilizzi.
Rispetto all’anno precedente si è assistito ad un miglioramento dell’indice,
giustificato dall’aumento delle passività a medio termine(debiti finanziari a
medio) e del patrimonio netto.
Indici di rotazione
Gli indici sia di disponibilità che di tesoreria, permettono una comprensione solo parziale della situazione
finanziaria di breve periodo, confrontando attivo circolante con il passivo corrente, ma non indagano il
succedersi dei flussi generati da quei valori all’interno dell’orizzonte temporale breve e non considerano gli
effetti della gestione ulteriore, ovvero di quella posteriore alla data di riferimento del bilancio. L’utilizzo
degli indici di rotazione del bilancio, consente di ovviare a tali limiti, analizzando la velocità di rotazione
delle classi di valori dell’attivo circolante e del passivo corrente, ovvero l’analisi della velocità di rinnovo
delle classi di valori del Capitale Circolante Netto Operativo. Questo procedimento consente di indagare il
succedersi dei flussi finanziari legati ai cicli gestionali correnti di acquisto-trasformazione-vendita. Quando
l’incasso derivante dalle vendite avviene in periodo posteriore al pagamento dei fattori produttivi correnti, si
genera un fabbisogno finanziario, che deve essere coperto al fine di garantire la solvibilità a breve. Una
situazione favorevole si verifica invece nella situazione in cui l’incasso delle vendite precede il pagamento
degli acquisti correnti, comportando una generazione di liquidità e favorendo il mantenimento dell’equilibrio
della gestione. In riferimento ad un’azienda di tipo commerciale, il pagamento dei costi per l’acquisizione
dei fattori produttivi interverrà solo dopo il periodo di dilazione concesso dai fornitori, mentre l’incasso dei
ricavi delle vendite solo dopo il periodo di giacenza delle scorte e il periodo di dilazione concesso ai clienti.
Per poter analizzare i tempi dei flussi finanziari legati ai cicli gestionali correnti, è essenziale calcolare:
- i tempi di giacenza delle rimanenze;
- i tempi di incasso dei crediti commerciali;
- i tempi di pagamento dei debiti commerciali;
Alcuni indici relativi sono riportati nella tabella che segue:
Rotazione delle rimanenze
Rotazione dei crediti verso clienti
Rotazione dei debiti verso fornitori
31/12/2012
31/12/2011
31/12/2010
149,20
120,18
134,56
152,96
122,08
123,76
193,41
111,62
143,48
L’andamento degli indici in esame denota una corretta e efficace politica di gestione del capitale circolante.
Da rilevare che la velocità di incasso dei crediti e dei debiti commerciali si sono modificate rispetto
all’esercizio precedente, con un leggero miglioramento dei giorni di incasso del ciclo attivo e di pagamento
del ciclo passivo. Tutto questo è riscontrabile e giustificato nel progresso dell’indice di liquidità primaria
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sopra esposto. Anche l’indice di rotazione delle rimanenze evidenzia una migliore e veloce rotazione delle
scorte che consente un recupero più rapido dei mezzi finanziari investiti nelle merci.
Informazioni attinenti all’ambiente e al personale
Tenuto conto del ruolo sociale dell’impresa come evidenziato anche dal
documento sulla relazione sulla gestione del Consiglio Nazionale dei Dottori
commercialisti e degli esperti contabili, si ritiene opportuno fornire le seguenti
informazioni attinenti l’ambiente e al personale.
Personale
Nel corso dell’esercizio non si sono verificate morti sul lavoro del personale iscritto al libro matricola.
Nel corso dell’esercizio non si sono verificati infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o
gravissime al personale iscritto al libro matricola.
Nel corso dell’esercizio non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti o ex
dipendenti e cause di mobbing, per cui la società è stata dichiarata definitivamente responsabile. Nel corso
dell’esercizio la nostra società ha effettuato significativi investimenti in sicurezza del personale: in
particolare è stato affidato ad un consulente esterno l’aggiornamento del sistema di prevenzione e protezione
dei lavoratori alla normativa contenuta nel D.lgs. 81/08 e sono stati programmati una serie di aggiornamenti
per tutto il personale, ed in particolare per il Responsabile del Servizio, ed il personale di nuovo inserimento.
L’aggiornamento del sistema di gestione della salute e sicurezza è stato esteso, dopo specifica analisi e
conseguenti adeguamenti, anche alla sede logistica di Arbizzano.
Ambiente
Nel corso dell’esercizio non si sono verificati danni causati all’ambiente per cui la società è stata dichiarata
colpevole in via definitiva. Nel corso dell’esercizio alla nostra società non sono state inflitte sanzioni o pene
definitive per reati o danni ambientali.
Dell’opportunità di certificare il sistema di gestione ambientale si parlerà al punto successivo.
Per il 2013 si valuterà, anche in base alle modifiche alla normativa vigente, la necessità di installare un
depuratore per le acque reflue, e si effettuerà il relativo studio di fattibilità, e il miglior sistema di gestione
delle acque di prima pioggia.
Sistemi di gestione e certificazioni
Nel corso del 2012 sono state confermate tutte le certificazioni aziendali relative agli standard
internazionali ISO 9001 (qualità), BRC ed IFS (entrambe relative al Sistema qualità ed igienico per
la GDO), SA8000 (responsabilità sociale), e le certificazioni relative alla conformità alla normativa
di produzione biologica, sia secondo il modello europeo, sia secondo quello USA. ISO 9001 e
SA8000 sono state, per altro, riconfermate all’inizio del 2012. Si sta valutando se, nel corso dei
prossimi anni, andare a sostituire in tutto o in parte le certificazioni esistenti, con altre più specifiche
e significative (ISO 22000 relativa all’organizzazione aziendale e igiene ad esempio, al posto della
9001), sia perché l’adesione ad uno standard ha senso nella misura in cui da un valore aggiunto
all’azienda, sia per una possibile riduzione dei costi connessi alle certificazioni stesse; questo
processo di razionalizzazione è stato avviato all’inizio del 2013, con la rinuncia alla certificazione
ISO 9001 effettuata da parte di un ente terzo, dal momento che non si riteneva portasse valore
aggiunto all’azienda, pur mantenendo conforma a detto standard il modello di gestione aziendale.
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Decreto legislativo 231/01
A seguito di una approfondita analisi, del rischio di commissione di reati, nell’ambito delle attività delle sedi
e dei reparti della nostra società, l’azienda ha ritenuto di individuare, come aree di rischio rilevante, la
sicurezza sul lavoro e la gestione ambientale delle attività produttive. Si è pertanto proceduto attraverso il
supporto di consulenti esterni, alla creazione di un Modello Organizzativo e di Gestione finalizzato
prioritariamente a prevenire i reati conseguenti, mentre per quanto riguarda le ulteriori tipologie di reato
previste dal Decreto 231, la Società si uniformerà alla previsioni dei codici di comportamento di
Confcooperative, Confapi e Confindustria, provvedendo quanto prima, sentito anche l’Organismo di
Vigilanza, a procedere alla eventuale implementazione del Modello Organizzativo con le ulteriori specifiche
procedure che saranno ritenute necessarie.
Nella stesura del Manuale del Modello Organizzativo sono state riviste le procedure, i documenti, gli
incarichi ed i regolamenti, elaborati per la sua concreta attuazione e la sua eventuale revisione nel corso del
tempo. A tal fine, sono stati effettuati, a cura dei consulenti incaricati dalla società, numerosi incontri
formativi, di assistenza alla revisione dei documenti contrattuali e di condivisione e stesura delle procedure
di gestione.
Nel corso di tali incontri, è stato riconfigurato l’Organigramma aziendale; sono state espletate tutte le attività
di formazione sull’attuazione del Modello nei confronti di Amministratori, Dirigenti, Preposti, Appaltatori,
Fornitori, RSPP, Medico Competente; sono state definite sia le procedure del Sistema di gestione della
sicurezza sul lavoro (SGSL), in conformità allo standard BS OHSAS 18001:07, sia le Buone Prassi
ambientali; procedure idonee, se correttamente attuate, a prevenire i reati colposi valutati a rischio di
commissione nell’attività produttiva.
Al fine di assicurare la corretta attuazione del Modello Organizzativo da parte di tutti i destinatari del sue
prescrizioni, a partire dagli Amministratori, sono stati redatti il Codice Etico ed il Codice Disciplinare.
Inoltre, allo scopo di pianificare le spese necessarie alla prevenzione dei reati valutati al rischio di
commissione, è stato elaborato un Piano Finanziario che sarà oggetto, anno per anno, di riesame in confronto
fra i Dirigenti e i Consulenti esterni preposti all’attuazione del Modello Organizzativo. Detto Piano verrà
sottoposto annualmente alla valutazione ed approvazione del Consiglio di Amministrazione. La valutazione
degli investimenti economici finalizzati alla prevenzione dei reati valutati nel Modello Organizzativo, è
elemento essenziale di efficacia del Modello stesso, dovendosi innanzitutto evitare che eventuali
comportamenti illeciti contestati alla Società siano riconducibili ad interesse o vantaggio di quest’ultima.
A breve il Consiglio di Amministrazione sarà chiamato a deliberare di dare avvio all’attivazione del Modello
Organizzativo e di Gestione e di approvare il Codice Etico e Disciplinare. In questa occasione verrà istituito
un Organismo di Vigilanza, con messa a disposizione dello stesso, di un fondo destinato a quanto necessario
per il corretto svolgimento dell’incarico.
Privacy: è in corso di definizione l’aggiornamento del sistema aziendale, grazie alla consulenza dell’esperto
di riferimento dell’Associazione Industriali di Verona e Vicenza, che per altro, segue già altre aziende del
Gruppo Collis; revisione necessaria anche alla luce delle innovazioni intervenute in materia, non ultima la
revisione del concetto di “dato personale” attualmente limitato alle persone fisiche, e al “Decreto
semplificazioni”, che elimina la necessità di redazione del DPS.
Sicurezza: il sistema è attualmente implementato ed adeguato alla normativa vigente, sia grazie allo sforzo
delle risorse interne, sia alla consulenza affidata recentemente alla Società SPS, che segue anche altre
aziende del Gruppo; a ciò si aggiunga quanto detto in tema di certificazioni, e quanto si dirà di seguito su
finanziamenti ed investimenti.
Investimenti
Nel corso dell'esercizio sono stati effettuati investimenti per impianti e macchinari, mobili e arredi,
attrezzature specifiche e software per circa 400.000 Euro.
Una buona parte degli investimenti circa 250.000 Euro fanno parte di un progetto legato al Piano Nazionale
di Sostegno al Settore Vitivinicolo della Regione Veneto, che attraverso la disponibilità di fondi, intende
assicurare continuità a specifici processi di ammodernamento dell’azienda in modo da apportare positivi
effetti sull’economia dell’impresa.
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In particolare gli investimenti effettuati l’anno 2012 si inseriscono nell’ottica di agire a livello di:
- migliorare la flessibilità dei procedimenti di gestione amministrativa a vantaggio di uno snellimento del
flusso documentale nei rapporti con clienti ed i fornitori;
- proseguire nell’azione di incremento della quantità di vino destinato alla maturazione in legno al fine di
elevare la quota di mercato nelle produzioni di pregio;
- Implementare sistemi di analisi e controllo volti a monitorare le qualità delle materie prime e le varie
fasi del processo produttivo, al fine di consentire un costante monitoraggio della qualità delle
produzioni.
Gli investimenti sono stati indirizzati nell’acquisto di nuovi sistemi informatici (hardware e software), di
strumentazione di laboratorio, di linee di controllo automatizzate e ulteriori botti in legno(tonneaux).
Per quanto riguarda gli investimenti previsti per l’anno 2013 sono già stati deliberati circa 200.000 Euro e
consisteranno nell’acquisto dell’arredamento del nuovo laboratorio di analisi; di nuovi scarichi in acciaio
per botti per favorire l’operazione di svuotamento dei vini; di nuovi sistemi informatici dedicati al controllo
contabile e gestionale; la fornitura di nuovi plateau per l’appassimento delle uve, destinate alla produzione
di Amarone Docg; di uno scambiatore per la stabilizzazione tartarica, necessario all’aumento della capacità
refrigerante del sistema di stabilizzazione della cantina e la creazione di una nuova rampa di accesso, che
metta in diretta comunicazione il piazzale esterno con il magazzino, con notevole miglioramento
dell’efficienza relativa alla movimentazione dei materiali. Anche questi investimenti sono stati oggetto di un
progetto denominato OCM Vino – Misura investimenti DGR 2658/2012, presentato alla Regione Veneto
per ottenimento del finanziamento previsto (20% dell’importo)
Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e consorelle
La società non ha il possesso diretto o indiretto di azioni proprie o azioni di società controllanti.
La società costituita nel novembre del 1997, dispone di un capitale Sociale interamente versato di Euro
2.070.000, costituito da numero 41.400 azioni ordinarie dal valore nominale di Euro 50 ciascuna.
Il Capitale Sociale è partecipato per il 30% dalla NI.PA Srl – Via Casette 1 – 37024 Negrar (VR) – P.IVA
0215 349 0236, per il 30% dalla LU.SA Srl – Via Casette 1 – 37024 Negrar (VR) – P.IVA 0215 348 0237 e
per il 40% dalla Cantina Sociale di Colognola ai Colli Scarl – Via Montanara 5 – 37030 Colognola ai Colli
(VR) – P.IVA 0020 855 0230
Dispone inoltre di riserve accantonate per Euro 6.340.907
La società detiene una partecipazione in una società commerciale a Singapore denominata “The Italian
Wine List PTE Ltd " per Euro 73.693 pari al 30% del capitale sociale e nei confronti della quale sono aperti
crediti commerciali e valutata al costo, rettificata per perdite durevoli di valore nell’esercizio 2010.
La società detiene una partecipazione per Euro 41.400 pari al 45% del capitale sociale, in una società
commerciale di Teramo denominata “Tenuta Cerulli Spinozzi Srl”, oggetto nell’esercizio 2011 ad una
svalutazione di Euro 4.889 per un adeguamento del valore della partecipazione al patrimonio netto della
società, ritenendo tale ammontare espressione della perdita durevole di valore del costo iscritto in bilancio.
Pertanto l’ammontare della partecipazione al 31/12/2012 è pari ad Euro 36.511,00.
Informazioni relative ai rischi e alle incertezze ai sensi dell’art. 2428, comma 2, al punto 6-bis, del Codice
civile
Per la gestione della finanza e tesoreria, la Società si è dotata di una procedura ispirata a criteri di prudenza e
di rischio limitato nella scelta delle operazioni di finanziamento o investimento e che prevede l’assoluto
divieto di porre in essere operazioni di tipo speculativo, se non adeguatamente motivate ed approvate dal
Consiglio di Amministrazione.
Per quanto riguarda le posizioni con gli Istituti di Credito, sono state aumentate nel corso dell’esercizio
alcune consistenze degli affidamenti.
Continua con regolarità il pagamento delle rate dei finanziamenti chirografari con regolare annotazione delle
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quote interessi e quote capitali. Il mutuo ipotecario concesso da Sparkasse , è stato utilizzato per l’intero
valore in conto capitale pari a euro 2.400.000 in relazione all’ultimato immobile logistico di Arbizzano, che
dall’inizio dell’anno 2010 risulta utilizzato per il totale della sua potenzialità.
Va sottolineata, che nonostante il rialzo dello spread nelle commissioni applicate dai vari Istituiti di Credito,
complessivamente l’entità degli oneri finanziari a breve ha subito un contenuto incremento a confronto
dell’anno precedente, mentre per quelli a medio lungo termine dopo il pre-ammortamento di 24 mesi, è
iniziata la fase di rimborso della quota capitale e la conseguente riduzione della quota interessi a carico.
Il corretto equilibrio finanziario e una apprezzabile disponibilità, hanno permesso di affrontare sia le
scadenze a breve che a medio e lungo termine, in maniera puntuale e corretta.
Per quanto riguarda il rischio relativo alla gestione operativa, la società aveva fatto predisporre dal
consulente assicurativo “Italiana Assessment Srl” in data antecedente il presente esercizio, un’
analisi e un’informativa della Gestione Assicurativa, a rischi e Loss Prevention, legati ai macchinari
e ai cicli di produzione, informazione queste contenute in un Fascicolo di Risk Assessment. Tale
analisi aveva portato alla stipula di una polizza di grande importanza chiamata “All Risk Azienda”
legata per la determinazione del premio e dei rischi assicurati, alla valutazione e alla stima effettuata
dalla già citata Società consulente. Nel complesso l’esame dei rischi assicurati ivi compresa quest’
ultima polizza, porta alla conclusione di una ampia previsione di copertura di tutti i rischi aziendali;
tutela dei rischi che viene costantemente aggiornata e monitorata con cadenza annuale.
Per quanto riguarda l’esposizione e la gestione della nostra Società al rischio di prezzo/mercato, si ritiene che
tale tematica sia già stata esaurientemente commentata nelle precedenti sezioni della presente relazione e
nella nota integrativa.
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio
Non si sono verificati fatti di rilevanza tali da essere annoverati
Evoluzione prevedibile della gestione
Il 2013 si configura come un anno di grande complessità, probabilmente con gli
indicatori generali più critici dell’ultimo decennio.
La combinazione della crisi economica che affligge i principali mercati di
riferimento, la scarsità della vendemmia 2012, la contrazione dei consumi generali
e la stretta creditizia da parte degli istituti bancari, ci impone temporaneamente, di
applicare una strategia gestionale di estrema cautela.
La vendemmia, dopo le verifiche dei quantitativi di uva effettivamente vinificate
dal gruppo e più generalmente raccolti nella regione Veneto, si colloca come la
più bassa storicamente degli ultimi 60 anni. Ciò ha portato ad un aumento della
materia prima e conseguentemente anche dei nostri listini, in ragione anche del
20-25%, con effetti probabilmente negativi sulle vendite che andranno comunque
monitorati nel corso dell’anno.
Per quanto riguarda i mercati esteri, l’obiettivo è di consolidare i dati di
fatturato2012, mentre per quanto riguarda i volumi si prevede un calo del 15/20%,
causato dalla rinuncia ad alcuni contratti particolarmente onerosi, che avrebbero
influenzato negativamente il conto economico. La strategia comunque per i
prossimi 3 anni sarà indirizzata a potenziare i mercati più profittevoli e sviluppare
anche alcuni mercati attualmente scoperti( macroaree del blocco dell’Est ed Asia),
che fino ad oggi non erano prioritari. Tra questi mercati, il focus sarà concentrato
nel mercato Brasiliano, dove mediante un’ATI con altre 5 aziende, verrà stanziato
un investimento di comunicazione e marketing, supportato dai fondi OCM molto
sostanzioso. L’enfasi sarà comunque orientata sulla parte più qualitativa e
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remunerativa del nostro portafoglio.
Sono comunque confermati i piani di sviluppo per tutto il mercato Nord
Americano ed Asiatico, dove continuerà l’opera dei nostri responsabili residenti e
dove andremmo a confermare gli investimenti di marketing e di comunicazione
supportati dai piani OCM Europei. Si continueranno a presidiare i mercati
europei, storicamente importanti, ma con attenzione particolare alle logiche di
marginalità a discapito di quelle a volume.
Anche le previsioni relative al mercato Italia nel 2013, non sembrano far sperare
in niente di buono. I forti aumenti frutto dell’ultima vendemmia, che abbiamo
dovuto chiedere al mercato e la situazione politico economica, ci fanno dire che
sarà un anno molto in salita. Bisognerà mantenere le posizioni di mercato presso
tutti i clienti cercando di contenere al minimo l’erosione dei margini. La speranza
è che il consolidare le vendite, ci permetta di ripartire in una posizione di
vantaggio nel momento della “sospirata” ripresa economica.
A livello strutturale e gestionale, sarà necessario applicare tutte le possibili
strategie e la ricerca di azioni, che porteranno a migliorare l’economia di scala e
l’abbassamento dei costi generali.
A partire dalla scelta di elementi packaging alternativi, alla maggiore flessibilità
nella gestione del personale, fino alla revisione delle priorità nei budget di
comunicazione e marketing, sia sul mercato estero che nazionale.
Quanto al personale, tramite un’attenta programmazione delle ferie e la
formazione dei singoli alla copertura di più ruoli, si cercherà di ridurre l’
accumulo di ore di riposo, sviluppato a livello aziendale negli ultimo anni.
Relativamente alla scelta degli investimenti da effettuare, si darà precedenza alle
azioni che possano portare ad un concreto miglioramento dell’efficienza aziendale
o che siano legate ad un incremento dei livelli di sicurezza sul lavoro.
Rivalutazione dei beni dell’impresa ai sensi del decreto legge n. 185/2008
La vostra società non si è avvalsa della rivalutazione facoltativa dei beni
d’impresa di cui alla legge n. 342/2000 ne a successivi decreti tra cui il D.L.
185/08.
Destinazione del risultato d'esercizio
Si propone all'assemblea di destinare il risultato d'esercizio al 31/12/2012 di Euro 1.238.816, integralmente a
riserva straordinaria, avendo la riserva legale già superato l’importo previsto.
Vi ringraziamo per la fiducia accordataci e Vi invitiamo ad approvare il bilancio così come presentato.
Presidente del Consiglio di amministrazione
Andrea Sartori
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Report sul 2012 - Casa Vinicola – Sartori Spa