9-11-2008 LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA alla luce del recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. ALCUNE PREMESSE DI FONDO Teniamo ben presente la differenza tra la gradualità della legge (negativa) e la legge della gradualità (positiva). Chi è ai primi passi non si spaventi, non pretenda di fare tutto e subito, ma … no ai compromessi! FC 34 “I coniugi, nell'ambito della loro vita morale, sono chiamati ad un incessante cammino, sostenuti dal desiderio sincero e operoso di conoscere sempre meglio i valori che la legge divina custodisce e promuove, e dalla volontà retta e generosa di incarnarli nelle loro scelte concrete. Essi, tuttavia, non (ecco la critica alla gradualità della legge) possono guardare alla legge solo come ad un puro ideale da raggiungere in futuro, ma debbono considerarla come un comando di Cristo Signore a superare con impegno le difficoltà (ecco la legge della gradualità). OMELIA 25-10-1980 «Perciò la cosiddetta "legge della gradualità", o cammino graduale, non può identificarsi con la "gradualità della legge", come se ci fossero vari gradi e varie forme di precetto nella legge divina per uomini e situazioni diverse. Tutti i coniugi, secondo il disegno divino, sono chiamati alla santità nel matrimonio e questa alta vocazione si realizza in quanto la persona umana è in grado di rispondere al comando divino con animo sereno, confidando nella grazia divina e nella propria volontà». BISOGNA TENER CONTO DELL’INCONTRO DEL 20-10-2007 • su preghiera e famiglia; • in particolare sulla lectio divina. VANGELO TESTIMONIANZA MARTIRIO FAMIGLIA Opuscolo curato dal Centro saveriano di animazione missionaria: la storia di 188 martiri giapponesi nel ‘600. Al di fuori di 4 sacerdoti e 1 religioso, erano 183 laici, di cui: • 60 donne • 33 giovani sotto i 20 anni • 18 bambini al di sotto dei 5 anni. Intere famiglie subirono il martirio insieme. Vedi pp. 73-77. TEMA DEL SINODO Nel mese di ottobre, nell’arco di tre settimane si è tenuta in Vaticano la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, ha affrontato il tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Ora mi rifaccio al discorso pronunciato dal Santo Padre per l’Angelus del 5-10-2008. IL SINODO: COS’È? QUANDO È NATO? Il sinodo è un organismo importante, istituito nel settembre del 1965 da Paolo VI. È una particolare assemblea di Vescovi, scelti in modo da rappresentare tutto l’episcopato e convocati per apportare al Successore di Pietro un aiuto più efficace, manifestando e consolidando al tempo stesso la comunione ecclesiale. CHE SIGNIFICA SINODO? La parola greca sýnodos, composta dalla preposizione syn, cioè "con", e da odòs, che significa "via, strada", suggerisce l’idea del "fare strada insieme", ed è proprio questa l’esperienza del Popolo di Dio nella storia della salvezza. ALCUNI NUMERI Complessivamente sono oltre 400 le persone che, a diverso titolo, hanno partecipato al Sinodo. I padri sinodali sono 253. 51 dell’Africa, 62 dell’America, 41 dell’Asia, 90 dell’Europa e 9 dell’Oceania. la maggior parte sono eletti, altri prendono parte ai lavori ex officio o in quanto nominati dal Papa. NON SOLO I PADRI • Gli esperti sono 41 (tra cui 6 donne) e provengono da 21 Paesi; gli uditori sono 37 (di cui 19 donne) da 26 nazioni. • Infine, ci sono i "delegati fraterni" delle altre Chiese e Comunità ecclesiali e alcuni invitati speciali. UNA PAROLA SUL TITOLO "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Questo titolo sembra distinguere nella Chiesa: • la vita (ad intra: lettura della Bibbia, liturgia, catechesi …). • la missione (ad extra: annuncio, evangelizzazione, iniziazione cristiana). Per approfondire quanto esposto nella diapositiva precedente, consiglio: • SPICACCI V., Il Sinodo sulla Parola di Dio, in La Civiltà Cattolica 159 (2008) 3, pp. 512-518. IL SINODO IN ESTREMA SINTESI • Ci sono stati prima i Lineamenta, poi l’Instrumentum laboris, quindi la celebrazione del Sinodo nell’ottobre scorso. • È stato rivolto il «Messaggio al popolo di Dio» (24 ottobre). • Il 25 ottobre i Padri sinodali hanno approvato le 55 Proposizioni finali: un documento redatto in latino che è riservato esclusivamente al Papa che lo utilizzerà per elaborare l’Esortazione post-sinodale. Ora vi propongo alcuni passi dell’intervista di Mimmo Muolo al biblista Maggioni, pubblicata su Avvenire del 5-10-2008, p. 8 col titolo «La Bibbia sia l’anima della vita pastorale». I CONSIGLI DI UN BIBLISTA, DON BRUNO MAGGIONI “Prima di tutto raccomanderei ai parroci, ai catechisti, ai giovani e a tutti quelli che lo vogliono di sintonizzarsi con i lavori del Sinodo. Non è difficile seguirli, i mass media, specie quelli di matrice cattolica, pubblicano ampi resoconti. Poi, una volta terminata l’Assemblea, cercare di metterne in pratica le risoluzioni, soprattutto a partire da una realtà fondamentale: la fiducia nella Parola di Dio, che è veramente efficace. LA STRADA DA PERCORRERE La Lectio divina, quando è fatta bene, è senz’altro un bel modo di approcciarsi allo studio e all’ascolto della Parola di Dio. Ma non deve essere l’unico, e soprattutto non deve diventare una sorta di cenacolo di pochi eletti. Io credo che questo Sinodo ci stimolerà a rimettere la Sacra Scrittura al centro della vita delle nostre comunità. CENTRALITÀ DELLA PAROLA Dalla Messa (con la proclamazione e la predicazione) alla celebrazione dei sacramenti, alla catechesi. A volte assistiamo a una catechesi scialba, disincarnata, con pochi riferimenti biblici. La mia esperienza mi dice che quando alla gente, anche ai non credenti, si propone la Parola, c’è sempre una scoperta e una sorpresa, perché in quella Parola c’è Dio che parla all’uomo dei problemi dell’uomo. QUAL È IL MODO PIÙ CORRETTO DI LEGGERE LA BIBBIA? Nella comunità ecclesiale e con la guida di un pastore. Bisogna infatti evitare sia le letture fondamentaliste, sia quelle spiritualiste che non hanno nulla a che fare con la vita delle persone”. LITURGIA DELLE ORE È una forma privilegiata di ascolto della Parola di Dio. Quindi il Sinodo auspica che i fedeli partecipino alla Liturgia delle Ore, soprattutto alle Lodi e ai Vespri. ALCUNI LEGAMI DI FONDO Stretto rapporto tra Parola e conversione, penitenza (pensiamo ai messaggi di Lourdes e Fatima). Occorre accostarsi alla Bibbia con atteggiamento penitenziale (ben inteso), altrimenti è sterile. Senza il riferimento costante alla Parola: a cosa ci si converte, come faccio a confessarmi? Che esame di coscienza faccio? PAROLA / SACRAMENTO DELLA PENITENZA • Faccio l’esame di coscienza a partire dalla Parola? Nello specchio vedo solo me o anzitutto Lui? Mi esamino p. es. sulle beatitudini? Solo quelle di Mt 5 e Lc 6, 20-26? • La mia confessione comincia a livello liturgico con la proclamazione della Parola? • Se il sacramento della penitenza è in crisi a causa della perdita del senso del peccato, senza un rapporto col Signore con al centro la Parola, come faccio a recuperare il senso del peccato? PAROLA / MAGISTERO • Non è esatto pensare Sacra Scrittura (o Sacra Bibbia) = Parola di Dio. • La Parola di Dio «è Cristo in persona», come ha detto il Papa nell’Angelus del 2610-2008. E non si può identificare semplicemente con la Sacra Scrittura, la Bibbia. Il Sinodo ha poi più volte ricordato che il cristianesimo non è una delle tre religioni del Libro. PAROLA SCRITTA E TRASMESSA Nel primo intervento in Aula di un padre sinodale, il cardinale decano ha ricordato che la Parola di Dio non è «limitata a quella scritta, contenuta nella Bibbia, ma comprende la Parola orale, contenuta nella Tradizione della Chiesa». Insomma, c’è sia la Parola di Dio scritta sia la Parola di Dio trasmessa. PAROLA E TRADIZIONE Come ha ricordato l’arcivescovo di Genova: «Ritorna la necessità e l’urgenza di tenere unita la Scrittura, la Tradizione e il Magistero». «La fedeltà alla tradizione è la strada sicura che aiuta a non perdersi tra le molteplici opinioni», ha detto il delegato fraterno della Chiesa ortodossa russa. PAROLA E CHIESA • Altrimenti, c’è il rischio del soggettivismo, di cadere nella religione del libro, perdendo il ruolo della comunità, dei pastori, della Tradizione, della ragione. • Se perdo il legame Parola – Chiesa, posso smarrire entrambe! Per approfondire il tema della rivelazione, in particolare il rapporto tra la Parola di Dio scritta e la Parola di Dio trasmessa, vi segnalo LATOURELLE R., Teologia della rivelazione, Cittadella, Assisi 1980, pp. 337-344. Sono un ottimo commento a Dei verbum, 8-10. LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA FAMIGLIA FC 49. “Tra i compiti fondamentali della famiglia cristiana si pone il compito ecclesiale: essa, cioè, è posta al servizio dell’edificazione del regno di Dio nella storia mediante la partecipazione alla vita e alla missione della chiesa. IL FONDAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA MISSIONE ECCLESIALE Molteplici e profondi vincoli legano tra loro la chiesa e la famiglia cristiana, e costituiscono quest’ultima come "una chiesa in miniatura" (chiesa domestica), facendo sì che questa, a suo modo, sia viva immagine e storica ripresentazione del mistero stesso della chiesa. La famiglia cristiana è inserita a tal punto nel mistero della chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missione di salvezza propria di questa: i coniugi e i genitori cristiani, in virtù del sacramento, "hanno, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio". RUOLO ATTIVO DEL LAICO, DELLA FAMIGLIA Perciò non solo "ricevono" l’amore di Cristo diventando comunità "salvata", ma sono anche chiamati a "trasmettere" ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando così comunità "salvante". In tal modo, mentre è frutto e segno della fecondità soprannaturale della chiesa, la famiglia cristiana è resa simbolo, testimonianza, partecipazione della maternità della chiesa. FC 50 Se la famiglia cristiana è comunità, i cui vincoli sono rinnovati da Cristo mediante la fede e i sacramenti, la sua partecipazione alla missione della chiesa deve avvenire secondo una modalità comunitaria: insieme, dunque, i coniugi in quanto coppia, i genitori e i figli in quanto famiglia, devono vivere il loro servizio alla chiesa e al mondo. IL CONTENUTO DELLA PARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA MISSIONE ECCLESIALE Tale contenuto va visto nel triplice e unitario riferimento a Gesù Cristo profeta, sacerdote e re, presentando perciò la famiglia cristiana come 1) comunità credente ed evangelizzante, 2) comunità in dialogo con Dio, 3) comunità al servizio dell’uomo. FC 51 PRIMA E DURANTE LA CELEBRAZIONE Il momento fondamentale della fede degli sposi è dato dalla celebrazione del sacramento del matrimonio, che nella sua profonda natura è la proclamazione, nella chiesa, della buona novella sull’amore coniugale: esso è parola di Dio che "rivela" e "compie" il progetto sapiente e amoroso che Dio ha sugli sposi, introdotti nella misteriosa e reale partecipazione all’amore stesso di Dio per l’umanità. CHIAMATI AL E NEL MATRIMONIO Questa professione di fede richiede di essere prolungata nel corso della vita vissuta degli sposi e della famiglia: Dio infatti, che ha chiamato gli sposi "al" matrimonio, continua a chiamarli "nel" matrimonio. FORMAZIONE PERMANENTE COL VANGELO Come la grande chiesa, così anche la piccola chiesa domestica ha bisogno di essere continuamente e intensamente evangelizzata: da qui il suo dovere di educazione permanente nella fede. FC 52 cita PAOLO VI "La famiglia, come la chiesa, deve essere uno spazio in cui il vangelo è trasmesso e da cui il vangelo si irradia. Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa missione tutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati. LA FUTURA EVANGELIZZAZIONE DIPENDE IN GRAN PARTE DALLA CHIESA DOMESTICA I genitori non soltanto comunicano ai figli il vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso vangelo profondamente vissuto. E una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e dell’ambiente nel quale è inserita“ (Evangelii Nuntiandi, 71, citata da FC 52). FC 53 FATTI PRIMA DELLE PAROLE Il ministero di evangelizzazione dei genitori cristiani è originale e insostituibile: assume le connotazioni tipiche della vita familiare, intessuta come dovrebbe essere d’amore, di semplicità, di concretezza e di testimonianza quotidiana. La famiglia deve formare i figli alla vita, in modo che ciascuno adempia in pienezza il suo compito secondo la vocazione ricevuta da Dio. NELLE VARIE ETÀ Il ministero di evangelizzazione e di catechesi dei genitori deve accompagnare la vita dei figli anche negli anni della loro adolescenza e giovinezza, quando questi, come spesso avviene, contestano o addirittura rifiutano la fede cristiana ricevuta nei primi anni della loro vita. FORTEZZA NELLA SOFFERENZA Come nella chiesa l’opera di evangelizzazione non va mai disgiunta dalla sofferenza dell’apostolo, così nella famiglia cristiana i genitori devono affrontare con coraggio e con grande serenità d’animo le difficoltà, che il loro ministero di evangelizzazione alcune volte incontra negli stessi figli. FAMIGLIA MISSIONARIA Ciò avviene quando qualche componente di essa non ha la fede o non la pratica con coerenza. In tale caso i congiunti devono offrirgli una testimonianza vissuta della loro fede, che lo stimoli e lo sostenga nel cammino verso la piena adesione a Cristo salvatore. LA FAMIGLIA VERSO LE FAMIGLIE Animata dallo spirito missionario già al proprio interno, la chiesa domestica è chiamata ad essere un segno luminoso della presenza di Cristo e del suo amore anche per i "lontani", per le famiglie che non credono ancora e per le stesse famiglie cristiane che non vivono più in coerenza con la fede ricevuta: è chiamata "col suo esempio e con la sua testimonianza" a illuminare "quelli che cercano la verità". Ora passiamo a scorrere velocemente i passi del Nuovo Testamento collegati col tema del matrimonio: la famiglia, per vivere ed annunciare la Parola sulla famiglia, deve anzitutto conoscere e meditare tali passi. Per approfondire tali passi biblici, consiglio: 1. OGNIBENI B., Il matrimonio alla luce del Nuovo Testamento, Lateran university Press, Roma 2007. 2. ROTA SCALABRINI P. – ZATTONI M. GILLINI G., Il Lezionario del Matrimonio, Queriniana, Brescia 2004. LA PAROLA SULLA FAMIGLIA: PASSI DEL N. T. SU MATRIMONIO E FAMIGLIA • • • • Mt 5, 27-28 (sguardo); 19, 3-12 (ripudio); Mt 22, 23-33 (lo stato di vita dei risorti) Mc 2, 18-20 (invitati a nozze) Mt 22, 2-14 (banchetto di nozze e rifiuti vari); par. Lc 14, 16-24. • Mt 25, 1-13 (10 vergini alle nozze) • Gv 2, 1-11 (nozze di Cana) • Gv 4, 7-26 (Gesù e la samaritana) • Gv 8, 1-11 (Gesù e l’adultera) • 1 Ts 4, 3-8 (hagiasmòs contro porneia) • 1 Cor 5, 1-8(contro porneia; togliere il lievito) • 1 Cor 6, 12-20 (relazione tra il corpo e il Signore) • 1 Cor 7, 1-16 (per chi è già sposato) • 1 Cor 7, 25-40 (per chi non è sposato) • 1 Cor 11, 2-16 (posizione subordinata della donna). • 2 Cor 11, 1-4 • Rom 7, 1-6 • Col 3, 18- 4, 1 • Ef 5, 21-33 • 1 Tm 2, 8-15 • 1 Tm 5, 3-16 1 Pt 3, 1-7 1-4 “Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di vestiti -; cercate piuttosto di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio”. Ap 14, 1-5 “Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l'Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello”. • Ap 19, 9 “Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!». • Ap 21, 1-2 “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo”. • Ap 22,17 Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita. • Ap 22,20 Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. RIFLESSIONE ORGANICA • La famiglia prega, studia, vive, testimonia, evangelizza. • Occorre passare dall’insegnamento biblico spesso legato a circostanze ed esperienze concrete e quindi, non molto organico, ad una trattazione più sistematica. QUESTIONE DI METODO • Studiare e pregare in modo sistematico i vari libri della Bibbia (ovviamente sia nello studio sia nella lectio personale, comunitaria). • Considerare i vari temi a livello di teologia biblica, in modo che vediamo concretamente se pensiamo ed agiamo davvero secondo Dio o secondo il mondo. AMORE E FAMIGLIA, MA NON SOLO • La famiglia annunzi non solo la Parola sulla famiglia, ma evangelizzi a 360° su temi come: • l’uomo, la sua beatitudine, realizzazione, felicità, la verità, il rapporto uomo – donna, il corpo, la vita, la morte, l’amicizia, l’amore, la vocazione, la sofferenza, la solitudine, la ricchezza, la povertà, la luce, la libertà, la coscienza … ALTRI TEMI • … il demonio, il peccato, la conversione il perdono, la riconciliazione (cf 2 Cor 5, 19-20), il cuore, l’umiltà, la speranza, la fortezza, la pazienza, il silenzio, il timore, il tempo, la pace, il lavoro, l’ecologia. • In che misura sono nell’ottica del secondo me o secondo l’Espresso o secondo Repubblica, o secondo il tg …? Questo non significa rinunciare all’ascolto ed al dialogo. MEZZI CONCRETI • • • • Dizionari di teologia biblica Indici alla fine delle bibbie Le note nelle bibbie Ricerca di una parola grazie alla bibbia al computer. PAROLA / CULTURA Is 55,7-9 “L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”. Mt 16,23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Gv 17, 14-17 “Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Gv 17, 18-20 Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me”. LEGAME AMORE - BIBBIA “L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente” (RH 10). Cosa la Bibbia ci dice dell’amore? Così la Bibbia ci insegna ad amare in famiglia. Gal 4, 6-7 • “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio”. • Legame Spirito Santo, Amore e preghiera: tali legami sono di importanza decisiva. Dio ci ama come Padre, io mi sento amato come un figlio, devo amare con la fiducia, la gratitudine, la fedeltà di un figlio. Tutto ciò è opera dello Spirito, che ispira, guida la mia preghiera. BENEDETTO XVI, Meditazione, 6-10-2008, su Sal 118,94 • Tuus sum ego: salvum me fac». (Io sono tuo: salvami). • La parola di Dio è come una scala sulla quale possiamo salire e, con Cristo, anche scendere nella profondità del suo amore. È una scala per arrivare alla Parola nelle parole. «Io sono tuo». La parola ha un volto, è persona, Cristo. Prima che noi possiamo dire «Io sono tuo», Egli ci ha già detto «Io sono tuo». La Lettera agli Ebrei, citando il Salmo 39, dice: «Un corpo invece mi hai preparato... Allora ho detto: Ecco, io vengo». Il Signore si è fatto preparare un corpo per venire. Con la sua incarnazione ha detto: io sono tuo. E nel Battesimo ha detto a me: io sono tuo. Nella sacra Eucaristia lo dice sempre di nuovo: io sono tuo, perché noi possiamo rispondere: Signore, io sono tuo. Nel cammino della Parola, entrando nel mistero della sua incarnazione, del suo essere con noi, vogliamo appropriarci del suo essere, vogliamo espropriarci della nostra esistenza, dandoci a Lui che si è dato a noi. «Io sono tuo». Preghiamo il Signore di poter imparare con tutta la nostra esistenza a dire questa parola. Così saremo nel cuore della Parola. Così saremo salvi. Le prossime riflessioni sull’amore sono tratte da RONCHI ERMES, Il cristiano ama al modo di Gesù, in Avvenire, 23-102008, p. 25. AMORE E TOTALITÀ Mt 22, 36-37 «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento? ». Gli rispose: «'Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente'. Ama Dio con tutto il cuore. Eppure, resta ancora del cuore per amare il marito, la moglie, il figlio, l’amico, il prossimo e perfino il nemico. Dio non ruba il cuore, lo moltiplica. Non è sottrazione ma addizione d’amore. ANALOGIA: CON DIO AMORE SPONSALE; LUCE RECIPROCA L’amore per Dio dev’essere caratterizzato dalla totalità. Totalità significa esclusività: sono i tratti dell’amore coniugale; uno solo a cui dare tutto esclusivamente. Ovviamente i coniugi poi amano anche altri, ma mai come si amano fra loro. Così io amo Dio in modo totale, questo poi non significa che non amo gli altri, ma mai come amo Dio. LA NOVITÀ DEL CRISTIANESIMO … • … non è l’amore, bensì l’amore come quello di Cristo. • Quando lava i piedi ai discepoli, quando piange per l’amico morto, quando esulta per il nardo profumato di Maria, quando si rivolge al traditore chiamandolo amico, e prega per chi lo uccide, e neppure il suo sangue tiene per sé … NON QUANTO, MA COME: LO STILE … e ricomincia dai più perduti, e intende cancellare il concetto stesso di nemico. Amatevi come io vi ho amato. Non quanto, ma come; non la quantità ma lo stile. O rischiamo di esserne schiacciati. Impossibile amare quanto Lui, ma possibile seguirne le orme, coglierne il sapore, il lievito, il sale e immetterlo nei giorni: come ho fatto io, così anche voi. AL FUTURO • Amerai il Signore tuo Dio • Amerai il tuo prossimo come te stesso. Perché amare è azione mai conclusa, perché durerà quanto durerà il tempo. Perché è un progetto, anzi l’unico. E dentro c’è la pazienza di Dio. Un futuro che traccia strade e indica una speranza possibile. AMARE È VIVERE Amare: non un obbligo, ma una necessità per vivere, come respirare. Amare, voce del verbo vivere, voce del verbo morire Cosa devo fare domani, Signore, per essere vivo? Tu amerai. Cosa farò l’anno che verrà, e poi dopo, per il mio futuro? Tu amerai. E l’umanità, il suo destino, la sua Storia? Solo questo: l’uomo amerà. Amare vuol dire non morire. Va’ e anche tu fa’ lo stesso. E troverai la vita. NON BASTANO: • I sentimenti, occorrono i fatti. • Le opere: 1 Cor 13, posso dare tutti i miei beni, dare il mio corpo per essere bruciato ma se manca l’amore, è tutto inutile. • La legge: occorre la pienezza dell’amore, occorre la Grazia Se l’amore è solo sentimenti, solo spontaneità, è ovvio che non collego amore e Spirito Santo, né collego amore e preghiera. RAPPORTO SOFFERENZA AMORE • Se non so soffrire, non è vero che amo. • Se non amo, e soprattutto se non mi sento amato da Lui, la sofferenza mi schiaccia. CONSIGLI FINALI • Conoscere meglio la s. Messa, le sue varie parti, come rispondere, i vari gesti. • Il triplice segno di croce quando viene proclamato il vangelo. • Prima di proclamare il Vangelo il sacerdote dice sotto voce: “Purifica il mio cuore e le mie labbra, Dio onnipotente, perché possa annunziare degnamente il tuo vangelo”. • L’importanza, ma anche il limite dell’omelia. • È molto importante che i coniugi preghino la Parola, anche con i figli e frequentino gruppo famiglia incentrato sulla Parola. PER IL RAPPORTO CON I FIGLI La più grande catastrofe sarebbe che una coppia viene ai nostri incontri, lavora nella pastorale familiare diocesana e un giorno un figlio spari loro la seguente frase: cari papà e mamma vi ringrazio per la testimonianza di grande generosità che mi avete dato in questi anni. Avete tempo per tutti, tranne che per me. EVITARE DUE RISCHI OPPOSTI Per i figli (adolescenti, giovani …) gruppi adatti per la loro età, ovviamente dicendo un forte no all’intellettualismo (quindi no ad una pastorale ridotta alla sola catechesi, ma sono centrali amicizia, oratorio, preghiera, vita di grazia, vera esperienza di amore fraterno, apostolato, servizio), ma no anche all’ignoranza. Esempio di Halloween su Avvenire Noi genitori & figli (ottobre 2008, pp. 24-28): a che serve proibire, inveire, contestare queste pseudo feste, se manchiamo clamorosamente sulla formazione dei figli su questi temi così importanti? ALCUNE DOMANDE Come ascolto? come vivo il silenzio? (se sono frastornato da rumori, se in me dominano le mie voci, i miei interessi, non posso ascoltare Dio e gli altri; se non ascolto Dio e gli altri, non conosco Dio e gli altri e poi non posso dire di amare chi non conosco). COME VIVO IL TEMPO? Se spreco tempo, se non ho tempo per Dio e gli altri, il problema è che non ho amore per Dio e gli altri. MI LASCIO SERVIRE DAL SIGNORE? È cosa bene diversa dal servirsi di Dio. Marta a Betania voleva servire, ma non permetteva a Lui di servirlo, aveva già il suo schema, il suo progetto, non era aperta al Suo Progetto, alla Parola, all’insegnamento del Signore. Lui è venuto per servire (cf le due mense; in Lc 24 con i discepoli di Emmaus), non per essere servito; allora è vero che lo devo imitare, ma anzitutto devo permettergli di conseguire il fine per cui è venuto. COME FACCIO A VEDERE SE AMO DIO? • • • • • In che rapporti sto con l’Eucaristia? Come vivo preghiera e gratitudine? Faccio la sua volontà? Faccio il mio dovere quotidiano? Uso bene i doni, i talenti che Lui mi ha dato? • Amo il prossimo in modo costruttivo o mi perdo in sensazioni, giudizi, commenti sterili?