9-11-2008
LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E
NELLA MISSIONE DELLA CHIESA E
DELLA FAMIGLIA
alla luce del recente Sinodo dei
Vescovi sulla Parola di Dio.
ALCUNE PREMESSE DI FONDO
Teniamo ben presente la differenza tra la
gradualità della legge (negativa) e la legge
della gradualità (positiva). Chi è ai primi
passi non si spaventi, non pretenda di fare
tutto e subito, ma … no ai compromessi!
FC 34
“I coniugi, nell'ambito della loro vita morale, sono chiamati ad un incessante cammino, sostenuti dal desiderio sincero e operoso di conoscere sempre meglio i valori
che la legge divina custodisce e promuove, e dalla volontà retta e generosa di incarnarli nelle loro scelte concrete.
Essi, tuttavia, non (ecco la critica alla
gradualità della legge) possono guardare
alla legge solo come ad un puro ideale da
raggiungere in futuro, ma debbono
considerarla come un comando di Cristo
Signore a superare con impegno le
difficoltà (ecco la legge della gradualità).
OMELIA 25-10-1980
«Perciò la cosiddetta "legge della gradualità", o cammino graduale, non può identificarsi con la "gradualità della legge", come se ci fossero vari gradi e varie forme di
precetto nella legge divina per uomini e situazioni diverse.
Tutti i coniugi, secondo il disegno divino,
sono chiamati alla santità nel matrimonio e
questa alta vocazione si realizza in quanto
la persona umana è in grado di rispondere
al comando divino con animo sereno, confidando nella grazia divina e nella propria
volontà».
BISOGNA TENER CONTO
DELL’INCONTRO DEL 20-10-2007
• su preghiera e famiglia;
• in particolare sulla lectio divina.
VANGELO TESTIMONIANZA
MARTIRIO FAMIGLIA
Opuscolo curato dal Centro saveriano di animazione missionaria: la storia di 188 martiri giapponesi nel ‘600. Al di fuori di 4 sacerdoti e 1 religioso, erano 183 laici, di cui:
• 60 donne
• 33 giovani sotto i 20 anni
• 18 bambini al di sotto dei 5 anni.
Intere famiglie subirono il martirio insieme. Vedi
pp. 73-77.
TEMA DEL SINODO
Nel mese di ottobre, nell’arco di tre settimane si è tenuta in Vaticano la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei
Vescovi, ha affrontato il tema "La Parola di
Dio nella vita e nella missione della Chiesa".
Ora mi rifaccio al discorso pronunciato dal
Santo Padre per l’Angelus del 5-10-2008.
IL SINODO: COS’È?
QUANDO È NATO?
Il sinodo è un organismo importante, istituito nel settembre del 1965 da Paolo VI.
È una particolare assemblea di Vescovi,
scelti in modo da rappresentare tutto l’episcopato e convocati per apportare al Successore di Pietro un aiuto più efficace, manifestando e consolidando al tempo stesso
la comunione ecclesiale.
CHE SIGNIFICA SINODO?
La parola greca sýnodos, composta dalla
preposizione syn, cioè "con", e da odòs,
che significa "via, strada", suggerisce
l’idea del "fare strada insieme", ed è proprio questa l’esperienza del Popolo di Dio
nella storia della salvezza.
ALCUNI NUMERI
Complessivamente sono oltre 400 le persone che, a diverso titolo, hanno partecipato al Sinodo. I padri sinodali sono 253.
51 dell’Africa, 62 dell’America, 41
dell’Asia, 90 dell’Europa e 9 dell’Oceania.
la maggior parte sono eletti, altri prendono parte ai lavori ex officio o in quanto nominati dal Papa.
NON SOLO I PADRI
• Gli esperti sono 41 (tra cui 6 donne) e
provengono da 21 Paesi; gli uditori sono
37 (di cui 19 donne) da 26 nazioni.
• Infine, ci sono i "delegati fraterni" delle
altre Chiese e Comunità ecclesiali e alcuni
invitati speciali.
UNA PAROLA SUL TITOLO
"La Parola di Dio nella vita e nella
missione della Chiesa".
Questo titolo sembra distinguere nella
Chiesa:
• la vita (ad intra: lettura della Bibbia,
liturgia, catechesi …).
• la missione (ad extra: annuncio,
evangelizzazione, iniziazione cristiana).
Per approfondire quanto esposto nella
diapositiva precedente, consiglio:
• SPICACCI V., Il Sinodo sulla Parola di Dio,
in La Civiltà Cattolica 159 (2008) 3, pp.
512-518.
IL SINODO IN ESTREMA SINTESI
• Ci sono stati prima i Lineamenta, poi l’Instrumentum laboris, quindi la celebrazione del
Sinodo nell’ottobre scorso.
• È stato rivolto il «Messaggio al popolo di Dio»
(24 ottobre).
• Il 25 ottobre i Padri sinodali hanno approvato le
55 Proposizioni finali: un documento redatto in
latino che è riservato esclusivamente al Papa
che lo utilizzerà per elaborare l’Esortazione
post-sinodale.
Ora vi propongo alcuni passi dell’intervista
di Mimmo Muolo al biblista Maggioni, pubblicata su Avvenire del 5-10-2008, p. 8 col
titolo «La Bibbia sia l’anima della vita pastorale».
I CONSIGLI DI UN BIBLISTA, DON
BRUNO MAGGIONI
“Prima di tutto raccomanderei ai parroci, ai catechisti, ai giovani e a tutti quelli che lo vogliono
di sintonizzarsi con i lavori del Sinodo. Non è
difficile seguirli, i mass media, specie quelli di
matrice cattolica, pubblicano ampi resoconti.
Poi, una volta terminata l’Assemblea, cercare di
metterne in pratica le risoluzioni, soprattutto a
partire da una realtà fondamentale: la fiducia
nella Parola di Dio, che è veramente efficace.
LA STRADA DA PERCORRERE
La Lectio divina, quando è fatta bene, è
senz’altro un bel modo di approcciarsi allo
studio e all’ascolto della Parola di Dio. Ma
non deve essere l’unico, e soprattutto non
deve diventare una sorta di cenacolo di
pochi eletti. Io credo che questo Sinodo ci
stimolerà a rimettere la Sacra Scrittura al
centro della vita delle nostre comunità.
CENTRALITÀ DELLA PAROLA
Dalla Messa (con la proclamazione e la
predicazione) alla celebrazione dei sacramenti, alla catechesi. A volte assistiamo a
una catechesi scialba, disincarnata, con
pochi riferimenti biblici. La mia esperienza
mi dice che quando alla gente, anche ai
non credenti, si propone la Parola, c’è
sempre una scoperta e una sorpresa, perché in quella Parola c’è Dio che parla
all’uomo dei problemi dell’uomo.
QUAL È IL MODO PIÙ CORRETTO DI
LEGGERE LA BIBBIA?
Nella comunità ecclesiale e con la guida di
un pastore. Bisogna infatti evitare sia le
letture fondamentaliste, sia quelle spiritualiste che non hanno nulla a che fare con la
vita delle persone”.
LITURGIA DELLE ORE
È una forma privilegiata di ascolto della
Parola di Dio. Quindi il Sinodo auspica che
i fedeli partecipino alla Liturgia delle Ore,
soprattutto alle Lodi e ai Vespri.
ALCUNI LEGAMI DI FONDO
Stretto rapporto tra Parola e conversione,
penitenza (pensiamo ai messaggi di
Lourdes e Fatima). Occorre accostarsi alla
Bibbia con atteggiamento penitenziale
(ben inteso), altrimenti è sterile. Senza il
riferimento costante alla Parola: a cosa ci
si converte, come faccio a confessarmi?
Che esame di coscienza faccio?
PAROLA / SACRAMENTO
DELLA PENITENZA
• Faccio l’esame di coscienza a partire dalla
Parola? Nello specchio vedo solo me o anzitutto
Lui? Mi esamino p. es. sulle beatitudini? Solo
quelle di Mt 5 e Lc 6, 20-26?
• La mia confessione comincia a livello liturgico
con la proclamazione della Parola?
• Se il sacramento della penitenza è in crisi a causa della perdita del senso del peccato, senza un
rapporto col Signore con al centro la Parola, come faccio a recuperare il senso del peccato?
PAROLA / MAGISTERO
• Non è esatto pensare Sacra Scrittura (o
Sacra Bibbia) = Parola di Dio.
• La Parola di Dio «è Cristo in persona»,
come ha detto il Papa nell’Angelus del 2610-2008. E non si può identificare semplicemente con la Sacra Scrittura, la Bibbia.
Il Sinodo ha poi più volte ricordato che il
cristianesimo non è una delle tre religioni
del Libro.
PAROLA SCRITTA E TRASMESSA
Nel primo intervento in Aula di un padre
sinodale, il cardinale decano ha ricordato
che la Parola di Dio non è «limitata a quella scritta, contenuta nella Bibbia, ma comprende la Parola orale, contenuta nella
Tradizione della Chiesa».
Insomma, c’è sia la Parola di Dio scritta
sia la Parola di Dio trasmessa.
PAROLA E TRADIZIONE
Come ha ricordato l’arcivescovo di Genova: «Ritorna la necessità e l’urgenza di
tenere unita la Scrittura, la Tradizione e il
Magistero». «La fedeltà alla tradizione è
la strada sicura che aiuta a non perdersi
tra le molteplici opinioni», ha detto il delegato fraterno della Chiesa ortodossa russa.
PAROLA E CHIESA
• Altrimenti, c’è il rischio del soggettivismo,
di cadere nella religione del libro, perdendo il ruolo della comunità, dei pastori, della
Tradizione, della ragione.
• Se perdo il legame Parola – Chiesa, posso smarrire entrambe!
Per approfondire il tema della rivelazione,
in particolare il rapporto tra la Parola di Dio
scritta e la Parola di Dio trasmessa, vi
segnalo LATOURELLE R., Teologia della
rivelazione, Cittadella, Assisi 1980, pp.
337-344. Sono un ottimo commento a Dei
verbum, 8-10.
LA PAROLA DI DIO NELLA VITA E NELLA
MISSIONE DELLA CHIESA E DELLA
FAMIGLIA
FC 49. “Tra i compiti fondamentali della
famiglia cristiana si pone il compito ecclesiale: essa, cioè, è posta al servizio dell’edificazione del regno di Dio nella storia
mediante la partecipazione alla vita e alla
missione della chiesa.
IL FONDAMENTO DELLA PARTECIPAZIONE
DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA MISSIONE
ECCLESIALE
Molteplici e profondi vincoli legano tra loro
la chiesa e la famiglia cristiana, e costituiscono quest’ultima come "una chiesa in
miniatura" (chiesa domestica), facendo sì
che questa, a suo modo, sia viva immagine e storica ripresentazione del mistero
stesso della chiesa.
La famiglia cristiana è inserita a tal punto
nel mistero della chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missione di salvezza propria di questa: i coniugi e i genitori cristiani, in virtù del sacramento, "hanno, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di
Dio".
RUOLO ATTIVO DEL LAICO,
DELLA FAMIGLIA
Perciò non solo "ricevono" l’amore di Cristo diventando comunità "salvata", ma sono anche chiamati a "trasmettere" ai fratelli il medesimo amore di Cristo, diventando così comunità "salvante". In tal modo,
mentre è frutto e segno della fecondità soprannaturale della chiesa, la famiglia cristiana è resa simbolo, testimonianza, partecipazione della maternità della chiesa.
FC 50
Se la famiglia cristiana è comunità, i cui
vincoli sono rinnovati da Cristo mediante
la fede e i sacramenti, la sua partecipazione alla missione della chiesa deve avvenire secondo una modalità comunitaria:
insieme, dunque, i coniugi in quanto coppia, i genitori e i figli in quanto famiglia,
devono vivere il loro servizio alla chiesa e
al mondo.
IL CONTENUTO DELLA PARTECIPAZIONE
DELLA FAMIGLIA CRISTIANA ALLA
MISSIONE ECCLESIALE
Tale contenuto va visto nel triplice e
unitario riferimento a Gesù Cristo profeta,
sacerdote e re, presentando perciò la
famiglia cristiana come 1) comunità
credente ed evangelizzante, 2) comunità
in dialogo con Dio, 3) comunità al servizio
dell’uomo.
FC 51 PRIMA E DURANTE LA
CELEBRAZIONE
Il momento fondamentale della fede degli
sposi è dato dalla celebrazione del
sacramento del matrimonio, che nella sua
profonda natura è la proclamazione, nella
chiesa, della buona novella sull’amore
coniugale: esso è parola di Dio che "rivela"
e "compie" il progetto sapiente e amoroso
che Dio ha sugli sposi, introdotti nella
misteriosa e reale partecipazione
all’amore stesso di Dio per l’umanità.
CHIAMATI AL E NEL
MATRIMONIO
Questa professione di fede richiede di essere prolungata nel corso della vita vissuta
degli sposi e della famiglia: Dio infatti, che
ha chiamato gli sposi "al" matrimonio, continua a chiamarli "nel" matrimonio.
FORMAZIONE PERMANENTE
COL VANGELO
Come la grande chiesa, così anche la
piccola chiesa domestica ha bisogno di
essere continuamente e intensamente
evangelizzata: da qui il suo dovere di
educazione permanente nella fede.
FC 52 cita PAOLO VI
"La famiglia, come la chiesa, deve essere
uno spazio in cui il vangelo è trasmesso e
da cui il vangelo si irradia. Dunque
nell’intimo di una famiglia cosciente di
questa missione tutti i componenti
evangelizzano e sono evangelizzati.
LA FUTURA EVANGELIZZAZIONE
DIPENDE IN GRAN PARTE DALLA CHIESA
DOMESTICA
I genitori non soltanto comunicano ai figli il
vangelo, ma possono ricevere da loro lo
stesso vangelo profondamente vissuto. E
una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e dell’ambiente
nel quale è inserita“ (Evangelii Nuntiandi,
71, citata da FC 52).
FC 53
FATTI PRIMA DELLE PAROLE
Il ministero di evangelizzazione dei genitori cristiani è originale e insostituibile: assume le connotazioni tipiche della vita familiare, intessuta come dovrebbe essere
d’amore, di semplicità, di concretezza e di
testimonianza quotidiana. La famiglia deve
formare i figli alla vita, in modo che ciascuno adempia in pienezza il suo compito secondo la vocazione ricevuta da Dio.
NELLE VARIE ETÀ
Il ministero di evangelizzazione e di catechesi dei genitori deve accompagnare la
vita dei figli anche negli anni della loro
adolescenza e giovinezza, quando questi,
come spesso avviene, contestano o addirittura rifiutano la fede cristiana ricevuta
nei primi anni della loro vita.
FORTEZZA NELLA SOFFERENZA
Come nella chiesa l’opera di evangelizzazione non va mai disgiunta dalla sofferenza dell’apostolo, così nella famiglia cristiana i genitori devono affrontare con coraggio e con grande serenità d’animo le
difficoltà, che il loro ministero di evangelizzazione alcune volte incontra negli stessi figli.
FAMIGLIA MISSIONARIA
Ciò avviene quando qualche componente
di essa non ha la fede o non la pratica con
coerenza. In tale caso i congiunti devono
offrirgli una testimonianza vissuta della
loro fede, che lo stimoli e lo sostenga nel
cammino verso la piena adesione a Cristo
salvatore.
LA FAMIGLIA VERSO
LE FAMIGLIE
Animata dallo spirito missionario già al proprio
interno, la chiesa domestica è chiamata ad
essere un segno luminoso della presenza di
Cristo e del suo amore anche per i "lontani", per
le famiglie che non credono ancora e per le
stesse famiglie cristiane che non vivono più in
coerenza con la fede ricevuta: è chiamata "col
suo esempio e con la sua testimonianza" a
illuminare "quelli che cercano la verità".
Ora passiamo a scorrere velocemente i
passi del Nuovo Testamento collegati col
tema del matrimonio: la famiglia, per
vivere ed annunciare la Parola sulla
famiglia, deve anzitutto conoscere e
meditare tali passi.
Per approfondire tali passi biblici,
consiglio:
1. OGNIBENI B., Il matrimonio alla luce del
Nuovo Testamento, Lateran university
Press, Roma 2007.
2. ROTA SCALABRINI P. – ZATTONI M. GILLINI G., Il Lezionario del Matrimonio,
Queriniana, Brescia 2004.
LA PAROLA SULLA FAMIGLIA:
PASSI DEL N. T. SU MATRIMONIO
E FAMIGLIA
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Mt 5, 27-28 (sguardo); 19, 3-12 (ripudio);
Mt 22, 23-33 (lo stato di vita dei risorti)
Mc 2, 18-20 (invitati a nozze)
Mt 22, 2-14 (banchetto di nozze e rifiuti
vari); par. Lc 14, 16-24.
• Mt 25, 1-13 (10 vergini alle nozze)
• Gv 2, 1-11 (nozze di Cana)
• Gv 4, 7-26 (Gesù e la samaritana)
• Gv 8, 1-11 (Gesù e l’adultera)
• 1 Ts 4, 3-8 (hagiasmòs contro porneia)
• 1 Cor 5, 1-8(contro porneia; togliere il
lievito)
• 1 Cor 6, 12-20 (relazione tra il corpo e il
Signore)
• 1 Cor 7, 1-16 (per chi è già sposato)
• 1 Cor 7, 25-40 (per chi non è sposato)
• 1 Cor 11, 2-16 (posizione subordinata
della donna).
• 2 Cor 11, 1-4
• Rom 7, 1-6
• Col 3, 18- 4, 1
• Ef 5, 21-33
• 1 Tm 2, 8-15
• 1 Tm 5, 3-16
1 Pt 3, 1-7
1-4 “Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai
vostri mariti perché, anche se alcuni si rifiutano
di credere alla parola, vengano dalla condotta
delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati
considerando la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore - capelli intrecciati, collane d'oro, sfoggio di
vestiti -; cercate piuttosto di adornare l'interno
del vostro cuore con un'anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso
davanti a Dio”.
Ap 14, 1-5 “Questi non si sono contaminati
con donne, sono infatti vergini e seguono
l'Agnello dovunque va. Essi sono stati
redenti tra gli uomini come primizie per Dio
e per l'Agnello”.
• Ap 19, 9 “Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati
gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!».
• Ap 21, 1-2 “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova
terra, perché il cielo e la terra di prima erano
scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la
città santa, la nuova Gerusalemme, scendere
dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna
per il suo sposo”.
• Ap 22,17 Lo Spirito e la sposa dicono:
«Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi
ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita.
• Ap 22,20 Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù.
RIFLESSIONE ORGANICA
• La famiglia prega, studia, vive, testimonia,
evangelizza.
• Occorre passare dall’insegnamento biblico
spesso legato a circostanze ed esperienze
concrete e quindi, non molto organico, ad
una trattazione più sistematica.
QUESTIONE DI METODO
• Studiare e pregare in modo sistematico i
vari libri della Bibbia (ovviamente sia nello
studio sia nella lectio personale, comunitaria).
• Considerare i vari temi a livello di teologia
biblica, in modo che vediamo concretamente se pensiamo ed agiamo davvero
secondo Dio o secondo il mondo.
AMORE E FAMIGLIA,
MA NON SOLO
• La famiglia annunzi non solo la Parola
sulla famiglia, ma evangelizzi a 360° su
temi come:
• l’uomo, la sua beatitudine, realizzazione,
felicità, la verità, il rapporto uomo – donna,
il corpo, la vita, la morte, l’amicizia, l’amore, la vocazione, la sofferenza, la solitudine, la ricchezza, la povertà, la luce, la libertà, la coscienza …
ALTRI TEMI
• … il demonio, il peccato, la conversione il perdono, la riconciliazione (cf 2 Cor 5, 19-20), il
cuore, l’umiltà, la speranza, la fortezza, la pazienza, il silenzio, il timore, il tempo, la pace, il
lavoro, l’ecologia.
• In che misura sono nell’ottica del secondo me o
secondo l’Espresso o secondo Repubblica, o
secondo il tg …? Questo non significa rinunciare
all’ascolto ed al dialogo.
MEZZI CONCRETI
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Dizionari di teologia biblica
Indici alla fine delle bibbie
Le note nelle bibbie
Ricerca di una parola grazie alla bibbia al
computer.
PAROLA / CULTURA
Is 55,7-9
“L'empio abbandoni la sua via e l'uomo
iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che
avrà misericordia di lui e al nostro Dio che
largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie
non sono le mie vie - oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le
mie vie sovrastano le vostre vie, i miei
pensieri sovrastano i vostri pensieri”.
Mt 16,23
Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’
dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo,
perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Gv 17, 14-17
“Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li
ha odiati perché essi non sono del mondo,
come io non sono del mondo. Non chiedo
che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
Gv 17, 18-20
Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io
consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. Non prego
solo per questi, ma anche per quelli che
per la loro parola crederanno in me”.
LEGAME AMORE - BIBBIA
“L’uomo non può vivere senza amore. Egli
rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se
non gli viene rivelato l’amore, se non lo
sperimenta e non lo fa proprio, se non vi
partecipa vivamente” (RH 10).
Cosa la Bibbia ci dice dell’amore? Così la
Bibbia ci insegna ad amare in famiglia.
Gal 4, 6-7
• “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha
mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio
che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più
schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede
per volontà di Dio”.
• Legame Spirito Santo, Amore e preghiera: tali
legami sono di importanza decisiva. Dio ci ama
come Padre, io mi sento amato come un figlio,
devo amare con la fiducia, la gratitudine, la
fedeltà di un figlio. Tutto ciò è opera dello Spirito,
che ispira, guida la mia preghiera.
BENEDETTO XVI, Meditazione,
6-10-2008, su Sal 118,94
• Tuus sum ego: salvum me fac».
(Io sono tuo: salvami).
• La parola di Dio è come una scala sulla
quale possiamo salire e, con Cristo, anche
scendere nella profondità del suo amore.
È una scala per arrivare alla Parola nelle
parole.
«Io sono tuo». La parola ha un volto, è
persona, Cristo. Prima che noi possiamo
dire «Io sono tuo», Egli ci ha già detto «Io
sono tuo».
La Lettera agli Ebrei, citando il Salmo 39,
dice: «Un corpo invece mi hai preparato...
Allora ho detto: Ecco, io vengo». Il Signore
si è fatto preparare un corpo per venire.
Con la sua incarnazione ha detto: io sono
tuo.
E nel Battesimo ha detto a me: io sono
tuo. Nella sacra Eucaristia lo dice sempre
di nuovo: io sono tuo, perché noi possiamo rispondere: Signore, io sono tuo. Nel
cammino della Parola, entrando nel mistero della sua incarnazione, del suo essere con noi, vogliamo appropriarci del
suo essere, vogliamo espropriarci della
nostra esistenza, dandoci a Lui che si è
dato a noi.
«Io sono tuo». Preghiamo il Signore di
poter imparare con tutta la nostra esistenza a dire questa parola. Così saremo nel
cuore della Parola. Così saremo salvi.
Le prossime riflessioni sull’amore sono
tratte da RONCHI ERMES, Il cristiano
ama al modo di Gesù, in Avvenire, 23-102008, p. 25.
AMORE E TOTALITÀ
Mt 22, 36-37
«Maestro, nella Legge, qual è il grande
comandamento? ». Gli rispose: «'Amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima e con tutta la tua mente'.
Ama Dio con tutto il cuore. Eppure, resta
ancora del cuore per amare il marito, la
moglie, il figlio, l’amico, il prossimo e perfino il nemico. Dio non ruba il cuore, lo
moltiplica. Non è sottrazione ma addizione
d’amore.
ANALOGIA: CON DIO AMORE
SPONSALE; LUCE RECIPROCA
L’amore per Dio dev’essere caratterizzato
dalla totalità. Totalità significa esclusività:
sono i tratti dell’amore coniugale; uno solo
a cui dare tutto esclusivamente. Ovviamente i coniugi poi amano anche altri, ma
mai come si amano fra loro. Così io amo
Dio in modo totale, questo poi non significa che non amo gli altri, ma mai come
amo Dio.
LA NOVITÀ DEL CRISTIANESIMO …
• … non è l’amore, bensì l’amore come
quello di Cristo.
• Quando lava i piedi ai discepoli, quando
piange per l’amico morto, quando esulta
per il nardo profumato di Maria, quando si
rivolge al traditore chiamandolo amico, e
prega per chi lo uccide, e neppure il suo
sangue tiene per sé …
NON QUANTO, MA COME:
LO STILE
… e ricomincia dai più perduti, e intende cancellare il concetto stesso di nemico. Amatevi come
io vi ho amato. Non quanto, ma come; non la
quantità ma lo stile. O rischiamo di esserne
schiacciati. Impossibile amare quanto Lui, ma
possibile seguirne le orme, coglierne il sapore, il
lievito, il sale e immetterlo nei giorni: come ho
fatto io, così anche voi.
AL FUTURO
• Amerai il Signore tuo Dio
• Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Perché amare è azione mai conclusa, perché durerà quanto durerà il tempo. Perché
è un progetto, anzi l’unico. E dentro c’è la
pazienza di Dio. Un futuro che traccia
strade e indica una speranza possibile.
AMARE È VIVERE
Amare: non un obbligo, ma una necessità per
vivere, come respirare. Amare, voce del verbo
vivere, voce del verbo morire Cosa devo fare
domani, Signore, per essere vivo? Tu amerai.
Cosa farò l’anno che verrà, e poi dopo, per il mio
futuro? Tu amerai. E l’umanità, il suo destino, la
sua Storia? Solo questo: l’uomo amerà. Amare
vuol dire non morire. Va’ e anche tu fa’ lo stesso.
E troverai la vita.
NON BASTANO:
• I sentimenti, occorrono i fatti.
• Le opere: 1 Cor 13, posso dare tutti i miei beni,
dare il mio corpo per essere bruciato ma se
manca l’amore, è tutto inutile.
• La legge: occorre la pienezza dell’amore,
occorre la Grazia
Se l’amore è solo sentimenti, solo spontaneità, è
ovvio che non collego amore e Spirito Santo, né
collego amore e preghiera.
RAPPORTO SOFFERENZA
AMORE
• Se non so soffrire, non è vero che amo.
• Se non amo, e soprattutto se non mi
sento amato da Lui, la sofferenza mi
schiaccia.
CONSIGLI FINALI
• Conoscere meglio la s. Messa, le sue varie parti, come rispondere, i vari gesti.
• Il triplice segno di croce quando viene
proclamato il vangelo.
• Prima di proclamare il Vangelo il sacerdote dice sotto voce: “Purifica il mio cuore e
le mie labbra, Dio onnipotente, perché
possa annunziare degnamente il tuo vangelo”.
• L’importanza, ma anche il limite dell’omelia.
• È molto importante che i coniugi preghino
la Parola, anche con i figli e frequentino
gruppo famiglia incentrato sulla Parola.
PER IL RAPPORTO CON I FIGLI
La più grande catastrofe sarebbe che una
coppia viene ai nostri incontri, lavora nella
pastorale familiare diocesana e un giorno
un figlio spari loro la seguente frase: cari
papà e mamma vi ringrazio per la testimonianza di grande generosità che mi avete
dato in questi anni. Avete tempo per tutti,
tranne che per me.
EVITARE DUE RISCHI OPPOSTI
Per i figli (adolescenti, giovani …) gruppi
adatti per la loro età, ovviamente dicendo
un forte no all’intellettualismo (quindi no ad
una pastorale ridotta alla sola catechesi,
ma sono centrali amicizia, oratorio, preghiera, vita di grazia, vera esperienza di
amore fraterno, apostolato, servizio), ma
no anche all’ignoranza.
Esempio di Halloween su Avvenire Noi
genitori & figli (ottobre 2008, pp. 24-28): a
che serve proibire, inveire, contestare
queste pseudo feste, se manchiamo
clamorosamente sulla formazione dei figli
su questi temi così importanti?
ALCUNE DOMANDE
Come ascolto? come vivo il silenzio? (se
sono frastornato da rumori, se in me
dominano le mie voci, i miei interessi, non
posso ascoltare Dio e gli altri; se non
ascolto Dio e gli altri, non conosco Dio e
gli altri e poi non posso dire di amare chi
non conosco).
COME VIVO IL TEMPO?
Se spreco tempo, se non ho tempo per
Dio e gli altri, il problema è che non ho
amore per Dio e gli altri.
MI LASCIO SERVIRE DAL
SIGNORE?
È cosa bene diversa dal servirsi di Dio.
Marta a Betania voleva servire, ma non
permetteva a Lui di servirlo, aveva già il
suo schema, il suo progetto, non era aperta al Suo Progetto, alla Parola, all’insegnamento del Signore.
Lui è venuto per servire (cf le due mense;
in Lc 24 con i discepoli di Emmaus), non
per essere servito; allora è vero che lo devo imitare, ma anzitutto devo permettergli
di conseguire il fine per cui è venuto.
COME FACCIO A VEDERE SE
AMO DIO?
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In che rapporti sto con l’Eucaristia?
Come vivo preghiera e gratitudine?
Faccio la sua volontà?
Faccio il mio dovere quotidiano?
Uso bene i doni, i talenti che Lui mi ha
dato?
• Amo il prossimo in modo costruttivo o mi
perdo in sensazioni, giudizi, commenti
sterili?
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Relazione - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù