Anno II - Numero 70 - Sabato 23 marzo 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 LA VICENDA DEI MARO' R I D I C O LI ZZA LA N O S T R A NA ZI O N E DAVA N T I A T UT TO I L M O N D O SBATTETE GLI INDIANI FUORI DALL’ITALIA FINISCA LA COMMEDIA DELL’ACCOGLIENZA Indignazione generale nel Paese: Monti si dimetta da senatore a vita di Francesco Storace e fossimo contagiati dall’amor di satira, sarebbe da chiedere se stiamo su Terzi a parte. Ma ci muove l’onor di Patria e la vicenda, triste, vergognosa, intollerabile che riguarda due soldati italiani mina quel poco di dignità nazionale che ancora pensavamo fosse possibile. E invece no. Nel pantano diplomatico in cui siamo immersi per il governo che finalmente se ne va contano solo i conti, e nulla le storie, le persone, la comunità. I nostri due marò stanno di nuovo da prigionieri in India, a causa della pochezza dell’ineffabile ministro degli esteri e dell’ignavia del presidente del Consiglio. Mario Monti dovrebbe sparire dall’Italia per incompetenza e vergogna, altro che aspirare al Quirinale! Dopo la figuraccia col mondo per i marò che tornano in India, si dovrebbe dimettere da senatore a vita per aver disonorato la Patria. Latorre e Girone hanno avuto la prova evidente che più che i giudici dell’Alta Corte di Nuova Dehli debbano aver timore della viltà del governo del loro paese, in una storia che è davvero ingarbugliata e resa ancora più intricata da questi S Lo striscione affisso dai militanti de La Destra su una cancellata della Farnesina tecnici sempre più insopportabili. L’Italia tutta è indignata e lo si vede dai commenti sulla rete, dallo smarrimento generale. Ma come, ci si chiede, eravamo tutti rassicurati dal loro ritorno in Patria, l’esecutivo sembrava finalmente aver mostrato l’esistenza di una spina dorsale, e adesso l’incantesimo finisce così? Sembra davvero una meschina presa in giro. Ma non è più il tempo di sfottere i cittadini. Certo, ci sarà sempre una sinistra felice se due soldati finiscono in gattabuia dall’altra parte del mondo, in un Paese che sceglie Beppe Grillo perché non si hanno più valori da custodire. Ma noi no, noi non ci stiamo a stare zitti e urliamo tutta la nostra rabbia per l’improvviso ritorno in detenzione, sia pure nelle condizioni note, dei marò. Ce li devono restituire, qualcuno li vada a riprendere, ma riportateli in Patria. Altrimenti, occhio per occhio: via gli indiani dal nostro Paese. Non siamo lo zimbello del mondo. Se il diritto internazionale viene sfacciatamente stracciato nonostante imponga regole precise sull’esercizio della giurisdizione, non vedo perché noi si debba ri- spettare chi trova ospitalità in casa nostra. Se non vale la legge internazionale per gli italiani accusati di aver commesso reati, non si capisce perché l’Italia non possa reagire. Se pensiamo di subire un’ingiustizia, non ha alcun senso la pretesa di rivendicare diritti in casa nostra. Ma il governo, le istituzioni, vivono come noi questa ingiustizia come tale? Il Colle rompe gli indugi: c’è il mandato esplorativo al leader del Pd ma solo per cercare “un sostegno parlamentare certo” Bersani, un incarico a... perdere tempo MAFIA “Giorgio Napolitano deponga al processo per Borsellino” l processo quater per la strage di via D’Amelio, nella quale perirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, potrebbe vedere chiamato a deporre il Capo dello Stato. Il colpo di scena si è avuto ieri a Caltanissetta, all’apertura del procedimento, nell’aula della Corte d’Assiste di Caltanissetta. La richiesta è stata avanzata dall’avvocato Fabio Repeci, legale di Salvatore Borsellino, fratello del giudice. Ma la Corte ha escluso che possano essere argomento della testimonianza le “confidenze” di Mancino a Napolitano. Federico Colosimo a pag. 2 I di Giuseppe Sarra tabilità, affidabilità e responsabilità: questi i requisiti indicati dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al momento di incaricare Pierluigi Bersani di esplorare in Parlamento la formazione del nuovo governo. “Mission impossible” per il capo della coalizione di centrosinistra che sembrerebbe ingessato su "antiche e profonde divisioni": quelle che lo stesso inquilino del Colle ha indicato ieri come ostacoli ad un governo di larghe intese che pure, lo ha detto pressoché chiaramente, avrebbe preferito. Il Presidente della Repubblica auspica che l'Italia avrà ''un governo operante nella pienezza dei suoi poteri'' per ''assicurare vitalità e fecondità del nuovo Parlamento". Nel suo intervento, Napolitano ha voluto precisare come durante le consultazioni "da parte del centrodestra è emersa l'esigenza di S Matematica della crisi un governo di vasta unione", una "grande coalizione" ma "le difficoltà a procedere in questo senso" sono state "rilevanti". Inoltre, il Capo dello Stato ha ribadito che per affrontare e risolvere la fase delicata per il Paese c’è bisogno di un ''forte spirito di coesione nazionale al di là della normale dialettica politica". Tutto ciò che Bersani non è in grado di garantire. C’è piazza e piazza Fantasmi del passato Diventano poveri Il Pdl con Berlusconi, 615 italiani al giorno i 5 Stelle coi no Tav Paolo Signorelli pag. 2 Giuseppe Sarra Dopo un’attenta analisi economica e politica in cui versa la nazione, Napolitano ha infatti evidenziato come il mandato esplorativo è stato affidato al capo della coalizione di centrosinistra perché è ''obiettivamente nelle condizioni più favorevoli per cercare una seppur difficile soluzione'' alla formazione del governo, avviando ''contatti con tutte le forze politiche in Parlamento''. Ma ha precisato: "Bersani dovrà rispondere appena possibile". Dall’animo freddo e teso, l’aspirante premier si è presentato alla stampa. Ringraziando il Presidente della Repubblica per il mandato conferitogli, con lo sguardo gelido, ha spiegato che cercherà di ''corrispondere l'incarico nel solco delle parole di Napolitano'' avviando ''una legislatura che abbia un governo in condizioni di generare il cambiamento necessario''. pag. 3 Sorprese in cucina Mostro di Firenze: via E’ Pasqua, la dieta a un altro processo mettila da parte Barbara Fruch pag. 9 Francesca Ceccarelli pag. 12 SCENARI Maschera e volto del “modello-Sicilia” pesso invocato all’indomani delle elezioni come un solco da seguire, rendendo possibile il “governo di minoranza” del Pd se non direttamente un accordo de facto con il Movimento 5 Stelle, il “modello-Sicilia” è divenuto il mantra da recitare ad ogni piè sospinto dai seguaci di certe parrocchie politiche. Però, a ben vedere, dietro la facciata del provvedimento più sbandierato della giunta Crocetta, ormai al governo della Regione da quattro mesi, non c’è alcuna “rivoluzione culturale”. L’abolizione delle province è infatti una mera operazione di facciata. Anzi peggio… Ruggiero Razza a pag. 10 S Attualità 2 Sabato 23 marzo 2013 La nostra crisi non conosce fine: 615 poveri al giorno Secondo Confcommercio la situazione è destinata a degenerare ancora nel corso degli anni di Paolo Signorelli l quadro economico del nostro Paese è molto preoccupante. Non conosce fine la crisi che continua a gravare sull’Italia. Anzi la situazione, secondo un rapporto stimato dalla Confcommercio sull’economia e sul lavoro, il disagio sociale è praticamente raddoppiato e la povertà è destinata ad aumentare . Dal 2007 ad oggi, infatti, è calato il benessere e sono peggiorate le condizioni di vita dei cittadini. Con il Misery index Confcommercio (Mic), un nuovo indicatore mensile per misurare la qualità di vita delle persone, sono evidenti i peggioramenti persistenti e cospicui che riducono il benessere dei cittadini italiani. Più che qualità, un vero e proprio disagio sociale. “ Il Mic, spiega l'ufficio studi, "ha raggiunto il massimo alla fine dell'anno scorso. Il tasso di disoccupazione nel mese di gennaio 2012 ha raggiunto l'11,7%, pari a 3 milioni di persone. Gli scoraggiati, misurati in una metrica conservativa, sono ormai 680mila: erano 380mila all'inizio del 2008". Dati I allarmanti davvero. Inoltre, sempre secondo Confcommercio "i cassintegrati equivalenti, ovvero anche quei soggetti che non lavorano neppure un'ora al giorno, sono stabilmente sopra le 200mila unità. In sintesi: la crisi che sta colpendo l'Italia ha prodotto, in cinque anni, circa 615 nuovi poveri al giorno, per un totale di 1,12 milioni di poveri assoluti! “Un po' di beneficio – spiega ancora il rapporto della Confcommercio - viene dal versante dell'inflazione, in ritirata da qualche mese e comunque esclusivamente determinata dalla fiscalità e dai prezzi delle materie prime importate, soprattutto quelle energetiche. Ma sembra soltanto una magra consolazione. La situazione è deprimente e destinata a crescere ancora. “E di molto”, assicurano gli esperti. Alla luce di questi dati allarmanti, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha lanciato un appello alla politica, esortandola a "superare ogni divisione, e assumere la responsabilità di dare al paese un governo in grado di rispondere all'emergenza economica e di preservare la coesione Napolitano chiamato a deporre al nuovo processo Borsellino S sociale". Secondo Sangalli, per combattere la recessione "occorre, anzitutto, la più determinata iniziativa politica a livello europeo, affinchè si possano mettere in campo scelte di ampio respiro per dare impulso alla crescita, all'occupazione, agli investimenti pubblici produttivi". In Italia, in particolare, significa "rivedere le maglie troppo strette del patto di stabilità interno e mettere a frutto, in particolare nel Mezzogiorno, le risorse comunita- rie". Qualche spiraglio di luce c’è. A partire da una possibile intesa che consenta di procedere al tempestivo pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese. “ Le stime più' prudenti, ha concluso Sangalli, indicano "una cifra di oltre 70 miliardi di euro. Un'iniezione di liquidità imprescindibile e assolutamente vitale in una fase di persistente restrizione creditizia". La speranza è l’ultima a morire. i è aperto nell’aula della Corte d’Assise di Caltanissetta il processo quater per la strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Ed è iniziato con un colpo di scena. Fabio Repeci, legale di Salvatore Borsellino, il fratello del giudice ucciso dalla mafia nel 1992, ha chiesto la citazione come testimone al nuovo processo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, all’epoca del barbaro eccidio era presidente della Camera e, proprio per il suo ruolo, secondo il legale, “un osservatore privilegiato di quanto avveniva nei palazzi del potere”. La Corte ha però escluso che la testimonianza possa incentrarsi sulle “confidenze” che Mancino avrebbe fatto al Capo dello Stato nel corso di alcune telefonate intercettate dalla Procura di Palermo durante l’indagine sulla trattativa Stato-mafia. I giudici hanno ritenuto “manifestamente irrilevante” l’eventuale testimonianza sul punto, sottolineando, inoltre, che un’eventuale ammissione avrebbe potuto pregiudicare la riservatezza delle conversazioni del presidente della Repubblica. Napolitano verrà dunque sentito sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, sulla sostituzione ala guida del ministero dell’Interno, nel ‘92, di Vincenzo Scotti con Nicola Mancino e sulle difficoltà che incontrò in Parlamento la conversione del decreto legge sul carcere duro. Il nuovo processo – Sul banco degli imputati i boss Vittorio Tutino, Salvatore Madonia e i tre falsi pentiti Calogero Pulci, Francesco Andriotta e Vincenzo Scarantino, autori del depistaggio costato l’ergastolo a sette innocenti. Parti civili - Si sono costituiti parti civili i familiari delle vittime, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri dell'Interno e della Giustizia, la Regione siciliana, il Comune di Palermo, il centro Pio La Torre, Gaetano Murana e Gaetano Scotto, due dei sette condannati ingiustamente per la strage per i quali è stata chiesta la revisione del processo. Federico Colosimo LA FEDERCONSUMATORI: “UNA AZIONE PER FAR SÌ CHE GLI AZIONISTI POSSANO RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DEI DANNI SUBITI” Caso Mps: esposto alla Consob a Federconsumatori ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma al fine di verificare se nell’attività ispettiva e di controllo della Consob sul Monte dei Paschi di Siena vi siano state omissioni. “Considerato che dai fatti emerge un gravissimo indebitamento, palesemente nascosto al mercato, con conseguenze dannose per i piccoli azionisti si legge nella nota - la Federconsumatori ha deciso di agire, L in primis avverso la Consob. Se la vigilanza, oltre un anno e mezzo fa, avesse fatto il proprio dovere ispettivo e di controllo, sarebbe stata possibile una più oggettiva valutazione da parte degli azionisti/investitori. In assenza di queste informazioni e accertamenti sono stati causati evidenti danni. Per questo motivo, al giudizio risarcitorio, potranno partecipare tutti coloro che hanno acquistato azioni Monte dei Paschi di Siena dall’agosto del 2011 al dicembre 2012, periodo al quale si riferi- scono le operazioni e la mancata vigilanza della Consob. Gli azionisti/risparmiatori che hanno effettuato acquisti nel suddetto periodo possono rivolgersi agli sportelli dell’associazione presenti su tutto il territorio per sottoporre il loro problema ed avere la prima assistenza necessaria. I singoli casi saranno sottoposti ad un pool di legali e di esperti costituito dalla Federconsumatori Nazionale, che valuterà le posizioni di ogni singolo risparmiatore a partire dalle modalità e dai tempi in cui è stato fatto l’investimento”. Intanto, emergono nuovi sviluppi circa le dichiarazioni di Fabrizio Viola - amministratore delegato di Mps - ascoltato in Procura come persona informata sui fatti, in relazione al suicidio di David Rossi. Viola avrebbe confermato che David Rossi godeva della fiducia dei vertici della banca tanto che, nel febbraio scorso, era stato chiamato a far parte di un “comitato ristretto dei manager” dell’istituto senese. Per concludere, sa- rebbero state giudicate - dai magistrati - di particolare interesse alcune mail presenti nel computer di Rossi sequestrato insieme a cellulari, schede telefoniche ed altro materiale cartaceo come le agende e i bloc- chi notes. Pare che i pm siano intenzionati a fare altre convocazioni di nuovi testimoni per fare piena luce sulla vicenda. A breve, infatti, potrebbero esserci nuove audizioni in Procura. Bernald Shehaj LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DOPO 25 ANNI DI ONORATO SERVIZIO ALLO STATO “Ora mi sento a disagio nel dire: sono un italiano” gregio Presidente della Repubblica, Signori del Governo, 25 anni di onorato servizio di cui 24 di volo operativo. Ho messo la mia vita a disposizione di uno Stato in cui credevo. Sono stato sempre convinto di avere una bandiera per cui lottare, la stessa, uguale, dal Presidente della Repubblica all'ultimo dei cittadini italiani: io. Dopo quello che è successo, è la prima volta che mi sento a disagio nel dire: sono italiano. Militari alleati, solo per "divertimento" ci abbattono in casa una funivia, ammazzano volontariamente 20 persone e nessuno dei nostri politici è stato in condizione di chiedere spiegazioni, nessun parente di quelle vittime ha avuto voce per gri- E dare la propria rabbia per avuto negata anche la legittima voglia di giustizia, i nostri politici, 15 anni fa non furono capaci di dare dignità a nostri concittadini uccisi per "divertimento". A distanza di 15 anni la cosa si ripete in senso contrario, con l'unica differenze che i nostri Marò non hanno commesso alcun reato (tantomeno per divertirsi in servizio; loro lavorano). E' sconcertante leggere le perizie e rendersi conto che è impossibile per i nostri soldati colpire una barca da un'altezza di 20 metri dal basso verso l'alto con un'arma che neanche hanno in dotazione. Vergogna! Signor Presidente della Repubblica, Signor Comandante delle Forze Armate Italiane, è davvero pos- sibile tutto questo per un Paese civile? E' davvero possibile che 2 soldati che vanno a guadagnarsi il pane a migliaia di miglia di distanza devono "pagare" il conto per mazzette non corrisposte o per acquisti non portati a buon fine? Perchè non dice agli italiani che avete già risarcito le famiglie delle vittime (pur sapendo che non siamo stati noi a privarli dei propri cari)? E' umiliante quello che avete fatto, avete gettato fango su un intero popolo. Io, Signor Presidente, Signori del Governo, oggi mi vergogno di voi! Non continuate a fare a scarica barili, non serve tutelare il vostro nome, avete già mortificato il vostro popolo. Non provate a ridarvi dignità, quella già l'avete persa da tem- po, sin da quel giorno in cui avete acconsentito alla nave di attraccare in un porto indiano, sin dal giorno in cui avete rinunciato ad inviare l'Ambasciatore a bordo e dichiarare la nave Territorio Italiano e rendere onore ai trattati internazionali. Ma d'altronde cosa potevamo aspettarci da Voi? avete massacrato centinaia di soldati inviandoli in territori contaminati e nascondendo la verità ed ora potevamo mai pretendere un rigurgido di dignità da Voi? Vorrei davvero dirvi quel che penso di voi ma non posso farlo altrimenti mi porrei alla Vostra bassezza d'animo ed io, non posso, sono un ex militare, sono un'italiano, uno che da voi non si sente più rappresentato. Domenico Leggiero 3 Sabato 23 marzo 2013 Attualità GIORNATA DI CORTEI E MANIFESTAZIONI MA DAI CONNOTATI DIAMETRALMENTE OPPOSTI I parlamentari a 5 stelle assieme ai violenti no Tav oncluso il primo rodaggio tra i privilegi della casta, i parlamentari del M5S tornano in piazza. Motivo? Lotta serrata alla Tav in Val di Susa. "I parlamentari 5 Stelle - si legge in una nota diffusa - eserciteranno i loro poteri di ispezione sui cantieri e sull'opera come previsto dalla legge". Due settimane fa – in occasione della “Festa della Donna” - alcuni attivisti del movimento “No-Tav” presero a sassate la struttura del cantiere. Immediato l’intervento della Polizia che riuscì ad identificare anche i venticinque contestatori. C "La visita al cantiere della Maddalena di Chiomonte – ha spiegato il senatore Scibona - rientra nelle normali attività ispettive legate alla specifica funzione di controllo che deriva dalla carica elettiva dei parlamentari". Duro l’attacco del neo senatore: ''Se le forze dell'ordine ivi impiegate hanno sempre agito secondo la legge non devono avere alcun timore delle ispezioni parlamentari'". A prendere le difese dei “NoTav” anche il capogruppo in Lombardia del M5S Carcano: "Da anni il movimento viene criminalizzato da molti organi di informazione nel tentativo di soffocare le legittime e democratiche richieste dei cittadini della Val di Susa. Auspichiamo – ha ribadito l’esponente regionale del movimento - un sereno dialogo fra istituzioni, forze di polizia e manifestanti che chiedono che la volontà dei cittadini della valle venga rispettata e tutelata fermando il Tav". Al sit-in di protesta di questa mattina ci sarà anche una delegazione di Sinistra Ecologia e Libertà. A darne notizia l’esponente del partito Giorgio Ariaudo. Desta perplessità e stupore che il M5S, terza forza politica parlamentare, e Sel, secondo partito della coalizione di centrosinistra, cui esprime la Presidenza della Camera dei Deputati, sostengano le tesi di un movimento che ha avuto comportamenti agli antipodi dalla legge. Giuseppe Sarra Il Pdl in piazza a Roma contro l’oppressione giudiziaria oma, ore 15. Secondo le previsioni, Piazza del Popolo sarà gremita da centinaia di migliaia di militanti e simpatizzanti del Popolo della Libertà. Una mobilitazione per dire “No” alla “oppressione giudiziaria” - nei confronti del presidente Silvio Berlusconi - “burocratica” e “fiscale”. Clima da campagna elettorale. Arroventato dalle parole del Cavaliere: “Parte della magistratura ha formato una specie di associazione a delinquere che usa il potere giudiziario a fini politici”. Uno scontro a suon di dichiarazioni. Per Berlusconi "la magistratura ha un disegno per farmi fare la fine di Craxi, ma ha sbagliato persona". “Tutti con Silvio”, è lo slogan della manifestazione. Dalla capitale, annunciano i dirigenti romani del Pdl, il partito potrà contare su 150mila persone. Dalla Campania arriveranno in 20mila, assicura il coordinatore regionale Francesco Nit- R to Palma. Un migliaio da Firenze. Berlusconi ha intenzione di rispondere a suon di popolo contro l’accanimento giudiziario. “Le cento cavallette - i parlamentari del M5S ribattezzati dal Cavaliere, ha spiegato hanno fatto sognare facendosi portavoce degli arrabbiati e dei delusi, soprattutto della politica. Ma ora tocca a noi: serve un grande sogno complessivo per far ripartire il Paese, da opporre alla pochezza della protesta dei grillini". Da Via dell’Umiltà, serpeggia un Berlusconi in forma smagliante. Pronto al rush finale con i “nemici”. Polemica tra il Pdl e il Popolo Viola. "Nel corso dell’incontro di giovedì con il Questore di Roma – fanno sapere dal quartier generale del partito – il Pdl ha ricordato di aver inizialmente e tempestivamente chiesto la disponibilità di piazza San Giovanni, proprio immaginando questa grande partecipazione allevento. Piazza che è stata negata a causa di un’azione di disturbo da parte del 'Popolo viola'. Una fantomatica manifestazione che, data la scarsa partecipazione (com’era d’altra parte prevedibile), è stata adesso spostata in piazza Santi Apostoli". G.S. Benvenuto al nord: Ingroia dal Guatemala ad Aosta Questa la proposta del Csm: non più come pm, tra l’altro, ma come giudice – Intanto il leader di Rivoluzione civile, al fianco di Micromega, scende in piazza contro il Cavaliere al caldo del Guatemala alle gelide Alpi della Val d’Aosta. Dalle spiagge di Mondello alle piste da sci del Gran Paradiso. La parabola di Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo, lo porta all’estremo nord-ovest dell’Italia. In seguito agli “schiaffi” presi in campagna elettorale, Ingroia, rimasto senza lavoro dopo l’aspettativa elettorale, adesso ha una scelta obbligata per continuare a fare il magistrato. Andare a lavorare ad Aosta. Almeno questa è la proposta che il Csm ha deliberato (con due astensioni e un assente) di proporre al Plenum. Non più come pm, tra l’altro, ma come giudice. Nell’unica regione (su 20) dove per legge può eser- D citare le funzioni di giudice perché solo in Valle d’Aosta non si è candidato alle ultime elezioni politiche con la sua lista Rivoluzione Civile. Dalla trattativa StatoMafia alle montagne innevate dell’omicidio di Cogne. “La decisione è stata presa nel rispetto del divieto previsto dall’articolo 8 del Dpr 30 marzo 1957 n. 361”, che prevede che i magistrati candidati e non eletti “non possono esercitare per un periodo di cinque anni le loro funzioni nel cui ambito si sono svolte le elezioni”. Ingoria, dunque, tornerà a Palermo, forse, nel 2018. Quando, se vorrà, potrà far parte ancora della magistratura inquirente. “Ha sbagliato a candidarsi”, il commento del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. Ad Ingroia, ora, non resta che meditare. Prendere o lasciare. Alternative, non ce ne sono. Nel frattempo, però, “il Partigiano della costituzione” (così è soprannominato), continuerà la sua lotta contro il Cavaliere. Questa mattina, infatti, sarà presente, insieme a quel poco che resta della sua lista – Rivoluzione civile – alla contro-manifestazione voluta da Micromega, la rivista al servizio delle “grandi” (per modo di dire) battaglie civili in programma a piazza Santi Apostoli per contestare il raduno PdL in piazza del Popolo a Roma. Per Ingroia l’iniziativa del centrodestra è “di disprezzo per la democrazia e di odio contro la magistratura”. Federico Colosimo Aperta la camera ardente in onore di Mennea ella mattinata di venerdì è stata allestita alle ore 9, nel Salone d’Onore del Coni, la camera ardente per Pietro Mennea, il fuoriclasse azzurro dell’atletica, scomparso giovedì all’età di 60 anni. La salma del campione olimpico è giunta nel palazzo H del Coni con circa un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto per l’apertura della camera ardente. Il feretro del campione è stato circondato da moltissimi cuscini di fiori provenienti della presidenza della Repubblica, del presidente del Consiglio, del Comitato Olimpico Italiano, della Federatletica e del sindaco di Roma. Oltre ovviamente a quelli dei familiari e degli amici. Un lungo applauso ha accolto la salma al suo arrivo al palazzo del Coni. Il primo ad arrivare e rendere omaggio a Mennea è stato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha subito abbracciato la moglie del fuoriclasse , Manuela. Particolarmente commosso è apparso Franco N Carraro, membro del Cio, che non è riuscito a trattenere le lacrime. Presenti anche, il numero uno della Fidal, Alfio Giomi, i presidenti federali Gianfranco Ravà (cronometristi) e Francesco Purromuto (pallamano) e l’altro membro del Cio Mario Pescante, l’ex campione mondiale di calcio, Dino Zoff, l’ex oro olimpico del pugilato, Nino Benvenuti, e l’ex calciatore, Francesco Rocca. I funerali Per il campione si terranno oggi, alle ore 10 presso la Basilica di Santa Sabina a Roma. Il Comune di Barletta, paese d’origine di Mennea, ha disposto il lutto cittadino per quel giorno. “Era la sua ultima sfida, era malato da giugno ma l'ha tenuto nascosto perché avrebbe voluto raccontare questa sua vittoria" ha ricordato di Ruggiero Mennea, cugino del velocista. Per la prima volta in vita sua, Mennea, si è dovuto arrendere. Paolo Signorelli Esteri 4 Sabato 23 marzo 2013 De Mistura: “Evitata una crisi diplomatica”. Nel frattempo gli indiani esultano per la riuscita della “linea dura” Marò,“siamo militari, andiamo ed andremo avanti” I due fucilieri del Reggimento San Marco sono atterrati in India, a Nuova Delhi, accompagnati dal sottosegretario del ministero degli Esteri. Storace: “Monti si dimetta da senatore a vita. Disonora la Patria” di Federico Campoli marò sono atterrati in India. Dopo giorni di speranza, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si ritrovano a New Delhi. I due fucilieri cercano di nascondere l’amarezza, anche se questa volta sembra più difficile del solito. Una sola dichiarazione hanno rilasciato da quando sono atterrati. “Siamo militari, andiamo avanti e andremo avanti”. Con loro si trova anche il sottosegretario del ministero degli Esteri, Staffan De Mistura. Le sue dichiarazioni, in piena linea con il governo, non corrispondono alle azioni che è costretto ad eseguire e alle quali deve sottostare. “Il governo italiano è ancora convinto che i due fucilieri del Reggimento San Marco debbano essere giudicati in Patria”, anche se in questo modo “è stata evitata una crisi diplomatica”. Riguardo al retrofront del ministro Giulio Terzi sulla decisione di tenersi I i militari, De Mistura ha dichiarato che la scelta è stata “dolorosa”. Alla fine, le parole che più rimarranno impresse dopo la conferenza stampa sono “vogliamo giustizia e chia- rezza”. E a chi accusa il governo di aver fatto una pessima figura a livello internazionale, il sottosegretario agli Esteri risponde che “l’India ha avuto gli stessi problemi”. Di certo non sono stati loro ad uscirne sconfitti. In India si festeggia al grido di “la linea dura ha funzionato”. I teneri siamo noi. Intanto, Roma chiede un processo rapido per i due marò. Il governo si compiace intanto per il fatto di aver ottenuto alcune garanzie. Ad esempio, ci è stato assicurato che i militari non subiranno in nessun caso la pena di morte. Inoltre, Latorre e Girone hanno ottenuto il permesso di soggiornare all’interno dell’ambasciata italiana, anziché nella casa adibita a galera personale. Ogni settimana, però, dovranno fare rapporto al vicino commissariato della polizia locale. Il leader de La Destra, Francesco Storace, esprime tutta la sua indignazione. “Altro che Quirinale! Dopo la figuraccia col mondo per i maro' che tornano in India, Monti si dimetta da senatore a vita. Disonora la Patria”. I militanti di Gioventù Italiana hanno compiuto un blitz davanti al Ministero degli Esteri, affiggendo uno striscione con su scritto “vergogna”. Riflessioni sui risultati di una vicenda che ha colpito l’opinione pubblica di milioni di persone L’insostenibile tragedia di uno Stato in dissoluzione Le Forze Armate stanno conoscendo umiliazioni inaudite per la scomparsa geo-politica di una Nazione La lettera aperta: “Hanno giocato col cuore di due famiglie soltanto per biechi interessi elettorali” di Gianni Fraschetti on una mossa a sorpresa Napolitano e Monti decidono di rimandare in India i due maro' ed in un breve e doloroso istante l'Italia torna al ruolo di "espressione geografica", cosi’ come la aveva perfidamente definita Metternich in una nota al Conte Dietrichstein. Non esistiamo piu' come entita' geopolitica sovrana, non c’e’ nemmeno piu’ la vecchia italietta del dopoguerra e siamo passati dal triste ruolo di aspirante Lander tedesco a quello di ridicolo statarello dell'Unione indiana e nulla puo' giustificare questa capitolazione totale, men che mai motivazioni di carattere commerciale e nemmeno una minaccia di guerra da parte dell'India. Gli italiani, per lo piu' disattenti, divisi e cloroformizzati assistono sbigottiti a questo scempio non avendo pero' la percezione netta che e' lo scempio di se stessi e della loro carne quello che vedono. La frattura tra le donne e gli uomini in uniforme e la nazione nel suo complesso, gia' latente da anni, si avvia adesso a divenire aperta ed insanabile. La contestazione dei paracadutisti a Di Paola il giorno della festa della Folgore non fu quindi un caso. I soldati, palesemente posti ai margini e dimenticati dal loro paese, cominciano ormai a trasudare aperto disprezzo per la gerarchia dalla quale dipendono e per i capi militari, pienamente assimilabili ormai a quelli politici. Le Forze Armate, sfiancate da anni di operazioni fuori area, sanguinose, demenziali e senza altra logica che compiacere qualche potente alleato che poi puntualmente se ne frega di noi, vengono adesso ferite nei sentimenti piu' profondi, in maniera insanabile, con questa terribile e grottesca vicenda. Gli ambienti politici, coadiuvati dalla stampa mainstream, stanno tentando in tutti i modi di minimizzare la cosa, di assimilarla alla normalita', di spacciarla quasi C come un brillante successo diplomatico ma gli italiani tutti, quelli di qui e quelli di la', pur se distratti ed in altre faccende affaccendati, hanno compreso che sta avvenendo qualcosa di tragico, che travalica addirittura il pur luttuoso episodio che ha dato origine al tutto ed investe con violenza i fondamentali stessi su cui poggiano Stato e Nazione e le ragioni profonde per le quali 60 milioni di persone stanno insieme e si definiscono popolo. Al di la' della buona fede di questo o di quello, che pure ci sara', i reparti operativi che hanno pagato e pagano un tributo di sangue altissimo sull'altare di scelte politiche quantomeno discutibili, sono stati traumatizzati a fondo dalla vicenda e dalla amara consapevolezza del punto fino al siamo scesi nel rinnegare i valori fondamentali di una societa' civile ed organizzata e nell'anteporre considerazioni vuote, meschine e mercantili alla dignita' di un intero popolo. Questa vicenda rappresenta per tutte le persone in uniforme una lezione bruciante ed eccezionale, una lezione che non dimenticheranno mai piu'. E cio' mentre si parla con insistenza di un prossimo impiego nel Mali, e quindi altra sofferenza, altri morti ed altri lutti. Ora sanno con certezza cosa possono aspettarsi, in cambio del loro sangue e dei loro sacrifici, da una classe politica indegna, avida, gonfia di privilegi di ogni tipo e nonostante cio’ mai sazia, che si accomuna in cio' alle alte gerarchie militari e di uno stato in avanzata decomposizione. Tutti uniti nel pensare unicamente alla propria sopravvivenza ed intanto la Nazione sta collassando su se stessa, come una marionetta cui sono stati tagliati i fili. Mentre mi facevo un giro in rete per sondare gli umori della gente comune mi sono imbattuto in una lettera di una mia amica, Rossella Ceriali. Una lettera aperta, indirizzata alle famiglie di Latorre e Girone. La riporto qui, integralmente. E' la testimonianza di una ragazza italiana, di una sposa e di una madre. I buoni sentimenti di una persona per bene e senza grilli per la testa. E sono decine di milioni. Non meritano tutto questo. Non meritano questa gentaglia che ci governa. " Io credo che la notte appena passata difficilmente la scorderò perchè forse per la prima volta davvero nella mia vita mi sono immedesimata in un'altra persona, anzi, in questo caso, in più persone, e ho avuto davvero la sensazione di dolore puro entrare nel cuore. Il primo pensiero che ho avuto è stato verso Max e Salvo, come figlia di un militare, che in India non volevano più tornare, perchè avevano, a ragione veduta, paura, e che però per qualche settimana hanno creduto davvero di non ritornarci piu. Ma poi hanno dovuto, costretti, cedere. Sotto shock, senza nessuna possibilità di scelta, devono fidarsi. E qui arriva il secondo pensiero, in questo caso ancora più accentuato in quanto mamma, verso i bambini dei due nostri Marò (e d'ora in avanti lo scriverò sempre MAIUSCOLO)..un bacio, lo strazio, un abbraccio che non vorrebbe finire mai.. E quella disciplina militare tradita dall'indisciplina dell'uomo in una storia incredibile, al di là della vicenda prettamente politica. Una storia di due ragazzi, due di noi, e lo dico con grande orgoglio, che in pochi mesi hanno sofferto come in 10 vite intere. E già mi immagino la serenità invidiabile delle famiglie, che devono essere forti per i loro cari, perchè non vogliono che si preoccupino per loro. Una serenità che cela un dolore, un tradimento, un'angoscia di un incubo già vissuto ma che adesso è tornato e peggiore del precedente. Forse la decisione di far tornare i ragazzi in quel paese cosi lontano da noi in tutti i sensi non arriva cosi inaspettata visto che da giorni era in atto un pressing fortissimo da parte delle istituzioni, da quando si è aperto il caso dell'ambasciatore italiano sono cominciati i problemi e le preoccupazioni. E i ragazzi oltre alle loro famiglie a noi, chi avevano intorno? chi li ha aiutati? chi li ha sostenuti? Ma loro non avevano molta scelta, sono marinai, sono soldati, SONO UOMINI D'ONORE, SONO IL NOSTRO ORGOGLIO, uno dei pochi che ancora rimane a questa Italia sottomessa al volere di chicchesia. E consapevoli che la rassicurazione dal governo indiano che non è prevista la pena di morte è una "non rassicurazione". Loro che sono vittime quanto quei due pescatori, perchè hanno solo fatto il loro dovere di soldati. E il loro paese li ripaga cosi. Loro che spiegano ai loro bambini del perchè hanno agito in tal modo, perchè è il loro lavoro, o meglio è la loro missione, perchè per un soldato, difendere la propria patria non è un lavoro, è una MISSIONE. Che viene dal cuore. Questo mi ha sempre insegnato mio padre. E la vergogna verso chi ha usato la loro (finta) liberazione per una campagna elettorale ancora più vergognosa, che li ha esibiti come piccoli trofei all'occorrenza e ora li ributta in chissà quale angolo. NON SI GIOCA COSI CON LA VITA DI DUE ESSERI UMANI. NO! Qualcuno al ministero dice che non stiamo rimandando i nostri ragazzi verso un destino ignoto... e che non rischiano la pena di morte. Ah, grazie tante per l'ipocrita rassicurazione! e su quali basi ci dovremmo ancora fidare? Valeva la pena di alzare i toni con l'India ed arrivare ad uno strappo diplomatico cosi pesante se poi siamo stati costretti a rimandarli indietro? Qui ci si vanta tanto di regole di diritto internazionale che devono essere rispettate, ma che fino ad ora non lo sono state. Io ora, come tutti noi, addolorata per quanto successo nel giro di poche ore, vedo ora solo una dignità che voleva che i nostri Marò tornassero in India perchè " pacta sunt servanda" ma che invece sono stati solamente piegati dal fardello di un disastro diplomatico. Ma ora più che mai NOI SIAMO QUI. Rossella. SEMPRE “. 5 Sabato 23 marzo 2013 Esteri Nicosia non concederà ai russi i diritti sull’esplorazione di gas naturali Cipro, niente accordi con Mosca: Merkel “nervosa” La Cancelliera: “La pazienza dell’Unione europea sta per esaurirsi”. Quella degli isolani sembra essere già finita. Banche chiuse fino a martedì. Il premier Anastasiades opta per il “piano B” a Russia non è interessata alle proposte di Cipro, per ora. L’isola non ha intenzione di cedere alla Gazprom i diritti per l’esplorazione sui giacimenti di gas naturale. La Merkel annuncia che “la pazienza dell’Unione europea sta per esaurirsi”. Meno chiaro è cosa farà nel caso in cui questa presunta “tolleranza” dell’Eurozona si esaurisca davvero. Probabilmente è solo irritazione per il fatto di non avere l’esclusiva nei rapporti con Cipro. Nicosia, intanto, chiede ancora qualche ora. “I trattati con la troika non sono facili” ha dichiarato il governo. Sicuramente, la situazione, che doveva essere gestita con tempestività, si sta facendo sempre più intricata. E la questione tempistica sta pesando seriamente sulle famiglie grecocipriote. Nicosia deve trovare al più presto un piano per recuperare i 5,8 miliardi di euro, necessari per ricevere i soldi della troika. Dopo il no del Parlamento al prelievo forzoso, il presidente cipriota, Nicos Anastasiades, dovrà ricorrere al “piano B”. Intanto, le banche rimarranno chiuse fino a martedì. Le famiglie, fino a quella data, potranno prelevare un massimo di 200 euro. La popolazione è in rivolta. Alcuni cittadini disperati sono arrivati ad auspicare che i russi comprino i famosi diritti sui giacimenti di gas naturale, piuttosto che vedere i propri conti corrente decimati. I bancomat sono presi d’assalto, nonostante l’esigua cifra acquisibile. I più importanti conti bancari, quasi tutti di provenienza russa, sono già stati svuotati. Solo in pochi i cittadini di Mosca che non sono riusciti a ritirare i soldi dalle banche dell’isola. E ora protestano davanti alla filiale estera della Laiki (Cyprus Popular Bank). Ma la paura più grande si prospetta per martedì, giorno di riapertura degli istituti di credito. La Bce teme che la corsa agli sportelli possa provocare una fuga massiccia di capitali al- L l’estero, tali da causare il crollo del paese. Per questo sta pensando a delle azioni di tamponamento. Uno di questi consiste nel prolungamento del tetto massimo da imporre sulla quota dei prelievi. 400 euro al giorno è la cifra ipotizzata. Insomma, i ciprioti non sono più liberi di usare il proprio denaro. In ogni caso, l’opzione alternativa del Parlamento dell’isola al prelievo forzoso consisterebbe nella creazione del “fondo di solidarietà”. In pratica, si tratterebbe di una base nella quale far confluire asset statali e i ricavi dell’estrazione di risorse naturali. Ovviamente nulla esclude che i cittadini siano esentati dal versare il loro doloroso contributo. Addirittura c’è chi azzarda all’ipotesi di far pagare anche la Chiesa. Il “fondo di solidarietà” comprenderebbe poi la creazione di una “banca”, nella quale vengano racchiusi i titoli di credito deteriorati della principale banca del Paese, la Laiki. Anche la disastrata Grecia, ora, tenta di fare quel che può per aiutare gli istituti ciprioti. La tensione rimane alta. Il fallimento di Cipro potrebbe innescare una reazione a catena, tale da distruggere l’Unione europea. Sembra che i tedeschi, a dispetto delle provocazioni di Frau Merkel, siano molto impauriti dalla situazione dell’isola. A quanto pare, un tedesco su tre teme che la situazione cipriota possa ripercuotersi fortemente sulla propria condizione. Federico Campoli Zona a rischio Sinai, rapiti due turisti l Sinai torna sotto i riflettori. Da tempo è zona franca per gruppi di militanti jihadisti che, nella maggior parte dei casi, fanno affari con gli iraniani, i sudanesi e i libici. Ovviamente, le merci di scambio più comuni sono le armi. In pratica, la penisola del Sinai costituisce il punto più sicuro per far arrivare le armi ai combattenti palestinesi a Gaza. Dai territori arabi, poi, possono arrivare facilmente anche in Libano o in qualunque altro posto. Tutto questo per far disperdere le tracce dei veri emittenti. In ogni caso, prima che scoppiasse la nuova Intifada, nei mesi di ottobre e novembre 2012, e prima che in Egitto esplodesse la rivolta, l’esercito del Cairo e quello di Tel Aviv collaboravano per sorvegliare la zona. Ora la situazione si fa molto più complessa. E il risultato ce lo dovevamo aspettare. Due persone sono state rapite ieri. Un israeliano e una cittadina europea, a quanto pare una norvegese. I due sarebbero stati presi in ostaggio da un gruppo di “beduini” armati, i quali avrebbero fermato l’auto ad un posto di blocco. I due sono stati poi costretti a salire sul mezzo dei miliziani. In un primo momento, i jihadisti hanno sequestrato anche l’autista dei due, salvo poi rilasciarlo qualche ora dopo. L’uomo è stato interrogato dalle forze di sicurezza. Ancora non si hanno ulteriori notizie sui rapiti. Il gesto compiuto dai “beduini” altro non è che il fotogramma di una situazione che si sta proponendo da tempo in Sinai. Esattamente come accade in Nigeria, in Somalia o in Siria, anche la penisola egiziana potrebbe essere la prossima “zona rossa”, a causa del pericolo estremista. Il problema vero è che, in questo momento, nessuno sembra potersi permettere un’azione decisiva per contrastare il fenomeno dilagante in tutto il Maghreb. F.Ca. I 6 Sabato 23 marzo 2013 Italia Strada facendo perde smalto la consultazione preelettorale voluta dal Pd e dai suoi alleati Le primarie del centro-sinistra somigliano sempre più a un tunnel Sassoli e Marroni tirano Alfio Marchini per la giacca a Corviale e il “palazzinaro” snobba l’appuntamento del prossimo 7 aprile lemanno si starà sfregando le mani. Se non riuscirà a recuperare consensi lui, saranno gli altri a perderli. Sì perché il Partito democratico sta facendo di tutto per lasciarsi sfuggire una pratica che solo qualche mese fa sembrava impossibile perdere. Più impegnati nelle varie faide interne alle correnti che ad offrire delle proposte concrete per Roma i democratici stanno dando il meglio di sé alla vigilia di queste primarie, tanto anomale quanto grottesche. Qualcuno si ricorda come fu accolta da quei lidi la candidatura dell’imprenditore Alfio Marchini? Il coro di scettici fu unanime e bipartisan. Nessuno voleva un palazzinaro alla guida di una città come Roma, una metropoli già ostaggio delle molteplici famiglie di costruttori che da decenni fanno il bello e il cattivo tempo della nostra città monopolizzandone ogni settore. Ebbene oggi il signor Marchini è il vero oggetto del desiderio della sinistra capitolina, che sta facendo di tutto per ingraziarselo e convincerlo a partecipare alla competizione elettorale del 7 aprile. Addirittura abbiamo assistito al ridicolo teatrino dello spot elettorale a Corviale. Un capolavoro di propaganda in cui Sassoli e Marroni convincono il rampante imprenditore, che data la sua estrazione sociale con molte probabilità non ha mai messo piede in una periferia romana, a partecipare alla visita presso la tristemente celebre zona popolare di Roma. Immaginatevi questo affascinante uomo, con indosso abiti da migliaia di euro e il suo perfetto colorito caraibico, che varca le soglie di una zona dove esistono problemi di cui probabilmente non conosce nemmeno le origini. Marchini dopo essersi messo in vetrina e dopo essersi lasciato adulare e corteggiare ha comunque confermato che non parteciperà alle primarie. Accanto a lui, nel palcoscenico elettorale di Corviale, David Sassoli, che tra i punti in evidenza del suo programma, A ha ovviamente messo la riduzione dello stipendio del sindaco, della giunta e dei manager delle municipalizzate. Lui che si è ben guardato da dimettersi da europarlamentare (impegnato com’è nella campagna elettorale dubitiamo che possa assolvere i suoi doveri a Bruxelles) e quindi dal percepirne il lauto stipendio che triplica quello dell’attuale primo cittadino. A braccetto tra i due anche Marroni, che tessendo le lodi sia di Marchini che dello stesso Sassoli, si sta praticamente assicurando il posto da vicesindaco qualora facesse il famoso “passo indietro”e qualora uno di questi due uscisse vincitore dalle urne. Peccato che il capogruppo in aula Giulio Cesare si sia da tempo munito di paracadute e si sia fatto eleggere alla Camera, e una volta appurato che difficilmente potrà spuntarla sugli altri candidati, stia cercando di mettere le sue grinfie un po’ ovunque. Infine Ignazio Marino, bistrattato e temuto da tutti. Lo accusano di non conoscere la città di Roma e in parte hanno ragione, solo che come Sassoli, dimostra di non conoscere neanche le competenze del comune. Anche lui infatti ha scelto di iniziare la sua campagna elettorale, in un ospedale (San Filippo Neri) parlando di sanità “perché è dalla sanità che Roma deve ripartire”. Del settore dovrà occuparsi il suo “collega” Zingaretti, il quale, data la delicatezza della questione, è bene che, dopo aver “immaginato” e dopo aver nominato la sua giunta di persone”competenti” e non elette dai cittadini, inizi seriamente a lavorare. Gli altri candidati, con poche o nulle possibilità di spuntarla, chiudono il cerchio. Il Psi Mattia Di Tommaso, Paolo Gentiloni (che sembra essere l’unico a non godere dell’appoggio di nessuna corrente del partito), la volenterosa renziana Patrizia Prestipino e i Sel Luigi Nieri e Maria Gemma Azuni. Ugo Cataluddi Roma, via Filippo sco Storace Direttore: France o 60 Anno II - Numer - Martedì 12 marzo le de La Destra di Verso il comitato centra sabato prossimo E SERIA UNA DISCUSSION RO FUTURO SUL NOST sentanza pre rap e a Ridare forz emozionare a valori capaci di 60 VOTI: PER I 77 Economia Un Paese ridotto allo stremo Q in di italiani sono uasi sette milioni ura economica, addiritt grossa difficoltà a dodici mesi prima. 2,5 mln in più rispetto una recessione che e di Colpa della crisi del 2,4% calato pil il non si arresta. Con ne già data per acnel 2012 e una flessio I dati almeno dell'1%. quisita per il 2013 at, si forniti ieri dall'Ist to sulla congiuntura, rappor quelli del primo intrecciano con e sostenibile, firmato fare sul Benessere equo e dal Cnel, a fotogra sempre dall'Istat potere il : affanno in più un Paese sempre del 5% famiglie e' calato e su d'acquisto delle quasi un giovan fra il 2007 e il 2011; e non lavora. quattro non studia in Italia sembra reggere Quello che ancora dal punto famiglia, anche caso è il ruolo della Ma pure in questo di vista economico. o madavver messi essere cominciamo ad etto ‘indice di depriva luccio, con il cosidd soglia di povertà – la zione’ - ovvero 7%. cresciuto di un altro o in Italia I due marò restan Massimialvatore Girone e della liano Latorre, i fucilieri per oltre Marina detenuti accusati un anno in India perché un'imcontro di aver fatto fuoco ri asiatici e barcazione di pescato non lascedue, uccisi di averne attualmente ranno l'Italia, dove so, concesso si trovano in permes tire ai due dall'India per consen informato ha di votare. "L'Italia che, stante la il Governo indiano di una controversia formale instaurazione due Stati, i due i tra internazionale non faranno rientro fucilieri di Marina za del permesso in India alla scaden nota sii legge in una loro concesso", ge: che poi aggiun ina, Farnes della ritenuto che la con"L'Italia ha sempre gli à indiane violasse dotta delle Autorit gravanti ionale internaz diritto obblighi di lare il principio delsull'India, in partico degli giurisdizione l'immunità dalla Zingaretti: ”Io e gli assessori al lavoro con le nostre auto” ia il presidente che gli assessori andranno al lavoro con l'auto privata. E l’auto blu sarà utilizzata solo per “adempimenti istituzionali”. Lo ha annunciato il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dopo la prima riunione di giunta avvenuta ieri. “Il primo provvedimento che abbiamo adottato è la riduzione delle direzione regionali da 20 a 12. Vogliamo riorganizzare la Regione, per servizi più semplici, efficienti e vicine alle persone – ha spiegato il governatore – Questa Regione soffre di un debito drammatico e noi vogliamo affrontare la situazione con l’innovazione con cui è possibile migliorare i servizi e la qualità della vita delle persone”. Zingaretti ha poi sottolineato che “subito dopo l’approvazione delle strutture del Consiglio, approveremo il decreto che recepirà i decreti Monti sui tagli ai costi della politica. Tutelando i lavoratori, ci siamo dati l’obiettivo del taglio del 30 per cento delle aziende, della riduzione dei consigli di amministrazione, puntando a un amministratore unico”. Passaggio significativo anche sulla spina nel fianco di questi primi giorni del suo mandato, la scelta di ricorrere ad una giunta di soli assessori esterni. “È un modo di allargare e rafforzare la nostra maggioranza, competenze e specializzazioni, e rafforzare una squadra di consiglieri e assessori tutti nuovi per essere più forti e più uniti. Non ci sono due squadre ma una sola che è quella della maggioranza di Zingaretti – ha aggiunto – Ci sarà un lavoro molto, molto intenso: peraltro il consiglio regionale è di 50 persone e deve essere impegnato sul fronte legislativo, dovrà fare le leggi cancellando le tante vecchie e sbagliate”. Valter Brogino S Anno II - Numero 61 - Mercol edì 13 marzo 2013 Direttore: Francesco Storace S I Primo giorno di giunta Corridoni n. 23 di Igor Traboni decideremo. Scherer, za, lo si vocola, Scherer, Scola, Scola, Il punto di parten italiana. Scola, Scola, Ouellet, glia o no, è la destra lavoè uno scioglinella sua n queste ore sto Scherer…Non Se perde di fascino questo za di quelrelaalla rando e molto lingua, ma la sequen forma organizzata, facendo sabato potrebbe aveffetti in strada che che zione che terrò lo vuol dire lla to ceni valori di rno della Cappe al nostro comita smarrisce anche venire oggi all’inte data lettura della sulla situaper rappreverrà trale. Dirò la mia riferimento? E Sistina, quando nuotenterò di nti quella per l’elezione del zione generale, sentarli, sono sufficie prima votazione XVI. quello che entari che sore di Benedetto dare risposte su dozzina di parlam o i nove vo Papa, succes vatielezioni porose sorprese, stanno nel Pdl è accaduto alle meno di clamo ancora di A concor rele tutti formaerò dalla atori sono litiche, mi assum deputati eletti canisti ed osserv ‘terna’ come la non ho alMeloni che sponsabilità a cui zione di Giorgia nell’in dicare questa io, con l’italiano ia e senza di sottrarmi, all’iniz cuna intenzione - lo dico con simpat npiù probabile ipotesi sul sui 60 voti (comu troppo pomproporrò alcune retro pensieri Angelo Scola dato sari rà neces for77 sceglie dai terza di Destra futuro. Poi, La posamente parla que non lontanissimo ), il brasiliano Liberamente, one? Qui ci al Soglio il suo cammino. za della coalizi per l’elezione Scherer sui di un ad una strai tedesche Odilio solo le debolezze come si conviene t origin sono di Ouelle il a che Marc ità che fatica francofono ordinaria comun vecchio mondo 25, il canadese i infil’ha colti.. e, ma con numer seme della libertà si è fordiventare nuovo. sui 15. A seguir o i, i due americani dovrà essere vato sin da quand La discussione nitamente più piccol filippino Tagle e capito à - credo ley, il mata (non l’ha ancorabraccia seria e non si esaurir di lavori. Dolan e O’Mal schede di a tanto ta con solo chi, pur accolto , pensa - in una sola giorna l’ungherese Erdo, etare il lotto dei nostra parlare nei aperte in casa Ma dovremo far bianche per compl alia proun partito che il nostro sia o prossimi mesi quell’It capace 115 cardinali. è cui militava fumata nera, peraltr come quello in fonda che ancora Dopo questa prima i Conanche alone di quasi tutti prima…). di emozionarsi secondo tradizi i i carne dibattito masedute di doman di parole d’ordi to Dovrà essere un l’ascol clavi, nelle due i voti rispettoso di a possono vegià concentrare gari un po’ più che solo da noi dinali potrebbero ma, gli altri (ancor Scola, a to ancora forma o: la rispet sarà gli soltant senza se e senza apciascuno di noi nire. Qualunque io, su due nominativi proprio i voti che enti o ordini di dalla rete e del primo scrutin no futuro, a no. Grosso modo diventare Papa già stranieri) e movim ), le quanto emerge del mio impeg non visto il buon esito per caso degli italiani ricominalismi; queperò potrebbe mancherebbero re partenenza (nel scevro da person quell’Italia voglio ì. e un secondo che neppure Ouellet, e hanno fatto pende zione che mi si racre tra domani e gioved o tra uno indicazioni arrivat sta almeno è l’inten ciare a parlare. Non essere né Schere di Angelo Scola, però, che propri oo voti e quindi scorretto detto, favore e è gazeb a i’ pochi ia del Non da sarebb rbidirs da la bilanc ho, perché conti la forza divisi in effetti nza. possano ‘ammo Milano amatissimo ri, personalità un semplice o due giorni non ad una larga prefere tenuti l’arcivescovo di far prevalere la l’importanza di non assimilabili italiani, fin qui grande visto da molti straniehie bilmente è in un giorno anche gli altri be rientrare alla Scola Ratzinger, ben mia, che proba comizio di piazza no In gioco potreb rvatorismo’ di nza dalle gerarc iuta in giro. gna eletcosì come l’africa lontani dal ‘conse amicizia con don sia per la sua lontana ’ della Curia roquella più conosc su trenta di campa propail filippino Tagle, sua antica presidente del la i di potere tempo degli dalla anni, il è solo e 64 visto e ‘gioch c’è n, o, e dai o Non e siccom Turkso ciellin Ma torale. Peter ia e carisma fine intellettualism insegna a dover molio della Giustiz dai Giussani e il mana, sia per un è mai sconosciuti, come ganda spicciola Pontificio consig fumo negli occhi dialogo che non tanta umiltà impegno poinvece come il Papa un’apertura al proBeppe Grillo, con tivare il nostro della Pace. fin dei conti un solito ‘buonismo potrebbe comun re chi ha più o tutto il senso ‘progressisti’: in sfociata però nel della bisogna ascolta litico, ma soprat be poi far comod A sparigliare i giochi prima votazione inoltre è a capo da offrire ad la Nazione. dalla ‘non nemico’ potreb ha gressista’. Scola idee ed energie della missione per di que entrare già ranno le altre pedine i del mondo e non si può uti, dovremo a sorpresa, anche quando si muove più grande dioces ale che molti altri un mondo che Qui, sui conten iniziare dalla nomina qualche nome evenad to mo iere, Senza risulta . pastor Il dovrem scacch a . partita sullo E qui un’esperienz fermare adesso giocare la nuova quelli mai fatti. mo grapossiedono. problema di cappello ai carsegretario di Stato. l’abbia non del tanto ali nostro non Il fare ale ca stei. cardin nte elettor piagni tualme ione. di Scola, già patriar e analiznove deputati sviato ogni indicaz ica i favoriti L’unico handicap ancora vescovo di dito, è vero, e occorr più imnon è non avere dinali per aver Toto-Pontefice, elli Ma Il nostro proe soprattutto domen a pag. 3 a Venezia e prima dalla pattuglia dei zarne le cause. in Parlamento. Però anche ieri, visti Francesca Ceccar ito o i percorsi che anche la un po’ tutti i concla Grosseto, è costitu giano portanti sarann blema è evitare scorsa quando ttive da decina lo appog si affidi a Roma per le Messe 28 italiani. Una successivi, le prospelacrime, prossima volta l’Italia i. Sono si sono intrattenuti degli le grillin fedeli (nel caso individuare. Dopo inciare. a 160 onorevoli con i rispettivi . finali.. he Berlusconi la forza di ricom chi, lo queste le comic con dove, da , Come di Francesco Storace Regione Lazio ALCUNI ITALIANI EREBBERO SOLO NECESSARI MANCH CONCLAVE OGGI IL VIA AL UA SI PAPA” SCOLA ENTRA“Q CONTARE SU MILANO POTREBBE L’ARCIVESCOVO DI 2013 DA ROMA E DAL LAZIO S straniero". Lo si legge organi dello Stato na con la quale nella nota della Farnesi resteranno in i marò si annuncia che ente ribadito formalm Italia. L'Italia ha , con la nota verbale al governo indiano basciatore Mandall'Am consegnata oggi ibilità di giungere cini, la propria dispon soluzione della una ad un accordo per arbiun rso attrave controversia, anche una risoluzione o trato internazionale giudiziaria". ata immeLa notizia è rimbalz dove una diatamente in India, all’Onu – non fonte diplomatica attesa della ancora ufficiale in governo – ha nostro del nota che i due mainvece affermato lì, come rinai dovranno tornare l’Italia e con da accordi presi to durante la come già avvenu concessa per precedente licenza ora effetti In o. il periodo natalizi altro contensi apre anche un , considerato quel zioso internazionale parlare poi dei rapprecedente, per non ati complic più resi porti tra Italia e India, Finemccanica e dalla recente vicenda 12 elicotteri Agusta dell’acquisto dei dall’India. per ora ‘sospeso’ affidato alle intanto hanno I due marò nto, un primo comme agenzie di stampa gomi della decisione dicendosi felicissi così tornare al vernativa e di poter lavoro militare. Boccassini e Napoli Cav tra due fuochi di Federico Colosim o pag. 2 Anniversari Mancia e Traversa vivi nel ricordo 4-5 di Bontà-Signorelli pagg. Roma Giovani di destra nza aggrediti alla Sapie li pag. 8 di Federico Campo Clandestini Riprendono gli sbarchi a Lampedusa di Barbara Fruch pag. 10 Roma, via Filippo Corrid oni n. 23 IL LEADER DE LA DESTRA PROSCIOLTO ANCHE DA UN'O RRENDA ACCUSA DI CORRUZ IONE NOVE ANNI PER SCOPRIRE LE NOSTRE MANI PULITE Dopo il Laziogate cade un'altr a imputazione. Ma il giudice che sbaglia non di Francesco Storace per la loro appassionata difesa deli hanno messo nove la mia onorabilità. anni per capire finalLa politica non mi mente che le mie ha arricchito e ne mani sono pulite, che vado fiero. i ladri vanno cercati E' particolarmente altrove. I primi a saperl o sa- importante la deranno probabilmente oggi quanti mi seguono col nostro cisione del Gup, che avrebbe poquotidiano ogni giorno, per- tuto tranqu illaché non credo che sarà su mente chiudere la molti giornali di stamane: ieri pratica con la presi è svolta l'udienza prelim i- scrizione. Quella nare su un'orrenda accusa di sarebbe stata la corruzione che mi insegu iva fine a cui era dedal 2007 per fatti risalen ti al stinata una causa 2004, quando ero presid ente della Regione Lazio. In prati- insensata, immotivata, nella quale ca, si sosteneva l'esistenza di non c'è stato uno una tangente - questo vuol straccio di doman dire corruzione - versata a da a cui dover rimio favore dal gruppo An- spondere in almegelucci. "Il fatto non sussist e", no un interrogaha sentenziato il giudice Eb- torio. Un fardell o che pero' ner, ponen do coragg iosamente fine anche a questa mi trascinavo dal giorno in cui ricevetti un avviso di persecuzione. garanzia con stampata l'accus La chiamo così perché a non terribile di corruz ione: corc'è altro termine per definir la. reva il luglio del 2007, Ma prima di qualunque avevo con- appena fondato La Destra, al siderazione, voglio ringraz iare gli avvocati Naso e Reboa Senato ero iscritto al gruppo misto dopo aver lasciat o Al- C Magistratura, forte richiamo di Napolitano leanza nazionale. Mi sentivo davvero solo. Solo con la mia famiglia e la mia coscie nza. Da allora, ogni giorno di questi lunghissimi anni è stato scandito dalla frenesia di arrivare alla verità, senza urlare, attendendo invano un magistrato che mi chiedesse conto del perché il gruppo Angelucci aveva finanziato la mia campagna elettorale. Gli avrei risposto che avevano finanziato anche altri sogget ti politici di orientamento diverso , che tutto era avvenuto attraverso trasparenti bonifici bancari, che non tutto è illegal e VIA AL CONCLAVE CON IL PROF ILARSI DELLA SFIDA TRA SCOL AE SCHERER LA PRIMA FUMATA È NERA di Igor Traboni T utto come previsto: ieri sera alle 19 e 41 la prima fumata è stata nera. Per cui, nella migliore delle ipotesi, se ne riparlerà oggi (in programma quattro scrutini, è voluta la salita al Colle due al mattino e altrettanti al podei vertici del Pdl per meriggio) per conoscere il nome far notare a Napolitano il del successore di Benedetto rischio che sta correndo la XVI. deTutto come previsto anche nel semocrazia in Italia sul caso Berlugreto del Conclave, in quella Cappella sconi. Alfano ha porto le proprie Sistina dove i 115 cardinali elettori rimostranze al Capo dello Stato, sono entrati nel primo pomerig a cui la Costituzione assegna gio ane un’ora dopo, poco dopo le 17.30, che la carica di Presidente del è stato decretato l’ “extra omnes” Consiglio superiore della , anche una breve ma intensa Maovvero il ‘tutti fuori’ dal luogo grangistratura. Nel tardo pomeriggio depu- dinata) era tutto uno ‘sfidarsi’ tra tato alla scelta del Pontefice. il Presidente della Repubb centinaia di fedeli già in trepida lica I cardinali hanno anche pronunc ha convocato il Comitato di iato attesa, con le bandiere italiane Preil fatidico “Pondeo, vovec ac e sidenza del Csm. Napolitano iuro”, brasilian e preminenti sulle altre. ha ovvero il “prometto, obbligo e sollecitato “il rispetto di rigorose giuro” E in effetti tutto dovrebb e risolversi di tenere tutto in segreto, mentre norme di comportamento in nella grande sfida tra l’italiano da Angelo una piazza San Pietro bagnatis parte di chi indaga e giudica sima Scola e il brasiliano Odilio , Scherer, (poco prima su Roma si era scatenat guardandosi dall’attribuirsi a con il primo entrato in Cappella misSisioni improprie e osserva ndo scrupolosamente i principi Anniversari del Sanità “giusto processo”, con particolare attenzione per le garanzi e da riconoscere alla difesa”. Emiliano Stella a pag. 3 Micol Paglia a pag. 6 Paolo Signorelli a pag. 9 C’ Cercateci e ci troverete ovunque. All’indirizzo www.ilgiornaleditalia.org , con un portale all news ed un giornale sfogliabile e scaricabile on-line. Siamo anche su Facebook all’indirizzo www.facebook.com/ilgiornaleditalia.portale. Siamo anche abili cinguettatori, su Twitter, @Giornaleditalia. Tutti i nostri video sul canale Youtube, Il giornale d’Italia. Se volete scriverci, potete farlo all’indirizzo e-mail: [email protected] 1975: la lunga agonia di Sergio Ramelli stina con un pacchetto di voti praticamente doppio rispetto al latinoamericano, ovvero una sessanti na rispetto a poco meno di trenta, ma non ancora sufficienti a raggiung ere quella maggioranza richiesta di 77 cardinali su 115. I favori per Scola, l’arcivescovo di Milano tornato nella sua Lombar dia Crisi 7 arresti“eccellenti” Continuano i suicidi in Lombardia di chi non ce la fa Barbara Fruch a pag. 9 paga mai in questo Paese. nendo la convocazione delMa la doman da l'udien za preliminare svolta non me l'ha posta ieri con il mio totale proscionessuno. In verità glimen to grazie ad un giudice c'era stato un ma- più scrupoloso di lei. gistra to che in Sempr e ieri, il presidente Nasede istrutt oria politan o ha ricevuto una deaveva chiesto per legazio ne del Pdl sulla queben due volte l'ar- stione giustizia. Non pretendo chiviazione della tanto. Ma signor presidente mia posizione, il della Repubblica, lei presiepubblico ministe- de il CSM: ebbene, ci sarà ro Pisani. Mal glie- qualcu no che chiederà conto ne incolse, perché alla dottoressa Bonaventura chi preten deva degli errori commessi in mio che io andassi a danno ? È normale che ci voprocesso per cor- gliano sette anni per il Laruzione era una ziogate e nove per un'accusa donna, Maria Bo- di corruzione per stabili re naventura. Chi è? che c'è un magistrato che ha E' una specie di torto due volte rispetto a un mio giudice natu- imputa to che ha due volte rale, un magistrato ragion e? che mi voleva in Non avremo preso voti alle galera per il Laziogate ve- elezioni politiche, ma la dinendo clamo rosam ente gnità e la reputazione non me smentita con l'assoluzione de- la tolgono, questi signori macisa nei miei confronti dalla gistrati. Chissà se quando sbaCorte d'appello di Roma; eb- gliano, visto che non pagano bene, la Bonaventura è lo mai, sono almeno capaci di stesso giudice che aveva det- chiedere scusa. Ha tempo, to no al pm Pisani anche sull'accusa di corruzione, impo- dottoressa Bonaventura, per farlo: non si prescrive. dopo un proficuo Patriarcato a Venezia, sono stati in qualche modo riaffermati anche dal cardinal e decano Angelo Sodano che, nell’ome lia della messa ‘pro eligendo’ ha in effetti tracciato un identikit assai vicino a quello di Scola, parlando – come riferiamo a pagina 2 – della necessità di un Papa ‘generos o’ e dedito in particolare alle sfide che attendono la Chiesa, a partire dalla nuova evangelizzazione. Eppure gli stranieri non demordo no e ancora ieri un cardinale nordamericano, rimasto però anonimo , ha riferito che in Conclave si parlerà anche dei rapporti di Scola con la politica. Insomma, ad alcuni stranieri, ‘imbeccati’ alla grande da una decina di porporati italiani progressisti che non a caso stanno disperatamente convergendo su Gianfranco Ravasi, non piacerebbe l’origine ciellina di Scola. Puglia Indagine riaperte a carico di Vendola a pag. 10 MARO’ Cosa nasconde l’improvviso coraggio del Ministro Terzi? S alvatore Girone e Massimiliano Latorre restano a casa. La decisione, comunicata lunedì dal ministro Terzi ha suscitato una forte reazion e da parte del Governo indiano e una serie di interrogativi sui possibili retroscena. Il primo ministro indiano, Manmo han Singh, ha definito “inaccettabile” la presa di posizione della diplomazia italiana, ribadendo che il Govern o indiano reagirà e farà “tutto ciò che deve essere fatto” per riportare i due marò in India affinché vengano proces sati a New Delhi. I due militari hanno accolto la notizia con sorpresa e gioia. Anche se, Latorre ha ribadit o che per ora “non c’è proprio niente da festeggiare. La nostra vicenda non è ancora conclusa”. Servizio a pag. 7 Mafia e spending review Tagliati i sussidi ai “picciotti” in galera a pag. 10 7 Sabato 23 marzo 2013 Italia DA ROMA E DAL LAZIO La microcriminalità dilaga, le forze dell’ordine rispondono come possono. Ma il campanello d’allarme continua a suonare Benvenuti a Roma, capitale dei reati Ennesima “retata” a Termini con decine di denunce. A Latina presi due rapinatori di ville: sono giovanissimi. Alta la percentuale di stranieri di Bruno Rossi un bollettino di guerra, senza fine. Furti e scippi, rapine e abusivismo, degrado e violenza. Una cronaca nera, come la pece, la cui pagina continua ad allungarsi di tanti episodi, a Roma e in Provincia, ma anche a Latina. Casbah Termini - I Carabinieri del Nucleo Scalo Termini, del Comando Piazza Venezia, della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coadiuvati dai militari dell’8° Reggimento Lazio hanno vigilato l’area della stazione ferroviaria. Il bilancio dei controlli è di 14 persone denunciate a piede libero, 12 dei quali per inottemperanza al foglio di via obbligatorio dal comune di Roma e 2 per accattonaggio, inoltre 27 persone sono state sanzionate. Le denunce sono scattate per 12 cittadini dell’est (tra cui 8 donne), di età compresa tra i 18 e i 51 anni e 2 cittadini italiani di 46 e 66 anni. Durante il servizio i Carabinieri hanno elevato contravvenzioni nei confronti di 20 cittadini del Bangladesh sorpresi a vendere È borse, ombrelli, sciarpe e custodie per telefoni cellulari, senza avere la relativa autorizzazione per svolgere attività di commercio ambulante. Un tassista abusivo, romano di 28 anni, è stato fermato mentre cercava di abbordare turisti stranieri. Stessa sorte per tre persone che chiedevano insistentemente l’elemosina a passanti all’interno dello scalo ferroviario, mentre sono stati sanzionati anche tre parcheggiatori abusivi (due romeni e un indiano), sorpresi a via Marsala. L’ingente quantità di merce recuperata dai Carabinieri è stata sequestrata. Ladro record - Dieci minuti. Tanto è passato dalla firma al cui obbligo è stato sottoposto, per reati analoghi, e il furto. Si tratta di un senegalese di 43 anni. Ieri mattina l’uomo, dopo aver firmato come tutti i giorni presso il Comando Stazione Carabinieri Roma Aventino i Carabinieri, ha percorso poche centinaia di metri recan- dosi all'interno di un negozio di parrucchieri dove, con una scusa ha distratto una cliente rubandogli il portafogli. Uscito dal negozio e convinto di non essere stato scoperto, è stato invece inseguito e raggiunto dalla vittima con cui ha per giunta ingaggiato una violenta colluttazione. Una pattuglia di Carabinieri in abiti civili, appena uscita dalla caserma, ha notato la scena ed è intervenuta arrestando nuovamente il cittadino senegalese, che dovrà rispondere del reato di rapina impropria. Terrore in villa - Lo scorso settembre avevano fatto irruzione nella villa di un imprenditore a Latina. Avevano legato e imbavagliato lui e la moglie e poi, sotto la minaccia di una pistola e di un coltello, si erano fatti consegnare un bottino di circa 30mila euro tra contanti, gioielli, fuggendo a bordo di un’auto della famiglia. Due dei componenti della banda, un romeno di 20 anni e un italiano di 25, sono stati arrestati ieri dalla Squadra mobile di Latina. Altri due romeni sono tuttora ricercati. Giochi pericolosi - Con un giocattolo in mano ha cercato di sbarcare il lunario. Ma è finito in galera. Un 35enne romeno è stato arrestato con l’accusa di rapina. A far scattare le manette intorno ai suoi polsi, i carabinieri della Stazione di Santa Marinella, che nella tarda serata di giovedì sono intervenuti presso un tabaccheria del centro appena rapinata. Il titolare dell’esercizio commerciale ha raccontato ai militari di essere stato minacciato con una pistola (poi rivelatasi un giocattolo) e di essere stato costretto a dare al ladro € 600 ed alcuni blocchetti di “gratta e vinci”. La vittima ha cercato poi di reagire ma il malvivente è riuscito a scappare con la refurtiva, abbandonando sul posto la pistola giocattolo, un casco ed un passamontagna. I carabinieri, sulla base delle dichiarazioni acquisite e dalla minuziosa descrizione dell’autore del reato, hanno attivato immediate le ricerche e a bloccare il responsabile. L’arrestato è stato portato nella casa circondariale di Civitavecchia a disposizione dell’autorità giudiziaria. Foibe: a San Giorgio a Liri anche oggi è 10 Febbraio STORIE DI CRISI Banditi e ladri. Per disperazione Disoccupato rapina una banca e prende in ostaggio la cugina Donna ruba la legna ai vicini per scaldare il marito malato na crisi economica che sta seminando – sempre più, ormai – disperazione e rabbia tra la gente. In atto l’ennesimo bollettino di guerra di azioni disperate, commesse da chi non arriva alla terza settimana del mese. La prima storia arriva da Palestrina. Un disoccupato incensurato di 40 anni è entrato nella filiale della Casa di Risparmio di Orvieto, in via Prenestina Nuova, e, armato di coltellino, si è fatto consegnare i soldi in un sacchetto dai dipendenti dell’istituto. Dopo il colpo, l’uomo ha chiesto ai clienti in coda se qualcuno avesse l’auto parcheggiata all’esterno. A quel punto una donna, che poi si è scoperto essere la cugina, si è offerta di accompagnarlo e insieme sono usciti dalla filiale. Una volta all’esterno, l’improvvisato rapinatore ha provato a minacciare un passante, suo conoscente, per farsi consegnare il cellulare. Subito dopo è salito sulla Smart della donna e si sono allontanati insieme. Poi, lasciata la Smart, è salito a bordo di una Nissan Micra guidata da una donna e si è allontanato in direzione di U Un’intera giornata dedicata al ricordo. Perché il 10 febbraio è giusto fermarsi, ma comunque la memoria non è a comando né conosce il calendario i parla della tragedia delle Foibe, una delle pagine più buie della storia italiana. Tutte le vittime verranno ricordate, oggi, con una serie di eventi che si terranno a San Giorgio a Liri (Frosinone). Si inizia con una splendida mostra fotografica per finire con una serata in musica con il concerto dal titolo significativo: "Io non scordo". Sul palco, per un’esibizione “irredentista”, La Vecchia Sezione, un gruppo che si sta ritagliando spazio e popolarità grazie alla scelta di far rivivere i pezzi migliori della musica alternativa, in un vero spirito comunitario. S Qui a seguire il programma di tutti gli avvenimenti previsti, con orari e date degli eventi. Mattina: ore 08.00 Apertura mostra fotografica “L’esodo”. Ore 10.30 Omaggio floreale e minuto di raccoglimento presso il Monumento ai Martiri delle Foibe. Pomeriggio: “Istria: pensieri e parole”, l’Istria rivisitata attraverso la poesia di Bruno D’Onofrio e Claudio Forgione. Ore 18.30 “Le Foibe e la questione giuliana”, interverranno Vincenzo De Luca (autore), Ferdinando Riccardi (storico e giornalista), Luca Leone (editore). Sera ore 20.30: concerto irredentista “Io non scordo” con La vecchia Sezione. PORTUENSE Fiuggi. La conducente è stata rintracciata dai carabinieri: ai militari ha spiegato che l’uomo non l’ha minacciata, ma le ha solo chiesto un passaggio. La sua posizione è al vaglio degli investigatori. Il rapinatore ha le ore contate: di lui si conoscono le generalità. I militari dell’Arma si sono recati a casa della moglie, che era all’oscuro di tutto: quando ha appreso che il marito era divenuto un bandito, ha avuto un malore. La stessa donna ha purtroppo ammesso di aver avuto in qualche modo dei segnali dal congiunto: “Se continua così prima o poi faccio una rapina in banca” le aveva detto. Ma lei non aveva dato troppo peso alle sue parole. La seconda storia giunge invece da Rieti. È qui che una donna è stata sorpresa la scorsa notte da una pattuglia dei Carabinieri mentre rubava la legna dei vicini per riscaldare il marito malato e cassaintegrato a 600 euro al mese. La donna, madre di due figli, è stata trattenuta in Caserma per tutta la notte. A farle compiere il folle gesto – ha spiegato lei stessa ai militari – è stata la grave situazione di salute in cui versa il marito, colpito da bronchite e con la febbre a 40. La donna aveva chiesto aiuto al suo assicuratore, con la speranza di poter sbloccare i risparmi della polizza per acquistare legna e medicine per il marito malato. Risposta negativa per la coniuge, in caso contrario avrebbe rischiato di perdere tutto. Un tunnel senza G.S. via d’uscita. Preso il piromane: giovane, era pronto a colpire ancora Ha terrorizzato il quartiere per un anno. Augusto Santori (La Destra): “L’incubo è finito” a fine di un incubo per i cittadini del Portuense. Ieri notte gli agenti del Commissariato San Paolo hanno fermato il piromane che aveva messo in apprensione e a soqquadro il quartiere. Il 24 enne romano è stato fermato dalla Polizia in fragranza di reato mentre aveva già posizionato sotto una Bmw parcheggiata in via Griziotti - uno zerbino. ''Il primo episodio è avvenuto il 3 agosto del 2011 ha detto il dirigente del commissariato di San Paolo, Paolo Volta - ma è rimasto isolato. L'attività era diventata intensa da un anno. Sono state circa 30 le macchine incendiate – ha concluso Volta - e in zona c'era ormai una forte esasperazione con tante scritte vendesi''. L “Con l’arresto del piromane seriale - ha commentato il capogruppo de La Destra nel XV Municipio, Augusto Santori - si conclude l’incubo di un intero quadrante del quartiere Portuense”. L’uomo aveva messo in allarme i residenti di via Angeloni, via Statella, via Griziotti e Santa Silvia. “Il lavoro svolto dagli agenti del Commissariato San Paolo è stato egregio, costante e dall’elevata professionalità – ha aggiunto - il ragazzo era già noto da qualche giorno ma si è attesa la fragranza del reato per mettere fine alla serie di atti incendiari commessi ai danni di autovetture e motorini della zona”. Per Santori il fermo al giovane romano è “un risultato che renderà finalmente le notti e le autoG.S. vetture di Portuense più tranquille”. 8 Sabato 23 marzo 2013 Italia L’intervento è stato deciso in seguito all’insufficienza placentare DAL NORD BOLZANO Aumenta del 56% il numero dei disoccupati over quaranta La mamma è in coma: Francesco N nasce alla 24esima settimana Considerato un miracolo: il piccolo, di ottocentocinquanta grammi, porta il nome del Papa i chiama Francesco, porta il nome del neoeletto papa proprio perché la sua nascita è stata considerata un miracolo. È stato il padre Pablo a decidere il nome del piccono, venuto alla luce dopo solo 24 settimane di gestazione. Lui, pesa ottocentocinquanta grammi ed è “arrivato” tra le braccia del papà mercoledì a Padova. La sua mamma, Simona Tirendi, invece, non ha potuto vederlo perché è in coma da due mesi, colpita da una malattia non ancora diagnosticata. I medici credono che la patologia sia stata causata dal prione, un agente infettivo responsabile delle encefalopatie spongiformi nell’uomo e negli animali. Dagli Usa si attendono gli esiti degli esami di laboratorio sui campioni di sangue prelevati alla paziente, ma i medici che la stanno seguendo hanno anche ipotizzato che la grave patologia potrebbe essere riconducibile S a un caso di “mucca pazza”. Come racconta Il Gazzettino, la donna, 29 anni e con una bambina di due e mezzo, ha cominciato a stare male la scorsa estate: debolezza, vista annebbiata, distonia e difficoltà nel muovere gli arti. All’inizio nulla faceva presagire una grave malattia, dopo pochi giorni i sintomi si aggravano e a Padova seguono accertamenti più accurati. Dopo due giorni entra in coma e i medici scoprono che la paziente è incinta. “Si è anche svegliata - racconta il fratello Enzo al giornale locale - ma era assente, non ci riconosceva. È stata intubata e ricoverata in Neurologia, dove ha avuto alcune crisi epilettiche. A questo punto i medici hanno dovuto sedarla farmacologicamente in attesa dei referti degli accertamenti inviati negli Stati Uniti”. In seguito a un'insufficienza placentare il feto ha dato segni di sofferenza dalla scorsa settimana, così i medici hanno deciso di effettuare un parto cesareo. “Tutto è andato nel migliore dei modi - ha raccontato il fratello - mia sorella ha superato bene l’intervento e Francesco apparentemente non ha problemi, se non quelli che presentano tutti i prematuri. In sala operatoria sono stati tutti eccezionali: c’era una squadra di medici che con competenza e coraggio, ha lavorato in modo straordinario in una situazione complicatissima. Noi familiari vogliamo ringraziare con tutto il cuore sia loro, che i sanitari che lavorano in Neurologia, all’Istar 1 e 2 dell’ospedale, i reparti dove è stata ricoverata Simona. Purtroppo, come hanno affermato loro stessi, si tratta di un caso molto difficile, che pare non avere riscontri neanche in letteratura”. La famiglia ora spera in un altro miracolo: che Simona si risvegli dal coma e possa finalmente conoscere Francesco. egli ultimi due anni sono aumentati del 42% i disoccupati over 45 a Bolzano. Se si calcola il dato dei quarantenni, questa richiesta di lavoro sale al 56%. Per contro i giovani senza lavoro nel 2012 sono il 14% in più del 2010. Un quadro choc che emerge dai dati acquisiti dal consigliere provinciale de la Destra Mauro Minniti secondo il quale “è impressionante quanto emerge dalle liste di attesa nel capoluogo, dati che dovrebbero suonare la sveglia al governo provinciale che appare dormiente in materia di lavoro e di politica volta ad assicurare opportunità professionali sul territorio”. La fascia di età maggiormente sofferente con il 31,9% di richiedenti in attesa di lavoro è quella relativa ai cinquantenni, ma anche seguita dai 41/45enni e dagli under 29 (in entrambi i casi +14,2). “Sono dati terrificanti - aggiunge Minniti - e dovrebbe imporre scelte di investimento e di innovazione mentale da parte della politica altoatesina. Nel lavoro non si deve avere paura di investire creando opportunità professionali sia incentivando le aziende ad assumere attraverso agevolazioni Irap o altri interventi sia promuovendo la nascita di impresa giovanile; ma bisogna anche rinnovare l’offerta contrattuale, con la promozione di nuovi contratti che promuovano, per esempio, il part timex2, il ricollocamento degli ovest 45 che rischiano di essere i nuovi disperati della società. Chi di essi esce infatti dal circuito professionale, fa fatica ad essere reintegrato ed ha un orizzonte cupo anche socialmente parlando”. Il dato rilevato da Minniti purtroppo appare generalizzato e non solo legato alla realtà del capoluogo, “ed è proprio per questo - aggiunge l’esponente de la Destra - che occorrono interventi completi. Una riforma del lavoro anche in Alto Adige, dove si investe poco se è vero come è vero che a fine febbraio sono già terminati i fondi 2013 per i lavori socialmente utili, e dove la legislazione in materia di occupazione si richiama ancora alla fine degli anni Novanta, qui di vecchia di venti anni e certamente non all’altezza di rispondere alle nuove esigenze”. Proprio in queste settimane, peraltro, la IV commissione legislativa del Vo figlio provinciale è chiamata ad esaminare il Disegno di Legge di Minniti sulla promozione del lavoro in Alto Adige. Carlotta Bravo SCIOPERO DEI FACCHINI Caos nel Nord Italia Tensione a Bologna ord Italia nel caos per lo sciopero nazionale dei lavoratori dei trasporti e della logistica, che si è incentrata soprattutto sulle cooperative di facchinaggio. Piattaforme e interporti bloccati soprattutto in Lombardia ed Emilia-Romagna con corrieri e spedizionieri che hanno incrociato le braccia: “Siamo trattati come schiavi, ora basta”. Ferme le principali aziende spedizioniere: Dhl, Bartolini, Artoni, Tnt. In alcuni casi, la tensione è molto alta e sarebbero avvenuti scontri tra manifestanti e Forze dell'Ordine. Facchini e corrieri hanno così aderito allo sciopero di 24 ore proclamato una decina di giorni fa da Si Cobas e Adl Cobas, dopo una serie di assemblee tenute in diverse città italiane, tra cui anche Bologna. Nella citta emiliana, lo sciopero è iniziato nella nottata di giovedì con il blocco degli accessi all’Interporto, che ha creato lunghe file di camion. I manifestanti hanno picchettato anche la Cooperativa Adriatica di Anzola, dove sono stati caricati dalla Polizia in tenuta antisommossa, causando due feriti, tra questi anche un agente. Una parte degli scioperanti ha invaso la Via Emilia, fermando il traffico. Acque agitate anche in Lombardia, dove la Cgil voleva “sfondare” i picchetti. “Non ci sono riusciti” scrive un utente su Twitter. Tensione anche in Veneto, in particolare a Padova. B.F. N Eurosky Tower . L’investimento più solido è puntare in alto. Reggio Emilia vara il registro delle unioni civili la Chiesa lo boccia ennesimo attacco alla famiglia. È il parere del vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca che interviene dopo che il consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato lunedì il registro delle unioni civili. Duro, ovviamente l’attacco della diocesi guidata dal vescovo Camisasca. “Si vorrebbero favorire persone che hanno comunione di vita basata su vincolo affettivo, di diverso o dello stesso sesso, negli interventi per la casa, la sanità e i servizi sociali, la scuola e i servizi educativi, ecc… - si legge nella nota - La protezione di legittimi diritti della persona potrebbe essere assicurata dal diritto civile, senza costruire una “disciplina comunale delle unioni civili”, non prevista nel nostro ordinamento, né istituire un nuovo “registro amministrativo”. In realtà ciò che si desidera è affermare un modello di famiglia alternativo, e porre le premesse affinché un numero adeguato di questi atti, che di per sé non hanno valore legale, porti ad una legge parlamentare che riconosca come sostanzialmente matrimoniali le coppie di fatto e dia valore di matrimonio ai legami omosessuali. L’intento sociale si capovolgerebbe così in uno scardinamento dell’istituto famiglia con conseguenze non avvertite, ma profondamente negative sulla vita sociale e sull’educazione dei figli. La famiglia è il cuore del tessuto stesso della società”. B.F. L’ Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell’EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. 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RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde 800 087 087 www.euroskyroma.it 9 Sabato 23 marzo 2013 Italia DAL CENTRO Ancora ombre sulla morte di Francesco Narducci, ma non c’è associazione a delinquere Mostro di Firenze: la Cassazione riapre il processo La Suprema Corte rimanda gli atti al gup di Perugia per alcuni capi di imputazione secondari i riapre il processo sulla misteriosa morte del medico Francesco Narducci, legata alla vicenda del mostro di Firenze, scomparso in circostanze misteriose l'8 ottobre del 1985 e ritrovato cadavere (all’età di 36 anni) nel Lago Trasimeno. La morte, a quel tempo, fu archiviata come un incidente e la salma fu tumulata senza poter procedere ad un’autopsia, apparendo chiara la causa di morte per annegamento. Ora a riaprire il caso è stata la terza sezione penale della Cassazione, accogliendo parzialmente il ricorso della Procura di Perugia e dalla vedova di Narducci annullando il “non luogo a procedere” disposto dal gip di Perugia il 20 aprile 2010. Sulla vicenda il gip aveva disposto il proscioglimento di tutti i venti imputati (familiari del medico, pubblici ufficiali e appartenenti alle forze dell'ordine) accusati, a vario titolo, di aver preso parte a un tentativo di depistare le indagini sulla morte del medico. La Cassazione ha inoltre dichiarato prescritti alcuni reati contestati agli imputati. La Cassazione, con il dispositivo diffuso al termine della Camera di Consiglio, ha però S confermato il proscioglimento degli imputati accusati di associazione a delinquere. Su questo punto, infatti, gli alti magistrati hanno rigettato il ricorso della Procura di Perugia e della parte civile.Verrebbero quindi meno anche le ragioni che secondo la prospettazione dell’accusa sarebbero alla base dell’associazione, l’intenzione di occultare una morte in qualche modo unita con i fatti di Firenze, in pratica con la triste vicenda del “Mostro”. Sarebbe così abbandonata l’ipotesi omicidio per la ricostruzione indicata già dalla sentenza del gup, che parla di tragica fatalità o suicidio. Soddisfatto e commosso per l'esito del giudizio in Cassazione il professor Ugo Narducci, padre di Francesco. La Suprema Corte ha infatti definitivamente confermato il suo proscioglimento dall'accusa di avere promosso l'associazione per delinquere definita “l'architrave del processo” dal suo difensore, l'avvocato Francesco Falcinelli, che ha comunicato la decisione al genitore del medico perugino.“Il professor Ugo Narducci - ha detto il legale - ha subito ricordato con affetto il figlio”. Barbara Fruch Gli inquirenti all’epoca del ritrovamento del cadavere di Francesco Narducci PESCARA E CHIETI TERNI Guasto all’acquedotto: rubinetti a secco Rifiuti industriali nella fogna: sigilli al mattatoio mergenza idrica a Pescara, Chieti, Montesilvano, e altri sedici Comuni che sono rimasti per ben un giorno e mezzo senz’acqua. L’interruzione del servizio è infatti iniziata giovedì verso le 13 e solamente nel tardo pomeriggio di ieri la situazione è ritornata alla normalità. L’emergenza è stata causata da una rottura all’adduttrice principale dell’Acquedotto Giardino a Torre de’ Passeri: condotta che è stata riparata dai tecnici Aca nella notte tra giovedì e venerdì, poi sono iniziate la manovre graduali di riapertura della sorgente e si è dovuto attendere il tempo tecnico per riempire nuovamente le condutture e tornare ai livelli ottimali di pressione. Non sono mancati i disagi che hanno interessato circa 300mila persone e, soprattutto, le attività commerciali che non hanno potuto svolgere il proprio lavoro per la mancanza di acqua corrente (dentisti, ristoranti, bar, etc). A Pescara i supermercati sono stati presi d’assalto: sono terminate le scorte di bottiglie d’acqua. Il Comune ha inoltre fornito bottiglie ad alcune scuole e installato un serbatoio da 8.000 litri vicino allo stadio. “È stato necessario chiudere i serbatoi con la conseguente interruzione del normale flusso idrico- si legge in una nota dell’Aca - Dalla conclusione dell’intervento, (alle 3.30 di venerdì, ndr), i nostri tecnici stanno provvedendo alla graduale reimmissione dell’acqua potabile. Le operazioni devono essere effettuate lentamente per evitare ulteriori guasti”. B.F. n pezzo di mattatoio sotto sequestro. La Forestale di Terni ha messo i sigilli al pozzetto di raccolta delle acque reflue industriali prodotte dall'impianto di macellazione del mattatoio comunale di Terni. Durante il controllo che ha riguardato tutte le fasi operative del mattatoio, dal benessere degli animali, all'uccisione, alla lavorazione delle carni nonché la gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti di origine animale, gli agenti forestali hanno verificato che il centro di lavorazione effettuava lo scarico delle acque reflue industriali in pubblica fognatura in assenza di autorizzazione. Immediato quindi il sequestro del pozzetto di raccolta delle acque reflue industriali. La Forestale ha inoltre denunciato l’amministratore unico della società privata di Viterbo a cui il Comune ha affidato la gestione della struttura: il reato contestato è quello di scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura in assenza di autorizzazione (che prevede che tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati). Il titolare ora rischia l'arresto da due mesi a due anni o l'ammenda da millecinquecento euro a diecimila. B.F. E U 10 Sabato 23 marzo 2013 Italia DAL SUD Il centro-sinistra che governa con le correzioni in corsa dei grillini? Demagogia che toglie sovranità popolare e aggiunge partitocrazia Dietro le quinte del “modello Sicilia” Gratti la notizia e trovi la verità: l’abolizione delle Province è solo un bluff. Gli enti “cancellati” erano già stati sciolti, con una legge degli anni 80, in Consorzi di Comuni eggi i giornali, tutti, e ti viene da dire: ma che bravi questi deputati siciliani e che straordinario presidente! Province abolite e casta a casa. Invece, nello stile della peggiore politica gratti la notizia e trovi la verità: in Sicilia non si abolisce proprio nulla. E, ti chiedi, possibile che la notizia sia sfuggita ai pennivendoli che macchiano d’inchiostro le colonne delle più autorevoli gazzette? Si, è possibile! Proviamo a mettere ordine. Dopo aver convocato le elezioni amministrative, provinciali e comunali, per il mese di aprile, rintuzzati dalla maggioranza, il presidente Crocetta e la sua giunta hanno deciso di rinviare il tutto a fine maggio, per uniformare il turno elettorale a quello che si svolge in Italia. Quindi, esattamente come da atto deliberativo del governo regionale, province e comuni siciliani erano stati chiamati al voto il 28 e 29 maggio. Cosa accade poi? Accade che il post-elezioni nazionali, con il ‘boom’ a cinque stelle, diventa per i soliti gazzettieri (di regime, avremmo detto un tempo) l’occasione per pontificare di un presunto L ‘modello-Sicilia’, un governo centrosinistro con appoggio esterno grillino. E cosa ti fa il fascinoso presidente siculo? Va in tv, con i buoni servigi del suo staff autorale, e dichiara: aboliamo le province e le sostituiamo con i consorzi di comuni. Nel palazzo siciliano, i commentatori veri, alla notizia stavano per scoppiare a ridere. Quale sarebbe la rivelazione di questo Chavez de noantri che fa delle sue scelte sessuali un credo (dimentichiamo, per carità, l’auspicio di un ‘Papa donna’ annunciato coram populi dagli schermi di La7 durante il circo presentato dalla signora Bignardi) e che trasuda bonomia da artigli affilati nelle periferie gelesi? La rivelazione per la quale gli uffici della Regione hanno dovuto scrivere in fretta e furia un testo è questa: sebbene in Sicilia una legge degli anni ’80 prevedesse già la istituzione dei consorzi di comuni, che assumono il nome di Province regionali, occorre dire al mondo intero che qui esistono le Province come nel resto del paese e che le stesse si sciolgono per diventare consorzi di comuni. Insomma, secondo il codice penale siamo all’abu- Napoli - I segni della crisi Bandito per quattro pizze: “I miei figli hanno fame” apina a mano armata. Il bottino? Quattro pizze. L’ennesimo segno della crisi arriva dal napoletano dove giovedì sera un uomo con il volto scoperto e la pistola in pugno ha sorpreso un cliente all’uscita di una pizzeria in via Manzoni a Casoria. Il ladro si è avvicinato all’uomo, che aveva pensato al peggio: in realtà quello che sembrava un malvivente non puntava agli oggetti di valore ma solamente le quattro pizze: due margherite, una capricciosa ed una quattro formaggi. Un bottino del valore di 19 euro. “Stasera mangeranno i miei figli” avrebbe detto l’uomo prima di scappare con la refurtiva. Un gesto probabilmente sofferto compiuto da uomo disperato che non ha voluto né soldi né altro, ma solo le pizze per sopperire ad una reale necessità. “Avevo qualche decina di euro e il cellulare, ma lui voleva le pizze. Meglio così, ho pensato, se per una sera ho aiutato a sfamare una famiglia” ha detto la vittima. Insomma, una rapina davvero insolita che, ancora una volta, nasce da una storia di ordinaria disperazione: un rapinatore ai tempi della crisi che ruba per dar da mangiare ai propri figli. B.F. R Muos e contestazioni a Niscemi Blocco davanti alla base militare Usa: due indagate esta scottante il tema Muos in Sicilia: dove ora nel mirino della magistratura finiscono anche i manifestati. Due donne, di 32 e 35 anni, sono indagate per violenza privata, resistenza e oltraggio a pubblici ufficiali proprio nell’ambito delle contestazioni ai militari Usa. La Procura di Caltagirone ha emesso nei loro confronti avvisi di conclusioni indagini e comunicazioni di garanzia. Secondo l’accusa, le due donne avrebbero impedito, con violenza e minaccia l'ingresso nella base, per circa un’ora e mezza, di un pullman dove si trovavano militari della marina americana, fra cui l’ammiraglio comandante della Zona Sud Europa di stanza a Napoli, opponendo resistenza alle forze di polizia intervenute per garantire la libertà di accesso alla struttura e insultando gli operatori con frasi offensive. Sull’episodio è stata presentata alla magistratura una dettagliata informativa dalla Digos della Questura di Caltanissetta e dal commissariato di polizia dello Stato di Niscemi. “Le forze di polizia sono preposte a garantire la libertà di tutti i soggetti interessati” sottolinea la Procura, che sul costruendo sistema radar di telecomunicazioni militare Usa nel sughereto di contrada Ulmo ha anche aperto un’inchiesta per violazione delle norme ambientali. B.F. R so della credulità popolare! Ma c’è di più. La legge approvata dall’Ars con il voto grillino – di dubbia costituzionalità perché non tiene conto della riforma del titolo V – non dice quasi nulla e rimanda a una norma da approvare che riordini i consorzi di comuni già istituiti e oggi solo ribaditi con la finta cancellazione di un qualcosa che, inesistente, non poteva essere cancellato. Se poi guardiamo ai criteri generali che si fissano nella nuova norma, possiamo scoprire che – come detto da Nello Musumeci, leader dell’opposizione di centrodestra e uomo punta de La Destra – si è deciso di abolire non un livello di governo del territorio, ma gli organi democratici che finora hanno governato l’ente intermedio, limitando ancor di più il potere di scelta dei cittadini e affidando alla partitocrazia l’occupazione di ulteriori spazi di potere. Se così stanno le cose, di quale cancellazione di province parlano tutti i giornali? Di quale rivoluzione si va fantasticando? Nulla di quanto è stato scritto coglie il senso della realtà. Ecco: la realtà. Purtroppo, viviamo un tempo in cui la propaganda viene prima della ragione, un tempo (speriamo breve) nel quale si asseconda la piazza e la classe dirigente abdica al suo ruolo di guidare i processi e soccombe di fronte alla folla che, chiamata alle scelte epocali, come sempre grida ‘Barabba’. Non ci resta che attender tempi migliori. Ruggero Razza C A M PA N I A Aveta denuncia: “Bocciato il mio emendamento sui tagli” La proposta limitava a dieci il numero massimo delle commissioni consiliari Nella seduta odierna (ieri, ndr) del Consiglio regionale Pdl, Pd-l, Gruppo Caldoro e Udc hanno bocciato il mio emendamento che prevedeva il taglio delle commissioni consiliari da dodici a dieci. La Casta ha preferito tutelare le rendite di posizione, salvaguardando i propri presidenti di commissione e relativi staff”. Lo dichiara il consigliere regionale Carlo Aveta, segretario campano de La Destra. “In linea con il disegno di legge all’ordine del giorno che prevedeva il taglio del numero degli assessori e dei consiglieri regionali – continua Aveta – avevo presentato questo emendamento che limitava a dieci il numero massimo complessivo delle commissioni consiliari. Il mio emendamento era nato dalla considerazione che alcune commissioni speciali, di fatto 'monotematiche', risultino essere degli inutili doppioni di commissioni permanenti, le cui funzioni ed attribuzioni potrebbero sopperire al taglio previsto. In particolare da un attento esame dell’attività legislativa si evince che la 'Commissione consiliare speciale per la prevenzione del fenomeno del mobbing “ sui luoghi di lavoro e di ogni forma di discriminazione sociale, etnica e culturale' e la 'Commissione consiliare speciale in tema di politiche giovanili, disagio sociale e occupazione' potrebbero essere accorpate alla 'Commissione permanente Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica, Politiche sociali' e - prosegue Aveta - le competenze della 'Commissione consiliare speciale per il controllo sulle bonifiche ambientali e sui siti di smaltimento rifiuti e ecomafie e riutilizzo dei beni confiscati' potrebbero essere attribuite alla 'Commissione permanente Ambiente, Energia, Protezione Civile' per quanto concerne la questione bonifiche ambientali ed alla 'Commissione consiliare d'inchiesta Anticamorra, per la vigilanza e la difesa contro la criminalità organizzata' per quanto riguarda le questioni relative ai beni sequestrati alla criminalità organizzata. Alla luce della cosiddetta spending review che sta riguardando vari aspetti dei centri di costo della Regione Campania, è impensabile continuare a mantenere in vita ben dodici commissioni consiliari". Barbara Fruch Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel. 06 37517187 - 06 45449107 Fax 06 94802087 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d’Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Marketing e Pubblicità Daniele Belli Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità su Il Giornale d’Italia rivolgiti a Eco Comunicazione e Marketing via di San Bartolomeo 9 Grottaferrata (Rm) 06 94546475 Arte 11 Sabato 23 marzo 2013 Nel mese in cui ricorre la festa della Donna e latitano le istituzioni europee Una ‘non sfilata’ a 5 anni dalla morte di Pippa Bacca La crisi dell’occidente preconizzata dalla vicenda biografica dell’artista milanese, scomparsa in Turchia il 31 marzo del 2008 durante una performance di Davide Tedeschini ilanoE’ da poco passato l’8marzo: sembra che a fronte di questa realtà piena di paradossi che invertono i nostri punti di riferimento e ci disorientano, ci sia la necessità quotidiana di ritrovare autorità e princìpi non negoziabili per non perdere la gerarchia dei nostri valori di ‘persone’. Cadiamo (sembra ovvio a dirlo), nel caos più totale quando ci si comunica che un prete ha molestato, violentato dei bambini, a lui paragonando il ‘premier’ che si intrattiene con la minorenne, e quindi indagato per induzione alla prostituzione: questi sono gli impegni dei nostri tribunali. Al contempo giacciono nell’indifferenza piccoli e grandi conflitti nel mondo non ancora sedati o la prostituzione delle minori straniere sulle strade suburbane; o ancora non desta preoccupazione la condizione o meglio, ‘l’assenza’ della donna nella ‘Primavera Araba’ del Mediterraneo. Andiamo alla conta dei morti per capire quando si tratta di guerra o genocidio ma nelle autostrade si consumano vite in un numero paragonabile a quello della guerra dei Balcani, mentre altri conflitti vengono taciuti per motivi ‘strategici’. Valutazioni talmente complesse che alcuni arrivano ad avallare usanze che in altre regioni del mondo umiliano e violentano la donna. ‘Pensare’ che d’altronde “…anche quella è ‘cultura’” non è più solo responsabilità del cosiddetto relativismo culturale ed etico, a causa del quale le società occidentali vivono oggi una sorta di eclissi di valori: è colpa nostra se le differenti civiltà, culture e costumi vengono messe sullo stesso piano di valore, quando non possono assolutamente starci. Si arriva addirittura a sostenere, ad esempio, che pratiche come ‘l’infibulazione’ dovrebbero anche da noi essere giudicate legittime solo perché corrispondenti a una determinata mentalità diversa dalla nostra. In queste concezioni non c’è solo l’insorgere di un pericoloso regresso ma anche un concreto pericolo politico, perché le nostre istituzioni latitano o danno risposte equivoche, gradite al popolo solo se si consumano in ‘reality’ adimensionati, spesso i cui protagonisti sono già stati personaggi pubblici, mai di fatto dentro ma sempre al di sopra delle ‘masse’ per finire disciolti nell’omogeneità incomprensibile della nostra comunità, la Comunità Europea. Av- M viene per questo di conoscere solo a distanza di tempo artisti nostrani, politici, pensatori (come l’artista Pippa Bacca) perché lo Stato non ha avuto previsione della imminente crisi economica e culturale. Appena 15 anni fa era bello vedere un’installazione d’Arte Povera o Concettuale a Roma (essendo ancora necessario produrre difformità nella conformità del luogo), era lecito pensare che un artista potesse fare Arte con la stessa dignità di dedicarsi alla Scienza, viaggiare da un Paese all’altro, dalla Francia alla Germania gustando la diversità dei Paesi, al contempo apprezzare opere d’arte africana, indiana, turca nelle vie del centro città o creare contatti non ‘virtuali’ con cittadini del mondo. Tutto ciò è crollato forse dopo l’11 settembre 2001, anzi imploso all’interno dei nostri confini geografici e logici. Così erroneamente si è continuato a credere nelle identità dei ‘luoghi’ sperando in una loro crescita dall’interno, con una loro propria ‘maieutica’ piuttosto che calarvi grossi progetti infrastrutturali, culturali, residenziali, economici… per poi renderli soggetti alle norme di un ‘fiscal compact’ che inevitabilmente disconosce tradizioni e usanze, deturpandone l’essenza. A nulla è servita in questo senso la ‘rete’ virtuale, spesso un ‘fake’ dato in pasto ai ‘mass media’ e che viene utilizzato strumentalmente come i ‘titoli tossici’ che fotografano il mondo, ad impedire che piccoli diventino grandi: si pensi all’’agriturismo’ piuttosto che alla ‘fame’, al volo ‘low cost’ piuttosto che al ‘viaggio’, al naufragio della nave da crociera, piuttosto che all’affondamento del peschereccio con clandestini a bordo, il delitto nella società opulenta piuttosto che in quella povera. Succede a ‘luoghi’ come a ‘persone’ di non ‘esserci’ o essere ‘rimossi’ e come ultima ratio ricevere l’imposizione della teoria secondo la quale ‘la democrazia non è esportabile’. Così anche la cultura, l’arte, la civiltà producono i loro martiri: in questo frastuono silenzioso ricorre tra poco il 31 marzo, l’anniversario della morte dell’artista milanese Pippa Bacca, morta durante la performance itinerante “Spose in Viaggio”, con cui si proponeva di attraversare, paesi europei e del medio oriente vestendo un abito da sposa, per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo, sulla scia della nostra migliore educazione civica, accademica e positivista. Al termine dell’impresa l’artista avrebbe usato i reperti etnici raccolti, per lo più stoffe ricamate a mano dalle donne locali, per realizzare una mostra d’arte e così proporsi nel panorama dell’arte contemporanea col progetto per un’Europa che voleva essere ‘unita’ anche culturalmente e socialmente, non solo monetariamente. Per ricordarla il 22 febbraio scorso alle 14 a Milano, in Piazza Duomo, una carovana di donne è partita dalla scalinata centrale, con una “non sfilata” a tappe attraverso alcuni punti nevralgici del centro di Milano, vestite in abito da sposa bianco. Il periodo scelto è quello della Fashion Week milanese, a ribadire una realtà culturalmente diacronica e in coincidenza con l’inaugurazione della mostra Natura Donna Impresa Verso Expo 2015, presso lo Spazio Asti (Qui si terrà la mostra-mercato di circa 30 designer emergenti, tutte donne, accomunate da ricerche impegnate e orientate all’attualità, dal critical fashion all’ecodesign). Il viaggio di Pippa, la cui meta era Gerusalemme, era iniziato a Milano, l'8 marzo 2008, Festa della Donna, dopo aver attraversato Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria, Pippa e una sua compagna arrivarono in Turchia il 20 marzo; le due avrebbero poi dovuto continuare attraverso Siria, Libano, Giordania, Israele e Palestina, con arrivo a destinazione per la metà di aprile. Nel corso del viaggio, però, dopo essersi separata a Istanbul dalla sua amica, con cui prevedeva di rincontrarsi dopo pochi giorni a Beirut, il 31 marzo 2008 fu uccisa a Gebze, da un uomo che le aveva dato un passaggio. A distanza di pochi anni ci siamo resi conto che il progetto di Pippa Bacca era pieno di contenuti e verità che fanno pensare che si sta sbagliando tutto, iperbole profetiche dell’attuale realtà economica e sociale che non trova via d’uscita se non con la fine drammatica di una generazione. Alla ‘non sfilata’ tenutasi a Milano ogni ragazza portava al petto una foto di Pippa Bacca: per un giorno, ciascuna di loro si è immedesimata in lei ed ha contribuito idealmente al suo viaggio. “Il viaggio è da sempre un mezzo ed un fine, è una scelta di vita o per alcuni l’unico modo possibile di vivere, è la metafora della vita stessa. Viaggiare con mezzi poveri mette in relazione il viaggiatore con la popolazione locale; viaggiare in autostop, fa sì che uno straniero si metta nelle mani di altri viaggiatori, ma ancora più spesso dei locali o di chi dello spostamento ha fatto il suo mestiere. La scelta del viaggio in autostop è una scelta di fiducia negli altri esseri umani, e l’uomo, come un piccolo Dio premia chi ha fede in lui”. (Cit. Pippa Bacca, al secolo Giuseppina Pasqualino di Marineo - Milano, Italia; 9 dicembre 1974 – Gebze, Turchia; 31 marzo 2008). Nel tempo si sono moltiplicati i contributi spontanei nei confronti dell’artista sui social network, ma le istituzioni e la ‘gente’ hanno scelto altre strade, quelle dello scontro generazionale e i suoi vaffa, gli stereotipi espressi con una certa banalità anche dalle più alte cariche dello Stato, piuttosto che cedere la precedenza a donne fuori dal comune che hanno dato la ‘vita’ senza ricevere ancora nulla in cambio, se non le solite parole. Cucina 12 Sabato 23 marzo 2013 La festività più ghiotta dell’anno si avvicina e i fornelli degli italiani sono già sul piede di guerra per sfornare le più squisite prelibatezze Pasqua…dieta mia non ti conosco! Dal Nord al Sud, passando per le isole, non c’è tavola che non verrà imbandita di pietanze alla riscoperta delle tradizioni territoriali di Francesca Ceccarelli gni regione ha una propria tradizione quando si parla di festività: in particolare quandi ci si riferisce alla Pasqua. Soprattutto sono i dolci di Pasqua i soggetti primari incriminati. Si tratta di ricette tradizionali che si tramandano di generazione e generazione e che, grazie al web, diventano sempre più “social” e conosciute. Un tempo bisognava seguire, con piacere indiscusso, l’opera di nonne e madri per capire i segreti della buona tavola, oggi tutto è a portata di click. O In queste ore quindi si comincia a progettare quello che sarà il menù in occasione della Pasqua 2013 e svariate sono le proposte e le idee all’insegna sempre della tradi- zione. In Sicilia tra i dolci pasquali più buoni si ha la cassata siciliana, la cuddura ccù l’ovu e la pecorella di marzapane, in Calabria invece i Cudduraci, le Cuzzupe e le pitte con niepita, biscotti ripieni di marmellata di uva. Deliziose anche le Pardulas della tradizione sarda, cestini sottilissimi di pasta farciti con formaggio o di ricotta di pecora e colorati da un po’ di zafferano. I dolci più buoni napoletani sono la pastiera e la pizza di crema e amarene. La Treccia Pasquale è un lievitato dolce con gocce di cioccolato della tradizione campana e laziale. A Roma si gusta la pizza sbattuta accom- pagnata dalle uova di cioccolato, la pizza di Pasqua di Civitavecchia. In Abruzzo sono molto amati i fiadoni, dei gusci di frolla farciti con la ricotta e il parmigiano. Deliziosa anche la pizza di pasqua di Camerino delle Marche. In Puglia si gustano la scarcella pasquale, i taralli pasquali e il corrucolo. In Toscana c’è la schiacciata pasquale, un pan dolce aromatizzato perfetto per la colazione. In Umbria la tradizione impone il torcolo pasquale e la ciaramicola di Perugia. Da provare anche la pinza triestina, il salame dolce dell’Emilia, le titole del Friuli Venezia Giulia, treccine di pasta che racchiudono un uovo rosso. Fiadoni abruzzesi La pinza triestina ngredienti: 600 gr di farina, 100 gr di zucchero, 6 uova, 200 ml di olio d’oliva. Per la pasta: 200 ml di olio d’oliva, 200 ml di latte, 1 bustina di lievito per dolci, Sale,una noce di burro. Per il ripieno: 700 gr di formaggio grattugiato, preferite quello non troppo stagionato. Scegliete almeno 3 tipi diversi di formaggio: di latte vaccino, caprino e ovino. Inoltre 7 uova, 2 bustine di lievito per dolci e sale. Preparazione: incominciate dall’impasto mescolando in una terrina la farina, il lievito, lo zucchero, un pizzico di sale, 5 uova, il latte e l’olio: se l’impasto lo richiede aggiungete del latte e lavorate la pasta fino a quando non sarà omogenea.Lasciate quindi lievitare l’impasto per almeno un’ora e nel frattempo preparate il ripieno mescolando tutti gli ingredienti. Quando l’impasto è pronto, mettetene da parte un terzo per la decorazione. Stendete con un matterello la pasta e adagiatela nella teglia precedentemente unta con il burro. I I Cuzzupa calabrese ngredienti: un chilo di farina, 250gr di burro, 4 uova, 1 bustina di lievito, 1 limone e un bicchiere di liquore dolce. Preparazione: impastate la farina con lo zucchero, le uova, il burro sciolto, la buccia del limone, il liquore e il lievito. Lavorate a lungo ed energicamente la pasta che deve essere soda ed elastica. Dategli la forma che preferite, oppure fate tante ciambelle o dei panetti lunghi una decina di centimetri e su ciascuno incastrate un uovo crudo. Allineate le 'cuzzupe' sopra la placca infarinata e cuocete in forno ben caldo per circa 40 minuti. I ngredienti: 50 gr. lievito di birra, 600 gr. Farina, 75 gr. acqua tiepida, 4 uova, 175 gr. Zucchero, 5-6 gr. di sale, 1 fialetta di vaniglia, 2 tappi di rum "Creola", la scorza grattugiata di un limone e di un arancio (biologici o non trattati), 60 gr. Burro. Gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente e non freddi di frigorifero. Ecco il procedimento: il burro va fuso e naturalmente non deve essere unito caldo all'impasto, ma deve essere tiepido (meglio se fuso a bagnomaria). Le uova che si mettono nell'impasto sono 3 intere e 1 tuorlo (rosso), l'albume che resta serve a spennellare la pinza prima di metterla in forno. Un'altra cosa molto importante é l'ambiente dove si lavorerà la pinza e dove la si farà lievitare: deve essere caldo, perciò senza giri d'aria. In un contenitore abbastanza grande stemperare con l'acqua tiepida il lievito, un cucchiaio colmo di zucchero e uno di farina e lasciar lievitare coperto da canovaccio fino a quando il composto diventa come una spuma gonfia e doppia in volume (ci vogliono circa 15-30 minuti, dipende dal tempo atmosferico e dalla temperatura dell'ambiente). Non ti preoccupare di eventuali grumi di farina: quando l'impasto si gonfia praticamente scompaiono. Mescola delicatamente ogni tanto con un cucchiaio di legno Quindi unire le uova (mescolando ad ogni uovo), lo zucchero, il sale, gli aromi e la scorza grattugiata del limone e dell'arancia. Dopodiché aggiungi la farina e mescola sempre nella terrina. Per ultimo aggiungi poco alla volta il burro fuso tiepido e mescola fino a incorporarlo. L’impasto deve risultare duro damescolare, non cedere alla tentazione di aggiungere acqua per ammor- Fate in modo che la pasta abbia un diametro maggiore rispetto a quello della teglia e che quindi esca dai bordi di quest’ultima. Versate il ripieno, arrotolate i bordi della pasta e, con quella lasciata da parte precedentemente, create le decorazioni che preferite. Usate il tuorlo dell’ultimo uovo che vi è rimasto per spennellare la superficie del fiadone e poi praticate dei buchi con una forchetta. Infornate a 180° per un’ora e servitelo a tavola caldo o freddo. bidirlo. A questo punto ti ritroverai nella terrina un impasto piuttosto molle ma compatto. Rovescialo sulla tavola di legno infarinata e lavoralo velocemente e per poco tempo (significa qualche minuto). Ogni tanto, se si appiccica alle mani metti un po' di farina, non troppa perché comunque l'impasto non deve risultare duro. Rimetti l'impasto nella terrina e lascialo lievitare in luogo caldo, coperto da un canovaccio, da una a tre ore, dipende dalla temperatura, finché si gonfia e raggiunge il doppio in volume. Rimetti sulla tavola di legno e lo rimpasti velocemente.Se si appiccica alle mani, metti un po' di farina, ma solo poca. Rendilo tondeggiante e mettilo a lievitare sulla carta forno o altro che poi metterai direttamente in forno. Non mettere la pinza a cuocere in una teglia con bordi alti, vanno meglio le piastre. Falla lievitare al caldo e coperta con un canovaccio per due – tre ore. Non impastarla più. Prima di metterla in forno, spennellala con il bianco d'uovo che avevi messo da parte. Poi, con le forbici, fai dei profondi tagli a zig-zag partendo proprio dal bordo formando la classica Y. Infornala a forno caldo 170° per 55-60 minuti.