L’impresa di assicurazione • L’impresa di assicurazione svolge un’attività produttiva rappresentata dalla sistematica assunzione di rischi dietro un corrispettivo commisurato alla probabilità del verificarsi degli eventi ai quali i rischi si riferiscono. • La maggior parte dei ricavi sono costituiti quindi dai premi pagati dagli assicurati e la maggior parte dei costi è costituita dalle somme erogate per risarcire i danni. • Per questo motivo i costi, in generale, seguono i ricavi (nelle altre imprese succede generalmente il contrario) L’impresa di assicurazione • L’accumulo di mezzi monetari genera la necessità di affiancare alla gestione economica una gestione patrimoniale. Essa è intimamente connessa all’attività assicurativa. • L’inizio dell’attività deve essere autorizzato dall’ISVAP ceh esercita anche, in seguito, attività di vigilanza. L’autorizzazione è soggetta a: • - presenza di adeguato capitale sociale (o fondo di garanzia equivalente) secondo i rami precelti. • - approvazione dello Statuto. • - requisiti di onorabilità e professionalità per i gestori. • - esclusività dell’oggetto sociale e adeguato programma di attività La gestione assicurativa • Si divide in due grandi rami: vita e danni. • Se ne può esercitare uno solo o entrambi ma, in tal caso, la gestione e la contabilità dei deu rami devono essere separate. Ciò è imposto dalla natura e dalla finalità diverse di due rami. Il ramo vita • E’ uno strumento tramite il quale, pagando un compenso, l’assicurato salvaguarda l’economia della propria azienda familiare (o famiglia), da eventi connessi alla vita degli assicurati. Ha anche natura previdenziale. • Si distinguono 3 tipologie: • - assicurazione caso morte (la prestazione è subordinata alla morte dell’assicurato) • - assicurazione caso vita (forma che prevede il pagamento di un premio o di una rendita solo se l’assicurato è in vita ad una certa data) • - assicurazione mista (la più diffusa in Italia) che è la combinazione di una polizza caso morte e di una caso vita. Assicurazione mista (modalità) • Si basa sulle tavole di mortalità (calcolo attuariale). Teoricamente dovrebbe prevedere un premio crescente (f del rischio) invece è reso di solito costante per tutta la durata (come nei mutui ad amm. francese). • Vi è quindi compensazione tra la prima e la seconda parte del contratto, per quanto riguarda il premio. Ramo danni • In questo caso il contratto ha natura indennitaria per il sinistro occorso (l’assicurazione “compra” rischi e l’indennizzo può essere parziale. Il rischio è maggiore perché i danni sono di molte tipologie e perché i dati a disposizione sono molto più incerti. • Vi è poi il problema dell’assimmetria informativa. • Per questo, mentre nel ramo vita il premio è calcolato con tabelle, nel ramo danni è abbastanza empirico (valore assicurato per probabilità del sinistro). E’ questo il premio puro; vi sono poi i caricamenti per arrivare alla tariffa. La gestione patrimoniale: le riserve • Nel corso della gestione si formano delle riserve: • Per la gestione danni: • - riserva premi (con natura di rimanenza passiva ceh accoglie la parte di premi già incassata ma che, per competenza, va rinviata al futuro). • - riserva sinistri (che accoglie gli importi relativi a sinistri già verificatisi ma non ancora liquidati) La gestione patrimoniale: le riserve • Per il ramo vita: • - riserva premi: analoga a quella del ramo danni • - riserva matematica: accoglie le eccedenze dei premi, rispetto al calcolo dei sinistri, che deriva dall’applicazione delle quote costanti. • Questa liquidità, a garanzia dell’assicurato, può essere investita con determinate regole di limitazione del rischio, vigilate dall’ISVAP. Controlli sull’attività assicurativa • I controlli sull’attività assicurativa sono particolarmente intensi per le segg. cause: • - diffusione ampia del fenomeno • - inversione del ciclo finanziario • - durata del rapporto con l’assicurato • I controllo sono di tipo istituzionale: al vertice sta il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che definisce la politica assicurativa nazionale e riporta, per questo, al Ministero dell’Industria. La funzione di vigilanza è invece esercitata dall’ISVAP. Funzioni dell’ISVAP • ISVAP (Istituto per la vigilanza delle assicurazioni private e di interesse collettivo). Ha le segg. funzioni: • - controllo sulla gestione tecnica, finanziaria e patrimoniale delle imprese di assicurazione. • - esame e verifica dei bialnci • - vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti (il controllo si estende ad agenti e mediatori) Altri poteri dell’ISVAP • ISVAP può inoltre: • - compiere le attività necessarie ad acquisire la conoscenza del mercato, incluse statistiche • - autorizzare l’assunzione de partecipazioni di controllo • - esprimere parere sui programmi presentati per l’autorizzazione all’attività assicurativa • - pubblicare annualmente un rapporto sulla propria attività nazionale e comunitaria, nonché studi e pubblicazioni • - a tal fine ISVAP può chiedere alle imprese assicurative soggette a vigilanza dati e informazioni. Il sistema contabile • L’impresa “mista” deve: • - indicare nello Statuto quale parte del capitale (o F. do di garanzia) nonché delle riserve è destinata all’adempimento delle obbligazioni relative a ciascuna gestione. • - tenere una contabilità separata (vita e danni). Gli elementi comuni devono essere ripartiti secondo criteri congrui, approvati da ISVAP. • Libri e registri contabili: ciò vale per il registro dei contratti, quello dei sinistri e quello delle attività a copertura delle riserve tecniche. • Il bilancio è molto analitico per fini di controllo. In allegato il bilancio per impresa “mista” (ramo vita e ramo danni). Bilancio ramo vita Bilancio ramo danni