CONOSCERE PER PARTECIPARE
incontri informativi su tematiche socio–sanitarie
alla luce del nuovo PSSR LR 23/2012
Rel. dott. Adriano Bordignon
Presidente VolontarInsieme e Csv Treviso
Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
La partecipazione
a) Per l’istituzione:
•legge 328/2000 sul sistema integrato dei servizi sociali (art
1/5)
•Legge regionale 11/2001: principio della concertazione (art
3); concorrenza alla programmazione, realizzazione e
gestione della rete dei servizi sociali (art 132)
•D. legislativo 502/1992 su conferenza dei servizi
•Legge regionale 56/1994 e delibere successive
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
LA PARTECIPAZIONE
• La partecipazione dei cittadini nel governo della cosa
pubblica (nel nostro caso, i servizi sociali) è un elemento
fondamentale di democrazia
• La vera partecipazione è esercizio di potere da parte dei
cittadini
– Non va confusa con espressioni riduttive come
coinvolgimento o consultazione
– Ha per scopo consentire ai cittadini di usare la
democrazia per garantirsi voce efficace nella
determinazione dei bisogni prioritari,
nell’assegnazione delle risorse, nella produzione e
nell’impiego delle informazioni
• L’esperienza mostra che ci sono vari livelli di
partecipazione
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
• I livelli della partecipazione:
1.
2.
Manipolazione [chi ha il potere cerca di «educare» il cittadino]
Terapia [chi ha il potere cerca di «curare» il cittadino,
«rassicurandolo» senza cercare di risolverne i problemi]
Informazione [comunicazione unidirezionale]
Consultazione [comunicazione bidirezionale]
«Placamento», «rabbonimento» [la partecipazione viene
usata per «dare un contentino», come quando un comitato
viene aperto ad una rappresentanza ininfluente di cittadini]
Partnership [implica effettiva redistribuzione di potere
attraverso la negoziazione]
Potere delegato [gruppi di cittadini ricevono un’autorità
decisionale dominante nella gestione di parti di programmi o
progetti, come nel caso di una cooperativa cui venga delegato
un servizio]
Controllo del cittadino [estensione del caso precedente,
come quando un servizio di pubblica utilità è totalmente
controllato da enti privati]
3.
4.
5.
6.
7.
8.
•
–
–
–
–
In questa scala, nella quale 1 indica il gradino più basso, l’ordine indica il grado di
possibilità per il cittadino di determinare l’esito finale delle decisioni
1 e 2 sono in realtà forme di non partecipazione
3 e 4 sono forme simboliche di partecipazione
5 è un livello più alto di partecipazione simbolica
6, 7 e 8 sono forme di reale partecipazione
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
La carta dei Valori del Volontariato
E’ frutto di una riflessione sulle diverse radici
culturali, religiose e ideologiche del volontariato
italiano, promossa da Fivol e Gruppo Abele, nel
2001, e portata a termine con il contributo di
numerose altre organizzazioni, singoli volontari e
studiosi.
Ciò perché il volontariato è un fenomeno
molteplice e variegato nelle sue manifesta
zioni, ma vuole essere unitario e coeso nei
suoi principi e obiettivi fondamentali, che la
Carta dei valori riassume.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
La carta dei Valori del
Volontariato
Non può esserci efficacia nell’azione
delle associazioni o del singolo
volontario senza la consapevolezza
della propria identità e del
proprio ruolo sociale.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
I principi fondanti
I 9 Principi Fondanti la Carta sono le fondamenta
dell’agire del Coordinamento in tutte le proprie
manifestazioni.
L’area socio – sanitaria è interessata soprattutto
dagli ultimi tre.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
I principi fondanti
7) Il volontariato è
responsabile partecipazione
e pratica di cittadinanza
solidale in quanto si impegna
per rimuovere le cause delle
diseguaglianze (…). Non si
ferma all’opera di denuncia ma
avanza proposte e progetti
coinvolgendo quanto più
possibile la popolazione nella
costruzione di una società
più vivibile.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
8) Il volontariato ha una funzione culturale ponendosi come
coscienza critica e punto di diffusione dei valori della pace,
della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza e
facendosi promotore, innanzitutto con la propria testimonianza,
di stili di vita caratterizzati dal senso della responsabilità,
dell’accoglienza, della solidarietà, della giustizia sociale. Si
impegna perché tali valori diventino patrimonio comune di tutti,
e delle istituzioni.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
9) Il volontariato svolge un ruolo
politico: partecipa attiva-mente ai
processi della vita sociale favorendo
la crescita del sistema democratico;
(…) rileva i bisogni e i fattori di
emarginazione e degrado, concorre
a programmare e a valutare le
politiche sociali in pari dignità
con le istituzioni pubbliche cui
spetta la responsabilità primaria della
risposta ai diritti delle persone.
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IL RUOLO PER IL VOLONTARIATO NELLA
DEFINIZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE /1
• Alla gestione ed all’offerta dei servizi
provvedono soggetti pubblici nonché
•
•
•
•
•
•
organismi non lucrativi di utilità sociale
organismi della cooperazione
organizzazioni di volontariato
associazioni ed enti di promozione sociale
fondazioni
enti di patronato e altri soggetti privati …
– … in qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella
realizzazione concertata degli interventi [art. 1, comma 5,
l. n. 328/2000, Legge quadro per la realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali]
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
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IL RUOLO PER IL VOLONTARIATO NELLA
DEFINIZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE /2
• «La Regione attua […] il principio della concertazione con
gli enti locali e con le parti sociali» [art. 3, comma 1, l.r. n.
11/2001, Conferimento di funzioni e compiti amministrativi
alle autonomie locali in attuazione del decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 112]
• I soggetti del privato sociale concorrono alla
programmazione, realizzazione e gestione della rete dei
servizi sociali [art. 132, comma 1, l.r. n. 11/2001]
– Gli organismi di volontariato come co-protagonisti del
processo di definizione delle politiche pubbliche, attraverso
il metodo della programmazione
– Gli organismi di volontariato come attori della governance
sociale
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
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LA CONCERTAZIONE …
• Definizione:
– Significato più diffuso: «Prassi di reciproca
consultazione e di azione congiunta tra le
forze sociali e il governo sui maggiori temi di
politica economica»
– Nel nostro caso: consultazione e azione
congiunta fra regione, enti locali e parti sociali
– L’essenza della concertazione è l’accordo sulle
materie oggetto di consultazione
• Origine:
– Dal latino concertare, «gareggiare»
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
CREAZIONE DI UN LABORATORIO SOCIO-SANITARIO
• Nel 2006, a seguito del progetto “Volontariato e
Partecipazione”, è nato il “Laboratorio Socio-Sanitario”
dedicato all’area sociale e socio-sanitaria.
• Sviluppa ed implementa tutte le strategie e le azioni
del volontariato nell’ambito socio sanitario (piani di
zona, libro bianco, piano socio sanitario regionale,
conferenza dei servizi).
• Fra le esperienze del volontariato veneto e nazionale è
uno dei modelli più avanzati ed innovativi.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
OBIETTIVI DEL LABORATORIO SOCIO-SANITARIO
• Superare la frammentazione del volontariato, unendo le forze
nell’analisi dei bisogni e nella progettazione delle risposte, senza
rinunciare all’autonomia e all’identità di ciascuna associazione.
• Affermare il diritto/dovere del volontariato di essere coprotagonista nella definizione di politiche pubbliche relative ai
servizi socio-sanitari.
• Rafforzare una collaborazione ed interlocuzione con le aziende ulss
nei principali tavoli di programmazione territoriale, rivendicando
per il volontariato un ruolo di concertazione e non di semplice
consultazione.
• Formare le associazioni sulle tematiche della programmazione e
valutazione/monitoraggio dei piani zona al fine di accreditare il
volontario presso le aulss come interlocutore “competente” e
“autorevole”.
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Il ruolo del volontariato nell’area socio – sanitaria
alla luce della Carta dei Valori del Volontariato
LE PRINCIPALI AREE DI INTERVENTO
•
•
•
•
•
•
PIANI DI ZONA 2007-2010
PIANI DI ZONA 2011-2015
LIBRO BIANCO
PSSR 2012-2016
AUTO MUTUO AIUTO: GIRO DI BOA
CONFERENZE DEI SERVIZI
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1/6
PIANI DI ZONA 2007-2010
• Partecipazione alla predisposizione dei PDZ 2007-2010
nelle tre aulss tramite la nomina dei referenti volontari
in ogni area tematica.
• Elaborazione del “DOCUMENTO DI CONCERTAZIONE
SUI PDZ 2007-2010” che individua area per area, in
ogni ulss, criticità e proposte da parte del
volontariato.
• Elaborazione del documento “IL CONFRONTO” che
analizza quali sono le osservazioni del volontariato
recepite nel PDZ 2007-2010.
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PIANI DI ZONA 2011-2015
• Partecipazione alla predisposizione dei PDZ 20112015 nelle tre aulss tramite la nomina/conferma
dei referenti volontari in ogni area tematica.
• Elaborazione del documento “Una visione
strategica – il volontariato trevigiano verso il piano
di zona 2011-2015” che illustra la visione di fondo
del volontariato sulle future politiche di protezione
sociale.
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3/6
IL LIBRO BIANCO
• Il Libro Bianco (pubblicato nel 2009) sintetizza
la filosofia e gli orientamenti del Ministero
competente in tema di Welfare.
• Il Volontariato ha organizzato una serie di
incontri e dibattiti sul Libro Bianco.
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IL PSSR 2012-2016
4/6
• Il Piano Socio Sanitario Regionale è un documento che raccoglie le
strategie a lungo termine relative al Servizio Socio Sanitario
Regionale. Il nuovo PSSR ha durata quinquennale, viene
approvato con Legge dal Consiglio Regionale e come progetto è
costruito dalla Giunta Regionale con il coinvolgimento dei
principali attori sociali. L’attuale PSSR è stato approvato nel corso
del 2012 con legge regionale n. 23 del 29/06/2012; mentre il
precedente risaliva al triennio 1996-1998.
• Il Coordinamento è stato coinvolto dalla Regione Vento nel
processo di formulazione del PSSR 2012-2016, attraverso la
partecipazione ad una serie di incontri dove Regione, ulss venete
ed i principali stakeholders sociali si confrontavano sui contenuti
della bozza del PSSR.
• A seguito di questi incontri il Coordinamento ha elaborato un
documento di “osservazione” sulla proposta di piano sociosanitario regionale 2012-2014 (d.d.l. 26 luglio 2011 della giunta
regionale del veneto), con particolare riferimento alle aree di
intervento sociale e sanitario.
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AUTO MUTO AIUTO:
PROGETTO GIRO DI BOA
• Mappatura dei gruppi AMA nei
territori delle 3 Aziende Ulss della
provincia di Treviso.
• Realizzazione di campagne di
sensibilizzazione e formazione sulle
tematiche dell’AMA su tutto il
territorio.
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5/6
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6/6
LA CONFERENZA DEI SERVIZI NELL’ULSS 9:
UNA BUONA PRATICA DI LAVORO IN SINERGIA
• La Conferenza dei Servizi rappresenta un momento importante,
dove si possono esprimere osservazioni, suggerimenti e proposte
rivolte al miglioramento dei servizi erogati dall’azienda ULSS.
• Dal 2005 la conferenza dei servizi dell’aulss 9 viene preparata
insieme da azienda e coordinamento del volontariato.
• PROPOSTA: Una buona pratica che potrebbe essere esportata
anche nella ulss 7 e nella ulss 8.
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Anno 2013
Anno europeo del cittadino
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ESSERE VOLONTARIO, PERCHE’?
PER DUE NO E PER SEI SI!
PRIMO NO: non per riempire vuoti e e sostituire le inadempienze delle
istituzioni pubbliche
SECONDO NO: non per diminuire i costi dei servizi che le istituzioni pubbliche
hanno il dovere di garantire ai cittadini (il valore economico dell’azione volontaria
dovrebbe essere indirizzato a migliorare i servizi e non a diminuire i costi)
PRIMO SI: per affermare i valori dell’uomo (nella declinazione dei servizi)
SECONDO SI: per portare alle persone un supplemento d’anima
TERZO SI: per rispondere prontamente ai bisogni emergenti
QUARTO SI: per stimolare le istituzioni a rispondere ai bisogni dei cittadini
QUINTO SI: per diffondere capillarmente la cultura della solidarietà
SESTO SI: per trasferire e vivere nel quotidiano i valori vissuti e appresi nella
esperienza di volontariato (la prima, più fondamentale esperienza di solidarietà
non è il volontariato, ma il pieno e corretto compimento del proprio ruolo)
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Per partecipare con efficacia …
•Riconoscersi, comprendersi, collaborare
•Coordinare stili ed operatività
disomogenee
•Valorizzare codici comunicativi differenti
•Rispettare il tema della rappresentanza
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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Dott. A. Bordignon, Coord. Prov.le