Bilancio fitosanitario 2005-2006
LOTTA INTEGRATA
Colture Frutticole
L’annata è stata caratterizzata da un inverno particolarmente piovoso e umido con piogge
persistenti e temperature più fredde rispetto agli ultimi anni. In primavera la piovosità è stata
scarsa e concentrata in brevi periodi e la temperatura ha mostrato delle fluttuazioni tra valori
alti e bassi. Alla fine d’aprile si è avuto un periodo piovoso di circa 5-7 giorni con bagnature
prolungate. L’estate è stata calda e secca per tutto il periodo dalla prima decade di giugno fino a
fine luglio con temperature sopra i 35° mentre le precipitazioni sono state scarse. In agosto la
temperatura si è abbassata e le precipitazioni sono state più abbondanti rispetto al periodo
precedente. Dalla seconda decade di ottobre le piogge sono tornate ad essere scarse e le
temperature al di sopra della media fino a tutto novembre.
Per quanto riguarda la coltura dell’albicocco la fioritura è stata ottima, l’allegagione buona, le
poche piogge del periodo fiorale non hanno determinato problemi di Monilia ed è stato necessario
effettuare un diradamento precoce e abbondante per il gran carico di frutti presente. Per chi ha
diradato bene la produzione è stata abbondante e la pezzatura dei frutti superiore alla media di
mercato. L’andamento stagionale d’aprile-maggio favorevole allo sviluppo delle Batteriosi ne ha
determinato una presenza diffusa delle infezioni senza però causare danni importanti. Solo in
alcuni casi si sono avuti danni gravi estesi su tutto l’appezzamento. Scarsa, invece, è risultata la
presenza di Cladosporium e di croste. La generazione larvale di Anarsia è stata praticamente
assente nella fase post fiorale. Sia la I che la II generazione sono state ben controllate dai
trattamenti effettuati; buona è risultata l’efficienza del Bacillus thuringensis, i trattamenti con
gli Esteri Fosforici sono in forte calo mentre continua l’utilizzazione degli IGR (anche se è
registrato solo il Teflubenzuron), sono stati approvati il Metossifenozide e lo Spinosad ed il loro
impiego ha dato buoni risultati. Sul Metossifenozide (Prodigy) resta il problema della carenza
troppo lunga per poter essere impiegato e facilmente si riscontra residualità nel prodotto in
raccolta. Le raccolte sono state ritardate e prolungate fino a fine luglio.
La fioritura e l’allegagione dei frutti sono state particolarmente abbondanti e si è dovuto anticipare
il diradamento con l’utilizzo di Carbaril. Nella maggioranza dei casi, soprattutto su Fuji, Pink Lady e
Gala, è stato necessario anche un anticipo del diradamento manuale. Le produzioni sono state
abbondanti per il buon carico di frutti anche dopo le operazioni di diradamento e pertanto si
conferma l’esigenza di mantenere l’impiego di Carbaril (questo risulta essere il miglior diradante in
commercio che garantisce risultati costanti negli anni). Durante la primavera gli sbalzi di
temperatura hanno consentito di raggiungere la fase di frutto noce precocemente con dimensioni
buone fin dal mese di maggio; in seguito, l’aumento delle temperature e la mancanza di piogge e di
umidità hanno arrestato per un periodo l’accrescimento dei frutti che è ripreso poi con l’avvento
delle piogge estive di agosto. Tutte le mele tardive hanno recuperato la pezzatura e grazie agli
1
sbalzi termici del periodo settembre-novembre hanno raggiunto un buon colore. Le raccolte sono
state mediamente in ritardo di circa una settimana rispetto agli anni precedenti, per cui sia Gala che
Pink Lady hanno potuto recuperare il colore. Si sono avuti alcuni casi di scottato soprattutto negli
impianti giovani e poco coperti dal manto fogliare, aumentano i danni da volatili mentre non si sono
avuti casi di spaccature, di butteratura o di rugginosità. L’andamento stagionale ha ridotto nel
complesso i problemi di cosmesi dei frutti. La Ticchiolatura è in aumento in particolare su Fuji ed in
certe aree; per le piogge del periodo estivo tra la fine della fioritura e l’allegagione si sono avute
alcune infezioni anche forti a carico dei frutti. Le produzioni sono state in genere alte; su Fuji 3540 ton/ha, sul Gruppo Imperatore 60-70 ton/ha, su Gala 25-30 ton/ha, su Pink Lady 60 ton/ha, su
Staiman 40 ton/ha e su Golden 35 ton/ha.
- Ticchiolatura: in pre fioritura l’andamento stagionale non è stato favorevole allo sviluppo della
Ticchiolatura. Nella fase di fine fioritura, al contrario, ci sono state frequenti bagnature
prolungate e, contemporaneamente, abbondanti voli di ascospore che hanno favorito lo sviluppo
delle infezioni. In post fioritura, durante il mese di aprile, le condizioni sono tornate ad essere
sfavorevoli per la mancanza di precipitazioni, mentre durante la prima settimana del mese di
maggio, le piogge continue, di bassa entità ma piuttosto prolungate, insieme ad un abbondante volo
di ascospore, hanno determinato un forte aumento delle infezioni, soprattutto dove c’era già
presenza di qualche attacco sulle foglie e sui frutti in particolare su Imperatore e Fuji che in quel
periodo erano nella fase di fine fioritura-allegagione. Sulle altre varietà, invece, non sono stati
segnalati problemi. Durante il periodo estivo-autunnale, i trattamenti effettuati regolarmente,
unitamente a condizioni climatiche sfavorevoli alla malattia, non hanno consentito lo sviluppo
d’infezioni secondarie di Ticchiolatura estiva. Le strategie tecniche proposte hanno avuto esiti
buoni e si registra una generale riduzione dell’impiego dei Ditiocarbammati a favore del Ditianon.
Si è riscontrato, inoltre, una forte diminuzione dell’impiego delle Anilino Pirimidine a causa della
loro scarsa efficacia e per il loro costo elevato. Alla luce dei problemi legati alla resistenza alle
Strobilurine si assiste alla tendenza ad impiegare queste ultime prevalentemente nei periodi a
basso rischio ed in alternanza ad altri prodotti. In aumento lieve risulta essere l’impiego del
Fluazinam e del Captano sia in primavera che nella fase di pre raccolta. A raccolta si sono
riscontrati solamente danni molto limitati.
Di seguito si riporta un esempio di dati relativi alle infezioni di Ticchiolatura elaborati con i dati
meteo della stazione di Ospital Monacale.
Stazione meteo di Ospitalmonacale
Data infezione
tipo infezione
data evasione
21-22/3
leggera
4-5 aprile
1/4
leggera
16 aprile
5-6/4
grave
23 aprile
11/4
leggera
23 aprile
15/4
leggera-media
26 aprile
27-29/4
grave
8-12 maggio
1/5
leggera
12 maggio
9/5
leggera
18 maggio
14/5
leggera
21 maggio
23-24/5
media
Verso la metà del mese di maggio sono terminati i voli primari.
1-2 giugno
- Oidio: la presenza è stabile e molto contenuta, prevalentemente localizzata negli impianti già
infettati nell’anno precedente.
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- Cocciniglia di S. Josè: stazionaria la presenza di Cocciniglia sugli impianti giovani,
tendenzialmente in aumento negli impianti più vecchi probabilmente a causa di una maggior
difficoltà nell’effettuare una bagnatura ottimale. Gli interventi effettuati con Buprofezin sono in
aumento anche nel periodo estivo e sembra che ci siano differenze, soprattutto per quanto
riguarda la persistenza dei prodotti, tra l’impiego di prodotti originali e l’impiego di alcune
comodity.
- Afide grigio: le prime popolazioni comparse nel periodo fiorale sono state di entità ridotta e
generalmente ben controllate dalle strategie che prevedevano interventi in pre e in post fioritura;
in post fioritura, nella maggioranza dei casi, si è utilizzato l’Imidacloprid. Nel mese di maggio le
reinfestazioni sono state scarse e ben controllate dagli antagonisti naturali.
- Afide lanigero: si conferma anche quest anno la difficoltà nel riuscire a controllare questo
insetto con qualsiasi prodotto, ad eccezione del Vamidotion. I problemi più consistenti si sono
verificati soprattutto negli impianti vecchi.
- Cemiostoma e Litocollette: i trattamenti effettuati con Neonicotinoidi hanno consentito un
controllo perfetto di questi insetti.
- Carpocapsa: le catture di adulti in I generazione sono state nella norma e l’andamento stagionale
fresco ha ritardato la schiusura delle uova fino al 15 giugno; fino a questa data non si sono
riscontrati danni. Verso il 25-30 giugno è ripartito il volo di II generazione con catture basse e
sporadiche dove la pressione dell’insetto era già bassa, mentre si è avuta una continuità delle
catture nelle aree con maggior pressione. In generale, in II generazione, non ci sono stati danni
fino ad agosto, fino a quando è iniziata la III generazione; dal 20 agosto al 15 settembre circa si è
verificata la massima concentrazione della deposizione delle uova. La schiusura delle uova si è
concentrata prevalentemente sulle raccolte settembrine nella loro fase di maturazione per cui
qualche danno è stato inevitabile soprattutto sulle varietà Golden e Imperatore. Le strategie che
prevedevano l’impiego del Virus della Granulosi della Carpocapsa sono state le più diffuse; in
prospettiva si considera che la riduzione sempre più forte dell’impiego degli Esteri per la loro
progressiva esclusione dai mercati creerà un vuoto nella definizione delle strategie di difesa
adottabili durante il periodo estivo. La strategia proposta di utilizzare in prima generazione il
Virus della Granulosi della Carpocapsa abbinato a qualche intervento con Esteri Fosforici o
Thiacloprid ha dato i risultati migliori, insieme all’impiego degli Esteri nelle generazioni successive.
Si prevede un aumento dell’impiego delle tecniche di Confusione e di Distrazione Sessuale ed un
aumento dell’impiego di Spinosad e Fosmet.
- Pandemis e Archips: risulta in aumento la presenza di larve svernanti di Pandemis durante la
fase di fioritura ed una maggiore abbondanza delle popolazioni nelle prime due generazioni. I
trattamenti effettuati in post fioritura con Flufenoxuron (Cascade) hanno dato risultati risolutivi
per questi ricamatori.
- Eulia: la presenza di danni a carico dei frutti è stata in generale trascurabile e comunque
sempre limitata alle zone adiacenti l’asta del Po.
- Cydia molesta: continua l’assenza di questo pericoloso fitofago nella fase di pre raccolta. I casi
di danno sono legati soprattutto ad errori di strategia e/o di prodotto impiegato. Si conferma
l’ottima efficacia dei sistemi di Confusione o Distrazione Sessuale nei confronti di quest’avversità.
- Piralide: la sua presenza è del tutto trascurabile.
3
- Colpo di fuoco batterico: la presenza delle infezioni è rimasta scarsa per tutto il periodo
primaverile-estivo, in aumento durante il periodo autunnale con un interessamento evidente delle
branche e dei fusti.
La preparazione delle gemme di tutte le varietà è stata ottimale, la fioritura e l’allegagione dei
frutti sono state particolarmente abbondanti. La prima cascola è stata intensa mentre la seconda
è stata più normale ed è durata un periodo abbastanza lungo fino alla seconda decade di giugno,
probabilmente a causa dei continui sbalzi termici di maggio. E’ stato necessario effettuare un
diradamento sulle varietà Conference e Santa Maria ed in misura minore su Kaiser e Abate;
soprattutto gli impianti fitti hanno necessitato un diradamento abbondante. In seguito le
temperature estive particolarmente calde hanno arrestato l’accrescimento dei frutti fino alla
prima decade di agosto; successivamente, con l’abbassamento delle temperature, la presenza di
piogge e l’utilizzo d’irrigazioni sopra chioma, si sono potute raggiungere produzioni abbondanti e
pezzature e colorazione dei frutti ottimali. Chi non ha potuto irrigare sopra chioma, in impianti con
portinnesti deboli, ha prodotto in generale pezzature più piccole in particolar modo per l’Abate
Fetel. Le produzioni sono state mediamente buone per Kaiser (25 ton/ha), Abate Fetel (30
ton/ha), Santa Maria (25 ton/ha) e William (30 ton/ha), medio scarse per Conference (20 ton/ha).
Rispetto al precedente anno si è avuto in generale un prodotto con una maggiore rugginosità,
probabilmente dovuta all’andamento climatico e/o alla forte presenza di popolazioni di Psilla.
- Maculatura bruna: spesso è mancata, nel periodo estivo, la durata di bagnatura sufficiente per
avere infezioni pericolose; alcune aziende hanno avuto forti danni anche se in generale il danno è
stato pressoché assente in tutti gli areali. Si conferma che la strategia adottata nei casi di
resistenza conclamata al Procimidone, con l’eliminazione dell’impiego di questo principio attivo, ha
determinato un miglioramento dei risultati nei confronti di quest’avversità fungina.
- Ticchiolatura: per la Ticchiolatura si sono avuti problemi molto inferiori rispetto al melo,
tenendo presente che la strategia migliore risulta essere ancora l’impiego dei Ditiocarbammati e
del Ditianon sulle varietà più sensibili. Non si sono verificate infezioni estive e a raccolta non si
sono avuti problemi particolari.
- Cocciniglia di S. Josè: stazionaria la presenza di Cocciniglia sugli impianti giovani,
tendenzialmente in aumento negli impianti più vecchi probabilmente a causa di una maggior
difficoltà nell’effettuare una bagnatura ottimale della chioma. Gli interventi effettuati con
Buprofezin sono in aumento anche nel periodo estivo e sembra che ci siano differenze,
soprattutto per quanto riguarda la persistenza dei prodotti, tra l’impiego di prodotti originali e
l’impiego di alcune comodity. Nel periodo autunnale si è avuto un maggiore aumento della pressione
nel pero rispetto al melo.
-
Tentredine: i casi d’infestazioni sono stati rari. Si segnala la buona prestazione
dell’Acetamiprid impiegato in pre fioritura e la buona selettività nei confronti dell’Antocoride
già presente in forma adulta in questa fase. Il prodotto impiegato nella maggioranza dei casi
rimane il l’Ossidemeton Metile (Metasistox) in post fioritura anche se si ricorda che da
quest’anno non è più in commercio e quindi non potrà più essere utilizzato nella prossima
campagna.
4
Carpocapsa: le catture di adulti in I generazione sono state nella norma e l’andamento
stagionale fresco ha ritardato la schiusura delle uova fino al 15 giugno; fino a questa data non si
sono riscontrati danni. Verso il 25-30 giugno è ripartito il volo di II generazione con catture basse
e sporadiche dove la pressione dell’insetto era già bassa, mentre si è avuta una continuità delle
catture nelle aree con maggior pressione. In generale in II generazione non ci sono stati danni
fino ad agosto fino a quando è iniziata la III generazione; dal 20 agosto al 15 settembre circa si è
verificata la massima concentrazione della deposizione delle uova. La schiusura delle uova si è
concentrata prevalentemente sulle raccolte settembrine nella loro fase di maturazione per cui
qualche danno è stato inevitabile soprattutto su Abate Fetel. Gli unici danni si sono verificati
soprattutto negli impianti vecchi che già presentavano danni in II generazione o negli
appezzamenti dove è stata ritardata la raccolta. La strategia proposta di utilizzare in prima
generazione il Virus della Granulosi della Carpocapsa abbinato a qualche intervento con Esteri
Fosforici o Spinosad ha dato i risultati migliori, insieme all’impiego degli Esteri nelle generazioni
successive. Si confermano i buoni risultati ottenuti con le strategie basate sulla Confusione e/o
Distrazione Sessuale; in questi casi è stato possibile ridurre gli interventi specifici da cinque a tre
e ottenere frutta a residuo zero.
Di seguito riportiamo alcuni esempi di elaborazione del modello previsionale per la Carpocapsa:
-
STAZIONE DI QUARTESANA SIMULAZIONE UOVA DI CARPOCAPSA
Deposizione
Presenza
90
80
70
60
%
50
40
30
20
10
0
-10
15/04/2006 30/04/2006 16/05/2006 01/06/2006 17/06/2006 03/07/2006 19/07/2006 04/08/2006 20/08/2006
STAZIONE DI QUARTESANA SIMULAZIONE LARVE CARPOCAPSA
Nascita
Presenza
90
80
70
%
60
50
40
30
20
10
0
19/03/2006 08/04/2006 29/04/2006 20/05/2006 10/06/2006 01/07/2006 22/07/2006 12/08/2006
5
STAZIONE QUARTESANA SIMULAZIONE ADULTI CARPOCAPSA
Sfarfallamento
Presenza
90
80
70
60
%
50
40
30
20
10
0
-10
07/04/2006 23/04/2006
10/05/2006
27/05/2006 13/06/2006
30/06/2006
17/07/2006 03/08/2006
20/08/2006
- Pandemis e Archips: risulta in aumento la presenza di larve svernanti di Pandemis durante la
fase di fioritura ed una maggiore abbondanza delle popolazioni nelle prime due generazioni. I
trattamenti effettuati in post fioritura con Flufenoxuron (Cascade) hanno dato risultati risolutivi
per questi ricamatori.
- Eulia: la presenza è stata trascurabile soprattutto a carico dei frutti.
- Cydia molesta: continua l’assenza di questo pericoloso fitofago nella fase di pre raccolta. E’
stato segnalato solamente qualche caso di presenza di danno. Si conferma l’ottima efficacia dei
sistemi di Confusione o Distrazione Sessuale nei confronti di quest’avversità.
- Psilla: le condizioni climatiche di maggio caratterizzate da scarse piogge e temperature
altalenanti con forti sbalzi ed il forte sviluppo vegetativo delle piante, hanno favorito la diffusione
della II generazione della Psilla la cui deposizione delle uova è stata fra le più abbondanti degli
ultimi 10 anni. La presenza di adulti svernanti di Antocoride era bassa per l’assenza di Psilla
nell’anno precedente per cui è stato necessario intervenire pressoché ovunque con Abamectina
(Vertimec) con risultati non definitivi nel 50% dei casi, forse per colpa di un posizionamento del
trattamento troppo anticipato e per l’enorme pressione delle popolazioni di Psilla. Da fine maggio
in poi l’Antocoride ha proliferato rapidamente ed in circa tre settimane ha risolto i problemi, ad
eccezione di quelle aziende che hanno impiegato in questa fase prodotti non selettivi per
l’Antocoride (es. Piretrine, Thiacloprid). Nel periodo di fine luglio, inizio agosto c’è stata una
ripresa della diffusione della Psilla che generalmente non ha portato ad un aggravamento dei danni.
L’aumento della Psilla ha portato unicamente ad un aumento della rugginosità del prodotto, mentre
non ci sono stati frutti imbrattati o macchiati di fresco. Si conferma l’efficacia parziale
dell’Abamectina (Vertimec) e la sua parziale selettività nei confronti dell’Antocoride. Nel periodo
di maggio si sono viste differenze notevoli tra gli impianti dotati d’irrigazione a goccia e impianti
dotati d’irrigazione sopra chioma; si ribadisce l’importanza di utilizzare l’irrigazione sopra chioma
per poter effettuare un controllo indiretto delle popolazioni di Psilla. In generale manca un
prodotto efficace, duttile e selettivo come lo era Amitraz e si conferma l’importanza di preferire
il controllo biologico da parte dell’Antocoride.
- Brusone: la presenza di questa fisiopatia è stata contenuta e ha interessato soprattutto la
Conference nel mese di giugno, in concomitanza con l’aumento delle temperature. In alcuni casi si è
avuto una recrudescenza di attacchi di Brusone causati da Acari (Tetranicus urticae) provenienti
dagli impianti di mais nella fase di pre raccolta.
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- Colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora): la presenza delle infezioni è rimasta scarsa per
tutto il periodo primaverile-estivo, in aumento durante il periodo autunnale con un interessamento
evidente delle branche e dei fusti.
In generale, comunque, la situazione relativa alle infezioni da Colpo di fuoco nei pereti si è
ridimensionata notevolmente negli ultimi anni sull’intera provincia di Ferrara. Sicuramente il clima
è stato per certi versi meno favorevole alla diffusione incontrollata della malattia, ma si deve
riconoscere che la corretta gestione agronomica del “problema Erwinia” da parte dei frutticoltori
sta sicuramente fornendo buoni risultati sul ridimensionamento degli attacchi infettivi.
Indice Cougars Cumulato
ANDAMENTO RISCHIO INFEZIONE COLPO DI FIUOCO SECONDO IL MOD. COUGART
1,100
1,000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
-100
01/03/2006 18/03/2006
45
40
35
30
25
20
15
10
07/04
5
0
06/04/2006
25/04/2006
14/05/2006
02/06/2006
Data
21/06/2006
10/07/2006 28/07/2006
16/08/2006
Il rischio di nuove infezioni o di recrudescenza di vecchi focolai è però sempre presente per cui si
richiede una forte collaborazione nel controllo del territorio ed un’elevata tempestività
nell’esecuzione di tutte quelle operazioni necessarie per ridurre l’inoculo presente.
- Valsa ceratosperma: questa recente patologia sta sicuramente minacciando la pericoltura delle
nostre aree. Negli ultimi 2 anni non abbiamo visto un aumento della recrudescenza nei singoli
focolai ma piuttosto si è potuto registrare una diffusione abbastanza ampia della sua presenza sul
territorio. Al momento non sono state ancora ben definite delle tecniche efficaci di difesa;
purtroppo la diffusione sottocorticale del fungo ne rende molto difficile la lotta. Rimane
fondamentale il controllo visivo delle piante allo scopo di eliminare, dove possibile, le parti colpite
dai primi attacchi. Sono in corso alcune verifiche di campo in cui vengono valutati principi attivi ed
alcuni interventi agronomici. Al momento i risultati non sono però ancora disponibili.
La fioritura è stata concentrata in un periodo di tempo breve e l’allegagione è stata buona su tutte
varietà. Il diradamento non è stato eccessivo ed è stato eseguito nei tempi giusti. Il prodotto
precoce è cresciuto poco e si è raccolto con circa dieci giorni di ritardo rispetto alla media degli
anni precedenti. Si sono avuti danni in diversi impianti dovuti all’asfissia radicale provocata dalle
abbondanti piogge dell’anno precedente e per la presenza di terreni mal drenati. Nelle situazioni
peggiori è stato necessario lavorare le interfile per salvare gli impianti. La pezzatura dei frutti è
risultata buona sulle varietà tardive, medio o medio-scarsa sulle precoci, e le produzioni sono
state generalmente medio-scarse ma di qualità ottima. Qualche problema di Monilia si è verificato
sugli impianti che avevano subito stress idrici o che erano stati irrigati fino alla fase di raccolta.
- Batteriosi: le condizioni climatiche primaverili sono state particolarmente favorevoli allo
sviluppo di Batteriosi e i danni sono stati soprattutto a carico delle foglie ma anche frutti; danni
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anche gravi si sono avuti per alcune varietà di nettarine. Le varietà più sensibili hanno subito
attacchi anche consistenti mentre le altre ne hanno mostrato solamente la presenza. Le condizioni
climatiche estive non hanno favorito lo sviluppo delle infezioni mentre in autunno, con condizioni
più predisponesti, si consiglia sempre di intervenire con prodotti rameici. Per quest’avversità si
conferma, come unica strategia possibile, l’impiego di trattamenti ripetuti a basse dosi di rameici
sia in autunno che alla ripresa vegetativa.
- Bolla: la presenza di Bolla è risultata sporadica e di bassa entità nella fase di post fioritura.
Qualche azienda ha avuto presenza sulle foglie ma nessun danno sui frutti. Si conferma buona
l’efficacia dello Ziram per il controllo di quest’avversità.
- Monilia: c’è stata una presenza di Monilia concentrata prevalentemente sulle varietà più sensibili
(medio-precoci es. Big Top) e quest anno parzialmente anche in agosto a seguito delle
precipitazioni di quel periodo.
- Oidio: quest anno non si è presentato nessun problema di rilievo. Risulta in diminuzione la
presenza di Oidio rispetto al precedente.
- Cocciniglie (Diaspis e Aspidiotus): nessun problema di rilievo determinato dalle infestazioni di
Cocciniglia. L’impiego del Buprofezin in pre o in post fioritura riduce di molto i problemi sulle
varietà a raccolta agostana.
- Afide verde: la comparsa delle prime colonie è stata precoce ma l’intensità degli attacchi è
risultata essere del tutto trascurabile. Le popolazioni primaverili-estive sono state predate
efficacemente dalle Coccinelle e non hanno arrecato danni particolari.
- Cydia molesta: negli ultimi anni si segnala una pressione moderata della Cydia molesta,
generalmente ben controllata dalle strategie di difesa che prevedono la limitazione dell’impiego
dei Regolatori di Crescita e degli Esteri Fosforici. Si conferma l’ottima efficacia dei sistemi di
Confusione e/o Distrazione Sessuale nei confronti di quest’avversità. Stazionario risulta essere
l’utilizzo del Thiacloprid (Calypso), normalmente impiegato in chiusura per il controllo sia della
Cydia che della Anarsia. I danni sono stati per lo più assenti fino alla raccolta delle tardive; sulle
varietà settembrine si è riscontrato qualche danno in più.
- Anarsia: le catture sono state anche consistenti in qualche azienda ma ciò non ha determinato
alcun danno in raccolta. Si sta assistendo ad uno spostamento delle strategie di difesa verso
l’impiego di prodotti alternativi agli Esteri Fosforici (es. Bacillus thuringensis, IGR, Thiacloprid).
- Sharka: si riscontrano presenze sporadiche di Sharka solamente sugli impianti messi a dimora
negli ultimi anni.
Le popolazioni di Cydia funebrana sono state stazionarie e ben controllate dai prodotti impiegati.
Si segnala la sempre ottima attività dell'Azinfos metile mentre si è dimostrata scarsa l'efficacia
del Regolatore di crescita. In aumento i problemi di Batteriosi per le condizioni climatiche
favorevoli anche con presenza di pustole sui frutti durante il periodo estivo ed in prossimità della
raccolta. Poco presente la Monilia sui frutti in raccolta mentre è stazionaria la presenza di
Cocciniglia sulle varietà tardive. La coltura ha subito danni a seguito dei ristagni idrici invernali
che in alcuni casi hanno provocato la mortalità di piante nei terreni mal drenati. La fioritura è
avvenuta in condizioni ottimali, l’allegagione è stata normale con un diradamento naturale piuttosto
intenso per alcune varietà. Nelle fasi successive l’ingrossamento dei frutti e la loro maturazione
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hanno subito stress dovuti alle alte temperature del periodo estivo che hanno determinato una
produzione medio-bassa ma un ottima qualità dei frutti e pezzature non sempre uniformi,
soprattutto dove non si è potuto irrigare a sufficienza.
- Oidio: la malattia si sta diffondendo lentamente anche nelle aree di pianura con punte più
elevate nelle zone del litorale. Nelle situazioni di attacchi più precoci ed intensi rispetto agli anni
precedenti si consiglia di anticipare i primi interventi alla fase di gemma rotta con Zolfo
continuando fino alla fase di chiusura del grappolo. Negli altri casi si può intervenire a partire
dalla fase di pre fioritura fino a chiusura grappolo preferendo comunque l’impiego dello Zolfo.
- Peronospora: la comparsa della Peronospora è stata precoce a seguito delle piogge di fine aprile,
inizio maggio. Da inizio fioritura in poi le condizioni climatiche sono state decisamente sfavorevoli
alla malattia che pertanto è rimasta limitata alle poche macchie presenti sulle foglie e non ha
interessato i grappoli. A raccolta non ci sono stati danni significativi.
- Tignola: anche la Tignola non ha rappresentato un problema ed è stata ben controllata con un
intervento in seconda generazione.
- Botrite: le condizioni climatiche sono state sfavorevoli allo sviluppo di quest’avversità fungina
per tutto il periodo estivo.
- Flavescenza dorata: sono il leggero aumento i casi d’attacco di Flavescenza segnalati in
provincia di Ferrara.
Colture Estensive
Le superfici investite a Barbabietola da zucchero in provincia di Ferrara sono risultate in forte
calo per la crisi settore rispetto allo scorso anno ed hanno occupato circa 10000-10500 ettari. Per
il 60-70% si è impiegato seme conciato con Imidacloprid+Teflutrin (Gaucho Montur) o
Tiametoxam+Teflutrin (Cruiser e Force) e non si sono avuti problemi particolari dovuti agli
Elateridi. La restante parte delle semine è stata effettuata applicando geodisinfestanti al
terreno. La preparazione dei terreni non è stata ottimale, le semine sono state ritardate ai mesi
di marzo e aprile, l’emergenza è stata buona e generalmente buono è stato anche l’investimento. Le
operazioni di diserbo si sono prolungate per un lungo periodo a causa della scalarità con cui erano
avvenute le semine; in alcuni casi l’impiego massiccio di Triflusulfuron metile (Safari) in fase
tardiva ha dato problemi di fitotossicità sulla coltura con ingiallimento delle piante e blocco dello
sviluppo vegatativo. E’ stata segnalata in aumento la presenza d’infestazioni di Cuscuta. La
chiusura delle interfila è avvenuta in media con le annate precedenti ad eccezione degli impianti in
cui i terreni erano stati maltrattati durante la preparazione. Lo sviluppo è stato molto influenzato
dalla preparazione dei terreni; nei terreni ben preparati le file hanno chiuso presto e le piante
hanno sviluppato bene mentre nei terreni preparati male la coltura ha manifestato uno sviluppo
stentato. Per le alte temperature di luglio e agosto i campi stressati hanno avuto un blocco totale
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dello sviluppo con perdita di buona parte dell’apparato fogliare, gli altri impianti, invece, hanno
risentito molto di meno; in giugno e luglio le irrigazioni di soccorso hanno dato in molti casi
risultati soddisfacienti di contenimento dei danni. La fase di raccolta è iniziata alla fine di luglio e
si è conclusa verso metà ottobre con produzioni crescenti da 35-40 ton/ha fino a 60 ton/ha,
mentre la polarizzazione è stata buona o molto buona nel primo periodo di raccolta, in calo
nell’ultimo mese di raccolta. La Cercospora è comparsa verso fine giugno con una presenza
sporadica ed è rimasta tale fino ad agosto con un livello d’attacco basso; in agosto, con l’aumento
delle precipitazioni, sono aumentati anche gli attacchi ma con i trattamenti effettuati si sono
potuti risolvere tutti i problemi. Le Nottue della l generazione hanno dato attacchi di livello medio,
mentre la II e III generazioni sono state pressoché assenti. Il Cleono continua ad essere
presente in maniera diffusa ma non ha determinato perdite di produzione per danni alla radice. Gli
Afidi sono stati ben controllati dalla forte presenza di Coccinelle e dai pochi trattamenti
effettuati.
Le superfici coltivate a girasole nel 2006 hanno riguardato quasi unicamente terreni destinati a
set-aside e sono rimaste pressoché stabili rispetto all’anno scorso. Le produzioni sono state di 33,5 ton/ha di media. Non si sono manifestate particolari malattie fungine quali Phoma o Phomopsis.
Il diserbo in pre-emergenza con Oxyflurfen o Aclonifen + S-metolaclor si dimostra efficace nella
quasi totalità dei casi. Il post-emergenza sulle dicotiledoni è di difficile applicazione per la
carenza di principi attivi ammessi, mentre il controllo delle monocotiledoni è risolutivo con i
graminicidi attualmente a disposizione.
La superficie investita a grano (35000 ha circa) è aumentata leggermente rispetto all’anno scorso.
Le varietà di grano tenero più seminate sono state per i bianchi Mieti, Nobel e Violet, per i rossi
Bilancia, Blasco, Amarok e Soisson, per i biscottieri è stato Artico, mentre per i grani duri
Orobell, Neodur e Levante. Le semine sono avvenute in condizioni pessime, sia per l’andamento
climatico piovoso, sia per l’impraticabilità dei terreni o per la completa mancanza di preparazione
dei campi, soprattutto di quelli in successione a bietola. La semina si è prolungata da metà ottobre
fino a febbraio con una quota di semina tardiva di circa il 10% prevalentemente di grano duro.
L’emergenza è stata buona per i primi seminati e per le semine tardive nei terreni ben preparati
mentre per le semine di dicembre si sono avuti i problemi più rilevanti con perdita di investimento
per il compattamento del terreno, per l’asfissia radicale e per le gelate invernali. A primavera la
coltura si è presentata stentata nella maggioranza delle situazioni ad eccezione dei terreni ben
preparati. In seguito, il buon decorso primaverile caratterizzato da temperature abbastanza
fresche ha consentito l’allungamento del ciclo colturale con parziale recupero dell’investimento
degli impianti più stentati. Con i primi caldi della seconda decade giugno si è avuta un accelerazione
della maturazione soprattutto sui grani duri. Le produzioni sono state influenzate dalla bontà della
preparazione dei terreni e dalle precipitazioni avvenute nei differenti areali della provincia; nelle
condizioni colturali ottimali d’investimento le produzioni sono state uguali o superiori alla media
(70 ton/ha) mentre nelle situazioni di cattiva preparazione le produzioni sono state anche
sensibilmente inferiori alla media fino a toccare punte di 3-4 ton/ha. Dal punto di vista qualitativo
il peso specifico è stato generalmente alto mentre il livello proteico è stato prevalentemente
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influenzato dalle concimazioni effettuate. Dal punto di vista fitosanitario non si sono avuti
problemi particolari tranne un lieve aumento della presenza di Afidi e qualche segnalazione di
Cimici sicuramente sfavorite dall’andamento climatico. Qualche segnalazione di attacchi
consistenti di Lema è provenuta dalle zone del Basso Ferrarese. E’ stata segnalata la presenza di
Fusarium anche se non ha determinato danni di rilievo, ed è anche in aumento della presenza di
Septoria. I diserbi sono avvenuti spesso in condizioni ambientali sfavorevoli per cui in molti casi
sono stati effettuati in ritardo rispetto ai momenti opportuni. Le strategie impiegate con i
prodotti a disposizione hanno dato risultati ottimali. Si ribadisce l’opportunità di preparare bene i
terreni, evitare i ristoppi, le successioni a mais e sorgo, le semine su sodo, e di preferire l’impiego
di seme conciato con Real Geta che dimostra di dare i risultati migliori.
La superficie investita a mais (40-42000 ha) è diminuita rispetto all'anno precedente. Le
condizioni climatiche sfavorevoli hanno determinato un ritardo delle semine che si sono protratte
fino a maggio. Fino alla fioritura lo sviluppo è stato ottimale mentre con i caldi di giugno e luglio,
nonostante le irrigazioni, la coltura ha sofferto uno stress nella fase di emissione pennacchio. Ciò
ha determinato problemi all’allegagione con formazione di spighe con un minor numero di cariossidi.
Verso il 20 agosto sono iniziate le trebbiature dei precoci e sono terminate verso fine settembre.
Le produzioni sono state medio-basse per i precoci mentre sono migliorate per le raccolte tardive
da metà settembre in poi. Nelle ultime annate si assiste allo spostamento verso cicli medio-lunghi.
Per i geodisinfestanti si sta verificando una differenziazione tra le zone con grossi problemi di
Elateridi (in cui si preferisce seme conciato con Fipronil) e le zone con problemi marginali (che
preferiscono seme conciato con altri prodotti); l’uso del geodisinfestante al terreno è ormai
limitato a circa un 5-10% delle situazioni. Non si sono riscontrati problemi particolari dovuti a
Piralide. Non si sono avuti problemi legati alla presenza di Aflatossine. Per ciò che riguarda le
Micotossine si ribadisce che una corretta preparazione del terreno, un’adeguata concimazione ed
una corretta irrigazione, favoriscono lo sviluppo equilibrato della coltura limitando la formazione
di questo tipo di tossine. Anche la raccolta deve essere programmata in modo tale che il prodotto
possa essere essicato entro 48 ore dalla trebbiatura. Tutti i prodotti impiegati per il controllo
delle infestanti hanno dimostrato una buona efficacia e si nota la tendenza a prediligere il diserbo
di post emergenza precoce soprattutto nelle torbe e nei terreni sciolti ricchi di sostanza organica
del basso ferrarese. Sugli altri terreni la tecnica del pre-emergenza localizzato alla semina o della
dose ridotta a pieno campo con Flufenacet, S-Metolaclor, Isoxaflutol in miscela con Terbutilazina,
rimane valida anche se non completa, in quanto il controllo sulle infestanti termofili e/o ruderali
non sempre si dimostra risolutivo. Nell’ultimo anno si sta diffondendo l’impiego del Lumax
(Mesotrione + S-Metolaclor + Terbutilazina) praticamente in tutti i tipi di terreno e si rivela
molto efficace dove ci sono infestazioni prevalenti di Scirpus (Cipollino delle aree del Basso
Ferrarese).
La superficie investita a riso in provincia di Ferrara è stata superiore di circa un 10% rispetto
all’anno precedente grazie al buon andamento commerciale della coltura. Le semine si sono svolte
con un leggero ritardo rispetto al 2005. Le varietà più seminate sono state Baldo (più alcune altre
varietà della stesso tipo a taglia bassa come Bianca e Galileo), Arborio, Volano e Poseidone, mentre
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per la tipologia tonda è stata la varietà Genio. E’ da segnalare un significativo aumento delle
superfici investite con la varietà Carnaroli destinata esclusivamente al mercato interno. Le
produzioni medie sono state di 5-6 ton/ha, la qualità modesta e la resa alla lavorazione bassa. Lo
sviluppo della coltura non ha avuto particolari problemi, tranne per il periodo della fioritura verso
il mese di agosto, quando si sono verificati abbassamenti della temperatura e condizioni climatiche
favorevoli allo sviluppo di Brusone. Per quanto riguarda il diserbo della coltura si può affermare
che i prodotti a disposizione negli ultimi anni hanno consentito di controllare bene tutte le
infestanti. Per quanto riguarda la difesa fitosanitaria si sono registrati attacchi di Brusone
generalizzati. In aumento risultano i danni ai bacini ed alla coltura imputabili alla presenza della
nutrie.
La coltura è stata in incremento come superficie investita. Le semine sono avvenute nel periodo
successivo alla semina del mais, dal 20 aprile fino a fine maggio. Si riscontra la prevalenza netta
(95%) dell’utilizzo dei diserbi nella fase di post emergenza della coltura. I prodotti impiegati
principalmente risultano essere il Tuareg e il Twinex, come prodotti base, affiancati dall’Harmony
per completare lo spettro d’azione su tutte le infestanti. Da quest’anno, per aumentare la
persistenza, lo spettro d’azione sulle infestanti e ridurre gli effetti secondari sulla coltura, si è
utilizzato il Bentazone in miscela con il Tuareg. Per ridurre gli effetti fitotossici sulla coltura si
ribadisce l’importanza di effettuare gli interventi precocemente sullo sviluppo delle infestanti. Le
raccolte si sono svolte da metà settembre fino a fine ottobre e le produzioni sono state medio
basse (1-5 ton/ha), anche se molto variabili a seconda dell’epoca di fioritura e delle condizioni
climatiche (precipitazioni) dei diversi areali della provincia. Continuano a verificarsi attacchi di
Ragno Rosso ed in alcuni areali (copparese) forti attacchi di Cintia (Vanessa cardui); i primi
attacchi di questo lepidottero si sono avuti a maggio e successivamente in giugno ed in luglio e si è
dovuti intervenire con Bacillus thuringensis nelle situazioni più problematiche.
Il sorgo ha mantenuto un investimento stazionario e la maggioranza delle semine riguarda varietà
bianche a ciclo medio e medio-precoce. Si nota che gli areali dedicati prevalentemente alla
coltivazione del sorgo sono quelli dell’argentano e del centese. Le produzioni si sono aggirate sulle
4-7 ton/ha. Anche questa coltura ha risentito del caldo secco di giugno e luglio per cui la
produzione è risultata inferiore alla media degli anni precedenti. Per ciò che riguarda il diserbo
rimane irrisolto il problema del controllo del giavone per lo scarsa efficacia dei prodotti a
disposizione.
Le superfici coltivate a medica sono rimaste stabili rispetto all’anno precedente. Le malattie
fungine, peronospora, ruggine e vaiolatura non hanno creato problemi. L’unico problema è
rappresentato dalle infestazioni di cuscuta dove non sempre lo sfalcio è sufficiente a bonificare
l’impianto. Nei casi più gravi si è dovuto intervenire localmente con Propizamide immediatamente
dopo il primo sfalcio. In aumento le infestazioni di Apion e Fitonomo trattati subito dopo il primo
sfalcio con buoni risultati.
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Colture Orticole
La coltura presenta investimenti stazionari rispetto all’anno precedente. Le varietà più diffuse
sono state Eros (90% circa della superficie investita) e Marte, frutto del miglioramento nazionale.
Le temperature fredde di fine marzo, inizio aprile hanno provocato un rallentamento iniziale dello
sviluppo vegetativo della coltura; dopo tale periodo lo sviluppo si è regolarizzato e la produzione
finale è risultata media, di circa 6-6,5 ton/ha. La raccolta è stata concentrata soprattutto nel
periodo di maggio ed è terminata verso il 15 giugno. Non si sono riscontrati problemi fitosanitari
di rilievo ed i prodotti utilizzati per la difesa ed il diserbo sono risultati sufficienti a risolverli. Si
conferma la migliore efficacia del Ciproconazolo rispetto al Difenconazolo per la difesa dalle
Ruggini ed un buon ausilio lo offre ancora il Rame. Si rimane in attesa di avere prodotti efficaci
per la difesa dallo Stenfilium.
Le superfici sono in aumento rispetto all’anno scorso per tutti e tre i cicli colturali, ed occupano
circa 2000 ettari. La varietà preponderante rimane Napoli con l’introduzione di alcune varietà
emergenti come Dordogne, Bolero e Vesta. Per il primo ciclo a raccolta primaverile non si sono
avuti particolari problemi e la produttività è stata buona. Per il secondo ciclo a raccolta autunnale
si sono avuti alcuni problemi per la presenza di Nottue e di Alternaria. Per quanto riguarda la
difesa dalle Nottue, i Piretroidi si confermano come i prodotti di maggior efficacia. Il Telone ha
confermato anch’esso la propria validità mentre per quanto riguarda i diserbi si attesta che il
Linuron svolge una azione completa di controllo delle infestanti.
Le superfici investite risultano in contrazione (500 ha). La tipologia più coltivata risulta essere la
Crimson di cui un sempre maggior impiego riguarda le varietà ibride come Top Gun, Electra e simili
che presentano un miglior sviluppo vegetativo ed una maggior qualità dei frutti. Le produzioni del
2006 sono state al di sotto della media come quantità (circa 50 ton/ha) ma la qualità è stata
buona con prevalenza di pezzature medie. I trapianti hanno risentito della non ottimale
preparazione invernale dei terreni, della saturazione idrica dei terreni e di una fase primaverile di
sbalzi termici che hanno provocato condizioni di forte stress con deperimento delle piante.
L’allegagione è stata ridotta e quindi il conseguente numero di frutti è stato minore. La siccità del
periodo estivo è stata compensata dalle irrigazioni ma ha determinato comunque una diminuzione
della qualità dei frutti. Dal punto di vista fitosanitario non si sono riscontrati particolari problemi
sia dovuti a funghi che a parassiti.
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Le varietà retate più coltivate risultano essere Macigno e Giusto che hanno dato un prodotto di
buona qualità anche se la quantità ha risentito molto degli sbalzi termici di maggio che hanno
determinato una diminuzione dell’allegagione e quindi del numero complessivo di frutti. Si è avuto
un ritardo dei trapianti principalmente in serra e ciò ha determinato un leggero ritardo delle
raccolte. Varietà liscia in incremento è Bacir sia per il forzato che per il semiforzato mentre per il
forzato precoce si conferma la buona diffusione di Harper. Le raccolte si sono concentrate per i
precoci nell’ultima settimana di maggio, per il semiforzato verso il 20-25 giungo e sono terminate
in agosto. In pieno campo le raccolte si sono svolte dal 10 luglio in poi. Le produzioni sono risultate
medio basse (3-3,5 ton/ha) ma di ottima qualità, tranne che sul precocissimo per le condizioni
climatiche sfavorevoli di fine maggio che hanno determinato un prodotto di scarsa qualità. Si sono
riscontrati forti attacchi di Didimella dovuti alla forte umidità, ai ristagni d’acqua e alle
temperature fresche dei primi di giugno. In serra, da metà giugno in poi, sono stati evidenti
attacchi di Oidio, spesso mal controllati dai prodotti a disposizione, e attacchi di Ragno Rosso.
Le produzioni sono state medie (circa 40-50 ton/ha per il consumo fresco; Primura, Agata, Vivaldi,
Lisetta le varietà più diffuse) senza problemi di ritiro. Le semine sono state regolari per tutto il
mese di marzo e le condizioni climatiche hanno favorito il buon sviluppo della coltura per tutto il
periodo primaverile-estivo. In estate le temperature elevate hanno condizionato parzialmente lo
sviluppo coltura causando forti scarti per lo sviluppo molto superficiale dei tuberi; il prodotto
migliore si è avuto negli appezzamenti dotati di irrigazione. Continua la presenza di Dorifora,
anche se ben controllata con l’impiego dei Neonicotinoidi, e la presenza di attacchi di Nottue che
in generale hanno provocato pochissimi problemi. Non si sono riscontrati attacchi di Tignola
mentre la presenza di Peronospora è risultata ben controllata dai prodotti fungicidi. Segnalata la
presenza di Alternaria in aumento rispetto all’anno scorso.
La superficie investita è risultata in calo rispetto all’anno scorso del 15% circa e anche la media
produttiva è risultata inferiore (50-60 ton/ha) soprattutto a causa dell’andamento climatico
sfavorevole per tutto il ciclo della coltura; la preparazione dei terreni non è stata ottimale, i
trapianti si sono svolti senza problemi di rilievo e nei mesi di giugno e luglio le temperature alte
hanno ridotto l’allegagione. Le superfici sono state per il 30% dedicate alle varietà precoci, per il
50% alle varietà medie e per il 20% alle varietà tardive. Per le varietà precoci le produzioni sono
state medio-scarse a causa di un periodo di basse temperature verificatosi durante il mese di
maggio e che ha comportato attacchi di Batteriosi. Per i medi e i tardivi l’allegagione è stata nel
complesso buona ma a causa delle elevate temperature non si sono ingrossate sufficientemente le
bacche. Dal punto di vista fitosanitario non si sono manifestati attacchi di grave entità di
Peronospora fino metà luglio; in seguito, con le piogge di agosto la Peronospora si è diffusa
soprattutto sui tardivi. L’Alternaria da luglio in poi ha interessato l’apparato fogliare e da metà
agosto in poi ha interessato anche le bacche. In aumento la presenza di Antracnosi rispetto
all’anno precedente sempre in agosto e in settembre anche a carico dei frutti. La presenza di
Helyotis resta diffusa ma ben controllata dai trattamenti se effettuati tempestivamente. Gli
attacchi di Batteriosi sono stati presenti per tutto il mese di maggio.
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In generale la coltura presenta una superficie investita in aumento sia per il ciclo primaverile che
per il ciclo autunnale. Le selezioni più diffuse risultano essere il Radicchio Rosso di Chioggia ed il
Radicchio di Treviso. Stanno iniziando a diffondersi altre selezioni ibride come Leonardo, Fiero ed
altre, con buoni esiti produttivi e buona commerciabilità sul mercato. Le produzioni medie delle
varietà precoci si aggirano sulle 25 ton/ha mentre per le varietà tardive sulle 25 ton/ha. In
aumento è risultata la presenza di Nottue in maniera massiccia e prolungata per tutto il periodo
estivo-autunnale (agosto-ottobre) ma mancano prodotti registrati che abbiano efficacia. Spesso è
necessario incrementare il numero d’interventi con un buon contenimento del problema ma con
costi molto elevati. Per i diserbi si ribadisce la difficoltà a controllare le infestanti nella fase di
post emergenza della coltura a causa della mancanza di prodotti efficaci registrati.
La superficie investita è in calo rispetto all’anno scorso. Le varietà più diffuse sono la Violina e la
Butternut. Le semine sono state ritardate prevalentemente nel mese di maggio. La preparazione
dei terreni non è stata ottimale e si sono verificati ristagni acqua con conseguente asfissia
radicale delle piante. L’allegagione è stata molto disforme e poco favorita dalle condizioni
climatiche del mese di maggio, caratterizzato da frequenti sbalzi termici, e del mese di giugno,
caratterizzato da elevate temperature. I frutti sono risultati scarsi come numero e di pezzatura
disforme. La produzione è stata molto disforme da zona a zona (5-20 ton/ha) e l’epoca di raccolta
si è svolta da settembre a ottobre. Dal punto di vista fitosanitario si è riscontrata solamente una
diffusa presenza di Brusone Fisiologico e di Oidio.
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LOTTA INTEGRATA Colture Frutticole