UNIVERSITA’ DEGLI STUDI - PADOVA
SPLENOPATIE
DI INTERESSE CHIRURGICO
Splenopatie di interesse chirurgico
Cenni di anatomia
Organo impari, di forma ovoidale, situato in ipocondrio sx, inferiormente
all’emidiaframma sx, posteriormente allo stomaco, anteriormente al rene
ed al surrene sx.
1. stomaco
2. legamennto
gastrosplenico
3. pancres
4. milza
5. rene
Splenopatie di interesse chirurgico
ISTOLOGIA
È costituita da un parenchima proprio (polpa splenica o lienale), completamente
avvolto da un involucro fibroso ed elastico (capsula splenica).
La polpa splenica appare come una sostanza molle, che presenta caratteri
differenti:
La polpa rossa è formata principalmente
da seni ripieni di sangue e svolge un
ruolo di filtrazione.
La polpa bianca è composta di noduli
chiamati corpuscoli di Malpighi. Questi
sono formati da follicoli linfoidi ricchi di
linfociti
B
e
foderi
linfoidi
periarteriolari (PALS Periarteriolar
Lymphoid Sheets) ricchi di linfociti T. La
polpa bianca svolge un ruolo
immunologico
Vascolarizzazione
Arteriosa: estrinseca
intrinseca
Venosa:
art.splenica (ramo del tronco celiaco)
art. polari (1 superiore ed 1 o più inferiori)
art. segmentarie
art. trabecolari
art. follicolari
vena splenica (drena il sangue proveniente sia dalla polpa
rossa che dalla bianca e si immette nel circolo portale)
1. tronco celiaco
2. art. gastrica
post.
3. art. polare sup.
4. art. polare inf.
5. art. gastroepiploica sx
Vascolarizzazione intrinseca
Legamenti
Pieghe peritoneali che hanno il ruolo
di mantenere la milza stabile nella sua
sede, sebbene essa conservi una certa
mobilità.
 l. gastrolienale
 l. pancreaticolienale
dal fondo dello stomaco all’ilo splenico
(nel suo contesto decorrono i vasi gastrici
brevi)
tra l’ilo della milza ed il peritoneo parietale
che ricopre parte della faccia anteriore di
rene e surrene sx e della coda del pancreas
(all’interno decorrono i vasi splenici)
 l. frenolienale
dall’apice della milza al diaframma
 l. frenocolico
(sustentaculum lienis)
accoglie il polo inf. della milza e lo sostiene
nella loggia sovramesocolica
Splenopatie di interesse chirurgico
ANOMALIE
Milze accessorie ed ectopiche:
• incidenza 30-40%
• diametro massimo 3 cm
• sedi anatomiche: legamento gastrosplenico
corpo-coda pancreas (15% dei casi)
retroperitoneo
rene sx
lobo sx del fegato
ilo splenico
legamento spleno-colico
omento
mesentere
regione pre-sacrale
scroto, annessi, utero
Splenopatie di interesse chirurgico
Milze accessorie ed ectopiche
L’importanza clinica delle milze accessorie risiede nella necessità di procedere alla
loro asportazione quando si esegue la splenectomia per patologie ematologiche, in
quanto la loro permanenza renderebbe vano l’intervento, a causa della loro
funzione vicariante.
Splenopatie di interesse chirurgico
Splenosi
Presenza di noduli eterotopici di tessuto splenico nello splenectomizzato.
La splenosi è dovuta ad “inseminazione “ di polpa splenica a seguito di
traumi o interventi chirurgici: i frammenti di polpa si impiantano
nella cavità addominale, dove successivamente si accrescono
Caratteristiche: -noduli singoli o multipli
- forma tondeggiante
- diametro max pochi cm
Sedi:
- regione peripancreatica
- grande omento
- legamento gastrocolico
- parete addominale
- fegato
Il problema clinico principale posto dalla splenosi è la sua capacità di
“simulare” neoplasie di vari organi addominali.
Splenopatie di interesse chirurgico
FISIOPATOLOGIA
FUNZIONI DELLA MILZA
•
•
•
•
Filtrazione:
2 l. sangue/min
cateresi di globuli rossi invecchiati o anomali, batteri,
anticorpi
Serbatoio:
40 ml di sangue,
1/3 piastrine prodotte
Ematopoiesi: durante lo sviluppo fetale
neoproduzione di elementi blastici (negli ipersplenismi)
Immunologica: captazione di antigeni,
produzione di citochine e anticorpi,
attivazione del complemento
Splenopatie di interesse chirurgico
INDICAZIONI ALLA SPLENECTOMIA
MEDICHE
• Anemie emolitiche (sferocitosi ereditaria di Minkowski-Chauffard,
β-talassemia o m. di Cooley, a. falciforme o
drepanocitosi, a. emolitica autoimmune)
• Porpore trombocitopeniche (idiopatica o essenziale – m. di Werlhof-,
trombotica)
• Ipersplenismi (neutropenia e pancitopenia idiopatica,
splenomegalia congestizia o S. di Banti,
mielofibrosi, stati infettivi cronici, disordini del
collagene, mal. infiammatorie croniche, lipoidosi)
Splenopatie di interesse chirurgico
ANEMIE EMOLITICHE
SFEROCITOSI
Malattia cronica con trasmissione a carattere dominante, in cui diverse anomalia delle
proteine di membrana determinano l’alterazione morfologica dei GR
•
•
•
Caratteristiche: - eritrociti a forma sferica (sferociti)
- “intrappolati” nella milza
Clinica: - anemia, ittero, splenomegalia
Splenectomia: in età precoce (>5 aa) porta a guarigione clinica nel 100% dei casi
TALASSEMIA
Alterazione nella sintesi dell’Hb (anomala produzione delle normali catene α-β-γ-δ)
associata ad eritropoiesi inefficace
•
•
•
Caratteristiche: - eritrociti piccoli, anomali, ipocromici, con vita breve
Clinica: - anemia grave, subittero (emolisi), epato-splenomegalia
Splenectomia: - necessità di trasfondere 200 ml sangue/Kg di peso/anno
(riduce il processo emolitico e la necessità di trasfusioni)
- 10 anni di malattia
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ANEMIE EMOLITICHE
ANEMIA FALCIFORME (drepanocitosi)
Anemia emolitica cronica ereditaria che si manifesta nell’individuo omozigote,che presenta
Hb S (alterazione della catena β)
•
•
•
Caratteristiche: - eritrociti a forma di falce (drepanociti)
Clinica: - anemia grave, subittero (emolisi), epato-splenomegalia
Splenectomia: - in caso di cospicuo sequestro splenico
- riduce il processo emolitico e quindi la necessità di trasfusioni
ANEMIE EMOLITICHE AUTOIMMUNI
• Caratteristiche: - autoAb antieritrociti
- eritrociti con forma irregolare e sequestro epato-splenico
• Clinica: - anemia, ittero, epato-splenomegalia
• Splenectomia: - in caso di terapia con Cortisonici controindicata o inefficace
- splenectomia elimina il sequestro splenico
Splenopatie di interesse chirurgico
PORPORE
TROMBOCITOPENICHE
ESSENZIALE O IDIOPATICA (M. di Werlhof)
• Caratteristiche: - autoAb antipiastrine (forma irregolare)
- sequestro splenico (n° PLT circolanti insufficiente)
• Clinica: - manifestazioni emorragiche (petecchie ed ecchimosi)
• Splenectomia: - in caso di terapia con Cortisonici controindicata o inefficace
- forme gravi o recidive
PORPORA TROMBOTICA (s. di Moschowitz)
• Caratteristiche: - consumo di PLT dovuto all’azione di uno o più fattori (farmaci,
tumori, gravidanza, malattie infiammatorie croniche), che per un meccanismo non
noto inducono la formazione di microaggregati piastrinici
• Clinica: - anemia emolitica, piastrinopenia, febbre
• Splenectomia: - in associazione con tp medica (CCS, antiaggreganti, plasma)
- forme recidive o refrattarie alle trasfusioni di plasma
Splenopatie di interesse chirurgico
IPERSPLENISMI
NEUTROPENIA E PANCITOPENIA IDIOPATICA
• Caratteristiche: - ipersplenismo primitivo o essenziale
- aumentato sequestro splenico di tutti gli elementi in circolo
• Clinica: - splenomegalia, febbre, anemia, emorragie
• Splenectomia: - risolutiva
SPLENOMEGALIA CONGESTIZIA (S. di Banti)
• Caratteristiche: - ipersplenismo secondario a ipertensione portale
- iperplasia e ipertrofia del tessuto reticolare splenico
• Clinica: - segni di ipertensione portale, anemia, leucopenia, piastrinopenia
•
Splenectomia: - rara
indicazione (alta mortalità operatoria per
difficile controllo dell’emostasi)
- in alternativa legatura dell’arteria splenica
TESAURISMOSI
• Caratteristiche: - ipersplenismo da accumulo nel parenchima splenico di lipidi,
glucidi, protidi, pigmenti, minerali, a causa di un difettoso metabolismo da
carenza enzimatica.
• Clinica: - splenomegalia, febbre, anemia, emorragie
• Splenectomia: - risolutiva
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SPLENOMEGALIA
DEFINIZIONE
• Ipertrofia acuta o cronica con aumento del volume e del peso
dell’organo.
• 200 gr
5 Kg
Splenopatie di interesse chirurgico
DIAGNOSTICA
CLINICA
• Sintomi
•
Palpazione:
tumefazione mobile con il respiro al di
sotto dell’arco costale sin, +1/3 del
volume normale
•
Percussione:
area di ottusità oltre la XI costa
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DIAGNOSTICA
PER IMMAGINI
• ECOGRAFIA ( studio Color-Doppler)
• TAC
• RMN (scarsa specificità, studio ematomi)
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DIAGNOSTICA
INVASIVA
• Biopsia: masse dubbie, splenopatie parassitarie, granulomatose,
neoplastiche
• Angiografia selettiva: masse dubbie, tentativo di embolizzazione
• Scintigrafia: studio funzionale dell’organo
Splenopatie di interesse chirurgico
INDICAZIONI ALLA SPLENECTOMIA
CHIRURGICHE
• Rottura (lacerazioni ed ematomi)
• Cisti (semplici e da echinococco) e Pseudocisti (postraumatiche)
• Flogosi acute (Ascessi) e Croniche (Tbc, Malaria)
• Neoplasie benigne (emangiomi, linfangiomi)
• Neoplasie maligne (angiosarcomi, metastasi)
• Milza mobile (ptosi, migrazione, ectopia) e Torsione acuta del peduncolo
• Alterazioni vascolari (aneurisma a. splenica, fistole artero-venose, infarto)
• In corso di altri interventi (lacerazioni iatrogene, exeresi radicali, exeresi
di necessità)
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ROTTURA
EZIOLOGIA
• da Trauma: - diretto (ipocondrio sin, fianco sin, base
emitorace sin)
- indiretto (rottura da “contraccolpo”)
- ferite penetranti (taglio, arma da fuoco)
splenectomia d’urgenza
•
Iatrogena: - lacerazioni in corso di altri interventi (ch. gastrica,
pancreatica, emicolectomia sin)
splenectomia “di necessità” (20%)
•
Spontanea: - in caso di splenomegalia ( “rottura di milza patologica”)
Splenopatie di interesse chirurgico
ROTTURA
LACERAZIONE
• Tipi:
- capsulare, intraparenchimale, ilare,
- frammentazione, spappolamento
• Clinica: - shock ipovolemico (pallore, sudorazione, tachicardia, ipotensione,
oliguria)
- emoperitoneo (dolore, contrattura, ottusità plessica)
• Diagnosi: - es. laboratorio, ECO, TAC
• Terapia: - suture capsulo-parenchimali, resezione splenica regolata,
splenectomia
Splenopatie di interesse chirurgico
ROTTURA
EMATOMA
• sottocapsulare
• intrasplenico
• periferico
• parailare
Clinica: - asintomatico (piccolo, singolo, intraparenchimale)
- dolore ipocondrio sx irradiato alla spalla omolaterale
- rottura in 2 tempi: ematoma sottocapsulare
distensione capsulare
lacerazione
Diagnosi: - es. laboratorio, ECO, TAC
Terapia: - splenorrafia ,
- resezione splenica regolata,
- splenectomia
emoperitoneo
shock ipovolemico
Splenopatie di interesse chirurgico
ROTTURA
EMATOMA
Classificazione delle lesioni spleniche e dei versamenti emorragici
intraperitoneali
Classificazione dell’ “American Association for Surgery
Trauma”
Solo la distruzione totale del parenchima con completa devascolarizzazione pone, di
principio, indicazione alla splenectomia totale.
Negli altri casi bisogna valutare la possibilità di tecniche conservative, sempre che ciò non
esponga il paziente a rischi eccessivi.
Splenopatie di interesse chirurgico
CISTI
SEMPLICI
• Tipi: -“vere” (epitelio o endotelio)
- epidermoidali (congenite), emangiomi e linfangiomi cistici
• Clinica: - asintomatiche (reperto occasionale)
- sintomi da compressione, alterata funzionalità (iper o
iposplenismo), complicanze (rottura, ascessualizzazione)
• Terapia: - dimensioni notevoli o diagnosi dubbia
- agoaspirazione (ECO o TC guidata), splenectomia
Splenopatie di interesse chirurgico
CISTI
DA ECHINOCOCCO
• Caratteristiche: - da idatitosi splenica (4a per frequenza dopo
fegato, polmoni e rene)
- 4% di tutti i casi di idatidosi addominale
Clinica: - asintomatiche se piccole
- sintomi da compressione e complicanze (rottura,
ascessualizzazione, fistolizzazione)
• Terapia: - enucleazione della cisti
- splenectomia
Splenopatie di interesse chirurgico
PSEUDOCISTI
POSTRAUMATICHE
• Caratteristiche: - 70% di tutte le cisti
- da colliquazione di ematomi, infarti, flogosi
• Clinica: - asintomatiche se piccole
- sintomi da compressione
• Terapia: - asportazione della pseudocisti ,
- splenectomia
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FLOGOSI ACUTE E CRONICHE
ASCESSO
• Caratteristiche : - primitivo (eccezionale, sepsi, immunodepressione)
- secondario (sovrainfezione di aree infartuate o ematomi)
• Clinica: - shock settico (stato tossico, febbre, leucocitosi, etc.)
- splenomegalia (dolore, sintomi da compressione )
• Diagnosi: - es. laboratorio, ECO, TAC
• Terapia: - splenotomia con drenaggio, splenectomia
TBC E MALARIA
• Caratteristiche : - in corso di malattia sistemica
- aderenze spleno-viscerali
• Clinica: - splenomegalia
• Terapia: - splenectomia ( qualora si presentino sintomi da compressione o
rischio di rottura)
Splenopatie di interesse chirurgico
MILZA MOBILE E TORSIONE ACUTA
MILZA MOBILE
• Eziologia: - rara anomalia congenita (maggiore frequenza nel sesso F)
- eccessiva lassità o agenesia dei legamenti (freno-colico)
• Tipi : - ptosi (riducibile in sede con la pressione)
- migrazione (dislocazione in altro quadrante addominale)
- ectopia (fissazione in distretto atipico come a dx o in torace)
• Clinica: - asintomatica (reperto occasionale in corso di EO addominale)
- dolore, sensazione di peso, sintomi da compressione (colon)
• Diagnosi: - EO addominale, ECO, TAC
• Terapia: - splenectomia (in caso di sintomi, rischio di torsione, milza
patologica)
Splenopatie di interesse chirurgico
MILZA MOBILE E TORSIONE ACUTA
TORSIONE ACUTA DEL PEDUNCOLO
•
•
•
•
Eziologia: - lungo peduncolo in milza mobile
strozzamento dei vasi splenici
Clinica: - dolori addominali acuti, improvvisi, vomito, contrattura di
difesa localizzata, shock
Diagnosi: - ECO, TAC, angioRx selettiva
- intraoperatoria
Terapia: - splenectomia d’urgenza
Splenopatie di interesse chirurgico
ALTERAZIONI VASCOLARI
ANEURISMA ART. SPLENICA
• Caratteristiche: - 3° posto dopo aorta e aa. iliache
- F, 50-80 anni
- 60-70% nel tronco principale
• Eziologia: - 60% arteriosclerosi
- 30% ipoplasia congenita
- 10% traumi o flogosi croniche
• Clinica: - asintomatico (reperto occasionale in corso di indagini strumentali)
- dolore epigastrico, splenomegalia
- sintomi da complicanze (rottura, fistola artero-venosa)
• Diagnosi: - ECO Doppler, TC, angioRx
- intraoperatoria (rottura)
• Terapia: - trattamento chirurgico se diametro > 2 cm
(splenectomia + resezione aneurisma + ev. resezione coda pancreas)
Splenopatie di interesse chirurgico
ALTERAZIONI VASCOLARI
INFARTO SPLENICO
•
•
•
•
Eziologia: - cardiopatia embolizzante (endocardite, stenosi mitralica, IMA)
- compressione e infiltrazione vascolare locale
- pancreatiti, splenomegalie neoplastiche (leucemie, linfomi)
Clinica: - variabile (paucisintomatico, addome acuto)
- dolore ipocondrio/fianco sin, febbre, splenomegalia
Diagnosi: - ECO, angioTC
Terapia: - medica cardiologica
- splenectomia (forme gravi, ascessualizzazione, evoluzione a
pseudocisti)
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NEOPLASIE
BENIGNE
• Tipi:
- rare
- emangiomi (piccoli), linfangiomi (cavità cistiche), amartomi
• Clinica: - asintomatiche
- sintomi da compressione (grosse dimensioni) o da complicanza
(rottura, sanguinamento)
• Diagnosi: - ECO, TAC, biopsia
• Terapia: - resezione splenica regolata (piccole e polari)
- splenectomia (grosse dimensioni, sospetta malignità)
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NEOPLASIE
MALIGNE
• Tipi: - primitive (angiosarcomi, linfosarcomi, linfomi, leucemie)
- secondarie (stomaco, mammella, polmone, prostata)
• Clinica: - asintomatiche
- sintomi da compressione (grosse dimensioni) o da complicanza
(rottura, sanguinamento)
• Diagnosi: - ECO, TAC, biopsia, angioRx, scintiRx
• Terapia: - splenectomia
Tecnica chirurgica
Accesso:
mediano sovra-ombelicale
In caso di
emorragia imponente:
possibilità di completa esplorazione
della cavità addominale per la ricerca di
eventuali lesioni associate
 compressione della milza contro il rachide
 clampaggio dell’art.splenica a livello del
tripode, dopo apertura della retrocavità degli
epiploon
Trazione della milza medialmente e
sezione del legamento splenorenale
(peritoneo parietale posteriore o
foglietto sx del mesogastrio post.)
Liberazione del polo inferiore
Trazione del polo inferiore verso l’alto
•Spostamento della flessura colica sx
verso il basso, mediante tampone
montato
•Sezione delle aderenze peritoneali
inferiori
Apertura del mesogastrio posteriore
Incisione del peritoneo parietale posteriore
quanto più possibile a ridosso della milza per
limitare la speritoneizzazione
•Lisi di aderenze posteriori
•Visualizzazione della faccia anteriore di rene
e surrene sx.
•Inserimento di pezze laparotomiche in loggia
splenica
•Eventuale clampaggio del peduncolo lienale
Sezione del legamento gastrosplenico
Sezione del legamento gastrosplenico
Legatura dei vasi gastrici brevi
Legatura della vena gastro-epiploica sx per
accedere alla retrocavità degli epiploon e
visualizzare il peduncolo
Legatura e sezione dei vasi splenici
Legatura e sezione prima dell’arteria e
poi della vena, in più riprese se il peduncolo è di tipo sparso.
Controllo dell’emostasi e peritoneizzazione
Rimozione delle pezze laparotomiche dalla loggia splenica
Controllo dell’emostasi anche a livello della grande curva gastrica
Peritoneizzazione mediante accostamento della zona diaframmatica e
prerenale o riempimento della loggia splenica con la flessura colica sx o con
la parte restante del legamento gastrosplenico
posizionamento di tubo di drenaggio.
CHIRURGIA CONSERVATIVA DELLA MILZA
La decisione di un trattamento conservativo avviene solo dopo un
bilancio completo delle lesioni, previa accurata esplorazione addominale,
mobilizzazione della milza e clampaggio del suo peduncolo.
Via di accesso:
sempre mediana per consentire una esplorazione
accurata di tutto l’addome
Metodiche e tecniche chirurgiche:
Utilizzo di sostanze emostatiche e colle
biologiche
•Coagulazione
•Splenorrafia
•Splenectomia parziale
Sostanze emostatiche
Indicazioni:
lesioni di I e II grado della classificazione dell’ “American
Association for Surgery Trauma”
lesioni sottocapsulari che coinvolgono da <10% al 50%
della superficie splenica
•lesioni capsulari fino a 2 cm di profondità
Le sostanze più utilizzate sono:
Collagene
Colla di cianoacrilato
Colla di fibrina
Coagulazione
Indicazioni:
Tecniche:
sanguinamenti a carico di piccoli vasi <2mm
Elettrocoagulatore ad alta frequenza
•Coagulatore ad infrarossi
•Termocoagulatore
•Coagulatore ad argon
•Laser
Raffia della milza
Indicazioni:
Tecniche di sutura:
1. Sutura semplice
punti staccati
sutura continua
punti a X
punti ad U
lesioni di I, II e III grado secondo la
classificazione
dell’ “American Association for Surgery
Trauma”
2. Sutura su placche
Punti ad U che si accostano alla superficie splenica, mediante
l’interposizione di placche, che consentono di affrontare meglio
i margini, senza indebolire la capsula.
Splenectomia parziale
Indicazioni:
tutte le lesioni fino al IV grado dell’ “American
Association of Surgery Trauma”
a. Legatura dell’art.segmentaria che
irrora il polo interessato.
Sezione lungo la linea di demarcazione
tra parenchima vascolarizzato e ischemico.
Emostasi su trancia di sezione
b. Posizionamento di rete in acido
poliglattico con borse di tabacco concetriche preconfezionate.
SPLENECTOMIA TOTALE IN ELEZIONE
Tecnica chirurgica
l’accesso elettivo è l’incisione
sottocostale sx perchè offre una
visione eccellente.
altri accessi:
•incisione mediana
•incisione toraco-addominale
Sezione della porzione sx del leg.gastrosplenico e legatura
dei vasi gastrici brevi
Apertura della retrocavità degli epiploon
Esposizione della coda del pancreas e dell’epiploon
pancreatico splenico, nel cui contesto decorrono i vasi
splenici
Legatura e sezione dei vasi
splenici a partire dall’arteria o dai
suoi rami per ridurre il volume
della milza ed il sanguinamento.
>>>>>
Scollamento della milza
Sezione delle aderenze peritoneali inferiori
Trazione del polo inferiore verso l’alto
Sezione del peritoneo parietale posteriore e di tutte le aderenze fino
al polo superiore
•Sezione del legamento frenolienale
La loggia splenica speritoneizzata
viene colmata dal grande epiploon.
In sede si lascia un tubo di drenaggio.
Splenopatie di interesse chirurgico
COMPLICANZE DELLA SPLENECTOMIA
•
•
Incidenza: - 25-30% (aumenta in caso di mal. ematologiche e politraumi)
Tipi : - versamento pleurico sin, focolaio bronco-pneumonico, pancreatite
acuta, fistola pancreatica, ascesso sovramesocolico sin, lesioni
gastriche e/o al colon sin, piastrinosi, sepsi batterica
PIASTRINOSI
• Caratteristiche: - aumento numerico delle PLT
- immediato, picco tra 7° e 15° giorno postop. poi decresce
• Clinica: - tromboflebiti periferiche
• Terapia: - antiaggreganti
SEPSI BATTERICA (OPSI “Overwhelming Post Splenectomy Syndrome)
Caratteristiche: < 5 aa di età 10%, negli adulti <1%
• Eziologia: - soppressione della funzione immunitaria splenica
• Clinica:
- sepsi (febbre, ipotensione)
Splenopatie di interesse chirurgico
MISURE PROFILATTICHE
 Profilassi antibiotica a vita o almeno per i primi 2 anni dopo
l’intervento (penicillina, amoxicillina, eritromicina)
 Vaccinazione (influenza, pneumococco, meningococco, haemophilus
influenzae tipo B)
 Profilassi antitrombotica con antiaggregante piastrinico in caso di
piastrine > 800000/mm3 (aspirinetta 1cp/die)
N.B.:
Nella splenectomia elettiva le vaccinazioni vanno eseguite prima
dell’intervento chirurgico, in quanto la risposta anticorpale è migliore
Nella splenectomia d’emergenza la vaccinazione va eseguita due settimane
dopo l’intervento oppure alla dimissione.
Splenopatie di interesse chirurgico
VACCINAZIONI: MODALITA' OPERATIVE
Vaccinazione anti-pneumococcica: “Pneumo 23 ®”, Aventis Pasteur MSD, da
ripetere ogni 5 anni.
Vaccinazione anti-Haemophilus influenzae tipo b: “Hiberix ®”,Smithkline
Beecham, segue il calendario vaccinale della prima infanzia.
Vaccinazione anti-meningococcica: Mencevax ACWY ®” a 4 antigeni,
Smithkline Beecham, con richiamo ogni 5 anni (soprattutto nel caso di viaggi
nella cosiddetta “ cintura della meningite “ al di sotto del deserto del Sahara, dove
sono frequenti le epidemie di meningite meningococcica).
Altre vaccinazioni: la splenectomia non costituisce controindicazione per alcuna
vaccinazione, che potrà essere somministrata seguendo lo stesso calendario e le
stesse raccomandazioni per la popolazione in buona salute, sia adulta sia
pediatrica.
TRATTAMENTO NON CHIRURGICO (TNC)
Riposo assoluto, in osservazione in reparto specializzato
Rilevazione di PA e FC ogni 3 ore per le prime 48 ore
ogni 6 ore per le successive 72 ore
poi 2 volte al giorno
•Emocromo giornaliero
•Esami strumentali in I, II, III e X giornata e poi ogni 15 giorni
Criteri di inclusione:
pazienti < 60 anni con trauma unico chiuso,
identificato agli esami strumentali
•emodinamicamente stabili
•vigili e collaboranti
•assenza di segni di irritazione peritoneale
•assenza di patologie cardio-vascolari,
respiratorie e renali
Criteri di esclusione:
pazienti con traumi addominali aperti
emodinamicamente instabili
stato di coscienza alterato
segni di irritazione peritoneale
emoperitoneo importante
necessità di terapia anticoagulante
Criteri di interruzione del TNC:
necessità di trasfusione nelle prime 24 ore con valori
di PAs <90mmHg, Hb<9 g/dl e Hct <30%
•persistenza di ileo paralitico o distensione gastrica
per oltre 48 ore
•aggravamento della lesione
•aggravamento dell’emoperitoneo
•comparsa di segni di irritazione peritoneale
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