Laboratorio di scrittura creativa
Il laboratorio è stato il luogo privilegiato nel quale gli insegnanti
hanno potuto sperimentare procedimenti didattici nuovi e
diversi di composizione; nella scuola, infatti, spesso il testo
scritto viene circoscritto negli ambiti funzionali del programma,
il che può anche significare delimitare la capacità di
comunicazione e con essa le motivazioni a produrre
artificiosamente temi. Compito della scrittura creativa è stato
quello di riuscire a costruire situazioni originali per condurre gli
alunni al superamento dello standard, della ansia, delle
incertezze.
Obiettivi del percorso
stimolare la creatività
scoprire le straordinarie possibilità
inventive della lingua
incontrarsi con la scrittura in modo
amichevole e divertente, nel contempo
formativo
favorire la naturale inclinazione alla
produzione personale
arricchire il lessico
cogliere attraverso il lavoro di gruppo
il valore della regola
migliorare la comunicazione e la
disponibilità al dialogo
 favorire l’ interazione docente alunno
Destinatari
Alunni classi prime e seconde
Percorso metodologico
esplicitazione del progetto e delle
regole organizzative
lettura di testi ,diversi per tipologia,
come arricchimento personale
giochi linguistici ed esercizi di stile
Attività
scelta di un tema-stimolo
uso del linguaggio, dalla spontaneità
individuale alla graduale costruzione di
una metodologia operativa personale
uso del lessico : comunicazione –
espressione – riflessione
Strumenti di lavoro
libri vari
vocabolario
brani musicali
oggetti vari
uso del pensiero logico-espressivo e
del pensiero creativo
Il racconto breve
“ TI RACCONTO - MI RACCONTO"
Dalla lettura alla scrittura
Premessa
“A Scuola di Scrittura Creativa, prima si impara a evitare il lirismo di maniera, l'enfasi retorica, la sovrabbondanza e la
confusione, il ridicolo del patetico, la stupidità del profetismo, lo spreco degli effetti; quindi si impara ad apprezzare la
misura dell'aggettivazione, la parsimonia degli avverbi, l'efficacia della semplicità, la funzione ritmica e visiva delle
parole, il potere rivelatorio delle metafore e delle allegorie... ” (Ezra Pound)
Il percorso didattico e il metodo
Alla scrittura creativa bisogna accostare gli alunni operando per gradi.
Si sceglie un testo gradevole, del genere che piace ai ragazzi e, laddove se ne presenti
l'occasione, se ne interrompe la lettura per farli intervenire “DENTRO” la scrittura, con
un'opera di manipolazione che sarà (e bisogna precisarlo ai ragazzi) di carattere
propedeutico.
I ragazzi devono imparare a usare (e non solo riconoscere) le varie tecniche della
descrizione, dell'espansione, del dialogo, del monologo, della suspense, dell'inserimento
di un nuovo personaggio, del cambiamento repentino della situazione ecc. Devono
imparare a riconoscere ma anche a progettare un sistema dei personaggi (ridotto, ma il
più possibile completo). È bene che i ragazzi sappiano distinguere tra fabula e intreccio,
possiedano la tecnica del passaggio dal discorso diretto a quello indiretto, sappiano
scrivere in prima persona come in terza persona.
Un insegnante può, dunque, scegliere testi adatti all'intervento dei ragazzi: questi
inseriscono passi elaborati da loro stessi. È un primo esercizio di scrittura creativa
perché offre un apporto originale, anche se, in ultima analisi, consiste nella
manipolazione di un testo preesistente.
Finalità:
Promuovere nell’alunno uno sviluppo
articolato e multidimensionale, nel rispetto
della sua identità e delle peculiarità
formative dei tre ordini di scuola,
infanzia,primaria e media.
Prevenire e individuare eventuali difficoltà
nel passaggio da un ordine di scuola
all’altro.
Favorire l’inserimento degli alunni nella
nuova organizzazione scolastica, creando il
senso di appartenenza all’Istituto che
dovranno frequentare.
Garantire continuità di saperi, metodi e stili
di insegnamento.
Creare un atteggiamento di collaborazione
e di partecipazione dei docenti al processo
educativo, connotando le differenze tra i
diversi ordini di scuola.
Approfondire le conoscenze dei
programmi dei diversi ordini scolastici.
Istituire e consolidare nuove forme di
aggregazione fra alunni e docenti.
Sviluppare il “piacere di leggere” come
momento di evasione e motivare alla lettura
attraverso attività ludiche.
Obiettivi
•Conoscere le attese e le ansie
degli alunni rispetto alla scuola
media.
•Conoscere l’organizzazione
scolastica della scuola media.
•Valorizzare gli elementi di
continuità: conoscere le attività
svolte alla scuola elementare.
•Stimolare il piacere della lettura,
la rielaborazione critica e
personale dei contenuti, la
creatività.
•Sviluppare la capacità di ascolto
e di partecipazione alla lettura e
alla narrazione.
•Sviluppare le capacità di
“animare” una lettura.
Gli esercizi sono molteplici:
• I ragazzi possono inserire nella storia un nuovo personaggio (che abbia una precisa
funzione all'interno del sistema) e che racconta una storia: così imparano l'uso del
flash-back.
• possono interrompere la lettura e scrivere un finale alternativo della vicenda.
• possono cominciare la lettura dal secondo capitolo e immaginare un differente
incipit.
• possono trasformare un dialogo in narrazione (e viceversa).
• possono cambiare focalizzazione: per esempio un fatto raccontato in terza persona,
da un estraneo, viene illustrato in prima persona dal protagonista. E così via.
•Una volta completata la lettura del testo (nel frattempo i ragazzi l'avranno così
manipolato da renderlo irriconoscibile, ma molto "personalizzato") si richiede di
scriverne uno nuovo, seguendo il modello, se questo può facilitare il lavoro. Ne
deriveranno racconti oppure un altro breve romanzo, magari prodotto nella classe,
divisa in gruppi, con il coordinamento dell'insegnante
•Testi elaborati da alcuni alunni nel laboratorio di “Scrittura Creativa”
RACCONTI FANTASY
UN RE … DIMENTICATO
Alla luce tenue di un lampione avevo visto,
da un bidone semiaperto, fuoriuscire un
lembo di un mantello . Era un capo di ottima
fattura , chissà perché era finito in quel
luogo!
Lo presi e lo portai a casa, lo osservai con
molta attenzione, poi decisi di andare a
dormire.
Il giorno dopo trovai il mantello sospeso per
aria … Rabbrividii alla sua vista: mi venne
incontro come spinto da una forza
misteriosa e mi colpì facendomi finire a
gambe all’aria!
Cominciò a muoversi velocemente ed io
sentii l’impulso di seguirlo.
Corsi per tutta la città suscitando la
curiosità dei passanti: “Probabilmente –
avranno pensato – si tratta di un matto
fuggito da un manicomio!”
Seguendo il mantello giunsi nella campagna
desolata, nei pressi di una casa diroccata.
Entrai, la porta si chiuse violentemente alle
mie spalle. Tutto intorno era sporco e
trascurato, erano chiari i segni
dell’abbandono, ma … il caminetto era
acceso e la fiamma ardeva vivacemente.
Vidi il mantello fluttuare nell’aria ed
avvicinarsi ad un quadro che ritraeva un
uomo di bell’aspetto, elegante e raffinato.
Il viso dell’uomo si animò e dalle sue
labbra venne fuori una voce spettrale: il
mantello, disse, era l’unica parte che
poteva muoversi sulla Terra, mentre il
suo spirito non poteva incarnarsi.
Ma non era vero. Il mantello mi avvolse
ed io sentii un gelo nelle vene: lo spirito
si era impadronito del mio corpo e la
sua intenzione era quella di usarmi per
mettere in pratica la sua vendetta:
distruggere il Palazzo Reale.
Dal quadro scesero, però, calde
lacrime. Gliene chiesi il motivo e mi
svelò la ragione del suo rancore: era
stato re, ma solo per pochi giorni e nel
palazzo reale nessuno si ricordava di
lui; alle pareti tra i tanti quadri che
ricordavano i passati sovrani mancava
il suo.
Gli promisi che avrei provveduto io: mi
sarei in qualche modo infiltrato nel
palazzo e avrei sistemato il suo quadro.
L’ho fatto! Non so come ho fatto, ma ci
sono riuscito! Ora, finalmente il
mantello e il suo proprietario
troveranno la pace.
Adriano – Luca - Giusi - Mattia
RACCONTO GIALLO
UNA RAGAZZA DI NOME SUSY
Ero seduto al bar accanto ad una ragazza di nome Susy quando mi si avvicinò il tenente Spencer sostenendo che
ero in arresto per il rapimento e l’omicidio di un minorenne.
Io continuavo a negare ogni responsabilità, ma quello era duro come una roccia.
Spencer era abbastanza avanti negli anni, capelli grigi, sposato da molti anni, ma quello che lo caratterizzava e
non si dimenticava di lui era il suo carattere deciso: lui era uno che non sbagliava mai!
Mentre discutevamo Susy ci spiava utilizzando lo specchietto del trucco.
Conoscevo il nome della ragazza perché era stampato sulla sua maglietta.
Mi arrestarono nonostante mi dichiarassi innocente.
Il giorno seguente il tenente mi disse:- “So che non sei tu il colpevole, ti farò da avvocato e ti difenderò.”
Aveva finalmente capito che si, odio i bambini perché spesso mi fanno scherzi
cattivi, ma non avrei mai fatto del male ad uno di loro. Ecco un bravo tenente!!!
Il giorno dell’udienza Susy era in aula, non sapevo il perché. Il tenente stupì il
giudice con le sue parole toccanti e con le prove che mi scagionavano
completamente, poi parlò di Susy, disse che l’aveva seguita e aveva assistito ai
suoi incontri con un noto delinquente della zona.
A quel punto il giudice dichiarò Susy colpevole. La donna fu arrestata e, andando
via mi disse:-“Ritornerò”!
Non mi fa paura la sua minaccia: sto uscendo dalla prigione, finalmente sono
libero!!!
Francesco – Elisabetta- Lisa
IL RACCONTO DI FANTASCIENZA
TUXYY: DALLO SPAZIO CON ….AMORE
Superando pericoli nucleari, guerre, epidemie eravamo giunti all’anno2656!
Era una bella giornata, ma avvertivo qualcosa di …curioso intorno a me.
Dopo aver trascorso la mia giornata in laboratorio astronomico ero molto stanco: fare
l’astronomo è molto faticoso, bisogna scrutare la volta celeste per ore ed ore e non
sottovalutare anche le minime alterazioni!
Mi accorsi all’improvviso che un grande meteorite precipitava a velocità incredibile sulla
Terra e i miei calcoli riuscirono anche ad individuare dove ci sarebbe stato l’impatto:
Parigi
Non avrei, però, potuto avvisare in tempo per predisporre l’evacuazione degli abitanti!
L’impatto avvenne!
Parigi e i suoi splendidi monumenti andarono in briciole, ma non bastava: le persone che
erano sopravvissute all’impatto, venivano colpite da una strana sostanza che causava
irritazione della pelle, febbre alta e morte.
Lo spettacolo era terrificante! All’improvviso il cielo si oscurò: migliaia di astronavi
grigie, bianche e nere si avvicinarono alla Terra.
L’astronave più grande atterrò e ne venne fuori un alieno alto circa quattro metri.
Il suo colorito era verde muschio, la testa lunga e stretta come l’estremità di una banana
ammuffita e secca; gli occhi erano freddi come il ghiaccio, al posto del naso aveva due
forellini rosso scuro, le orecchie sembravano quelle di un pipistrello, la bocca quella di
un varano,comunicando telepaticamente mi disse di chiamarsi Tuxyy
La creatura aliena si guardò intorno e si rese conto di ciò che era accaduto al pianeta
Terra e, in modo incredibilmente veloce, con una serie di oggetti non ben identificati
lanciati in aria, rimise ogni cosa al suo posto: gli edifici furono ricostruiti esattamente
com’erano, gli ammalati guarirono, i morti tornarono in vita. Quindi, senza aggiungere
parola, risalì sull’astronave e si allontanò con tutte le altre.
Meno male, ogni pericolo era finito!
Lorenzo
Favola e Fiaba
“Luoghi mai visti, paesi irreali
Con gnomi, folletti, prati di viole
E sopra sospese ali di parole”
Il percorso didattico e il metodo
Il percorso di scrittura, che fa riferimento alle tipologie
testuali favola e fiaba, si inserisce nel progetto “ POSEIDON ”
(Indire) con un percorso flessibile e creativo “contenitore” dei
prodotti elaborati nei laboratori di scrittura avviati nelle classi
prime e seconde della scuola media “G. Galilei”dalle docenti
di lettere delle sez. D, G, I, L.
Il progetto prevede l’integrazione della didattica tradizionale
(lezione frontale) con risorse multimediali (computer, Internet,
LIM, ecc.) e la condivisione di attività e prodotti con le classi
che partecipano alla proposta della piattaforma Indire.
In considerazione della particolare tipologia del percorso, che
ha previsto una specifica e necessaria articolazione
dell’itinerario di apprendimento nell’attività didattica, ed in
considerazione dell’opportunità di programmare per le classi,
nelle ore di Italiano, esercitazioni specifiche di analisi testuale.
L’esperienza ha coinvolto gli alunni per incentivare l’interesse
e la motivazione; in particolare sono stati individuati e
analizzati gli aspetti contenutistici e formali delle diverse
tipologie testuali (sequenze, personaggi, struttura-base,
narratore, punto di vista e focalizzazione) attraverso un
laboratorio di scrittura creativa.
Gli alunni che hanno partecipato
costruttivamente al dialogo educativo e alle
attività didattiche sono stati guidati a utilizzare in
modo corretto e appropriato, le strutture
linguistiche nella produzione sia scritta che orale.
Quasi tutti gli alunni possiedono una buona
formazione culturale di base che ha consentito
loro di recepire con immediatezza letture testuali.
Hanno utilizzato le buone capacità rielaborative
possedute per discutere argomenti di vario tipo
con padronanza conoscitiva e con un linguaggio
vario. Altri sono stati indirizzati, nell'utilizzo del
lessico, nella costruzione del periodo per
conseguire un livello adeguato di competenza
linguistica ed espressiva.
Obiettivi
Saper riconoscere i diversi tipi di testo, letterario e
non
Saper identificare e differenziare la tipologia
testuali tra favola e fiaba
Saper individuare sequenze, personaggi, strutturabase, narratore, punto di vista e focalizzazione
Migliorare le capacità di lettura e scrittura
Imparare la tecnica dell’analisi testuale
Liberare potenziali di creatività
Valorizzare abilità già possedute
Educare ad un uso consapevole e critico della Rete
Progettare e lavorare in gruppo
Montare,rimontare,riscrivere favole e fiabe
 Applicare le funzioni di Propp
Utilizzare le strategie di narrazione: flashback,
humour dialogo diretto
Metodologia
Il percorso si sviluppa in tre fasi:
Lezione di apertura: presentazione del percorso di
scrittura
Laboratorio di scrittura
Condivisione tra le classi prime interessate al
progetto
La lezione di apertura
La lezione di apertura ha avuto lo scopo
di presentare agli alunni il progetto e di
motivarli, rendendoli consapevoli
dell’impostazione generale, della
metodologia, dei tempi e degli obiettivi.
Gli alunni si sono incontrati e hanno
lavorato con le altre classi partecipanti.
La lezione frontale è stata potenziata
dall’uso di strumenti multimediali; sono
stati forniti agli alunni strumenti teorici
(definizioni ed esempi) per
l’identificazione delle diverse tipologie
testuali e molti hanno utilizzato anche
materiale ricavato dai siti web.
Forniti così i presupposti teorici della
classificazione dei testi, le docenti con
l’ausilio del computer hanno evidenziato
in modo più specifico le differenze tra
favola, fiaba e racconto chiedendo quindi
agli alunni di scegliere su quale tipologia
testuale operare.
Il laboratorio di scrittura.
Gli alunni, veri protagonisti dell’attività, hanno
inventato dei testi nella tipologia scelta. Ai
ragazzi sono state proposte dalle docenti
formule di inizio (incipit). I testi salvati in Word
in un’unica cartella, chiamata “laboratorio
Poseidon”, sono stati poi corretti negli aspetti
grammaticali e formali dagli alunni stessi
(autocorrezione collettiva). Le docenti sono
intervenute solo quando si è reso necessario,
svolgendo cioè un ruolo di supervisione.
Sono stati quindi analizzati (sequenze, ruolo
dei personaggi, narratore esterno/interno,
punto di vista e focalizzazione ecc.). I testi
prodotti, arricchiti da richiami lessicali
(spiegazione di parole poco note, sinonimi e/o
contrari e altro), e grafici con materiale
ricercato in Rete o realizzato dai ragazzi,
potranno essere condivisi ed inviati alle altre
classi. Per l’osservazione in itinere e finale dei
comportamenti, delle abilità, delle competenze
e delle conoscenze acquisite dagli alunni,
sono state predisposte delle schede
strutturate sulle tipologie testuali sviluppate
nel laboratorio di scrittura.
La condivisione tra le classi
Prerequisiti tecnici
Tutti i materiali prodotti potranno essere condivisi tra le
classi interessate mediante un’ antologia multimediale di
testi scritti, analizzati e commentati dagli alunni. La
valutazione conclusiva del lavoro di gruppo e/o
individuale verrà effettuata mediante schede elaborate,
predisposte da ogni docente.
Saper usare il computer
Saper usare la lavagna
interattiva
Saper navigare in Internet.
Saper usare word e altri
programmi di grafica digitale
Strumenti utilizzati
Computer, scanner, microfono, lavagna interattiva,lettore
mp3, macchina fotografica digitale, web cam.
Durata
La prima fase (lezione frontale potenziata) si è sviluppata in
2 ore
La seconda fase (laboratorio di scrittura) si è svolta in 15
ore con attività di produzione, correzione, analisi e
commento dei testi, eventuale verifica finale e realizzazione
di una cartella per raccogliere il materiale prodotto e
destinato alla condivisione con le altre classi.
La terza fase (condivisione e creazione dell’antologia
multimediale) si è sviluppata in 2 ore per ogni tipologia
testuale presentata (lezione frontale potenziata).
Prodotto atteso
Le docenti, dalla realizzazione del percorso di scrittura creativa, hanno constatato un
coinvolgimento originale, creativo e collaborativo e la realizzazione originale dei generi
proposti.
Si è certi che i ragazzi ricorderanno nel tempo quest’esperienza; resterà loro la
consapevolezza di aver scoperto che scrivere, inventare, usare la lingua non è una cosa
che finisce, ma che ricomincia sempre, come le fiabe, come le storie.
Creare storie con gli alunni ha significato per le docenti attingere a quello che già si
sapeva fare, scoprire che non lo si è scordato, capire che è perfettibile e che può
evolvere ancora.
Essere in una situazione di reciprocità con gli adolescenti è stata una dimensione
irripetibile dell'essere insegnante, un privilegio straordinario che non sempre gli stessi
docenti riescono a vivere. Scrivendo con loro, complici con loro, si è apprezzata la
libertà di comprendere defaillance di metodo e organizzative in tempo reale e di auto
correggerle, vissute come opportunità di autoformazione.
Si riportano alcuni testi ideati dagli alunni, prodotti seguendo la metodologia descritta.
FAVOLE …GGIANDO
L’orso e la lepre
In una foresta viveva un orso, dal carattere cupo e malvagio, che si era eletto re
di tutti gli animali che lì abitavano. Ogni mese ognuno di essi, se voleva aver
salva la pelle, doveva portargli una gran quantità di cibo perché potesse sfamarsi
senza dover faticare e, se solo un animale non gli donava ciò che lui pretendeva,
veniva divorato in un sol boccone.
Un giorno si presentò all’orso una lepre astuta che non aveva potuto portar nulla
da fargli mettere sotto i denti; l’orso, furibondo, si alzò minaccioso dal suo trono
di roccia dove solitamente stava comodamente seduto, e le urlò:
-Ora divorerò te!
Chiamò il cerbiatto, suo umile e devoto servo, e gli ordinò di mettere in forno la
lepre per farne un arrosto gustoso e prelibato. La lepre, che per nulla al mondo
avrebbe voluto finire sotto le zanne dell’orso, gli rispose:-Aspetta! Ho da farti una
proposta: ti voglio sfidare ad una corsa ad ostacoli e se vincerai potrai far di me
un pranzo abbondante e squisito.L’ orso accettò ma durante la gara al primo ostacolo, pesante e goffo com’era,
cadde a terra mentre la lepre, esile e ben allenata, saltò con eleganza e agilità
e… vinse la gara.
Da quel giorno l’orso non venne più riverito come un re ma , al contrario, fu
sbeffeggiato e deriso da tutti gli animali della foresta e per la vergogna scappò
via di lì e non vi fece più ritorno. Morale della favola: l’audacia unita
all’intelligenza è sempre vincente
Francesca
La pantera e il leone
Una pantera e un leone erano molto amici, condividevano tutto e si fidavano l’ una dell’altro.
Un giorno ci fu un temporale che durò a lungo e i due rimasero senza prede da sbranare, ma
siccome nessuno di loro voleva andare a caccia, litigarono, e allora il leone decise che ognuno
sarebbe andato da solo a cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
La pantera non lo accompagnò perché aveva paura di bagnarsi o di essere colpita da un fulmine il
leone, invece, risoluto e determinato, si mise in cerca di prede per sfamarsi.
Intanto la pantera, confidando nella loro vecchia amicizia, pensava che il leone, tornando, le
avrebbe dato qualcosa da mangiare, ma non fu così.
Il leone portò nella tana una lepre, un coniglio e un cervo e la pantera gli chiese se le poteva dare
almeno un cosciotto per alleviare i morsi della fame, ma il leone rifiutò e si pappò tutto.
Allora ella capì che senza il leone non poteva vivere bene e gli chiese di far pace, lui accettò e
vissero felici e contenti come prima.
Morale della favola: Se si è veramente amici non bisogna lasciarsi mai.
Alessandra
La giraffa vanitosa e la scimmia dispettosa
Nella grande savana africana viveva, tra gli altri animali, una
bellissima giraffa molto invidiata, perché più alta di qualunque altra
creatura. Sapendo di essere ammirata e riverita, la giraffa, era
diventata superba e non dava aiuto a chi glielo chiedeva, anzi se ne
andava in giro tutto il giorno dicendo:<< Guardatemi io sono la più
bella!!!.>>
Un giorno una scimmia decise di darle una lezione. Si mise a
lusingarla con parole dolci: << Ma come sei bella! Ma come sei alta!
La tua testa arriva dove nessun altro animale può giungere …>>
e così dicendo la condusse verso una palma colma di frutti
succulenti e saporiti.
La scimmia suggerì alla giraffa di prendere i datteri che stavano in
alto in quanto più maturi e dolci.
Ma il suo collo, pur lunghissimo, non riusciva a raggiungere i frutti.
Allora la scimmia saltò sul dorso della giraffa, poi sulla nuca e si
issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare i datteri e le disse:
<< Vedi, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza
l’aiuto degli altri. >>
La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare
con gli altri animali della savana e a rispettarli.
Morale della favola: Vanità … esibita, vanità punita.
Brunella
Fiabe inventate- Fiabe trasformate-Fiabe smontate
La casa magica
Dentro la casa magica c'è un'altra casa più piccola,dentro la casa
più piccola ve ne è un'altra ancora più piccola e così via. Poche
persone sono riuscite ad entrarci; alcune si sono fermate alla
prima insidia, altre non si sono arrese ed hanno conosciuto i
segreti che si nascondono dentro la casa magica.
Essa si trova nei sogni di tutti i bambini e cambia forma e colore
a seconda di chi fa il sogno. Io riesco ad entrarvi e trovo le
persone a cui voglio più bene:i miei amici mi aspettano là da
tempo.
Dentro la vera casa magica c'è una foresta dove gli uccellini
svolazzano insieme agli angeli che danno sempre buoni consigli
e risolvono i problemi di ogni giorno.
Si vive insieme tra mille peluches morbidi. Vicino al mio letto ci
sono quelli dei miei amici. Ogni sera si fa un pigiama party e ci si
diverte tantissimo...
Alla fine di ogni festa, gli angeli ci raccontano una storia, la più
bella parla di una nonna che narra alla nipotina di un
mangiadischi magico capace di dare gioia a ogni luogo e ad ogni
persona. La foresta che è tanto buona per fare dormire me e i
miei amici suona una dolce ninnananna aiutata dagli uccellini.
Ogni giorno un mio desiderio si avvera ed io sono sempre più
felice.
Rachele e Giulia
CAPPUCCETTO ROSSO
(dal punto di vista del lupo)
Io sono un lupo feroce e affamato e vivo nel bosco. Questa mattina ho avvistato uno spuntino
succulento;era vestito di rosso e si incamminava verso il bosco.
Mi sono appostato dietro un albero in attesa di mangiarla mentre quella sciocca “merenda”
raccoglieva fiori e inseguiva farfalle. La ragazzina cantava:“Trallallero, trallallà, vado dalla
nonna!”
Allora mi venne un’idea geniale. Balzai fuori e con una voce gentile le proposi di fare una gara
di corsa: bisognava arrivare dalla nonna per primi.
La bambina prese la via più lunga, mentre io presi la scorciatoia e arrivai prima alla casetta
della nonna. Appena arrivai mi pappai la vecchia senza problemi e,aspettando Cappuccetto
Rosso, mi infilai i suoi panni.
Poco dopo giunse Cappuccetto Rosso che fece molte domande riguardanti il mio strano
aspetto; non le elenco perché sono caritatevole. Spazientito mi pappai anche la bimba e mi
addormentai beatamente. Per sfortuna mia passò di lì un cacciatore che, insospettito,entrò
nella casetta e capì quello che era successo.
Allora mi aprì la pancia e ne uscirono i due spuntini e insieme fecero festa.
Così, purtroppo finisce la mia triste storia.
Martina - Lorenzo - Riccardo
Dal diario della matrigna di Cenerentola
Caro diario,
dando tante bacchettate a quella scansafatiche di Cenerentola, mi
sono gonfiata tutte le mani, mi ha fatto rompere pure un’unghia quella
sfaticata, sono 19.999.000 volte più brave le mie figliuole!
E poi non si cambia mai i vestiti, è una sporcacciona,sempre in mezzo
alle bestie!
Io, che ho cinquant’anni, ci metterei cinquanta minuti a pulire il
camino, mentre lei che ne ha 16 dovrebbe pulire tutto in 16 minuti per
la sua età.
Però, mia figlia Genoveffa, la devo tenere sempre sotto controllo!
Ogni volta che non sono lì a guardarla si ingozza di ogni genere di
cosa: antipasto, primo, secondo, contorno e dolce e la frutta non la
mangia mai! Invece Anastasia ha un figurino da far invidia!
E’ magra come uno stecco e tutti i vestiti che le compro le stanno
larghi!
Valeria - Emilia
Dal diario di Cenerentola
Dopo molti anni dalla morte di mia madre,è
morto anche mio padre. Sono triste e
disperata e non riesco a pensare più a
niente. Sono costretta a vivere con la
seconda moglie d mio padre, la mia
matrigna, e con le sue figlie, le mie due
sorellastre.
La matrigna mi costringe a svolgere i
mestieri di casa e sono ridotta uno
straccio; lo stesso carattere hanno anche
le mie sorellastre. A casa hanno spedito un
invito del Re per tutte le donne, e siamo
invitate a quel ricevimento, ho chiesto alla
matrigna di potervi assistere anch’ io, ma
ha fatto di tutto per farmi rinunciare.
Venuta la sera del ricevimento sono stata
costretta a fare le pulizie di casa.
Corsa in giardino ho visto una luce
accecante; mi è apparsa una fatina con il
vestito turchese. Mi ha chiesto perché ero
così triste e io le ho risposto che era
perché non potevo assistere al
ricevimento del principe. lei fece
comparire un vestito lussuoso e delle
scarpette di cristallo; prese una zucca e la
trasformò in carrozza, i topolini in un
cavallo e un cane in un cocchiere.
Arrivai al ricevimento ed entrai nella
sala della festa il principe mi vide e
volle subito ballare con me. La fatina
mi aveva raccomandato che a
mezzanotte sarei dovuta tornare a
casa se no i miei vestiti lussuosi si
sarebbero trasformati in stracci e
tutto sarebbe tornato alla normalità.
Quando scoccò la mezzanotte
scappai via dal principe e scendendo
la scalinata persi una delle due
scarpette di cristallo. Corsi a casa e il
giorno dopo il principe cercò in tutte
le case la donna che potesse
indossare quella scarpetta per poi
sposarla.
Il principe si era innamorato di me!
Era mia quella scarpetta!
La mia matrigna fece di tutto per
nascondermi ed evitare che provassi
quella scarpetta; ma quando mi misi
ad urlare il principe mi sentì, mi trovò
e mi provò la scarpetta.
La indossai e ieri mi sono sposata
con il principe.
E’ bello e carino!!!
Giovanna – Lucia - Ornella
UNA STELLA … MAGICA
Era un normalissimo giorno di scuola, come il solito la prof. mi stava
interrogando in inglese e io, come al solito, non sapevo più rispondere. Così
la prof chiamò Nelly, lei diede la risposta giusta e prese un bel voto.
All’uscita invitai Nelly a casa mia per chiedere le lezioni private, ma lei mi
rispose che aveva troppi impegni: si fece tardi e la riaccompagnai a casa.
Quando tornai a casa vidi una stella cadente e desiderai di essere Nelly.
Andai a dormire e quando mi svegliai, mi ritrovai nel corpo di Nelly Avevo i
capelli tutti ricci.
Andai in bagno per prepararmi, ma scoprii che per pettinarmi ci voleva un’ora!
Velocemente mi incamminai verso la scuola,la prof di tedesco mi interrogò, ma
non seppi rispondere anche se ero nel corpo di Ilaria. Lei, invece,che era nel
mio corpo, seppe rispondere e il mio corpo prese un bel voto. Ilaria non si era
accorta di nulla, ma al suono della campanella dell’intervallo Nelly, che era nel
mio corpo, si avvicinò,fece un urlo tipo questo “hhaaaaaaaaa” e poi
svenne,perché capì quello che era successo. Mi vide e mi disse: “Tu vieni con
me, dobbiamo parlare!”Lei voleva tornare nel suo corpo, così dopo una
settimana che mi tormentava decisi di accontentarla e la sera mi misi sul
balcone, vidi una stella cadente e ognuna tornò nel proprio corpo. La mattina
ci ringraziammo a vicenda. Lei decise di aiutarmi e così superai il mio blocco e
presi anch’io bei voti.
Marta e Diletta
Verifica dei risultati
L’esperienza del laboratorio di scrittura creativa è stata utile e significativa; gli alunni attenti lettori di racconti di
autori vari - dai classici ai più recenti - e scrittori essi stessi, hanno dispiegato le loro emozioni, non solo con la
parola scritta, ma anche attraverso ritmi musicali e attività grafo – pittoriche.
Gli alunni attraverso la lettura di fiabe classiche, la trasposizione del loro contenuto in immagini, previa visione di
vari filmati come: Le mille e una notte, Cenerentola, Biancaneve, La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare
… La Bella e la Bestia e altri film del genere fantasy sono stati avviati alla “fiabazione” che ha visto ogni
partecipante impegnato ad “ascoltare” la flebile voce interiore per schiudere l’immaginario e scrivere la propria
fiaba..
La fiabazione è servita come strumento conoscitivo per i docenti: ha fornito una chiave di lettura dei
comportamenti, aiutando gli insegnanti a “conoscere per educare” e guidare ogni singolo alunno. L’immaginario
ha costituito un pregevole campo di esperimento e i ragazzi hanno potuto inventare, provare e riprovare svariati
percorsi alla ricerca delle modalità di racconto loro più congeniali.
Durante questa attività, il mondo incantato dell’immaginifico ci ha fatto incontrare boschi oscuri, giganti, orchi,
streghe demoni: un’opportunità per esprimere pienamente il fanciullino che è in noi, perduto, ma ritrovato
attraverso la metafora della fiaba, con la forza e la semplicità delle immagini. Ci ha permesso di operare
contemporaneamente sul piano emozionale, intellettivo e spirituale, effettuando un lavoro reale e delicato di
conoscenza e di trasformazione del sé. Leggendo o inventando una fiaba, infatti, si è dato volto e voce ai processi
interiori profondi, che nella vita di tutti i giorni restano celati alla coscienza; inoltre la scrittura creativa è stata
utile in quanto ha facilitato la soluzione di alcune situazioni comportamentali problematiche ed ha sviluppato la
funzione immaginativa dei discenti.
Le docenti
Savina Caridi, Maria Minuto,Carmela Scaramozzino,Giovanna Venuti
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Il laboratorio di scrittura.