L'avverbio
Don n a ch e leg g e u n g iorn a le
L'
avverbio è una parte
invariabile del discorso rappresentata da una parola che si accompagna ad
un'altra parola, sia essa aggettivo, nome, verbo o avverbio, per modificarne il senso.
La funzione dell'avverbio è quella di un modificante del significato della parola a cui si riferisce.
Quando si accompagna ad un verbo ha la funzione di complemento circostanziale:
Esempi:
- "Claudia mangia velocemente" (complemento di modo)
- "Claudia mangia fuori" (complemento di luogo)
- "Claudia mangia tanto" (complemento di quantità)
- "Claudia mangia tardi" (complemento di tempo).
La posizione dell'avverbio è:
1. se riferito ad un verbo, normalmente dopo di esso,
a meno che si voglia attribuire particolare importanza all'avverbio stesso. Se si ha un tempo composto,
talora l'avverbio è interposto, cioè sta in mezzo, tra ausiliare e participio.
Esempi: "Maria parla troppo"
"Marco ha certamente pranzato"
2. se riferito ad aggettivo o altro avverbio, normalmente lo precede
Esempio: "Anna è molto timida"
3. se l'avverbio modifica un nome retto da una preposizione,
può essere posto sia tra la preposizione e il nome, sia dopo il nome
Esempi: "Non ci vediamo da un anno quasi"
"Non ci vediamo da quasi un anno".
Avverbi di modo
Person e in riu n ion e e fra se d i es emp io
Appartengono a questa categoria:
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avverbi derivati da aggettivi col
suffisso mente:
"onesto" - "onestamente"
avverbi derivati da nomi o aggettivi col suffisso oni:
"tentoni", "ginocchioni "
aggettivi maschili usati come avverbi:
"Vorrei parlassi chiaro"; "Andrea ha visto giusto"
avverbi di derivazione latina:
"bene", "male", "così", "come", "volentieri", "insieme", "cioè", "invano"
locuzioni avverbiali come:
"di fretta", "di solito", "a piedi", "di corsa", e così via.
Avverbi di tempo
Uomo ch e si st ira cch ia e fras e d i es emp io
Gli avverbi di tempo indicano
il quando, il momento, la circostanza, il periodo in cui avviene un'azione o si verifica un fatto.
Appartengono a questa categoria:


avverbi come:
ora, allora, adesso, ormai, subito, prima, poi, dopo, sempre, spesso,sovente, talora, talvolta,
ancora, tuttora, finora, già, mai, presto, tardi, ieri, domani, stamani, dopodomani, recentemente,
precedentemente, successivamente, ecc.
locuzioni avverbiali come:
di mattina, di tanto in tanto, da ora in poi, di buon'ora, un giorno, un tempo, ecc.
Avverbi di luogo
St ormo d i g ab b ian i in vo lo in p rossimit à d i u n a cost a
Gli avverbi di luogo indicano
il dove, il luogo in cui si verifica un fatto o si trova qualcuno o qualcosa.
Appartengono a questa categoria:
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
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qui, qua, quassù, quaggiù, là, laggiù, lassù, lì, vicino, lontano, accanto,dappertutto fuori, dentro,
dietro, davanti, dinanzi, avanti, intorno, sopra, sotto, giù, via, altrove
le
particelle ci, vi, ne
locuzioni avverbiali come di qua, di là, di sopra, di sotto, di su, di giù, in su, in giù...
Avverbi di quantità
Person e g irat e d i sp all e
Gli avverbi di quantità indicano in modo non preciso una quantità.
Rispondono alla domanda "Quanto?".
Appartengono a questa categoria:



(
aggettivi indefiniti nella forma maschile singolare: molto, poco, tanto, troppo, alquanto,
altrettanto, parecchio
avverbi come: abbastanza, appena, assai, grandemente, meno, niente, nulla, quanto, più,
affatto, quasi, minimamente, talmente, almeno, piuttosto
locuzioni avverbiali come: di molto, di meno, di più, né più né meno, di granlunga, ecc.
Avverbi di quantità e pronomi indefiniti)
Avverbi di valutazione
Un u omo e u n a d on n a s ed u t i al cin ema
Gli avverbi di valutazione esprimono un giudizio in merito a un fatto, affermando, negando o mettendo
in dubbio qualcosa.
Appartengono a questa categoria:
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
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
avverbi di affermazione come:
sì, certo, sicuro, proprio, appunto, davvero,sicuramente, esattamente
avverbi di negazione come:
no, non, neppure, neanche, nemmeno, mica
avverbi di dubbio come:
forse, magari, probabilmente, eventualmente, possibilmente, quasi...
locuzioni avverbiali come:
senza dubbio, per l'appunto, per nulla, neanche per idea neppure, per sogno, se mai, nel caso
che, per ipotesi, ecc.
Avverbi interrogativi
Rag azza ch e si p on e d eg li in t errog at ivi
Gli avverbi interrogativi introducono una domanda,
servono per chiedere qualcosa.
Appartengono a questa categoria:

(
avverbi come:
Dove? Come? Quando? Quanto? Da quando? Da quanto? Perché?
Avverbi e congiunzioni)
I gradi dell'avverbio
Rag azza ch e leg g e su l let t o ab b racci an d o u n ors acch iot t o e fras e d i es emp io
Alcuni (non tutti!) avverbi di modo, di luogo e di tempo, come gli aggettivi, possono avere il
positivo, comparativo e superlativo.
1. Positivo:
Esempio: "Mi sveglio tardi la mattina"
2. Comparativo:
- di maggioranza - Esempio: "Mi sveglierò più tardi domattina"
- di minoranza - Esempio: " Mi sveglierò meno tardi domattina"
- di uguaglianza - Esempio: "Mi sveglierò tardi come oggi domattina".
3. Superlativo:
- assoluto - Esempio: "Mi sveglierò tardissimo domattina"
- relativo - Esempio: "Mi sveglierò il più tardi possibile".
Comparativi e superlativi irregolari
Sch ema d el le form e irreg olari d i co mp arat iv o e su p erlat i vo d eg li avv erb i
Alcuni avverbi hanno forme irregolari di comparativo e superlativo:
Positivo: bene
Comparativo: meglio
Superlativo: ottimamente, benissimo
Positivo: male
Comparativo: peggio
Superlativo: pessimamente, malissimo
Positivo: molto
Comparativo: più
Superlativo: moltissimo
Positivo: poco
Comparativo: meno
Superlativo: minimamente, pochissimo
Positivo: grandemente
Comparativo: maggiormente
Superlativo: massimamente, sommamente.
grado
L'alterazione dell'avverbio
St u d ent essa in cla sse
Alcuni avverbi possono essere
alterati tramite i
suffissi:
- diminutivo ( ino):
Esempi: benino, tardino, pochino, pochettino
- vezzeggiativo (etto) (uccio, con valore un po' dispregiativo):
Esempi: maluccio, pochetto, tardetto
- accrescitivo (one):
Esempio: benone
- peggiorativo (accio):
Esempio: malaccio, a casaccio.
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