CERREAL ESTATE
BREGLIA: “Verso
una crescita zero”
di Alessandra Ferretti
Al progressivo
rallentamento del
residenziale fa da
contraltare la
crescita
dell’industriale,
trascinata dalla
logistica
Quali prospettive immobiliari
ci dovremo aspettare nel
2007? Al quesito ha cercato di
rispondere Scenari Immobiliari,
Istituto indipendente di studi e
ricerche, che studia il mercato del
settore e, più in generale, l’economia
del territorio in Italia e in Europa.
Per il nostro Paese la prima parte
del 2006 ha rappresentato un periodo in cui l’economia ha mostrato
segnali di una ripresa trainata dall’export, in cui soprattutto il settore
terziario è cresciuto, seguito dalla
ripresa del settore industriale. In
questo contesto, se nello stesso anno
gli investimenti in costruzioni hanno
registrato una crescita modesta, l’edilizia residenziale ha avuto risultati
positivi e sono aumentati gli investimenti in case nuove.
Nel 2006, lo stock immobiliare
privato complessivo in Italia è arrivato a superare i 3 miliardi di mq.
Tra i vari settori, residenziale, uffici,
industriale e commerciale, il primo è
quello che indubbiamente, con i
suoi 2.400 milioni mq, ha assunto
da tempo il peso principale. Il giro
d’affari con cui il mercato immobiliare chiude il 2006 è di 120 miliardi di euro (+3,4% rispetto al 2005).
Tenendo presenti questi dati di
partenza, dunque, quale trend
dovremo aspettarci nel 2007? Se
vogliamo svolgere l’analisi per settori, il primo e, come detto, più consistente è quello residenziale, che pesa
per l’80% sul mercato complessivo
degli immobili.
Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, illustra: “dopo che lo
scorso anno il fatturato è stato pari a
98,6 miliardi di euro (+3,8% sul
2005), per il 2007 ci si aspetta un
giro d’affari pari a 101 miliardi di
euro (+2,4%). Vale a dire che il
trend sarà pari a crescita zero, considerando che nel 2007 saranno più
evidenti gli effetti sulla domanda
derivanti dall’aumento annunciato
dei tassi d’interesse, con conseguente rallentamento delle compravendite”.
Anche il mercato residenziale turistico, o cosiddetto della “seconda
casa”, non presenta prospettive positive per quest’anno. Con un 2006
caratterizzato dal calo del fatturato
del settore (3 miliardi di euro ovvero
-6,3%), conseguenza della mancanza d’offerta, le prospettive per il
2007 sono di un giro d’affari di circa
2,8 miliardi di euro.
1. Il mercato immobiliare italiano
Valori in milioni di Euro e valori in percentuale
Settore
2005
2006
(stime)
Var%
2006/2005
95.000
98.600
3,8
101.000
2,4
Residenziale turistico
3.200
3.000
-6,3
2.800
-6,7
Terziario/Uffici
6.600
6.900
4,5
7.300
5,8
Industriale
4.100
4.200
2,4
4.500
7,1
Commerciale
7.100
7.300
2,8
7.500
2,7
116.000
120.000
3,4
123.100
2,6
Residenziale
TOTALE
Fonte: Scenari Immobiliari
46 CER gennaio/febbraio 2007
2007
(prev.)
Var%
2007/2006
CERREAL ESTATE
Il mercato degli uffici, che occupa
165,3 milioni di mq, è fortemente
legato alle performance del settore
nelle piazze principali, vale a dire, in
ordine d’importanza, Roma e Milano, seguite da Bologna, Torino, Bari
e Napoli. Spiega Breglia: “Il 2006 è
stato un anno di ripresa del mercato,
trend che si dovrebbe confermare
nel 2007. Infatti, con le attese di
una ripresa dell’occupazione legata
al più disteso clima economico
nazionale, il mercato degli uffici
dovrebbe chiudere il 2006 con un
giro d’affari di 6,9 miliardi di euro
(+4,5%)”.
Al momento, nelle città principali
i canoni e la domanda sono in leggera ripresa. Le caratteristiche salienti
rimangono: l’interesse per le proprietà di alta qualità, la riduzione
degli affitti per le localizzazioni
meno strategiche e una consistente
offerta che si sta riversando sul mercato.
Quest’anno si prevede che il fatturando toccherà i 7,3 miliardi di
euro, pari ad un aumento del 5,8%
rispetto all’anno scorso. L’aumento
della domanda e la stabilizzazione
dell’offerta determineranno un
aumento dei prezzi medi del 3,5%.
WWW
Per una disamina dei diversi
rapporti redatti dall’istituto si veda:
www.scenari-immobiliari.it /
studi e ricerche
Se negli ultimi tre anni il settore
degli immobili industriali ha subito
le conseguenze della crisi economica
che ha investito il nostro Paese, a
causa della riduzione di spazi richiesti dalle aziende che fanno produzione, il 2006 rappresenta l’anno di
ripresa del settore. Rispetto al 2005
si attende infatti una crescita del
2,4% ovvero un giro d’affari pari a
4,2 miliardi di euro.
Una crescita ulteriore è attesa
anche per il prossimo futuro, a fronte della ripresa economica in corso e
soprattutto per i cospicui investimenti previsti nel settore della logistica, comparto, quest’ultimo, che
ha costituito l’eccezione alla crisi
che ha riguardato gli immobili industriali nel 2005. Dunque, nel 2007
ci si attende un fatturato di 4,5
miliardi di euro, pari ad un +7,1%
rispetto all’anno precedente.
Quanto infine al mercato degli
immobili commerciali, negli ultimi
anni si può essere soddisfatti del suo
andamento. Negli
ultimi due, in par2. Andamento dei prezzi medi in Italia
ticolare, questo
variazione percentuale annua media
mercato ha conoSettore
2005
2006
2007
sciuto
un boom
(prev.)
senza precedenti e
Residenziale
4,5
4,0
2,5
per il futuro l’aResidenziale turistico
6,3
5,5
4,5
spettativa è di stabilizzazione.
Terziario/Uffici
3,0
3,2
3,5
Dunque, il 2006
Industriale
-1,5
0,0
0,5
dovrebbe chiuderCommerciale
4,0
3,5
2,8
si con 7,3 miliardi
Fonte: Scenari Immobiliari
di euro di fatturato
(+2,8% sul 2005). Sempre su questo
trend di stabilizzazione, nel 2007 il
giro d’affari dovrebbe ancora
aumentare, ma a ritmi inferiori
rispetto all’anno precedente, con
una crescita del +2,7% per 7,5
miliardi di euro di fatturato. In
entrambi gli anni i prezzi sono
aumentati, quest’anno sono previsti
in rialzo del 2,8%, con incrementi
più consistenti nelle top location e
per piccole dimensioni.
“Abbiamo individuato”, conclude
Breglia, “quattro driver che stimoleranno gli sviluppi futuri dal lato
della domanda. Anzitutto, l’invecchiamento della popolazione, quindi
l’aumento del numero delle famiglie,
il cambiamento della loro composizione, infine l’aumento dell’immigrazione straniera”.
Negli ultimi anni sono entrati in
Italia ingenti flussi di capitali soprattutto stranieri (investitori istituzionali, società quotate, fondi), che si
sono fermati esclusivamente nelle
grandi città, con meno rischi ma
anche rendimenti più bassi, e che
hanno reso possibile, collaborando
con i governi locali, la rinascita
urbana di queste città (per es. Milano e Roma). Da un paio d’anni questo interesse si sta spostando verso
realtà minori e soprattutto verso le
città del sud. Anche le regioni rimaste nell’ombra, sfruttando le potenzialità del settore residenziale e delle
sue nicchie (turistico, residenziale
per anziani, wellness, residenze per
studenti) potrebbero diventare un
target per gli investimenti stranieri e
non, e così aumentare il loro appeal
generale”.
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 47
FOCUS
CER
Coverings 2007
Dal 17 al 20 aprile
la fiera fa tappa al
McCormick Place di Chicago
CERFOCUS Coverings
2007
CHICAGO
ospita la piastrella
di Christine Abbate e Danielle DeVita
Dopo cinque anni a Orlando, Florida, Coverings si sposta a Chicago,
Illinois, città ricca di architettura e design.
La manifestazione si terrà dal 17 al 20 aprile 2007 al McCormick Place, uno dei più
importanti centri congressi del Nordamerica. Si sta curando ogni minimo dettaglio
per organizzare quella che vuole essere
ricordata come una fra le mostre di maggior successo di tutti i tempi. Nuove collezioni che dettano le tendenze realizzate
dalle principali aziende ceramiche italiane,
programmi informativi ed interessanti promozioni aspettano gli oltre 30.000 visitatori previsti quest’anno nel padiglione italiano.
Situato in posizione strategica al centro
del paese, il McCormick Place di Chicago
promette di attirare nuovi professionisti del
settore dal Midwest e dalla costa occidenta-
le, così come clienti ormai fedelissimi dalla
costa orientale e sud-orientale. L’intenso
programma che la fiera dedica all’architettura e al design, e che comprende seminari
specialistici, un nuovissimo percorso
“verde” con sessioni sulla sostenibilità, un
breve intervento dell’architetto Richard
Meier, un VIP Party organizzato dalla rivista Interior Design, la presentazione di tendenze e tour di vario tipo, è stato appositamente studiato per la folta comunità di
architetti e interior designer che operano
nel settore. I primi dati disponibili riguardo alle iscrizioni sono già da primato e
testimoniano l’impatto della campagna di
marketing che ha preceduto l’evento, nonchè la popolarità di Chicago quale meta di
attrazione fieristica.
Il padiglione Ceramic Tiles of Italy
ospiterà circa 100 produttori, che espor-
CERAMIC TILES OF ITALY at Coverings 2007
Set for Success in Chicago
After five years in Orlando,
Florida, Coverings will make the
move to the rich architecture and design
city of Chicago, Illinois. The show will
take place from April 17th-20th, 2007 at
McCormick Place, one of North
America’s premiere convention facilities.
Plans are in the works to make this one
of the most successful shows ever.
Trendsetting new collections from Italy’s
leading manufacturers of ceramic tile,
informative programs and exciting
promotions
await
the
30,000
anticipated attendees who will visit the
Italian Pavilion this year.
50 CER gennaio/febbraio 2007
Located in the center of the country,
Chicago’s McCormick Place promises to
attract new industry professionals from
the Midwest/West Coast as well as loyal
customers from the East/Southeast. The
show’s strong A&D program, which
includes professional seminars, a brandnew “green” track with sustainability
sessions, a lunch-time keynote by
architect Richard Meier, a VIP Party
with Interior Design Magazine, trend
presentations and tours has been created
to target the robust community of
professional architects and interior
designers. Early record-breaking
registration numbers already indicate
the impact of the pre-show marketing
and the popularity of Chicago as a
tradeshow destination.
The Ceramic Tiles of Italy pavilion
will come alive with close to 100
producers showing off their latest
designs. At the center of the pavilion
will be the popular Ceramic Tiles of
Italy exhibit and bustling trattoria.
Designed by internationally acclaimed
architect Bernard Tschumi, it will
make its third and final appearance at
the show. Each year, Tschumi and his
team have created a fresh color palette
CERFOCUS Coverings
2007
Il progetto dello stand
Ceramic Tiles of Italy
a Coverings 2007
ranno le loro novità progettuali. Nella parte
centrale del padiglione è collocato l’ormai
famoso spazio espositivo di Ceramic Tiles
of Italy, accanto alla sempre affollatissima
trattoria. Questo spazio, progettato dall’architetto di fama internazionale Bernard
Tschumi, farà la sua terza e ultima comparsa alla manifestazione. Ogni anno,
Tschumi e il suo team studiano una gamma
di colori originali per questa mostra all’insegna dell’innovazione. Nel 2005 era stata
presentata una composizione cromatica
caratterizzata da colori vivi: rosso, arancio
e giallo. Nel 2006 è stata la volta del blu
classico accostato al bianco e ad un mix di
grigi. Nel 2007, i visitatori saranno accolti
da un’appariscente combinazione di blu
cobalto, blu scuro, rosso primario, rosso
scuro e arancio. Fin dal suo debutto, i tubi
cilindrici di Panelite, le tende futuristiche
for the innovative exhibit. In 2005 it
was a bold red, orange and yellow
scheme. In 2006 it was a classic black,
white and grey mix. In 2007, attendees
will be treated to an eye-catching mix of
cobalt blue, dark blue, primary red,
dark red and orange. Since its debut, the
booth’s Panelite cylindrical tubes,
futuristic tile curtains and chic porcelain
floor have been a crowd favorite.
According to project manager Phu
Hoang, “With its unique design and
innovative approach to exhibiting
ceramic tiles, the space draws visitors
who understand the importance of
realizzate con piastrelle e l’elegante pavimento in porcellanato hanno fatto conquistare allo stand il favore del pubblico.
Secondo il project manager Phu Hoang,
“Grazie al suo design esclusivo e all’approccio innovativo con cui vengono esposte le
piastrelle, lo spazio attira i visitatori che
apprezzano l’importanza del design nella
vita di tutti i giorni”. Lo spazio funge da
punto di incontro per i visitatori del padiglione italiano, che qui hanno la possibilità
di incontrare personale qualificato in grado
di rispondere a domande, di fornire loro
nuovo materiale promozionale/informativo
e condurre visite guidate presso gli stand
delle aziende che fanno parte di Confindustria Ceramica.
Dato che la manifestazione si tiene in
una città ricca di importanti elementi
architettonici e di pietre miliari del lin-
design in everyday life.” The space acts
as a meeting-point for visitors to the
Italian pavilion as trained staff answer
questions,
give
out
new
promotional/educational materials such as Cer Magazine International,
recently fully revised - and lead tours of
the Confindustria Ceramica Member
booths.
Taking place in a city full of
architectural significance and iconic
landmarks, the Ceramic Tiles of Italy
Pavilion will pay homage to great
architecture and photography. “We are
really looking forward to installing the
Ceramic Tiles of Italy exhibit in
Chicago. Chicago has historically been
an important architectural city. The past
few years have seen a resurgence of
innovative and radical architecture,”
adds Hoang. This theme will not only be
reflected in the pavilion, but also in the
signage, seminars and new promotions
created for the show including a special
Italian raffle. Winners will receive a 6
mega-pixel Canon Power ShotSD 360.
For its annual cocktail reception,
which will take place on Tuesday, April
17th, Ceramic Tiles of Italy is teaming
up with the Chicago chapter of the Italy2007 gennaio/febbraio CER 51
CERFOCUS Coverings
2007
guaggio iconico, il Padiglione di Ceramic
Tiles of Italy renderà omaggio alle grandi
espressioni dell’architettura e della fotografia. “Siamo veramente entusiasti all’idea di
allestire lo spazio espositivo di Ceramic
Tiles of Italy a Chicago. Chicago è una città
che storicamente ha ricoperto un ruolo
importante dal punto di vista architettonico. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad
una rinascita di forme architettoniche
innovative e radicali”, aggiunge Hoang.
Questo tema si rifletterà non soltanto nel
padiglione, ma anche nella cartellonistica,
nei seminari e nelle nuove formule promozionali studiate per la manifestazione,
inclusa una speciale lotteria tutta italiana. I
vincitori riceveranno come premio una
Canon Power ShotSD 360 da 6 mega-pixel.
Il cocktail reception, in programma per
martedì 17 aprile, è organizzato da Ceramic Tiles of Italy, in collaborazione con la
sezione di Chicago della Camera di Commercio italo-americana nell’intento di coinvolgere la comunità che ruota attorno al
mondo dell’architettura e del
design, oltre che costruttori e progettisti. I
partecipanti potranno gustare vini e piatti
tipici della tradizione italiana. Durante il
ricevimento verrà presentata l’edizione
2007 del prestigioso Distributor Award
conferito da Confindustria Ceramica.
Mercoledì 18 aprile, durante la Conferenza Stampa Internazionale, Ceramic
Tiles of Italy renderà noti i vincitori di quest’anno fra i vari progetti architettonici e di
design nei settori residenziale, commerciale
e istituzionale. Sarà il presidente di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani, a consegnare i premi ai vincitori. Vari rappresentanti del settore, fra cui Enzo Mularoni,
vicepresidente Attività Promozionali, Confindustria Ceramica; Aniello Musella,
Trade Commissioner per il Nord America,
ICE; e Franco Vantaggi, direttore generale
di Confindustria Ceramica, discuteranno
l’attuale situazione del settore ceramico italiano. Una delegazione di autorevoli esponenti della stampa, fra cui pubblicazioni
nazionali di design, cucine e sale da bagno,
pavimentazioni, piastrelle e costume, visiterà il padiglione nella mattinata di mar-
American Chamber of Commerce to
involve the local A&D community
along with builders and developers.
Attendees can sample Italian wines and
enjoy traditional Italian foods. The
prestigious 2007 Confindustria
Ceramica Distributor Award will be
presented during the reception.
On Wednesday April 18th, Ceramic
Tiles of Italy will recognize this year’s
winning residential, commercial and
institutional architectural and design
projects at the annual International
Press Conference. Confindustria
Ceramica’s President Alfonso Panzani
will present the awards to the 2007
Design Competition recipients.
Industry representatives, including
Enzo Mularoni, Vice President for
Promotional Activities, Confindustria
52 CER gennaio/febbraio 2007
Ceramica; Aniello Musella, Trade
Commissioner for North America,
Italian Trade Commission; and Franco
Vantaggi,
Managing
Director,
Confindustria Ceramica, will discuss the
current state of the Italian tile industry.
The VIP media delegation made up of
national design, kitchen & bath,
flooring, tile and lifestyle publications
will tour the pavilion on Thursday
morning. Meredith Corporation, a
national publisher (headquartered in
Des Moines, IA) of many important
consumer magazines including Better
Homes & Gardens, Traditional Home
and Country Home, will be sending a
special delegation for tours on Thursday
afternoon and Friday morning.
Other show highlights include the
seminar Green Materials for Green
CERFOCUS Coverings
tedì. La Meredith Corporation, editore
nazionale (con sede a Des Moines, IA) di
molte importanti riviste destinate ai consumatori, fra cui Better Homes & Gardens,
Traditional Home e Country Home, invierà
una delegazione speciale che visiterà la
fiera fra giovedì pomeriggio e venerdì mattina.
Un altro evento speciale che caratterizzerà la manifestazione sarà il seminario
“Green Materials for Green Architecture”
(Materiali verdi per l’architettura verde),
che sarà tenuto da Arturo Mastelli, consulente nel settore e presidente di AM&A, il
18 aprile 2007. La mattina seguente, l’architetto modernista Michael P. Johnson
parlerà di pareti ventilate, di pavimenti
sopraelevati e dell’utilizzo di piastrelle di
grandi formati in architettura. Quindi, nel
pomeriggio, Richard Fleischman presenterà un case study dal titolo: “Porcelain Tile
Encapsulating Nine Educational Buildings”
(Piastrelle in ceramica che abbracciano
nove edifici scolastici).
[email protected]
C OV E R I N G S
2007
Aziende italiane di Confindustria
Ceramica presenti in fiera
ALFA LUX
GAMMA DUE
AMERICAN BISAZZA
GRES 2000
ASCOT CERAMICHE
HAPPY HOUSE
ATLAS CONCORDE
IMPRONTA ITALGRANITI
CAESAR
CAMPANI
INDUSTRIE CERAMICHE
PIEMME
CASALGRANDE PADANA
LEA CERAMICHE
CASETTI
MAGICA
CEDIR CERAMICHE DI
ROMAGNA
MAJORCA
CERAMICA DI TREVISO
MARAZZI
CERDOMUS CERAMICHE
MARCA CORONA
COEM
MERIDIANA CERAMICHE VERDE 1999 / CERAMICASA
COTTO D’ESTE
DEL CONCA
DOLCE VITA
DOM CERAMICHE
DUOMO MARMI
Architecture. Led by Italian industry
consultant and AM&A President
Arturo Mastelli, this seminar will take
place from 3:15-4:05pm on Wednesday,
April 18, 2007. The following morning,
from 9:00-9:50am, modernist architect
Michael P. Johnson will discuss
ventilated wall systems, elevated floor
systems and the use of large format
porcelain tiles in architecture. Then at
4:30-5:20pm Richard Fleischman will
present a Case Study: Porcelain Tile
Encapsulating
Nine
Educational
Buildings.
It all adds up to a rich program that
will make Coverings 2007 in Chicago a
show that will be remembered for years
to come.
2007
ECO CERAMICA
ECO DESIGN
EDILCUOGHI
EDILGRES SIRIO
EDIMAX
EMILCERAMICA
ETRURIA DESIGN
FARO
FILA INDUSTRIA
CHIMICA
FINCIBEC
MAPEI
MIRAGE GRANITO
CERAMICO
PANARIA CERAMICA
PASTORELLI
PORCELLANA DI ROCCA
REFIN
RONDINE
SADON CERAMICHE
SANT'AGOSTINO
SENIO / ALTA CERAMICA
FAENTINA
SICHENIA GRUPPO
CERAMICHE
SICIS
SUPERGRES
FLORIM
TAGINA CERAMICHE
D’ARTE
CERAMICHE GAMBARELLI
UNICOM
GAMBINI GROUP
VIVA
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 53
CERFOCUS Coverings
2007
COMPETITOR in
un mercato che frena
di Antonio Liguori
© Miro Zagnoli
Il 2006 ha visto il consolidarsi delle
due principali tendenze che già
erano iniziate nel 2005: il Messico ha
rafforzato la propria posizione (lo stato
centro-americano è attualmente il secondo
paese per quantità importate e ha superato
il Brasile), e la Cina ha superato la Spagna
continuando a far registrare grandi aumenti del proprio export di piastrelle verso gli
Stati Uniti (da 20,9 milioni di mq di gennaio-dicembre 2005, a 32,2 di gennaio dicembre 2006). Questi due Paesi, nel loro
complesso, hanno sottratto quote di mercato all’Italia, alla Spagna e al Brasile.
Le importazioni in metri quadri
I dati del Department of Commerce, relativi alle importazioni di Dicembre 2006,
mostrano come i trend che hanno caratterizzato la maggior parte dello scorso anno,
non siano cambiati durante gli ultimi mesi.
Nel 2006 gli Stati Uniti hanno importato
253,8 milioni di metri quadri di piastrelle
di ceramica; Messico, Cina e Colombia
hanno fatto registrare gli aumenti più rilevanti, mentre Italia, Spagna e Brasile
hanno visto cali nelle proprie esportazioni
tra il 4% e il 5%.
Da notare che durante l’ultimo trimestre
del 2006, importazioni italiane hanno fatto
registrare un lieve aumento dello 0,3%, a
differenza dei primi tre trimestri, durante i
quali il calo era stato del 5,3%; viceversa,
le importazioni del Messico negli ultimi tre
mesi del 2006 sono calate dell’8,8%
(durante i primi 9 mesi erano aumentate
del 16,8%) e quelle della Cina sono cresciute del 45,2%, in rallentamento rispetto
ai primi nove mesi (56,9%).
Valori e prezzi delle importazioni
Se si analizza il valore delle importazioni
COMPETITORS
in a slowing market
2006 saw the consolidation of
two important trends that originated in the previous year: Mexico
reinforced its position, overtaking Brazil and Spain (Brazil is currently
ranked second for quantity of imports),
and China overtook Spain, continuing
to record significant increases in its tile
exports to the United States (from 20.9
million square meters in JanuaryDecember 2005 to 32.2 million square
meters in January-December 2006).
These two countries, considered
together, have absorbed market share
from Italy, Spain, and Brazil.
56 CER gennaio/febbraio 2007
Imports in square meters
With respect to December 2006
imports, the latest data from the
Department of Commerce show that
trends characterising most of last year
showed have not changed in recent
months.
In 2006, the United States imported
253.8 million square meters of ceramic
tile; Mexico, China, and Colombia
recorded the most prominent increases,
while Italy, Spain, and Brazil saw drops
of between 4% and 5% in their exports.
It is interesting to note that Italian
imports rose slightly by 0.3% during the
last quarter of 2006, as against a drop
in the first three quarters, when they fell
by 5.3%. Mexico’s imports, conversely,
fell by 8.8% during the last three months
of 2006 (they had risen by 16.8% during
the first nine months) whereas China’s
imports rose by 45.2%, more slowly,
however, compared to the first nine
months (56.9%).
Cost and price of imports
If import values are analyzed (F.O.B.),
the most obvious data point is the clear
difference between Italy and other countries. Italian imports reached an aggregate
CERFOCUS Coverings
2007
Le importazioni di ceramica degli Stati Uniti nel 2006 / 2006 import of ceramic tile in USA
Fonte/Source: US Department of Commerce, 2007
© Miro Zagnoli
(F.O.B.) il dato piu evidente è il netto divario tra Italia e gli altri Paesi. Le importazioni
italiane hanno raggiunto un valore F.O.B.
complessivo di 806,7 milioni di dollari,
cifra tre volte superiore a quella delle
importazioni spagnole, seconde per valore.
Tale divario trova giustificazione nel fatto
che la piastrella italiana è superiore in design, tecnologia e innovazione rispetto a
quella di altri Paesi, e viene venduta, di
conseguenza, a prezzi più alti. I due Paesi
che hanno fatto registrare i maggiori
aumenti durante l’ultimo anno sono stati il
Messico (da 224 a 247 milioni di dollari) e
la Cina (da 81 a 136 milioni di dollari),
mentre i maggiori cali sono stati quelli di
Turchia (da 57 a 50,5 milioni di dollari) e
Venezuela (da 11,4 a 7,1 milioni di dollari).
I valori landed (che includono il valore
F.O.B., le spese di spedizione e i dazi doga-
F.O.B. value of $806.7 million, a figure
that is three times higher than Spain’s
imports, which are ranked second. This
difference is justified by the fact that Italian tile is superior in design, technology,
and innovation with respect to tile produced in other countries and is consequently
sold at higher prices. The largest increases
during the last year were recorded by two
countries - Mexico (from $224 million to
$247 million) and China (from $81 million to $136 million), while the greatest
drops were seen in Turkey (from $57 million to $50.5 million) and Venezuela
(from $11.4 million to $7.1 million).
WWW
www.commerce.gov
“Landed values” (which include F.O.B.
costs, shipping charges, and customs
duties, and reflect amounts paid by
importers) demonstrate how, with
respect to 2005, the average price of tile
originating in Italy and Spain increased
by 80 cents and 1 dollar per square
meter respectively, as compared to a
much lower increase for Chinese tiles
(30 cents), Indonesian and Turkish tiles
(both at +20 cents), and Brazilian tiles
(10 cents - equal to the market average). Mexico’s average price is dropping,
showing a decline of 10 cents, as is Thailand’s (-80 cents).
2007 gennaio/febbraio CER 57
CERFOCUS Coverings
2007
nali e rispecchiano quanto pagato dagli
importatori) mostrano come, rispetto al
2005, il prezzo medio delle piastrelle provenienti da Italia e Spagna sia aumentato
rispettivamente di 80 centesimi e 1 dollaro
al metro quadro, a fronte di un incremento
più basso per le piastrelle cinesi (30 centesimi), indonesiane e turche (entrambe +20
centesimi), brasiliane (10 centesimi - valore
pari alla media di mercato); in calo il prezzo medio del Messico, sceso di 10 centesimi, e Tailandia (-80 centesimi).
La composizione dei consumi statunitensi di piastrelle
Sulla base degli ultimi dati disponibili
sulle consegne dei fabbricanti statunitensi,
durante i primi nove mesi del 2006, il consumo statunitense di piastrelle è aumentato
del 6,3% rispetto allo stesso periodo del
I consumi di piastrelle negli Usa / Ceramic Tile Consumption in USA
Valori espressi in milioni di mq e in percentuale / Million sq.mt. and % share
2003
2004
2005
2005, grazie a consegne dei produttori americani che hanno raggiunto i 50,9 milioni di
metri quadri (+9,2% sul medesimo periodo
2005). Questa è la prima volta da anni che
le consegne dei fabbricanti statunitensi crescono ad un tasso superiore a quelle delle
importazioni (+5,7% nei primi nove mesi
del 2006), exploit reso possibile dall’apertura di nuovi stabilimenti, o all’espansione di
vecchi, da parte di aziende italiane sul territorio statunitense. In termini assoluti, a fronte di una ripartizione strutturale nelle quote
(80-20) tra importazioni e produzione
nazionale, da settembre 2005 a settembre
2006 l’aumento nei consumi, pari a 16,4
milioni di metri quadri, è stato coperto per il
30% dai produttori statunitensi.
Da notare infine, che dal 2003 al terzo trimestre del 2006, la quota delle importazioni
italiane sui consumi statunitensi è scesa dal
27% al 19,5%; tuttavia se alle esportazioni
italiane di piastrelle si aggiungono le produzioni di sussidiarie italiane negli USA, la
quota italiana sale al 30% circa.
2006
[email protected]
Milioni
di mq
%
Milioni
di mq
%
Milioni
di mq
%
Milioni
di mq
%
Italia
70,7
27,0
68,4
23,4
64,0
21,1
61,4
19,4
USA
54,4
20,8
61,4
21,0
57,7
19,0
62,3 (prev.) 19,7
Spagna
35,6
13,6
34,0
11,6
33,9
11,2
32,2
10,2
Messico
27,1
10,4
30,1
10,3
38,0
12,5
42,0
13,3
Brasile
27,5
10,5
36,7
12,5
42,0
13,8
40,0
12,7
Cina
5,2
2,0
10,2
3,5
20,9
6,9
32,2
10,2
Altri
41,1
15,7
51,8
17,7
47,2
15,5
46.0
14,6
Totale
261,6
100,0
292,6
100,0
303,7
100,0
316,1
100,0
Fonte/Source: Elaborazioni D.Grosser & Associates, Ltd., su dati US Department of Commerce
Breakdown of U.S. tile consumption
During the first nine months of 2006,
U.S. tile consumption grew by 6.3% with
respect to the same period in 2005, due
to consignments by American manufacturers that reached 50.9 million square
meters(+9.2% over the same period in
2005). This marks the first time in years
that consignments by U.S. manufacturers have grown at a higher rate than
imports (+5.7% in the first nine months
58 CER gennaio/febbraio 2007
of 2006), a feat made possible by the
opening of new manufacturing plants, or
the expansion of old ones, by Italian
firms in the United States. In absolute
terms, with respect to a structural division in market share between imports
and national production (80%-20%),
increases in consumption between September 2005 and September 2006,
equal to 16.4 million square meters,
were covered to a 30% level by U.S.
manufacturers.
It should be noted, finally, that from
2003 to the third quarter of 2006, the
Italian import market share of U.S. consumption fell from 27% to 19.5%. If Italian tile exports are combined with production by Italian subsidiaries in the
United States, the Italian market share
rises to around 30%.
[email protected]
CERFOCUS Coverings
2007
Come affrontare adesso
GLI STATI UNITI
di Donato Grosser
L’industria italiana ha dominato nel
mercato statunitense delle piastrelle
per quasi quarant’anni. Dopo avere introdotto la monocottura, il porcellanato tecnico e il porcellanato smaltato, i produttori
italiani si trovarono alla fine degli anni
Ottanta con un quasi completo monopolio
del mercato.
La quota di mercato sull’import era arrivata quasi al 50% del totale e quella sui
consumi USA era ben oltre al 20%.
All’orizzonte non vi era ancora altro che
la concorrenza delle aziende spagnole. La
maggior parte dei produttori statunitensi
era in difficoltà per mancanza di tecnologia,
design e soprattutto di capitali per rinnovare gli impianti.
Per investire in stabilimenti negli Stati
Uniti erano necessari capitali e coraggio: le
economie di scala favorivano l’ampliamento
di stabilimenti già esistenti in Italia piutto-
sto che le costruzioni di stabilimenti ex
novo. Infatti il mercato statunitense si stava
sì espandendo, ma non assicurava né la
vendita di quello che si sarebbe prodotto né
profitti.
Arrivati all’anno Duemila il monopolio
tecnologico dei fabbricanti italiani è sostanzialmente diminuito. Oltre a questo, l’entrata dell’Euro e la susseguente diminuzione
del valore del Dollaro ha dato un’ulteriore
colpo alla competitività delle piastrelle prodotte in Europa. Molti importatori, e principalmente Home Center come Home Depot e
Lowe’s, hanno iniziato ad acquistare sempre
maggiori quantità di piastrelle in Brasile,
Cina e Messico, che offrono prezzi inferiori
a qualità accettabile.
Le aziende esportatrici italiane si trovano
a fronteggiare un mercato che non è più
così facile. Cosa fare?
Alcuni produttori italiani hanno aperto
TACKLING
the US market today
Italian industry has dominated the
U.S. tile market for nearly forty
years. After introducing single-firing, technical porcelain, and glazed porcelain, Italian manufacturers at the end of the 1980s
found themselves enjoying an almost complete market monopoly.
The market share of imports had reached
nearly 50 percent of the total and the share
of US consumption was well more than 20
percent.
At the time, there was no other competition on the horizon than that provided by
Spanish companies. The majority of U.S.
manufacturers were in trouble because of a
lack of technology and design and, in parti60 CER gennaio/febbraio 2007
cular, of a lack of capital for the renovation
of manufacturing plants.
Investing in production facilities in the
United States took both capital and courage: scale economies would favour the
expansion of existing Italian production
facilities rather than the construction of
new ones. Indeed, the U.S. market was
expanding, but it could ensure neither the
sale of what it produced nor profits.
At the beginning of 2000, the technological monopoly of Italian manufacturers
diminished substantially. Even beyond that,
the arrival of the Euro and the subsequent
drop in the value of the Dollar struck an
additional blow against the competitiveness
of tiles produced in Europe. Many importers - largely home-improvement centres
such as Home Depot and Lowe’s - began to
buy increasingly large amount of tiles from
Brazil, China, and Mexico, which offer
lower prices and an acceptable level of quality.
Italian exporters find themselves having
to face a market that is no longer as easy
as it once was. What can be done?
Some Italian manufacturers have opened
production facilities in the United States.
These firms, thanks to capital accumulated
in the stock market, have the resources to
make necessary strategic adjustments. For
firms of this kind with available capital, it
may be appropriate to reinforce distribution in the U.S. by acquiring a network of
showrooms which sell to designers, architects, and builders. It was this strategy that
saved Dal Tile from bankruptcy more than
CERFOCUS Coverings
2007
stabilimenti negli Stati Uniti. Queste aziende, grazie ai capitali raccolti anche in Borsa,
hanno le risorse per fare le scelte strategiche
necessarie. Per aziende di questo genere
con capitali a disposizione può essere
opportuno rafforzare la distribuzione nel
paese con l’acquisto di reti di showroom
che vendono a designer, architetti e costruttori edili. Questa è la strategia che salvò Dal
Tile dal fallimento oltre dieci anni fa, quando l’azienda, pur senza prodotti competitivi, riuscì a mantenersi a galla vendendo
prodotti d’importazione nelle sue oltre 200
showroom.
Anche le showroom sono un importante
mezzo pubblicitario: Dal Tile non fa tanta
pubblicità sulle riviste. Eppure le marche
Dal Tile e American Olean sono le più conosciute presso architetti e decoratori. Segue
Florida Tile, grazie alle sue 20 e più showroom.
ten years ago, when the company - though
it had no competitive product to sell managed to keep itself afloat by selling
imported products in its more than 200
showrooms.
Showrooms are also an important form
of publicity: Dal Tile does little magazine
advertising, and yet Dal Tile and American
Olean are the best known brands among
architects and designers. Florida Tile follows, thanks to its more than twenty showrooms.
Producers owning warehouses in the
United States and/or strong distribution
networks must withstand the competition
provided by low-price manufacturers. It
thus becomes essential to offer clients innovative products, with new colours, sizes,
and styles, and to do so more quickly and
more frequently than in the past. Just as in
the world of high fashion, whomever has
the right design and sells it quickly succeeds
in profiting from the market before the
competition arrives with imitation products.
Companies without warehouses and
distribution networks firmly established in
the U.S. face greater difficulties. Homeimprovement centres are effectively closed
to firms with limited production and highend products. Import channels are subject
to intense competition by suppliers. As a
result, the Italian exporter runs the risk of
selling at a price that allows for little profit.
In some cases, it may be appropriate to
revolutionize distribution systems and,
instead of depending upon a limited number
of importers, direct selling to showrooms
located in high-income areas may be
worthwhile - for companies with high-end
products, in particular - . Direct selling
makes it possible to take advantage of the
design and remodelling/reconstruction
markets without having to involve intermediaries and, moreover, provides the opportunity to know the end-client better and to
gain greater awareness of both clients’ needs
and the latest trends in interior design.
It becomes increasingly important, then,
to analyze strategies in terms of market
segmentation.
In conjunction with that analysis, it is
always important to undertake strong, well
targeted publicity and public-relations
campaigns in order to provide support,
within the sector, for the message that
“made in Italy” products are at the forefront of technology, innovation, and design.
Despite the competition, the Italian tile
industry still enjoys a first-class image and
a significant future in the United States.
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 61
CERINFRASTRUTTURE
LE PERICOLOSISSIME
strade del distretto ceramico
di Simona Storchi
Oltre 500 incidenti in un anno,
753 feriti e 12 morti sulle strade del distretto ceramico. Nel 2006
un terzo dei sinistri in provincia di
Modena - secondo i dati dell’Osservatorio provinciale sugli incidenti stradali - si è verificato nell’area di Sassuolo. Mentre calano gli incidenti
mortali (-29,7% in un anno), indice
di una minor gravità dei sinistri, continuano ad aumentare quelli con feriti (+4,7%). È di Modena, infine, il triste primato regionale di provincia dal
più altro tasso di incidentalità: 3.543
incidenti (+1,7% in un anno), di cui
2.049 in itinere, ovvero nel tratto
casa-lavoro e viceversa (il 20% del
totale regionale).
Per far fronte a quella che è stata
definita in sede regionale una vera e
propria emergenza, l’Osservatorio per
l'educazione stradale e la sicurezza
dell’Emilia-Romagna e la direzione
regionale Inail hanno sottoscritto un
programma di interventi (20072008) da attuare a Modena. Per il
progetto l’Inail ha stanziato 450mila
euro. Serviranno per la formazione,
la predisposizione di corsi per la
guida sicura e per favorire corretti
stili di vita, l’informazione, attraverso
la diffusione di depliant, campagne,
manifesti, la prevenzione e il control-
lo, ad esempio realizzando indagini
statistiche sul comportamento degli
autotrasportatori. Al programma
biennale collaboreranno Prefettura,
enti locali, azienda sanitarie e ospedaliere, forze dell'ordine, Società
Autostrade, imprese del territorio,
sindacati e associazioni di categoria.
In prima fila anche la Provincia di
Modena in quanto i principali destinatari degli interventi previsti dal
protocollo saranno gli autotrasportatori che percorrono le strade del
distretto ceramico quotidianamente.
Solo a Modena e provincia, infatti,
vengono movimentate su gomma,
ogni anno, circa 54 milioni di tonnellate di merci e materiali. “Una delle
azioni prioritarie del progetto sarà il
traffico pesante per limitare gli abusi
- spiega Maurizio Guaitoli, assessore
provinciale alla Sanità e Politiche sociali
-. Investiremo per garantire il rispetto
delle norme nazionali e internazionali dell’autotrasporto, soprattutto per
conto di terzi provenienti da alcuni
Paesi Ue ed extra Ue”.
Nel 2005 i giorni lavorativi persi in
seguito a infortuni sulle strade in
Emilia-Romagna sono stati 452.518,
di cui 73.544 solo nel modenese.
“L’alto tasso di incidentalità - prosegue Guaitoli - è un carico di sofferen-
Anatomia di una tragedia
dati in valori assoluti
2005
2006
Incidenti
Morti
Feriti
Incidenti
Morti
Feriti
Provincia di Modena
(escluse autostrade)
3306
79
4309
3361
56
4512
Distretto 4
Sassuolo
517
16
719
525
12
753
TOTALE
3845
91
4606
3543
64
4824
Fonte: Osservatorio Previsionale incidenti stradali - Provincia di Modena, 2006
64 CER gennaio/febbraio 2007
ze inaccettabile per i singoli e le famiglie. Ed un costo per la società e per
il mondo delle imprese, che penalizza
la competitività del nostro sistema
economico”. Nel distretto ceramico,
tra 2005 e 2006, gli incidenti e i feriti
sono aumentati rispettivamente
dell’1,5% e del 4,7% mentre sono
calate di quattro unità le vittime. Ciò
conferma che l'area continua ad avere
un tasso di incidentalità e gravità dei
sinistri nonostante il miglioramento
generale della situazione. “Tra le
cause c’è sicuramente la presenza
massiccia di traffico pesante e privato.
Da parte della Provincia e dei Comuni sono stati realizzati importanti
interventi strutturali sulla viabilità,
tra cui nuove strade e alcune rotatorie
sugli assi viari principali, che hanno
migliorato sia la circolazione che la
sicurezza degli utenti. Gli effetti positivi si dovrebbero iniziare a registrare
nel 2007”, conclude Guaitoli.
CERINFRASTRUTTURE
L’ALTO COSTO
economico del non fare
di Simone Lazzaretti
In tal senso, molte aspettative sono
riposte su “Strada Facendo 2006”, un
programma infrastrutturale destinato
al distretto di Sassuolo.
L’obiettivo comunitario da raggiungere, secondo quanto previsto dal
libro bianco “La politica europea dei
trasporti del 2001 e il terzo programma di azione per la sicurezza stradale
del 2003 - è il dimezzamento del
numero delle vittime della strada
entro il 2010.
“Lo scopo dell’iniziativa, che coinvolge la Provincia di Modena, è
costruire una convivenza civile sulla
strada, tra tutti i suoi utenti - spiega
Emanuela Bergamini Vezzali, presidente dell'Osservatorio -. Abbiamo
creato un sistema in rete e un metodo
di lavoro per fare interagire i diversi
soggetti, per risolvere problemi di
interesse comune”.
[email protected]
Al nostro Paese costa caro
“non fare”. È quanto emerge
dal rapporto 2006 realizzato da Agici
Finanza d’Impresa, società professionale indipendente specializzata nella
consulenza strategica e finanziaria. Il
lavoro, alla sua prima edizione, si
pone l’obiettivo di mettere in evidenza i Cnf (costi del non fare), ovvero,
quegli oneri che gravano sulla collettività a causa della mancata o ritardata realizzazione di infrastrutture e
impianti strategici per il Bel Paese.
L’idea di studiare i Cnf, come racconta l’amministratore delegato di
Agici Alessandro Marangoni, nasce
da una precisa consapevolezza: “Il
benessere di un Paese è sempre più
legato alla sua dotazione infrastrutturale, fatta di sistemi viari, impianti
energetici e ambientali. L’Italia presenta da tempo notevoli carenze
infrastrutturali rispetto agli altri
Paesi avanzati, i ritardi accumulati
negli anni e l’inerzia nella realizzazione di opere strategiche gravano il
nostro Paese di costi crescenti, non
adeguatamente considerati. Spesso ci
si limita ai potenziali impatti negativi
delle opere, ignorando i danni che il
“non fare” provoca all’intera collettività. In altri termini, si preferisce
non fare, cosa che spesso provoca
molti più danni del fare”. E difatti,
l’analisi di Agici mette subito in evidenza un dato che non lascia spazio
ad equivoci: il “non fare” in Italia
provoca costi (al 2020) nell’ordine di
quasi 200 miliardi di euro per i tre
comparti presi in esame: viabilità
autostradale (autostrade e tangenziali), rifiuti, energia. Le stime, condotte
con un approccio del tutto innovativo che Agici ha sviluppato in base
alla metodologia “Cost Benefit Analy-
sis”, quantificano gli effetti che il non
fare ha dal punto di vista economico
sulle imprese, sull’ambiente e sul
benessere in generale. Si tratta di un
approccio, come sottolinea lo stesso
Marangoni, “coerente con i nuovi
obiettivi dell’Ocse ed i criteri indicati
dalla Commissione UE per la scelta
di politiche alternative in ambito
ambientale. La metodologia per la
quantificazione dei Cnf si basa su
una prospettiva multidimensionale,
al fine di definire l’opzione preferibile tra un set di alternative. E’ cioè
necessario costruire almeno due scenari: lo status quo, o scenario di
base, e lo scenario di progetto. Il
metodo stima il differenziale di costi
e benefici (economici, ambientali e
sociali) tra l’evoluzione futura della
situazione nella quale nulla è fatto, e
lo scenario nel quale l’infrastruttura
è realizzata. Punto centrale dell’analisi è determinare il gap infrastrutturale, ossia il fabbisogno di impianti nel
nostro Paese. Tale approccio si fonda
altresì su tre livelli: Cnf di progetto,
riferiti al singolo caso di infrastruttura; Cnf di classe, riferiti al complesso
di infrastrutture della medesima specie; Cnf di sistema, riferiti al comparto/Paese”.
Se si guardano i singoli comparti
presi in esame, emerge il seguente
quadro: i Cnf per quanto riguarda i
rifiuti rasentano cifre nell’ordine di
30 miliardi di euro, di circa 40 nell’energia, di 130 nella viabilità autostradale. In quest’ultimo caso, come
spiega l’ad di Agici, “Il fabbisogno
infrastrutturale al 2020 per avvicinarsi all’Europa è di circa 2 mila chilometri di autostrade. Non fare questi investimenti, che costerebbero
circa 34 miliardi di euro, provoche2007 gennaio/febbraio CER 65
CERINFRASTRUTTURE
rebbe danni agli italiani (al netto dei
suddetti costi) per ben 133 miliardi”.
Esempi numerici di Cnf, nel comparto autostradale, mostrano con
chiarezza la dimesione del fenomeno: la mancata costruzione di una
tangenziale di una grande area
metropolitana di 40 km costa alla
collettività circa 3,7 miliardi di euro;
il Cnf per il progetto di una autostrada di rilevanza regionale lunga 50
km è pari a quasi 5 miliardi di euro.
WWW
Approfondimenti su:
www.provincia.modena.it / viabilità e
mobilità / Strada Facendo 2006
www.agici.it / studi e ricerche
La costruzione poi di una autostrada
nazionale e la riqualificazione di una
strada statale per complessivi 210
km potrebbe portare ad un beneficio
di 3,4 miliardi di euro.
Che dire, viene spontaneo domandarsi se questa “politica del non fare”
sia semplicemente una questione di
cultura, o se invece al nostro Paese
mancano davvero i fondi o le capacità di “rischiare”. La risposta è solo
una, secondo Marangoni: “La scarsità
di risorse finanziarie è nella maggior
parte dei casi un falso problema. È
carente la visione strategica di lungo
periodo, diverse opere viarie delle
quali si discute da anni sono così
necessarie che si autofinanziano. In
altri termini, se l’opera è realmente
utile ed il piano tecnico-economico
ben strutturato, la finanza di progetto è generalmente disponibile a
sostenerla. Non a caso si sente sempre più parlare, anche in Italia, di
investitori finanziari interessati al
comparto delle infrastrutture. Gli
ostacoli burocratico-amministrativi
ed ambientalisti sono quasi sempre
più rilevanti della carenza di risorse”.
Ostacoli o non ostacoli, certo è che
l’analisi di Agici dei
Cnf è il primo passo
nella diffusione di
una “cultura del
fare”, che forse
potrebbe far sperare
in un cambio di rotta
del Bel Paese per
superare quel gap
che, se è meno evidente nel comparto
dell’energia, assume
dimensioni preponderanti per quanto
riguarda la viabilità
autostradale. Come
sottolinea Marangoni: “La situazione
italiana è complessa e frutto di
decenni persi, anche se il quadro è
tuttavia diverso nei tre settori considerati. Nell’energia elettrica in pochi
anni si sta recuperando un notevole
gap di capacità generativa e gli investimenti, pur tra difficoltà. Nella viabilità autostradale il divario con l’Europa rimane molto elevato: 115 km
per milione di abitante contro i 135
km di media europea e, soprattutto
in alcune aree strategiche del Paese
la situazione è drammatica: in Lombardia siamo addirittura alla metà
della media italiana”.
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 67
CERFINANZA
PIASTRELLE ITALIANE:
un settore a più velocità
di Rossana Malacart
WWW
L’analisi completa si trova su
www.confindustriaceramica.it/
home page area privata
68 CER gennaio/febbraio 2007
Un comparto industriale a due
velocità: grandi gruppi in grado
di generare fatturati importanti e profitti soddisfacenti e all’estremo opposto
unità produttive piccole che segnano il
passo. Questo, in estrema sintesi, il
quadro che emerge dall’indagine sulle
condizioni economico-patrimoniali
delle imprese del settore ceramico realizzata da Confindustria Ceramica e
Banca Popolare dell’Emilia Romagna,
che ha esaminato i bilanci nel triennio
2003-2005.
Sono 76 il numero dei bilanci osservati: suddivisi in 11 realtà aziendali
con un fatturato superiore a 130 milioni di euro e 65 sotto questo limite.
Questo aggregato è poi stato ulteriormente segmentato introducendo la
soglia dei 50 milioni di euro, la parte
ovviamente più numerosa. Dai bilanci
emerge in modo chiaro come le aziende appartenenti ai gruppi siano state in
grado di operare con profitto in un
mercato caratterizzato da forti tensioni
competitive. Diversamente dalle più
piccole. “Il segmento delle aziende con
fatturato inferiore a 50 milioni di euro
presenta un andamento generale non
positivo, anche se spiccano interessanti
esempi di aziende in salute”, sottolinea
Susanna Rubbiani, responsabile ufficio
analisi di bilancio di Banca Popolare dell’Emilia Romagna. “Le difficoltà per le
unità più piccole non sono, in molti
casi, da ricondurre alla gestione di
questi ultimi tre anni, ma affondano le
radici in un passato più lontano”,
osserva Rubbiani.
Del tutto differente, invece, la dinamica dei gruppi di aziende con oltre
130 milioni di euro.
Nel triennio 2003-2005 i bilanci evidenziano, infatti, una crescita del fatturato: di quasi cinque punti percentuali
nel 2004 rispetto al 2003 e di oltre
nove punti l’anno successivo. Questo
soprattutto grazie ad operazioni di
acquisizione societarie e ad una quota
di vendite realizzate oltre confine superiore al 70%. Vantaggi che si rilevano
anche sul versante valutario, se si
pensa che fatturando in dollari, e
acquistando prevalentemente in euro,
le grandi aziende hanno beneficiato
della rivalutazione della valuta statunitense. Le tensioni sui costi di alcuni
fattori produttivi, come l’energia e il
costo del lavoro, aumentato di quasi
un punto tra il 2004 e il 2005, hanno
rallentato la crescita delle marginalità,
che nei tre anni presi in considerazione
si è mantenuto intorno a valori poco
inferiori al 15% del fatturato. La redditività industriale ha fatto segnare un
progresso scarso, più 0,14%, tra il
2004 e il 2005. Decisamente, migliore,
invece, la dinamica della redditività
finale: il Roe, infatti, nello stesso periodo è cresciuto di quasi due punti percentuali (più 1,83%), grazie alla gestione finanziaria. Il peso degli oneri
finanziari sul fatturato è sceso dal
2,10% del 2004 all’ 1,87% del 2005.
Un simile quadro ha permesso anche
un aumento degli investimenti: più
che raddoppiati, tra il 2004 e il 2005,
quelli tecnici, passando dal 6,73 al
18,25% sul fatturato. La crescita degli
utili ha permesso poi un aumento nel
livello di autofinanziamento. E nonostante non sia stato sufficiente a coprire i fabbisogni totali il diminuito costo
delle fonti esterne non ha messo a
repentaglio l’equilibrio finanziario delle
imprese del segmento. Meno brillanti i
risultati delle aziende con un fatturato
tra i 50 e i 130 milioni di euro. Il loro
fatturato, infatti, è cresciuto nel 2005
soltanto del 3,02%, contro il 7,14 del-
CERFINANZA
Produttori italiani di piastrelle di ceramica
Indici di bilancio su un campione rappresentativo dell’intero settore
2004
2005*
2006*
5034
4984
5307
valori (var.%)
3,6
-1,0
6,5
quantità (var. %)
2,3
-4,0
2,0
prezzi (var. %)
1,3
3,1
4,4
202,1
204,0
216,7
11,0
10,9
13,1
Produzione in valore (mil euro)
Indicatori strutturali
Fatturato per dip. (000 euro)
della gestione finanziaria (sostenuta dal19,5
17,0
15,2
Cash flow per dip. (000 euro)
l’avanzo valutario scaturito dal cambio
Costi e margini (% prod.)
euro dollaro) ha
0,0
0,2
0,0
+ Altri ricavi netti
sostenuto il Roe, cre35,8
34,5
37,0
- Mat. prime e semilav.
sciuto tra il 2004 e il
31,3
32,9
32,1
- Servizi e godim. beni terzi
2005 di poco meno
21,1
21,9
20,9
- Lavoro
di un punto percentuale. Anche per le
11,7
10,9
10,0
Margine operativo lordo
aziende di questo seg6,2
6,2
5,8
- Ammort. e accant.
mento la crescita dei
5,5
4,7
4,2
Margine operativo netto
risultati ha permesso
Indicatori finanziari
un maggior volume
di autofinanziamento
106
111
109
Durata media magaz. (gg)
e di conseguenza un
139
142
135
Durata media crediti (gg)
aumento nella quota
142
142
130
Durata media debiti (gg)
degli investimenti,
49,2
50,1
49,5
Cap. proprio/Cap. totale
soprattutto tecnici.
-9,7
-10,8
-10,2
Saldo finanz./Cap. totale (1)
Tra il 2004 e il 2005
sono passati dal 2,92
6,4
4,2
6,0
Costo medio del debito
all’8,69% del fatturaIndicatori di redditività
to. In crescita anche
5,7
4,8
4,4
Redditività gest. caratt.
gli investimenti in cir0,9
-0,1
0,0
Redditività gest. straordinaria
colante, più che raddoppiati tra il 2004 e
-0,5
0,2
-0,7
Redditività gest. finanziaria
il 2005: dal 2,15 al
12,6
9,8
7,3
ROE ante imposte
5,40% sul fatturato. Il
7,1
4,3
2,5
ROE
ricorso al capitale di
(1) Il saldo finanziario è costruito in base alle seguenti voci dello stato
debito, per coprire i
patrimoniale: (Partecipazioni e crediti finanziari + Liquidità - Debiti
fabbisogni derivanti
finanziari)
dai maggiori impieghi
* Previsione
non ha comunque
Fonte: Indagine a cura di Prometeia
messo in pericolo la
l’anno precedente. Le aziende di que- struttura finanziaria delle aziende di
sto raggruppamento hanno risentito in questo gruppo.
maniera vistosa dell’aumento dei costi
“Il rapporto con i terzi finanziatori,
di alcuni fattori produttivi: il calo del in generale, non è problematico per le
margine operativo lordo, sceso tra il aziende del settore ceramico”, spiega
2004 e il 2005 di oltre un punto per- Rubbiani. “Quelle più grandi sono
centuale (meno 1,38%) ha avuto riper- solide sotto questo aspetto, mentre per
cussioni negative sul Roi, passato dal quelle più piccole, dove spesso è il
6,05 del 2004 al 4,8 dell’anno succes- proprietario a effettuare iniezioni di
sivo. Tuttavia, come nel caso delle liquidità, il vero problema è vendere
aziende riunite in gruppi la positività con buoni margini”.
Investimenti per dip. (000 euro)
Cosa che le imprese con fatturato
inferiore ai 50 milioni di euro non
hanno fatto tra il 2003 e il 2005. I
bilanci, infatti, evidenziano un crollo
del margine operativo lordo: da 9,6%
del 2003 al 6.53% sul fatturato nel
2005. Fatturato che, va da sé, nel 2005
è calato di oltre un punto percentuale
(meno 1,12%) rispetto all’anno precedente. Il calo delle vendite in presenza
di quelle tensioni sui costi dei fattori
produttivi dei quali si diceva per le
aziende più grandi hanno avuto come
effetto quello di abbassare la redditività. Per le aziende più piccole, meno
votate all’export, è poi mancato l’effetto
positivo del cambio favorevole euro
dollaro. In questo contesto oltre un
terzo delle aziende del segmento ha
chiuso i bilanci in rosso, mentre i
restanti tre quarti delle aziende possono contare su utili molto bassi: nell’ordine dell’1,5% del fatturato. Questo ha
frenato le politiche di investimento: sia
quelli tecnici ma soprattutto quelli in
circolante, per non appesantire la
struttura finanziaria. Nonostante, come
ricordava Susanna Rubbiani, nelle
realtà aziendali più piccole gli interventi sul capitale vengono spesso effettuati dalla proprietà, riducendo al
minimo il ricorso all’indebitamento.
“Per queste aziende il futuro è nella
capacità di guardare oltre la finestra;
fino ad alcuni anni fa si poteva ragionare in termini di mercato di nicchia e
produrre di conseguenza. Oggi non è
più possibile. Le trasformazioni del
mercato sono troppo complesse. Gli
ultimi dieci anni hanno prodotto
mutamenti nelle metodologie di lavoro
e sui mercati tali da imporre strategie
di più ampio respiro.
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 69
CERFINANZA
IL PESANTE ONERE
dell’energia
di Rossana Malacart
Il Costo del lavoro
ha una incidenza del
25%, gas e luce dieci
punti in meno
WWW
L’analisi completa si trova su
www.confindustriaceramica.it/
home page area privata
70 CER gennaio/febbraio 2007
Quantificare le diverse voci
di costo, per il 2005, dell’attività di produzione degli stabilimenti italiani attraverso i dati forniti
dalle stesse aziende è l’obiettivo del
rapporto “Struttura dei costi e dinamiche tendenziali nelle diverse
tipologie di piastrelle in ceramica”
curato dal Centro Studi di Confindustria Ceramica.
Il campione e la metodologia
L’indagine sulla dinamica dei costi
ha riguardato 60 unità produttive
concentrate per l’89,2% nelle province di Modena e Reggio Emilia e
suddivise in sei tipologie: monocottura chiara; monocottura chiara
porosa; monocottura rossa; bicottura; gres porcellanato non smaltato e
gres porcellanato smaltato. L’occupazione delle aziende del campione
pesa per il 45,7% sul totale degli
addetti del settore. Di poco inferiore, 45.4%, il peso della produzione.
Si tratta dunque di un campione
rappresentativo.
L’analisi dei costi si è basata sulla
“catena del valore” elaborata da
Michael Porter, che disaggrega un’azienda sulla base delle sue attività
strategicamente rilevanti. Sono state
individuate due aree: una strettamente connessa alla trasformazione
delle materie prime in prodotto
finito, valorizzato in base ai costi.
L’altra denominata “costi di staff” a
sua volta suddivisa in costi medi
commerciali e costi medi generali,
amministrativi e finanziari. Imputati secondo la logica funzionale dei
“centri di costo”.
La composizione dei costi
Il costo totale complessivo, per le
diverse tipologie di piastrelle, è di
9.32 euro/mq. All’interno delle aree
individuate il peso maggiore viene
dai costi medi di fabbricazione,
6,53 euro/mq, che valgono il
70,03% sui costi totali. Seguono i
costi dell’area commerciale, 2,04
euro/mq, che pesano per quasi il
22% e i costi generali amministrativi e finanziari, 0,76 euro/mq, a
quota 8,13%. Medesima gerarchia
nelle singole voci: è quella relativa
alle spese per il personale di produzione, pari a 1,64 euro/mq ad
appesantire maggiormente il totale
degli esborsi: oltre il 17%. Non
solo. Aggiungendo gli stipendi per
il personale commerciale e amministrativo il costo del lavoro complessivo tocca quota 2,43 euro (sempre
per metro quadrato), con un’incidenza sui costi totali pari al
26,07%. Che arriverebbe a quota il
33,48% considerando le provvigioni pagate al personale commerciale
esterno. L’incidenza maggiore sulle
CERFINANZA
Costi medi di produzione per tipologia - anno 2005
Valori in euro/mq, percentuale sulla rappresentatività del campione e sull’incidenza
Rappr.
campione
Monocottura
chiara
incidenza %
Acquisto AmmortaCorredi
menti
Totale
0,42
0,21
1,61
0,13
0,29
4,51
-
14,87%
11,67%
5,04%
9,39%
9,33%
4,75%
35,65%
2,97%
6,33%
100,00%
51,5%
1,24
0,98
0,29
0,40
0,70
0,23
2,02
1,38
0,48
7,72
-
15,99%
12,68%
3,73%
5,16%
9,09%
3,01%
26,19%
17,89%
6,25%
100,00%
25,9%
0,29
0,57
0,30
0,55
0,29
0,18
1,52
0,04
0,27
4,01
-
7,11%
14,15%
7,39%
13,70%
7,34%
4,58%
37,88%
1,06%
6,80%
100,00%
31,2%
0,96
0,85
0,17
0,38
0,50
0,21
1,61
1,13
0,34
6,15
-
15,58%
13,79%
2,71%
6,15%
8,19%
3,47%
26,16%
18,35%
5,59%
100,00%
56,7%
1,89
0,41
0,44
0,72
0,84
0,34
1,69
1,02
0,71
8,07
-
23,48%
5,09%
5,44%
8,89%
10,43%
4,20%
20,97%
12,64%
8,86%
100,00%
51,6%
1,35
0,65
0,30
0,58
0,70
0,28
1,64
0,87
0,48
6,86
-
19,71%
9,51%
4,38%
8,43%
10,24%
4,07%
23,89%
12,74%
7,03%
100,00%
45,4%
1,25
0,60
0,31
0,57
0,64
0,27
1,64
0,77
0,48
6,53
19,09%
9,20%
4,78%
8,72%
9,82%
4,11%
25,11%
11,84%
7,34%
100,00%
incidenza %
TOTALE
Personale
Produz.
0,42
incidenza %
Gres porcell.
smaltato
Imballaggi
0,23
incidenza %
Gres porcell.
non smaltato
Materiali
consumo
0,53
incidenza %
Bicottura
Energia
Termica
0,67
incidenza %
Monocottura
rossa
Energia
elettrica
Smalti
41,6%
incidenza %
Monocottura
chiara porosa
Materie
prime
-
La rilevazione è stata effettuata su un campione rappresentativo di una quantità di produzione pari ai valori percentuali indicati nella colonna “Rappr. Campione”. Il costo medio totale è stato riparametrato sulla base della quantità di produzione effettiva di ogni tipologia.
Fonte: Confindustria Ceramica - “Struttura dei costi e Dinamiche tendenziali nelle diverse tipologie di piastrelle di ceramica”, 2006
retribuzioni deriva dal costo del
lavoro di produzione, 67,48%,
seguito da quello per l’area commerciale, 23,05%, e dai costi per il
personale amministrativo finanziario e di direzione generale.
La seconda singola voce di spesa
più elevata è rappresentata dalle
materie prime (1,25 euro/mq), che
sommata al costo per la produzione
di smalti e colori, 0,60 euro/mq,
genera un peso relativo sul totale
dei costi pari al 19,85%. Un valore
a ben guardare inferiore all’incidenza dei costi dell’area commerciale,
21,78%, su quelli totali. Le spese
per il marketing, la commercializzazione e la promozione da sole rappresentano oltre il 38% dei costi
commerciali e superano in valore
relativo sia l’ammontare retribuzioni
dirette, 27,59% sul totale, sia le
provvigioni di vendita al personale
esterno, 34,04%. Valori superiori a
quelli registrati nel capitolo energia.
Energia elettrica e gas, infatti, insieme rappresentano il 13,47% dei
costi totali. Questo risultato, particolarmente buono, si spiega anche
per il fatto che nel campione sono
presenti aziende con un maggior
ricorso alla cogenerazione, dunque
più efficienti del settore nel suo
complesso.
La redditività
Sulla base dell’analisi dei costi è
possibile giungere, grazie ai dati
sugli incassi, alla determinazione
delle redditività. I ricavi medi,
desunti dall’indagine statistica
nazionale, fotografano un risultato
di 9,59 euro/mq quindi una redditività che si assesta a un valore di
0,27 euro/mq in valore assoluto e
del 2,8% del fatturato. Per il campione, invece, le cifre sono superiori: il ricavo medio è di 10,33
euro/mq e la redditività si assesta a
1,01 euro/mq pari al 9,78% del fatturato. Questo perché, come si è
detto, il campione è rappresentativo
di imprese strutturate ed efficienti
posizionate nella fascia alta di mercato.
[email protected]
2007 gennaio/febbraio CER 71
CERLAVORO
Nasce
UNIMPIEGO
di Simone Lazzaretti
Il mondo di “Unimpiego”, il
portale per la ricerca di domanda e offerta di lavoro, ha conquistato
anche Confindustria Ceramica che ha
deciso di affiliarsi al qualificato ed
efficiente servizio per rispondere alle
esigenze di tutti quei datori di lavoro
interessati ad una specifica ricerca di
personale, a prescindere dalla propria
appartenenza associativa o dal settore
di attività aziendale.
Autorizzata il 6 ottobre 2005 dal
Ministero del Lavoro, la società
“Unimpiego Confindustria” di intermediazione tra domanda e offerta di
lavoro del sistema confindustriale
svolge nello specifico, attraverso le
associazioni industriali convenzionate, un servizio di ricerca e selezione
del personale. Con Unimpiego Confindustria le aziende hanno l’opportunità di affiggere i propri annunci relativi a richieste di assunzione, visibili
in tutt’Italia, e verificare la disponibilità di mansioni orientate al proprio
settore. Tutte le domande di lavoro
che pervengono al sistema vengono
72 CER gennaio/febbraio 2007
“filtrate” così da individuare quelle
che rispondono in maniera precisa
alle specifiche richieste dell’impresa,
come ad esempio può essere, nel caso
si faccia riferimento al comparto ceramico, un meccanico di smalteria o di
pressatura piuttosto che un meccanico “generico”. E questo è solo uno dei
mille esempi. Un modo è quello
secondo cui un’azienda alla ricerca di
un direttore amministrativo può inserire un annuncio (in forma anonima e
non) ed avere tempestivamente accesso, oltre che alla banca dati esistente
che raccoglie candidature “generali”
sulla base di mansioni standard,
come già accadeva in passato, a
nuove candidature “fresche”, disponibili al momento e orientate al proprio
settore.
Un servizio mirato di collegamento
tra domanda e offerta, di grande interesse per le imprese se si pensa che
possono rivolgersi ad uno qualunque
dei 27 sportelli adibiti presso le sedi
convenzionate con Unimpiego Confindustria, all’interno dei quali viene
svolta l’analisi tecnico-professionale della posizione lavorativa richiesta ed effettuata la
ricerca su misura delle candidature ritenute idonee. Le
aziende possono inoltre ricevere consulenza tecnica sulle
opportunità offerte dalla normativa, legale o contrattuale,
per ottimizzare l’inserimento
lavorativo dei soggetti proposti
scegliendo la migliore tipologia
di rapporto professionale.
Che dire, un modo semplice e
veloce per ottenere un servizio
personalizzato, esteso al proprio fabbisogno professionale e
CERLAVORO
AG E N DA
C O R S I
◆
a qualsiasi livello di impiego: dai tirocini/stage di primo inserimento, al
personale direttivo e dirigenziale,
dalle professionalità tecniche intermedie, ai lavoratori disoccupati o in
mobilità. Un passo in avanti rispetto
al sistema precedente di “semplice
banca dati”, ideale per le imprese ma
anche per i candidati “a caccia” di una
prima o nuova occupazione (per qualsiasi livello d'impiego), ai quali Unimpiego Confindustria offre concrete
opportunità di inserimento lavorativo:
è sufficiente inserire la propria candidatura compilando il modulo che si
trova on-line sul sito www.unimpiego.it ed allegare il proprio curriculum
vitae. I candidati verranno contattati
dalle sedi convenzionate per tutte le
richieste di personale che risultino
compatibili con il proprio profilo, o
convocati per una valutazione curata
da esperti in psicologia del lavoro e
delle organizzazioni. E tutto ciò al singolo candidato non costa nulla.
Come sottolinea il dott. Maurizio
Campagnano, caposervizio dell’Area
Relazioni Industriali e Formazione,
“Confindustria Ceramica è la prima ed
unica associazione di categoria convenzionata ad Unimpiego, attivato
fino ad ora solo dalle associazioni
industriali. Crediamo fortemente nella
sua validità, in questo modo le aziende associate a Confindustria Ceramica
hanno la possibilità di usufruire di un
nuovo ed efficace strumento per la
ricerca di mano d’opera sia semplice
che specializzata”. La convenzione tra
Unimpiego e Confindustria Ceramica
è stata siglata lo scorso marzo 2006.
“In questa prima che possiamo definire sperimentale - precisa Campagnano
- e che durerà all’incirca sei-dieci
mesi, il servizio fornito è gratuito,
come fino ad ora è stato per la banca
dati interna. Trascorsi tali mesi, verranno predisposti per le aziende dei
tariffari nell’ottica di seguire politiche
economicamente competitive. Chi è
associato a Confindustria Ceramica
potrà usufruire di sconti”. A Sassuolo
lo sportello Unimpiego sarà attivo a
breve presso la sede di Confindustria
Ceramica in Viale Monte Santo 40, il
lunedì ed il venerdì, dalle 08.30 alle
12.30, e il giovedì dalle 14.30 alle
18.30. I due operatori presenti riceveranno qualsiasi candidato che desideri
consegnare il proprio curriculum e
tutte le aziende alla ricerca di un preciso profilo professionale.
“Ulteriore conferma della validità e
serietà di Unimpiego - conclude Campagnano - è il fatto che questo servizio fa capo alla Borsa nazionale del
Lavoro (d.lgs. 276-10/09/003) promossa dal Ministero del Lavoro per
l’incontro domanda-offerta di lavoro
rivolto a cittadini, imprese, intermediari pubblici e privati”. E la riprova
del successo di Unimpiego Confindustria arriva anche dai numeri: stando
ai dati diffusi dalla sede operativa di
Torino, nel 2006 la media delle visite
mensili al sito www.unimpiego.it è
stata di circa 35mila, con picchi vicini
ai 50mila. La banca dati accoglie
110mila curriculum ed il sistema,
seppure in fase di “start up”, fino ad
ora è stato in grado di fornire i propri
servizi a circa 500 imprese. Sempre
nel 2006, attraverso Unimpiego Confindustria sono stati messi in contatto
con quasi 2mila aziende circa 10mila
candidati.
[email protected]
+For, 20 marzo 2007
Gli stili di leadership
All’interno di un percorso che si propone di implementare le capacità dei
singoli nello svolgimento del ruolo
manageriale, questo specifico seminario affronterà i seguenti temi: la
costruzione della credibilità, lo stile
di leadership direttivo, lo stile partecipativo, la leadership situazionale.
Il seminario è rivolto a tutti coloro
che hanno responsabilità di personale e che sono motivati.
CERFORM, tel. 0536 999811
◆
+For, marzo 2007
Trend setter Advanced: Matericità
Complemento formativo del percorso Trend Setter, l’intervento sviluppa
metodologie e operatività sulla qualità espressiva dei materiali applicate
alla progettazione e definizione stilistica del prodotto ceramico. L’attività
prende in esame la sfera percettiva
ed estetica dei materiali, lo studio
delle teorie e l’uso degli strumenti
più idonei nella pianificazione del
design del prodotto e della comunicazione. Il corso si rivolge a responsabili e tecnici d’impresa e professionisti del settore ceramico coinvolti in
attività di ricerca di nuovi prodotti.
CERFORM, tel. 0536 999811
◆
+For, aprile 2007
Lo sviluppo del prodotto in ottica
marketing oriented
Il corso si propone di concepire e
pianificare un programma di progettazione e sviluppo di nuovi prodotti
sulla base dei bisogni del target
finale, nonché capire come affrontare barriere competitive o mercati in
stallo attraverso alcuni esempi applicati a pavimentazioni e rivestimenti
ceramici. Rivolto a responsabili e
tecnici commerciali/marketing e product manager.
CERFORM, tel. 0536 999811
◆
Cerform, aprile/maggio 2007
Controlli e azionamenti elettrici
nell’azienda ceramica
Il corso, rivolto a manutentori e tecnici, ha l’obiettivo di fornire la comprensione approfondita del controllo
di processo per la individuazione e
segnalazione di guasti di sistema.
Sono previsti 12 partecipanti.
CERFORM, tel. 0536 999811
2007 gennaio/febbraio CER 73
DOSSIER
CER
Le tendenze
estetiche
di primavera
CERDOSSIER
LA CASA
in otto stili
di Roberto Faben
Otto tipologie di stili abitativi,
che si esprimono in una molteplicità d’architetture di interni e
ambienti domestici, riflessi multiformi delle personalità di chi li vive. Li
ha individuati l’Istituto di ricerca
Lexis di Milano, specializzato nella
realizzazione di ricerche di mercato
ad hoc, attraverso una serie di interviste in profondità ad un campione
stratificato di consumatori italiani, di
età compresa fra i 20 e i 70 anni, e di
colloqui con 200 architetti specializzati in interior design. L’oggetto dell’analisi Lexis era quello di cogliere i
legami fra il life style delle persone
(valori, visione del mondo, modi di
sperimentare divertimento e piacere,
di presentarsi agli altri, e di vivere la
propria intimità) e l’ambiente materiale della propria abitazione, ossia la
scelta degli oggetti, dell’arredamento
e delle decorazioni, la loro disposizione, le modalità di percezione e di
utilizzo. Se, uno dei connotati più
evidenti emersi negli ultimi 20 anni,
è il tramonto di un
modello standardizzato di ambiente abitativo, caratterizzato
dalla scelta di oggetti
e arredi prevalentemente «omologati»,
e dal generalizzarsi
di una tendenza che
vede il consumatore
attento ad esprimere
sempre più le sue
emozioni e la sua
personalità nella
scelta degli oggetti
per la propria casa,
diventa di notevole
interesse comprendere le caratteristiche
Casa Pied-à-terre - Fonte: Ufficio Stampa Saiedue
76 CER gennaio/febbraio 2007
di questo cambiamento.
La ricerca della Lexis, classifica la
complessità degli ambienti abitativi
scelti dai consumatori e i trend
descritti dai progettisti, in 8 tipi ideali. La casa-pub, è abitata da individui
giovani, rumorosi e dinamici, single o
anche coppie, ed è un luogo in cui
tutto è in evoluzione, e dove l’assenza
di vincoli e costrizioni si esprime
anche attraverso un disordine creativo. È arredata con mobili semplici,
dalle forme morbide, colorata e piena
d’oggetti d’uso quotidiano. Vi si trovano piastrelle con disegni fantasiosi
e non convenzionali, pavimenti trasparenti, pareti con fumetti disegnati,
lampadari-cartoline. Le parole d’ordine sono convivialità, informalità,
libertà e apertura. La casa-vetrina, è
piena di ricordi, cimeli, oggetti d’epoca rari o pregiati, collezionati e messi
in mostra, espressione di ricchezza,
gusto e prestigio. Un ambiente con
regole abitative precise, che esprimono la necessità di tenere le emozioni
sotto controllo. L’arredamento prevalente è classico, con legno, stucchi,
cotto antico, ceramiche. Vi abitano
prevalentemente persone che occupano posizioni importanti nella
società e le parole-chiave che descrivono questa tipologia di abitazione
sono ricchezza, ostentazione, collezionismo ed ordine. La casa italianpopolare si caratterizza per lo scorrere incondizionato degli affetti e delle
sensazioni materne. È il luogo della
crescita, rifugio, nido, focolare, con
un arredamento che ricorda la figura
materna. Il leit-motiv è nutrire, e la
cucina è il centro della casa. I suoi
abitanti tipici, sono una coppia con
tanti bambini e animali domestici. La
casa bio-post-primitiva, è quella
CERDOSSIER
Nella casa del Benessere ci si trova in sintonia con la natura. Gli ambienti comunicano gioia e qualità del vivere.
Fonte: Ufficio Stampa Saiedue - Foto di Mauro Davoli
T E N D E N Z E
Oggetti di design e loro significati
Il consumatore non è più monoculturale, ma sempre più aperto alle contaminazioni. L’ispirazione può arrivare dalla
nostalgia per il passato, dalla curiosità
per l’Oriente, da utopie futuriste, dall’amore per la natura e per l’ecologia. In
ogni caso, il processo fondante è reintepretare, per vivere ogni spazio in modo
assolutamente personalizzato, con
accostamenti che arricchiscono di significati gli ambienti e li caricano di emozioni. Per questo l’aggettivo più indicato
per descrivere l’oggetto richiesto dal
consumatore di oggi è “emozionale”.
Pietro Rutelli, docente di Psicologia del
lavoro e dell’organizzazione all’università di Cagliari, ed Elisa Bortolanza, consulente di comunicazione e marketing
nell’ambito del disegno industriale, nel
volume Gli oggetti di qualità e i loro
significati. Il design tra ergonomia di
prodotto, di processo e di consumo
(Raffaello Cortina Editore, 204 pagine,
21 euro), ricostruiscono la storia del
design degli oggetti “made in Italy”
dagli anni del boom economico ad
oggi, e analizzano la relazione tra i
significati dei beni che popolano l’habitat domestico e la psicologia del loro
acquirente e possessore. Ciò per indivi-
duare le chiavi interpretative che sono
alla base del nuovo e complesso rapporto fra progettisti e designer, imprese e
consumatori, all’inizio del XXI secolo.
Se, negli anni ’50 del XX secolo, quando soltanto il 10% delle abitazioni italiane era dotato di un bagno interno, gli
arredi non mostravano alcun segno evidente di modernità e prevaleva una filosofia di tipo pedagogico-morale che
influenzava le forme degli oggetti, nei
decenni successivi, attraverso varie
tappe e tendenze - come il razionalismo
e il minimalismo - si è giunti ad un’epoca, quella attuale, nella quale si può
affermare che «la casa è lo specchio
della nostra psiche». «La nostra casa
parla», ha scritto lo psicanalista francese Alberto Eiguer (2004). Il consumatore
post-moderno, osservano gli autori,
«deve poter sentirsi libero di esprimere
la propria personalità, lasciando decidere al proprio sé fluido». «Il ciclo d’impresa è, pertanto, nell’epoca postmoderna, caratterizzato da continui
processi di retroazione tra progettazione, produzione, distribuzione e consumo».
Il progetto di un oggetto domestico,
«deve costruire una struttura sensoria-
le» dato che, quando entrerà a far parte
dell’habitat quotidiano del consumatore, nascerà un dialogo costante sia con i
suoi sensi (potrà essere percepito come
sottile, liscio, caldo, lucido, gradevole,
noioso), sia con la sua sfera simbolica e
socio-culturale. Gli oggetti, soprattutto
quelli che popolano l’abitazione, sia per
la loro valenza funzionale (l’uso a cui
sono destinati, la loro funzione), sia per
quella estetico-espressiva, oggi più che
mai, raccontano la storia di chi li possiede, il suo passato e il suo presente, e
forniscono informazioni circa la personalità e l’identità dell’individuo, attraverso i loro linguaggi. «Essi, pertanto,
vanno intesi come veri e propri attori
sociali, dato che rivestono un ruolo attivo e dinamico nella vita sociale della
persona, nell’ambito di una dimensione
narrativa». Per questo la progettazione
e la creazione di un bene - un mobile,
una lampada, un rivestimento in ceramica - da parte di un’azienda, ossia il
design, non è soltanto un’«opzione
decorativa», ma «una vera e propria
cultura del progetto», «un atto creativo
globale» che genera nuovi valori e
significati, ed entra nella sfera emotivosensoriale e simbolica dell’individuo.
2007 gennaio/febbraio CER 77
CERDOSSIER
La casa del lusso, progettata per ricevere, è una piccola
corte di re Mida, dove la febbre dell’oro e del prezioso
contagia l’arredo.
Fonte: Ufficio Stampa Saiedue - Foto di Mauro Davoli
preferita dalla maggior parte degli
intervistati (21,8%), è immersa nella
natura e sa equilibrare al meglio l’interno con l’esterno. È autonoma e
non inquinante, utilizza le fonti energetiche naturali, recupera i valori
ancestrali e favorisce l’introspezione e
la riflessione, tratti caratteriali che
contraddistinguono i suoi abitanti,
generalmente senza figli, e inclini al
recupero e alla conservazione di valori tradizionali. L’arredamento predilige il legno e i prodotti naturali, la
struttura architettonica si sviluppa
generalmente in verticale. La casa
cybertech, è un luogo ipertecnologico per facilitare la vita, e può essere
prerogativa di single o giovani coppie
rampanti. I suoi abitanti, “technology
victims”, lasciano libero sfogo al loro
lato ludico ed infantile, e ogni capriccio tende ad essere soddisfatto con le
soluzioni offerte dalla tecnologia
WWW
Una sintesi della ricerca con
immagini è consultabile su Internet
all’indirizzo:
www.arredamento.it/articoli/
articolo/438/focus_emotional_living.html
78 CER gennaio/febbraio 2007
(robot “Orazio”, porte automatiche,
luci auto-regolanti, sgabuzzino-server,
home theatre, play station, passive body
building). La casa beauty farm è il
luogo dove prevale l’imperativo del
benessere psico-fisico, con vasca
idromassaggio, area fitness e minipalestra. Prevalgono le luci diffuse,
con lucernari. Essa deve adattarsi al
corpo di chi la abita, si addice ad
un’ampia gamma di personalità (alla
ricerca d’equilibrio e armonia psicofisici, rigenerazione/purificazione), e
chi la abita non è necessariamente né
giovane né single. La casa Casanova,
è creata per promuovere ogni possibile emozione sensoriale, ed è il
luogo dove tutto (forme, tonalità,
oggetti), parla di sensualità. Tra le sue
pareti, la trasgressione è un must, e
un occhio di riguardo è dedicato alla
raffinatezza, con prevalenza di specchi, colonne, soffitti a scomparsa,
materiali colorati e sensuali. È abitata
generalmente da single maschi o coppie benestanti over 30. La casa transformer è progettata in maniera
dinamica ed è dunque composta da
modelli cubici, che possono essere
spostati per modificare, a piacere, la
disposizione dei locali, per soddisfare
il bisogno di nomadismo dei suoi
abitanti, persone giovani, flessibili,
curiose e anti-conformiste, con spiccata inclinazione al cambiamento, e
con bambini piccoli. Le stanze sono
modulabili e trasportabili, le pareti
mobili (vetrate, tende a cerniera) e i
locali polifunzionali.
Come spiega Umberto Avanzi, il
ricercatore Lexis che ha condotto la
ricerca, «per tutti gli intervistati, la
casa simboleggia un contenitore
molto ricco sul piano emotivo, uno
spazio in cui si riversano le rielaborazioni personali del mondo esterno,
uno scrigno in cui riporre sensazioni,
valori, sentimenti, espressioni di chi
le abita». «L’habitat domestico aggiunge - è, quindi, collegato a
diverse sensazioni, come la comodità,
ossia il piacere fisico di sentirsi a proprio agio; l’intimità, cioè la possibilità
di stare bene con se stessi; la protezione, o meglio la ricerca di sicurezza. Ma la casa è anche espressività, il
luogo in cui sperimentare le proprie
attitudini, coltivare e ampliare il proprio gusto estetico. Gli interni si
evolvono con chi li vive, e sono lo
specchio dello stile personale di ciascuno di noi».
[email protected]
CERDOSSIER
2
1
CORREDI E TENDENZE
di primavera
di Laura Franchini
3
I mercati e le tendenze cambiano a velocità sempre più accelerata, specchi di un mondo le cui
richieste sono sempre in evoluzione.
Non fa eccezione il comparto ceramico, costantemente attento alle esigenze
dei consumatori e alle onde architettoniche e strutturali.
“Il concetto di ricerca è cambiato, si
è andato incrementando di idee, colori, finalità, lavorazioni e proposte,
sempre più articolate, sempre più eleganti e raffinate” suggerisce Marco
Malavasi di Ikebana,” sono mutati gli
utilizzi dei prodotti, è variato il concet-
80 CER gennaio/febbraio 2007
to stesso di grafica: oggi il progetto
deve essere non più finalizzato al singolo prodotto, ma contestualizzato,
personalizzato a seconda delle esigenze
e delle destinazioni, più inaspettate e
scomponibili.”
Destinazioni che hanno contorni
sempre più sfuocati, o meglio, che
subiscono anch’esse mutazioni. “Le
aree abitative della casa stanno assumendo valori differenti. Il bagno, ad
esempio, è soggetto a due grandi tendenze architettoniche: da una parte si
fonde completamente nella struttura
dell’abitazione, adottandone lo stile.
Ecco quindi che il pavimento della
CERDOSSIER
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6
1. Vari tipi di listelli proposti da Sicer.
2. Ikebana: serie Tessuti, decoro Pizzo, realizzato su grès
porcellanato 40x40 cm.
3. Ferro: decori Home, effetto micro e macro, in bicottura.
4. Di Più: Cembalo Mosaico by Andretto, in verde.
5. Di Più: Lavabo realizzato con Andretto Mosaico, colore verde.
6. Listello proposto da PMS.
zona soggiorno prosegue anche in
questa zona, salendo spesso a parete.
Oppure assistiamo a bagni dotati di
luce propria, di atmosfere a sé, scelta
d’interruzione stilistica voluta,” sottolinea Maurizio Berselli di Sicer.
Voglia quindi di caratterizzazione e
di personalità che si esprime anche
attraverso il piccolo particolare, il
punto luce, come conferma Cristina
Andretto di Di Più: “È nell’artigianalità
del prodotto che si riescono ad realizzare artisticamente nuovi concetti estetici. Siano grandi pannelli come quadri
di pittorica memoria o piccoli bottoni
gioiello, cascate dorate o sottili fili rigo-
5
rosi. Ed è proprio nella differenza, nel
proporre coraggiosamente alternative
di innovazione che riscontriamo grande interesse.”
Riflessi di luce anche per Gabriella
Montemarano di Studio Lady: “crescono con decisione i glitters e le paillettes, i colori forti dotati di lucentezza
propria, di calore e profondità, di effetti a sorpresa. Aumentano le richieste e
le proposte di lucido, di lustri luminescenti, di brillantezza che si esprime
con una rinnovata ricchezza, con opulenza e stile, soprattutto nei grandi formati, sempre più protagonisti dell’attuale scena ceramica e architettonica.”
Crescono quindi anche i lucenti
metalli, sottolinea Rubes Corradini di
SRS, i bronzi e gli acciai, i toni ramati e
ottonati, spesso declinati in lunghi
profili, bacchette e fasce, a completamento di formati sempre più ampi,
adatti ad interpretare pose sia orizzontali che verticali, per un’espressività
sempre più vasta, che attinge anche
dalla naturalità dei legni, delle pietre,
delle mille sfumature dei paesaggi.
Anche per Andrea Malvezzi di Kerav il mercato dei grandi formati vuole
piccoli particolari a corredo, forti nello
stile e nelle caratteristiche tecniche:
“mosaici a spaccattella, mosaici pro2007 gennaio/febbraio CER 81
CERDOSSIER
7
dotti per estrusione, per colaggio, dalle
infinite possibilità cromatiche e di
profondità: prodotti a tutta massa con
superfici morbide e forti effetti di luce,
in grado di accompagnare i temi dell’arredo moderno come quelli più classici. Sempre e comunque forte espressione del miglior made in Italy.”
Riflette la medesima voglia di espressività anche la cucina, secondo il parere di Giovanni Puggionini di Top Tile:
“si scorgono forti segnali di pulizia stilistica anche in quest’importante area
abitativa, ma anche di ritorno al classico, opportunamente reinterpretato. Il
decoro è quindi definito anche tramite
il taglio, che lo modula e lo reinventa a
suo piacimento. Ed è proprio questa
lavorazione, che può essere estesa
anche ad altri importanti pezzi a corredo, come il battiscopa, ad offrire nuove
possibilità.”
Non mancano segnali di voglia di
decoro, che parte dal tema principe: il
floreale. “Nei nostri studi di ricerca il
fiore ricopre un ruolo forte,” dichiara
Orazio Giannone di Poligraph, “ siano
gigli seicenteschi o copiose gorgiere.
Ma vediamo anche forti influenze dal
surrealismo, dai manga, dagli anni ‘30
e dal liberty, che vanno percepite con
anticipo e interpretate con coraggio. È
chiaro che si rende necessario raccogliere ed ordinare tutti questi imput in
una fucina di proposte fruibili a seconda dei mercati e delle diverse esigenze.
Un imperativo categorico che ci siamo
posti come missione.
“Un fiore che entra anche nelle strutture, morbide e dalle texture accattivanti”, suggerisce Donatella Cavazzoni di Graf-Tile, “un fiore coadiuvato da
7. Ikebana: tappezzeria riprodotta con
smalti metallici su grès porcellanato.
8. Poligraph interpreta le tendenze 2007.
9. Geometrie e modularità per Pollini.
10. Alcune proposte di Tecnografica.
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9
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82 CER gennaio/febbraio 2007
CERDOSSIER
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11. Metalli chiari Ferro, serie Bagliori, su bicottura
12. Natural Feeling: smalto cristallizzato Ferro in grès porcellanato.
13. Metalli chiari della serie Bagliori Ferro su grès porcellanato strutturato.
14. Le tendenze secondo Tecnografica.
15. La ricercatezza dei prodotti Pollini.
16. Vidres propone bagliori metallizzati.
16
84 CER gennaio/febbraio 2007
cristalline che creano sfumature e
profondità, dai giochi di colore e lavorazioni che ricordano le antiche maioliche, gli smalti della memoria. Ma
anche un espressione declinata solo
nei toni del bianco e nero, nelle infinite sfumature di questi “colori-non
colori”. Una sorta di effetto decorativo
stilizzato che si esprime attraverso la
fantasia e la tecnologia.”
“Assistiamo anche a moderne
espressioni estetiche, a temi ispirati
agli anni 70 e 80, anche nelle trame,
sempre più derivate dai tessuti con
effetti metallizzati, un minimalismo
arricchito da decorazioni “barocche”
ma sempre nel segno dell'eleganza,
con largo uso di glitter e paillettes su
tinte violacee, dal melanzana al prugna” afferma Tania Venturelli di Tecnografica, “effetti declinati anche in
grandi pareti decorative, grandi formati stretti e lunghi, assolutamente
modulari, accostamenti tra superfici
levigate e naturali dalle tinte in cadenza” aggiunge Marco Fontana, della
stessa società.
E certamente nel recente passato stilistico ha origine anche la crescita dei
lustri, delle opalescenze, dei madreperlati, come afferma Sergio Sabater di
Vidrés, sfumature cromatiche che si
sposano perfettamente ai toni acidati,
alle tinte forti, alle molteplici sfumature del nero. “Aranci, pistacchi, grigi
degradanti, tutto ciò che rende ancora
più intenso l’abbinamento con le note
dei metalli, degli acciai, sempre più
prepotenti e sempre più incisivi, nelle
proposte architettoniche e ceramiche
di tendenza” aggiunge.
Alcuni colori esplodono letteralmen-
CERDOSSIER
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18
17. Le lacche, Design Daniela Pirastru, laboratorio ricerca
Marazzi, realizzato da Forme 2000.
18. Proposta floreale di PMS.
19. Pollini interpreta i decori per rivestimento.
20. Medea e Nettuno: prodotti di tendenza per Metco.
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te, come il rosso lacca cinese, l’oro sfarzoso, i violacei, i blu intensi, dichiara
Enzo Bandinelli di MS, “colori che si
esprime in colate di graniglie, in cascate di luce elargite con generosità, in
profondità luminescenti, in lavorazioni
numerose. Assistiamo a prodotti che
esprimono effetti di lucentezza insospettabili insieme a calde opacità rassicuranti, a prodotti trattati numerose
volte, per garantire una nuova espressione architettonica, profonda e dalle
mille possibilità.”
E proprio nelle lavorazioni di superficie, suggerisce Emanuela Pollini di
Pollini Mosaici e i Pietrini, la creatività si
esprime al meglio. “C’è voglia di donare lucentezza, di smaltare, di dare
nuove espressione grazie a lappature e
satinature. Si notano nuove forme, che
attingono dall’astrattismo, nuovi concetti di modularità, che si arrichiscono
grazie all’inserimento di materiali
nuovi, in abbinamento ad una ceramica sempre più tecnica e a prodotti che
subiscono rigature, striature, graffiature, sabbiature leggere o satinature molteplici. Con risultati sorprendenti e
assolutamente eleganti.”
È nelle destinazioni esterne che la
86 CER gennaio/febbraio 2007
ceramica trova nuove sponde, anche
grazie a prodotti ancora più tecnici,
come afferma Massimo Sassatelli di
PMS: “porcellanati sempre più resistenti ma anche sempre più raffinati e
distinti. Accanto ad una forte richiesta
di opulenza, di colori forti, di oro e
argento, assistiamo ad un contemporaneo aumento di valore tecnico, di
espressione della ricerca tecnologica, di
proposte con grandi possibilità, ad alto
valore aggiunto. Certamente una proposta più qualificante e caratterizzante,
valida anche per le destinazioni più
ardue ed esigenti.”
“Un valore che passa dal tecnicismo,
che si avvale delle nuove frontiere
scientifiche,” aggiunge Claudio Casolari di Metco,” di scoperte in grado di
fornire una piastrella ad alto contenuto
tecnologico. Piastrelle quindi non solo
assolutamente espressive nei toni artistici, da sempre una caratteristica indiscussa del prodotto italiano, ma anche
affidabile, inalterabile, resistente, addirittura resistente anche ai batteri e
quindi con una nota tecnica nuova.
Nota che offre un motivo in più di
approccio e di utilizzo.”
“Un valore che nel rivestimento
esterno della casa diventa assoluto, “
afferma Dario Brugioni di Forme
2000, “ma anche valore architettonico,
come si è visto con i progetti di abitazioni rivestite in ceramica di Gio Ponti,
fino ad arrivare ad un concetto di vera
e propria “parete scultura”. Un valore
artistico che cerca espressione nel dettaglio, nella finitura, sempre più tecnica, sempre più frutto di rigorose ricerche. Sono ricerche che partono dagli
impasti e continuano nelle smaltature,
in grado di garantire un prodotto originale e allo stesso tempo seriale.”
Un prodotto frutto quindi di contaminazioni trasversali, come delinea
Melita Montani di Ferro, che deve
rivolgersi con decisione a richiami
architettonici e artistici, fatto di complessità, di funzionalità diverse e di
interpretazioni intellettuali, senza
dimenticare la centralità della ricerca:
l’uomo. Architettura intesa come corpo
umano, che si richiama al concetto di
“decorare il corpo - vestire la casa.”
Una confluenza di idee e filosofie che
vede, ancora una volta, una delle sue
massime espressione nel prodotto
ceramico italiano.
[email protected]
23_INFO Gavazzi
15-02-2007
12:54
Pagina 88
CERINFORMAZIONI dalle aziende
CERPUBBLIREDAZIONALE
Gavazzi: tessuti e reti
in fibra di vetro
1
LA GAVAZZI è un’impresa all’avanguardia
nella produzione di tessuti e reti in fibra di
vetro diventati ormai un prodotto insostituibile per
l’armatura, il rinforzo e il supporto di numerosi
materiali.
L’utilizzo di reti in fibra di vetro come supporto di
tozzetti, piastrelle e mosaici in ceramica, marmo o
pasta di vetro assicura la massima superficie d’aggancio al muro. Infatti al fine di facilitare la posa in
opera le piastrelle vengono montate in modo da formare dei quadrotti o dei set preassemblati pronti alla
posa. La resistenza meccanica e all’umidità della
rete in fibra di vetro ne fa un supporto ideale anche
per le applicazioni più impegnative (piscine, rosoni,
facciate ventilate, ecc.). La speciale resina di apprettatura delle reti, garantisce un ottimo aggancio, sia
con i sistemi di incollatura a caldo (hot melt) che
con quelli a freddo.
L’utilizzo della rete in fibra di vetro come armatura
delle resine epossidiche o poliesteri di rinforzo, conferisce alla lastra una eccezionale resistenza alla
flessione, alla rottura e all’urto. L’impiego di tale
sistema, sia in manuale che in automatico, è largamente usato per il rinforzo e il recupero delle lastre
di marmo. Gli articoli destinati a questa particolare
applicazione sono forniti in svariate altezze in funzione delle dimensioni delle lastre da trattare al fine
di ridurre gli scarti di lavorazione.
2
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30
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22_INFO RB
15-02-2007
12:48
Pagina 90
CERINFORMAZIONI dalle aziende
CERPUBBLIREDAZIONALE
RB: un taglio perfetto
richiede esperienza
LA DITTA R.B. DI ROMANI, presente sul
mercato da parecchio tempo, con la
sua sede di Sassuolo è in grado di soddisfare,
nel miglior modo possibile, le più svariate esigenze dei clienti che desiderano ottenere un servizio rapido, efficiente ed accurato.
Questo sia per quanto riguarda il taglio delle
piastrelle in bicottura, monocottura, grès porcellanato e marmo in vari formati, che per l’incollaggio su rete di fasce, rosoni, mosaici e composizioni varie; il tutto ottenuto assemblando
materiali ceramici di ogni genere, compresi
marmi e sassi.
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varietà degli articoli presentati e alla qualità
delle materie prime proposte, R.B è il collaboratore più affidabile per tutte le aziende che cercano un fornitore in grado di assicurare il rispetto dei termini di consegna, una bassa incidenza
In grado di soddisfare le più svariate esigenze
del cliente grazie ad un’esperienza ventennale
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degli scarti ed un’ottima qualità della lavorazione eseguita, mantenendo altresì un ottimo rapporto qualità-prezzo.
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ceramic tiles of italy - Confindustria Ceramica