CERREAL ESTATE BREGLIA: “Verso una crescita zero” di Alessandra Ferretti Al progressivo rallentamento del residenziale fa da contraltare la crescita dell’industriale, trascinata dalla logistica Quali prospettive immobiliari ci dovremo aspettare nel 2007? Al quesito ha cercato di rispondere Scenari Immobiliari, Istituto indipendente di studi e ricerche, che studia il mercato del settore e, più in generale, l’economia del territorio in Italia e in Europa. Per il nostro Paese la prima parte del 2006 ha rappresentato un periodo in cui l’economia ha mostrato segnali di una ripresa trainata dall’export, in cui soprattutto il settore terziario è cresciuto, seguito dalla ripresa del settore industriale. In questo contesto, se nello stesso anno gli investimenti in costruzioni hanno registrato una crescita modesta, l’edilizia residenziale ha avuto risultati positivi e sono aumentati gli investimenti in case nuove. Nel 2006, lo stock immobiliare privato complessivo in Italia è arrivato a superare i 3 miliardi di mq. Tra i vari settori, residenziale, uffici, industriale e commerciale, il primo è quello che indubbiamente, con i suoi 2.400 milioni mq, ha assunto da tempo il peso principale. Il giro d’affari con cui il mercato immobiliare chiude il 2006 è di 120 miliardi di euro (+3,4% rispetto al 2005). Tenendo presenti questi dati di partenza, dunque, quale trend dovremo aspettarci nel 2007? Se vogliamo svolgere l’analisi per settori, il primo e, come detto, più consistente è quello residenziale, che pesa per l’80% sul mercato complessivo degli immobili. Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, illustra: “dopo che lo scorso anno il fatturato è stato pari a 98,6 miliardi di euro (+3,8% sul 2005), per il 2007 ci si aspetta un giro d’affari pari a 101 miliardi di euro (+2,4%). Vale a dire che il trend sarà pari a crescita zero, considerando che nel 2007 saranno più evidenti gli effetti sulla domanda derivanti dall’aumento annunciato dei tassi d’interesse, con conseguente rallentamento delle compravendite”. Anche il mercato residenziale turistico, o cosiddetto della “seconda casa”, non presenta prospettive positive per quest’anno. Con un 2006 caratterizzato dal calo del fatturato del settore (3 miliardi di euro ovvero -6,3%), conseguenza della mancanza d’offerta, le prospettive per il 2007 sono di un giro d’affari di circa 2,8 miliardi di euro. 1. Il mercato immobiliare italiano Valori in milioni di Euro e valori in percentuale Settore 2005 2006 (stime) Var% 2006/2005 95.000 98.600 3,8 101.000 2,4 Residenziale turistico 3.200 3.000 -6,3 2.800 -6,7 Terziario/Uffici 6.600 6.900 4,5 7.300 5,8 Industriale 4.100 4.200 2,4 4.500 7,1 Commerciale 7.100 7.300 2,8 7.500 2,7 116.000 120.000 3,4 123.100 2,6 Residenziale TOTALE Fonte: Scenari Immobiliari 46 CER gennaio/febbraio 2007 2007 (prev.) Var% 2007/2006 CERREAL ESTATE Il mercato degli uffici, che occupa 165,3 milioni di mq, è fortemente legato alle performance del settore nelle piazze principali, vale a dire, in ordine d’importanza, Roma e Milano, seguite da Bologna, Torino, Bari e Napoli. Spiega Breglia: “Il 2006 è stato un anno di ripresa del mercato, trend che si dovrebbe confermare nel 2007. Infatti, con le attese di una ripresa dell’occupazione legata al più disteso clima economico nazionale, il mercato degli uffici dovrebbe chiudere il 2006 con un giro d’affari di 6,9 miliardi di euro (+4,5%)”. Al momento, nelle città principali i canoni e la domanda sono in leggera ripresa. Le caratteristiche salienti rimangono: l’interesse per le proprietà di alta qualità, la riduzione degli affitti per le localizzazioni meno strategiche e una consistente offerta che si sta riversando sul mercato. Quest’anno si prevede che il fatturando toccherà i 7,3 miliardi di euro, pari ad un aumento del 5,8% rispetto all’anno scorso. L’aumento della domanda e la stabilizzazione dell’offerta determineranno un aumento dei prezzi medi del 3,5%. WWW Per una disamina dei diversi rapporti redatti dall’istituto si veda: www.scenari-immobiliari.it / studi e ricerche Se negli ultimi tre anni il settore degli immobili industriali ha subito le conseguenze della crisi economica che ha investito il nostro Paese, a causa della riduzione di spazi richiesti dalle aziende che fanno produzione, il 2006 rappresenta l’anno di ripresa del settore. Rispetto al 2005 si attende infatti una crescita del 2,4% ovvero un giro d’affari pari a 4,2 miliardi di euro. Una crescita ulteriore è attesa anche per il prossimo futuro, a fronte della ripresa economica in corso e soprattutto per i cospicui investimenti previsti nel settore della logistica, comparto, quest’ultimo, che ha costituito l’eccezione alla crisi che ha riguardato gli immobili industriali nel 2005. Dunque, nel 2007 ci si attende un fatturato di 4,5 miliardi di euro, pari ad un +7,1% rispetto all’anno precedente. Quanto infine al mercato degli immobili commerciali, negli ultimi anni si può essere soddisfatti del suo andamento. Negli ultimi due, in par2. Andamento dei prezzi medi in Italia ticolare, questo variazione percentuale annua media mercato ha conoSettore 2005 2006 2007 sciuto un boom (prev.) senza precedenti e Residenziale 4,5 4,0 2,5 per il futuro l’aResidenziale turistico 6,3 5,5 4,5 spettativa è di stabilizzazione. Terziario/Uffici 3,0 3,2 3,5 Dunque, il 2006 Industriale -1,5 0,0 0,5 dovrebbe chiuderCommerciale 4,0 3,5 2,8 si con 7,3 miliardi Fonte: Scenari Immobiliari di euro di fatturato (+2,8% sul 2005). Sempre su questo trend di stabilizzazione, nel 2007 il giro d’affari dovrebbe ancora aumentare, ma a ritmi inferiori rispetto all’anno precedente, con una crescita del +2,7% per 7,5 miliardi di euro di fatturato. In entrambi gli anni i prezzi sono aumentati, quest’anno sono previsti in rialzo del 2,8%, con incrementi più consistenti nelle top location e per piccole dimensioni. “Abbiamo individuato”, conclude Breglia, “quattro driver che stimoleranno gli sviluppi futuri dal lato della domanda. Anzitutto, l’invecchiamento della popolazione, quindi l’aumento del numero delle famiglie, il cambiamento della loro composizione, infine l’aumento dell’immigrazione straniera”. Negli ultimi anni sono entrati in Italia ingenti flussi di capitali soprattutto stranieri (investitori istituzionali, società quotate, fondi), che si sono fermati esclusivamente nelle grandi città, con meno rischi ma anche rendimenti più bassi, e che hanno reso possibile, collaborando con i governi locali, la rinascita urbana di queste città (per es. Milano e Roma). Da un paio d’anni questo interesse si sta spostando verso realtà minori e soprattutto verso le città del sud. Anche le regioni rimaste nell’ombra, sfruttando le potenzialità del settore residenziale e delle sue nicchie (turistico, residenziale per anziani, wellness, residenze per studenti) potrebbero diventare un target per gli investimenti stranieri e non, e così aumentare il loro appeal generale”. [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 47 FOCUS CER Coverings 2007 Dal 17 al 20 aprile la fiera fa tappa al McCormick Place di Chicago CERFOCUS Coverings 2007 CHICAGO ospita la piastrella di Christine Abbate e Danielle DeVita Dopo cinque anni a Orlando, Florida, Coverings si sposta a Chicago, Illinois, città ricca di architettura e design. La manifestazione si terrà dal 17 al 20 aprile 2007 al McCormick Place, uno dei più importanti centri congressi del Nordamerica. Si sta curando ogni minimo dettaglio per organizzare quella che vuole essere ricordata come una fra le mostre di maggior successo di tutti i tempi. Nuove collezioni che dettano le tendenze realizzate dalle principali aziende ceramiche italiane, programmi informativi ed interessanti promozioni aspettano gli oltre 30.000 visitatori previsti quest’anno nel padiglione italiano. Situato in posizione strategica al centro del paese, il McCormick Place di Chicago promette di attirare nuovi professionisti del settore dal Midwest e dalla costa occidenta- le, così come clienti ormai fedelissimi dalla costa orientale e sud-orientale. L’intenso programma che la fiera dedica all’architettura e al design, e che comprende seminari specialistici, un nuovissimo percorso “verde” con sessioni sulla sostenibilità, un breve intervento dell’architetto Richard Meier, un VIP Party organizzato dalla rivista Interior Design, la presentazione di tendenze e tour di vario tipo, è stato appositamente studiato per la folta comunità di architetti e interior designer che operano nel settore. I primi dati disponibili riguardo alle iscrizioni sono già da primato e testimoniano l’impatto della campagna di marketing che ha preceduto l’evento, nonchè la popolarità di Chicago quale meta di attrazione fieristica. Il padiglione Ceramic Tiles of Italy ospiterà circa 100 produttori, che espor- CERAMIC TILES OF ITALY at Coverings 2007 Set for Success in Chicago After five years in Orlando, Florida, Coverings will make the move to the rich architecture and design city of Chicago, Illinois. The show will take place from April 17th-20th, 2007 at McCormick Place, one of North America’s premiere convention facilities. Plans are in the works to make this one of the most successful shows ever. Trendsetting new collections from Italy’s leading manufacturers of ceramic tile, informative programs and exciting promotions await the 30,000 anticipated attendees who will visit the Italian Pavilion this year. 50 CER gennaio/febbraio 2007 Located in the center of the country, Chicago’s McCormick Place promises to attract new industry professionals from the Midwest/West Coast as well as loyal customers from the East/Southeast. The show’s strong A&D program, which includes professional seminars, a brandnew “green” track with sustainability sessions, a lunch-time keynote by architect Richard Meier, a VIP Party with Interior Design Magazine, trend presentations and tours has been created to target the robust community of professional architects and interior designers. Early record-breaking registration numbers already indicate the impact of the pre-show marketing and the popularity of Chicago as a tradeshow destination. The Ceramic Tiles of Italy pavilion will come alive with close to 100 producers showing off their latest designs. At the center of the pavilion will be the popular Ceramic Tiles of Italy exhibit and bustling trattoria. Designed by internationally acclaimed architect Bernard Tschumi, it will make its third and final appearance at the show. Each year, Tschumi and his team have created a fresh color palette CERFOCUS Coverings 2007 Il progetto dello stand Ceramic Tiles of Italy a Coverings 2007 ranno le loro novità progettuali. Nella parte centrale del padiglione è collocato l’ormai famoso spazio espositivo di Ceramic Tiles of Italy, accanto alla sempre affollatissima trattoria. Questo spazio, progettato dall’architetto di fama internazionale Bernard Tschumi, farà la sua terza e ultima comparsa alla manifestazione. Ogni anno, Tschumi e il suo team studiano una gamma di colori originali per questa mostra all’insegna dell’innovazione. Nel 2005 era stata presentata una composizione cromatica caratterizzata da colori vivi: rosso, arancio e giallo. Nel 2006 è stata la volta del blu classico accostato al bianco e ad un mix di grigi. Nel 2007, i visitatori saranno accolti da un’appariscente combinazione di blu cobalto, blu scuro, rosso primario, rosso scuro e arancio. Fin dal suo debutto, i tubi cilindrici di Panelite, le tende futuristiche for the innovative exhibit. In 2005 it was a bold red, orange and yellow scheme. In 2006 it was a classic black, white and grey mix. In 2007, attendees will be treated to an eye-catching mix of cobalt blue, dark blue, primary red, dark red and orange. Since its debut, the booth’s Panelite cylindrical tubes, futuristic tile curtains and chic porcelain floor have been a crowd favorite. According to project manager Phu Hoang, “With its unique design and innovative approach to exhibiting ceramic tiles, the space draws visitors who understand the importance of realizzate con piastrelle e l’elegante pavimento in porcellanato hanno fatto conquistare allo stand il favore del pubblico. Secondo il project manager Phu Hoang, “Grazie al suo design esclusivo e all’approccio innovativo con cui vengono esposte le piastrelle, lo spazio attira i visitatori che apprezzano l’importanza del design nella vita di tutti i giorni”. Lo spazio funge da punto di incontro per i visitatori del padiglione italiano, che qui hanno la possibilità di incontrare personale qualificato in grado di rispondere a domande, di fornire loro nuovo materiale promozionale/informativo e condurre visite guidate presso gli stand delle aziende che fanno parte di Confindustria Ceramica. Dato che la manifestazione si tiene in una città ricca di importanti elementi architettonici e di pietre miliari del lin- design in everyday life.” The space acts as a meeting-point for visitors to the Italian pavilion as trained staff answer questions, give out new promotional/educational materials such as Cer Magazine International, recently fully revised - and lead tours of the Confindustria Ceramica Member booths. Taking place in a city full of architectural significance and iconic landmarks, the Ceramic Tiles of Italy Pavilion will pay homage to great architecture and photography. “We are really looking forward to installing the Ceramic Tiles of Italy exhibit in Chicago. Chicago has historically been an important architectural city. The past few years have seen a resurgence of innovative and radical architecture,” adds Hoang. This theme will not only be reflected in the pavilion, but also in the signage, seminars and new promotions created for the show including a special Italian raffle. Winners will receive a 6 mega-pixel Canon Power ShotSD 360. For its annual cocktail reception, which will take place on Tuesday, April 17th, Ceramic Tiles of Italy is teaming up with the Chicago chapter of the Italy2007 gennaio/febbraio CER 51 CERFOCUS Coverings 2007 guaggio iconico, il Padiglione di Ceramic Tiles of Italy renderà omaggio alle grandi espressioni dell’architettura e della fotografia. “Siamo veramente entusiasti all’idea di allestire lo spazio espositivo di Ceramic Tiles of Italy a Chicago. Chicago è una città che storicamente ha ricoperto un ruolo importante dal punto di vista architettonico. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una rinascita di forme architettoniche innovative e radicali”, aggiunge Hoang. Questo tema si rifletterà non soltanto nel padiglione, ma anche nella cartellonistica, nei seminari e nelle nuove formule promozionali studiate per la manifestazione, inclusa una speciale lotteria tutta italiana. I vincitori riceveranno come premio una Canon Power ShotSD 360 da 6 mega-pixel. Il cocktail reception, in programma per martedì 17 aprile, è organizzato da Ceramic Tiles of Italy, in collaborazione con la sezione di Chicago della Camera di Commercio italo-americana nell’intento di coinvolgere la comunità che ruota attorno al mondo dell’architettura e del design, oltre che costruttori e progettisti. I partecipanti potranno gustare vini e piatti tipici della tradizione italiana. Durante il ricevimento verrà presentata l’edizione 2007 del prestigioso Distributor Award conferito da Confindustria Ceramica. Mercoledì 18 aprile, durante la Conferenza Stampa Internazionale, Ceramic Tiles of Italy renderà noti i vincitori di quest’anno fra i vari progetti architettonici e di design nei settori residenziale, commerciale e istituzionale. Sarà il presidente di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani, a consegnare i premi ai vincitori. Vari rappresentanti del settore, fra cui Enzo Mularoni, vicepresidente Attività Promozionali, Confindustria Ceramica; Aniello Musella, Trade Commissioner per il Nord America, ICE; e Franco Vantaggi, direttore generale di Confindustria Ceramica, discuteranno l’attuale situazione del settore ceramico italiano. Una delegazione di autorevoli esponenti della stampa, fra cui pubblicazioni nazionali di design, cucine e sale da bagno, pavimentazioni, piastrelle e costume, visiterà il padiglione nella mattinata di mar- American Chamber of Commerce to involve the local A&D community along with builders and developers. Attendees can sample Italian wines and enjoy traditional Italian foods. The prestigious 2007 Confindustria Ceramica Distributor Award will be presented during the reception. On Wednesday April 18th, Ceramic Tiles of Italy will recognize this year’s winning residential, commercial and institutional architectural and design projects at the annual International Press Conference. Confindustria Ceramica’s President Alfonso Panzani will present the awards to the 2007 Design Competition recipients. Industry representatives, including Enzo Mularoni, Vice President for Promotional Activities, Confindustria 52 CER gennaio/febbraio 2007 Ceramica; Aniello Musella, Trade Commissioner for North America, Italian Trade Commission; and Franco Vantaggi, Managing Director, Confindustria Ceramica, will discuss the current state of the Italian tile industry. The VIP media delegation made up of national design, kitchen & bath, flooring, tile and lifestyle publications will tour the pavilion on Thursday morning. Meredith Corporation, a national publisher (headquartered in Des Moines, IA) of many important consumer magazines including Better Homes & Gardens, Traditional Home and Country Home, will be sending a special delegation for tours on Thursday afternoon and Friday morning. Other show highlights include the seminar Green Materials for Green CERFOCUS Coverings tedì. La Meredith Corporation, editore nazionale (con sede a Des Moines, IA) di molte importanti riviste destinate ai consumatori, fra cui Better Homes & Gardens, Traditional Home e Country Home, invierà una delegazione speciale che visiterà la fiera fra giovedì pomeriggio e venerdì mattina. Un altro evento speciale che caratterizzerà la manifestazione sarà il seminario “Green Materials for Green Architecture” (Materiali verdi per l’architettura verde), che sarà tenuto da Arturo Mastelli, consulente nel settore e presidente di AM&A, il 18 aprile 2007. La mattina seguente, l’architetto modernista Michael P. Johnson parlerà di pareti ventilate, di pavimenti sopraelevati e dell’utilizzo di piastrelle di grandi formati in architettura. Quindi, nel pomeriggio, Richard Fleischman presenterà un case study dal titolo: “Porcelain Tile Encapsulating Nine Educational Buildings” (Piastrelle in ceramica che abbracciano nove edifici scolastici). [email protected] C OV E R I N G S 2007 Aziende italiane di Confindustria Ceramica presenti in fiera ALFA LUX GAMMA DUE AMERICAN BISAZZA GRES 2000 ASCOT CERAMICHE HAPPY HOUSE ATLAS CONCORDE IMPRONTA ITALGRANITI CAESAR CAMPANI INDUSTRIE CERAMICHE PIEMME CASALGRANDE PADANA LEA CERAMICHE CASETTI MAGICA CEDIR CERAMICHE DI ROMAGNA MAJORCA CERAMICA DI TREVISO MARAZZI CERDOMUS CERAMICHE MARCA CORONA COEM MERIDIANA CERAMICHE VERDE 1999 / CERAMICASA COTTO D’ESTE DEL CONCA DOLCE VITA DOM CERAMICHE DUOMO MARMI Architecture. Led by Italian industry consultant and AM&A President Arturo Mastelli, this seminar will take place from 3:15-4:05pm on Wednesday, April 18, 2007. The following morning, from 9:00-9:50am, modernist architect Michael P. Johnson will discuss ventilated wall systems, elevated floor systems and the use of large format porcelain tiles in architecture. Then at 4:30-5:20pm Richard Fleischman will present a Case Study: Porcelain Tile Encapsulating Nine Educational Buildings. It all adds up to a rich program that will make Coverings 2007 in Chicago a show that will be remembered for years to come. 2007 ECO CERAMICA ECO DESIGN EDILCUOGHI EDILGRES SIRIO EDIMAX EMILCERAMICA ETRURIA DESIGN FARO FILA INDUSTRIA CHIMICA FINCIBEC MAPEI MIRAGE GRANITO CERAMICO PANARIA CERAMICA PASTORELLI PORCELLANA DI ROCCA REFIN RONDINE SADON CERAMICHE SANT'AGOSTINO SENIO / ALTA CERAMICA FAENTINA SICHENIA GRUPPO CERAMICHE SICIS SUPERGRES FLORIM TAGINA CERAMICHE D’ARTE CERAMICHE GAMBARELLI UNICOM GAMBINI GROUP VIVA [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 53 CERFOCUS Coverings 2007 COMPETITOR in un mercato che frena di Antonio Liguori © Miro Zagnoli Il 2006 ha visto il consolidarsi delle due principali tendenze che già erano iniziate nel 2005: il Messico ha rafforzato la propria posizione (lo stato centro-americano è attualmente il secondo paese per quantità importate e ha superato il Brasile), e la Cina ha superato la Spagna continuando a far registrare grandi aumenti del proprio export di piastrelle verso gli Stati Uniti (da 20,9 milioni di mq di gennaio-dicembre 2005, a 32,2 di gennaio dicembre 2006). Questi due Paesi, nel loro complesso, hanno sottratto quote di mercato all’Italia, alla Spagna e al Brasile. Le importazioni in metri quadri I dati del Department of Commerce, relativi alle importazioni di Dicembre 2006, mostrano come i trend che hanno caratterizzato la maggior parte dello scorso anno, non siano cambiati durante gli ultimi mesi. Nel 2006 gli Stati Uniti hanno importato 253,8 milioni di metri quadri di piastrelle di ceramica; Messico, Cina e Colombia hanno fatto registrare gli aumenti più rilevanti, mentre Italia, Spagna e Brasile hanno visto cali nelle proprie esportazioni tra il 4% e il 5%. Da notare che durante l’ultimo trimestre del 2006, importazioni italiane hanno fatto registrare un lieve aumento dello 0,3%, a differenza dei primi tre trimestri, durante i quali il calo era stato del 5,3%; viceversa, le importazioni del Messico negli ultimi tre mesi del 2006 sono calate dell’8,8% (durante i primi 9 mesi erano aumentate del 16,8%) e quelle della Cina sono cresciute del 45,2%, in rallentamento rispetto ai primi nove mesi (56,9%). Valori e prezzi delle importazioni Se si analizza il valore delle importazioni COMPETITORS in a slowing market 2006 saw the consolidation of two important trends that originated in the previous year: Mexico reinforced its position, overtaking Brazil and Spain (Brazil is currently ranked second for quantity of imports), and China overtook Spain, continuing to record significant increases in its tile exports to the United States (from 20.9 million square meters in JanuaryDecember 2005 to 32.2 million square meters in January-December 2006). These two countries, considered together, have absorbed market share from Italy, Spain, and Brazil. 56 CER gennaio/febbraio 2007 Imports in square meters With respect to December 2006 imports, the latest data from the Department of Commerce show that trends characterising most of last year showed have not changed in recent months. In 2006, the United States imported 253.8 million square meters of ceramic tile; Mexico, China, and Colombia recorded the most prominent increases, while Italy, Spain, and Brazil saw drops of between 4% and 5% in their exports. It is interesting to note that Italian imports rose slightly by 0.3% during the last quarter of 2006, as against a drop in the first three quarters, when they fell by 5.3%. Mexico’s imports, conversely, fell by 8.8% during the last three months of 2006 (they had risen by 16.8% during the first nine months) whereas China’s imports rose by 45.2%, more slowly, however, compared to the first nine months (56.9%). Cost and price of imports If import values are analyzed (F.O.B.), the most obvious data point is the clear difference between Italy and other countries. Italian imports reached an aggregate CERFOCUS Coverings 2007 Le importazioni di ceramica degli Stati Uniti nel 2006 / 2006 import of ceramic tile in USA Fonte/Source: US Department of Commerce, 2007 © Miro Zagnoli (F.O.B.) il dato piu evidente è il netto divario tra Italia e gli altri Paesi. Le importazioni italiane hanno raggiunto un valore F.O.B. complessivo di 806,7 milioni di dollari, cifra tre volte superiore a quella delle importazioni spagnole, seconde per valore. Tale divario trova giustificazione nel fatto che la piastrella italiana è superiore in design, tecnologia e innovazione rispetto a quella di altri Paesi, e viene venduta, di conseguenza, a prezzi più alti. I due Paesi che hanno fatto registrare i maggiori aumenti durante l’ultimo anno sono stati il Messico (da 224 a 247 milioni di dollari) e la Cina (da 81 a 136 milioni di dollari), mentre i maggiori cali sono stati quelli di Turchia (da 57 a 50,5 milioni di dollari) e Venezuela (da 11,4 a 7,1 milioni di dollari). I valori landed (che includono il valore F.O.B., le spese di spedizione e i dazi doga- F.O.B. value of $806.7 million, a figure that is three times higher than Spain’s imports, which are ranked second. This difference is justified by the fact that Italian tile is superior in design, technology, and innovation with respect to tile produced in other countries and is consequently sold at higher prices. The largest increases during the last year were recorded by two countries - Mexico (from $224 million to $247 million) and China (from $81 million to $136 million), while the greatest drops were seen in Turkey (from $57 million to $50.5 million) and Venezuela (from $11.4 million to $7.1 million). WWW www.commerce.gov “Landed values” (which include F.O.B. costs, shipping charges, and customs duties, and reflect amounts paid by importers) demonstrate how, with respect to 2005, the average price of tile originating in Italy and Spain increased by 80 cents and 1 dollar per square meter respectively, as compared to a much lower increase for Chinese tiles (30 cents), Indonesian and Turkish tiles (both at +20 cents), and Brazilian tiles (10 cents - equal to the market average). Mexico’s average price is dropping, showing a decline of 10 cents, as is Thailand’s (-80 cents). 2007 gennaio/febbraio CER 57 CERFOCUS Coverings 2007 nali e rispecchiano quanto pagato dagli importatori) mostrano come, rispetto al 2005, il prezzo medio delle piastrelle provenienti da Italia e Spagna sia aumentato rispettivamente di 80 centesimi e 1 dollaro al metro quadro, a fronte di un incremento più basso per le piastrelle cinesi (30 centesimi), indonesiane e turche (entrambe +20 centesimi), brasiliane (10 centesimi - valore pari alla media di mercato); in calo il prezzo medio del Messico, sceso di 10 centesimi, e Tailandia (-80 centesimi). La composizione dei consumi statunitensi di piastrelle Sulla base degli ultimi dati disponibili sulle consegne dei fabbricanti statunitensi, durante i primi nove mesi del 2006, il consumo statunitense di piastrelle è aumentato del 6,3% rispetto allo stesso periodo del I consumi di piastrelle negli Usa / Ceramic Tile Consumption in USA Valori espressi in milioni di mq e in percentuale / Million sq.mt. and % share 2003 2004 2005 2005, grazie a consegne dei produttori americani che hanno raggiunto i 50,9 milioni di metri quadri (+9,2% sul medesimo periodo 2005). Questa è la prima volta da anni che le consegne dei fabbricanti statunitensi crescono ad un tasso superiore a quelle delle importazioni (+5,7% nei primi nove mesi del 2006), exploit reso possibile dall’apertura di nuovi stabilimenti, o all’espansione di vecchi, da parte di aziende italiane sul territorio statunitense. In termini assoluti, a fronte di una ripartizione strutturale nelle quote (80-20) tra importazioni e produzione nazionale, da settembre 2005 a settembre 2006 l’aumento nei consumi, pari a 16,4 milioni di metri quadri, è stato coperto per il 30% dai produttori statunitensi. Da notare infine, che dal 2003 al terzo trimestre del 2006, la quota delle importazioni italiane sui consumi statunitensi è scesa dal 27% al 19,5%; tuttavia se alle esportazioni italiane di piastrelle si aggiungono le produzioni di sussidiarie italiane negli USA, la quota italiana sale al 30% circa. 2006 [email protected] Milioni di mq % Milioni di mq % Milioni di mq % Milioni di mq % Italia 70,7 27,0 68,4 23,4 64,0 21,1 61,4 19,4 USA 54,4 20,8 61,4 21,0 57,7 19,0 62,3 (prev.) 19,7 Spagna 35,6 13,6 34,0 11,6 33,9 11,2 32,2 10,2 Messico 27,1 10,4 30,1 10,3 38,0 12,5 42,0 13,3 Brasile 27,5 10,5 36,7 12,5 42,0 13,8 40,0 12,7 Cina 5,2 2,0 10,2 3,5 20,9 6,9 32,2 10,2 Altri 41,1 15,7 51,8 17,7 47,2 15,5 46.0 14,6 Totale 261,6 100,0 292,6 100,0 303,7 100,0 316,1 100,0 Fonte/Source: Elaborazioni D.Grosser & Associates, Ltd., su dati US Department of Commerce Breakdown of U.S. tile consumption During the first nine months of 2006, U.S. tile consumption grew by 6.3% with respect to the same period in 2005, due to consignments by American manufacturers that reached 50.9 million square meters(+9.2% over the same period in 2005). This marks the first time in years that consignments by U.S. manufacturers have grown at a higher rate than imports (+5.7% in the first nine months 58 CER gennaio/febbraio 2007 of 2006), a feat made possible by the opening of new manufacturing plants, or the expansion of old ones, by Italian firms in the United States. In absolute terms, with respect to a structural division in market share between imports and national production (80%-20%), increases in consumption between September 2005 and September 2006, equal to 16.4 million square meters, were covered to a 30% level by U.S. manufacturers. It should be noted, finally, that from 2003 to the third quarter of 2006, the Italian import market share of U.S. consumption fell from 27% to 19.5%. If Italian tile exports are combined with production by Italian subsidiaries in the United States, the Italian market share rises to around 30%. [email protected] CERFOCUS Coverings 2007 Come affrontare adesso GLI STATI UNITI di Donato Grosser L’industria italiana ha dominato nel mercato statunitense delle piastrelle per quasi quarant’anni. Dopo avere introdotto la monocottura, il porcellanato tecnico e il porcellanato smaltato, i produttori italiani si trovarono alla fine degli anni Ottanta con un quasi completo monopolio del mercato. La quota di mercato sull’import era arrivata quasi al 50% del totale e quella sui consumi USA era ben oltre al 20%. All’orizzonte non vi era ancora altro che la concorrenza delle aziende spagnole. La maggior parte dei produttori statunitensi era in difficoltà per mancanza di tecnologia, design e soprattutto di capitali per rinnovare gli impianti. Per investire in stabilimenti negli Stati Uniti erano necessari capitali e coraggio: le economie di scala favorivano l’ampliamento di stabilimenti già esistenti in Italia piutto- sto che le costruzioni di stabilimenti ex novo. Infatti il mercato statunitense si stava sì espandendo, ma non assicurava né la vendita di quello che si sarebbe prodotto né profitti. Arrivati all’anno Duemila il monopolio tecnologico dei fabbricanti italiani è sostanzialmente diminuito. Oltre a questo, l’entrata dell’Euro e la susseguente diminuzione del valore del Dollaro ha dato un’ulteriore colpo alla competitività delle piastrelle prodotte in Europa. Molti importatori, e principalmente Home Center come Home Depot e Lowe’s, hanno iniziato ad acquistare sempre maggiori quantità di piastrelle in Brasile, Cina e Messico, che offrono prezzi inferiori a qualità accettabile. Le aziende esportatrici italiane si trovano a fronteggiare un mercato che non è più così facile. Cosa fare? Alcuni produttori italiani hanno aperto TACKLING the US market today Italian industry has dominated the U.S. tile market for nearly forty years. After introducing single-firing, technical porcelain, and glazed porcelain, Italian manufacturers at the end of the 1980s found themselves enjoying an almost complete market monopoly. The market share of imports had reached nearly 50 percent of the total and the share of US consumption was well more than 20 percent. At the time, there was no other competition on the horizon than that provided by Spanish companies. The majority of U.S. manufacturers were in trouble because of a lack of technology and design and, in parti60 CER gennaio/febbraio 2007 cular, of a lack of capital for the renovation of manufacturing plants. Investing in production facilities in the United States took both capital and courage: scale economies would favour the expansion of existing Italian production facilities rather than the construction of new ones. Indeed, the U.S. market was expanding, but it could ensure neither the sale of what it produced nor profits. At the beginning of 2000, the technological monopoly of Italian manufacturers diminished substantially. Even beyond that, the arrival of the Euro and the subsequent drop in the value of the Dollar struck an additional blow against the competitiveness of tiles produced in Europe. Many importers - largely home-improvement centres such as Home Depot and Lowe’s - began to buy increasingly large amount of tiles from Brazil, China, and Mexico, which offer lower prices and an acceptable level of quality. Italian exporters find themselves having to face a market that is no longer as easy as it once was. What can be done? Some Italian manufacturers have opened production facilities in the United States. These firms, thanks to capital accumulated in the stock market, have the resources to make necessary strategic adjustments. For firms of this kind with available capital, it may be appropriate to reinforce distribution in the U.S. by acquiring a network of showrooms which sell to designers, architects, and builders. It was this strategy that saved Dal Tile from bankruptcy more than CERFOCUS Coverings 2007 stabilimenti negli Stati Uniti. Queste aziende, grazie ai capitali raccolti anche in Borsa, hanno le risorse per fare le scelte strategiche necessarie. Per aziende di questo genere con capitali a disposizione può essere opportuno rafforzare la distribuzione nel paese con l’acquisto di reti di showroom che vendono a designer, architetti e costruttori edili. Questa è la strategia che salvò Dal Tile dal fallimento oltre dieci anni fa, quando l’azienda, pur senza prodotti competitivi, riuscì a mantenersi a galla vendendo prodotti d’importazione nelle sue oltre 200 showroom. Anche le showroom sono un importante mezzo pubblicitario: Dal Tile non fa tanta pubblicità sulle riviste. Eppure le marche Dal Tile e American Olean sono le più conosciute presso architetti e decoratori. Segue Florida Tile, grazie alle sue 20 e più showroom. ten years ago, when the company - though it had no competitive product to sell managed to keep itself afloat by selling imported products in its more than 200 showrooms. Showrooms are also an important form of publicity: Dal Tile does little magazine advertising, and yet Dal Tile and American Olean are the best known brands among architects and designers. Florida Tile follows, thanks to its more than twenty showrooms. Producers owning warehouses in the United States and/or strong distribution networks must withstand the competition provided by low-price manufacturers. It thus becomes essential to offer clients innovative products, with new colours, sizes, and styles, and to do so more quickly and more frequently than in the past. Just as in the world of high fashion, whomever has the right design and sells it quickly succeeds in profiting from the market before the competition arrives with imitation products. Companies without warehouses and distribution networks firmly established in the U.S. face greater difficulties. Homeimprovement centres are effectively closed to firms with limited production and highend products. Import channels are subject to intense competition by suppliers. As a result, the Italian exporter runs the risk of selling at a price that allows for little profit. In some cases, it may be appropriate to revolutionize distribution systems and, instead of depending upon a limited number of importers, direct selling to showrooms located in high-income areas may be worthwhile - for companies with high-end products, in particular - . Direct selling makes it possible to take advantage of the design and remodelling/reconstruction markets without having to involve intermediaries and, moreover, provides the opportunity to know the end-client better and to gain greater awareness of both clients’ needs and the latest trends in interior design. It becomes increasingly important, then, to analyze strategies in terms of market segmentation. In conjunction with that analysis, it is always important to undertake strong, well targeted publicity and public-relations campaigns in order to provide support, within the sector, for the message that “made in Italy” products are at the forefront of technology, innovation, and design. Despite the competition, the Italian tile industry still enjoys a first-class image and a significant future in the United States. [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 61 CERINFRASTRUTTURE LE PERICOLOSISSIME strade del distretto ceramico di Simona Storchi Oltre 500 incidenti in un anno, 753 feriti e 12 morti sulle strade del distretto ceramico. Nel 2006 un terzo dei sinistri in provincia di Modena - secondo i dati dell’Osservatorio provinciale sugli incidenti stradali - si è verificato nell’area di Sassuolo. Mentre calano gli incidenti mortali (-29,7% in un anno), indice di una minor gravità dei sinistri, continuano ad aumentare quelli con feriti (+4,7%). È di Modena, infine, il triste primato regionale di provincia dal più altro tasso di incidentalità: 3.543 incidenti (+1,7% in un anno), di cui 2.049 in itinere, ovvero nel tratto casa-lavoro e viceversa (il 20% del totale regionale). Per far fronte a quella che è stata definita in sede regionale una vera e propria emergenza, l’Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza dell’Emilia-Romagna e la direzione regionale Inail hanno sottoscritto un programma di interventi (20072008) da attuare a Modena. Per il progetto l’Inail ha stanziato 450mila euro. Serviranno per la formazione, la predisposizione di corsi per la guida sicura e per favorire corretti stili di vita, l’informazione, attraverso la diffusione di depliant, campagne, manifesti, la prevenzione e il control- lo, ad esempio realizzando indagini statistiche sul comportamento degli autotrasportatori. Al programma biennale collaboreranno Prefettura, enti locali, azienda sanitarie e ospedaliere, forze dell'ordine, Società Autostrade, imprese del territorio, sindacati e associazioni di categoria. In prima fila anche la Provincia di Modena in quanto i principali destinatari degli interventi previsti dal protocollo saranno gli autotrasportatori che percorrono le strade del distretto ceramico quotidianamente. Solo a Modena e provincia, infatti, vengono movimentate su gomma, ogni anno, circa 54 milioni di tonnellate di merci e materiali. “Una delle azioni prioritarie del progetto sarà il traffico pesante per limitare gli abusi - spiega Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alla Sanità e Politiche sociali -. Investiremo per garantire il rispetto delle norme nazionali e internazionali dell’autotrasporto, soprattutto per conto di terzi provenienti da alcuni Paesi Ue ed extra Ue”. Nel 2005 i giorni lavorativi persi in seguito a infortuni sulle strade in Emilia-Romagna sono stati 452.518, di cui 73.544 solo nel modenese. “L’alto tasso di incidentalità - prosegue Guaitoli - è un carico di sofferen- Anatomia di una tragedia dati in valori assoluti 2005 2006 Incidenti Morti Feriti Incidenti Morti Feriti Provincia di Modena (escluse autostrade) 3306 79 4309 3361 56 4512 Distretto 4 Sassuolo 517 16 719 525 12 753 TOTALE 3845 91 4606 3543 64 4824 Fonte: Osservatorio Previsionale incidenti stradali - Provincia di Modena, 2006 64 CER gennaio/febbraio 2007 ze inaccettabile per i singoli e le famiglie. Ed un costo per la società e per il mondo delle imprese, che penalizza la competitività del nostro sistema economico”. Nel distretto ceramico, tra 2005 e 2006, gli incidenti e i feriti sono aumentati rispettivamente dell’1,5% e del 4,7% mentre sono calate di quattro unità le vittime. Ciò conferma che l'area continua ad avere un tasso di incidentalità e gravità dei sinistri nonostante il miglioramento generale della situazione. “Tra le cause c’è sicuramente la presenza massiccia di traffico pesante e privato. Da parte della Provincia e dei Comuni sono stati realizzati importanti interventi strutturali sulla viabilità, tra cui nuove strade e alcune rotatorie sugli assi viari principali, che hanno migliorato sia la circolazione che la sicurezza degli utenti. Gli effetti positivi si dovrebbero iniziare a registrare nel 2007”, conclude Guaitoli. CERINFRASTRUTTURE L’ALTO COSTO economico del non fare di Simone Lazzaretti In tal senso, molte aspettative sono riposte su “Strada Facendo 2006”, un programma infrastrutturale destinato al distretto di Sassuolo. L’obiettivo comunitario da raggiungere, secondo quanto previsto dal libro bianco “La politica europea dei trasporti del 2001 e il terzo programma di azione per la sicurezza stradale del 2003 - è il dimezzamento del numero delle vittime della strada entro il 2010. “Lo scopo dell’iniziativa, che coinvolge la Provincia di Modena, è costruire una convivenza civile sulla strada, tra tutti i suoi utenti - spiega Emanuela Bergamini Vezzali, presidente dell'Osservatorio -. Abbiamo creato un sistema in rete e un metodo di lavoro per fare interagire i diversi soggetti, per risolvere problemi di interesse comune”. [email protected] Al nostro Paese costa caro “non fare”. È quanto emerge dal rapporto 2006 realizzato da Agici Finanza d’Impresa, società professionale indipendente specializzata nella consulenza strategica e finanziaria. Il lavoro, alla sua prima edizione, si pone l’obiettivo di mettere in evidenza i Cnf (costi del non fare), ovvero, quegli oneri che gravano sulla collettività a causa della mancata o ritardata realizzazione di infrastrutture e impianti strategici per il Bel Paese. L’idea di studiare i Cnf, come racconta l’amministratore delegato di Agici Alessandro Marangoni, nasce da una precisa consapevolezza: “Il benessere di un Paese è sempre più legato alla sua dotazione infrastrutturale, fatta di sistemi viari, impianti energetici e ambientali. L’Italia presenta da tempo notevoli carenze infrastrutturali rispetto agli altri Paesi avanzati, i ritardi accumulati negli anni e l’inerzia nella realizzazione di opere strategiche gravano il nostro Paese di costi crescenti, non adeguatamente considerati. Spesso ci si limita ai potenziali impatti negativi delle opere, ignorando i danni che il “non fare” provoca all’intera collettività. In altri termini, si preferisce non fare, cosa che spesso provoca molti più danni del fare”. E difatti, l’analisi di Agici mette subito in evidenza un dato che non lascia spazio ad equivoci: il “non fare” in Italia provoca costi (al 2020) nell’ordine di quasi 200 miliardi di euro per i tre comparti presi in esame: viabilità autostradale (autostrade e tangenziali), rifiuti, energia. Le stime, condotte con un approccio del tutto innovativo che Agici ha sviluppato in base alla metodologia “Cost Benefit Analy- sis”, quantificano gli effetti che il non fare ha dal punto di vista economico sulle imprese, sull’ambiente e sul benessere in generale. Si tratta di un approccio, come sottolinea lo stesso Marangoni, “coerente con i nuovi obiettivi dell’Ocse ed i criteri indicati dalla Commissione UE per la scelta di politiche alternative in ambito ambientale. La metodologia per la quantificazione dei Cnf si basa su una prospettiva multidimensionale, al fine di definire l’opzione preferibile tra un set di alternative. E’ cioè necessario costruire almeno due scenari: lo status quo, o scenario di base, e lo scenario di progetto. Il metodo stima il differenziale di costi e benefici (economici, ambientali e sociali) tra l’evoluzione futura della situazione nella quale nulla è fatto, e lo scenario nel quale l’infrastruttura è realizzata. Punto centrale dell’analisi è determinare il gap infrastrutturale, ossia il fabbisogno di impianti nel nostro Paese. Tale approccio si fonda altresì su tre livelli: Cnf di progetto, riferiti al singolo caso di infrastruttura; Cnf di classe, riferiti al complesso di infrastrutture della medesima specie; Cnf di sistema, riferiti al comparto/Paese”. Se si guardano i singoli comparti presi in esame, emerge il seguente quadro: i Cnf per quanto riguarda i rifiuti rasentano cifre nell’ordine di 30 miliardi di euro, di circa 40 nell’energia, di 130 nella viabilità autostradale. In quest’ultimo caso, come spiega l’ad di Agici, “Il fabbisogno infrastrutturale al 2020 per avvicinarsi all’Europa è di circa 2 mila chilometri di autostrade. Non fare questi investimenti, che costerebbero circa 34 miliardi di euro, provoche2007 gennaio/febbraio CER 65 CERINFRASTRUTTURE rebbe danni agli italiani (al netto dei suddetti costi) per ben 133 miliardi”. Esempi numerici di Cnf, nel comparto autostradale, mostrano con chiarezza la dimesione del fenomeno: la mancata costruzione di una tangenziale di una grande area metropolitana di 40 km costa alla collettività circa 3,7 miliardi di euro; il Cnf per il progetto di una autostrada di rilevanza regionale lunga 50 km è pari a quasi 5 miliardi di euro. WWW Approfondimenti su: www.provincia.modena.it / viabilità e mobilità / Strada Facendo 2006 www.agici.it / studi e ricerche La costruzione poi di una autostrada nazionale e la riqualificazione di una strada statale per complessivi 210 km potrebbe portare ad un beneficio di 3,4 miliardi di euro. Che dire, viene spontaneo domandarsi se questa “politica del non fare” sia semplicemente una questione di cultura, o se invece al nostro Paese mancano davvero i fondi o le capacità di “rischiare”. La risposta è solo una, secondo Marangoni: “La scarsità di risorse finanziarie è nella maggior parte dei casi un falso problema. È carente la visione strategica di lungo periodo, diverse opere viarie delle quali si discute da anni sono così necessarie che si autofinanziano. In altri termini, se l’opera è realmente utile ed il piano tecnico-economico ben strutturato, la finanza di progetto è generalmente disponibile a sostenerla. Non a caso si sente sempre più parlare, anche in Italia, di investitori finanziari interessati al comparto delle infrastrutture. Gli ostacoli burocratico-amministrativi ed ambientalisti sono quasi sempre più rilevanti della carenza di risorse”. Ostacoli o non ostacoli, certo è che l’analisi di Agici dei Cnf è il primo passo nella diffusione di una “cultura del fare”, che forse potrebbe far sperare in un cambio di rotta del Bel Paese per superare quel gap che, se è meno evidente nel comparto dell’energia, assume dimensioni preponderanti per quanto riguarda la viabilità autostradale. Come sottolinea Marangoni: “La situazione italiana è complessa e frutto di decenni persi, anche se il quadro è tuttavia diverso nei tre settori considerati. Nell’energia elettrica in pochi anni si sta recuperando un notevole gap di capacità generativa e gli investimenti, pur tra difficoltà. Nella viabilità autostradale il divario con l’Europa rimane molto elevato: 115 km per milione di abitante contro i 135 km di media europea e, soprattutto in alcune aree strategiche del Paese la situazione è drammatica: in Lombardia siamo addirittura alla metà della media italiana”. [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 67 CERFINANZA PIASTRELLE ITALIANE: un settore a più velocità di Rossana Malacart WWW L’analisi completa si trova su www.confindustriaceramica.it/ home page area privata 68 CER gennaio/febbraio 2007 Un comparto industriale a due velocità: grandi gruppi in grado di generare fatturati importanti e profitti soddisfacenti e all’estremo opposto unità produttive piccole che segnano il passo. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dall’indagine sulle condizioni economico-patrimoniali delle imprese del settore ceramico realizzata da Confindustria Ceramica e Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che ha esaminato i bilanci nel triennio 2003-2005. Sono 76 il numero dei bilanci osservati: suddivisi in 11 realtà aziendali con un fatturato superiore a 130 milioni di euro e 65 sotto questo limite. Questo aggregato è poi stato ulteriormente segmentato introducendo la soglia dei 50 milioni di euro, la parte ovviamente più numerosa. Dai bilanci emerge in modo chiaro come le aziende appartenenti ai gruppi siano state in grado di operare con profitto in un mercato caratterizzato da forti tensioni competitive. Diversamente dalle più piccole. “Il segmento delle aziende con fatturato inferiore a 50 milioni di euro presenta un andamento generale non positivo, anche se spiccano interessanti esempi di aziende in salute”, sottolinea Susanna Rubbiani, responsabile ufficio analisi di bilancio di Banca Popolare dell’Emilia Romagna. “Le difficoltà per le unità più piccole non sono, in molti casi, da ricondurre alla gestione di questi ultimi tre anni, ma affondano le radici in un passato più lontano”, osserva Rubbiani. Del tutto differente, invece, la dinamica dei gruppi di aziende con oltre 130 milioni di euro. Nel triennio 2003-2005 i bilanci evidenziano, infatti, una crescita del fatturato: di quasi cinque punti percentuali nel 2004 rispetto al 2003 e di oltre nove punti l’anno successivo. Questo soprattutto grazie ad operazioni di acquisizione societarie e ad una quota di vendite realizzate oltre confine superiore al 70%. Vantaggi che si rilevano anche sul versante valutario, se si pensa che fatturando in dollari, e acquistando prevalentemente in euro, le grandi aziende hanno beneficiato della rivalutazione della valuta statunitense. Le tensioni sui costi di alcuni fattori produttivi, come l’energia e il costo del lavoro, aumentato di quasi un punto tra il 2004 e il 2005, hanno rallentato la crescita delle marginalità, che nei tre anni presi in considerazione si è mantenuto intorno a valori poco inferiori al 15% del fatturato. La redditività industriale ha fatto segnare un progresso scarso, più 0,14%, tra il 2004 e il 2005. Decisamente, migliore, invece, la dinamica della redditività finale: il Roe, infatti, nello stesso periodo è cresciuto di quasi due punti percentuali (più 1,83%), grazie alla gestione finanziaria. Il peso degli oneri finanziari sul fatturato è sceso dal 2,10% del 2004 all’ 1,87% del 2005. Un simile quadro ha permesso anche un aumento degli investimenti: più che raddoppiati, tra il 2004 e il 2005, quelli tecnici, passando dal 6,73 al 18,25% sul fatturato. La crescita degli utili ha permesso poi un aumento nel livello di autofinanziamento. E nonostante non sia stato sufficiente a coprire i fabbisogni totali il diminuito costo delle fonti esterne non ha messo a repentaglio l’equilibrio finanziario delle imprese del segmento. Meno brillanti i risultati delle aziende con un fatturato tra i 50 e i 130 milioni di euro. Il loro fatturato, infatti, è cresciuto nel 2005 soltanto del 3,02%, contro il 7,14 del- CERFINANZA Produttori italiani di piastrelle di ceramica Indici di bilancio su un campione rappresentativo dell’intero settore 2004 2005* 2006* 5034 4984 5307 valori (var.%) 3,6 -1,0 6,5 quantità (var. %) 2,3 -4,0 2,0 prezzi (var. %) 1,3 3,1 4,4 202,1 204,0 216,7 11,0 10,9 13,1 Produzione in valore (mil euro) Indicatori strutturali Fatturato per dip. (000 euro) della gestione finanziaria (sostenuta dal19,5 17,0 15,2 Cash flow per dip. (000 euro) l’avanzo valutario scaturito dal cambio Costi e margini (% prod.) euro dollaro) ha 0,0 0,2 0,0 + Altri ricavi netti sostenuto il Roe, cre35,8 34,5 37,0 - Mat. prime e semilav. sciuto tra il 2004 e il 31,3 32,9 32,1 - Servizi e godim. beni terzi 2005 di poco meno 21,1 21,9 20,9 - Lavoro di un punto percentuale. Anche per le 11,7 10,9 10,0 Margine operativo lordo aziende di questo seg6,2 6,2 5,8 - Ammort. e accant. mento la crescita dei 5,5 4,7 4,2 Margine operativo netto risultati ha permesso Indicatori finanziari un maggior volume di autofinanziamento 106 111 109 Durata media magaz. (gg) e di conseguenza un 139 142 135 Durata media crediti (gg) aumento nella quota 142 142 130 Durata media debiti (gg) degli investimenti, 49,2 50,1 49,5 Cap. proprio/Cap. totale soprattutto tecnici. -9,7 -10,8 -10,2 Saldo finanz./Cap. totale (1) Tra il 2004 e il 2005 sono passati dal 2,92 6,4 4,2 6,0 Costo medio del debito all’8,69% del fatturaIndicatori di redditività to. In crescita anche 5,7 4,8 4,4 Redditività gest. caratt. gli investimenti in cir0,9 -0,1 0,0 Redditività gest. straordinaria colante, più che raddoppiati tra il 2004 e -0,5 0,2 -0,7 Redditività gest. finanziaria il 2005: dal 2,15 al 12,6 9,8 7,3 ROE ante imposte 5,40% sul fatturato. Il 7,1 4,3 2,5 ROE ricorso al capitale di (1) Il saldo finanziario è costruito in base alle seguenti voci dello stato debito, per coprire i patrimoniale: (Partecipazioni e crediti finanziari + Liquidità - Debiti fabbisogni derivanti finanziari) dai maggiori impieghi * Previsione non ha comunque Fonte: Indagine a cura di Prometeia messo in pericolo la l’anno precedente. Le aziende di que- struttura finanziaria delle aziende di sto raggruppamento hanno risentito in questo gruppo. maniera vistosa dell’aumento dei costi “Il rapporto con i terzi finanziatori, di alcuni fattori produttivi: il calo del in generale, non è problematico per le margine operativo lordo, sceso tra il aziende del settore ceramico”, spiega 2004 e il 2005 di oltre un punto per- Rubbiani. “Quelle più grandi sono centuale (meno 1,38%) ha avuto riper- solide sotto questo aspetto, mentre per cussioni negative sul Roi, passato dal quelle più piccole, dove spesso è il 6,05 del 2004 al 4,8 dell’anno succes- proprietario a effettuare iniezioni di sivo. Tuttavia, come nel caso delle liquidità, il vero problema è vendere aziende riunite in gruppi la positività con buoni margini”. Investimenti per dip. (000 euro) Cosa che le imprese con fatturato inferiore ai 50 milioni di euro non hanno fatto tra il 2003 e il 2005. I bilanci, infatti, evidenziano un crollo del margine operativo lordo: da 9,6% del 2003 al 6.53% sul fatturato nel 2005. Fatturato che, va da sé, nel 2005 è calato di oltre un punto percentuale (meno 1,12%) rispetto all’anno precedente. Il calo delle vendite in presenza di quelle tensioni sui costi dei fattori produttivi dei quali si diceva per le aziende più grandi hanno avuto come effetto quello di abbassare la redditività. Per le aziende più piccole, meno votate all’export, è poi mancato l’effetto positivo del cambio favorevole euro dollaro. In questo contesto oltre un terzo delle aziende del segmento ha chiuso i bilanci in rosso, mentre i restanti tre quarti delle aziende possono contare su utili molto bassi: nell’ordine dell’1,5% del fatturato. Questo ha frenato le politiche di investimento: sia quelli tecnici ma soprattutto quelli in circolante, per non appesantire la struttura finanziaria. Nonostante, come ricordava Susanna Rubbiani, nelle realtà aziendali più piccole gli interventi sul capitale vengono spesso effettuati dalla proprietà, riducendo al minimo il ricorso all’indebitamento. “Per queste aziende il futuro è nella capacità di guardare oltre la finestra; fino ad alcuni anni fa si poteva ragionare in termini di mercato di nicchia e produrre di conseguenza. Oggi non è più possibile. Le trasformazioni del mercato sono troppo complesse. Gli ultimi dieci anni hanno prodotto mutamenti nelle metodologie di lavoro e sui mercati tali da imporre strategie di più ampio respiro. [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 69 CERFINANZA IL PESANTE ONERE dell’energia di Rossana Malacart Il Costo del lavoro ha una incidenza del 25%, gas e luce dieci punti in meno WWW L’analisi completa si trova su www.confindustriaceramica.it/ home page area privata 70 CER gennaio/febbraio 2007 Quantificare le diverse voci di costo, per il 2005, dell’attività di produzione degli stabilimenti italiani attraverso i dati forniti dalle stesse aziende è l’obiettivo del rapporto “Struttura dei costi e dinamiche tendenziali nelle diverse tipologie di piastrelle in ceramica” curato dal Centro Studi di Confindustria Ceramica. Il campione e la metodologia L’indagine sulla dinamica dei costi ha riguardato 60 unità produttive concentrate per l’89,2% nelle province di Modena e Reggio Emilia e suddivise in sei tipologie: monocottura chiara; monocottura chiara porosa; monocottura rossa; bicottura; gres porcellanato non smaltato e gres porcellanato smaltato. L’occupazione delle aziende del campione pesa per il 45,7% sul totale degli addetti del settore. Di poco inferiore, 45.4%, il peso della produzione. Si tratta dunque di un campione rappresentativo. L’analisi dei costi si è basata sulla “catena del valore” elaborata da Michael Porter, che disaggrega un’azienda sulla base delle sue attività strategicamente rilevanti. Sono state individuate due aree: una strettamente connessa alla trasformazione delle materie prime in prodotto finito, valorizzato in base ai costi. L’altra denominata “costi di staff” a sua volta suddivisa in costi medi commerciali e costi medi generali, amministrativi e finanziari. Imputati secondo la logica funzionale dei “centri di costo”. La composizione dei costi Il costo totale complessivo, per le diverse tipologie di piastrelle, è di 9.32 euro/mq. All’interno delle aree individuate il peso maggiore viene dai costi medi di fabbricazione, 6,53 euro/mq, che valgono il 70,03% sui costi totali. Seguono i costi dell’area commerciale, 2,04 euro/mq, che pesano per quasi il 22% e i costi generali amministrativi e finanziari, 0,76 euro/mq, a quota 8,13%. Medesima gerarchia nelle singole voci: è quella relativa alle spese per il personale di produzione, pari a 1,64 euro/mq ad appesantire maggiormente il totale degli esborsi: oltre il 17%. Non solo. Aggiungendo gli stipendi per il personale commerciale e amministrativo il costo del lavoro complessivo tocca quota 2,43 euro (sempre per metro quadrato), con un’incidenza sui costi totali pari al 26,07%. Che arriverebbe a quota il 33,48% considerando le provvigioni pagate al personale commerciale esterno. L’incidenza maggiore sulle CERFINANZA Costi medi di produzione per tipologia - anno 2005 Valori in euro/mq, percentuale sulla rappresentatività del campione e sull’incidenza Rappr. campione Monocottura chiara incidenza % Acquisto AmmortaCorredi menti Totale 0,42 0,21 1,61 0,13 0,29 4,51 - 14,87% 11,67% 5,04% 9,39% 9,33% 4,75% 35,65% 2,97% 6,33% 100,00% 51,5% 1,24 0,98 0,29 0,40 0,70 0,23 2,02 1,38 0,48 7,72 - 15,99% 12,68% 3,73% 5,16% 9,09% 3,01% 26,19% 17,89% 6,25% 100,00% 25,9% 0,29 0,57 0,30 0,55 0,29 0,18 1,52 0,04 0,27 4,01 - 7,11% 14,15% 7,39% 13,70% 7,34% 4,58% 37,88% 1,06% 6,80% 100,00% 31,2% 0,96 0,85 0,17 0,38 0,50 0,21 1,61 1,13 0,34 6,15 - 15,58% 13,79% 2,71% 6,15% 8,19% 3,47% 26,16% 18,35% 5,59% 100,00% 56,7% 1,89 0,41 0,44 0,72 0,84 0,34 1,69 1,02 0,71 8,07 - 23,48% 5,09% 5,44% 8,89% 10,43% 4,20% 20,97% 12,64% 8,86% 100,00% 51,6% 1,35 0,65 0,30 0,58 0,70 0,28 1,64 0,87 0,48 6,86 - 19,71% 9,51% 4,38% 8,43% 10,24% 4,07% 23,89% 12,74% 7,03% 100,00% 45,4% 1,25 0,60 0,31 0,57 0,64 0,27 1,64 0,77 0,48 6,53 19,09% 9,20% 4,78% 8,72% 9,82% 4,11% 25,11% 11,84% 7,34% 100,00% incidenza % TOTALE Personale Produz. 0,42 incidenza % Gres porcell. smaltato Imballaggi 0,23 incidenza % Gres porcell. non smaltato Materiali consumo 0,53 incidenza % Bicottura Energia Termica 0,67 incidenza % Monocottura rossa Energia elettrica Smalti 41,6% incidenza % Monocottura chiara porosa Materie prime - La rilevazione è stata effettuata su un campione rappresentativo di una quantità di produzione pari ai valori percentuali indicati nella colonna “Rappr. Campione”. Il costo medio totale è stato riparametrato sulla base della quantità di produzione effettiva di ogni tipologia. Fonte: Confindustria Ceramica - “Struttura dei costi e Dinamiche tendenziali nelle diverse tipologie di piastrelle di ceramica”, 2006 retribuzioni deriva dal costo del lavoro di produzione, 67,48%, seguito da quello per l’area commerciale, 23,05%, e dai costi per il personale amministrativo finanziario e di direzione generale. La seconda singola voce di spesa più elevata è rappresentata dalle materie prime (1,25 euro/mq), che sommata al costo per la produzione di smalti e colori, 0,60 euro/mq, genera un peso relativo sul totale dei costi pari al 19,85%. Un valore a ben guardare inferiore all’incidenza dei costi dell’area commerciale, 21,78%, su quelli totali. Le spese per il marketing, la commercializzazione e la promozione da sole rappresentano oltre il 38% dei costi commerciali e superano in valore relativo sia l’ammontare retribuzioni dirette, 27,59% sul totale, sia le provvigioni di vendita al personale esterno, 34,04%. Valori superiori a quelli registrati nel capitolo energia. Energia elettrica e gas, infatti, insieme rappresentano il 13,47% dei costi totali. Questo risultato, particolarmente buono, si spiega anche per il fatto che nel campione sono presenti aziende con un maggior ricorso alla cogenerazione, dunque più efficienti del settore nel suo complesso. La redditività Sulla base dell’analisi dei costi è possibile giungere, grazie ai dati sugli incassi, alla determinazione delle redditività. I ricavi medi, desunti dall’indagine statistica nazionale, fotografano un risultato di 9,59 euro/mq quindi una redditività che si assesta a un valore di 0,27 euro/mq in valore assoluto e del 2,8% del fatturato. Per il campione, invece, le cifre sono superiori: il ricavo medio è di 10,33 euro/mq e la redditività si assesta a 1,01 euro/mq pari al 9,78% del fatturato. Questo perché, come si è detto, il campione è rappresentativo di imprese strutturate ed efficienti posizionate nella fascia alta di mercato. [email protected] 2007 gennaio/febbraio CER 71 CERLAVORO Nasce UNIMPIEGO di Simone Lazzaretti Il mondo di “Unimpiego”, il portale per la ricerca di domanda e offerta di lavoro, ha conquistato anche Confindustria Ceramica che ha deciso di affiliarsi al qualificato ed efficiente servizio per rispondere alle esigenze di tutti quei datori di lavoro interessati ad una specifica ricerca di personale, a prescindere dalla propria appartenenza associativa o dal settore di attività aziendale. Autorizzata il 6 ottobre 2005 dal Ministero del Lavoro, la società “Unimpiego Confindustria” di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro del sistema confindustriale svolge nello specifico, attraverso le associazioni industriali convenzionate, un servizio di ricerca e selezione del personale. Con Unimpiego Confindustria le aziende hanno l’opportunità di affiggere i propri annunci relativi a richieste di assunzione, visibili in tutt’Italia, e verificare la disponibilità di mansioni orientate al proprio settore. Tutte le domande di lavoro che pervengono al sistema vengono 72 CER gennaio/febbraio 2007 “filtrate” così da individuare quelle che rispondono in maniera precisa alle specifiche richieste dell’impresa, come ad esempio può essere, nel caso si faccia riferimento al comparto ceramico, un meccanico di smalteria o di pressatura piuttosto che un meccanico “generico”. E questo è solo uno dei mille esempi. Un modo è quello secondo cui un’azienda alla ricerca di un direttore amministrativo può inserire un annuncio (in forma anonima e non) ed avere tempestivamente accesso, oltre che alla banca dati esistente che raccoglie candidature “generali” sulla base di mansioni standard, come già accadeva in passato, a nuove candidature “fresche”, disponibili al momento e orientate al proprio settore. Un servizio mirato di collegamento tra domanda e offerta, di grande interesse per le imprese se si pensa che possono rivolgersi ad uno qualunque dei 27 sportelli adibiti presso le sedi convenzionate con Unimpiego Confindustria, all’interno dei quali viene svolta l’analisi tecnico-professionale della posizione lavorativa richiesta ed effettuata la ricerca su misura delle candidature ritenute idonee. Le aziende possono inoltre ricevere consulenza tecnica sulle opportunità offerte dalla normativa, legale o contrattuale, per ottimizzare l’inserimento lavorativo dei soggetti proposti scegliendo la migliore tipologia di rapporto professionale. Che dire, un modo semplice e veloce per ottenere un servizio personalizzato, esteso al proprio fabbisogno professionale e CERLAVORO AG E N DA C O R S I ◆ a qualsiasi livello di impiego: dai tirocini/stage di primo inserimento, al personale direttivo e dirigenziale, dalle professionalità tecniche intermedie, ai lavoratori disoccupati o in mobilità. Un passo in avanti rispetto al sistema precedente di “semplice banca dati”, ideale per le imprese ma anche per i candidati “a caccia” di una prima o nuova occupazione (per qualsiasi livello d'impiego), ai quali Unimpiego Confindustria offre concrete opportunità di inserimento lavorativo: è sufficiente inserire la propria candidatura compilando il modulo che si trova on-line sul sito www.unimpiego.it ed allegare il proprio curriculum vitae. I candidati verranno contattati dalle sedi convenzionate per tutte le richieste di personale che risultino compatibili con il proprio profilo, o convocati per una valutazione curata da esperti in psicologia del lavoro e delle organizzazioni. E tutto ciò al singolo candidato non costa nulla. Come sottolinea il dott. Maurizio Campagnano, caposervizio dell’Area Relazioni Industriali e Formazione, “Confindustria Ceramica è la prima ed unica associazione di categoria convenzionata ad Unimpiego, attivato fino ad ora solo dalle associazioni industriali. Crediamo fortemente nella sua validità, in questo modo le aziende associate a Confindustria Ceramica hanno la possibilità di usufruire di un nuovo ed efficace strumento per la ricerca di mano d’opera sia semplice che specializzata”. La convenzione tra Unimpiego e Confindustria Ceramica è stata siglata lo scorso marzo 2006. “In questa prima che possiamo definire sperimentale - precisa Campagnano - e che durerà all’incirca sei-dieci mesi, il servizio fornito è gratuito, come fino ad ora è stato per la banca dati interna. Trascorsi tali mesi, verranno predisposti per le aziende dei tariffari nell’ottica di seguire politiche economicamente competitive. Chi è associato a Confindustria Ceramica potrà usufruire di sconti”. A Sassuolo lo sportello Unimpiego sarà attivo a breve presso la sede di Confindustria Ceramica in Viale Monte Santo 40, il lunedì ed il venerdì, dalle 08.30 alle 12.30, e il giovedì dalle 14.30 alle 18.30. I due operatori presenti riceveranno qualsiasi candidato che desideri consegnare il proprio curriculum e tutte le aziende alla ricerca di un preciso profilo professionale. “Ulteriore conferma della validità e serietà di Unimpiego - conclude Campagnano - è il fatto che questo servizio fa capo alla Borsa nazionale del Lavoro (d.lgs. 276-10/09/003) promossa dal Ministero del Lavoro per l’incontro domanda-offerta di lavoro rivolto a cittadini, imprese, intermediari pubblici e privati”. E la riprova del successo di Unimpiego Confindustria arriva anche dai numeri: stando ai dati diffusi dalla sede operativa di Torino, nel 2006 la media delle visite mensili al sito www.unimpiego.it è stata di circa 35mila, con picchi vicini ai 50mila. La banca dati accoglie 110mila curriculum ed il sistema, seppure in fase di “start up”, fino ad ora è stato in grado di fornire i propri servizi a circa 500 imprese. Sempre nel 2006, attraverso Unimpiego Confindustria sono stati messi in contatto con quasi 2mila aziende circa 10mila candidati. [email protected] +For, 20 marzo 2007 Gli stili di leadership All’interno di un percorso che si propone di implementare le capacità dei singoli nello svolgimento del ruolo manageriale, questo specifico seminario affronterà i seguenti temi: la costruzione della credibilità, lo stile di leadership direttivo, lo stile partecipativo, la leadership situazionale. Il seminario è rivolto a tutti coloro che hanno responsabilità di personale e che sono motivati. CERFORM, tel. 0536 999811 ◆ +For, marzo 2007 Trend setter Advanced: Matericità Complemento formativo del percorso Trend Setter, l’intervento sviluppa metodologie e operatività sulla qualità espressiva dei materiali applicate alla progettazione e definizione stilistica del prodotto ceramico. L’attività prende in esame la sfera percettiva ed estetica dei materiali, lo studio delle teorie e l’uso degli strumenti più idonei nella pianificazione del design del prodotto e della comunicazione. Il corso si rivolge a responsabili e tecnici d’impresa e professionisti del settore ceramico coinvolti in attività di ricerca di nuovi prodotti. CERFORM, tel. 0536 999811 ◆ +For, aprile 2007 Lo sviluppo del prodotto in ottica marketing oriented Il corso si propone di concepire e pianificare un programma di progettazione e sviluppo di nuovi prodotti sulla base dei bisogni del target finale, nonché capire come affrontare barriere competitive o mercati in stallo attraverso alcuni esempi applicati a pavimentazioni e rivestimenti ceramici. Rivolto a responsabili e tecnici commerciali/marketing e product manager. CERFORM, tel. 0536 999811 ◆ Cerform, aprile/maggio 2007 Controlli e azionamenti elettrici nell’azienda ceramica Il corso, rivolto a manutentori e tecnici, ha l’obiettivo di fornire la comprensione approfondita del controllo di processo per la individuazione e segnalazione di guasti di sistema. Sono previsti 12 partecipanti. CERFORM, tel. 0536 999811 2007 gennaio/febbraio CER 73 DOSSIER CER Le tendenze estetiche di primavera CERDOSSIER LA CASA in otto stili di Roberto Faben Otto tipologie di stili abitativi, che si esprimono in una molteplicità d’architetture di interni e ambienti domestici, riflessi multiformi delle personalità di chi li vive. Li ha individuati l’Istituto di ricerca Lexis di Milano, specializzato nella realizzazione di ricerche di mercato ad hoc, attraverso una serie di interviste in profondità ad un campione stratificato di consumatori italiani, di età compresa fra i 20 e i 70 anni, e di colloqui con 200 architetti specializzati in interior design. L’oggetto dell’analisi Lexis era quello di cogliere i legami fra il life style delle persone (valori, visione del mondo, modi di sperimentare divertimento e piacere, di presentarsi agli altri, e di vivere la propria intimità) e l’ambiente materiale della propria abitazione, ossia la scelta degli oggetti, dell’arredamento e delle decorazioni, la loro disposizione, le modalità di percezione e di utilizzo. Se, uno dei connotati più evidenti emersi negli ultimi 20 anni, è il tramonto di un modello standardizzato di ambiente abitativo, caratterizzato dalla scelta di oggetti e arredi prevalentemente «omologati», e dal generalizzarsi di una tendenza che vede il consumatore attento ad esprimere sempre più le sue emozioni e la sua personalità nella scelta degli oggetti per la propria casa, diventa di notevole interesse comprendere le caratteristiche Casa Pied-à-terre - Fonte: Ufficio Stampa Saiedue 76 CER gennaio/febbraio 2007 di questo cambiamento. La ricerca della Lexis, classifica la complessità degli ambienti abitativi scelti dai consumatori e i trend descritti dai progettisti, in 8 tipi ideali. La casa-pub, è abitata da individui giovani, rumorosi e dinamici, single o anche coppie, ed è un luogo in cui tutto è in evoluzione, e dove l’assenza di vincoli e costrizioni si esprime anche attraverso un disordine creativo. È arredata con mobili semplici, dalle forme morbide, colorata e piena d’oggetti d’uso quotidiano. Vi si trovano piastrelle con disegni fantasiosi e non convenzionali, pavimenti trasparenti, pareti con fumetti disegnati, lampadari-cartoline. Le parole d’ordine sono convivialità, informalità, libertà e apertura. La casa-vetrina, è piena di ricordi, cimeli, oggetti d’epoca rari o pregiati, collezionati e messi in mostra, espressione di ricchezza, gusto e prestigio. Un ambiente con regole abitative precise, che esprimono la necessità di tenere le emozioni sotto controllo. L’arredamento prevalente è classico, con legno, stucchi, cotto antico, ceramiche. Vi abitano prevalentemente persone che occupano posizioni importanti nella società e le parole-chiave che descrivono questa tipologia di abitazione sono ricchezza, ostentazione, collezionismo ed ordine. La casa italianpopolare si caratterizza per lo scorrere incondizionato degli affetti e delle sensazioni materne. È il luogo della crescita, rifugio, nido, focolare, con un arredamento che ricorda la figura materna. Il leit-motiv è nutrire, e la cucina è il centro della casa. I suoi abitanti tipici, sono una coppia con tanti bambini e animali domestici. La casa bio-post-primitiva, è quella CERDOSSIER Nella casa del Benessere ci si trova in sintonia con la natura. Gli ambienti comunicano gioia e qualità del vivere. Fonte: Ufficio Stampa Saiedue - Foto di Mauro Davoli T E N D E N Z E Oggetti di design e loro significati Il consumatore non è più monoculturale, ma sempre più aperto alle contaminazioni. L’ispirazione può arrivare dalla nostalgia per il passato, dalla curiosità per l’Oriente, da utopie futuriste, dall’amore per la natura e per l’ecologia. In ogni caso, il processo fondante è reintepretare, per vivere ogni spazio in modo assolutamente personalizzato, con accostamenti che arricchiscono di significati gli ambienti e li caricano di emozioni. Per questo l’aggettivo più indicato per descrivere l’oggetto richiesto dal consumatore di oggi è “emozionale”. Pietro Rutelli, docente di Psicologia del lavoro e dell’organizzazione all’università di Cagliari, ed Elisa Bortolanza, consulente di comunicazione e marketing nell’ambito del disegno industriale, nel volume Gli oggetti di qualità e i loro significati. Il design tra ergonomia di prodotto, di processo e di consumo (Raffaello Cortina Editore, 204 pagine, 21 euro), ricostruiscono la storia del design degli oggetti “made in Italy” dagli anni del boom economico ad oggi, e analizzano la relazione tra i significati dei beni che popolano l’habitat domestico e la psicologia del loro acquirente e possessore. Ciò per indivi- duare le chiavi interpretative che sono alla base del nuovo e complesso rapporto fra progettisti e designer, imprese e consumatori, all’inizio del XXI secolo. Se, negli anni ’50 del XX secolo, quando soltanto il 10% delle abitazioni italiane era dotato di un bagno interno, gli arredi non mostravano alcun segno evidente di modernità e prevaleva una filosofia di tipo pedagogico-morale che influenzava le forme degli oggetti, nei decenni successivi, attraverso varie tappe e tendenze - come il razionalismo e il minimalismo - si è giunti ad un’epoca, quella attuale, nella quale si può affermare che «la casa è lo specchio della nostra psiche». «La nostra casa parla», ha scritto lo psicanalista francese Alberto Eiguer (2004). Il consumatore post-moderno, osservano gli autori, «deve poter sentirsi libero di esprimere la propria personalità, lasciando decidere al proprio sé fluido». «Il ciclo d’impresa è, pertanto, nell’epoca postmoderna, caratterizzato da continui processi di retroazione tra progettazione, produzione, distribuzione e consumo». Il progetto di un oggetto domestico, «deve costruire una struttura sensoria- le» dato che, quando entrerà a far parte dell’habitat quotidiano del consumatore, nascerà un dialogo costante sia con i suoi sensi (potrà essere percepito come sottile, liscio, caldo, lucido, gradevole, noioso), sia con la sua sfera simbolica e socio-culturale. Gli oggetti, soprattutto quelli che popolano l’abitazione, sia per la loro valenza funzionale (l’uso a cui sono destinati, la loro funzione), sia per quella estetico-espressiva, oggi più che mai, raccontano la storia di chi li possiede, il suo passato e il suo presente, e forniscono informazioni circa la personalità e l’identità dell’individuo, attraverso i loro linguaggi. «Essi, pertanto, vanno intesi come veri e propri attori sociali, dato che rivestono un ruolo attivo e dinamico nella vita sociale della persona, nell’ambito di una dimensione narrativa». Per questo la progettazione e la creazione di un bene - un mobile, una lampada, un rivestimento in ceramica - da parte di un’azienda, ossia il design, non è soltanto un’«opzione decorativa», ma «una vera e propria cultura del progetto», «un atto creativo globale» che genera nuovi valori e significati, ed entra nella sfera emotivosensoriale e simbolica dell’individuo. 2007 gennaio/febbraio CER 77 CERDOSSIER La casa del lusso, progettata per ricevere, è una piccola corte di re Mida, dove la febbre dell’oro e del prezioso contagia l’arredo. Fonte: Ufficio Stampa Saiedue - Foto di Mauro Davoli preferita dalla maggior parte degli intervistati (21,8%), è immersa nella natura e sa equilibrare al meglio l’interno con l’esterno. È autonoma e non inquinante, utilizza le fonti energetiche naturali, recupera i valori ancestrali e favorisce l’introspezione e la riflessione, tratti caratteriali che contraddistinguono i suoi abitanti, generalmente senza figli, e inclini al recupero e alla conservazione di valori tradizionali. L’arredamento predilige il legno e i prodotti naturali, la struttura architettonica si sviluppa generalmente in verticale. La casa cybertech, è un luogo ipertecnologico per facilitare la vita, e può essere prerogativa di single o giovani coppie rampanti. I suoi abitanti, “technology victims”, lasciano libero sfogo al loro lato ludico ed infantile, e ogni capriccio tende ad essere soddisfatto con le soluzioni offerte dalla tecnologia WWW Una sintesi della ricerca con immagini è consultabile su Internet all’indirizzo: www.arredamento.it/articoli/ articolo/438/focus_emotional_living.html 78 CER gennaio/febbraio 2007 (robot “Orazio”, porte automatiche, luci auto-regolanti, sgabuzzino-server, home theatre, play station, passive body building). La casa beauty farm è il luogo dove prevale l’imperativo del benessere psico-fisico, con vasca idromassaggio, area fitness e minipalestra. Prevalgono le luci diffuse, con lucernari. Essa deve adattarsi al corpo di chi la abita, si addice ad un’ampia gamma di personalità (alla ricerca d’equilibrio e armonia psicofisici, rigenerazione/purificazione), e chi la abita non è necessariamente né giovane né single. La casa Casanova, è creata per promuovere ogni possibile emozione sensoriale, ed è il luogo dove tutto (forme, tonalità, oggetti), parla di sensualità. Tra le sue pareti, la trasgressione è un must, e un occhio di riguardo è dedicato alla raffinatezza, con prevalenza di specchi, colonne, soffitti a scomparsa, materiali colorati e sensuali. È abitata generalmente da single maschi o coppie benestanti over 30. La casa transformer è progettata in maniera dinamica ed è dunque composta da modelli cubici, che possono essere spostati per modificare, a piacere, la disposizione dei locali, per soddisfare il bisogno di nomadismo dei suoi abitanti, persone giovani, flessibili, curiose e anti-conformiste, con spiccata inclinazione al cambiamento, e con bambini piccoli. Le stanze sono modulabili e trasportabili, le pareti mobili (vetrate, tende a cerniera) e i locali polifunzionali. Come spiega Umberto Avanzi, il ricercatore Lexis che ha condotto la ricerca, «per tutti gli intervistati, la casa simboleggia un contenitore molto ricco sul piano emotivo, uno spazio in cui si riversano le rielaborazioni personali del mondo esterno, uno scrigno in cui riporre sensazioni, valori, sentimenti, espressioni di chi le abita». «L’habitat domestico aggiunge - è, quindi, collegato a diverse sensazioni, come la comodità, ossia il piacere fisico di sentirsi a proprio agio; l’intimità, cioè la possibilità di stare bene con se stessi; la protezione, o meglio la ricerca di sicurezza. Ma la casa è anche espressività, il luogo in cui sperimentare le proprie attitudini, coltivare e ampliare il proprio gusto estetico. Gli interni si evolvono con chi li vive, e sono lo specchio dello stile personale di ciascuno di noi». [email protected] CERDOSSIER 2 1 CORREDI E TENDENZE di primavera di Laura Franchini 3 I mercati e le tendenze cambiano a velocità sempre più accelerata, specchi di un mondo le cui richieste sono sempre in evoluzione. Non fa eccezione il comparto ceramico, costantemente attento alle esigenze dei consumatori e alle onde architettoniche e strutturali. “Il concetto di ricerca è cambiato, si è andato incrementando di idee, colori, finalità, lavorazioni e proposte, sempre più articolate, sempre più eleganti e raffinate” suggerisce Marco Malavasi di Ikebana,” sono mutati gli utilizzi dei prodotti, è variato il concet- 80 CER gennaio/febbraio 2007 to stesso di grafica: oggi il progetto deve essere non più finalizzato al singolo prodotto, ma contestualizzato, personalizzato a seconda delle esigenze e delle destinazioni, più inaspettate e scomponibili.” Destinazioni che hanno contorni sempre più sfuocati, o meglio, che subiscono anch’esse mutazioni. “Le aree abitative della casa stanno assumendo valori differenti. Il bagno, ad esempio, è soggetto a due grandi tendenze architettoniche: da una parte si fonde completamente nella struttura dell’abitazione, adottandone lo stile. Ecco quindi che il pavimento della CERDOSSIER 4 6 1. Vari tipi di listelli proposti da Sicer. 2. Ikebana: serie Tessuti, decoro Pizzo, realizzato su grès porcellanato 40x40 cm. 3. Ferro: decori Home, effetto micro e macro, in bicottura. 4. Di Più: Cembalo Mosaico by Andretto, in verde. 5. Di Più: Lavabo realizzato con Andretto Mosaico, colore verde. 6. Listello proposto da PMS. zona soggiorno prosegue anche in questa zona, salendo spesso a parete. Oppure assistiamo a bagni dotati di luce propria, di atmosfere a sé, scelta d’interruzione stilistica voluta,” sottolinea Maurizio Berselli di Sicer. Voglia quindi di caratterizzazione e di personalità che si esprime anche attraverso il piccolo particolare, il punto luce, come conferma Cristina Andretto di Di Più: “È nell’artigianalità del prodotto che si riescono ad realizzare artisticamente nuovi concetti estetici. Siano grandi pannelli come quadri di pittorica memoria o piccoli bottoni gioiello, cascate dorate o sottili fili rigo- 5 rosi. Ed è proprio nella differenza, nel proporre coraggiosamente alternative di innovazione che riscontriamo grande interesse.” Riflessi di luce anche per Gabriella Montemarano di Studio Lady: “crescono con decisione i glitters e le paillettes, i colori forti dotati di lucentezza propria, di calore e profondità, di effetti a sorpresa. Aumentano le richieste e le proposte di lucido, di lustri luminescenti, di brillantezza che si esprime con una rinnovata ricchezza, con opulenza e stile, soprattutto nei grandi formati, sempre più protagonisti dell’attuale scena ceramica e architettonica.” Crescono quindi anche i lucenti metalli, sottolinea Rubes Corradini di SRS, i bronzi e gli acciai, i toni ramati e ottonati, spesso declinati in lunghi profili, bacchette e fasce, a completamento di formati sempre più ampi, adatti ad interpretare pose sia orizzontali che verticali, per un’espressività sempre più vasta, che attinge anche dalla naturalità dei legni, delle pietre, delle mille sfumature dei paesaggi. Anche per Andrea Malvezzi di Kerav il mercato dei grandi formati vuole piccoli particolari a corredo, forti nello stile e nelle caratteristiche tecniche: “mosaici a spaccattella, mosaici pro2007 gennaio/febbraio CER 81 CERDOSSIER 7 dotti per estrusione, per colaggio, dalle infinite possibilità cromatiche e di profondità: prodotti a tutta massa con superfici morbide e forti effetti di luce, in grado di accompagnare i temi dell’arredo moderno come quelli più classici. Sempre e comunque forte espressione del miglior made in Italy.” Riflette la medesima voglia di espressività anche la cucina, secondo il parere di Giovanni Puggionini di Top Tile: “si scorgono forti segnali di pulizia stilistica anche in quest’importante area abitativa, ma anche di ritorno al classico, opportunamente reinterpretato. Il decoro è quindi definito anche tramite il taglio, che lo modula e lo reinventa a suo piacimento. Ed è proprio questa lavorazione, che può essere estesa anche ad altri importanti pezzi a corredo, come il battiscopa, ad offrire nuove possibilità.” Non mancano segnali di voglia di decoro, che parte dal tema principe: il floreale. “Nei nostri studi di ricerca il fiore ricopre un ruolo forte,” dichiara Orazio Giannone di Poligraph, “ siano gigli seicenteschi o copiose gorgiere. Ma vediamo anche forti influenze dal surrealismo, dai manga, dagli anni ‘30 e dal liberty, che vanno percepite con anticipo e interpretate con coraggio. È chiaro che si rende necessario raccogliere ed ordinare tutti questi imput in una fucina di proposte fruibili a seconda dei mercati e delle diverse esigenze. Un imperativo categorico che ci siamo posti come missione. “Un fiore che entra anche nelle strutture, morbide e dalle texture accattivanti”, suggerisce Donatella Cavazzoni di Graf-Tile, “un fiore coadiuvato da 7. Ikebana: tappezzeria riprodotta con smalti metallici su grès porcellanato. 8. Poligraph interpreta le tendenze 2007. 9. Geometrie e modularità per Pollini. 10. Alcune proposte di Tecnografica. 8 9 10 82 CER gennaio/febbraio 2007 CERDOSSIER 12 13 11 14 15 11. Metalli chiari Ferro, serie Bagliori, su bicottura 12. Natural Feeling: smalto cristallizzato Ferro in grès porcellanato. 13. Metalli chiari della serie Bagliori Ferro su grès porcellanato strutturato. 14. Le tendenze secondo Tecnografica. 15. La ricercatezza dei prodotti Pollini. 16. Vidres propone bagliori metallizzati. 16 84 CER gennaio/febbraio 2007 cristalline che creano sfumature e profondità, dai giochi di colore e lavorazioni che ricordano le antiche maioliche, gli smalti della memoria. Ma anche un espressione declinata solo nei toni del bianco e nero, nelle infinite sfumature di questi “colori-non colori”. Una sorta di effetto decorativo stilizzato che si esprime attraverso la fantasia e la tecnologia.” “Assistiamo anche a moderne espressioni estetiche, a temi ispirati agli anni 70 e 80, anche nelle trame, sempre più derivate dai tessuti con effetti metallizzati, un minimalismo arricchito da decorazioni “barocche” ma sempre nel segno dell'eleganza, con largo uso di glitter e paillettes su tinte violacee, dal melanzana al prugna” afferma Tania Venturelli di Tecnografica, “effetti declinati anche in grandi pareti decorative, grandi formati stretti e lunghi, assolutamente modulari, accostamenti tra superfici levigate e naturali dalle tinte in cadenza” aggiunge Marco Fontana, della stessa società. E certamente nel recente passato stilistico ha origine anche la crescita dei lustri, delle opalescenze, dei madreperlati, come afferma Sergio Sabater di Vidrés, sfumature cromatiche che si sposano perfettamente ai toni acidati, alle tinte forti, alle molteplici sfumature del nero. “Aranci, pistacchi, grigi degradanti, tutto ciò che rende ancora più intenso l’abbinamento con le note dei metalli, degli acciai, sempre più prepotenti e sempre più incisivi, nelle proposte architettoniche e ceramiche di tendenza” aggiunge. Alcuni colori esplodono letteralmen- CERDOSSIER 17 18 17. Le lacche, Design Daniela Pirastru, laboratorio ricerca Marazzi, realizzato da Forme 2000. 18. Proposta floreale di PMS. 19. Pollini interpreta i decori per rivestimento. 20. Medea e Nettuno: prodotti di tendenza per Metco. 20 19 te, come il rosso lacca cinese, l’oro sfarzoso, i violacei, i blu intensi, dichiara Enzo Bandinelli di MS, “colori che si esprime in colate di graniglie, in cascate di luce elargite con generosità, in profondità luminescenti, in lavorazioni numerose. Assistiamo a prodotti che esprimono effetti di lucentezza insospettabili insieme a calde opacità rassicuranti, a prodotti trattati numerose volte, per garantire una nuova espressione architettonica, profonda e dalle mille possibilità.” E proprio nelle lavorazioni di superficie, suggerisce Emanuela Pollini di Pollini Mosaici e i Pietrini, la creatività si esprime al meglio. “C’è voglia di donare lucentezza, di smaltare, di dare nuove espressione grazie a lappature e satinature. Si notano nuove forme, che attingono dall’astrattismo, nuovi concetti di modularità, che si arrichiscono grazie all’inserimento di materiali nuovi, in abbinamento ad una ceramica sempre più tecnica e a prodotti che subiscono rigature, striature, graffiature, sabbiature leggere o satinature molteplici. Con risultati sorprendenti e assolutamente eleganti.” È nelle destinazioni esterne che la 86 CER gennaio/febbraio 2007 ceramica trova nuove sponde, anche grazie a prodotti ancora più tecnici, come afferma Massimo Sassatelli di PMS: “porcellanati sempre più resistenti ma anche sempre più raffinati e distinti. Accanto ad una forte richiesta di opulenza, di colori forti, di oro e argento, assistiamo ad un contemporaneo aumento di valore tecnico, di espressione della ricerca tecnologica, di proposte con grandi possibilità, ad alto valore aggiunto. Certamente una proposta più qualificante e caratterizzante, valida anche per le destinazioni più ardue ed esigenti.” “Un valore che passa dal tecnicismo, che si avvale delle nuove frontiere scientifiche,” aggiunge Claudio Casolari di Metco,” di scoperte in grado di fornire una piastrella ad alto contenuto tecnologico. Piastrelle quindi non solo assolutamente espressive nei toni artistici, da sempre una caratteristica indiscussa del prodotto italiano, ma anche affidabile, inalterabile, resistente, addirittura resistente anche ai batteri e quindi con una nota tecnica nuova. Nota che offre un motivo in più di approccio e di utilizzo.” “Un valore che nel rivestimento esterno della casa diventa assoluto, “ afferma Dario Brugioni di Forme 2000, “ma anche valore architettonico, come si è visto con i progetti di abitazioni rivestite in ceramica di Gio Ponti, fino ad arrivare ad un concetto di vera e propria “parete scultura”. Un valore artistico che cerca espressione nel dettaglio, nella finitura, sempre più tecnica, sempre più frutto di rigorose ricerche. Sono ricerche che partono dagli impasti e continuano nelle smaltature, in grado di garantire un prodotto originale e allo stesso tempo seriale.” Un prodotto frutto quindi di contaminazioni trasversali, come delinea Melita Montani di Ferro, che deve rivolgersi con decisione a richiami architettonici e artistici, fatto di complessità, di funzionalità diverse e di interpretazioni intellettuali, senza dimenticare la centralità della ricerca: l’uomo. Architettura intesa come corpo umano, che si richiama al concetto di “decorare il corpo - vestire la casa.” Una confluenza di idee e filosofie che vede, ancora una volta, una delle sue massime espressione nel prodotto ceramico italiano. [email protected] 23_INFO Gavazzi 15-02-2007 12:54 Pagina 88 CERINFORMAZIONI dalle aziende CERPUBBLIREDAZIONALE Gavazzi: tessuti e reti in fibra di vetro 1 LA GAVAZZI è un’impresa all’avanguardia nella produzione di tessuti e reti in fibra di vetro diventati ormai un prodotto insostituibile per l’armatura, il rinforzo e il supporto di numerosi materiali. L’utilizzo di reti in fibra di vetro come supporto di tozzetti, piastrelle e mosaici in ceramica, marmo o pasta di vetro assicura la massima superficie d’aggancio al muro. Infatti al fine di facilitare la posa in opera le piastrelle vengono montate in modo da formare dei quadrotti o dei set preassemblati pronti alla posa. La resistenza meccanica e all’umidità della rete in fibra di vetro ne fa un supporto ideale anche per le applicazioni più impegnative (piscine, rosoni, facciate ventilate, ecc.). La speciale resina di apprettatura delle reti, garantisce un ottimo aggancio, sia con i sistemi di incollatura a caldo (hot melt) che con quelli a freddo. L’utilizzo della rete in fibra di vetro come armatura delle resine epossidiche o poliesteri di rinforzo, conferisce alla lastra una eccezionale resistenza alla flessione, alla rottura e all’urto. L’impiego di tale sistema, sia in manuale che in automatico, è largamente usato per il rinforzo e il recupero delle lastre di marmo. Gli articoli destinati a questa particolare applicazione sono forniti in svariate altezze in funzione delle dimensioni delle lastre da trattare al fine di ridurre gli scarti di lavorazione. 2 Gavazzi Tessuti Tecnici SpA Via Gavazzi, 3 23801 Calolziocorte (Lc) Tel. 0341 641051 Fax 0341 633004 www.gavazzispa.it [email protected] 2007: 30 ANNI di attività! 1. Rosone 2. Supporto Composizioni Decorative 3. Rinforzo Lastre di Marmo 3 Da Modena per l’Italia SOLUZIONI PER LE AZIENDE REGISTRAZIONE DATI DI QUALSIASI TIPO, ANCHE PRESSO IL CLIENTE, CON PERSONALE ALTAMENTE SPECIALIZZATO www.gualtieriisabella.it 88 CER 2007 gennaio/febbraio Modena - Via Giardini 460 (Scala E) - Telefono (+39) 059 35.75.42 Fax (+39) 059 34.53.38 [email protected] 22_INFO RB 15-02-2007 12:48 Pagina 90 CERINFORMAZIONI dalle aziende CERPUBBLIREDAZIONALE RB: un taglio perfetto richiede esperienza LA DITTA R.B. DI ROMANI, presente sul mercato da parecchio tempo, con la sua sede di Sassuolo è in grado di soddisfare, nel miglior modo possibile, le più svariate esigenze dei clienti che desiderano ottenere un servizio rapido, efficiente ed accurato. Questo sia per quanto riguarda il taglio delle piastrelle in bicottura, monocottura, grès porcellanato e marmo in vari formati, che per l’incollaggio su rete di fasce, rosoni, mosaici e composizioni varie; il tutto ottenuto assemblando materiali ceramici di ogni genere, compresi marmi e sassi. Grazie alla sua esperienza ventennale, alla varietà degli articoli presentati e alla qualità delle materie prime proposte, R.B è il collaboratore più affidabile per tutte le aziende che cercano un fornitore in grado di assicurare il rispetto dei termini di consegna, una bassa incidenza In grado di soddisfare le più svariate esigenze del cliente grazie ad un’esperienza ventennale e alla varietà degli articoli presentati degli scarti ed un’ottima qualità della lavorazione eseguita, mantenendo altresì un ottimo rapporto qualità-prezzo. RB di Romani B&C Via Ancora, 245 41049 Sassuolo (Mo) Tel. 0536 811384 Fax 0536 811540 www.rbtaglio.it [email protected]