RECU PE RO E R E S TAU RO | OLD H OU S E A C A SALG R AN DE di Cassio Colleoni Cantiere Per la casa colonica rivestimenti in grès porcellanato Febbraio 2012 N. 1 L’ IL NUOVO CANTIERE 30 antico casolare, situato all’interno dell’unità produttiva di Casalgrande Padana, è stato oggetto di un intervento di restauro, il cui concept architettonico è stato firmato dall’arch. Kengo Kuma e gli studi per il restauro e l’esecutivizzazione delle idee sono stati sviluppati da Ccdp. L’edificio presenta tutte le tipiche caratteristiche della casa colonica della campagna reggiana e durante il passare degli anni è stato oggetto di alcune trasformazioni che non hanno portato a una sostanziale alterazione della volumetria interna. Il progetto ha previsto il completo recupero, con destinazione d’uso a funzioni di archivio storico e di documentazione Casalgrande Padana, con l’inserimento anche di spazi destinati ad ospitare mostre, incontri ed eventi culturali. Esternamente, l’edificio, attentamente ricondotto alla sua immagine originaria, non L’edificio, che presenta tutte le tipiche caratteristiche della casa colonica tradizionale reggiana, è stato recuperato con la nuova destinazione d’uso a funzione di archivio storico e di documentazione Casalgrande Padana, prevedendo spazi destinati ad ospitare mostre, incontri ed eventi culturali. lascia trasparire nulla delle trasformazioni interne, che a causa dello stato di degrado, sono state operate in modo radicale. Antico e moderno sono chiamati a definire uno spazio a-temporale, carico di significati, anticlassico e rituale al tempo stesso, dove un ruolo di primo piano è giocato dal grès porcellanato, con grande attenzione riservata da Kuma ai materiali e al loro impiego sostenibile. Particolare cura è stata riservata alla progettazione ed esecuzione degli elementi di collegamento verticale dei vari orizzontamenti. Il progetto prevedeva che i gradini della scala principale dovessero apparire come lame a sbalzo sui muri, con effetto di particolare leggerezza e trasparenza. La scala principale, che sbalza dal muro circa 130 cm, è stata accuratamente dimensionata con una lastra d’acciaio, rivestita superiormente con gres porcellanato (Bianco Assoluto Casalgrande) in lastre uniche. Questa scelta tipologica ha permesso di aumentare la rigidità dei gradini, ridurre al minimo la deformabilità della struttura e non pregiudicare l’incollaggio della parte ceramica calpestabile. L’interfaccia con la mura- IL CANTIERE Committente: Casalgrande Padana spa Impresa edile: Pl Costruzioni Impianti idrico/climatizzazione: Pifferi Impianti Impianti elettrici sicurezza video e speciali: Baccarani e Torri Serramenti: Grassi Montanari & c. Progettista: Kengo Kuma & Associates (Kengo Kuma – Javier Villar Ruiz – Ruiz Ryuya Umezawa) Consulenti strutturali: Ejiri structural engineers (Norihiro Ejiri – Takuma Sato) Progetto edilizio: arch. Angelo Silingardi (Ccdp) Progetto strutturale: ing. Enrico Rombi / Alberto Zen (Ccdp) Direzione lavori generale: ing. Enrico Rombi (Ccdp) Progettazione e coordinamento sicurezza: ing. Enrico Rombi (Ccdp) Progetto climatizzazione: ing. Roberto Salimbeni (Consultex) Progetto elettrico e speciali: ing. Alberto Pacchiarini Assistente di cantiere: geom. Pietro Grulli Project manager: geom. Mauro Filippini LA COMMITTENZA Kengo Kuma Nasce a Kanagawa nel 1954, conseguendo la laurea in architettura presso l’Università di Tokyo nel 1979; prosegue gli studi alla Columbia University di New York. Nel 1987, dopo essere stato Visiting Scholar presso la Columbia University Kengo Kuma di New York, fonda lo «Spatial design studio» (ora Kengo Kuma & Associates). Oggi Kuma è professore presso la facoltà di scienze e tecnologie della Keio University. Fra le sue opere più importanti vi sono il Kyodo Grating, la Water/glass house, il Takayanagi community center, il Great bamboo wall, il Murai Masanari art museum, Ginzan Onsen Fujiya. Attualmente sta lavorando all’Asahi broad casting cor- poration, al Suntory museum, al Dellis Cay spa resort, a un complesso progetto abitativo a Suzhou, all’ Art Barn, a un progetto per una moderna casa da tè a Francoforte e al Sunlitun project-N1 boutique hotel. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti fra cui il Good design architecture per il «Yusuhara visitor’s center» selezionato dal Ministero giapponese del commercio e dell’industria, Aia Dupont Benedictus per «Water/glass», la Menzione d’onore alla Boston society of architecture per l’Unbuilt architecture design 2000, e Spirit of nature wood architecture. Fondato il 18 maggio 1977, Ccdp si occupa di architettura, ingegneria, urbanistica e, a partire dall’ultimo decennio, di ambiente, sostenibilità ambientale, risparmio energetico ed energie rinnovabili, verifiche di vulnerabilità e di progetti di miglioramento/adeguamento sismico. Lo studio è dotato di Certificazione del sistema di gestione qualità e ambiente a norma. Il metodo di lavoro utilizzato è quello della progettazione integrale, caratterizzata da interdisciplinarietà e dal forte coordinamento tra tutti i componenti dello studio in tutte le fasi del progetto, della realizzazione dell’opera, del controllo complessivo dell’intervento. Numerosa è la realizzazione di progetti di edilizia scolastica, residenze collettive, la- vori d’ingegneria, di edilizia residenziale, industriale, commerciale-direzionale e di ristorazione collettiva. Il settore urbanistico ha sviluppato metodologie di analisi e di progettazione molto attente al territorio, con programmi informatici specifici e innovativi, nella produzione di strumenti di pianificazione d’area vasta, pianificazione urbanistica e territoriale, microurbanistica, piani urbanistici strutturali e attuativi, opere infrastrutturali, ambientazione e paesaggistiche per i comuni della provincia reggiana e di quelle limitrofe. Dall’inizio del nuovo secolo il Ccdp ha intensificato la collaborazione con diversi studi professionali, esperti e docenti universitari, sia in partnership progettuali che per concorsi di progettazione. Se ne citano alcuni quali il masterplan per le ex Officine Reggiane, (con IsolarchitettiG.Amendola – Università di Firenze, D. Frenchman – Mit Boston, A. Kipar) i concorsi vinti per le Ex Fonderie di Modena (con Modostudio e S. Cattinari) e per la biblioteca di Albano Sant’Alessandro. Febbraio 2012 N. 1 LA PROGETTAZIONE SPAZI AL PIANO TERRA A LAVORI DI RESTAURO ULTIMATI. I pavimenti interni di piano terra sono stati realizzati attraverso l’abbinamento di lastre bianche di gres porcellanato con inserti di ghiaietto lavato grigio o bianco. 31 IL NUOVO CANTIERE Casalgrande Padana nasce nel 1960 è stata la prima azienda in Italia a focalizzare la propria produzione sul grès porcellanato. Attualmente impiega 580 dipendenti, a cui vanno aggiunti i 550 della controllata Nuova Riwal, impiegati in sei stabilimenti ad alto contenuto tecnologico su una super- Franco ficie complessiva di quasi 700mila me- Manfredini tri quadrati. Casalgrande Padana è in presidente di grado di rispondere esaurientemente a Casalgrande qualsiasi esigenza di progetto attraver- Padana so la fornitura di materiali e tecnologie capaci di soddisfare le specifiche prestazionali richieste per applicazioni e utilizzi anche particolari, in tutti gli ambiti di intervento architettonico, sia nelle pavimentazioni che nei rivestimenti. L’offerta si qualifica anche sul piano dei servizi, mediante la struttura Padana Engineering, società di consulenza specializzata nella fornitura di assistenza in ogni fase del lavoro, dalla selezione dei materiali allo sviluppo del progetto, in particolar modo nelle applicazioni complesse come facciate ventilate, pavimenti sopraelevati, piscine, percorsi guida per non vedenti, grandi superfici fino al rendering alla posa in opera e al collaudo. IL RECUPERO Febbraio 2012 N. 1 Le prime operazioni svolte in cantiere hanno riguardato l’eliminazione di tutte le superfetazioni: è stata smantellata la seconda scala interna dalla parte della stalla – fienile con un servizio igienico che gravava sulle voltine in muratura. Successivamente sono state rimosse le superfici intonacate esterne e interne, mettendo a nudo le strutture murarie e permettendo la valutazione degli interventi di ricucitura strutturale. Per eliminare l’umidità di risalita capillare, presente soprattutto negli ambienti della ex stalla, è stato eseguito un trattamento (1) di sbarramento chimico ai silossani, (eseguito da Dueci srl di Modena) in abbinamento con l’applicazione, su tutte le murature al piano terra, di un intonaco (2) ad alta traspirabilità (Biocalce Zoccolatura di Kerakoll) per smaltire l’umidità residua. Una volta risanate le murature si è passati all’intonacatura di tutti i piani lasciando a vista solo alcuni tratti di muratura. Le strutture voltate sono state interamente sabbiate e in alcuni casi anche sottoposte idrolavaggio con successiva stuccatura con una malta ottenuta miscelando sabbia mantovana, cemento bianco, calce e ossido di ferro, così da riprodurre la tonalità delle malte originali tipiche della zona e di quel tipo di fabbricato. Circa gli interventi strutturali, il progetto rientra all’interno dell’adeguamento sismico ai sensi del dm 14/01/08, nella fattispecie in una zona classificata di media intensità (zona 2). L’intervento ha dovuto tener presente vari fattori, quali il vincolo tipologico di restauro conservativo previsto dalle norme di piano regolatore comunale, trattandosi della tipica casa colonica reggiana con stalla, fienile e alloggio di pertinenza, con la caratteristica «porta morta» centrale. La struttura portante è in muratura mista di sasso e laterizio, con solai piani in legno massiccio, solaio della vecchia stalla in voltini di muratura, copertura dell’alloggio e del fienile in legno. La zona centrale della «porta morta» è una volta in mattoni. Circa le fondazioni è stata realizzata una cornea armata (4) d’unione trai pilastri e le murature. Si è provveduto a un consolidamento del terreno (3) con di resine espandenti (Uretek). Le volte in muratura sono state conservate e consolidate con soletta in calcestruzzo collaborante (5). I solai piani sono stati ricostruiti utilizzando legno massiccio di abete rispettando le orditure originarie; la soprastante cappa collaborante in calcestruzzo ha conferito il necessario grado di rigidezza agli impalcati, indispensabile per la corretta ridistribuzione delle forze orizzontali sui maschi murari. Le murature portanti sono state consolidate con la tecnica del cuci – scuci, mentre le murature che risultavano troppo snelle del fienile sono state raddoppiate, con le opportune ammorsature (6). I pilastri in muratura sono stati irrigiditi con cerchiature metalliche (7), mentre la copertura in legno del fabbricato è stata ricostruita secondo lo schema statico originario, dopo aver predisposto un cordolo perimetrale in c.a. sui muri portanti (8). IL NUOVO CANTIERE 32 tura è stata realizzata con una contropiastra a barre filettate passanti ammorsata e una piastra metallica a sostegno delle lastre della scala, con rivestimento di una controfodera di cartongesso coibentato. Il parapetto della scala interna principale è stato realizzato in lastre di cristallo trasparenti a diversa altezza che, partendo da terra, seguono l’andamento delle tre rampe fino al primo orizzontamento. Il dislivello tra il solaio di copertura degli spazi dell’ex stalla e quello di copertura degli 1 2 3 4 5 6 7 8 spazi dell’ex fienile è stato risolto attraverso il posizionamento di una gradonata rivestita in gres porcellanato bianco, realizzando un piccolo proscenio per riunioni e conferenze. Ciò a seguito della demolizione del tamponamento che separava i due volumi, mantenendo i pilastri in muratura originari del fienile, adeguatamente consolidati, a reggere il solaio del soppalco e la copertura. I pavimenti interni di piano terra sono stati realizzati attraverso l’abbinamento di lastre bianche di gres porcellanato con inserti di ghiaietto lavato grigio o bianco, per una maggiore continuità estetica con gli spazi pavimentati esterni, che mantengono la stessa logica. Ai piani superiori i pavimenti sono stati rivestiti con gres porcellanato Metalwood, con alcuni inserti di gres bianco. IMPIANTI Per dotare i nuovi spazi a diversi utilizzi, le scelte sono state indirizzate verso impianti meccanici che potessero esser messi in opera LE FINITURE tuiscono l’arredamento di una libreria con una forma mutevole dalla posizione da cui le si osserva. All’esterno le lastre sono in gres porcellanato Bianco assoluto con superficie bocciardata antiscivolo. I camminamenti sembrano galleggiare su una superficie di ghiaia in quanto nei punti di intersezione rimangono distanziati di 10 cm e sul perimetro della casa restano sempre distanziati della medesima misura. Tutti i percorsi e la piazza hanno una disposizione radiale il cui fulcro è il Casalgrande Ceramic Cloud. Questa disposizione ha determinato sulla piazza l’apertura nella superficie di tanti spicchi colmati dal ghiaia, al di sotto dei quali è stato realizzato un drenaggio evitando il posizionamento di griglie per la raccolta di acqua piovana. oltre che rispettando la matericità del casolare, anche attraverso una flessibilità maggiore rispetto a soluzioni tradizionali. Circa la climatizzazione sono state realizzate superfici radianti sotto pavimento. La seconda scelta tecnologica è ricaduta sulla produzione dei fluidi caldi e refrigerati scegliendo una macchina a pompa di calore con motore endotermico. È stata realizzata una mini rete di teleriscaldamento con gli altri edifici Casalgrande Padana presenti nel lotto, di cui tre esistenti e uno di nuova costruzione. La rete di distribuzione, a cunicolo, è stata realizzata in rame coibentato per il trasporto dell’acqua calda/ refrigerata a seconda della stagione. All’ingresso di ogni edificio, un sistema di rilancio ha permesso di vincere le perdite di carico delle reti a pavimento consentendo anche la taratura di ogni utenza rispetto alle altre. Durante la stagione invernale la rete primaria distribuisce acqua a 55 °C e quella secondaria a 32 °C, mentre in estate l’acqua Al piano primo, i pavimenti sono stati rivestiti con gres porcellanato Metalwood e inserti di gres bianco. refrigerata, prodotta a 7 °C dalle pompe di calore viene miscelata a 17 °C nei circuiti secondari dei pannelli radianti per evitare rischi di condensa. Durante il periodo di inattività all’interno della Old House sono presenti sempre 16°C, in caso di utilizzo anche nel breve periodo è sufficiente utilizzare la caldaia elettrica da 12 kW che postriscalda l’aria primaria di rinnovo che, in brevissimo tempo, eleva la temperatura ambiente fino ai 20 °C. © RIPRODUZIONE RISERVATA Febbraio 2012 N. 1 Particolare della nuova scala interna, a sbalzo di circa 130 cm, realizzata con una lastra d’acciaio rivestita superiormente con gres porcellanato (Bianco assoluto Casalgrande) in lastre uniche. 33 IL NUOVO CANTIERE Gli ambienti maggiormente frequentati sono stati rivestiti con gres porcellanato linea Granitogres, serie Unicolore, colore Bianco assoluto, formato 60x120 (utilizzato anche per la costruzione del Casalgrande Ceramic Cloud). La hall, old tiles room, scala e projection room, nonché i percorsi pedonali e la piazza esterna sono stati realizzati con gres porcellanato linea Granitoker, serie Metalwood, colore bronzo. Nella projection room, in particolare lungo la gradinata, sono stati effettuati fori in tutta la superficie verticale delle lastre ceramiche, per il ricambio dell’aria dell’impianto di climatizzazione; alzando lo sguardo centinaia di lastre in formato più piccolo sono appese al soffitto. Successivamente entrando nella library room si possono notare sulla parete le lastre di ceramica che costi-