RECU PE RO E R E S TAU RO
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OLD H OU S E A C A SALG R AN DE
di Cassio Colleoni
Cantiere
Per la casa colonica
rivestimenti in grès porcellanato
Febbraio 2012 N. 1
L’
IL NUOVO CANTIERE
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antico casolare, situato all’interno
dell’unità produttiva di Casalgrande
Padana, è stato oggetto di un intervento di
restauro, il cui concept architettonico è stato firmato dall’arch. Kengo Kuma e gli studi
per il restauro e l’esecutivizzazione delle idee
sono stati sviluppati da Ccdp.
L’edificio presenta tutte le tipiche caratteristiche della casa colonica della campagna reggiana e durante il passare degli anni è stato oggetto di alcune trasformazioni che non
hanno portato a una sostanziale alterazione
della volumetria interna.
Il progetto ha previsto il completo recupero,
con destinazione d’uso a funzioni di archivio storico e di documentazione Casalgrande Padana, con l’inserimento anche di spazi destinati ad ospitare mostre, incontri ed
eventi culturali.
Esternamente, l’edificio, attentamente ricondotto alla sua immagine originaria, non
L’edificio, che presenta tutte le tipiche caratteristiche della
casa colonica tradizionale reggiana, è stato recuperato con
la nuova destinazione d’uso a funzione di archivio storico e di
documentazione Casalgrande Padana, prevedendo spazi destinati
ad ospitare mostre, incontri ed eventi culturali.
lascia trasparire nulla delle trasformazioni
interne, che a causa dello stato di degrado,
sono state operate in modo radicale. Antico e
moderno sono chiamati a definire uno spazio
a-temporale, carico di significati, anticlassico
e rituale al tempo stesso, dove un ruolo di
primo piano è giocato dal grès porcellanato,
con grande attenzione riservata da Kuma ai
materiali e al loro impiego sostenibile.
Particolare cura è stata riservata alla progettazione ed esecuzione degli elementi di collegamento verticale dei vari orizzontamenti.
Il progetto prevedeva che i gradini della scala
principale dovessero apparire come lame a
sbalzo sui muri, con effetto di particolare
leggerezza e trasparenza.
La scala principale, che sbalza dal muro circa
130 cm, è stata accuratamente dimensionata
con una lastra d’acciaio, rivestita superiormente con gres porcellanato (Bianco Assoluto Casalgrande) in lastre uniche.
Questa scelta tipologica ha permesso di aumentare la rigidità dei gradini, ridurre al minimo la deformabilità della struttura e non
pregiudicare l’incollaggio della parte ceramica calpestabile. L’interfaccia con la mura-
IL CANTIERE
Committente: Casalgrande Padana spa
Impresa edile: Pl Costruzioni
Impianti idrico/climatizzazione: Pifferi Impianti
Impianti elettrici sicurezza video e speciali: Baccarani e Torri
Serramenti: Grassi Montanari & c.
Progettista: Kengo Kuma & Associates (Kengo Kuma –
Javier Villar Ruiz – Ruiz Ryuya Umezawa)
Consulenti strutturali: Ejiri structural engineers (Norihiro
Ejiri – Takuma Sato)
Progetto edilizio: arch. Angelo Silingardi (Ccdp)
Progetto strutturale: ing. Enrico Rombi / Alberto Zen (Ccdp)
Direzione lavori generale: ing. Enrico Rombi (Ccdp)
Progettazione e coordinamento sicurezza:
ing. Enrico Rombi (Ccdp)
Progetto climatizzazione:
ing. Roberto Salimbeni (Consultex)
Progetto elettrico e speciali: ing. Alberto Pacchiarini
Assistente di cantiere: geom. Pietro Grulli
Project manager: geom. Mauro Filippini
LA COMMITTENZA
Kengo Kuma Nasce a Kanagawa nel
1954, conseguendo la laurea in architettura presso l’Università di Tokyo nel 1979; prosegue gli studi alla
Columbia University di New York.
Nel 1987, dopo essere stato Visiting
Scholar presso la Columbia University
Kengo Kuma
di New York, fonda lo «Spatial design
studio» (ora Kengo Kuma & Associates). Oggi Kuma
è professore presso la facoltà di scienze e tecnologie
della Keio University. Fra le sue opere più importanti
vi sono il Kyodo Grating, la Water/glass house, il Takayanagi community center, il Great bamboo wall, il
Murai Masanari art museum, Ginzan Onsen Fujiya.
Attualmente sta lavorando all’Asahi broad casting cor-
poration, al Suntory museum, al Dellis Cay spa resort, a
un complesso progetto abitativo a Suzhou, all’ Art Barn,
a un progetto per una moderna casa da tè a Francoforte
e al Sunlitun project-N1 boutique hotel. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti fra cui il Good design architecture
per il «Yusuhara visitor’s center» selezionato dal Ministero giapponese del commercio e dell’industria, Aia Dupont
Benedictus per «Water/glass», la Menzione d’onore alla
Boston society of architecture per l’Unbuilt architecture
design 2000, e Spirit of nature wood architecture.
Fondato il 18 maggio 1977, Ccdp si occupa di architettura, ingegneria, urbanistica e, a partire dall’ultimo
decennio, di ambiente, sostenibilità ambientale, risparmio energetico ed energie rinnovabili, verifiche di vulnerabilità e di progetti di miglioramento/adeguamento
sismico. Lo studio è dotato di Certificazione del sistema
di gestione qualità e ambiente a norma. Il metodo di
lavoro utilizzato è quello della progettazione integrale,
caratterizzata da interdisciplinarietà e dal forte coordinamento tra tutti i componenti dello studio in tutte le fasi
del progetto, della realizzazione dell’opera, del controllo
complessivo dell’intervento. Numerosa è la realizzazione
di progetti di edilizia scolastica, residenze collettive, la-
vori d’ingegneria, di edilizia residenziale, industriale,
commerciale-direzionale e di ristorazione collettiva.
Il settore urbanistico ha sviluppato metodologie di
analisi e di progettazione
molto attente al territorio,
con programmi informatici specifici e innovativi,
nella produzione di strumenti di pianificazione
d’area vasta, pianificazione urbanistica e territoriale, microurbanistica, piani
urbanistici strutturali e attuativi, opere infrastrutturali,
ambientazione e paesaggistiche per i comuni della
provincia reggiana e di quelle limitrofe. Dall’inizio del
nuovo secolo il Ccdp ha intensificato la collaborazione
con diversi studi professionali, esperti e docenti universitari, sia in partnership progettuali che per concorsi
di progettazione. Se ne citano alcuni quali il masterplan per le ex Officine Reggiane, (con IsolarchitettiG.Amendola – Università di Firenze, D. Frenchman –
Mit Boston, A. Kipar) i concorsi vinti per le Ex Fonderie
di Modena (con Modostudio e S. Cattinari) e per la
biblioteca di Albano Sant’Alessandro.
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LA PROGETTAZIONE
SPAZI AL PIANO TERRA A LAVORI DI RESTAURO ULTIMATI. I pavimenti interni di piano terra sono stati realizzati
attraverso l’abbinamento di lastre bianche di gres porcellanato con inserti di ghiaietto lavato grigio o bianco.
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IL NUOVO CANTIERE
Casalgrande Padana nasce nel 1960 è
stata la prima azienda in Italia a focalizzare la propria produzione sul grès
porcellanato. Attualmente impiega
580 dipendenti, a cui vanno aggiunti
i 550 della controllata Nuova Riwal,
impiegati in sei stabilimenti ad alto
contenuto tecnologico su una super- Franco
ficie complessiva di quasi 700mila me- Manfredini
tri quadrati. Casalgrande Padana è in presidente di
grado di rispondere esaurientemente a Casalgrande
qualsiasi esigenza di progetto attraver- Padana
so la fornitura di materiali e tecnologie capaci di soddisfare le specifiche prestazionali richieste per applicazioni
e utilizzi anche particolari, in tutti gli ambiti di intervento
architettonico, sia nelle pavimentazioni che nei rivestimenti. L’offerta si qualifica anche sul piano dei servizi,
mediante la struttura Padana Engineering, società di
consulenza specializzata nella fornitura di assistenza in
ogni fase del lavoro, dalla selezione dei materiali allo sviluppo del progetto, in particolar modo nelle applicazioni
complesse come facciate ventilate, pavimenti sopraelevati, piscine, percorsi guida per non vedenti, grandi superfici fino al rendering alla posa in opera e al collaudo.
IL RECUPERO
Febbraio 2012 N. 1
Le prime operazioni svolte in cantiere hanno riguardato
l’eliminazione di tutte le superfetazioni: è stata smantellata
la seconda scala interna dalla parte della stalla – fienile con
un servizio igienico che gravava sulle voltine in muratura.
Successivamente sono state rimosse le superfici intonacate
esterne e interne, mettendo a nudo le strutture murarie
e permettendo la valutazione degli interventi di ricucitura strutturale. Per eliminare l’umidità di risalita capillare,
presente soprattutto negli ambienti della ex stalla, è stato
eseguito un trattamento (1) di sbarramento chimico ai silossani, (eseguito da Dueci srl di Modena) in abbinamento
con l’applicazione, su tutte le murature al piano terra, di
un intonaco (2) ad alta traspirabilità (Biocalce Zoccolatura
di Kerakoll) per smaltire l’umidità residua.
Una volta risanate le murature si è passati all’intonacatura
di tutti i piani lasciando a vista solo alcuni tratti di muratura. Le strutture voltate sono state interamente sabbiate e
in alcuni casi anche sottoposte idrolavaggio con successiva stuccatura con una malta ottenuta miscelando sabbia
mantovana, cemento bianco, calce e ossido di ferro, così
da riprodurre la tonalità delle malte originali tipiche della
zona e di quel tipo di fabbricato.
Circa gli interventi strutturali, il progetto rientra all’interno
dell’adeguamento sismico ai sensi del dm 14/01/08, nella
fattispecie in una zona classificata di media intensità (zona
2). L’intervento ha dovuto tener presente vari fattori, quali
il vincolo tipologico di restauro conservativo previsto dalle
norme di piano regolatore comunale, trattandosi della tipica casa colonica reggiana con stalla, fienile e alloggio di
pertinenza, con la caratteristica «porta morta» centrale.
La struttura portante è in muratura mista di sasso e laterizio, con solai piani in legno massiccio, solaio della vecchia
stalla in voltini di muratura, copertura dell’alloggio e del
fienile in legno. La zona centrale della «porta morta» è
una volta in mattoni.
Circa le fondazioni è stata realizzata una cornea armata
(4) d’unione trai pilastri e le murature. Si è provveduto a
un consolidamento del terreno (3) con di resine espandenti (Uretek). Le volte in muratura sono state conservate e
consolidate con soletta in calcestruzzo collaborante (5). I
solai piani sono stati ricostruiti utilizzando legno massiccio
di abete rispettando le orditure originarie; la soprastante
cappa collaborante in calcestruzzo ha conferito il necessario
grado di rigidezza agli impalcati, indispensabile per la corretta ridistribuzione delle forze orizzontali sui maschi murari.
Le murature portanti sono state consolidate con la tecnica del cuci – scuci, mentre le murature che risultavano
troppo snelle del fienile sono state raddoppiate, con le
opportune ammorsature (6). I pilastri in muratura sono
stati irrigiditi con cerchiature metalliche (7), mentre la copertura in legno del fabbricato è stata ricostruita secondo
lo schema statico originario, dopo aver predisposto un
cordolo perimetrale in c.a. sui muri portanti (8).
IL NUOVO CANTIERE
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tura è stata realizzata con una contropiastra
a barre filettate passanti ammorsata e una
piastra metallica a sostegno delle lastre della
scala, con rivestimento di una controfodera
di cartongesso coibentato.
Il parapetto della scala interna principale è
stato realizzato in lastre di cristallo trasparenti a diversa altezza che, partendo da terra,
seguono l’andamento delle tre rampe fino al
primo orizzontamento.
Il dislivello tra il solaio di copertura degli
spazi dell’ex stalla e quello di copertura degli
1
2
3
4
5
6
7
8
spazi dell’ex fienile è stato risolto attraverso
il posizionamento di una gradonata rivestita
in gres porcellanato bianco, realizzando un
piccolo proscenio per riunioni e conferenze.
Ciò a seguito della demolizione del tamponamento che separava i due volumi, mantenendo i pilastri in muratura originari del
fienile, adeguatamente consolidati, a reggere
il solaio del soppalco e la copertura.
I pavimenti interni di piano terra sono stati realizzati attraverso l’abbinamento di lastre bianche di gres porcellanato con inserti
di ghiaietto lavato grigio o bianco, per una
maggiore continuità estetica con gli spazi
pavimentati esterni, che mantengono la stessa logica.
Ai piani superiori i pavimenti sono stati rivestiti con gres porcellanato Metalwood, con
alcuni inserti di gres bianco.
IMPIANTI
Per dotare i nuovi spazi a diversi utilizzi, le
scelte sono state indirizzate verso impianti
meccanici che potessero esser messi in opera
LE FINITURE
tuiscono l’arredamento di una libreria con una forma
mutevole dalla posizione da cui le si osserva.
All’esterno le lastre sono in gres porcellanato Bianco
assoluto con superficie bocciardata antiscivolo. I camminamenti sembrano galleggiare su una superficie di
ghiaia in quanto nei punti di intersezione rimangono
distanziati di 10 cm e sul perimetro della casa restano
sempre distanziati della medesima misura.
Tutti i percorsi e la piazza hanno una disposizione radiale il cui fulcro è il Casalgrande Ceramic Cloud.
Questa disposizione ha determinato sulla piazza l’apertura nella superficie di tanti spicchi colmati dal ghiaia,
al di sotto dei quali è stato realizzato un drenaggio
evitando il posizionamento di griglie per la raccolta
di acqua piovana.
oltre che rispettando la matericità del casolare, anche attraverso una flessibilità maggiore
rispetto a soluzioni tradizionali.
Circa la climatizzazione sono state realizzate
superfici radianti sotto pavimento.
La seconda scelta tecnologica è ricaduta sulla
produzione dei fluidi caldi e refrigerati scegliendo una macchina a pompa di calore con
motore endotermico.
È stata realizzata una mini rete di teleriscaldamento con gli altri edifici Casalgrande Padana presenti nel lotto, di cui tre esistenti e
uno di nuova costruzione. La rete di distribuzione, a cunicolo, è stata realizzata in rame
coibentato per il trasporto dell’acqua calda/
refrigerata a seconda della stagione.
All’ingresso di ogni edificio, un sistema di
rilancio ha permesso di vincere le perdite
di carico delle reti a pavimento consentendo anche la taratura di ogni utenza rispetto
alle altre.
Durante la stagione invernale la rete primaria distribuisce acqua a 55 °C e quella secondaria a 32 °C, mentre in estate l’acqua
Al piano primo, i pavimenti sono stati rivestiti con
gres porcellanato Metalwood e inserti di gres bianco.
refrigerata, prodotta a 7 °C dalle pompe di
calore viene miscelata a 17 °C nei circuiti
secondari dei pannelli radianti per evitare
rischi di condensa.
Durante il periodo di inattività all’interno della Old House sono presenti sempre 16°C, in
caso di utilizzo anche nel breve periodo è
sufficiente utilizzare la caldaia elettrica da 12
kW che postriscalda l’aria primaria di rinnovo che, in brevissimo tempo, eleva la temperatura ambiente fino ai 20 °C.
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Febbraio 2012 N. 1
Particolare della nuova scala interna, a sbalzo di circa 130 cm, realizzata con una lastra d’acciaio rivestita
superiormente con gres porcellanato (Bianco assoluto Casalgrande) in lastre uniche.
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IL NUOVO CANTIERE
Gli ambienti maggiormente frequentati sono stati rivestiti con gres porcellanato linea Granitogres, serie Unicolore, colore Bianco assoluto, formato 60x120 (utilizzato anche per la costruzione del Casalgrande Ceramic
Cloud). La hall, old tiles room, scala e projection room,
nonché i percorsi pedonali e la piazza esterna sono stati
realizzati con gres porcellanato linea Granitoker, serie
Metalwood, colore bronzo. Nella projection room, in
particolare lungo la gradinata, sono stati effettuati fori
in tutta la superficie verticale delle lastre ceramiche,
per il ricambio dell’aria dell’impianto di climatizzazione; alzando lo sguardo centinaia di lastre in formato
più piccolo sono appese al soffitto.
Successivamente entrando nella library room si possono notare sulla parete le lastre di ceramica che costi-
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"Il Nuovo Cantiere" - numero di Febbraio 2012