Marina di Pisa - La nostra Storia
Storia di Marina di Pisa
a cura di Maurizio Nerini
F
ino a metà dell’anno 1800 Marina
di Pisa non esisteva, alla recinzione
della Colonia dei Ferrovieri, sulla Via
Arnino, esiste ancora una pietra posta
nel 1606 che è il termine di confine del
territorio meridionale di Tombolo, su
di un lato c’è lo stemma della Mensa
Arcivescovile e sul retro (a nord) è
presente la scritta SAR che sta per “Sua
Altezza Reale”.
Sui dipinti, le stampe e le mappe della
fine del 1700 troviamo indicato il
Fortino fatto edificare da Ferdinando
I° de’ Medici, a pianta ottagonale fu in
assoluto la prima costruzione di Marina
di Pisa terminata nel 1786, servì da
dogana, da stazione della Guardia di
Finanza e Ufficio del Dazio. Il Fortino
fu demolito nel 1927 per dare spazio
all’ampliamento della fabbrica Gallinari
e la costruzione dove c’è il bar al centro
del bacino del porto lo ricorda. Resta
invece in piedi in via d’Arnino il Torrino,
da non confondersi col “Fortino”
dei Lorena a Boccadarno, una delle
costruzioni più antiche già sede dei
guardiacaccia.
Il fondatore di Marina di Pisa è
ritenuto
Gaetano
Ceccherini.
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Marina di Pisa - La nostra Storia
Ceccherini vendeva l’acqua di mare
all’ospedale di Pisa per la cura dei
malati di tubercolosi. Nel 1869 il Re lo
costrinse ad abbandonare i terreni da
lui posseduti nella riva nord dell’Arno,
in cambio di appezzamenti nella riva
sinistra, già apprezzata da Shelley e
Lord Byron, oltre ad una bella somma
di denaro. In tale area Ceccherini, con
l’aiuto del figlio Baldassarre, costruì
un attrezzato stabilimento balneare
dopo aver acquistato per sé una casa
colonica nei pressi del vecchio Fortino
della Guardia di Finanza primo nucleo
di Marina di Pisa.
Oltre al trasferimento delle proprietà
del Ceccherini il Re Vittorio Emanuele
II decise di trasferire anche i malati di
tubercolosi dalla Tenuta di San Rossore
sulla riva sinistra della dell’Arno, avviò
la costruzione di un grande strada di
collegamento con la città per arrivare
a Boccadarno, il Viale dei Platani, oggi
Viale D’Annunzio, quindi primi abitanti
furono proprio i malati che necessitano
di cure marine ed i loro parenti
ricoverati nell’Ospizio Marino che sorse
dove ora c’è il Bagno Gorgona. L’ospizio
sarà distrutto a fine 2° guerra mondiale
dalle truppe tedesche in ritirata.
L’atto di fondazione ufficiale di Marina
di Pisa è del 9 marzo 1872, quando
il Comune di Pisa elaborò un piano
regolatore di un paese a griglia
intervallato da tre piazze.
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Lo sviluppo della cittadina si ebbe
dal 1892 con la costruzione della
linea ferroviaria a vapore. Per una
quarantina di anni Marina di Pisa
fu il capolinea della tranvia a vapore
prolungamento della linea PisaPontedera/Calci “La Camilla 191”
comunemente chiamata “la vaporiera”,
partiva da Pisa e dal Viale D’Annunzio,
correva sulla strada ferrata nel cuore
di Marina attraversando Via Maiorca
poi in diagonale, Piazza delle Baleari,
e poi lungo Via Moriconi arrivava alla
stazione nei pressi dell’attuale Coop; la
stazione fu abbattuta nel 1999
La ferrovia elettrica sostituì poi quella
a vapore nel 1930. Il tracciato non
passava più attraverso l’abitato,
ma dai campi costeggiava tutta Via
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Milazzo, continuando fino a Livorno.
Dietro la stazione sono tuttora visibili i
binari lungo buona parte del tracciato
originario.
Molte famiglie benestanti pisane
e fiorentine costruirono alla fine
dell’Ottocento, ville e villette di un
certo interesse architettonico liberty:
Villa Fumagalli, Villa Cobianchi, Villa
Miramar , Villa Salvini, Villa Ruchal,
Villa Belliur. Tra queste apprezziamo in
Piazza Baleari Villa Bondi, appartenente
alle “Dimore Storiche d’Italia” che fu
costruita nel 1909. Durante la seconda
guerra mondiale la Milizia Contraerea
aveva una mitragliatrice sulla torretta
della villa Bondi. Un giorno spararono
ad un aereo francese. L’aero fu colpito e
cadde molto lontano dalle nostre coste.
Ci fu una festa con tanto di banda ed
encomi solenni, poi passata l’euforia,
venne recapitata a casa dei nostri eroi
una bella lettera in cui si richiedeva il
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costo delle munizioni utilizzate.
In quegli anni soggiornarono in queste
ville marinesi oltre a D’Annunzio e
all’attrice Duse l’attrice il musicista
Rachmaninov, il pittore Nino Costa, il
poeta Dino Campana...
Le signore scendevano in spiaggia con i
loro ombrellini para-sole tutti ricamati,
mentre i signori se ne andavano in
giro in pigiama strisce come la moda
suggeriva in quel tempo oppure con il
cappello di paglia calato su gli occhi.
La gioventù marinese si divertiva un
sacco: partite di calcio in pineta, gare di
nuoto in Arno, si andava a raccogliere
le pine o i gustosi pinoli, le chiocciole o
i funghi pinaroli, o a pescar le ceé con
la ripaiola oppure “ragni” e i muggini
dalle bilance a Boccadarno.
Ma il massimo era a carnevale,
spettacolare quello del 1928 quando
giganteschi carri in cartapesta sfilavano
sullo splendido Lungomare che da una
parte aveva tutte le belle case in stile
liberty e dall’altra una spiaggia che si
stendeva per chilometri.
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La via della Repubblica Pisana, per
tutti il Lungomare, una volta non era
così “lungo il mare” in quanto il mare
non era vicino come oggi, e prima di
arrivarci c’erano larghi marciapiedi con
rigogliosa vegetazione di tamerici e
ginestre ai lati e vari chalet in legno con
bar, ristoranti e bagni in stile.
In fondo al Lungomare si trova l’Istituto
Padre Agostino da Montefeltro, in
origine per le orfanelle, poi asilo e
scuola ora casa-famiglia e di riposo.
Padre Agostino, nato Luigi Vicini (18391921) fece anche costruire la vicina
chiesa di Santa Maria Assunta sempre
sul Lungomare.
In fondo a via Tullio Crosio c’è un
monumento a Gabriele D’Annunzio
che riporta l’incipit de “La tenzone”
contenuta nell’opera Alcyone, “O
Marina di Pisa quando folgora il
solleone” ispirata al poeta da Marina di
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Via Repubblica Pisana 45
Marina di Pisa
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Pisa. D’Annunzio frequentatore assiduo
di Marina ha scritto diverse opere
affacciato su questo mare, travolto
completamente dall’amore e dalla
passione per Eleonora Duse una delle
più grandi attrici del tempo con la quale
ha vissuto più di una stagione nelle
varie ville poi raccontate nei suoi scritti.
A Marina già dai primi del ‘900 esiste
una scuola elementare intitolata a
Giuditta Sauli Newbery. La nobil donna
di origine inglese si trasferì a Marina
nel 1902 con il marito Walter Newbery
capitano di lungo corso. Alla sua morte
il 30 giugno 1912 il marito fece costruire
la scuola dalla ditta Gambogi di Marina
ed assistette lui stesso ai lavori di
costruzione. La scuola venne donata
al Comune di Pisa il 20 ottobre 1915 e
Newbery fece mettere nel contratto di
donazione che questo edificio dovesse
servire solo ed esclusivamente per uso
scolastico. di Marina, era l’abitazione
della guardia venatoria.
La parrocchia di Marina di Pisa, alla fine
del XIX secolo, dipendeva da S. Piero a
Grado. La prima chiesa era dove ora c’è
il Cinema Don Bosco. Nel 1906
l’arcivescovo cardinale Pietro Maffi
ottenne dal Comune di Pisa l’area su cui
l’architetto Arpesani, costruì la Chiesa
di Santa Maria Ausiliatrice tra il 1912 e
il 1916. La prima pietra su posata il 29
luglio 1912 dal Cardinale Maffi. La
parrocchia fu istituita il 12 ottobre
1911, affidata ai Salesiani, che la
lasciarono solo nel 1981. L’abside della
chiesa era decorato, anni dopo la
guerra il dipinto fu coperto da una
mano di celeste per nascondere, si
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Un altro simbolo di Marina è l’obelisco
a Boccadarno che ricorda lo sbarco
di Garibaldi ferito ad una gamba in
Aspromonte proveniente dall’ospedale
militare del Varignano alla Spezia, il 29
agosto 1862 . Fu innalzato per iniziativa
di un comitato di cittadini pisani
tramite una sottoscrizione popolare e
inaugurato il 20 settembre 1904 alla
presenza ultimi reduci della spedizione
dei Mille con grande risalto sui giornali
dell’epoca.
dice, degli scomodi volti noti.
A Marina c’è un altro “luogo spirituale”
è quello di Villa Santa. Negli anni 50, in
una grotta artificiale con vari passaggi
che portavano ad una vasca sul tetto,
sono state registrate delle apparizioni
che portarono molta gente a Marina
nel giardino della maestosa Villa
Miramar dei Principi di Carovigno, in
Piazza Gorgona. La villa ultimata nel
1905 è ora la Caserma dei Carabinieri
e la leggenda narra che la villa servisse
per giochi d’azzardo e sembra anche
che vi furono consumati duelli d’onore.
Marina di Pisa
Nel 1917 la Gallinari, che a Livorno
produceva imbarcazioni in legno,
si trasferì a Boccadarno nella zona
dell’Obelisco iniziando la produzione
di idrovolanti in quello che tutti
chiameranno il “Cantiere”.
Il Cantiere fu scelto successivamente
dalla tedesca Dornier per aggirare le
limitazioni imposte alla Germania dal
Trattato di Versailles in seguito alla
fine della prima guerra mondiale per
la produzione del Dornier Do J Wal da
parte della nuova società, la CMASA. Il
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Wal fu il primo idrovolante interamente
metallico prodotto in Italia nonché uno
dei primi nel mondo...una riconversione
industriale importantissima.
Nel 1934 la società fu rilevata dalla
FIAT e raggiunse la massima capacità
produttiva durante la seconda guerra
mondiale, con idrovolanti come l’
R.S.14 e caccia terrestri come il G.50
ed il G.55. Al termine della guerra lo
stabilimento, rimasto parzialmente
danneggiato dai bombardamenti,
ospitò la riconversione da militare e
civile degli aerei americani Douglas DC3,
poi la costruzione di vagoni ferroviari e
poi di autobus e infine fu riconvertito
per produzione di accessori per auto
passando dalla Fiat, alla WhiteheadMotofides, alla “Gilardini S.p.A.” fino
alla chiusura nel 1986
Un piccolo cimitero di guerra,
“il cimitero dei tedeschi” restò a
testimoniarne il passaggio fino alla
fine degli anni 60 in un polveroso
appezzamento di terra oggi all’interno
Centro Ippico Boccadarno
Corsi di equitazione per grandi e piccoli,giochi
pony,passeggiate e Il ristorante sono solo alcune attività del
Centro Ippico Boccadarno!
Via Scoglio della Meloria 55,Marina di Pisa
Affiliato Endas-Fise
del Camping Internazionale.
A seguito del Trattato di pace di Parigi
del 10 febbraio del 1947 che comportò
la cessione di buona parte della Venezia
Giulia alla Jugoslavia di Tito dal 13
dicembre 1948 Pisa accolse centinaia
di profughi della Venezia Giulia e
dell’Istria. A Marina sorse il villaggio in
Via Milazzo a loro destinato e un cippo
dedicato alle “Vittime delle Foibe” è
stato collocato tra quelle che i marinesi
chiamano le “case dei profughi”.
Per la sua conformazione con le piazze
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e lunghi rettilinei Marina fu sede negli
anni 50 di un Circuito Motociclistico
stradale narrato da professor Luigi Esuli
nel libro “La passione motociclistica a
Pisa.
Giuseppe Viviani nato San Giuliano
Terme nel 1898, morto a Pisa nel
1965, grande è stato un pittore e
incisore che dimorò a Marina. L’arte
di Viviani è improntata ad una visione
malinconica e decadente della vita,
ed allo stesso tempo ad un grande
amore per la vita stessa. Con un segno
lineare ed essenziale ed una raffinata
perizia tecnica, l’artista si è mosso tra
un ingenuo immaginario popolaresco
e la meditata ricerca di immagini della
memoria, ricreando un mondo venato
di profonda emotività e percorso da
aperture metafisiche ricche di allusioni,
suggestioni e significati.
Nascono invece a Marina i fratelli
Pontecorvo. Il fisico Bruno entrò a far
parte “del gruppo di via Panisperna”
e collaborò con Enrico Fermi. Dopo
alcune esperienze in Francia, Stati
Uniti e Gran Bretagna nel 1950 emigrò
in Unione Sovietica presso l’Istituto
nucleare di Dubna per ricerche nella
fisica delle particelle elementari e
nell’astrofisica. Gillo, giornalista e
appassionato di cinema, intraprese la
sua carriera di regista cinematografico.
Di lui ricordiamo “La Battaglia di Algeri”
Marina di Pisa - La nostra Storia
che vinse il Leone d’Oro a Venezia e due
nomination all’Oscar.
Negli anni sessanta il problema
dell’erosione dovta alla costruzione dell
diga foranea di Livorno fu affrontato
con la costruzione delle dighe che
hanno caratterizzato i tramonti
marinesi fungendo da barriera alla
forza del mare.
All’inizio
degli
anni
duemila
l’amministrazione provinciale pensò
di sviluppare un progetto con delle
spiagge di ghiaia che svolgessero la
funzione di opere di difesa arginare il
problema con la realizzazione di una
spiaggia di ghiaia.
Alla prima mareggiata la spiaggia di
ghiaia, non ancora completata con le
barriere frangiflutti soffolte, venne
completamente devastata, tanto che
la ghiaia si riversò quasi per intero sulla
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strada adiacente, bloccando il traffico
per giorni.
Oggi si stanno completando altre due
celle di spiagge di ghiaia.
Era il 3 settembre del 1992 quando
il G222 della Aeronautica Militare
Italiana, che portava aiuti umanitari
venne abbattuto ad una quarantina di
chilometri da Sarajevo con a bordo i 4
aviatori Marco Betti, Marco Rigliaco,
Giuseppe Buttaglieri e Giuliano Velardi.
Una tragedia sulla quale il padre di
Betti Rodolfo conosciuto da tutti come
“Marò” ha sempre cercato la verità
battendosi per il ricordo ed il giusto
tributo alla memoria del figlio. In Largo
Betti c’è monumento ideato da due
architetti Andrea Mignani e Fabrizio
Cerrai con al centro della lapide un’elica
appartenuta proprio ad un G222.
Il 21 agosto 2004, a soli 23 anni,
Domenico Marco Verdigi, annegava a
Marina di Pisa dopo avere salvato la
vita a due bambini dalla furia del mare
in tempesta. L’eroico gesto è stato
riconosciuto anche dalla Presidenza
della Repubblica che ha attribuito al
giovane la medaglia d’oro al merito
civile. Un cippo è stato eretto davanti al
Largo a lui intitolato.
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Per lo spazio occupato dal Cantiere
di Boccadarno furono presentati vari
progetti per riconvertire l’area in un
porto turistico, alcuni molto suggestivi
e fortunatamente il 9 ottobre 2007, ad
oltre venti anni dalla sua chiusura, con
una esplosione pilotata, si diede inizio
ai lavori di demolizione delle strutture
abbandonate e il 30 giugno 2013 è
stato inaugurato il Porto di Boccadarno.
Restano in piedi tre costruzioni
originali la vecchia Dogana sede
della Boccadarno SpA, il villino con
le finestre bifore e la casa colonica
del Ceccherini ancora da restaurare.
Il rifugio antiaereo, originariamente
all’interno della zona del porto, è stato
letteralmente segato e riposizionato
vicino all’Obelisco di Garibaldi mentre
altri rifugi di via Pigafetta, all’interno
della zona residenziale, sono stati
abbattuti.
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