DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
Convertitori
Analogico/Digitali
DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
1. ADC “flash”.
2. ADC a reazione:
2.1 ADC ad approssimazioni successive;
2.2 ADC a gradinata (counter converter).
3. Parametri caratteristici degli
ADC.
4. Interfacciamento ADCμP.
5. Esempio di dimensionamento
di un sistema di acquisizione dati.
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1. ADC “flash”.
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ADC ”flash” (1/8)
• ADC flash è un convertitore veloce.
• Infatti il risultato voluto si ottiene in modo
quasi istantaneo applicando
contemporaneamente in modo diretto
(ADC a conversione diretta) la tensione di
ingresso, Vin, a un numero di comparatori
pari al numero degli intervalli di
quantizzazione (2n-1).
• In ciascun comparatore la tensione Vin viene
confrontata con la tensione corrispondente
al livello di quantizzazione considerato.
• Nella figura seguente è riportato le schema
di principio per un convertitore a n=2 bit.
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ADC ”flash” (2/8)
• La tensione da convertire
Vin, è applicata in
parallelo a uno dei due
ingressi di ciascun
comparatore.
• La tensione all’altro
ingresso è ottenuta
ripartendo la tensione di
riferimento, Vref, in 2n
intervalli di ampiezza Q,
mediante delle resistenze
tarate di valore R.
• Soltanto la prima e
l’ultima resistenza hanno
valori diversi (R/2) al fine
di minimizzare l’errore di
quantizzazione.
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ADC ”flash” (3/8)
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ADC ”flash” (4/8)
•
Nell’esempio in figura (ADC a 3 bit) il valore analogico da convertire,
Vin, è compreso fra le soglie di scatto (9/14)Vref e (11/14)Vref.
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ADC ”flash” (5/8)
• In tal caso tutti i comparatori da 1 a 5 hanno uscita (per esempio)
alta, mentre i restanti comparatori 6 e 7 hanno uscita bassa.
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ADC ”flash” (6/8)
• L’uscita del comparatore 5 viene convertita dal codificatore a priorità
nella corrispondente parola binaria b2 b1 b0 = 101(2) = 5(10).
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ADC ”flash” (7/8)
• Vantaggio: la più alta velocità di
conversione (250 Msps – 1 Gsps, dove
sps = sample per second), ossia
milioni di campioni al secondo, cioè
piccolo tempo di conversione
(tconv< 100 ns).
• Impieghi:
 digitalizzazione di un segnale video;
 oscilloscopi digitali dove la risoluzione
di 1/256 non è un fattore limitante.
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ADC ”flash” (8/8)
• Svantaggi:
1) Generalmente consentono una bassa
risoluzione, in quanto all’aumentare del numero
di bit aumenta in modo proibitivo (~2n) il
numero dei comparatori. Valore tipico: n=8 bit.
2) A causa dei diversi tempi di trasmissione
dei comparatori, le loro uscite, con le relative
informazioni, possono non essere
contemporaneamente presenti agli ingressi dell’
encoder:
 ciò può generare dei glitch (codici errati corrispondenti
a valori di tensione errati) prima che le uscite dell’ ADC
assumano il loro stato definitivo.
 Per evitare questo inconveniente tra i comparatori e
l’encoder vengono spesso interposti dei buffer-latches
che trattengono in memoria i dati, per presentarli poi
contemporaneamente all’ingresso del codificatore.
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2.1 ADC ad approssimazioni
successive
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ADC ad approssimazioni successive (1/6)
• È la tecnica più utilizzata nella realizzazione degli
ADC integrati.
• Fa parte della categoria degli ADC “a reazione” in
quanto la struttura prevede una retroazione
dell’uscita digitale all’ingresso analogico dell’ADC,
tramite l’impiego di un DAC.
• Lo schema a blocchi è il seguente:
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ADC ad approssimazioni successive (2/6)
• Il Comparatore
d’ingresso confronta il
valore analogico da
convertire (Vin) con il
valore VR originato dal
DAC.
• Il segnale all’uscita del
comparatore indica alla
logica di controllo del
SAR (Registro ad
Approssimazioni
Successive) quale
codice binario inviare al
DAC prima di
ricominciare un ulteriore
confronto tra Vin e VR.
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ADC ad approssimazioni successive (3/6)
• Si ottiene così una sequenza di nuovi codici, tramite la
quale, ad ogni periodo di clock, il codice viene “aggiustato”,
migliorando l’approssimazione.
• Il processo di conversione si conclude quando l’operazione ha
coinvolto tutti gli n bit del SAR (del DAC), ossia quando sono
stati generati n codici.
• A questo punto il SAR contiene il codice finale e può essere
trasferito in uscita tramite il buffer.
• Es: n=3 bit, in cui il codice ottimale ottenuto è 011.
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ADC ad approssimazioni successive (4/6)
• Il processo di conversione può essere schematizzato con il
seguente flow-chart:
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ADC ad approssimazioni successive (5/6)
•
Esempio: convertire in un codice binario a 4 bit un campione Vin = 5,3
V. Sia Q=0,5V.
1.
2.
3.
4.
1° codice: b3b2b1b0 = 1000  VR = N·Q = (1·23+0·22+0·21+0·20)·0,5 = 4V (VR<Vin).
2° codice: mantengo b3=1; pongo b2=1.  1100  VR = (23+22)·0,5 = 6V (VR>Vin).
3° codice: pongo b2=0 e b1=1.  1010  VR = (23+21)·0,5 = 5V (VR<Vin).
4° codice: mantengo b1=1 e pongo b0=1.  1011 (ultimo codice), cui corrisponde VR
= (23+21+20)·0,5 = 5,5V.
• Il codice corrispondente alla tensione d’ingresso di 5,3 V è il
quarto, ossia 1011.
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ADC ad approssimazioni successive (6/6)
• Gli ADC ad approssimazioni successive sono
molto diffusi , poiché rappresentano un
buon compromesso tra velocità di
conversione e complessità del circuito.
• Vengono realizzati con differenti tecnologie
(TTL, CMOS…) garantendo prestazioni di
buon livello sia per quanto concerne la
dissipazione di potenza sia per la velocità di
conversione a costi relativamente contenuti.
• La velocità di conversione è di circa
70ksps ÷ 250 ksps.
• Il tempo di conversione di questo ADC
risulta essere: tconv = n·Tck.
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
2.2 ADC a gradinata
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ADC a gradinata (1/2)
•
•
•
•
E’ chiamato anche convertitore
a rampa digitale.
Lo schema a blocchi comprende:
 un contatore binario,
 un convertitore D/A
 un comparatore
 una logica di controllo.
Il segnale SOC mette in moto il
CONTATORE i cui bit di uscita
vengono convertiti dal DAC in
una tensione VR crescente con
andamento “a gradinata”.
Questa tensione viene
confrontata dal COMPARATORE
con il campione analogico, Vin,
da convertire: quando Vin = VR
 l’uscita del comparatore
commuta, fornendo il segnale di
fine conversione
 il conteggio si arresta e il dato
binario è disponibile in uscita.
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ADC a gradinata (2/2)
• Si tratta di un sistema di conversione più lento del precedente,
in quanto il tempo di conversione (nel caso peggiore) è tconv
= 2n·Tck.
• Inoltre il tempo di conversione dipende dal valore del
campione Vin.
• Per una data frequenza di campionamento e per un dato
numero di bit di uscita, il convertitore a conteggio in genere
richiede una frequenza di clock molto più elevata di quella
richiesta dall’ADC ad approssimazioni successive.
• Per tutti questi motivi gli ADC a gradinata si prestano in
applicazioni in cui la frequenza di campionamento massima è
dell’ordine dei kHz.
• Es: ADC a 10 bit; fCK=10 MHz ( in soli 100 ns il contatore, il
DAC e il comparatore devono assestare le proprie uscite!):
 TcampMAX=210(1/fCK)=102,4 μs fcamp=(1/TcampMAX) = 9,77
kHz
 fNYQ=fcamp /2 = 4,88 kHz.
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
3. Parametri caratteristici
degli ADC
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Parametri caratteristici degli ADC (1/9)
1) Dinamica della tensione di
ingresso.
2) Dynamic Range (DR).
3) Risoluzione.
4) Tempo di conversione (tconv).
5) Errori di conversione dovuti alla
caratteristica I/O dell’ ADC reale.
6) Accuratezza e Precisione.
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Parametri caratteristici degli ADC (2/9)
1. Dinamica della tensione di ingresso (DR).
Indica il campo di valori che può assumere la
tensione di ingresso da convertire. Può essere
espressa in Volt (=VFS) o in decibel:
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
Parametri caratteristici degli ADC (3/9)
2. Risoluzione.
• È la variazione minima di Vin in grado
di determinare la variazione del
codice N di uscita.
• Può essere fornita in due modi:
 2.1 - Fornendo il numero di bit n
della parola di uscita.
 2.2 - Fornendo R = VinMAX /(2n-1)
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Parametri caratteristici degli ADC (4/9)
3. Tempo di conversione (tconv)e velocità
di conversione (fconv).
• tconv è definito come l’intervallo di tempo tra l’istante
nel quale viene dato il comando di inizio conversione e
quello in cui la conversione ha termine , ossia è il tempo
necessario all’ADC per fornire in uscita la parola binaria
corrispondente al campione analogico di ingresso.

•
Tale tempo dipende dal tipo di tecnica utilizzata per la
conversione A/D e dal numero di bit del convertitore.
fconv corrisponde al numero di conversioni a piena
precisione che possono essere realizzate in 1 secondo.

Può essere calcolata (se si trascurano i tempi del S/H) con la
formula fconv = 1/tconv.
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Parametri caratteristici degli ADC (5/9)
4. Errori di conversione.
• La caratteristica ingresso/uscita di un
ADC reale si discosta dalla
caratteristica rettilinea ideale, a
causa della presenza di errori, fra i
quali:
 l’errore di zero, o di offset;
 l’errore di guadagno;
 l’errore di non linearità.
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Parametri caratteristici degli ADC (6/9)
• Errore di offset
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• Errore di guadagno
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Parametri caratteristici degli ADC (7/9)
• Errore di Non Linearità:
•
Si considerano due diversi tipi di non linearità:
•
Quando, in un ADC, il DNL supera 1 LSB si parla di errore di missing
code (codice mancante).
1. Differenziale (DNL): differenza tra la larghezza dell’n-esimo intervallo e la
sua larghezza teorica di 1 LSB.
2. Integrale (INL): distanza fra i centri del gradino reale e di quello teorico.
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Parametri caratteristici degli ADC (8/9)
5) Accuratezza:
 Fornisce la misura dello scarto tra il valore
analogico acquisito in ingresso e il valore
analogico corrispondente al codice digitale
generato in uscita.
 Può essere misurata:
 in Volt (% di VFS)
 o in frazioni di LSB.
 Tiene conto di tutti gli errori dell’ADC
(errore di quantizzazione, rumore, non
linearità, ecc.) e non deve risultare
>(1/2)LSB.
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Parametri caratteristici degli ADC (9/9)
6) Precisione: è l’insieme delle
caratteristiche che garantiscono la
ripetibilità del risultato della
conversione.
 Una buona precisione non implica in
generale una buona accuratezza. Al
contrario invece, una elevata
accuratezza implica sempre una
elevata precisione.
 Spesso i due termini vengono confusi!
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
Approfondimenti
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ADC “flash” a 2 fasi
• Il numero di comparatori richiesto può essere ridotto effettuando la
conversione AD in due fasi:
• Dapprima si realizza una conversione a bassa risoluzione con m bit e
passo di quantizzazione Qm = VFS/2m.
• Successivamente un DAC riconverte il codice a bassa risoluzione in
un segnale analogico che viene sottratto dal segnale analogico
originario.
• Tale differenza, che risulta al massimo pari a Qm/2, viene codificata
in un secondo ADC con k bit.
• Si ottengono in tal modo due codici che rappresentano
rispettivamente gli m bit più significativi ed i k bit meno significativi
e costituiscono una parola di codice con n=m+k bit.
• Il numero di comparatori complessivamente richiesto risulta (2m1)+(2k-1), contro i (2n-1) di un convertitore flash diretto.
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33
Il SAR
•
•
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Il SAR (Successive
Approximation
Register, SAR), può
essere considerato il
“cervello” di questo
tipo di convertitore:
fa partire la
conversione (in
corrispondenza del 1°
impulso di clock) e
determina la fine
della conversione
quando l’operazione
ha coinvolto tutti gli
n bit del S.A.R.
All’interno del SAR vi
è un contatore che
ha la particolarità di
portare a uno, in
corrispondenza di
ogni impulso di clock,
una cifra binaria del
codice d’uscita, a
partire dal bit più
significativo.
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Tempistica
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• Il periodo di campionamento Tck deve
essere superiore alla somma dei ritardi
di propagazione dei circuiti contenuti
nell’anello di retroazione, cioè del
contatore, del DAC e del comparatore.
• Per questo motivo il convertitore ad
approssimazioni successive non è un
convertitore molto veloce, ma consente
conversioni con buona risoluzione: per
un convertitore a 12 bit un valore tipico
del tempo di conversione è dell’ordine
del microsecondo.
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
ADC ad asservimento
• Per limitare tali inconvenienti, sono stati introdotti i
convertitori definiti ad asservimento o a inseguimento
(track converter), più veloci dei convertitori a gradinata.
• Essi differiscono da quelli appena descritti per il tipo di
contatore, che ha la capacità di tener memorizzato il numero
binario raggiunto nell’ultima conversione, e di poter effettuare
un conteggio sia crescente (UP) che decrescente (DOWN).
• In tal modo, all’avvio di una nuova conversione, il contatore
fornirà al DAC il valore raggiunto nella precedente
conversione.
• La tensione in uscita dal DAC verrà confrontata con il segnale
da convertire:
 se quest’ultimo sarà diminuito il comparatore si porterà allo stato
logico basso, e la logica di controllo ordinerà al contatore di
effettuare un conteggio decrescente;
 se invece sarà aumentato, il comparatore si porterà allo stato
logico alto, e la logica di controllo ordinerà al contatore di
effettuare un conteggio crescente.
• La conversione terminerà quando in comparatore invertirà il
suo stato logico.
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Altri tipi di ADC (1/4)
• ADC a integrazione (a doppia rampa):
 Sono ADC che utilizzano un metodo di
conversione indiretto.
 La tensione da digitalizzare viene convertita in
un intervallo di tempo, che poi viene misurato
facendo uso di un clock e di un contatore.
 Alla fine, il valore numerico contenuto nel
contatore è proporzionale alla tensione da
convertire.
Notevole reiezione al rumore generato dalla
tensione di rete;
Lentezza, ma eccellente linearità della
caratteristica statica.
Elevata risoluzione (n > 18).
Semplicità (non è necessario il DAC).
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Altri tipi di ADC (2/4)
• ADC Delta-Sigma (Δ-Σ):
 Elevata risoluzione (16-20 bit);
 Velocità di conversione medio-bassa.
 Il loro funzionamento è basato su particolari tecniche di
elaborazione dei segnali digitali (DSP, Digital Signal
Processing).
 La denominazione Delta-Sigma deriva dalla presenza di
un nodo differenza (Δ) e di un circuito integratore
(Σ) che, assieme ad un comparatore (≈ Adc a 1 bit, che
opera come un “quantizzatore”) e un DAC (nella catena
di ritorno) costituiscono il Modulatore a integrazione.
 L’uscita del modulatore (un segnale a modulazione
PWM) passa poi attraverso un filtro passa-basso
digitale che estrae il valor medio della sequenza di bit
prodotta dal comparatore e lo rende disponibile come
parola di uscita a n bit.
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ADC multistadio con pipeline (3/4)
• Recentemente, alle architetture di base si vanno
affiancando architetture più complesse, di tipo multistadio.
• Il convertitore viene cioè costruito collegando in serie
o in parallelo strutture semplici, cioè a pochi bit,
realizzate secondo gli schemi visti.
• Particolarmente usate sono le organizzazioni di tipo
flash e quelle con SAR.
• Nelle combinazioni in serie vengono spesso usate
pipeline (“linea di tubi”), per abbreviare i tempi di
conversione.
• Rispetto ad un ADC ad appr. succ. a 12 bit, lo schema
a pipeline, ad N stadi, comporta un moderato
incremento di complessità (costo) ma offre, in
compenso, un tempo di conversione che è
mediamente pari a 1/N della soluzione senza pipeline
(la frequenza di Nyquist quindi aumenta di N volte).
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ADC multistadio con pipeline (4/4)
• Un ADC a pipeline scompone la conversione di un campione in fasi
successive (ad esempio 3).
• Ad ogni inizio conversione il primo stadio comincia a produrre i 4
MSB del nuovo dato. Simultaneamente, lo stadio successivo
converte i 4 bit intermedi del campione acquisito al passo
precedente, mentre l’ultimo stadio converte i 4 LSB del campione
acquisito due passi prima.
• Trascurando i ritardi dei blocchi S/H, l’ADC completa la conversione
di un dato in 1/3 del tempo richiesto da un ADC ad appr. succ. a 12
bit.
• In figura è rappresentato un convertitore A/D a 12 bit ad appr. succ.
ottenuto con una pipeline a 3 stadi e 3 ADC a 4 bit.
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DISTRETTO FORMATIVO ROBOTICA - Verona
Come scegliere un ADC: numero di bit
• Esempio: volendo apprezzare una
tensione Vin tra 10 mV e 10 V (quindi un
DR di 60 dB) è necessario dotarsi di un
ADC di almeno 60/6.02 = 10 bit.
• In realtà non basta scegliere il numero n
di bit dell’ ADC per ottenere
un’accuratezza di misura proprio pari ad n
bit. In generale è necessario valutare il
rumore che si presenta all’ingresso
dell’ADC.
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1. ADC “flash”.