Città di Rivoli Convegno La scuola per la cittadinanza europea. La dimensione europea dell’insegnamento Cascine Vica/Rivoli 6 settembre 2012 Da bruco a farfalla. Proiettati verso l’Europa. Il contributo essenziale della dimensione europea per una educazione e una società sostenibili Giovanni Borgarello, Pracatinat scpa Viviamo un tempo di crisi che è contemporaneamente economica, sociale, culturale e etica. Una crisi che attraversa l’occidente, ma che in un’epoca di interdipendenza globale coinvolge tutto il mondo, comprese le aree emergenti. Alcuni aspetti fondamentali delle trasformazioni in corso sembrano essere i seguenti: - un forte processo di ridefinizione istituzionale - una riduzione costante delle risorse a disposizione della Pubblica Amministrazione, dal livello statale al sistema degli enti locali, così come nei diversi settori in cui essa si articola; la conseguente rimodulazione della spesa pubblica e, quindi, dei modelli organizzativi ed operativi dei diversi settori di intervento pubblico (scuola, welfare, ricerca, ...) - uno stato di disagio, se non di vera e propria sofferenza, che investe cittadini ed operatori per la messa in discussione di modalità operative consolidate, che si accompagna alla difficoltà di ciascuno ad immaginare ruoli e modalità innovativi per sé e per la propria organizzazione (e questo vale per la scuola, gli enti locali, come per chi opera nell’educazione ambientale o in altri ambiti). Naturalmente in questo contesto di crisi rischia di smarrirsi anche il senso dell'educare e di fare scuola. Serve un ripensamento dell'educazione: quale educazione per quali scopi? Va però ricordato che un tempo di crisi, accanto a sofferenze e disagi, si caratterizza anche come un tempo di scelte, un tempo di scontri per definire il “modello di sviluppo” che prevarrà nei prossimi decenni Il richiamo alla crisi non è per forza un richiamo negativo Termine di origine greca che significa scelgo, discerno, discrimino, separo, decido presente nella medicina ippocratica per indicare un punto decisivo di cambiamento che si presenta durante una malattia il cui decorso si può risolvere in senso sfavorevole o favorevole. In ambito psicologico si riferisce a un momento della vita caratterizzato dalla rottura dell’equilibrio precedentemente acquisito e dalla necessità di trasformare gli schemi consueti di comportamento che si rivelano non più adeguati a far fronte alla situazione presente. [U. Galimberti] La prospettiva che voglio condividere con voi è che si esce dalla crisi rimettendosi in moto, attivando pensiero, elaborazione, esplorando il nuovo … e facendolo insieme, con altri, come progetto collettivo, al contempo di scuola, territoriale e globale. Qualche suggestione e contributo in questa direzione. IL CONTESTO: Una chiave di lettura Stiamo vivendo Il passaggio dalla modernità alla post-modernità, dalla mondializzazione alla integrazione globale LA MODERNITA’ razionalità sul piano economico soggettività RAZIONALITA’ SOGGETTIVITA’ Organizzazione industriale del lavoro Imprenditore Lavoratori/dipendenti organizzati in movimenti di promozione sociale sul piano politico Stato-nazione Affermazione della figura del “cittadino” come soggetto di diritti politici e della democrazia come forma per la gestione dei conflitti Con la modernità hanno acquistato centralità … il concetto di uguaglianza (politiche di integrazione sociale, welfare state, scuola pubblica gratuita, ecc.) l’ etica della responsabilità il legame con un territorio e, quindi, il tema dell'identità (di volta in volta, locale, nazionale, sociale, ecc.). LA CONDIZIONE POST-MODERNA Impetuoso ritmo di innovazione tecnologica marcato individualismo dimensione del virtuale (dematerializzazione della produzione, sconnessione tra luoghi di lavoro e territorio, relazioni e comunicazione a distanza, rapporto con il mondo mediato dalle nuove tecnologie, …...) prevalere del presente e perdita di agganci con il passato (memoria) e il futuro (progetto) Perdita di premesse comuni, frammentazione, atomizzazione “chiusura nei nostri cuori” e delega diffusività dei poteri, perdita di ancoraggio rispetto i territori, messa in discussione di identità Prevalere di una razionalità tecnica, in cui prevalgono i mezzi sui fini Affermarsi di nuove forme di oppressione questione ambientale, dei limiti, …. DIFFICOLTA’ nel VEDERE i LEGAMI E' necessario riscoprire ciò che ci lega a tutto ciò che ci è necessario per vivere ….. agli ambienti naturali, agli eco-sistemi; agli eco-socio- …- sistemi ai sistemi tecnologici … ad es., da dove arriva il nostro cibo ? agli altri con cui creiamo il mondo che abitiamo; legami che sono sia vincoli (ad esempio, regole da cui non possiamo prescindere per la nostra stessa sopravvivenza) sia opportunità INDIVIDUALISMO/SOGGETTIVISMO in cui si crede che sia l’assenza di legami a renderci liberi, a permetterci di diventare “individui”; invece, ci ricorda Aristotele, è lo schiavo colui che non ha legami, non ha un posto, lo si può utilizzare dappertutto e in diversi modi. L’uomo libero è colui che ha molti legami e molti obblighi verso gli altri, verso la città e verso il luogo in cui vive La modernità conteneva un’idea forte di emancipazione, intesa come libertà da ogni legame. Oggi vi è la necessità di riconoscere che le autonomie ricercate, individuali e collettive, non possono che essere libertà dentro i legami. RIVOLUZIONE DIGITALE La società informazionale nella quale ci troviamo a vivere è in primo luogo una “società dei flussi”, nel senso che le nostre istituzioni globali sono ormai costituite da un costante scambio di flussi di informazioni digitali e procedure che attraversano, si creano, si aggiornano all’interno della rete delle organizzazioni, istituzioni ed entità sovranazionali che costituisce il nostro mondo globalizzato. Frattura tra nativi ed immigranti digitali: la differenza nelle modalità di rappresentare, conoscere e apprendere il mondo, sé stessi e gli altri I bambini nati dopo il 1996 abitano esperiscono e vivono fin dalla nascita, almeno nelle società avanzate, in uno “stato del modo” caratterizzato dall’integrazione digitale Ruolo sempre più proattivo, a livello molecolare e non di massa, dei consumatori, degli utenti dei media e anche degli studenti e dei formandi (Ferri) Allora, se è vero tutto questo, quale può essere il senso del fare educazione oggi: contribuire alla costruzione di società sostenibili contribuire a vedere e tessere legami contribuire a promuovere l’IO con il NOI “Lo sviluppo di una società sostenibile dovrebbe essere visto come un continuo processo di apprendimento, che esplori argomenti e scelte difficili, dove risposte e soluzioni appropriate potrebbero cambiare con la crescita dell’esperienza’ per il quale serve una educazione che fornisca ‘capacità critica, maggiore consapevolezza e forza per esplorare nuove visioni e concetti e per sviluppare metodi e strumenti nuovi” [Documento strategico dell’ UNECE per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, Vilnius, 2005]. L'Europa è nel mezzo di tutto questo …. deve scegliere cosa essere …. proprio in questi mesi si gioca il suo futuro … “La crisi dell’Occidente è l’assenza di un progetto di civiltà. L’Europa si ritrova senza un modello di sviluppo, senza un progetto per il suo futuro. Eppure non sarebbe impossibile. Conosciamo fin d’ora le grandi priorità del secolo a venire: gli ecologisti ci hanno convinto della necessità di far convergere i diritti dell’economia con quelli della natura…. “ (Alain Touraine) Un’Europa più integrata (verso gli Stati Uniti d’Europa ?) “… ... la necessità di unificare l’Europa è evidente. Gli Stati esistenti sono polvere senza sostanza ... Esisterà ancora un territorio italiano, non più una nazione, destinata a vivere come unità spirituale e morale a patto di rinunciare ad una assurda indipendenza militare ed economica …” [Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica, 1954] un’Europa politica e sociale che sappia essere punto di riferimento per i diritti e per la democrazia Un’Europa capace di integrare e valorizzare le differenze “… .... occorre fin d’ora gettare le fondamenta di un movimento che sappia mobilitare tutte le forze per far sorgere il nuovo organismo, che sarà la creazione più grandiosa ed innovatrice sorta da secoli in Europa; per costituire uno stato federale, il quale [ ….] abbia gli organi ed i mezzi sufficienti per fare eseguire nei singoli stati federali le sue deliberazioni, dirette a mantenere un ordine comune, pur lasciando agli stati stessi l’autonomia che consente una plastica articolazione e lo sviluppo della vita politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari popoli ...” [Manifesto di Ventotene, agosto 1941 Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi] Un’Europa che ricerca e costruisce un modello di sviluppo sostenibile Un futuro sostenibile l'Europa si è dotata di una strategia per lo sviluppo sostenibile, denominata Europa 2020 Un ruolo rilevante in questa strategia occupa l'educazione in un'ottica di longlife learning Le competenze chiave individuate dal documento “Competenze chiave per l'apprendimento permanente. Un Quadro di Riferimento Europeo” sono: 1. comunicazione nella madrelingua 2. comunicazione nelle lingue straniere 3. competenza matematica e competenze di base in scienz e tecnologia 4. competenza digitale 5. imparare ad imparare 6. competenze sociali e civiche 7. spirito di iniziativa imprenditoriale 8. consapevolezza ed espressione culturale Si tratta di costruire Competenze-in-azione Competenze che non si costruiscono tramite semplice trasmissione, ma tramite apprendimento dall’esperienza in situazione significative Il maestro di sci. “…. Quando osserviamo la discesa di un maestro di sci lungo un pendio nevoso, sappiamo valutare senza grossi problemi il suo grado di abilità, e sappiamo distinguerlo da un principiante: apprezziamo la correttezza della sua posizione, l’armonia e la fluidità dei movimenti, la rapidità di coordinamento nei vari passaggi, il modo in cui “porta” gli sci e usa i bastoncini in relazione alle caratteristiche e alle difficoltà della pista (pendenza, irregolarità, curve, ecc. ..). Apprezziamo anche la sua capacità di recupero in caso di errori o in momenti critici. Siamo colpiti in particolare dall’eleganza e dalla naturalezza della sua esecuzione, dall’apparente assenza di sforzo, dalla sua lievità. La conoscenza pratica dello sciatore – il saper sciare – è in gran parte codificata nella sua skill senso-motoria, così che il comportamento risponde in modo istantaneo e pressoché automatico ai segnali e alle caratteristiche morfologiche della pista. La competenza dello sciatore tuttavia consiste nell’anticipare ciò che ha davanti a sé, nell’individuare istantaneamente i passaggi difficili o lo stato della neve, e nello scegliere via via la linea di discesa migliore. E’ evidente che lo sciatore che “sa sciare” deve anche possedere un sapere esplicito su un’attività che si chiama “sciare”, ma l’attività cognitiva che distingue la competenza dello sciatore è diretta alla produzione dell’azione durante l’azione ...”. [Lanzara, 1993 -pag. 23/24]. Servono contesti e percorsi educativi in cui costruire le competenze-in-azione La scuola può allestire alcuni di questi contesti sono Ambienti relazionali caratterizzati da un clima che favorisca il lavorare insieme [bisogna quindi prendersi cura dell’organizzazione e delle modalità di lavoro] e Percorsi educativi (PROGETTI) che presentino alcuni caratteri di qualità INDICATORI di QUALITA’ dei PERCORSI e PROGETTI EDUCATIVI (SIQUA Regione PIEMONTE) 1. Il progetto si integra in processi di lavoro territoriale ed è volto alla sostenibilità e alla cura di beni comuni 2. Il progetto pone attenzione alla sostenibilità delle modalità organizzative e materiali che adotta per svilupparsi 3. Il progetto si basa sulla condivisone dei problemi da parte di tutti i protagonisti e su oggetti di lavoro “prendibili” (circoscritti, contestualizzati, affrontabili sulla base delle risorse disponibili) 4. Nel progetto conoscenza e azione sono strettamente legati e si attua una continua riflessione sul percorso 5. Il progetto mette in evidenza il legame tra situazioni locali e globali 6. Il progetto vive della capacità di lavoro insieme tra più soggetti, condividendo problemi, obiettivi, modalità di lavoro, …. 7. Il progetto è caratterizzato da cura della relazione educativa, dal protagonismo dei soggetti, da promozione di “qualità dinamiche” (...) 8. Il progetto è flessibile, aperto a modulazioni che tengono conto di quanto via via emerge dalla relazione educativa e delle variazioni dei contesti con l'emergere di nuove possibilità ed aperture e di imprevisti 9. nel progetto vi è cura dell’organizzazione; si parte con chi ci sta ma semprea ttenti ad ampliamenti e inclusioni successive 10. Il progetto prevede modalità di valutazione, di documentazione di disseminazione 11. il progetto si avvale di operatori adeguatamente formati che lavorano in équipe; il rapporto educatore/partecipanti è adeguato 12. il progetto sa valorizzare saperi e punti di vista multipli e diversi; utilizza una molteplicità di linguaggi diversi per consentire a ciascuno di esprimersi e per costruire rappresentazioni articolate del mondo e dei fenomeni. I PROGETTI EUROPEI COME BUONI CONTESTI per COSTUIRE COMPETENZE CHIAVE Rapportarsi con altri giovani ed altri territori in parte simili ed in parte diversi ha una grande funzione affettiva e cognitiva. Piano cognitivo: aiuta a definire mappe a dare parole a ciò che si sa in modo implicito a e così a renderlo oggetto di discorso di analisi e di azione; aiuta a relativizzare esperienze e punti di vista ma anche a costruire terreni comuni. Piano affettivo: stimola mobilitazione di energie, migliore comprensione di sè e degli altri. Nascono amicizie, si riconoscono affinità, si è curiosi … …. accanto anche a confronti serrati su modi di sentire, di comportarsi e di essere diversi. Terreni concreti non affidati alla retorica dei documenti. E’ questo un bene prezioso tanto più perchè l’impresa europea è ben lontana dall’essere conclusa e portata a compimento. “.. la metamorfosi non è completata, non siamo nè bruco nè farfalla, siamo ancora nella crisalide. Lo sforzo decisivo si deve ancora fare. La metamorfosi può abortire ma è in corso. Saperlo vuol dire contribuirvi” [E. Morin, 1989]. Ancor più oggi che la costruzione dell’Europa può a ragione e con speranza essere interpretata come una tappa verso un obiettivo ancora più alto: una Terra/Patria . allora, che esperienze come quelle sviluppate da Rivoli costituiscono , nella bellezza, ma anche nelle difficoltà dell’incontro e del dialogo, come luoghi concreti in cui sperimentarsi come cittadini del mondo sui temi strategici Ma nel costruire questi contesti la scuola può/deve agire in auto-referenzialità ? Può fare ed essere efficace da sola ? …. serve un circuito virtuoso tra scuola e territorio …… …… UNA ALLEANZA, UN PATTO tra …. EDUCAZIONE SCUOLA TERRITORIO Le virtù non si imparano sui libri, ma si imparano nella vita di tutti i giorni in contesti dove esse vengono praticate ci ricorda il filosofo Kolakowski Non si può insegnare la democrazia, la cittadinanza attiva, la sostenibilità, ad alimentarsi in modo sano, a spostarsi in modo sostenibile, a non sprecare acqua ed energia, se negli ambienti in cui viviamo tutto va in altra direzione. E’ necessario che si possa ravvisare tentativi, prime esperienze, disponibilità, impegni. E’ necessario poter contare su sintonie e su alleanze. Pur nelle contraddizioni di ogni tipo e genere. L’IPOTESI SU CUI PUNTARE E’ CHE Si esce dalla crisi se si lavora insieme e, in particolare, se si costruisce una stretta alleanza tra scuola e territorio. E’ la prospettiva che possiamo denominare dei Sistemi Educativi Territoriali. Un Sistema Educativo Territoriale raccoglie e fa lavorare insieme tanti e diversi soggetti territoriali, che condividono l’idea che i processi educativi e la loro qualità sono essenziali per cogliere obiettivi complessi di sostenibilità, per formare cittadini attivi e competenti, per promuovere cultura, saperi e competenze - diffuse su tutto il territorio - all’altezza delle sfide poste da quegli obiettivi. E’ un processo, riconosciuto e formalizzato – un accordo, un’alleanza - attraverso cui il territorio condivide domande, individua obiettivi, mette a punto e sviluppa concreti percorsi educativi. “è il costante scambio di parole che può unire i cittadini nella polis… il dialogo (a differenza del colloquio intimo in cui gli amici parlano di sé stessi), per quanto intriso del piacere per la presenza dell’amico, si occupa del mondo comune, che rimane “inumano” in un senso del tutto letterale finché delle persone non ne fanno costantemente argomento di discorso tra loro …” [H. Arendt, 2006] “…. [la libertà di dialogare] … … è possibile soltanto nella relazione con gli altri. […]. Determinante non è però, oggi come allora, che ognuno possa dire tutto ciò che gli pare, o che ognuno abbia l'innato diritto di esprimere se stesso così come è. Qui si tratta piuttosto dell'esperienza per cui nessuno, da solo e senza compagni, può comprendere adeguatamente e nella sua piena realtà tutto ciò che è obiettivo, in quanto gli si mostra e gli si rileva sempre in un'unica prospettiva, conforme e intrinseca alla sua posizione nel mondo. Vivere in un mondo reale e parlarne insieme agli altri sono in fondo una cosa sola, e ai greci la vita privata appariva “idiota” perchè le era negata quella pluralità del discorrere di qualcosa, e con essa l'esperienza della realtà del mondo [H. Arendt, pag. 39,40] GRAZIE per l’ATTENZIONE ! Riferimenti bibliografici Arendt H., Che cos'è la politica, Einaudi, Torino, 2006 Borgarello G., A.M. 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Unità d’Italia e unificazione europea: cantieri aperti, Hapax , Torino, 2011 Ferro P., Nativi digitali, Bruno Mondafori, Milano, 2011. Kolakowskli L., Breviario minimo, Il Mulino, Bologna, 2000. Losito B., Cittadinanza e Costituzione. Un anno di sperimentazioni . Conoscenze civiche e partecipazione. I risultati dell’indagine IEA sull’educazione civica e alla cittadinanza relazione . 11 marzo 2011 Morin E., Pensare l’Europa, Feltrinelli, Milano, 1989 Morin E., La Testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, Cortina, Milano, 2000. Morin E., La via. Per l'avvenire dell'umanità, Cortina editore, Milano, 2012. Touraine A., Libertà, uguaglianza, diversità, Cortina, Milano, 1998. Documenti di riferimento MIUR e Ministero Ambiente, Linee guide per l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, dicembre 2009. UE, “EUROPA 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed esclusiva”, Comunicazione della Commissione Europea, Bruxelles, 3 marzo 2010. 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