Chi controlla
la qualità professionale
in Europa?
Gorizia
14 Ottobre 2005
Pierangelo Sardi
1
Sulla qualità
della prestazione professionale
c’è asimmetria informativa
Si può rimediare da due parti:
Da monte, dagli erogatori (col
valore legale del titolo di studio,
gli Ordini, le protezioni del titolo)
Da valle, dai consumatori (con
certificazione ed accreditamento)
Meglio se da ambedue
2
Orientamento degli Stati nella
globalizzazione
 Dalla garanzia fornita ed imposta dall’alto
della Legge (valore legale del titolo di
studio, Ordini, protezioni del titolo
professionale)
 Verso l’autonomia del consumatore, nello
scegliere chi può meglio aiutarlo nella
scelta del professionista
3
La strategia di Lisbona
 “Fare dell’Unione Europea l’economia,
basata sulla conoscenza, più dinamica e
competitiva del mondo”
 Dal 2000 al 2010, più dinamismo e
competizione nel mercato interno delle
professioni
 Dal 2010 la sfida globale del GATS,
General Agreement on Trade in Services,
investirà anche la qualità professionale
europea
4
Ora, a metà decennio
 Sul mercato interno:
 Sul mercato esterno:
 L’Ue ha approvato la
direttiva sul
riconoscimento delle
qualifiche professionali
 Ha proposto la direttiva
sui servizi
 Ha lanciato la
consultazione sull’EQF,
European Qualification
Framework
 L’UE ha approvato vari
accordi GATS
 Però ogni volta ha
ripetuto che nulla si
innova (sinora) sul fronte
della formazione
 e neppure dei titoli
professionali, a parte
poche anticipazioni
(ingegneri, architetti)
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Dal punto di vista degli Ordini
 Nella direttiva qualifiche
abbiamo riportato una
serie di vittorie, forse di
Pirro
 Nella proposta di direttiva
servizi stiamo resistendo,
aiutati dal referendum
francese - olandese
 Su EQF siamo in seria
difficoltà, presi tra due
fuochi:
 consumatori e formatori
 Sul fronte esterno all’UE,
incombe il sistema
americano
 con fortissimi
investimenti privati
 senza valore legale del
titolo di studio,
 quindi temprato dal
sistema accreditatorio
 e dal punto vista del
consumatore, che è ora di
capire meglio
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Nella direttiva qualifiche
 Abbiamo tappato tutti i buchi peggiori, come il
comma quarto dell’articolo 3, sulle professioni
parziali
 Ed abbiamo ottenuto la prospettiva di nuove
direttive settoriali, con il considerando 25a
 Però dobbiamo dimostrare, da un lato, che il
sistema attuale non funziona e, dall’altro, che i
nuovi requisiti minimi reggerebbero alla prova
del sistema accreditatorio delle “professional
cards”
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Nella direttiva servizi
 Avevamo convinto l’Italia e la Germania a
scorporarci, ma queste non hanno convinto
gli altri Paesi
 Quindi dovremo affrontare la sfida degli
artt. 7, 14, 22, 29, 31
 Che metteranno in competizione anche i
sistemi autorizzatori continentali con quelli
accreditatori anglosassoni
8
Nell’EQF
 Si punta all’equiparazione fra le formazioni
formali e quelle informali, anche acquisite sul
lavoro
 Essenzialmente regalando un livello rispetto a
quelle formalizzate
 Tant’è vero che il livello più alto delle formazioni
formali, cioè quello delle nostre specializzazioni,
è tagliato di netto, e gli altri slittano di uno verso
il basso
 Le corporazioni dei formatori, che hanno lanciato
l’EQF, vogliono “laureare l’esperienza”, cioè
spacciare accreditamenti, entrando in
concorrenza anche loro con le associazioni
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professionali inglesi
Nel WTO
 Le università americane sono pronte ad invadere
il nostro mercato, dal momento in cui i loro titoli
privatistici non potranno più essere discriminati
rispetto ai nostri pubblicistici
 Mettendo in crisi il valore legale dei nostri titoli
di studio
 E di conseguenza anche i nostri titoli
professionali autorizzatori
 Che debbono prepararsi a quella concorrenza, che
non sarebbe affatto migliorativa, se dovesse
vincere così a man bassa
 Dobbiamo inoltrarci nel sistema accreditatorio, se
vogliamo salvare quello autorizzatorio
10
L’Italia è una repubblica fondata
sul lavoro, non sul consumo
 Cioè dà il potere ai
produttori di beni e
servizi
 Cioè ai vincitori
della rivoluzione
francese
 Che prima venivano
sfruttati nelle
corvées, allora un
dovere senza diritti
 Non riconosce
potere ai destinatari
di beni e servizi
 Che in quanto tali
sono visti come gli
eredi della nobiltà
 Che si rifiutava
sistematicamente di
lavorare, pur col
diritto di consumare 11
Squilibrio di potere organizzato
fra produttori e consumatori
 Confindustria,
confagricoltura,
confartigianato,
confcommercio,
confcooperative,
ecc. ecc.
 Sindacati
confederali ed
autonomi
 Ordini e società
professionali
 I consumatori possono
difendersi solo quando i
produttori eccedono
nell’infliggere loro
prodotti inappropriati
 che feriscono o uccidono i
consumatori,
 e violano le leggi che i
produttori stessi hanno
scritto, identificandosi col
consumatore
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Diverso tipo di organizzazione
di produttori e consumatori
 Le organizzazioni dei
produttori sono
democratiche,
partecipate,
 finanziate prima dalla
base e,
secondariamente, in
proporzione alla
partecipazione della
base, dallo Stato
 Le organizzazioni dei
consumatori sono
essenzialmente degli
studi legali,
 finanziati dai ricorsi
contro violazioni di
legge, e parassitarie
della sentenza contro
il trust delle
assicurazioni
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Oltre Manica, la rivoluzione
francese non ha attecchito
 La produzione ha
avuto spazio nella
Camera dei Comuni
 che ha
progressivamente
difeso i diritti dei
produttori
 alternativamente, dei
datori di lavoro e dei
sindacati
 Il consumo puro ha
mantenuto la sua
nobiltà nella Camera
dei Lord
 cedendo
progressivamente
potere alla Camera dei
Comuni
 ma riconquistandolo
con Margaret Tatcher
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Anche i produttori in UK hanno
scelto il tatcherismo perché:
 Prima della Tatcher, lo strapotere delle
organizzazioni dei produttori non riusciva
più ad infliggere ai consumatori i propri
prodotti e servizi
 che contenevano in sé troppo poco lavoro,
e di qualità troppo scadente
 rispetto ai prodotti e servizi di altri Paesi
del Commonwealth liberista
 nei quali i produttori avevano meno potere
rispetto ai consumatori
15
Il potere di scelta del destinatario
dei servizi professionali
 Sul fronte italiano, l’aumentato potere di scelta
del consumatore ha già messo in crisi la nostra
produzione di beni, soppiantata da quella
extracomunitaria, mentre aveva retto la
concorrenza della produzione comunitaria
 Non ha ancora imparato a scegliere i servizi
professionali extracomunitari (come invece il
consumatore fa già negli USA)
 Sta però cominciando a scegliere fra i servizi
professionali comunitari
 E presto comincerà a scegliere fra i servizi offerti
dalle organizzazioni professionali comunitarie 16
Quattro servizi al cliente, dalle
organizzazioni professionali
 In egemonia dei
produttori, le
organizzazioni
presentano dei fronti
compatti e statici di
professionisti
autorizzati
 concedendo al cliente
le differenziazioni su
base deontologica, e
raramente su base di
linee guida di buona
pratica
 In egemonia dei
consumatori, le
organizzazioni
devono presentare
come minimo elenchi
aggiornati di
professionisti
certificati
 e spesso un sistema di
accreditamento che
subisce in tempo reale
e dinamicamente la
pressione dell’utente 17
Le tre grandi placche della
selezione dei professionisti
 In Italia, la selezione è meramente formale, e si
arrende all’interesse accademico a produrre il
massimo di titolati: da monte tutto scende a valle
 Nella Mitteleuropa, la selezione è anche formale,
ma tiene conto dell’interesse degli ordini a non
soffrire di pletora, e degli utenti a non avere
professionisti incompetenti
 In Inghilterra: la selezione è sostanziale, col
massimo di forza da valle contro monte
18
L’ordine degli psicologi verso
l’università italiana
 Verso l’università, noi ordini rappresentiamo i
destinatari della loro produzione, quindi è nostro
dovere rivendicare una nostra crescita di status
 Per questo abbiamo chiesto di poter influenzare
la riforma delle classi da valle verso monte, cioè
da quella degli esami di Stato
 Minacciando di rifiutare come inidonea a
qualunque sbocco professionale l’attuale classe
ibrida e confusiva “Scienze e tecniche
psicologiche”
 Che serve solo a spacciare altra pletora di illusi
dal titolo triennale di “dottore in psicologia
clinica” o simili
19
Nuovi compiti per l’Ordine
 Bisogna che gli Ordini e le altre
organizzazioni di produttori si spingano
almeno al secondo, meglio se sino al terzo,
dei quattro servizi che possono offrire ai
destinatari delle prestazioni
 favorendo anche l’incubazione di un
sistema di accreditamento nazionale, prima
che arrivi da noi quello inglese, con gli
articoli 7, 14, 22, 29 e 31 della proposta di
20
direttiva sui servizi
C’è competizione fra i servizi
offerti dalle diverse
organizzazioni professionali?
 Si, ed è una
competizione
perdente per l’Italia,
se i nostri Ordini ed il
nostro CNEL non
offrono tutti e tre i
servizi che possono
offrire,
 e non controllano il
quarto servizio
 Ma può esserci
complementarità, se il
CNEL e gli Ordini
italiani, come già
fanno le autorità
competenti inglesi,
oltre ad offrire i prini
tre, favoriscono
 e controllano il quarto
21
servizio
L’Ordine degli psicologi italiani
verso i consumatori
 Oltre ad un codice deontologico, ha approvato
una serie di linee guida su settori specifici
(perizie, internet, PMA, sport ecc.) anche su
indicazione delle società scietifiche
 Sta approntando e sperimentando una check-list
per la certificazione volontaria del professionista
sulla base del codice e delle linee guida
 Consentendo anche auto-dichiarazioni delle
competenze specifiche, con implicita
dichiarazione di incompetenza sugli altri settori
(importante esperimento in Lombardia: tsunami)
 Fornendo quindi la base per un accreditamento a
carattere privatistico, effettuato dall’esterno, ma
controllabile dall’Ordine stesso
22
Peculiarità degli psicologi
 Con i loro clienti, nella psicologia clinica,
gli psicologi instaurano un rapporto
profondo, basato sulla continua espressione
di giudizi del cliente stesso sul
professionista
 Nella branca della psicologia del lavoro e
delle organizzazioni, sono impegnati a
valutare le competenze professionali e
l’efficienza dei servizi offerti, soprattutto
interrogando i destinatari
 Abbiamo dunque dei doveri peculiari per
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far crescere il potere dei consumatori
Il CNEL
 Ha approntato un data-base delle associazioni
professionali delle nuove professioni, allargando
cioè la rappresentanza dei produttori
 Ma non ha ancora favorito l’offerta dei quattro
servizi da parte delle organizzazioni ordinistiche
alle esigenze dei destinatari delle prestazioni
professionali
 La Tatcher aveva abolito questo tipo di Eco-Soc
per l’unilateralità degli interessi rappresentati
 Bisogna che il CNEL aiuti gli Ordini italiani ad
offrire questi servizi ai consumatori, prima che lo
facciano le organizzazioni professionali inglesi
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Qui non ci si vede bene:
ai nostri clienti non
bastano più le medaglie
che noi professionisti ci
portiamo addosso:
vogliono tenere in mano
loro stessi una bussola
Grazie
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Intervento dott.Sardi: presentazione