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CRONACHE
Corriere della Sera Lunedì 8 Dicembre 2014
Quegli insegnanti dell’istituto tecnico
al premio per il miglior prof del mondo
Morto a 86 anni
La Rinascente,
i telefoni e l’editoria
Nefri, top manager
partito dal basso
Lei è di Rovigo e segue ragazzi con disabilità, lui a Lecce spinge gli alunni a creare start up
Può un insegnante diventare
una star, senza passare per
Hollywood? Ritrovarsi famoso
nel mondo per quello che fa
ogni giorno, con fatica, competenza e pochi, nella quotidianità, disposti a dirgli «bravo»?
Succederà. Grazie a un’idea
della Varkey Gems Foundation,
che ha messo in palio un milione di dollari da assegnare a un
prof eccezionale. In marzo il
bando, poi la selezione tra 5
mila nomi di tutto il mondo e
oggi l’annuncio della rosa finale. Tra i 50 candidati migliori ci
sono anche due italiani: Daniela Boscolo, docente di un istituto tecnico della provincia di
Rovigo e Daniele Manni, di
Lecce.
La prof veneta che insegna a
studenti diversamente abili
dell’Itsc Colombo di Porto Viro
dà gambe a progetti per inserire nella normale vita scolastica
A Dubai
Selezionati tra 5 mila:
oggi la rosa dei dieci
finalisti, a marzo la
cerimonia a Dubai
alunni con «esigenze educative
speciali». Nel 2010 ha ottenuto
il riconoscimento di «miglior
insegnante dell’anno». Ha «rivoluzionato la didattica tradizionale e introdotto una nuova
mentalità», si legge nelle motivazioni, per aiutare anche i ragazzi meno dotati a sviluppare
le loro capacità in normali situazioni sociali. Un suo successo il progetto «Al supermercato dell’integrazione»: «Un supermercato allestito all’interno
della scuola — spiega — dove
tutti i ragazzi vanno a fare la
spesa e tengono la contabilità,
gestiscono il magazzino, stanno alla cassa, curano etichettatura o stoccaggio».
Daniele Manni (una passione smisurata per istanze come
pace, inclusione e tolleranza),
insegna informatica all’Istituto
tecnico Galilei-Costa del capoluogo salentino e impegna i
propri studenti in progetti che
abbracciano diversi temi, dall’inclusione sociale alle start
up. I suoi alunni vincono diversi premi ogni anno e a lui è stata conferita una medaglia dal
presidente della Repubblica.
Non si attiene strettamente ai
programmi, in classe, non ama
LAPTOP
I candidati
italiani
Daniela
Boscolo
e il suo collega
Daniele
Manni
modelli di «insegnamento passivo», ma si sforza di «incoraggiare il pensiero creativo, in
un’atmosfera di collaborazione». Dieci anni fa ha dato vita a
una cooperativa, «Arianoa»
(aria nuova, in dialetto), all’interno della scuola: un incubatore per stimolare gli alunni all’auto-imprenditorialità e sostenere finanziariamente le loro giovani start up. Ne sono
nate 22, da allora, tutte «leggermente profittevoli»; un paio
sane e forti sul mercato. Una,
«Island of Host», che noleggia
server web, è valsa al suo ideatore di 16 anni un premio tra le
migliori imprese di under 20
del mondo. «E quest’anno —
dice il prof — in una quinta ho
diviso i ragazzi in gruppi: vincerà quello che inventerà la
start up che a maggio farà più
fatturato e sarà più affermata».
Straordinarie, ma non isola-
te le loro storie: gli insegnanti
con grinta, passione, competenza e idee sono tantissimi.
Per accettare la candidatura,
l’organizzazione del premio
chiedeva l’uso di pratiche didattiche innovative; segnalazioni di alunni e colleghi; impegno nel testimoniare l’importanza dell’insegnamento e
nel migliorare l’accesso all’istruzione per tutti.
Quando, in marzo, la Global
Teacher prize Academy sceglierà il vincitore, tra una rosa
finale di 10 nomi, si accenderà
il riflettore su uno, ma la luce
verrà irradiata su tutta la categoria. Questo è l’obiettivo del
premio: «Che non è solo una
somma di denaro, ma un modo per far conoscere migliaia
di storie», ha dichiarato Sunny
Varkey, padre della Fondazione, di cui è presidente onorario
Bill Clinton.
L’idea è nata leggendo i risultati del Global Teacher Status index, pubblicato in novembre: primo tentativo di
mettere a confronto l’atteggiamento nei confronti degli insegnanti in 21 Paesi. Notevoli le
differenze rilevate, comune la
considerazione che quasi
ovunque almeno un genitore
su tre non incoraggerebbe i
propri figli a intraprendere
questa professione. «Certamente serve più di un premio
per ridare a questa professione
lo status che le compete. Ma la
mia speranza — ha detto
Varkey — è che questa iniziativa avvii migliaia di conversazioni sul ruolo degli insegnanti: nelle famiglie riunite per la
cena, tra gli adolescenti sui social media, fino ai ministeri
dell’istruzione del mondo».
Antonella De Gregorio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La foto su Twitter di Samantha Cristoforetti
Gli addobbi natalizi
sulla stazione spaziale
TENT
TABLET
STAND
Si avvicina il Natale anche sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Samantha Cristoforetti (la prima donna italiana nello spazio) ha postato
su Twitter le calze e le decorazioni natalizie attaccate dal comandante,
l’astronauta della Nasa Butch Wilmore. «Butch ha preparato il nostro
albero di Natale nel Laboratorio — scrive Cristoforetti sul blog
Avamposto 42 — e ha perfino appeso le calze per tutti e sei noi. Così, da
ora fino a Natale, se ci imbattiamo in qualche piatto preferito di qualcuno
o qualcuna mentre cerchiamo in un contenitore di cibo, possiamo
metterlo nella sua calza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27
Concorso
 Il Global
Teacher Prize è
un premio
annuale
erogato dalla
Fondazione
Varkey GEMS
(di cui è
presidente
onorario Bill
Clinton), dato
a un prof
«eccezionale»
che ha dato un
contributo
straordinario
alla professione. In palio un
milione di
dollari
 Le
candidature
sono valutate
da una
commissione,
la Global
Teacher prize
Academy (di
cui fa parte
anche l’attore
Kevin Spacey)
composta da
dirigenti
scolastici,
pedagogisti,
giornalisti,
funzionari
pubblici,
imprenditori
e scienziati
 La Varkey
GEMS
Foundation è
un’organizzazione non
profit istituita
per migliorare
gli standard
d’istruzione
di bambini
svantaggiati
e formare gli
insegnanti.
L’obiettivo è
incoraggiare
l’iscrizione
nelle scuole
attraverso
progetti
innovativi
Grande distribuzione,
telefonia, editoria. Nel corso
della sua lunga carriera di top
manager di grandi aziende ha
accumulato un’esperienza
peculiare per completezza: è
morto ieri Nicolò Nefri,
protagonista di piani di
sviluppo e anche grandi
«battaglie». Nato a Savona nel
1928 si laurea a Genova in
economia e commercio, poi si
trasferisce a Milano dove inizia
a lavorare come consulente
aziendale e docente in istituti
post-universitari di
organizzazione aziendale. A 30
anni entra in Rinascente come
dirigente dell’ufficio studi
economici. Passa presto a
compiti operativi e assume nel
tempo responsabilità di settori
sempre più impegnativi, fino a
essere nominato nel 1977
direttore generale e
amministratore delegato.
Sotto la sua guida la società
triplica le vendite e passa in
nove anni da conti in rosso a
Chi era
Nicolò Nefri, nato
nel 1928, è stato
top manager
di grandi aziende,
dalla Rinascente
a Hdp (foto
Imagoeconomica)
oltre 73 miliardi di utili,
diversificando l’attività nei
settori del bricolage e del fastfood e sviluppando gli
ipermercati. Successivamente
passa nella holding Saes
quindi è presidente di Unitel,
che vede alleati e soci maggiori
Fiat, Fininvest ed Eni: «perde»
però la grande sfida con la
Omnitel, che ha per azionista
di maggioranza l’Olivetti di
Carlo De Benedetti, e Pronto
Italia (Mannesmann e Banca di
Roma) per diventare secondo
gestore della telefonia mobile
in Italia. Dopo essere stato al
vertice di Attività immobiliari
(Fiat), nel ‘97 è nominato
presidente di Hdp (e Rcs Libri)
carica che ricopre fino al 2002.
È consigliere della società
quando, maggio 2003, cambia
la denominazione in Rcs
Mediagroup. Nell’aprile 2003
diventa presidente di Finsiel
(gruppo Telecom). Cavaliere
del lavoro dal 1986, è stato
consigliere in Galbani, Credito
artigiano, Stefanel e Università
Bocconi.
S. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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