COMUNE DI GIULIANOVA (Provincia di Teramo) Realizzazione Studio di Microzonazione Sismica – Livello 1 – ai sensi della O.P.C.M. 13 novembre 2010, n. 3907 e della D.G.R. 20 maggio 2011, n. 333 Località: Comune di Giulianova (TE) – Territorio comunale ATTIVITÀ FINALE: STUDIO DI MICROZONAZIONE SISMICA LIVELLO 1 Giulianova, novembre 2013 Il Geologo incaricato: Dott. Mirco ANGELINI Il Collaboratore: Dott. Stefania DI BARTOLOMEO Dott. Mirco Angelini Via Colle Pizzuto 3 , 64021 Giulianova (TE). Tel. 348/2200251 – 085/8001137 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Sommario INTRODUZIONE ............................................................................................... 2 1. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA DI BASE ................................... 3 1.1 Definizione di zona sismogenetica .......................................................... 3 1.2 Sismicità storica .................................................................................. 8 2. ASSETTO GEOLOGICO .............................................................................. 15 2.1 Caratteri litostratigrafici ..................................................................... 15 3. ASSETTO GEOMORFOLOGICO .................................................................... 18 4. ASSETTO IDROGEOLOGICO ....................................................................... 20 5. DATI GEOTECNICI E GEOFISICI ................................................................. 21 a. Indagini bibliografiche ........................................................................... 21 b. Indagini di nuova esecuzione.................................................................. 23 c. Analisi e risultati delle prospezioni HVSR .................................................. 24 6. CENNI SULLA STORIA URBANISTICA DEL CENTRO URBANO ........................... 31 7. MODELLO DI SOTTOSUOLO ....................................................................... 32 8. LA CARTA DELLE MICROZONE OMOGENEE IN PROSPETTIVA SISMICA ............. 33 9. INCERTEZZE, ELEMENTI DI CRITICITÀ E SUGGERIMENTI PER SUCCESSIVI APPROFONDIMENTI ................................................................................ 35 10. CONCLUSIONI ......................................................................................... 38 Bibliografia .................................................................................................... 39 Allegati cartografici - Carta delle indagini (Scala 1:10.000) - Carte geologico-tecnica (Scala 1:5.000) - Carte delle MOPS (Scala 1:5.000) - Carte delle frequenze fondamentali di vibrazione (Scala 1:10.000) Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 1 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo INTRODUZIONE Il presente elaborato, redatto in collaborazione con il Dott. Stefania Di Bartolomeo, costituisce la relazione illustrativa, a corredo dello “Studio di Microzonazione Sismica – Livello 1”, ai sensi dell’O.P.C.M. 13.11.2010, n. 3907 e della D.G.R. 20.05.2011, n. 333 e s.m.i., relativamente al territorio comunale di Giulianova(TE), eseguito su incarico dell’amministrazione comunale come da disciplinare d'incarico professionale del 27 febbraio 2012. Lo studio di Microzonazione Sismica (di seguito MZS) di Livello 1, è uno strumento utile esclusivamente per la pianificazione territoriale ed è finalizzato alla realizzazione della Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (di seguito M.O.P.S.), da effettuarsi secondo gli standard tecnici nazionali e regionali di riferimento, nella loro versione più aggiornata disponibile, come di seguito elencati 1: • Indirizzi e Criteri generali per la Microzonazione Sismica (di seguito I.C.M.S.), redatti dal Dipartimento della Protezione Civile (in seguito D.P.C.) ed approvati il 13 novembre 2008 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; • microzonazione sismica per la ricostruzione dell’area aquilana, redatto dal D.P.C. e dalla Regione Abruzzo, a seguito dell’evento sismico del 2009; • specifiche tecniche per la redazione degli elaborati cartografici relativi al Livello 1 delle attività di Microzonazione Sismica (di seguito Linee Guida) redatte dalla Regione Abruzzo al fine di uniformare gli I.C.M.S. alle caratteristiche regionali; • standard di rappresentazione cartografica e archiviazione informatica, specifiche tecniche per la redazione in ambiente GIS degli elaborati cartografici della microzonazione sismica definiti dal D.P.C.; • standard di rappresentazione cartografica e archiviazione informatica, simbologia per la stesura della carta delle indagini secondo quanto previsto dagli I.C.M.S., definiti dal D.P.C.; • O.P.C.M. 13.10.2010, n. 3907; • D.G.R. 20.05.2011, n. 333 e s.m.i.. Lo studio di MZS, in generale, si concentra in corrispondenza dei centri urbani maggiormente significativi, e nelle aree per le quali il P.R.G. comunale prevede trasformazioni insediative o infrastrutturali. Le estensioni reale delle aree da sottoporre alla MZS dipendono oltre che dalla presenza di insediamenti urbani, anche 1 Programma regionale di mitigazione del rischio sismico. Art. 2 Disciplinare d’incarico – “Documenti tecnici e standard informatici di riferimento”; Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 2 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo dalle diverse situazioni morfologiche e geologiche dei vari siti. La microzonazione è stata estesa all’intero territorio comunale, con particolare riguardo a quelle aree per le quali le condizioni territoriali o normative prevedono delle trasformazioni insediative o infrastrutturali. 1. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA DI BASE La pericolosità sismica di base dipende dalle caratteristiche sismologiche dell’area (tipo, dimensioni e profondità delle sorgenti sismiche, energia e frequenza dei terremoti) e calcola (generalmente in maniera probabilistica), per una certa regione e in un determinato periodo di tempo, i valori di parametri corrispondenti a prefissate probabilità di eccedenza. Tali parametri (velocità, accelerazione, intensità, ordinate spettrali) descrivono lo scuotimento prodotto dal terremoto in condizioni di suolo rigido e senza irregolarità morfologiche (terremoto di riferimento). 1.1 Definizione di zona sismogenetica Dall'analisi della bibliografia esistente (Galadini F. et al., 2005a), si desume che nel territorio comunale di Giulianova, non sono presenti sorgenti sismogenetiche (faglie attive) con evidente espressione superficiale, indagabili tramite tradizionali indagini geomorfologiche. Le sorgenti sismogenetiche note, a ridosso del territorio provinciale potenzialmente responsabili di terremoti con M>6.5, si trovano all’interno della catena appenninica. Esse verranno in seguito definite come sorgenti sismogenetiche/faglie attive di Norcia, del M. Vettore, dei Monti della Laga, dell’Alta Valle dell’Aterno, di Assergi-Campo Imperatore. Il sistema di faglia di Norcia è costituito da cinque segmenti che vengono considerati come espressione superficiale di una sola sorgente sismogenetica. Prove dell’attività recente riguardano soprattutto l’area nursina, ove il conoide tardoquaternario di Patino risulta dislocato dalla faglia normale che borda l’intero bacino di Norcia e dalle sue faglie secondarie (Blumetti, 1995; Galli et al., 2005). Indagini paleosismologiche effettuate nel 2003 hanno permesso di ipotizzare l’occorrenza di almeno quattro eventi di dislocazione negli ultimi 27.000 anni circa. Di questi eventi, il più antico sarebbe avvenuto precedentemente all’ultimo massimo glaciale (cioè prima di circa 22.000 anni fa); un altro evento sarebbe precedente al VI secolo a.C.; il penultimo evento sarebbe avvenuto dopo il VI secolo a.C. ma prima del III-I secolo a.C.; l’evento più recente sarebbe invece occorso dopo il XV-XVII secolo. Esso è associabile, pertanto, al terremoto del 14 gennaio 1703 (Maw 6.81, secondo il Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 3 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo catalogo sismico del Gruppo di Lavoro CPTI, 2004), che ha interessato l’intera Umbria meridionale, la provincia di Rieti e l’Abruzzo settentrionale. Verso sud, il segmento di faglia di Norcia è in rapporto en-echelon con il segmento del M. Alvagnano lungo il quale, in occasione del terremoto del 1703, si sarebbero formate lunghe fratture sul terreno di probabile natura gravitativa (Blumetti, 1995). Ad est del sistema di faglia di Norcia, sul fianco occidentale del sistema montuoso M. Vettore-M. Bove, è ubicata la faglia del M. Vettore, cui è associata una delle più vistose scarpate in roccia dell’Appennino centrale. Uno dei segmenti di faglia secondari è responsabile della dislocazione di un conoide polifasico formatosi tra l’Ultimo Massimo Glaciale e circa 3800-3200 anni BP (Galadini e Galli, 2003). Indagini paleosismologiche in corrispondenza della scarpata di faglia legata a tale attività hanno evidenziato tre eventi di dislocazione post-Ultimo Massimo Glaciale, in una successione purtroppo incompleta. Due di questi eventi sarebbero occorsi nell’Olocene. Il più recente sarebbe avvenuto tra 4155-3965 BP e il VI-VII secolo d.C. Un precedente evento è cronologicamente vincolato tra 5940-5890/5795-5780 BP e 4155-3965 BP. Un evento più antico, mal vincolato, comprende probabilmente più eventi di dislocazione tra 18000-12000 BP e 5940-5890/5795-5780 BP. Al contrario del sistema di faglia di Norcia, alla faglia del M. Vettore non è associabile alcun evento storico. Ciò ha portato Galadini e Galli (2000 e 2003) a considerare tale faglia come “silente”. Ad essa sarebbe pertanto riferibile un elevato livello di pericolosità sismica. Il sistema di faglia dell’Alta Valle dell’Aterno si trova a sud di quello di Norcia ed è costituito da quattro segmenti di faglia in rapporto en-echelon (Capitignano, San Giovanni, M. Marine, M. Pettino). L’evidenza dell’attività recente del sistema di faglia è soprattutto derivata dalle indagini sui segmenti del M. Marine e del M. Pettino, dove le faglie hanno formato scarpate in roccia lungo le quali è spesso visibile la dislocazione di depositi di versante riferiti all’Ultimo Massimo Glaciale (Galadini e Galli, 2000). Le indagini paleosismologiche lungo il segmento del M. Marine hanno chiarito che al sistema di faglia dell’Alta Valle dell’Aterno possono essere riferiti almeno cinque eventi di dislocazione negli ultimi 15.000 anni (Moro et al., 2003). I tre eventi più antichi sarebbero avvenuti in età prossime a 12.000-15.000 anni fa. Il penultimo evento di dislocazione, poco vincolato cronologicamente, sarebbe comunque successivo all’ambito temporale citato. L’evento di fagliazione più recente è stato responsabile della dislocazione di unità stratigrafiche contenenti ceramica storica. Tali unità dovrebbero essersi deposte nell’alto medioevo oppure nel corso della cosiddetta Piccola Età Glaciale. L’evento sismico responsabile della dislocazione è pertanto occorso in epoca storica. Considerando il fatto che il terremoto del 2 febbraio 1703 è Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 4 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo l’unico evento storico di elevata magnitudo (quindi con fagliazione di superficie associabile) ad avere interessato l’area, l’osservazione paleosismologica suggerisce che l’origine di tale evento sia da riferire all’attivazione delle strutture in oggetto. Per quanto concerne il terremoto del 1461 (Mw=6.5), Galadini e Galli (2000) non forniscono indicazioni se non porre in maniera interrogativa la possibilità che esso sia stato generato dalla faglia di Assergi oppure ad una delle faglie minori nella valle dell'Aterno (nel caso specifico, quella di Paganica) (Messina et al., 2009). A questo proposito, sembra utile citare lo schema di sorgenti sismogenetiche più recentemente pubblicato da Boncio et al. (2004). Tale schema include un'ipotesi di sorgente relativa al terremto del 1461 ottenuta unendo la faglia di Paganica con quella del Monte Pettino. Attualmente, la comunità scientifica tende a considerare i terremoti del 1461 e del 2009 come il risultato dell'attivazione di una sorgente la cui espressione in superficie è rappresentata dalla faglia ridefinita Collebrincioni-San Demetrio (Messina et al., 2009). Ad est del sistema dell’Alta Valle dell’Aterno viene individuata la faglia della Laga. Per essa le evidenze di attività recente sono rappresentate dalla dislocazione di terrazzi del Pleistocene superiore e dell’Olocene. L’analisi paleosismologica ha permesso di individuare due eventi di dislocazione occorsi dopo 8320-8150 BP (Galadini e Galli, 2003). Anche in questo caso, l’assenza di terremoti storici di magnitudo compatibile con l’occorrenza di fagliazione di superficie ha portato a considerare tale faglia come una sorgente “silente”. Il prolungamento verso sud della faglia della Laga è rappresentato dal segmento di Campo Imperatore del sistema di faglia Assergi-Campo Imperatore. L’attività dei vari segmenti di faglia è provata dalla dislocazione in più punti di depositi e forme del Pleistocene superiore-Olocene. A titolo di esempio si può ricordare la dislocazione di un circo glaciale sul M. Brancastello, chiara evidenza dell’attività postUltimo Massimo Glaciale (Galadini et al., 2003). Le analisi paleosismologiche hanno interessato in particolare il segmento di Campo Imperatore in due diverse campagne. Nella seconda metà degli anni ottanta, indagini paleosismologiche nelle valli Venacquaro e Maone effettuate dai ricercatori dell’ENEA permisero di individuare quattro eventi di dislocazione negli ultimi 18.000 anni (Giraudi e Frezzotti, 1995). Il più recente di questi eventi sarebbe avvenuto dopo 3490±160 BP. Secondo gli autori citati, l’intervallo di tempo intercorso tra i vari eventi (tempo di ricorrenza) sarebbe variabile tra 2500-3000 anni e 6000-7000 anni. Più recentemente, indagini paleosismologiche nella Piana di Campo Imperatore (zona Monte Paradiso) hanno permesso di individuare tre eventi di dislocazione (Galadini et al., 2003). In base alle datazioni col metodo del radiocarbonio, il più antico di questi sarebbe avvenuto tra Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 5 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 31500±550 BP e 12850±200 BP. Il penultimo evento di dislocazione sarebbe avvenuto tra 7155-7120/7035-6790 BP e 5590-5565/5545-5475 BP. L’evento più recente sarebbe occorso dopo 3480-3400 BP. In base al confronto tra la geometria della faglia e la distribuzione del danno dei terremoti distruttivi che hanno interessato l’area aquilana, è stato possibile concludere che nessun evento riportato sui cataloghi sismici può essere attribuito al sistema di faglia Assergi-Campo Imperatore. Anche la sorgente ad esso connessa può essere definita come “silente”. I dati paleosismologici di cui sopra, il tempo di ricorrenza per l’attivazione delle cinque sorgenti trattate e il tempo intercorso dall’ultima attivazione sono riassunti nella Tabella 1. Tempo di ricorrenza (anni) Tempo intercorso dall'ultima attivazione (anni) Bibliografia di riferimento Norcia E1=14 gen. 1703 E2=tra VI secolo a.C. e III-I secolo a.C. E3=tra 22000 anni BP e VI secolo a.C. E4=pre-22000 anni BP 1830 - 2300 302 (al 2005) Galli et. al. (2005) M. Vettore E1=tra 4155-3965BP e VI-VII sec. d.C. E2=tra 59405890/5795-5780 BP e 4155-3965 BP E3=tra 18000-12000 BP e 59405890/5795-5780 BP < 4.6904.490 > 1300-1500 Galadini e Galli (2003) 306 3 Moro et al. (2003) Faglia attiva/sorgente sismogenetica Eventi di dislocazione (E1, E2, ....) Alta Valle dell'Aterno E1=2 feb. 1703 E2=tra 12000-15000 anni BP e il 1703 E3=ca. 12000-15000 BP E4=ca. 12000-15000 BP E5=ca. 12000-15000 BP E6=6 apr. 2009 Monti della Laga E1=tra 8320-8150 BP e 1200 d.C. E2= tra 8320-8150 BP e 1200 d.C E3= biennio 1950-1951 Assergi - Campo Imperatore E1=tra 3480-3400 BP e 1200 d.C. E2=tra 71557120/7035-6790 BP e 5590-5565/55455475 BP E3=tra 31500±550 BP e 12850±200 BP < 7570 1995-6405 61 >800 Galadini e Galli (2003) Tertulliani (2006) Galadini et al. (2003); Giraudi e Frezzotti (1995) Tabella 1. Dati paleosismologici relativi alle cinque faglie attive dal Pleistocene superiore di interesse per il territorio del Comune di Castelli (Galadini et al., 2005a modificato). Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 6 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Figura 1. Schema sismotettonico dell'area colpita dal terremoto del 1950. L'andamento delle faglie normali è derivato da GALADINI e GALLI (2000), con modifiche. Gli epicentri dei terremoti con Maw≥5.5 sono riportati secondo quanto in Gruppo di Lavoro CPTI (2004), tranne il terremoto del 1997 (14 ottobre, ML 5.5), la cui ubicazione epicentrale è derivata da AMATO et al. (1998a). Il terremoto del 1943, di magnitudo Maw inferiore a 5.5 (5.02), è stato inserito nello schema in quanto più volte citato nel testo. La traccia della "Struttura costiera" è tratta da CALAMITA et al. (2003). Le strutture trasversali all'andamento della catena sono tratte dai lavori di ADAMOLI, (1993) ("B" e "C", valle del Tordino e valle del Vomano), de ALTERIS, (1995) ("A", definita nel lavoro come "Squalo line"), VEZZANI et al., (1998) ("B" e "C"), BOLIS et al., (2003) ("A", definita nel lavoro come "Roseto line"). Faglie interne alla catena appenninica: 1) Sistema di faglia di Norcia; 2) Faglia del Monte Vettore; 3) Faglia dei Monti della Laga; 4) Sistema di faglia dell'alta valle dell'Aterno; 5) Sistema di faglia Assergi-Campo Imperatore; 6) Faglia della valle del Salto; 7) Sistema di faglia Ovindoli-Pezza-Campo Felice-Colle Cerasitto; 8)Sistema di faglia della media valle dell'Aterno; 9) Faglia del Monte Morrone; 10) Sistema di faglia del Fucino; 11) Faglia del MontePorrara; 12) Faglia della valle del Liri; 13) Faglia Aremogna-Cinquemiglia; 14) Faglia dell'alta valle del Sangro. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 7 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa 1.2 Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Sismicità storica Dalla consultazione del data-base dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sono stati individuati i forti terremoti registrati nel comprensorio di Giulianova (TE). Tabella 1: Principali terremoti risentiti nel comune di Giulianova. Fonte: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_place/ Tabella 2: Istogramma dei principali terremoti risentiti Principali terremoti risentiti nel comune di Giulianova. Fonte: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_place/ Dalla consultazione della “Mappa delle massime intensità macrosismiche (scala Mercalli) osservate nei comuni italiani” (GNDT-ING-SSN, 1996) e dalla relativa Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 8 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo tabella esplicativa, di seguito riportate, si rileva che il Comune di Giulianova è caratterizzato da un’intensità macrosismica = 7. In rosso sono riportate le località entro 10 Km dal comune di Giulianova. Comune ALBA ADRIATICA ANCARANO ARSITA ATRI BASCIANO BELLANTE BISENTI CAMPLI CANZANO CASTEL CASTAGNA CASTELLALTO CASTELLI CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO CASTILENTI CELLINO ATTANASIO CERMIGNANO CIVITELLA DEL TRONTO COLLEDARA COLONNELLA CONTROGUERRA CORROPOLI CORTINO CROGNALETO FANO ADRIANO GIULIANOVA ISOLA DEL GRAN SASSO D`ITALIA MONTEFINO MONTORIO AL VOMANO MORRO D`ORO MOSCIANO SANT`ANGELO NERETO NOTARESCO PENNA SANT`ANDREA PIETRACAMELA PINETO ROCCA SANTA MARIA ROSETO DEGLI ABRUZZI SANT`EGIDIO ALLA VIBRATA SANT`OMERO SILVI TERAMO TORANO NUOVO TORRICELLA SICURA TORTORETO TOSSICIA VALLE CASTELLANA MARTINSICURO Re 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 Pr 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 67 Com 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 Lat 42.82710 42.83695 42.50159 42.58001 42.59465 42.74355 42.52804 42.72565 42.64591 42.54244 42.67681 42.48882 42.53098 42.53277 42.58559 42.58852 42.77163 42.54008 42.87184 42.85484 42.82822 42.63163 42.54673 42.55201 42.75148 42.50115 42.54324 42.58229 42.66315 42.74840 42.81878 42.65741 42.59280 42.52320 42.60822 42.68570 42.67489 42.82519 42.78614 42.55516 42.65863 42.82307 42.65753 42.80348 42.54493 42.73511 42.88468 Lon 13.93031 13.74209 13.78354 13.97802 13.73972 13.80592 13.80196 13.68640 13.80396 13.71704 13.81823 13.71167 13.88207 13.91784 13.85946 13.79341 13.66758 13.68093 13.86660 13.81840 13.83275 13.54204 13.47860 13.53827 13.95782 13.66098 13.88483 13.62887 13.91981 13.88848 13.81676 13.89434 13.77223 13.55409 14.06733 13.52811 14.01578 13.71554 13.80281 14.11396 13.70407 13.77731 13.65576 13.91378 13.64836 13.49789 13.91374 Imax 7 8 8 8 8 7 8 8 8 8 7 8 8 8 8 8 8 8 7 7 7 8 8 8 7 8 8 8 7 7 7 7 8 8 7 8 7 8 8 7 8 7 8 7 8 9 7 Tabella 3: Massime intensità macrosismiche osservate nella provincia di Teramo Fonte: http://emidius.mi.ingv.it/GNDT/IMAX/comuni.php?Re=13&Pr=67&nome=Teramo Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 9 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Figura 2. Mappa massime intensità macrosismiche osservate (Molin et alii, 1996). (Scala Mercalli) L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 aprile 2006, n. 3519 “Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone” ha fissato i criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e la nuova mappa di pericolosità sismica di riferimento a scala nazionale, di cui si riporta di seguito un estratto relativo alla Regione Abruzzo. Il valore di pericolosità sismica del territorio del comune di Giulianova, così come individuato dall’INGV è compreso tra 0.150 e 0.175 g. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 10 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Area in esame Figura 3. Valori pericolosità sismica secondo O.P.C.M. 3519/2006 Fonte: http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/consultazione_005.html In definitiva, il territorio comunale può subire danni consistenti a causa della sismicità, in genere caratterizzata da eventi con magnitudo bassa o moderata. Alla seconda categoria appartengono i terremoti del 1950 e del 1951. Gli eventi con origine esterna alla Provincia che hanno avuto un più significativo impatto sono legati a sorgenti sismogenetiche appenniniche come ad esempio quello del 2009. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 11 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Area in esame Figura 4...................... Per valutare i contributi delle diverse sorgenti sismogenetiche alla pericolosità del sito è utile visionare i valori di disaggregazione della pericolosità sismica (McGuire, 1995; Bazzurro and Cornell, 1999). La forma più comune di disaggregazione è quella bidimensionale in magnitudo e distanza (M-R) che permette di definire il contributo di sorgenti sismogenetiche a distanza R capaci di generare terremoti di magnitudo M. Espresso in altri termini, il processo di disaggregazione in M-R fornisce il terremoto che domina lo scenario di pericolosità (terremoto di scenario) inteso come l’evento di magnitudo M a distanza R dal sito oggetto di studio che contribuisce maggiormente alla pericolosità sismica del sito stesso. Analogamente alla disaggregazione in MR è possibile definire la disaggregazione tridimensionale in M-R-ε dove ε rappresenta il numero di deviazioni standard per cui lo scuotimento (logaritmico) devia dal valore mediano predetto da una data legge di attenuazione dati M ed R (Spallarossa e Barani, 2007). Si riportano nella seguente figura e tabella, i valori di disaggregazione di a(g) relativi al comune di Giulianova. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 12 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Tabella 4. Disaggregazione del valore di a(g) con probabilita' di eccedenza del 10% in 50 anni Fonte: http://esse1-gis.mi.ingv.it/ Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 13 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Figura 5. Disaggregazione del valore di a(g) con probabilita' di eccedenza del 10% in 50 anni Fonte: http://esse1-gis.mi.ingv.it/ In definitiva, il territorio comunale può subire danni consistenti a causa della sismicità, in genere caratterizzata da eventi con magnitudo bassa o moderata. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 14 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 2. ASSETTO GEOLOGICO L’area studiata fa parte del settore più orientale e recente dell’edificio tettonico dell’Appennino centrale, strutturatosi essenzialmente nel Miocene superiore – Pleistocene inferiore, in seguito all’evoluzione di un sistema orogenico (catena – avanfossa – avampaese) con migrazione delle deformazioni compressive dalle aree occidentali più interne verso quelle orientali adriatiche (Bigi et alii, 1996); su tale sistema si sovrappone, a partire dal Pleistocene basale, la tettonica distensiva. In particolare, il settore più orientale, noto in letteratura come bacino periadriatico, si è impostato a partire dalla fine del Pliocene inferiore quando, il più occidentale ed antico bacino del Cellino è stato coinvolto nella strutturazione in catena, con la formazione di un “bacino satellite” lungo la fascia periadriatica e dell’avanfossa adriatica nel settore esterno più orientale. Al di sopra delle torbiditi silicoclastiche di avanfossa della Formazione Cellino del Pliocene inferiore, affiora pertanto in trasgressione e con una netta discordanza angolare, la Formazione Mutignano, depositatasi dal Pliocene medio al Pleistocene basale, in un “bacino satellite”. La Formazione Mutignano è costituita da depositi basali sabbioso- conglomeratici di ambiente neritico, affioranti ad ovest dell’area studiata, cui seguono superiormente peliti di piattaforma entro cui sono intercalati, a varie altezze stratigrafiche, orizzonti conglomeratici e/o sabbiosi, talora a geometria lenticolare. I depositi di chiusura del ciclo sedimentario presenti al tetto della successione (testimoniati solo da un isolato lembo nel territorio giuliese), danno origine a corpi tabulari debolmente immergenti verso ENE, e sono costituiti da sabbie e conglomerati riferibili ad un ambiente di transizione da marino a continentale. Sempre nell’area periadriatica sono presenti inoltre sedimenti continentali quaternari costituiti essenzialmente da sedimenti alluvionali terrazzati suddivisi in quattro ordini e da depositi fluvio-deltizi attuali, mentre lungo la stretta fascia costiera sono presenti sedimenti di spiaggia recenti ed attuali. 2.1 Caratteri litostratigrafici Il territorio comunale di Giulianova è litologicamente caratterizzato dalla presenza di una successione marina Plio-pleistocenica, costituita da peliti di piattaforma con sovrastanti depositi sabbioso-conglomeratici di chiusura del ciclo sedimentario (unico esempio sul territorio è quello di Colle San Tommaso), alla quale seguono sedimenti continentali quaternari ed olocenici, costituiti essenzialmente da Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 15 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo depositi alluvionali terrazzati, coltri colluviali, depositi fluvio-deltizi e sedimenti di spiaggia. Tali depositi, in relazione alle finalità del lavoro, saranno analizzati qui di seguito a partire dai terreni più antichi. Depositi marini del Plio-Pleistocene (FMTc) La successione marina, affiorante nella fascia collinare (Formazione Mutignano), è caratterizzata, da Argille sabbiose (Pleistocene inferiore p.p.) di colore grigio azzurro che sono presenti in tutta la fascia del territorio collinare. Nelle valli del Tordino e del Salinello, costituiscono il substrato sul quale appoggiano i vari depositi continentali quaternari. Visibili in affioramento solo in aree localizzate, le peliti pleistoceniche si presentano ben stratificate (da alcuni centimetri a qualche decimetro), e mostrano frequenti intercalazioni di sottili livelli sabbiosi, raramente a geometria lentiforme, sempre più frequenti verso l’alto. La giacitura della stratificazione rispecchia quella regionale, con un’immersione degli strati rivolta tra E e NE ed inclinazioni generalmente variabili dai 10° ai 20°. La forrmazione è sempre preceduta da un cappellaccio di alterazione di qualche metro di spessore. Pliocene medio, Pleistocene medio. Depositi continentali del Quaternario In discordanza sulle argille-sabbiose della Formazione Mutignano, si rinvengono inoltre vari sedimenti continentali quaternari, riferibili a meccanismi genetici e ad ambienti deposizionali molto diversi da zona a zona. - Depositi alluvionali terrazzati antichi (Pleistocene medio – superiore) (at1 at2). Sul fianco sinistro della valle fluviale del Tordino, più o meno dalla S.S. n° 80 fino a lambire il centro storico di Giulianova affiorano diffusamente sedimenti alluvionali antichi I sedimenti di tutti i terrazzi sono costituiti da ciottoli eterometrici di natura prevalentemente calcarea e subordinatamente arenacea, con più o meno abbondante matrice sabbiosa o sabbioso-limosa e con varie intercalazioni di strati e lenti di sabbie e sabbie limose. Nella zona di Giulianova alta e in corrispondenza dei sedimenti alluvionali sovrastanti le dorsali collinari, le alluvioni possono essere rappresentate da conglomerato. - Depositi alluvionali attuali e terrazzo recente di fondovalle (Olocene) (at1). I sedimenti alluvionali attuali e quelli del terrazzo più basso e recente (IV ordine), posto generalmente ad un’altezza minima di 4 - 5 metri al di sopra degli alvei attuali del Tordino, colmano i fondovalle e la loro superficie sommitale rappresenta, a luoghi, Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 16 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo il letto di esondazione attuale dei fiumi.. Litologicamente sono costituiti da ciottoli eterometrici (da ghiaie sottili fino ai blocchi) di natura prevalentemente calcarea e calcareo-marnosa, subordinatamente arenacea e conglomeratica, tra i quali si interpone una frazione più fina a grana sabbiosa e/o sabbioso-limosa. Lo spessore dei sedimenti alluvionali cresce gradualmente procedendo verso le foci fluviali, fino a raggiungere valori di circa 15 metri in prossimità della costa. - Coltri eluvio-colluviali (Olocene) (col F1). Il substrato argilloso-marnoso-sabbioso o i depositi terrazzati più antichi, sono frequentemente ricoperti da coltri colluviali piuttosto estese e spesse. Le modalità di sedimentazione possono essere riferite, a seconda delle contestuali condizioni climatiche, o ad un deposito “grano a grano” di tipo eolico, oppure ad un accumulo sui pendii e nelle aree di compluvio ad opera delle acque di ruscellamento superficiale che trasportano i materiali a grana fine e finissima, provenienti dal progressivo smantellamento superficiale dei versanti stessi. E’ probabile che le coltri colluviali, soprattutto quelle più estese e potenti, si siano accumulate in fasi successive, intervallate da periodi di stasi e di relativa pedogenesi. Lo spessore delle coltri, in relazione alle vicende e modalità deposizionali e naturalmente alla configurazione morfologica della superficie del substrato, può variare da alcuni metri fino a circa 15 metri. Nei depositi terrazzati lo spessore del colluvie decresce gradualmente da 15 metri circa fino a 6, 7 m spostandosi dai terrazzi più antichi a quelli più recenti. La litologia è caratterizzata da limi argillosi e limi sabbiosi di colore da avana a bruno che frequentemente inglobano noduli e patine concrezionarie calcitiche. - Sedimenti attuali e recenti della piana costiera (Olocene) (spi) . La stretta fascia costiera è costituita da sedimenti prevalentemente sabbiosi della spiaggia attuale, ai quali in profondità, si intercalano livelli e lenti di limi sabbiosi e/o argillosi, da depositi deltizi essenzialmente ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi, e da sabbie a grana fina in corrispondenza delle aree dove un tempo erano presenti le dune costiere. Tra l’attuale linea di riva ed il piede dei rilievi collinari retrostanti, i sedimenti sono essenzialmente ghiaioso sabbiosi nella parte occidentale (spi E3) e prevalentemente sabbiosi con a luoghi depositi limoso-argillosi e/o limoso-sabbiosi verosimilmente riferibili ad ambienti di paludi costiere, nella parte orientale (spi E6). Il limite tra i sedimenti ghiaiosi sabbiosi e quelli essenzialmente sabbiosi, forma una cuspide che ha il suo apice presso la foce del f. Tordino. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 17 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 3. ASSETTO GEOMORFOLOGICO In relazione alle dinamiche geologiche succedutesi durante il quaternario e ai depositi che sono presenti nel sottosuolo dell’area in esame, la fascia collinare orientale del territorio giuliese assume proprie peculiarità morfologiche che di seguito si descrivono. La fascia collinare orientale è rappresentata da un vasto tavolato debolmente inclinato da Nord verso Sud, ovvero verso l’alveo del Fiume Tordino. Dalle quote più elevate (in corrispondenza del centro storico di Giulianova) e verso il fiume (in corrispondenza del bivio tra la S.S. 16 e la S.S. 80), per un tratto complessivo di 2.100 metri si passa da una quota di 65,00 metri s.l.m. fino a circa 10,00 metri s.l.m.. Il terrazzo è troncato verso la parte orientale (ovvero verso il mare adriatico) da un versante dai fianchi più o meno ripidi, che raccorda il tavolato superiore con la lunga e stretta pianura costiera sottostante, su cui sorge l’abitato di Giulianova Lido. La pianura borda per intero il fronte collinare, come è tipico nei territori della fascia periadriatica abruzzese. Il versante collinare costiero, delimitato dal tavolato in alto e dalla piana in basso, tende ad assumere angoli di inclinazione ed altezze minori spostandosi dalle zone settentrionali verso quelle meridionali; si passa infatti da angoli medi ed altezze rispettivamente di 22° e 50,00 metri nelle zone settentrionali, (nei pressi del centro storico di Giulianova), con punte di 27° nelle zone più acclivi, per passare ad angoli di 17° ed altezze di 25,00 nella zona centrale (al di sotto del monastero dei Benedettini), per finire con i 11° e 15,00 metri di altezza, nella parte meridionale del declivio. Nelle zone dove affiora esclusivamente il substrato pelitico, le forme del versante assumono angoli di pendenza marcatamente minori, in relazione al maggior “angolo di riposo” che il deposito pelitico presenta rispetto alle ghiaie sabbiose addensate. Nella fascia di versante in studio è possibile osservare il brusco cambio di pendenza del declivio in corrispondenza del limite settentrionale del centro storico di Giulianova dove Via Montello si innesta con il centro storico medesimo; si passa da angoli di 25° fino a 16-17°. Il tavolato su cui si sviluppa Via Gramsci termina con il centro storico di Giulianova, rappresenta uno o più terrazzi antichi del Fiume Tordino, che nel corso della propria evoluzione ha spostato progressivamente il proprio alveo da Nord verso Sud. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 18 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo L’azione del Fiume si è esplicitata in un’intensa opera di erosione del substrato pelitico (argille grigio azzurre) ed in un’altrettanto intensa azione di deposizione, con la messa in posto sulla superficie erosiva, di depositi ghiaiosi con una percentuale variabile di sabbia e limo (ghiaie sabbiose limose) generalmente di qualche metro di spessore. A seguito della progressiva migrazione del corso acqua verso le zone meridionali del territorio, si sono depositati al di sopra della ghiaia, estesi e potenti coltri colluviali, le cui modalità di sedimentazione, possono essere riferite, a seconda delle contestuali condizioni climatiche, o ad un deposito “grano a grano” di tipo eolico, oppure ad un accumulo in pianura ad opera delle acque di ruscellamento superficiale che trasportavano i materiali a grana fine e finissima provenienti dal progressivo smantellamento superficiale dei versanti limitrofi. Contestualmente alle variazioni eustatiche in positivo e con ogni probabilità durante l’ultima trasgressione marina del flandriano, il mare adriatico ha eroso al piede attraverso il moto ondoso e le correnti il terrazzo alluvionale, creando le condizioni per una sua troncatura verso oriente. Le dinamiche naturali che hanno portato all’assetto geomorfologico attuale sono del tutto cessate, essendo il mare arretrato di diverse centinaia di metri rispetto all’antica linea di riva. E sempre nell’attuale contesto si può affermare che il declivio di cui trattasi è esente da movimenti di massa generalizzati e profondi. Di tale assunto fa prova il fatto che sul ciglio del pendio permangono integri dei bastioni quattrocenteschi che delimitavano la cinta muraria esterna dell’abitato antico. Le forme di superficie che hanno un interesse da un punto di vista sismico e che sono riscontrabili nel territorio di Giulianova sono le seguenti: Frane: E’ presente in una forma considerata stabilizzata nella parte Nord del territorio comunale e interessa una parte del lungo versante collinare argilloso che si affaccia verso il mare Adriatico. Orli di scarpate marina: Si rinvengono al limite del fronte collinare orientale e il pendio che degrada verso la piana costiera. Rappresentano gli orli di erosione e/o di crollo, conseguenti allo scalzamento al piede del fronte collinare operato dal mare Adriatico. Orli di scarpata fluviale: Sono forme morfologiche che si presentano sotto forma di scarpata, più o meno alta, o inclinata e che indicano l’erosione operata da un corso d’acqua lungo le sue sponde o al passaggio da un ordine di terrazzo all’altro. Nel comune di Giulianova assumono un’importanza limitata sia per le modeste altezza che presentano che per l’estensione, il più delle volte discontinua. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 19 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 4. ASSETTO IDROGEOLOGICO Il sistema idrogeologico del territorio è suddivisibile in due grandi complessi idrogeologicii: quello dei depositi alluvionali e quello della piana costiera. Il primo è sviluppato nel vasto tavolato che dal centro storico di Giulianova si sviluppa verso il f. Tordino. Il mezzo permeabile è costituito dai depositi fluviali chiosi e sabbiosi poggiati sopra un mezzo impermeabile che è rappresentato dalla argilla grigio azzurra di substrato. Nella carta geologico tecnica è stato ricostruito l’andamento delle curve piezometriche (curve di uguale quota della superficie libera della falda). Dalla forma delle curve è possibile osservare un andamento del movimento dell’acqua da nord ovest verso sud est, cioè verso l’alveo del fiume Tordino, con alcune irregolarità dovute alla probabile presenza di valli sepolte. Il secondo complesso idrogeologico è rappresentato dai sedimenti costieri sabbiosi e sabbioso ghiaiosi che rappresentano il mezzo poroso entro cui l’acqua si infiltra e si muove verso il ricettore finale che è il mare Adriatico. Nella fascia costiera l’acqua è a profondità mediamente pari ad un paio di metri dalla superficie. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 20 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 5. DATI GEOTECNICI E GEOFISICI È stato possibile reperire una serie di indagini geognostiche e geofisiche grazie al contributo della Ditta Soiltest S.a.s. di Francavilla al Mare. Sono state inoltre, eseguite prospezioni sismiche con la tecnica dei microtremori in corrispondenza delle varie Microzone Omogenee. a. Indagini bibliografiche Nella seguente tabella sono riportati i sondaggi geognostici a carotaggio continuo (S), le prove penetrometriche (CPT-DP-DL), prospezioni MASW e prospezioni HVSR per ogni località oggetto di studio. Nella colonna ID sono visualizzati i codici di ogni indagine: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 Tipo indagine DPSH S S S S S S DPSH DL DL CPT DL DL DL DL DL DL DL S S DL S S DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH CPT DPSH DPSH S Codice indagine 067025P01-DPSH 067025P02-S 067025P03-S 067025P04-S 067025P05-S 067025P06-S 067025P07-S 067025P08-DPSH 067025P09-DL 067025P10-DL 067025P11-CPT 067025P12-DL 067025P13-DL 067025P14-DL 067025P15-DL 067025P16-DL 067025P17-DL 067025P18-DL 067025P19-S 067025P20-S 067025P21-DL 067025P22-S 067025P23-S 067025P24-DPSH 067025P25-DPSH 067025P26-DPSH 067025P27-DPSH 067025P28-DPSH 067025P29-DPSH 067025P30-CPT 067025P31-DPSH 067025P32-DPSH 067025P33-S N. 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 Tipo indagine S CPT DPSH DPSH DL S DPSH DPSH DPSH DL DL CPT DPSH S S DL DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH DPSH CPT DPSH CPT S S DL DPSH CPT DPSH Codice indagine 067025P34-S 067025P35-CPT 067025P36-DPSH 067025P37-DPSH 067025P38-DL 067025P39-S 067025P40-DPSH 067025P41-DPSH 067025P42-DPSH 067025P43-DL 067025P44-DL 067025P45-CPT 067025P46-DPSH 067025P47-S 067025P48-S 067025P49-DL 067025P50-DPSH 067025P51-DPSH 067025P52-DPSH 067025P53-DPSH 067025P54-DPSH 067025P55-DPSH 067025P56-DPSH 067025P57-DPSH 067025P58- CPT 067025P59-DPSH 067025P60-CPT 067025P61-S 067025P62-S 067025P63-DL 067025P64-DPSH 067025P65-CPT 067025P66-DPSH Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 21 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 CPT DPSH DPSH DPSH HVSR DL ------------------------------------S S S DL DL DL DL DPSH DPSH S-SP DPSH S S-SP DPSH S DPSH S DPSH DL DL DL CPT DPSH S-SP S-SP S-SP S-SP S-SP DL DL DL DL DL DPSH DPSH PA PA PA Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 067025P67-CPT 067025P68-DPSH 067025P69-DPSH 067025P70-DPSH 067025P71-HVSR 067025P72-DL ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------067025P85 067025P86 067025P87 067025P88-DL 067025P89-DL 067025P90-DL 067025P91-DL 067025P92-DPSH 067025P93-DPSH 067025P94-S 067025P95-DPSH 067025P96-S 067025P97-S 067025P98-DPSH 067025P99-S 067025P100-DPSH 067025P101-S 067025P102-DPSH 067025P103-DL 067025P104-DL 067025P105-DL 067025P106-CPT 067025P107-DPSH 067025P108-S 067025P109-S 067025P110-S 067025P111-S 067025P112-S 067025P113-DL 067025P114-DL 067025P115-DL 067025P116-DL 067025P117-DL 067025P118-DPSH 067025P119-DPSH 067025P120-PA 067025P121-PA 067025P122- PA 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA 067025P123- PA 067025P124- PA 067025P125- PA 067025P126- PA 067025P127- PA 067025P128- PA 067025P129- PA 067025P130- PA 067025P131- PA 067025P132- PA 067025P133- PA 067025P134- PA 067025P135- PA 067025P136- PA 067025P137- PA 067025P138 - PA 067025P139- PA 067025P140- PA 067025P141- PA 067025P142- PA 067025P143- PA 067025P144- PA 067025P145- PA 067025P146- PA 067025P147- PA 067025P148- PA 067025P149- PA 067025P150- PA 067025P151- PA 067025P152- PA 067025P153- PA 067025P154- PA 067025P155- PA 067025P156- PA 067025P157- PA 067025P158- PA 067025P159- PA 067025P160- PA 067025P161- PA 067025P162- PA 067025P163- PA 067025P164- PA 067025P165- PA 067025P166- PA 067025P167- PA 067025P168- PA 067025P169- PA 067025P170- PA 067025P171- PA 067025P172- PA 067025P173- PA 067025P174- PA 067025P175- PA 067025P176- PA 067025P177- PA 067025P178- PA Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 22 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 PA PA PA PA PA PA DL DPSH DPSH DL DL DL DL DL Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 067025P179- PA 067025P180- PA 067025P181- PA 067025P182- PA 067025P183- PA 067025P184- PA 067025P185-DL 067025P186-DPSH 067025P187-DPSH 067025P188-DL 067025P189-DL 067025P190-DL 067025P191-DL 067025P192-DL 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 DL SM SM SPT SPT SPT SM SM DPSH DPSH DPSH DPSH ------- 067025P193-DL 067025P194- SM 067025P195- SM 067025P19-SPT 067025P197-SPT 067025P198-SPT 067025P199-SM 067025P200-SM 067025P201-DPSH 067025P202-DPSH 067025P203-DPSH 067025P204-DPSH --------------- Tabella 3. Indagini geognostiche e prospezioni sismiche bibliografiche. Le prove penetrometriche statiche, dinamiche e i sondaggi (CPT-DP-DL) hanno permesso un'accurata ricostruzione dello spessore delle coperture rilevate e risultano tutte confrontabili con il rilevamento effettuato. b. Indagini di nuova esecuzione Sono state acquisite una serie di misure HVSR in funzione dell’estensione dell’area e delle situazioni geologiche presenti e comunque almeno una misura per ogni microzona. Nella seguente tabella sono riportate le prospezioni sismiche di nuova esecuzione: N. 73 74 75 76 77 78 79 Tipo indagine HVSR HVSR HVSR HVSR HVSR HVSR HVSR Codice indagine 067025P73-HVSR 067025P74-HVSR 067025P75-HVSR 067025P76-HVSR 067025P77-HVSR 067025P78-HVSR 067025P79-HVSR Tipo indagine 80 HVSR 81 HVSR 82 HVSR 83 HVSR 84 HVSR 205 HVSR N. Codice indagine 067025P80-HVSR 067025P81-HVSR 067025P82-HVSR 067025P83-HVSR 067025P84-HVSR 067025P84-HVSR Tabella 4. Prospezioni sismiche di nuova esecuzione. Tutte le prospezioni mostrano dei chiari picchi di H/V, in accordo a quanto stabilito dal progetto SESAME. I risultati dalle analisi HVSR da microtremori di nuova esecuzione hanno aiutato a definire le Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) e a validare il modello di sottosuolo, attraverso il confronto tra picchi H/V e spessore delle coperture o dei terrazzi alluvionali nelle sezioni geologiche. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 23 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa c. Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Analisi e risultati delle prospezioni HVSR Per la qualità delle misure HVSR si è fatto riferimento al capitolo 3.1.5 di “Indirizzi e criteri per la Microzonazione Sismica”, al SESAME Project (2004), ad Albarello D. et al. 2010 e ad Albarello D. & Castellaro S. (2011). In particolare vengono proposte tre classi di qualità: • Classe A: HVSR affidabile e interpretabile: può essere utilizzata anche da sola; • Classe B: HVSR sospetta (da “interpretare”): va utilizzata con cautela e solo se coerente con altre misure ottenute nelle vicinanze; • Classe C: HVSR scadente e di difficile interpretazione. I criteri di giudizio proposti per la classificazione di cui sopra sono di seguito contemplati: • durata complessiva della registrazione che deve essere tale da produrre stime “robuste” del campo medio delle vibrazioni ambientali (durata della misura almeno 15-20 minuti); • stazionarietà temporale dei rapporti spettrali: la forma dell’H/V nell’intervallo di frequenze di interesse rimane stazionaria per almeno il 30 % circa della durata della misura; • isotropia del segnale in termini dei rapporti spettrali: le variazioni azimutali di ampiezza non superano il 30 % del massimo; • assenza di rumore elettromagnetico; • andamenti degli spettri di Fourier; • andamento complessivo della curva H/V: i massimi sono caratterizzati da una diminuzione localizzata di ampiezza dello spettro verticale. I risultati delle analisi HVSR hanno permesso di stimare la frequenza fondamentale di vibrazione (F0), l’ampiezza del picco HVSR (A0), come riportate nella seguente Tabella ed hanno aiutato a definire le Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) e a validare il modello di sottosuolo, attraverso il confronto tra picchi H/V e le risultanze delle ulteriori indagini esistenti. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 24 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo HVSR F0 A0 Classe 067025P73 067025P74 067025P75 067025P76 067025P77 067025P78 067025P79 067025P80 067025P81 067025P82 067025P83 067025P84 067025P205 067025P71 067025P206 2.69 2.19 0.28 0.31 18.44 18.44 18.13 4.25 17.47 19.97 19.78 13.44 4.69 9.84 2.12 1.5 1.6 2.1 1.6 2.1 2.5 3.8 1.1 2.5 3.3 2.3 2.5 1.8 2.2 1.28 A B C B A A A A A B B A A B B Tabella 6. Risultati prospezioni HVSR di nuova esecuzione e classe di qualità delle misure. Dall’analisi dei dati acquisiti si osserva che alcune misure presentano piccoli problemi legati all’anisotropia del segnale in termini di rapporto spettrale o non hanno un picco chiaro, oppure sono leggermente disturbate. La causa è l’acquisizione dei segnali in un ambiente urbano, con circolazione di auto e attività in corso di svariato tipo. Commento spettri – misure HVSR Le misurazioni HVSR eseguite sui depositi costieri (T1,T2,T3,T5,T15), costituiti prevalentemente da sabbie-limose, hanno permesso di rilevare un picco nel range di frequenze 2-3 Hz, associabile al passaggio con il sottostante substrato geologico costituito da argille pleistoceniche. La misurazione T4 non evidenzia picchi significativi. T1 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 25 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo T2 T3 T4 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 26 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo T5 T15 Al passaggio tra i depositi costieri e il substrato geologico sono state eseguite le misurazioni T6 e T7 che hanno messo in evidenza un picco intorno ai 18 Hz, probabilmente correlabile al passaggio con il sottostante substrato geologico T6 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 27 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo T7 La misurazione T14 eseguita su substrato geologico evidenza un picco a 9.8 Hz, probabilmente ascrivibile al passaggio tra coltre di alterazione e substrato geologico. T14 Spostandoci sui depositi terrazzati di I° ordine (T8,T9, T11,T12 ,T13), emerge un picco ad alte frequenze (13-20 Hz) legato alla presenza di contrasti di impedenza nella porzione più superficiale del sottosuolo; il picco nel range di frequenze 4-6 Hz è attribuibile al passaggio tra i depositi terrazzati di I° ordine con il sottostante substrato geologico. T8 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 28 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo T9 T11 T12 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 29 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo T13 Spostandoci sui depositi terrazzati di II° ordine (T10), emerge un picco ad alte frequenze (20 Hz) legato alla presenza di contrasti di impedenza nella porzione più superficiale del sottosuolo. T10 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 30 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 6. CENNI SULLA STORIA URBANISTICA DEL CENTRO URBANO Giulianova affonda le proprie origini in un passato che inizia nel III secolo avanti cristo, quando il Piceno venne assoggettato alla sfera di Roma e vicino alla foce del Tordino sorse l’abitato di Castrum Novum. L’insediamento occupava parte della piana alluvionale recente del corso d’acqua e parte del terrazzo alluvionale più antico. Castrum Novum denominata in seguito Castel San Flaviano, venne definitivamente abbandonata dai suoi abitanti dopo il 27 luglio del 1460 a seguito di una memorabile scontro tra le truppe aragonesi e quelle angioine. Da questo scontro l’abitato ne uscì totalmente distrutto. Nel 1471, undici anni più tardi venne fondata dal Duca d’Atri Giuliantonio Acquaviva, l’attuale città, sede del municipio, in posizione più elevata rispetto al precedente centro, in modo tale da consentire una visione magnifica verso il mare. Le antiche mura cittadine ancora percorrono intatte l’orlo di scarpata marina che rappresenta, da un punto di vista geologico un possibile vulnus, considerata l’elevata pendenza e altezza del soggiacente versante. La città e gli architetti dell’epoca seppero ben sfruttare le risorse idriche contenute nel sottosuolo della zona con la realizzazione di gallerie drenanti ancora oggi parzialmente percorribili e situate a mezza costa rispetto al versante e al limite tra le ghiaie fluviali permeabili e il substrato sottostante. Non si hanno notizie di crolli o di gravi dissesti fondali che abbiano interessato le antiche mura cittadine. Recentemente sono stati avviati e conclusi dei lavori di consolidamento che hanno interessato le mura di contenimento della salita Montegrappa, una strada che da Giulianova lido conduce alla parte alta della cittadina. Tali lavori hanno permesso di arrestare dei fenomeni di dissesto a carattere superficiale, che stavano lentamente mettendo a rischio la stabilità dei precedenti paramenti murari. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 31 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo 7. MODELLO DI SOTTOSUOLO Il modello del sottosuolo giuliese si colloca tra quelli che caratterizzano i comuni costieri periadriatici della provincia teramana. Su di un substrato di origine marina, di natura prevalentemente argillosa, si sono impostati con un contatto di tipo erosivo, i sedimenti quaternari di tipo continentale (terrazzi fluviali) con le annesse coltri colluviali. Nella zona costiera invece al substrato sono sovrapposti dei depositi marini di litorale, sotto forma di sabbia e sabbia ghiaiosa. Substrato argilloso stratificato Il substrato ha dei parametri meccanici caratteristici abbastanza costanti sul tutto il territorio investigato; è collocato nel campo dei depositi coesivi molto consistenti ed è generalmente preceduto da una coltre di alterazione di qualche metro di spessore. Depositi continentali ghiaiosi e sabbiosi In ambito fluviale, i depositi ghiaiosi e sabbiosi possiedono spessori variabili (le maggiori potenze si registrano nei pressi del f Tordino), e il loro grado di addensamento è generalmente in diretta relazione alla composizione granulometrica e all’età del deposito. Nell’ambito del territorio studiato il grado di addensamento è compreso tra quello addensato fino a quello sciolto. Coltri colluviali Le coltri colluviali coprono indistintamente tutti i depositi terrazzati; è uno strato che assume un’importante valenza stratigrafica poiché rappresenta il piano di appoggio della fondazione di tutto l’agglomerato che costituisce la parte alta della cittadina. Lo spessore varia da luogo a luogo e quelli maggiori si registrano nelle zone distali rispetto al f Tordino nella zona prossima al centro storico, dove raggiunge uno spessore anche di 15 - 18 metri. Da un punto di vista geotecnico rientra nel campo dei depositi coesivi (limo, limo argilloso o limo da debolmente sabbioso a sabbioso). Il grado di consistenza spazia tra il consistente e moderatamente consistente è ed in diretta relazione con l’età del deposito. Si nota, analizzando i risultati delle prove in sito, un maggior grado di consistenza nella parte settentrionale del territorio giuliese. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 32 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Depositi di litorale Sono diffusi nel sottosuolo della piana costiera e ricoprono con spessore crescente da ovest verso est, il substrato argilloso. I depositi di litorale sono rappresentati da sabbia ghiaiosa nella zona occidentale del territorio e da sabbia più o meno limosa nella restante parte. Il limite tra le differenti classi granulometriche forma una specie di cuspide che ha il suo apice presso la foce del f. Tordino. Il grado di addensamento varia da sciolto a medio e risultano generalmente più addensate le ghiaie sabbiose rispetto alla sabbia limosa. Verso il f Salinello, in zona costa verde, è probabile incontrare tra le sabbie, intercalazioni di livelli di limo organico, quale testimonianza di antichi depositi di acqua stagnante. 8. LA CARTA DELLE MICROZONE OMOGENEE IN PROSPETTIVA SISMICA La Carta delle MOPS redatta in scala 1:5.000 sulle C.T.R. (fornite dalla Regione Abruzzo), rappresenta il documento fondamentale di questo livello di approfondimento (livello 1) poiché si identificano le microzone dal “comportamento” omogeneo in caso di sisma. La Carta individua le microzone nelle quali, sulla base delle osservazioni geologiche e geomorfologiche e della valutazione dei dati disponibili, si può ipotizzare l'occorrenza di diversi tipi di effetti prodotti dall'azione sismica. La casistica degli effetti può essere suddivisa in tre grandi categorie: • Le zone stabili • Le zone stabili ma con l’occorrenza di possibili effetti di amplificazione • Le zone sismicamente instabili. Nel territorio comunale sono state distinte sei zone stabili ma con potenziali effetti amplificatori e una zona suscettibile di instabilità per liquefazione. Le prime sei zone sono stabili ma tutte suscettibili di amplificazioni locali, non essendovi nel territorio un substrato rigido affiorante. In una delle sei zone, si incrociano gli effetti di amplificazione dovute alla litologia con quelli dovuti alla topografia, trattandosi di un versante con inclinazione >15°. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 33 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Le zone instabili corrispondono ai depositi di litorale e ai depositi terrazzati, sabbiosi limosi e ghaioso sabbiosi, ad una profondità minore di 20 m, con la presenza di una falda idrica, compresa tra la superficie e 15 m da essa, secondo le indicazioni pervenute dopo la riunione del tavolo tecnico regionale nella seduta del 30 maggio 2013. In tali indicazioni è testualmente riportato: “DEFINIZIONE DELLE AREE SOGGETTE A LIQUEFAZIONE: se lungo la fascia costiera sussistono le seguenti 4 condizioni: 1. nella successione litologica sono presenti orizzonti di argilla sabbiosa, limi sabbiosi, sabbie, sabbie limose, sabbie ghiaiose, sabbie argillose e ghiaie sabbiose ad una profondità minore di 20 m dal p.c.; 2. falda a una profondità media stagionale inferiore di 15 m dal piano campagna; 3. accelerazione massima attesa su roccia uguale o superiore a 0.10 g (valore di ag nella pericolosità di base; 4. eventi sismici attesi di magnitudo M superiore a 5. L’applicazione di tali criteri porta a caratterizzare come suscettibili di liquefazione, ampie aree del territorio comunale giuliese; in particolare, l’intera fascia costiera e buona parte dei depositi terrazzati (anche quelli più antichi); su questi ultimi la presenza della falda idrica a profondità compresa tra la superficie e 15 m, si deduce dall’analisi della carta delle isofreatiche riportate nella carta geologico tecnica; sussistono inoltre, tutte le altre condizioni elencate. Fascia costiera Nella fascia costiera, in base ai risultati di alcuni sondaggi, prove penetrometriche dinamiche, e scavi eseguiti per ospitare fondazioni scatolari, la litologia è rappresentata da un substrato argilloso facente parte della formazione Mutignano e al di sopra, attraverso un contatto erosivo, dai sedimenti granulari fini e non, depositati dal mare Adriatico. Lo spessore dei sedimenti di litorale varia dai 13 metri verso la fascia orientale della costa, per ridursi progressivamente fino a chiudersi, a contatto con la cimasa collinare verso occidente. I sedimenti di litorale possono essere suddivisi in terreni prevalentemente sabbiosi e sabbioso limosi, generalmente da poco a mediamente addensati con livelli e strati di limo o argilla, più frequenti verso il fiume Salinello e terreni prevalentemente ghiaioso sabbiosi, in genere mediamente addensati o addensati. Quelli prevalentemente sabbiosi e sabbiosi limosi, occupano la parte orientale della fascia costiera, gli altri, ghiaoso sabbiosi, ne occupano la parte occidentale. Il limite di Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 34 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo separazione tra i due litotipi forma una specie di cuspide che trova l’apice nella foce del f. Tordino, e tende a chiudersi verso Nord. I sedimenti di litorale, permeabili per porosità, sono permeati da acqua di falda, comportandosi come un acquifero monostrato, fino al contatto con la formazione Mutignano, che rappresenta la base impermeabile dell’acquifero. Il pelo libero della falda costiera si rinviene a profondità comprese tra un metro e tre metri dalla superficie. Un eventuale improvviso aumento della pressione neutrale, dovuto ad un sisma, dovrebbe essere dissipato con rapidità nei sedimenti prevalentemente ghiaiosi sabbiosi, per loro natura altamente permeabili, impedendo il fenomeno della liquefazione o rendendolo assai poco probabile, e con maggiore difficoltà, nelle zone dove sono presenti i sedimenti sabbiosi limosi meno permeabili dei precedenti, rendendo perciò il fenomeno della liquefazione possibile. In ogni caso, tutte e quattro le condizioni precedentemente elencate, che renderebbero possibile il fenomeno della liquefazione, sono presenti nella fascia costiera giuliese. Terrazzi alluvionali Sempre in base ai criteri precedentemente elencati, è stata distinta una vasta zona riconosciuta nella carta delle MOPS come suscettibile di liquefazione, corrispondente ai terrazzi alluvionali attuali (at3) e a quello recente (at2). In tale zone sono presenti sedimenti alluvionali, deposti dal fiume Tordino dall’olocene al quaternario, sede di una falda idrica sotterranea. Tali sedimenti sono costituiti in prevalenza, da ghiaie sabbiose in genere mediamente addensate, con sporadiche intercalazioni di strati di limo plastico o sabbia, lentiformi. I depositi alluvionali sovrastano, attraverso un contatto erosivo, la formazione argillosa sabbiosa Mutignano, che rappresenta altresì la base impermeabile dell’acqua di falda contenuta nei depositi granulari di origine fluviale. 9. INCERTEZZE, ELEMENTI DI CRITICITÀ E SUGGERIMENTI PER SUCCESSIVI APPROFONDIMENTI I recenti indirizzi tecnici a noi pervenuti dal tavolo tecnico regionale il sette di agosto 2013, includendo le ghiaie sabbiose tra i depositi liquefacibili fanno in modo che una parte rilevante del territorio comunale di Giulianova diventi suscettibile di liquefazione in caso di sisma particolarmente intenso. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 35 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Le aree individuate come liquefacibili comprendono l’intera piana costiera e i terrazzi alluvionali attuali e recenti dei fiumi Tordino e Salinello. In tali aree sono infatti presenti dei depositi prevalentemente granulari, con scarsa o poco abbondante frazione fina (limo o argilla) con un grado di addensamento da sciolto a medio e con falda idrica generalmente compresa entro 15 m dalla superficie. La liquefazione è un fenomeno che fluidifica o deforma il deposito granulare, trasformandolo in una sorta di fango. Durante tali manifestazioni si osservano fuoriuscite di acqua mista a sabbia dalla superficie del terreno e un generale abbassamento del livello topografico. Il fenomeno è fisicamente spiegato come il risultato di un improvviso aumento di pressione dell’acqua di falda generata dalla scossa, con conseguente risalita verso l’alto e trascinamento dei granuli sabbiosi, a seguito del superamento delle tensioni efficaci da parte della pressione interstiziale. Gli effetti sulle costruzioni risultano gravi in termini di danneggiamento. Al fenomeno si può ovviare prevedendo tipi fondali adeguati al caso e che non risentono degli effetti della liquefazione oppure aumentandone la permeabilità o il grado di addensamento. Dagli archivi storici che abbracciano un arco temporale localizzato tra il 1117 dopo cristo fino a 1990, pubblicato nel lavoro di Paolo Galli “New empirical relationship between magnitudo and distance for liquefation” e pubblicato nell’aprile del 2000, nell’area di interesse non si riportano testimonianze storiche di fenomeni di liquefazione. Tuttavia la testimonianza storica in se non è sufficiente a parere del sottoscritto, ad escludere che la piana costiera giuliese, sia esentabile a priori dai suddetti fenomeni di instabilità indotti da uno scuotimento sismico, sia perché la piana costiera del litorale giuliese non è mai stata sede di nuclei abitati, sia perché non tutte le testimonianze storiche possono essersi tramandate fino ai nostri giorni o perché fenomeni di tal tipo possono avere interessati depositi sabbiosi sciolti prima ancora che l’uomo potesse tramandarne la testimonianza. Sempre nella citata pubblicazione si evince dalle tabelle riportate che legano la distanza dall’epicentro di un sisma, alla distanza dove sono possibili dei fenomeni di liquefazione, che in caso di sismi di intensità MCS superiore o uguale a 9 o con magnitudo superiore o uguale a 6,5, (quali quelli che potrebbero occorrere nella zona aquilana o ancor peggio, lungo la faglia Assergi Campo Imperatore) siti idonei che distano a circa 50 km dall’epicentro, possono dare luogo a dei fenomeni di liquefazione. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 36 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Si ritiene dunque che nelle aree individuati dalla microzonazione di 1^ livello come suscettibili di liquefazione, sono necessari degli approfondimenti di livello 2 o 3 per delle verifiche numeriche. Tali analisi porteranno alla definizione di zone ad alta propensione alla liquefazione e di zone dove questa propensione è molto bassa. Gli ulteriori approfondimenti potranno apportare delle modifiche dei confini attualmente individuati nel livello 1 della microzonazione e che discriminano le zone suscettibili a liquefarsi. Da un punto di vista strettamente personale ritengo poco probabile l’occorrere di episodi di liquefazione nei terrazzi fluviali e in alcune zone della piana costiera, dove soggiacciono i sedimenti grossolani quali le ghiaie sabbiose; questi sedimenti sono in in grado di dissipare rapidamente le pressioni neutrali. Nel caso dei depositi terrazzati, in particolare quelli più distanti rispetto al f. Tordino, occorre poi valutare lo spessore delle “alluvioni bagnate”, perchè esistono vaste aree dove l’alimentazione dell’acqua di falda è garantita esclusivamente dalle precipitazioni piovose e il fiume rappresenta solo il sistema naturale di drenaggio della falda e non di alimentazione. In tali zone lo spessore delle alluvioni immerse in falda, potrebbe essere solo di poche decine di centimetri. Si ritiene che l’approvazione delle eventuali modifiche individuate a seguito di più approfonditi accertamenti, possano essere apportate previo parere degli organi tecnici istituzionali competenti, senza la successiva o preliminare approvazione da parte del consiglio comunale. Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 37 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa 10. Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo CONCLUSIONI Il lavoro svolto per il comune di Giulianova è stato supportato da un gran numero di prove in sito e da numerosi studi geologici pregressi, messi a disposizione dall’Amministrazione comunale agli scriventi. Il risultato finale si presenta dunque adeguato per lo scopo per il quale è stato concepito, cioè quello di fornire un quadro conoscitivo di 1^ livello per la definizione di microzone dal comportamento sismico omogeneo. Sono state individuata nella carta delle MOPS (Microzone Omogenee in Prospettiva sismica) delle vaste superfici che possono essere liquefacibili in caso di sisma. Entro tali zone occorre eseguire delle indagini approfondite che determinino l’effettiva propensione alla liquefazione in termini numerici. La modifica del limite tra le zone liquefacibili e quelle non liquefacibili saranno determinate dai risultati di dette analisi numeriche e potranno essere recepite dall’Amministrazione, previo parere degli organismi tecnici competenti, senza l’approvazione del consiglio comunale. Giulianova, novembre 2013 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 38 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Bibliografia Accordi G., Carbone F., Civitelli G., Corda L., De Rita D., Esu D., Funiciello R., Kotsakis T., Mariotti G., Sposato A. (1988), Note illustrative alla carta delle litofacies del Lazio-Abruzzo ed aree limitrofe. Progetto finalizzato geodinamica. 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Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 39 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Bosi C. (1975), Osservazioni preliminari su faglie probabilmente attive nell’Appennino Centrale. Boll. Soc. Geol. It. 94 (1975), 827-859, Roma. Bramerini F., Di Pasquale G., Naso G., Severino M. (2008) (a cura di), Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica. Protezione Civile Nazionale. Roma, Settembre 2008. Bryant W.A. & Hart E.W. (2007), Fault-Rupture Hazard Zones in California: Alquist-Priolo Earthquake Fault Zoning Act with Index to Earthquake Fault Zones Maps. California Geological Survey, Special Publication 42, 41 pp. Calamita F., Caputo R., Pizzi A., Scisciani V. 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Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 43 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo I depositi ghiaiosi a matrice limo sabbiosa, che rappresentano le alluvioni antiche del Fiume Tordino. AT1/AT2 Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 44 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO - MICROZONAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO REGIONALE - PROGETTO COFINANZIATO CON FONDI COMUNITARI POR-FESR ABRUZZO 2007-2013 ASSE IV - ATTIVITÀ IV.3.1. COMUNE DI GIULIANOVA (TE) Relazione Illustrativa Dott. Geol. Mirco Angelini - Dott. Geol. Stefania Di Bartolomeo Il deposito limo argilloso stratificato appartenente alla formazione di Mutignano, in un affioramento all’interno di una cava dimessa. FMTc Dott. Geol. Mirco Angelini Villa Colle Pizzuto, 3 – 64021 Giulianova (TE) mobile 348/2200251 – 085/8001137 45