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Le Conseguenze Del Sisma
Rottamazione, appello al premier
Aldo Loris Rossi rilancia la proposta di demolire l'edilizia brutta e non
antisismica
La tragedia del sisma in Abruzzo rilancia con forza l'idea di "rottamare" gli edifici
di scarsa qualità architettonica e - soprattutto - strutturale realizzati nel
dopoguerra. A farsene paladino è Aldo Loris Rossi, ordinario di progettazione
architettonica ed ambientale alla università Federico II, e presidente
dell'associazione radicale "Per la Grande Napoli". Pochi giorni prima del sisma
Loris Rossi aveva proposto di "rottamare gli edifici senza qualità e non antismici
realizzati tra il 1945 e il 1972/75, la cosiddetta mondezza del dopoguerra". Ora
l'appello viene rilanciato in una lettera aperta al premier Silvio?Berlusconi.
GIOVANNI CAPOZZI
La catastrofe in Abruzzo è soprattutto "la conseguenza
delle gravissime mancanze della politica urbanistica e
edilizia di questi ultimi sessant'anni". Inizia così la
lettera-appello a Berlusconi che vede tra i suoi
firmatari Aldo Loris Rossi, insieme a Emma Bonino
(vice presidente del Senato), Vittorio?Sgarbi e
Carlo?Ripa di Meana (presidente del comitato nazionale del paesaggio). Da qui la
proposta dell'architetto e urbanista napoletano di rottamare l'edilizia scadente.
Proposta che Rossi sostiene da ormai quasi dieci anni e che oggi diventa sempre
più credibile. La rottamazione è infatti un intervento, secondo i promotori, tutt'altro
che utopico o insostenibile. La strategia, si legge nell'appello al premier, va giocata
su due fronti: "da un lato rafforzamento dellla tutela e della conservazione dei
centri storici, che sono beni unici e irriproducibili; dall'altro un radicale intervento di
rottamazione dell'edilizia post-bellica, priva di qualità e spesso antisismica". Per
realizzare l'obiettivo "si possono affiancare, al risparmio dei privati, agevolazioni
fiscali e risorse pubbliche". In questo modo - riporta ancora l'appello - si
coglierebbe "un'occasione storica: ristabilire la sicurezza delle nostre case, risarcire
almeno una parte della bellezza perduta in questi decenni e riparare alle più gravi
violenze patite dal paesaggio". "Il cemento armato - sostiene Loris Rossi - non ha
durata eterna. Ho assistito alla demolizione di edilizia post-bellica degli anni '40 e
'50 : dentro il cemento non c'era più il ferro. Il cemento non era più armato, ma
disarmato. C'erano solo buchi arrugginiti al posto del ferro. E allora il problema si fa
serio".
del 16-04-2009 num. 073
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Rottamazione, appello al premier