Rassegna Stampa Circolo PD L’Unione Sarda 1 settembre 2014 Quartu Sant’Elena «L'Alma Beach non è una discoteca» I titolari dell'ex S'Arena contestano il Comune L'Alma Beach non è una discoteca. Lo precisa il Comune: per questo il dirigente delle Attività produttive ha ordinato all'ex S'Arena del Poetto «la cessazione immediata dell'attività di intrattenimento danzante intrapresa in difetto di autorizzazione». Il provvedimento non turba i titolari dello spazio, recuperato proprio quest'estate. «La nostra non è una discoteca, ma un'area eventi che può ospitare diversi tipi di spettacoli», commenta Davide Siddi: «Abbiamo una regolare autorizzazione di pubblico spettacolo che non si riferisce solo alla musica dal vivo e permette di organizzare diversi tipi di eventi sul palco». Da quando il locale abbandonato lungo l'arenile ha cominciato la sua nuova vita, ha ospitato concerti, sfilate e altre iniziative. Ai primi di agosto, da un controllo della Polizia amministrativa della Questura, era emerso che circa 900 giovani ballavano «a ritmo di musica meccanicamente diffusa da dj» e che «gli avventori si intrattenevano nel ballo nella platea e sul palco, mentre alle gradinate era inibito l'accesso»: da qui la segnalazione per la violazione dei permessi. Il verbale è alla base dell'ordinanza del Comune che vieta le serate “da discoteca”. L'Alma Beach Studios è l'unico locale del Poetto di Quartu in possesso di un'autorizzazione per pubblico spettacolo e il provvedimento non intacca la programmazione prevista. «Non siamo una discoteca e non vendiamo come tali i nostri eventi», conclude Siddi, per questo non abbiamo alcun problema per continuare con le serate, anche perché abbiamo rimesso completamene a nuovo il locale rispettando tutte le norme e possiamo ospitare in totale sicureza più di mille persone». Marcello Zasso Consorzio commercianti Demurtas lascia, la novità è Roberto Pani Cambio della guardia in viale Colombo. Il presidente del consorzio Sandro Demurtas, dopo tre anni, lascia l'incarico. Gli subentra Roberto Pani che nei mesi scorsi ha dato vita al comitato spontaneo dei commercianti di viale Colombo. Proprio il comitato, dopo un lungo periodo di silenzio da parte del Consorzio, aveva preso in mano la situazione e dato il via una serie di iniziative e shopping sotto le stelle. «Lascio semplicemente perché, non essendo più a Quartu, non posso più seguire il consorzio», spiega Demurtas, «abbiamo avviato un percorso che porta alla fusione dei soci del consorzio con quelli del comitato spontaneo ed è naturale che a prendere il mio posto sia Roberto Pani». Mercoledì riprenderanno le serate di shopping sotto le stelle con i negozi aperti fino a mezzanotte, gli artigiani lungo i marciapiedi, musica e spettacoli. «L'esperienza positiva dei mercoledì di luglio e della prima settimana di agosto», aggiunge Pani, « ci spinge a continuare. Siamo all'inizio di un percorso lungo ma adesso siamo tutti uniti e sono sempre di più i commercianti che aderiscono alle iniziative. Piano piano i risultati arriveranno». I commercianti terranno le serrande sollevate fino a mezzanotte anche in occasione delle feste di Santa Maria e Sant'Elena , venerdì 6 e venerdì 13. «Non ci fermeremo con la fine dell'estate», aggiunge Pani, «stiamo già pensando all'inverno: magari potremo aprire con orario continuato per poi arrivare a Natale e mettere su una serie di iniziative». Giorgia Daga Rassegna Stampa Circolo PD L’Unione Sarda 1 settembre 2014 In coda come da copione nel controesodo dal mare Lunghe attese all'incrocio di Gannì e in quello con la 554 Il traffico ha iniziato a intensificarsi dopo le 19 e nelle ore successive ha toccato il picco massimo, con le solite code all'incrocio fra la Nuova 554 e la Vecchia Orientale sarda e alla rotatoria di Gannì. Tutto secondo copione in una domenica da bollino rosso, insomma: alcuni chilometri di coda in una delle strade più trafficate nel Cagliaritano, in questa fine estate rovente. Tra sabato e ieri si sono viste anche numerose roulotte in direzione dell'hinterland: per molti la stagione delle vacanze è finita e da oggi, chi ha la fortuna di averlo rientra al lavoro. Anche nelle scuole le vacanze per gli insegnanti sono terminate: oggi si rientra non per fare lezione, bensì per le prime riunioni collegiali. I “PREVIDENTI” Non manca chi ha optato per le “partenze intelligenti”: «Mi sono avviato da Solanas alle 15», spiega Giovanna Piga, «e mezz'ora dopo ero al bivio di Gannì. Ho trovato la strada assolutamente scorrevole». Giuseppe Pinna, quartese: «Sono partito da Villasimius alle 16. Ho percorso la strada provinciale per Castiadas e sono risalito fino alla Nuova Orientale: il traffico si era già intensificato, qualche coda anche di un chilometro, ma tutto sommato è andata bene. Dopo un'ora e venti sono arrivato a casa: non mi lamento». LE CODE Lungo strada, sulla Nuova 125, una pattuglia della Polizia stradale. Il traffico si è decisamente ingrossato più tardi, con la solita lunghissima coda sulla Nuova 554 anche a causa della strettoia, laddove la carreggiata è stata provvisoriamente sistemata dopo lo sprofondamento di qualche centimetro: mezzi in fila, a passo d'uomo fino a Gannì. Disagi che d'estate, soprattutto la domenica, sono diventati purtroppo una pesante routine, come succede in tante strade italiane soprattutto nelle giornate di bollino rosso. LA VIA DI FUGA Per saltare il “tappo” di Gannì, molti arrivavano all'incrocio con la Vecchia 125 e svoltavano a destra, percorrendo qualche chilometro per imboccare poi una strada asfaltata che porta fino a Maracalagonis, quindi a Sinnai. Un'alternativa veloce, ma solo per chi conosce il territorio, mentre gli altri hanno dovuto incolonnarsi alla rotatoria. È lo scotto che si paga da anni, quando si torna al mare. Traffico anche sulla litoranea di Flumini: «Sabato sera», informano dal Comando dei Vigili urbani, «il rientro dal mare è avvenuto nella normalità». Antonio Serreli *** Villasimius Porto Giunco, tour tra i rifiuti Una spiaggia da paradiso rovinata dai soliti bagnanti incivili - Lattine di bibite, cicche e salviette nell'arenile e i bisogni tra i cespugli Questo è la cronaca che una lettrice, Silvia Volpe, ha inviato al nostro giornale al termine di una giornata trascorsa nella spiaggia di Porto Giunco a Villasimius. Villasimius, Porto Giunco, fine agosto: una delle tante giornate di mare in una delle spiagge più belle dell'Isola. Turisti e gente del posto affollano il bagnasciuga, le rocce, i chioschi. Fotografi improvvisati, con tablet, smartphone e reflex, intenti a immortalare «la spiaggia più bella che abbia mai visto» e «l'acqua trasparente come quella di una piscina». Superati i chioschi, sulla destra, si scorge una piccola insenatura, chiusa dalle rocce: è la “Caletta”, piccolo angolo di paradiso ai piedi della torre di avvistamento spagnola. Qualche bollicina che risale da sotto la Rassegna Stampa Circolo PD L’Unione Sarda 1 settembre 2014 superficie, i curiosi che la osservano e non capiscno da dove arrivi: i soffioni sulfurei. Tante le persone che varcano gli scogli per arrivare qui, tant'è che non ci si sta più. Ma verso le sei di sera l'ombra comincia a scendere sulla Caletta e la gente pian piano fa rientro a casa. È qui che inizia a intravedersi qualcosa che rompe l'incanto: una lattina di coca-cola lasciata vicino al mio asciugamano da un gruppo di ragazzi del cagliaritano tra i 25 e i 28 anni. Poco più in là una salvietta nascosta in parte dalla sabbia, un bicchiere di plastica, un costume, sacchetti di immondizia abbandonati, mozziconi di sigaretta sparsi per tutta la spiaggia. Voglio salire di nuovo alla torre, «lì c'è una vista mozzafiato», ma il sentiero riserva altre sorprese. Ecco la latrina pubblica di Porto Giunco: escrementi, carta, fazzoletti, assorbenti igienici segnano il cammino verso il rudere. I servizi igienici sono solo a poche centinaia di metri, lì oltre i chioschi, ma la gente, quella stessa gente che dice meraviglie del mare e della spiaggia e che riempie le memory card dei selfie scattati durante le vacanze, non ha voglia di rifare tutta quella strada per tornare indietro. Magari è anche salita alla torre e il selfie l'ha scattato pure da lassù. E allora io il selfie l'ho scattato sì, ma non alla spiaggia, non al mare che io tanto amo, ma alla mia mano che raccoglie quei rifiuti, lasciati lì con tanta leggerezza. Ho riempito un sacchetto di robaccia, risalendo il sentiero immersa in un odore nauseabondo di escrementi. È solo un piccolo gesto, domani i bagnanti faranno ritorno a Porto Giunco e alla Caletta, e tutto riprenderà come sempre. Ma se domani anche qualcun altro raccoglierà una lattina o un pezzo di carta o, meglio ancora, non lo butterà come avrebbe fatto oggi, quel piccolo gesto potrebbe diventare un inizio. Anche io ho 26 anni e sono di Cagliari, studio fuori ma torno qui ogni anno perché amo questo posto e inorridisco nel vederlo trattato in questo modo dalla stessa gente che ci è nata. Amo il mare e la fotografia, non amo il selfie, è solo una moda. Ma se può dare una mano… *** Nurri Coop dei pastori, okay il prezzo del latte è giusto Un euro al litro grazie all'esportazione diretta del formaggio Otto anni trascorsi a fare le formichine, mettendo da parte ogni centesimo in più incassato dalla vendita del formaggio per riscrivere il futuro (e il listino prezzi) del mercato del latte in Sardegna. Non è ancora tempo di farsi prendere dall'entusiasmo, ma con il latte quotato un euro a litro il futuro fa meno paura. La società agricola Unione Pastori di Nurri pagherà ai propri soci un acconto di 90 centesimi per ogni litro conferito. È una svolta. Agli allevatori vanno subito 75 centesimi, poi ne avranno altri 15 di conguaglio e a fine stagione incasseranno il saldo che consentirà di superare quota un euro. IL SOGNO Cifre solo sognate negli anni bui delle lotte con gli industriali e delle vibranti proteste in Regione. I soci della cooperativa modello della zona industriale di Nurri hanno da tempo messo da parte gli idranti usati per sparare latte contro il palazzo di via Roma a Cagliari e si sono organizzati per creare una nuova filiera che va dalla produzione alla commercializzazione, passando per la trasformazione del prodotto. Ciao ciao industriali e addio estenuanti trattative con politici e associazioni di categoria. Un piccolo miracolo che si può spiegare in poche cifre: oltre 50 anni di storia alle spalle, 90 centesimi di acconto, 600 soci, 13 milioni di litri di latte ovino e caprino trasformato annualmente. «Abbiamo le potenzialità per arrivare a 17-18 milioni», assicura il presidente Tore Pala. I CONTI Il consiglio di amministrazione dell'Unione Pastori ha avviato da tempo un percorso fatto di risanamento dei conti e nuove strategie di mercato. «Vendiamo il nostro pecorino a Roma e negli Stati Uniti, abbiamo un canale diretto con un privato che si occupa della commercializzazione in America. I Rassegna Stampa Circolo PD L’Unione Sarda 1 settembre 2014 risultati ottenuti sono il frutto dei sacrifici fatti dagli allevatori», sottolinea Pala. LINGUA BLU I soci hanno preferito tirare la cinghia e conservare parte dei guadagni pur di avere un bilancio sano. «Se non avessimo fatto così oggi non staremo parlando di certe cifre», dice Salvatore Melis, allevatore di Donori che ha anche un'altra spiegazione per l'aumento del prezzo del latte: «La produzione è calata del 30 per cento a causa della lingua blu, il mercato sarà pure diventato globale ma la legge della domanda dell'offerta non è cambiata». L'Unione Pastori dimostra che anche in Sardegna la collaborazione non solo è possibile, ma anche necessaria. Lo conferma Marcello Sirigu, giovane allevatore di Senorbì, componente del consiglio di amministrazione: «Il mercato ci lancia nuove sfide e noi dobbiamo essere pronti a raccoglierle». Severino Sirigu