Dal campo di gioco al controllo del business: come leggere il bilancio della Juventus L’ingegnere gestionale come controller Valentina Lazzarotti LIUC – Università Cattaneo 1 Agenda • La nascita dell’ingegnere gestionale • Le competenze dell’ingegnere gestionale • Gli sbocchi professionali • Perché nasce l’ingegnere gestionale • Quale ruolo assume nel controllo di gestione • Il controllo di gestione e le competenze gestionali nello sport • Il controllo di gestione e le competenze gestionali nelle società di calcio • L’analisi ad indici e il caso Juventus 2 La nascita • Una delle prime università in cui tale corso viene introdotto è l’Università degli Studi di Udine: il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale dell'Università degli Studi di Udine nasce nel 1978 con la denominazione di Ingegneria delle Tecnologie Industriali ad indirizzo economico organizzativo • L'unico corso analogo esistente all'epoca veniva offerto dall’ Università della Calabria • Negli Stati Uniti nasce negli anni ’30 con la denominazione Industrial Engineering • Circa 5-10 anni dopo si diffonde nelle principali università italiane • Nasce come un indirizzo economico-organizzativo di Ingegneria Meccanica ed Elettronica Le competenze • Nella maggior parte degli atenei il corso di Ingegneria Gestionale è afferente alla Classe delle Lauree in Ingegneria Industriale con corsi di impiantistica, energetica, tecnologie di fabbricazione manifatturiera • Altri atenei (es. Università La Sapienza e Università di Padova) hanno deciso di strutturare il corso come una declinazione di Ingegneria Informatica, focalizzando la preparazione nei riguardi dell‘ICT • Altri ancora hanno deciso di inserire indirizzi e specializzazioni più legate allo studio dell‘Economia, della finanza e del marketing (es. alcuni indirizzi del Politecnico di Milano) • In tutti i casi l’allievo possiede fondamenti di base dell'ingegneria comuni alle altre specializzazioni. Il profilo degli studi contiene una solida formazione matematica, forte di insegnamenti quali: corsi di Analisi matematica, Geometria, Fisica, Chimica, Calcolo delle probabilità, Statistica Le competenze • Per quanto attiene ai sistemi produttivi e logistici vengono approfondite le teorie sulla gestione della produzione (ad esempio le teorie giapponesi del «Just in Time» e della «Lean production»), sulla progettazione e l'esercizio degli impianti industriali, sulla progettazione e l'esercizio dei sistemi logistici, ovvero stoccaggio, trasporti, reti distributive (Università Cattaneo – LIUC) • Nell'ambito della gestione di impresa vengono studiate materie riguardanti la gestione dell‘innovazione, delle risorse umane, il ridisegno dei processi aziendali nonché riguardanti il posizionamento strategico e tattico dell'impresa Le competenze • In definitiva, l’ingegnere gestionale è una figura di raccordo tra il tecnico e il manager e, pertanto, riceve una formazione afferente a: – Pianificazione integrata della produzione industriale e delle risorse d'impresa – Logistica, Supply Chain management – Contabilità direzionale, controllo di gestione e finanza aziendale – Project Management – Strategia e governance d'impresa – Energetica e impiantistica industriale – ICT Gli sbocchi professionali • Gli ambiti professionali tipici dell'ingegnere gestionale sono prevalentemente: – la progettazione e la gestione dei processi produttivi e dei sistemi logistici integrati; – l'approvvigionamento dei materiali e le scelte di outsourcing; – la scelta delle tecnologie e la loro integrazione; – l'innovazione di prodotto e di servizio; – la progettazione e la gestione dei flussi di informazioni e dei sistemi informativi integrati; – la reingegnerizzazione dei processi intra e inter-organizzativi; – la pianificazione; – il controllo di gestione e l’analisi degli investimenti; – la valutazione delle prestazioni individuali e collettive Gli sbocchi professionali • Gli sbocchi lavorativi afferiscono sia all‘industria, che alle società di servizi, come il mondo della consulenza (strategica, organizzativa, informatica). Principalmente si riferiscono ad aziende private, ma non mancano occasioni nella pubblica amministrazione, ad esempio nella sanità • L'ingegnere gestionale è una figura apprezzata anche per la sua flessibilità, perché è una professionalità spendibile in molte funzioni che si trovano in qualsiasi realtà industriale: marketing, logistica, produzione, acquisti, servizi informatici, risorse umane Perché nasce? • Dalla necessità di collaborazione sempre crescente tra ingegneria, economia ed impresa • Tale esigenza nasce negli anni ’70-’80, nella gestione di grandi progetti di ingegneria e di costruzioni, dove l’ingegnere (spesso con il corso di laurea in Meccanica), a poco a poco ha avuto le necessità di arricchire le proprie competenze con elementi di Project Management, di economia, di budgeting e giuridicicontrattuali • Nacque così la cosi il concetto di “ingegneria economica” orientata inizialmente all’analisi, approfondimento ed utilizzo delle metodologie e delle tecniche del Project Management e del Cost Management Perché nasce? • Sulla base di queste spinte la nuova figura ha sviluppato negli anni ulteriori competenze e capacità al passo con l’evoluzione del contesto tecnologico e competitivo della società e del mercato • In particolare ha perseguito: – la trasposizione delle metodiche ingegneristiche dai progetti ai processi; – la progettazione e realizzazione dei processi in un contesto di team, gruppi di lavoro, necessariamente inter-funzionali; – le metodiche per la gestione dell’innovazione, anche organizzativa Perché nasce? • Riassumendo quindi, tra le caratteristiche specifiche e gli obiettivi più importanti dell’ingegnere gestionale, possiamo evidenziare: La gestione dell’innovazione (organizzativa e tecnica); L’analisi ed il controllo dei processi aziendali; L’analisi, la progettazione e pianificazione del business; Il controllo ed il bilanciamento dell’efficienza interna e dell’efficacia sul mercato; – Il perseguimento dei risultati di impresa – – – – Quale ruolo nel controllo di gestione? • In un‘azienda il controllo di gestione è il sistema operativo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. Come sinonimo si trova in letteratura anche il termine controllo direzionale • Chi è il CONTROLLER? Quale ruolo nel controllo di gestione? – colui che prepara insieme alla direzione e ai responsabili (tecnici) di area le previsioni di costi e ricavi annui, calcola i costi orari di produzione, controlla i tempi di lavorazione, controlla i margini di vendita dei prodotti, controlla l'afflusso di produzione necessaria per coprire i costi – tale professione nella vita aziendale è iniziata negli Stati Uniti fra il 1920 e il 1930 avendo come radici il contabile che con accuratezza e pignoleria registrava spese e ricavi – la figura e il ruolo di tale personaggio si sono evolute, il suo ruolo nell'organigramma aziendale è passato da semplice addetto alle prime rudimentali contabilità industriali alle dipendenze del direttore amministrativo, poi suo alter ego e negli ultimi anni al di sopra di questo e degli altri responsabili d’area – è quindi necessario che il controller sia un manager moderno con capacità tecniche, economiche, motivazionali – la sua formazione è di matrice economica-industriale……. l’ingegnere gestionale è dunque un potenziale controller Perché nello sport? • Lo sport in Italia, è uno dei pochi settori in crescita costante che richiede nuovi professionisti in grado di affiancare alla passione le conoscenze tecniche e manageriali per lo sviluppo del business • Solo il calcio professionistico italiano movimenta 2,5 miliardi di Euro e lo sport in generale contribuisce al 2,9% del PIL • Il mercato sportivo è a tutti gli effetti in grado di offrire alle aziende, che lo affrontano con le giuste strategie un business con garanzie di ritorno degli investimenti Perché nello sport? • Il manager sportivo (figura già riconosciuta nel mondo anglosassone) in un settore in crescita è colui che: – possiede conoscenze e competenze manageriali; – conosce i vincoli legislativi e regolamentari del sistema sportivo; – è in grado di applicare conoscenze relative a modelli, logiche, tecniche e strumenti di controllo economico, fund raising, comunicazione, gestione di eventi e di impianti sportivi; – migliorare le capacità relazionali e di comunicazione personale e in pubblico; – sviluppare abilità nella gestione negoziale e nel lavoro in team Il controller può assumere un ruolo fondamentale e il controller può essere un ingegnere gestionale……. Perché nello sport? • Aziende nazionali e multinazionali operanti nel settore dello sport all’interno delle funzioni marketing, comunicazione e commerciale • Società di consulenza che affiancano i clienti nella progettazione, implementazione e gestione di progetti di marketing e comunicazione, organizzazione di eventi e ricerca sponsorizzazioni • Federazioni, associazioni, società ed enti sportivi che operano sul territorio nazionale ed in ambito internazionale Perché nelle società di calcio? • Il fair play finanziario è un progetto, introdotto dal Comitato Esecutivo UEFA nel settembre 2009, mirante a far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e a indurle, nel lungo periodo, a un auto-sostentamento finanziario • Il piano di fair play finanziario si prefigge diversi obiettivi: – dare al sistema finanziario delle società un ordine e una razionalità – stimolare l'auto-sostenibilità delle società, soprattutto a lungo termine – stimolare la crescita delle infrastrutture – stimolare la crescita dei settori giovanili – incoraggiare la società a competere soltanto entro i propri introiti – accertarsi che le società onorino gli impegni finanziari nei tempi prestabiliti – diminuire le pressioni sulle richieste salariali e sui trasferimenti Perché nelle società di calcio? • Le società verranno controllate dalla UEFA a partire dal 2012 sulla base di tre punti fondamentali: – nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità – fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro – obbligo di pareggio di bilancio (2018) • Le società che non avranno raggiunto gli obiettivi rischieranno di non poter più partecipare alle competizioni UEFA • « Il problema non è l'aumento degli incassi, ma quello dei costi, che finiscono per superare i primi. Per questo abbiamo sviluppato le regole di fair play finanziario, che premiano le società gestite in modo corretto. Sostanzialmente, tali regole dicono: 'Non puoi spendere più di quanto guadagni'. Ridaranno una maggiore razionalità al calcio e premieranno coloro che rispettano le regole e adottano un modello di impresa sostenibile» L’analisi ad indici e il caso Juventus • Fra le tecniche a disposizione del controller scegliamo per semplicità quella dell’analisi ad indici – Da dati di bilancio – Consuntiva – Vantaggi e limiti • Applichiamo insieme l’analisi ad indici – Che cosa appare evidente? – Quali le possibili direzioni? L’albero di redditività ROE s ROI ROS Costo del lavoro V.A.L. / VDP VDP Ammortamento VDP D/E r Rotazione dell'attivo Tempo di Rotazione Rotazione incasso crediti delle immobilizzazioni delle scorte 20 L’albero di redditività 2011: pn negativo ROE 2012: ancora perdita, ma miglioramento 2011: contributo negativo 2012: Perdita dimezzata Attivo espansione s ROI D/E ROI*: i proventi, pur positivi in entrambi gli anni, non migliorano la situazione 2012: 5,62 r 2012: assente 2011: 0,68 2011: 2,3% 2012: 1,68 2012: 4,6% Rotazione dell'attivo ROS 2011: 0,5 2012: 0,49 2011: 76% 2012: 77% Costo del lavoro V.A.L. / VDP VDP Ammortamento VDP 2011: 80% 2012: 70% Ma sul totale costi… 2011: 71% 2012: 72% Tempo di Rotazione Rotazione incasso crediti delle immobilizzazioni delle scorte 2011: 5,13 2011: 7,58 2011: 27% 2012: 5,23 2012: 24% 2012: 1,68