CON MARIA IN PREGHIERA
• IL METODO DI
ORAZIONE
SEGUENDO IL
MAGNIFICAT
• MONS. NOVARESE
STARE CON GESU’ NELLA QUIETE
Si prega poco e
affrettatamente.
Il metro della febbre
dell’azione entra anche nei
rapporti con Dio,
con la diversità di base che,
mentre di tanti rapporti
umani ne possiamo fare a
meno, del rapporto continuo
con Dio, invece, no. Senza
l’aiuto di Nostro Signore
Gesù Cristo nulla possiamo
fare e se lo Spirito Santo,
che abita in noi, non ci
sostiene, nemmeno il nome
di Gesù siamo capaci di
pronunciare senza
distrazione.
Maria richiama alla preghiera
• In questo mondo
agitato dalla
sensualità,
dall’interesse e
dall’egocentrismo, la
Madonna, Madre
amorosa e
consapevole delle
vere necessità che
ci riguardano, si
affaccia e rivolge il
grande invito alla
preghiera, al tempo
per la preghiera, alla
preghiera ben fatta.
La nostra preghiera trae la sua verità e
la sua forza dal sacrificio di Gesù,
occorre sentirsi e stare presso di lui.
• Occorre, quindi,
comprendere la
forza costruttrice, la
necessità della
preghiera, il tempo
che occorre dare
alla preghiera, il
modo ed il luogo
della preghiera.
• La Madonna con il Suo
intervento a Lourdes ed a
Fatima vuole far entrare nella
mente degli uomini del
XX.mo secolo che è
necessario dare parecchio
tempo alla preghiera
personale e collettiva,
allacciandosi con la preghiera
il colloquio tra la creatura e
Dio.
• La Vergine Santa sottolinea
questo tempo che si deve
dare alla preghiera ed alla
preghiera ben fatta mediante
la recita della corona con la
sua piccola confidente,
Bernardetta Soubirous.
Così continua a chiedere preghiera
Quale preghiera
ci viene chiesta?
Abitualmente non si
pensa nemmeno che
occorre dare il tempo
alla preghiera. Tanti
cristiani credono di
avere risolto i loro
rapporti con Dio con
qualche segno di
croce e qualche “ Ave
Maria “
frettolosamente
recitata al mattino ed
alla sera.
• Non di questa preghiera intendeva parlare Maria
Ss.ma a Lourdes ed a Fatima, bensì di quella che
parte da un cuore consapevole dei rapporti che lo
legano con Dio e con la società.
Maria insegna
il senso della
conversazione
con Dio
•
•
Nella mente dell’Immacolata la preghiera è l’azione più sociale che può
compiere la creatura, direttamente trattando in quei momenti degli interessi
di tutta l’umanità con Dio, datore di ogni bene.
Per questo la Madonna ha detto: “ pregate per i peccatori”; “molte, molte
sono le anime che vanno all’inferno perché non c’è chi preghi e chi si
sacrifichi per esse” .
La preghiera è amore
A Dio, alla Chiesa, ai Pastori
e docilità e sollecitudine per loro.
• Quanto attuale è ancor oggi il
monito di Sua Santità Paolo VI,
rivolto nell’Udienza dell’11
dicembre 1963 a chiusura
della II Sessione del Concilio
Ecumenico:
• “ Primo dovere, prima riforma,
primo annuncio al mondo:
bisogna pregare bene!
• “ Pregate, pregate bene,
pregate con la Chiesa, pregate
col suo sacerdozio che nella
santa liturgia ha il potere di
rappresentare Cristo in mezzo
al popolo fedele, anzi di
renderlo misteriosamente
presente ed operante”.
Nel Santo
Sacrificio la
preghiera più
alta ed efficace
“La Chiesa vive e respira di preghiera; essa sa che quando due o tre sono
congregati nel Nome di Cristo, Egli è presente in mezzo a loro (cfr. Matth. 18,
20): essa sa che lo Spirito accende ed infiamma la sua preghiera perché viene
in soccorso alla sua debolezza, poiché noi non sappiamo né che cosa si deve
chiedere nella preghiera né come convenga chiederlo; ma lo Spirito in persona
intercede per noi con gemiti ineffabili “ (Rom. 8, 26); la Chiesa sa che solo nella
preghiera trova la forza interiore, la pace costruttrice, la fusione dei cuori nella
carità, perché fin dal principio è stato perseverante nella preghiera unanime con
Maria Madre di Gesù (cfr. Act. 1, 14);
Nella
preghiera
Il conforto e
l’azione
efficace
della carità
•
la Chiesa sa che la preghiera è il vincolo che cementa in arcana comunione
di vita e di meriti la triplice, ordinata, innumerevole schiera dei suoi membri
glorificati, pellegrinanti o espianti; la Chiesa sa che la preghiera è la scuola
dei santi, è la vocazione dei suoi sacerdoti che come Pietro e gli apostoli
debbono attendere in primo luogo alla preghiera ed al ministero della Parola
(crf. Ib. 6, 4), è l’ufficio precipuo delle anime consacrate, è la compagine
della famiglia, è il vigore degli innocenti, la grazia e la forza della gioventù, la
speranza dell’età cadente, il conforto dei morituri “.
• Che cosa intendo
riproporvi su questo
punto, cari fratelli
iscritti, all’inizio di
questa grande
seconda tappa di
apostolato?
• Rispondo con le
parole di S. Paolo:
•“ Prima di tutto raccomando
che si facciano suppliche,
preghiere, assemblee
propiziatrici, azioni di grazie per
tutti gli uomini “ (I Tim., II, 1).
La preghiera
ha bisogno di
una effettiva
Visibilità
nella Chiesa
• L’attività della preghiera personale e comunitaria è stata presa di
mira fin dai primi anni del nostro apostolato.
• Abbiamo sempre insistito sul tempo da dare alla preghiera
personale ed alle ore di adorazione parrocchiali, interparrocchiali e
diocesane.
•
-Silenzio e servizio
della Parola
-Laboriosità ordinaria
-Umile supplica che
ripara e adora.
•
Ora si tratta di rendere più comprensiva, viva e
prolungata la preghiera. Si tratta di darsi da
fare per comprendere la vera ed insostituibile
necessità ecclesiale della preghiera, della
preghiera collettiva.
Occorre acquisire, attraverso un lento e
progressivo lavorio, lo spirito di preghiera che
adora, ringrazia, ripara ed intercede.
Le creature non devono distogliere
ma semmai aiutare la preghiera, per
questo occorre il silenzio interiore.
•
•
•
•
Ma non vedete l’anemia in cui il
mondo è caduto?
Si prega poco, pochissimo.
Parecchi non pregano più perché
non si crede nella realtà dei rapporti
soprannaturali, nella forza
impetratrice della preghiera.
Tale spirito di preghiera non lo si
può acquisire se non si agisce
secondo lo spirito di Dio, se non si
fa uno sforzo su se stessi, se non ci
si abitua a fare il silenzio interiore, a
vivere in questo mondo come
pellegrini che passano, che non si
attaccano alle cose sensibili.
Vorrei che gli iscritti fossero anime
che si danno alla preghiera con la
consapevolezza con cui l’operaio si
dà al lavoro.
• Nella meditazione noi vediamo quel che siamo nel
confronto dei modelli nostri Gesù e Maria: nella
preghiera poi e con la recita della Corona,
domandiamo tutto ciò che ci necessita.
• E qui gli orizzonti si allargano nella imitazione, nella
impetrazione, nel sentirsi realmente partecipi del
sacerdozio regale di Cristo, nella preghiera per sé e
nella preghiera di rappresentanza, quali membra del
Corpo Mistico di Cristo.
• Quanto è bello e fruttuoso considerare:
• - Gesù che passa le notti in preghiera prima di
compiere determinate decisioni;
• - Gesù che prega per tutti nell’ultima cena;
• - Gesù che prega prima di operare gli stessi miracoli;
• - Maria Santissima che presenta al nostro secolo la
necessità della preghiera additandola con chiarezza
per far comprendere il dovere di dare a tutti questa
collaborazione.
La preghiera
è una vera e
personale attività,
insostituibile;
• …è il riconoscere che da
soli nulla possiamo; è
allacciare il dialogo con
Dio; è penetrare nel Cielo
e parlare dinanzi alla
corte celeste con Dio
Padre, Dio Figlio, Dio
Spirito Santo; è
riconoscere in una parola
che siamo creature
elevate alla dignità di figli
di Dio, che trattano col
Padre gli interessi
dell’intera famiglia
umana.
Imparare a pregare
con l’aiuto di Maria
•
è necessario che fiorisca il proposito di continuare
da soli, anche dopo la preghiera comunitaria, la
preghiera personale che rappresenta ed è una
propria attività.
In questo XXV.mo di
apostolato dobbiamo
richiamare e rendere vivo il
senso della necessità della
preghiera, dobbiamo
preparare bene le nostre
celebrazioni comunitarie
con un’appropriata scelta
di testi scritturistici, con
una preghiera litanica
sobria, incisiva, densa di
concetto; dobbiamo
abituare le anime a
pregare da sole, con
parentesi di silenzio in cui
si parla e si ascolta lo
Spirito di Dio, che abita in
noi; dobbiamo scegliere
intenzioni che toccano
realmente la vita della
Chiesa, delle anime del
nostro Centro;
• Quanto vorrei che guardando la Vergine Immacolata che, quale Madre
della Chiesa, appare con le mani giunte e la corona al braccio, ogni
iscritto imparasse a pregare e giungesse al gusto della preghiera!
Anche Gesù sembra indicare
che gli è gradita la preghiera
della Sua Madre
• Sceglietevi un metodo di
preghiera. I Silenziosi Operai
della Croce lo hanno e lo
seguono: è quello del
Magnificat.
• Provatevi anche Voi a seguire
la linea di preghiera additata
dall'Immacolata. Chi lo
desidera scriva al nostro Centro
e lo richieda.
• Seguendo fedelmente e con
tenacia tale linea arriverete a
scoprire e a gustare la bellezza
della preghiera.
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La preghiera - don Luigi Garosio - 2009