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Università degli Studi di Padova
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA
PRESIDENTE: Ch.mo Prof. Marco Ortolani
IL PROCESSO TUTORIALE
IN FISIOTERAPIA
A cura di
C. Colombini, G. Granzotto, M. Lotter,
N. Migliorino, A. Quinci, T. Risso, M. Veronese
Aprile 2004
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I componenti del gruppo di lavoro che, nell’arco dell’Anno Accademico 2001-2002, ha prodotto il
presente studio sono i seguenti Tutor e Coordinatori del Corso di Laurea in Fisioterapia
dell’Università degli Studi di Padova:
TUTOR
Baron Maria Rosa
Berto Gianmario
Betto Silvana
Bona Nazzarena
Borgato Mario
Boschini Riccardo
Bottacin Giuseppina
Breschigliaro Michela
Canella Luisa
Cariani Daniele
Carnevalini Anna
Cogo Rosanna
Colombini Chiara
Daveggia Laura
Frustaci Maria
Garbui Mosè
Granzotto Giorgio
Lotter Michele
Mantoan Maria
Marini Gabriella
Menon Andrea
Migliorino Natale
Pilat Anna
Pizzolato Egidio
Pizzolato Nadia
Pomaro Claudio
Righetto Sara
Risso Tiziana
Rossetto Gabriella
Sartor Silvana
Scaggiari Adriana
Tessan Francesca
Tonon Alessandro
Varotto Mariangela
Vendramin Giorgio
Veronese Mariangela
Volpe Giovanni
Zanotti Elena
COORDINATORI
Antonio Quinci (per la sede di Padova)
Gina Zucca (per la sede di Conegliano)
Chiara Colombini (per la sede di Venezia)
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Introduzione
IL PROCESSO TUTORIALE: METODOLOGIA E METODO
Nel linguaggio comune, metodologia e metodo sono parole spesso adoperate
come sinonimi e possono acquisire pertanto lo stesso significato. Quando questi
termini sono invece utilizzati come strumenti per la didattica o per le comunicazioni
scientifiche, è doveroso ricorrere alla loro propria accezione e soppesarne la diversità.
Si può definire metodo la ricostruzione della logica (dei passaggi logici)
utilizzata nei vari ambiti della scienza o nell’esercizio della professione e, pertanto,
anche durante il lavoro di un Tutor di un Corso di Laurea in Fisioterapia.
La metodologia riguarda invece l’insieme di conoscenze, ricerche e studi sul
metodo. La metodologia di una scienza o dell’esercizio di una professione si pone
pertanto ad un livello meta-conoscitivo.
In questo lavoro viene esposta la metodologia utilizzata da un gruppo di Tutor
del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Padova, per
affrontare lo studio e la definizione del metodo del Processo Tutoriale, al fine di
acquisire uno strumento didattico, utile nell’esercizio della professione del Tutor, che
permetta un’uniformità del processo formativo rivolto allo studente, anche se
condotto da più Tutor di diversa estrazione culturale e in momenti diversi.
Perché è cosi importante il metodo nell’esercizio dell’attività didattica di un
Tutor ? Si può trovare una risposta a questa domanda citando un divertente passo di
un autore inglese di libri gialli dei primi anni del '900, G.K. Chesterton. Uno dei suoi
personaggi più celebri è Padre Brown, un religioso con la passione di risolvere casi
polizieschi. In “The secret of Father Brown”, il protagonista viene avvicinato da due
giornalisti i quali chiedono e ottengono risposta come segue:
“ ‘We are well acquainted’, went on the stranger firmly, ‘with the alleged
achievements of Dupin and others; and with those of Lecocq, Sherlock Holmes,
Nicholas Carter, and other imaginative incarnations of the craft. But we observe
there is in many ways, a marked difference between your own method of approach
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and that these other thinkers, whether fictitious or actual. Some have sec’lated, sir, as
to whether the difference of method may perhaps involve rather the absence of
method’.
Father Brown was silent; then he started a little, almost as if had been nodding over
the stove, and said: ‘I beg your pardon. Yes ..... Absence of method ...... Absence of
mind, too, I’m afraid’.”
Traducendo brevemente per coloro che non hanno familiarità con la lingua
inglese, il giornalista afferma che, a differenza di altri cultori del crimine, veri o
immaginari, Padre Brown sembra non avvalersi di alcun metodo per risolvere i casi
che gli vengono sottoposti.
Padre Brown sottolinea che assenza di metodo significa assenza di cervello, e
che non è proprio il caso suo. Padre Brown rivelerà in questo racconto (a cui si
rimanda eventualmente il lettore) quale metodo egli utilizza, sottolineando che il
metodo è alla base del suo lavoro. Utilizzare un metodo nell’esercizio della
professione significa lavorare con la testa.
L’agire delle persone si basa su strategie cognitive che possono essere di vario
tipo e diversa qualità. Ognuno di noi è in grado di creare e modificare le proprie
strategie cognitive, di migliorare, o peggiorare, la qualità di esse. Lo studio del
metodo, in qualsiasi professione, influisce sulle strategie cognitive che ogni
professionista utilizza e che determinano la qualità delle prestazioni e dei risultati.
I Tutor del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università degli Studi di
Padova (circa 40 professionisti) svolgono attività didattica rivolta a più di trecento
studenti iscritti nei tre anni di corso.
Il bisogno di affrontare lo studio di un metodo per la didattica tutoriale è
emerso nelle riunioni periodiche (cinque nell’arco di un anno accademico) che si
svolgono su temi inerenti alla formazione, programmazione e organizzazione dei
percorsi didattici tutoriali.
Questa emergenza ha determinato una forte spinta a provvedere al proprio
fabbisogno di formazione. Durante le riunioni dell’anno accademico 2001/2002, tra
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tutti i Tutor si sono creati tre gruppi di lavoro. Ogni gruppo si è dapprima assegnato
compiti di approfondimento individuale; successivamente ogni membro ha sviluppato
idee che ha poi messo a confronto e, alla fine, ogni gruppo ha elaborato delle linee
guida del Processo Tutoriale.
Un piccolo numero di curatori ha infine sintetizzato tutti i lavori e predisposto
questo elaborato.
Il Processo Tutoriale che ne è emerso si può sintetizzare nel diagramma sotto
riportato.
Il Processo Tutoriale in Fisioterapia
Programmazione
Accoglimento
Didattica Tutoriale
Valutazione studenti
Valutazione espressa dagli studenti
Valutazione
Processo Tutoriale
Ci rendiamo conto che questo è solo l’inizio. Si devono ancora predisporre gli
strumenti per la didattica, cercare il confronto con operatori di altri Corsi di Laurea e
soprattutto chiedere la supervisione di esperti della formazione che possano criticare
il nostro lavoro e pertanto darci la possibilità di ulteriore crescita culturale.
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Il Tutorato e la figura del Tutor
La legge 19 novembre 1990, n° 341 – Riforma degli ordinamenti didattici universitari,
all’art. 13, istituisce il ruolo del Tutorato. Al par. 2 si legge:
“Il Tutorato è finalizzato ad orientare ed assistere gli studenti lungo tutto il corso degli
studi, a renderli attivamente partecipi del processo formativo, a rimuovere gli ostacoli ad una
proficua frequenza ai corsi, anche attraverso iniziative rapportate alle necessità, alle attitudini ed
alle esigenze dei singoli”.
Il Decreto Ministeriale 24 luglio 1996 – Tabella XVIII-ter – istitutivo degli insegnamenti
teorico-pratici, al Comma 4 art. 2 prevede quanto segue:
“Il Tutor è responsabile delle attività a lui affidate; egli contribuisce alla valutazione di
ciascun periodo di tirocinio, nonché alla formulazione del giudizio finale”.
Il Tutor è pertanto un operatore dello specifico professionale addetto alla formazione, che
orienta, assiste, consiglia, rimuove ostacoli e rende lo studente attivo e partecipe al processo
formativo, nell’ambito della programmazione didattica.
Il termine Tutor deriva dal verbo latino “Tutari”, intensivo di “Tueri”, che significa
“proteggere, difendere e custodire”. Nella moderna accezione, il significato di Tutor connota una
funzione di guida a garanzia del raggiungimento degli obiettivi formativi. L’insegnamento tutoriale
è una modalità didattica incentrata sull’apprendimento attivo degli studenti, che sfrutta le risorse del
gruppo ed utilizza, per la sua conduzione, tecniche specifiche.
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Programmazione
DEFINIZIONE
La programmazione è l’impostazione logica del programma di un’attività
didattica fondata su obiettivi, contenuti, tempi di attuazione, luoghi e mezzi necessari
alla sua realizzazione. Nello specifico, è da considerarsi un processo dinamico che
anticipa e accompagna costantemente nel tempo il Processo Tutoriale.
La programmazione richiede la definizione di priorità nella scelta degli
obiettivi da raggiungere e la previsione delle risorse attivabili.
La programmazione del Tutor permette la realizzazione, all’interno delle realtà
operative che sono sedi di tirocinio, del programma formativo previsto dal Consiglio
del Corso di Laurea in Fisioterapia.
OBIETTIVI
La programmazione serve a:
- Assicurare al processo tutoriale la coerenza con gli obiettivi di tirocinio.
- Garantire il monitoraggio della realizzazione del Processo Tutoriale.
METODO
La programmazione, come processo aperto guidato da principi generali,
necessita nel tempo di momenti di verifica finalizzati ad una eventuale
riprogrammazione.
La programmazione viene gestita collegialmente dai Tutor del corso di laurea
nei suoi aspetti più generali e orientativi. Ogni singolo Tutor, in considerazione del
contesto in cui si trova ad operare, traduce tali generalità in scelte didattiche
specifiche che devono garantire la piena attuazione degli obiettivi formativi.
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CONTENUTI
1. Individuazione degli obiettivi
• O. definitivi
Derivano dalla mediazione del Tutor rispetto agli obiettivi “iniziali”
fissati dal Consiglio di C.d.L.
Hanno un livello di specificità maggiore rispetto agli obiettivi “iniziali”
poiché contengono in dettaglio gli apprendimenti previsti dal percorso
formativo.
• O. didattici
Sono contenuti negli obiettivi definitivi; devono essere specificati in
forma oggettiva e misurabile e si possono così classificare:
Conoscenze
Competenze
Comportamenti
-
fatti, procedure e concetti
principi generali
operative e manuali
intellettuali e problem solving
prescrivibili (codificati)
euristici (risultato di una capacità
intellettiva + marcato adeguamento
personale alle diverse situazioni)
2. Individuazione e organizzazione delle risorse
La programmazione deve condurre all’individuazione e alla organizzazione
delle risorse necessarie. Tali risorse possono essere così individuate:
- strutturali (spazi e strumenti);
- umane (collaboratori, Fisioterapisti di tirocinio, casi clinici);
- finanziarie (disponibilità di budget).
3. Organizzazione dei tempi
a) definizione dei tempi di apprendimento necessari
raggiungimento dei rispettivi obiettivi;
b) identificazione dei tempi a disposizione;
c) identificazione della sequenzialità auspicabile degli obiettivi;
d) ripartizione della risorsa tempo in funzione degli obiettivi.
al
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4. Definizione dei metodi didattici
Brainstorming
Il Tutor sottopone al gruppo il problema da analizzare, e invita i
componenti a esporre le proprie idee e soluzioni. Una regola importante in
questa fase è la libertà espressiva delle idee, che non vengono sottoposte ad
alcun tipo di giudizio o commento. Le idee espresse vengono trascritte da un
membro del gruppo o dal Tutor stesso.
Segue poi una fase di categorizzazione. Osservando le idee espresse, si
evidenziano similitudini e differenze da cui si astraggono categorie concettuali
sovraordinate. All’interno delle categorie individuate vengono ordinate le
singole idee, che adesso possono essere analizzate in base alla loro pertinenza e
rilevanza all’interno della categoria. Si perviene così a una concezione del
problema espressa dal gruppo.
Role-Playing
Si tratta della drammatizzazione di una situazione tipica di interazione
fra due o più persone (terapista-paziente, o terapista-medico, o terapistafamiliare-paziente…). Alcune persone assumono i ruoli previsti
dall’interazione in esame, concordano le parti, i contenuti e le modalità
espressive, e infine rappresentano i ruoli al cospetto dei rimanenti membri del
gruppo, che fanno da spettatori. Segue la discussione dell’intero gruppo sui
temi d’interesse emergenti dalla rappresentazione.
Studio di casi clinici
a) Casi clinici riportati in laboratorio tutoriale
Il Tutor o un membro del gruppo espone un caso clinico reale (derivante dal
tirocinio o da altre esperienze) o simulato (costruito ad hoc). I compiti che il
gruppo può sviluppare sul caso possono essere di tipo diagnostico (indagare
e interpretare il problema) o terapeutico (proposte di scelte terapeutiche). Le
modalità di analisi del caso prevedono simulazioni di tecniche e discussione
di gruppo che analizza criticamente le proposte emerse.
b) Casi clinici presentati dal vivo
Questa proposta didattica differisce fondamentalmente dalla precedente per
la presenza dal vivo di un paziente. Ciò rende l’esperienza più forte,
coinvolgente e responsabilizzante per gli studenti. Inoltre le ipotesi
terapeutiche proposte durante l’esperienza possono essere sperimentate in
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seguito, e quindi fornire un elemento di controllo a posteriori sui contenuti
emersi durante l’esperienza.
Analisi di articoli scientifici
Un piccolo gruppo si prende l’incarico di leggere ed analizzare un
articolo scientifico. Gli esiti dell’analisi vengono esposti all’intero gruppo.
Diverse sono le linee di analisi che si possono condurre: interesse e rilevanza
professionale (riguardante i contenuti), struttura generale dell’articolo
(l’organizzazione generale dei capitoli), aspetti linguistici (il titolo, le parole
chiave, aspetti lessicali e sintattici in genere), logica (premesse e conclusione,
modalità argomentative).
Ricerche
Una persona o un piccolo gruppo viene incaricato di una ricerca su un
problema prescelto. Fasi salienti del lavoro sono: l’analisi del problema, la
rassegna della letteratura, indagine sul campo (presso esperti), stesura scritta
discussa e condivisa, ed eventuale relazione verbale all’intero gruppo, seguita
da discussione. Si percorrono così le varie fasi di un processo di ricerca e
comunicazione scientifica.
Lezione frontale
Tenuta dal Tutor, si può inserire all’inizio di un modulo di
apprendimento, allo scopo di orientare il gruppo sui contenuti teorici di
argomenti che si intendono affrontare, e sui metodi con cui verranno sviluppati
praticamente. Alla fine di un modulo di apprendimento, essa ha funzione di
sintesi sugli apprendimenti acquisiti, ri-orienta su possibili sviluppi, e permette
di fare il punto della situazione sul percorso di apprendimento.
5. Identificazione del contesto culturale
• Tutor:
• Studenti:
individuazione degli ambiti teorici di riferimento
cioè dei presupposti teorici di base tramite
selezione e condivisione del materiale bibliografico
e dei testi di riferimento;
individuazione dei bisogni formativi del Tutor.
individuazione dei bisogni formativi degli studenti
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6. Coordinamento
•
•
•
•
fra Tutor della stessa area formativa e Coordinatori di C.d.L.
fra Tutor e docenti della stessa area formativa
fra Tutor e Fisioterapisti referenti del tirocinio/altri
fra Tutor delle diverse aree formative.
7. Processo di verifica
Nella programmazione vanno previsti modalità e tempi di verifica:
a) dell’apprendimento dello studente
b) dell’efficacia ed efficienza del processo rispetto agli obiettivi
“iniziali” fissati dal Corso di Laurea.
POTENZIALI FATTORI INTERVENIENTI
Durante la programmazione e/o l’attuazione del Processo Tutoriale possono
subentrare variazioni nel processo formativo che riconducano alla necessità di una
modifica di quanto già progettato.
Tali variazioni potrebbero riguardare uno o più fattori riconducibili ai diversi
protagonisti del percorso formativo:
La “committenza”
Legislazione
Regolamento universitario
Obiettivi formativi iniziali
L’organizzazione del C.d.L.
Il numero degli studenti
L’affidamento alle sedi di tirocinio
L’organizzazione delle sedi di tirocinio
L’organizzazione delle Unità Operative
la disponibilità quali-quantitativa di risorse (strutturali, finanziarie,
umane e in particolare il Fisioterapista (Ft.) referente di tirocinio)
Il Tutor
-
Il ruolo del Tutor
Le aree di conoscenza
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-
L’esperienza lavorativa,culturale e formativa
Le competenze (organizzative, tecniche, formative e relazionali)
GLI INDICATORI DI RIPROGRAMMAZIONE
Gli indicatori di riprogrammazione sono i dati incoerenti rispetto alla
programmazione iniziale e rispetto ai risultati attesi; essi sono rilevabili tramite i
diversi strumenti utilizzati nel processo formativo. La riprogrammazione può
essere indirizzata a uno o più soggetti del processo a seconda che i dati discordanti
vengano evidenziati rispettivamente nei diversi momenti di verifica (tab.2)
tab. 2. Momenti di verifica con oggetti e soggetti correlati
•
•
•
•
Verifiche in itinere
Schede di valutazione
Colloqui individuali e/o di gruppo
Valutazione con Fisioterapista di
tirocinio o altri operatori
Verifiche in itinere
Indice di gradimento
Questionario di autovalutazione.
Schede di valutazione: media dei
risultati ottenuti dagli studenti in
una sede di tirocinio.
Singolo studente o gruppo di studenti
Tutor
Ft. di tirocinio o altri operatori
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Accoglimento
DEFINIZIONE
E’ il momento in cui si ricevono per la prima volta gli studenti e si illustra loro
il percorso formativo del tirocinio. L’atto di ricevere assume anche il significato di
accettare.
OBIETTIVI
Obiettivi dell’Accoglimento sono quelli di orientare gli studenti e, nel
contempo, orientare il Tutor
E’ importante che lo studente riceva una serie di informazioni all’inizio del suo
periodo di tirocinio. L’Accoglimento costituisce inoltre un’opportunità da parte del
Tutor per chiarire alcuni punti fondamentali sugli scopi del tirocinio, secondo le
esigenze delle diverse aree cliniche e didattiche, le sue modalità di svolgimento e
un’occasione per favorire un buon imprinting con cui iniziare l’esperienza del
tirocinio per lo studente. Inoltre, il Tutor realizza in questa fase una prima valutazione
del gruppo di studenti con cui si svolgerà l’attività tutoriale e tara gli obiettivi in
funzione delle conoscenze e delle aspettative degli studenti (riprogrammazione).
METODI
L’accoglimento prevede due tempi:
• I° incontro, all’inizio del 2°semestre didattico, con il Coordinatore di sede
(giornata o settimana introduttiva al tirocinio)
• II° incontro, all’inizio del tirocinio di settore, con il Tutor
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CONTENUTI
Durante il I° incontro il Coordinatore illustra agli studenti gli obiettivi
generali del tirocinio e la loro organizzazione:
• strumenti e regole del tirocinio
• note di etica professionale
• esami propedeutici relativi al I° anno e modalità dell’esame di tirocinio
• istruzioni sulla compilazione del libretto di tirocinio e sulle procedure da
seguire in caso di infortunio.
In occasione del II° incontro, invece, il Tutor si presenta e illustra il percorso
formativo che verrà intrapreso durante il periodo di tirocinio relativo ad una
determinata area, esponendo obiettivi specifici e aspetti organizzativi connessi:
• orario del tirocinio
• sedi
• Fisioterapisti di riferimento
Il Tutor, quindi, definirà il materiale didattico necessario ed infine le
modalità di verifica e di valutazione intermedia e finale degli studenti.
Gli studenti, a loro volta, hanno la possibilità di presentarsi e di esprimere:
• le loro aspettative
• le risorse di cui dispongono ed i loro bisogni formativi anche attraverso
la compilazione di un questionario redatto per la raccolta dati
• le esperienze fatte nei tirocini precedentemente frequentati
• il curriculum degli studi svolti e le eventuali lacune nella preparazione
teorica.
Sulla base degli elementi raccolti, potranno avvenire ulteriori chiarimenti sui
contenuti, eventuali precisazioni sul grado di rigidità/flessibilità delle norme e delle
richieste, il confronto tra i bisogni, in modo tale da poter ridefinire i contenuti in
funzione dei bisogni negoziati e compatibilmente con gli obiettivi formativi.
Il prodotto di questa negoziazione sarà il cosiddetto contratto formativo, che
si stipula tra il Tutor e gli studenti.
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Didattica Tutoriale
DEFINIZIONE
La Didattica Tutoriale è quella parte della pedagogia legata all’iter formativo
dello studente, che ha per oggetto l’insegnamento di competenza del Tutor e i relativi
metodi attraverso cui realizzarlo.
Essa costituisce, in un certo senso, il nucleo della fase operativa del Processo
Tutoriale, e consiste in un punto d’incontro tra le lezioni teoriche, impartite dal corpo
docente, sulle varie discipline del corso di studi e l’esperienza di tirocinio eseguita sul
campo, nei reparti di clinica e nelle strutture adeguate. Possiede inoltre una funzione
formativa peculiare di tipo teorico-pratico.
OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI
Gli Obiettivi generali della Didattica Tutoriale sono espressi dal Consiglio di
C.d.L. (vedi il Bollettino on line del C.d.L.).
L’obiettivo fondamentale della Didattica Tutoriale consiste nel condurre lo
studente a:
• comprendere lo specifico patologico del paziente
• proporre un programma riabilitativo sotto la guida del fisioterapista.
Più specificamente, lo studente dovrebbe:
• acquisire abilità di osservazione del paziente secondo un’ottica
riabilitativa
• acquisire abilità operative di settore.
Pertanto il Tutor dovrebbe condurre lo studente a conseguire le seguenti
competenze:
- Impostare una relazione terapeutica col paziente.
- Individuare e definire i problemi e i bisogni del paziente.
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- Compilare schede e cartelle riabilitative.
- Individuare obiettivi terapeutici a breve/medio/lungo termine.
- Formulare ipotesi di trattamento riabilitativo (scelta di tecniche specifiche,
proposte di ausili, ecc.).
- Costruire l’esercizio terapeutico in funzione degli obiettivi che si ritengono
prioritari e raggiungibili.
- Eseguire l’intervento riabilitativo.
- Realizzare una verifica in itinere e finale, ridefinendo eventualmente gli
obiettivi e gli strumenti impiegati.
- Avere la capacità di inserirsi in un ambiente di lavoro, di instaurare rapporti
costruttivi con la struttura e i colleghi.
- Imparare a “passare dalla teoria alla pratica” e viceversa, applicando alla
clinica i procedimenti logici di deduzione e induzione.
- Sviluppare capacità critica e creatività nel proprio lavoro.
- Svolgere attività di ricerca.
Vi dovrebbe essere, naturalmente, una gradualità nella realizzazione degli
obiettivi.
La Didattica Tutoriale si realizza attraverso due momenti pedagogici specifici:
1. Tirocinio nelle sedi, cioè tramite l’esperienza diretta della pratica clinica. Il Tutor
garantisce che il tirocinio sia un percorso didattico e un’opportunità formativa.
2. “Laboratorio tutoriale” che è il “luogo e il tempo” della rielaborazione
dell’esperienza di tirocinio.
METODOLOGIA DIDATTICA
1. Lezione frontale.
2. Simulazioni, Role Playing ed esercitazioni tra studenti.
3. Esercitazioni con il paziente e affidamento di casi clinici (valutazioni, trattamento,
ecc.).
4. Esposizione e discussione di casi, tecnica dell’“autocaso”.
5. Lavoro per piccoli gruppi (apprendimento cooperativo).
6. Utilizzazione di risorse audiovisive.
7. Ricerche in siti Internet.
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8. Lettura e commento articoli.
9. Revisione di materiale bibliografico.
10.Approfondimenti.
11.Relazioni.
12.Relazioni tenute da utenti di servizi.
13.Visite guidate.
14.P.B.L. (apprendimento basato sul problema).
15.Brainstorming (stabilito un problema o un argomento, il gruppo si riunisce e ogni
componente espone spontaneamente soluzioni o definizioni. Al termine avviene
una selezione delle proposte più plausibili).
TEMPI
La Didattica Tutoriale si realizza durante tutto il periodo dello svolgimento del
tirocinio, secondo le modalità considerate più opportune dal Tutor, sulla base dei
bisogni fomativi del gruppo.
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QUADRO DI SINTESI DELLA FASE OPERATIVA
OBIETTIVO
Sviluppare un processo di esperienza coerente con gli obiettivi formativi prefissati.
CONTENUTI
GENERALI
PERCORSO CLINICO
PERCORSO SPERIMENTALE
DI RICERCA
CONTENUTI
PARTICOLARI
METODOLOGIA
Osservazione del paziente
Interpretazione dei dati
rilevati
Modificazione attesa della
condizione clinica
Pianificazione terapeutica
(tempi, modi, sequenze)
Realizzazione terapeutica
(esecuzione di tecniche ed
esercizi)
Controllo del processo
Correzione del processo
Simulazione di casi
Porsi una domanda critica
Individuare ed elaborare
problemi
Scelta di una direzione di
ricerca
Disegno di ricerca
(bibliografica, sperimentale,
ecc.)
Elaborazione delle
conoscenze precedenti e
acquisite
Confronto con la domanda
critica (v. sopra)
Conduzione della
comunicazione scientifica
Procedure di archiviazione e
organizzazione dei materiali
scientifici
Soluzione di problemi
Tirocinio clinico
Presentazione di casi clinici
Discussione
Discussione critica
Esposizione di una ricerca
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Valutazione dello studente
DEFINIZIONE E OBIETTIVI
La valutazione dello studente, all’interno del Processo Tutoriale, è un atto
complesso attuato attraverso varie verifiche proposte allo studente e che conduce il
Tutor alla formulazione di un giudizio valutativo complessivo. La sua funzione
essenziale è quella di orientare la programmazione didattica futura.
METODO
In ciascun anno di corso, il Processo Tutoriale prevede alcuni momenti di
valutazione dello studente. Nello specifico, si individuano tre momenti differenziati
di valutazione da attuarsi in ciascun periodo di tirocinio:
1. Verifica d’ingresso
Va eseguita all’inizio di ciascun periodo di tirocinio.
Finalità per lo studente
• Fare il punto del proprio processo formativo.
• Formalizzare e comunicare l’entità e le caratteristiche delle carenze
formative avvertite.
Finalità per il Tutor
• Individuare specifici bisogni formativi.
• Introdurre eventuali cambiamenti nei contenuti e/o nei metodi in
ciascuna fase del Processo Tutoriale pianificato.
CONTENUTI GENERALI
• Percorso formativo pregresso
• Prospettive di percorso
CONTENUTI SPECIFICI
Conoscenze acquisite
Competenze maturate
Bisogni formativi avvertiti
Lacune evidenziate
Aspettative formative specifiche
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Strumento
Scheda di valutazione somministrata dal Tutor e compilata dallo studente.
2. Verifica in itinere
Va eseguita in specifici momenti individuati dal Tutor in base a:
Esigenze didattiche.
Caratteristiche del Processo Tutoriale in atto.
Entità e qualità delle risorse disponibili in ciascun periodo di tirocinio.
Finalità per lo studente
• Accertare l’entità e la qualità delle proprie conoscenze e competenze
apprese.
Finalità per il Tutor
• Conoscere le strategie d’apprendimento dello studente e le eventuali
difficoltà.
• Conoscere il livello di acquisizione dei contenuti formativi trasmessi.
• Conoscere l’entità delle conoscenze e competenze già acquisite dallo
studente.
• Valutare l’entità e la qualità delle interazioni dello studente con i
pazienti, i colleghi, il Fisioterapista di tirocinio, il Tutor e le altre figure
professionali della struttura frequentata.
•
•
•
•
AMBITO RELAZIONALE
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Interazione verbale
Interazione con il paziente
Contatto fisico
Rispetto dei ruoli
Interazione con il Ft. di tirocinio e il
Adesione ai diversi contesti
Tutor
Rispetto delle consegne
Rispetto dei ruoli
Interazione con le altre figure
Rispetto delle consegne
professionali
Rispetto delle regole comuni
Interazione con il gruppo di tirocinio
Attitudine alla cooperazione
Capacità di auto-osservazione
Assunzione di responsabilità
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AMBITO CLINICO
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Capacità di evidenziare e affrontare
• Operatività in contesti di laboratorio
problematiche
significative
in
situazioni simulate e reali
Capacità di osservazione
• Competenze cliniche in attività guidate
Capacità di raccolta, classificazione e
interpretazione dei dati osservativi
Capacità di pianificazione, esecuzione
e verifica guidate del trattamento
riabilitativo
Capacità di osservazione, raccolta,
• Competenze cliniche in attività
classificazione e interpretazione dei
autonome
dati
Capacità di pianificazione, esecuzione
e verifica del trattamento riabilitativo
Capacità di auto-osservazione
Capacità di rilevare errori procedurali
e di introdurre le varianti necessarie
AMBITO DI RICERCA
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Identificazione dei dati rilevanti
• Analisi e studio del caso clinico
Determinazione degli obiettivi a breve,
medio e lungo termine
Analisi delle modificazioni ottenute
Valutazione critica delle procedure
attuate
Identificazione di un problema
• Ideazione, pianificazione, esecuzione
rilevante
di una ricerca monografica
Identificazione delle fonti appropriate
Analisi critica della letteratura
disponibile
Formulazione ed esecuzione del
progetto di ricerca
Analisi critica dei risultati ottenuti
Identificazione
dei
correlati
riabilitativi
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Metodi
Osservazione, inter-osservazione, valutazione dei materiali didattici prodotti
dagli studenti
3. Valutazione finale
Va eseguita alla fine di ciascun periodo di tirocinio.
Si articola in una parte svolta dallo studente (autovalutazione) e una parte
svolta dal Tutor con la collaborazione dei Fisioterapista di tirocinio.
Finalità per lo studente
• Assumere una chiara consapevolezza del livello formativo raggiunto.
Finalità per i Fisioterapisti di tirocinio e per il Tutor
• Acquisire informazioni sul livello di raggiungimento degli obiettivi
didattici.
• Acquisire informazioni utili ad una revisione critica delle proposte
didattiche attuate.
• Esprimere un giudizio sullo studente utile all’orientamento culturale e
professionale dello stesso.
AUTOVALUTAZIONE DELLO STUDENTE
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Conoscenze acquisite
• Percorso formativo compiuto
Competenze maturate negli ambiti:
- relazionale
- clinico
- di ricerca
Carenze formative avvertite
• Prospettive di percorso
Aspettative formative
Strumento
Scheda di autovalutazione compilata dallo studente.
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VALUTAZIONE DELLO STUDENTE DA PARTE DEL TUTOR
Ambiti: relazionale, clinico e di ricerca (si veda quanto già previsto nella Verifica in
itinere).
Strumenti
• Scheda di valutazione dello studente compilata dal Ft. di tirocinio e da altri
operatori.
• Scheda di valutazione compilata dal Tutor.
• Valutazione dei materiali prodotti, cartelle riabilitative, relazioni, ricerca
monografica, ecc.
• Valutazione finale complessiva dello studente espressa in sede di consiglio.
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Valutazione del Processo Tutoriale
DEFINIZIONE E OBIETTIVI
E’ quella fase che prevede momenti differenziati per ciascun anno di corso e
che è finalizzata a individuare il grado di pertinenza delle proposte didattiche
formulate relativamente alle specifiche necessità formative degli studenti.
METODO
Il Processo Tutoriale va verificato sia da parte dei singoli Tutor, nelle
specifiche aree di pertinenza, sia in forma collettiva, in riunioni periodiche tra tutti i
Tutor e i Coordinatori del Corso di Laurea.
Si individuano tre fondamentali momenti di verifica:
a) Verifica d’ingresso
Va eseguita da ciascun Tutor in ogni periodo di tirocinio, alla conclusione della
fase di accoglienza.
Finalità
• Operare un confronto tra i contenuti didattici programmati, le soluzioni
metodologiche previste e la specificità dei bisogni formativi di ogni singolo
gruppo di tirocinio.
• Valutare accuratamente l’entità delle risorse a disposizione e dei vincoli, e
introdurre le necessarie varianti al piano di lavoro formulato.
VERIFICA D’INGRESSO
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Conoscenze e competenze
• Percorso clinico
connotano le singole fasi
Conoscenze e competenze
• Percorso di ricerca
connotano le singole fasi
Strumenti
• Discussione in fase di accoglienza
• Questionario somministrato agli studenti
che
che
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b) Verifica in itinere
Va eseguita in particolari momenti individuati dal singolo Tutor in relazione ad
esigenze didattiche specifiche.
Finalità
• Valutare il livello raggiunto nei percorsi clinico e di ricerca.
• Individuare eventuali da introdurre nel Processo Tutoriale.
• Individuare le strategie adeguate al superamento di eventuali vincoli
strutturali.
VERIFICA IN ITINERE
CONTENUTI GENERALI
CONTENUTI SPECIFICI
Vedi Verifica d’ingresso
Strumenti
• Discussione con gli studenti.
• Confronto tra i Tutor per aree di competenza.
• Riunione allargata tra tutti i Tutor di ciascun anno di corso.
c) Verifica finale
Va eseguita da parte di ciascun Tutor alla fine del Processo Tutoriale per i
singoli periodi di tirocinio e, in forma collettiva, alla fine dell’anno di corso.
Finalità
• Individuare la pertinenza delle soluzioni didattiche adottate e degli
strumenti utilizzati.
• Valutare l’entità degli obiettivi didattici raggiunti.
• Evidenziare eventuali carenze metodologiche e individuare le strategie per
il loro superamento.
• Verificare la pertinenza dei tempi e spazi assegnati allo svolgimento delle
singole fasi del Processo Tutoriale sia rispetto all’ambito clinico sia a quello
della ricerca.
• Individuare le strategie necessarie ad eliminare eventuali vincoli residui.
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Strumenti
• Questionari somministrati agli studenti.
• Discussione nei singoli gruppi di tirocinio.
• Confronto tra Tutor di ciascun anno di corso e i Coordinatori.
• Confronto di esperienze con Tutor e Coordinatori appartenenti ad altre sedi
universitarie.
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IL PROCESSO TUTORIALE IN FISIOTERAPIA