Acciai e ghise M t ll i Metallurgia Acciai e ghise Prof. Francesco Iacoviello Studio: piano terra Facoltà di Ingegneria, stanza 25 Orario i di ricevimento: i i Mercoledì l d 14.00-16.00 Tel. 07762993681 E mail: [email protected] E-mail: iacoviello@unicas it Sito didattico: http://webuser.unicas.it/iacoviello Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Ghise Sono leghe ferrose che durante la solidificazione formano, formano almeno in parte, parte l’eutettico ledeburitico Il passaggio dal diagramma metastabile (linee continue a quello stabile (linee tratteggiate) è legata alla decomposizione della cementite: Fe3C → 3 Fe + C Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Nel caso delle g ghise,, l’influenza dei vari elementi di lega, g , oltre a riguardare g la microstruttura (elementi alfageni e gammageni) e la capacità di formare precipitati (ossidi, carburi, nitruri), deve considerare anche la capacità di agevolare la decomposizione della cementite, cementite ovvero il loro effetto grafitizzante. grafitizzante Il fenomeno della grafitizzazione dipende: - dalla velocità di raffreddamento (natura della parete del getto, grandezza del pezzo) con la grafitizzazione che viene agevolata da velocità di raffreddamento pezzo), basse. - dalla presenza di elementi grafitizzanti, quali il Si, o di antigrafitizzanti, quali il Mn. M I tenori negli elementi normali di elaborazione, Mn, Si, P, sono normalmente più elevati che negli acciai. Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise • Il Si è l’elemento grafitizzante per eccellenza Il tenore di C corrispondente all’eutettico (Ce) diminuisce secondo la relazione: Ce = 4.3 - Si/3.2 • Il Ni ha un effetto grafitizzante 4 volte inferiore a quello del Si • Al,, Ti,, Zr hanno una influenza simile a q quella del Si • Il Cu è un debole grafitizzante e promuove la formazione di perlite • Il Cr promuove la formazione di carburi • Così pure Mo, Mo V, V Mn, Mn W • Ta stabilizza i carburi Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Influenza della velocità di raffreddamento sulla microstruttura Se si considera un tondo di diametro φ crescente, al centro si avranno velocità di p minori. raffreddamento via via sempre Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Gli elementi di ggrafite sono classificati in base a ((UNI3775-73): ) • Forma • Distribuzione • Dimensione Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Forma degli elementi di grafite I) Lamelle sottili con punte aguzze II) Noduli con accentuate ramificazioni di lamelle III)Lamelle spesse con punte arrotondate IV) Flocculi frastagliati V) Flocculi compatti VI) Noduli a contorno circolare circolare, quasi regolare (sferoidi) Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Distribuzione degli elementi di grafite A) Distribuzione uniforme B) Rosette non orientate C)) Lamelle non orientate D) Lamelle in zone interdendritiche E) Lamelle interdendritiche Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Dimensione degli elementi di grafite Tabella di comparazione per elementi di grafite lamellari (ingrandimento 100x) Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Dimensione degli elementi di grafite Tabella di comparazione per elementi di grafite sferoidali (ingrandimento 100x) Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Il primo ponte in ghisa risale al 1779 Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Le ghise sono tradizionalmente classificate nei seguenti gruppi: • ghise grigie, così chiamate dal colore scuro delle superfici di frattura, grazie alla presenza di carbonio grafitico; • ghise bianche, così chiamate dal colore chiaro delle superfici di frattura, per la presenza del carbonio sotto forma di cementite; • ghise malleabili, malleabili così chiamate per la loro elevata deformabilità; • ghise sferoidali, in cui gli elementi di grafite si trovano sotto forma sferoidale;; • ghise legate, che , grazie ad elevati tenori di alcuni elementi di lega, sono caratterizzate da particolari proprietà, come la resistenza al calore ed alla corrosione. Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Ghise g grigie g Sono dette tali dal colore della superficie di frattura 2 < %C < 4.5 1 < %Si < 3 Durante la solidificazione si forma l’eutettico grafite-cristali γ. Per ottenere la resistenza di un getto di ghisa grigia si utilizza il seguente nomogramma } HB provetta R provetta HB getto Francesco Iacoviello R getto Università di Cassino Acciai e ghise Le curve σ - ε non seguono la legge di Hooke Il modulo di Young E è determinato arbitrariamente mediante delle formule empiriche oppure con assimilandolo alla pendenza fra l’origine ed un punto corrispondente ad una sollecitazione pari ad 1/4 Rm Hanno una buona resistenza all’usura e lavorabilità (p (per asportazione p di truciolo). ) Sopra i 300°C si hanno: - grafitizzazione e formazione carburi - processi di ossidazione e corrosione - trasformazioni allotropiche Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Ghise bianche Il carbonio si trova legato a formare cementite. cementite La ghisa solidifica e raffredda secondo il sistema metastabile. Per ottenerla si possono modificare la composizione chimica oppure la velocità di raffreddamento 2 5 < %C < 3.5 2.5 3 5 (dipende (di d dalla d ll durezza d d id t ) desiderata) %Si < 0.7 Cr (di solito <2%, può arrivare al 27%) favorisce la formazione di carburi Cu produce un affinamento della struttura Mo ha un comportamento simile a quello del Cr V forma e stabilizza i carburi Te stabilizza i carburi B simile al Te, affina anche il grano C 2.9 3.2 3 25 3.25 Si 0.5 0.5 06 0.6 Mn 0.5 0.6 07 0.7 Cr 2.0 15 0 15.0 Ni 4.5 - Mo 30 3.0 S P 0.12 0.10 0.12 0.20 0 03 0.06 0.03 0 06 HB 415-460 550-650 600-750 Hanno una elevata resistenza all’usura ed all’abrasione, ma sono più fragili e più dure delle ghise grigie. grigie Necessitano di un trattamento a 200-480°C per eliminare le tensioni residue Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Ghise malleabili Sono ottenute da ghise bianche Sono caratterizzate da una certa plasticità a freddo Si ottengono mediante malleabilizzazione Si possono avere due processi di malleabilizzazione: • a cuore bianco • a cuore nero Ghise malleabili a cuore bianco Riscaldamento Ri ld t a 900-1000°C 900 1000°C iin ambiente decarburante (Fe2O3) Permanenza per un tempo sufficiente (120-150h) Raffreddamento a T ambiente molto lento Francesco Iacoviello • Grafitizzazione • Diffusione del C • Decarburazione superficiale Piccole sezioni: matrice ferritica Grosse sezioni: matrice perlitica Università di Cassino Acciai e ghise Ghise malleabili a cuore nero Riscaldamento a 950°C in ambiente neutro Permanenza per un tempo sufficiente Raffreddamento a T ambiente molto lento Francesco Iacoviello • Grafitizzazione • Diminuzione della solubilità del C nella austenite Matrice prevalentemente ferritica La grafite che si ottiene è sotto forma di noduli di ricottura Università di Cassino Acciai e ghise Ghise sferoidali • La grafite precipita sotto forma di noduli • Sono duttili %C = 3.4-4 %Si = 2-3 %Mn = 0.1-0.8 %P < 0.01 0 01 %S < 0.02 Gli elementi che permettono la sferoidizzazione della grafite sono Mg, Ce, Ca, Li Na, Li, Na Ba. Ba %Mg residuo = 0.04-0.08 Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Trattamenti termici • Stabilizzazione S bili i (540 600°C) per eliminare (540-600°C): li i tensioni i i interne i • Ricottura (850-920°C): per ottenere una struttura ferritica, per ottenere la massima deformabilità plastica • Normalizzazione (900°C): per ottenere struttura perlitica • Bonifica • Tempra superficiale alla fiamma • Tempra superficiale ad induzione • Austempering A t i Ghisa sferoidale austemperata Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Francesco Iacoviello Università di Cassino Acciai e ghise Ghise resistenti alla corrosione %Si > 3 promuove la formazione di una pellicola superficiale protettiva negli ambienti ossidanti %Cr < 35 favorisce la formazione di un ossido protettivo agli ambienti ossidanti %Ni < 32 migliora la resistenza agli ambienti riducenti %Cu < 6 migliora la resistenza all’acido solforico Rm = 90-130 MPa %C %Si %Mn %Ni %Cr %Cu %Mo Ghise all Si Ghi 0.4-1 14-17 0.4-1 <3.5 Francesco Iacoviello Ghise all Cr Ghi C 2-4 0.5-3 0.3-1.5 <5 12-35 <3 <4 Ghise all Ni Ghi 2-3 1-2.75 0.4-1.5 14-32 1.75-5.5 <7 <1 Università di Cassino Acciai e ghise Ghise resistenti al calore • Non si deve avere una eccessiva dilatazione per grafitizzazione • La penetrazione dell’ossigeno deve essere perlomeno limitata • Si deve avere una buona resistenza alla criccatura p per urto termico Si, Cr promuovono la formazione di uno strato protettivo Ni, Mo aumentano la tenacità ed Rm ad elevata T Mn P, Mn, P Cr, Cr Mo, Mo V riducono dilatazione della ghisa, ghisa in quanto stabilizzano i carburi %C %Si %Mn %Ni %Cr Ghisa lamellare Al Silicio Al Cromo 2-2.5 2-3 46 4-6 05 25 0.5-2.5 0.4-0.8 0.3-1.5 <5 15-35 Ghisa sferoidale Al Nickel <2.9 1 75 3 2 1.75-3.2 0.8-1.5 18-22 1.75-2.5 Rm = 420-700 MPa ((matrice p perlitica)) Rm = 380-450 MPa (matrice austenitica) Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Leghe di Alluminio (Al) L’Al puro è caratterizzato dalle seguenti proprietà: Rm = 55-90 MPa Re = 20 20-50 50 MPa HB = 18 E = 66,6 GPa I prodotti commerciali dell dell’alluminio alluminio sono tipicamente leghe contenenti Cu, Cu Si Zn, Mg e Mn 1xxx Al di purezza industriale 2xxx Leghe contenenti Cu 3xxx Leghe contenenti Mn 4xxx Leghe contenenti Si 5xxx Leghe contenenti Mg 6 6xxx L h contenenti Leghe t ti Mg M + Si 7xxx Leghe contenenti Zn 8xxx Altre leghe Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Trattamenti termici leghe Al • Omogeneizzazione: Sono dei riscaldamenti effettuati a 450-610°C per 6-48 ore effettuati per disciogliere tutte le fasi eventualmente precipitate. i i • Trattamenti di addolcimento: hanno lo scopo di addolcire un metallo indurito (p.e. (p e a seguito di tempra strutturale). strutturale) Se si tratta di restaurazione viene effettuata a 200-300°C, mentre se si tratta di una recristallizzazione si effettua a 300-400°C pper 0.5-3 ore • Tempra di soluzione (o tempra strutturale) + invecchiamento (naturale o artificiale). Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Esempio di precipitazioni: lega Al-Li 8090 Francesco Iacoviello Università di Cassino Leghe non ferrose Leghe di Rame (Cu) L’Al puro è caratterizzato dalle seguenti proprietà: Rm = 23-50 MPa Re = 7-30 7 30 MPa MP HB = 40 E = 117 GPa Le leghe più diffuse sono quelle con: • Zn (ottone) • Sn (bronzo) • Si (bronzo al silicio) • Al (bronzo (b all’alluminio ll’ ll i i o cupralluminio ll i i • Ni (cupronichel, monel) Francesco Iacoviello Università di Cassino