vetrina l’auto del mese Fiat Freemont C’era una volta in America... ...un’auto prodotta da Chrysler, con il marchio Dodge. Poi è arrivata la casa torinese, che le ha aggiustato il look, l’ha dotata di motori adatti al mercato europeo, l’ha riempita di accessori, le ha cambiato nome. E ora la vende a un prezzo concorrenziale. Ecco la storia di un successo F iat che corre al salvataggio della Chrysler, che ormai gli analisti davano avviata su una strada senza ritorno che l’avrebbe portata alla bancarotta. Fiat che crea una sinergia fra i marchi europei e quelli americani, per offrire modelli sulle due sponde dell’Atlantico che siano in grado di andare a catturare nuovi clienti. Fiat che lancia con successo in Italia una crossover a sette posti di generose dimensioni e dall’inconfondibile look muscoloso “made in Usa”. Appena una manciata di anni fa tutto questo sarebbe stato ritenuto pura fantascienza anche dalle menti più attente alle vicende automobilistiche mondiali. E invece oggi, nel 2012, è pura realtà. Il primo effetto della fusione, o joint venture, fra i due gruppi industriali è l’introduzione sul nostro mercato della Freemont, sbarcata a metà dello scorso anno. In sostanza una Dodge (uno dei tanti marchi del Gruppo Chrysler) Journey rimarchiata, ristilizzata nel frontale, rivista nelle finiture interne e lanciata allo sbaraglio nel Vecchio Continente. Il risultato è stato decisamente lusinghiero, al punto che anche i più scettici su questa operazione si sono dovuti ricredere. In poco più di sei mesi la Freemont ha raccolto oltre 25.000 ordini e, cosa ancora più importante, questa sette posti italo-americana ha riscosso il più alto livello di soddisfazione dei clienti dopo la 500. Tutto questo acquista un valore particolare in un periodo di crisi come quello I motori Per il mercato italiano e, più in generale, per quelli europei, il motore più adatto è il 2.0 turbodiesel, che viene offerto in due differenti versioni: Multijet da 140 CV e Multijet da 170 CV. In alternativa, per chi non rinuncia al fascino del comportamento vellutato dei V6 americani, la gamma prevede un 3.6 da 280 CV. Recentemente sono state aggiunte le versioni AWD a trazione integrale, disponibili con il turbodiesel più potente e con il V6, in entrambi i casi accoppiato al cambio automatico. 26 automobile | aprile 2012 di Alessandro Ferrari La dotazione La trazione “on demand” La sicurezza I sette posti Tre sono gli allestimenti previsti: Freemont, riservato al turbodiesel meno potente, Urban e il lussuoso Lounge. In tutti i casi la dotazione di base è da considerare ricca, visto che comprende fendinebbia, cruise control attivo, impianto hi-fi con comandi audio al volante, airbag frontali laterali e per la testa, computer di bordo con bussola incorporata, cerchi in lega, telecomando apertura porte e sistema keyless di accensione del motore senza chiave. Le versioni Urban e Lounge hanno anche sedile di guida e specchietti elettrici, sensori di parcheggio, vetri posteriori oscurati, barre portatutto sul tetto, sistema Bluetooth. Le Lounge aggiungono finiture cromate, navigatore satellitare, cerchi da 19 pollici e selleria in pelle. Inoltre sono previsti cinque kit di personalizzazione dell’auto. Oltre ad ABS ed ESP, ovviamente forniti di serie, la Freemont monta di serie l’hill holder che evita brusche e indesiderate accelerazioni dell’auto in discesa, il sistema di controllo antiribaltamento e quello di protezione nei confronti dei pedoni investiti. La dotazione base prevede anche il controllo della pressione delle gomme. La trasmissione a quattro ruote motrici delle nuove versioni AWD è particolarmente sofisticata ed efficiente. In condizioni di marcia normale sull’asfalto asciutto e a buona aderenza, la trazione è solo sulle ruote anteriori, a vantaggio dei consumi di carburante. Quando però le condizioni del fondo peggiorano per la presenza di pioggia, fango, neve o ghiaccio, una centralina elettronica inizia a trasferire coppia motrice verso le due ruote posteriori (fino a un massimo del 45%) attraverso un giunto centrale a controllo elettronico, che ha un funzionamento più preciso rispetto alle soluzioni viscose o meccaniche convenzionali. In questo modo, la mobilità della Freemont è garantita anche su percorsi molto difficili e impegnativi. Il sistema di trazione “on demand” interagisce con l’ESP e il controllo di trazione per garantire la massima sicurezza in ogni situazione. Tutti gli allestimenti della Freemont prevedono la configurazione interna a sette posti su tre file di sedili. Inoltre, le poltrone hanno lo schienale regolabile e sono scorrevoli longitudinalmente per garantire il massimo in fatto di versatilità dell’interno. A partire dall’allestimento Lounge, inoltre, lo schienale del sedile passeggero anteriore è ripiegabile a libro per consentire il trasporto di oggetti lunghi all’interno dell’auto. I prezzi Si parte da 26.250 euro, una cifra decisamente interessante visto che è paragonabile a quella richiesta per una station wagon del segmento C col motore turbodiesel e ben accessoriata. Al vertice della gamma si posizionano le AWD Lounge a 34.750 euro. Una curiosità: le AWD sono offerte alla stessa cifra con i motori 2.0 turbodiesel e 3.6 V6 a benzina. Il bagagliaio Ad automobili di questo genere di solito i clienti chiedono una notevole flessibilità nel trasporto di persone e cose. Nella configurazione a sette posti, la Freemont offre un vano di carico di 136 litri, che crescono progressivamente spostando e ribaltando i vari sedili (quelli della terza fila scompaiono sotto il pavimento), fino a raggiungere i 1.461 litri. L’ampio portellone posteriore e il vano abbastanza regolare e ben rivestito favoriscono le operazioni di stivaggio e la protezione degli oggetti trasportati. 27 aprile 2012 | automobile vetrina l’auto del mese Passato Le auto del gruppo americano arrivavano con vari marchi: Chrysler, Dodge, Jeep. Solo quest’ultimo è rimasto dopo la joint venture con Fiat per distinguere le SUV e le auto da fuoristrada vero. La Freemont deriva dalla precedente Dodge Journey, grossa monovolume Chrysler. Presente In Italia il marchio Chrysler è scomparso ed è stato sostituito da quello Lancia, con il quale sono commercializzate la Thema berlina (ex 300) e la grossa monovolume Voyager. Nel resto dell’Europa rimane il marchio Chrysler. Futuro L’interscambio sarà sempre più stretto. Dall’America arriverà presto una cabrio a quattro posti, marchiata Lancia Flavia, mentre modelli europei come la 500, la Lancia Delta e la futura Alfa Romeo Giulia andranno in America. che stiamo vivendo e nel quale, apparentemente, c’è spazio solo per la parola risparmio e per le automobili di piccole dimensioni e a basso prezzo. In realtà, a ben guardare, la Freemont è dimensionalmente generosa, sia fuori che all’interno, ma è anche un’auto che offre molto in termini di dotazione di accessori e di mobilità. A prezzi che sono da considerare decisamente concorrenziali. E proprio questa è la vera chiave del suo successo. Naturalmente, fra la Dodge Journey e la Fiat Freemont di differenze ce ne sono tante, a partire dall’interno completamente riprogettato e messo a punto, perché le automobili americane sono comode e appariscenti, ma la finitura e la cura del dettaglio non sono mai state il loro punto forte. Adesso, grazie al lavoro congiunto di tecnici americani ed europei, la differenza rispetto ai modelli prodotti da questa parte Interno Classico Stile elegante e senza inutili eccessi per l’abitacolo nel quale le tonalità classiche e i rivestimenti morbidi hanno la prevalenza. Il volante a tre razze con il marchio Fiat conferisce un tocco di sportività. L’ergonomia e la dotazione di accessori sono di buon livello, esattamente come lo spazio interno, più che sufficiente per ospitare sette persone. 28 automobile | aprile 2012 dell’Atlantico si è fatta decisamente meno evidente. Poi c’è il capitolo motori: gli americani ignorano il diesel e usano grossi propulsori a benzina. Proprio il contrario che dalle nostre parti. Tutta americana è, invece, la nuova trazione integrale, derivata da quelle montate sulle Jeep, un marchio che è garanzia di affidabilità, robustezza e mobilità su qualunque tipo di terreno.