Eventi Lunedì 29 aprile 2013 Focus Sardegna 5 ■■ NUOVA CASA DI CURA / Da Decimomannu serve un bacino di oltre 120mila abitanti Prestazioni sanitarie centrate sul paziente Nella prima struttura ospedaliera della Sardegna, servizi e professionalità di alto livello A scoltare, anticipare, soddisfare: in queste tre parole chiave si riassume la mission della Nuova Casa di Cura di Decimomannu, l’unica struttura ospedaliera del distretto di Cagliari-Ovest dell’Asl 8 che comprende un bacino di utenza di oltre 120.000 abitanti: è pertanto l’unico presidio che fa fronte a buona parte dei bisogni sanitari di questa popolazione. Ogni anno vengono qui praticati più di 5.000 ricoveri, 3.000 procedure chirurgiche, oltre a numerosi esami diagnostici. Dopo aver superato un severo percorso di verifiche, nel luglio 2012 la Regione Sardegna ha riconosciuto l’accreditamento istituzionale definitivo alla Casa di Cura, prima struttura Il dottor Mario Melis, responsabile dell’Unità operativa di Urologia Urologia: la tecnologia la fa da padrona L’ urologia è una delle specialità medico-chirurgiche più eclettiche. Mai come in questo caso, il termine “medicochirurgico” fu più appropriato. Infatti, pur essendosi “emancipata” abbastanza di recente dalla chirurgia generale come specialità a sé stante, è un’arte antica, con le descrizioni della pratica che risalgono alla Magna Grecia. Viene considerata dai più una branca eminentemente “da sala operatoria”, ma nulla di più sbagliato. Infatti, nella pratica ambulatoriale comune, essa si occupa di una serie di funzioni la cui alterazione incide fortemente sulla qualità della vita di entrambi i sessi e in tutte le età della vita. L’urologia non è solo “prostata” o “calcoli” o “neoplasie genito-urinarie”. È anche andrologia, cioè disturbi sessuologici, nonché sterilità di coppia e diagnosi precoce o prevenzione delle alterazioni genito-urinarie pediatriche, dell’infanzia e dell’adolescenza. Ma è ancora uroginecologia: vale a dire quella specialità che si occupa di prevenire, diagnosticare e curare le alterazioni genito-urinarie femminili che accompagnano e seguono l’ostetricia nella vita funzionale della donna: l’incontinenza urinaria e i prolassi vaginali. L’urologia è una specialità tra quelle più influenzate dalla tecnologia, dalla miniaturizzazione e dalla robotica, ed è anche quella che forse più si attiene alle regole della miniinvasività chirurgica: nella pratica chirurgica, l’endoscopia e la laparoscopia la fanno da padrone, essendo gli interventi “open” l’assoluta eccezione. “Volendo entrare nello specifico - racconta Mario Melis, responsabile dell’Urologia della Nuova Casa di Cura - possiamo affermare che nella nostra unità operativa gli ultimi 1.000 interventi sulla prostata, non per neoplasia, sono stati per la quasi totalità endoscopici. Gli ultimi 100 interventi sulla prostata per neoplasia sono stati per il 95% laparoscopici; gli ultimi 50 interventi sul rene sono stati per il 98% laparoscopici. Tutti gli interventi per incontinenza urinaria maschile e femminile, nonché per prolasso genitale femminile - superano oramai i 500 casi - sono stati eseguiti con le più moderne tecniche mini-invasive e senza incisioni addominali”. La dottoressa Valeria Ledda, radiologa L’esterno della Nuova Casa di Cura, nel distretto di Cagliari-Ovest dell’Asl 8 ospedaliera della Sardegna. “L’accreditamento - spiega Alberto Loi, amministratore delegato - è un procedimento con il quale si attesta formalmente il possesso di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di qualità di una struttura sanitaria e pertanto si riconosce lo status di erogatore di prestazioni sanitarie nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale.” La Nuova Casa di Cura è una realtà sanitaria privata che offre un servizio pubblico: i suoi punti qualificanti sono l’umanizzazione dell’assistenza, l’efficacia della cura e l’efficienza della gestione. “I nostri pazienti - prosegue Loi – hanno un rapporto continuo con i medici del reparto: li conoscono nell’ambulatorio, dove vengono accolti al momento della visita specialistica e li ritrovano durante il ricovero, quando possono contare sulla loro assistenza attenta e premurosa. Sanno di poter ricevere ogni informazione e ogni consiglio. Al momento della dimissione, si rendono conto di avere comunque un punto di riferimento. Rivolgersi a una struttura sanitaria rappresenta sempre un momento delicato, nella vita di una persona. Gli spazi vivibili e razionali, le norme interne flessibili, l’accoglienza, la privacy e il comfort degli ambienti, la presenza professionale e gentile del personale ci consentono di essere costantemente vicini ai nostri pazienti”. La Nuova Casa di Cura è dotata di 96 posti letto suddivisi tra le branche specialistiche di chirurgia generale, urologia, ortopedia e riabilitazione intensiva e medicina, servite da quattro sale operatorie. “Nell’ambito dell’attività di ricovero è doveroso segnalare - continua l’amministratore delegato - l’attività di chirurgia mini-invasiva che caratterizza i reparti di chirurgia generale e urologia. Al giorno d’oggi, le tecniche videoassistite mini-invasive, che evitano il trauma della ferita chirurgica, rappresentano lo standard di riferimento. È significativa anche l’attività del reparto di ortopedia, che esegue numerosi interventi per l’impianto di protesi dell’anca e del ginoc- Il dottor Giorgio Carta, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia, in sala operatoria Chirurgia mini-invasiva per tutti gli interventi Colecistectomia ma anche tiroidectomia, plastica addominale per laparoceli post-operatori e non solo: la laparoscopia apre sempre nuove frontiere. Alla Nuova Casa di Cura è utilizzata dal 1990 “S chio che trovano seguito anche nel decorso post-operatorio nel reparto riabilitativo”. Parallelamente alle attività di ricovero, la Casa di Cura svolge un’intensa attività ambulatoriale, che comprende il servizio di diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, ecografia, Tac e Risonanza magnetica nucleare). Di rilievo anche il servizio di endoscopia digestiva, ossia l’esecuzione di gastroscopie e di colonscopie. La struttura dispone di un Centro Dialisi dotato di 24 reni artificiali di ultima generazione che permettono l’esecuzione di varie metodiche dialitiche. La vicinanza al centro di Cagliari, all’aeroporto di Cagliari-Elmas e ad alcune rinomate località balneari, rende il Centro Dialisi facilmente fruibile anche dai dializzati in vacanza nell’isola. in dal 1990 - spiega Giorgio Carta, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia - la Nuova Casa di Cura dispone della strumentazione necessaria per eseguire la chirurgia laparoscopica. Da allora è stato una crescita continua nell’indicazione e applicazione di questa tecnica, estendendo il concetto di chirurgia mini-invasiva a tutti gli interventi. Ciò è stato reso possibile dalle solide basi costituite dalla nostra esperienza in chirurgia generale”. Presso la Nuova Casa di Cura, la colecistectomia videolaparoscopica viene portata a termine nel 98% dei casi di calcolosi della colecisti, senza nessuna selezione dei pazienti, con tassi di complicazione inferiori all’1%. Anche il laparocele postoperatorio (ernie della parete addominale conseguenti a interventi chirurgici eseguiti per via tradizionale) viene trattato sempre per via laparoscopica, con grande vantaggio per il paziente. Infatti, questa tecnica consente, rispetto alla chirurgia tradizionale, una degenza più breve, un minore tasso di complicazioni, ma soprattutto una netta diminuzione del tasso di recidiva. “Ci agevoliamo delle tecniche di chirurgia mini-invasiva anche nella chirurgia della tiroide e delle paratiroidi. Tecnica chirurgica che in circa il 20% dei pazienti consente di effettuare l’intervento di tiroidectomia totale attraverso una ferita di due centimetri, con notevole vantaggio estetico e minor dolore post-operatorio”. Nel 75% dei casi gli interventi di resezione colica sia per patologia benigna che maligna vengono eseguiti per via laparoscopica. Negli anni sono state seguite con sempre maggior interesse le patologie dell’ano e del retto, che hanno visto l’applicazione di nuove tecniche migliorative. Queste nuove metodiche hanno inoltre un minore costo sociale, in quanto consentono una più rapida ripresa dell’attività lavorativa. Negli ultimi cinque anni, l’unità ha eseguito interventi di colecistectomia (865 casi, il 98% dei quali eseguiti per via videolaparoscopica); 146 interventi di chirurgia colica (il 75% eseguiti per via laparoscopica), interventi di chirurgia videoassistita della tiroide (720 casi, di cui 245 con ferita di due centimetri), interventi di chirurgia laparoscopica del surrene (45 casi), plastica addominale per laparoceli postoperatori (118 casi), 6.500 interventi di chirurgia generale.