TECLA MERLO:
una vita per il
Vangelo
Serie di pannelli
esposti a Castagnito
nella casa natale
della Prima Maestra
Casa di via Accademia
Chiesa di San Damiano
Il “SI” di Teresa
“Sono contentissima
della mia vocazione”
“Quando il sig. Teologo, la prima volta che l’ho visto,
mi parlò della nuova istituzione di figlie che
avrebbero vissuto come suore e che per ora
si incominciava a lavorare per i soldati,
per conto mio, ne fui subito entusiasmata”
(Le nostre origini, p 7).
Da quel momento il suo cammino
misterioso e difficile – è tracciato.
Le sue mani toccano solo camicie per
i militari, ma ella, con le poche
compagne,
Crede
Chiamate dal Vescovo
per la stampa e la diffusione
del giornale diocesano
“La Valsusa”
“Il 18 dicembre del 1918 si partì per Susa.
Il Teologo Alberione ci disse: andate;
vi fermerete 3 - 4 anni, lavorerete nel silenzio,
poi il Signore farà qualcosa di voi...”
“Quando ci dissero che la nuova tipografia
si sarebbe chiamata S. Paolo,
non potevamo più contenere la gioia,
a Lui si ricorreva nei nostri bisogni,
Lui si invocava nei lavori quando
vi si trovava qualche difficoltà…
lo si chiamava San Paolin”.
una
vocazione
nuova
“Chiamata da Dio a circa vent’anni, per una
missione speciale, si unì al piccolo gruppo
di giovanette che si preparavano
a diventare
a suo tempo,
le Figlie di
San Paolo (…)”.
(Beato G. Alberione)
“Il 22 luglio 1922 è per le Figlie di San Paolo una
data storica. Dopo sette anni… il sabato 22 luglio,
chiudendo la settimana di esercizi spirituali, facevano
il gran passo, si legavano perennemente a Dio e alla
missione della Buona Stampa con voti pubblici,
costituendo la Pia Società delle Figlie di San Paolo”.
(Le nostre origini)
Ai confini
del mondo
Lettera alle sorelle in partenza per gli Stati Uniti
“Prima che lasciate la nostra patria provvisoria, vi mando dal profondo del
cuore un saluto ed un augurio che la nuova terra che andate ad abitare sia per
voi il campo di lavoro della santità vostra prima di tutto. Fatevi molto sante;
i sacrifici grandi che vi aspettano laggiù vi siano resi soavi dal pensiero del
Paradiso e dalla speranza di portare tante anime al Signore.
Non vi scoraggiate se non vedete il bene che fate; alle anime
il più delle volte si è più utili nel nascondimento,negli occulti
sacrifici che nel fervore di un rumoroso apostolato [...].
Partite in nome della SS. Trinità come partiremo per l'eternità
in questo sacrosanto nome. Vi benedica l'augustissima Trinità,
vi benedica il Padre Celeste, che vi ha create, il Divin Figlio
che è morto per voi, lo Spirito Santo che vi ha santificate.
Incominciate da sul piroscafo il vostro apostolato col dare molto
buon esempio di serietà e di spirito religioso. Siete tre, formate
la S. Famiglia, vogliate imitare le virtù della S. Famiglia”.
Progredire
“Tutto deve migliorare…”
“Che ogni FSP si sforzi di irradiare
sempre più e sempre meglio
la luce e la grazia del Maestro divino:
dare Gesù alle anime,
come Maria e con Maria”.
“Quanto è bello e santo
comunicare alle anime Gesù,
quel Gesù che noi vogliamo portare
sempre al centro del cuore”.
“Che dobbiamo fare noi su questa
terra, che dobbiamo fare
in Congregazione?
Dobbiamo farci sante.
Questa è l'unica cosa
che dobbiamo fare”.
“Vorrei avere mille vite per il vangelo“
Beatii passi
“L’apostolato che il Signore ha affidato
alla nostra piccola Congregazione
è tanto bello e tanto vasto.
Quando la FSP pensa che è chiamata
a spendere le sue energie e la sua vita
nella diffusione della dottrina cristiana,
deve sentirsi felice e deve riconoscere
che il Signore l’ha amata
di particolare amore.
Difatti ci ha volute associare
alla sua stessa missione
di salvare il mondo“.
“E quando siete stanche,
pensate
che i vostri passi sono contati in
Prima
Maestra
Il beato Giacomo Alberione
le aveva dato il titolo di
“Prima Maestra”, a indicare lo spirito
caratteristico della Congregazione,
una Congregazione “docente”,
che ha un compito di “magistero”.
E Maestra Tecla accettò.
Prima Maestra: a capo di tutte.
“Avrete altre ‘Prime Maestre’ ma
solo lei fu soprattutto Madre
dell’Istituto”.
(Beato Giacomo Alberione)
Sotto ogni
cielo
“Allarghiamo
le idee e il cuore.
Non facciamo
distinzione di regione,
di nazionalità...
Siamo tutte figlie
dell’Apostolo della carità,
il quale scriveva:
‘Mi sono fatto tutto a tutti
per salvare tutti.
E tutto faccio
per il Vangelo’”.
Una via
spaziosa
e luminosa
La Prima Maestra ha creduto, ha pregato,
ha molto sofferto e l’albero della congregazione
è cresciuto ed è fiorito e copre con
la sua ombra tutti gli angoli della terra.
“ La via tracciata
dalla Prima Maestra
è una via grande,
spaziosa, luminosa, che
sale verso
le altezze della
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Tecla Merlo-Mostra Castagnito