La prima guerra mondiale . Le cause ESERCITAZIONE: Individua, alle pagine 178 – 181, le cause che portarono allo scoppio della prima guerra mondiale. Le cause Cause politiche Cause militari Cause economiche Cause culturali Causa scatenante Le cause politiche 1. Contrasti Francia – Germania per l’Alsazia – Lorena 2. Contrasto Italia – Impero Austro Ungarico per Trento e Trieste 3. Espansionismo di Austria, Russia e Italia nei Balcani 4. Contrasto Gran Bretagna – Germania 5. Ascesa di due potenze extraeuropee: Giappone e U.S.A. Le cause militari 1. Corsa al riarmo degli Stati europei Le cause economiche 1. Colonialismo in Africa e in Asia 2. Costruzione di armamenti, grande fonte di guadagno per i grandi gruppi industriali Le cause culturali 1. Giudizio positivo sulla guerra: la guerra è vista come un modo per risolvere i problemi cronologia.leonardo.it/storia/a1909c.htm La causa scatenante 1. Attentato di Sarajevo Il sistema delle alleanze (vedi diapositiva numero 3 de “La grande guerra”) L’Italia tra neutralismo e interventismo. I neutralisti Gruppi Motivazioni L’Italia tra neutralismo e interventismo. Gli Interventisti Gruppi Motivazioni L’Italia tra neutralismo e interventismo. I neutralisti Gruppi Socialisti Maggioranza dei cattolici e chiesa cattolica Motivazioni È una guerra di capitalisti, a cui il proletariato non deve prendere parte Guerra definita un’orrenda carneficina L’Italia tra neutralismo e interventismo. I neutralisti Gruppi Molti parlamentari liberali, guidati da Giolitti Motivazioni Convinzione che l’Austria avrebbe ricompensato con dei territori la neutralità dell’Italia, e che perciò l’intervento era inutile L’Italia tra neutralismo e interventismo. Gli Interventisti Gruppi Nazionalisti (D’Annunzio) Esercito e ambiente della corte Motivazioni Guerra contro l’Austria per liberare Trento e Trieste Guerra vista come occasione di prestigio Grandi gruppi industriali Profitti di guerra L’Italia tra neutralismo e interventismo. Gli Interventisti Gruppi Alcuni socialisti e i democratici Benito Mussolini Motivazioni L’Italia deve schierarsi con le nazioni democratiche (Francia e Inghilterra) contro gli Stati autoritari (Germania e Austria) La prima fase della guerra Il PATTO DI LONDRA e l’intervento in guerra dell’Italia (24 maggio 1915) Il patto prevedeva che l'Italia entrasse in guerra al fianco dell'Intesa entro un mese, ed in cambio avrebbe ottenuto, in caso di vittoria, il Trentino, il Tirolo meridionale, la Venezia Giulia, l'intera penisola istriana con l'esclusione di Fiume, una parte della Dalmazia, numerose isole dell'Adriatico, Valona e Saseno in Albania e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, oltre alla conferma della sovranità su Libia e Dodecaneso. La prima fase della guerra Dalla GUERRA DI MOVIMENTO alla GUERRA DI POSIZIONE I fronti di guerra: Occidentale: Germania contro Francia Orientale: Austria Germania contro Russia Meridionale: Austria contro Italia L’impreparazione dell’esercito italiano (la guerra di trincea: leggere pagg. 190 – 191) Approfondimenti sulla prima guerra mondiale Film: 1. Stanley Kubrick, Orizzonti di gloria (1957) 2. Peter Weir, Gli anni spezzati (1981) Romanzi 1. Ernest Hemingway, Addio alle armi (1929) 2. Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale (1929) 1917: anno della svolta Individua quali siano stati gli eventi cruciali del 1917 per quanto riguarda la guerra 1917: anno della svolta 1. Ingresso degli U.S.A. in guerra a fianco dell’Intesa 2. Uscita della Russia dalla guerra 1917: anno della svolta Rispondi alle domande, individuando la risposta nel testo, alle pagg. 186 – 187 1. Per quali motivi gli U.S.A. entrarono in guerra? 2. Quali furono le conseguenze indirette, per l’Italia, dell’uscita della Russia dalla guerra? 1917: anno della svolta Motivi per cui gli U.S.A. entrano in guerra: 1. Guerra sottomarina tedesca Affondamento transatlantico U.S.A. 2) Prestiti U.S.A. a Francia, Italia, Gran Bretagna 1917: anno della svolta Russia e… Italia In conseguenza dell’uscita dalla guerra della Russia, gli Austriaci spostarono le truppe dal fronte russo a quello italiano, causando una gravissima crisi militare dell’Italia (24 ottobre 1917: disfatta di Caporetto) 1917: anno della svolta Il malcontento nei confronti della guerra e l’appello di papa Benedetto XV che definisce la guerra un’inutile strage Novembre 1918: fine della guerra I trattati di pace Wilson e i 14 punti (pag. 194): l’autodeterminazione dei popoli Indipendenza di vari Stati: Ungheria, Cecoslovacchia, Iugoslavia, Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia L’Austria perde 7/8 dell’antico Impero La Turchia perde tutti i territori europei, tranne Istanbul I trattati di pace Palestina e Irak affidati agli Inglesi; la Siria alla Francia Germania riconosciuta principale responsabile della guerra: Pagamento danni di guerra (132 miliardi di marchi oro) Costretta a mantenere flotta ed esercito molto ridotti I trattati di pace Privata delle colonie Alsazia e Lorena tornano alla Francia Francia autorizzata a sfruttare per 15 anni le miniere della regione tedesca della Saar Altri territori tedeschi passano alla Danimarca e alla Polonia I trattati di pace Le reazioni a queste decisioni: FRANCIA: sanzioni alla Germania tropo morbide GERMANIA: sanzioni alla Germania troppo dure I trattati di pace L’Italia e il mito della “vittoria mutilata” Riceve Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia e Trieste, ma avrebbe voluto anche territori in Albania, Dalmazia, Turchia (come previsto dal Patto di Londra) Non partecipa alla spartizione delle colonie tedesche I trattati di pace La Società delle Nazioni fallisce soprattutto per il rifiuto degli Stati Uniti, che ne erano stati i principali ispiratori, a farne parte I trattati di pace I problemi dell’Europa nel dopoguerra: Problemi demografici Problemi economici (individuarli alle pagg. 196 – 197) I trattati di pace Influenza spagnola crisi demografica http://it.wikipedia.org/wiki/Influenza_spagnola I trattati di pace Necessità riconversione industriale crisi industriale Scarsa richiesta beni di Consumo licenziamenti povertà e disoccupazione I trattati di pace Inflazione altissima I reduci