Mazzini e la I° guerra d’indipendenza Il Risorgimento è il processo di unificazione della penisola italiana dopo secoli di divisioni interne e di dipendenza dallo straniero IL TEMPO Processo di unificazione non ancora iniziato Unione quasi conclusa La linea del tempo 1820-21 / 30-31 1848 1859-1861 1866 1871 d.C. Moti rivoluzionari I° guerra d’Indipendenza 5 giornate Di Milano Venezia II°guerra d’Indipendenza Carlo Alberto III° guerra d’Indipendenza Spedizione dei 100 Novara Garibaldi Vittorio Emanuele II Roma capitale Giuseppe Mazzini Giuseppe Mazzini fu un patriota e uomo politico. Dedicò la sua opera e la sua vita alla causa dell’unità nazionale d’Italia. Giuseppe Mazzini vedeva nel popolo il motore della rivoluzione. Pensava che i moti liberali del 1820-21 e del 1830-31 fossero falliti perché i rivoluzionari non avevano saputo coinvolgere il popolo. I moti mazziniani falliscono Nel 1844 i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, iscritti alla Giovine Italia, sbarcarono in Calabria, ma vennero scambiati per briganti. Furono combattuti dalla stessa popolazione che volevano liberare. Altri protagonisti 1. Vincenzo Gioberti: sacerdote di idee liberali, proponeva una confederazione italiana presieduta dal papa 2. Cesare Balbo: indicava come capo della confederazione Carlo Alberto, divenuto re del Piemonte nel 1831 3. Carlo Cattaneo: politico e scrittore milanese, repubblicano e democratico, pensava a una serie di riforme graduali per modernizzare l’Italia Il 1848 in Italia • Nel 1846 il nuovo papa Pio IX concesse alcune riforme di tipo liberale • Ferdinando II di Napoli dovette concedere una Costituzione febbraio 1848 • Furono concesse costituzioni in Toscana, nello Stato della Chiesa e in Piemonte lo Statuto Albertino • Nel marzo 1848 insorgono Venezia e Milano La prima guerra d’indipendenza •Gli insorti lombardi chiesero aiuto al re del Piemonte, Carlo Alberto. Dapprima esitò, poi, il 23 marzo 1848, varcò con le truppe il confine lombardo, iniziando alla prima guerra d’Indipendenza. Dalla Toscana, dallo Stato della Chiesa e dal Regno delle Due Sicilie accorsero truppe regolari e volontari Dopo breve però, Pio IX ritirò le truppe dal fronte dichiarando di non poter fare la guerra contro la cattolica Austria I° FASE •A maggio l’esercito piemontese riportò alcune vittorie, a Goito e a Peschiera. •I piemontesi costrinsero l'esercito austriaco, comandato dal maresciallo Radetzky, a ripiegare, e a rifugiarsi nelle fortezze del Quadrilatero (Legnago, Mantova, Peschiera e Verona). Le operazioni militari condotte da Giuseppe Garibaldi, alla testa di 1500 volontari, portarono alla temporanea liberazione di Varese: fu un atto estremo, cui seguì la fuga in Svizzera dei patrioti italiani • Nel luglio Carlo Alberto fu sconfitto a Custoza e chiede l’armistizio. LA II° FASE L’anno dopo, marzo 1849, c’è un altro tentativo dei piemontesi, ma vengono nuovamente battuti a Novara in modo disastroso. Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II Vittorio Emanuele II a Vignale concordò l'armistizio firmato poi a Novara e seguito dalla pace di Milano (10 agosto). La repubblica romana •Il 9 febbraio 1849 a Roma viene proclamata la Repubblica. •Retta da un triumvirato: Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi •Con l’appoggio delle truppe di Giuseppe Garibaldi.