Le agevolazioni della
Programmazione 2007-2013
Le aggregazioni di imprese e
le filiere produttive
FONDI A GESTIONE INDIRETTA:
I FONDI STRUTTURALI
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Le tre priorità della politica di coesione
2007-2013
 Attrattività di nazioni e territori
 Innovazione, imprenditoria ed economia della
conoscenza
 Nuovi e migliori posti di lavoro
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Le tre priorità della politica di coesione
2007-2013
La prima priorità: l’attrattività di nazioni e territori. Il centro
della strategia è il rafforzamento delle infrastrutture
 Rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e
le città migliorando l’accessibilità, garantendo
servizi di qualità e salvaguardando le potenzialità
ambientali, attraverso:
 il potenziamento delle infrastrutture di trasporto
 il rafforzamento delle sinergie tra tutela
dell’ambiente e crescita
 ridurre l’uso intensivo delle fonti energetiche
tradizionali
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Le tre priorità della politica di coesione
2007-2013
La seconda priorità: innovazione, imprenditoria ed economia della
conoscenza. Il centro della strategia è su RST ed innovazione
Promuovere l’innovazione, l’imprenditoria e lo sviluppo
dell’economia della conoscenza mediante lo sviluppo della ricerca
e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’IC,
attraverso:
 il miglioramento e l’aumento degli investimenti nella RST,
mediante gruppi di eccellenza, accesso delle PMI, capacità di R&S
 promuovere l’innovazione e l’imprenditoria, mediante poli di
eccellenza, servizi di sostegno, ecoinnovazioni, sviluppo di nuove
imprese
 garantire l’accessibilità per tutti alla SI migliorando servizi ed
infrastrutture
 migliorare l’accesso ai finanziamenti per le imprese che investono
nella conoscenza e nell’innovazione
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Le tre priorità della politica di coesione
2007-2013
La terza priorità: nuovi e migliori posti di lavoro
Creare nuovi e migliori posti di lavoro:
 facendo in modo che un maggior numero di persone arrivi e
rimanga sul mercato del lavoro e modernizzando i sistemi di
protezione sociale
 migliorando l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese
nonché rendendo più flessibile il mercato del lavoro
 aumentando gli investimenti nel capitale umano attraverso il
miglioramento di istruzione e competenze
 migliorando la capacità amministrativa
 contribuendo a mantenere in buona salute la popolazione
attiva con la prevenzione dei rischi e l’adeguamento delle
infrastrutture
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
I PRINCIPI DELLA RIFORMA
 Concentrazione: impostazione strategica che consolida le
priorità dell’Unione sia a livello geografico e finanziario (80%
circa del finanziamento destinato alle regioni meno sviluppate),
sia dal punto di vista tematico (obiettivi di Lisbona e Göteborg).
 Semplificazione: riduzione numero di Regolamenti, di Obiettivi
e di Fondi; soppressione della suddivisione in zone
infraregionali, programmi monofondo; gestione finanziaria
flessibile; proporzionalità in materia di controllo, valutazione e
monitoraggio; ammissibilità delle spese stabilita a livello
nazionale
 Decentramento: ruolo centrale delle Regioni nel processo di
programmazione, con il concorso decisivo che all’esercizio di
tale ruolo deve venire dagli attori locali
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
CONCENTRAZIONE
 Obiettivo 1 “Convergenza”
78,5% (264 mld di €) dello stanziamento per gli Stati Membri e
le Regioni NUTS II; dotazione ripartita in base alla popolazione
ammissibile, alla ricchezza regionale e nazionale e al tasso di
disoccupazione.
 Obiettivo 2 “Competitività regionale e Occupazione”
17,2% (57,9 mld di €) dello stanziamento per le Regioni di livello
NUTS I o II; dotazione ripartita in base alla popolazione
ammissibile, alla ricchezza regionale, alla disoccupazione, al
tasso di occupazione, al grado di istruzione della popolazione
attiva e alla densità demografica.
 Obiettivo 3 “Cooperazione territoriale europea”
3,94% (13,2 mld di €) dello stanziamento per gli Stati Membri in
base alla popolazione ammissibile.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
CONCENTRAZIONE GEOGRAFICA




Fondi strutturali hanno tre obiettivi
Convergenza
Competitività regionale e occupazione
Cooperazione territoriale europea

Convergenza, competitività regionale e occupazione attuano la politica
regionale e locale dell’UE

La cooperazione territoriale europea favorisce la cooperazione tra
regioni europee
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Semplificazione dei Fondi Strutturali
 3 Fondi Strutturali anziché 4 (FESR, FSE, Fondo di
Coesione
 Istituzione del GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione
Territoriale): nuovo strumento per la cooperazione
territoriale; partenariato tra organizzazioni regionali e locali.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
1. CONVERGENZA
E’ sostanzialmente la continuazione dell’attuale ob. 1 e
riguarda le aree meno sviluppate.
Costituisce la priorità principale della politica di coesione
mirante a ridurre le disparità tra i livelli di sviluppo ancora
più crescenti dopo l’allargamento a 25. In tale contesto la
politica di coesione è finalizzata a promuovere le condizioni
per la crescita e i fattori che possono portare ad una reale
convergenza. E’ un obiettivo che interesserà principalmente
la maggior parte dei nuovi Stati membri in cui si presentano
divari di sviluppo notevoli
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
2. COMPETITIVITA’ REGIONALE E
OCCUPAZIONE
 Riassume gli obiettivi 2 e 3 secondo una impostazione
innovativa ed un approccio duplice:
 Attraverso programmi di sviluppo regionale a
cofinanziamento FESR la politica di coesione aiuterà le
autorità pubbliche locali ad anticipare e promuovere i
cambiamenti economici nelle aree urbane rurali e industriali
rafforzandone la competitività e l’attrattività date le
differenze economiche sociali e territoriali.
 Ciò sarà fatto sostenendo l’innovazione, la Società della
Conoscenza, l’imprenditorialità, la tutela dell’ambiente e la
prevenzione dei rischi.
 Attraverso programmi finanziati dal FSE la politica di
coesione aiuterà le popolazioni ad anticipare e ad adeguarsi
al cambiamento economico sostenendo politiche che
mirano alla piena occupazione, all’inclusione sociale ecc.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
3. COOPERAZIONE TERRITORIALE
EUROPEA
 Il terzo obiettivo che subentra alla Iniziativa Comunitaria
INTERREG III, mira a dare risposte congiunte a problemi
comuni tra autorità di aree confinanti come lo sviluppo
urbano rurale e costiero e lo sviluppo di relazioni
economiche e di reti.
 Si tratta di un nuovo obiettivo rivolto a sostenere la
cooperazione su problemi di importanza comunitaria a
livello transfrontaliero, transnazionale ed interregionale.
L’ambito della cooperazione territoriale non si limita tuttavia
alla identificazione di un nuovo obiettivo per la politica di
coesione: la Commissione chiede che siano incorporati
all’interno dei programmi operativi di “convergenza e
competitività” delle Regioni, azioni nel campo della
cooperazione interregionale con Autorità di almeno un altro
Stato Membro.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
I NUOVI REGOLAMENTI
Regolamento generale n. 1083/2006
Il nuovo regolamento generale definisce i principi, le norme e gli standard
comuni per l'attuazione del FESR, del FSE e del Fondo di coesione. Sulla
base del principio della gestione comune ad opera dell'Unione, degli Stati
membri e delle regioni, il regolamento definisce un nuovo processo di
programmazione e standard comuni per la gestione finanziaria, il controllo
e la valutazione. Il nuovo sistema di erogazione consente una gestione più
semplice, proporzionata e decentrata dei Fondi strutturali e del Fondo di
coesione.
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) - Reg n. 1080/2006
Il ruolo del FESR consiste nel promuovere gli investimenti e contribuire a
ridurre gli squilibri regionali nell’UE. Le priorità in materia di finanziamenti
comprendono la ricerca, l'innovazione, le questioni ambientali e la
prevenzione dei rischi. Le infrastrutture conservano un ruolo importante,
soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo.
Fondo sociale europeo (FSE) – Reg. 1081/2006
Il FSE fornisce sostegno alle politiche e alle priorità riguardanti la
promozione e il miglioramento dell'occupazione, il miglioramento della
qualità e della produttività sul lavoro e la promozione dell'integrazione
sociale e della coesione. Il Fondo viene attuato in linea con gli
orientamenti e le raccomandazioni formulati nell'ambito della Strategia
europea per l'occupazione (SEO).
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
I NUOVI REGOLAMENTI
Fondo di coesione – Reg. 1084/2006
Il Fondo di coesione contribuisce agli interventi nel settore dell'ambiente e
delle reti transeuropee. Esso è destinato agli Stati membri con un reddito
nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria. In base alle
attuali statistiche, il Fondo si applica ai 10 nuovi Stati membri oltre che alla
Grecia e al Portogallo. In futuro, il Fondo di coesione contribuirà, insieme
al FESR, ai programmi pluriennali di investimento gestiti in maniera
decentrata e non è soggetto all'approvazione da parte della Commissione
per i singoli progetti.
Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT) – Reg. n. 1082/2006
Al fine di superare gli attuali ostacoli alla cooperazione transfrontaliera,
viene istituito un nuovo strumento giuridico che fornisce un quadro
facoltativo per la creazione di autorità europee preposte alla cooperazione.
Queste ultime sarebbero dotate della personalità giuridica necessaria per
attuare programmi di cooperazione transfrontaliera e si baserebbero su un
accordo tra le autorità nazionali, regionali, locali e le altre autorità
pubbliche interessate.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Attuazione in Italia
A livello politico, la programmazione è partita
dall’elaborazione di un Quadro di riferimento Strategico
Nazionale, da parte di ogni Stato Membro, che garantirà
coerenza tra l'aiuto strutturale della Comunità e gli
orientamenti strategici comunitari, e che verrà negoziato
con la Commissione e diverrà il contesto di riferimento per
la programmazione dei programmi tematici e regionali.
A livello operativo, sulla base del documento politico, la
Commissione adotterà Programmi Operativi Nazionali e
Regionali, per ogni Stato Membro.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Quadro Strategico Nazionale
È il documento di orientamento strategico che gli Stati
Membri sono tenuti a presentare alla Commissione Europea
in attuazione della politica di coesione comunitaria.
La strategia e le priorità del Quadro, la lista dei programmi
operativi e la loro allocazione finanziaria declinati per
Obiettivo e per Fondo e la dimostrazione del rispetto del
principio di addizionalità sono oggetto di decisione
comunitaria.
I contenuti del Quadro riflettono la consapevolezza che la
politica regionale di sviluppo può offrire un forte contributo
alla ripresa della competitività e della produttività dell’intero
Paese e alla riduzione della persistente sottoutilizzazione di
risorse del Mezzogiorno attraverso il miglioramento dei
servizi collettivi e delle competenze, una maggiore
concorrenza dei mercati dei servizi di pubblica utilità e dei
capitali, incentivi appropriati per favorire l’innovazione
pubblica e privata.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Obiettivi e priorità del QSN
La strategia assume quattro macro obiettivi:
1) sviluppare i circuiti della conoscenza;
2) accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione
sociale nei territori;
3) potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza;
4) internazionalizzare e modernizzare l’economia, la società e
le amministrazioni;
All’interno dei quali sono state definite le 10 Priorità tematiche
del Quadro. Tali Obiettivi costituiranno il riferimento costante
per l’attuazione della politica regionale unitaria.
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Macro obiettivi e priorità
MACROOBIETTIVI
PRIORITA' DI RIFERIMENTO
a) Sviluppare i circuiti
della conoscenza
> Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane
(Priorità 1); > Promozione, valorizzazione e diffusione
della Ricerca e dell’ innovazione per la competitività
(Priorità 2).
b) Accrescere la qualità
della vita, la sicurezza e
l’inclusione sociale nei
territori
> Uso sostenibile e efficiente delle risorse ambientali per
lo sviluppo (Priorità 3);
> Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e
l’attrattività territoriale (Priorità 4).
c) Potenziare le filiere
produttive, i servizi e la
concorrenza
> Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per
l’attrattività per lo sviluppo (Priorità 5);
> Reti e collegamenti per la mobilità (Priorità 6);
> Competitività dei sistemi produttivi e occupazione
(Priorità 7); > Competitività e attrattività delle città e dei
sistemi urbani (Priorità 8).
d) Internazionalizzare e
modernizzare
> Apertura internazionale e attrazione di investimenti,
consumi e risorse (Priorità 9);
> Governance, capacità istituzionali e mercati
concorrenziali e efficaci (Priorità 10).
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
Dove stiamo andando…
La ricaduta per il retail:
1) Divenire punto forte nei sistemi di ricerca,
garantendo la ricerca applicata (UniversitàImprese-Stakeholders)
2) Bandi specifici per le aggregazioni e le filiere
produttive;
3) Priorità di accesso alle aggregazioni nella quasi
totalità dei bandi;
4) Creare una “cassa di amplificazione
dell’innovazione” aggregando la domanda e
l’offerta;
dr. Andrea Vignoli – FITT S.r.l. [Milano, 9 luglio 2009]
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