Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ASPP • Corso di Formazione • Modulo A • Modulo B Ateco 8 Docente: Architetto Patrizia Brignolo 1 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO La valutazione dei rischi comporta un confronto tra la fonte di pericolo ed il soggetto (o gruppo omogeneo di soggetti) a rischio che può esservi esposto. La presenza di sostanze combustibili e di sorgenti di innesco costituiscono la base per il verificarsi del fenomeno della combustione che dipende sostanzialmente dalla pericolosità della sostanza, dall’energia di innesco e dai prodotti della combustione; la pericolosità della sostanza varia in funzione di alcuni parametri fisici e chimici (punto di infiammabilità, temperatura di autoaccensione, potere calorifico, limite inferiore di esplosività, densità dei vapori rispetto all’aria, ecc.) ed in relazione alle condizioni di stato alla quale si trova la sostanza (solido, liquido, gassoso, polvere). Per quanto attiene l’energia di innesco si evidenzia che la combustione può essere attivata portando tutto il sistema alla temperatura di accensione oppure fornendo a una parte del sistema un’energia di innesco a temperatura tanto elevata da consentire la combustione in quel punto, e di conseguenza alla sua propagazione alle parti rimanenti; le possibili sorgenti di ignizione possono essere individuate negli impianti elettrici, lavori a caldo, sorgenti di calore causate da attriti, fiamme o scintille da attrezzature, condutture di aria calda, adattatori multipli delle prese, fonti varie di calore tipo caldaie, forni, generazione di scintille da macchinari obsoleti, sigarette, ecc. Relativamente ai prodotti della combustione, si può affermare che quelli che fanno parte dei gas o dei vapori e dei fumi ingenerati da un incendio, sono generalmente tossici; è evidente che i gas di combustione e l’energia termica da essi sviluppati e trasportati per convenzione nei vari ambienti, rappresentano il maggior rischio derivante da un incendio 2 Altro fattore di fondamentale importanza nell’individuazione dei pericoli di incendio in un ambiente di lavoro, è costituito dal layout produttivo inteso come quell’insieme di elementi relativi alla struttura dell’edificio, alla logistica interna, all’impiantistica ed alle dotazioni antincendio presenti; le possibili carenze del layout riscontrabili in un ambiente di lavoro possono riguardare la compartimentazione, le distanze di sicurezza, le vie di fuga, i sistemi di allarme, le luci di emergenza, le aree a rischio specifico, il carico d’incendio, la segnaletica di sicurezza, le uscite di sicurezza, l’aerazione, i mezzi di estinzione, la conformità degli impianti, ecc. Un posto particolare è ricoperto dal comportamento al fuoco dei materiali utilizzati per la realizzazione dell’edificio, degli impianti, delle strutture che possono essere determinanti nel limitare la propagazione dell’incendio 3 Ultimo fattore importante nell’individuazione dei pericoli di incendio in un ambiente di lavoro, è costituito dalle carenze organizzative quali l’errore umano, l’incendio doloso, la mancanza di procedure, l’analisi delle cause potenziali di incendio e i rimedi conseguenti, le sequenze incidentali. E’ pertanto indispensabile valutare correttamente la struttura organizzativa ovvero quelle azioni e misure adottate dall’azienda e finalizzate a ridurre il fattore umano come causa scatenante l’incendio. 4 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI LOCALI AD USO DIDATTICO (AULE, LABORATORI) Pericolo di incendio - Attrezzature a funzionamento elettrico, localizzate in particolare nei laboratori - Arredi, porte, sedie in legno - Materiale cartaceo Possibile sorgente d’innesco - Impianti elettrici - Scariche atmosferiche - Riscaldamento e generazione di scintille nell’uso di attrezzature di laboratorio - Mancato rispetto di divieti, limitazioni d’uso e regole di comportamento 5 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI LOCALI AD USO LOCALI AD USO AMMINISTRATIVO (UFFICI) Pericolo di incendio - Attrezzature a funzionamento elettrico - Arredi, porte, sedie in legno - Materiale cartaceo Possibile sorgente d’innesco - Impianti elettrici - Scariche atmosferiche - Mancato rispetto di divieti, limitazioni d’uso e regole di comportamento 6 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI LOCALI AD USO COMUNITARIO (REFETTORI, PALESTRE) Pericolo di incendio - Attrezzature a funzionamento elettrico - Arredi, porte, sedie in legno Possibile sorgente d’innesco - Impianti elettrici - Scariche atmosferiche - Riscaldamento da impianto di riscaldamento dei locali - Mancato rispetto di divieti, limitazioni d’uso e regole di comportamento 7 IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE ESPOSTE • • • • • Dopo aver identificato i fattori che presentano il potenziale di causare un danno in caso di incendio, vengono identificati i lavoratori esposti a rischio di incendi. Gli aspetti che vengono considerati in sede di analisi del rischio per i presenti sono sostanzialmente due: chi è effettivamente ragionevole pensare sia soggetto al pericolo dove possono venire a trovarsi le persone a rischio Le persone a rischio vengono identificate sia tra i lavoratori che tra i non lavoratori e possono essere di vario genere a seconda dell’ambiente considerato; nello specifico nei vari locali della scuola, verranno prese in considerazione tre tipologie di presenze: A) presenza di persone lavoratori esposte a rischio specifico B) presenza di persone con handicap fisici o incapaci di reagire prontamente ad un allarme incendio C) presenza di persone che non hanno familiarità con i luoghi e le relative vie di esodo 8 Nella tabella sottostante vengono definiti i livelli di presenza massima di persone per reparto lavorativo suddivisa per tipologia di persona. • TABELLA DEI LIVELLI MASSIMI DI AFFOLLAMENTO Persone di tipo presenti A A1 A2 Locali ad uso didattico (aule, laboratori) 25 2 Locali ad uso amministrativo (uffici) 4 2 Locali ad uso comunitario (refettorio, palestre) 50 5 DESTINAZIONE D’USO DEL LOCALE Persone presenti di tipo B Persone presenti di tipo C 1 1 1 1 9 N.B.: Per quanto attiene l’affollamento con persone di tipo A, sono state fatte due colonne, la prima rappresenta il n° di persone che operano nello specifico locale, la seconda colonna specifica il n° massimo di persone che sono esposte al rischio specifico e che hanno comunque familiarità con i locali specifici. N.B.: Tutti i dati sono validi se non si considerano le visite da parte di enti esterni quali ad esempio genitori, addetti commerciali ecc 10 Valutazione delle probabilità di un incendio Per quanto attiene la valutazione delle probabilità di un incendio (magnitudo della probabilità), di una certa rilevanza può considerarsi dipendente da tre eventi simultanei: • La presenza di una fonte di materiale combustibile • La presenza di una efficace sorgente di ignizione • L’intensificazione dell’incendio: influenzata dal tasso di infiammabilità del materiale, dalle misure attive e passive di protezione antincendio, dal tempo di risposta delle operazioni antincendio e dalla gestione dei materiali infiammabili • La probabilità, come fatto in precedenza con la gravità, è poi valutata come elevata, normale o bassa mediante l’utilizzo di valori guida numerici • La valutazione degli aspetti sopra indicati terrà conto delle misure di prevenzione e protezione poste a compensazione del rischio 11 Per quanto attiene la presenza di una fonte di materiale combustibile, ovvero carico d’incendio, questo viene valutato in “chilogrammi di legna equivalente” per metro quadrato di pavimento (limite: 30 Kg/mq circa). Relativamente alla probabilità dell’ignizione questa viene valutata considerando il modo con cui i materiali infiammabili e le sorgenti d’ignizione sono controllati quando presenti. 12 Decreto Ministero Interno 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica 13 Grazie per l’attenzione 14