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VENERDÌ
13 MARZO 2015
CUNEO
La Guida
Venerdì sala piena per l’incontro con Saitta e Moirano Tanti cuneesi, dai bambini agli anziani, ma i più colpiti sono ancora i piccoli delle scuole materne
Quel dibattito sulla sanità Di nuovo a letto con la febbre
riservato solo a 98 cuneesi Dopo l’influenza si “marca visita” per mal di gola e disturbi intestinali
Cuneo - (mc). Solo 98 cuneesi hanno potuto prendere parte al dibattito di venerdì
scorso con l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, il direttore generale della sanità piemontese Fulvio
Moirano e la senatrice democratica Patrizia Manassero,
organizzato dal Pd cittadino.
E, guardando da fuori, la platea si divideva tra politici del
territorio (sindaci, assessori e
consiglieri comunali), medici,
primari e dirigenti sanitari.
Il salone del Centro di documentazione territoriale
aveva già raggiunto la capienza dei suoi 98 posti che può
ospitare (compresi i relatori e
il personale di sala) e i cuneesi ritardatari di qualche minuto che ancora volevano entrare per assistere al dibattito non hanno potuto farlo.
Lo stesso relatore, l’assessore
Saitta, arrivato in ritardo per
una trattativa pomeridiana
che si è protratta a lungo con
i sindaci No-Tav sull’ospedale
di Susa, è stato bloccato sulla
porta, e per entrare è stata costretta ad uscire una delle organizzatrici dell’incontro.
Il rispetto delle regole prima di tutto, ma il buon senso avrebbe suggerito di lasciare spazio agli interessati
in più al dibattito, oppure di
organizzare un incontro così importante, su uno dei temi
più vicini e sentiti dai cittadini, che è la sanità, in un altro
spazio più adeguato, senza
paura, in quel caso, di lasciare magari qualche sedia vuota. È un peccato così non poter raccontare oggi quello che
è stato detto venerdì sera, ma
rassicuriamo i nostri lettori,
che sicuramente La Guida si
occuperà ancora, come sempre, di sanità cuneese. E le
domande su rete ospedaliera,
su Santa Croce e Asl, su nuove assunzioni, su abbattimento delle liste di attesa, sull’ospedale di Verduno e sul mantenimento dei servizi le porremo direttamente all’assessore
e ai vertici della sanità del Piemonte.
Assunzioni in sanità
solo per abbattere
le lunghe liste di attesa
Lettere aperta dell’Arpa di Cuneo
“Non con Asti e Alessandria”
Rimane sempre in via Roma, dove opera sin dall’inizio del secolo scorso
Cuneo - (mc). “Una certezza posso darla fin da ora: le
nuove assunzioni di personale, che con i soldi che arrivano
da Roma la sanità piemontese
potrà fare in dai prossimi mesi, saranno esclusivamente legate all’abbattimento delle liste di attesa su tutto il territorio regionale”.
L’assessore alla sanità Antonio Saitta ha le idee chiare sul
ripristino del turn-over che sarà consentito dai 900 milioni di euro che stanno arrivando da Roma a Torino per pagare i debiti pregressi della sanità
piemontese. Le 600 assunzioni
previste saranno proposte dalle singole aziende, ma autorizzate nelle prossime settimane solo dall’assessorato che deinirà con delibera i criteri per
individuare il riparto delle assunzioni destinate ad aumentare la produttività nei reparti
ospedalieri e abbattere dunque
le liste di attesa nelle strutture
pubbliche, che sono uno delle cause di malcontento nella
sanità e di allontanamento dal
pubblico a favore del privato.
Cuneo - (mc). Sono 65 i
lavoratori dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) di Cuneo
che hanno firmato e sottoscritto una lettera aperta indirizzata alla Regione Piemonte, contro l’accorpamento del
Dipartimento provinciale Arpa di Cuneo con quelli di Asti
ed Alessandria. Ha irmato la
quasi totalità dei dipendenti
cuneesi, che sono 72, contro
i quasi mille che conta l’Arpa
regionale nelle varie sedi provinciali.
La riorganizzazione delle società, dei consorzi partecipati e degli enti strumentali
della Regione previsto nel documento di programmazione economico-inanziaria regionale 2015/2017 ridisegna
infatti l’accorpamento e la riduzione dell’Arpa da otto in
tre ambiti territoriali sovraprovinciali: Torino, il nord-est
con Verbania, Biella, Vercelli
e Novara, e il sud con Cuneo,
Asti e Alessandria. Non solo, ma prevede anche una revisione complessiva della rete
Cuneo - (Rosgi). Questa mattina, venerdì
13 marzo, apre nella nuova sede di via Roma
35, accanto al bar Bonfante, la farmacia Bertero che, in precedenza, ha sempre operato nella
stessa via, al numero 19.
“Abbiamo deciso il trasferimento, dopo 30
anni di attività davanti al palazzo comunale, per inserirci in un contesto più centrale rispetto a quello precedente e disporre di locali
più ampi, con maggiore spazio per la clientela,
possibilità di attivare un laboratorio adeguato
e di sistemare le apparecchiature informatiche
ormai indispensabili - spiega il titolare Giuseppe Dracone che, nel 1984 è subentrato a Maurizio Bertero, torinese, poi rientrato nel capoluogo regionale -, seguendo i ritmi di una città
che ha gradualmente spostato verso sud la zona di maggior vivacità quanto a residenti e ad
attività commerciali. Lavoreremo in un contesto più razionale, ottenuto con la ristrutturazione di un punto vendita di colori e articoli per il disegno”.
La decisione assunta è in linea con un processo che ha già determinato il trasferimento
di un’altra farmacia, la ex Bottasso, da via Caraglio nell’isolato di via Roma coninante con
quello del Duomo, e contribuisce a colmare
il vuoto causato dal trasferimento di un’altra
farmacia dell’antica via Maestra, la “Centrale”, spostatasi in frazione Confreria una decina d’anni fa.
La Bertero opera in Cuneo sin dall’inizio del
Segue da pag. 1
Il diffondersi dello stato
morboso è a macchia di leopardo, con alcune scuole duramente colpite e altre che se
la stanno cavando senza troppi danni. I più penalizzati sono ancora una volta i piccoli
della materna.
“I disturbi - dicono all’asilo nido comunale di via Silvio
Pellico - procedono ad ondate. Dopo le settimane d’inizio
anno e parte di febbraio, si è
approdati a“Andrea una normalizzazione, anche se le recidive sono state e sono numerose”.
“Abbiamo vissuto un periodo dificile - confermano alla
scuola materna di via Seraino Arnaud - che si è protratto
sino a metà del mese scorso,
con il manifestarsi della forma bronchiale e di quella intestinale. Da un paio di settimane stiamo lentamente venendone fuori e i sintomi si
sono rarefatti”.
In piena crisi, ancora in
questi giorni, l’istituto “An-
ni con caratteristiche di stagionalità, favorite da un meteo bizzarro”.
La conferma della situazione viene da Cristina Frontespezi, medico pediatra.
“Molti bambini sono ammalati - dice la pediatra -.
Soffrono di problemi respiratori e di dissenteria. Spesso si devono prescrivere antibiotici per risolvere il problema. L’inverno che sta per concludersi continua a presentarsi complesso sul piano sanitario. Dopo l’inluenza, già
risolta, siamo ora alle prese
con altre forme morbose. Numerose le complicanze, come
polmoniti e otiti”.
L’efficacia del vaccino ha
trovato conferma?
Difficile dirlo, perché non
sempre è facile individuare
con esattezza l’agente scatenante degli attacchi influenzali. Quest’anno, poi, in parecchi hanno preferito non
effettuare la cura preventiva,
spaventati da notizie, risultate poi infondate, sui possibi-
li danni dell’utilizzo di determinati prodotti posti in essere a scopo preventivo, sotto il
controllo del servizio sanitario nazionale. Anche questo
potrebbe aver inluito sul dilagare dei disturbi.
“Siamo in emergenza - racconta l’infermiera del soggiorno per anziani Cuore Immacolato di Maria - Parecchi
sono colpiti, in questi giorni,
da malessere caratterizzato
da un picco febbrile, nausea,
vomito e dissenteria. Anche
noi operatori siamo stati, in
qualche caso, contagiati. Gli
ospiti sono seguiti dai loro
medici di base e vengono diligentemente sottoposti a una
cura con antipiretici, fermenti lattici e prodotti per contrastare i disturbi cui sono soggetti. Anche se, in genere, non
escono dalla struttura, sono
vittime di forme morbose come chi vive all’esterno. I veicoli sono i visitatori, il personale e tutti coloro che sono a
contatto con il soggiorno”.
Rosangela Giordana
La Farmacia Bertero si trasferisce
secolo scorso, quando tutte le attività del genere erano raccolte lungo via Roma.
Attualmente nell’area urbana ci sono 14 farmacie, 10 delle quali nel centro (di cui tre comunali) e quattro nelle frazioni Borgo San
Giuseppe, Confreria, San Rocco Castagnaretta e Madonna dell’Olmo.
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laboratoristica dell’Agenzia,
rispetto a cui il cuneese ha già
perso funzioni e attività.
Contro questa decisione si
sono schierati i dipendenti di
Cuneo che rivendicano la peculiarità del territorio cuneese “dalla morfologia così varia
- scrivono -, da un patrimonio
naturale che sta in gran parte alla base della sua economia, dove convivono e spesso
collaborano agricoltura, industria e turismo”. Per questo Cuneo chiede sia istituita
una quarta area, quella di Cuneo appunto, perché ritengono impossibile l’aggregazione ad Asti e Alessandria, perché Cuneo, che è l’agenzia più
virtuosa e produttiva del Piemonte, perderebbe la sua autonomia e il potere decisione. C’è dunque una “questione territoriale” da difendere,
ma non solo, perché la delocalizzazione di alcuni servizi comporterebbe signiicativi
disagi per gli utenti che avrebbero a che fare con operatori che non conoscono la realtà cuneese.
drea Fiore” di corso Dante, soprattutto per quanto riguarda i piccoli dell’asilo e
delle elementari. “Abbiamo
avuto le classi decimate - dicono in segreteria - con bambini colpiti da febbre altissima. La questione non è ancora risolta. Quasi tutti sono costretti a restare a casa per almeno una settimana”.
“L’inluenza classica, quella
che si cerca di contrastare facendo ricorso alla vaccinazione - precisa Andrea Vivalda,
titolare di farmacia in piazza
Galimberti -, dovrebbe essere superata. Negli ultimi tempi il fenomeno ha virato verso forme diverse, alimentate dai forti sbalzi di temperatura. Oggi molti hanno mal di
gola e tosse e sono costretti a
rimanere a letto, nonostante
le belle giornate di sole. Permangono le problematiche,
soprattutto intestinali. Coinvolti i bambini, ma anche parecchi adulti. Nulla di particolarmente preoccupante, comunque. Si tratta di fenome-
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