42 ECONOMIA
SABATO 9 LUGLIO 2011
Costruzioni Azienda centenaria Tra le 26 premiate alla Camera di Commercio
MODA CEDUTI BRACCIALINI E MANDARINA
Mingori, in cantiere da 5 generazioni
Le sfide future? Sui mercati esteri
Padre e figlio «Al lavoro giovanissimi, con la stessa passione». Cambio generazionale condiviso
Patrizia Ginepri
C
ostruire da cinque
generazioni, passando attraverso le due
guerre, il boom economico e tutti i grandi cambiamenti economici e sociali che hanno caratterizzato
oltre cent'anni di storia del nostro territorio. Un bel primato
per la famiglia Mingori, che dalla fine dell'Ottocento è alla guida dell'omonimo gruppo di costruzioni: dal fondatore Domenico a Riccardo, Enrico e Giuliano, che a sua volta, di fatto,
ha già ceduto il testimone ai figli Corrado, Riccardo e Roberta.
Il premio ricevuto mercoledì alla Camera di Commercio, insieme ad altre 25 imprese parmensi “centenarie” che hanno contribuito alla crescita dell'economia locale, è un riconoscimento
importante. E Giuliano e Riccardo Mingori non nascondono
la loro soddisfazione. Padre e figlio, rappresentano le ultime
due generazioni in azienda, con
tanti punti in comune. La polvere del cantiere, ad esempio,
che hanno calpestato entrambi
in giovanissima età.
«Mio nonno mi portava a visitare i “lavori in corso”, sulla canna della bicicletta - ricorda Giuliano Mingori - mi spiegava con
orgoglio che cosa stava costruendo. Aveva passione e grande volontà: si alzava alle 4 di mattina
Mingori Costruzioni Da sinistra Giuliano e Riccardo Mingori; sotto la sede.
per raggiungere il cantiere, dove
lavorava 10 ore al giorno. Così ho
subito respirato quest'aria e a 18
anni, appena sono diventato geometra, ho affiancato mio padre».
Passano gli anni e lo stesso vale
per il figlio Riccardo. «Da ragazzo ho sempre lavorato in estate
come manovale nei cantieri dell'azienda - ricorda - poi anch'io,
appena diplomato, ho intrapreso
l'attività a tempo pieno. Neanche
ventenne, mi sono subito gettato
a capofitto nel lavoro, proprio
come aveva fatto mio padre».
La storia della società inizia nell'ultimo decennio dell'Ottocento. In quegli anni Domenico
Mingori lavorava come muratore capomastro per conto terzi
nelle campagne della bassa tra
Parma e Reggio Emilia. Nel 1905
il figlio Riccardo ampliò la piccola impresa artigiana che iniziò
a costruire edifici rurali nella
Bassa, lungo la fascia del Po. Il
testimone passò quindi a Enrico
che lavorò con i fratelli allargando ulteriormente l'attività anche
a lavori fluviali e di difesa idraulica. La Mingori Enrico cessò
l'attività nel 1969, ma nel frattempo il figlio Giuliano, aveva
scelto di proseguire nel segno
della tradizione familiare aprendo all'inizio degli anni Sessanta
una ditta individuale.
E' la prima svolta: la Mingori inizia a progettare, costruire e vendere edifici soprattutto residenziali. Un'evoluzione che porterà
alla realizzazione di intere lottizzazioni e centri commerciali. Intanto si affiancano a Giuliano, i
figli Corrado, Riccardo e Roberta
e nel 1998 l'impresa diventa Spa,
totalmente partecipata dalla famiglia. Ma questo è anche l'anno
di un altro passo significativo
per la società. «Ho insistito molto per ampliare l'attività anche
con appalti per conto terzi - spiega Riccardo Mingori - e da allora
ci siamo strutturati come “general contractor”, acquisendo commesse sempre più importanti».
Questo ha decisamente cambiato la fisionomia dell'azienda, che
conta oggi su un pool di ingegneri e tecnici specializzati per
la gestione centrale di numerosi
cantieri.
Nel frattempo si completa il passaggio generazionale, con una
decisione condivisa in famiglia e
proiettata al futuro: un sistema
di governance dualistico: da oltre tre anni Riccardo è presidente del Consiglio di gestione, mentre il padre Giuliano è presidente
del Consiglio di sorveglianza, di
cui fanno parte anche due professionisti. «Questo ci permette
di avere una visione esterna all'azienda e dunque una sicurezza
in più». I progetti per i prossimi
anni? «Le sfide sono due - conclude Riccardo Mingori - la crescita dimensionale e l'internazionalizzazione. I mercati esteri
sono il futuro e noi stiamo già
valutando i possibili sbocchi». u
Riassetto Burani:
Antichi Pellettieri
ricompra Mosaicon
II E'
tempo di riassetti per Mariella Burani Fashion Group, in
amministrazione straordinaria
dal marzo 2010. La controllata
Antichi Pellettieri salirà in breve
tempo al 100% di Mosaicon rilevando il 58% dal fondo di private equity 3i. Lo rivelano alcune
agenzie e il quotidiano il Sole24Ore. E non è tutto. L’80% di
Braccialini torna ai fondatori e al
fondo Sici insieme al marchio
Francesco Biasia, mentre la bolognese Mandarina Duck andrà ai
coreani di E-Land, interessati alla
società già dal gennaio scorso.
Queste cessioni porteranno in
cassa 40 milioni. Rimane sotto
Antichi Pellettieri il 49,2% della
Coccinelle di Sala Baganza che
viaggia senza debiti sotto la giuda
di Angelo Mazzieri.
L'intesa che porterà ad Antichi
Pellettieri il 100% di Mosaicon è
alle battute finali. Secondo il Sole24ore Londra sarebbe già stata
coinvolta nell'operazione che vede Antichi Pellettieri esercitare
un'opzione call sulla quota di capitale non controllata. Nel frat-
COLLECCHIO LASCIA SAVARY. MARTEDI' IL CDA PER NOMINARE L'AD
to. Inoltre, «Parmalat e Lactalis
potranno beneficiare entrambe
della complementarietà della loro organizzazione internazionale e del loro portafoglio di prodotti e marchi, per proseguire il
loro sviluppo». Lactalis, ha assicurato, «lavorerà, insieme al
management di Parmalat, all’ulteriore sviluppo» di Collecchio e
«nel rispetto della sua struttura e
delle relazioni con gli allevatori
di tutte le regioni italiane».
L'opa fa l'en plein:
Lactalis conquista
l'83,3% di Parmalat
Besnier: «Tappa
importante, lavoreremo
allo sviluppo di Parmalat
rispettando la struttura»
II E alla fine Lactalis si è bevuta
Parmalat. La tanto osteggiata
opa francese si chiude con un
risultato addirittura a sorpresa
che sancisce la conquista di Collecchio con l’83,3% del capitale
per un esborso non indifferente
di 3,75 miliardi di euro, compreso il miliardo e trecento milioni
necessari per l’acquisto iniziale
del 28,9% del gruppo. Con questo pacchetto azionario la famiglia Besnier si assicura una presa
di controllo su Parmalat che
neanche Calisto Tanzi aveva
avuto ai suoi tempi.
Nell’ultimo giorno dell’offerta
le adesioni sono piovute dal cielo
al punto che l’operazione è terminata con oltre 944,36 milioni di
azioni consegnate, pari al 54,33%
del capitale. Alle banche finanziatrici dei Besnier (Crédit Agricole, Hsbc, Natixis e Société Générale) verrà presentato quindi
3,75mld
l'esborso
Lactalis puntava al 55/60%
di Parmalat, invece il costo
dell'operazione sfiora i 4
mld di euro
LEGACOOP E.R. IL CONSUNTIVO 2010
Produzione a 30 mld
«ma è finito un ciclo»
BOLOGNA
II Galleggiare in un quadro eco-
nomico che continua a non essere bello, e che «se continua così colpirà anche noi». Perché la
crisi che stiamo ancora attraversando, nonostante la «fragile ripresa», non è un ostacolo di percorso, ma la fine di un’epoca.
È in questa chiave che il presidente, Paolo Cattabiani, ha
presentato i dati 2010 e le stime
2,41mln
i soci in regione
a livello di occupazione
Legacoop significa 156mila
lavoratori, circa l'8% del
totale in Emilia Romagna
(pubblica amministrazione
esclusa)
un conto da 2,45 miliardi di euro
da liquidare venerdì prossimo.
Ma per farlo, Lactalis dovrà prima
incassare i via libera degli Antitrust competenti (tra questi quello australiano, mentre l’Ue ha già
detto sì). Le condizioni devono verificarsi entro lunedì prossimo.
Parla Besnier Nel frattempo a
commentare il risultato dell’opa
è stato il patron del gruppo d’Oltralpe, Emmanuel Besnier, che
finora aveva lanciato soltanto
una volta un messaggio a mezzo
stampa: «E' una tappa importante per il nostro gruppo, che ci
consente una crescita di quasi il
50% delle nostre attività», ha
detto il numero uno. Lactalis «diventa così ancora più internazionale e diversificato», ha aggiun-
per il 2011 di Legacoop Emilia-Romagna. Alla fine del 2010,
sono 1.427 le cooperative associate con un valore di produzione di 30 miliardi di euro e un
patrimonio di 15 mld. I soci sono
circa 2,41 milioni, 156mila gli occupati pari a circa l’8% del totale
regionale al netto del pubblico
impiego.
«Il contesto nel quale ci muoviamo - ha detto Cattabiani - vede una timida inversione di tendenza che però non si traduce in
posti di lavoro. Calano anche i
consumi alimentari. Per questo
siamo d’accordo con la proposta
del presidente Errani di passare
dal patto per attraversare la crisi
a un patto per la crescita sostenibile». Per Cattabiani, infatti, la
regione è alle prese con la fine di
tempo si concretizzano le cessioni
di Braccialini e Mandarina Duck.
Nella prima delle due subentra la
cordata guidata dalla famiglia
fondatrice, azionista al 20% della
società. L'offerta, secondo fondi vicine al dossier, è di 20 milioni, 15
per Braccialini e 5 per Biasia.
Per quanto riguarda invece
Mandarina Duck, che è stata acquisita da Mbfg nel 2008 per 27,5
milioni, sarà ceduta ai coreani di
E-Land per una cifra compresa tra
i 20 e i 25 milioni. Il gruppo asiatico
aveva rilevato alla fine del 2010 il
gruppo Sutor-Lario che comprende marchi come Lorenzo Banfi,
Lario 1898, Nebuloni e Bressan e
Verdelli. E-Land realizza un fatturato complessivo di 7 miliardi di
dollari e gestisce circa 7 mila punti
vendita monomarca per 60 brand
asiatici e 7 marchi europei. Da queste operazioni risulta evidente che
l'intenzione dei tre commissari
straordinari di Mbfg (Gianpiero
Martini, Rossella Strippoli e Francesco Ruscigno) è quella della
massima valorizzazione delle attività più redditizie del gruppo. u
Martedì il Cda Olivier Savary e (a destra) Antonio Sala all'assemblea Parmalat il 28 giugno.
Il gruppo sarà il numero uno del latte
Nasce un colosso da 15 miliardi di euro
nn Nasce un gigante da oltre 15
miliardi di euro (numero uno al
mondo nel lattiero- caseario),
piazzandosi nel mercato del latte ben sopra a concorrenti del
calibro di Nestlè (10,1 mld
escluso gelati e nutrizione) e
Danone (9,7 mld escluso nutrizione). Sono 52 mila i dipendenti
un «lungo ciclo espansionistico
durato qualche decennio. Un ciclo che non è sospeso, ma che si è
chiuso.
Tra i settori nei quali operano
le cooperative di Legacoop, risultati di esercizio negativi per
produzione lavoro e turismo
(ma con segnali di ripresa) e per
il settore degli spettacoli. Le tendenze del 2011 vedono, sul valore
della produzione, una leggera
diminuzione per il settore
dell’abitazione e una diminuzione per quello di spettacoli ed editoria. Settori per i quali è stimata
anche una diminuzione dei margini d’esercizio sul 2010: un calo
che dovrebbe coinvolgere anche
produzione lavoro, servizi, consumo e pesca. Nel 2010, 46 coop
hanno aderito alla Lega. u
e 198 gli stabilimenti, presenza
commerciale in 55 Paesi. Lactalis, presente finora in 23 Paesi, è complementare a Parmalat,
che a sua volta possiede 68 siti
in 16 Paesi. Il gruppo francese è
entrato in Italia nel 1988 e oggi
trasforma quasi un miliardo di
litri di latte l'anno. Nel 2010 il
Gruppo Lactalis Italia ha generato ricavi per 1,4 miliardi
(+4,5% sul 2009) operando su 6
mercati (formaggi, burro, ultrafresco, salumi, nutrizione e prodotti industriali) con 6 marchi
principali: Galbani, Vallelata, Invernizzi, Locatelli, Cadermartori, President e Fruttolo.
POSTE ITALIANE LIBRETTI DI RISPARMIO
Nuovi buoni fruttiferi
dedicati ai minori
II Oltre 144.000 titolari di libret-
to postale ne fanno ancora oggi
lo strumento di risparmio più
diffuso in provincia di Parma.
Un successo legato anche all’assenza di imposta di bollo, spese e
commissioni di apertura, chiusura, gestione e rinnovo.
Particolarmente apprezzato
nel Parmense il “Libretto speciale” dedicato ai minori di 18 anni,
disponibile in tre tipologie a seconda della fascia di età. Attual-
144mila I libretti nel Parmense.
Martedì il Cda Proprio ieri uno
dei neo-eletti consiglieri della
Parmalat «made in France, Olivier Savary, entrato nel board in
occasione dell’assemblea degli
azionisti, ha rassegnato le dimissioni per fare posto, con molta
probabilità, al nuovo amministratore delegato che potrebbe
essere nominato in occasione
del Consiglio di amministrazione convocato per martedì prossimo. Sul nome del successore di
Enrico Bondi si mantiene alto il
riserbo, mentre diverse fonti assicurano che non sarà Antonio
Sala, attuale numero uno del
gruppo francese in Italia.
Sempre il 12 luglio il Consiglio
di Stato deciderà sulla legittimità dell’opa, fa sapere il Codacons
che ha presentato appello contro
la decisione del Tar del Lazio che
ha rigettato il ricorso dell’associazione. u
mente offre un tasso nominale
annuo dell'1,55% lordo, di 0,65
punti percentuali superiore a
quello fissato per i Libretti di Risparmio ordinari.
Poste Italiane completa ora
l’offerta dei prodotti dedicati a
quei genitori che pensano a forme di risparmio diversificate per
i propri figli.
E' infatti a disposizione in tutti gli uffici postali “Piccoli e Buoni”, un piano di risparmio che
prevede la sottoscrizione periodica di Buoni Fruttiferi Postali
dedicati ai minori. Al compimento del 18° anno, l’importo
dei buoni sottoscritti, comprensivo degli interessi maturati nel
tempo, sarà automaticamente
accreditato sul Libretto di Risparmio dedicato ai minori.u
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Mingori, in cantiere da 5 generazioni Le sfide