277 Anno 10 - n° 5 - Distribuzione Gratuita ATTUALITA’ A KI S K ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI "Ti osservo E mi vedo donna La stessa inquietudine Uno specchio di sentimenti introspettivi che si riflettono addosso al mio sguardo Vorrei coglierne la profondità per fissare un limite alla mia malinconia." Gaetano Pulvirenti L’America scopre il manager italiano C’è una buona notizia: l’Italia continua a sfornare talenti anche nel top management, molti di questi dirigenti hanno ricevuto la prima formazione nelle università del nostro paese, evidentemente meno scadenti di quanto a volte si creda. Gli americani eccellono nel networking, che è la versione positiva e benefica delle raccomandazioni all’italiana: networking vuol dire investire nelle conoscenze, nelle relazioni, ma senza essere prigioniero di una logica subordinata all’apparenza di gruppo. La raccomandazione esiste anche qui, eccome, ma con la “r” minuscola: vieni raccomandato se sei bravo, da chi ti ha visto all’opera e ha imparato a stimarti. A proposito di raccomandazioni, con minuscola, un tema centrale riguarda il modo in cui le aziende americane valorizzano i dirigenti. In Italia esistono capi che si circondano di “yes-man”, collaboratori la cui dote principale deve essere la fedeltà, l’obbedienza, ai limiti del servilismo. Nella Silicon Valley californiana viene premiato al contrario, il pensiero trasgressivo: i grandi creativi da Steve Jobs in poi sono stati dei ribelli. L’America ha metodi che premiano il leader capace di promuovere talenti veri attorno a sé. La differenza con l’Italia è che i chief executive delle grandi imprese americane vogliono davvero promuovere la crescita dei loro collaboratori. E per i direttori delle risorse umane questa è la missione numero uno: far progredire le carriere dei dipendenti. Un top manager in America è valutato anche per la sua capacità di trovare persone brave, e poi consentire che queste crescano. La competizione nel reclutare e allevare talenti è uno dei metri di misura della vera leadership; e non perché gli americani siano più virtuosi di noi: hanno semplicemente capito che è nel loro interesse. Dietro il comportamento che prevale ai vertici del capitalismo italiano, si vede un “rintanarsi nella propria nicchia, senza mettersi in gioco, per timore di rischiare, mentre è solo rischiando se stessi che si cresce”. La sindrome di “invidia del successo” consente di osare meno in Italia che negli Stati Uniti. Compresa la variante che è la cultura del sospetto molto presente anche tra noi meridionali: “Cosa c’è dietro” (il successo). Cercare di screditare e sminuire il successo degli altri è il nostro piatto forte. L’ultimo ingrediente del successo americano che i top manager incontrano è il “pensiero positivo”, spesso irriso o ridotto a una caricatura nel cinismo italico. Se lanci un’idea molto originale, radicalmente innovativa, a un tavolo di riunione dentro un’azienda o un’istituzione americana, la reazione prevalente tra gli altri seduti attorno al tavolo è una gara a migliorarla, a contribuire al successo. Lo stesso innovatore, che lancia la sua proposta rivoluzionaria a un tavolo di italiani, diventa il tiro a bersaglio in una gara diversa: la corsa a chi trova difetti, per demolire il rivale potenziale e affondare la proposta troppo nuova. dott. Salvo Noè Appello alla Legalità pag. 8 Intervista a Sebi Leonardi pag. 6 19 Aprile 2014 Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE 2 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 Gli alunni delle classi quinte dell'IIS F.Brunelleschi indirizzo Turismo e Liceo Artistico hanno partecipato alla gita d' istruzione con meta la splendida Barcellona. Oltre l’importante visita al Museo Dalì gli alunni hanno visitato il Museo Picasso, Casa Batlo, La Pedrera ,La Sagrata Famiglia, l'Acquario e tutta la città spagnola. Gi alunni sono stati accompagnati dal Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Elena Grassi e dai prof.ri Cecile Veziant, Giuffrida Donatella, Raciti Salvatore,Di Liberto Angelo. Lunedì 12 maggio, ore17,30 - Aula Magna dell'I. I. S. S. "F. Brunelleschi" Presentazione del libro di Adriano Di Gregorio, Il Peso della Verità, Algra editore, Catania, 2014 e Lucio Paolo Alfonso, Contesa, Aracne, Roma, 2014. Aprirà i lavori la D.S., prof.ssa M. E. Grassi; interverranno Maria Rita Pennisi e Dario Consoli e l'attore Alfio Zappalà. Nella foto la consegna della medaglia ricordo del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia in occasione dei 35 anni di iscrizione continuativa all’albo al prof. Giovanni Vecchio, nostro amico carissimo e brillante giornalista e collaboratore. . La consegna è stata fatta dalla vice presidente regionale del Consiglio dell’ordine TERESA DI FRESCO, accanto il presidente Riccardo Arena. www.akis-aci.com Si entra nel vivo di una competizione elettorale che mi vedrà tra i numerosi partecipanti. Mi auguro che possa esserci una sana rivalità e la voglia di mettere a disposizione della città l’impegno e l’onestà necessari per partecipare ad un processo di crescita e miglioramento della nostra realtà. Il gruppo, le attività sociali, l’impegno sono stati gli elementi che hanno contraddistinto la mia operosità nel corso degli anni ed oggi penso sia maturo il tempo per proporre alla città la mia candidatura con l’obiettivo di continuare il lavoro intrapreso. Con Noi il Rinnovamento è già in corso… non possiamo fermarlo!! Annunciata la terza edizione della Nivarata - il rito della Granita Siciliana, l’unico festival dedicato alla granita siciliana artigianale. La kermesse gastronomica apre i concorsi “Granita dell'anno” e il premio “Don Angelino” ai gelatieri di tutta Italia. 6, 7 e 8 giugno Acireale AK IS Sabato 19 Aprile 2014 A PROPOSITO DI ESOTERISMO Dovremmo essere tutti grati a Marinella Fiume. Ancora una volta ci insegna ciò che spesso non solo dimentichiamo, ma anzi denigriamo: l'amore per la nostra terra. Non Le è bastato mettersi a disposizione della sua comunità per dieci anni. Con i suoi libri continua a manifestare il suo attaccamento ed il suo amore per la sua e nostra terra. Anche questo libro è un atto d'amore, è il bacio di un'innamorata. È un libro che non solo ci avvicina alla nostra terra, ai suo luoghi ed ai suoi personaggi, spesso sconosciuti, ma che anche ci inorgoglisce e ci arricchisce, non solo culturalmente. Cos'è l'Esoterismo? È la rivelazione di una verità nascosta, di una verità occulta, ad alcuni. "Esoterico" deriva dal greco εσωτερικός (esotericos), che è l’insieme delle parole εσώτερος (esoteros) "interno" e εἰκός (eikos) "è naturale" (locuz.). Per cui gli studi esoterici sono gli studi sulla natura interna dell’uomo e riguardano quelle scienze che portano, attraverso l’introspezione, alla riscoperta di noi stessi, alla conoscenza della nostra "natura interna", della Verità. È il Γνῶθι σεαυτόν Gnōthi seautón, il conosci te stesso, del tempio di Apollo a Delfi. Il libro parla di luoghi (il castagno dei cento cavalli, la statua magica dell'elefante di Catania, dei Megaliti dell'Arcimusco), di miti (Colapesce), di streghe e medichesse, di spiritismo legato a personaggi molto importanti come Capuana, di avvenimenti, di pani e dolci, e persone legate all'esoterismo. E su alcuni uomini si è concentrata la mia attenzione. Così ritroviamo il filosofo Empedocle ed Antonio Nicoloso, la guida più famosa dell'Etna, deceduto qualche anno fa, accomunati dalla medesima esperienza ma con fortune diverse, cioè calarsi nelle viscere del Vulcano. Cosa li spinge ad affrontare un'avventura così pericolosa? Empedocle s'immerge nel Vulcano per conoscere se stesso, per conoscere i propri limite, fino a morire. Egli non vuole dimostrare col suo gesto la sua divinità ma esattamente l'opposto, vuole manifestare il suo essere limitato. Come Marinella stessa dice: "Empedocle è consapevole del fatto che i poteri conoscitivi dell'uomo sono limitati, e piuttosto che dimostrare la sua divinità, il gesto supremo (culminante con la morte) ne conferma il limite". E proprio perché animato da esoterismo Antonio Nicoloso accetta la proposta di scendere nel cratere centrale. Esso stesso diviene esempio d'introspezione nel momento in cui, entrando nelle viscere del vulcano, s'immerge in un corpo più grande: la terra. Entrare nelle viscere della terra per conoscere se stessi. Marinella scrive: "Uscito vivo da una tale esperienza, purificatosi dalle scorie umane e guadagnata la verità attraverso la conquista del cratere che è disvelamento della Gnosi, Antonio Nicoloso sarà per tutti l'Empedocle reincarnato. Egli c'insegna l'unico modo possibile di far trionfare l'Amore sull'Odio, ci affida una volta per tutte l'Utopia Etnea". Esoterico è Giuseppe Severini, il pifferaio magico, liutaio, musicista e studioso di musica antica. "Il Maestro ricostruisce fedelmente e fa suonare strumenti antichi ed attraverso un minuzioso lavoro di ricerca" riporta alla luce emozioni e sensazioni antiche. Dalla sua musica emerge "la sacralità della Sicilia che si oppone da sempre al malaffare, alla mafia, all'abusivismo edilizio, ed ad ogni sorta di misfatto perpetrato per rapacità e volgare ignoranza". La ricerca dei suoni antichi, fino alla riproduzione della musica delle sfere celesti, ci riporta all'essenza umana ed ai suoi veri valori. La musica, quindi, come baluardo della verità! Esoterico è il duca Raniero Alliata, appassionato di Alchimia, il cui fine è quello,come riporta Marinella, "di trasformare il piombo, ovvero ciò che è negativo, in oro, ovvero ciò che è positivo nell'uomo, per fargli riscoprire la sua vera natura interiore". Studioso di occultismo, di teosofia, spiritismo, si ritene immortale, tanto da non fare testamento. E quando, alla fine della sua vita, gli fu consigliato di farlo, per evitare interminabili liti tra parenti, lui rispose: "E perché? Immortale sono!" Forse, con tutto il rispetto per Raniero, qualcuno anche oggi si ritiene la sua reincarnazione! Ma questa questa continua ricerca interiore presente nel libro non è solo il frutto di autoanalisi. È anche una ricerca che spesso ci porta all'esterno. Come in Angelo D'Arrigo, campione mondiale di volo libero,che è il personaggio ed il racconto che più mi ha colpito. Scrive Marinella che la sua breve vita "è il racconto di una metamorfosi, il racconto di una trasformazione", il racconto di un limite che viene superato: dal conosci te stesso al superamento di se stessi, o almeno di ciò che inizialmente si ritiene di essere, di ciò Presso l’Auditorium San Giovanni Nepomuceno sito in via Romeo 71, si è svolta una Conferenza sulla Sacra Sindone, organizzata dalla Società di Mutuo Soccorso “Agostino Pennisi” che ha visto come moderatore il Consigliere del Direttivo Rosario Grasso. Dopo gli interventi del Presidente Cav. Alfio Leotta e del Parroco della Parrocchia Santa Maria del Suffragio, Padre Salvatore Alberti, ha preso la parola il Dott. Vincenzo Serra che ha approfondito alcuni aspetti legati alla storia e alle ricerche scientifiche sul Sacro Lenzuolo. che inizialmente riteniamo siano i nostri limiti. Ed invece spesso confondiamo il difficile con l'impossibile e a volte, quando percorriamo la strada del difficile, ci rendiamo conto che non era poi così difficile. Quante volte ci capita di pensare che una un percorso sia troppo difficile, che un obiettivo sia quasi impossibile da raggiungere, ed invece una volta fatto il primo passo, e poi il secondo, a poco a poco ci troviamo a metà strada e ci sentiamo già felici perché tutto era alla nostra portata, bisognava solo cominciare! Scriveva D'Arrigo: "A contatto con la sofferenza fisica o psicologica, rimetti talmente in questione te stesso e i tuoi valori che, forse, la persona che sei all'uscita, se ne esci, non è più quella che è entrata. Nulla avviene per caso. Ogni episodio ha avuto un senso." "Volare ad occhi chiusi, senza riferimenti tecnologici, era per me passare dal volo matematico al volo istintivo. Dopo la fase delle competizioni ero passato a una fase di transizione,dedicata alla ricerca del record,dal confronto agonistico al superamento del limite. Avevo capito che bisogna prima superare se stessi. La misura universale è anche misura personale. Così, spostando il mio interesse dal cronometro all'inte- riorità, cominciai a vivere pienamente la realtà filosofica del volo." "Perché volare è uno sguardo alternativo sulla realtà che schiude la fantasia." "Credo che la principale facoltà dell'essere umano sia quella di fare uso della propria intelligenza e fantasia; il connubio di questi due parametri fondamentali crea un'alchimia che può annullare il peso della terra come anche la leggerezza dell'aria. Questo significa che in realtà siamo noi gli artisti e gli artefici del nostro quotidiano e del nostro vissuto". Grandi uomini, ma anche nella vita normale è possibile conoscere e poi superare se stessi? Quando? Come? Esoterico, se vogliamo, è presentare libri in banca. È rompere gli schemi della consuetudine per diventare altro, trasformarsi in strumento di cultura, anche "la banca" scopre in un certo senso una verità occulta. Si restituisce alla Cultura uno spazio che nella mentalità comune non gli appartiene, in quanto ritenuto arido, ed invece alla cultura appartengono tutti gli spazi anche quello noioso di una banca. È quella che la stessa Marinella ha definito "Finanza Esoterica". Ma tutti allora possiamo essere esoterici anche senza compiere grandi opere? Si. Siamo tutti un po' esoterici, quando ci guardiamo dentro, quando superiamo i nostri limiti, quando rompiamo gli schemi delle convenzioni sociali, quando la ragione lascia spazio alla musicalità della vita, quando mettiamo in discussione tutto ciò che abbiamo costruito perché potremmo esserne paghi, quando l'amore per la tradizione non diventa tradizionalismo, quando la routine viene spezzata dall'improvvisazione, quando la provvidenza è accettazione del prossimo, quando ogni status quo viene rotto dal bisogno di rinnovare se stessi e la società, quando l'ortodossia del tempo non ci appartiene perché ognuno ha il proprio sentire, quando gli eccessi sono solo strumenti di rinnovamento culturale, come le provocazioni. Allora l'Esoterismo diventa progresso. Gaetano Pulvirenti La Sacra Sindone, il reperto archeologico più misterioso della storia e nello stesso tempo la reliquia più importante della cristianità è giunta fino a noi attraverso i secoli nonostante diverse vicissitudini. Dal 1988, ¬anno in cui furono resi noti i risultati del test al radiocarbonio che hanno datato il Sacro Lenzuolo in un intervallo di tempo che va dal 1260 al 1390 d.C. l’interesse degli studiosi per il telo sindonico ha visto una nuova fioritura e fiumi di inchiostro sono stati versati sull’argomento. Attraverso un percorso storico-archeologico e considerando le più recenti ricerche scientifiche il Dott. Vincenzo Serra ha cercato di dimostrare come la Sacra Sindone possa risalire al I secolo d.C., anche se ancora oggi, rimane insoluto il mistero della formazione dell’impronta di quell’Uomo che si è impressa su quel telo di lino. Ancora oggi la Sindone continua a suscitare delle domande alle quali tanti studiosi stanno cercando di dare una risposta. Vincenzo Serra STORIE di ordinaria borghesia Il filo d’oro che intreccia tutte le storie dell’autrice è sottile, ma pregno di tutte quelle piccole amenità quotidiane di cui sono fatte le nostre giornate di piccoli borghesi affaccendati a mantenere una parvenza di augusta cortesia, in un luogo di autentica ipocrisia. La borghesia di ieri e di oggi, e di quella acese parliamo, chiusa, nonostante Acireale si un paese di mare. Intrisa di pettegolezzi e pregiudizi che comunque nonostante la velocità di informazione e la frequenza di viaggi all’estero, resta un bene di famiglia come l’eredità della casa in campagna. Non solo Acireale: c’è Catania, c’è Motta Camastra, c’è Marzameni, ma il risultato con cambia! C’è sempre un piccolo borghese nel nostro cuore a farla da padrone anche nella metropoli assoluta o nel paesino di campagna. L’autrice ci ricorda il piglio letterario di un Ercole Patti con il suo “Bellissimo Novembre, proprio lui che dai suoi Diari scive: “molti di questi fogli scritti in varie epoche sono stati sparsi e dispersi su giornali, libri e nei miei cassetti”. Ed è così che l’insegnante Mariella Di Mauro gioca sui suoi personaggi che non sono proprio in cerca d’autore, ma sono netti e disegnati nel ruolo che essi detengono alla ricerca di se stessi. Il filo d’oro che comunque lega tutte le microstorie ha il colore e la trama dell’autunno pervaso da quel senso di nostalgia così ben definito da questa affermazione di Carlo Maria Franzero ne “Il fanciullo meraviglioso”: solamente chi tare l’un dopo l’altro i giorni lontano dagli affetti che prima non si gustano e troppo tardi si apprezzano e si amano, può comprendere quanto sia il rimpainto dei beni ignorati per l’anima che si ammala di nostalgia”. (Susanna Basile). La presentazione del libro è stata brillantemente curata dalla prof.ssa Loredana Smario che ha intrattenuto l’attento pubblico assieme alle letture del prof. Davide Gullotta. Ha portato i saluti del “Galatea” il presidente Turi Consoli assieme al padrone di casa, il dott. Gaetano Pulvirenti, autentico mecenate (e bancario) culturale. I palati dei presenti sono stati sollecitati dalle “Tentazioni” di Maria Rita Di Mauro che ha offerto le sue specialità dolciarie ai presenti mentre la dolce Grazia, in atte di un bambino, ha presentato le sue creazioni femminili alle numerose ospiti presenti. Notevole l’apporto di Daniele Simon, Presidente delle Dame del Nastro Azzurro, che, assieme al dott. Gaetano Pulvirenti supporta le iniziative culturali di “Akis” e del “Galatea”. ph Nuccia Leotta Un libro “Pensieri, Dolori, Gioie del mio Cuore”è una raccolta di poesie, fatte con il cuore e frutto di esperienze vissute. L’autrice, una bella e dinamica signora, nasce nel mese della primavera ed è questa “sensazione” che fiorisce dalle sue liriche : “la capacità di amare, il dolore e la malinconia che a volte si trasforma in felicità. Perché, quando amo qualcuno lo amo con tutta me stessa”, cos’ scrive l’autrice nella prefazione del suo libro. Una donna, Elena Cantarella, ora forte, poi fragile, poi sensuale e a volte spirituale e dolce. Sono versi che le ricordano momenti di “sofferenza”e di “gioia”. Un dono d’amore Quel giorno mi hai fatto una sorpresa, nella mia vita sei entrato tu. Era Primavera. Da allora una infinita gioia si nasconde in me. La tua rosa rossa, portata in silenzio, il ricordo di quell’ora, di quel giorno, palpita ancora nel mio cuore, ora e per sempre. “Liberi dal Panico: si può!” Come un fulmine a ciel sereno, improvvisamente e spesso in una situazione di tranquillità ecco che esplode il primo attacco di panico, un’intensa e traumatizzante esperienza di paura caratterizzata sia da sintomi fisici che cognitivi: sensazioni di sbandamento, vertigini, tachicardia, oppressione toracica, affanno, senso di soffocamento, torpore o formicolio, sudorazione, paura di svenire, di soffocare, di avere un arresto cardiaco, di perdere il controllo o di impazzire. Questo primo evento, provato almeno una volta nella vita dal 50% della popolazione, può essere un’ isolata manifestazione dell’ansia o può attivare un meccanismo di pensiero che farà generare altri attacchi di panico. Anche un solo attacco, infatti, può sensibilizzare la persona rispetto ai segnali dell’ansia portandola a sviluppare una vera e propria paura della paura: il terrore costante che possa sopraggiungere un altro attacco, e sarà questa stessa preoccupazione a generare le successive manifestazioni ansiose. Il terrore che l’attacco di panico possa ripresentarsi porta spesso le persone a mettere in atto strategie di evitamento di situazioni come per esempio: luoghi affollati, mezzi pubblici, code, ecc., in cui non sarebbe disponibile aiuto o da cui sarebbe difficile allontanarsi in caso di attacco. Il terrore vince sull’azione e la persona che soffre di questo disturbo risulta imprigionata in una vita fatta di rinunce e dipendenza da persone esterne. Ma liberarsi dal panico è possibile! Conoscere il disturbo e i meccanismi caratteristici dell’ansia è il primo passo verso la guarigione. Corso Umberto, 130 Tel./Fax 095 601185 Acireale Se vuoi saperne di più partecipa all’incontro informativo gratuito: “Liberi dal panico: si può!” tenuto dalla dott.ssa R. Puglisi, psicologa e psicoterapeuta. Per partecipare basta prenotarsi in farmacia o contattare la dott.ssa R. Puglisi al numero 3207171341. L’incontro si terrà nei locali della farmacia giorno 16 Maggio 2014 alle ore 17 Felicissimo di avere incontrato (è la prima volta) la sua città dopo i fatti che lo hanno coinvolto qualche anno addietro Teo Pulvirenti si confessa con gli amici giornalisti nel corso di un incontro che la “ La Caramella Buona” ha organizzato al “Galileo Ferraris” della prof.ssa Patrizia Magnasco. Presenti l’avv.to Giampiero Torrisi, la coordinatrice Anna Maria Pilozzi, il presidente Roberto Mirabile ed un folto pubblico che ha partecipato attivamente all’incontro. 4 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 Mentalità religiosa e patriziato urbano: la figura della Donna nel Medioevo Organizzata dalla sezione acese della FIDAPA, diretta magistralmente dall’instancabile presidente prof. Vera Pulvirenti, si è svolta un’interessante conferenza dal titolo “Mentalità religiosa e patriziato urbano: la figura della Donna nel Medioevo”, presso la Sala Congressi del San Biagio Resort di Acireale. Il complesso e variegato argomento è stato affrontato egregiamente dal dott. Marcello Proietto, Cultore di Storia Medievale e Paleografia Latina presso l’Università degli Studi di Catania, che con dovizia di particolari ha analizzato, in un breve excursus, il ruolo della donna in un arco cronologico ben definito: dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente fino alla dominazione aragonese in Sicilia con l’avvento dei Martino. Il relatore ha suddiviso il suo intervento in micro-periodi evidenziando per ciascuno di essi le donne che si sono distinte per potere e tutte quelle fonti storiche di svariata natura giuridica dalle quali risalta la figura femminile. Si è iniziato dalle Variae del senatore Cassiodoro, scritte tra il 508 ed il 602 per il re ostrogoto Teodorico, nelle quali si evince la figura della donna come modello di virtù, istruita culturalmente e ben integrata nel contesto civile urbano. Successivamente, si è descritta la figura della regina longobarda Amalasunta, che nel 533-534 ha emanato un editto contro l’adulterio ed il concubinaggio per poi passare al famoso editto del re longobardo Ròtari, emanato nel 643, che tutela legalmente il mundio (possesso) della donna da parte del mundoaldo (colui che esercita il possesso). Le agiografie di due santi poco conosciuti dalla pietà popolare, san Leone vescovo di Catania e sant’Atanasio, vescovo di Napoli, sono state citate in questa occasione in quanto all’interno dei testi si trovano dei passi in cui le protagoniste sono delle donne. Si è accennato, inoltre, ad un esempio di pornocrazia testimoniata dalle figure di Teodora e delle sue figlie ascese al potere romano sfruttando e vendendo il proprio corpo per macchinose strategie dinastiche e di dominio. Nell’XI secolo si è risaltato il ruolo che ha rivestito una forte donna Da circa due ore apro fb e lo richiudo, decido di scrivere e cancello, ma non resisto...sento la necessità di non tacere e difficilmente riesco a scegliere il silenzio. Oggi alle 18 ero pronta per iniziare l'ennesima attività, un incontro sulle dipendenze patologiche, organizzato per presentare ancora una volta il Centro di Ascolto e per avviare una collaborazione con il SERT. L'unica mia preoccupazione...LA SALA QUASI VUOTA. Bene, un'intera equipe di specialisti che doveva parlare con i muri. Mentre ero alle prese con le mie riflessioni, mi arriva un messaggio...dove mi informano di un suicidio di un consigliere, che tutti conoscevano, tranne io. Durante la conferenza bollivo e pensavo a cosa, ancora una volta, sarebbe accaduto: "i cavalli di troia" avrebbero preso la situazione al volo per insulti volgari contro tutto e tutti, i perbenisti avrebbero arricciato il naso e, con faccia contrita, inneggiato alla fine del mondo, alla mancanza di valori, al crollo di un sistema ideale che loro, quando erano giovinetti, avevano assaporato e poi l'ennesima marcia sarebbe stata programmata da chi cavalca l'onda. Vorrei capire........da anni alcuni di noi (e tante realtà di volontariato e di specialisti) si massacrano a fare formazione, informazione e a ripetere: leggete i segnali, avvisate, allertate chi ha gli strumenti per intervenire. Ma puntualmente siamo tutti scimmie che non vedono, non sentono e non parlano. Perchè è vergogna, perchè sono c.... degli altri, perchè se segnalo mi metto nei guai...... E ORA SARANNO TUTTI IN PRIMA FILA A BATTERSI IL PETTO E A DIRE AGLI ALTRI... LA COLPA E' ….DI UNA REALTA' IMPRECISATA CHE DOVREBBE RISOLVERE I PROBLEMI DI TUTTI. Quando capiremo che la responsabilità dell'altro non si demanda a nessuno....noi siamo i veri responsabili e tutte le volte che troveremo un ragazzo impiccato, una donna maltrattata, un bambino vittima di un pedofilo, e saremo testimoni di ingiustizie....LA COLPA E' E SARA’ DI CHI VEDE E NON PARLA....SIAMO TUTTI COMPLICI E COLPEVOLI OGNI VOLTA CHE SCEGLIAMO IL SILENZIO. FAVOLE DEL PARADISO di Grazia Cavallaro sarà presentato giovedì 15 maggio alle ore 18 nella sala conferenze della Parrocchia S.Paolo (Corso Sicilia) con la relazione del prof. Alfonso Sciacca e l’intervento del Parroco don Sebastiano Raciti. Il libro recentemente è stato recensito dal nostro giornale. L’Associazione Visitaci presenta “Visioni Artistiche” , mostra collettiva di giovani talenti. L’inaugurazione giovedì 24 aprile, alle ore 19 in corso Umberto 162, fino al 4 maggio (9/13 e 17/21). Il Dirigente dell’Unità operativa VIII Beni Storico-Artistici della Soprintendenza di Ragusa, dott. Franco La Fico Guzza, parteciperà all’inaugurazione. toscana, la contessa Matilde di Canossa, per le lotte tra il Papato e l’Impero nelle investiture dei vescovi. Si è ricordata, pure, la dimenticata regina Adelasia o Adelaide del Vasto, moglie di Ruggero I il Gran Conte, nella sua mirabile e costruttiva attività di reggenza in Sicilia negli anni in cui il figlio è ancora minorenne. Il relatore per il secolo XIV si è limitato ad esaminare alcune figure di donne portate alla luce grazie alla documentazione giuridica da lui studiata nel corso della sua ricerca scientifica, conservata presso gli archivi siciliani nelle quali si evince l’attitudine di alcune donne a praticare l’attività dell’usura o di donne che si sono rifiutate al matrimonio fuggendo in monastero. La conferenza si è conclusa con la descrizione di due grandi regine aragonesi che hanno retto la Sicilia dalla seconda metà del secolo XIV, Maria d’Aragona e Bianca di Navarra, mogli di re Martino il Giovane. Sono state proiettate per l’occasione le firme autografe di documenti regi per poter affermare la differente condizione psichico-fisica delle due donne: Maria d’Aragona traccia le lettere del suo nome con segni d’in- chiostro indecisi e forzati, manifestazione di una lieve depressione e fragilità umana; mentre nell’autografo della regina Bianca di Navarra il tratto è più scorrevole e sicuro, segno di un’adeguatezza culturale. Quindi la donna, vista sotto tante sfaccettature, nei vari ruoli di moglie, madre, figlia, vedova, una donna spesso senza istruzione che magari soccombeva sia al proprio padre prima di andare sposa e poi, dopo il matrimonio, al proprio marito, spesso sposato, senza il suo consenso, al quale doveva non solo devozione ma mostrare sempre un volto che celasse la tristezza. Ma anche donne “furbe”, capaci, donne che cominciavano ad imporsi nella società e ad acquisire dei “privilegi”; un excursus interessantissimo, significativo ed esaustivo di queste figure femminili, alcune poco note, ahimè, che hanno fatto la storia, ma soprattutto viste sotto un’altra veste frutto di uno studio più approfondito, come ha tenuto a sottolineare la Presidente del sodalizio M° Vera Pulvirenti, nel ringraziare il brillante e applauditissimo oratore, Prof. Marcello Proietto. T.C. “EuroDisastro. Una Catastrofe annunciata” La proprietà popolare della moneta, la soluzione Auritiana alla crisi “indotta” Davanti ad un pubblico attento ed interessato si è svolta , organizzata dall’ Associazione culturale “Terre di Aci”, la Conferenza dal Tema “Eurodisastro- Una catastrofe annunciata”, relatore lo scrittore e saggista pugliese, Dott. Cosimo Massaro, esponente del direttivo della Scuola Auritiana di Studi Giuridici e Monetari ed impegnato da anni nel diffondere in giro per l’Italia la colossale truffa che si cela dietro la creazione della moneta. L’incontro è stato aperto dall’avv. Carmelo Sardella, Presidente dell’ Associazione “Terre di Aci”, che ha introdotto alla platea i temi della conferenza mettendo “sul tavolo” la questione monetaria più importante, ma spesso trascurata, cioè il problema giuridico della proprietà della moneta all’atto dell’emissione, richiamando la teoria del “Valore indotto della moneta”, elaborata dal compianto Prof. Giacinto Auriti. E’ stato, inoltre, richiamato il Trattato di Velsen che ha istituito il nuovo corpo di polizia europea, “Eurogendorf”, le cui caratteristiche appaiono assai inquietanti. Nella sua appassionante e documentata relazione Cosimo Massaro, autore dei romanzi “La moneta di Satana” e “La caduta dell’ultimo Impero”, ha, quindi, ripercorso la storia della moneta e delle banche e, avvalendosi delle analisi di Giacinto Auriti, il loro rapporto col Potere e le conseguenze sociali di questo dominio. Ha parlato, quindi, della moneta come convenzione sociale, che Auriti definiva “misura del valore” ed allo stesso tempo “valore della misura”. “La proprietà della moneta deve essere di chi ne crea il valore, cioè dei cittadini. Invece oggi è il sistema bancario privato che emette moneta a costo nullo, prestandolo illegittimamente alla popolazione. Così facendo, si appropria ingiustamente di un diritto che non gli spetta, perché prestare è solo prerogativa del proprietario. Tanto è vero che, come disse il Prof. Auriti, se mettiamo un governatore di una banca centrale a stampare moneta in un’isola deserta, il valore non nasce perché manca la collettività che l’accetta”. Ha affrontato, poi, la questione dell'euro, chiamando in causa i grandi economisti (da Paul Krugman a Nino Galloni, da Salvatore Tamburro ad Alberto Bagnai, da Bruno Amoroso a Loretta Napoleoni, da Giovanni Mazzetti a Giulio Sapelli, per citarne solo alcuni) che hanno previsto le tragiche conseguenze di una scelta fatta non in nome del benessere dei popoli europei ma, al contrario, in vista del consolidamento delle ricchezze di una oligarchia. Inoltre, il relatore ha effettuato una veloce rilettura in chiave monetaria di alcuni importanti eventi storici, dall’omicidio Kennedy al sequestro ed uccisione di Aldo Moro, dall’Unità d’Italia (con il sano sistema economico dei Borbone) a tangentopoli. L’incontro è stata anche l’occasione per la presentazione dell’ ultimo libro del dott.. Cosimo Massaro dall’omonimo titolo: “Eurodisastro-Una catastrofe annunciata” che riporta pure i casi emblematici dell’Ungheria (che ha nazionalizzato la Banca Centrale) e dell’Argentina, paesi da cui arriva una sonora lezione di economia a tutta la nostra classe dirigente. L’incontro si è concluso con alcuni interventi da parte del pubblico presente. Veronica Russo "QUEL PENNELLO NEL CUORE CHE COLORA LA VITA Ci sono persone che, intingendo continuamente il pennello delle azioni compiute nel proprio cuore, sono capaci di dare colore alla vita. Il cuore dentro è rosso; ma quando usato bene, dà straordinarie tonalità e sfumature di ottimismo a tutto quello che accade intorno a noi. Per fortuna, non sono pochi questi maestri del colore. Ne ho conosciuto e ne frequento tuttora tanti. Alcuni dipingono in sordina, altri sono più esuberanti. Il mio primo e grande maestro se ne è andato via diciassette anni fa come oggi. Ma basta girarmi intorno per vedere che ancora esiste una galleria itinerante delle sue opere d’arte, tutte coloratissime, rimaste intatte come il suo sorriso nonostante il tempo. E’ mio padre che mi ha insegnato a colorare col cuore, quello che la mamma mi ripeteva di lasciare sempre aperto alla speranza." Saro Faraci AKIS Sabato 19 Aprile 2014 A la fantasia rubai ‘na frasi ca lu titulu ad un libru desi. ”Vampugghhi” fu lu nomu ca ci misi e li me versi scrivirci iu vosi. Li tegnu comu ciuri ‘nta li vasi c’adornunu l’Artari di li Chiesi. Si accittati o no, non haiu pritisi, ppi mia sunu gersumini e rosi. Una cornice musicale ed un recital di poesie in ricordo di Peppino Marano, un poeta acese, un poeta in dialetto siciliano. Nato nel 1912, “decano dei poeti acesi”, è stato ricordato dal nipote Giuseppe Marano durante una manifestazione in suo onore svolta nell’aula magna del “Galileo Ferraris”, g.c. dalla dirigente prof.ssa Patrizia Magnasco. Il Marano, dal 1923 al 1929 scrive novelle in lingua italiana; nel 1930 la prima lirica in vernacolo avente come tema gli affetti familiari. Importanti gli influssi dei grandi autori della letteratura dialettale siciliana: Giovanni Meli e soprattutto Nino Martoglio. Nel 1982 partecipa al concorso letterario “Il Papiro 2000” indetto dal comune di Marcore (Ve) con una lirica dedicata proprio alla Serenissima, con un interessante riconoscimento dalla giuria. Nel 1984, con la poesia “”Tu si la granni”, dedicata ad Acireale, partecipa al “Selecta”, nel 1986 al concorso letterario “Arte e folklore di Sicilia” con la lirica “Funtanedda”; nel 1989 vince il Premio letterario “Terra d’Agavi” organizzato dal Rotary di Gela con il componimento “Cala la sira”.”Nel 1994 raccoglie le numerose poesie in un volume: “Vampugghi”. Partecipa a numerosi recitals (scuole e università) collaborando con numerose riviste :”Lumie di Sicilia”, “Numero Unico del Carnevale”, “Gazzetta dell’Etna”. La sua ultima lirica, “A tu ppi tu con la Musa” viene composta all’età di 92 anni, recitando le sue liriche, a memoria, fino a poco prima di morire a 99 anni. Maddalena Palmeri, la pronipote, ha presentato la manifestazione soffermandosi inizialmente sull’importanza del dialetto siciliano, da lei definito “una lingua preziosa, quasi dimenticata o sottovalutata, che è il risultato di diverse stratificazioni linguistiche che hanno eletto il dialetto siciliano quasi lingua autonoma da quello toscano” Le poesie presentate affrontano diversi temi: dagli affetti familiari, ai personaggi tipici, alla politica, alla sua amata Acireale. Conclude, la Palmeri, invitando a non dimenticare il dialetto siciliano ma a riscoprirlo e tramandarlo in quanto cultura e tradizione di cui dobbiamo essere fieri. Il preside prof. Corrado Strano, cugino del poeta con la passione della fisarmonica, ha eseguito alcuni gradevoli brani spaziando dalla commedia musicale di Garinei e Giovanni e ricordando soprattutto Gorni Kramer. Di seguito Enza Rizzo, Melina Caudullo, Domenico Platania, Camillo Greco hanno letto “Ame mugghieri”, “A lu Sinnucu e a la Giunta Cumunali”, “Tu si la granni di tutti li Aci”, ! A na civittuna”, “L’Avaru”, e tante altre liriche del Marano. Le poesie sono state intervallate dalle note al pianoforte di Salvino Strano, anch’egli cugino del poeta ed anch’egli musicista con particolare interesse per la musica per film. Ha concluso gli interventi un’altra nipote del poeta, Vera Greco, che ha ricordato lo zio con “la musica, le parole, le immagini, così sapientemente dosate che sono la testimonianza che lo zio ci ha lasciato, oltre alla poesia, una testimonianza di amore molte forte: verso la sua donna, i suoi figli, verso tutte quelle persone che ha incontrato, amore che verso questa terra così amata, così bella ma così violentata e da noi stessi massacrata” . “Questa serata ci lascia” – ha continuato Vera Greco – “ una consapevolezza che nasce anche dalle poesie che abbiamo ascoltato, dalle emozioni delle musiche e delle immagini che Presso la Banca Popolare di Ragusa di Acireale, nell’ambito del Cenacolo del Galatea organizzato da Turi Consoli, è stata presentata l’antologia Noi siamo Desdemona, Algra Editore, curata da Maria Rita Pennisi. Ha porto il saluto il direttore della banca Gaetano Pulvirenti, sempre attento alla cultura e ai fenomeni sociali del nostro tempo. Ha poi preso la parola Turi Consoli, che ha accolto calorosamente le CINE FOTO CLUB scrittrici presenti e il pubblico intervenuto. Dodici “GALATEA” autrici Maria Attanasio, Angela Bonanno, Marinella Fiume, Lia Levi, Simona Lo Iacono, Mavie Parisi, Anna Pavone, Maria Rita Pennisi, Tea Ranno, Maria Lucia Riccioli, Maria Grazia Sclafani, Elvira Seminara hanno partecipato all’antologia con un loro racconto che narra le vicissitudini di donne vittime dell’amore malato degli uomini. L’antologia, pur racchiudendo racconti diversi tra loro per vicende e stili, ha una sua armonia. Come ha detto la curatrice: “Questi racconti sembrano note di uno stesso pentagramma, diversi ma perfettamente armonici. Troviamo racconti a tinte forti e racconti più delicati, ma tutti denunciano lo stesso dramma: la violenza sulle donne. Non si tratta di un libro contro gli uomini, ma di un libro contro gli uomini violenti.” L’antologia, il cui titolo è stato ideato dalla curatrice, ci riporta al dramma di Desdemona tre volte vittima: di Iago, di Cassio e di Otello, che accecato dalla gelosia sopprime la moglie innocente, certo della sua infedeltà. Le scrittrici Marinella Fiume, Anna Pavone e Mavie Parisi hanno preso la parola e hanno espresso la loro opinione sugli uomini che uccidono le donne e sulle donne che, il più delle volte, sono vittime consapevoli, ma spesso vivono nella convinzione che il loro uomo un giorno cambierà e per questo non li lasciano. Queste dodici autrici ci lasciano senza fiato per la bellezza, la crudezza e a volte per la delicatezza con cui delineano personaggi, fatti e ambienti. Uomini e donne ingabbiati nei loro destini, vittime e carnefici legati insieme dal filo rosso della passione estrema. T.C. 'Sti paiseddi ca ti stanu attomu ca guardanu lu mari e la muntagna, ecu tantu 'ngegnu La signora Maria Strano, vedova Patané, di Santa Venerina il 20 aprile 2014, ovvero il giorno della S. Pasqua, compirà cento anni. Come concordato con don Giovanni Marino, i figli e i parenti tutti si ritroveranno nella Chiesa Madre “S. Venera” in Santa Venerina alle ore 19,00 per rendere grazie al Signore per aver conservato in vita Maria, la quale sarà presente durante la solenne messa vespertina, celebrata da mons. Vincenzo Castiglione, che fu parroco in S.Venera per un lungo periodo, durante il quale Maria Strano e tutta la sua famiglia instaurarono con lui e la madre un intenso rapporto di stima e collaborazione. Per l’occasione arriveranno anche i parenti che vivono all’estero, i quali si uniranno ai festeggiamenti che proseguiranno dopo la cerimonia religiosa in un noto locale della zona. Sarà un momento speciale ed emozionante per tutti. L’unico motivo di dispiacere sarà costituito dall’assenza del marito Salvatore e del figlio Salvatore, passati da diversi anni ad altra vita, mentre i figli Sebastiano, Rosario e Anna Rita le saranno accanto e le esprimeranno il loro affetto e la loro riconoscenza anche con una bella pergamena. Maria Strano ha dedicato la sua vita alla famiglia, la quale per lei è stata vero luogo di affetti e di condivisione. Giovanni Vecchio fòru fatti 'n jomu 'ntra li ricchizzi di 'sta costa magna. C'è Lucia, Catina, Fulippu e 'Ntoni, ceu Platani ca è lu nicareddu, Bonaccursi 'n testa a lu balcuni, e a la marina Trizza e Casteddu. Mittennu 'nsemi Isula e Cidopi - ca spicchiuliunu 'ntra l'acqui purifanu di cumici a 'ssu gran quatru ca pingiri 'un lu sa nuddu pitturi. Il romanzo, è cosa ben nota, ha molte forme rappresentative a seconda dell’autore, della nazione e del tempo in cui è stato pensato. Ciascuna opera, pur conservando la sua individualità sente l’influsso di quelle che l’hanno preceduta e condiziona quelle future. E’ partita da questa riflessione la bella relazione che Nino Quattrocchi, nell’ambito delle attività culturali della sezione acese dell’Archeoclub d’Italia, ha tenuto nell’aula magna della Scuola Media Statale “G.Galilei “ di Acireale. Una relazione piena di concetti, di ricordi, di letture e di riflessioni su quasi due secoli di letteratura europea visti dall’osservatorio privilegiato dello studioso che si rammarica della scelta talvolta ardua, tra quanto poteva accennare e quanto, invece, era costretto a lasciare da parte. Risulta difficile dare conto di una relazione cosi ampia, ma possiamo dire che sicuramente interessante e risultata la trattazione del mondo dell’incubo, dell’allucinazione, dell’assenza di significato di La signora Maria Strano di Santa Venerina compie 100 anni il giorno di Pasqua (Aciriali) Si' comu 'na lumera a novi micci e di lu centru la to luci spanni, a tutti lu cugnomu to ci dasti, di lu nicu sinu a lu chiù granni. Romanzi e romanzieri europei tra Ottocento e Novecento cui è ricca l’opera del praghese Franz kafka, cosi come quella della narrativa russa che, attraverso la selezione di scrittori ed opere, sullo sfondo di città che ricordano l’Asia colorata e sonnolenta, di chiese scintillanti d’oro e d’argento, di riti pittoreschi, si è dispiegata grandissima per come effettivamente è stata. Puskin, Gogol, Turghiniev, ma soprattutto Dostoieskij e Tolstoi, sono stati criticamente ridefiniti con l’acutezza e la ponderatezza propria dello studioso. La grande lotta tra peccato e redenzione, fra Dio e il Demonio, ma anche il senso della “missione russa “, temi fondamentali per Dostoieskij, sono stati coraggiosamente affrontati dal relatore che ha definito Dostoieskij come “uno scrittore che ci ha portato una luce. Luce spesso crudele, ma indispensabile lungo il cammino dell’uomo”. L’anima della Russia, un’anima mite e terribile, incatenata alla sua terra, alle grandi pianure, ai grandi fiumi che l’attraversano, ai monti che la sovrastano, ai profeti che l’hanno incantata che Tolstoi raccontò meravigliosamente, hanno avuto particolare attenzione attraverso la rilettura delle sue opere più importanti, Guerra e Pace in particolare, giudicato il più grande romanzo dei tempi moderni per il grandioso quadro storico, ma anche per la grandiosa galleria di tipi umani che si agita sullo sfondo movimentato e drammatico delle guerre napoleoniche. Nella parte centrale dell’esposizione il relatore si è soffer- abbiamo visto scorrere sullo schermo, la consapevolezza che tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa, amare questa città, portarcela dentro nel cuore e scegliere per lei solo ciò che è bene”. Sono seguiti i , da parte dei familiari, i ringraziamenti alla prof.Patrizia Magnasco, a Rosaria Cutuli della segreteria dell’Istituto e al prof. Fabrizio Cagni che ha curato la parte tecnica della manifestazione seguita da un foltissimo pubblico di amici, parenti ed estimatori del Poeta scomparso all’età di 99 anni. TU SI' LU GRANNI DI TUTTI LI JACI 5 I sette candidati a sindaco ricevuti da S.E. Mons. Antonino Raspanti ph Franco Barbagallo mato sull’opera di Marcel Proust, definendo la Ricerca del tempo perduto, un “laico Vangelo” dei sentimenti moderni, un malinconico specchio di noi stessi. Una lettura che difficilmente potrà essere apprezzata da chi non abbia un vasto campo di “tempo perduto” dietro di sé. Restando sempre nell’ambito della letteratura francese il relatore ha allungato lo sguardo al pensiero esistenzialista che J.P.Sartre enunciò in opere come la Nausea, La Peste e il Muro. Non si può, nel breve respiro di una semplice nota, compendiare i vari momenti di una relazione cosi articolata e circostanziata, ma quello finale, dedicato allo scrittore irlandese James Joyce e al suo bellissimo libro L’Ulisse ne è stata la degna conclusione. Il relatore, è evidente, tratta con amabilità e garbo lo scrittore, cercando di semplificare la complessità dell’opera che ricompone minuziosamente le banalità dell’esistenza di un cittadino nella Dublino del 1904. Dopo questi scrittori, il relatore ha detto: “abbiamo passato il testimone ai posteri che sono già tra di noi. Questa è stata la letteratura che abbiamo vissuto ed amato, queste le opere, lette al tavolo di lavoro in comode poltrone, nelle prime ore della giornata o nelle ultime della sera, ci hanno toccato le corde del cuore, perché leggere è più dolce di ogni pane e ogni miele”. Una serata interessante piena di emozioni, che dimostra quanta importanza riveste l’universo infinito delle lettere quando affronta ed illustra i temi essenziali della vita. F.P. 6 Sabato 19 Aprile 2014 ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIMEDE Nell’ambito delle attività culturali promosse dall’Associazione, venerdì 11 aprile 2014 alle ore 17.30, nell’Aula Magna “G. Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, il Dott. ANTONIO AGO-STINI , specializzando in Beni Storico Artistici, terrà un conferenza dal titolo: I CARATTERI DELL’OREFICERIA SACRA IN SICILIA TRA XIV E XVI SECOLO FUNZIONE LITURGI-CA E MANIFESTAZIONE DI “POTERE” Solito successo dell’Associazione Culturale “Quelli del 7° che ha proposto “U Cavalieri Pidagna” nell’ultimo spettacolo di sabato scorso. PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO 2014 Venerdì Santo si è svolta la tradizionale processione del venerato simulacro del “Cristo Morto”, manifestazione religiosa organizzata dall’Arciconfraternita del SS.mo Crocifisso in San Pietro. Il settecentesco simulacro del Cristo Morto e le statue raffiguranti la Madonna Addolorata, San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena sono state portate in processione dai membri della Pia Unione delle Guardie d’Onore al S. Sepolcro, dell'associazione "Amici di San Giovanni" e dalla Fraternita Misericordia. Il corteo, formato dal clero cittadino, dai religiosi, gruppi parrocchiali, confraternite ed autorità si è mosso dalla chiesa parrocchiale del SS.mo Salvatore per giungere in piazza Duomo, dopo aver percorso le vie della città, tra due ali di folla. Il silenzio, la preghiera e il raccoglimento hanno unito anche quest'anno i fedeli acesi nel ricordo della Passione e Morte del Cristo Gesù. Nel corso della processione l'animazione liturgica è stata curata dalla corale polifonica “San Giovanni Nepomuceno” della parrocchia Santa Maria del Suffragio, diretta dal Maestro Nello Ferlito, e dalla parrocchia "Santa Maria delle Grazie". La lettura di passi della Sacra Scrittura e di testi contemplativi, alternati all'esecuzione di musiche e canti quaresimali, hanno aiutato i partecipanti a mantenere un clima di intima preghiera e rispettoso silenzio, che è culminato in piazza Duomo, sul sagrato della Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, con l’omelia del vescovo della diocesi, mons. Antonino Raspanti. Oggi, Sabato Santo, il venerato simulacro verrà esposto all’interno della Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, dove i fedeli potranno raccogliersi in preghiera e accostarsi al sacramento della riconciliazione nel corso dell'intera giornata. Alle ore 19, dopo un breve momento di orazione, si procederà alla solenne cerimonia di reposizione del venerato simulacro del Cristo morto nella cappella di Gesù e Maria. Credevo che avessero ucciso Gesù, e oggi l’ho visto dare un bacio ad un lebbroso. Credevo che avessero cancellato il suo nome, e oggi l’ho sentito sulle labbra di un bambino. Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose, e oggi l’ho visto medicare una ferita. Credevo che avessero trafitto i suoi piedi, e oggi l’ho visto camminare nelle strade dei poveri. Credevo che l’avessero ammazzato una seconda volta con le bombe, e oggi l’ho sentito parlare di pace. Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna, e oggi l’ho sentito dire: “Perché, fratello?” a uno che picchiava. Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini e seppellito nella dimenticanza, ma ho capito che Gesù risorge anche oggi ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo. (L. Cammaroto) AKIS Conferenza del prof. Luigino Bruni su “Economia Etica Futuro” Sebi Leonardi Sindaco Tre Azioni Concrete Tre azioni concrete nei confronti di Acireale che si metteranno in atto nei primi 100 giorni a partire dalla Sindacatura di Sebi Leonardi. I temi di carattere locale che affronterò scaturiscono dalla collaborazione di più teste, da un gruppo di professionisti che vuole porre rimedio a delle tematiche significative per la comunità, attraverso un percorso di arricchimento per la città di Acireale. Quello che intendiamo fare è avviare un percorso per la definizione di un programma di governo. Adotteremo un metodo, una formula, che trasformerà le problematicità in idee e soluzioni concrete. Staremo a capo di una speranza collettiva per farla diventare realtà. Daremo voce alla necessità collettiva di cambiamento per costruire insieme la città che vogliamo. Senza distrazioni in merito alle modalità di gestione delle passate Amministrazioni Comunali, intendo fornire soluzioni alternative alla città, secondo un punto di vista progressista e innovativo, per restituire identità e qualità all’interno del nostro territorio. Oggi parlerò di tre temi importanti per la città di Acireale, temi che sono motivo di malcontento, di svalutazione e mobilità. Il mio impegno è di convertire queste parole nei loro contrari, frutto di risultati vincenti. Non sarà più malcontento, la chiameremo serenità. Non sarà più svalutazione ma valorizzazione. E non parleremo più di mobilità quando ci rivolgeremo ad Acireale, ma di dinamicità. Il primo grande nodo da sciogliere e che sarà oggetto di immediata risoluzione con la mia Sindacatura è la questione dei rifiuti. Acireale produce ogni anno circa 32,000 tonnellate di rifiuti indifferenziati che vanno a finire in discarica per un costo di oltre 3 milioni di euro. Questo dato corrisponde al 95% dei rifiuti urbani raccolti che, secondo i parametri nazionali ISPRA sui rifiuti urbani, supera nettamente le 25,000 tonnellate annue di rifiuti. Inoltre, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti costa alla nostra città oltre 10 milioni di euro ogni anno. Quello che forse non è proprio chiaro è che noi cittadini siamo i principali sponsor di questo servizio, ricoprendo fino al 70% della tassa imposta. Al netto di queste spese, dovremmo sentirci protetti, ben serviti e soddisfatti. Ma sappiamo che non è così. Il sistema non funziona e le tasse sono di gran lunga troppo alte rispetto al servizio che ci viene offerto. La verità è che possiamo far fronte a questa situazione e risolverla, guardando ai sistemi innovativi europei (per esempio l’Inghilterra) come esempi da seguire. Infatti, abbiamo stimato che, con circa 110 operai in servizio, è possibile mantenere la nostra città pulita, assicurando la raccolta differenziata porta a porta. Inoltre, lo smaltimento differenziato dei rifiuti favorisce dei ricavi sotto diversi aspetti. Di fatto si assisterà: • a un risparmio sul servizio di raccolta e di smaltimento invece che l’aumento della tassa; • a un contributo sostanziale alla qualità della vita; • alla riduzione del deposito in discarica; • e al riciclo del materiale differenziato. Il progetto, inoltre, prevede la formazione degli agenti che già operano per la raccolta di smaltimento rifiuti e la ricollocazione degli stessi entro i confini di rinnovo. In questo modo, il programma acquisisce una doppia valenza di opportunità: • per i cittadini che si conformano ad un modello di sviluppo innovativo e funzionale, • e per la città, che beneficerà dei risultati previsti. Il secondo tema che voglio portare alla luce e su cui abbiamo già un progetto pronto nello specifico è quello dei trasporti urbani ed extraurbani: un tema correlato a quello dei parcheggi, delle aree pedonali e delle ZTL. Alcuni dei presupposti che rendono una città una Smart City. Ci concentreremo sulla mobilità sostenibile e sui modi per metterla in atto. I trasporti stradali e ferroviari costituiscono infatti un nodo da risolvere per il futuro sviluppo del territorio. Vi è una crescente difficoltà nel rispondere alle esigenze del pendolarismo, alla fruizione turistica che spesso è penalizzata dal soffocamento e dalla congestione del traffico urbano che caratterizza soprattutto il centro storico e le frazioni a mare nei periodi di maggior afflusso turistico. La mobilità sostenibile è la mobilità urbana in grado di diminuire gli impatti ambientali ed economici, provenienti principalmente dall’uso di veicoli privati. Gli altri centri, se non disposti di un servizio di qualità, organizzato e funzionale, rimarranno sempre un confine distante dal centro. Costretti per ragioni di forza maggiore a munirsi di auto per raggiungere il centro della città. Questi sono confini che dobbiamo e vogliamo abbattere per compattare il nostro territorio e renderlo raggiungibile a tutti da una parte all’altra. La mobilità è strettamente legata alla sostenibilità. Per raggiungere questi obiettivi di risoluzione e rinnovo, siamo in possesso di un piano strategico d’azione che prevede: • l’individuazione di infrastrutture necessarie per lo scambio fra veicoli privati e pubblici; • la restrizione degli accessi alle aree del centro e il pagamento per il parco delle auto nelle zone centrali; • la qualità del servizio pubblico; • lo stimolo a usare mezzi alternativi che favoriscono l’abbassamento dell’inquinamento (acustico e di gas nocivi) e diminuiscono il rischio di incidentalità. Insieme ai miei sostenitori, mi impegnerò nel realizzare un piano urbanistico che preveda anche l’inserimento di piste ciclabili e l’istituzione del servizio di Bike Sharing. Questo servizio consiste in un sistema di bici condivise, utile per il turista ma soprattutto per i residenti che eviteranno di muoversi in auto per le tratte brevi. Queste stazioni di biciclette saranno posizionate in punti strategici: accanto alle stazioni, le fermate degli autobus, i parcheggi. Le biciclette saranno poste al servizio della città al fine di migliorarne la vivibilità, il modo di approcciarsi al quotidiano, nel rispetto del nostro territorio. Ma le azioni da effettuare sul territorio urbano non sono finite. Infatti, al fine di agevolare lo smaltimento del traffico e la circolazione degli autoveicoli, abbiamo previsto una serie di azioni stradali strategiche. Per citarne alcune, ad esempio: • l’introduzione di un nuovo accesso dalla SS114 (Viale Alcide De Gasperi) in direzione Giarre, all’altezza di via Pagliarelli per il più facile raggiungimento degli già esistenti parcheggi nei pressi di Viale Regina Margherita che, ad oggi, sono raggiungibili solo attraverso uno scomodo, e a tratti pericoloso, tragitto (accesso pericolosissimo e confusionario dal Bellavista). • un secondo accesso dalla SS114 su via Glicera per un ingresso immediato ai parcheggi sopra citati. • l’estensione del doppio senso di marcia nella totalità di Viale Regina Margherita per abolire il giro che da via Fabio porta a via Vasta per immettersi nuovamente sul Viale, facendo così accorciare i tempi di guida e consentire una migliore circolazione del traffico, in quel tratto, spesso, ostruito. Il terzo quesito (ma non meno importante degli altri) che intendiamo risolvere con la mia Sindacatura, è la questione del sistema di illuminazione e della sua efficacia. Troppo spesso infatti si verificano ritardi e negligenze nella gestione di un corretto funzionamento della rete energetica in città, lasciando le strade non curate, in uno stato di abbandono, in cui la Persona non può sentirsi sicura e salvaguardata. A tal merito, riteniamo che il miglior modo di far fronte a questa necessità (che non è altro che un diritto del cittadino) sia di programmare una rete elettrica a risparmio energetico che, a bassi costi, garantisca un servizio a tappeto su ogni zona e, nello specifico, ogni strada. Inoltre, al fine di inserire la città all’interno di un programma di sviluppo sostenibile, desideriamo introdurre, in maniera sempre più avanzata, l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici che consentono di trasformare l’energia del sole in energia elettrica. Questo concetto fornirebbe una valenza notevolmente positiva all’immagine e all’identità della nostra città. Nello specifico, sotto l’aspetto: • della produzione (quella dell’energia rinnovabile), • dell’efficienza e del risparmio energetico, • e dell’impatto ambientale in termini di diminuzione dell’inquinamento. Si tratta pertanto di un approccio completo che riguarda la produzione energetica ma anche il suo utilizzo, inserendosi in un’ottica di sviluppo complessivo sostenibile e di economia verde, attribuendo alla città di Acireale, come desideriamo fare, la nomina di Smart City. Azioni da intraprendere a favore del nostro territorio ce ne sono molte altre. Noi inizieremo da queste. Da tre azioni concrete che mi impegnerò a realizzare nell’immediato. Semplici passi che fanno la differenza. Ritengo che siamo pronti e preparati, come gruppo (e parlo in qualità di leader di questo gruppo), ad affrontare questo grande impegno, che è quello di amministrare la città. Non scelgo solo di fare politica. Scelgo di mettere a disposizione le mie competenze, la mia maturità e un team d’eccellenza di professionisti alla base di un progetto comune che può e deve, adesso, diventare realtà. Sebi Leonardi Leonardi, l'esperto di cinematografia Mario Patanè, il direttore della rassegna letteraria Lunarionuovo prof. Mario Grasso e lo storico del cinema Nino Genovese. Nel corso del dibattito, il candidato sindaco Sebi Leonardi ha illustrato ai presenti l'intenzione di intitolare a Umberto Barbaro una strada o uno spazio pubblico. Il salone Costarelli (sede elettorale del candidato sindaco Sebi Leonardi) ha ospitato l'iniziativa “Appunti di cinema acese: il cinema ad Acireale e l'importanza della figura di Umberto Barbaro”. Umberto Barbaro (Acireale, 3 gennaio 1902 – Roma, 19 marzo 1959) è stato tra i più grandi critici cinematografici e saggisti italiani, autore di numerosi volumi di narrativa, drammaturgia, cinema, critica e storia dell'arte figurativa, oltre che di sceneggiature e documentari. L'appuntamento è stato l’occasione per inquadrare l'importanza della sua figura nella storia del cinema e della critica di settore. All'iniziativa hanno partecipato il candidato sindaco del centrosinistra Sebi Nella gremita sala conferenze della Parrocchia San Paolo di Acireale, ha avuto luogo un incontro con il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica nell’Università LUMSA di Roma, il quale ha trattato un tema di grande attualità: “Economia Etica Futuro”. L’iniziativa è stata assunta da Diocesi di Acireale, Azione Cattolica, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC), Ufficio per la Pastorale della Cultura e Consulta delle Aggregazioni Laicali, ed è stata ispirata dall’esortazione “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco, il quale, nel momento storico in cui l’economia di mercato sta conoscendo una malattia grave, incita con forza a cambiare direzione prima che sia troppo tardi. Due sono i grandi sintomi: la deriva solitaria, infelice e consumistica degli individui e il predominio della finanza sull’economia. Quando la finanza speculativa prende in mano la proprietà e il controllo delle banche, imprese e quindi del lavoro e delle famiglie, si hanno almeno due patologie civili: la rendita domina sui profitti degli imprenditori e sui lavoratori, e le relazioni tra gli agenti assomigliano sempre più ai cosiddetti “giochi a somma zero” in cui, come in una scommessa, le vincite di una parte corrispondono esattamente alle perdite dell’altra. A Papa Francesco non basta che la cura della povertà sia lasciata agli effetti “non intenzionali” delle azioni individuali del libero mercato, alle briciole: rimette in discussione l’intero banchetto. Occorre pertanto riscoprire e valorizzare l’ ”economia di comunione”. Questo in sintesi il discorso che è stato sviluppato nel corso dell’interessante incontro con il prof. Bruni, il quale non ha mancato di richiamare l’economia civile della tradizione italiana, la visione cattolica che attribuisce grande importanza all’etica in economia e la orienta al servizio dei più deboli (con iniziative come, ad esempio, la banca senza interessi e la banca etica e la dimensione cooperativa nel lavoro, ecc.), mentre in atto si constata il dominio di una visione protestante che mette al centro l’individuo anziché la comunità e privilegia il presente al di fuori di una dimensione temporale. Bruni, infatti, ha affermato che la crisi dei nostri giorni si può attribuire anche all’esclusione della dimensione temporale: il tempo da sempre è stato custodito dalla religione e dalle famiglie e un mondo senza famiglie e religione non esiste e non valorizza nemmeno la dimensione della bellezza. Alla relazione, molto applaudita del prof. Bruni, che era stata introdotta da Stefano Figuera del MEIC, sono seguiti gli interventi del vescovo Mons. Antonino Raspanti, di tanti laici in rappresentanza di organismi associativi e istituzionali, che hanno consentito di sviluppare un dibattito molto serrato e di sicuro utile per indirizzare l’azione di ciascuno, al di là delle macroazioni, verso una cultura del rispetto delle regole e dell’etica degli atti quotidiani dando una testimonianza viva e credibile di condivisione e di civiltà. Giovanni Vecchio Nei giorni scorsi nella sede dell'associazione Aci Sant'Antonio Riparte nel ciclo del <corso di formazione politica>: si è tenuta un’interessante e partecipata conversazione condotta dal dr. Antonio Tomarchio (dottore di ricerca nella facoltà di scienze politiche) sull'attualità del "Principe" di Macchiavelli e un rapido exursus dei grandi del pensiero politico. In particolare Tomarchio, introdotto dal “collega-avversario” (politico n.d.r.) Enzo D'Agata, facendo partire la premessa del ragionamento dal dialogo e i linguaggi dialogici che legano la nostra società contemporanea alla tradizione del mondo occidentale classico, ha illustrato il processo storico che segna il passaggio delle forme politiche antiche attraverso il periodo medievale e giunge alla nascita dello Stato moderno che ha fatto da cornice all opera "il Principe" di Machiavelli e sulla biografia del "segretario fiorentino". La lettura di Brani scelti dell' opera hanno altresì rilevato l estrema attualità del messaggio politico che Machiavelli rivolge al Principe e al popolo. Con la politica che diventa scienza in se si è', contestualmente ai fatti storici , passati all' analisi di pensatori politici quali Hobbes e Locke. Le teorie contrattualistiche e il concetto di sovranità hanno focalizzato l'attenzione. La conseguenza "naturale e storica" che lega pensiero e istituzioni politiche hanno introdotto le categorie del potere bilanciato o costituzionale che in Montesquieu ne "Lo spirito delle leggi" hanno rappresentato l'architrave del modello politico anglosassone come giunge a noi. Una carrellata nei secoli che ci lega al passato e che si rivela attuale e contemporaneo alle dinamiche odierne. La brillante esposizione di Tomarchio ha catalizzato per 2 ore l'attenzione dei numerosi intervenuti. AKIS Sabato 19 Aprile 2014 7 LA GRANDE “SCHIFEZZA” TECNICO ECONOMICO – PROFESSIONALE Via Luigi Galvani n° 5, Via delle Terme 78 - 95024 – Acireale (CT) Tel/Fax 095 7633724 - e-mail : [email protected] web: www.majorana-meucci.it “Con l’Europa investiamo nel vostro futuro” PON: “Competenze per lo sviluppo” 2007IT051PO007 FSE. Aut AOODGAI – 11920 del 19.11.13 Prog B7-FSE-2013-457, C1-FSE-2013-2600 Nell’ambito delle attività culturali del piano integrato 2014 Prog C1-FSE2013-2600, l’Istituto Superiore di Majorana – Meucci di Acireale, ha recentemente completato un interessante e approfondito percorso didattico-culturale sul Barocco di Acireale, Catania e Noto. Il progetto, coordinato dalla prof/ssa Sebastiana Barbagallo, si è avvalso della partecipazione, in qualità di esperta, della dott.ssa Melinda Miceli, autrice di guide turistiche, giornalista e critica d’arte. Nel seguito si riporta una breve sintesi della documentazione realizzata dagli studenti a conclusione del percorso didattico-culturale su Acireale. Il Dirigente scolastico Prof Ing Gaetano La Rosa “Acireale, bellissima città della riviera dei Ciclopi, è costruita su un altopiano di origine lavica, la “Timpa”, caratterizzato da scogliera di basalto. La storia di Acireale si intreccia con la leggenda dei Ciclopi e dei mitologici Lestrigoni. Secondo la tradizione l’idillio d’amore tra il pastorello Aci e la ninfa Galatea fu ostacolato dal Ciclope Polifemo, figlio del vulcano, il quale uccise Aci lanciandogli violentemente grossi massi. Galatea, rivoltasi agli Dei, li implorò affinché Aci riacquistasse la vita; questi venne così tramutato in fiume cosicché, riversandosi in mare, potesse celebrare idealmente l’abbraccio d’amore con la sua ninfa amata. Si narra che Aci Castello e le altre Aci traggano la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca scomparsa, probabilmente oggi in comune di Aci Catena. La creazione del primo nucleo abitativo viene datato intorno al 1330. Fu in quegli anni che, dove oggi sorge Piazza Duomo, alcuni nuclei familiari sopravvissuti, prima all’invasione degli Angioini, poi al fortissimo terremoto del 1329 e infine alla violenta eruzione dell’Etna che spinse le sue colate laviche sino al mare di Stazzo o Pozzillo, costruirono le loro prime abitazioni e l’antica chiesetta dedicata all’Annunziata. L’impianto urbanistico di Acireale è caratterizzato da due assi viari convergenti, corso Umberto e corso Savoia che si congiungono nel cuore vivo della città, piazza Duomo, dove si concentra la vita politica, amministrativa e religiosa. La concezione della piazza ha una valenza teatrale data dalle quinte, qui più che mai architettoniche, costituite dalla Cattedrale, dalla chiesa di San Pietro e San Paolo, dal Municipio e dai palazzi Modò, Calì Bonanno. Il Barocco acese si differenzia per gli stretti legami col Barocco romano che sfoggia l’uso frequente di elementi scultorei come mensole, mostri, cornucopie con frutti, modanature, volute di raccordo, cartigli, nicchie, statue, trabeazioni spezzate. In particolare, le mensole dei balconi dai tratti antropomorfi e zoomorfi che abbelliscono i principali edifici della città, conferiscono loro, insieme agli altri elementi barocchi, aspetti di teatralità dai lineamenti scenografici con spazialità allusive. La Cattedrale, costruita dove nel '400 sorgeva un altare dedicato alla Vergine Annunziata, presenta un prospetto in stile neogotico completato sul finire dell'800 dall'arch. Giovan Battista Basile che rielaborò i progetti dell'arch. Stefano Ittar. Seicentesco e barocco è il grande portale dalle eleganti colonne corinzie, opera del messinese Placido Blandamonte. Esso reca nella trabeazione uno dei più antichi stemmi cittadini e costituisce un complesso unitario con la sovrastante edicola con diverse statue (Madonna Annunziata con Angelo, S. Venera, S. Tecla ). Sul finire dell’800 la cattedrale è stata congiunta al palazzo vescovile mediante un cavalcavia progettato dall'arch. Carlo Cocuccio. Il complesso composto dalla cattedrale, palazzo vescovile, edifici ecclesiastici su via Genuardi e loro corti interne, congiunte alla basili- ca dei santi Pietro e Paolo, costituisce una vera e propria cittadella, opera del messinese Placido Blandamonte. All'interno la solenne navata centrale presenta nella volta un vasto affresco con l'Apoteosi dell'incarnazione del Verbo divino acclamato dal coro delle Vergini, realizzato negli anni 1905-1907 da AK IS IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI Giuseppe Sciuti. Nel pavimento del transetto si trova la bella Meridiana, eseguita dallo scultore Carlo Calì sotto la direzione dell’ astronomo danese Cristian Peters e del tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen (1843). La Basilica dei SS. Pietro e Paolo venne costruita nel corso del XVII secolo con un elegante prospetto su disegno di Pietro Paolo Vasta. Il mancato completamento del campanile di sinistra ha favorito la pacata dinamicità dell'insieme e non è casuale: la costruzione di questo campanile non avrebbe permesso il passaggio del raggio di luce solare che viene captato dallo gnomone della meridiana della vicina Cattedrale. Il Palazzo di Città con il suo prospetto tardo barocco fa di piazza Duomo un unicum estremamente suggestivo. La facciata, scandita da eleganti paraste bugnate, e' scolpita negli intagli delle aperture. Una balaustra in pietra bianca nella parte inferiore, interrotta dall'ampio portale, dà all'insieme quel senso di movimento che nella parte superiore è ripreso dall'incurvarsi dei balconi. La Basilica di San Sebastiano, sita in piazza Leonardo Vigo, fu costruita nel 1600 nel luogo in cui in passato sorgeva un’antica edicola dedicata al Santo Martire. Presenta una maestosa facciata in stile barocco opera di Angelo Bellofiore. Allontanandosi dalla piazza, su via Dafnica, si incontra la Chiesa di S. Maria dell’Odigitria, originariamente un oratorio. La sua caratteristica è la cupola policroma maiolicata a squame di pesce. Al centro della facciata in pietra chiara spicca il portale scuro e squadrato in pietra lavica che introduce all’interno della chiesa a pianta basilicale. Interessante la tela denominata “l’Epifania” del palermitano Giuseppe Patania (1840) dove s’intravede la ricerca, tipica della pittura barocca, di catturare ed emanare la luce attraverso i soggetti sacri e l’effetto chiaroscurale. In Piazza S. Domenico sorge Il monumentale Palazzo del barone Musmeci (XVII-XVIII sec.) a pianta poligonale. Una ricca decorazione sul balcone superiore poggia su sei mensole ed è lateralmente limitata da due cariatidi che sostengono una trabeazione spezzata. Tutti i balconi presentano balaustre in ferro battuto decorato. La chiesa di S. Domenico, sita nell’omonima piazza, ha una facciata imponente per le due torri campanarie, corrispondenti nella parte inferiore alle navate laterali. La parte centrale ha una tribuna aggettante coronata da statue abbinate in corrispondenza alla doppia coppia di colonne. E’ presente inoltre un grande timpano sovrastante il gruppo scultoreo centrale. La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea, fondata e curata dalla Accademia, una delle più illustri d'Italia, ha sede in un palazzo neoclassico progettato all'inizio del XX secolo dall'ingegnere acese Mariano Panebianco. La via Dafnica è un passaggio barocco della città perché su di essa prospettano diversi palazzi nobiliari della città come il palazzo del barone Scudero nel cui prospetto, di un barocco tipicamente acese, giocano un ruolo straordinario i mascheroni con le loro esagitate fisionomie del volto che muta atteggiamento e che sembra quasi accompagnare lo sguardo alle sue tante variazioni curiose e grottesche. Le Terme di Acireale ai piedi dell’Etna, da cui traggono linfa vitale, sorgono su una scogliera mitica per i ricordi letterari di Ulisse e dei "Malavoglia". Due edifici costituiscono gli impianti termali: quello ottocentesco di Santa Venera, circondato da terrazze panoramiche e da uno splendido parco e, dal 1987, la nuova struttura di Santa Caterina, edificata in uno dei tratti più suggestivi della Timpa, territorio d'altissimo valore ambientale. Un’aura di mito aleggia attorno alle Terme di Acireale. Nel Medioevo si credeva fossero generate dal sangue della martire Santa Venera, patrona della città, che le aveva dotate di poteri soprannaturali. In realtà le proprietà terapeutiche delle sorgenti di acqua sulfurea proveniente dall’Etna erano già conosciute fin dall’antichità e sfruttate dai Greci. In uno dei quartieri piu’ antichi di Acireale sorge la Chiesa del Suffragio, eretta nel 1638 e restaurata dopo il terremoto del 1693 nel cosiddetto "quartiere dei Morti". Il prospetto si connota per i chiari e pacati volumi e si pone come segno monumentale del principale accesso ala città per quanti provenissero dal mare. La facciata principale è rivolta a Oriente verso il mare a rimarcare la sua duplice vocazione di proteggere i marinai e di accogliere i forestieri. All'interno la chiesa e' stata completamente affrescata da Pietro Paolo Vasta (1751). Sono da notare, in particolare, il grande complesso del "Mistero Eucaristico" nella volta, episodi biblici nelle pareti della navata, il "Cristo Redentore” nella volta dell'abside, episodi biblico-allegorici nelle pareti del coro. L'intero ciclo, di concezione tipicamente barocca, e' ispirato all'attesa di salvezza delle anime del Purgatorio.” Realizzato dagli studenti partecipanti al progetto “Aciantica” con la supervisione della Dott/ssa Melinda Miceli La montagna ha partorito il classico topolino. Molto contestata la “inaugurazione” della Villa Belvedere (Giardino Vittorio Emanuele III) per le tantissime disfunzioni - incongruenze riscontrate da tutta la cittadinanza. ph Franco Barbagallo I partecipanti alla discussione sul tema: “Crisi dei partiti e riforma della legge elettorale” che si è tenuta recentemente all’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, organizzata dal Lions Club e dalla Diocesi. ph Fabio Consoli CompuTecnica Riparazione computer a domicilio 338 2071014 AKIS: Anno X, numero 5 del 19 Aprile 2014 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com - Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814 - Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale assolutamente indipendente della testata. La Direzione si riserva di pubblicare in tutto o in parte le foto, gli articoli e i servizi pervenuti, secondo le esigenze di spazio. Il materiale anche se non pubblicato non sarà restituito. 277 8 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 “Nuovo Cinema Paradiso” Totò Cascio a otto anni ha interpretato “Nuovo Cinema Paradiso” di Peppuccio Tornatore. Oggi ha 34 anni, vive a Chiusa Sclafani e non si occupa di cinema. Ma sta scrivendo un libro sulla sua avventura in un film da Oscar. Intervistato dal sito Sicilia Journal (che ringraziamo per averci concesso la pubblicazione delle foto assieme all’intervista di Silvia Ventimiglia), Salvatore Cascio ha raccontato come vive oggi, a molti anni di distanza da quando Tornatore lo ha voluto nel suo film. Ora fa il ristoratore a Chiusa Sclafani, dove vive nella casa dei genitori. Ha abbandonato la carriera da attore, segue poco il cinema, ma sta scrivendo un libro. Via Vitt. Emanuele, 35 ACI S. ANTONIO Via Vitt. Emanuele, 35 ACI S. ANTONIO Caro maestro, Nel prossimo numero l’intervista integrale di Silvia Ventimiglia lei dovrà insegnare al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c'è un eroe, per ogni egoista c'è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso, anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i gentili e duro con i duri e a non accettare le cose solamente perché le hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e a combattere anche da solo contro tutti,quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio. Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore ed anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro". (Lettera di Abraham Lincoln all'insegnante di suo figlio) Via Ing. Antonino Scalia 58-60-62 - [email protected] - (presso rotonda Polizia Municipale e Uffici Comunali) Il candidato sindaco Michele Di Re invita tutti i responsabili delle liste della sua coalizione e i singoli candidati al consiglio comunale di Acireale che lo appoggiano a non sporcare i muri della città con i loro manifesti elettorali, sollecitandoli ad utilizzare soltanto gli spazi appositi riservati a tale scopo. “Si tratta di un piccolo gesto, ma dai grandi risultati – afferma Michele Di Re -. Noi per primi dobbiamo e vogliamo dare l’esempio, perché anche attraverso queste azioni possiamo valorizzare la nostra amata Acireale”. Intolleranze alimentari Market di Alimentazione e Prodotti Biologici Vegan – Senza Glutine – Intolleranze Alimentari Via Ing. Antonino Scalia 70 (presso rotonda Polizia Municipale e Uffici Comunali)- Telef. 095 7648852 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 Impiantata protesi peniena tricomponente L’intervento, di alta specialità ed eccellenza, è stato eseguito dai medici dr. Francesco Abate e dal dr. Riccardo Castro, rispettivamente direttore facente funzioni e dirigente medico di I livello dell’UO Complessa di Urologia. Il paziente sta bene ed è stato già dimesso. A 4 settimane dall’impianto potrà tornare ad una vita sessuale normale ed appagante. “Siamo molto soddisfatti per il traguardo conseguito - afferma il dr. Riccardo Castro (foto sotto) - che segna, anche, una tappa professionale importante per l’equipe dell’Unità Operativa di Urologia del Presidio Ospedaliero “Gravina” di Caltagirone. È un intervento che suscita molto interesse nell’opinione pubblica, ma del quale, per retaggi culturali e sociali, spesso non se ne parla, consolidando stereotipi, pregiudizi e disinformazione. Anche in questo senso vogliamo, invece, contribuire a diffondere una cultura dell’informazione e del benessere 05/04/1964 C.S.A. sessuale”. Con l’intervento eseguito si allarga l’offerta di servizi erogati dall’UO di Urologia del “Gravina” che insieme all’UO di Urologia dell’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale (diretta dal dr. Giuseppe Salvia) rappresentano due centri di riferimento, per il trattamento specifico, nella Provincia di Catania. Dai dati diffusi da fonti specializzate, in Italia sarebbero, ogni anno, almeno 3 mila i pazienti, di età compresa fra i 50 e i 70 anni, reduci da un tumore alla prostata, alla vescica o al retto, o interessati da patologie cardiovascolari, diabete o disfunzioni che occludono le vene, fra i potenziali candidati all’impianto di protesi peniena. Le patologie sopra citate spesso sono associate a una disfunzione erettile grave, da ciò l'incapacità del soggetto a raggiungere e/o a mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente. In 3 casi su 10 questi pazienti non rispondono alla terapia farmacologica e la maggioranza non conosce l’alternativa chirurgica con l'impianto protesico. «Si decide di impiantare una protesi peniena – dichiara il dr. Riccardo Castro - quando tutte le terapie farmacologiche della disfunzione erettile risultano inefficaci. L’impianto offre una soluzione permanente e a lungo termine, oltre che a garantire una maggiore spontaneità nella sfera sessuale dell’individuo. La protesi non interferisce con l’eiaculazione o con l’orgasmo, che rimangono immodificati dall’intervento chirurgico». Soltanto 500 pazienti - appena uno su sei - però, in Italia, arrivano all'intervento di impianto protesico. Per loro migliorano le condizioni benessere psicologico e sessuale. Cosa è la protesi peniena? “La protesi peniena – spiega il dr Riccardo Castro- è un dispositivo medico che si impianta mediante procedura chirurgica in pazienti con deficit erettile di tipo organico, di diversa origine, non suscettibile di terapia farmacologia. I dispositivi possono essere suddivisi, sulla base dei criteri costruttivi e di funzionamento, in due grandi categorie: non-idraulici ed idraulici”. “Le protesi non-idrauliche, anche dette semirigide, comprendono –prosegue Castro- le protesi soffici, le malleabili e le meccaniche (ormai poco utilizzate). Le protesi idrauliche si suddividono in base al criterio di progettazione e realizzazione del meccanismo di gonfiaggio in modelli monocomponenti (non più utilizzati), a due componenti e a tre componenti”. s.n.c. 05/04/2014 nasce giuridicamente nel 1996, come società in nome collettivo; tuttavia l'attività aziendale trova origine dal 1964, esattamente il 05/04/1964, quando i soci fondatori, i fratelli Salvatore ed Antonino Coco, concentrarono la loro attività sulla lavorazione metallica (fabbro) e quella artistica del ferro battuto. A partire dal 1981 l'azienda affianca a tale tradizionale lavorazione quella dello stampaggio di accessori per serramenti metallici, quali: cerniere a saldare, rondelle in ottone, copripilastri, cricchetti a molla e cuscinetti reggispinta. E' nel 1996 che nella società subentra al posto di Salvatore, andato in pensione, il figlio Sergio, che per altri otto anni, insieme allo zio, portano avanti l'azienda, inserendo nelle lavorazioni tradizionali anche quella dell'alluminio. Nell'anno 2004, Mario sostituisce il padre Antonino, anch'esso pensionato, ed insieme a Sergio realizzano un capannone di mq. 1100, dove trasferiscono la propria attività, integrandone la lavorazione dell'acciaio inox a completamento della gamma di servizi offerti. 9 Ha riscosso grande partecipazione di pubblico il Caffè Letterario, organizzato dal Centro Culturale Don Francesco D’Urso. Ospite e protagonista dell'evento, il giornalista Antonio Trovato. Intervistato dalla dott.ssa Gioeni, direttrice del Centro, ha accompagnato il pubblico in un viaggio nelle tradizioni, nella storia e arte locale. Il giornalista ha sottolineato l’amore che da sempre nutre per la Città di Acireale. A confermarlo il suo lavoro dal titolo: "Acireale. Viaggio nella storia, nel barocco, nei tesori d'arte e nelle tradizioni della città di Aci e Galatea", un libro-guida che offre cenni storici, tradizioni e una dettagliata descrizione di tutte le bellezze che caratterizzano Acireale, il tutto in una veste editoriale moderna, innovativa, intuitiva e colorata. Altro momento decisamente interessante la presentazione di tre personaggi importanti della pittura acese quali Giacinto Platania, Pietro Paolo Vasta e Saru Spina. La serata è stata allietata dalla voce di Silvana Costa e dalla magnifica interpretazione dell'attore Franco Cannata. A.A.A. Orfano della destra politica offre il proprio voto al candidato siciliano che si impegna a far realizzare: - Il Ponte sullo stretto; - L’alta velocità; - Le centrali nucleari; - I termovalorizzatori. Prego astenersi ciarlatani e venditori di fumo. Silvio Cavallaro 10 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 “La goccia” A due mesi dall’apertura, il Centro d’Ascolto “La goccia”, nato dalla collaborazione dell’Ass. Cristo Nuova Speranza, il Centro Assistenza Famiglia e l’Ass. Madonna della Tenda di Cristo, continua il suo servizio. Tanti i casi già seguiti, che coinvolgono tutte le fasce di età dal bambino all’anziano. Problematiche diverse per gravità e drammaticità, ma che raccontano di una reale necessità di attivare interventi per coinvolgere le Istituzioni e ottimizzare le risorse già preziose del volontariato. Il Centro è diretto dalla Dott. Anna Rosaria Gioeni, teologa, e parte da lontano, quando nel 2006 e ufficialmente nel 2008, prende il via il Progetto Formare…informando, incontri di sensibilizzazione e informazione su temi scottanti, come pedofilia, fake, comunicazione, dipendenze, sessualità, violenza di genere. Negli anni, l’equipe del progetto ha raggiunto tutto il territorio della Diocesi e non solo. Durante questi incontri, tutt’ora in corso, sono stati registrati numerosi casi concreti e richieste di aiuto e da questo è scaturita l’idea di attivare un Centro. Ormai aperto, il Centro riceve ogni mercoledì, dalle 16.30 alle 18.30 e il primo mercoledì del mese anche dalle 10 alle 12, in Piazza San Francesco D’Assisi, 6 – Acireale. Professionisti a disposizione del territorio che offrono tre servizi: consulenza, orientamento e anche accompagnamento. La novità sta proprio nell’accompagnamento, il desiderio di affiancare fino alla soluzione del problema l’utente, anche quando viene orientato alle strutture idonee. Il Centro d’Ascolto si può contattare anche telefonicamente al seguente numero 3667088154 e scrivendo a [email protected]. Per prenotare gli incontri con gli specialisti del Progetto Formare…informando, chiamare al 3471323501 o scrivere a [email protected] . Gli incontri e i servizi del Centro sono gratuiti. Manuela Santanocita L’associazione AciGaia ha effettuato un nuovo intervento di pulizia e manutenzione del verde della bambinopoli di S.M.Ammalati, sita in via Carico nei pressi del locale ufficio postale. I volontari si sono radunati ed hanno riportato il sito in condizioni decorose e pronto ad accogliere le numerose famiglie che lo frequentano specialmente nelle ore pomeridiane e nel corso del weekend. “Questo luogo è diventato ormai punto di incontro di molte famiglie che abitano la nostra frazione e non solo, infatti mi capita spesso di incontrare bimbi e genitori che non risiedono a S.M.Ammalati e che trovano questo angolo della città gradevole per spendere un po’ di tempo con i propri bimbi. A circa un anno e mezzo di distanza dall’inaugu- razione siamo riusciti a mantenere la bambinopoli in buone condizioni effettuando periodicamente interventi di pulizia e manutenzione del verde. Devo constatare anche la positiva risposta dei residenti della zona, abituati ad utilizzare in precedenza lo spazio per far sgambare i propri amici a quattro zampe, che hanno accolto l’invito a portare altrove i cani. Vorrei infine ringraziare tutti i ragazzi dell’associazione che in questo arco di tempo, sacrificando tempo libero e famiglia, hanno garantito con il loro lavoro un luogo sicuro e pulito ai nostri bimbi., questo quanto ha dichiarato Paolo Monaco, attivissimo presidente di AciGaia ed autentico motore pulsante della ridente frazione acese.” Ha riscosso grande partecipazione di pubblico il Caffè Letterario organizzato dal Centro Culturale Don Francesco D’Urso. Ospite e protagonista dell'evento, il giornalista Antonio Trovato. Intervistato dalla dott.ssa Gioeni, direttrice del Centro, ha accompagnato il pubblico in un viaggio nelle tradizioni, nella storia e arte locale. Il giornalista ha sottolineato l’amore che da sempre nutre per la Città di Acireale. A confermarlo il suo lavoro dal titolo: "Acireale. Viaggio nella storia, nel barocco, nei tesori d'arte e nelle tradizioni della città di Aci e Galatea", un libro-guida che offre cenni storici, tradizioni e una dettagliata descrizione di tutte le bellezze che caratterizzano Acireale, il tutto in una veste editoriale moderna, innovativa, intuitiva e colorata. Altro momento decisamente interessante la presentazione di tre personaggi importanti della pittura acese quali Giacinto Platania, Pietro Paolo Vasta e Saru Spina. La serata è stata allietata dalla voce di Silvana Costa e dalla magnifica interpretazione dell'attore Franco Cannata. " Fra meno di un mese sarà Pasqua e......se volete che il vostro pranzo pasquale sia semplice, genuino, casareccio e gustoso, noi della VECCHIA ACI siamo qui per soddisfare le vostre esigenze" “Sulle orme della croce: incontri” Sacra rappresentazione nella Basilica Cattedrale organizzata da tutti i Club service acesi L’iniziativa, dall’alto valore religioso e artistico, è stata voluta dai Club come momento di riflessione sul mistero pasquale, per scambiarsi gli auguri per la festività cristiana (in alternativa ai consueti meeting) “senza cadere nella trappola del consumismo ossessivo che può svuotarci di ogni essenzialità, per volgere il pensiero a chi è nella morsa della guerra, della fame, della miseria, del dolore e della disperazione”. La sacra rappresentazione, affidata alla sapiente regia di Alfio Vecchio, si è avvalsa di testi biblici e tanti altri, selezionati da Rosa Barbagallo, di Tonino Bello, Giovanni Paolo II, Jacopone a don Roberto Strano, ha assistito a tutta la rappresentazione e alla fine ha preso la parola per rilevare come i contenuti proposti siano riusciti a farci meditare sul dolore che contraddistingue l’esistenza umana in questo mondo e anche sulla necessità di alimentare la speranza, alla luce del Cristo risorto. Meritano di essere almeno citati i nomi degli attori, tutti bravi, che hanno contribuito non poco alla riuscita della rappresentazione (in ordine alfabetico): Cettina Ardita (molto apprezzata nel “Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi), Liliana Biglio, Antonio Blanco, Giusy Cascino, Carmelo Di Gli Attori dell’”Officina d’Arte” di Alfio Vecchio : Cettina Ardita, Liliana Biglio, Antonio Blanco, Giusy Cascino, Carmelo Di Mauro, Orazio Finocchiaro, Tina Leotta, Giovanni Pulvirenti, Rita Re, Antonio Spoto, Andrea Zappalà e il “Quinquies Domina Ensemble” di Vera Pulvirenti : ROSANNA LEONTI soprano MARIA MOTTA mezzosoprano - SIMONA POSTIGLIONE I° violino - ALESSANDRA PLATANIA II° violino VALENTINA SPOTO viola - CATERINA LONGHITANO violoncello - VERA PULVIRENTI organo Ricerca testi e adattamento Rosa Barbagallo - Direzione musicale Vera Pulvirenti – Regia Alfio Vecchio da Todi, L.J. Lebret. M. L. King, Martiri canadesi, Martiri del XX secolo, Papa Francesco, M. Quoist, A. Raspanti, Salesiani, R. Strano, A. Tafuri, Teresa di Calcutta, P. Vigo e della stessa Barbagallo. In un’atmosfera di straordinario raccoglimento gli attori dell’ “Officina d’arte” hanno dato vita ad una sequenza di Parole capaci di incidere in profondità nella coscienza di ciascuno dei presenti; le voci provenivano da diversi siti della basilica, ora singole ora “incrociate”, soprattutto per evidenziare con forza il messaggio di pace, intervallate con musiche di Bach, Haydn, Mozart, Pergolesi e Rossini, eseguite in modo impeccabile e con grande trasporto emozionale da “Quinquies Domina Ensemble” diretto dal M° Vera Pulvirenti. Il vescovo mons. Antonino Raspanti, assieme Mauro, Orazio Finocchiaro, Tina Leotta, Giovanni Pulvirenti, Rita Re, Antonio Spoto e Andrea Zappalà. Quinques Domina Ensemble (Vera Pulvirenti –organo e direzione , Simona Postiglione 1° violino, Alessandra Platania 2° violino, Valentina Spoto – viola, Caterina Longhitano – violoncello) con l’apporto vocale del soprano Rosanna Lionti e del mezzosoprano Maria Motta hanno suggellato l’ottima riuscita del denso momento spirituale e artistico. Infine, i rappresentanti dei Club service hanno ringraziato il vescovo e il parroco della cattedrale per aver autorizzato l’utilizzazione della basilica, certamente il luogo più adatto per l’allestimento di questa sacra rappresentazione. Giovanni Vecchio AKIS Sabato 19 Aprile 2014 11 Distretto Italia San Marino Daniela Simon Chair Distretto Italia S.Marino Kids Builders Comunicazioni Divisione Sicilia 2 NASCE IL NUOVO BUILDERS CLUB "I.C.ELIO VITTORINI" I farmaci che prendevi in ospedale adesso te li diamo noi Grande entusiasmo e attesa da parte degli studenti, del corpo docente,del Dirigente Scolastico Dott.ssa Angela Fiscella,della presidente del club Etneo Graziella Bonanno e del Luogotenente Governatore Nunzio Spampinato, per l'annuncio della consegna della Charter,che formalizzerà a breve la nascita del nuovo club,sotto l'egida del Kiwanis Club" ETNEO". Nato per volontà del past Luogotenente Salvatore Chianello,della Chairman del Distretto Italia S.Marino per i kids-Builders e Comunicazioni ed Advisor Daniela Simon ,del past president Luigi Romano e della prof.ssa Daniela Licandro docente dello stesso Istituto. L’I.C Elio Vittorini ha già dimostrato le sue qualità d'eccellenza in una splendida manifestazione avvenuta lo scorso maggio,con l'esibizione,tra l'altro,del coro diretto dall’acese prof.ssa Maria Pavone. La scuola abbraccia i comuni di Camporotondo Etneo e San Pietro Clarenza in provincia di Catania ha una popolazione scolastica di Incontro dibattito su Peppino Impastato al Majorana Meucci di Acireale ... per non dimenticare... e per rafforzare nelle menti dei più giovani la cultura della legalità Si è tenuto presso l’aula Magna dell’Is Majorana Meucci un interessante incontro degli studenti con Giovanni Impastato e Salvo Vitale. L’incontro è stato organizzato nell’ambito del progetto legalità ed è stato curato dalla prof/ssa Laura Alongi che nei precedenti giorni ha proposto agli studenti la visione del film “I cento passi” sulle vicende che portarono all’assassinio di Peppino Impastato da parte della mafia. L’incontro è stato avviato con la lettura di pensieri e riflessioni su Peppino Impastato, quindi Salvo Vitale, dopo alcuni aneddoti sul film “I cento passi”, ha proseguito con la storia da dove finisce il film ripercorrendo la lunga vicenda giudiziaria, il depistaggio iniziale dell’attentato terroristico e del suicidio, il lavoro di contro-indagine, il susseguirsi delle inchieste giudiziarie, i 18 anni passati a chiedere giustizia, specialmente da parte della madre di Peppino e infine i quattro anni del processo e la condanna di Palazzolo e Badalamenti. Giovanni Impastato poi ha continuato su alcuni aspetti della vita di Peppino, sull’infanzia trascorsa assieme a lui nella casa di campagna Oltre 1000 allievi,compresi tra scuola dell'infanzia,primaria e secondaria di primo grado,tutti già pronti ad accogliere il Kiwanis ,che non si è fatto attendere troppo ed ha dimostrato la sua vicinanza,con l'arrivo delle Uova di Pasqua del progetto "Un uovo per la vita"del chairman Distrettuale Giuseppe Azzarà . dello zio Cesare Manzella, frequentata da mafiosi, sull’attentato dinamitardo che uccise Manzella e sulle scelte di rottura affettiva e ideologica con suo padre, consumate da Peppino, sulla sua ricerca di comunicazione, di attenzione ai più deboli, di critica delle distorsioni della società e infine dell’ultima esperienza di informazione portata avanti da Peppino attraverso Radio Aut. Il Dirigente scolastico Prof Ing Gaetano La Rosa 12 AKIS Sabato 19 Aprile 2014 Senza enfasi ma con senso di responsabilità e consapevole del difficile momento che sta attraversando la Città di Acireale, ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale. Lo faccio per fornire anche il mio contributo derivante dalla trentennale esperienza di Manager che ha fatto dell’I.R.M.A. un Istituto clinico-diagnostico di rilevanza nazionale e che attira utenti anche da fuori regione. Sono fortemente convinto che l’emergenza del momento si possa superare con un sindaco capace e di consolidata esperienza e dinamicità: per questo sto sostenendo con convinzione l’Ing Michele Di Re a Sindaco della Città di Acireale Qualora dovessi ritenere utile la mia presenza in consiglio puoi votarmi così come indicato in questo fac-simile. Celebrando il Kiwanis Day alla TOPOLINIA SCHOOL… Alla Topolinia School si è celebrato il Kiwanis Day con la presentazione del Progetto “La mia Acireale” , alla presenza di ospiti illustri, quali: il Luogotenente della Divisione Sicilia 2, dott. Nunzio Spampinato; il presidente del Kiwanis avv. Lodovico Soresi; il past governatore avv. Matteo Calabretta e i genitori degli alunni delle classi 4^ e 5^. I k-kids della scuola hanno presentato un progetto didattico/educativo facendo da “ciceroni virtuali “ della città di Acireale, presentando il centro storico, la Pinacoteca Zelantea ed alcune tra le più belle chiese e campanili della città. Le immagini sono state scattate dagli stessi bambini, con la supervisione delle loro insegnanti Lilla Cavallaro, Marinella Caserta ed Elena Caltabiano che, con l’entusiasmo che le contraddistingue, sono riuscite a portare i loro alunni in giro per la città in varie tappe, scaglionate nel corso del corrente anno scolastico, collaborate dal dott. Antonio Metto l’impegno e la disponibilità, se mi dai il consenso, insieme possiamo portare avanti il “PROGETTO PER ACIREALE” verso un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Sto sostenendo la professionalità e la managerialità dell’Ing. Michele Di Re, candidato Sindaco di Acireale. Io ci credo! "Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le Nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "Superato". Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla". (Albert Einstein)" Cucuccio, rappresentante del CAI(associazione alpini italiani) al quale abbiamo voluto dare il nome di “guida per passione” perché ha saputo trasmettere ai nostri ragazzi il valore del rispetto per i monumenti e per ciò che c’è di bello nella nostra città! Il titolo del progetto, “La mia Acireale” è scaturito dalla lettura del libro di poesie e piccoli racconti della scrittrice Maria Bella Calabretta, la quale è stata ospite d’onore della serata e ha donato a tutti i bambini e ai docenti il suo libro, raccontando piccoli aneddoti relativi alla elaborazione dello stesso. Durante la serata i ragazzi, oltre a recitare poesie nel nostro dialetto, si sono esibiti in coreografie e canti attinenti alla nostra terra! Il plauso di tutti per l’ottima riuscita di questa meravigliosa manifestazione, che ci rende orgogliosi di avere dei K-Kids tanto appassionati di storia dell’arte e delle bellezze della propria città! Agata Pennisi Sacoor Il silenzio è immaginazione, in me, nasce musica, poesia, ricordi.. i quali svaniti negli anni, riaffiorano come un temporale nel pieno dell’estate. DIETE E SALUTE: ATTENZIONE AGLI ESTREMISMI In incremento le patologie da diete sbilanciate. Isadora, un concetto unico nella cosmesi Farmacia Dott. Teresina Ferreri & C. snc Tel. 095 7921871 - [email protected] - Piazza Cantarella, 10 - ACI S. ANTONIO Il colore si allea alla bellezza Isadora nasce nel 1983 dalla Invima AB in Svezia. La linea make up Isadora punta sulla qualità delle materie prime, tutti i prodotti non contengono profumi, sono adatti anche alle pelli più sensibili tanto da sostenere "RIFLESSI ALLO SPECCHIO" una iniziativa onlus che coinvolge le pazienti oncologiche. Non sono testati sugli animali. La qualità è frutto delle più moderne innovazioni e ricerche nell’ambito della cosmetica. Oltre alla gamma dei colori classici, il make up si arricchisce anche dei colori stagionali e di tutti i colori di tendenza proposti dalla moda. La sicurezza di qualità è affidata anche al packaging, ogni prodotto è sigillato proprio per garantirne la migliore conservazione. I prodotti Isadora oltre alla qualità, alla sicurezza, all’innovazione e alla ricca gamma di colori offrono anche dei prezzi accessibili a tutte le tasche. Dieta Mediterranea, Dieta Atkins, Dieta Scarsdale, Dieta Zona, Dieta proteica di Blackburn Cronodieta, Dieta-punti, Biodinamica, vegetariana, vegana, dissociata, crudismo, fast-food ed altre diavolerie per complicarci l’esistenza già abbastanza complessa per l’attuale stato di crisi. Di cosa stiamo parlando? Semplicemente del carburante biologico che dagli albori della storia dell’uomo e quindi dal percorso evolutivo che abbiamo compiuto per essere quello che siamo oggi ha fornito l’energia sufficiente a consentirci di vivere. L’uomo primariamente era erratico con tutti i disagi connessi al reperimento del cibo; in pratica era cacciatore e raccoglitore e quindi onnivoro. Successivamente per evitare i periodi di carestia è diventato stanziale e si è dedicato all’allevamento ed all’agricoltura continuando comunque nel suo stile onnivoro. E’ a questo punto che circa 8.000 anni or sono, è iniziata la rivoluzione delle molecole alimentari con l’introduzione del glutine, dei lieviti e della caseina e successivamente degli additivi. Ciò è accaduto in pochi millenni e quindi senza che la pressione selettiva che da sempre ha contraddistinto il nostro percorso evolutivo abbia potuto consentire di riconoscere queste nuove proteine come innocue. Cominciano quindi i problemi del riconoscimento da parte del nostri sistema immunologico del proprio dall’estraneo. Successivamente la tecnologia alimentare, prima rudimentale, ha cominciato ad industrializzarsi e nuove molecole chimiche hanno cominciato a percorrere le nostre budella. Ovviamente nei secoli scorsi la chimica alimentare era alquanto poco rappresentata certamente non come oggi se in un anno riusciamo a ingurgitare anche fino a 10 chili di additivi alimentari! Iniziano le coliti, le ileiti, le gastriti, le retto-coliti e le malattie croniche intestinali annoverate nell’acronimo MICI. Oggi poi si è scoperta la SIBO (small, intestinal Bacterial overgrowth) ovvero sindrome da iperproliferazione batterica del piccolo intestino. Insomma il nostro apparato digerente sta veramente messo male perché il carburante biologico costituito dagli alimenti è veramente di pessima qualità. Pensate cosa accadrebbe al motore della vostra auto se al posto della benzina mettereste petrolio! Eppure la dieta mediterranea tra le miriadi di diete è la più salutare. Questa dieta è caratterizzata da un elevato consumo di cereali, preferibilmente integrali, frutta e verdura, legumi, pesce, olio di oliva crudo, latticini, carne in quantità moderata; si tratta dell'alimentazione tipica italiana lontana dalle esilaranti mode che arrivano da oltre oceano che hanno fatto dell’alimentazione un business. Tra l’altro studi recenti hanno messo in discussione il vegetarianismo che causa sindromi depressive e addirittura un incremento dei tumori andando in controtendenza con quello che si era sempre saputo circa la salubrità di questo stile alimentare. Siamo onnivori e da onnivori dobbiamo alimentarci altrimenti il nostro motore biologico comincia a … perdere colpi e dobbiamo fare ricorso al “meccanico”. Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale.