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Anno 10 - n° 5 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
A
KI S
K ULTURA
INFORMAZIONE
SPORT & TURISMO
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
"Ti osservo
E mi vedo donna
La stessa inquietudine
Uno specchio di sentimenti introspettivi
che si riflettono addosso al mio sguardo
Vorrei coglierne la profondità
per fissare un limite alla mia malinconia."
Gaetano Pulvirenti
L’America scopre il manager italiano
C’è una buona notizia:
l’Italia continua a sfornare talenti anche nel top
management, molti di
questi dirigenti hanno
ricevuto la prima formazione nelle università del
nostro paese, evidentemente meno scadenti di
quanto a volte si creda.
Gli americani eccellono
nel networking, che è la
versione positiva e benefica delle raccomandazioni all’italiana: networking
vuol dire investire nelle conoscenze, nelle relazioni, ma senza essere prigioniero di una logica subordinata all’apparenza di gruppo. La raccomandazione esiste anche qui, eccome, ma con la “r” minuscola: vieni raccomandato se sei bravo, da chi ti ha visto all’opera e ha imparato a stimarti.
A proposito di raccomandazioni, con minuscola, un tema centrale riguarda
il modo in cui le aziende americane valorizzano i dirigenti. In Italia esistono capi che si circondano di “yes-man”, collaboratori la cui dote principale
deve essere la fedeltà, l’obbedienza, ai limiti del servilismo. Nella Silicon
Valley californiana viene premiato al contrario, il pensiero trasgressivo: i
grandi creativi da Steve Jobs in poi sono stati dei ribelli. L’America ha
metodi che premiano il leader capace di promuovere talenti veri attorno a
sé. La differenza con l’Italia è che i chief executive delle grandi imprese
americane vogliono davvero promuovere la crescita dei loro collaboratori.
E per i direttori delle risorse umane questa è la missione numero uno: far
progredire le carriere dei dipendenti. Un top manager in America è valutato anche per la sua capacità di trovare persone brave, e poi consentire che
queste crescano. La competizione nel reclutare e
allevare talenti è uno dei
metri di misura della vera
leadership; e non perché
gli americani siano più virtuosi di noi: hanno semplicemente capito che è nel
loro interesse. Dietro il
comportamento che prevale ai vertici del capitalismo italiano, si vede un
“rintanarsi nella propria
nicchia, senza mettersi in
gioco, per timore di
rischiare, mentre è solo
rischiando se stessi che si
cresce”. La sindrome di
“invidia del successo”
consente di osare meno in
Italia che negli Stati Uniti.
Compresa la variante che
è la cultura del sospetto
molto presente anche tra noi meridionali: “Cosa c’è dietro” (il successo).
Cercare di screditare e sminuire il successo degli altri è il nostro piatto
forte. L’ultimo ingrediente del successo americano che i top manager
incontrano è il “pensiero positivo”, spesso irriso o ridotto a una caricatura
nel cinismo italico. Se lanci un’idea molto originale, radicalmente innovativa, a un tavolo di riunione dentro un’azienda o un’istituzione americana, la
reazione prevalente tra gli altri seduti attorno al tavolo è una gara a migliorarla, a contribuire al successo. Lo stesso innovatore, che lancia la sua
proposta rivoluzionaria a un tavolo di italiani, diventa il tiro a bersaglio in
una gara diversa: la corsa a chi trova difetti, per demolire il rivale potenziale e affondare la proposta troppo nuova.
dott. Salvo Noè
Appello alla Legalità
pag. 8
Intervista a Sebi Leonardi
pag. 6
19 Aprile 2014
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
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AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
Gli alunni delle classi quinte dell'IIS F.Brunelleschi indirizzo Turismo e Liceo Artistico hanno partecipato alla gita d' istruzione con meta la splendida
Barcellona. Oltre l’importante visita al Museo Dalì gli alunni hanno visitato il Museo Picasso, Casa Batlo, La Pedrera ,La Sagrata Famiglia, l'Acquario e tutta
la città spagnola. Gi alunni sono stati accompagnati dal Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Elena Grassi e dai prof.ri Cecile Veziant, Giuffrida Donatella,
Raciti Salvatore,Di Liberto Angelo.
Lunedì 12 maggio, ore17,30 - Aula Magna dell'I. I. S. S. "F. Brunelleschi"
Presentazione del libro
di Adriano Di Gregorio, Il Peso della Verità, Algra editore, Catania, 2014
e Lucio Paolo Alfonso, Contesa, Aracne, Roma, 2014.
Aprirà i lavori la D.S., prof.ssa M. E. Grassi; interverranno Maria Rita Pennisi e Dario Consoli e l'attore Alfio Zappalà.
Nella foto la consegna
della medaglia ricordo del
Consiglio dell’Ordine dei
Giornalisti di Sicilia in
occasione dei 35 anni di
iscrizione continuativa
all’albo al prof. Giovanni
Vecchio, nostro amico
carissimo e brillante giornalista e collaboratore. .
La consegna è stata fatta
dalla vice presidente
regionale del Consiglio
dell’ordine TERESA DI
FRESCO, accanto il presidente Riccardo Arena.
www.akis-aci.com
Si entra nel vivo di una competizione elettorale che mi vedrà tra i numerosi partecipanti. Mi auguro che possa esserci una sana rivalità e la voglia di
mettere a disposizione della città l’impegno e l’onestà necessari per partecipare ad un processo di crescita e miglioramento della nostra realtà.
Il gruppo, le attività sociali, l’impegno sono stati gli elementi che hanno
contraddistinto la mia operosità nel corso degli anni ed oggi penso sia
maturo il tempo per proporre alla città la mia candidatura con l’obiettivo di
continuare il lavoro intrapreso.
Con Noi il Rinnovamento è già in corso… non possiamo fermarlo!!
Annunciata la terza edizione
della Nivarata - il rito della
Granita Siciliana, l’unico
festival dedicato alla granita
siciliana artigianale. La kermesse gastronomica apre i
concorsi “Granita dell'anno”
e il premio “Don Angelino” ai
gelatieri di tutta Italia.
6, 7 e 8 giugno
Acireale
AK IS Sabato 19 Aprile 2014
A PROPOSITO DI ESOTERISMO
Dovremmo essere tutti grati a Marinella Fiume.
Ancora una volta ci insegna ciò che spesso non solo dimentichiamo, ma anzi
denigriamo: l'amore per la nostra terra. Non Le è bastato mettersi a disposizione della sua comunità per dieci anni. Con i suoi libri continua a manifestare il suo attaccamento ed il suo amore per la sua e nostra terra. Anche
questo libro è un atto d'amore, è il bacio di un'innamorata. È un libro che non
solo ci avvicina alla nostra terra, ai suo luoghi ed ai suoi personaggi, spesso
sconosciuti, ma che anche ci inorgoglisce e ci arricchisce, non solo culturalmente. Cos'è l'Esoterismo? È la rivelazione di una verità nascosta, di una
verità occulta, ad alcuni. "Esoterico" deriva dal greco εσωτερικός (esotericos), che è l’insieme delle parole εσώτερος (esoteros) "interno" e εἰκός
(eikos) "è naturale" (locuz.). Per cui gli studi esoterici sono gli studi sulla
natura interna dell’uomo e riguardano quelle scienze che portano, attraverso l’introspezione, alla riscoperta di noi stessi, alla conoscenza della nostra
"natura interna", della Verità. È il Γνῶθι σεαυτόν Gnōthi seautón, il conosci te
stesso, del tempio di Apollo a Delfi. Il libro parla di luoghi (il castagno dei
cento cavalli, la statua magica dell'elefante di Catania, dei Megaliti
dell'Arcimusco), di miti (Colapesce), di streghe e medichesse, di spiritismo
legato a personaggi molto importanti come Capuana, di avvenimenti, di pani
e dolci, e persone legate all'esoterismo. E su alcuni uomini si è concentrata
la mia attenzione. Così ritroviamo il filosofo Empedocle ed Antonio Nicoloso,
la guida più famosa dell'Etna, deceduto qualche anno fa, accomunati dalla
medesima esperienza ma con fortune diverse, cioè calarsi nelle viscere del
Vulcano. Cosa li spinge ad affrontare un'avventura così pericolosa?
Empedocle s'immerge nel Vulcano per conoscere se stesso, per conoscere
i propri limite, fino a morire. Egli non vuole dimostrare col suo gesto la sua
divinità ma esattamente l'opposto, vuole manifestare il suo essere limitato.
Come Marinella stessa dice: "Empedocle è consapevole del fatto che i poteri conoscitivi dell'uomo sono limitati, e piuttosto che dimostrare la sua divinità,
il gesto supremo (culminante con la morte) ne conferma il limite".
E proprio perché animato da esoterismo Antonio Nicoloso accetta la proposta di scendere nel cratere centrale. Esso stesso diviene esempio d'introspezione nel momento in cui, entrando nelle viscere del vulcano, s'immerge
in un corpo più grande: la terra. Entrare nelle viscere della terra per conoscere se stessi. Marinella scrive: "Uscito vivo da una tale esperienza, purificatosi dalle scorie umane e guadagnata la verità attraverso la conquista del
cratere che è disvelamento della Gnosi, Antonio Nicoloso sarà per tutti
l'Empedocle reincarnato. Egli c'insegna l'unico modo possibile di far trionfare l'Amore sull'Odio, ci affida una volta per tutte l'Utopia Etnea".
Esoterico è Giuseppe Severini, il pifferaio magico, liutaio, musicista e studioso di musica antica. "Il Maestro ricostruisce fedelmente e fa suonare strumenti antichi ed attraverso un minuzioso lavoro di ricerca" riporta alla luce
emozioni e sensazioni antiche. Dalla sua musica emerge "la sacralità della
Sicilia che si oppone da sempre al malaffare, alla mafia, all'abusivismo edilizio, ed ad ogni sorta di misfatto perpetrato per rapacità e volgare ignoranza".
La ricerca dei suoni antichi, fino alla riproduzione della musica delle sfere
celesti, ci riporta all'essenza umana ed ai suoi veri valori. La musica, quindi,
come baluardo della verità! Esoterico è il duca Raniero Alliata, appassionato di Alchimia, il cui fine è quello,come riporta Marinella, "di trasformare il
piombo, ovvero ciò che è negativo, in oro, ovvero ciò che è positivo nell'uomo, per fargli riscoprire la sua vera natura interiore".
Studioso di occultismo, di teosofia, spiritismo, si ritene immortale, tanto da
non fare testamento. E quando, alla fine della sua vita, gli fu consigliato di
farlo, per evitare interminabili liti tra parenti, lui rispose: "E perché? Immortale
sono!" Forse, con tutto il rispetto per Raniero, qualcuno anche oggi si ritiene
la sua reincarnazione!
Ma questa questa continua ricerca interiore presente nel libro non è solo il
frutto di autoanalisi. È anche una ricerca che spesso ci porta all'esterno.
Come in Angelo D'Arrigo, campione mondiale di volo libero,che è il personaggio ed il racconto che più mi ha colpito. Scrive Marinella che la sua breve
vita "è il racconto di una metamorfosi, il racconto di una trasformazione", il
racconto di un limite che viene superato: dal conosci te stesso al superamento di se stessi, o almeno di ciò che inizialmente si ritiene di essere, di ciò
Presso l’Auditorium San Giovanni Nepomuceno sito in via Romeo 71, si è
svolta una Conferenza sulla Sacra Sindone, organizzata dalla Società
di Mutuo Soccorso “Agostino Pennisi” che ha visto come moderatore il
Consigliere del Direttivo Rosario Grasso. Dopo gli interventi del Presidente
Cav. Alfio Leotta e del
Parroco
della
Parrocchia Santa Maria
del Suffragio, Padre
Salvatore Alberti, ha
preso la parola il Dott.
Vincenzo Serra che ha
approfondito
alcuni
aspetti legati alla storia
e alle ricerche scientifiche
sul
Sacro
Lenzuolo.
che inizialmente riteniamo siano i nostri limiti. Ed invece spesso confondiamo il difficile con l'impossibile e a volte, quando percorriamo la strada del difficile, ci rendiamo conto che non era poi così difficile. Quante volte ci capita
di pensare che una un percorso sia troppo difficile, che un obiettivo sia quasi
impossibile da raggiungere, ed invece una volta fatto il primo passo, e poi il
secondo, a poco a poco ci troviamo a metà strada e ci sentiamo già felici perché tutto era alla nostra portata, bisognava solo cominciare!
Scriveva D'Arrigo: "A contatto con la sofferenza fisica o psicologica, rimetti
talmente in questione te stesso e i tuoi valori che, forse, la persona che sei
all'uscita, se ne esci, non è più quella che è entrata. Nulla avviene per caso.
Ogni episodio ha avuto un senso." "Volare ad occhi chiusi, senza riferimenti
tecnologici, era per me passare dal volo matematico al volo istintivo. Dopo la
fase delle competizioni ero passato a una fase di transizione,dedicata alla
ricerca del record,dal confronto agonistico al superamento del limite. Avevo
capito che bisogna prima superare se stessi. La misura universale è anche
misura personale. Così, spostando il mio interesse dal cronometro all'inte-
riorità, cominciai a vivere pienamente la realtà filosofica del volo."
"Perché volare è uno sguardo alternativo sulla realtà che schiude la fantasia." "Credo che la principale facoltà dell'essere umano sia quella di fare uso
della propria intelligenza e fantasia; il connubio di questi due parametri fondamentali crea un'alchimia che può annullare il peso della terra come anche
la leggerezza dell'aria. Questo significa che in realtà siamo noi gli artisti e gli
artefici del nostro quotidiano e del nostro vissuto".
Grandi uomini, ma anche nella vita normale è possibile conoscere e poi
superare se stessi? Quando? Come? Esoterico, se vogliamo, è presentare
libri in banca. È rompere gli schemi della consuetudine per diventare altro,
trasformarsi in strumento di cultura, anche "la banca" scopre in un certo
senso una verità occulta. Si restituisce alla Cultura uno spazio che nella
mentalità comune non gli appartiene, in quanto ritenuto arido, ed invece alla
cultura appartengono tutti gli spazi anche quello noioso di una banca. È quella che la stessa Marinella ha definito "Finanza Esoterica".
Ma tutti allora possiamo essere esoterici anche senza compiere grandi
opere? Si. Siamo tutti un po' esoterici, quando ci guardiamo dentro, quando
superiamo i nostri limiti, quando rompiamo gli schemi delle convenzioni
sociali, quando la ragione lascia spazio alla musicalità della vita, quando
mettiamo in discussione tutto ciò che abbiamo costruito perché potremmo
esserne paghi, quando l'amore per la tradizione non diventa tradizionalismo,
quando la routine viene spezzata dall'improvvisazione, quando la provvidenza è accettazione del prossimo, quando ogni status quo viene rotto dal bisogno di rinnovare se stessi e la società, quando l'ortodossia del tempo non ci
appartiene perché ognuno ha il proprio sentire, quando gli eccessi sono solo
strumenti di rinnovamento culturale, come le provocazioni.
Allora l'Esoterismo diventa progresso.
Gaetano Pulvirenti
La Sacra Sindone, il reperto archeologico più misterioso della storia e
nello stesso tempo la reliquia più importante della cristianità è giunta
fino a noi attraverso i secoli nonostante diverse vicissitudini. Dal 1988,
¬anno in cui furono resi noti i risultati del test al radiocarbonio che
hanno datato il Sacro Lenzuolo in un intervallo di tempo che va dal 1260
al 1390 d.C. l’interesse degli studiosi per il telo sindonico ha visto una
nuova fioritura e fiumi di inchiostro sono stati versati sull’argomento.
Attraverso un percorso storico-archeologico e considerando le più
recenti ricerche scientifiche il Dott. Vincenzo Serra ha cercato di dimostrare come la Sacra Sindone possa risalire al I secolo d.C., anche se
ancora oggi, rimane insoluto il mistero della formazione dell’impronta di
quell’Uomo che si è impressa su quel telo di lino. Ancora oggi la
Sindone continua a suscitare delle domande alle quali tanti studiosi
stanno cercando di dare una risposta.
Vincenzo Serra
STORIE di ordinaria borghesia
Il filo d’oro che intreccia tutte le storie dell’autrice è sottile, ma pregno di
tutte quelle piccole amenità quotidiane di cui sono fatte le nostre giornate
di piccoli borghesi affaccendati a mantenere una parvenza di augusta cortesia, in un luogo di autentica ipocrisia. La borghesia di ieri e di oggi, e di
quella acese parliamo, chiusa, nonostante Acireale si un paese di mare.
Intrisa di pettegolezzi e pregiudizi che comunque nonostante la velocità di
informazione e la frequenza di viaggi all’estero, resta un bene di famiglia
come l’eredità della casa in campagna. Non solo Acireale: c’è Catania, c’è
Motta Camastra, c’è Marzameni, ma il risultato con cambia! C’è sempre un
piccolo borghese nel nostro cuore a farla da padrone anche nella metropoli assoluta o nel paesino di campagna. L’autrice ci ricorda il piglio letterario di un Ercole Patti con il suo “Bellissimo Novembre, proprio lui che dai
suoi Diari scive: “molti di questi fogli scritti in varie epoche sono stati sparsi e dispersi su giornali, libri e nei miei cassetti”. Ed è così che l’insegnante Mariella Di Mauro gioca sui suoi personaggi che non sono proprio in
cerca d’autore, ma sono netti e disegnati nel ruolo che essi detengono alla
ricerca di se stessi. Il filo d’oro che comunque lega tutte le microstorie ha
il colore e la trama dell’autunno pervaso da quel senso di nostalgia così
ben definito da questa affermazione di Carlo Maria Franzero ne “Il fanciullo meraviglioso”: solamente chi tare l’un dopo l’altro i giorni lontano dagli
affetti che prima non si gustano e troppo tardi si apprezzano e si amano,
può comprendere quanto sia il rimpainto dei beni ignorati per l’anima che
si ammala di nostalgia”. (Susanna Basile).
La presentazione del libro è stata brillantemente curata dalla prof.ssa
Loredana Smario che ha intrattenuto l’attento pubblico assieme alle
letture del prof. Davide Gullotta. Ha portato i saluti del “Galatea” il
presidente Turi Consoli assieme al padrone di casa, il dott. Gaetano
Pulvirenti, autentico mecenate (e bancario) culturale. I palati dei presenti sono stati sollecitati dalle “Tentazioni” di Maria Rita Di Mauro
che ha offerto le sue specialità dolciarie ai presenti mentre la dolce
Grazia, in atte di un bambino, ha presentato le sue creazioni femminili alle numerose ospiti presenti. Notevole l’apporto di Daniele
Simon, Presidente delle Dame del Nastro Azzurro, che, assieme al
dott. Gaetano Pulvirenti supporta le iniziative culturali di “Akis” e del
“Galatea”.
ph Nuccia Leotta
Un libro “Pensieri, Dolori, Gioie
del mio Cuoreӏ una raccolta di
poesie, fatte con il cuore e frutto di
esperienze vissute. L’autrice, una
bella e dinamica signora, nasce nel
mese della primavera ed è questa
“sensazione” che fiorisce dalle sue
liriche : “la capacità di amare, il
dolore e la malinconia che a volte
si trasforma in felicità. Perché,
quando amo qualcuno lo amo con
tutta me stessa”, cos’ scrive l’autrice nella prefazione del suo libro.
Una donna, Elena Cantarella, ora
forte, poi fragile, poi sensuale e a
volte spirituale e dolce. Sono versi
che le ricordano momenti di “sofferenza”e di “gioia”.
Un dono d’amore
Quel giorno
mi hai fatto una sorpresa,
nella mia vita sei entrato tu.
Era Primavera.
Da allora una infinita gioia
si nasconde in me.
La tua rosa rossa,
portata in silenzio,
il ricordo di quell’ora,
di quel giorno,
palpita ancora nel mio cuore,
ora e per sempre.
“Liberi dal Panico: si può!”
Come un fulmine a ciel sereno, improvvisamente
e spesso in una situazione di tranquillità ecco che
esplode il primo attacco di panico, un’intensa e
traumatizzante esperienza di paura caratterizzata sia da sintomi fisici che cognitivi: sensazioni di
sbandamento, vertigini, tachicardia, oppressione
toracica, affanno, senso di soffocamento, torpore
o formicolio, sudorazione, paura di svenire, di
soffocare, di avere un arresto cardiaco, di perdere il controllo o di impazzire. Questo
primo evento, provato almeno una volta nella vita dal 50% della popolazione, può essere un’ isolata manifestazione dell’ansia o può attivare un meccanismo di pensiero che
farà generare altri attacchi di panico. Anche un solo attacco, infatti, può sensibilizzare
la persona rispetto ai segnali dell’ansia portandola a sviluppare una vera e propria paura
della paura: il terrore costante che possa sopraggiungere un altro attacco, e sarà questa stessa preoccupazione a generare le successive manifestazioni ansiose. Il terrore
che l’attacco di panico possa ripresentarsi porta spesso le persone a mettere in atto
strategie di evitamento di situazioni come per esempio: luoghi affollati, mezzi pubblici,
code, ecc., in cui non sarebbe disponibile aiuto o da cui sarebbe difficile allontanarsi in
caso di attacco. Il terrore vince sull’azione e la persona che soffre di questo disturbo
risulta imprigionata in una vita fatta di rinunce e dipendenza da persone esterne.
Ma liberarsi dal panico è possibile! Conoscere il disturbo e i meccanismi
caratteristici dell’ansia è il primo passo verso la guarigione.
Corso Umberto, 130
Tel./Fax 095 601185 Acireale
Se vuoi saperne di più
partecipa all’incontro informativo gratuito:
“Liberi dal panico: si può!”
tenuto dalla dott.ssa R. Puglisi,
psicologa e psicoterapeuta.
Per partecipare
basta prenotarsi in farmacia
o contattare la dott.ssa R. Puglisi
al numero 3207171341.
L’incontro si terrà
nei locali della farmacia
giorno 16 Maggio 2014 alle ore 17
Felicissimo di avere incontrato (è la prima volta) la sua città dopo i fatti che
lo hanno coinvolto qualche anno addietro Teo Pulvirenti si confessa con
gli amici giornalisti nel corso di un incontro che la “ La Caramella Buona”
ha organizzato al “Galileo Ferraris” della prof.ssa Patrizia Magnasco.
Presenti l’avv.to Giampiero Torrisi, la coordinatrice Anna Maria Pilozzi, il
presidente Roberto Mirabile ed un folto pubblico che ha partecipato attivamente all’incontro.
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AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
Mentalità religiosa e patriziato urbano:
la figura della Donna nel Medioevo
Organizzata dalla sezione acese della FIDAPA, diretta magistralmente dall’instancabile presidente prof. Vera Pulvirenti, si è svolta un’interessante
conferenza dal titolo “Mentalità religiosa e patriziato urbano: la figura della
Donna nel Medioevo”, presso la Sala Congressi del San Biagio Resort di
Acireale. Il complesso e variegato argomento è stato affrontato egregiamente dal dott. Marcello Proietto, Cultore di Storia Medievale e Paleografia
Latina presso l’Università degli Studi di Catania, che con dovizia di particolari ha analizzato, in un breve excursus, il ruolo della donna in un arco cronologico ben definito: dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente fino alla
dominazione aragonese in Sicilia con l’avvento dei Martino. Il relatore ha
suddiviso il suo intervento in micro-periodi evidenziando per ciascuno di
essi le donne che si sono distinte per potere e tutte quelle fonti storiche di
svariata natura giuridica dalle quali risalta la figura femminile. Si è iniziato
dalle Variae del senatore Cassiodoro, scritte tra il 508 ed il 602 per il re
ostrogoto Teodorico, nelle quali si evince la figura della donna come modello di virtù, istruita culturalmente e ben integrata nel contesto civile urbano.
Successivamente, si è descritta la figura della regina longobarda
Amalasunta, che nel 533-534 ha emanato un editto contro l’adulterio ed il
concubinaggio per poi passare al famoso editto del re longobardo Ròtari,
emanato nel 643, che tutela legalmente il mundio (possesso) della donna
da parte del mundoaldo (colui che esercita il possesso). Le agiografie di due
santi poco conosciuti dalla pietà popolare, san Leone vescovo di Catania e
sant’Atanasio, vescovo di Napoli, sono state citate in questa occasione in
quanto all’interno dei testi si trovano dei passi in cui le protagoniste sono
delle donne. Si è accennato, inoltre, ad un esempio di pornocrazia testimoniata dalle figure di Teodora e delle sue figlie ascese al potere romano sfruttando e vendendo il proprio corpo per macchinose strategie dinastiche e di
dominio. Nell’XI secolo si è risaltato il ruolo che ha rivestito una forte donna
Da circa due ore apro fb e lo richiudo, decido di scrivere e cancello, ma non resisto...sento la necessità di non tacere e difficilmente riesco a scegliere il silenzio.
Oggi alle 18 ero pronta per iniziare l'ennesima attività, un incontro sulle dipendenze
patologiche, organizzato per presentare
ancora una volta il Centro di Ascolto e per
avviare una collaborazione con il SERT.
L'unica mia preoccupazione...LA SALA
QUASI VUOTA. Bene, un'intera equipe di
specialisti che doveva parlare con i muri.
Mentre ero alle prese con le mie riflessioni,
mi arriva un messaggio...dove mi informano di un suicidio di un consigliere, che tutti
conoscevano, tranne io.
Durante la conferenza bollivo e pensavo a
cosa, ancora una volta, sarebbe accaduto:
"i cavalli di troia" avrebbero preso la situazione al volo per insulti volgari
contro tutto e tutti, i perbenisti avrebbero arricciato il naso e, con faccia contrita, inneggiato alla fine del mondo, alla mancanza di valori, al crollo di un
sistema ideale che loro, quando erano giovinetti, avevano assaporato e poi
l'ennesima marcia sarebbe stata programmata da chi cavalca l'onda. Vorrei
capire........da anni alcuni di noi (e tante realtà di volontariato e di specialisti) si massacrano a fare formazione, informazione e a ripetere: leggete i
segnali, avvisate, allertate chi ha gli strumenti per intervenire. Ma puntualmente siamo tutti scimmie che non vedono, non sentono e non parlano.
Perchè è vergogna, perchè sono c.... degli altri, perchè se segnalo mi metto
nei guai...... E ORA SARANNO TUTTI IN PRIMA FILA A BATTERSI IL
PETTO E A DIRE AGLI ALTRI... LA COLPA E' ….DI UNA REALTA' IMPRECISATA CHE DOVREBBE RISOLVERE I PROBLEMI DI TUTTI. Quando
capiremo che la responsabilità dell'altro non si demanda a nessuno....noi
siamo i veri responsabili e tutte le volte che troveremo un ragazzo impiccato, una donna maltrattata, un bambino vittima di un pedofilo, e saremo
testimoni di ingiustizie....LA COLPA E' E SARA’ DI CHI VEDE E NON
PARLA....SIAMO TUTTI COMPLICI E COLPEVOLI OGNI VOLTA CHE
SCEGLIAMO IL SILENZIO.
FAVOLE DEL PARADISO di Grazia Cavallaro sarà presentato giovedì 15
maggio alle ore 18 nella sala conferenze della Parrocchia S.Paolo (Corso
Sicilia) con la relazione del prof. Alfonso Sciacca e l’intervento del Parroco
don Sebastiano Raciti. Il libro recentemente è stato recensito dal nostro
giornale.
L’Associazione Visitaci presenta “Visioni Artistiche” , mostra collettiva di
giovani talenti. L’inaugurazione giovedì 24 aprile, alle ore 19 in corso
Umberto 162, fino al 4 maggio (9/13 e 17/21). Il Dirigente dell’Unità operativa VIII Beni Storico-Artistici della Soprintendenza di Ragusa, dott. Franco
La Fico Guzza, parteciperà all’inaugurazione.
toscana, la contessa Matilde di Canossa, per le lotte tra il Papato e l’Impero
nelle investiture dei vescovi. Si è ricordata, pure, la dimenticata regina
Adelasia o Adelaide del Vasto, moglie di Ruggero I il Gran Conte, nella sua
mirabile e costruttiva attività di reggenza in Sicilia negli anni in cui il figlio è
ancora minorenne. Il relatore per il secolo XIV si è limitato ad esaminare
alcune figure di donne portate alla luce grazie alla documentazione giuridica da lui studiata nel corso della sua ricerca scientifica, conservata presso
gli archivi siciliani nelle quali si evince l’attitudine di alcune donne a praticare l’attività dell’usura o di donne che si sono rifiutate al matrimonio fuggendo in monastero. La conferenza si è conclusa con la descrizione di due
grandi regine aragonesi che hanno retto la Sicilia dalla seconda metà del
secolo XIV, Maria d’Aragona e Bianca di Navarra, mogli di re Martino il
Giovane. Sono state proiettate per l’occasione le firme autografe di documenti regi per poter affermare la differente condizione psichico-fisica delle
due donne: Maria d’Aragona traccia le lettere del suo nome con segni d’in-
chiostro indecisi e forzati, manifestazione di una lieve depressione e fragilità umana; mentre nell’autografo della regina Bianca di Navarra il tratto è
più scorrevole e sicuro, segno di un’adeguatezza culturale.
Quindi la donna, vista sotto tante sfaccettature, nei vari ruoli di moglie,
madre, figlia, vedova, una donna spesso senza istruzione che magari soccombeva sia al proprio padre prima di andare sposa e poi, dopo il matrimonio, al proprio marito, spesso sposato, senza il suo consenso, al quale
doveva non solo devozione ma mostrare sempre un volto che celasse la tristezza. Ma anche donne “furbe”, capaci, donne che cominciavano ad imporsi nella società e ad acquisire dei “privilegi”; un excursus interessantissimo,
significativo ed esaustivo di queste figure femminili, alcune poco note,
ahimè, che hanno fatto la storia, ma soprattutto viste sotto un’altra veste
frutto di uno studio più approfondito, come ha tenuto a sottolineare la
Presidente del sodalizio M° Vera Pulvirenti, nel ringraziare il brillante e
applauditissimo oratore, Prof. Marcello Proietto.
T.C.
“EuroDisastro. Una Catastrofe annunciata”
La proprietà popolare della moneta,
la soluzione Auritiana alla crisi “indotta”
Davanti ad un pubblico attento ed interessato si è svolta , organizzata dall’
Associazione culturale “Terre di Aci”,
la Conferenza dal Tema
“Eurodisastro- Una catastrofe annunciata”, relatore lo scrittore e saggista
pugliese, Dott. Cosimo Massaro, esponente del direttivo della Scuola
Auritiana di Studi Giuridici e Monetari ed impegnato da anni nel diffondere
in giro per l’Italia la colossale truffa che si cela dietro la creazione della
moneta. L’incontro è stato aperto dall’avv. Carmelo Sardella, Presidente
dell’ Associazione “Terre di Aci”, che ha introdotto alla platea i temi della
conferenza mettendo “sul tavolo” la questione monetaria più importante, ma
spesso trascurata, cioè il problema giuridico della proprietà della moneta
all’atto dell’emissione, richiamando la teoria del “Valore indotto della moneta”, elaborata dal compianto Prof. Giacinto Auriti. E’ stato, inoltre, richiamato il Trattato di Velsen che ha istituito il nuovo corpo di polizia europea,
“Eurogendorf”, le cui caratteristiche appaiono assai inquietanti. Nella sua
appassionante e documentata relazione Cosimo Massaro, autore dei
romanzi “La moneta di Satana” e “La caduta dell’ultimo Impero”, ha, quindi,
ripercorso la storia della moneta e delle banche e, avvalendosi delle analisi di Giacinto Auriti, il loro rapporto col Potere e le conseguenze sociali di
questo dominio. Ha parlato, quindi, della moneta come convenzione sociale, che Auriti definiva “misura del valore” ed allo stesso tempo “valore della
misura”. “La proprietà della moneta deve essere di chi ne crea il valore, cioè
dei cittadini. Invece oggi è il sistema bancario privato che emette moneta a
costo nullo, prestandolo illegittimamente alla popolazione. Così facendo, si
appropria ingiustamente di un diritto che non gli spetta, perché prestare è
solo prerogativa del proprietario. Tanto è vero che, come disse il Prof. Auriti,
se mettiamo un governatore di una banca centrale a stampare moneta in
un’isola deserta, il valore non nasce perché manca la collettività che l’accetta”. Ha affrontato, poi, la questione dell'euro, chiamando in causa i grandi economisti (da Paul Krugman a Nino Galloni, da Salvatore Tamburro ad
Alberto Bagnai, da Bruno Amoroso a Loretta Napoleoni, da Giovanni
Mazzetti a Giulio Sapelli, per citarne solo alcuni) che hanno previsto le tragiche conseguenze di una scelta fatta non in nome del benessere dei popoli europei ma, al contrario, in vista del consolidamento delle ricchezze di una
oligarchia. Inoltre, il relatore ha effettuato una veloce rilettura in chiave
monetaria di alcuni importanti eventi storici, dall’omicidio Kennedy al sequestro ed uccisione di Aldo Moro, dall’Unità d’Italia (con il sano sistema economico dei Borbone) a tangentopoli. L’incontro è stata anche l’occasione
per la presentazione dell’ ultimo libro del dott.. Cosimo Massaro dall’omonimo titolo: “Eurodisastro-Una catastrofe annunciata” che riporta pure i casi
emblematici dell’Ungheria (che ha nazionalizzato la Banca Centrale) e
dell’Argentina, paesi da cui arriva una sonora lezione di economia a tutta la
nostra classe dirigente. L’incontro si è concluso con alcuni interventi da
parte del pubblico presente.
Veronica Russo
"QUEL PENNELLO NEL CUORE CHE COLORA LA VITA
Ci sono persone che, intingendo continuamente il pennello delle azioni
compiute nel proprio cuore, sono capaci di dare colore alla vita. Il cuore
dentro è rosso; ma quando usato bene, dà straordinarie tonalità e sfumature di ottimismo a tutto quello che accade intorno a noi. Per fortuna, non
sono pochi questi maestri del colore. Ne ho conosciuto e ne frequento tuttora tanti. Alcuni dipingono in sordina, altri sono più esuberanti. Il mio primo
e grande maestro se ne è andato via diciassette anni fa come oggi. Ma
basta girarmi intorno per vedere che ancora esiste una galleria itinerante
delle sue opere d’arte, tutte coloratissime, rimaste intatte come il suo sorriso nonostante il tempo. E’ mio padre che mi ha insegnato a colorare col
cuore, quello che la mamma mi ripeteva di lasciare sempre aperto alla speranza."
Saro Faraci
AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
A la fantasia rubai ‘na frasi
ca lu titulu ad un libru desi.
”Vampugghhi” fu lu nomu ca ci misi
e li me versi scrivirci iu vosi.
Li tegnu comu ciuri ‘nta li vasi
c’adornunu l’Artari di li Chiesi.
Si accittati o no, non haiu pritisi,
ppi mia sunu gersumini e rosi.
Una cornice musicale ed un recital di poesie in ricordo di Peppino Marano, un poeta
acese, un poeta in dialetto siciliano. Nato
nel 1912, “decano dei poeti acesi”, è stato
ricordato dal nipote Giuseppe Marano
durante una manifestazione in suo onore
svolta nell’aula magna del “Galileo Ferraris”, g.c. dalla dirigente prof.ssa
Patrizia Magnasco. Il Marano, dal 1923 al 1929 scrive novelle in lingua italiana; nel 1930 la prima lirica in vernacolo avente come tema gli affetti familiari. Importanti gli influssi dei grandi autori della letteratura dialettale siciliana: Giovanni Meli e soprattutto Nino Martoglio. Nel 1982 partecipa al concorso letterario “Il Papiro 2000” indetto dal comune di Marcore (Ve) con una
lirica dedicata proprio alla Serenissima, con un interessante riconoscimento dalla giuria. Nel 1984, con la poesia “”Tu
si la granni”, dedicata ad Acireale, partecipa
al “Selecta”, nel 1986 al concorso letterario
“Arte e folklore di Sicilia” con la lirica
“Funtanedda”; nel 1989 vince il Premio letterario “Terra d’Agavi” organizzato dal
Rotary di Gela con il componimento “Cala
la sira”.”Nel 1994 raccoglie le numerose
poesie in un volume: “Vampugghi”.
Partecipa a numerosi recitals (scuole e università) collaborando con numerose riviste
:”Lumie di Sicilia”, “Numero Unico del
Carnevale”, “Gazzetta dell’Etna”. La sua ultima lirica, “A tu ppi tu con la
Musa” viene composta all’età di 92 anni, recitando le sue liriche, a memoria, fino a poco prima di morire a 99 anni. Maddalena Palmeri, la pronipote,
ha presentato la manifestazione soffermandosi inizialmente sull’importanza
del dialetto siciliano, da lei definito “una lingua preziosa, quasi dimenticata
o sottovalutata, che è il risultato di diverse stratificazioni linguistiche che
hanno eletto il dialetto siciliano quasi lingua autonoma da quello toscano” Le
poesie presentate affrontano diversi
temi: dagli
affetti familiari, ai personaggi tipici, alla politica,
alla sua amata Acireale.
Conclude, la Palmeri, invitando a non dimenticare il
dialetto siciliano ma a
riscoprirlo e tramandarlo
in quanto cultura e tradizione di cui dobbiamo
essere fieri. Il preside
prof. Corrado Strano, cugino del poeta con la passione della fisarmonica, ha
eseguito alcuni gradevoli
brani spaziando dalla
commedia musicale di Garinei e Giovanni e ricordando soprattutto Gorni
Kramer. Di seguito Enza Rizzo, Melina Caudullo, Domenico Platania,
Camillo Greco hanno letto “Ame mugghieri”, “A lu Sinnucu e a la Giunta
Cumunali”, “Tu si la granni di tutti li Aci”, ! A na civittuna”, “L’Avaru”, e tante
altre liriche del Marano. Le poesie sono state intervallate dalle note al pianoforte di Salvino Strano, anch’egli cugino del poeta ed anch’egli musicista
con particolare interesse per la musica per film. Ha concluso gli interventi
un’altra nipote del poeta, Vera Greco, che ha ricordato lo zio con “la musica, le parole, le immagini, così sapientemente dosate che sono la testimonianza che lo zio ci ha lasciato, oltre alla poesia, una testimonianza di amore
molte forte: verso la sua donna, i suoi figli, verso tutte quelle persone che ha
incontrato, amore che verso questa terra così amata, così bella ma così violentata e da noi stessi massacrata” . “Questa serata ci lascia” – ha continuato Vera Greco – “ una consapevolezza che nasce anche dalle poesie
che abbiamo ascoltato, dalle emozioni delle musiche e delle immagini che
Presso la Banca Popolare di Ragusa di Acireale, nell’ambito del Cenacolo del Galatea organizzato da
Turi Consoli, è stata presentata l’antologia Noi siamo
Desdemona, Algra Editore, curata da Maria Rita
Pennisi. Ha porto il saluto il direttore della banca
Gaetano Pulvirenti, sempre attento alla cultura e ai
fenomeni sociali del nostro tempo. Ha poi preso la
parola Turi Consoli, che ha accolto calorosamente le CINE FOTO CLUB
scrittrici presenti e il pubblico intervenuto. Dodici
“GALATEA”
autrici Maria Attanasio, Angela Bonanno, Marinella
Fiume, Lia Levi, Simona Lo Iacono, Mavie Parisi, Anna Pavone, Maria Rita
Pennisi, Tea Ranno, Maria Lucia Riccioli, Maria Grazia Sclafani, Elvira
Seminara hanno partecipato all’antologia con un loro racconto che narra le
vicissitudini di donne vittime dell’amore malato degli uomini. L’antologia, pur
racchiudendo racconti diversi tra loro per vicende e stili, ha una sua armonia.
Come ha detto la curatrice: “Questi racconti sembrano note di uno stesso pentagramma, diversi ma perfettamente armonici. Troviamo racconti a tinte forti e
racconti più delicati, ma tutti denunciano lo
stesso dramma: la violenza sulle donne.
Non si tratta di un libro contro gli uomini, ma
di un libro contro gli uomini violenti.”
L’antologia, il cui titolo è stato ideato dalla
curatrice, ci riporta al dramma di
Desdemona tre volte vittima: di Iago, di
Cassio e di Otello, che accecato dalla gelosia sopprime la moglie innocente, certo della
sua infedeltà. Le scrittrici Marinella Fiume,
Anna Pavone e Mavie Parisi hanno preso la
parola e hanno espresso la loro opinione
sugli uomini che uccidono le donne e sulle
donne che, il più delle volte, sono vittime
consapevoli, ma spesso vivono nella convinzione che il loro uomo un giorno cambierà e
per questo non li lasciano. Queste dodici
autrici ci lasciano senza fiato per la bellezza,
la crudezza e a volte per la delicatezza con cui delineano personaggi, fatti e
ambienti. Uomini e donne ingabbiati nei loro destini, vittime e carnefici legati
insieme dal filo rosso della passione estrema.
T.C.
'Sti paiseddi ca ti stanu attomu
ca guardanu lu mari e la muntagna,
ecu tantu 'ngegnu
La signora Maria Strano, vedova
Patané, di Santa Venerina il 20 aprile
2014, ovvero il giorno della S. Pasqua,
compirà cento anni. Come concordato
con don Giovanni Marino, i figli e i
parenti tutti si ritroveranno nella Chiesa
Madre “S. Venera” in Santa Venerina
alle ore 19,00 per rendere grazie al
Signore per aver conservato in vita
Maria, la quale sarà presente durante la
solenne messa vespertina, celebrata da
mons. Vincenzo Castiglione, che fu parroco in S.Venera per un lungo periodo,
durante il quale Maria Strano e tutta la
sua famiglia instaurarono con lui e la
madre un intenso rapporto di stima e
collaborazione. Per l’occasione arriveranno anche i parenti che vivono all’estero, i quali si uniranno ai festeggiamenti che proseguiranno dopo la cerimonia religiosa in un noto locale della zona. Sarà un momento speciale ed
emozionante per tutti. L’unico motivo di dispiacere sarà costituito dall’assenza del marito Salvatore e del figlio Salvatore, passati da diversi anni ad
altra vita, mentre i figli Sebastiano, Rosario e Anna Rita le saranno accanto e le esprimeranno il loro affetto e la loro riconoscenza anche con una
bella pergamena. Maria Strano ha dedicato la sua vita alla famiglia, la
quale per lei è stata vero luogo di affetti e di condivisione.
Giovanni Vecchio
fòru fatti 'n jomu
'ntra li ricchizzi
di 'sta costa magna.
C'è Lucia, Catina, Fulippu e 'Ntoni,
ceu Platani ca è lu nicareddu,
Bonaccursi 'n testa a lu balcuni,
e a la marina Trizza e Casteddu.
Mittennu 'nsemi Isula e Cidopi
- ca spicchiuliunu 'ntra l'acqui purifanu di cumici a 'ssu gran quatru
ca pingiri 'un lu sa nuddu pitturi.
Il romanzo, è cosa ben nota, ha molte forme rappresentative a seconda dell’autore, della nazione e del tempo in cui è stato pensato. Ciascuna opera,
pur conservando la sua individualità sente l’influsso di quelle che l’hanno
preceduta e condiziona quelle future. E’ partita da questa riflessione la bella
relazione che Nino Quattrocchi, nell’ambito delle attività culturali della sezione acese dell’Archeoclub d’Italia, ha tenuto nell’aula magna della Scuola
Media Statale “G.Galilei “ di Acireale. Una relazione piena di concetti, di
ricordi, di letture e di riflessioni su quasi due secoli di letteratura europea
visti dall’osservatorio privilegiato dello studioso che si rammarica della scelta talvolta ardua, tra quanto poteva accennare e quanto, invece, era costretto a lasciare da parte. Risulta difficile dare conto di una relazione cosi
ampia, ma possiamo dire che sicuramente interessante e risultata la trattazione del mondo dell’incubo, dell’allucinazione, dell’assenza di significato di
La signora Maria Strano di Santa Venerina
compie 100 anni il giorno di Pasqua
(Aciriali)
Si' comu 'na lumera a novi micci
e di lu centru la to luci spanni,
a tutti lu cugnomu to ci dasti,
di lu nicu sinu a lu chiù granni.
Romanzi e romanzieri europei
tra Ottocento e Novecento
cui è ricca l’opera del praghese Franz kafka, cosi come quella della narrativa russa che, attraverso la selezione di scrittori ed opere, sullo sfondo di
città che ricordano l’Asia colorata e sonnolenta, di chiese scintillanti d’oro e
d’argento, di riti pittoreschi, si è dispiegata grandissima per come effettivamente è stata. Puskin, Gogol, Turghiniev, ma soprattutto Dostoieskij e
Tolstoi, sono stati criticamente ridefiniti con l’acutezza e la ponderatezza
propria dello studioso. La grande lotta tra peccato e redenzione, fra Dio e il
Demonio, ma anche il senso della “missione russa “, temi fondamentali per
Dostoieskij, sono stati coraggiosamente affrontati dal relatore che ha definito Dostoieskij come “uno scrittore che ci ha portato una luce. Luce spesso
crudele, ma indispensabile lungo il cammino dell’uomo”. L’anima della
Russia, un’anima mite e terribile, incatenata alla sua terra, alle grandi pianure, ai grandi fiumi che l’attraversano, ai monti che la sovrastano, ai profeti che l’hanno incantata che Tolstoi raccontò meravigliosamente, hanno
avuto particolare attenzione attraverso la rilettura delle sue opere più importanti, Guerra e Pace in particolare, giudicato il più grande romanzo dei tempi
moderni per il grandioso quadro storico, ma anche per la grandiosa galleria
di tipi umani che si agita sullo sfondo movimentato e drammatico delle guerre napoleoniche. Nella parte centrale dell’esposizione il relatore si è soffer-
abbiamo visto scorrere sullo schermo, la consapevolezza che tutti possiamo
e dobbiamo fare qualcosa, amare questa città, portarcela dentro nel cuore
e scegliere per lei solo ciò che è bene”.
Sono seguiti i , da parte dei familiari, i ringraziamenti alla prof.Patrizia
Magnasco, a Rosaria Cutuli della segreteria dell’Istituto e al prof. Fabrizio
Cagni che ha curato la parte tecnica della manifestazione seguita da un foltissimo pubblico di amici, parenti ed estimatori del Poeta scomparso all’età
di 99 anni.
TU SI' LU GRANNI
DI TUTTI LI JACI
5
I sette candidati a sindaco ricevuti
da S.E. Mons. Antonino Raspanti
ph Franco Barbagallo
mato sull’opera di Marcel Proust, definendo la Ricerca del tempo perduto,
un “laico Vangelo” dei sentimenti moderni, un malinconico specchio di noi
stessi. Una lettura che difficilmente potrà essere apprezzata da chi non
abbia un vasto campo di “tempo perduto” dietro di sé. Restando sempre nell’ambito della letteratura francese il relatore ha allungato lo sguardo al pensiero esistenzialista che J.P.Sartre enunciò in opere come la Nausea, La
Peste e il Muro. Non si può, nel breve respiro di una semplice nota, compendiare i vari momenti di una relazione cosi articolata e circostanziata, ma
quello finale, dedicato allo scrittore irlandese James Joyce e al suo bellissimo libro L’Ulisse ne è stata la degna conclusione. Il relatore, è evidente,
tratta con amabilità e garbo lo scrittore, cercando di semplificare la complessità dell’opera che ricompone minuziosamente le banalità dell’esistenza di un cittadino nella Dublino del 1904. Dopo questi scrittori, il relatore ha
detto: “abbiamo passato il testimone ai posteri che sono già tra di noi.
Questa è stata la letteratura che abbiamo vissuto ed amato, queste le
opere, lette al tavolo di lavoro in comode poltrone, nelle prime ore della giornata o nelle ultime della sera, ci hanno toccato le corde del cuore, perché
leggere è più dolce di ogni pane e ogni miele”. Una serata interessante
piena di emozioni, che dimostra quanta importanza riveste l’universo infinito delle lettere quando affronta ed illustra i temi essenziali della vita. F.P.
6 Sabato 19 Aprile 2014
ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIMEDE
Nell’ambito delle attività culturali promosse
dall’Associazione, venerdì 11 aprile 2014 alle ore
17.30, nell’Aula Magna “G. Bianca” del Liceo
Scientifico “Archimede” di Acireale, il Dott. ANTONIO
AGO-STINI , specializzando in Beni Storico Artistici,
terrà un conferenza dal titolo:
I CARATTERI DELL’OREFICERIA SACRA IN SICILIA
TRA XIV E XVI SECOLO FUNZIONE LITURGI-CA E
MANIFESTAZIONE DI “POTERE”
Solito successo dell’Associazione Culturale “Quelli del
7° che ha proposto “U Cavalieri Pidagna” nell’ultimo spettacolo di sabato scorso.
PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO 2014
Venerdì Santo si è svolta la tradizionale processione
del venerato simulacro del “Cristo Morto”, manifestazione religiosa organizzata dall’Arciconfraternita del SS.mo
Crocifisso in San Pietro. Il settecentesco simulacro del
Cristo Morto e le statue raffiguranti la Madonna
Addolorata, San Giovanni Evangelista e Maria
Maddalena sono state portate in processione dai membri della Pia Unione delle Guardie d’Onore al S.
Sepolcro, dell'associazione "Amici di San Giovanni" e
dalla Fraternita Misericordia. Il corteo, formato dal clero
cittadino, dai religiosi, gruppi parrocchiali, confraternite
ed autorità si è mosso dalla chiesa parrocchiale del
SS.mo Salvatore per giungere in piazza Duomo, dopo
aver percorso le vie della città, tra due ali di folla. Il silenzio, la preghiera e il raccoglimento hanno unito anche
quest'anno i fedeli acesi nel ricordo della Passione e
Morte del Cristo Gesù. Nel corso della processione l'animazione liturgica è stata curata dalla corale polifonica
“San Giovanni Nepomuceno” della parrocchia Santa
Maria del Suffragio, diretta dal Maestro Nello Ferlito, e
dalla parrocchia "Santa Maria delle Grazie". La lettura di
passi della Sacra Scrittura e di testi contemplativi, alternati all'esecuzione di musiche e canti quaresimali,
hanno aiutato i partecipanti a mantenere un clima di intima preghiera e rispettoso silenzio, che è culminato in
piazza Duomo, sul sagrato della Basilica dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo, con l’omelia del vescovo della
diocesi, mons. Antonino Raspanti.
Oggi, Sabato Santo, il venerato simulacro verrà esposto
all’interno della Basilica dei Santi Apostoli Pietro e
Paolo, dove i fedeli potranno raccogliersi in preghiera e
accostarsi al sacramento della riconciliazione nel corso
dell'intera giornata. Alle ore 19, dopo un breve momento di orazione, si procederà alla solenne cerimonia di
reposizione del venerato simulacro del Cristo morto
nella cappella di Gesù e Maria.
Credevo che avessero ucciso Gesù, e oggi l’ho visto
dare un bacio ad un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome, e oggi
l’ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose, e
oggi l’ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi, e oggi l’ho
visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l’avessero ammazzato una seconda volta
con le bombe, e oggi l’ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna, e
oggi l’ho sentito dire: “Perché, fratello?” a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini e
seppellito nella dimenticanza, ma ho capito che Gesù
risorge anche oggi ogni volta che ogni uomo ha pietà di
un altro uomo.
(L. Cammaroto)
AKIS
Conferenza del prof. Luigino Bruni
su “Economia Etica Futuro”
Sebi Leonardi Sindaco
Tre Azioni Concrete
Tre azioni concrete nei confronti di Acireale che si metteranno in atto nei primi 100 giorni a partire dalla
Sindacatura di Sebi Leonardi. I temi di carattere locale
che affronterò scaturiscono dalla collaborazione di più
teste, da un gruppo di professionisti che vuole porre
rimedio a delle tematiche significative per la comunità,
attraverso un percorso di arricchimento per la città di
Acireale. Quello che intendiamo fare è avviare un percorso per la definizione di un programma di governo.
Adotteremo un metodo, una formula, che trasformerà le
problematicità in idee e soluzioni concrete. Staremo a
capo di una speranza collettiva per farla diventare realtà.
Daremo voce alla necessità collettiva di cambiamento
per costruire insieme la città che vogliamo.
Senza distrazioni in merito alle modalità di gestione delle
passate Amministrazioni Comunali, intendo fornire soluzioni alternative alla città, secondo un punto di vista progressista e innovativo, per restituire identità e qualità
all’interno del nostro territorio. Oggi parlerò di tre temi
importanti per la città di Acireale, temi che sono motivo di
malcontento, di svalutazione e mobilità. Il mio impegno è
di convertire queste parole nei loro contrari, frutto di risultati vincenti.
Non sarà più malcontento, la chiameremo serenità.
Non sarà più svalutazione ma valorizzazione.
E non parleremo più di mobilità quando ci rivolgeremo ad
Acireale, ma di dinamicità.
Il primo grande nodo da sciogliere e che sarà oggetto di
immediata risoluzione con la mia Sindacatura è la questione dei rifiuti. Acireale produce ogni anno circa 32,000
tonnellate di rifiuti indifferenziati che vanno a finire in
discarica per un costo di oltre 3 milioni di euro. Questo
dato corrisponde al 95% dei rifiuti urbani raccolti che,
secondo i parametri nazionali ISPRA sui rifiuti urbani,
supera nettamente le 25,000 tonnellate annue di rifiuti.
Inoltre, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti costa
alla nostra città oltre 10 milioni di euro ogni anno.
Quello che forse non è proprio chiaro è che noi cittadini
siamo i principali sponsor di questo servizio, ricoprendo
fino al 70% della tassa imposta. Al netto di queste spese,
dovremmo sentirci protetti, ben serviti e soddisfatti. Ma
sappiamo che non è così.
Il sistema non funziona e le tasse sono di gran lunga
troppo alte rispetto al servizio che ci viene offerto.
La verità è che possiamo far fronte a questa situazione e
risolverla, guardando ai sistemi innovativi europei (per
esempio l’Inghilterra) come esempi da seguire.
Infatti, abbiamo stimato che, con circa 110 operai in servizio, è possibile mantenere la nostra città pulita, assicurando la raccolta differenziata porta a porta.
Inoltre, lo smaltimento differenziato dei rifiuti favorisce
dei ricavi sotto diversi aspetti.
Di fatto si assisterà:
• a un risparmio sul servizio di raccolta e di smaltimento
invece che l’aumento della tassa;
• a un contributo sostanziale alla qualità della vita;
• alla riduzione del deposito in discarica;
• e al riciclo del materiale differenziato.
Il progetto, inoltre, prevede la formazione degli agenti
che già operano per la raccolta di smaltimento rifiuti e la
ricollocazione degli stessi entro i confini di rinnovo.
In questo modo, il programma acquisisce una doppia
valenza di opportunità:
• per i cittadini che si conformano ad un modello di sviluppo innovativo e funzionale,
• e per la città, che beneficerà dei risultati previsti.
Il secondo tema che voglio portare alla luce e su cui
abbiamo già un progetto pronto nello specifico è quello
dei trasporti urbani ed extraurbani: un tema correlato a
quello dei parcheggi, delle aree pedonali e delle ZTL.
Alcuni dei presupposti che rendono una città una Smart
City. Ci concentreremo sulla mobilità sostenibile e sui
modi per metterla in atto. I trasporti stradali e ferroviari
costituiscono infatti un nodo da risolvere per il futuro sviluppo del territorio. Vi è una crescente difficoltà nel
rispondere alle esigenze del pendolarismo, alla fruizione
turistica che spesso è penalizzata dal soffocamento e
dalla congestione del traffico urbano che caratterizza
soprattutto il centro storico e le frazioni a mare nei periodi di maggior afflusso turistico. La mobilità sostenibile è
la mobilità urbana in grado di diminuire gli impatti
ambientali ed economici, provenienti principalmente dall’uso di veicoli privati. Gli altri centri, se non disposti di un
servizio di qualità, organizzato e funzionale, rimarranno
sempre un confine distante dal centro. Costretti per
ragioni di forza maggiore a munirsi di auto per raggiungere il centro della città. Questi sono confini che dobbiamo e vogliamo abbattere per compattare il nostro territorio e renderlo raggiungibile a tutti da una parte all’altra.
La mobilità è strettamente legata alla sostenibilità.
Per raggiungere questi obiettivi di risoluzione e rinnovo,
siamo in possesso di un piano strategico d’azione che
prevede:
• l’individuazione di infrastrutture necessarie per lo scambio fra veicoli privati e pubblici;
• la restrizione degli accessi alle aree del centro e il pagamento per il parco delle auto nelle zone centrali;
• la qualità del servizio pubblico;
• lo stimolo a usare mezzi alternativi che favoriscono l’abbassamento dell’inquinamento (acustico e di gas nocivi)
e diminuiscono il rischio di incidentalità.
Insieme ai miei sostenitori, mi impegnerò nel realizzare
un piano urbanistico che preveda anche l’inserimento di
piste ciclabili e l’istituzione del servizio di Bike Sharing.
Questo servizio consiste in un sistema di bici condivise,
utile per il turista ma soprattutto per i residenti che eviteranno di muoversi in auto per le tratte brevi.
Queste stazioni di biciclette saranno posizionate in punti
strategici: accanto alle stazioni, le fermate degli autobus,
i parcheggi. Le biciclette saranno poste al servizio della
città al fine di migliorarne la vivibilità, il modo di approcciarsi al quotidiano, nel rispetto del nostro territorio.
Ma le azioni da effettuare sul territorio urbano non sono
finite. Infatti, al fine di agevolare lo smaltimento del traffico e la circolazione degli autoveicoli, abbiamo previsto
una serie di azioni stradali strategiche. Per citarne alcune, ad esempio:
• l’introduzione di un nuovo accesso dalla SS114 (Viale
Alcide De Gasperi) in direzione Giarre, all’altezza di via
Pagliarelli per il più facile raggiungimento degli già esistenti parcheggi nei pressi di Viale Regina Margherita
che, ad oggi, sono raggiungibili solo attraverso uno scomodo, e a tratti pericoloso, tragitto (accesso pericolosissimo e confusionario dal Bellavista).
• un secondo accesso dalla SS114 su via Glicera per un
ingresso immediato ai parcheggi sopra citati.
• l’estensione del doppio senso di marcia nella totalità di
Viale Regina Margherita per abolire il giro che da via
Fabio porta a via Vasta per immettersi nuovamente sul
Viale, facendo così accorciare i tempi di guida e consentire una migliore circolazione del traffico, in quel tratto,
spesso, ostruito.
Il terzo quesito (ma non meno importante degli altri) che
intendiamo risolvere con la mia Sindacatura, è la questione del sistema di illuminazione e della sua efficacia.
Troppo spesso infatti si verificano ritardi e negligenze
nella gestione di un corretto funzionamento della rete
energetica in città, lasciando le strade non curate, in uno
stato di abbandono, in cui la Persona non può sentirsi
sicura e salvaguardata.
A tal merito, riteniamo che il miglior modo di far fronte a
questa necessità (che non è altro che un diritto del cittadino) sia di programmare una rete elettrica a risparmio
energetico che, a bassi costi, garantisca un servizio a
tappeto su ogni zona e, nello specifico, ogni strada.
Inoltre, al fine di inserire la città all’interno di un programma di sviluppo sostenibile, desideriamo introdurre,
in maniera sempre più avanzata, l’utilizzo dei pannelli
fotovoltaici che consentono di trasformare l’energia del
sole in energia elettrica.
Questo concetto fornirebbe una valenza notevolmente
positiva all’immagine e all’identità della nostra città. Nello
specifico, sotto l’aspetto:
• della produzione (quella dell’energia rinnovabile),
• dell’efficienza e del risparmio energetico,
• e dell’impatto ambientale in termini di diminuzione dell’inquinamento.
Si tratta pertanto di un approccio completo che riguarda
la produzione energetica ma anche il suo utilizzo, inserendosi in un’ottica di sviluppo complessivo sostenibile e
di economia verde, attribuendo alla città di Acireale,
come desideriamo fare, la nomina di Smart City.
Azioni da intraprendere a favore del nostro territorio ce
ne sono molte altre.
Noi inizieremo da queste. Da tre azioni concrete che mi
impegnerò a realizzare nell’immediato. Semplici passi
che fanno la differenza. Ritengo che siamo pronti e preparati, come gruppo (e parlo in qualità di leader di questo gruppo), ad affrontare questo grande impegno, che è
quello di amministrare la città.
Non scelgo solo di fare politica. Scelgo di mettere a
disposizione le mie competenze, la mia maturità e un
team d’eccellenza di professionisti alla base di un progetto comune che può e deve, adesso, diventare realtà.
Sebi Leonardi
Leonardi, l'esperto di cinematografia Mario Patanè, il
direttore della rassegna letteraria Lunarionuovo prof.
Mario Grasso e lo storico del cinema Nino Genovese.
Nel corso del dibattito, il candidato sindaco Sebi
Leonardi ha illustrato ai presenti l'intenzione di intitolare
a Umberto Barbaro una strada o uno spazio pubblico.
Il salone Costarelli (sede elettorale del candidato sindaco Sebi Leonardi) ha ospitato l'iniziativa “Appunti di cinema acese: il cinema ad Acireale e l'importanza della figura di Umberto Barbaro”. Umberto Barbaro (Acireale, 3
gennaio 1902 – Roma, 19 marzo 1959) è stato tra i più
grandi critici cinematografici e saggisti italiani, autore di
numerosi volumi di narrativa, drammaturgia, cinema, critica e storia dell'arte figurativa, oltre che di sceneggiature e documentari. L'appuntamento è stato l’occasione
per inquadrare l'importanza della sua figura nella storia
del cinema e della critica di settore. All'iniziativa hanno
partecipato il candidato sindaco del centrosinistra Sebi
Nella gremita sala conferenze della Parrocchia San
Paolo di Acireale, ha avuto luogo un incontro con il prof.
Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica
nell’Università LUMSA di Roma, il quale ha trattato un
tema di grande attualità: “Economia Etica Futuro”.
L’iniziativa è stata assunta da Diocesi di Acireale,
Azione Cattolica, Movimento Ecclesiale di Impegno
Culturale (MEIC), Ufficio per la Pastorale della Cultura
e Consulta delle Aggregazioni Laicali, ed è stata ispirata dall’esortazione “Evangelii Gaudium” di Papa
Francesco, il quale, nel momento storico in cui l’economia di mercato sta conoscendo una malattia grave, incita con forza a cambiare direzione prima che sia troppo
tardi. Due sono i grandi sintomi: la deriva solitaria, infelice e consumistica degli individui e il predominio della
finanza sull’economia. Quando la finanza speculativa
prende in mano la proprietà e il controllo delle banche,
imprese e quindi del lavoro e delle famiglie, si hanno
almeno due patologie civili: la rendita domina sui profitti degli imprenditori e sui lavoratori, e le relazioni tra gli
agenti assomigliano sempre più ai cosiddetti “giochi a
somma zero” in cui, come in una scommessa, le vincite di una parte corrispondono esattamente alle perdite
dell’altra. A Papa Francesco non basta che la cura della
povertà sia lasciata agli effetti “non intenzionali” delle
azioni individuali del libero mercato, alle briciole: rimette in discussione l’intero banchetto. Occorre pertanto
riscoprire e valorizzare l’ ”economia di comunione”.
Questo in sintesi il discorso che è stato sviluppato nel
corso dell’interessante incontro con il prof. Bruni, il
quale non ha mancato di richiamare l’economia civile
della tradizione italiana, la visione cattolica che attribuisce grande importanza all’etica in economia e la orienta al servizio dei più deboli (con iniziative come, ad
esempio, la banca senza interessi e la banca etica e la
dimensione cooperativa nel lavoro, ecc.), mentre in atto
si constata il dominio di una visione protestante che
mette al centro l’individuo anziché la comunità e privilegia il presente al di fuori di una dimensione temporale.
Bruni, infatti, ha affermato che la crisi dei nostri giorni
si può attribuire anche all’esclusione della dimensione
temporale: il tempo da sempre è stato custodito dalla
religione e dalle famiglie e un mondo senza famiglie e
religione non esiste e non valorizza nemmeno la
dimensione della bellezza. Alla relazione, molto applaudita del prof. Bruni, che era stata introdotta da Stefano
Figuera del MEIC, sono seguiti gli interventi del vescovo Mons. Antonino Raspanti, di tanti laici in rappresentanza di organismi associativi e istituzionali, che hanno
consentito di sviluppare un dibattito molto serrato e di
sicuro utile per indirizzare l’azione di ciascuno, al di là
delle macroazioni, verso una cultura del rispetto delle
regole e dell’etica degli atti quotidiani dando una testimonianza viva e credibile di condivisione e di civiltà.
Giovanni Vecchio
Nei giorni scorsi nella sede dell'associazione Aci
Sant'Antonio Riparte nel ciclo del <corso di formazione politica>: si è tenuta un’interessante e partecipata conversazione condotta dal dr. Antonio
Tomarchio (dottore di ricerca nella facoltà di scienze
politiche) sull'attualità del "Principe" di Macchiavelli e
un rapido exursus dei grandi del pensiero politico.
In particolare Tomarchio, introdotto dal “collega-avversario” (politico n.d.r.) Enzo D'Agata, facendo partire la
premessa del ragionamento dal dialogo e i linguaggi
dialogici che legano la nostra società contemporanea
alla tradizione del mondo occidentale classico, ha illustrato il processo storico che segna il passaggio delle
forme politiche antiche attraverso il periodo medievale
e giunge alla nascita dello Stato moderno che ha fatto
da cornice all opera "il Principe" di Machiavelli e sulla
biografia del "segretario fiorentino". La lettura di Brani
scelti dell' opera hanno altresì rilevato l estrema attualità del messaggio politico che Machiavelli rivolge al
Principe e al popolo. Con la politica che diventa scienza in se si è', contestualmente ai fatti storici , passati all'
analisi di pensatori politici quali Hobbes e Locke. Le
teorie contrattualistiche e il concetto di sovranità hanno
focalizzato l'attenzione. La conseguenza "naturale e
storica" che lega pensiero e istituzioni politiche hanno
introdotto le categorie del potere bilanciato o costituzionale che in Montesquieu ne "Lo spirito delle leggi"
hanno rappresentato l'architrave del modello politico
anglosassone come giunge a noi. Una carrellata nei
secoli che ci lega al passato e che si rivela attuale e
contemporaneo alle dinamiche odierne. La brillante
esposizione di Tomarchio ha catalizzato per 2 ore l'attenzione dei numerosi intervenuti.
AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
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LA GRANDE “SCHIFEZZA”
TECNICO ECONOMICO – PROFESSIONALE Via Luigi Galvani n° 5, Via delle Terme 78 - 95024 – Acireale (CT)
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Aut AOODGAI – 11920 del 19.11.13 Prog B7-FSE-2013-457, C1-FSE-2013-2600
Nell’ambito delle attività culturali del piano integrato 2014 Prog C1-FSE2013-2600, l’Istituto Superiore di Majorana – Meucci di Acireale, ha
recentemente completato un interessante e approfondito percorso
didattico-culturale sul Barocco di Acireale, Catania e Noto. Il progetto,
coordinato dalla prof/ssa Sebastiana Barbagallo, si è avvalso della partecipazione, in qualità di esperta, della dott.ssa Melinda Miceli, autrice
di guide turistiche, giornalista e critica d’arte. Nel seguito si riporta una
breve sintesi della documentazione realizzata dagli studenti a conclusione del percorso didattico-culturale su Acireale.
Il Dirigente scolastico Prof Ing Gaetano La Rosa
“Acireale, bellissima città della riviera dei Ciclopi, è costruita su un altopiano di origine lavica, la “Timpa”, caratterizzato da scogliera di basalto. La storia di Acireale si intreccia con la leggenda dei Ciclopi e dei mitologici
Lestrigoni. Secondo la tradizione l’idillio d’amore tra il pastorello Aci e la ninfa
Galatea fu ostacolato dal Ciclope Polifemo, figlio del vulcano, il quale uccise Aci lanciandogli violentemente grossi massi. Galatea, rivoltasi agli Dei, li
implorò affinché Aci riacquistasse la vita; questi venne così tramutato in
fiume cosicché, riversandosi in mare, potesse celebrare idealmente l’abbraccio d’amore con la sua ninfa amata. Si narra che Aci Castello e le altre
Aci traggano la propria origine da Xiphonia, misteriosa città greca scomparsa, probabilmente oggi in comune di Aci Catena. La creazione del primo
nucleo abitativo viene datato intorno al 1330. Fu in quegli anni che, dove oggi
sorge Piazza Duomo, alcuni nuclei familiari sopravvissuti, prima all’invasione
degli Angioini, poi al fortissimo terremoto del 1329 e infine alla violenta eruzione dell’Etna che spinse le sue colate laviche sino al mare di Stazzo o
Pozzillo, costruirono le loro prime abitazioni e l’antica chiesetta dedicata
all’Annunziata. L’impianto urbanistico di Acireale è caratterizzato da due assi
viari convergenti, corso Umberto e corso Savoia che si congiungono nel
cuore vivo della città, piazza Duomo, dove si concentra la vita politica, amministrativa e religiosa. La concezione della piazza ha una valenza teatrale
data dalle quinte, qui più
che mai architettoniche,
costituite dalla Cattedrale,
dalla chiesa di San Pietro
e San Paolo, dal Municipio
e dai palazzi Modò, Calì
Bonanno. Il Barocco
acese si differenzia per gli
stretti legami col Barocco
romano che sfoggia l’uso
frequente di elementi scultorei come mensole,
mostri, cornucopie con
frutti, modanature, volute
di raccordo, cartigli, nicchie, statue, trabeazioni
spezzate. In particolare, le
mensole dei balconi dai
tratti antropomorfi e zoomorfi che abbelliscono i
principali edifici della città,
conferiscono loro, insieme
agli altri elementi barocchi, aspetti di teatralità dai
lineamenti scenografici
con spazialità allusive.
La Cattedrale, costruita dove nel '400 sorgeva un altare dedicato alla Vergine
Annunziata, presenta un prospetto in stile neogotico completato sul finire
dell'800 dall'arch. Giovan Battista Basile che rielaborò i progetti dell'arch.
Stefano Ittar. Seicentesco e barocco è il grande portale dalle eleganti colonne corinzie, opera del messinese Placido Blandamonte. Esso reca nella trabeazione uno dei più antichi stemmi cittadini e costituisce un complesso unitario con la sovrastante edicola con diverse statue (Madonna Annunziata con
Angelo, S. Venera, S. Tecla ). Sul finire dell’800 la cattedrale è stata congiunta al palazzo vescovile mediante un cavalcavia progettato dall'arch.
Carlo Cocuccio. Il complesso composto dalla cattedrale, palazzo vescovile,
edifici ecclesiastici su via Genuardi e loro corti interne, congiunte alla basili-
ca dei santi Pietro e Paolo, costituisce una vera e propria cittadella, opera del
messinese Placido Blandamonte. All'interno la solenne navata centrale presenta nella volta un vasto affresco con l'Apoteosi dell'incarnazione del Verbo
divino acclamato dal coro delle Vergini, realizzato negli anni 1905-1907 da
AK IS
IL GIORNALE
DEL TERRITORIO
DELLE ACI
Giuseppe Sciuti. Nel pavimento del transetto si trova la bella Meridiana, eseguita dallo scultore Carlo Calì sotto la direzione dell’ astronomo danese
Cristian Peters e del tedesco Wolfgang Sartorius von Waltershausen (1843).
La Basilica dei SS. Pietro e Paolo venne costruita nel corso del XVII secolo
con un elegante prospetto su disegno di Pietro Paolo Vasta. Il mancato completamento del campanile di sinistra ha favorito la pacata dinamicità dell'insieme e non è casuale: la costruzione di questo campanile non avrebbe permesso il passaggio del raggio di luce solare che viene captato dallo gnomone della meridiana della vicina Cattedrale. Il Palazzo di Città con il suo prospetto tardo barocco fa di piazza Duomo un unicum estremamente suggestivo. La facciata, scandita da eleganti paraste bugnate, e' scolpita negli intagli delle aperture. Una balaustra in pietra bianca nella parte inferiore, interrotta dall'ampio portale, dà all'insieme quel senso di movimento che nella
parte superiore è ripreso dall'incurvarsi dei balconi.
La Basilica di San Sebastiano, sita in piazza Leonardo Vigo, fu costruita nel
1600 nel luogo in cui in passato sorgeva un’antica edicola dedicata al Santo
Martire. Presenta una maestosa facciata in stile barocco opera di Angelo
Bellofiore.
Allontanandosi
dalla piazza, su
via Dafnica, si
incontra la Chiesa
di
S.
Maria
dell’Odigitria, originariamente
un
oratorio. La sua
caratteristica è la
cupola policroma
maiolicata a squame di pesce. Al
centro della facciata in pietra chiara spicca il portale
scuro e squadrato
in pietra lavica che
introduce all’interno della chiesa a
pianta basilicale.
Interessante
la
tela denominata
“l’Epifania”
del
palermitano
Giuseppe Patania
(1840) dove s’intravede la ricerca, tipica della pittura barocca, di catturare ed
emanare la luce attraverso i soggetti sacri e l’effetto chiaroscurale. In Piazza
S. Domenico sorge Il monumentale Palazzo del barone Musmeci (XVII-XVIII
sec.) a pianta poligonale. Una ricca decorazione sul balcone superiore poggia su sei mensole ed è lateralmente limitata da due cariatidi che sostengono una trabeazione spezzata. Tutti i balconi presentano balaustre in ferro
battuto decorato.
La chiesa di S. Domenico, sita nell’omonima piazza, ha una facciata
imponente per le due torri campanarie, corrispondenti nella parte inferiore alle navate laterali. La parte centrale ha una tribuna aggettante
coronata da statue abbinate in corrispondenza alla doppia coppia di
colonne. E’ presente inoltre un grande timpano sovrastante il gruppo
scultoreo centrale. La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea, fondata e curata dalla Accademia, una delle più illustri d'Italia, ha sede in un palazzo
neoclassico progettato all'inizio del XX secolo dall'ingegnere acese
Mariano Panebianco. La via Dafnica è un passaggio barocco della città
perché su di essa prospettano diversi palazzi nobiliari della città come il
palazzo del barone Scudero nel cui prospetto, di un barocco tipicamente acese, giocano un ruolo straordinario i mascheroni con le loro esagitate fisionomie del volto che muta atteggiamento e che sembra quasi
accompagnare lo sguardo alle sue tante variazioni curiose e grottesche.
Le Terme di Acireale ai piedi dell’Etna, da cui traggono linfa vitale, sorgono su una scogliera mitica per i ricordi letterari di Ulisse e dei
"Malavoglia". Due edifici costituiscono gli impianti termali: quello ottocentesco di Santa Venera, circondato da terrazze panoramiche e da uno
splendido parco e, dal 1987, la nuova struttura di Santa Caterina, edificata in uno dei tratti più suggestivi della Timpa, territorio d'altissimo valore ambientale. Un’aura di mito aleggia attorno alle Terme di Acireale. Nel
Medioevo si credeva fossero generate dal sangue della martire Santa
Venera, patrona della città, che le aveva dotate di poteri soprannaturali.
In realtà le proprietà terapeutiche delle sorgenti di acqua sulfurea proveniente dall’Etna erano già conosciute fin dall’antichità e sfruttate dai
Greci. In uno dei quartieri piu’ antichi di Acireale sorge la Chiesa del
Suffragio, eretta nel 1638 e restaurata dopo il terremoto del 1693 nel
cosiddetto "quartiere dei Morti". Il prospetto si connota per i chiari e
pacati volumi e si pone come segno monumentale del principale accesso ala città per quanti provenissero dal mare. La facciata principale è
rivolta a Oriente verso il mare a rimarcare la sua duplice vocazione di
proteggere i marinai e di accogliere i forestieri. All'interno la chiesa e'
stata completamente affrescata da Pietro Paolo Vasta (1751). Sono da
notare, in particolare, il grande complesso del "Mistero Eucaristico" nella
volta, episodi biblici nelle pareti della navata, il "Cristo Redentore” nella
volta dell'abside, episodi biblico-allegorici nelle pareti del coro. L'intero
ciclo, di concezione tipicamente barocca, e' ispirato all'attesa di salvezza delle anime del Purgatorio.”
Realizzato dagli studenti partecipanti al progetto “Aciantica”
con la supervisione della Dott/ssa Melinda Miceli
La montagna ha partorito il classico topolino. Molto contestata la “inaugurazione” della Villa Belvedere (Giardino Vittorio Emanuele III) per le tantissime disfunzioni - incongruenze riscontrate da tutta la cittadinanza.
ph Franco Barbagallo
I partecipanti alla discussione sul tema: “Crisi dei partiti e riforma della
legge elettorale” che si è tenuta recentemente all’Accademia degli Zelanti
e dei Dafnici di Acireale, organizzata dal Lions Club e dalla Diocesi.
ph Fabio Consoli
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AKIS: Anno X, numero 5 del 19 Aprile 2014 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio
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Sabato 19 Aprile 2014
“Nuovo Cinema Paradiso”
Totò Cascio a otto anni ha interpretato “Nuovo Cinema Paradiso” di
Peppuccio Tornatore. Oggi ha 34 anni, vive a Chiusa Sclafani e non si
occupa di cinema. Ma sta scrivendo un libro sulla sua avventura in un film
da Oscar. Intervistato dal sito Sicilia Journal (che ringraziamo per averci
concesso la pubblicazione delle foto assieme all’intervista di Silvia
Ventimiglia), Salvatore Cascio ha raccontato come vive oggi, a molti anni di
distanza da quando Tornatore lo ha voluto nel suo film. Ora fa il ristoratore
a Chiusa Sclafani, dove vive nella casa dei genitori. Ha abbandonato la carriera da attore, segue poco il cinema, ma sta scrivendo un libro.
Via Vitt. Emanuele, 35
ACI S. ANTONIO
Via Vitt. Emanuele, 35
ACI S. ANTONIO
Caro maestro,
Nel prossimo numero l’intervista integrale di Silvia Ventimiglia
lei dovrà insegnare al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti,
non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c'è un eroe, per ogni egoista c'è un leader generoso. Gli insegni,
per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e che vale
molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo
allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso. Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, ma
anche distrarsi con gli uccelli nel cielo, i fiori nei campi, le colline e le
valli. Nel gioco con gli amici, gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole di una vergognosa vittoria, gli insegni a credere in se stesso,
anche se si ritrova solo contro tutti. Gli insegni ad essere gentile con i
gentili e duro con i duri e a non accettare le cose solamente perché le
hanno accettate anche gli altri. Gli insegni ad ascoltare tutti ma, nel
momento della verità, a decidere da solo. Gli insegni a ridere quando è triste e gli spieghi che qualche volta anche i veri uomini piangono. Gli insegni ad ignorare le folle che chiedono sangue e a combattere anche da solo contro tutti,quando è convinto di aver ragione. Lo tratti bene, ma non da bambino, perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio. Gli faccia conoscere
il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore ed anche
in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro".
(Lettera di Abraham Lincoln all'insegnante di suo figlio)
Via Ing. Antonino Scalia 58-60-62 - [email protected] - (presso rotonda Polizia Municipale e Uffici Comunali)
Il candidato sindaco Michele Di Re invita tutti i responsabili delle liste
della sua coalizione e i singoli candidati al consiglio comunale di Acireale
che lo appoggiano a non sporcare i muri della città con i loro manifesti
elettorali, sollecitandoli ad utilizzare soltanto gli spazi appositi riservati a
tale scopo.
“Si tratta di un piccolo gesto, ma dai grandi risultati – afferma
Michele Di Re -. Noi per primi dobbiamo e vogliamo dare l’esempio,
perché anche attraverso queste azioni possiamo valorizzare la
nostra amata Acireale”.
Intolleranze alimentari
Market di Alimentazione e Prodotti Biologici
Vegan – Senza Glutine – Intolleranze Alimentari
Via Ing. Antonino Scalia 70 (presso rotonda Polizia Municipale e Uffici Comunali)- Telef. 095 7648852
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Sabato 19 Aprile 2014
Impiantata protesi peniena tricomponente
L’intervento, di alta specialità ed eccellenza, è stato eseguito dai
medici dr. Francesco Abate e dal dr. Riccardo Castro, rispettivamente direttore facente funzioni e dirigente medico di I livello
dell’UO Complessa di Urologia.
Il paziente sta bene ed è stato già dimesso. A 4 settimane dall’impianto
potrà tornare ad una vita sessuale normale ed appagante.
“Siamo molto soddisfatti per il traguardo conseguito - afferma il dr.
Riccardo Castro (foto sotto) - che segna, anche, una tappa professionale importante per l’equipe dell’Unità Operativa di Urologia del
Presidio Ospedaliero “Gravina” di Caltagirone. È un intervento che
suscita molto interesse nell’opinione pubblica, ma del quale, per retaggi culturali e sociali, spesso non se ne parla, consolidando stereotipi,
pregiudizi e disinformazione. Anche in questo senso vogliamo, invece,
contribuire a diffondere una cultura dell’informazione e del benessere
05/04/1964
C.S.A.
sessuale”. Con l’intervento
eseguito si allarga l’offerta
di servizi erogati dall’UO di
Urologia del “Gravina” che
insieme all’UO di Urologia
dell’Ospedale
“Santa
Marta e Santa Venera” di
Acireale (diretta dal dr.
Giuseppe Salvia) rappresentano due centri di riferimento, per il trattamento
specifico, nella Provincia
di Catania. Dai dati diffusi
da fonti specializzate, in
Italia sarebbero, ogni
anno, almeno 3 mila i
pazienti, di età compresa
fra i 50 e i 70 anni, reduci
da un tumore alla prostata,
alla vescica o al retto, o
interessati da patologie
cardiovascolari, diabete o
disfunzioni che occludono le vene, fra i potenziali candidati all’impianto
di protesi peniena.
Le patologie sopra citate spesso sono associate a una disfunzione erettile grave, da ciò l'incapacità del soggetto a raggiungere e/o a mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente. In 3
casi su 10 questi pazienti non rispondono alla terapia farmacologica e
la maggioranza non conosce l’alternativa chirurgica con l'impianto protesico.
«Si decide di impiantare una protesi peniena – dichiara il dr. Riccardo
Castro - quando tutte le terapie farmacologiche della disfunzione erettile risultano inefficaci. L’impianto offre una soluzione permanente e a
lungo termine, oltre che a garantire una maggiore spontaneità nella
sfera sessuale dell’individuo. La protesi non interferisce con l’eiaculazione o con l’orgasmo, che rimangono immodificati dall’intervento chirurgico».
Soltanto 500 pazienti - appena uno su sei - però, in Italia, arrivano all'intervento di impianto protesico. Per loro migliorano le condizioni benessere psicologico e sessuale.
Cosa è la protesi peniena? “La protesi peniena – spiega il dr Riccardo
Castro- è un dispositivo medico che si impianta mediante procedura
chirurgica in pazienti con deficit erettile di tipo organico, di diversa origine, non suscettibile di terapia farmacologia. I dispositivi possono
essere suddivisi, sulla base dei criteri costruttivi e di funzionamento, in
due grandi categorie: non-idraulici ed idraulici”. “Le protesi non-idrauliche, anche dette semirigide, comprendono –prosegue Castro- le protesi soffici, le malleabili e le meccaniche (ormai poco utilizzate). Le protesi idrauliche si suddividono in base al criterio di progettazione e realizzazione del meccanismo di gonfiaggio in modelli monocomponenti (non
più utilizzati), a due componenti e a tre componenti”.
s.n.c.
05/04/2014
nasce giuridicamente nel 1996, come società in nome collettivo; tuttavia l'attività aziendale trova origine dal 1964, esattamente il 05/04/1964, quando i soci
fondatori, i fratelli Salvatore ed Antonino Coco, concentrarono la loro attività
sulla lavorazione metallica (fabbro) e quella artistica del ferro battuto.
A partire dal 1981 l'azienda affianca a tale tradizionale lavorazione quella dello
stampaggio di accessori per serramenti metallici, quali: cerniere a saldare,
rondelle in ottone, copripilastri, cricchetti a molla e cuscinetti reggispinta.
E' nel 1996 che nella società subentra al posto di Salvatore, andato in pensione, il figlio Sergio, che per altri otto anni, insieme allo zio, portano avanti l'azienda, inserendo nelle lavorazioni tradizionali anche quella dell'alluminio.
Nell'anno 2004, Mario sostituisce il padre Antonino, anch'esso pensionato, ed
insieme a Sergio realizzano un capannone di mq. 1100, dove trasferiscono la
propria attività, integrandone la lavorazione dell'acciaio inox a completamento della gamma di servizi offerti.
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Ha riscosso grande partecipazione di pubblico il Caffè Letterario,
organizzato dal Centro Culturale Don Francesco D’Urso. Ospite e protagonista dell'evento, il giornalista Antonio Trovato. Intervistato dalla dott.ssa
Gioeni, direttrice del Centro, ha accompagnato il pubblico in un viaggio
nelle tradizioni, nella storia e arte locale. Il giornalista ha sottolineato l’amore che da sempre nutre per la Città di Acireale. A confermarlo il suo lavoro dal titolo: "Acireale. Viaggio nella storia, nel barocco, nei tesori d'arte e
nelle tradizioni della città di Aci e Galatea", un libro-guida che offre cenni
storici, tradizioni e una dettagliata descrizione di tutte le bellezze che caratterizzano Acireale, il tutto in una veste editoriale moderna, innovativa, intuitiva e colorata. Altro momento decisamente interessante la presentazione
di tre personaggi importanti della pittura acese quali Giacinto Platania,
Pietro Paolo Vasta e Saru Spina. La serata è stata allietata dalla voce di
Silvana Costa e dalla magnifica interpretazione dell'attore Franco Cannata.
A.A.A.
Orfano della destra politica
offre il proprio voto
al candidato siciliano
che si impegna a far realizzare:
- Il Ponte sullo stretto;
- L’alta velocità;
- Le centrali nucleari;
- I termovalorizzatori.
Prego astenersi ciarlatani
e venditori di fumo.
Silvio Cavallaro
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Sabato 19 Aprile 2014
“La goccia”
A due mesi dall’apertura, il Centro d’Ascolto “La goccia”, nato dalla collaborazione dell’Ass. Cristo Nuova
Speranza, il Centro Assistenza Famiglia e l’Ass.
Madonna della Tenda di Cristo, continua il suo servizio.
Tanti i casi già seguiti, che coinvolgono tutte le fasce di
età dal bambino all’anziano. Problematiche diverse per
gravità e drammaticità, ma che raccontano di una reale
necessità di attivare interventi per coinvolgere le
Istituzioni e ottimizzare le risorse già preziose del volontariato. Il Centro è diretto dalla Dott. Anna Rosaria
Gioeni, teologa, e parte da lontano, quando nel 2006 e
ufficialmente nel 2008, prende il via il Progetto
Formare…informando, incontri di sensibilizzazione e
informazione su temi scottanti, come pedofilia, fake,
comunicazione, dipendenze, sessualità, violenza di
genere. Negli anni, l’equipe del progetto ha raggiunto
tutto il territorio della Diocesi e non solo. Durante questi incontri, tutt’ora in corso, sono stati registrati numerosi casi concreti e richieste di aiuto e da questo è scaturita l’idea di attivare un Centro. Ormai aperto, il Centro
riceve ogni mercoledì, dalle 16.30 alle 18.30 e il primo
mercoledì del mese anche dalle 10 alle 12, in Piazza
San Francesco D’Assisi, 6 – Acireale. Professionisti a
disposizione del territorio che offrono tre servizi: consulenza, orientamento e anche accompagnamento. La
novità sta proprio nell’accompagnamento, il desiderio di
affiancare fino alla soluzione del problema l’utente,
anche quando viene orientato alle strutture idonee. Il
Centro d’Ascolto si può contattare anche telefonicamente al seguente numero 3667088154 e scrivendo a
[email protected]. Per prenotare gli incontri con gli
specialisti del Progetto Formare…informando, chiamare al 3471323501 o scrivere a [email protected] .
Gli incontri e i servizi del Centro sono gratuiti.
Manuela Santanocita
L’associazione AciGaia
ha effettuato un nuovo intervento di pulizia e manutenzione del verde della bambinopoli di S.M.Ammalati, sita
in via Carico nei pressi del locale ufficio postale. I
volontari si sono radunati ed hanno riportato il sito in
condizioni decorose e pronto ad accogliere le numerose famiglie che lo frequentano specialmente nelle ore
pomeridiane e nel corso del weekend. “Questo luogo è
diventato ormai punto di incontro di molte famiglie che
abitano la nostra frazione e non solo, infatti mi capita
spesso di incontrare bimbi e genitori che non risiedono
a S.M.Ammalati e che trovano questo angolo della città
gradevole per spendere un po’ di tempo con i propri
bimbi. A circa un anno e mezzo di distanza dall’inaugu-
razione siamo riusciti a mantenere la bambinopoli in
buone condizioni effettuando periodicamente interventi
di pulizia e manutenzione del verde. Devo constatare
anche la positiva risposta dei residenti della zona, abituati ad utilizzare in precedenza lo spazio per far sgambare i propri amici a quattro zampe, che hanno accolto
l’invito a portare altrove i cani. Vorrei infine ringraziare
tutti i ragazzi dell’associazione che in questo arco di
tempo, sacrificando tempo libero e famiglia, hanno
garantito con il loro lavoro un luogo sicuro e pulito ai
nostri bimbi., questo quanto ha dichiarato Paolo
Monaco, attivissimo presidente di AciGaia ed autentico
motore pulsante della ridente frazione acese.”
Ha riscosso grande partecipazione di pubblico il Caffè Letterario organizzato dal Centro Culturale Don Francesco
D’Urso. Ospite e protagonista dell'evento, il giornalista Antonio Trovato. Intervistato dalla dott.ssa Gioeni, direttrice
del Centro, ha accompagnato il pubblico in un viaggio nelle tradizioni, nella storia e arte locale. Il giornalista ha sottolineato l’amore che da sempre nutre per la Città di Acireale. A confermarlo il suo lavoro dal titolo: "Acireale. Viaggio
nella storia, nel barocco, nei tesori d'arte e nelle tradizioni della città di Aci e Galatea", un libro-guida che offre cenni
storici, tradizioni e una dettagliata descrizione di tutte le bellezze che caratterizzano Acireale, il tutto in una veste editoriale moderna, innovativa, intuitiva e colorata. Altro momento decisamente interessante la presentazione di tre personaggi importanti della pittura acese quali Giacinto Platania, Pietro Paolo Vasta e Saru Spina. La serata è stata allietata dalla voce di Silvana Costa e dalla magnifica interpretazione dell'attore Franco Cannata.
" Fra meno di un mese sarà Pasqua e......se volete che il vostro pranzo pasquale
sia semplice, genuino, casareccio e gustoso, noi della VECCHIA ACI
siamo qui per soddisfare le vostre esigenze"
“Sulle orme della croce: incontri”
Sacra rappresentazione nella Basilica Cattedrale organizzata da tutti i Club service acesi
L’iniziativa, dall’alto valore religioso e artistico, è stata
voluta dai Club come momento di riflessione sul mistero
pasquale, per scambiarsi gli auguri per la festività cristiana (in alternativa ai consueti meeting) “senza cadere nella trappola del consumismo ossessivo che può
svuotarci di ogni essenzialità, per volgere il pensiero a
chi è nella morsa della guerra, della fame, della miseria,
del dolore e della disperazione”. La sacra rappresentazione, affidata alla sapiente regia di Alfio Vecchio, si è
avvalsa di testi biblici e tanti altri, selezionati da Rosa
Barbagallo, di Tonino Bello, Giovanni Paolo II, Jacopone
a don Roberto Strano, ha assistito a tutta la rappresentazione e alla fine ha preso la parola per rilevare come i
contenuti proposti siano riusciti a farci meditare sul dolore che contraddistingue l’esistenza umana in questo
mondo e anche sulla necessità di alimentare la speranza, alla luce del Cristo risorto. Meritano di essere almeno citati i nomi degli attori, tutti bravi, che hanno contribuito non poco alla riuscita della rappresentazione (in
ordine alfabetico): Cettina Ardita (molto apprezzata nel
“Pianto della Madonna” di Jacopone da Todi), Liliana
Biglio, Antonio Blanco, Giusy Cascino, Carmelo Di
Gli Attori dell’”Officina d’Arte” di Alfio Vecchio : Cettina Ardita, Liliana Biglio, Antonio Blanco, Giusy
Cascino, Carmelo Di Mauro, Orazio Finocchiaro, Tina Leotta, Giovanni Pulvirenti, Rita Re, Antonio Spoto,
Andrea Zappalà e il “Quinquies Domina Ensemble” di Vera Pulvirenti : ROSANNA LEONTI soprano MARIA MOTTA mezzosoprano - SIMONA POSTIGLIONE I° violino - ALESSANDRA PLATANIA II° violino VALENTINA SPOTO viola - CATERINA LONGHITANO violoncello - VERA PULVIRENTI organo
Ricerca testi e adattamento Rosa Barbagallo - Direzione musicale Vera Pulvirenti – Regia Alfio Vecchio
da Todi, L.J. Lebret. M. L. King, Martiri canadesi, Martiri
del XX secolo, Papa Francesco, M. Quoist, A. Raspanti,
Salesiani, R. Strano, A. Tafuri, Teresa di Calcutta, P. Vigo
e della stessa Barbagallo. In un’atmosfera di straordinario raccoglimento gli attori dell’ “Officina d’arte” hanno
dato vita ad una sequenza di Parole capaci di incidere in
profondità nella coscienza di ciascuno dei presenti; le
voci provenivano da diversi siti della basilica, ora singole ora “incrociate”, soprattutto per evidenziare con forza
il messaggio di pace, intervallate con musiche di Bach,
Haydn, Mozart, Pergolesi e Rossini, eseguite in modo
impeccabile e con grande trasporto emozionale da
“Quinquies Domina Ensemble” diretto dal M° Vera
Pulvirenti. Il vescovo mons. Antonino Raspanti, assieme
Mauro, Orazio Finocchiaro, Tina Leotta, Giovanni
Pulvirenti, Rita Re, Antonio Spoto e Andrea Zappalà.
Quinques Domina Ensemble (Vera Pulvirenti –organo e
direzione , Simona Postiglione 1° violino, Alessandra
Platania 2° violino, Valentina Spoto – viola, Caterina
Longhitano – violoncello) con l’apporto vocale del soprano Rosanna Lionti e del mezzosoprano Maria Motta
hanno suggellato l’ottima riuscita del denso momento
spirituale e artistico. Infine, i rappresentanti dei Club service hanno ringraziato il vescovo e il parroco della cattedrale per aver autorizzato l’utilizzazione della basilica,
certamente il luogo più adatto per l’allestimento di questa sacra rappresentazione.
Giovanni Vecchio
AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
11
Distretto Italia San Marino
Daniela Simon
Chair Distretto Italia S.Marino
Kids Builders Comunicazioni
Divisione Sicilia 2
NASCE IL NUOVO BUILDERS CLUB "I.C.ELIO VITTORINI"
I farmaci
che prendevi
in ospedale
adesso
te li diamo noi
Grande entusiasmo e attesa da
parte degli studenti, del corpo
docente,del
Dirigente
Scolastico Dott.ssa Angela
Fiscella,della presidente del
club Etneo Graziella Bonanno e
del Luogotenente Governatore
Nunzio Spampinato, per l'annuncio della consegna della
Charter,che formalizzerà a
breve la nascita del nuovo club,sotto l'egida del Kiwanis Club" ETNEO".
Nato per volontà del past Luogotenente Salvatore Chianello,della
Chairman del Distretto Italia S.Marino per i kids-Builders e Comunicazioni
ed Advisor Daniela Simon ,del past president Luigi Romano e della
prof.ssa Daniela Licandro docente dello stesso Istituto.
L’I.C Elio Vittorini ha già dimostrato le sue qualità d'eccellenza in una
splendida manifestazione avvenuta lo scorso maggio,con l'esibizione,tra
l'altro,del coro diretto dall’acese prof.ssa Maria Pavone. La scuola abbraccia i comuni di Camporotondo Etneo e San Pietro Clarenza in provincia di
Catania ha una popolazione scolastica di
Incontro dibattito su Peppino Impastato
al Majorana Meucci di Acireale
... per non dimenticare... e per rafforzare nelle menti
dei più giovani la cultura della legalità Si è tenuto presso l’aula Magna dell’Is Majorana Meucci un interessante
incontro degli studenti con Giovanni Impastato e Salvo Vitale. L’incontro è
stato organizzato nell’ambito del progetto legalità ed è stato curato dalla
prof/ssa Laura Alongi che nei precedenti giorni ha proposto agli studenti la
visione del film “I cento passi” sulle vicende che portarono all’assassinio di
Peppino Impastato da parte della mafia.
L’incontro è stato avviato con la lettura di pensieri e riflessioni su Peppino
Impastato, quindi Salvo Vitale, dopo alcuni aneddoti sul film “I cento passi”,
ha proseguito con la storia da dove finisce il film ripercorrendo la lunga
vicenda giudiziaria, il depistaggio iniziale dell’attentato terroristico e del suicidio, il lavoro di contro-indagine, il susseguirsi delle inchieste giudiziarie, i
18 anni passati a chiedere giustizia, specialmente da parte della madre di
Peppino e infine i quattro anni del processo e la condanna di Palazzolo e
Badalamenti. Giovanni Impastato poi ha continuato su alcuni aspetti della
vita di Peppino, sull’infanzia trascorsa assieme a lui nella casa di campagna
Oltre 1000 allievi,compresi tra scuola dell'infanzia,primaria e secondaria di
primo grado,tutti già pronti ad accogliere il Kiwanis ,che non si è fatto attendere troppo ed ha dimostrato la sua vicinanza,con l'arrivo delle Uova di
Pasqua del progetto "Un uovo per la vita"del chairman Distrettuale
Giuseppe Azzarà .
dello zio Cesare Manzella, frequentata da mafiosi, sull’attentato dinamitardo che uccise Manzella e sulle scelte di rottura affettiva e ideologica con
suo padre, consumate da Peppino, sulla sua ricerca di comunicazione, di
attenzione ai più deboli, di critica delle distorsioni della società e infine dell’ultima esperienza di informazione portata avanti da Peppino attraverso
Radio Aut.
Il Dirigente scolastico
Prof Ing Gaetano La Rosa
12
AKIS
Sabato 19 Aprile 2014
Senza enfasi ma con senso di responsabilità e consapevole del difficile momento
che sta attraversando la Città di
Acireale, ho deciso di candidarmi al
Consiglio Comunale. Lo faccio
per fornire anche il mio contributo derivante dalla trentennale
esperienza di Manager che ha
fatto dell’I.R.M.A. un Istituto clinico-diagnostico di rilevanza
nazionale e che attira utenti
anche da fuori regione. Sono fortemente convinto che l’emergenza
del momento si possa superare con
un sindaco capace e di consolidata
esperienza e dinamicità: per questo sto
sostenendo con convinzione l’Ing Michele Di Re a Sindaco della Città di
Acireale Qualora dovessi ritenere utile la mia presenza in consiglio puoi
votarmi così come indicato in questo fac-simile.
Celebrando il Kiwanis Day alla TOPOLINIA SCHOOL…
Alla Topolinia School si è celebrato il Kiwanis Day con la presentazione del
Progetto “La mia Acireale” , alla presenza di ospiti illustri, quali: il
Luogotenente della Divisione Sicilia 2, dott. Nunzio Spampinato; il presidente del Kiwanis avv. Lodovico Soresi; il past governatore avv. Matteo
Calabretta e i genitori degli alunni delle classi 4^ e 5^.
I k-kids della scuola hanno presentato un progetto didattico/educativo
facendo da “ciceroni virtuali “ della città di Acireale, presentando il centro
storico, la Pinacoteca Zelantea ed alcune tra le più belle chiese e campanili della città. Le immagini sono state scattate dagli stessi bambini, con la
supervisione delle loro insegnanti Lilla Cavallaro, Marinella Caserta ed
Elena Caltabiano che, con l’entusiasmo che le contraddistingue, sono riuscite a portare i loro alunni in giro per la città in varie tappe, scaglionate
nel corso del corrente anno scolastico, collaborate dal dott. Antonio
Metto l’impegno e la disponibilità, se mi dai il consenso, insieme possiamo
portare avanti il “PROGETTO PER ACIREALE” verso un futuro migliore per
noi e per i nostri figli. Sto sostenendo la professionalità e la managerialità
dell’Ing. Michele Di Re, candidato Sindaco di Acireale. Io ci credo!
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le
stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le
Nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia
come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva,
le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza
essere "Superato". Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La
vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle
Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita. Senza la crisi non
ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi
non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza
crisi tutti i venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di
non voler lottare per superarla".
(Albert Einstein)"
Cucuccio, rappresentante del CAI(associazione alpini italiani) al quale
abbiamo voluto dare il nome di “guida per passione” perché ha saputo trasmettere ai nostri ragazzi il valore del rispetto per i monumenti e per ciò
che c’è di bello nella nostra città! Il titolo del progetto, “La mia Acireale” è
scaturito dalla lettura del libro di poesie e piccoli racconti della scrittrice
Maria Bella Calabretta, la quale è stata ospite d’onore della serata e ha
donato a tutti i bambini e ai docenti il suo libro, raccontando piccoli aneddoti relativi alla elaborazione dello stesso.
Durante la serata i ragazzi, oltre a recitare poesie nel nostro dialetto, si
sono esibiti in coreografie e canti attinenti alla nostra terra!
Il plauso di tutti per l’ottima riuscita di questa meravigliosa manifestazione,
che ci rende orgogliosi di avere dei K-Kids tanto appassionati di storia dell’arte e delle bellezze della propria città!
Agata Pennisi Sacoor
Il silenzio è immaginazione,
in me, nasce musica, poesia, ricordi..
i quali svaniti negli anni, riaffiorano
come un temporale nel pieno dell’estate.
DIETE E SALUTE: ATTENZIONE AGLI ESTREMISMI
In incremento le patologie da diete sbilanciate.
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parlando? Semplicemente del carburante biologico che dagli albori della
storia dell’uomo e quindi dal percorso evolutivo che abbiamo compiuto per
essere quello che siamo oggi ha fornito l’energia sufficiente a consentirci di
vivere. L’uomo primariamente era erratico con tutti i disagi connessi al
reperimento del cibo; in pratica era cacciatore e raccoglitore e quindi onnivoro. Successivamente per evitare i periodi di carestia è diventato stanziale e si è dedicato all’allevamento ed all’agricoltura continuando comunque
nel suo stile onnivoro. E’ a questo punto che circa 8.000 anni or sono, è iniziata la rivoluzione delle molecole alimentari con l’introduzione del glutine,
dei lieviti e della caseina e successivamente degli additivi. Ciò è accaduto
in pochi millenni e quindi senza che la pressione selettiva che da sempre
ha contraddistinto il nostro percorso evolutivo abbia potuto consentire di
riconoscere queste nuove proteine come innocue. Cominciano quindi i problemi del riconoscimento da parte del nostri sistema immunologico del proprio dall’estraneo. Successivamente la tecnologia alimentare, prima rudimentale, ha cominciato ad industrializzarsi e nuove molecole chimiche
hanno cominciato a percorrere le nostre budella. Ovviamente nei secoli
scorsi la chimica alimentare era alquanto poco rappresentata certamente
non come oggi se in un anno riusciamo a ingurgitare anche fino a 10 chili
di additivi alimentari! Iniziano le coliti, le ileiti, le gastriti, le retto-coliti e le
malattie croniche intestinali annoverate nell’acronimo MICI. Oggi poi si è
scoperta la SIBO (small, intestinal Bacterial overgrowth) ovvero sindrome
da iperproliferazione batterica del piccolo intestino. Insomma il nostro
apparato digerente sta veramente messo male perché il carburante biologico costituito dagli alimenti è veramente di pessima qualità. Pensate cosa
accadrebbe al motore della vostra auto se al posto della benzina mettereste petrolio! Eppure la dieta mediterranea tra le miriadi di diete è la più
salutare. Questa dieta è caratterizzata da un elevato consumo di cereali,
preferibilmente integrali, frutta e verdura, legumi, pesce, olio di oliva crudo,
latticini, carne in quantità moderata; si tratta dell'alimentazione tipica italiana lontana dalle esilaranti mode che arrivano da oltre oceano che hanno
fatto dell’alimentazione un business. Tra l’altro studi recenti hanno messo
in discussione il vegetarianismo che causa sindromi depressive e addirittura un incremento dei tumori andando in controtendenza con quello che si
era sempre saputo circa la salubrità di questo stile alimentare. Siamo onnivori e da onnivori dobbiamo alimentarci altrimenti il nostro motore biologico comincia a … perdere colpi e dobbiamo fare ricorso al “meccanico”.
Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale.
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K Marino Giuseppe