Comune di Foggia – Centro Studi Naturalistici Onlus – Università degli Studi di Foggia
COMMISSIONE EUROPEA
PROGRAMMA LIFE+ NATURA 2009
Progetto LIFE Natura N. LIFE09NAT-IT-000149
“Conservazione e ripristino di habitat e specie nel Parco Regionale Bosco dell’Incoronata”
Azione A5 – Redazione dei progetti esecutivi degli interventi
REALIZZAZIONE DI 5 HA DI ZONA DI ESPANSIONE FLUVIALE PER FAVORIRE L’EVOLUZIONE DEL BOSCO
PLANIZIALE (AZIONE C2)
PROGETTO ESECUTIVO
Relazione generale – Allegato 1 – Luglio 2015
Indice
1. PREMESSA.....................................................................................................................................................................2
2. LINEE GUIDA DELLA PROGETTAZIONE.......................................................................................................................3
2.1. Obiettivi dell'intervento.......................................................................................................................................3
2.2. Criteri di progettazione.......................................................................................................................................3
2.3. Eventuali modifiche al progetto definitivo............................................................................................................4
3. SITUAZIONE ATTUALE...................................................................................................................................................4
4. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO................................................................................................................................5
5. VINCOLISTICA..............................................................................................................................................................12
PROGETTO LIFE NATURA N. LIFE09NAT-IT-000149 – LIFE+ BOSCO INCORONATA
Realizzazione di 5 ha di zona di espansione fluviale per favorire l’evoluzione del bosco planiziale
PROGETTO ESECUTIVO
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COMMISSIONE EUROPEA
PROGRAMMA LIFE+ NATURA 2009
Progetto LIFE Natura N. LIFE09NAT-IT-000149
“Conservazione e ripristino di habitat e specie nel Parco Regionale Bosco
dell’Incoronata”
Azione A5 – Redazione dei progetti esecutivi degli interventi
REALIZZAZIONE DI 5 HA DI ZONA DI ESPANSIONE FLUVIALE PER FAVORIRE
L’EVOLUZIONE DEL BOSCO PLANIZIALE (AZIONE C2)
PROGETTO ESECUTIVO
Relazione generale
Allegato 1 – Luglio 2015
1. PREMESSA
La presente relazione generale riguarda la progettazione esecutiva degli interventi
per la realizzazione di 5 ettari di zona di espansione fluviale in adiacenza al torrente
Cervaro, nel Parco Regionale Bosco Incoronata, nel comune di Foggia, nell'ambito del
progetto LIFE+ Natura “Conservazione e ripristino di habitat e specie nel Parco
Regionale Bosco dell’Incoronata”.
Il progetto LIFE Natura, cofinanziato dalla Commissione europea, è sostenuto da un
tavolo di partenariato costituito dal comune di Foggia in qualità di soggetto capofila, dal
Centro Studi Naturalistici Onlus e dall'Università degli Studi di Foggia in qualità di partner,
oltre che dal Ministero dell'Ambiente, dalla Regione Puglia e dalla Federparchi.
L'obiettivo generale del progetto LIFE è la conservazione degli habitat del Parco
Regionale Bosco Incoronata e l'incremento della biodiversità dell'area SIC IT9110032
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“Valle del Cervaro - Bosco Incoronata”, con particolare riferimento alle specie di anfibi,
chirotteri (pipistrelli) e rettili presenti nel sito.
Il Centro Studi Naturalistici (CSN) Onlus ha il compito di redigere i progetti relativi alle
predette opere e pertanto ha incaricato il sottoscritto.
Gli interventi previsti dal presente progetto sono ubicati all'interno del Parco
Regionale Bosco Incoronata, su aree di proprietà pubblica.
2. LINEE GUIDA DELLA PROGETTAZIONE
2.1. Obiettivi dell'intervento
L’azione ha l’obiettivo di ripristinare la capacità di espansione fluviale del Cervaro in
modo da favorire l’allagamento nei periodi di piena, attraverso la realizzazione di lanche
e/o il recupero di anse morte utili anche alle specie di anfibi e rettili caratteristiche degli
ambienti ripariali.
Prima delle opere di regimazione dei corsi d’acqua, durante le piene stagionali vi
erano delle esondazioni naturali che favorivano la presenza degli habitat 92A0 (Foreste a
galleria di Salix alba e Populus alba) e 91AA* (Boschi orientali di quercia bianca) e delle
relative specie animali e vegetali. A causa di ciò ed anche dell’abbassamento del livello di
falda, nel corso degli anni si è osservata una progressiva riduzione della qualità ed
estensione degli habitat citati. Il regime torrentizio (con periodi di magra e secca alternati
ad eventi di piena anche rilevanti), aggravato dall’incidenza sempre più frequente di
annate con scarsa piovosità, rende ancor più importante e urgente il ricorso all’utilizzo
delle acque di piena per la ricarica della falda che, ad oggi, ne trae solo un relativo
beneficio (data la breve durata della piena) e solo in corrispondenza dell’asta fluviale.
Questa azione è fondamentale per la conservazione e l’ampliamento della superficie
degli habitat 92A0 e 91AA*. Inoltre la sua realizzazione favorirà anche la conservazione
delle specie faunistiche che caratterizzano questi habitat (Emys orbicularis, Bombina
variegata, Triturus carnifex, Triturus italicus, Alburnus albidus) che, nelle zone più
profonde, potranno anche trovare rifugio nei periodi di magra.
2.2. Criteri di progettazione
I criteri che hanno guidato il progettista nelle scelte progettuali, in accordo con le
indicazioni del Centro Studi Naturalistici, sono stati i seguenti:
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a) la scelta della superficie è stata effettuata tenendo conto sia delle caratteristiche
orografiche che di quelle biologiche, in modo da evitare di incidere negativamente su
aree di elevato pregio naturalistico;
b) diversificazione degli ambienti per aumentare la ricettività faunistica;
c) facilità di accesso per il monitoraggio e la fruizione controllata dell'area;
d) prevedere un'adeguata cartellonistica che informi sulle motivazioni dell'intervento.
2.3. Eventuali modifiche al progetto definitivo
Con il progetto definitivo, già oggetto di talune modifiche concordate con l'Autorità di
Bacino della Puglia, sono stati acquisiti i seguenti pareri e/o autorizzazioni:
Tipo di autorizzazione
Soggetto competente al rilascio
Estremi rilascio
Nulla osta per interventi all'interno
del Parco Regionale Naturale
Bosco Incoronata
Comune di Foggia
Prot. N°50213 del 11/06/2014
Autorizzazione paesaggistica
Provincia di Foggia
Prot. n. 53105 del 27/07/2015
Struttura tecnica provinciale della
Regione Puglia (ex Genio Civile di
Foggia)
Prot. n. 2231 del 28/01/2015
Autorità di Bacino della Puglia
Prot. n. 16817 del 22/12/2014
Regione Puglia – Settore Foreste
Prot. n. 16985 del 22/07/2014
Consorzio per la Bonifica della
Capitanata
Prot. n. 13372 del 16/07/2015
Nulla osta autorità idraulica
Nulla osta P.A.I.
Nulla osta vincolo idrogeologico
Parere
Nei suddetti provvedimenti non vi sono prescrizioni atte a modificare le previsioni
progettuali
del
livello
definitivo.
Alla
prescrizione
contenuta
nell'autorizzazione
paesaggistica – che testualmente recita: si prescrive che il materiale movimentato nelle
aree di intervento e limitrofe possa essere risistemato al suolo esclusivamente dopo
averne valutato la compatibilità dei caratteri granulometrici, tessiturali e di permeabilità
con i terreni in posto. Solo adottando la prescrizione sopraindicata il RUP potrà attestare
la conformità con il PPTR adottato – si è già adempiuto con le integrazioni presentate alla
Provincia di Foggia in data 21/04/2015.
3. SITUAZIONE ATTUALE
Il Parco Regionale Bosco Incoronata è raggiungibile da Foggia tramite la SS 16 in
direzione sud, subito dopo il ponte sul torrente Cervaro. L'area è costituita da boschi,
pascoli, terreni agricoli, in parte di proprietà pubblica ed in parte di proprietà privata, ed è
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attraversata dal torrente Cervaro. All'interno del parco è presente il Santuario della
Madonna Incoronata che costituisce un importante centro religioso di livello nazionale.
Ai margini del pascolo e subito a valle di un meandro del torrente Cervaro, in destra
idrografica, vi è un'area con scarsa presenza di vegetazione, facilmente accessibile
tramite una carrareccia che parte da uno dei piazzali adiacenti al santuario.
Catastalmente l'area è ubicata al foglio 196, particelle 86, 194 e 226, intestate al
Demanio pubblico dello Stato per le opere di bonifica, e in parte sulla particella 9,
intestata al Comune di Foggia. Dall'estratto di mappa catastale si evidenzia come l'area
sia un vecchio meandro del fiume prima della modifica del percorso.
4. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO
L'intervento proposto prevede la realizzazione, nell'area individuata, di una serie di
canali di penetrazione, a partire dal torrente Cervaro, che favoriscano l'ingresso di acqua
durante le piene in modo da aumentare il perimetro bagnato e quindi favorire
l'attecchimento delle specie vegetali igrofile tipiche dell'habitat da ripristinare.
Lo schema previsto, benché non sia pensato per scopi idraulici, ripropone quello
tipico di una cassa di espansione fluviale in derivazione, costituita da un canale
immissario, un'area di accumulo ed un canale emissario che restituisce le acque al fiume.
Nello specifico il progetto prevede la realizzazione di un primo canale di
intercettazione delle acque di piena dal Cervaro che, dopo un centinaio di metri, si dirama
in due tratti che convergono, dopo altri 150 metri circa, in una piccola area di accumulo
della superficie di circa 1300 mq. Un terzo canale parte e arriva in questa stessa area di
accumulo, con lo scopo di aumentare la diversione delle acque. Infine vi è un quarto
canale che, a partire dall'area di accumulo, si dirama nuovamente verso il torrente
Cervaro 400 metri più a valle del punto di intercettazione.
Il percorso dei canali è stato definito dopo un attento sopralluogo sul posto che ha
consentito di individuare delle incisioni naturali già percorse dalle acque del Cervaro
durante gli eventi di piena. L'area di accumulo è stata invece collocata in una radura priva
di vegetazione arborea.
A tal fine si è adoperato un rilievo altimetrico con tecnologia laser-scanning (LiDAR)
da piattaforma aerea che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una
superficie utilizzando un impulso laser e quindi ricostruire la morfologia e ricavare le
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quote dei territori sorvolati. Il rilievo utilizzato è un database di punti ad ognuno dei quali è
associato un dato relativo alle coordinate geografiche (sistema UTM datum WGS 84) e
alla quota (Z), con una maglia di circa 1x1 metro, da cui si ottiene un Modello Digitale del
Terreno (DTM, Digital Elevation Model).
Grazie all'utilizzo di uno specifico software GIS (Global mapper), al DTM sono stati
sovrapposti l'area di accumulo e i canali di progetto. Il software consente di calcolare i
volumi di scavo e riporto sottesi dalle aree per varie quote di progetto (le aree del suolo
con quota superiore a quella di progetto saranno “di scavo” mentre quelle a quota
inferiore saranno “di riporto”). Per quanto riguarda i canali, il software consente di
calcolare i volumi di scavo e riporto inputando una larghezza media e la quota di fondo
prevista (anche in questo caso le aree del suolo con quota superiore a quella di progetto
saranno “di scavo” mentre quelle a quota inferiore saranno “di riporto”).
Le quote dei canali sono state determinate tenendo conto della sezione del torrente
Cervaro nei punti in corrispondenza con i punti iniziale e finale dei canali da realizzare.
Le immagini seguenti mostrano che, nei punti di derivazione e di immissione previsti,
esiste già un'incisione naturale con quota di fondo rispettivamente pari a +70 m.s.l.m. per
il punto di derivazione e +69,60 m.s.l.m. per il punto di immissione.
Sezione del torrente Cervaro nel punto di derivazione (pallino giallo)
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Profilo longitudinale della sponda destra del torrente Cervaro nel punto di derivazione
Sezione del torrente Cervaro nel punto di immissione (pallino giallo)
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Profilo longitudinale della sponda destra del torrente Cervaro nel punto di immissione
Considerando che lo scopo del progetto non è quello di derivare una determinata
portata d'acqua, sulla base della quale dimensionare l'intervento, ma più semplicemente
di favorire l'immissione di acqua nell'area di progetto durante gli eventi di piena, si è
stabilito di impostare la quota di fondo dei canali a +70 m.s.l.m., quota che consente di
intercettare le esondazioni del torrente Cervaro provenienti da monte evitando
l'abbassamento dell'attuale ciglio, come richiesto dall'Autorità di Bacino della Puglia in
fase di valutazione del progetto definitivo. In ogni caso, al fine di rispettare quanto
richiesto dall'Autorità di Bacino ed escludere ogni interferenza dei lavori da eseguire con
gli argini esistenti, i punti iniziale e finale dei nuovi canali verranno mantenuti ad una
distanza di 10-15 metri da questi ultimi.
Di seguito si riporta l'andamento attuale del terreno per i tre canali previsti in progetto.
Come si vede, la quota media del terreno varia da 69,90 a 71,20 m.s.l.m., con valori
massimi di 71,60 m.s.l.m. e pertanto l'altezza di scavo non sarà superiore ai due metri.
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Canale 1 – profilo attuale del terreno
Canale 2 – profilo attuale del terreno
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Canale 3 – profilo attuale del terreno
Per favorire la permanenza dell'acqua, la quota di fondo dell'area di accumulo è stata
prevista a -0,50 metri rispetto al fondo dei canali.
Profilo attuale del terreno sul lato lungo dell'area di accumulo
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Profilo attuale del terreno sul lato corto dell'area di accumulo
Come si vede dai relativi grafici e dal calcolo dei volumi e delle superfici di scavo,
l'attuale quota media del terreno è a 71,40 m.s.l.m., con una quota massima di 71,60
m.s.l.m. e pertanto, anche in questo caso, l'altezza di scavo sarà contenuta nei due metri.
I volumi di scavo complessivi calcolati (tra canali e area di accumulo) sono di circa
5'600 mc che verranno ricollocati sui terreni agricoli comunali di Masseria Giardino,
identificati in catasto al foglio 206, particella 10. Lo spandimento del terreno dovrà essere
effettuato per uno spessore complessivo non superiore a cm. 20, procedendo allo
spianamento del materiale scaricato.
Lo scavo dovrà essere effettuato con piccoli mezzi meccanici (miniescavatori, bobcat)
in modo da minimizzare l'impatto dei movimenti terra sulla vegetazione esistente.
Per procedere allo spandimento del terreno di risulta, ai sensi del DM 161/2012
(Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo), è stato
preventivamente necessario eseguire delle analisi di laboratorio su un numero di 10
campioni di terreno così determinato, ai sensi dell'all. 2 al Decreto:
•
area di accumulo: n. 3 punti di prelievo (minimo per superfici inferiori a 2500 mq);
•
canali: n. 2 punti di prelievo (uno ogni 500 metri o frazione);
•
per ogni punto di prelievo è stato necessario analizzare 2 campioni (per scavi fino
a due metri di profondità).
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I parametri chimico-fisici analizzati sono quelli di cui all'all. 4 del Decreto, con
l'esclusione di BTEX e IPA in quanto l'area di scavo si colloca a più di 20 metri di
distanza da infrastrutture di grande comunicazione e ad insediamenti che possono aver
influenzato le caratteristiche del sito mediante ricaduta delle emissioni in atmosfera.
I risultati delle analisi sono riportati nel Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo.
5. VINCOLISTICA
Gli interventi di progetto ricadono in agro di Foggia, in zona E – area agricola (artt.
16-28 NTA del PRG di Foggia). Essi rientrano nella perimetrazione della zona 1 (di
rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e/o storico-culturale, caratterizzata dalla
presenza di solchi erosivi, boschi e vegetazione spontanea;) del Parco Regionale Bosco
Incoronata, di cui alla L.R. n. 10/2006, pubblicata sul BURP n. 61 del 19.05.2006. Ai
sensi dell'art. 4 (Norme generali di tutela del territorio e dell’ambiente naturale) della
Legge regionale, gli interventi non sono incompatibili con gli indirizzi di tutela, ma sono
soggetti a nulla osta da parte dell’Ufficio parchi e riserve naturali della Regione Puglia
(art. 10, comma 5).
Gli interventi ricadono in ambito B (valore rilevante) del PUTT/P; l'area è inoltre
direttamente tutelata ai fini paesaggistici ai sensi dell'art. 142, comma 1, lett. f (i parchi e
le riserve nazionali o regionali), del D.Lgs. n. 42/04. Ai sensi dell'art. 2.02 delle norme
tecniche di attuazione del PUTT/P gli interventi di progetto non sono incompatibili con gli
indirizzi di tutela, ma sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica (art. 5.01 delle NTA
del PUTT/P e art. 146, D.Lgs. n. 42/04).
L'area oggetto di intervento ricade in area ad alta pericolosità idraulica (AP) del PAI
(Piano Stralcio d'Assetto Idrogeologico), ma non è individuato alcun livello di rischio. Ai
sensi dell'art. 4, comma 3, e dell'art. 7, comma 1, lettera a) delle NTA gli interventi sono
comunque compatibili con le prescrizioni del PAI in quanto non aumentano il livello di
pericolosità nelle aree adiacenti; sono inoltre pienamente coerenti con le finalità delle
azioni del PAI enunciate all'art. 16 delle NTA. Ai sensi dell'art. 4, comma 4, delle NTA, gli
interventi sono sottoposti al parere vincolante dell’Autorità di Bacino.
L'area ricade in zona soggetta al vincolo idrogeologico.
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L'area ricade nel SIC IT9110032 “Valle del Cervaro - Bosco Incoronata”. L'intervento
non è soggetto alla procedura di valutazione d'incidenza perché è diretto alla
conservazione delle specie.
IL PROGETTISTA
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