JOINTNESSAPPLICATA Ha conseguito la FOC (Fu11Operational Capability) a giugno e sarà 1 impiegato come il primo comando interforze proiettabile della Difesa italiana, permanentemente attivato e in grado di interagire con i sistemi NATO. aprendo la strada al futuro JFHQ europeo. di GIOVANNA RANALDO S e ne discute già da lungo tempo: i'evoluzione che sta interessando le Forze Armate ha necessità di orientamenti da ricaiibrare con continuità, perché i programmi della Difesa italiana non restino confinati in ambito secondario, riduttivamente tecnico, ma possano trovare applicazione in un background dove la presenza di due grandi alleanze come la NATO e 1'Unione Europea, costituiscono un punto di riferimento imprescindibile. Questo significa ridefinire i concetti, capitalizzare gli esiti, precisare i confini, riproporre questioni, as- l l operative). Una rinnovata applicazionedel concetto joint, che fino a quel momento aveva trovato attuazione (in termini di comando e controllo): sui "suolo patrio", con strutture fisse non proiettabili quali lo Stato Maggiore della Difesa o il Comando Operativo di vertice Interforze (COI); in operazioni, nella costituzione di comandi joint di contingenza, sciolti al rientro in Italia al tenmine dell'esig&a. Questa nuova struttura, costituisce la "prima risposta" a una crisi che richieda la presenza italiana in qualsiasi parte del mondo ed è a disposizione del Capo di SMD per far fronte a una vasta gamma di esigenze operative (dal supporto a operazioni di pace all'assistenza in caso di disastri), peace support operations, disaster relief operations. Il suo atto di nascita riporta la data del 23 febbraio2007, ma il Nucleo Iniziale di Formazione (NE)ha "puntellato" la struttura portante dell'intero nel periodo a cavallo tra luglio 2006 e febbraio 2007, partecipando con il proprio personale anche ad akività addestrative in ambito nazionale e internazionale, cooperando con il Comando Statunitense nel Pacifico (USPACOM), con gruppi di lavoro in Mongolia, Indonesia, Singaporee isole Hawaii e operando neii'ambito del programma RECAMP (Rafforzamento delle capacità africane per il mantenimento della pace), a leadership francese, in Mali e Carnem. Tra i compiti del NIF, anche quello di organizzare Ia logistica, le comunicazioni e il trasporto strategico. Quest'uitimo step, ha richiesto l'elaborazione di "contingency plan" (piani di contingenza) in accordo con l'Arma Azzurra e la Marina Militare. La caratteristica fondamentaledeii'lT-JFHQ, sta nelle sue dimensioni: 32 effettivi, con una serie di extema1 augmentees, per arrivare a una squadra che si aggira intorno aile 50 unità, a cib si aggiunge una compagnia di supporto tattico e logistico di circa 70 militari, per un totale di 140-150 persone. Si parla dunque, di una struttura joint (retta da un ufficiale con grado di generale di brigata o equivalente)predisposta per condurre smaii scale operations (operazioni su scala ridotta), cioè tutti quei compiti che supportano quanto è stato sancitonel "PeGrsberg missions", che copre lo spettro delle asymmetric operations. Le missioni di Petersberg (o operazioni M I L I ~ R YWLICE ';l L o compiti di Petersberg) sono state elaborate in origine dall' Unione Europea Occidentale (UEO) il 19 giugno del 1992 a Bonn, nel quadro deiio sviluppo deile proprie capacità operative. il tennine è impiegato per definire le missioni umanitarie e di soccorso, le attività di mantenimento della pace e le missioni di gestione delle crisi, comprese le missioni tese al ristabilimento della pace (peace-keeping peace-building, peace-enforcement). Esse rappresentanouna parte integrante deiia PESD (la Politica Europea di Sicurezza e di Difesa), che si awale di strumenti sia militari che civili. Si tratta di un comando con grado di prontezza elevatissirno che in tempo di pace dipende dal comandante del COI ed è diretto ad assolvere d a esE. genze nazionali sia esigenze multhaziodi: NATO, ONU. Per questo si ulilizzano assetti maritiin$ aerei e terrestri messi a disposizioneper questo tipo cii operazioni. Non si parla mai di "mediumParge scale operations", anche se il comando avrebbe questa capacità qualora fosse chiamato a operare come "hitial enhy operations" o "Advance party" di un comando sovraordinato. Nel dettaglio, il livello deiie operazioni è defurito "smali", "medium" o "large" applicandop m W criteri di riferimento.In linea di massimapria."amd scaie" (operazionidi piccola entità)#,&&temimo for- i I ze fino a un massimo di due gruppi tattici a livello battaglione, con l'impiego di assetti marittimi e aerei liell'Aeronautica (aia fissa e/o rotante). Le "medium scale" (operazio~ u t i u p a f o ni di media entità), prevedono i'utilizzo di forze fino per2 o o l l e ~ t o a un massimo di comando di brigata e10 un comanam i teatri' di do m i o n a l e multinazionale, con relativo appoggio schimmmta a di forza navale e un maggior numero di dispositivi aerei (rispeh aile operazioni definite smaii scale) a g>rmciesupporto deli'operazione. Con le "large scale" (opedalla razioni su larga scala) si intendono forze fino a un (W m i m o di una divisione su 213 brigate e10 un corAnmaj. po d'armata, con i'ausilio di dispositivi navaii, aerei e specialistici di pi2i ampia portata. La decisione di utilizzare il Joint Force Headquarters ai completo, sarà presa esclusivamente dal Capo di Stato Maggiore della Difesa che ne deterrà il "comando operativo", con facoltà di delegare il "controllo operativo" aii'autorità che sarà definita secondo A destra: C-13OJ 2 il tipo di missione. In operazioni di coalizione, rITJFHQ potrà costituire l'embrione di un "comando di contingente" nazionale, mantenendo comunque una dipendenza dal COI una volta schierato ai fini dell'impiego. . Da tutto questo nasce l'esigenza di un'elevata prontezza operativa che possa essere supportata in modo adeguato principalmente dall'Aeronautica e daila Marina. La terza dimensione gioSI è svoka.dal9 al 20 giugno, ndl'area addesmtiva della caserma4'Babini"a Beilinzago Novarese (NO), l'esercitazione interforze"Lightning W,per l'ultima validazione del c m & ca il suo ruolo, fornendo assetti sulla ' base dei "contingency plan" elaboraItaiian Joint Force Headqwrters (ITJFHQ). L'intera pianificazioneha sfruttato le lessons leti nel dettaglio di tutte le possibili esiamed (lezioni apprese) di ISAF.sviluppandosi nella simulazione del team operativo afghagenze, che variano daiia necessità di no, dove il compita principale è stato quello di ristabilire la sicurezza intorno a particolari . aree di crisi. IlJ M Q è stato rischiito adoperando dispositivi aerei, marittimi e terrestri. rischierare l'intero comando alla posfinalizzati alla gestione di operazioni di limitataentitksmall xale operations. Ilcomando ha sibilità di impiegare solo il nucleo OLapplicato i principi dell'Effea based operations, attivando dei processi decisionali mirati a RT come team indipendenti a livello tecnico-logistico. .produrre specifii effetti nellazona di operazioni. L'esigenza maggiore,dai punto di vista pra- tico, risultava essere la sincronizzazione degli assetti"kinetic" (fuoco navale, aereo e terre- , La collaborazione tra la nuova strutstre) e gli assetti "not kinetic" (Info ops, Cimic, Media, Engeneer). tura joint deployable (rischierabile) e L' obiettivo della"Lighming 08" è stato quello di testare le effeaiw cal'Aeronautica Militare è già in fase avanzata per il movimento stratepacità del comando interforzee delta compagnia di supporto tattico e logistico, per il conseguimento della FOC (Full Operational Cagico con vettori tipo il C 130-J (la pability), capacità operativa piena, decisa da un team ispettivo naversione piU recente dell'aereo zionale di tecnici, tratto dai NATO Rapid DeployableCorps italy da trasporto pesante Hercules (NRDC-IT) di Solbiite Olona. Nel dettaglio, l'intera operazione con una capacità integrata d d a linea C27 J), soprattutto per il si è articolata in una serie di attività esercitative a i i i l o logistico, tecnico-tattico e procedurale che hanno coinvolto il Posto movimento del nucleo OLRT e di materiali specifici,nel rispetcomando (Command Post Exercise- CPX) e le unità rischierate nell'area, Liwx (esercitazione sul terreno con truppe). to del criterio di massima interoL'altra peculiarità è stata la "cooperazione intewnzie", grazie alla perabilità, per consentire al Joint presenza di un team di tecnici: un rappresentante del Ministero Force Headquarters di interfacciarsi non solo con i sistemi delle Forze ArEsteri (Polad), uno ddia Croce Rossa Italiana (Legad), tre membri del Comando interforze per le Operazioni delle Ftnze Speciali (K)SAdvisor) e due giornaliste mate nazionali, ma con quelli in uso "Embedded (role players) in qualità di esperte della comunicazione. Nell'otdca dello sviin ambito NATO. L'OLRT, sarà proluppo del contatto rnediitico tra il mondo militare e l'opinione pubblica, lo Stato Maggiore iettato per primo nelle aree di crisi e della Difesa, sulla base dell'esperienza statunitense, da oltre un anno ha introdotto la figucostituirà il punto di riferimento in tera del "Media military trainer", un corpulente con il compito di addesvare il personale al atro dell'intero comando, equipaggiarapporto con i media L'iter esercitativo si è concluso il 20 giugno con un evento dedicato, to per sopravvivere da 30 a 120 giorni, con assetti operativi e logistici commiil"vip e media day",al q d e hanno preso parte autorità politiche, m i i i i e la stampa s p e cialinata per la presentazione ufficiale del nuovo comando joint della Difesa italiana Nel surati alla missione assegnata. corso della mattinata, gli os~itihanno avuto modo di conoscere la missione, i compiti, h Molti sono ancora gli aspetti "classim m r a e le capacità operative dell'lT-JFHQ, anche attraverso la simulazione di un'auività ficati" di questa nuova struttura, come reale di "Non Combatants Evacuation Operation" (NEO) che ha evidenziato le peculiarila parte relativa alla dislocazione di tà di questo nuovo strumento interforze, di proiezione rapida ed esecuzione di un ampio uomini, mezzi e sistemi o quella conspettro di missioni. IlJFHQ ha dimostrato di poter condurre,a livello interforze elo multi- . nessa agli equipaggiamenti; ma si può nazionale. una serie di funzioni. raepiunnendo con successo tutti eli obiettM ~revisti,grazie parlare di dotazioni particolarmente anc ado di p xm sofisticate, come giubbotti antiproiettile leggerissimi in nanotecnologia e in- L I m *a N m Comandante ì3etticaaff"lmrcata da due EH-IO1 (MaristatlUcai). Accanto e neUa pagina afianm: alcune immagini scattate all'intemo del DRASH (Deployable w 1 ~ Shelter) e delle d awufil-te ~ componente a I operaliva delllIT-JFHQ. In basso: il nucleo OLRT (Operational Liaison and Reumnaissance Team)durante una ricognizione (@t0 Giovmzna Randh). 1 tensificatori di luce di ultima generazione. Molto è stato attinto daiia Forza Armata "mounting", YEsercito, come il veicolo tattico multiruolo "Lince" (per il counter IED), e dal libero mercato come nel caso degli assetti logistici per il posto di comando, costituito da un sistema di tende costruite in Inghilterra su licenza americana denominato DRASH (Deployable Rapid Assembly Shelters). Si tratta di circa 24 tende dove possono essere ricavati un massimo di 70 work stations (postazioni di lavoro), con la doppia camera d'aria, facilmente rischierabili, paliettizzate, con capacita operativa sia in ambiente artico che in ambiente desertico. LA CAPACITA SEA BASED Negli ultimi anni, la Difesa ha ritenuto di sviluppare una serie di sistemi (tra i quali figura anche la capacità nazionale di proiezione dal mare), utili allo "strumento" militare nazionale, per condurre operazioni che prevedano l'inserimento in ambiente ostile, incerto o permissivo, di dispositivi che assolvano una missione. In particolare, la capacità di proiezione dal mare, può costituire la premessa per l'immissione di ulteriori assetti, secondo il concetto del "seabasing", da sviluppare in un contesto multinazionale o di coalizione. Esso si riferisce aiia costituzione di una base navale logisticamente autonoma con capacità di C2 (Comando e Controllo) svincoI lata dal supporto del Paese ospitante. Il termine va l inteso come una "capacità operativa completa" a fa- vore non solo della forza da sbarco e delia Marina, ma anche di reparti terrestri, aerei e di forze opciali. Un insieme di dispositivi formato da m i e d concetti operativi e logistici, sistemi d'arma afkmsivi e difensivi, sistemi C41 (Command, Contral, Comw nications, Computers and inteiligence), strunzerlti di pianificazione, gestione, integrazione e interoperabilità tali da valorizzare al massimo le p r e s t h d dei singoli elementi e sfruttame sinergj~amente# effetti complessivi. In tutto questo si colioca SItalian Joint Force H* dquarters per via di un'altra sua peculiari&: la a? pacità di operare sia "Astore" (a terra) che 'Moaf? (imbarcati).La Marina Militare ha reso dispanibik @me l'unità navale San Giusto, che è stata softapso l'Arsenale militare di Taranto), ai lavori ài &$n@mento della sua struttura interna, anche in funzim& delle esigenze operative deli'FT-Jmi:Q. La F K p& la validazione "sea based si terrà nel primo cemestre 2009. il San Giusto è una LPT)(LmdingPlatfmm Dock) unità da trasporto anfibio, dotata di un ba+ no allagabile, designata per sbarcare truppe CZ'assalW anfibio in operazioni di proiezione dal mare;' Si tratta della terza unità della della quale costituisce tenziata. Le sue e l ~ v a dono l'unità anche molto versatile per vari tipi & operazioni: dali' a s s i s t ~ umanitaria, a protedai a t u r aaI ne civile, intervento in caso di C W t &n trasporto di una compagnia d'assaito def reg* to San Marco (330 unità con equipaggiamentd 'mmpleto); 34 veicoli corazzati leggeri per il trasporta di fanteria (VCC-1 e10 LVTP-7), tre r n o t o z a ~ p , wa& salto in spiaggia capdci di W c a r e in.bcfib e spiaggiare i pezzi ccrrnzn'&ki$'tmmatosce dQà d'assalto a propulsione idro&#ta fMDN) e tre eBi cotteri SH 3D sul ponte di volo, cdigumtf sia pfl il supporto di fuoco a un' operazione &bia, & per azioni di elisbarco (ZQ.spedabti e@p Un sistema integrato di comando, conteohs dafmadcazioni, comprensivo anche di co&rneri€i %We$ e di reti informatiche di bordo,,rende ida diventare sede del corna& operaioni mvdi e/o anfibie condotte da staff multinazionltli e interfor- ze, in tale contesto si inserisce il JFHQ che sfrutterà questa capacità di proiezione in funzione della missione assegnata, senza sostituire le attività d'istituto p d a r i deile altre Forze Armate, in particolare, le attivazioni del COFA (Comando Operativo Forze Aeree) di Poggio Renatico e del CINCNAV (Comando in Capo della Squadra Navale) a Roma. U costo complessiv~deii'Italian Joint Force Headqwrbm è dl h28 nuioni clf euco,inclusivo di h &e q a y m g o n o il comando, ha richiesto una logisnca improntata suli'ottimizzazione di tempi e risorse per far fronte d e diverse attivazioni che potranno riguardare operazioni sia newarea nazionale che all'estero accanto agli alleati. LJrT-JFHQ,gioca un ruolo fondamentalenel contesto combined, anche per un altro motivo. L'Italia (come i1 Regno Unito, Francia, Germania e Grecia), ha assunto l'impegno di costituire un "comando operativo proiettabiie" per i'Unione Europea (European Force Headquarters EU EHQ) a livello di divisione a partire dal periodo 2009-2010. Lo staff italiano, concorrer&a preparare il team di comando della divisione deii'Esercito che avrà il compito di costituire l'EU-FHQ su base nazionale. e Quattordici storie g i d e del Novecento. Delitti singolari, pagine segrete, sconvolgenti casi di cronaca, scandali e misteri. Capitoli di una storia che si proietta sul nostro presente e che serve a spiegare oltre che a ricordare. T - GIALL~ STORIA lI i i I .-. . EDJZ&~LE OLJhQTA la cultum del ten@j-= .ma- -- .- CEDOLA D'ORDINE Sì,speditemi in con-o, con maggiorazione di € 4,00 per contributo spese di spediuone, il seguente volume e N. Abbonato z t o 20% porne 1 i" l L-. Orn" . . Tel. N. Pmv.