Sesto al Reghena
Il giardino all’italiana
Pro Sesto
Ringraziamenti:
A Paolo de Rocco e
Benedetta Piccolomini per le utili
informazioni e i preziosi consigli;
a Linda, per il tempo dedicato;
alla Pro Sesto per la continua riscoperta dei
propri “gioielli”;
a Gessica e Elena per la stesura e la
realizzazione grafica della brochure;
a Silvia per le informazioni storiche.
Fotografie di MASSIMILIANO PAVON
Servizio Civile Nazionale
Il Giardino all’Italiana è la
naturale evoluzione del giardino dell’Umanesimo, frutto
della cultura antropocentrica,
che si connota per un carattere magnificente in cui regna
una perfetta armonia. È questa una concezione secondo
la quale nel giardino viene
ricreato l’ordine cosmico
mediante l’applicazione del
ritmo e dell’armonia, della
proporzione e dell’equilibrio,
che si dichiarano nell’utilizzo di un rigido geometrismo e nel rigoroso controllo di tutte le parti e del rapporto di esse
con il tutto.
Ulteriore affermazione del dominio della
razionalità dell’uomo - che tutto controlla fino a ridurre la stessa natura in forma
architettonica - durante il Rinascimento
(XV-XVI secolo) assume un significato
prevalentemente decorativo e architettonico: i viali vengono usati come assi
prospettici che collegano le varie parti
del giardino, dando così una specifica
attenzione agli effetti percettivi e mettendo nel contempo in rilievo i giardini
pensili, le terrazze e le scalinate.
Le caratteristiche che contraddistinguono il giardino all’italiana sono la geometria dei tracciati e delle aiuole sempreverdi e/o fiorite; la potatura, volta a
creare disegni geometrici dalle forme regolari; la presenza di elementi architettonici sapientemente armonizzati con il
verde e la presenza di statue e fontane.
Assistiamo quindi ad un ritorno alle
forme architettoniche di gusto squisitamente classico, con una particolare attenzione per l’ars topiaria: tipo di arte
che consiste nel potare alberi e arbusti
al fine di dare loro una forma geometriIl giardino all’italiana - Sesto al Reghena
ca, diversa da quella naturalmente assunta dalla pianta, per scopi ornamentali. Vengono così a formarsi siepi formali,
oppure, partendo da esemplari singoli o
piccoli gruppi, soggetti con varie forme
astratte.
Il nostro giardino, la cui realizzazione
avviene nella prima metà del Novecento, per l’asse centrale di percorso e per i
parterres topiari in bosso, certamente si
rifà alla tradizione del cosiddetto giardino all’italiana, ma, nel contempo, risente
di modalità compositive già affermatesi
soprattutto oltralpe, con grande interesse per le rose e per “giochi” cromatici
di altri fiori, così come per un raffinato
rapporto tra luce ed ombra, determinato dall’arcate di rose.
Il giardino Burovich, che vediamo, dopo
anni di abbandono, è rinato (2001-2002)
da un progetto ricompositivo, commissionato dall’Amministrazione comunale,
disegnato dall’architetto Paolo De Rocco e fatto eseguire da Benedetta Piccolomini, paesaggista ed esperta di rose
storiche.
Sulla base di elementi documentari,
quali vecchie foto aeree, testimonianze
e tangibili tracce superstiti, gli intenti
progettuali ed operativi hanno inteso
riprendere l’immagine originaria del
3
giardino, proiezione all’aperto dello
spazio abitativo del palazzetto, che, poi,
è diventato sede comunale. Si tratta dell’ex residenza di Vincenzo Burovich de
Szmajevich, stabilitosi a Sesto in una
delle aziende agricole di famiglia, con
la moglie Santina dei nobili Scaletaris.
Quest’ultima probabilmente è l’autrice
del giardino.
I Burovich de Szmajevich, presenti già
agli inizi del Settecento in terraferma
veneta, provenivano dalle Bocche di Cattaro, oggi Montenegro, e segnatamente
dalla cittadina dalmata di Perasto, fedelissima base oltremarina veneziana. Per
meriti marinareschi e militari avevano
acquisito dalla Serenissima il titolo di
conti.
L’assetto giardinistico risponde al gusto
di un raffinato giardino privato, padronale, nell’epoca che precede la seconda
guerra mondiale. Sembra proporsi come
un piccolo quadro nel quale immergersi e riposare tra profumi e colori di altri
tempi. Un lavoro preliminare e non indifferente si è identificato con la riattivazione della vitalità del terreno del giardino,
che, oltre al lungo abbandono, aveva subito, a causa di piccoli lavori infrastrutturali, apporti incongrui di inerti.
Particolare di una ripresa aerea degli anni Settanta (collezione privata), che mostra un
assetto del giardino già allora
notevolmente lacunoso.
Quest’opera di rivitalizzazione è stata
pazientemente attuata anche attraverso
il contributo di Emidio Fabris, giardiniere biodinamico. Il sistema biodinamico
riguarda un metodo di coltivazione, ancor più rigoroso e complesso di quello
biologico, che trova una sua teorizzazione, per un rapporto armonico tra fertilità del terreno di coltura ed esigenze di
crescita delle piante, nelle elaborazioni
del filosofo esoterista mitteleuropeo Rudolf Steiner (1861-1925).
4
Per qualche anno, nel corso della manutenzione ordinaria, l’opera di rivitalizzazione è continuata. Purtroppo, poi, si
sono alternate maestranze e modalità di
intervento assai diverse.
Oggi si è ripristinata una conduzione
quantomeno biologica.
La forma del parterre nella sua interezza è, oggi, comunque leggibile. Infatti il
disegno nella parte scomparsa è evocato
da una pavimentazione differenziata in
materiale lapideo.
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
Disegni dell’architetto Paolo De Rocco per gli archi di rose, che ravvicinati e in sequenza
determinano un effetto pergola e giochi di luci e ombre. Sono stati dimensionati su
resti di arcate metalliche ritrovate nel giardino, tuttavia in condizioni di non possibile
riutilizzo. Nell’assetto attuale della “galleria”, corrispondente al vialetto centrale,
clematidi e lonicere si associano alle rose.
Alla recintazione del giardino in siepe
di carpino bianco (Carpinus betulus) si
sostituisce, per un tratto, un graticcio
ligneo “a gelosia”, ricoperto di rose, che
separa la parte del parterre vivente da
quella in pietra e sasso. Si è, infatti, optato, all’interno dell’attuale perimetro
dello spazio verde, per una ricostruzione dell’assetto topiario, sulla base dell’impianto d’origine, con nuovi cespugli
di bosso, rimpiegando, quindi, i vecchi
bossi espiantati per il completamento
ricostruttivo dell’altro parterre posto a
sud.
Concorrono all’immagine del giardino
moltissime specie e varietà di fiori che,
qui, per economia di spazio, non è possibile compiutamente elencare. Si ricorda la presenza di iris, sia nel novero del-
le “barbate alte” che delle “crestate”, di
gigli, come Lilium candidum, noto come
Giglio di Sant’ Antonio, di Hemerocallis, di scille, di narcisi, di anemoni, di
nigelle (Nigella damascena), di lavande,
di primule selvatiche, di vecchie cultivar
di fragola a frutto piccolo, di violette
e di una vera e propria “collezione” di
aquilegie. Queste specie trovano distribuzione nel giardino a seconda delle
loro diverse esigenze di luce. Nelle zone
d’ombra troviamo, inoltre, felci, ellebori
(Helleborus corsicus e Helleborus niger),
acanti, gruppi di mughetti (Convallaria
majalis) e di bucaneve.
A proposito di giardino d’ombra è da
segnalare un’aiuola visibile da via Roma,
attraverso il cancelletto sormontato
da una piccola lunetta con un affresco
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
5
raffigurante una Madonnina. Lungo un
vecchio muro crescono ortensie, felci,
ellebori e anemoni giapponesi.
Presenti nello spazio giardinistico principale sono anche alcuni arbusti da frutto e/o da fiore. Una Buddleia davidii si
riempie di variopinti nugoli di farfalle
che frequentano i suoi fiori azzurri.
All’immagine del giardino contribuiscono anche le glicini (Wistaria sinensis)
sulla facciata interna del palazzetto, che
si sorreggono alle arcate metalliche del
corpo edilizio costituito dal vecchio fogolàr.
Tuttavia il giardino, che offre non comuni occasioni di percezioni cromatiche
e olfattive, si caratterizza soprattutto
come roseto.
Alcune rose d’epoca, salvate attraverso
il recupero dello spazio giardinistico,
appartengono all’impianto originario e
sono, tuttora, in attesa di precisa identificazione. Nel ricomporre lo spazio
verde si è ritenuto opportuno inserire
anche alcune rose cosiddette moderne,
soprattutto quelle denominate “rose inglesi” e dovute al notissimo ibridatore
David Austin. Queste rose presentano
analogie con quelle storiche per forma,
profumo e colori sfumati, ma hanno il
dono della rifiorenza. L’intento è stato
6
quello di dilatare, oltre maggio
e giugno, l’immagine della rosa
in fiore nel nostro giardino. Accanto alle rose salvate e alle rose
moderne, di cui si è appena detto, presenze significative sono
costituite da rose storiche.
A fini esemplificativi si ricorda
tra le rose galliche presenti un
esemplare di ‘Cardinal de Richelieu’, che ha assunto in sito
dimensione davvero rara per
questo tipo di rosa. È varietà originaria dell’Olanda, già presente
nel giardino europeo intorno alla metà
dell’Ottocento; famosa e apprezzata per
la corolla porpora intenso, offre un profumo improntato alla leggerezza e alla
delicatezza.
Sempre alle gallica appartiene un bell’esemplare di ‘Rosa complicata’. È, però,
ritenuta un ibrido di gallica con la canina o con la profumatissima macrantha.
Come altre, nel nostro giardino, si erge
entro un supporto metallico colonnare,
esemplato dalla tradizione.
Una rosa storica di notevole bellezza, ma
poco diffusa, è ‘Leda’ della classe delle
rose damascene o damaschine, come si
diceva, un tempo, a Venezia. È nota anche con il nome di ‘Painted Damask’. Già
conosciuta nel XVII secolo, presenta fiori bianchi orlati di cremisi. Il nome si rifà
a un noto mito di Giove, che, tramutatosi in cigno, concupisce ripetutamente
al bagno la regina Leda; poi da due uova
nasceranno i gemelli Castore e Polluce e
le gemelle Elena e Clitemnestra.
Un’altra bella damascena è ‘Celsiana’ dai
fiori semidoppi, profumatissimi, grandi
e aperti di un color rosa, che, con il sole,
sfuma nell’avorio; gli stami centrali sono
dorati. Diffusa nel giardino europeo
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
prima del 1750, secondo qualche autore
sarebbe stata già conosciuta addirittura
dagli antichi romani. Sul supporto in asse
con il percorso centrale, caratterizzato
in sommità dalla sagoma di un galletto
segna-nord, si arrampica una Rosa laevigata, nota anche con il sinonimo di Rosa
camelia. È ascritta tra le rose botaniche. Si
tratta di una rosa cinese riscoperta, però,
negli Stati Uniti, dove si sarebbe “misteriosamente” naturalizzata. Più spesso, è
chiamata ‘Rosa Cherokee’. Possiede foglie
lucenti e grandi fiori bianco avorio a cinque petali.
Nel giardino sono presenti oltre quaranta
varietà di rose, che si offrono a un curioso
percorso di scoperta da parte del neofita,
ma anche al competente piacere dell’appassionato.
Sopra a destra: particolare del giardino;
In basso - a sinistra: ‘Rosa complicata’ su supporto metallico colonnare.
a destra: Iris, bossi e rose nel giardino ex Burovich de Szmajevich.
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
7
Planimetria giardino
50
N.I.
6
53
32
6
51
6
31
6
2
2 2
2 2
2
53 2
53
29
28
27
53
23
46
25
24
46
3
5
44
44
22
21
8
15
9
6 6
1
2 3
53
54
53
2
2
2 2
42
53
41
40
39
40
39
42
20
19
18
37 37
38
37
3
34 35
22
17 16
13
56
33
34
4
3
5
14
46
45
5
44
33
22
3
4
53
25
36
2
2
6
21
2
2
53
53
52
53
26
47 45 47 48
48
47
17
57 2
6
13
13
15
11
9
12
8
7
10
6
6
6
6
4 5
3 55
N.I. = non identificato
8
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
Legenda
1- MARECHAL DAVOUST
2- OLD BLUSH
3- GERTRUDE JEKYLL
4- GRAHAM THOMAS
5- ST CECILIA
6- MUTABILIS
7- GHISLAINE DE FELIGONDE
8- BARON GIRODDE L’AIN
9- GALLICA OFFICINALIS
10- CARDINAL DE RICHELIEU
11- EUGENIE GUINOISEAU
12- FANTIN - LATOUR
13- FERDINAND PICHARD
14- CELSIANA
15- COMPLICATA
16- SALET
17- QUEEN OF BOURBONS
18- CENTIFOLIA
19- LAEVIGATA
20- BLUSH NOISETTE
21- GOLDEN CELEBRATION
22- SWEET JULIET
23- NEW DAWN
24- PAUL NEYRON
25- FRAU KARL DRUSCHKI
26- VECCHIA CULTIVAR PRESEN
TE IN SITO
27- CLAIR MATIN
28- ICEBERG
Il giardino all’italiana - Sesto al Reghena
29- LAWRENCE JOHNSTON
31- LADY HILLINGDON
32- LEDA
33- M.ME HARDY
34- ABRAHAM DARBY
35- TRADESCANT
36- WINCHESTER CATHEDRAL
37- GLAMIS CASTLE
38- EGLANTYNE
39- PAT AUSTIN
40- BROTHER CADFAEL
41- GOLDEN SHOWERS
42- EVELYN
43- VECCHIO CULTIVAR PRESEN
TE IN SITO
44- CHAPEAU DE NAPOLEON
45- LOUISE ODIER
46- THE DARK LADY
47- LAVENDER LASSIE
48- GOLDEN WINGS
49- VECCHIA CULTIVAR PRESEN
TE IN SITO
50- PUREZZA
51- ROSA MUNDI
52- MERMAID
53- DOROTHY PERKINS
54- M.ME ALFRED CARRIERE
55- ROSA BANKSIAE ALBA
9
Scarica

Il giardino all`italiana