Concetti e strumentazione di base Maurizio Monticelli Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE Sistemi elettrici per l’ambiente 1 Sommario 1) Utilizzo dei multimetri per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua 2) Misure nei sistemi a corrente alternata 3) Luxmetro: conversione energia elettrica in energia luminosa e principio di funzionamento 4) Termometri a contatto: principio di funzionamento 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Sistemi elettrici per l’ambiente 2 1) Utilizzo dei multimetri per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Multimetri analogici e digitali In generale per le misure di tensione e corrente (sia in corrente continua che in corrente alternata) di resistenza e di potenza è possibile utilizzare uno strumento multifunzione estremamente diffuso ed economico: il MULTIMETRO Questi apparecchi sono stati introdotti sul mercato nel dopo guerra. Fino agli anni 70 sono stati realizzati quasi esclusivamente nella versione analogica, per essere poi, con lo sviluppo della microelettronica, sostituita quasi interamente dalla versione digitale. Sistemi elettrici per l’ambiente 3 1) Utilizzo dei multimetri per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Multimetri utilizzati in Laboratorio DM-334 All’interno del Laboratorio sono disponibili 2 tipi di multimetro: DM334 e A190. La differenza sostanziale riguarda la misura di tensione e corrente alternate, infatti il modello A190 è uno strumento «True RMS» che riesce a determinare in modo sufficientemente corretto il valore efficace della tensione o della corrente alternata anche in presenza di fenomeni di distorsione di un certo rilievo (rispetto all’andamento sinusoidale), cosa che invece non è in grado di fare il modello DM-334. Sistemi elettrici per l’ambiente A190 4 1) Utilizzo dei multimetri per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Multimetri utilizzati in Laboratorio Di seguito è riportato uno schema di principio relativo al funzionamento dei multimetri digitali Tramite il selettore vengono azionati, in relazione all’uso, come ohmetro, voltmetro o amperometro, rispettivamente gli interruttori S0, SV e SA. Nell’utilizzo come amperometro, la misura è realizzata dal voltmetro inserito su una resistenza di shunt. Il circuito amperometrico (in quanto a bassa impedenza è protetto da uno o più fusibili Sistemi elettrici per l’ambiente 5 1) Utilizzo del multimetro per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Misura della tensione e della corrente Le misure di tensione e corrente (sia in corrente alternata che continua) vengono effettuate direttamente, posizionando sul corrispondente segno grafico (V o A) l’apposito selettore, utilizzando per ciascuno dei due collegamenti sempre la boccola COM e rispettivamente la boccola V per la tensione e A per la corrente . Occorrerà poi selezionare tramite l’apposito tasto: Func. (A190) oppure = ≈ (DM-334) se si tratta di corrente continua o alternata. Relativamente alla portata: per la misura di tensione si utilizzerà quasi sempre la funzione autorange, mentre per la misura di corrente occorrerà commutare il selettore sulla portata compatibile con il valore che si intende misurare e in aggiunta per il modello A190 alternativamente la boccola: 10A oppure mA/µA. Sistemi elettrici per l’ambiente 6 1) Utilizzo del multimetro per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Misura della resistenza La misura della resistenza può essere effettuata con metodo voltamperometrico utilizzando due multimetri (uno come voltmetro e l’altro come amperometro). In alternativa è possibile procedere alla misura della resistenza direttamente (utilizzando come fonte di energia per la misurazione la batteria interna del multimetro). In questo ultimo caso è necessario posizionare il selettore del commutatore sul simbolo Ω e utilizzare le boccole COM e (V Ω Hz). Relativamente al range (come già per le misure di corrente e tensione) è consigliabile utilizzare la funzione autorange. Infine (solo per il modello A190) attraverso il tasto Func. selezionare Ω Sistemi elettrici per l’ambiente 7 1) Utilizzo del multimetro per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Misura della resistenza Nel caso invece, sempre per la misura della resistenza, si voglia impiegare il metodo volt- amperometrico utilizzando due multimetri (uno come voltmetro e l’altro come amperometro) è possibile far riferimento agli schemi di inserzione di seguito riportati. + G - + G - R = Valore incognito da determinare = V/I Ra = Resistenza interna dell’amperometro Rv = Resistenza interna del voltmetro A A Ra R V Rv A190 DM-334 Ra Selettore Rv Ra Selettore Rv 8,9 MΩ 9,1 MΩ V V I(µA) 110 Ω I(40mA) 10,5 Ω I(mA) 4Ω I(400mA) 1,5 Ω 50 mΩ I(10A) 50 mΩ I(A) Inserzione per valori di R >> Ra Ra R V Rv Inserzione per valori di R << Rv Al fine di correggere l’errore di misura determinato dalla tipologia di inserzione impiegata è possibile utilizzare le seguenti formule, applicando i valori di Rv e Ra sopra riportati: Sistemi elettrici per l’ambiente 8 1) Utilizzo del multimetro per la misura di: tensione, corrente, resistenza e potenza in corrente continua Misura della potenza in c.c. + Sistemi elettrici per l’ambiente 9 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Sistemi elettrici per l’ambiente 10 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Sistemi elettrici per l’ambiente 11 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Misura delle grandezze alternate (tensione e corrente) In riferimento alle misure delle tensioni e delle correnti elettriche il valore che risulta generalmente più significativo è quello relativo al valore termicamente equivalente, quindi il valore efficace. Per la corrente continua, il valore efficace coincide con il valore istantaneo, quindi la misurazione è relativamente semplice. Cosa ben diversa è per i sistemi a corrente alternata, dove per ottenere l’esatto valore efficace è necessario procedere con l’acquisizione e con l’elaborazione continua dei valori istantanei . Negli apparecchi di misura più economici ci si limita a raddrizzare la forma d’onda alternata e a determinarne il valore medio (Im), poi sulla base del rapporto: I = Im ⋅ 1,11 a calcolarne il corrispondente valore efficace. Questa approssimazione è ammessa e sostenibile solo in caso di forme d’onda perfettamente sinusoidali, ma diventa inaccettabile nel caso di forme d’onda fortemente distorte. Gli apparecchi di misura che effettuano la misura tramite campionamento continuo dei valori istantanei sono detti a «vero valore efficace» o «True RMS». Elemento importante da considerare per gli apparecchi «True RMS» è la banda passante che definisce il limite massima della frequenza della forma d’onda della grandezza da misurare. Sistemi elettrici per l’ambiente 12 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Multimetri utilizzati in Laboratorio DM-334 I multimetri DM-334 e A190 già precedentemente descritti per le misure in corrente continua possono essere utilizzati anche per le misure in corrente alternata. A190 Come già detto il modello A190 è uno strumento «True RMS» mentre il modello DM-334 ricavando il valore efficace dal valor medio mediante calcolo, può risultare scarsamente preciso nel caso di forme d’onda non sinusoidali. Sistemi elettrici per l’ambiente 13 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Cos ϕ Coseno dell’angolo di sfasamento «ϕ» fra la tensione «V» e la corrispondente corrente «I» relative alla frequenza fondamentale (es. 50 Hz) in un sistema elettrico in corrente alternata. E’ sempre possibile scomporre una corrente “I” comunque sfasata rispetto a “V” in due vettori “Ia” e “Ir”, il primo in fase rispetto a V rappresenta la parte attiva, mentre l’altro in quadratura rispetto a V rappresenta la parte reattiva. Quindi in assenza di distorsioni la potenza P sarà uguale a: P = V ⋅ I ⋅ cosϕ Sistemi elettrici per l’ambiente 14 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Wattmetri in c.a. utilizzati in laboratorio Wattmetro Gossen Metrawatt Metrahit AC e DC Portate: 0,1 mA ÷ 10 A e 10 mV ÷ 600 V Risoluzione: 0,1 µA e 0,1 mV Precisione: da 0,15 a 0,25 % rdg + 0,1% mg Potenza: attiva, reattiva e apparente Energia: attiva, reattiva e apparente Analisi armonica: fino alla 15a Fattore di Potenza (FP) - > cosϕ Fattore di cresta (CF) Sistemi elettrici per l’ambiente R G 15 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Wattmetri in c.a. utilizzati in laboratorio Wattmetro Yokogawa WT 110 AC e DC Portate: 0,5 A ÷ 20 A e 15 V ÷ 600 V Risoluzione: 0,1 mA e 0,1 V Precisione: da 0,15 a 0,25 % rdg + 0,1% mg Potenza: attiva, reattiva e apparente Fattore di Potenza (FP) - > cosϕ Sistemi elettrici per l’ambiente 16 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Misura della corrente con inserzione diretta Come è noto per la misura della corrente elettrica è necessario che la stessa fluisca all’interno del dispositivo rivelatore. Il sistema più semplice consiste nell’inserimento di un amperometro direttamente in serie al carico. G A R I L’inserzione diretta dell’amperometro in serie al carico è utilizzabili solo per correnti massime, dell’ordine dei decimi di ampere (< 0,5 A) Sistemi elettrici per l’ambiente 17 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Misura della corrente tramite shunt Per correnti superiori ai decimi di ampere fino a 10 – 20 ampere è possibile utilizzare l’inserzione tramite shunt. I R V Rs G I In questo caso viene impiegato come strumento di misura un voltmetro. La determinazione della corrente in ampere avviene tramite la seguente relazione: I = V / Rs. Al fine di non alterare significativamente il circuito di misura è necessario che: Rs << R Sistemi elettrici per l’ambiente 18 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Misura della corrente tramite pinza amperometrica Per correnti alternate superiori a 10 ampere viene utilizzata l’inserzione tramite pinza amperometrica Come risulta rappresentato nella figura a lato il sensore di corrente basa la propria funzionalità sullo stesso principio del trasformatore, ovvero: IL ⋅ nL = Im ⋅ nm Da cui, essendo nL = 1: IL = Im ⋅ nm L’amperometro (A) fornisce direttamente il valore di IL in quanto dotato di una scala appropriata che tiene conto del parametro nm Sistemi elettrici per l’ambiente 19 2) Misure nei sistemi in corrente alternata Pinza amperometrica utilizzata in laboratorio Hioki 3283 Solo AC Portate: 10 mA ÷ 200 A Risoluzione: 10 µA Funzione min/max Precisione: da 1 a 2 % rdg + 5 dgt Sistemi elettrici per l’ambiente 20 3) Luxmetro: conversione energia elettrica in energia luminosa e principio di funzionamento Conversione dell’energia elettrica in energia luminosa Energia Elettrica (Wh) Flusso Luminoso Energia Termica (Perdite) (Lumen -> lm) Piano di lavoro o pavimento Illuminamento (Lux -> lx) = lm/m2 Sistemi elettrici per l’ambiente 21 3) Luxmetro: conversione energia elettrica in energia luminosa e principio di funzionamento Conversione dell’energia elettrica in energia luminosa Sistemi elettrici per l’ambiente 22 3) Luxmetro: conversione energia elettrica in energia luminosa e principio di funzionamento Principio di funzionamento luxmetro In generale, questo tipo di apparecchi, utilizzano una tecnica fotoelettrica, ovvero un’apposita cella fotovoltaica dotata di un apposito filtro che riproduce la sensibilità dell’occhio umano in relazione alla frequenza della luce misurata. Sistemi elettrici per l’ambiente 23 3) Luxmetro: conversione energia elettrica in energia luminosa e principio di funzionamento Principio di funzionamento luxmetro La corrente elettrica generata dal sensore risulta proporzionale alla quantità di energia luminosa incidente (pesata sulla base della sensibilità dell’occhio umano) e quindi tramite un apposito microamperometro opportunamente tarato in LUX è possibile ottenere la misura del livello di illuminamento. Sistemi elettrici per l’ambiente 24 3) Luxmetro: principi di funzionamento Per evitare che l’effetto dell’angolo di incidenza risulti sempre perpendicolare al piano della cella fotovoltaica si utilizzano degli appositi dispositivi (diffusori, o correttori del coseno) che deviano i raggi luminosi in modo che incidano perpendicolarmente al sensore. Sistemi elettrici per l’ambiente 25 3) Luxmetro: principi di funzionamento Luxmetro utilizzato in laboratorio Lutron LX-1102 Range da 40 a 400.000 lx Sensibilità spettrale : - Luxmetro Lutron - CIE Sensibilità spettrale complessiva dei recettori dell'occhio umano Sistemi elettrici per l’ambiente 26 4) Termometri a contatto: principi di funzionamento I termometri che trovano un più largo impiego utilizzano sensori a termocoppia o a termoresistenza. I sensori a termocoppia operano secondo il principio per cui in un circuito costituito dalle connessioni di due metalli diversi si produce una tensione elettrica qualora le due estremità siano poste a temperature diverse Tipo Metalli connessi J Ferro / Costantana K Nickel-cromo / Nickel-alluminio T Rame / Costantana Sistemi elettrici per l’ambiente 27 4) Termometri a contatto: principi di funzionamento Termometro a termocoppia utilizzato in laboratorio Extech SDL200 4 canali visualizzabili contemporaneamente Registrazione delle misure su scheda SD Tipi di sonde: Pt, K, J, T, E, R, o S Funzione differenziale e MIN-MAX Sistemi elettrici per l’ambiente 28 4) Termometri a contatto: principi di funzionamento I sensori a termoresistenza utilizzano comunemente chiamati termometri a resistenza o RTD (dall'inglese Resistance Temperature Detector), sono sensori di temperatura che sfruttano la variazione della resistività di alcuni materiali al variare della temperatura. Molto diffuse sono le cosiddette Pt100 e Pt1000, ovvero termoresistenze in platino (Pt), in cui la resistenza alla temperatura di 0 °C è pari rispettivamente a 100 Ω e 1000 Ω. Sistemi elettrici per l’ambiente 29 4) Termometri a contatto: principi di funzionamento Sensore a termoresistenza Pt1000 utilizzato in laboratorio + Dal valore della resistenza della sonda Pt1000, visualizzata con il multimetro, si ricava tramite il grafico la temperatura che si intende misurare Sistemi elettrici per l’ambiente = 30 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Come già illustrato precedentemente i nostri occhi sono sensori progettati per individuare la radiazione elettromagnetica che costituisce lo spettro della luce visibile (indicativamente compresa fra 400 e 700 nm). La radiazione infrarossa, caratteristica dei corpi con temperatura orientativamente compresa fra 1 e 10.000 K (- 272 ÷ 9.727 °C) ha lunghezza d’onda compresa fra 1 mm e 700 nm, quindi invisibile all'occhio umano. Sistemi elettrici per l’ambiente 31 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. I dispositivi ad infrarossi per la misura della temperatura più utilizzati sono: Termocamere Termometri Sistemi elettrici per l’ambiente 32 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Funzionamento delle termocamere ad infrarossi: l'energia all’infrarosso (A) emessa da un oggetto viene fatta convergere dai componenti ottici (B) verso un detector all’infrarosso (C). Il detector invia le informazioni al sensore elettronico (D) per l’elaborazione dell’immagine. L'elettronica traduce i dati provenienti dal detector in un’immagine (E) visibile direttamente nel mirino oppure sullo schermo di un monitor standard o su un LCD. Sistemi elettrici per l’ambiente 33 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Funzionamento dei termometri ad infrarossi: un’apposita lente focalizza l'energia infrarossa (IR) su un rivelatore, che converte l'energia in un segnale elettrico che può essere visualizzato in unità di temperatura, dopo essere stato compensato a causa delle variazioni della temperatura ambiente. La misurazione della temperatura media all’interno di uno spot con diametro crescente in funzione della distanza Il termometro ad infrarossi viene preferito alle termocoppie o altri sensori a contatto quando si necessita di una rapida risposta senza perturbare termicamente l’oggetto della misura. Sistemi elettrici per l’ambiente 34 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Misuratori ad infrarossi utilizzati in laboratorio Termocamera THT47 Sistemi elettrici per l’ambiente Campo di misura da -20°C a 400°C Letture in °C, °F, °K Display a colori con touch-screen capacitivo 8 tavolozze di colori standard 10 tavolozze colori personalizzabili Focalizzazione manuale immagine Tabella integrata valori di emissività materiali comuni Correzioni in funzione di distanza, temperatura riflessa e umidità relativa 3 cursori interni per misura accurata temperatura Analisi avanzata: Punti, Linee, Aree su immagini e funzione Isoterma Soglie di allarme sulla misura di temperatura Salvataggio video IR su micro SD card in formato MPEG4 Risoluzione sensore: 160x120pxl Formato standard (JPG) immagini salvate Alimentazione con batteria ricaricabile Interfaccia USB verso PC Annotazione vocale e testuale Uscita video PAL/NTSC 35 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Misuratori ad infrarossi utilizzati in laboratorio Termometro HT3301 Sistemi elettrici per l’ambiente 36 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Applicazioni tipiche: confronto fra termometro e termocamera Con un termometro all’infrarosso e possibile misurare la temperatura di un singolo punto. Le termocamere sono in grado di misurare le temperature di un’intera immagine. Ad esempio la termocamera THT47 ha una risoluzione dell’immagine ad infrarossi di 160 x120 pixel. Ciò significa che equivale all’utilizzo di 19.200 termometri agli infrarossi contemporaneamente. Sistemi elettrici per l’ambiente 37 5) Termocamere e termometri agli infrarossi: principio di funzionamento ed applicazioni tipiche. Applicazioni tipiche della termocamera Infiltrazioni d’acqua Ponti termici Infiltrazioni di umidità Sistemi elettrici per l’ambiente Perdita d’acqua impianto di riscaldamento a pavimento Surriscaldamento anomalo morsetti quadro elettrico Problemi di isolamento termico involucro esterno Surriscaldamenti anomali (hot spot) pannelli fotovoltaici Surriscaldamento anomalo interruttori quadro elettrico Surriscaldamento anomalo motore elettrico 38 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Definizioni Misurando: grandezza in senso determinato sottoposta a misurazione. Risoluzione: minima variazione apprezzabile dalla grandezza oggetto della misura (ad esempio per uno strumento a tre cifre che misura 2,50 Ω la risoluzione è 0,01 Ω. Errore assoluto (Ea): differenza fra il valore misurato (Vm) e il valore (convenzionalmente ritenuto) vero (Vv). Ea = Vm − Vv Incertezza di misura: dispersione dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando. L’incertezza può essere di tipo: A-> dovuta ad elementi estranei allo strumento, ad esempio, perturbazioni esterne; B-> dovuta essenzialmente all’errore intrinseco dello strumento. L’incertezza può essere: •assoluta (Ua): se riferita direttamente al misurando in valore assoluto (es.± 0,5 Ω); •relativa (Ur): se riferita al misurando in valore relativo (es.:±20%) Misura: risultato o prodotto di una misurazione che comprende 3 informazioni: valore numerico, incertezza ed unità di misura (es.: RE= 2,5 ±0,5Ω; oppure RE= 2,5 Ω ±20%) Sistemi elettrici per l’ambiente 39 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore strumentale - Strumento di misura digitale L’errore complessivo si compone di 2 fattori: •rispetto al valore letto (es. ± 3% rdg); •rispetto allo scorrimento dell’ultima cifra del display (detta risoluzione) (es.:± 4 dgt) Nota: “rdg” è l’abbreviazione di “reading” (lettura), mentre “dgt” è l’abbreviazione di “digit” (cifra). Esempio di calcolo (misuratore resistenza di terra): Errore intrinseco dichiarato dal costruttore: ± (3% rdg + 4 dgt) Misura: •Portata selezionata: 200 Ω •Risoluzione: 0,1 Ω •Valore letto: 20 Ω Calcolo errore strumentale: Errore di lettura (rdg): 0,6 Ω (3% di 20 Ω -> valore letto). Errore di scorrimento ultima cifra (dgt): 0,4 Ω (0,1 Ω ⋅ 4 dgt). Errore massimo assoluto della misura (Estr): ± 1 Ω (±(0,6+0,4)Ω). Fascia di valori attribuibili al misurando: da 19 a 21 Ω ((20 ± 1)Ω). Errore massimo relativo percentuale della misura: ± 5% (100 ⋅ 1/20). Espressione corretta della misura: RE = 20 ± 1 Ω. Sistemi elettrici per l’ambiente 40 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore strumentale - Strumento di misura analogico L’errore massimo viene indicato in percentuale sul valore del fondo scala (es.: ± 3 % f.s.) Esempio di calcolo (misuratore resistenza di terra): Errore di funzionamento dichiarato dal costruttore: ± 3% f.s. Misura: •Portata selezionata: 200 Ω •Valore letto: 20 Ω Calcolo errore strumentale: Errore massimo assoluto della misura (Estr): ± 6 Ω (±3% di 200 Ω -> valore di fondo scala). Fascia di valori attribuibili al misurando: da 14 a 26 Ω (20 ± 6 Ω). Errore massimo relativo percentuale della misura: ±30% (100 ⋅ 6/20) Espressione corretta della misura: RE = 20 ± 6 Ω Sistemi elettrici per l’ambiente 41 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore operativo sistematico L’errore operativo sistematico può essere determinato dall’ambiente, dalle condizioni operative o dal metodo. Su questo tipo di errore esiste la possibilità di intervenire per stimarne il valore ed operare quindi con le dovute compensazioni, tramite appropriati verifiche e calcoli. Ad esempio, nella misura della resistenza di terra, le condizioni che possono determinare errori operativi sistematici sono: •resistenza di contatto sul dispersore; •tensioni di disturbo nel terreno; •disturbi convogliati dai circuiti di misura; •campi magnetici sullo strumento; •vicinanza di corpi metallici interrati; •valori di temperatura ed umidità anomali. In presenza di instabilità della misura causata da perturbazioni di origine esterna o interna al sistema è necessario prendere come valore di riferimento per la determinazione dell’incertezza estesa assoluta (Ua) o relativa (Ur): •la media dei valori misurati (xm); •l’incertezza tipo introdotta dalla ripetibilità della misura (urip) •l’incertezza tipo associata allo strumento (ustr) determinate sulla base dell’errore massimo strumentale assumendo una distribuzione di probabilità uniforme. Sistemi elettrici per l’ambiente 42 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore operativo sistematico xm = Media dei valori misurati: ∑x i i n Incertezza tipo (urip): - instabilità intrinseca dell’elemento oggetto della misura: urip = m ⋅ ∑ (x − x i i m )2 n −1 -cause perturbatorie esterne indipendenti dall’oggetto della misura: urip = m ⋅ ∑ (x − x dove: i i m )2 n ⋅ (n − 1) m (varia in funzione del numero di misure): 2-3 misure: 2,20 4-7 misure: 1,73 8-9 misure; 1,22 10 misure: 1,15 Sistemi elettrici per l’ambiente 43 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore operativo sistematico u str = Incertezza tipo associata allo strumento: Incertezza tipo assoluta: Incertezza estesa assoluta: Estr 3 2 2 ua = u str + urip U a= k ⋅ ua dove k è uguale a: 1: per un intervallo di confidenza pari al 68,9% 2: per un intervallo di confidenza pari al 95,4% 3: per un intervallo di confidenza pari al 99,7% Incertezza estesa relativa percentuale: Ur% = Ua ⋅100 xm Pertanto i risultati della misura si potranno esprimere, nella forma completa, alternativamente con le incertezze assolute o relative: - xm ±Ua (unità di misura) - xm (unità di misura) ±Ur% Sistemi elettrici per l’ambiente 44 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Errore operativo casuale L’errore operativo casuale a differenza di quello sistematico è difficilmente stimabile e compensabile in quanto determinato da cause esterne imprevedibili o da chi effettua materialmente la misura. Per questo motivo è da evitare adottando particolare cura e perizia nell’eseguire le misure. Ad esempio le condizioni che possono determinare errori operativi casuali sono: •inadeguatezza del metodo di misura; •scelta errata della strumentazione; •scelta errata della portata; •collegamenti errati; •insufficiente conoscenza dell’impianto. Sistemi elettrici per l’ambiente 45 6) Errori strumentali ed incertezza di misura Valutazione dell’accettabilità dell’errore Per la valutazione dell’accettabilità dell’errore occorre determinare mettere in riferimento fra loro: la Fascia di Valori attribuibili al Misurando (FVM) e il Limite da Verificare (LV), quindi prendendo sempre come esempio la misura della resistenza di terra (RE) si ha: Caratteristiche dell’impianto: •Sistema: TT •Ambiente: particolare (tensione limite di contatto UL = 25 V) •Caratteristiche dispositivo di protezione: interruttore differenziale Idn = 1 A •Valore di resistenza di terra massimo ammissibile: REmax = 25/1 = 25 Ω Pertanto relativamente all’accettabilità dell’errore, occorre prendere come riferimento il limite da verificare (LV): REmax = 25 Ω. Se questo è esterno alla fascia di valori (FVM), allora l’errore è accettabile, altrimenti occorre ripetere la misura utilizzando uno strumento complessivamente più preciso. Quindi nell’esempio precedente, con valore misurato pari a 20 Ω si hanno fasce di valori, tali che: •Strumento digitale: 19 ≤ RE ≤ 21 Ω, REmax = 25 Ω, quindi esterno a 19 ÷ 21 Ω -> errore accettabile •Strumento analogico: 14 ≤ RE ≤ 26 Ω, REmax = 25 Ω, quindi interno a 14 ÷ 26 Ω -> errore non accettabile. Sistemi elettrici per l’ambiente 46