Presentazione dell’azienda ”Future Green srl” L’azienda “Future Green srl” attraverso un’esperienza decennale dei soci è attiva nel settore della valorizzazione delle risorse ambientali e nel settore dei rifiuti urbani. Detentrice di brevetti a suo carico nella lavorazione di processi industriali da biomasse mette a disposizione il suo know-how, le sue esperienze professionali, gli esperti di settore, la competenza e l’affidabilità, nonché la ricerca e l’innovazione di nuovi sistemi di produzione tecnologica e industriale ed offre a tutti coloro che fossero interessati a conoscere il suo progetto industriale di lavorazione delle biomasse e produzione di energia elettrica e termica, con l’opportunità per la prima volta in tale settore, di certificare la materia prima di provenienza e di prodotto da biomassa. Si tratta di un reale progetto di Green Economy, in cui l’investimento nel settore ambientale e delle energie è assolutamente proporzionale al business e rientra nei parametri di Green Economy pura. Il progetto si concentra su processi industriali che partendo dall’innovazione nelle lavorazioni delle biomasse (processi di piro-gassificazione1), al fine di produrre energia, realizzano processi di filiera corta Processo chimico che permette di convertire materiale ricco in carbonio, quale il carbone, il petrolio, o le biomasse, in monossido di carbonio, idrogeno e altri composti gassosi; avviene a temperature elevate. E’ un metodo per ottenere energia da differenti tipi di materiali organici e trova anche applicazione nel trattamento termico dei rifiuti. 1 attraverso l’introduzione di un brevetto di coltivazione arborea: denominata Paulownia in vitro clone 112®. E’ una pianta questa, selezionata geneticamente per propagazione in vitro o micropropagazione2, dalle caratteristiche eccezionali, date dal rapido accrescimento della pianta in soli quattro anni: la stessa raggiunge diametri pari a circa 30cm e altezze pari a circa 12m. realizzando un vero e proprio bosco in un ettaro di coltivazione, e al taglio una rapida capacità di ripartenza della stessa per almeno tre cicli di produzione in 11-12 anni. Altrettanto interessanti sono le qualità del suo legno che saranno elencate in seguito; la produzione di tale legno può essere utilizzata in vari settori merceologici ed industriali di riferimento quali: le industrie del mobile, in tutti i settori della bioedilizia, fabbricazione di strumenti musicali, imbarcazioni, tavole da surf, e per ultimo molto pregiato per la costruzione di bare, ecc. Al latere delle centrali a biomassa l’azienda sarà in grado di stoccare il proprio legno e realizzare lavorazioni di cippato e pellet. Attori e protagonisti di tale progetto sono gli imprenditori agricoli che investendo nell’opportunità di coltivare Paulownia clone in vitro 112® e sorretti da garanzia fideiussoria rilasciata dalla stessa società nel ciclo dei 3 tagli, avranno la possibilità di ottenere un ricavo pari a 45.000 euro ad ettaro. Anche in questa occasione di business si soddisfa il principio di Green Economy per il mondo agricolo in quanto: a) Il processo di filiera corta3 prevede il produttore e l’utilizzatore della biomassa e del legno in aree geograficamente ristrette e rientranti nei parametri indicati dall’ultimo bando nazionale per il finanziamento di impianti da energia rinnovabile; Tecnica di propagazione vegetativa, effettuata in sterilità, che consente di moltiplicare velocemente e in grande quantità le specie vegetali. 2 Filiera produttiva caratterizzata da un numero limitato e circoscritto di passaggi produttivi, e in particolare di intermediazioni commerciali, che possono portare anche al contatto diretto tra il produttore e il consumatore. Lo scopo principale di tale filiera è contenere e ridurre i costi al consumo dei prodotti. 3 b) Si produce energia rinnovabile, rispettando l’ecosistema ed altresì le emissioni in atmosfera per il trasporto del materiale; c) Si incrementa il patrimonio forestale nazionale; d) Senza OGM4 e con foglie larghe che consentono di essere un acceleratore delle fasi di fotosintesi clorofilliana, assorbendo maggiore anidride carbonica e rilasciando maggior ossigenazione in atmosfera; e) Il suo apparato fittonante5 consente un maggior controllo dei rischi idrogeologici insiti nel nostro territorio nazionale. I campi saranno guidati da esperti, agronomi e forestali, che a spese dell’azienda e nei tempi prestabiliti, porteranno la produzione del legno verso standard di lavorazione e commercializzazione elevata. L’albero per la metà del suo tronco fino a 6-7 metri di altezza produrrà materia prima di categoria A per le industrie di lavorazione del legno; per la restante parte dell’albero l’utilizzo è destinato all’alimentazione delle centrali della filiera, produzione di cippato e pellet. Da considerarsi l’elevato potere calorifico e la bassissima umidità (al di sotto del 30% al taglio) concentrata nel legno, che sin dal taglio consentiranno la lavorazione immediata del legname e la rapida efficienza nella produzione. Per gli imprenditori agricoli e per la grave crisi che attanaglia il settore, la diversificazione delle colture diviene un utile strumento di business attraverso la coltivazione di Paulownia clone in vitro 112®. Il prodotto è oltremodo sorretto da garanzia fideiussoria per il ritiro garantito del campo pronto e interamente finanziato dall’Istituto Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo, partner anch’essa dell’azienda, mentre per tutto il territorio nazionale si sta trasferendo Organismi geneticamente modificati. Anche definiti ‘organismi transgenici’. Si tratta di piante che hanno un patrimonio genetico artificiale ottenuto in laboratorio. 4 Si presenta come un grosso corpo cilindrico a carattere legnoso che scende verticalmente dal fusto della pianta, assicurando ancoraggio e stabilità alla pianta, oltre al normale scopo di trasporto delle sostanze nutritive al corpo emerso del vegetale. 5 quanto già realizzato, mettendo a disposizione il prodotto finanziario seguendo man mano lo sviluppo in altre province. Nella seconda fase del Progetto verranno realizzati i “Poli del Legno”, in collaborazione con imprenditori, Enti Locali, forze ed organizzazioni interessate. Tra i principi e le finalità che hanno dato origine al progetto, in primis, rientrano quelli ambientalistici: realizzando piccoli boschi si fornisce un contributo vero e sostanziale alla lotta contro il disboscamento delle aree parco e forestali del nostro Pianeta. Basti pensare all’uso improprio delle riserve, per coltivazioni di piante energetiche o per utilizzo illegittimo del legno. Da oggi si possono controllare con maggiore attenzione i fumi emessi dalle centrali nell’atmosfera. Quelle dell’azienda sono dotate di sistemi altamente sofisticati e garanti per il controllo degli stessi, di gran lunga al di sotto dei minimi di emissione imposti dalla Normativa Europea, nonché la garanzia che il prodotto di alimentazione della centrale ha rispetto al passato, cioè Paulownia clone in vitro 112® potrà essere qualificato, garantito nelle quantità e certificato come “materia prima di alimentazione costante delle centrali”. Ciò ad innovazione ed antitesi delle pratiche in uso per l’alimentazione delle tradizionali centrali di produzione di energia. Per tali motivazioni uno dei più grandi movimenti ecologistici europei “FARE AMBIENTE NAZIONALE 6 ” ha condiviso il suddetto progetto per le attenzioni rivolte all’ambiente. Inoltre il progetto è condiviso da: Movimento Ecologista Europeo nato dall’iniziativa di un gruppo di docenti universitari, esperti in politica e gestione dell’ambiente, insieme a molti giovani, lavoratori, professionisti, imprenditori, cittadini, che hanno deciso di unirsi per contrastare una metodologia anacronistica per tutelare l’ambiente e l’ecosistema. 6 Università locali ed europee della Confindustria Foggia; Giovani industriali del Mezzogiorno; Istituto bancario BCC di San Giovanni Rotondo; Confederazioni di categoria del settore agricolo; Albo agronomi e forestali; Facoltà di Agraria; Il Politecnico di Milano; Università Cattolica Sacro Cuore sede di Piacenza e Cremona. Grazie all’accreditamento presso il dipartimento di Agraria della Cattolica Sacro Cuore l’azienda è stata rappresentata alla “Bio Energy” 2013, fiera cremonese tra le più prestigiose nel panorama delle rinnovabili. Lo stand è stato visitato anche dal Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, On. Paolo de Castro, oltre che dal Dottor Guidi, Presidente nazionale di Confagricoltura. Se la sede legale è a Torremaggiore, quella operativa è a San Paolo di Civitate dove i lavori sulle colture vengono svolti con la collaborazione di Marcello Amoroso, agronomo e vice coordinatore provinciale dell’Associazione Fare Ambiente. Paulownia clone in vitro 112® Il clone e le sue potenzialità A partire da Marzo 2013 verranno piantati gli alberi da un clone nato nel ‘72 nei laboratori di ricerca dell’Università di Barcellona; il clone è brevettato in Spagna ma il processo industriale è italiano, con la collaborazione dell’Università di Agraria di Foggia, con le sperimentazioni legate al progetto Star*Agroenergy7, tutte le associazioni di categoria al fine di estenderlo su tutto il territorio nazionale ed internazionale (motivo della mia collaborazione e interesse al progetto) in collaborazione con gli albi degli agronomi ed il ministero, sede in cui il progetto è già stato presentato lo scorso inverno, anche l’Argentina è seriamente intenzionata a collaborare con il suddetto. Il presente è un processo industriale che non brucia come le vecchie centrali a biomassa; detenuto dalla stessa “Future Green srl” con emissioni zero dalla centrale perché viene introdotta Progetto europeo nato con l’obiettivo di realizzare una metodologia di riconciliazione fra la produzione energetica, gli ecosistemi ecologici e il patrimonio culturale delle aree rurali più importanti del Sud Europa. 7 materia prima certificata. Questo processo permette, con gli sfridi dell’albero, di alimentare la centrale con materia prima certificata abolendo le emissioni. Con la lavorazione dei residui vegetali della pianta si alimentano le centrali a biomassa e si produce energia termica. Tale centrale produce con 1 MW elettrico e 1 MW termico: Energia elettrica in maniera precisa; Cubetti in vetro-cemento per l’edilizia perchè tutte le sostanze anzichè carbonizzarle le riutilizza. Per gli industriali, la grande risorsa della Paulownia sta nella certificazione della materia e nell’utilizzo del termico. Come utilizza il termico? Attraverso gli sfridi della pianta: Utilizza la materia prima; Aiuta a risolvere il problema del calore attraverso il pellet della Paulownia. In punta a sei metri alla pianta si taglia quando l’80% del campo ha raggiunto, nei primi quattro anni, 28/30 cm di diametro. Paulownia, inoltre, attraverso il potere termico della centrale, può realizzare pellet (rarissimo) oltre a produrre il vetro. Tutto ciò che viene recuperato (cippato, pellet) è destinato al mercato dell’energia. Esso è anche un legno che può essere adoperato al posto del “Teak 8” ma con un costo molto inferiore e si presta molto bene alla lavorazione essendo un legno polivalente e leggero, è E’ un genere di albero tropicale a legno duro, contenente una resina oleosa naturale che lo rende estremamente resistente. 8 infatti chiamato ”Alluminio del legno”. Basti pensare alla leggerezza di questo legno, con un peso medio pari a 275 kg/m³, paragonabile al sughero, ma con caratteristiche di resistenza molto elevate. Questo eccellente rapporto resistenza-peso, unito alla facilità di lavorazione, ha dato modo di soprannominare questa essenza come su indicato. Non è una specie invasiva perché i semi sono stati resi sterili, non avendo frutti ma solo boccioli non ha altri effetti, non è un seme. Le origini della Paulownia Paulownia, un albero conosciuto anche con il nome di ”Albero della Principessa”, compare in Europa agli inizi del 1800, importato dalla Compagnia delle Indie Orientali 9. Nel 1972 è cominciato lo studio in laboratorio per migliorarne la qualità, selezionando le varietà al fine di ottenere una tipologia, con elevate rese per la produzione di un materiale ideale per l’industria del legno e biomassa. Il materiale ricavato è conosciuto nell’industria del legno e del mobile come ”Alluminio del legno”. Per ”Alluminio del legno” si intendono le seguenti principali caratteristiche: 1. Resistenza alla torsione, contrazione ed in genere deformazione; 2. Essenza dura; 3. Leggerezza (30% in media più leggero di qualsiasi altro tipo paragonabile); 4. Mancanza di nodi per oltre il 70% del tronco; 5. Colore chiaro; Grandi compagnie di navigazione privilegiate detentrici, nei confronti dei propri connazionali, dell’esclusivo diritto di navigazione e commercio, sulla base di patenti concesse dalle autorità nazionali. 9 6. Potere calorifico: 19520kj/kg; 7. Il tronco si può utilizzare per l’industria del mobile, trattandosi di legno di categoria ”A”; 8. Resistenza all’azione del tempo. Con le sue proprietà di granulazione fine è un albero dal legno eccezionale per travi, produzione mobili d’arredo, compensato, case prefabbricate, pannelli interni per le costruzioni, legno da cantiere, ecc. La pianta si rigenera dalla radice per minimo altri 2 cicli, raggiungendo la maturità del legname quindi ancora al 6° ed al 9° anno; ottenendo dunque 3 tagli in 9 anni. Alla fine del ciclo viene rimossa dal terreno la parte interrata da cui partono le radici. Miglioramento dell’ambiente La Well Forestry Worldwide-Carbon Emission ha riconosciuto la Paulownia clone in vitro 112® come miglior assorbitore di anidride carbonica, restituendo ossigeno all’atmosfera, dichiarandola pianta per il futuro dell’umanità, grazie alle sue proprietà di sviluppo e rigenerazione. Tutto questo perché nelle richieste di mercato compare un fabbisogno sempre più crescente di legno e biomasse, la Paulownia 112® diventa la soluzione per produrle, senza intaccare l’esistente patrimonio forestale. Stime sulla disponibilità di terreni coltivati in maniera residuale in Puglia, consentono di individuare i terreni dove più proficuo sarebbe convertire il piano di coltura a fini energetici. Il segreto? Fare in modo che impianti per la produzione di energia siano di piccola taglia ed autosufficienti, quanto all’approvvigionamento di materia da termovalorizzare principio della cosiddetta filiera corta. 10 Produrre calore attraverso il riciclaggio dei rifiuti. 10 secondo il Piano di lavoro La Paulownia 112® può essere messa a dimora in qualsiasi tipo di terreno, anche incolto. Non sono indicati terreni paludosi o con molta acqua. Dopo l’impianto (Marzo-Maggio) occorre acqua almeno in zone aride (6-9 mc/settimana/ettaro), e pochissimo concime a base di azoto (150 unità/ettaro). Dopo 6-8 mesi dall’impianto si effettua il taglio del primo pollone. Il materiale di risulta dal taglio (polloni di altezza 2,5m e diametro 6cm) è ritirato dalla stessa ditta. In questo periodo, evitiamo che il terreno si riempia di piante infestanti, in zone aride viene somministrata acqua (6-9 mc/settimana/ettaro) nel periodo caldo. Ama una leggera innaffiatura iniziale ed un leggero contributo irriguo durante il suo ciclo vitale (90mc./anno), se alloggia in zone torride. Si consiglia la collocazione della piantina a distanza di 4m, quindi n.600 piante ad ettaro. Un albero viene piantato a 26 settimane di vita. Si raccomanda la posa a dimora nel periodo da Settembre a Maggio. Esso inoltre non necessita di trattamenti fitosanitari 11. Taglio di ripartenza (6-8 mesi) Attenta e scrupolosa osservazione degli esemplari arborei per individuare l’eventuale presenza di parassiti; teso alla salvaguardia della salute delle piante. 11 La coltivazione di Paulownia 112® necessita di un primo taglio dalla base dopo 6 mesi di vita, perché questa operazione permette la crescita e lo sviluppo del tronco con poca ramificazione, facendolo crescere perfettamente dritto per minimo 5 metri, favorendo la produzione di legname di tipo ”A”. Il taglio totale può cominciare dopo tre anni con la produttività massima. Misure attese dalla pianta nel ciclo di vita considerato: Nel primo anno di vita della pianta definitiva (6-8 mesi + 1 anno dall’impianto), essa cresce già ad un’altezza ideale per la produzione di legno per industria, formando un tronco di altezza 4-5m, un diametro 8-10cm, privo di nodi. Nel secondo anno di vita, la pianta definitiva arriva ad un’altezza di 6-8 m e un diametro di 16-20cm. Nei periodi caldi, in zone aride, si somministra acqua (6-9mc/settimana/ettaro). Vengono tagliati eventuali rami cresciuti sotto i 6 metri facendo il possibile per evitare che il terreno si riempia di piante infestanti. Nel terzo anno di vita (dopo il taglio tecnico), la pianta definitiva arriva ad un’altezza di 10-12cm e un diametro di 26-30 cm. Al terzo anno, dopo il taglio, la radice riproduce un nuovo pollone che verrà tagliato dopo 3 anni e così fino al 9° anno. Il suo tronco è ideale per l’industria, per la ridotta conicità, e comporta, quindi, pochissimo sfrido per la realizzazione di tavolame, travi, manufatti, ecc. A queste condizioni, il prodotto risulta essere pronto per il taglio. La Paulownia può accrescere in concomitanza con altre colture, soprattutto piantagioni basse, meglio se leguminose. Paulownia diventa, quindi, per gli agricoltori una grande occasione di business, un nuovo modo di fare agricoltura. Piano d’affare Questo tipo di albero, geneticamente selezionato, è acquistabile esclusivamente da Future Green srl che detiene l’esclusiva del marchio registro ed il controllo della produzione. La pianta è fornita con certificato di garanzia di origine e passaporto europeo. La società Future Green srl curerà il taglio ed il ritiro del prodotto pronto ad ogni step. Nel contratto di fornitura delle piantine è prevista la sostituzione delle stesse in caso di moria non dovuta a negligenza dell’acquirente. Il prezzo ed il ritiro del materiale sono a totale carico della società Future Green srl.; il materiale ricavato dalla società è costituito da tronchi di legno per uso industriale in Classe A, mentre le ramaglie e gli scarti sono utilizzati come combustibile. La pianta può piantarsi a 5-6m (interfilare) e consentire agevolmente il passaggio di grossi mezzi di raccolta. Le finalità del progetto L’obiettivo è di portata industriale; non si confida perciò nella mera vendita di piantine, bensì si punta, almeno, a raggiungere due obiettivi principali: 1. Agro-energia; 2. Biomasse; 3. Costruire una filiera che lavori sulla base di un progetto tecnologico e industriale; 4. Creare queste piantagioni al fine di produrre energia elettrica. L’azienda si orienta verso due proiezioni: Partenariato; Realizzazione di impianti di Paulownia per il soddisfacimento delle centrali a biomassa. Ma anche l’Università di Foggia mobilita gli stati generali con il progetto STAR*AgroECONOMY che prova a far dialogare tutto ciò che ruota attorno alle energie rinnovabili e lo fa con il secondo forum per ufficializzare la costituzione della “rete dei soggetti interessati”, le voci che possono contribuire a orientare in senso favorevole lo sviluppo del settore delle bioenergie. Coordinati dal prof. Massimo Monteleone di Agraria, coordinatore scientifico del progetto, rappresentanti dell’E.N.E.A. 12 , dei ministri dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, docenti di altre università, ambientalisti, imprenditori, hanno descritto gli scenari possibili per le agro-energie. Inizia la seconda fase delle rinnovabili dove il convegno: “Opportunità di Finanziamento e Nuova Agricoltura” per il secondo forum del progetto europeo STAR*AgroEnergy di giovedì 6 Dicembre 2012 vede sala gremita di agricoltori e progettisti fino ad arrivare a chi propone tipologie di colture dedicate alla produzione di energia come ad esempio la Future Green srl, società di Torremaggiore (Fg). La general manager Dott.ssa Simona Rosito era nell’auditorium della Biblioteca Provinciale proprio per raccogliere contatti e proporre la coltivazione della Paulownia. La giovane manager esplica l’intesa che vede la firma anche della Coldiretti13, Confagricoltura14 e CIA e si potrà arrivare a breve anche ad un protocollo d’intesa con l’Università di Foggia. Occasione, questa, per compiere un investimento produttivo su risorse ambientali anche se può sembrare velleitario e pretenzioso, in questo momento di grave crisi planetaria un proposito così ambizioso, nato in una delle zone più disagiate, ma si possiede la certezza scientifica, i 12 Comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell’Energia Nucleare e delle Energie Alternative. 13 Confederazione nazionale dei coltivatori diretti. 14 Associazione di categoria che opera per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente. presupposti economici, la capacità imprenditoriale ed il giusto entusiasmo per ritenere la strada percorribile e gli obiettivi realizzabili. Questo il Progetto in estrema sintesi, avendo però la certezza di aver individuato un vero “Sistema” di sviluppo economico, realizzabile in tutta Italia e, perché no, esportabile dovunque, con chiari e fermi obiettivi e presupposti di salvaguardia ambientale, di crescita economica all’interno di precisi principi ambientalmente sostenibili.