CENTRO AFASIA CIRP (FCM): ESPERIENZE CLINICHE MULTIDISCIPLINARI Dott. Stefano Monte, Direttore Centro Afasia CIRP Dott.ssa Marcella Di Pietro, Psicologa Dott.ssa Alessia Congia, Assistente Sociale Dott.ssa Lorena La Rocca, Operatrice Teatrale Dott.ssa Maristella Crielesi, Psicologa Dott.ssa Rossella Muò, Logopedista Via Sacchi 42 TORINO www.cirpafasia.it IL CENTRO AFASIA CIRP (FCM) Attivo dal 2004 in continuità con i servizi territoriali, ha come obiettivo la presa in carico di problematiche psicologiche, comunicative e sociali di persone con afasia e dei loro familiari. Promuove progetti formativi e di sensibilizzazione sull’afasia nel territorio della Città di Torino e Provincia. LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA nella prospettiva sociale dell’LPAA In qualsiasi momento gli operatori della cura hanno in mente il percorso che la persona con afasia e i familiari devono affrontare (Il principio dell’avere in mente dall’inizio la fine) Le quattro dimensioni che intercorrono fin dall’inizio(A-FROM) nell’afasia necessitano della collaborazione tra diversi operatori della cura, nelle diverse fasi della malattia L'obiettivo prevede una “partecipazione piena e soddisfacente alla vita da parte della persona”. Le quattro dimensioni dell’A-FROM Partecipazione sociale Ambiente linguistico e comunicativo Qualità di vita Danno linguistico percepito Identità Fattori personali Emozioni A-FROM © 2008 Aphasia Institute Toronto Canada Il METODO (1) : la multidisciplinarietà La PSICOTERAPIA viene impiegata nell’analisi della domanda e per il sostegno psicologico. Le tecniche di facilitazione alla COMUNICAZIONE e le regole della pragmatica della comunicazione rendono possibile la CONVERSAZIONE. L’emersione del racconto della propria condizione di vita viene sollecitato anche con TECNICHE TEATRALI e di CNV. La PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE viene stimolata a partire dagli interessi della persona (indagati dall’ ASSISTENTE SOCIALE). IL METODO (2): la psicoterapia come strumento Con l’analisi della domanda inizia il processo terapeutico La condivisione di un progetto terapeutico motiva la persona ad essere co-responsabile del progetto fin da subito L’intervento mira alla accettazione della nuova condizione di vita e la ricerca di una buona qualità di vita Il follow-up semestrale garantisce la continuità dell’intervento e il monitoraggio della situazione L’analisi del processo a fine trattamento condiziona gli interventi successivi IL METODO (2): la psicoterapia come strumento La psicoterapia è la possibilità di organizzare nuove esperienze e dare un senso ai cambiamenti (Safran e Siegel, 1993) attiva processi interni legati alla migliore comprensione di se stessi crea continuità con la propria storia di vita favorendo l’ integrazione di nuovi significati mobilita le risorse personali “residue” OBIETTIVO: facilitare la partecipazione sociale IMPLICA: il potenziamento delle competenze comunicative la messa in prova del proprio potere relazionale nei gruppi di pari, con le figure riabilitative l’individuazione di iniziative per il tempo libero sul territorio torinese (con l’assistente sociale) Centro Afasia CIRP (FCM) LABORATORIO di CONVERSAZIONE NARRATIVA (gruppo di psicoterapia e riabilitazione sulla comunicazione verbale) GRUPPO MINDFULNESS per PERSONE con AFASIA LABORATORIO di CONVERSAZIONE NARRATIVA gruppo di psicoterapia e riabilitazione sulla comunicazione verbale Contesto dell’intervento Conclusione della fase riabilitativa Continuità terapeutica con la logopedia Lo strumento dell’intervento: il Gruppo Operativo (Pichon Rivière) Centrato sul “compito” Obiettivo: comunicare meglio Lavoro del gruppo: affrontare le difficoltà collegate all’obiettivo La co-conduzione I conduttori non sono leader Coordinare e facilitare il lavoro del gruppo Mobilitare le risorse di ciascuno sia in termini di strategie di comunicazione (logopedista) sia in termini di ruolo e difese (psicoterapeuta) I momenti del gruppo FASE INDIVIDUALE Analisi della domanda Preparazione al gruppo operativo Raccolta dati per la ricerca FASE GRUPPALE 6 persone con afasia Durata dell’intervento: 6 mesi effettivi Incontri settimanali. Durata 90’ CONCLUSIONE e RE-TEST Analisi della domanda LIVELLO ESPLICITO Migliorare la possibilità di comunicare Percezione di sé come malato: “Riuscirò a farmi capire?” “Sarò all’altezza?” LIVELLO IMPLICITO Peso schiacciante del limite a discapito delle risorse Necessità di riconoscere le possibilità e i miglioramenti Obiettivi specifici Migliorare l’abilità comunicativa. Utilizzare le competenze residue per promuovere strategie di compenso efficaci. Aumentare il benessere psicologico: consapevolezza dei limiti e “diminuire il peso della disabilità.” Sperimentare i livelli di socialità possibile: il gruppo come rete sociale intermedia. La raccolta dati: quali strumenti? Strumenti qualitativi: osservazioni cliniche nei colloqui individuali e durante l’intervento di gruppo Test: VAMS – SADQ10 – CBI – FACS – Scala di valutazione delle abilità pragmatiche (Asha Noams) QEEG – ERP GRUPPO MINDFULNESS per PERSONE con AFASIA Mindfulness Mindfulness significa prestare attenzione in un particolare modo: con intenzione, nel momento presente, in modo non giudicante. Jon Kabat-Zinn Mindfulness e Afasia Mindfulness come strumento nella psicoterapia per: Ri-conoscere il proprio corpo Integrare Sensazioni, Emozioni, Pensieri Essere presenti e dare un senso alla propria storia Intervento di tipo individuale condotto da uno psicoterapeuta, attivo da Gennaio 2011 presso il Centro Afasia CIRP -FCM- Gruppo Mindfulness per Persone con Afasia Peso percepito: sostanziale discrepanza tra ciò che la persona prova e ciò che gli altri, nella relazione, rimandano Analisi della domanda Richiesta di lavoro orientata alla gestione del peso percepito nella comunicazione e delle emozioni ad esso collegate Avvio di una riflessione sulle differenti possibilità di entrare in relazione con la propria esperienza Struttura dell’intervento Numero dei partecipanti: 4 persone (2 uomini e 2 donne) Durata dell’intervento: 8 incontri + 1 Incontri settimanali. Durata 120’ Gruppo esperienziale Gli incontri vengono pensati e strutturati a partire dal protocollo utilizzato nella MBCT modificato in relazione all’afasia Obiettivi specifici Entrare in una diversa relazione con la propria esperienza Riconoscimento delle equilibrio emozionale Migliore accesso alle possibili risorse interiori e alle proprie qualità personali Utilizzare la possibilità di focalizzazione dell’attenzione come training per migliorare le capacità di attenzione e memoria a breve termine emozioni e maggior Strumenti di valutazione Strumenti qualitativi: osservazioni cliniche nei colloqui individuali e durante l’intervento di gruppo VAMS – SADQ10 – QEEG – ERP BDI – STAI – SSQoL – FFMQ – Trail Making Test – Test delle Matrici Attentive LABORATORIO DI TEATRO SOCIALE per PERSONE con AFASIA TEATRO SOCIALE E' un metodo teatrale rivolto in particolare all’empowerment psico- affettivo e relazionale di persone, gruppi o comunità che vivono per ragioni diverse condizioni di esclusione sociale. Il testo teatrale è il testo di vita portato dalla persona partecipante AFASIA E TEATRO Percezione e riconoscimento del corpo dopo il cambiamento Stimolare l’utilizzo dei canali espressivi non verbali Valorizzare le risorse espressive residue della persona afasica Narrazione di Sé- Identità Condivisione delle Storie di Vita Centro Afasia CIRP (FCM) LABORATORIO “Alfabeto Teatro” (gruppo di riabilitazione per la C.N.V.) LABORATORIO “NarrAzioniTeatrali” (gruppo teatrale di promozione sociale) Gruppi co-condotti da mediatrice di T.S. e psicoterapeuta LABORATORIO “Alfabeto Teatro” (gruppo di riabilitazione per la C.N.V.) CARATTERISTICHE DEL GRUPPO Nr. Partecipanti: 6 persone (3 uomini e 3 donne) Età media: 63 anni Durata: 12 mesi Incontri settimanali. Durata di 1h30 Criteri di inclusione: predisposizione al lavoro di gruppo, al contatto fisico e al linguaggio simbolico Criteri di esclusione: disturbi di coscienza, altre patologie neurologiche (demenza) SINTESI DEL PROCESSO FASI DI LAVORO ATTIVITÀ TEATRALE PROCESSO PSICOLOGICO Ingresso nel gruppo Dalla Parola al Gesto Dal Gesto al Corpo Inquadramento e avvio dei processi gruppali Condivisione dei temi Ritratti Personali: “come mi rappresento” Sfera emotiva legata al cambiamento e alla rappresentazione del Sé Messa in forma teatrale dei racconti Elaborazione drammaturgica dei testi individuali L’esperienza narrativa rinnova il potere comunicativo e la possibilità relazionale Spettacolo finale Rinforzo del ruolo sociale Comunicazione del percorso alla Comunità CAMBIAMENTI OSSERVATI A LIVELLO PSICOLOGICO (VAMS, SADQ-10, BECK’S) Dall’osservazione e dai Test di inizio e fine attività si rileva: Migliore accettazione e consapevolezza della nuova condizione di vita Maggiore partecipazione sociale Aumento di empowerment nelle relazioni familiari e nella micro comunità di appartenenza CAMBIAMENTI OSSERVATI A LIVELLO COMUNICATIVO (Test della pragmatica della comunicazione adattato Prutting C.A., Kirchner D.M., Scala di valutazione drammaterapia adattate Jones, Sutton-Smith, Lazier) Aumento di classificatori locativi, d’uso, di forma di quantità nella CNV Uso intenzionale della mimica facciale nel racconto Aumento della gestualità a valenza comunicativa Uso consapevole di impersonamento e deissi Maggiore iniziativa nel dialogo e nella ricerca di strategie espressive nel racconto LABORATORIO PERMANENTE “NarrAzioni Teatrali” (gruppo teatrale di promozione sociale) IL TEATRO PER RACCONTARE L’AFASIA Attivo dal 2010 sviluppa tematiche proposte dal gruppo attraverso il linguaggio teatrale Mira a far acquisire ai partecipanti un’abilità compositiva che sia anche strumento di narrazione personale Sensibilizza e informa la Comunità sull’Afasia Accoglie studenti in formazione Come guerrieri senza spada in scena il 4 Dicembre 2013 ore 21 Fonderie Limone Moncalieri Studio teatrale realizzato da persone con afasia e futuri professionisti della cura In collaborazione con il Corso di Laurea in Infermieristica e Logopedia e con il Master in Teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino