Creatività, ottimismo e tanta internazionalità,
per un'edizione in crescita di Pitti Filati:
l’estero traina a +5,5%, con ottime performance da Stati Uniti (+28%),
Giappone (+29%), Gran Bretagna (+18%), Francia (+5%), Turchia (+12%) e
Cina (+32%), in leggero aumento anche le presenze dall'Italia.
La filatura internazionale esprime positività,
e inietta fiducia nella moda delle prossime stagioni
L’edizione n.76 di Pitti Filati si è conclusa in un'atmosfera di grande energia e laboriosità tra gli
stand, e tra i commenti soddisfatti delle aziende e dei compratori internazionali arrivati a Firenze
per conoscere le novità delle migliori filature internazionali. I dati d’affluenza finale hanno fatto
registrare 4.150 buyer intervenuti (una crescita intorno al 3% rispetto al gennaio 2014), con
l’estero a trainare le presenze (+5,5%, e un totale dei compratori internazionali che ha
raggiunto le 1.800 presenze), e con una piccola ma confortante crescita anche sul fronte
dei compratori italiani (+1%).
Tra i mercati esteri, quasi tutti in crescita - sia quelli europei sia quelli extra-Eu - le performance
migliori arrivano da Stati Uniti (+30%), Giappone (+29%), Gran Bretagna (+18%), Francia
(+5%), Turchia (+12%) e Cina (+41%); calo atteso, così come è stato anche per gli altri saloni
di Pitti Immagine, per le presenze dalla Russia.
“Pitti Filati riflette il trend di fiducia e positività che sta vivendo la filatura di alta gamma”, dice
Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Anche se nel 2014 il fatturato
complessivo del settore ha registrato una lieve perdita, tra gli addetti ai lavori c'è un generale
ottimismo, e una diffusa consapevolezza che anche per la filatura d'eccellenza siamo
finalmente vicini a un turning point. Tra gli stand si respira un clima netto di soddisfazione: le
aziende hanno presentato collezioni ad alto tasso di innovazione, e si è vista tanta qualità e
ricerca nei contenuti moda. L’estero si sta confermando ancora una volta come volano del
nostro sistema moda, a tutti i livelli e per tutti i comparti, con presenze che crescono non solo
nei numeri ma anche nella qualità. E ci tengo a sottolineare che anche i dati di affluenza positivi
del mercato italiano sono molto significativi, e attestano un cambio di passo che ci aspettiamo
nell'immediato futuro”.
Nella classifica dei primi 15 paesi esteri sale in testa la Gran Bretagna (273 buyer), seguita
da Germania (246 buyer), Francia (176), Stati Uniti (128), Turchia (101), Spagna (100),
Svizzera (90), Giappone (80), Olanda (67), Cina (41), Belgio (34), Hong Kong (31), Corea
del Sud (30), Svezia (29) e Russia (29).
Tanti apprezzamenti positivi arrivati in questi tre giorni anche per il nuovo Spazio Ricerca
Magliaitalia, curato da Angelo Figus e Nicola Miller, omaggio orgoglioso all'italianità nel
produrre filati e maglieria di alta gamma, che ha lanciato input e temi per le collezioni della
primavera-estate 2016; e hanno raccolto feedback molto positivi anche il nuovo appuntamento
con KnitClub, l'area dedicata a una selezione di alcuni tra i migliori maglifici italiani, e la
seconda tappa del progetto espositivo Denim Italiano, realizzato in collaborazione con Milano
Unica, che ha acceso nuovamente i riflettori sulle peculiarità della filiera del denim italiano, e su
alcune delle sue principali aziende protagoniste.
Firenze, 30 gennaio 2015
Abbiamo raccolto una serie di commenti tra buyer ed espositori che hanno
partecipato a questa edizione di Pitti Filati. Tra i buyer:
Julia Rodowicz, designer di Balenciaga, Parigi:
'A questa edizione di Pitti Filati ho trovato moltissime novità di aziende italiane, soprattutto nel
settore dei filati tecnici, e colori stupendi. La fiera è molto importante per il nostro lavoro:
permette di vedere le nuove proposte tutte insieme, e di iniziare a commissionare i primi ordini,
risparmiando molto tempo negli step successivi. Organizzazione perfetta, dal nuovo ingresso
che è molto più efficiente al Welcome Kit di benvenuto, che abbiamo trovato ad attenderci in
hotel: bellissima idea, grazie!'
Sara Marangon, product development manager di Staff International (Italia):
'Pitti Filati rappresenta un'occasione imperdibile per scoprire tutte le proposte delle filature in un
unico momento. Se abbiamo già un input stilistico, grazie alla fiera abbiamo l'opportunità di
capire quello che ci serve e come muoverci per la collezione. E poi, è un piacere poter
incontrare e confrontarci personalmente con i propri colleghi e gli addetti del settore...i contatti
umani accorciano le distanze, anche nel lavoro!'.
Elizabeth Dran, knitwear designer di Nanette Lepore, New York:
'La qualità dei filati italiani è indubbiamente la migliore e la fiera rappresenta un'occasione
importante per scoprirla in tutte le sue declinazioni. I trend della prossima stagione? Mi sono
piaciuti molto i filati che all’interno e all’esterno hanno colori diversi. La mia passione sono quelli
tecnici ma l'azienda predilige i naturali, e devo dire che in fiera entrambe le categorie sono
rappresentate molto bene. Ottima la selezione, la ricerca, così come l'organizzazione. Spazio
Ricerca molto stimolante”.
Kazuyo Nakamura, knit designer di Bigi Co.,Ltd., Tokyo:
‘E’ la prima volta che partecipo a Pitti Filati e sono entusiasta! Una fiera bellissima, dove ogni
spazio espositivo ha una caratteristica precisa e molto speciale. L’atmosfera è piacevole,
rilassata e il modo di fare business ne risente positivamente. Il 70% delle nostre collezioni è
realizzato in Italia, quindi la fiera è stata un’opportunità incredibile per scoprire nuove aziende e
focalizzarmi sulla ricerca, in modo particolare sui colori visto che in Giappone non abbiamo la
grande varietà che avete qui! La cosa che mi ha colpito di più? L’organizzazione. Non mi
aspettavo così tanti servizi e cura dei dettagli, introvabili nelle altre fiere.’
Boglarka Toth, production coordinator di Nanushka, Budapest:
'Il nostro brand di maglieria utilizza solo ed esclusivamente filati italiani, quindi quello con Pilati
Filati rappresenta un appuntamento fondamentale. Atmosfera molto piacevole, la fiera è una
grande opportunità per vedere tutti i trend del settore in un unico momento, conoscere nuove
manifatture e stringere dei contatti personalmente. Non solo filati ma anche capi che ne
dimostrano la grande qualità e vestibilità. Per la prossima primavera/estate abbiamo due trend
in contrasto ma entrambi perfettamente rappresentati in fiera: da una parte filati naturali come
cashmere e seta, dall'altra tecnici di ultima generazione. In termini di colore, molti blu, grigi e
colori pastello. Molto interessante lo Spazio Ricerca, ottima l'organizzazione che vanta
un'incredibile gamma di servizi offerti ai buyer.'
Kari Garza, menswear product developer di Billy Reid, New York:
‘Pitti Filati è una fiera fantastica. L’atmosfera è entusiasmante e si percepisce energia creativa
ovunque. E’ veramente importante venire a Pitti Filati a ogni edizione, non solo per vedere le
nuove collezioni proposte da ogni azienda, ma anche per incontrare i rappresentati con cui si
lavora (dagli Stati Uniti) e i proprietari delle aziende. Instaurare un buon rapporto con le aziende
è molto utile per avere successo. Inoltre, la possibilità di vedere ogni collezione in anteprima,
prima che inizi la stagione, è fondamentale nell’avere i campioni per tempo e trovare il filato
giusto per ogni capo. Tra le ultime tendenze, ho notato molti colori accesi - i rosa, gialli, viola,
blu – e per quanto riguarda i filati c’erano delle ottime proposte di mischie di cotone e
viscosa/nylon da parte delle filature, così come lana leggera e cashmere/seta. Organizzazione
ottima…Non mi sono mai persa! Sono riuscita a trovare tutto facilmente e non ho dovuto
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faticare per trovare aiuto, essendoci sempre qualcuno pronto ad assistermi o una mappa molto ben fatta! - a portata di mano”.
E tra gli espositori:
ZEGNA BARUFFA, Paola Rossi, Marketing Manager
“Tanti giapponesi e orientali, ma anche Usa e tutta l’Europa sono stati presenti nei nostri due
stand dove abbiamo presentato le collezioni dei tre brand: buyer e designer che hanno
apprezzato le nostre interpretazioni dei fili: ormai sempre più il nostro compito è quello di fornire
idee a chi utilizza i filati. Noi non utilizziamo fibre sintetiche, quindi non avremo mai il super
tecnico: ma le nostre innovative lavorazioni di fibre naturali hanno riscosso successo. Tanti
appuntamenti nella prima giornata, più movimento la seconda e ritengo importante anche la
terza che di solito è un po’ più vuota e quindi consente incontri non programmati.
PINORI FILATI, Raffaella Pinori, membro del Cda
“Siamo assolutamente in linea con le edizioni estive scorse e questo ci fa piacere: le aziende
continuano a investire, qui a Pitti Filati si trovano tanto impegno e creatività e i clienti ci
premiano perché sono interessati, curiosi, competenti. Certo chiedono tanto: non solo filati
innovativi, ma anche servizi, dobbiamo lavorare su tanti fronti pur avendo margini ridottissimi, di
cui i clienti dovrebbero tenere conto”.
IGEA, Stefano Borsini, presidente
“Abbiamo avuto molti visitatori, sia italiani che stranieri, molto interessati alle proposte moda:
buyer tra l’altro competenti e preparati sulle ultime tendenze. Pitti Filati conferma il suo pubblico
tecnico e conferma di essere la fiera da cui non si può mancare. Mi è tra l’altro molto piaciuta
l’area tendenze organizzata da Pitti, che offre idee e ispirazioni interessanti: del resto è questo
che si chiede ai filatori, che sono il primo vero passo di tutta la filiera. Per quanto riguarda i
mercati di provenienza, benissimo giapponesi e coreani, nonostante la svalutazione dello yen
che rende i nostri prodotti carissimi”.
HASEGAWA, Kentaro Mishima, Overseas Manager
“Un’edizione abbastanza tranquilla, ma siamo comunque soddisfatti. Veniamo a Pitti soprattutto
per Usa e Europa e devo dire che i top buyer c’erano, magari in numero minore del previsto gli
americani. Ogni anno proponiamo cose nuove e per fortuna i clienti non si fermano al prezzo,
ma cercano la qualità”.
Z.HINCHLIFFE & SONS, Graham A. Wilby, direttore
“L’edizione Primavera/Estate non è la nostra più importante, ma è comunque importante
esserci per incontrare clienti e colleghi. In particolare abbiamo visto una buona presenza di
giapponesi, americani, ma soprattutto europei, tutti i top buyer, da Calvin Klein a Ralph Lauren.
Il prezzo resta una componente importante, soprattutto per noi inglesi adesso è difficile vendere
nell’area euro.
MILLEFILI, Sabrina Lovo, responsabile marketing e prodotto
“Marketing, prodotto, immagine, qualità, prezzo, sono i parametri che rendono vincente
un’azienda e noi stiamo lavorando su tutti questi fronti: nel nostro stand ci sono sempre show
ed elementi interattivi, ma se dietro non ci fossero le collezioni andremmo poco lontano. Ormai
con i clienti abituali abbiamo instaurato un rapporto di fiducia premiante che va oltre il prezzo.
Presenti in questi giorni molti visitatori, sia italiani che stranieri, forse meno americani:
ovviamente avremo modo di incontrarli nelle loro sedi, ma è un peccato perdere l’energia che la
fiera trasmette.
FILPUCCI, Federico Gualtieri, amministratore delegato
“A questo Pitti Bimbo abbiamo riscontrato tanta voglia di vedere cose nuove e tanta attenzione
alla ricerca: sempre più Pitti, come tutte le fiere in generale, sta diventando un momento di
promozione piuttosto che di vendita, ma anche questo è un momento essenziale per l’azienda.
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LINEAPIÙ, Lola Coppini, responsabile comunicazione
L’afflusso è assolutamente in linea con l’ultima edizione primavera/estate e il risultato non è da
poco considerate le difficoltà che alcuni mercati stanno vivendo e penso a quello russo in
particolare. Comunque la qualità dei buyer presenti, sia italiani che stranieri, è molto alta. In
particolare bene la Francia e la Germania, c’è attenzione al prezzo, ma non è l’unico termine
importante, i clienti apprezzano la qualità, la ricerca, l’innovazione. Sicuramente la maglieria è
ancora un tema importante nelle collezioni.
ALPES, Antonio Bigolin, proprietario
“Questa edizione è stata positiva, siamo soddisfatti dell’afflusso di visitatori, sia italiani che
stranieri, che di solito si muovono di più per l’invernale, in realtà. La nostra azienda ha tra l’altro
di recente creato delle collezioni per una fascia di mercato più alta, a completamento della
fascia media che ci contraddistingue da sempre, e devo dire che la scelta ha pagato, perché
abbiamo riscontrato un ampio interesse”.
MONTICOLOR, Alberto Corti, titolare
Abbiamo avuto una buona affluenza, soprattutto di stranieri, in un’ottica di potenziamento del
mercato estero che l’azienda ha intrapreso da un po’, forse gli unici che sono stati un po’ meno
presenti sono stati gli americani.
CARIAGGI, Cristiana Cariaggi, membro del consiglio di amministrazione
Abbiamo avuto una discreta affluenza, anche considerata la stagionalità. I nostri clienti c’erano
tutti e possiamo dirci soddisfatti. Come al solito adesso ci aspetta un’analisi dei dati e delle
campionature per poter dare un giudizio effettivo sull’andamento di questa edizione, ma la
prima impressione è positiva.
MANIFATTURA SESIA, Eugenio Parravicini, direttore generale
Un’edizione positiva, per il numero di visitatori e per la loro provenienza da tutte le aree
geografiche che ci interessano: Usa, Giappone, Europa, in particolare Germania, ma anche
Italia. Senza contare che i brand interessanti oggi commerciano a livello globale, ma per lo più
producono in Italia.
LANIFICIO DELL’OLIVO, Ilaria Taddeucci, titolare
L’afflusso è stato molto positivo in tutte le tre giornate di fiera: molti appuntamenti con clienti
consolidati, qualche nuovo contatto interessante. La collezione è piaciuta e comunque
l’atteggiamento dei compratori mi è sembrato positivo: Pitti continua ad essere una buona
vetrina e i compratori sono recettivi.
E tra le aziende dell'area KNITCLUB:
BRUNO ATELIER, Roberto d’Agata, proprietario
Siamo abbastanza soddisfatti, anche se questa non è la nostra stagione principale. Comunque
si tratta di un’ottima vetrina e vale la pena essere presenti in questa che è la location migliore
per i produttori di maglieria. Tra gli assenti, probabilmente gli americani.
MAGLIFICIO PINI, Pippo Pini, proprietario
La prima giornata siamo rimasti in fiera con clienti fino alle sei e mezzo, molto bene anche la
seconda: sono soddisfatto. Abbiamo fatto tanti incontri e presentato la nostra azienda e il nostro
prodotto: contatti assolutamente necessari per il business. Tra l’altro i buyer inviati dalle aziende
sono molto giovani, molto competenti e molto aperti alle novità, soprattutto per quanto riguarda
le aziende straniere che sono l’80% dei nostri clienti e per i quali Pitti Filati resta un
appuntamento imperdibile.
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CLOUDS, Matilde Basilio, proprietaria
Siamo contenti perché abbiamo avuto un discreto movimento nello stand. I clienti hanno
dimostrato grande interesse per la collezione, in particolare per il fatto a mano e per gli
abbinamenti con la pelle, articoli che tra l’altro hanno un prezzo abbastanza alto, ma per il
momento non si sono soffermati sul prezzo, quanto sulla qualità e sulle novità.
SHIMA SEIKI, Yuki Arita, Customer Support
La nuova macchina per maglieria che abbiamo presentato in questa edizione ha suscitato un
grande interesse e abbiamo avuto tantissime visite sia di filatori che di stilisti. Presenti sia
italiani che stranieri in tutte le tre giornate.
ELLYNORE, Roberto Robertelli, proprietario
Questo è stato il nostro debutto a Pitti e devo dire che siamo soddisfatti: anche se
quantitativamente pensavo qualcosa di più, da punto di vista qualitativo i nomi che contano ci
sono tutti. Il motivo che ci ha portati a Pitti Filati è cercare di entrare in contatto con brand di
lusso che facciano Made in Italy e le aspettative non sono state deluse. Inoltre questo spazio
lasciato ai maglifici all’interno di Pitti Filati mi sembra un’ottima scelta.
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