PIZZO BADILE PARETE EST Accesso: per tutte le vie della parete Est è meglio giungere dal Colle del Cengalo. Dal rifugio Gianetti (Val Porcellizzo) salire in direzione della Punta Sertori e aggirare la struttura verso destra. Salire per il nevaio fin sotto un canalino (cavi metallici e tratti di II°) che conduce al colle (1 ora). Da quì, individuare una cengia sospesa (talora molto esposta e con tratti rocciosi) sulla sinistra e percorrerla (tratti attrezzati con corda fissa) fino al suo termine, ad una sosta a spit (l’attacco della via Panoramica). Da quì partono le calate (le prime 2 su spit; le altre su chiodi e spuntoni) che portano ai vari attacchi. (2 ore e 30 minuti dal rifugio Gianetti). Vedi disegno delle calate, per accedere agli attacchi. Attenzione: il canale è un ammasso di sfasciumi instabili. Le vie qui di seguito descritte vanno intraprese preferibilmente ad inizio stagione quando c’è ancora un buon stato di innevamento nel canale, e di certo la mattina presto. Inoltre, è meglio intraprendere le salite in questo settore solo in buone condizioni fisiche, perché risalire il canale in caso di ritirata dalla via può essere molto pericoloso! R. e V.Libera; agosto 1995. Una delle più toste e ardite vie del gruppo. Si sviluppa lungo le placche compatte del pilastro ENE, a sinistra della vecchia via di Nardella. Le difficoltà sono elevate, e la distanza tra le protezioni è notevole, soprattutto su difficlotà fino al 6b (dove è anche poco facile proteggersi). Nei passaggi chiave gli spit non sono lontani, anche se messi col contagocce. Ad oggi due ripetizioni. Roccia ottima. Soste attrezzate a spit e chiodi. Qualche chiodo in via. Materiale: serie di nut e di friend (doppi fino al n° 3.5). Qualche chiodo. Attacco: 50 m a destra e più in basso della Corti Battaglia (6 doppie dal colle). 29) Corti-Battaglia. VI+ e A0 . 700m . 14L . P2 F.Battaglia e C.Corti; 17/18 agosto 1953. La prima via che ha vinto la grande parete Est. Anche se “sulla carta” sembra una via dal percorso tortuoso e poco elegante, è invece una via classica di ampio respiro e in ambiente grandioso. Dopo anni di dimenticatoio, due ripetizioni negli ultimi anni avvertono della grande bellezza della via. Si segue una prima parte in diedro (come per la via degli Inglesi), poi si piega a sinistra su placche con lame e diedrini superficiali e, infine, si sale la serie di fessure e diedri che portano al camino finale, che è spesso bagnato e che asciuga lentamente. Qualche vecchio chiodo in via. Soste generalmente da attrezzare. Materiale: serie di nut e di friend fino al n°4 (doppi fino al n°3). Qualche chiodo. 432 arrivano sulla cima scendere lungo la via Normale del versante italiano, oppure in corda doppia lungo lo Spigolo Nord. Per le vie che terminano sullo spigolo N (sia che provengano dalle parete NW che dalla parete NE) è possibile sia salire in cima e scendere, così, per la via Normale, sia intraprendere subito, dalle varie uscite, la discesa lungo lo Spigolo Nord. IMPEGNO: Attacco: da un terrazzino alla base (chiodi di sosta), iniziando per quella di sinistra delle due fessure all’interno del diedro d’attacco (5 doppie dal colle). 30) Via degli inglesi. 7b (VI+ e A2) . 650m . 14L (+5L) . P1 R.Isherwood e J.M.Kosterlitz; 8/9 luglio 1968. 1° libera: R.Libèra, 2003. Aperta per sbaglio da una cordata di forti scalatori inglesi (nell’atto di ripetere la Corti-Battaglia), la via è oggi una delle ascensioni in fessura più belle delle Alpi, anche se l’ambiente severo in cui si trova non favorisce certo le ripetizioni. Evidente e logica nella sua grandezza, è tra le vie classiche più ambite e belle del gruppo del Masino-Bregaglia. Non meraviglia certo che Kosterlitz, a quel tempo avvezzo come nessun altro sulle fessure, sia stato più “ammaliato” che non “ingannato” dalle fessure soprastanti che lo portarono al “gradito” errore! Roccia buona (ottima nella parte alta). Ambiente grandioso. Abbastanza ripetuta. Soste da attrezzare o integrare. Pochi chiodi in via. Materiale: serie di nut e di friend (doppi fino al n° 4). Qualche chiodo. Attacco: come per la via Corti Battaglia. REGNO GRANITO del 28) Hiroschima. VIII (obbl.) . 600m . 10L (+5L) . P3 QUOTA: 3308m CHIODATURA: chiodi e spit MATERIALE: soste attrezzate a chiodi e spit (o da attrezzare) DISCESA: per tutte le vie che → → 30 32 → →→ 31 → 29 → 28 27 REGNO del GRANITO © Marco Volken 435 III III 35 VII VI+/A1 Ь III V/A2 (VII) Ь 50 50 → Ь Ь Ь 35 no Ь Ь 50 Ь x 30 Ь Ь Ь Ь Ь VI+ Ь 30 x Ь 40 VI+ V+ 45 Ь III 40 Ь Ь V+ A0→ 40 V Ь 30 32 VII 45 V VI- VI ni x 45 35 ado 35 VI- VI VI+ x V V VIII- 40 VI 25 VIII x V/A2 30 VI x 30 VII VI+ 50 IV → IV+ Ь V 35 III x VI+ 40 Ь V 31 x V+/A1 V+ V ia/gr 25 VI+ V+ V+ ceng Ь 35 V+ V 25 VI+ x x VI/A2 60 40 VI+ 40 VII VI+ 50 V/A2 VI VI V+ V+ VI+ 45 40 50 25 VI+ VI III V/A2 VI Ь 60 30 VII 40 VI+/A0 III 30 VI+ V 50 III 30 (7b) IV 35 50 III V+/A0 60 Ь 2L III VI Ь (IV 40 a im ac ll )a 40 x x VI 40 x x VII+ VIII- Ь 29 Ь Ь del REGNO GRANITO 28 VI+ 433