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Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
31 Marzo 2015
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
è stata rinviata la pubblicazione della Carta delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi
La Sardegna ha già dato
Nell’Isola cresce la mobilitazione di partiti, sindacati, chiesa, associazioni e di tutta la popolazione, decisa ad opporsi in tutti i modi.
I
l 2 aprile il ministero dello Sviluppo economico e il
ministero dell’Ambiente,
avrebbero dovuto comunicare il loro nulla osta per la
pubblicazione da parte di Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e
della gestione dei rifiuti radioattivi, della proposta di Carta
delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.
Ispra, l’Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale, ha concluso regolarmente, un mese fa, la verifica
della corretta applicazione dei
criteri da parte di Sogin, ma il
tanto temuto annuncio è stato
rinviato. All’origine della decisione, anche se nessuno lo ammetterà mai, l’imminenza della scadenza elettorale delle Amministrative del 31 maggio.
Cambiano i governi ma
quando c’è da assumere decisioni tanto importanti e “impopolari” la musica resta sempre la stessa: si evita la “vicinanza” con scadenze elettorali
che potrebbero provocare perdita di consenso e condizionare
il responso delle urne.
In Sardegna cresce la preoccupazione per un possibile inserimento tra le Aree Potenzialmente Idonee, temuto soprattutto perché terra non sismica.
Il fronte del NO è sempre più
ampio: tutte le forze politiche,
di maggioranza e opposizione,
le organizzazioni sindacali, la
chiesa, le associazioni, tutti i
sardi non sono disposti a subire
una nuova servitù, dopo quelle che ormai da decenni ne penalizzano lo sviluppo, ad iniziare da quella militare (sono oltre
35mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare). La Sardegna ha già dato
e continua a dare, probabilmente, più di quel che dovrebbe.
Giampaolo Cirronis
Isola di Sant’Antioco - La spiaggia di Maladroxia
ALL’INTERNO
La vicenda Saremar divide il Partito Democratico
Antonio Onnis: «Un ospedale unico territoriale»
Carbonia, ok al Bilancio con crepe nel PD
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A Monte Pranu il primo idroscalo del Sulcis
L’11 e 12 aprile sboccia la “Primavera Sulcitana”
Monteponi in crisi, Carbonia e Narcao in crescita
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
Il 13 marzo il sottosegretario Francesca Barracciu ha partecipato al convegno “Verso un turismo sociale sostenibile nel Sud Ovest”
«Il turismo è un’industria non delocalizzabile»
La rappresentante del Governo Renzi ha sollecitato la Regione Sardegna a prestare attenzione al progetto del centro termale.
F
rancesca Barracciu, sottosegretario di Stato del ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, ha
partecipato il 13 marzo scorso, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, al convegno “Verso un Turismo Sociale Sostenibile nel
Sud Ovest della Sardegna”, organizzato dall’Auser di Carbonia, con
la collaborazione del comune di Carbonia, di CSV Sardegna Solidale,
dell’Istituto Tecnico “Cesare Beccaria”, dell’Auser Nazionale e della Sezione Iglesias - Sant’Antioco Calasetta dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Hanno partecipato al convegno,
fra gli altri: Giuseppe Casti, sindaco
di Carbonia; Rosa Orecchioni, Presidente Auser Carbonia; Antonello
Scanu, preside dell’Istituto Superiore
Cesare Beccaria Carbonia; Giuseppe Licari, Comandante Compagnia
Carabinieri Carbonia; Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente;
Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias; Giampiero Pinna, presidente
dell’associazione Pozzo Sella; Franca Cherchi, presidente regionale Auser, Marica Guiducci, responsabile
Turismo Sociale Auser Nazionale;
Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias; Ninetto Deriu, imprenditore;
Walter Secci, presidente del Consorzio Turistico l’Altra Sardegna; Massimiliano Basciu, presidente dell’associazione Sevland che ha progettato
un parco tematico nel Sulcis.
Obiettivo dell’iniziativa, era far
riflettere gli studenti, che idealmente rappresentano il nostro futuro, su un
tema di particolare importanza qual
è il Turismo Sociale Sostenibile.
Si è parlato di progetti già avviati, come quello che prevede la realizzazione dell’idroscalo nel lago artificiale di Monte Pranu e quello legato alla realizzazione del Cammino
di Santa Barbara, itinerario storico,
culturale, ambientale e religioso dedicato alla Santa Patrona dei minatori che si sviluppa per circa 250 km
lungo gli antichi cammini minerari
che attraversano i luoghi di culto e le
chiese; e di progetti ambiziosi che
hanno iniziato il loro percorso, come
Sevland Park, “creatura” nata da
un’idea di un gruppo di ex lavoratori Alcoa che hanno deciso di scommettere sulla valorizzazione del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni e del suo patrimonio naturale
a fini turistici; e il centro termale di
Coquaddus dell’imprenditore Ninetto Deriu, la cui realizzazione è legata ad un’intesa con la Regione, necessaria per superare i vincoli imposti
dal Piano Paesaggistico Regionale, sostenuto dall’Amministrazione comu-
avuto tutta una serie di autorizzazioni per fare delle ricerche sulla qualità delle acque e sia bloccato dal piano paesaggistico, non è accettabile.
I piani paesaggistici sono fatti dagli
uomini e dalle donne e forse, in presenza di un piano ben studiato che sia
compatibile con l’ambiente, il presidente della Regione dovrebbe riflettere e occuparsene da subito, perché la
gente di questo territorio non può più
aspettare. Se il progetto ha necessità delle intese - ha concluso Francesca Barracciu - va detto che, se le intese le abbiamo previste per il Qatar, io credo debbano essere previste
anche per gli imprenditori sardi e sol-
L’intervento del sottosegretario Francesca Barracciu al convegno dell’Auser.
nale, dalle organizzazioni sindacali,
da forze politiche e sociali.
Nel suo intervento, Francesca Barracciu ha detto che il Governo Renzi guarda alle aree di crisi con molta
attenzione ed ha messo il turismo al
centro dell’agenda politica soprattutto
in queste aree e si è soffermata a lungo
sul progetto del centro termale.
«Il turismo è un’industria - ha
sottolineato Francesca Barracciu sostenibile, ecocompatibile, solidale
e, soprattutto, non delocalizzabile e
non energivora. Il Sulcis Iglesiente
ha bisogno di nuove infrastrutturazioni ed occorre pensare alle leggi che
ci siamo dati, perché l’idea che un
imprenditore voglia investire, abbia
leciterò in tal senso la Presidenza della Regione Sardegna.»
Il progetto del centro termale continua ad avere diversi oppositori nella comunità locale. Tra questi c’è Marco Fontana, ex presidente del Consiglio comunale di Sant’Antioco, rappresentante del Comitato Legalità e
Trasparenza, secondo il quale, non
essendo il progetto termale conforme al PUC e al PPR e condizionato
da altri vincoli, non ci sono le condizioni per la sua realizzazione a Coquaddus, mentre potrebbe essere realizzato a Maladroxia o nell’area della Palmas Cave o ancora a Carbonia,
nella valle di Monte Sirai.
Giampaolo Cirronis
Dal 27 al 29 marzo la Grande Miniera ha ospitato l’evento
Sulkimake HumanitiesLab
Rivoluzioni digitali per un nuovo Umanesimo sociale.
D
al 27 al 29 marzo la Grande Miniera di Serbariu,
ha ospitato Sulkimake
Humanities Lab, evento
promosso ed organizzato grazie ad
una stretta azione di sinergia tra
Cgil - Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Amministrazione comunale di Carbonia, Società Umanitaria CSC di Carbonia, che hanno patrocinato l’evento e Unisulky - Università Popolare del Sulcis S’Ischiglia Onlus di Carbonia
unitamente alle proposte del nascente FabLab e del progetto-azione NAT14, spin off didattico del
BIONIKONLab dell’I.I.S. Liceo
Scientifico “G. Asproni” e Liceo Artistico “R. Branca” di Iglesias.
Sulkimake Humanities Lab è
stato creato per promuovere e sviluppare, attraverso la rete dei suoi
contatti locali e nazionali, un rapporto a misura d’uomo tra agenzie sociali e culturali. Questo processo, non può che confrontarsi con
la scommessa sul futuro dei giovani nella società di domani, partendo dall’esigenza primaria di
formare operatori consapevoli,
competenti e partecipi di questa
nuova, entusiasmante, possibile
avventura comunicativa e tecnologica, portatrice, in altri contesti
geografici, di alternativi e concreti modelli strategici di lavoro, innovazione e di sviluppo sociale e
culturale.
I tre giorni di lavori congressuali hanno visto la partecipazione di
numerosi esperti del settore, altamente qualificati, che hanno portato le loro esperienze, maturate
anche in altri paesi, tra i quali Marcello Carlotti e Fabrizio Palazzari,
co-fondatori di Inveritas, il progetto che mette in rete comunità e territori nato dal confronto sinergico
tra antropologia visuale e amore per
le tante culture della propria terra;
ed Emilio Paccioretti, autorevole
manager del panorama industriale
italiano.
La seconda giornata ha regalato
intorno alle rivoluzioni digitali che,
ha sottolineato Nino Dejosso, presidente di Unisulky - Università Popolare del Sulcis Iglesiente S’Ischiglia Onlus - Carbonia, già in
sede di presentazione - «hanno dato vita ad un nuovo Umanesimo, se
non altro perché l’automazione indotta dalla tecnologia restituisce
all’uomo il compito di governarla».
L’intervento di Marcello Carlotti su “Antropologia visuale e storytelling”.
anche emozioni con lo spettacolo
Storytelling Mpi - Cabaret, con
Mario Faticoni, Massimo Lumini
e Roberto Olla, e con la proiezione
del film di Sergio Naitza “le nostre storie ci guardano” (nella sala superiore dell’Auditorium della Grande Miniera).
Gli eventi hanno coinvolto diverse centinaia di studenti delle
scuole superiori, particolarmente
interessati a tutto ciò che ruota
Gli eventi sono stati curati da
Nino Dejosso; Elisabetta Fois,
componente della segreteria della
Camera del Lavoro CGIL di Carbonia; Massimo Lumini, direttore
artistico del progetto-azione
NAT14.
Gli allestimenti delle mostre fotografiche, il coordinamento scientifico e il management congressuale, sono stati curati da Massimo
Lumini.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
L’impetuoso sviluppo dell’industria mineraria sarda dell’800, dovuto ad un editto del 30/06/1840, creò una nuova attività imprenditoriale
I Galanzieri, “i lavoratori del mare” di Carloforte
Questi professionisti venivano imbarcati su bilancelle della marineria carlofortina, flotta di piccole imbarcazioni a remi o a vela latina.
Salvatorico Serra.
di Salvatorico Serra
(2) continua
Il 29 del mese di giugno quel punto d’imbarco alle Cannelle, sul quale
era stato costruito a spese della Monteponi un porto e chiamato per la prima volta Porto Vesme, in onore dell’ideatore e presidente della Società,
Carlo Baudi di Vesme. Alla fine del
1875 fu completato il tratto ferroviario
Gonnesa-Monteponi, mentre si procedeva alla costruzione di un grande
piano inclinato che partendo dal livello
106 s.m., nell’attuale zona Waelz, e superando 100 metri di dislivello, si collegava col piazzale Nicolay, miniera posta a quota 206, a ridosso dell’attuale
Pozzo Sella e Vittorio Emanuele, in
grado di convogliare tutti i minerali
estratti dai diversi cantieri direttamente
sui convogli ferroviari e da qui al porto.
La ferrovia Monteponi-Portovesme, del tipo scartamento ridotto e con
stazione ferroviaria in località San Marco che da Monteponi conduceva al
porto di Portovesme, aveva uno sviluppo di 21 chilometri ed era organizzata con un «parco locomotive» formata da 8 locomotive (83,5 tonnellate
in totale) e da un «parco carri» formato da 169 carri merci per un tonnellaggio complessivo di 1.700 tonnellate. Il porto industriale di Porto
Vesme, costruito nel 1870 a totale spese della Società di Monteponi, era stato
costruito con un canale navigabile da
barche da 25 tonnellate. Nel 1915,
avendo raggiunto un traffico significativo, quel porto passò allo Stato.
Nel 1945 potevano attraccare piroscafi con 17 piedi di pescaggio e imbarcare fino a 2.000-2.500 tonnellate.
Il movimento totale di merci imbarcate e sbarcate a Porto Vesme raggiunse, a quella data, le 100.000 tonnellate/annue delle quali oltre il 90 percento era di pertinenza Monteponi. Quel
traffico fece classificare Porto Vesme
al terzo posto dei porti della Sardegna
subito dopo Cagliari e Sant’Antioco.
Alla struttura industriale vera e propria
(impianti e attrezzature) la Società di
Monteponi aggregò una piccola flotta mercantile composta da tre unità: il
«Monteponi», di 1.000 tonnellate di
portata, il «Campo Pisano», di 370
tonnellate e l’«Iglesias» di 400 tonnellate. Questi natanti, con alcuni noleggi suppletivi, provvedevano al trasporto dei minerali, dei metalli e d’altre merci (reattivi, derrate alimentari,
etc.) da e per la Sardegna. Gli eventi
bellici della 2ª guerra mondiale portarono alla perdita dei primi due, in mare aperto, ed all’affondamento dell’«Iglesias» nel porto di Genova. Questo
natante fu recuperato e nel 1945 poté
riprendere regolarmente il servizio assicurando il traffico con la Sardegna.
La struttura industriale fu ampliata con
una centrale di produzione di energia
elettrica a PortoVesme. Costruita nel
1883, venne via-via aumentando di
importanza con una potenza installata di 8.500 chilowatt fino a produrre,
nel 1941, 70/75 milioni di kwh e con
due linee a 35 chilovolt fino agli stabilimenti di Monteponi e Campo Pisano, con annessi trasformatori.
Si deve, quindi, a quella benemerita Società se una delle più importanti infrastrutturazioni del territorio: la
linea ferroviaria Monteponi-Portovesme, successivamente ampliata dallo
Stato fino a Calasetta ed Iglesias, assieme alle numerose strade di penetrazione che dalla vallata di San Giorgio, conducevano all’omonima collina e miniera, a Monti Oi, Seddas de
Is Fossas, Seddas Is Moddizzis, Campo Pisano, San Marco, Bellicai, Marganai, Reigraxius, Palmari, Bingiargia, Campera, Monte Figu, solo per
citarne alcune, assieme all’acquedotto di San Vittorio, al Cisternone in regione Saint Real, alla diga di Bellicai
(oggi Diga di Monteponi) e delle
“Quattro Stagioni”, il porto di Porto
Vesme, la Centrale elettrica e l’organizzazione del Tempo Libero o non
lavorato, insieme alla poderosa opera di ingegneria idraulica per l’eduzione delle acque dal sottosuolo minerario di tutta la zona, sono da salutare come le più importanti opere mai
realizzate dall’uomo in Sardegna fin
dalla notte dei tempi, a beneficio dell’attività mineraria, della città e dei sardi, liberando energie, uomini e popolazione da un millenario isolamento.
Allo stesso modo le Società minerarie e metallurgiche francesi, belghe ed inglesi che operavano in Sardegna, adeguarono la loro attività produttiva con innovazioni tecnologiche
di grandissima rilevanza allo scopo
di ridurre i costi di produzione e, in
particolare, quelli legati al trasporto del
minerale dalle miniere, la cui incidenza era diventata insostenibile.
Così una delle più antiche Società
minerarie europee: La Vieille Montagne (Belga), che operava nelle miniere dell’Iglesiente ed in particolare a
Masua.
è quella Società mineraria che nel
su c.300 gg/lavorativi/anno), la scuderia della Malfidano era attrezzata con
circa 6 cavalli. La spesa totale annua
per i trasporti a trazione animale, calcolati in relazione al loro sostentamento (mano d’opera, foraggio, equipaggiamento, forniture, etc., fu pari a 7.855,75
lire.
Le tariffe dei trasporti durante il
1935 furono le seguenti:
Via terra (con camion): da Cagliari
a Buggerru: lire 75 per tonnellata
da Iglesias a Buggerru: lire 40 per
tonnellata o 3 lire per chilometro.
Via mare: da Cagliari a Buggerru:
lire 35 o 40 per tonnellata
da Carloforte a Buggerru: lire 14,50
per tonnellata.
L’interesse della Società fu quello
di effettuare i trasporti via mare anche
se per le condizioni meteorologiche
favorevoli, questi trasporti venivano
effettuati solamente durante il periodo
estivo.
Il trasporto del minerale commerciale dalla laveria ai magazzini era a
carico della Laveria stessa, gestita dalla Società di Pertusola mentre il trasporto del grezzo commerciale da
il trasporto di 2.283 tonnellate secche di minerale da Buggerru a Carloforte
il carico di 5.054 tonnellate di minerale secco a Carloforte
il Free on Board da Carloforte a
CIF Crotone delle 5.054 tonnellate
secche precedenti.
Il prezzo medio per tonnellata di
minerale secco, nell’anno 1935, fu il
seguente:
per la Blenda:
Trasporto Buggerru. Carloforte
£. 17,70
Carico-pesatura e campionatura
£. 11,35
Fret a CIF
£. 25,30
_______
Totale
54,35
Per la Calamina FOB
Trasporto Buggerru-Carloforte
£.17,70
Carico, pesatura e campionatura
£. 11,35
________
Totale £. 29,05
«In generale, scrive sempre Halbwachs, la storia comincia solo nel
momento in cui la tradizione cessa e
la memoria sociale si dissolve.»
Esistono due registri del passato,
due quadri di memoria che differiscono
tra loro per alcuni aspetti sostanziali
che sono: memoria comunicativa e
memoria culturale.
«La memoria comunicativa, comprende i ricordi che si riferiscono al
passato recente. Sono ricordi, questi,
che un essere umano condivide con i
suoi contemporanei: il caso tipico è
la memoria generazionale. Tale memoria s’innesta e cresce storicamente nel gruppo: essa nasce nel tempo
e passa con il suo passare o, più precisamente, con quello dei suoi detentori […]. Questo spazio universale
del ricordo, creato mediante l’esperienza comunicata e garantita personalmente, corrisponde, in termini biblici,
a quelle tre-quattro generazioni chiamate a rispondere di una colpa. I romani coniarono a tale scopo il concetto di saeculum, intendendolo come il
limite entro cui anche l’ultimo membro sopravvissuto, è deceduto [...]. I
sce a diventare tradizione e che, attraverso la ripetizione, la reiterazione, agisce sulla dimensione temporale rendendola elemento di una cultura comune. Ma anche la tradizione può
contenere tratti ed elementi legati alla
pura e semplice invenzione. Il ricordo,
infatti, fissa un ordine temporale interno (riti, regole tradizionali). La ripetizione è ricollegata alla celebrazione precedente. Questo ricollegamento avviene con l’attualizzazione.
Il ricordo attualizzato è un ricordo che è interpretato e come tale perde di vitalità e questo rende attuale la
ripetizione. Se poi all’invenzione subentra la scrittura (elemento principe
della tradizione), allora è possibile che
questo ricordo scritto (inventato) diventi una ricorrenza da non modificare. Ed è per questo che si vuole intervenire sulla storia sarda per farla
diventare protagonista anche in quelle rappresentazioni di carattere spettacolare e ludico come, per esempio,
quelle che vedono attribuire funzioni
e ruoli a chi non li ha mai esercitati.
Una questione di “lana caprina”,
invero, ma che sposta il problema su
di una non nascosta volontà egemonica in campo storico-sociale da parte
di Associazioni e Club, che dalle ceneri del settore minerario sardo traggono sostentamento e vitalità.
Il problema, che non può basarsi
sul ricordo individuale, ma da quello
che si è venuto storicamente determinando, può anche essere interpretato
come un’usurpazione di ruolo da parte
di alcuni protagonisti indiscussi di un
lavoro duro e pericoloso, quale quello dei trasporti via mare, a fini squisitamente radio-televisivi, in assenza di
una ricerca più approfondita. Se fosse
attribuito ai lavoratori del mare carolini
del periodo citato, l’epiteto di galanzieri, inteso come “addetti al trasporto
della galena”, non si vede il motivo per
cui, lo stesso termine, non debba essere
attribuito, allo stesso modo, e da tempi
ben più lontani e consolidati, ai trasportatori ed ai lavoratori che trasportavano
lo stesso tipo di minerale su carri a buoi
o a trazione animale o meccanica o
ferroviaria da “bocca di miniera”
agli impianti o ai porti più vicini.
Nel merito
La vecchia stazione ferroviaria di Iglesias.
1924 mise a punto un sistema di imbarco del minerale direttamente dalla montagna della terraferma alla stiva di grossi vapori ancorati sotto gli
enormi silos a Pan di Zucchero, sulla
costa di Masua, riducendo drasticamente i costi di trasporto ed eliminando, di fatto, il trasporto via mare che
prima era affidato alle bilancelle della marineria carlofortina. Un’opera di
ingegneria mineraria che ancora desta
stupore e meraviglia.
I trasporti, quindi, furono il nodo
cruciale - la palla al piede - di un sistema produttivo avanzato che veniva penalizzato drasticamente, per la
maggioranza delle società minerarie
del tempo e fino alla metà degli anni
’50 del ‘900, ed ancor oggi.
A titolo esemplificativo vengono
riportati alcuni esempi praticati nella
Società di Malfidano, del Gruppo Pertusola Ltd, a Buggerru, negli anni
1935-1936.
Trasporto per trazione animale
Per questo tipo di trasporto erano
utilizzati i cavalli i quali percorrevano mediamente 155 metri di percorso in gallerie anguste e non sempre
ventilate adeguatamente, che presentavano una pendenza del 4,2 percento, nel punto più favorevole, trainando un convoglio composto da quattro
- cinque vagoni del tipo “basculanti
frontali” da 800 litri ciascuno, in dotazione alla Società fin dal 1890.
Il rendimento giornaliero per ogni
cavallo era pari a 34, 2 tonnellate per
km con un costo a giornata, consuntivato in 8,90 lire per ogni cavallo
(spese dovute per il suo sostentamento).
Considerato che nell’anno 1935 furono trasportate 57.539 tonnellate di
minerale e che ogni animale ne trasportava, in media, 34,2 tonn. al giorno (= c. 10.260 tonn. anno calcolate
Buggerru a Carloforte o Crotone (CIF)
era a carico della Malfidano.
Il 4 febbraio del 1935 fu caratterizzato da un accordo commerciale con
la Compagnia portuale San Carlo di
Carloforte le cui tariffe furono le seguenti:
- lire 14,50: per trasporto da Buggerru a Carloforte, compreso carico
e scarico;
- lire 8,20: per imbarco al porto o
in rada di Carloforte
- lire 0,45: per la pesatura.
L’accordo, con validità di un anno,
prevedeva, l’impegno della Malfidano
alla spedizione via mare: BuggerruCarloforte, del 75 percento della produzione totale.
A seguito di una circolare del 4
giugno dello stesso anno, fu stabilito
che l’Agenzia di Carloforte avrebbe
comunicato i pesi di minerale secco
trasportato con una deduzione del 15
percento di deduzione sui pesi del minerale umido, salvo nei casi di spedizione dove il peso del minerale era
accompagnato da un’analisi dell’umidità.
Per le calamine, la deduzione fu fissata all’11,5 % mentre per la galena,
del 5 percento.
Durante l’anno, furono trasportate le
seguenti tonnellate di minerale secco:
a) Blende - da Buggerru a Carloforte: 7.268,672 tonnellate
da Carloforte a Crotone: 5.851,726
tonnellate
b) Calamine - da Buggerru a Carloforte: 199,691 tonnellate
da Carloforte a Crotone: 952,773
tonnellate
“messa a bordo” a Carloforte:
713,010 tonnellate
c) Galene - da Buggerru a Carloforte: 58,555 tonnellate
da Carloforte a La Spezia: 58,555
tonnellate.
Il saldo attivo relativo ai trasporti fu
di 246.570,40 lire dai quali fu pagato:
La disputa
La disputa linguistica e di attribuzione di ruolo sociale, quindi, verte sul
ruolo esercitato dai cosiddetti galanzieri nel settore minerario sardo, tra la seconda metà del XIX e la prima metà
del XX secolo.
Molti cultori della storia mineraria
sarda iglesiente e antiochense, ritengono
che tale ruolo sia stato esercitato, con
quel nome, dai semplici marinai delle
bilancelle, piccole imbarcazioni adibite al trasporto del minerale piombozincifero escavato dai minatori delle
aziende minerarie italiane e straniere
operanti lungo la costa sud-occidentale dell’isola di Sardegna, fino all’isola
di San Pietro (impropriamente chiamata Carloforte), mentre l’autore di quest’approfondimento sostiene che questo termine, pur presente nel gergo carlofortino, sia stato usurpato ed attribuito inopinatamente a quei lavoratori da
alcuni intellettuali romantici del decennio in corso, nonostante si faccia
riferimento ad interviste effettuate ad
alcuni vecchi marinai carlofortini.
Ma, come è noto dall’antropologia
e dall’etnologia, il ricordo individuale è “memoria artificiale”; un’“arte”
che concerne il singolo e la sua capacità individuale. Diversa è la “cultura
del ricordo” che ha a che fare con “la
memoria che crea comunità”, come
scrive l’egittologo Jan Assman, in “La
Memoria Culturale”, pp. 5-39-, quando affronta il problema delle relazioni
che intercorrono fra i tre temi del ricordo, dell’identità e della perpetuazione culturale, che è la tradizione.
Ma la storia è cosa diversa. Secondo
Halbwachs, la storia procede proprio
al contrario della memoria collettiva
e non guarda solo alle somiglianze
ed alle continuità; la storia non è una
forma di memoria. Laddove il passato
non viene più ricordato, ossia, vissuto,
ha inizio la storia.
quarant’anni, ossia la metà del valore limite di ottanta, sembrano costituire una soglia critica [...]. Dopo quarant’anni, i testimoni coevi che hanno vissuto da adulti un avvenimento
significativo, si ritirano dalla vita attiva, orientata al futuro, ed entrano
in quell’età in cui cresce il ricordo, e
con esso il desiderio di fissare e tramandare» [...].
«La memoria culturale, invece, si
orienta in base a punti fissi nel passato. Anche in essa il passato non è
in grado di conservarsi in quanto tale ma si coagula, piuttosto, in figure
simboliche a cui viene agganciato il
ricordo: le storie dei padri - l’esodo,
la peregrinazione nel deserto, la conquista del paese, l’esilio - per citare la
Bibbia - sono le figure simboliche,
Anche i miti sono figure di ricordo
(come i galanzieri minerari): la differenza tra mito e storia cessa, qui, di
valere. Per la memoria culturale è valida non la storia de facto, ma solo
quella ricordata: la storia de facto viene trasformata, qui, in storia ricordata e, dunque, in mito.
Il mito è una storia fondante, una
storia che viene raccontata per chiarire il presente alla luce delle origini
[…] a prescindere del problema della sua storicità».
[…] Questi esempi mostrano che
il ricordo provoca qualcosa di sacrale. Le figure del ricordo possiedono
un senso religioso e, come tale, sacro.
Ma questa non è storia. è mito. In linea generale e particolare, il ricordare,
come nel nostro caso, il galanziere come marinai-trasportatore da parte dei
carolini, non è altro che agire artatamente sul meccanismo del ricordo; sulla perpetuazione di un ricordo mitico.
Un evento riproposto, anche forzatamente, per trasmettere, celebrare, commemorare il ricordo di qualcuno o di qualcosa, intenzionalmente.
Un’auto-rappresentazione che ambi-
Il termine, di derivazione gergale,
era usato nel settore minerario europeo per indicare tutti coloro i quali escavavano la galanza, galansa o galanca,
un solfuro di piombo (=PbS), il cui metalli piombo e l’argento in esso contenuto, avevano ampia utilizzazione
pratica nel campo dell’edilizia popolare (condutture di acque potabili e scarichi di acque reflue, ecc.), in quella
militare (proiettili, soprattutto), nell’oreficeria e nella monetazione.
Con questo termine compare nel
Breve di Villa di Chiesa del Sigerro,
stupendo gioiello letterario del 1327,
scritto in schietta lingua pisana, conservato presso l’Archivio Storico del
Comune di Iglesias, in Sardegna, nel
capitolo LXIII: «Di fare dare a Sancta
Chiara le parte che li viene», quando
viene scritto: Ordiniamo, che qualunque
fossa parte vena rossa, debbia dare per
offerta all’opera di Sancta Chiara, se
da corbello uno alla trenta o piò, corbello uno di vena rossa; et se parte ghalansa in de la suprascripta qualità dia
corbello mezo [...].
Utilizzato fin dai tempi di Plinio
come “vena plumbi, galenam vocant”,
con questo nome è riportato nel Breve citato, ed in altri documenti coevi
medievali, che compare anche nella sua
forma corrotta come: ghiletta, gheletta,
gliletta, etc. e, fino a tutto il secolo XIX,
in Sardegna, come: vena di piombo e
vena d’argento.
Eugenio Marchese, in: Nota sopra
alcuni vocaboli contenuti nel Breve di
Villa di Chiesa, alle pagine XXXIII e
XXXIX del I volume del Breve di
Villa di Chiesa del Sigerro di Carlo
Baudi di Vesme (F.lli Botta, Torino
1877; copia Anastatica 3T F.lli Trois
Cagliari, 1977), conferma che il vocabolo era utilizzato ancora (al 1877)
per la designazione mineralogica della
galena o minerale di piombo e deriva dal tedesco Bleigranz (Bleiglanz),
per designare, come detto, il solfuro di
piombo o galena.
(2) continua
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
Il progetto di privatizzazione della compagnia Saremar ha scatenato l’opposizione delle comunità locali e non solo
La vicenda Saremar divide il Partito Democratico
Una mozione di Luca Pizzuto (Sel) e del capogruppo Pd Pietro Cocco, si oppone al progetto presentato dall’assessore Massimo Deiana.
P
rivatizzazione sì, privatizzazione no. Il passaggio epocale che sta vivendo il servizio
di collegamento marittimo tra
la Sardegna e le isole minori, San Pietro e La Maddalena, ha scatenato la
fortissima opposizione dei lavoratori
e delle comunità locali che temono un
peggioramento della qualità del servizio e la perdita di numerosi posti di lavoro, e quella di numerose forze politiche, anche in seno alla stessa maggioranza di centrosinistra che sostiene
la Giunta Pigliaru.
Il disegno di legge n. 140/A (“Mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo
con le isole minori. Modifiche all'articolo 5, comma 32, della legge regionale n. 7 del 2014”) presentato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale dei trasporti,
Massimo Deiana (PD), è stato approvato dalla quarta commissione presieduta da Antonio Solinas (PD).
Nella relazione allegata, che riportiamo integralmente, l’assessore Massimo Deiana spiega dettagliatamente
il percorso attraverso il quale è maturato il disegno di legge.
«Come è noto, l’articolo 19 ter
del decreto legge 25 settembre 2009,
n. 135, convertito nella legge 20 novembre 2009, n. 166, ha previsto il trasferimento, a titolo gratuito, alla Regione del 100 per cento del capitale
sociale della Sardegna regionale
marittima (SAREMAR) Spa, disponendo, al contempo, la privatizzazione
della stessa attraverso procedura di
gara aperta e non discriminatoria.
La medesima disposizione prevedeva inoltre, nelle more del completamento della citata privatizzazione
(da ultimarsi entro la data del 30 settembre 2010), la proroga della convenzione in vigore come a suo tempo sottoscritta tra la SAREMAR Spa
e l’allora competente ministero della
marina mercantile nonché disponeva in capo alla Regione gli adempimenti relativi alla:
1) pubblicazione dei bandi di gara per la richiamata privatizzazione;
2) approvazione dei relativi schemi
di contratti di servizio, della durata
non superiore a dodici anni, per l’affidamento dei relativi servizi marittimi.
Ai fine di garantire il livello dei
servizi di trasporto erogati da SAREMAR Spa, sulla base della convenzione in proroga, nonché dare copertura agli oneri dei contratti di
servizio di cui alla nuova convenzio-
ne scaturente dalle procedure di affidamento di cui trattasi, il legislatore
nazionale quantificava in favore della
Regione uno stanziamento di risorse
pari ad euro 13.687.000 per l’anno 2010
e per ciascuno degli anni della durata
dei richiamati contratti di servizio.
Ciò detto, si deve evidenziare come la sopraccitata convenzione sottoscritta tra la SAREMAR Spa e lo
Stato (ministero della Marina mercantile) abbia trovato proroga, per gli
effetti dell’articolo 1, comma 5 bis, del
decreto legge 5 agosto 2010, n. 125,
convertito nella legge 1° ottobre 2010,
n. 163, fino al completamento delle
procedure di cessione dei compendi
aziendali di Tirrenia navigazione Spa
e Siremar - Sicilia regionale marittima
Spa in amministrazione straordinaria.
Con l’avvenuto completamento in
minori attraverso la sottoscrizione di
apposito contratto ponte;
- l’articolo 1, comma 10, della legge 26 luglio 2013, n. 18, recante “Interventi urgenti” prorogava alla data del 31 dicembre 2013:
- i termini (già previsti dall’articolo 1, comma 1, della legge regionale n. 15 del 2012) di pubblicazione delle procedure di gara per la privatizzazione dell’intero capitale azionario della SAREMAR Spa anche per
l’eventuale individuazione di idoneo
soggetto specialistico per le attività di
supporto tecnico economico-finanziario e legale nelle operazioni di privatizzazione medesime;
- la copertura degli oneri relativi
al mantenimento dei livelli essenziali
di servizio pubblico erogati da SAREMAR Spa;
Massimo Deiana (Pd).
data 30 luglio 2012 delle richiamate
procedure di cessione dei compendi
aziendali di Tirrenia di navigazione
Spa e Siremar - Sicilia regionale marittima Spa, si determinava il venir
meno della proroga della sopraccitata
convenzione con lo Stato e la cessazione pertanto della corresponsione,
a far data dal 31 luglio 2012, delle
somme necessarie a compensare gli
oneri di servizio pubblico prestato
da SAREMAR Spa.
In tale contesto interveniva il legislatore regionale il quale, con:
- l’articolo 1, comma 2, della legge
7 agosto 2012, n. 15, recante “Disposizioni urgenti in materia di trasporti” prevedeva tra l’altro, con decorrenza 1° agosto 2012 e nelle more
del completamento del processo di
privatizzazione in parola, la copertura
degli oneri relativi al mantenimento
dei livelli essenziali di servizio pubblico erogati da SAREMAR Spa nei
collegamenti tra la Sardegna e le isole
Per quanto in premessa ne discende che la Regione, ancorché per fatto a
essa non imputabile, si trovi da un lato
nell’impossibilità formale e sostanziale di procedere alla dismissione della
propria partecipazione al capitale di
SAREMAR Spa, dall’altro nella doverosità di assicurare il mantenimento
degli attuali livelli di servizio pubblico di trasporto marittimo con le isole
minori al fine di garantire il pieno rispetto del diritto costituzionalmente garantito alla mobilità dei cittadini.
Il presente disegno di legge si propone, pertanto, nelle more dell’accoglimento del richiamato ricorso per
la domanda di concordato preventivo e della conclusione della relativa
procedura, di estendere al 31 dicembre 2015 (o, comunque, per il minor
tempo necessario) i termini previsti
tenere pubblica la proprietà maggioritaria, in particolare riconoscendo la
funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori e la necessaria
permanenza del servizio in ambito
pubblico o a maggioranza pubblica;
2) ad aprire un tavolo tecnico di
confronto e coordinamento per agevolare lo studio della procedura di parziale privatizzazione della Saremar,
evidenziando la centralità di una soluzione che tuteli l’utenza e i lavoratori;
3) a comunicare ufficialmente gli
atti di cui alla successiva deliberazione
regionale al Governo e all’Unione europea, unitamente ad una relazione
sulle motivazioni sociali, economiche
e giuridiche che sono alla base della
sua adozione.
Nella mozione si sottolinea che,
dalle precedenti esperienze di priva-
Carloforte e La Maddalena si oppongono alla privatizzazione della Saremar.
Pietro Cocco (Pd).
Luca Pizzuto (Sel).
- il combinato disposto dell’articolo 5, comma 32, della legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della
Regione (legge finanziaria 2014)” e
dell’articolo 1, comma 1, della legge
regionale 13 giugno 2014, n. 11 recante “Copertura degli oneri per la
continuità territoriale delle isole minori”, disponeva l’ulteriore proroga
al 31 dicembre 2014 dei citati termini previsti dall’articolo 1, comma 10,
della legge regionale n. 18 del 2013
unitamente alla autorizzazione, nell’anno 2014, della spesa complessiva fino a euro 16.000.000.
Medio tempore, la società SAREMAR Spa veniva, per effetto delle risultanze della decisione della Commissione europea C(2013) 9101 del
22 gennaio 2014, interessata da specifica procedura di recupero delle misure di aiuto adottate dalla Regione in
favore della medesima per la coper-
dall'articolo 1, comma 10, della sopraccitata legge regionale n. 18 del
2013 e disporre anche per l’anno 2015
l’estensione della correlata autorizzazione di spesa mediante la modifica del testo normativo di cui all’articolo 5, comma 32, della richiamata
legge regionale n. 7 del 2014.»
Il disegno di legge ha trovato forti
opposizioni oltreché tra i lavoratori,
che hanno scioperato e sono pronti ad
altre forme di protesta, e tra le popolazioni, anche tra diversi consiglieri di
maggioranza che hanno presentato,
primi firmatari Luca Pizzuto di Sel ed
il capogruppo del Pd Pietro Cocco, una
mozione sulle problematiche relative
alla privatizzazione della Saremar.
La mozione, se venisse approvata dal Consiglio regionale, impegnerebbe il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e la Giunta regionale:
1) a mettere in atto tutte le azioni e
gli strumenti atti ad evitare la privatizzazione totale della Saremar e/o a man-
tizzazioni attuate nelle Regioni Campania, Lazio, Sicilia e Toscana si traggono conclusioni prettamente sfavorevoli derivanti da disservizi, ritardi,
discusse irregolarità negli appalti e, infine, licenziamenti improvvisi. è inopinabile, inoltre, che la privatizzazione totale o maggioritaria esporrebbe
l’utenza a disservizi inevitabili e costituirebbe un grave rischio di tagli e licenziamenti per il personale attualmente impiegato e, sulla base delle norme
europee, non esiste alcun vincolo giuridico alla privatizzazione totale o
maggioritaria e lo stesso non è una diretta conseguenza dell’applicazione del
regolamento CEE n. 3577/92; il contenuto dell’accordo di programma del
3 novembre 2009 richiama solo una
decisione politica del Governo centrale e non un obbligo giuridico alla
privatizzazione; la scelta di privatizzare la totalità del capitale è pertanto
ascrivibile, anche essa, a scelte di natura meramente politica.
La posizione della CGIL sul ruolo dell’industria nel territorio
«Va difeso un settore industriale evoluto
e va avviato un vero sviluppo equilibrato»
L
a strumentalizzazione e
gli attacchi contro l’industria e in
particolare contro la PortoveRoberto Puddu.
sme srl, continuano fra paradossali contraddizioni. Infatti, mentre c’è un marcato sostegno alle vertenze per la riapertura delle fabbriche oggi in standby, sulle quali non si
perde occasione per sollecitare le
Istituzioni regionali e nazionali ad
accelerare le decisioni per il loro riavvio, dall’altra parte non si perde occasione per demolire tutto ciò che ha
a che fare con l’unica industria oggi in
attività.
Da un lato, si sorvola sul fatto che
per qualsiasi attività industriale, ma
non solo, non si può prescindere dalla
materia prima da trattare, dall’energia, la tecnologia, le competenze, tutte
le altre componenti fondamentali e
necessarie al processo produttivo, il
mercato e, al pari di ogni altra attività
umana, dei siti di smaltimento dei residui di lavorazione.
Dall’altro, si rappresenta una sola
parte della realtà, peraltro mai completa e fitta di verbi condizionali e allusioni. Non si tiene nella giusta considerazione il parere dei lavoratori
della fabbrica, peraltro divulgata con
un documento che chiarisce come
operano, a partire dalla tutela della
loro stessa salute e, dunque, a maggior ragione di quella del territorio.
Di cosa siano i cosiddetti fumi di acciaieria; di come gli stessi vengono
controllati e processati con le migliori tecnologie disponibili al mondo. E,
infine, quali siano i residui, sempre più
inerti, delle lavorazioni che vanno in
discarica. Eppure l’hanno fatto precisandolo con un esempio, estremamente efficace, che dice che «mandare a discarica i fumi di acciaieria
sarebbe come se un supermercato
buttasse nella spazzatura la merce
da vendere appena arrivata».
Per il messaggio contro l’industria
poi nulla vale il fatto che quei residui
siano costantemente monitorati; che
ci siano solo risultati positivi nei vari
controlli ed analisi, nella discarica, da
parte degli Enti preposti e dei Nuclei
specialisti delle Forze dell’Ordine;
di come gli stessi abbiano certificato
il pieno rispetto delle più restrittive
normative; che gli stessi residui, anche quando hanno avuto un aumento
rispetto alla norma dei valori di singoli elementi, sono sempre rimasti
ben al di sotto dei restrittivi e controllati limiti di legge.
E, infine, a niente pare valga il fatto che con il sito di raccolta, insieme
all’utilizzo per i residui delle lavo-
razioni dello zinco e del piombo (che
rappresentano un reddito per circa
4.500 famiglie fra diretti e indotto),
si sia realizzata e si stia realizzando la
più imponente e riconosciuta opera
di ripristino ambientale di una delle
più impattanti e dannose voragini lasciate dall’attività mineraria, come invece riconoscono e confermano i cittadini che abitano a valle dell’area.
Noi, insieme ai lavoratori, siamo
determinati a lottare per la salvaguardia e l’evoluzione del settore industriale, peraltro sempre meno impattante per merito dell’innovazione tecnologica e delle attenzioni e rivendicazioni dei lavoratori. E insieme nel
rivendicare l’avvio della diversificazione economica con il vero sviluppo equilibrato di tutte le non poche
opportunità offerte dal territorio.
Su questi temi ci conforta rilevare
una maggiore consapevolezza e comunanza di intenti di tante rappresentanze Istituzionali e Sociali, e per
questo sollecitiamo il presidente della Regione e gli assessori competenti, ad esprimersi più energicamente,
anche in iniziative pubbliche, a tutela
dell’apparato produttivo, dei lavoratori, delle Amministrazioni locali interessate, degli Enti di controllo e delle sezioni dedicate delle Forze dell’Ordine.
Roberto Puddu
Segretario Generale CGIL
tura del disavanzo derivante dalla
sperimentazione dei collegamenti marittimi eserciti verso la penisola italiana in attuazione del disposto di cui
all'articolo 1, comma 3, della richiamata legge regionale n. 15 del 2012.
Avverso la richiamata decisione,
a tutt’oggi esecutiva, la SAREMAR
Spa e la Regione presentavano, ciascuna per quanto di competenza, ricorso davanti al Tribunale dell’Unione europea chiedendone l’annullamento.
La Regione, in seguito alla notificazione della citata decisione comunitaria, procedeva inoltre con la deliberazione della Giunta regionale n.
21/30 del 13 giugno 2014 a sospendere l’avviata, a suo tempo, “procedura negoziata di cottimo fiduciario,
per l’individuazione di un Advisor per
l’affidamento dei servizi di supporto
economico-finanziario e legale, ai sensi del richiamato articolo 1, comma
10, della legge 26 luglio 2013, n. 18.
La società SAREMAR Spa, per suo
conto ed in ragione dell’incapienza
patrimoniale della medesima e dei
conseguenti doveri di tutela della par
condicio creditorum a seguito della
richiamata decisione di recupero,
presentava in data 1° luglio 2014 al
competente Tribunale di Cagliari
apposito “ricorso per la domanda di
concordato preventivo ex articolo
160-161 L.F.” il cui piano concordatario si fonda, sostanzialmente, sulla
prosecuzione temporanea dell’attività,
limitatamente al servizio di trasporto
pubblico previsto dalla convenzione in
essere, e sulla futura cessione della
totalità dei beni aziendali. Detto ricorso è in attesa di accoglimento da
parte del tribunale al quale compete,
inoltre, il potere di gestire la risoluzione della crisi della società.
Per l’on. Francesco Sanna è positivo il bilancio dei primi 6 mesi
«La fiscalità di vantaggio funziona»
I
dati dei primi sei mesi
di applicazione della
Zona Franca Urbana del Sulcis
dimostrano che la
misura sta avenFrancesco Sanna. do un notevole
successo, anche
se occorre approfondire il ritardo nella
utilizzazione dei fondi da parte delle imprese individuali. Lo scrive, in
una nota, Francesco Sanna, il deputa-
to del Partito democratico che propose con successo all’approvazione del
Parlamento la misura della fiscalità di
vantaggio nella legge Crescita del
2012, commentando i dati comunicati al ministero dello Sviluppo economico dall’Agenzia delle entrate.
«Le 4.375 imprese che nei 23 comuni del Sulcis Iglesiente stanno
fruendo della fiscalità di vantaggio,
da giugno a dicembre 2014 hanno
utilizzato circa il 15% delle risorse
disponibili: 18,7 milioni di euro sui
125 milioni stanziati dalla legge Cre-
scita - spiega Sanna -. La somma supera il gettito delle tasse pagate in un
anno intero allo Stato dalle imprese del Sulcis sui redditi da esse prodotti. Se il trend di utilizzazione dovesse essere confermato, l’intero fondo a disposizione delle imprese sarebbe esaurito in tre anni e mezzo,
ma in realtà è possibile che se migliora il ciclo economico, sia più
forte e accelerato il “tiraggio” delle risorse che le imprese usano per
pagare le loro tasse (IRPEF, IRES,
IMU aziendale, INPS dipendenti).»
La Giunta regionale ha fissato la data del voto delle Amministrative
Sei comuni sulcitani al voto il 31/5
I
n Sardegna si voterà il 31 maggio per il rinnovo dei Consigli
comunali. L’eventuale turno di
ballottaggio si svolgerà il 14 giugno. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli
Enti locali, Cristiano Erriu.
I Comuni chiamati alle urne nell’Isola saranno 169, sei nell’ex Provincia di Carbonia Iglesias: Giba,
Piscinas, Santadi, Sant’Anna Arresi,
Tratalias, Villamassargia.
Le trattative per la composizione delle liste sono ancora in corso
ma è già certa la ricandidatura di 3
dei 6 sindaci uscenti: Learco Fois a
Giba, Mariano Cogotti a Piscinas e
Marco Antonio Piras a Tratalias.
Non saranno candidati Cristiano
limite dei tre mandati; Franco Porcu a Villamassargia. è probabile la
candidatura di un ex sindaco a San-
Learco Fois.
Marco Piras.
Mariano Cogotti.
Erriu, assessore regionale degli Enti locali, a Santadi; Paolo Luigi Dessì
a Sant’Anna Arresi, per raggiunto
Elio Sundas.
tadi, Elio Sundas, già presidente del
Consiglio della Provincia di Carbonia Iglesias.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
Il commissario straordinario della Asl 7 ha presentato il progetto di riorganizzazione dei servizi, scatenando subito dure reazioni
«Un ospedale unico per il Sulcis Iglesiente»
Il CTO e il Sirai verrebbero riconfigurati come “cittadelle della salute”, in continuità e integrazione con l’ospedale per acuti.
I
l convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale
del III Millennio”, organizzato
dalla Asl 7 di Carbonia, svoltosi il 30
marzo nella sala convegni della Sotacarbo, nel complesso della Grande
Miniera di Serbariu, ha acceso il dibattito sul presente e sul futuro della sanità nel territorio.
Il convegno si è aperto con i saluti del vice sindaco ed assessore delle
politiche sociali del comune di Carbonia, Maria Marongiu, del presidente
della Conferenza provinciale sociosanitaria, Francesco Porcu, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru. Numerosa e qualificata la partecipazione
di esperti del settore, provenienti da
diverse regioni.
I lavori sono iniziati con la relazione del Direttore Generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, che ha illustrato lo stato dell’arte e le prospettive degli investimenti regionali sui
nuovi ospedali in Sardegna, al quale è
seguito l’intervento del Commissario
Straordinario della ASL n. 7, Antonio Onnis, che ha presentato in anteprima gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei
Servizi sanitari, nel quale è presente
un progetto ambizioso, peraltro non
nuovo, considerato che fu al centro del
dibattito già qualche anno fa, quando
la Asl 7 era guidata da Pietro Chessa
ed assessore regionale della Sanità era
Antonello Liori, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo
ospedale unico, da ubicare in posizione baricentrica tra le due città capoluogo, Carbonia e Iglesias (l’idea era
stata rilanciata qualche giorno prima
dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che la considera ideale per superare le contrapposizioni esistenti tra Carbonia e Iglesias e per migliorare l’offerta sanitaria nel territorio,
evitando la fuga di operatori e pazienti
verso le strutture cagliaritane).
Riportiamo integralmente la parte
dell’intervento di Antonio Onnis dedicata alla proposta dell’ospedale unico.
Fase 1 - Ospedale unico su più
stabilimenti
• In corso interventi di completamento nelle dotazioni tecnologiche e
arredi dello stabilimento Sirai con particolare riferimento all’allestimento del
nuovo quartiere operatorio con 4 sale;
• In corso lavori di ristrutturazione
e completamento dello stabilimento
CTO che prevedono:
• Completamento nuovi reparti di
degenza per acuti: aprile 2015
• Completamento nuovo blocco
operatorio con 4 sale: giugno 2015
• Disponibilità per l’esercizio nuove
degenze e blocco operatorio: settembre 2015
• Completamento nuovo pronto
soccorso e terapia intensiva: aprile 2016
• Completamento ristrutturazione
vecchio corpo per degenze e laboratorio analisi: giugno 2016
• Nessun intervento significativo
sullo stabilimento Santa Barbara.
• Indicazioni regionali riguardo alla collocazione del DEA di I livello
presso uno degli stabilimenti aziendali
• Individuazione dei due stabilimenti Sirai e CTO come stabilimenti
per l’attività di ricovero ospedaliero per
acuti (uno per la gestione dei percorsi
di cura legati all’emergenza-urgenza e
uno allo svolgimento delle attività programmate e in elezione)
• Individuazione dello stabilimento
Santa Barbara per le attività ospedaliere di lungodegenza e riabilitazione,
per la sistemazione delle attività territoriali di diagnosi e cura e prevenzione, per una sperimentazione di alto
profilo di Casa della Salute, per l’ospedale di Comunità
• Trasferimento chirurgia generale dal Santa Barbara al CTO: settembre 2015
• Trasferimento medicina dal Santa
Barbara al CTO: entro settembre 2015
• Istituzione di polo pediatrico,
presso lo stabilimento deputato alla
gestione delle attività programmate,
settembre 2015;
• Ricollocazione del magazzino
farmaceutico dal Crobu al CTO;
• Trasferimento del Servizio psicosociale dal Crobu al Santa Barbara;
• Ricollocazione temporanea della riabilitazione presso il Santa Barbara con istituzione del reparto di degenza con 16 posti letto;
• Istituzione del centro Donna
Aziendale;
• Riconfigurazione del laboratorio
di analisi unico aziendale presso il CTO;
• Riunificazione dei due punti nascita in un unico punto da ubicarsi, preferibilmente e per esigenze di sicurezza, presso lo stabilimento deputato alla
gestione delle emergenze.
A regime:
• due stabilimenti (Sirai e CTO) per
l’esercizio delle attività di cure ospedaliere per acuti con specifica destinazione di sede di DEA di I livello e
di stabilimento per le attività programmate. In entrambi gli stabilimenti si
configurerebbe un’organizzazione logistica delle degenze e una gestione dei
percorsi di cura basati su un approccio multidisciplinare e multi professionale dipartimentale;
• permanenza presso lo stabilimento Santa Barbara delle attività di lungodegenza e riabilitazione e configu-
razione del medesimo come sede di
Casa della Salute di livello avanzato
con Ospedale di Comunità;
• chiusura e alienazione dello stabilimento Crobu.
Fase 2 - Completamento CTO
• completamento dello stabilimento CTO con realizzazione di un corpo aggiunto destinato a ospitare il laboratorio analisi, la dialisi e il servizio
Antonio Onnis.
Emanuele Cani.
farmaceutico, di aree di parcheggio
per dipendenti e visitatori, la sistemazione della viabilità adiacente alla
struttura.
• possibilità di trasferire tutte le attività a valenza ospedaliera dal Santa
Barbara che diverrebbe struttura a valenza territoriale.
– fabbisogno finanziario compreso
tra 6 e 8 milioni di euro
Fase 3 - Nuovo ospedale (circa
5 anni)
• nuovo ospedale per acuti di 230240 posti letto realizzato in posizione
baricentrica rispetto al territorio del
Sulcis Iglesiente;
• riconfigurazione di Sirai e CTO
come “cittadelle della salute”, in continuità e integrazione con l’ospedale
per acuti, ospitanti l’intero sistema delle cure extraospedaliere di prevenzione,
Grande successo dei Giochi matematici
«
Suergiu per disputare le finali di area...
dove, tra emozione e batticuore, ha
preso vita una nuova lista... stavolta di partecipanti alle finali di Palermo che si terranno il 9 maggio, alle
quali parteciperanno i primi classificati delle sei diverse categorie:
P3
1. Luca Marrocu (Satta)
2. Paolo Mammarella (Satta)
3. Igor Serafini (Satta)
P4
1. Benedetta Piras (Satta)
2. Alessio Billai (Satta)
3. Antonio Casula (Gritti)
P5
1. Marco Casu (Marconi)
2. Federico Pitzalis (Marconi)
3. Gioia Zheng Yuting (Gritti)
Giuseppe Casti.
L’idea-progetto del nuovo ospedale unico per il Sulcis Iglesiente.
Sei giovani studenti sulcitani finalisti ai giochi nazionali di Palermo
... Lo scopo dei Giochi del
Mediterraneo è quello di mettere a confronto fra loro allievi di diverse scuole che, gareggiando con lealtà nello spirito della sana competizione sportiva, sviluppano atteggiamenti positivi verso lo
studio della matematica. I giochi offrono, inoltre, opportunità di partecipazione, di integrazione e di valorizzazione delle eccellenze...»
Ecco cosa si legge nella pagina
dell’AIPM, Accademia Italiana per
la Promozione della Matematica, intitolata ad Alfredo Guido, socio fondatore e primo presidente, coordinatore nazionale dei Giochi matematici
del Mediterraneo, scomparso nel 2013.
È sicuramente questo concetto che
ha spinto a partecipare alla competizione nazionale, ideata dall’AIPM
in collaborazione con l’Università di
Palermo, ben tre scuole del territorio:
Istituto Comprensivo Satta di Carbonia, Istituto Comprensivo G. Marconi di San Giovanni Suergiu e Scuola Paritaria Camilla Gritti di Carbonia, per un totale di circa 700 alunni
frequentanti le ultime tre classi della scuola primaria e le tre della secondaria. Con due gare preliminari
sono stati selezionati, per le finali di
area, 90 finalisti, 15 per categoria.
Finalmente il 5 marzo i giovani
studenti si sono recati a San Giovan-ni
diagnosi e cura, ospedale di Comunità, sistema aziendale direzionale e
amministrativo, i presidi territoriali
centrali per le emergenze, le centrali
territoriali per l’Assistenza Domiciliare, il sistema delle attività di supporto sociale;
• configurazione delle case della
salute di Giba, Carloforte, Fluminimaggiore e Sant’Antioco come “spo-
S1
1. Simone Zani (Satta)
2. Davide De Angelis (Satta)
3. Nicola Camboni (Marconi)
S2
1. Martina Pitzalis (Satta)
2. Margherita Lampis (Marconi)
3. Mattia Cocco (Gritti)
S3
1. Matteo Pusceddu (Marconi)
2. Pierpaolo Martini (Gritti)
3. Alessandro Porcheddu (Marconi)
Non ci resta altro che augurare “In
bocca al lupo” e che... “Vinca il migliore” a tutti i partecipanti che rappresenteranno la nostra amata Sardegna, ultimamente, tanto “bastonata”
dalla crisi lavorativa ed economica.
Nadia Pische
ke” delle due cittadelle della salute e
con queste collegate e in continuità
organizzativa e operativa.
Valorizzazione patrimonio immobiliare
• ex Ospedale Crobu;
• stabilimento Santa Barbara;
• sede direzionale in Via Dalmazia
a Carbonia;
• sede del Dipartimento di Prevenzione e del Servizio Farmaceutico
territoriale in via Costituente a Carbonia;
• sede del distretto/poliambulatorio di Piazza San Ponziano a Carbonia;
• sede del servizio di continuità assistenziale/servizi medici e veterinari di Igiene degli Alimenti di Piazza
Cagliari a Carbonia;
• sede del consultorio familiare e
Centro Screening di Via Brigata Sas-
sari a Carbonia;
• sede del servizio Igiene degli Allevamenti di via Brigata Sassari a Carbonia;
• sede del consultorio familiare di
Iglesias ospitato in locazione da privati;
• sede del Dipartimento di Prevenzione e Servizio dei Sistemi Informativi di via Gorizia a Iglesias.
Impatto economico finanziario
Scenario attuale
• Riduzione delle risorse disponibili:
• -21 milioni anno 2014
• -13 milioni 2015
• Perdite previste:
• -22 milioni 2014
• -35 milioni 2015
• Rapporto di efficienza costi/valore: 2
(160 mil. costi/60 mil. - valore)
• Miglioramento del REP (Rapporto di Efficienza Produttiva)
• Da 2 a 1,5 in cinque anni
• Effetti previsti:
• - 30 milioni di costi nel 2020
Scenario possibile
Efficientamento
• Valorizzazione risorse umane
• Appropriatezza ricorso cure ospedaliere (attualmente inappropriatezza
= 9 milioni)
• Razionalizzazione consumi e acquisti beni, servizi e tecnologia
• Miglioramento qualitativo prestazioni con recupero mobilità passiva
Prospettive di sviluppo della competenza clinica e della qualità delle
cure
18 dirigenti medici di ortopedia e
traumatologia;
22 dirigenti medici di chirurgia
generale
39 dirigenti medici di anestesiologia e rianimazione;
17 dirigenti medici di ostetricia e
ginecologia;
25 dirigenti medici di medicina
interna.
I contenuti della proposta e i toni
utilizzati dal commissario straordinario
per la sua esposizione, non sono piaciuti al deputato del PD Emanuele Cani e
al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.
«Il commissario straordinario
dell’Asl numero 7 dovrebbe essere più
rispettoso degli abitanti di Carbonia
Iglesias e del territorio e dovrebbe
evitare facile e gratuita ironia giacché
il tema di fondo di cui si discute e che
preoccupa gli abitanti del Sulcis Iglesiente è la tutela della salute - ha detto Emanuele Cani -. Purtroppo queste
esternazioni non sono giunte in una discussione da bar ma sono state pronunciate dallo stesso commissario nel corso del convegno cui ho partecipato con
molta attenzione. Dall’incontro non si
può che constatare il lavoro che sta portando avanti la Regione e i ritardi e la
lentezza dell’azienda sanitaria e del suo
commissario, che ha pure manifestato
idee confuse e tempistica per nulla chiara. Per questo motivo ritengo sia necessario e doveroso rimarcare la necessità di fornire risposte concrete con
atti, programmi e percorsi da seguire,
per rendere il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente efficiente e in grado di
dare risposte rapide agli utenti.»
Durissime anche le parole del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.
«Il Commissario dell’Asl 7 - ha
detto Casti -, dovrebbe dimostrare maggior rispetto nei confronti degli abitanti e degli Amministratori del territorio. Le sue esternazioni, pronunciate
nel corso del convegno rappresentano un’offesa per i cittadini e gli Amministratori comunali di Carbonia e
Iglesias, ossia chi, su mandato degli
abitanti, cerca di far funzionare quotidianamente i servizi nei rispettivi territori. Certe affermazioni vanno respinte al mittente senza alcuna scusante e giustificazione. Sull’accaduto
- ha concluso il sindaco di Carbonia auspichiamo un immediato intervento
della Regione.»
Dure critiche al commissario della Asl 7 sono arrivate anche da Roberto Puddu e Antonello Congiu, segretari generali della Camera del Lavoro e della Funzione Pubblica CGIL.
«È stato a dir poco disarmante notare - hanno scritto in una nota Puddu
e Congiu - che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura
ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno, se non per ironizzare sul numero dei professionisti
attualmente in utilizzo alle strutture,
sulle ripercussioni che avrebbe una
tale ipotetica realizzazione sui livelli
occupazionali; sull’organizzazione del
personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e
delle loro specializzazioni. Posto che
non si può che essere favorevoli ad un
futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione
ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben
al di sotto del buon senso e dei dettati
normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico
futuro, piuttosto che occuparsi degli
annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e, di conseguenza, sui servizi offerti all’utenza.
Giampaolo Cirronis
Proseguono le iniziative inserite nel programma del gemellaggio
Si rafforza il legame tra Iglesias e Pisa
P
roseguono le iniziative inserite nel programma del gemellaggio tra le città di Pisa
e Iglesias. Una delegazione
composta dall’Amministrazione comunale di Iglesias e dall’Arciconfraternita del Santo Monte, il 6 marzo si
è recata a Pisa per raccontare e promuovere l’esperienza unica dei riti
della Settimana Santa di Iglesias.
Dopo una calorosa accoglienza,
si è tenuto nella Sala Regia di Palazzo Gambacorti un convegno culturale su questa importante tradizione
secolare. Dopo i saluti del vicesindaco del comune di Pisa, Paolo Ghezzi e di Gianni Deias, presidente dell’associazione sarda “Grazia Deledda”, Simone Franceschi, vicesindaco di Iglesias, ha parlato de “Le
grandi processioni della Settimana
Santa di Iglesias”, e Giacomo Orrù, conservatore dell’Arciconfraternita, ha illustrato “La storia secolare
dell’Arciconfraternita del Santo Monte”. Hanno partecipato all’incontro
il presidente del Consiglio comunale di Pisa, Ranieri del Torto, l’assessore comunale delle Politiche sociali,
Sandra Capuzzi e l’ex presidente del
Consiglio comunale, Titina Maccioni. Al convegno hanno partecipato
rappresentanti di sodalizi culturali pisani e operatori turistici.
Successivamente, nell’atrio di Pa-
lazzo Gambacorti, è stata inaugurata una mostra fotografica sui riti della
Settimana Santa che è rimasta in esposizione fino al 16 marzo.
e in particolare il sindaco, Marco Filippeschi, il vicesindaco, Paolo
Ghezzi, l’assessore Sandra Capuzzi e
l’ufficio gemellaggi, e ancora l’as-
Un momento dell’incontro di Pisa,
Grazie alla collaborazione tra i
due Comuni, la Settimana Santa di
Iglesias è pubblicizzata sul sito turistico del comune di Pisa e sui totem
promozionali presenti in città.
L’Amministrazione comunale
di Iglesias e l’Arciconfraternita del
Santo Monte hanno ringraziato la
Amministrazione comunale di Pisa
sociazione sarda “Grazia Deledda”
e il suo presidente Gianni Deias per
il sostegno ricevuto.
La visita della delegazione iglesiente a Pisa è stata un’occasione per
rivitalizzare il gemellaggio tra le due
città, con la predisposizione di un
programma di massima per l’anno
2015.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
La prestigiosa rassegna gastronomica si arricchisce di un programma di spettacoli che promette grandi emozioni
Quattro serate di grande musica al Girotonno 2015
Dal 30 maggio al 2 giugno, sul palco del “Pino Solitario”, si alterneranno Renzo Arbore, Fedez, Francesco De Gregori e Francesco Renga.
D
a grande kermesse gastronomica a grande kermesse
gastronomica-musicale. Si
presenta così la 13ª edizione del Girotonno, in programma a
Carloforte dal 30 maggio al 2 giugno. Dopo Renzo Arbore, Francesco
De Gregori e Francesco Renga, anche
Fedez, il nuovo idolo dei teenager,
arricchisce il programma del “Girotonno Live Show”, in una delle quattro grandi serate che faranno da colonna sonora ufficiale al “Girotonno Uomini, storie e sapori sulle rotte del
tonno”, tredicesima edizione della
kermesse gastronomica internazionale in programma dal 30 maggio al
2 giugno a Carloforte.
Il concerto del rapper, già in tournée per le principali piazze italiane
con il “Pop - hoolista Tour” e reduce
dall’esperienza di giudice al talent tv
“X Factor”, è in programma domenica 31 maggio, presso il campo sportivo “Pino solitario” di Carloforte.
Le quattro notti sotto le stelle nell’isola di San Pietro in occasione del
Girotonno, l’evento che coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina di tonno, giornalisti e cultori della gastronomia mediterranea, trasformeranno Carloforte
in una “Capitale del tonno di qualità”,
ossia il “tonno da corsa” che viene pescato nella tonnara di San Pietro proprio nei giorni della manifestazione.
Per Arbore, Fedez, De Gregori e
Renga i concerti nell’isola di San Pietro, in occasione del Girotonno, saranno anche le tappe uniche in Sardegna
del propri tour nazionali.
Questo il programma definitivo dei
concerti che si terranno tutti a partire
dalle 21.30 presso il campo sportivo
“Pino solitario” di Carloforte:
- Sabato 30 maggio: Renzo Arbore e l’Orchestra italiana (ticket 40
€). Circondato da 15 talentuosi musicisti, lo showman offrirà un viaggio
musicale attraverso le più amate canzoni napoletane, i grandi successi musicali della tv e intermezzi con musiche del sud del mondo.
- Domenica 31 maggio: Fedez
(ticket 34,50 €). Per l’idolo dei teenager, reduce dal successo di X Factor, sarà l’occasione per regalare ai
propri fan momenti di entusiasmo ed
energia.
- Lunedì 1 giugno: Francesco De
Gregori (ticket 34,50 €). Sul palco
del Girotonno è la volta di un grande
cantautore della musica italiana. Con
il “Vivavoce tour”, il “Principe”, così è soprannominato De Gregori, presenterà live il suo ultimo doppio album in cui rivisita con arrangiamenti inediti 28 tra i più importanti e significativi successi di una lunga carriera musicale.
- Martedì 2 giugno: Francesco Renga (ticket 34,50 €). Dopo aver conquistato oltre quaranta teatri italiani a
colpi di “sold out”, aprirà proprio a
Carloforte il suo “Tempo reale Extra
L’8 marzo il Teatro Electra di Iglesias ha ospitato due iniziative
Non solo 8 marzo - Niente da festeggiare
L
Renzo Arbore.
Fedez.
Francesco De Gregori.
Francesco Renga.
L’assalto ai traghetti di un anno fa.
Il Girotonno 2015 promette di superare i già straordinari numeri del 2014.
tour”. Il nuovo spettacolo estivo vede in scaletta le canzoni di “Tempo
reale” e i più grandi successi della sua
carriera.
Un’impresa portuale locale ha donato il prezioso strumento
Un defibrillatore per il porto di Portovesme
U
na locale impresa portuale,
la Sardagru S.r.l., ha donato un defibrillatore semi automatico per chiunque ne avesse bisogno nel porto di
Portovesme, crocevia di circa 500.000
persone annue che transitano da e
per Carloforte e luogo di lavoro per
centinaia di lavoratori che operano
nel porto industriale. Grazie alla disponibilità dell’Asl 7 di Carbonia,
l’Ufficio Circondariale Marittimo di
Portoscuso ha coordinato 20 persone, tra militari, lavoratori portuali ed
ormeggiatori, che possano garantire
una continua presenza in porto sottoponendole al corso BLS-D fatto
da personale specialistico del 118. Al
termine del corso sono stati rilasciati
i previsti diplomi riconosciuti dall’Italian Resuscitation Council.
Con la gentile donazione, infine, da
parte dell’associazione SOSAGO di
uno zaino completo di tutti gli strumenti utili alle manovre salvavita,
adesso la sicurezza nel porto di Portovesme ha fatto un importante passo
avanti. In caso di emergenza nel porto, infatti, basta contattare il 118 e la
Guardia Costiera di Portoscuso per
avere i primi importanti soccorsi in
locali della Guardia Costiera di Portovesme presidiata H24 - si legge in
una nota della Guardia Costiera di
Portoscuso -, iniziative di questo ti-
La consegna del defibrillatore.
attesa che arrivi personale medico
specializzato.
«Nella speranza di non dover mai
intervenire utilizzando l’apparato
adesso in dotazione e conservato nei
po non possono che trovare terreno
fertile nell’Autorità Marittima che
impegna uomini e coordina operazioni di soccorso a mare con la missione di poter salvare vite umane.»
a serata dell’8 marzo, al Teatro Electra di Iglesias, è apparsa subito elegante, dai toni forti e delicati allo stesso
tempo, per tutti uno spunto alla riflessione, ma anche un invito alle
Istituzioni, affinché si occupino di
informare, educare e sensibilizzare
la società odierna in riferimento alla cultura della “non violenza”, per
un miglioramento dei rapporti interpersonali tra uomo e donna.
La prima parte dell’evento, organizzata dall’associazione di Iglesias “Io non ho paura” e patrocinata dal comune di Iglesias, è iniziata
con la presentazione del libro della
scrittrice e poetessa cagliaritana Angelica Piras, intitolato Regina delle
ombre “In Asulu Bisendi”, Amico
Libro Editore 2014.
Il libro racconta il dolore di una
violenza subita, la difficoltà ad accettare una triste realtà, ma anche la
forza, il coraggio e la rinascita, la voglia di esistere e resistere per amare ed
essere amata.
Angelica narra il suo percorso di
vita toccando la sua intimità, rivelando le sue angosce, i suoi segreti
più tortuosi, le sue sofferenze, il suo
buio interiore che l’ha portata a sentirsi una vera e propria “Regina delle ombre” in cerca della luce... la
luce che ha trovato scrivendo e raccontando di sé, la stessa che ha trovato scrivendo poesie...
Lei stessa dice: «La poesia è di
tutti e per tutti, basta solo imparare
ad ascoltare di più la propria anima,
dare un senso ad ogni singola emozione, anche attraverso le parole di
altri si ritrovano sensazioni che ci
appartengono».
Dopo le toccanti parole di Angelica Piras, presentata dalla presidente dell’Associazione “Io non ho
paura”, Francesca Ena, si è esibito
il Coro di Iglesias, composto da soli
uomini, che hanno omaggiato le donne presenti e non, con alcuni brani della tradizione sarda, che non poteva
certo tralasciare il pezzo portato alla
notorietà dal grande Andrea Parodi
“Non potho reposare”, eseguito in
maniera magistrale nel silenzio più
totale dei presenti che si sono poi lasciati andare a scroscianti applausi.
Interessante e puntuale l’intervento
dell’assessore Alessandra Ferrara che
ha tracciato a grandi linee il percorso della donna dal passato al presente.
La seconda parte della serata, organizzata dall’Ente Concerti Città
di Iglesias, patrocinata dal comune di
Iglesias e dalla Regione autonoma
della Sardegna, presentata da Nadia
Pische, direttore artistico Gianluca
Erriu, ha portato sul palco un ventaglio di dodici donne creative, artisticamente e culturalmente impegnate...
Le performance sono scivolate
una dopo l’altra... la lettura di un articolo di giornale scritto e letto da
dalla lettura delle sue emozioni mentre crea, la giocoleria dell’artista di
strada Ilaria Fanni, due brani tratti dal
libro “Chicchinalana” della scrittrice
Loriana Pitzalis, qualche brano tratto
dai libri di Maria Francesca Pilloni
intitolati.
Una serata all’insegna dell’arte,
della poesia, della musica e delle im-
Le 12 donne protagoniste dello spettacolo “Non solo 8 marzo”.
Nadia Pische, seguito da alcune sue
poesie, il monologo “Mater” dell’attrice teatrale Piera Bua, qualche
pezzo di Mina cantato da Manola
Cirronis, i quadri e le sculture dell’artista DeRita accompagnate dalla lettura di alcune sue emozioni riferite all’arte del plasmare, una riflessione e qualche poesia tratta dal
magini suggestive che si sono susseguite durante le performance concluse con il ricordo delle donne sarde
che nei tempi si sono distinte: Eleonora d’Arborea, Francesca Sanna
Sulis, Grazia Deledda...
Un evento riuscito, portatore di
un unico forte messaggio: le donne
possiedono una grande potenzialità
La presentazione del libro Regina delle ombre “In Asulu Bisendu” di Angelica Piras.
libro “Il tempo dei tempi” della scrittrice Paola Loi, due brani estratti dal
libro della scrittrice Petula Farina
“L’alba e il tramonto”, i quadri e il
monologo della pittrice Valeria Finazzi accompagnati dalle poesie della poetessa Susanna Montis, l’abito
da sposa realizzato dalla stilista Maria
Antonietta Sorgia accompagnato
che però ancora oggi non viene del
tutto riconosciuta e valorizzata, non
si è ancora arrivati al rispetto totale
della donna, troppo spesso usata come oggetto del desiderio, occorre pertanto, per arginare questo, proporre
modelli che aiutino la conoscenza e
la crescita socio-culturale.
Una donna
Successo per l’opera teatrale “Alice’s wonderland” a Sinnai
La grande magia del teatro ha colto ancora nel segno
G
rande entusiasmo il 22 e
23 febbraio al teatro civico
di Sinnai, quando l’Ente
Concerti Città di Iglesias,
ha messo in scena lo spettacolo “Alice’s wonderland”. La mattina del
23 l’emozione ha fatto brillare gli occhi dei piccoli grandi attori, che si
sono esibiti davanti ad un nutrito pubblico di bambini e bambine della
scuola primaria dell’Istituto Comprensivo A. Manzoni di Maracalagonis e dell’Istituto Comprensivo Sant’Isidoro di Sinnai.
Prima dello spettacolo il fermento
era tangibile... Marcella non conosceva la storia di Alice, era la prima
volta che si trovava a teatro ed era
molto contenta, così come lo erano i
suoi compagni che attendevano impazienti.
A presentare l’evento la presidente della Compagnia teatrale “L’effimero meraviglioso”, nonché direttrice del teatro Maria Assunta Calvisi che, nel salutare e ringraziare le
persone intervenute, ha ricordato le
difficoltà che i tagli hanno prodotto
per la divulgazione della cultura... le
difficoltà di mettere in scena nuove
produzioni. Subito dopo l’intervento
di Gianluca Erriu, direttore artistico
La rappresentazione del 22 febbraio.
dell’Ente Concerti Città di Iglesias,
che in breve ha raccontato la storia
di quella piccola bimba che aveva ricevuto in dono, da Lewis Carroll in
persona, il suo manoscritto che poi,
tradotto in varie lingue, fece e ancora
fa il giro del mondo, toccando palchi
e librerie per stupire ancora grandi e
piccini. Incredibile la performance
degli attori ed attrici che, con abile
maestria, hanno ricoperto i ruoli dei
compagni che, per inconvenienti dell’ultimo minuto, non son potuti essere presenti. Travolgenti gli applausi
dei bambini e delle bambine che hanno assistito rapiti all’intero spettacolo... innumerevoli e curiosi i commenti: Ester che studia canto a Sinnai,
avrebbe voluto essere sul palco a recitare con loro, Letizia avrebbe voluto impersonare la regina, Emmanuel
sarebbe stato felice di vestire i panni
del cappellaio matto, Alice avrebbe
voluto cantare con loro...
La magia del teatro ha colto ancora una volta nel segno e, catturando i sogni dei bambini, ha seminato in questi “piccoli uomini e donne
del domani”, l’amore per l’arte teatrale, per la musica e per la recitazione, come espressione di sensibilità e profondità d’animo.
Nadia Pische
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
Importante risultato raggiunto grazie alla sinergia tra Regione Sardegna, Igea Spa, Parco Geominerario, Comune di Iglesias e Comune di Lula
I siti minerari aperti al pubblico dal 4 al 12 aprile
Per il sindaco di Iglesias «si tratta della prima tappa di un cammino virtuoso che mira a rendere fruibili e a valorizzare i siti a fini turistici».
I
siti minerari di Porto Flavia, Villa Marina, Museo delle Macchine di Miniera a Iglesias e Sos
Enattos a Lula saranno visitabili
dal 4 al 12 aprile. Dopo un lungo periodo di chiusura al pubblico, i turisti
ma anche i residenti che ancora non li
conoscono, potranno ammirare questi autentici gioielli dell’archeologia
industriale della Sardegna.
«Questo importante risultato - spiega Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias - è stato raggiunto grazie alla sinergia tra Regione Sardegna, Igea spa,
Parco Geominerario, Comune di Iglesias e Comune di Lula. Si tratta della
prima tappa di un cammino virtuoso
che ha l’obiettivo di rendere fruibili e
valorizzare a fini turistici i siti minerari dismessi.»
Galleria Villamarina - Monteponi,
Iglesias
Orari di apertura dal 4 al 12 aprile
4 aprile, 11 e 12 aprile
Visite guidate alle ore 9.30/11.00/12.30/15.00
Prenotazioni: Ufficio IAT 0781
41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00,
mail:[email protected]
sias.ca.it).
La prenotazione non è obbligatoria,
ma consigliata. Per motivi di sicurezza,
le visite guidate sono contingentate.
5 aprile (Pasqua) e 6 aprile (Pasquetta)
Ingresso senza prenotazione
Le visite guidate si svolgeranno alle ore 9.30/11.00/12.30/15.00
Dal 7 al 10 aprile
Visite guidate alle ore 9.00/10.30
12.00
Prenotazioni: Ufficio IAT 0781
41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00,
mail: [email protected].
ca.it).
La prenotazione non è obbligatoria,
ma consigliata. Per motivi di sicurezza,
le visite guidate sono contingentate.
Biglietti
Intero: euro 8.00
Ridotto Ragazzi (6-12 anni): € 4.50
Ridotto Senior (65+ anni): € 4.50
Gruppi (almeno 20 adulti paganti):
€ 6.00
Scuole: € 4.50
Porto Flavia e Museo Macchine
di Miniera (biglietto unico) - Masua,
Iglesias
Orari di apertura dal 4 al 12 aprile
4 aprile, 11 e 12 aprile
Visite guidate alle ore 9.30/10.30
11.30/12.30/14.30/15.30
Prenotazioni: Ufficio IAT 0781
41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00,
mail: [email protected].
ca.it).
La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Si informa che, per
motivi di sicurezza, le visite guidate
sono contingentate.
5 aprile, Pasqua e 6 aprile, Pasquetta
Ingresso senza prenotazione
Le visite guidate si svolgeranno alle
ore 9.30/10.30/11.30/12.30/13.30/14.30
15.30
Masua - Porto Flavia.
Ridotto Senior (65+ anni): € 4.50
Gruppi (almeno 20 adulti paganti):
€ 6.00
Scuole: € 4.50.
L’orario di ingresso al Museo delle
macchine minerarie sarà compreso tra
la prima e l’ultima visita prevista nel sito
di Porto Flavia.
Miniera di Sos Enattos - Lula
Orari di apertura dal 4 al 12 aprile
Visite guidate dalle ore 9.00 alle
Foto di Giuliano Longu.
Monteponi - Galleria Villamarina.
Dal 7 al 10 aprile
Visite guidate alle ore 9.00/10.30
12.00
Prenotazioni: Ufficio IAT 0781
41795 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00,
mail: [email protected].
ca.it).
La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.
Biglietti
Intero: € 8.00
Ridotto Ragazzi (6-12 anni): € 4.50
ore 17.00
Prenotazioni: Comune di Lula 0784 416614
La prenotazione non è obbligatoria, ma consigliata. Per motivi di sicurezza, le visite guidate sono contingentate.
Biglietti
Intero: € 8.00
Ridotto Ragazzi (6-12 anni): € 4.50
Ridotto Senior (65+ anni): € 4.50
Gruppi (almeno 20 adulti paganti): € 6.00
Scuole: € 4.50.
Ferma posizione sull’ipotesi ventilata ormai da mesi nell’Isola
Anche la chiesa sarda dice un netto NO
al deposito scorie nucleari in Sardegna
A
nche la chiesa sarda dice
NO al deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari
in Sardegna. Il vescovo di
Iglesias, monsignor Giovanni Paolo
Zedda, vescovo delegato, e don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio
regionale, hanno firmato la nota stampa che riporta la posizione assunta
dalla Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro, riunitasi a
Oristano il 23 marzo, dove ha dedicato la propria attenzione ai problemi ambientali che caratterizzano la
nostra Regione, con particolare riferimento alla pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe
realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.
«Si ribadisce, innanzitutto - sottolinea la nota -, un no deciso all’ipotesi che la Sardegna sia sottoposta a quella che i Vescovi sardi, poco meno di un mese fa, hanno definito una servitù insopportabile che
rischia di infliggere all’Isola un colpo mortale alla sua naturale e indispensabile economia agro-pastorale
e turistica. Si eleverebbe, infatti, una
ulteriore barriera alla creazione di
quel futuro più dignitoso e sicuro che
la società sarda attende ormai da
tempi troppo lunghi.»
«Preoccupa, inoltre, la costata-
zione di alcuni inspiegabili silenzi
su questo delicatissimo tema. Ci si
attende che una presa di posizione
chiara e decisa non sia riconducibile solo ad alcune componenti partitiche, sindacali e associative, ma
goda della partecipazione consapevole e attiva di ogni compagine impegnata nell’animazione culturale,
Monsignor Giovanni Paolo Zedda.
politica e sociale. I problemi relativi all’ambiente sono di tutti e non
solo di alcuni. Le stesse comunità
cristiane sono sollecitate, soprattutto
in questi giorni che precedono la
Santa Pasqua, a favorire la riflessione, l’azione e la preghiera - conclude la nota - affinché in ciascuno
si sviluppi il senso di responsabilità
nella custodia del creato e nel realizzare i presupposti per un’esistenza
salubre e serena da assicurare alle
future generazioni.»
Ricordiamo che il 2 gennaio scorso
Sogin ha consegnato ad Ispra (Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale) la proposta di
Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il Deposito
nazionale e Parco tecnologico. Ispra
aveva due mesi di tempo per verificare la corretta applicazione dei criteri da parte di Sogin e validare la Carta. Al termine di tale lavoro, era previsto che entro un mese, cioè il 2 aprile, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Ambiente
avrebbero dovuto comunicare il loro
nulla osta affinché Sogin pubblicasse la Cnapi, ma il tutto è stato rinviato ai primi di giugno, perché il 31
maggio si voterà per le Amministrative e qualunque scelta avrebbe scontentato qualcuno, con inevitabili “ripercussioni elettorali”.
In Sardegna cresce la preoccupazione per una decisione che, secondo diverse indiscrezioni, finora né
confermate né smentite, visto che la
proposta di Sogin è secretata, potrebbe coinvolgere proprio la nostra
Isola, decisa a respingere con tutte le
sue forze una nuova “servitù insopportabile”.
L’architetto Pulutzer-Finali li elaborò su un unico progetto
I 10 alberghi operai di Carbonia
S
eguendo i dettami classisti
del regime fascista, l’A.Ca.I
(Azienda Carboni Italiani)
previde due tipologie di alberghi destinati ad ospitare a Carbonia le maestranze occupate nelle
miniere carbonifere del Sulcis, un
albergo per impiegati (l’albergo Centrale) e dieci alberghi per operai. I
dieci alberghi operai di Carbonia sono edifici collettivi destinati alla residenza degli operai scapoli, di sposati che avevano lasciato la loro famiglia nei luoghi d’origine e di quelli
arrivati da poco tempo nella città
carbonifera in attesa di ricongiungimento familiare. Essi costituiscono
ancora particolari e caratteristiche
strutture architettoniche molto significative nel paesaggio urbano di Carbonia, ubicate in maniera simmetrica lungo le principali direttrici viarie (Via Costituente, Via Umbria e
via Giuseppe Mazzini) verso la Miniera di Serbariu, in zone semicentrali della città.
Questi alberghi furono elaborati
su un unico progetto dall’architetto
ebreo Gustavo Pulitzer-Finali, originario di Trieste, che impostò un impianto architettonico con tipologia collaudata un anno prima ad Arsia, cittadina già carbonifera dell’Istria sudorientale e gemellata con Carbonia.
La planimetria con conformazione
a “C” di questi edifici, base comune
a tutti, si articola attorno a una grande corte interna verso la quale si affacciano diversi ambienti al piano terra: sale ritrovo e spazi per funzioni collettive, un’ampia mensa refettorio, cucina per 150 razioni, attrezzata per
una gestione economica, depositi e
dispense per i cibi, una lavanderia e locali per docce con erogazione di acqua calda che era riscaldata da un
moderno impianto a carbone; mentre al primo piano si trovano cameroni, capaci di ospitare 150 minatori,
organizzati in camerate per un massimo di sei letti e un minimo di due,
raggruppate in nuclei di tre, quattro
camere, muniti di ingressi e servizi
separati che davano negli androni e
nei ballatoi. Il progetto di questi edifici collettivi furono studiati anche in
previsione di una rapida ed economica trasformazione in case di 22
alloggi per minatori.
Pulitzer-Finali, nel progettare tali
edifici, ha elaborato un significativo
complesso monumentale con carattere domestico (dove fosse evocato e
percepito ancora il calore familiare
da poco lasciato nei propri paesi di
origine), tentado così di far conciliare tradizione e modernità nella stessa
struttura, componendo il tradizionale
tetto a padiglione, con copertura a
quattro falde, insieme a un lungo ballatoio costituito da aperture grandi e
rettangolari, costruite da architravi
in cemento armato al primo piano;
mentre al piano terra si presentano
altre aperture a loggiato o porticato
con qualche ingresso ad arco, ma
tutti e due i piani si affacciano verso
l’estesa corte interna, sistemata a giardino. Pulitzer-Finali, quindi, si ispirò nella sua elaborazione progettuale ad un linguaggio architettonico derivante dalla tradizione culturale e storica mitteleuropea con l’adozione di
moderni schemi distributivi decisamente funzionali e razionali. Gli alberghi operai, costruiti dalla fine del
1937 fino al gennaio del 1939, per i
loro servizi costituivano organismi
autonomi e autosufficienti, una piccola cittadella isolata nel più vasto
impianto urbanistico di Carbonia, che
favoriva la separazione sociale dei
suoi abitanti, destinati a raggrupparsi in classi secondo la loro condizione economica e sociale vissuta in città e aggregata nei diversi rioni. Nel
tempo gli alberghi operai perdèttero
e da alcune vecchie foto, gli alberghi operai avevano tutti la denominazione dei luoghi di battaglia per
la conquista del cosiddetto Impero,
battaglie della Guerra d’Abissinia
(era l’antico nome dell’odierna Etiopia), che erano i seguenti: ADUA,
AXUM, DESSIE’, GONDAR, HARAR, MACALLE’, NEGHELLI,
QUORAM, SCIRE’ e TEMBIEN.
Non certe sembrano le seguenti denominazioni: DESSIE’, HARAR,
MACALLE’; così come quella di
GIMMA. Mentre sono decisamente fantasiose le diffuse denominazioni di ADDIS ABEBA e di MOGADISCIO, che non sono affatto località delle battaglie della seconda
guerra italo-etiopica, quelle decisive per la conquista dell’Impero. Attribuita la numerazione ai singoli al-
L’ex albergo operaio n° 10, dal 1953 Centro di formazione “Don Vito Sguotti”.
la loro funzione originaria per diventare sedi di uffici o scuole ed essere
così utilizzati per diversi servizi pubblici anche con funzioni polivalenti.
Partendo dalla via Costituente
questi edifici collettivi hanno la seguente numerazione: albergo operaio n. 1 (ex Comando della Polizia
stradale); albergo operaio n. 2 (ex
sede staccata del Liceo scientifico);
albergo operaio n. 3 (ex Istituto professionale I.N.A.P.L.I.); albergo
operaio n. 4 (ex ristorante Bovo, ex
Liceo scientifico e sede territoriale
C.G.I.L.). Proseguendo poi per Via
Umbria si ha la seguente numerazione: albergo operaio n. 5 (ex Scuola
media G. Zanella); albergo operaio n.
6 (già Istituto tecnico per ragionieri G.M. Angioj). Infine, concludendo si ha la seguente numerazione in
Via G. Mazzini: albergo operaio n. 7
(Comando polizia locale); albergo
operaio n. 8 “Gondar” (ex Scuola
Media G. Pascoli, ex sede della Provincia); albergo operaio n. 9 (sede Comunità alloggio - Centro alcologico);
albergo operaio n. 10 (ex Istituto professionale ORAFOS, oggi En.A.P.
Sardegna).
Dai filmati dell’Istituto Luce
(“Giornale Luce B” - Italia. Carbonia. Mussolini arriva in Sardegna per
inaugurare la città mineraria di Carbonia. 21/12/1938 - B1431; Documentari. Carbonia 1941 - D004101)
berghi operai (come sopra riportato
correttamente), rimane da definire
(per ricerca storica) l’assegnazione
delle denominazioni passate che è ancora piuttosto incerta e vaga, ad eccezione dell’albergo operaio n. 8 denominato GONDAR (informazione avuta grazie alla preziosa collaborazione del sig. Guerino Aresti recentemente scomparso, n.d.r.).
Siamo convinti che con la pubblicazione di questo articolo possano giungere collaborazioni che possano dare un contributo all’assegnazione definitiva delle denominazioni passate agli altri nove alberghi operai ancora innominati, altrimenti occorre proseguire in ricerche per trovare la soluzione. Infine, non sarebbe male suggerire la seguente idea:
sostituire le denominazioni di località delle battaglie della seconda guerra italo-etiopica, attribuite ai dieci alberghi operai, con personaggi storici sardi della cultura e della politica
legati in qualche modo al nostro territorio e alla nostra città. Alcuni nomi potrebbero essere tra questi: Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Giovanni Lilliu, Mario Melis, Giorgio
Asproni, Enrico Berlinguer, Antonio
Segni, Umberto Cardia, Renzo Laconi, Girolamo Sotgiu, Velio Spano,
Pietro Nenni, Nadia Gallico Spano,
Francesco Cossiga, etc.
Mauro Pistis
Nuovo prestigioso riconoscimento per lo scultore e ceramista
A Nicola Filia il premio “Un bosco per Kyoto”
N
icola Filia, scultore e ceramista di fama internazionale, fa di nuovo parlare di sé. Il suo estro, che
lo porta a produrre ceramiche per
aziende molto conosciute e noti alberghi dal gusto raffinato, si è aggiudicato il premio “Un bosco per Kyoto 2015”, riconoscimento internazionale che ogni anno viene assegnato a personalità scientifiche e politiche
che si sono maggiormente distinte
a tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria, in particolar modo a chi
ha adottato sistemi per il risparmio
energetico e per la riduzione dei gas
serra presenti nell’atmosfera. Tra i
promotori spicca la poetessa Marcia
Theophilo, antropologa brasiliana,
che da sempre si occupa della salvaguardia della foresta amazzonica, non
a caso “produttrice” di un terzo di
tutto l’ossigeno prodotto. Nicola Filia
è stato premiato in Campidoglio nel
La cerimonia di premiazione.
mese di febbraio alla presenza del
presidente della Bolivia Evo Morales.
L’artista, originario di Carbonia,
è nato nel 1975, ha insegnato “Design industriale” presso la Facoltà
di Architettura di Firenze e da molti
anni vive e lavora a Olbia. La creta
viene da lui modellata elegantemente, in modo del tutto originale, così
com’è originale il primo incontro con
quella materia grigia avvenuto, quando, ancora giovanissimo, si ritrovò tra
le mani un pezzetto di creta, proprio
nello studio di suo padre Salvatore,
anch’egli artista e pittore. Da quel momento Nicola viene come stregato dal
tornio ed inizia a creare “pezzi” dal
design capace di catturare l’attenzione di numerosi critici d’arte. Grandi
successi costellano la vita del giovane
e talentuoso artista che, speriamo, non
perderà occasione per renderci ancora
partecipi dei suoi futuri traguardi.
Nadia Pische
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato con 22 voti favorevoli su 40, il bilancio di previsione per l’anno 2015
Carbonia, ok al bilancio con crepe nel PD
Condizionato dai minori trasferimenti, il bilancio 2015 punta su risparmi per i cittadini, mantenimento dei servizi e nuovi investimenti.
I
l Consiglio comunale di Carbonia
ha dato il via libera definitivo al
bilancio di previsione 2015.
Condizionato dai minori trasferimenti statali (circa 1.379.000 euro
in meno), il Bilancio 2015 si è posto
tre obiettivi principali: risparmi per i
cittadini, mantenimento dei servizi e
nuovi investimenti.
Il Bilancio di previsione 2015 non
prevede alcun aumento di tasse o imposte, mentre le tariffe di alcuni importanti servizi a richiesta individuale, come ad esempio l’Asilo nido o il
servizio Mensa scolastica, sono state
ridotte del 10%. Questa scelta è frutto
della volontà politica di investire sui
giovani e sulla loro formazione culturale, professionale e civica.
Un altro importante risparmio concreto di cui i cittadini potranno beneficiare deriva dalla riduzione delle tariffe Tari. Grazie al nuovo piano economico del servizio di gestione dei rifiuti, i cittadini potranno avere un risparmio di almeno il 10-15%, dovuto principalmente al rinnovo del servizio di raccolta e gestione rifiuti che
sta per partire e prevede diverse migliorie e razionalizzazioni. A questi
risparmi l’Amministrazione conta di
sommare gli effetti positivi della riduzione del prezzo a base d’asta della gara per l’affidamento del servizio
e della lotta all’evasione fiscale totale e parziale che potranno ridurre ulteriormente la tassazione a carico dei
cittadini che hanno sempre pagato. È
in corso, inoltre, un’importante vertenza con la Regione Sardegna per arrivare alla Tariffa Unica dei costi per lo
smaltimento dei rifiuti. Se si realizzasse questa soluzione, si avrebbe un
ulteriore e importante risparmio che
inciderebbe in maniera considerevole sull’abbattimento delle tariffe.
Per il nuovo servizio di raccolta e
gestione dei rifiuti, il Comune ha accolto diversi suggerimenti presentati
dai cittadini nel corso delle numerose
assemblee pubbliche convocate dall’Amministrazione.
Per il 2015 è prevista la restituzione di quota parte della TASI versata
nel 2014 dai cittadini.
L’Amministrazione ha puntato inoltre al mantenimento di tutti i servizi
al cittadino: partendo dai Servizi Sociali che complessivamente valgono
oltre 8 milioni di euro (di cui circa 2
milioni di fondi comunali), circa un
terzo del Bilancio comunale complessivo, che si attesta intorno ai 30 milioni di euro. Nel solo 2014, il Comune ha
offerto circa 150 opportunità di lavoro
che, seppur a tempo parziale e per una
durata di circa 6 mesi, hanno dato una
risposta alle necessità di tante persone in difficoltà. Il Bilancio comunale, così come da diversi anni a questa
parte, si orienta sempre più verso i
Servizi alla Persona. Nel Settore Sociale, anche per il 2015, resteranno
attivi, infatti, tutti i servizi che si sono
distinti per il buon funzionamento e
che fanno del comune di Carbonia un
esempio, almeno in campo regionale,
per l’attenzione alle esigenze sociali
dei cittadini: ludoteca comunale (che
ogni anno organizza diversi laboratori
rivolti ai più giovani ed è gestita in ambito sovracomunale tramite PLUS),
colonia estiva per i ragazzi, assistenza
in strutture o assistenza alle persone in
difficoltà, servizi per gli anziani, Sala Prove musicali (sempre in ambito
PLUS) e tanti altri servizi.
Un altro asse portante della proposta di Bilancio riguarda gli investimenti. Grazie all’alleggerimento del
Patto di Stabilità, il 2015 vedrà la realizzazione di diversi interventi, in particolare sugli impianti di illuminazio-
Camper service); messa a norma e
riqualificazione di diversi impianti
sportivi. Al fine di avere maggiori risorse da destinare agli investimenti
pubblici in città, per contribuire alla
ripresa dell’economia locale, l’Amministrazione comunale ha anche rinegoziato i mutui accesi in precedenza.
L’Amministrazione Casti non ha
mai acceso nuovi mutui, ed ha proceduto alla rinegoziazione di quelli
“aperti” allungandone le scadenze.
Questa operazione ha portato ad una
riduzione dell’incidenza sul Bilancio
delle somme da accantonare per il pagamento degli stessi mutui. Il risparmio così ottenuto sarà destinato, per
l’anno 2015, alla realizzazione di cantieri: 700.000, euro per strade e marciapiedi, 90.000 euro per le palestre
di Cortoghiana e Bacu Abis, il resto,
pari a 200.000 euro, per il cofinan-
Tre consiglieri del Partito Democratico “hanno bocciato” il bilancio
Luisa Poggi, Francesco Cicilloni, Ignazio Cuccu:
«Ecco perché abbiamo votato No al bilancio»
S
i acuisce lo scontro interno al
Partito Democratico di Carbonia. Tre consiglieri, Luisa
Poggi, ex assessore del Turismo della Giunta Cherchi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu,
presidente del Consiglio comunale,
hanno votato “No” al Bilancio di
previsione 2015, approvato lunedì
9 marzo dal Consiglio comunale con
22 voti favorevoli.
I tre consiglieri, molto critici in
seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Casti ormai da diversi mesi, hanno scelto di
rendere note le ragioni del dissenso,
con la pubblicazione e distribuzione
di un volantino e di una locandina.
«È vero che, a fronte di tagli del-
ne delle isole ecologiche (cioè si
potrà gettare i rifiuti quando si vuole, anche tutti i giorni) solo per 362
utenze a fronte di circa 13.000 utenze
(cioè famiglie). Ma ci sono altri dati fondamentali che non solo non si
pubblicizzano, ma addirittura vengono oscurati. In questo Bilancio si
prevede (senza avere alcuna certezza) di recuperare € 2.700.000 di IMU
evasa negli anni 2012-2013-2014.»
«Naturalmente è assolutamente
giusti operare per recuperare l'evasione fiscale, ma si pongono alcune
domande - aggiungono i tre consiglieri del PD -:
• ma davvero a Carbonia si è
evasa l’IMU per € 2.700.000? ... e
se sì: si tratta di evasione o di im-
prevede oggi di restituire parte della TASI del 2014, ma non si dice che
è già previsto un aumento della tariffa, che passerà dall’attuale 1,5 per
mille al 3,50 nel 2016 ed al 4,50 per
mille nel 2017. Perché questo non si
dice? C’è stata chiusura totale rispetto a richieste anche minime, ma simbolicamente importanti (vedi Centro
Giovani e borse per supporto allo studio per i “figli della crisi”).»
«Infine - sottolineano Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu -, perché non si vuole rispondere a due semplici domande sul servizio raccolta rifiuti appena trascorso e che è costato tanti soldi ai
cittadini:
1 - Perché, nonostante l’obbligo
Luisa Poggi.
Francesco Cicilloni.
Ignazio Cuccu.
lo Stato e della Regione per circa un
milione e mezzo di euro, in questo
bilancio vi sarà una riduzione del
10% del costo del servizio mensa
(circa 40 centesimi a pasto in meno) e diminuirà del 10% la retta
dell’asilo nido. Stando solo a questi
dati, naturalmente, si sarebbe dovuto votare “Sì” - sostengono Poggi,
Cicilloni e Cuccu -. Si pubblicizza
pure un ribasso della TARI con il
doveroso potenziamento del servizio ecocentro, dimenticandosi però
di dire che, insieme al ribasso del
10-15%, vi sarà un dimezzamento di
alcuni servizi, quali la raccolta di
carta-cartone, plastica, vetro, alluminio e, soprattutto, ancora una volta si disconosce il diritto del cittadino a compartecipare agli utili derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati. Vi sarà pure una differenziazione del servizio, con l’istituzio-
possibilità al pagamento data la terribile crisi economica?
• ma davvero siamo sicuri - senza che, al momento, esista neanche
un progetto esecutivo, di poter recuperare in pochi mesi quello che non
si è fatto in quattro anni? Anche per
l’ICI è previsto un recupero di €
500.000 per l’anno 2011. Se oggi si
è così certi del recupero di queste
somme, perché non si è provveduto
al recupero di anno in anno, anziché aumentare l’addizionale IRPEF
come avvenuto in passato?
È noto che il Bilancio prevede le
stesse cifre in Entrata e in Uscita,
ciò significa che il 74% di €
2.700.000 (l’altro 26% va ad incrementare il Fondo Svalutazione Crediti) in Entrata vanno a coprire delle spese, quali? Se non si riuscirà a
recuperare queste cifre in entrata,
come si farà fronte alle spese? Si
contrattuale di usare tutti mezzi nuovi di fabbrica (del resto ben remunerati anche per gli oneri di ammortamento) si sono usati a lungo,
e ancora oggi se ne vedono, mezzi
vecchissimi, presumibilmente non
soggetti a oneri di ammortamento?
E come sono stati pagati questi mezzi vecchi?
2 - Perché i mezzi in uso a Carbonia (e pagati dai nostri cittadini)
possono essere usati anche in altri
Comuni? Non è che i cittadini di
Carbonia pagano anche un po’ del
servizio svolto negli altri Comuni?
Semplici domande alle quali non si
è voluto rispondere, se non con la
derisione e gli insulti. Per questi
motivi abbiamo votato “No”, non
si possono avallare scelte improbabili derivanti da dati aleatori e davvero poco credibili per la nostra
città.»
Il Consiglio comunale di Carbonia.
ne, rete idrica, strade e marciapiedi.
Nel 2015 potranno essere realizzati
lavori per circa 10 milioni di euro. In
questo contesto, si inseriscono i due
nuovi progetti di immediata cantierabilità, per l’impianto di illuminazione pubblica e risparmio energetico
(1.300.000 euro) e per la riqualificazione di Piazza Ciusa (400.000 euro),
che si dovranno concludere e rendicontare entro il 30 settembre 2015.
La serie di progetti in programma,
per cui l’Amministrazione dispone già
dei fondi, è molto più vasta: gli interventi per le strade e i marciapiedi cittadini (700.000 euro nel 2015 e 800.000
euro nel 2016); quelli per gli edifici
scolastici della città; gli interventi per
la rete idrica (2.000.000 di euro) e
per la pineta di Rosmarino (250.000
euro); per l’installazione di videocamere di sorveglianza in città (il comune di Carbonia si è aggiudicato di
recente un bando); gli interventi nell’area della Grande Miniera di Serbariu (300.000 euro per l’illuminazione a cui si aggiunge la nascita del
ziamento dei bandi regionali e per altri piccoli interventi.
«L’Amministrazione comunale ha detto il sindaco, Giuseppe Casti ,
tenendo conto degli effetti della crisi
che si fanno sentire sempre più sui
bilancio comunali, ha voluto presentare un Bilancio di previsione che mira
a dare nuovo sviluppo e un contributo
concreto ai cittadini nell’affrontare i
problemi della vita quotidiana. Da una
parte ci siamo impegnati a ridurre le
tasse e a mantenere tutti i servizi, dall’altra, grazie ad un parco investimenti di circa 10 milioni di euro, abbiamo
voluto contribuire a ridare respiro alla situazione economica della città e
del territorio. Ringrazio tutti coloro
che hanno espresso il proprio voto favorevole al bilancio, i consiglieri di
minoranza che hanno dimostrato serietà e propensione al dialogo, le commissioni consiliari - ha concluso Giuseppe Casti - per il meticoloso lavoro
svolto e tutti i cittadini che hanno partecipato alle diverse assemblee pubbliche, fornendo preziosi suggerimenti.»
L’assemblea cittadina del PD ha affrontato il caso creato dai tre consiglieri che hanno votato contro il bilancio di previsione 2015
«Con la votazione contraria al bilancio, si sono estromessi dal progetto amministrativo»
L
a replica ai tre consiglieri
che in aperto dissenso non
hanno votato il bilancio di
previsione 2015, è arrivata
dall’assemblea cittadina del Partito
Democratico che si è riunita con all’ordine del giorno “la relazione della segretaria sugli incontri tenuti
nelle frazioni della città, la programmazione delle attività del partito e
l’analisi politica alla luce degli ultimi avvenimenti, segnatamente la
votazione contraria al bilancio di
previsione 2015 da parte di tre consiglieri del Gruppo del Partito Democratico”.
«Abbiamo rilevato negli incontri tenuti nelle frazioni maggiori di
Cortoghiana e Bacu Abis e nell’ultima tenutasi a Is Gannaus - si legge in una nota del presidente Rita
Vincis e del segretario Cinzia Grussu - l’esigenza di confrontarsi con
gli amministratori, e recuperare attraverso il partito cittadino, il dialogo diretto con i rappresentanti istituzionali. I cittadini intervenuti hanno posto sul tavolo della discussione temi inerenti nella maggior parte dei casi la viabilità, dunque stra-
de e marciapiedi da sistemare, ponevano quesiti sui temi più sensibili all’economia delle famiglie quali
tributi e tariffe, ai quali sono stati
dati chiarimenti, rassicurazioni e
Rita Vincis.
presi impegni per la riqualificazione viaria che potranno essere mantenuti, vista la disponibilità di
risorse con le quali definire le priorità di interventi nella città nel suo
complesso. Per quanto riguarda la
programmazione delle attività - aggiungono Rita Vincis e Cinzia Grussu - abbiamo preparato un nutrito
programma di incontri, tra i quali ne
segnaliamo due: le riunioni nelle frazioni storiche di Serbariu e Barbusi, nelle quali, oltre chiaramente lasciare libera interlocuzione con gli
amministratori, vorremmo finalizzare il ragionamento e la discussione con una presentazione dettagliata
circa le novità del nuovo appalto di
raccolta dei rifiuti che dalla rimodulazione del servizio hanno permesso la riduzione di circa il 15%
della bollettazione alle utenze con
un consistente risparmio per le famiglie.
Nella seconda riunione pensiamo di accompagnare il dialogo tra
cittadini e Amministrazione, con la
condivisione di quella parte di bilancio che traduce in numeri e quantità i servizi offerti nelle politiche
sociali con particolare riferimento
alle risorse utilizzate. È un lavoro
politico e amministrativo importantissimo che porta ad un’analisi delle misure introdotte quest’anno, ad
una comparazione del contesto attuale con le situazioni precedenti e
dove verranno verificate le dinamiche
delle situazioni di disagio sociale e
delle persone che, purtroppo, contraggono patologie gravi. Sarà un
lavoro di ampio respiro, dunque, che
rifletterà uno spaccato della nostra
comunità che ci permetterà anche di
capire e approfondire quale politica di intervento sia più efficace e
far fronte in questo modo alle situazioni di estremo disagio e quali, infine, possono essere le più opportune
misure di sostegno.»
La nota di Rita Vincis e Cinzia
Grussu si conclude con «qualche
considerazione sulla situazione politica del dopo bilancio».
«L’analisi politica non richiede
troppe energie da spendere verso chi
non ha votato il bilancio. Visione diversa che su dati oggettivi è però
difficilmente comprensibile. I dati oggettivi quali la riduzione certificata
della TARI; una riduzione delle tariffe sensibili alle famiglie quali quella sul servizio mensa o quella dell’asilo nido. Anche l’azione di recupero di crediti evasi è stata criticata
adducendo argomenti deboli quali
l’azione indiscriminata dell’amministrazione sugli evasori. Completamente fuorviante, poiché è già in
atto l’azione di sostegno dell’am-
Cinzia Grussu.
ministrazione alle famiglie che hanno difficoltà nel pagamento delle
bollette, nel contempo è necessario
stanare chi non lo fa perché non vuole farlo e non perché non può.
Dunque, il gruppo del Partito
Democratico cittadino è stato responsabile di fronte alla città che
ha il suo strumento contabile e sul
quale può contare per ricevere i
sussidi economici per avere aperti
gli impianti sportivi, per fruire
della stagione culturale, per essere
amministrata con serietà e responsabilità. Di tutto il resto a noi non
resta che prendere atto, vale a dire,
con la votazione contraria al bilancio di previsione viene meno qualunque argomentazione, mai proposta peraltro nelle sedi di partito
o di maggioranza. Di fatto - concludono la presidente dell’assemblea cittadina Rita Vincis e la segretaria Cinzia Grussu, senza mai
nominare esplicitamente i compagni di partito Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu - si
sono estromessi da un ragionamento
di partito cittadino che sostiene e
governa la nostra città, dal progetto
amministrativo che i cittadini hanno
votato e del quale anche loro hanno
fatto parte per un tratto di percorso e che adesso hanno deciso, loro,
di abbandonare.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
A sei anni dall’avvio del percorso burocratico, il progetto del presidente dell’associazione idroscalo del Sulcis sembra prossimo alla meta
Nascerà a Monte Pranu il primo idroscalo del Sulcis
Il progetto prevede un collegamento con l’aeroporto di Elmas, con aerei navetta che potranno trasportare ciascuno 8 passeggeri in 15’.
T
rasformare un sogno in realtà
non sempre è un’utopia ma si
può concretizzare credendo
con determinazione in ciò che
si ambisce e lottando fino in fondo senza demordere in nessun caso.
è l’esempio tangibile di ciò, il presidente dell’associazione idroscalo del
Sulcis, Carlo Cattoni. Lui che da Milano si è trasferito a Sant’Antioco con la
famiglia nove anni fa, rimasto incantato dal territorio sulcitano, ha dato vita
ad un progetto che ben presto potrebbe
dare una scossa importante e significativa all’economia della zona: la realizzazione del primo idroscalo nel Sulcis, concretizzato anche grazie al supporto dell’Areoclub di Como, una delle più importanti scuole di volo d Europa, e che vede come prima location la
diga artificiale di Monte Pranu, in località Coremò, a Tratalias.
La strada è stata lunga ed irta di difficoltà eppure oggi, dopo 6 anni di ostacoli e peripezie, sembra intravedersi
quell’aurora da tempo attesa; in occasione della festa patronale del paese
del 14 maggio prossimo si terrà probabilmente anche l’inaugurazione della
prima postazione acquatica per idrovolanti e ultraleggeri ubicata sul lato nord
del lago.
Il progetto che nella sua ideazione
iniziale puntava sulla nascita di un primo importante insediamento strategico a Sant’Antioco nella località tra
il Lido e Sa Barra e momentaneamente interrotto a causa di impedimenti
burocratici non ancora superati, spiccherà così il volo dalla diga, con grande soddisfazione unanime della gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias e del sindaco
di Tratalias, Marco Antonio Piras, che
hanno sostenuto fortemente e con grande entusiasmo sin dall’inizio l’idea.
I costi infrastrutturali per la realizzazione di un idroscalo sono alquanto
contenuti (100.000 euro circa) e in più
la presenza di una postazione di questo
calibro potrebbe rappresentare un primo passo sostanzialmente importante per la tessitura di un sistema ecosostenibile che contribuirebbe alla ripresa del mercato finanziario dell’intera zona; l’Amministrazione comunale punta infatti sul rilancio dell’ampio
bacino acquatico del lago (50 milioni
di metri cubi d’ acqua) mediante lo sviluppo di varie attività ricreative, sportive come (la pesca sportiva, la vela e
il canottaggio) e di pubblica utilità, as-
un futuro ponte con gli aeroporti di Alghero-Fertilia e Olbia Costa Smeralda.
La presenza di uno o più idroscali in diversi punti, come già in progetto, daranno al territorio soprattutto un carattere forte e dinamico che
gli permetterà di affacciarsi verso un
mercato turistico di alto livello, rappresentato da piloti di tutto il mondo,
da turisti attratti dalle varie attività acquatiche e che usufruiranno della possibilità di ammirare dall’alto lo spettacolo naturale del nostro territorio ed
L’invaso di Monte Pranu.
sociandole a quelle dell’idroscalo.
Nel progetto di Cattoni spicca la
possibilità di far fronte, almeno in parte, alla carenza di una struttura aeroportuale nel Sulcis; la base, infatti, assieme a quella futura di Sant’Antioco, permetterà di mettere in collegamento la provincia sarda con l’aeroporto più importante dell’isola, quello
di Elmas, grazie a degli aerei navetta
che potranno trasportare a testa 8 passeggeri alla volta coprendo la tratta in un
arco di tempo di soli 15 minuti e ad un
prezzo veramente contenuto (40/50
euro), senza tra l’altro escludere anche
inoltre l’esistenza di una scuola di volo qualificata procurerà a molti giovani della zona la possibilità di pensare ad una carriera nell’ambito aeronautico. Prendendo ad esempio iniziative imprenditoriali come queste
o come ancora il progetto del centro
termale che vorrebbe nascere a Sant’Antioco, ognuno di noi potrebbe dare il suo contributo con nuove proposte
di sapore turistico, per uscire da questo
terribile dissesto economico che sta
attanagliando da tempo tutto il Sulcis
Iglesiente.
Roberta Leone
Le nuove strategie deliberate dal commissario straordinario
Per un Geoparco più vicino ai cittadini
I
l commissario straordinario del
Parco Geominerario Storico
Ambientale della Sardegna,
Gian Luigi Pillola, in attuazione
degli articoli 10 e 11 dello Statuto del
Consorzio del Parco, ha deliberato
la presa d’atto dell’avvenuta scadenza della Consulta delle Associazioni
Culturali, Ambientalistiche e Umanitarie per il Parco Geominerario e di
non procedere al rinnovo della Consulta delle Associazioni. Contestualmente, ha revocato le delibere n. 62
del 13 novembre 2006 (che ha istituito la Consulta delle associazioni e la
Consulta ex lavoratori delle miniere) e n. 50 del 22 ottobre 2007 (che
ha approvato il “Regolamento della Consulta delle associazioni Culturali, Ambientalistiche e Umanitarie per il Parco Geominerario”).
La delibera, inoltre, prevede l’im-
pegno a «migliorare ed incrementare
l’interlocuzione con la Comunità
Il commissario Gian Luigi Pillola.
del Parco, anche al di là delle previsioni statutarie, mediante l’ado-
zione della “Carta dei diritti della
Comunità del Parco”, in cui verranno indicate le regole di governo
tra gli organi di indirizzo politico del
Consorzio e la Comunità del Parco,
di prossima stesura».
Annualmente, nei bilanci di previsione, verranno individuate «delle risorse destinate a finanziare dei
progetti la cui realizzazione sarà affidata mediante il confronto competitivo delle offerte presentate dalle associazioni di volontariato» e
«delle risorse destinate a finanziare dei progetti destinati ad attivare
forme di comunicazione e di interlocuzione diretta con i cittadini, utilizzando mezzi e metodologie messe a
disposizione dalla moderna tecnologia che consentano la partecipazione democratica diretta dei cittadini interessati alla vita del Parco».
Dura replica della Segreteria della Consulta delle Associazioni
«Quella delibera è un atto ritorsivo»
L
a replica della Segreteria della Consulta delle Associazioni alla decisione del commissario del Parco Geominerario non s’è fatta attendere.
«La direzione del Consorzio del
Parco non riesce ad attuare i programmi da essa stessa proposti e si
dedica ad emanare risibili delibere
nel tentativo di sopprimere con atti
ritorsivi chi denuncia la sua incapacità e inconcludenza - si legge in
una nota -. Viene in tal modo cancellata da un organo monocratico
provvisorio e straordinario la decisione assunta da un organo collegiale senza preavviso alcuno alle 60
Associazioni che hanno aderito alla Consulta a seguito di un bando
pubblico emanato dal Consorzio del
Parco e tantomeno alla Segreteria
operativa, da loro eletta per rappresentarle. Un vero e proprio colpo di
mano, per tentare di sopprimere l’organismo istituito dallo stesso Consorzio del Parco per raccogliere idee
Il presidente della Consulta G.P. Pinna.
e pareri dei cittadini aderenti alle libere associazioni di volontariato che,
per prime, avevano proposto l’idea
del Parco Geominerario e il riconoscimento internazionale dell’Unesco,
battendosi poi con grandi sacrifici per
la sua istituzione e, più recentemente, per la sua riforma solo con la quale può essere rilanciato il suo ruolo e
si può porre fine ad una dannosa situazione di stallo ed inconcludenza
che è sotto gli occhi di tutti.»
«è stata probabilmente la paura
di confrontarsi con la Consulta delle Associazioni - conclude la nota che ha fatto scattare la decisione del
Commissario di approvare la delibera di soppressione, a lungo meditata
dal direttore del Parco, nel disperato tentativo di impedire l’espressione del parere della Consulta sui documenti relativi al rendiconto 2014
e al bilancio di previsione 2015 che,
peraltro, non risultano ancora adottati pur essendo giunti alla fine del
terzo mese dell’esercizio 2015.»
22 comuni hanno aderito all’iniziativa che prevede 10 tappe
L’11 aprile sboccia la “Primavera Sulcitana”
2
1 dei 23 comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e
il comune di Teulada hanno
aderito alla Primavera Sulcitana - Sulcis in Food, manifestazione
che prenderà il via sabato 11 aprile
a Iglesias e si concluderà domenica
14 giugno a Carbonia.
Saranno due mesi intensi, ricchi
di enogastronomia, street food, escursioni, equiturismo, kitesurf, laboratori, immersioni, spettacoli, convegni,
tradizioni e cultura che, tappa dopo
tappa, porteranno a conoscere le tradizioni di ogni singolo paese e il visitatore ad apprezzare le tipicità di
questi bellissimi luoghi dal clima mite e dalla storia importante.
Questo il calendario completo,
fatto dieci tappe che copriranno tutti i
fine settimana, con l’aggregazione, in
otto tappe, di due o tre comuni nello stesso fine settimana.
11-12 aprile: Iglesias
18-19 aprile: Sant’Anna Arresi
e Villamassargia
25-26 aprile: Carloforte, Giba e
Masainas
02-03 maggio: Tratalias, Santadi
e Villaperuccio
09-10 maggio: Calasetta, Gonnesa e Portoscuso
16-17 maggio: San Giovanni Suergiu e Domusnovas
23-24 maggio: Narcao e Perdaxius
30-31 maggio: Sant’Antioco, Teulada e Buggerru
06-07 giugno: Fluminimaggiore
e Piscinas
13-14 giugno: Carbonia.
La manifestazione si propone come interessante formula per la pro-
mozione culturale e turistica del territorio, abbracciando una molteplicità
di settori: dalla gastronomia al paesaggio, dalla tradizione alla cultura e
tantissimo altro ancora.
Quasi tutte le amministrazioni comunali del territorio hanno accolto
che ben si affianca ad altri eventi e
rassegne da noi promossi da diversi
anni, rafforza l’impegno dell’Amministrazione per la promozione turistica
e culturale della città.»
«Grazie a Primavera Sulcitana
- ha aggiunto l’assessore della Cul-
L’11 e 12 aprile Iglesias ospiterà la tappa d’esordio della “Primavera Sulcitana”.
Il 13-14 giugno Carbonia chiuderà la prima edizione della “Primavera Sulcitana”.
con entusiasmo l’iniziativa.
«Primavera Sulcitana è un’iniziativa valida e interessante - ha detto il
sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti
- che può concretamente contribuire
a promuovere il turismo culturale nel
Sulcis. Questo nuovo appuntamento,
tura, Loriana Pitzalis - proseguiamo
nel percorso di valorizzazione del
nostro vastissimo patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico,
inteso come leva per uno sviluppo
legato a saperi, tradizioni e ricchezza
culturale della nostra terrà.»
L’Isola si conferma regione leader nel Centro Sud Italia
Trapianti, il grande cuore della Sardegna
L
a Sardegna si conferma regione leader nel CentroSud Italia in materia di donazione di organi, resta ancora leggermente al di sopra della
media nazionale (23,1 per milione
di popolazione) ma in lieve ritardo
nei confronti del nord. Al 31 dicembre 2014, rispetto all’anno precedente, l’Isola ha registrato un incremento del 3% passando dal
24,4 al 27,4 per milione di popolazione (Pmp). I dati forniti dai Centri
regionali di trapianto offrono un
quadro molto chiaro sulla situazione nel nostro Paese, e parlano di una
Sardegna che ormai ha raggiunto
un soddisfacente livello di sensibilizzazione nei confronti dei suoi
cittadini: lo confermano il coordinatore regionale per i trapianti, Carlo Carcassi e l’assessore della Sanità Luigi Arru.
«Siamo di fatto indipendenti, vale a dire che possiamo fronteggiare
da soli le richieste di trapianto»,
sottolinea l’assessore regionale
della Sanità, Luigi Arru. All’8 febbraio 2015, le Asl della Sardegna
hanno rilevato il 96,9% di consensi tra i cittadini per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà sottoscritte nelle Aziende sanitarie (contro una media nazionale del 90%:
quarta regione dopo Abruzzo, Campania e Basilicata). è invece più
bassa la percentuale dell’espressione
di volontà a donare gli organi espressa al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità nel Comune di appartenenza (secondo
quanto stabilito dal Decreto Milleproroghe): in questo caso, in Sardegna i consensi scendono all’89,1% contro il 93,5% del resto
d’Italia. Il dato, sicuramente, risente
del maggiore livello di sensibilizzazione garantito nelle strutture sanitarie rispetto agli uffici degli enti
locali. Al momento sono soltanto tre
i Comuni che hanno avviato il servizio di registrazione della dichiarazione di volontà: Cagliari, Ori-
stano e Osilo. In tutta l’Italia sono 45.
Nel 2014, dai 14 reparti di rianimazione regionali censiti per la
attività di donazione d’organi, sono state effettuate 65 segnalazioni
di potenziali donatori al Centro regionale trapianti presso l’ospedale
Binaghi di Cagliari; 47 donatori
sono arrivati alla valutazione finale, 42 al prelievo degli organi e alla fine 35 donazioni sono state utilizzate, ovvero almeno un organo è
stato trapiantato. Le donazioni utilizzate sono risultate 5 in più rispetto
al 2013 (30 donazioni).
«Sulle 65 segnalazioni di po-
teramente robotica) 4 trapianti combinati di rene-pancreas e 3 trapianti di pancreas isolato. è proseguita
anche l’attività di donazione e trapianto di rene da vivente, effettuata
già dall’anno scorso utilizzando la
tecnologia robotica, con un trapianto portato a compimento nel 2014.
Risultati raggiunti grazie all’impegno di tutta le Rete regionale trapianti, ma soprattutto per la responsabilità etica e solidale dei familiari
dei donatori. L’attività di donazione di cellule staminali ematopoietiche si è concretizzata in 6 donazioni. Dal 1992 hanno già donato il
Carlo Carcassi.
Luigi Arru.
tenziali donatori, ben 50 famiglie
hanno acconsentito alla proposta
di donazione - sottolinea l’assessore Arru - e questo è un dato importantissimo: le opposizioni sono state soltanto 15 (pari al 23,1%, a fronte della media nazionale del 31%),
a conferma della sensibilità e solidarietà sociale della popolazione
sarda..»
I Centri di trapianto dell’Azienda
Ospedaliera Brotzu hanno trapiantato 80 organi in totale (4 in più
rispetto al 2013). I trapianti di cuore sono stati 6 (furono 5 nel 2013)
e quelli di fegato 29 (20 nel 2013).
Sono stati trapiantati 38 reni, con
34 interventi di trapianto di rene
singolo (di cui 9 con metodica in-
midollo osseo 176 volontari sardi,
a favore di pazienti sardi (79) e di
pazienti ricoverati in strutture della
penisola (57) o estere: 32 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e
Australia. Dal 2011 si è notato un
notevole incremento delle donazioni. Il Registro regionale sardo continua a essere il primo a livello nazionale per numero di donatori rapportato alla popolazione residente
(con un indice del 23,25 per mille
residenti).
Nel 2014 sono stati iscritti 422
nuovi donatori. Questo risultato è
stato possibile grazie alla costante
ed efficace attività dell’Admo, la
Associazione Donatori Midollo
Osseo regionale.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
“Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!” Un esilarante “one woman show” incentrato sul complicato rapporto tra madre e figlia
L’intelligente vis comica di Cinzia Leone conquista il Centrale
Lo spettacolo è andato in scena il 29 marzo nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC, penultimo della stagione.
C
ome ho
scritto
spesso
su queste
pagine, un buon
cartellone teatrale
deve essere vario e
garantire allo spetCinzia Crobu.
tatore diverse esperienze di performance. “Mamma sei sempre nei miei
pensieri. Spostati!” vi è entrato a pieno
diritto, anche se per vie traverse (dopo
una sostituzione repentina di “Alice” di
Matteo Tarasco - da Lewis Carroll - con
Romina Mondello) ed ha portato al Centrale una strepitosa Cinzia Leone, attrice e comico di razza, perfettamente a
suo agio in un “one woman show” incentrato sul complicato rapporto e lo
stretto legame tra madre e figlia.
bulanze come mezzo di spostamento,
adducendo a “strappi”, facilmente interpretabili come male fisico e non come passaggi da una zona all’altra della
città. Proprio questo episodio diviene il
pretesto per la prima di una lunghissima serie di telefonate materne: nella
essenziale scenografia una scrivania,
qualche sedia, un apparecchio telefonico di vecchia data e un wall (schermo) dalla quale una canuta Cinzia Leone interpreta la genitrice e con la quale dialoga in scena.
è in questo contesto, nella disperata
ricerca di un medico che curi la gastrite
e la colite della donna, che la Leone traccia, attraverso la storia di questi due mali, la genesi dell’Umanità e dei rapporti
madri e figli - fin da tempi remoti in
cui la madre veniva chiamata, addirittura, mammut!-. Divertentissima tale
Cinzia Leone.
Cinzia Leone sul palco del Centrale.
Lo spettacolo, veramente ben rodato essendo datato 2010, è stato scritto
dalla Leone e da Fabio Mureddu, il
quale ne ha curato anche la regia, con
la collaborazione di Federica Lugli;
un numerosissimo pubblico lo ha accolto con entusiasmo, ridendo di gusto in diversi momenti.
«“Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!” non è uno spettacolo
sulle mammine - tiene a precisare l’attrice - bensì sulla “mammità”, sul significato di “essere madre” e sull’analisi
della madre che è dentro tutti noi.
Perché ognuno pensa di agire per
conto proprio, ma c’è sempre il fattore mamma dentro di noi, che è lì pronto a condizionarti. Al di là della figura materna, è la nostra crescita che
viene messa in discussione, in ogni
nostra azione dobbiamo capire dove
finisce il condizionamento materno e
dove cominciamo noi.»
La Leone irrompe in scena, dalla
platea, con un misuratore della pressione attaccato al braccio e, con il suo
inconfondibile accento romanesco, comincia a raccontare del traffico nella
Capitale e suggerisce di usare le am-
genesi, a partire dall’origine del mondo
da un brodo primordiale, costituito da
idrogeno, carbonio e ammoniaca (medesima composizione del Napisan!) e
di madri primordiali che fanno una gran
fatica a sbrinare l’era glaciale per liberarne un blocco di tortellini da cuocere. Inevitabile chiamare in causa il
paladino dei tortellini multi gusto: è
possibile che Giovanni esistesse, ancor
prima della rana, anfibio? Che sia stato
tale brodo ad aver generato la gastrite?
Poi, nonostante la ricetta del brodo sia
cambiata nei secoli, giungendo al brodo
“Tanto amore Star”, perché la gastrite
ci tormenta ancora?
Sane risate, dietro le quali si cela
la riflessione riguardo l’Italia, in quest’era Cenozoica (detta così, perché si
parla continuamente di cene, cibo, ricette in programmi tv, opuscoli, ma,
nella quale, un manipolo di “famosi”
per avere la fama patisce la fame) in cui
non sappiamo più dove finisce l’amore ed inizia la gastrite. è poi la volta di
bimbi primordiali e pannolini di pietra,
antico retaggio dell’odierna postura del
neonato che impara a camminare, in
quel magico momento in cui tutti ti ama-
no e, solo perché sei venuto al mondo,
ti riempiono d’attenzioni e non hai mai
colpa di nulla: il periodo più bello della
vita ma del quale - ahinoi - non ricordiamo mai niente, essendo troppo piccoli quando lo si vive. Dal pannolino per
i bimbi, a quello per donne, prima fertili e poi tardone, il passo è brevissimo e non è questa la sede esatta per
virgolettare molte battute, vi assicuro
degne di nota. Un’ora e trenta di comicità vigorosa che bacchetta un po’
alcuni padri e che, per questa volta, non
chiama in causa la politica (a tal proposito sono celebri le performances
televisive, nei programmi della Dandini e poi a teatro, fin dalla metà degli
anni ’80, oltre a numerosi films) e che
il pubblico del Centrale premia con fragorosi e lunghi applausi. Una donna
forte, la Leone, che ha lottato contro la
malattia, riprendendo in mano la vita
e riappropriandosi quasi totalmente della sua fisicità. Visibilmente commossa,
a fine spettacolo, ha dichiarato di esserlo, poiché “Carbonia è un luogo
che ha vissuto (e vive) difficoltà spaventose, ma che non ha perso la gioia
di partecipare, vivere e sorridere” ed
ha continuato ringraziando il pubblico
per “l’intensa purezza delle proprie
risate e per la gioia che le è stata regalata, nel sentire gli spettatori felici
ed emozionati”; spettatori che ha immortalato poi, dal palco - con se stessa
in primo piano - in una bella foto ricordo che oggi campeggia, insieme ai ringraziamenti nella sua pagina Facebook.
Sul wall, a fine spettacolo, compare scritto - nero su bianco: «Dedicato
a mia madre, che non è nessuna di quelle dello spettacolo, è la mia» e noi
usciamo da teatro soddisfatti, fischiettando “Mamma” di Beniamino Gigli.
Prossimo ed ultimo appuntamento
con la prosa a Carbonia: sabato 11 aprile - ore 20.45 - “Pirandello/Ora Pro
Nobis - opere e visioni pirandelliane” di e con Nunzio Caponio.
Cinzia Crobu
Si è spento alcune settimane fa, a Carbonia, all’età di 67 anni
Armando Urru, un grande amico della musica
«L
a musica è la lingua
dello spirito. La sua
segreta corrente vibra
tra il cuore di colui
che canta e l’anima di colui che
ascolta... così recitava il poeta, pittore, filosofo libanese Gilbram Gibran Kahlil, scomparso nel 1931.»
A distanza di tempo ho voluto
“riesumare” questa sua frase, perché mai parole furono più appropriate per ricordare una persona che
da poco abbiamo smesso di vedere,
ma che continua a vivere nei nostri
cuori e lì rimarrà per sempre.
Armando Urru era nato il 9 ottobre del 1947 e quest’anno avrebbe
compiuto 68 anni, se un brutto male
non si fosse ripresentato come una
nota stridente nella sua vita costellata
d’amore, per sua moglie, che ancora
oggi si sente onorata di essere stata
da lui tanto amata, e dai figli, che serberanno per sempre nei loro ricordi,
un papà attento e presente... di poche parole, ma sempre disponibile ad
accontentarli.
Tutto nella sua casa parla di lui...
del suo saper fare... il caminetto, il
forno del pane, gli archi e la mansarda, dove le sue chitarre vibrano
ancora dei suoi ricordi... quelle corde
che Armando amava tanto far suonare... i suoi dischi... tutto racconta
di lui e del suo grande amore per la
musica... nelle sere d’estate bastava
affacciarsi al balcone per sentire le
Armando Urru.
note della sua chitarra scappar via
da casa e librarsi nell’aria, felici di
potersi perdere nello spazio infinito
del cielo.
Rossano Urru lo ricorda come
una grande persona, carica di benevolenza... un’anima molto speciale
ed attenta nel cogliere nell’altro la
propria sinergia, comunicava nelle
più totale semplicità... senza pizzi e
merletti... sprigionava un energetico fluido musicale.
Daniela Sulas ricorda ancora
quando, tanti anni fa... «una cascata di riccioli neri ed un sorriso timido seguiti dal vociare allegro dei suoi
bambini... entrarono nella sua vita
per diventare in breve in tempo presenze affettuose e familiari. In quella casa governavano la musica, la
forza e il cuore di un uomo capace
solo d’amare e con il sacrificio negli occhi.»
Sono tanti a ricordarlo, ad emozionarsi parlando di lui e a noi tutti
piace pensarlo mentre ancora accarezza le corde della sua chitarra, timidamente propone la sua presenza... in punta di piedi, così come in
punta di piedi e con grande dignità
ha seguito le sue note nel cielo infinito che lo ha accolto per cullarlo e da
dove avrà sicuramente suonato per
accompagnare la laurea di Zaira... sua
figlia, di cui sarebbe stato tanto fiero.
Ciao Armando
Nadia Pische
Grande successo, al Teatro Electra, per “La vita è un viaggio”
Beppe Severgnini passa il testimone a Dighero
G
rande successo di pubblico per “La vita è un viaggio” la pièce - scritta e interpretata da Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della
Sera e opinionista del New York Times, oltre che autore di numerose
pubblicazioni tra cui La testa degli
italiani (2005), bestseller tradotto in
quindici lingue, Italiani di domani
(2012) e di diverse “lezioni semiserie” di italiano e di inglese dedicate a
chi, come lui, è costretto a passare gran
parte della propria vita in viaggio.
Severgnini, con grande umiltà e simpatia, si è cimentato come attore in
questo spettacolo, prodotto da Sosia
& Pistoia per la regia di Francesco
Brandi ed andato in scena il 25 marzo
al Teatro Electra di Iglesias, dividendo il palcoscenico con l’attrice Marta
Isabella Rizi e la cantante musicista
Elisabetta Spada, che ha firmato le
interessanti musiche originali con il
nome d’arte Kiss & Drive. “La vita
è un viaggio” è “la storia di un casuale incontro di destini, durante una
attesa all’aeroporto, che ha messo
a confronto diverse generazioni e
visioni del mondo”.
Un uomo dai capelli bianchi “metallizzati” e una giovane donna - imprigionati in quella sorta di non-luogo, anonimo ed estraneo, per una lunga notte, mentre attendono che venga annunciato il loro volo - iniziano
una conversazione che, vinta l’iniziale diffidenza, li porta ad approfondire temi importanti, se non cruciali:
così, i due «ragionano di talento e
tenacia, tempismo e tenerezza; scoprono che aver paura - nella vita, nel
lavoro - è inevitabile: e forse è giusto». Il dialogo riguarda la necessità
di trovare punti di riferimento, per
orientarsi nella confusione, e il piacere della semplicità. Il senso del viaggio come metafora dell’esistenza, e
il paragone tra l’entità del bagaglio
che si porta con sé e il rimpianto per
ciò che si è deciso di abbandonare
al momento della partenza, hanno
offerto lo spunto per una riflessione
sulla complessità e le contraddizioni
dell’animo umano, in bilico tra bisogno di sicurezza e ansia di conoscenza.
«Il tempo scorre, la notte passa.
Finché arriva l’alba, l’aeroporto riapre. È il momento di partire: ognuno per la propria destinazione, forse diversa da quella che aveva immaginato. Una notte cambia molte
cose, a tutte le età.» Come da comunicato stampa e, a breve, sull’edizione online del giornale, la recensione
dettagliata dello spettacolo.
Prossimo ed ultimo appuntamento all’interno del calendario della stagione di prosa del CeDAC a Iglesias
- martedì 21 aprile, alle 20.30 - l’originale “Apocalisse” del Teatro dell’Archivolto, dai racconti di Niccolò
Ammaniti (con il contributo di Antonio Manzini) e la regia di Giorgio
cui ogni atto, dal sorridere al far l’amore, provoca un’insopportabile sofferenza: al sicuro nella sua casa/ hangar egli narra di zombies laureati e
folli chirurghi plastici, di poliziotti
violenti e demenziali ultras, di comici e stelline di dubbio talento. Fotografia di una società in declino, irrimediabilmente degradata, che assomiglia fin troppo a un bestiario metropolitano, in cui esseri improbabili combattono per la sopravvivenza
quotidiana tra edonismo e desolazione. Lo spettacolo “è una perfida
parodia di una società alla deriva,
un po’ operetta a/morale e un po’
favola nera”. Ma, lo sappiamo, nel
tempo dell’Apocalisse le favole sono
Una scena di “La vita è un viaggio” al Teatro Electra di Iglesias.
Gallione: sotto i riflettori Ugo Dighero, attore dalla spiccata vis comica, fondatore dei Broncoviz con Maurizio Crozza e volto noto del piccolo schermo, da trasmissioni cult come “Avanzi” alla serie “R.I.S.” a fiction come “Un medico in famiglia”.
In questo contesto sarà convincente e coinvolgente interprete delle avventure di un personaggio, vittima di uno strano morbo che contiene in sé (almeno a suo modo di
vedere) il germe della futura catastrofe, della fine dell’umanità. La
scrittura evocativa e insieme surreale
e grottesca di Ammaniti ispira la mise en scène in cui le trame de “Lo
zoologo” (tratto da “Fango”) e “Sei
il mio tesoro” (pubblicato nel volume “Crimini”) s’intrecciano alla vicenda del protagonista, un uomo a
cambiate e “nella bocca dei poeti
anche la bellezza è terribile”. Per
info 328/1719747
La Stagione di Prosa 2014-15 al
Teatro Electra di Iglesias è stata promossa dal CeDAC (nell’ambito del
XXXV Circuito Teatrale Regionale
Sardo, con lo slogan “Giù la maschera!”) con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, è patrocinata e
sostenuta dal MiBACT/ Ministero
Beni e Attività Culturali e Turismo,
e dall’assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione
Sardegna, con il supporto della Fondazione Banco di Sardegna e di sponsor come la Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie
in viaggio da e per la Sardegna.
C.C.
Prestigioso riconoscimento per la mostra diretta da Paola Atzeni
A “Sa Pippia cun s’ou” il premio Italive 2014
L
a mostra “Sa pippia cun s’ou
e is coccoeddus” ha ricevuto il riconoscimento quale
evento più votato all’interno
del premio Italive 2014, promosso
da Codacons, con la partecipazione
di “Autostrade per l’Italia” e con la
collaborazione di Coldiretti.
La mostra di pani pasquali del
Sulcis Iglesiente, allestita nel mese
di aprile 2014 presso la lampisteria
della Grande Miniera di Serbariu a
Carbonia, è stata organizzata dalla sezione antropologica del Museo del
carbone, diretta dalla prof.ssa Paola
Atzeni, con la collaborazione del comune di Carbonia, del Parco Geominerario e dell’Università di Cagliari.
La Mostra era divisa in due sezioni, una riservata ai prodotti artigianali dei panifici, l’altra dedicata alle produzioni familiari. “Sa pippia cun s’ou
e is coccoeddus” aveva come obiettivo il far conoscere, ad un pubblico
sempre più ampio, i modi di vivere la
Pasqua che hanno storicamente caatterizzato le famiglie operaie (in cui
le donne producevano questi pani) e
quelle cittadine che avevano relazioni
con gli ambienti rurali, da cui ricevevano i pani del buon augurio. I 72.007
voti ottenuti sul portale Italive.it (contro una media di 2/3.000 voti ottenuti
dagli altri eventi) dimostrano il pieno
raggiungimento dell’obiettivo.
«Ringrazio gli organizzatori della
Mostra che hanno contribuito a portare il nome della città, del Centro
Italiano della Cultura del Carbone
(CICC) e delle tradizioni della città
e del territorio, al di fuori dei confini
cultura sia strumento di trasmissione
dei tratti peculiari di un popolo e
mezzo per far conoscere il territorio.»
“Sa pippia cun s’ou”.
sulcitani e regionali - ha detto Loriana Pitzalis, assessore della Cultura
del comune di Carbonia -. Il premio
dimostra ancora una volta come la
Dal 1 al 12 aprile 2015 si svolgerà
la seconda edizione, sempre negli
spazi della lampisteria della Grande
Miniera di Serbariu.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
CANALE 40
IN ONDA IL FUTURO
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Il campionato di Promozione è giunto alla fase decisiva, con le squadre sulcitane protagoniste di risultati alterni
Monteponi in crisi, Carbonia e Narcao in crescita
Nel girone B di Prima categoria, il Carloforte è in piena corsa per i play-off, tra Iglesias e Gonnesa testa a testa per i play-out.
I
l nuovo ko subito sul campo del
Girasole, il terzo delle ultime
quattro giornate (due punti nelle
ultime cinque), potrebbe aver
spento anche le ultime speranze di rimonta della Monteponi verso il traguardo dei play off. La squadra rossoblù ha sperato di riuscire ad invertire la tendenza negativa, quando è
passata in vantaggio con un calcio di
rigore trasformato da Ferraro, ma ha
subito poi la rimonta dei padroni di
casa, impostisi con due goal realizzati
tra la fine del primo tempo e l’inizio
della ripresa. La Monteponi è stata così distanziata in classifica anche dalla
Frassinetti Elmas ed agganciata al quinto posto dall’Orrolese.
La squadra oggi guidata da Maurizio Erbì sembra irriconoscibile rispetto a quella che ha recitato un ruolo da
assoluta protagonista nelle prime 12
giornate, quando era ancora prima in
classifica in condominio con la Ferrini, con 26 punti, e sembrava destinata
a ripetere l’impresa compiuta con la
promozione pochi mesi prima. Appena tornata nel suo stadio in un clima di
grande entusiasmo, dopo un lunghissimo esilio, l’ambiente sembrava quello giusto per centrare nuovi traguardi.
Poi, all’improvviso, qualcosa si è rotto,
sono arrivati i primi risultati negativi
inattesi, il primo avvicendamento in
panchina, subito dopo il secondo, la
squadra non è stata più la stessa e la
media punti è crollata, con 18 punti
nelle successive 14 giornate.
Il Carbonia di Maurizio Ollargiu ha
confermato ancora una volta i progressi palesati nel girone di ritorno e,
contrariamente a quanto è accaduto la
settimana prima, quando è stato ri-
Simone Marini (Carbonia).
montato dal 2 a 0 dall’Arbus, a Quartu, sul campo del Sant’Elena, è stato
capace di rimontare due volte un goal
di svantaggio, agganciando il 2 a 2
definitivo al quinto minuto di recupero. I biancoblù hanno visto ridotto
da 6 a 4 punti il margine sulla quarta
ultima posizione, occupata dall’Atle-
tico Narcao, impostosi a sua volta a
una manciata di minuti dal termine
con un goal di Frau, un minuto dopo
essere stato raggiunto dal Progetto
Sant’Elia. La squadra di Damiano Bartoli ha allungato ancora sul Serramanna che ha pareggiato con la vicecapolista Kosmoto Monastir ed accusa 8 punti di ritardo. Il quart’ultimo posto sarebbe fondamentale per
affrontare l’eventuale play-out, previsto in gara unica, con il vantaggio del
fattore campo.
Nel girone B del campionato di
Prima categoria, la capolista Senorbì
ha travolto il Real Villanovatulo, con
un punteggio tennistico, 6 a 2, e conserva un margine di due punti sulla
Villacidrese, impostasi sull’Halley Assemini per 4 a 1. Non ha giocato il
Carloforte per la rinuncia dell’Escalaplano, ed ha avuto la vittoria a tavolino per 3 a 0 e mantiene così due
punti di vantaggio sulla Libertas Barumini, vittoriosa di misura sul Gonnosfanadiga per 2 a 1, e quattro sul Real
Villanovatulo.
La giornata è stata favorevole all’Iglesias che ha travolto il Sant’Antioco per 4 a 0, mentre la Fermassenti è stata battuta con un pesante 5 a 2
sul campo del pericolante Seui Arcueri. Pari, infine, sia tra Tratalias ed
Andromeda, 1 a 1, sia tra Gonnesa e
Sadali, 3 a 3.
Cantina Santadi
Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012
A 5 giornate dalla fine, in B1 5 squadre lottano per il terzo posto
VBA/Olimpia, 5 partite per sognare
L
a VBA/Olimpia ha dimezzato lo svantaggio dal terzo
posto ed ora sogna i playoff per la promozione in
serie A2. La scontata vittoria sul
Volley Iglesias (3 a 0, parziali di 25
a 15, 25 a 18 e 25 a 10) ha consentito alla squadra di Adrian Pablo Pasquali di approfittare dell’auspicata
ma non scontata sconfitta interna subita dal Volley Parella Torino con la
vicecapolista Bruno Rent Mondovì
(1 a 3), dimezzando lo svantaggio
dalla terza posizione da 6 a 3 punti,
a cinque giornate dalla conclusione
della regular season.
I risultati della sesta di ritorno hanno così creato un’ammucchiata di ben
cinque squadre in cinque punti alle
spalle delle due dominatrici del girone, Emma Villas Chiusi e Bruno
Rent Mondovì, divise da un solo punto nella corsa verso il primo posto che
vale la promozione diretta in A2.
Una buona notizia per la VBA/Olimpia è arrivata anche da Torino,
dove la Caloni Agnelli Bergamo, do-
po aver battuto la squadra isolana,
ha lasciato un punto per strada contro il Sant’Anna Tomcar (2 a 3 in rimonta dal 2 a 1), formazione che la
La VBA/Olimpia continua a stupire.
VBA/Olimpia ha battuto nettamente
3 a 0, sempre a casa sua, alla terza
giornata del girone di ritorno. La
corsa verso il terzo posto vede ora
guidare il gruppone sempre il Volley
Parella Torino con 32 punti, un solo
di vantaggio sul Volley Lupi Santa
Croce, due sulla Caloni Agnelli Bergamo, tre sulla VBA/Olimpia e, infine, cinque sul Volley Segrate.
Già la prossima giornata, in programma il fine settimana dopo Pasqua, potrebbe segnare in misura rilevante la corsa di queste cinque squadre, con le partite Pallavolo SaronnoVolley Parella Torino, Caloni Agnelli Bergamo-Volley Segrate e Volley
Lupi Santa Croce-VBA/Olimpia. Nelle restanti quattro giornate, la squadra
lagunare giocherà in casa con la Pallavolo Saronno, sul campo del Volley
Parella Torino, in casa con la Bruno
Rent Mondovì e, infine, sul campo
della Benassi Alba Cuneo.
Nelle ultime cinque giornate del
girone d’andata la VBA/Olimpia ha
messo insieme quattro vittorie (due
al tie-break) e una sconfitta, per complessivi 10 punti. Per centrare il terzo
posto, altri 10 punti potrebbero non
bastare e ne occorrerebbero probabilmente almeno 12.
Il Circolo bocciofilo comunale di Carbonia alle finali nazionali
Nuovo spareggio per salire in serie B
L
a squadra del Circolo Bocciofilo Comunale di Carbonia s’è aggiudicata per il
secondo anno consecutivo
il campionato regionale di bocce di
serie C categoria A. Sabato scorso
ha affrontato il primo spareggio per
la promozione in serie B, pareggiando sul campo amico con la formazione dell’Enea Latina, 52 a 52, nella somma dei punteggi degli incontri
di singolo e terna, disputati in contemporanea, e di quelli di coppia. Per
decidere quale delle due squadre andrà avanti negli spareggi nazionali,
bisognerà attendere la sfida di ritorno, in programma a Torino il prossimo 18 aprile.
Il Circolo Bocciofilo Comunale
ha vinto il campionato sardo superando nelle finali la Samsa di Sestu,
la Somso di Oristano e l’Ortobene
Nuoro, con la seguente formazione:
Enrico Orrù (capitano), Walter Boniello, Corrado Salaris, Luciano Roccasalva, Andrea Ratto, Efisio Siddi,
Piero Zicca ed Egidio Tadini. Allenatore Angelo Murgioni, vice alle-
natore Efisio Casula, dirigente accompagnatore Germano Vacca, presidente Rinaldo Zurru.
di spareggi nazionali: nel primo si impose sul Lido del Faro di Roma e
perse con il Capitino di Frosinone;
Il gruppo del Circolo Bocciofilo Comunale. In piedi da sinistra: Ratto, Orrù (capitano),
Siddi, Murgioni (allenatore), sig.ra Usai (sponsor), Usai (vicepresidente), Vacca (dirigente);
accosciati da sinistra: Boniello, Salaris, Roccasalva, Zurru (presidente).
Un anno fa, dopo aver vinto il
campionato sardo, il Circolo Bocciofilo Comunale disputò due turni
nel secondo, dopo aver battuto l’Aper Perugia, perse con il Saverino e
venne quindi eliminata ai pallini.
Lo scorso 10 marzo l’Istituto Satta ha ospitato la quarta edizione
LATINIA
Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco
dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna.
Vino mediterraneo, caldo, solare che,
servito a 10°-12° C, esalta il dessert
e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.
Ha ricevuto il “Premio speciale”
“miglior vino dolce dell’anno” 2002
e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”
Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.
“Dama a scuola”, un progetto che piace
I
l 10 marzo si è disputata, nella
sede dell’Istituto Comprensivo
Satta di via Mazzini di Carbonia, la 4ª edizione della manifestazione promossa dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo
Damistico Città di Carbonia, che quest’anno ha visto l’impegno di ben 12
classi della scuola primaria, oltre ad
alcune della scuola sedondaria. Il
progetto “Dama a scuola”, aveva
visto la terza edizione lo scorso anno, il 13 marzo, la seconda edizione
nel mese di marzo 2013 e la prima a
marzo 2012. Il tutto si è potuto realizzare grazie alla disponibilità dei
docenti che hanno creduto nella va-
lidità del progetto, che viene seguito
dagli alunni con grande entusiasmo
ed interesse.
A questo proposito si ricorda che
tutti possono essere tesserati e chi
volesse dare un aiuto può destinare
il 5x1000 all’Associazione.
La prima edizione fu vinta dalla
Scuola Francesco Ciusa, classe quinta; la seconda dalla quinta di Serbariu; la terza ex equo tra la scuola
di Serbariu e Is Gannaus. In questa
edizione la prima classificata è la
classe quinta di Is Meis, la seconda la
classe quinta di Is Gannaus, la terza
la classe quinta della scuola Francesco Ciusa e la quarta classificata
la quinta di Serbariu. Le prime quattro classificate parteciperanno alla
finale regionale che si terrà il prossimo 10 aprile a Sarule.
Per la quinta di Is Meis parteciperanno Arol Vella, Luca Paoni e
Manuel Piroddi; per la quinta di Is
Gannaus Daniele Usai, Antonio Sulas e Luca Dessì; per la quinta del
Ciusa Luca Carta, Alessia Nonnis e
Alex Angioni; per la quinta di Serbariu Jennifer Pinna, Mattia Pau e
Erica Cambarau.
Buona fortuna a tutti e...che vinca il migliore...
Nadia Pische
[email protected]
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XX • N° 280 • 31 Marzo 2015
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