Istruzioni per la manutenzione
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Il rodaggio di un flauto dolce nuovo
La cura quotidiana
Oliare i flauti dolci
Quando lo strumento necessita un servizio di manutenzione o di una riparazione
Il rodaggio di un flauto dolce nuovo
Ad ogni flauto dolce nuovo è allegata un'istruzione per la manutenzione. Alcuni suonatori ignorano
l'importanza di una corretta manutenzione e trascurano il loro strumento, che subisce così dei danni
che potrebbero facilmente essere evitati.
Regole di principio per il rodaggio di un flauto dolce
Il legno di uno strumento nuovo assorbe facilmente umidità, particolarmente all'interno del canale
d'insufflazione, della finestra e sul labium. Se ciò avviene in modo eccessivo il legno si gonfia e si
curva, particolarmente nella zona del canale dell'aria. Perciò è importante che uno strumento nuovo
non venga troppo bagnato, ragione per cui, durante le prime settimane, si deve suonare
quotidianamente lo strumento solo per poco tempo.
I tempi raccomandati sono soltanto indicativi. Durante il rodaggio si dovrebbe ascoltare
attentamente il suono dello strumento e smettere di suonare non appena questo cambia, anche se il
tempo indicato non è stato raggiunto. Lo strumento deve poi potersi asciugare bene. Va quindi pulito
con uno straccio e lasciato fuori dall'astuccio. In nessun caso si devono utilizzare mezzi, come per
esempio un asciugacapelli, per accelerare il processo di asciugatura: Si correrebbe facilmente il
rischio di provocare delle spaccature. Anche l'esposizione di uno strumento bagnato al sole o ad una
corrente di aria fredda può provocare delle crepe.
È opportuno riprendere a suonare lo strumento solo quando è completamente asciutto. Durante il
periodo del rodaggio è consigliabile suonarlo diverse volte al giorno per brevi momenti.
Il flauto dolce non deve soltanto adattarsi all'umidità e alla temperatura, ma anche alla pressione
dell'aria prodotta dal soffio. È opportuno iniziare suonando note lunghe e passaggi lenti nel registro
basso e solo successivamente sviluppare l'estensione verso l'acuto.
È più semplice di quanto sembri. Chi è attento riconosce ciò di cui necessita il suo strumento e si
accorgerà che lo stesso si adatta alle sue esigenze. In questo modo si sviluppa un rapporto che può
durare una vita.
Anche i bambini possono fare il rodaggio del loro strumento, con il sostegno del loro docente. La
cura del flauto migliora, fin dall'inizio il rapporto tra l'individuo e il suo strumento. In ogni caso
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sviluppa consapevolezza, sia nei confronti dello strumento che di se stesso.
Consigli competenti potranno essere d'aiuto ai bambini che ancora faticano a controllare il flusso
della saliva. Nel caso di eccessivo flusso di saliva, il docente, per assicurare un regolare
svolgimento delle lezioni, potrebbe mettere a disposizione del bambino uno strumento con testa di
resina sintetica.
Nel caso in cui uno strumento si intasasse spesso oppure la qualità del suono dovesse peggiorare, lo
stesso dovrebbe essere inviato al costruttore per una revisione. Nelle parti del canale d'insufflazione,
dopo qualche tempo, i rapporti delle misure possono cambiare. In questo caso un costruttore esperto
può facilmente sistemarlo. È sbagliato accettare un suono insoddisfacente o difettoso prodotto da
uno strumento acquistato da poco.
Gli strumenti in resina sintetica, o con solo la testa in resina, non hanno bisogno di rodaggio. Gli
strumenti in legno invece devono essere abituati all'esposizione regolare all'umidità e alla
temperatura dell'aria del fiato.
Durante le prime sei settimane non si devono superare certe durate di studio:
Prima settimana ca. 5 minuti quotidiani
Seconda settimana ca. 10 minuti quotidiani
Terza settimana ca. 15 minuti quotidiani
Quarta settimana ca. 30 minuti quotidiani
È opportuno suonare il flauto tutti i giorni, senza forzare le note acute. Consigliamo di iniziare
suonando note basse e di sviluppare a poco a poco l'estensione. Suonare note lunghe e passaggi
tranquilli permette di conoscere il proprio flauto e le sue caratteristiche.
La cura quotidiana
Prima di suonare: riscaldare lo strumento
Se non tutto il flauto, almeno la sua testa dovrebbe essere riscaldata, portandola vicino al corpo, per
esempio sotto il braccio. Riscaldando lo strumento si riduce notevolmente la condensazione
dell'acqua e quindi la possibilità che lo strumento si intasi.
Liberare lo strumento dall'acqua soffiando durante l'esecuzione
È necessario, di tanto in tanto, liberare lo strumento dall'acqua condensata all'interno del canale
d'insufflazione, che rende il suono del flauto cupo, soffiandoci dentro. Dopo aver staccato la testa
dello strumento e chiuso la base della stessa con la mano, occorre soffiare nella finestra per far
uscire l'acqua dal canale d'insufflazione. Durante l'esecuzione è più semplice aspirare l'acqua. In
nessun caso bisogna toccare il labium con le dita perché si deforma facilmente, specialmente
quando è umido: Il flauto potrebbe subire danni irreparabile.
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Dopo aver suonato: asciugare (Vedi le illustrazioni)
Il flauto dolce deve essere asciugato bene. A questo scopo sono adatti stracci di cotone, ottenuti per
esempio da una vecchia T-shirt, un asciugapiatti. È importante che non perdano peluzzi. Si taglia
uno straccio, lo si passa attraverso la cruna della bacchetta di pulizia (immagini 1-3) e lo si
introduce nella cameratura del flauto per asciugarlo (immagini 4-6). Per motivi igienici questi
stracci vanno cambiati frequentemente. Anche lo straccio allegato allo strumento è adatto per
asciugare. È necessario togliere prima l'apretto risciacquandolo in acqua calda con un detersivo.
Alcuni ritengono inutile asciugare il flauto dolce. La cameratura infatti non si può asciugare
veramente, perché l'umidità assorbita nel legno non si può togliere. Lo strumento depositato in un
posto arieggiato, per esempio in una libreria, asciuga da solo. Al limite si può asciugare la
cameratura della testa con lo straccio. La parte più bagnata invece, il canale dell'aria, non è possibile
asciugarla poiché non è accessibile alla bacchetta per la pulizia.
Deporre il flauto
Gli astucci e le custodie servono solo per trasportare o per deporre lo strumento quando è asciutto. Il
miglior modo per far asciugare il flauto dolce è all'aria, evitando l'esposizione al sole, al calore di
riscaldamenti, all'umidità e alle correnti d'aria fredda. Se non è deposto nel modo corretto, il legno
dello strumento si gonfia e si forma della muffa . Il posto ideale per il flauto è un luogo protetto, per
esempio in una libreria, nell'astuccio o nella custodia aperta.
La cura del sughero del tenone
Per conservare a lungo la qualità del sughero, che fa da cuscinetto tra i pezzi del flauto, occorre che
lo stesso possa rigenerarsi. È quindi necessario staccare i pezzi dopo aver suonato. Tanti musicisti
credono che sia utile mettere regolarmente del grasso. Non è così! Il sughero non necessita di alcuna
cura particolare. Il grasso fornito con il flauto serve unicamente per rendere agevoli gli incastri
quando risultano troppo duri. Il legno è un materiale vivo e perciò può curvarsi, cosa che a volte
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capita quando non è più possibile mettere insieme o staccare facilmente i pezzi del flauto. Solo in
questo caso è opportuno mettere del grasso sul sughero. Troppo grasso può far staccare il sughero
del tenone che, in questo caso, deve poi essere sostituito.
Oliare i flauti dolci
L'esposizione del flauto all'umidità del fiato richiede una particolare attenzione. Per mantenere la
qualità del suono e prevenire le crepe del legno è necessario trattarlo con dell'olio. Impregnando la
cameratura con l'olio si protegge lo strumento dall'umidità. La necessità di oliare o meno uno
strumento dipende dal tipo di legno e dal suo trattamento preliminare.
I nostri flauti in legno d'acero e di pero vengono trattati con la paraffina (cera), processo che
impregna la cameratura. Per questo motivo non è indispensabile oliarli. È comunque opportuno
oliare anche questi modelli dopo essere stati usati da parecchio tempo. Ci sono suonatori convinti
che questo migliori la qualità del suono.
Quali flauti devono essere oliati?
Per non perdere la qualità, e rischiare delle rotture, è necessario oliare i flauti di bosso, ebano,
grenadiglio, olivo, palissandro, prugno e legno di rosa. Invece non è indispensabile, anche se non è
un male, oliare i flauti in legno di acero o di pero, trattati preliminarmente con la paraffina.
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Quanto frequentemente il flauto deve essere oliato?
Di regola, la cameratura dovrebbe essere sempre un poco untuosa. Il flauto ha una sufficiente
protezione quando il suo interno appare lucido. Se invece è opaco e presenta un aspetto grigiastro,
significa che ha bisogno di olio. Non è quindi possibile dare una risposta semplice alla domanda
"quanto frequentemente oliare". Osservate bene il vostro flauto dolce e trattatelo con cura e cautela.
Lo strumento ve ne sarà grato.
Quali parti del flauto dolce devono essere oliate?
Le parti laccate non devono essere oliate. Per il resto, tutte le parti del flauto possono essere oliate,
ad eccezione del canale dell'aria. Per evitare che l'olio penetri in queste zone, consigliamo di non
trattare né il blocco né le parti del labium.
Quale olio usare?
L'olio di mandorle dolci, quasi privo di odore, è adatto per oliare il legno del flauto. La sua
applicazione è facile e non lascia residui perché è molto liquido. Penetrando nel legno crea un velo
sottile che protegge il flauto dall'umidità. Il set di manutenzione contiene olio di mandorle. È anche
possibile comperarlo in farmacia o in drogheria. Per oliare la meccanica delle chiavi
raccomandiamo invece l'olio per la macchina da cucire o l'olio speciale per chiavi. Questi oli
minerali non induriscono e mantengono lubrificati i contatti meccanici.
Cosa serve per oliare?
• Olio per flauti dolci – Raccomandiamo olio di mandorle
• Pennello – Più fine possibile
• Uno straccio di cotone
• Spazzolino per l'olio – Si possono anche utilizzare spazzolini per bottiglie in vendita presso i
supermercati. Gli spazzolini devono essere di setole di maiale o di plastica e abbastanza rigidi. Se
usati correttamente non si danneggia il legno. Gli spazzolini con peli morbidi, utilizzati per
asciugare lo strumento, non sono invece indicati perchè possono perdere dei peluzzi che poi
rimangono attaccati all'interno della cameratura. Per evitare macchie di olio consigliamo di lavorare
su una tela impermeabile.
Costruttori e suonatori professionisti di flauti dolci fatti in legno di palissandro, di prugno, di rosa o
di acero non trattato con la paraffina, utilizzano a volte l'olio di lino denso, che permette una
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impregnazione duratura. L'uso di quest'olio è però problematico, ragione per cui ne sconsigliamo
l'uso. Infatti quest'olio può lasciare dei residui difficilmente eliminabili e si deteriora facilmente,
lasciando un odore sgradevole che ne rende impossibile l'utilizzo; inoltre è facilmente
autoinfiammabile e quindi anche pericoloso. I nostro consigli riguardano quindi unicamente l'uso
dell'olio di mandorla.
I nostri costruttori rispondono volentieri alle vostre domande riguardanti l'uso dell'olio di lino.
Come oliare in maniera corretta il vostro flauto dolce:
Prima di oliare il vostro flauto, è indispensabile lasciarlo asciugare completamente.
Mai oliare un flauto che avete appena suonato, altrimenti l'umidità rimane imprigionata all'interno
del legno. Quando sono presenti delle chiavi, è necessario proteggerne i cuscinetti inserendo, tra le
chiavi e il foro, un pezzetto di carta. Molto importante è il trattamento della cameratura, poiché è la
parte più esposta all'umidità.
Il corpo e il piede del flauto sono i più facili da oliare. Mettete alcune gocce vicino al bordo interno
della cameratura, poi introducete lo spazzolino e, facendolo girare, spingetelo finché esce dall'altra
parte. Quindi sempre facendolo girare, tiratelo indietro.
Tenete il pezzo del flauto verso la luce e guardate il risultato: se ci sono ancora parti opache ripetete
questo procedimento finché tutta la cameratura sarà unta in maniera regolare.
Oliare la testa richiede una particolare attenzione.
Evitate il contatto del blocco con l'olio. Tenete la testa con il becco verso l'alto per impedire che
l'olio possa fluire nel canale d'insufflazione. Introducete lo spazzolino già unto girandolo nella testa
finché è visibile nella finestra.
Adesso continuate a spingere girandolo finché la punta (priva di olio) tocca dolcemente il blocco.
Ora tirate lo spazzolino lentamente fuori sempre girandolo.
Verificate con uno sguardo di controllo se la cameratura è unta in maniera regolare e ripetete
l'azione in caso di necessità aggiungendo 1 a 2 gocce d'olio.
Strofinando esteriormente i flauti dolci non laccati con uno straccio leggermente unto di olio, si
ottiene una bella lucentezza satinata.
Mentre trattate la testa dello strumento state attenti e evitate che l'olio possa entrare nel canale
d'insufflazione. Strofinate la testa con lo straccio, però evitate di toccare la punta del becco e in
particolare l'apertura del canale d'insufflazione.
Oliate la fascia del labium con il pennello fine, evitando di avvicinarvi troppo al canale dell'aria. La
penetrazione dell'olio prevederà di ungere anche le spallette del labium.
Posate adesso la testa, il becco in alto, per esempio su un piatto per alcune ore o per una notte, così
che il legno possa assorbire l'olio il più possibile. Finalmente potete togliere eventuali residui con
uno straccio di cotone pulito.
Quando oliate, queste regole sono assolutamente da rispettare:
• Lasciate asciugare bene lo strumento prima di oliarlo!
• Tenete la testa sempre verticale con la punta in alto!
• Evitare il contatto del blocco con l'olio!
• State attenti che non entri olio nel canale dell'aria!
• Lasciate tranquillamente penetrare l'olio!
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Quando lo strumento necessita un servizio di manutenzione
o di una riparazione
Il legno ha tante buone caratteristiche ed è ideale per costruire flauti dolci. Tuttavia si tratta di un
materiale naturale vivo, particolarmente sensibile all'umidità. Di conseguenza non è escluso che un
flauto dolce, nonostante sia stato rodato in modo corretto, con una manutenzione e una cura
coscienziosa, manifesti problemi di suono, si intasi facilmente, presenti difficoltà nella risposta delle
note acute o altri difetti. In questa situazione è opportuno mandare lo strumento al costruttore, o ad
un altro artigiano qualificato, per una revisione o una riparazione. Quasi sempre sarà possibile
ottenere un miglioramento sorprendente.
Procedura di una riparazione
Ad ogni strumento viene assegnato un numero, che viene registrato con l'indirizzo del cliente nel
computer, onde evitare disguidi e garantire il suo ritorno al mittente.
Il costruttore legge le annotazioni del cliente e prova lo strumento, per riconoscere il difetto
descritto. Nel caso di incertezze, una telefonata al mittente, aiuta a chiarire la situazione. Un
controllo approfondito porta alla decisione sugli interventi necessari. In caso di problemi (per
esempio costi elevati, necessità di interventi non previsti) viene inviato al cliente un preventivo al
fine di poter decidere sull'opportunità di eseguire i lavori.
Quali sono i problemi più frequenti e in che modo si possono risolvere?
Togliere il blocco.
Il suono del flauto non è bello
All'origine possono esserci diverse cause. Frequentemente
è il canale d'insufflazione che è sporco o ha subito una
deformazione. Il blocco viene tolto, pulito e lisciato con
lana d'acciaio o una lima rivestita di carta smerigliata. Allo
stesso modo si procede con il soffitto del canale, con le
due smussature, la finestra e il labium. Nel caso in cui il
canale d'insufflazione fosse troppo stretto, lo si riporta alla
misura originaria, abbassando il blocco con la lima e
aggiustando la smussatura.
Le note acute non rispondono
Innanzitutto il canale d'insufflazione e il labium vengono
puliti e aggiustati. Nel caso in cui la cameratura del flauto
fosse cambiata, la si riporta allo stato originario con una
punta fresatrice. I fori vengono puliti ed eventualmente
corretti.
Il sughero si è staccato
Il tenone viene pulito dai residui di sughero, di colla, di
La cameratura del flauto dolce va olio e di grasso. Poi viene incollato un nuovo sughero
naturale, in modo duraturo.
rinnovata.
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L'incastro del tenone è troppo largo o stretto
Se l'incastro del tenone è troppo agevole, si mette un
sughero più spesso, in caso contrario il sughero va limato.
Si è formata una crepa
Di solito le piccole crepe possono essere facilmente
incollate e lisciate. Anche le crepe più grandi possono a
volte essere riparate con successo. In altre situazioni, per
esempio quando il labium è schiacciato verso l'interno,
I fori vengono puliti in caso di
non esiste altra soluzione che sostituire il pezzo.
necessità vengono corretti
Il flauto dolce è stonato
La causa più frequente è dovuta al restringimento del
canale d'insufflazione o della cameratura. La cameratura
viene corretta e i fori puliti e ingranditi o ridimensionati.
Si è formata una crepa
Il foro portavoce è rovinato
Con un anello di avorio o di corno artificiale, impiantato
sul foro portavoce, si ottiene di nuovo la forma originale.
(In nessun caso questa riparazione viene effettuata in
garanzia.)
Una chiave non chiude il foro
Il tampone viene cambiato e la chiave eventualmente
aggiustata.
La chiave non si apre/chiude più
La molla viene sostituita, l'asse della chiave viene pulito e
oliato o, se necessario, sostituito.
La meccanica delle chiavi è molto rumorosa
Viene foderata e ammortizzata con del sughero o del
Un anello di avorio artificiale per il feltro. Spesso il cuscinetto ha perso la sua elasticità e deve
foro portavoce oppure di corno essere sostituito.
artificiale
Queste sono le riparazioni richieste più frequentemente. Altre volte, su richiesta, viene rivestito il
becco con avorio artificiale, cambiato il blocco, accorciato il flauto (se il diapason è troppo basso),
riavvolto il filo sul tenone, vengono applicati nuovi anelli di avorio artificiale o di metallo alla testa
o al piede, oppure costruite chiavi speciali.
Una accurata manutezione assicura al flauto dolce una lunga vita. Molti suonatori però ignorano che
il loro strumento abbisogna, di tanto in tanto, di una revisione da parte di uno specialista. Nella
maggior parte dei casi, una riparazione o revisione è opportuna per permette di ritrovare la qualità
originaria del suono.
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Particolari interessanti e domande frequenti
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Legno o resina sintetica?
Diteggiatura tedesca e barocca
Con o senza doppi fori?
I vari legni
La famiglia dei flauti dolci
Termini specifici del flauto dolce
Intonazione del la1 = 442Hz
Il flauto dolce - uno strumento per principianti e professionisti
Strumenti adatti a suonare assieme al flauto dolce
Che senso ha un flauto per mancini?
I nostri flauti hanno nuovi numeri d'ordinazione
Legno o resina sintetica?
La maggioranza dei flauti dolci prodotti oggi a livello mondiale sono di resina sintetica, materiale
meno delicato del legno. Tanti di questi flauti in resina sintetica sono fabbricati con semplici
processi di produzione, con un grande margine di tolleranza.
Di conseguenza questi flauti dolci hanno problemi di intonazione, di risposta per le note acute e una
sonorità insoddisfacente.
Ci sono anche flauti dolci in resina sintetica, costruiti con procedimenti più complessi, che possono
essere intonati e rifiniti dai costruttori. Questi flauti hanno evidentemente un prezzo maggiore.
Oltre agli strumenti in legno, la Moeck offre modelli di qualità costruiti interamente in resina
sintetica (Flauto 1) o con la testa in resina e il corpo in legno (Flauto Penta, Flauto 1 Plus). Questi
strumenti si raccomandano particolarmente ai bambini di età della scuola dell'infanzia o delle prime
classi elementari, che possono avere problemi di salivazione e che non sono ancora in grado di
trattare il loro flauto con la necessaria cautela. Sono strumenti notevolmente robusti.
Nonostante questi pregi la resina sintetica non può sostituire il legno. In particolare, la qualità del
suono, come pure la capacità di assorbire l'umidità, sono notevolmente migliori in uno strumento di
legno. Già i bambini più piccoli sono in grado di distinguere delle differenze di qualità del suono,
una capacità che va sviluppata durante le lezioni di musica.
Il legno è un materiale naturale e vivo, molto sensibile al modo in cui viene trattato.
L'uso del flauto dolce in legno richiede una sensibilità, che può essere sviluppata fin da bambini.
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Diteggiatura tedesca e barocca
Inizialmente l'uso della diteggiatura tedesca risulta più facile. Dalla nota fondamentale, con tutti i
fori chiusi, alzando un dito dopo l'altro, si ottiene la scala fondamentale del flauto dolce. Presto è
possibile suonare facili canzoni in tonalità semplici. I flauti dolci con la diteggiatura tedesca però
hanno degli svantaggi. Alcuni semitoni, in tonalità diverse a quella fondamentale, si possono
difficilmente intonare.
I vantaggi iniziali si ribaltano quando la musica diventa più complessa.
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La scala fondamentale, con la diteggiatura barocca, richiede invece già una posizione a forchetta
per il quarto grado. Questa complicazione iniziale, soprattutto per le piccole mani dei bambini,
rende però possibile suonare tutti i semitoni nell'estensione di due ottave senza particolari
difficoltà e ben intonati.
Per chi non vuole limitarsi a suonare delle semplici melodie, e non esclude la possibilità di
affrontare in futuro brani più impegnativi, è consigliabile utilizzare fin dall'inizio un flauto con la
diteggiatura barocca.
È comunque possibile passare dalla diteggiatura tedesca a quella barocca, che si differenzia per
alcune posizioni.
„Fa” con diteggiatura tedesca
„Fa” con diteggiatura barocca
Come riconoscere il tipo di diteggiatura del flauto dolce?
È possibile riconoscere il tipo di diteggiatura, tedesca o barocca, dalla dimensione di alcuni
fori:
Quarto foro grande, quinto foro piccolo = dieggiatura tedesca
Quarto foro piccolo, quinto foro grande = diteggiatura barocca
Con o senza doppi fori?
Le posizioni del do diesis e del re diesis basso, nel flauto dolce soprano, risultano problematiche sia
con la diteggiatura tedesca che barocca. I doppi fori servono a risolvere questo problema. Per
passare dal do naturale al do diesis basta aprire uno dei due fori. Allo stesso modo si passa dal re al
re diesis. Nel flauto dolce contralto i doppi fori riguardano le note fa/fa diesis e sol/sol diesis, la
doppia chiave il passaggio fa/fa diesis.
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I vari legni
A seconda delle preferenze individuali, è possibile scegliere tra diversi tipi di legno.
Il legno più morbido, dell'acero e del pero, produce suoni più dolci, quello più duro, dell'ebano e del
grenadiglio, suoni più brillanti.
La tinteggiatura non influisce né sul suono né sulle caratteristiche del legno.
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La famiglia dei flauti dolci
La famiglia dei flauti dolci è costituita da varie taglie, presenti nella linea "Flauti Rondo": dal
grande basso (tono più basso do) al sopranino (tono più basso fa2). Gli strumenti utilizzati più
frequentemente sono i soprani e i contralti. Esistono inoltre strumenti ancora più grandi (il subbasso
in fa e pure il subcontrabbasso in Do) e anche un flauto più piccolo del sopranino in fa2, il cui tono
più basso è un do3, chiamato "Gar Klein Flötlein".
Dallo schema si può riconoscere che, a una nota fondamentale di un'ottava inferiore, corrispondono
una frequenza dimezzata e una lunghezza dello strumento raddoppiata.
La nota do1, fondamentale del tenore, ha frequenza dimezzata rispetto al relativo do2 del soprano,
perciò suona un'ottava più grave. Allo stesso modo il grande basso in do, rispetto al tenore, ha una
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lunghezza doppia, una frequenza dimezzata e quindi suona un'ottava inferiore. Rispetto al soprano
suona due ottave più gravi.
Vale lo stesso principio per gli strumenti in fa:
Sopranino (fa2), contralto (fa1), basso (fa) e subbasso (Fa)
Termini specifici del flauto dolce
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Intonazione del la1 = 442Hz
Da qualche tempo i Flauti dolci della Moeck sono intonati sul la1= 442 Hz (gli Hertz corrispondono
alle vibrazioni in un minuto secondo). Prima, il la1 di riferimento, corrispondeva a 440 Hz, che in
rapporto al pianoforte si rivela troppo basso. Oggigiorno infatti è usuale accordare i pianoforti tra i
443 e i 445 Hz, un'intonazione che ora i flauti dolci ben riscaldati possono raggiungere. Suonando
con altri flauti e strumenti intonati con un diapason di 440 Hz, i nostri flauti dolci risultano
leggermente crescenti, problema che si può facilmente risolvere estraendo un po' la testa dal corpo
dello strumento. La correzione di 2 o 3 Hertz non ha praticamente influenza sull'intonazione del
flauto dolce. Correzioni di 6 Hz, o superiori, comportano invece sempre più problemi: l'intonazione
delle ottave, così come di altri intervalli, non è più accurata.
Il diapason di 442 Hz ci sembra un buon compromesso tra l'intonazione più acuta delle orchestre
professionali moderne e dei pianoforti e il diapason standard, stabilito nel 1939, applicato ancora
prevalentemente nell'ambito della musica amatoriale e nelle chiese.
Nota bene: questo sviluppo non riguarda i nostri flauti dolci con il diapason storico la1 = 415 Hz.
L'intonazione nella musica d'insieme
L'intonazione all'interno di un gruppo di musica d'assieme prende come riferimento lo strumento
con il diapason più grave. Suonando con altri strumenti, un diapason o un intonatore elettronico
possono essere utili. Il flauto dolce ha poca tolleranza. È possibile alzare l'intonazione soltanto
riscaldando lo strumento e/o soffiando più forte. Per abbassarla occorre estrarre leggermente il
tenone del corpo dalla testa del flauto. Una correzione eccessiva influisce sugli intervalli e
l'intonazione delle note diventa problematica.
Il flauto dolce - uno strumento per principianti e
professionisti
Il flauto dolce è uno strumento particolarmente adatto ai principianti. Il soprano è ideale per chi
intende imparare la lettura della notazione musicale e acquisire le conoscenze fondamentali della
musica. Un notevole vantaggio consiste nella facilità con cui si può creare un suono piacevole fin
dall'inizio. Con altri strumenti, come un clarinetto, un oboe, un violino o una tromba, non è così
semplice. Inoltre il flauto dolce richiede un'emissione del fiato naturale, in modo simile al canto. Lo
strumento è resistente, semplice nella manutenzione ed è tascabile, comodo da trasportare, per
andare a suonare con amici, a scuola o durante le vacanze. Un violino, una chitarra, o addirittura un
pianoforte, un'arpa o una batteria, sono sicuramente più ingombranti da trasportare. Pure un
bambino di 5 o 6 anni, con le sue piccole mani, è già in grado di maneggiare un flauto dolce
soprano, anche se a volte alcune note gravi possono fischiare, perchè un foro non è perfettamente
chiuso.
Il paragone con altri strumenti rivela ulteriori vantaggi a favore del flauto dolce: è uno strumento
semplice, a basso prezzo, non ha bisogno di elettricità e, di solito, è fabbricato in legno, un
materiale naturale. La tecnica meccanica è logica (alzando un dito il suono diventa più acuto,
abbassandolo diventa più grave).
Queste caratteristiche sono la causa del pregiudizio secondo il quale il flauto dolce sia uno
strumento unicamente per principianti, che già dopo due anni lo si possa suonare perfettamente, per
poi passare ad uno strumento "vero". Quest'atteggiamento non è del tutto sbagliato, perchè è
possibile, con il flauto dolce, imparare gli elementi fondamentali della musica abbastanza
facilmente. D'altra parte è sbagliato negare le molte altre possibilità che lo strumento offre. Lo
Music Shop Bellus S.r.l. - Via Feltre, 254/G - 32100 Belluno (BL) Italy
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studio professionale del flauto dolce è molto impegnativo. La formazione, che di regola si svolge
presso un conservatorio, dura a lungo, al fine di acquisire perfettamente la tecnica della
respirazione, dell'articolazione e della meccanica.
Il flauto dolce ha una lunga storia. Per interpretare in modo adeguato la musica delle varie epoche, è
necessario studiare le caratteristiche degli stili e saper suonare diversi tipi di flauti dolci, che
richiedono quasi tutti delle conoscenze e delle capacità particolari. La scelta di suonare il flauto
dolce può quindi essere definitiva: non è necessario passare, dopo la fase iniziale, ad un altro
strumento. È possibile proseguire il cammino e scoprire tutte le ricchezze che il flauto dolce offre.
Strumenti adatti a suonare assieme al flauto dolce
Il flauto dolce ha un suono chiaro, brillante e con tanti armonici. Negli strumenti più gravi, il suono
è meno forte e sostenuto. Il flauto dolce è innanzitutto adatto per suonare con altri strumenti della
stessa famiglia. Il suo suono si combina in modo ottimale con il clavicembalo e con l'organo che,
insieme con il violoncello o la viola da gamba, costituiscono l'accompagnamento ideale per le
sonate solistiche e le suite del periodo barocco.
Il liuto e la tiorba, con le loro caratteristiche timbriche e dinamiche, si combinano piacevolmente
con il suono del flauto dolce. Anche in formazioni più grandi, con i violini e tutti gli altri archi, con
i legni, quali l'oboe o il fagotto, il suono del flauto dolce riesce ad integrarsi ottimamente. È però
opportuno che gli archi e i legni siano copie di strumenti antichi dell'epoca barocca e anche
precedente: il loro suono è meno forte e più ricco di armonici degli strumenti "romantici" suonati
oggigiorno. Infine, un ottimo effetto è dato dalla combinazione del flauto dolce con la voce.
Che senso ha un flauto per mancini?
Diversi attrezzi sono fortemente indirizzati alle persone che usano la mano destra: per i mancini il
loro uso può diventare problematico. Ne fanno parte attrezzi con affilatura, come forbici,
apriscatole, taglierini ed altri. Tanti di questi prodotti della vita quotidiana possono essere
ottimizzati all'uso dei mancini. Esiste un mercato proprio con prodotti specifici mirati ai mancini.
I mancini sono confrontati con difficoltà particolari nel suonare uno strumento. I suonatori di flauto
dolce, nei tempi passati, non avevano questo problema. L'ultimo foro, spostato lateralmente per il
mignolo, veniva praticato sui due lati, in modo che il suonatore potesse scegliere quale mano tenere
sopra e quale sotto. Il foro non utilizzato veniva chiuso semplicemente con della cera. (vedi sotto)
E oggi? I mancini hanno bisogno di un flauto dolce speciale? Siamo del parere che non esista
nessuna ragione: entrambe le due mani sono infatti coinvolte in modo equilibrato con difficoltà
simili (ognuna controlla quattro fori). I mancini sono quasi privilegiati, perchè un aspetto tecnico
particolarmente difficile è l'uso del foro portavoce, controllato con il pollice della mano sinistra. Il
flauto dolce è quindi uno strumento a portata di tutti. I flauti specifici per mancini non si sono
affermati e hanno una diffusione molto marginale e limitata ai flauti soprani per principianti.
Chi sceglie un flauto per mancini all'inizio, proseguendo gli studi si troverà confrontato con notevoli
difficoltà:
• Sarà dipendente dal suo strumento speciale.
• Avrà a disposizione una scelta limitata di strumenti.
• Non potrà approfittare del mercato di strumenti di seconda mano.
• Se non possiede una gamma di strumenti per mancini delle diverse taglie, non avrà la possibilità di
cambiare lo strumento per soddisfare le esigenze di un ensemble.
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