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Latina
Avrebbe preteso denaro da De Maio dopo la rottura con un giocatore del Gaeta calcio
Il giornale di
VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015
IL PROCEDIMENTO
Assolto il presidente Belalba
L’uomo era stato arrestato insieme a Francesco Morabito nel gennaio del 2014
di SILVIA COLASANTI
ESTORSIONE A FORMIA
I
l presidente del Gaeta
Calcio Mario Belalba e
Francesco Morabito sono stati assolti dall’accusa di
estorsione ai danni di Marco
De Maio, funzionario di
banca e consulente di mercato per la squadra. La decisione è stata presa dal giudice per l’udienza preliminare
del Tribunale di Cassino,
Lanna, che ha celebrato il
giudizio immediato, come
richiesto dagli imputati per
mezzo dei loro avvocati Vincenzo Macari, Pasqualino
Magliuzzi e Pietro Romeo
del foro di Reggio Calabria. Il
pubblico ministero Giammaria all'esito della sua requisitoria aveva richiesto
per Belalba una pena a tre
anni e sei mesi di reclusione
e per Morabito due anni e
quattro mesi. Dopo le arringhe difensive il gup ha invece assolto entrambi gli imputati dalla imputazione di
concorso in estorsione, condannandoli unicamente per
concorso in esercizio arbitrario delle proprie ragioni,
a due mesi, pena sospesa.
Un’odissea per gli indagati
che durava ormai da più di
due anni e che è stato possibile chiarire in dibattimento. La difesa ha sostenuto infatti che la richiesta del presidente della squadra di cal-
DONO SVIZZERO
Parte il processo
per Morlando
g
Il presidente del Gaeta calcio Mario Belalba
cio a De Maio non sarebbe
stata estorsione, ma il tentativo di rientrare in possesso di una somma che un calciatore, da lui procurato alla
società, avrebbe trattenuto
illecitamente, dopo la rottura dei rapporti con la squadra. La vicenda era iniziata
proprio quando il giocatore
avrebbe deciso di incassare
un assegno di 8mila euro
consegnatogli però solo a titolo di garanzia sugli stipendi che sarebbero maturati
nei mesi successivi. Secondo quanto denunciato da De
Maio invece il presidente lo
avrebbe prima contattato
per mediare con lui la restituzione di 5500 euro (gli
8mila decurtati dei 2500 euro relativi allo stipendio effettivamente dovuto al calciatore). Poi invece lo avrebbe minacciato con la frase:
“… altrimenti seguiranno i
fatti…” per avere direttamente da lui la restituzione
della somma. La frase, secondo la difesa, avrebbe potuto anche voler dire che il
presidente avrebbe adito le
vie legali. L’assegno poi era
stato materialmente consegnato a De Maio nel campo
sportivo di Sperlonga e nonostante gli accordi presi il
giocatore Manzo lo aveva
comunque posto all’incasso. Ieri è arrivata l’assoluzione. Belalba e Morabito erano stati arrestati a fine
gennaio del 2014 con l’accusa di estorsione in concorso.
Gli uomini del comando dei
carabinieri di Formia li avevano fermati mentre si facevano consegnare l’assegno
dal dipendente di un istituto
di credito di Cassino.
Appello alla Regione per il centro trasfusionale
“Via i macchinari per le terapie”
Richiesto invano personale infermieristico e tecnico
Il Presidente del Comitato
Emotrasfusi del Sud Pontino, Angelo Riccardelli, torna a scrivere alla Regione
Lazio. “Per l’ennesima volta
sono costretto ad informare
quanti in indirizzo, del pessimo comportamento della
Dirigenza
Sanitaria
dell’A.S.L. di Latina verso il
Presidio Ospedaliero Sud,
nello specifico il Dono Svizzero di Formia. Questo Presidio sembra che dia un enorme fastidio alla citata
Dirigenza, per cui, credo
che costoro sarebbero immensamente felici se venisse chiuso completamente”.
Si legge così nella lettera
inviata al Presidente della
Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla Segreteria Politica della Regione Lazio, alla Cabina di Regia della Regione Lazio, Dr. Alessio
D’Amato; al Direttore generale dell’ASL di Latina, Dr.
Michele Caporossi; al Direttore Sanitario ASL Latina, Dr. Alfredo Cordoni; al
Direttore Medico dell’Ospedale Dono Svizzero di
g
Giovanni Morlando
È iniziato il processo a
carico di Giovanni Morlando relativo all’estorsione messa a segno a
Formia ai danni di un amico. Ieri mattina si è
svolta la prima udienza
davanti al Tribunale di
Cassino e sono state ammessi i testimoni. Il dibattimento con le prime
escussioni dei testi si aprirà il 7
gennaio
prossimo, data
in cui è
stato rinviato
il
processo. Nel dicembre
del 2014 un 31enne di
Formia, residente in via
Cassio, chiese aiuto alla
polizia, sostenendo che
Morlando, armato di
coltello, gli stava sfondando la porta a calci,
per ucciderlo. Dopo lo
choc subito in quell’episodio il giovane decise di
raccontare tutta la vicenda agli agenti e spiegò che cinque ani prima,
aveva consumato della
cocaina insieme al 29enne. L’amico gli aveva
detto che avrebbe offerto lui la polvere bianca,
ma con quella scusa aveva iniziato a tormentarlo con continue richieste
di denaro. Ogni volta
che il ragazzo usciva dal
carcere sarebbe passato
a fargli visita, con intenzioni però davvero poco
amichevoli. La polizia aveva effettuato delle verifiche e dei riscontri anche sui tabulati telefonici dei due
ragazzi e
Morlando, difeso
dall’avvocato
Pasquale
Cardillo Cupo, ricevette
un’altra ordinanza di
custodia cautelare in
carcere. Il giovane tra
non molto dovrà affrontare il terzo appello del
processo relativo all’omicidio del ballerino Igor Franchini avvenuto
nel 2009. Nell’aprile
scorso, infatti la Corte di
Cassazione, chiamata a
riesaminare la sentenza
dell’appello bis, che lo
aveva assolto per non aver commesso il fatto, aveva deciso di annullare
l’assoluzione.
Si.Co.
Il giovane attende
la data del terzo
appello per
l’omicidio Franchini
g Il Presidente del Comitato
Emotrasfusi del Sud Pontino,
Angelo Riccardelli torna
a scrivere alla Regione
A lato l’ospedale di Formia
Formia, Dr. Pasquale Montesano.
“In particolar modo, spiega Riccardelli- parlo
per il Centro Trasfusionale:
le Direzioni sono completamente indifferenti a quanto
vi avviene, anzi, contribuiscono a creare ulteriori disagi al personale dipendente ed ai fruitori a qualsiasi
titolo. Sono mesi che viene
richiesto: personale infermieristico e tecnico, materiale di supporto ma niente
e nessuno viene inviato per
il buon funzionamento del
Centro, anzi portano via
macchinari necessari per
particolari terapie”.
Non è la prima volta che
Riccardelli scrive alla Regione sul “Centro trasfusionale” del Dono Svizzero di
Formia che ”a volte funziona esclusivamente per il bene degli ammalati, ai limiti
della legalità”. In una recente lettera, definiva infatti eroici il personale in
servizio per il loro sacrificio
ed abnegazione al lavoro.
Nella stessa missiva protestava per la mancata presenza di un medico, che ha
avuto come conseguenza
mancate donazioni di sangue. “Se non sbaglio si è verificata una interruzione di
pubblico servizio ed omissione di atti d’ufficio – scrive - . Cosa è stato fatto?” Ed
aggiunge: “Più volte il Presidente della Regione Lazio
ha promesso il potenziamento di questo eccellente
Centro Trasfusionale, dimenticandosene poi il gior-
no successivo”. Secondo
Riccardelli il comportamento delle Direzione ASL
di Latina starebbero procurando alla Regione Lazio,
un enorme danno economico, dovuto alla riduzione
delle mancate raccolte del
sangue in tutto il Sud Pontino, circa un migliaio di sacche in meno.
I.A.
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Via i macchinari per le terapie