Dalla marginalità alla
partecipazione
La pietra scartata dai
costruttori è diventata testata
d’angolo …
Chi è marginale può fare della
marginalità una fragile (?) barriera
protettiva
della
propria
sopravvivenza, e in questo modo
rischia la perdita di identità plurale
e la vittimizzazione.
La tendenza a
trasformare le questioni
sociali in patologie
individuali non può
essere combattuta
rovesciando
semplicemente la
sequenza logica.
Come attraversare la marginalità?
 Vivendola
 Riorganizzandosi
 Conoscendola
La testimonianza può anche
confermare la perdita di
identità plurale e la
vittimizzazione se fa appello
unicamente alla “visibilità”
dei”solitamente non-visti”…
Perché “solitamente nonvisti”?
Paura
Ignoranza
Stereotipi
La testimonianza può invece
portare a vedersi ed essere veduti
diversamente.
Reciprocità:
rischio della dinamica
parassitaria.
Coevoluzione:
rischio di perdersi nelle
complessità.
La nostra formazione: Paulo
Freire
Evitando il
folklore
Riferendosi
all’ambiente
Affrontando
l’economica
Ripensando
l’istituzionale
La testimonianza può:
omettere per tranquillizzare
caricare per
essere
protagonista
Sfondo ampio che permetta la
convergenza da punti di vista
diversi
Gli strumenti della comprensione
sono gli stessi, per l’oppresso e per
l’oppressore?
L’ordine pubblico è quello di pochi
senza gli altri?
Come liberare i mass media dal
servilismo e renderli gradevolmente
utili?
Accompagnare. Non essere presenza
intrusiva, ma presenza di
accompagnamento. Fra chi offre una
formazione e chi la riceve c’è una distanza:
 nei significati delle parole
 nel richiamo di luoghi e immagini
 nelle proprie esperienze
 nelle immagini sociali
Dialogo.
Mediatore.
Accostarsi, da sconosciuti che hanno
freddo, a un fuoco (alla giusta
distanza …). Il fuoco è per tutti allo
stesso modo, anche se forse c’è chi
lo ha acceso e lo alimenta … Il
fuoco scalda se si sta alla giusta
distanza, e quindi stabilisce le giuste
distanze fra coloro che si scaldano al
suo calore.
Non basta aprire la finestra,
per vedere il campo e il fiume.
Non basta non essere ciechi,
per vedere gli alberi e i fiori.
(Albert Caerio, che potrebbe essere
uno dei tanti pseudonimi di cui si
serviva Pessoa)
Non credere che tutto sia finito,
ragazzo. Spera, fatti una ragione
della tua pena. Per il nostro cuore
non c’è una primavera sola.
(da una poesia di Giacomo Noventa)
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