Università degli Studi di Bari Facoltà di Farmacia Dipartimento Farmaco – Chimico CORSO DI METODI FISICI IN CHIMICA ORGANICA Docente: Prof. Renzo LUISI Stanza 415 Tel. 0805442174 E-mail: [email protected] www.farmchim.uniba.it/chimica_organica Orario di ricevimento Durante il semestre: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle 10,30 alle 11,30 presso lo studio del docente Negli altri periodi dell'anno: per appuntamento telefonando o inviando una e-mail Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Scopo del corso: -Fornire allo studente le basi teoriche e pratiche per la risoluzione dei problemi correlati alla determinazione strutturale delle molecole organiche. -Introdurre nuove metodologie e tecniche di indagine per la moderna ricerca nel campo chimico e biologico. Caratteristiche del corso: - Il corso si articolerà in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche inerenti gli argomenti trattati. - Si potranno concordare delle esperienze pratiche per avvicinare gli studenti alle problematiche reali (Laboratori con analisi in tempo reale) - Al fine di valutare la preparazione raggiunta, a metà corso si terrà un esonero (accertamento) sugli argomenti trattati. - La frequenza è obbligatoria. - L’esame consiste in una prova scritta ed una prova orale. Materiale di lavoro Fotocopie delle diapositive utilizzate dal docente durante le lezioni. Disponibili in rete come files .pdf al sito www.farmchim.uniba.it/chimica_organica Testi di studio a) Metodi Spettroscopici nella Chimica Organica di M. Hesse, H. Meier, B. Zeeh, EdiSES, 1996; b) Identificazione Spettroscopica di Composti Organici di R. M. Silverstein e F. X. Webster, Ambrosiana, 1999; c) Structure Determination of Organic Compounds Table of spectral data, E. Pretsch, P. Buhlmann, C. Affolter, Springer. d) Interpretation of Organic Spectra, Whittaker D, RSC. Siti web. Materiale didattico disponibile presso l’isola didattica. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Requisito indispensabile è la conoscenza della Chimica Organica!!!!!! (gruppi funzionali, reattività, connettività tra gli atomi, terminologia, stereochimica, elementi di simmetria). Si consiglia vivamente ad ogni studente di: - frequentare attivamente le lezioni, ponendo quesiti (senza essere intimoriti dal giudizio del docente), criticando in modo costruttivo i metodi del docente, contribuendo a non disturbare i colleghi chiaccherando con i vicini o arrivando in ritardo o andandosene in anticipo - rivedere a casa gli argomenti trattati nel corso della lezione e nel caso alcune cose non siano chiare chiedere spiegazioni al docente prima dell’inizio della lezione o durante l’orario di ricevimento. E’ necessario che lo studente capisca che il corso è inserito in un percorso formativo di qualificazione professionale……. In pratica fornisce gli strumenti utili per lo svolgimento della ricerca……..accademica e non! .....buon lavoro! Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTRODUZIONE AL CORSO DI M.F.C.O. Quali domande? Es. qual è la STRUTTURA di un composto di formula C3H8O? Ho tre possibilità!!!! OH H3 C H3C CH2 CH2 OH CH H3C CH2 O CH3 CH3 Propan-2-ol Propan-1-ol Methylethyl-ether C3H8O Exact Mass: 60,0575 C, 59,96; H, 13,42; O, 26,62 Sono in grado di distinguere le tre molecole? SI! MEDIANTE TECNICHE SPETTROSCOPICHE e SPETTROMETRICHE OPPORTUNE Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTRODUZIONE AL CORSO DI M.F.C.O. E se la complessità aumenta? Es. un composto di formula C8H11N? Ho più possibilità!!!! CH3 CH3 (R) (S) NH2 NH CH3 H2N H2N NH2 NH2 CH3 Devo determinare: -I gruppi funzionali (Doppi legami, residui aromatici, funzioni amminiche, alcoliche, carboniliche…etc.) -La connettività (isomeria strutturale) -La presenza di isomeria: configurazionale (R,S) geometrica (cis, trans; E,Z) di posizione (o, m, p) conformazionale (sedia, eclissata, gouche..) C8H11N Exact Mass: 121,0891 C, 79,29; H, 9,15; N, 11,56 Alla fine del corso dovreste essere in grado di rispondere a questi quesiti! Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTRODUZIONE AL CORSO DI M.F.C.O. C47H51NO13 E adesso??? Geometria ottimizzata O H3C O O (R) O NH (R) O (S) CH3 H3C (R) OH (S) (S) (S) (S) (R) HO O OH CH3 (R) H O O O CH3 O C47H51NO13 Exact Mass: 837,3360 Molecola del Tassolo Antitumorale più venduto Modello CPK space filling Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTRODUZIONE AL CORSO DI M.F.C.O. Contenuti Introduzione: a) Composizione elementare e formula bruta - analisi elementare - grado di insaturazione b) Individuazione dei gruppi funzionali - spettroscopia UV-Vis - spettroscopia IR Struttura molecolare -spettrometria di massa (parte II) - spettroscopia 1H-NMR - spettroscopia 13C-NMR Verifica dell’apprendimento: Assegnazione della struttura di molecole organiche incognite mediante l’analisi combinata dei loro spettri - spettrometrie di massa, UV-Vis, IR, NMR Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTRODUZIONE AL CORSO DI M.F.C.O. Spettroscopia 1H NMR Spettroscopia IR H O H H Stirenossido Spettrometria MS Spettroscopia 13C NMR Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Struttura 3D reale Raggi X MOLECOLA INCOGNITA NMR (MS) Struttura Molecolare Proposta Sensibilità Sensibilità (quantità (quantità di campione) MS > UV > IR > NMR Analisi elementare (MS) NMR, IR (UV) Gruppi funzionali Connettività Valore informativo delle varie tecniche: NMR » MS > IR > UV Formula molecolare Numero di insaturazioni Strutture 2D Possibili Sulla base dei dati NMR, MS, IR, UV Valutare tutte le possibilità di connessione dei gruppi individuati e giustificarle sulla base dei dati a disposizione. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Introduzione allo studio delle molecole organiche: a) Fase di ottenimento del campione: - preparazione (es. mediante reazioni chimiche o da fonti naturali) -purificazione (mediante tecniche cromatografiche, HPLC, cristallizzazione, distillazione, etc.). b) Fase di controllo della purezza: -Analisi quantitativa (es spettrofotometria, Gas cromatografia, HPLC, NMR) c) Fase di caratterizzazione chimico fisica -Determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche (es. stato fisico, pe, pf, [α]D, densità, colore, indice di rifrazione..etc) d) Fase della caratterizzazione strutturale -determinazione del peso molecolare (spettrometria di massa mediante GCMS, ESI, APCI, FAB, TOF, MALDI..) -Determinazione della composizione elementare e della formula bruta (analisi CHNS) -Determinazione dei gruppi funzionali (IR, UV-VIS, MS, NMR) -Determinazione della connettività dei gruppi (RX, NMR, 1D e 2D, COSY, NOESY, ROES, TOCSY, HMBC, HETCOR,….ect). -Determinazione della stereochimica (assoluta, relativa, composizione enantiomerica) mediante NMR, DCV, RX. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Introduzione allo studio delle molecole organiche: Caratteristiche delle molecole organiche: Le molecole devono essere intese come entità non statiche derivanti dalla unione (attraverso legami) di più atomi. Il modo in cui tali atomi si legano tra loro definisce la struttura molecolare e influenza le proprietà della molecola stessa. -La distribuzione elettronica è alla base del contenuto energetico di una molecola e influenza le sue proprietà. Cosa è possibile conoscere: -Energia della molecola -Gruppi funzionali -Connettività -Stereochimica -Orbitali molecolari -Composizione elementare -Proprietà fisiche -Lunghezze di legame Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Con quali mezzi: - Calcoli quanto meccanici, Esperimenti - Tecniche spettroscopiche (IR, UV, NMR) - NMR 1D e 2D omo- ed eteronucleare, Raggi X - NMR, metodi chiroottici, Raggi X - Calcoli quanto meccanici - Analisi CHN - Varie Tecniche analitiche - Calcoli, Raggi X, NMR Iniziamo da qui! Per l’identificazione di una molecola incognita devo conoscere: -Composizione elementare e peso molecolare Analisi CHNS e spettrometria di massa (metodi distruttivi) -Gruppi funzionali presenti e connettività Tecniche spettroscopiche generalmente non distruttive -Stereochimica Tecniche spettroscopiche, calcoli quanto meccanici, metodi chiroottici Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita -Composizione elementare e peso molecolare: Mediante analisi elementare su una quantità nota di campione (2-4 mg) si può determinare il contenuto di CHNS, l’O è determinato per differenza. Mediante la spettrometria di massa posso conoscere il peso molecolare. • • • L’ analisi elementare di un composto è la determinazione delle percentuali in massa degli elementi presenti nel composto. Da queste percentuali è possibile risalire alla formula minima; per trovare la vera formula molecolare occorre spesso determinare la massa molare della sostanza. Gran parte dei composti organici più importanti contiene solo atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e zolfo La determinazione più semplice è quella dell'idrogeno e del carbonio attraverso la reazione di combustione. Nel caso del benzene: 2C6H6 + 15 O2 → 6 H2O + 12 CO2 Le moderne tecniche di analisi quantitativa degli elementi principali (C, H, N, O, S), contenuti nelle sostanze organiche applicano i procedimenti tradizionali per combustione, che provvede a convertire gli elementi del campione in molecole volatili, le quali sono poi separate, rivelate e dosate automaticamente. Queste misure sono di grande importanza e molto utilizzate nel campo dei controlli di qualità e di processo, nell'analisi degli alimenti e in quella ambientale, oltre che in tutti i laboratori di ricerca e di sintesi, per la determinazione della formula molecolare di nuovi composti. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Analizzatori CHN di carbonio, idrogeno, azoto ossigeno e zolfo Le apparecchiature CHN, destinate alla determinazione degli elementi carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno e zolfo in composti organici, consistono di una fornace per la combustione del campione, collegata ad un sistema di separazione, rivelazione e dosaggio dei gas sviluppati nel processo. La separazione dei gas prodotti può avere luogo per assorbimento selettivo o per gascromatografia. Negli analizzatori ad assorbimento selettivo i gas generati nella camera di combustione sono convogliati a una serie di rivelatori, dopo la loro separazione mediante assorbenti specifici di ogni gas. Nei sistemi a separazione gascromatografica la camera di combustione è collegata a una o più colonne GC, dove i gas introdotti sono separati per l'identificazione e dosaggio mediante un rivelatore. I campioni vengono ossidati a 900°C in atmosfera statica d'ossigeno per 2-6 minuti, generando una miscela di CO, H2O, N2 e NOx, i quali sono trasportati da un flusso di elio attraverso un tubo contenente rame riscaldato a 750°C, dove gli NOx sono ridotti a N2 e l'O2 è assorbito dal rame che si ossida. L'ossido di rame formato nel catalizzatore ossida il CO a CO2, mentre gli alogeni sono eliminati per reazione con lana d'argento. I prodotti entrano in una camera di miscelazione, dove sono raffreddati a temperatura ambiente; la miscela è analizzata per passaggio attraverso una serie di tre rivelatori a termoconducibilità (TCD), ciascuno costituito da una coppia di celle, una di misura e l'altra di riferimento. Nella prima coppia è interposta una trappola disidratante a perclorato di magnesio: il segnale differenziale tra le due celle in uscita misura il contenuto in H del campione. La CO2 è trattenuto da una trappola d'assorbimento tra la seconda coppia di celle: il suo segnale differenziale in uscita esprime il contenuto in C del campione. Il gas, che ora contiene solo N2 e He, passa attraverso la terza cella di misura, il cui segnale in uscita è confrontato con quello della cella di riferimento, dove fluisce He puro. La tensione differenziale ai capi di questa coppia di celle misura il contenuto in N nel campione. L'ossigeno può essere determinato applicando al sistema un tubo di quarzo riempito di carbone platinato che reagisce con O2 trasformandolo in CO, che si ossida successivamente a CO2 passando su ossido di rame rovente: il contenuto in ossigeno è dato dal segnale differenziale prima e dopo l'assorbimento della CO2. S si può determinare per combustione del campione in presenza di ossido di tungsteno(VI) WO3, o CuO. L'acqua prodotta è allontanata con un essiccante posto nella zona fredda del tubo di combustione, mentre il SO2 anidro è determinato nel primo ponte di misura usando come assorbente ossido d'argento. Gli strumenti basati sulla separazione GC dei gas di combustione operano in genere con modalità di questo tipo: i campioni, pesati in un recipiente di stagno pulito e asciutto, a intervalli di tempo prestabiliti sono introdotti in un tubo di quarzo verticale mantenuto a circa 1000°C, attraverso il quale fluisce una corrente costante di elio. Dopo l'introduzione del campione, la corrente d'He è temporaneamente arricchita con ossigeno puro per produrre una combustione flash. La miscela dei gas ottenuti è fatta passare su Cr2O3, per rendere quantitativa la combustione, e poi su rame a 650°C in una colonna di riduzione, per eliminare l'eccesso di ossigeno e ridurre gli ossidi di azoto a N2. La miscela dei gas entra infine in una colonna GC lunga 2 m di Porapak QS termostatata a circa 100°C. I singoli componenti (N2, CO2, H2O) sono separati per cromatografia frontale e rivelati da un TCD, il cui segnale è registrato, integrato e stampato automaticamente. L'uso della cromatografia frontale ha il vantaggio che il segnale, generato dal TCD, si presenta sotto forma di gradino e quindi è misurabile con grande precisione. In funzione della massa di campione da analizzare, i CHN possono essere distinti in due gruppi: 1) Apparecchi per microanalisi, in grado d'analizzare campioni fino a 2 mg, utilizzati particolarmente per determinare la formula bruta di composti organici e metallorganici puri, incogniti o di nuova sintesi; alcuni modelli possono operare con masse fino a 800 mg, dando la possibilità di analisi di campioni in un campo più ampio di concentrazioni di CNOS; 2) Strumenti per macroanalisi, usati per il controllo di qualità in campo industriale e tecnologico, alimentare, ambientale ecc.: operano con quantitativi fino a 200 g, per essere rappresentativi di miscele o materiali non omogenei. Questi apparecchi possono contemporaneamente determinare quattro elementi (C, H, N e S), oppure essere dedicati alla misura di uno o più elementi in particolari matrici. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Dalla formula minima alla formula molecolare Calcolare la formula molecolare dell'etano, sapendo che la formula minima è CH3, e che la sua massa molecolare relativa è 30 Si calcola il 'peso formula' della formula minima: 12 + 3 x 1 = 15 Si divide la massa molecolare relativa per il 'peso formula' 30/15 = 2 Si moltiplicano per il fattore così calcolato gli indici di ciascun elemento presente nella formula minima: C1x2H3x2 = C2H6 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita ES. 1 Dal laboratorio di analisi ottengo la seguente informazione circa la composizione elementare della mia sostanza: C=70%, H=20%, N=5%, nessun alogeno. Vuol dire che O è il 5%. [100-(70+20+5)=5] DEVO RICAVARE LA FORMULA BRUTA DALLA COMPOSIZIONE % Per procedere devo conoscere il peso atomico esatto (PA) dei singoli elementi: •C=12,011; H=1,008; N=14,0067; O=15,999 Poiché il numero di grammoatomi di un certo elemento è uguale alla quantità in grammi dello stesso diviso il suo peso atomico allora su un ipotetico campione di 100 g della mia sostanza il numero di grammo atomi sarà = %elemento/PA Nel caso dell’ES. 1 il numero di grammoatomi di C sarà 70/12,011=5,83 In questo modo posso ottenere il numero di grammoatomi di ciascun elemento presente in 100 g di sostanza incognita. La stessa proporzione sarà presente nella molecola. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita QUESTI NUMERI DI SOLITO SARANNO FRAZIONARI E NON INTERI E, QUINDI, NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI PER SCRIVERE LA FORMULA BRUTA Devo quindi normalizzarli in modo da trasformarli in numeri interi in modo che a ciascun elemento sia assegnato il più piccolo dei numeri interi possibili. Devo quindi cercare il minimo moltiplicatore in grado di portarmi a questo risultato. Ad esempio nel caso banale in cui si ottenesse per un certo composto il seguente numero di grammoatomi: C=5,5, H=12 è chiaro che il minimo moltiplicatore sarà 2. Infatti 5,5x2=11 e 12x2=24 e la formula bruta minima sarà C11H24 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Es. 2. Calcolare la formula bruta minima di un composto incognito la cui analisi elementare sia: C=67,5%; H=5,0%; N=17,5%. Devo dapprima calcolare la % di O visto che l’analisi % non da conto del 100% degli elementi. %O = 100 - (67,5+5,0+17,5) = 10,0 Calcolo ora il numero di grammoatomi (n) di ogni elemento presenti in 100 g di composto incognito: nC = 67,5/PA C; nH = 5/PA H; nN = 17,5/PA N; nO = 10/PA O sostituendo ottengo: nC=5,62; nH=4,96; nN=1,25; nO=0,625 Poiché la mia molecola dovrà avere un numero intero di atomi devo procedere alla normalizzazione. La cosa più semplice è moltiplicare per 1/0,625, in questo modo il numero di atomi di ossigeno diventa 1 (il minimo possibile). Il risultato dell’operazione è: C = 8,99; H = 7,94; N = 2; O = 1. Poiché l’analisi elementare è un dato sperimentale affetto da errore posso senz’altro arrotondare ai numeri interi per cui la formula bruta minima è: C9H8N2O Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Es. 3. Calcolare la formula bruta minima di un composto incognito la cui analisi elementare sia: C=53,6%; H=3,6%. 1) %O = 100 - (53,6+3,6) = 42,8 2) Calcolo ora il numero di grammoatomi (n) di ogni elemento : 3) nC=53,6/12,011; 4) nH=3,6/1,008; 5) nO=42,8/15,999 6) sostituendo ottengo: nC = 4,46; nH = 3,57; nO = 2,67 7) normalizzazione. Analogamente al caso precedente 8) moltiplico per 1/2,67, in questo modo il numero di atomi di ossigeno diventa 1. 9) Il risultato è: C = 1,67; H = 1,34; O = 1 devo ancora normalizzare! 10)Il multiplo intero più piccolo che trasforma sia 1,67 che 1,34 in numeri interi è 3. 11)la formula bruta minima è: C5H4O3 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Analisi elementare • C 87,8 %, H 8,83 % (± 0,3 % rispetto al teorico) N° atomi di C = N° atomi di H = N° atomi di ? = • C 73,1 %, H 7,4 % N° atomi di C = N° atomi di H = N° atomi di ? = • C 60,5 %, H 5,55 %, O 16,1 %, Cl 17,9 % N° atomi di C = N° atomi di H = N° atomi di O = N° atomi di Cl = Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita La formula bruta minima non è necessariamente la formula bruta della sostanza incognita: qualunque molecola la cui formula sia costituita da multipli interi della formula bruta minima avrà la stessa % di elementi! La risposta definitiva viene dalla spettrometria di massa. Oltre alla composizione elementare quale altra informazione si può ricavare dalla formula bruta? Si può ricavare un numero che rappresenta la deficienza di idrogeno (o grado di insaturazione), I, della molecola incognita. Questo dato è importante per l’identificazione strutturale. Per una molecola di formula bruta αI βII γIII δIV il grado di insaturazione è espresso dalla formula: I = IV – ½ I + ½ III + 1 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Il grado di insaturazione rappresenta il numero di coppie di idrogeno che deve essere sottratto dall’idrocarburo saturo (CnH2n+2) per ottenere la formula molecolare del composto in esame. Per una molecola di formula bruta αI Dove: βII γIII δIV α è H, D o Alogeno o altro atomo monovalente β è O, S o altro atomo bivalente γ è N, P o altro atomo trivalente δ è C, Si o altro atomo tetravalente -I numeri romani indicano la valenza dell’atomo considerato. -Per il P (v) tre idrogeni vanno sottratti da I -Per composti contenenti atomi in più alto stato di valenza (es. P e S), è necessario considerare strutture polari in cui è rispettata la regola dell’ottetto di Lewis. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita I = IV – ½ I + ½ III + 1 O Esempi: H3C I=2–½6+½0+1=0 S CH3 C2H6OS (C6H5)3P O C18H15OP O H3C N O CH3NO2 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Lo S nel DMSO può essere considerato formalmente bivalente e il valore = 0 è compatibile con la struttura indicata. I = 18 – ½ 15 + ½ 1 + 1 = 12 Il P nel trifenil fosfinossido può essere considerato formalmente trivalente e il valore = 12 è compatibile con la struttura indicata. I=1–½3+½1+1=1 L’ azoto nel nitrometano può essere considerato formalmente trivalente e il valore = 1 è compatibile con la struttura indicata. I = IV – ½ I + ½ III + 1 Se consideriamo la seguente formula molecolare: C13H9N2O4BrS I = 13 – ½ 10 + ½ 2 + 1 = 10 Una struttura probabile potrebbe essere: NO2 O2N S H2 C Br I = 4 per ciascun anello aromatico e 1 per ciascun NO2 R C C R C N C C R1 C Il triplo legame contribuisce con 2 insaturazioni N Questi gruppi contribuiscono con 1 insaturazione C O Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Î C5H10O2 N= Î C8H13N3O2 N= Î C6H9NOCl2 N= Î C12H11NO N= Î C10H17O4Br N= Î C7H11NOClBr N= Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita I = IV – ½ I + ½ III + 1 IL GRADO DI INSATURAZIONE CONSENTE DI RISALIRE AI DOPPI LEGAMI E CICLI PRESENTI NELLA MOLECOLA. PRIMA DI ANALIZZARE GLI SPETTRI DI QUALUNQUE COMPOSTO INCOGNITO BISOGNA SEMPRE DETERMINARE LA SUA FORMULA BRUTA MINIMA E DA QUESTA RICAVARE IL GRADO DI INSATURAZIONE Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Proprietà Molecolari Mediante calcoli quanto meccanici è possibile risalire a diverse proprietà della molecola (energia, forze di legame, angoli di legame, orbitali molecolari, conformazioni, costanti chimico fisiche..) Il problema negli studi teorici e computazionali della struttura molecolare è la soluzione dell’equazione di Schrödinger per sistemi di N nuclei ed n elettroni. L’equazione è stata risolta esattamente solo per l’atomo di idrogeno e diverse approssimazioni sono state introdotte al fine di rendere possibile il calcolo delle diverse proprietà di molecole più complesse. Oggi è possibile applicare i calcoli quanto meccanici per la determinazione di spettri IR, UV, NMR, ORD….. etc. H è l’operatore Hamiltoniano che descrive l’energia cinetica delle particelle che compongono la molecola e le interazioni elettrostatiche. Eelec è l’energia del sistema Ψ è la funzione d’onda il cui quadrato rappresenta la probabilità di trovare l’elettrone in una detereminata regione di spazio Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita BARRIERA ROTAZIONALE DELL’ETANO Es. di applicazione di risultati quanto meccanici H H H H H H H H H H H σ* C-H H σ C-H SFALSATA σ* C-H σ C-H HH H H H H H H H H H H ECLISSATA Weinhold F. Nature, 2001, 411, 539 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita ENERGIA DELLE MOLECOLE L’energia interna delle molecole è quantizzata (sono permessi solo valori finiti) e l’energia di ogni molecola poliatomica deriva da diversi contributi: Etot = Etras + Erot + Evib +Eele+ Eelv + En -Etras = Energia traslazionale dovuta al movimento traslazionale della molecola -Erot = Energia rotazionale dovuta al movimento di rotazione della molecola -Evib = Energia vibrazionale dovuta alle vibrazioni cui sono soggetti gli atomi della molecola -Eele = Energia dovuta agli elettroni di non legame (interni) -Eelv = Energia dovuta agli elettroni di valenza -En = Energia nucleare legata all’energia delle particelle che compongono il nucleo (Bombe nucleari) Come conseguenza della quantizzazione dell’energia si osserva che le molecole presentano livelli energetici discreti e tendono ad occupare (in condizioni normali) i livelli a più bassa energia. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita ENERGIA DELLE MOLECOLE Stato Eccitato La distribuzione degli elettroni e delle molecole tra i vari livelli energetici quantizzati è regolata dalla legge di distribuzione di Boltzmann Liv. Liv. Vibrazionali Liv. Liv. Rotazionali gi Ni = g0 N0 _ Ei - E0 e kT K = Costante di Boltmann 1,38 x 10-16 erg/grado Maggiore è il ∆E minore è la popolazione nello stato eccitato Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Stato Fondamentale ENERGIA DELLE MOLECOLE Nelle molecole poliatomiche i livelli energetici sono rappresentati dalle curve (o Superfici) di Energia Potenziale. Il valore dell’energia dipende dalla distanza internucleare. Le molecole vanno considerate come entità dinamiche e non statiche. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTERAZIONE RADIAZIONE EM - MATERIA: SPETTROSCOPIA Il nome spettroscopia deriva dal latino spectrum che vuol dire immagine... Questa disciplina comprende l’insieme delle tecniche, dette appunto spettroscopiche attraverso le quali è possibile risalire ad alcune proprietà delle molecole (es. Struttura) studiando l’interazione della materia con l’energia elettromagnetica. Una radiazione elettromagnetica è caratterizzata dalle oscillazioni in infiniti piani di un campo elettrico E e un capo magnetico B ortogonali tra loro. E λ B Ad ogni radiazione è possibile associare un energia ε in base alla relazione di Planck-Einstein: hc ε = hν = λ Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Caratteristiche di una Radiazione λ = Lunghezza d’onda (in nm) ν= λ c λ Frequenza in Hertz I _ 1 ν= λ Numero d'onda in cm-1 I = ampiezza e corrisponde all’Intensità della radiazione ν = Frequenza (in cps, Hz) _ 1 ν= λ -3 per _ λ = 10 cm-1 ν = 1000 cm Numero d’onda (cm-1) = 107/λ (nm) = 104 /λ (µ) hc ε = hν = λ λ è inversamente proporzionale a ε ν è direttamente proporzionale a ε Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita 1 kcal =4,184 kJ/mol; 1 eV = 97 kJ/mol h = Cost. di Planck 6.62 x 10-27 erg/sec c = velocità della luce nel vuoto 2.99 x 1010 cm/sec λ può essere espressa in: Å 10-10 m (Angstrom) nm 10-9 m (Nanometro) µm 10-6 m (micrometro) cm 10-2 m (centimetro) INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA mezzo assorbente I0 a I a1 Una riduzione dell’intensità (variazione dell’ampiezza) del raggio luminoso è una conseguenza dell’assorbimento della radiazione (I/I0) = T (trasmittanza) A = log 1/T (assorbanza) Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Spettro Elettromagnetico Spettro visibile 400 Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita 500 600 700 nm Spettro Elettromagnetico Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Interazione Luce-Materia: Effetti OH O CH3 COOH HO OH OH O Acido Carminico O N H H N O Indaco O β-Carotene OH O O OH Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Crocetin (Zafferano) Br N H O Tyrian Purple H N Br Tipi di Spettroscopia Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA L’interazione di una radiazione con una molecola determina il passaggio da uno stato energetico ad un altro ed è definito TRANSIZIONE. In queste condizioni si parla di assorbimento della radiazione. Energia Spettro di assorbimento E’ il grafico della trasmittanza in funzione della lunghezza d’onda assorbimento E2 y banda di assorbimento ∆ E = E 2 - E1 intensità della luce trasmessa I0 E1 massimo emissione I E = hν = hc/λ = E2 – E1 Ogni banda presenta: - λ alla quale si ha il massimo di assorbimento; - un’intensità di assorbimento. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita λ ν x INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA Principio di Frank - Condon Una transizione elettronica ha luogo in un tempo molto piccolo (10-15 – 10-16s). A causa della loro massa, i nuclei non possono reagire prontamente alla ridistribuzione elettronica determinatasi in seguito alla interazione con la radiazione. Quindi una Transizione ha luogo con una configurazione nucleare fissata. (Transizione Verticale). Gli atomi non cambiano la loro posizione e quindi si crea un dipolo elettrico. Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA Allargamento di banda per la presenza di sottolivelli vibrazionali e rotazionali assorbimento di una radiazione Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA Il sistema tende a tornare allo stato fondamentale restituendo l’energia assorbita Concetto di RILASSAMENTO Senza emissione di energia radiante Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Con emissione di energia radiante Fluorescenza INTERAZIONI TRA ENERGIA RADIANTE E MATERIA Stato di Singoletto Stato di Tripletto Concetto di RILASSAMENTO Corso Metodi Fisici in Chimica Organica – Prof. Renzo LUISI – Uniba. ® vietata la vendita Con emissione di energia radiante Dopo cambiamento dello stato di spin Fosforescenza