IL DIABETE A SCUOLA Definizione di Diabete Mellito • Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da iperglicemia secondaria a carenza assoluta o relativa di insulina • L’iperglicemia a lungo termine può provocare danni a vari organi: occhio, rene, sistema nervoso periferico, apparato cardiovascolare. La maggior parte del pancreas è esocrino, secerne enzimi e NaHCO3 nel duodeno attraverso il dotto pancreatico. Commiste al tessuto esocrino vi sono piccoli gruppi di cellule — le isole di Langerhans — che non sono connesse ai dotti e liberano gli ormoni nel circolo sanguigno. L’insieme di questi gruppi di cellule costituisce il pancreas endocrino. Il pancreas endocrino produce gli ormoni insulina e glucagone che hanno un ruolo fondamentale nel regolare l’omeostasi delle sostanze nutritive sia nel periodo di alimentazione che di digiuno • L’insulina è secreta principalmente in risposta ad un aumento del livello ematico di glucosio •Il glucagone è secreto in risposta ad un calo del livello ematico di glucosio Classificazione del Diabete Mellito Diabete Tipo 1: distruzione della -cellula con deficit insulinico assoluto Diabete Tipo 2: insulino resistenza con deficit relativo di secrezione Diabete Gestazionale Altri tipi di diabete Diabete Mellito Tipo 2 È caratterizzato da resistenza all’azione dell’insulina e da deficit insulinico che, da inizialmente relativo, può divenire assoluto col tempo È caratterizzato da: esordio abituale dopo i 30 anni, sovrappeso-obesità presente in oltre l’80% dei casi L’esordio è subdolo. I segni delle complicanze croniche possono essere già presenti al momento della diagnosi Sia l’obesità che l’inattività fisica inducono una condizione di resistenza all’azione dell’insulina nei tessuti bersaglio quali il tessuto muscolare, il tessuto adiposo ed il fegato Il Diabete Tipo 2 nel Giovane In Italia attualmente in giovani obesi sembra si riscontra una prevalenza di: • Alterata Glicemia a Digiuno: 0.27% • Intolleranza ai carboidrati: 4.7% • Diabete tipo 2: 0.1% TOTALE: 5.07% Invitti et Al, Valerio et Al; 2006 Diabete Mellito Tipo 1 Costituisce una delle malattie croniche più frequenti e l’endocrinopatia più frequente in età pediatrica. In Italia ci sono circa 8-10.000 persone di età inferiore ai 18 anni affette da diabete la maggior parte delle quali frequenta la scuola È il risultato di una distruzione pressoché totale delle cellule pancreatiche secernenti insulina Vi è una carenza assoluta di insulina e, quindi, la necessità di instaurare una terapia insulinica sostitutiva L’esordio è burrascoso e caratterizzato da dimagrimento rapido, poliuria, polidipsia, possibile associazione con altre patologie acute, astenia e mialgie Diabete Tipo 1: Cause Solo nell’1-2% dei casi si conosce la causa del Diabete: • Intervento di asportazione chirurgica del pancreas • Patologia cronica grave (ad es. fibrosi cistica, talassemia) Negli altri casi si assiste ad una distruzione selettiva delle - cellule pancreatiche determinata da meccanismi autoimmuni nei quali sono coinvolti fattori GENETICI E AMBIENTALI (Infezioni virali, Alimenti, Tossine) Il risultato finale di questo complesso meccanismo è il DEFICIT DI INSULINA che consegue alla progressiva, inesorabile atrofia delle - cellule Obiettivi Generali nella Cura del Bambino e Adolescente con Diabete Mellito 1- compenso metabolico soddisfacente (Hb glicata < 7.5%) 2- accrescimento staturo-ponderale e sviluppo psicosociale e puberale normali 3- prevenzione delle complicanze acute (ipoglicemia grave e chetoacidosi) 4- ritardare o prevenire le complicanze croniche Mezzi Terapeutici • insulina • autocontrollo • dieta • attività fisica Istruzione bambino famiglia scuola Glicemia e Secrezione Insulinica Insulina libera p/mol/L Glicemia mg/dl 140 130 110 100 90 80 Colazione Pranzo Cena 540 480 400 320 240 160 80 0 08:00 12:00 Tempo (ora) 18:00 24:00 08:00 Tipi Di Insulina INIZIO (ore) Analoghi Ad Azione Rapida pochi minuti PICCO (ore) DURATA (ore) 1-3 3-5 Insulina Ad Azione Rapida 0.5-1 2-4 5-8 Insulina Ad Azione Intermedia 2-4 4-12 12-24 Analoghi Ad Azione Lenta 2-4 Nessuno 24 >4 INIEZIONI GIORNALIERE MIGLIOR CONTROLLO GLICEMICO COMPLICANZE a lungo termine - SCHEMI PROPOSTI COLAZIONE PRANZO RAPIDA RAPIDA RAPIDA RAPIDA MERENDA CENA ANALOGO DI RAPIDA ORE 23,30 RAPIDA* INTERMEDIA ** RAPIDA* INTERMEDIA** *può essere sostituita dall’ANALOGO DI RAPIDA ** può essere sostituita dall’ANALOGO DI LENTA (GLARGINA) prima di cena o bed time Attuabili con penne, cateteri sottocutanei in teflon AUTOCONTROLLO IL DMT1 IN ETA’ EVOLUTIVA E’ SPESSO CARATTERIZZATO DA INSTABILITA’ METABOLICA IL RAGAZZO DEVE ESEGUIRE: GLICEMIA prima dei pasti principali (due ore dopo pranzo e cena) ogni giorno se sintomi di ipoglicemia CHETONEMIA (se possibile) da eseguire se iperglicemia importante (vn<0.5mmol/L) GLICOSURIA E CHETONURIA in occasione di iperglicemia protratta e/o malattie intercorrenti prima dei pasti PROFILO GLICEMICO COMPLETO: due ore dopo i pasti una volta alla settimana ore 3 di notte E A SCUOLA? …….SI MANGIA L’ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO DIABETICO è simile a quella del bimbo non diabetico e ha come obiettivi: l’accrescimento il peso ideale una normale attività fisica livelli lipemici costanti Contribuire ad ottenere e mantenere la glicemia quanto più possibile vicino alla norma DIETA Il bambino diabetico deve seguire una dieta normocalorica così ripartita: % dell’Apporto Energetico Totale ZUCCHERI COMPLESSI 45-50 ZUCCHERI SEMPLICI 10-15 PROTEINE LIPIDI } Carboidrati 10-13 metà vegetali e metà animali 30 saturi <10 monoinsaturi poliinsaturi 6-8 (alimenti di origine animale) 12-14 (olio d’oliva) (olio di semi e pesce) SALE 5g/die FIBRE ALIMENTARI (cereali, legumi, frutta e verdura) I CARBOIDRATI I carboidrati rappresentano il macronutriente maggiormente responsabile dell’andamento glicemico; il loro assorbimento si traduce in un aumento del livello di glucosio nel sangue ( glicemia) sul quale è importante regolare il rapporto insulina-carboidrati. Il calcolo dei carboidrati educa il bambino e la famiglia a: •conoscere il contenuto di CHO degli alimenti più comunemente utilizzati •stimare il peso della razione di cibo che si desidera consumare •stabilire l’adeguato dosaggio insulinico pre-pasto Rapporto tra Insulina al Pasto e Carboidrati Assunti INSULINA INSULINA CHO CHO INSULINA Normo Glicemia CHO Normo Glicemia Normo Glicemia Le sostituzioni Isoglucidiche 1 pane integrale g 45 contiene 24 g di glucidi 1 scodella di minestra 2 cucchiai grandi di purè 2 cucchiai grandi di patate lesse 3 pacchetti di grissini 1 budino (g 125) 1 frutto + 1/2 pane 1 frutto medio tipo mela o pera , contiene g 16 di glucidi mezzo panino normale 1 bicchiere (200 cc) di succo di frutta senza zucchero 2 pacchetti di grissini 3 fette integrali 4 biscotti 1 porzione media di pasta al pomodoro (g 80) contiene circa 64g di zuccheri 1 porzione di gnocchi g 200 1 fondina di minestra colma + 2 cucchiai grandi di purè 1 fondina di minestra colma + 2 cucchiai grandi di patate 80 g 160 g 66 66 400 g 80 g 66 66 L’IPOGLICEMIA IPOGLICEMIA In presenza di valori glicemici inferiori a 60-70 mg/dl nel bambino compaiono segni e/o sintomi indicativi di ipoglicemia. Le cause dell'ipoglicemia possono essere legate a: Errori terapeutici (dose di insulina, riempimento della siringa, sede di somministrazione, cambiamento nella terapia) Attività fisica superiore al normale Ritardo o salto di un pasto Il cervello dipende per il 95% del suo fabbisogno energetico dal glucosio circolante (100-120 gr/die) IPOGLICEMIA CARENZA DI GLUCOSIO NEL SNC • Vertigine • Cefalea, disturbi della visione • Debolezza, sonnolenza • Difficoltà a parlare • Irrequietezza, irritabilità • Incubi notturni,difficoltà a svegliarsi al mattino • Emiparesi transitoria • Convulsioni e coma • • • • • • • • ATTIVAZIONE ADRENERGICA Tremore Fame Debolezza Sudorazione Pallore Tachicardia, palpitazioni Ansietà Dolori addominali IPOGLICEMIA LIEVE: il ragazzo riconosce l'ipoglicemia e la tratta da solo interrompendo ogni attività e assumendo carboidrati semplici rapidamente assorbibili (zucchero, succo d frutta), da ripetere dopo 10-15 minuti se non c'è miglioramento. Successivamente assume zuccheri complessi (fette biscottate, crackers, pane) per ripristinare le riserve. MEDIA: il ragazzo non è in grado di rispondere all'ipoglicemia ed è richiesto l'aiuto di una seconda persona. Il trattamento per os è in grado di risolvere il problema. Si procede come per l'ipoglicemia lieve. GRAVE: il ragazzo ha alterazioni dello stato di coscienza o è in coma o ha convulsioni. E' necessario un trattamento parenterale urgente (glucagone o glucosio endovena). Nella fase di miglioramento occorre monitorare la glicemia e prevenire nuove crisi ipoglicemiche con carboidrati per os o endovena. GLUCAGONE • Ormone polipeptidico che agisce sul glicogeno epatico per liberare il glucosio a livello circolatorio. • Il glucagone è secreto in risposta ad un calo del livello ematico di glucosio • GLUCAGEN Hypokit fl 1mg di prodotto liofilizzato + siringa con solvente da ricostituire e iniettare immediatamente per via i.m. o s.c. profonda. Il pancreas endocrino produce gli ormoni insulina e glucagone che hanno un ruolo fondamentale nel regolare l’omeostasi delle sostanze nutritive sia nel periodo di alimentazione che di digiuno GLUCAGONE • Va conservato in frigorifero (ATTENZIONE ALLA DATA DI SCADENZA!) • Si somministra in caso di crisi ipoglicemica con perdita di conoscenza e impossibilità di assumere zuccheri per os. • Posologia: 1 mg per bambini di età superiore a 12 anni • Agisce in 5-10 minuti con ripresa della conoscenza e possibilità di somministrare zuccheri per os (acqua e zucchero + fetta biscottata o biscotto) Quindi…… La crisi va gestita facendo consumare una bevanda dolce (aranciata, coca-cola, succhi di frutta) Se il paziente vomita o sta per perdere coscienza va somministrato glucagone . La risposta al farmaco è molto rapida (3-5 minuti). Dopo la ripresa della conoscenza e possibilità di somministrare zuccheri per os (acqua e zucchero + fetta biscottata o biscotto) …. IN PALESTRA Attività Fisica e Sport BENESSERE SOCIALE: educativo socializzante PSICOLOGICO: autodisciplinante gratificante FISICO: normoglicemizzante Attività Fisica e Sport È uno dei cardini delle abitudini terapeutiche Il diabete non impedisce ad un bambino di praticare dello sport anche a livello agonistico L’esercizio fisico può causare ipoglicemia durante l’attività fisica e nelle ore seguenti (attenzione all’ipoglicemia notturna!): è necessario che il ragazzo o la famiglia sappiano modificare la somministrazione di insulina e/o l’alimentazione in previsione di uno sforzo fisico. L'insegnante deve essere consapevole dei bisogni del bambino con diabete in modo da poterlo aiutare. L’Educazione Fisica In caso di attività fisica: • alunni, professori ed allenatori dovranno: – fornirsi di scorte di zuccheri semplici (succhi di frutta, bibite zuccherate, zollette di zucchero); – saper riconoscere i sintomo dell’ipoglicemia; – informare i genitori in caso di attività fisica non ordinaria. Eventuali problemi possono porsi se l’attività fisica non è programmata (tornei scolastici, giochi della gioventù …) o se viene svolta con intensità inconsueta. In questi casi è opportuno consentire al bambino di assumere un supplemento di zuccheri (es. succo di frutta) prima dell’attività fisica e, se questa è di lunga durata, anche nel corso della stessa …… IN CLASSE I Compiti In Classe e Le Interrogazioni Il ragazzo con diabete non deve in queste circostanze ricevere un trattamento diverso; il suo impegno e le sue potenzialità sono uguali a quelle dei suoi compagni. L’ipoglicemia non va utilizzata in maniera strumentale da parte del ragazzo. È improbabile che bambini col diabete possano voler simulare un'ipoglicemia o una iperglicemia per sottrarsi all'insegnamento. I bambini non desiderano essere "diversi" e non vogliono essere trattati diversamente a causa del loro diabete. I Compiti In Classe e Le Interrogazioni Situazioni Problematiche Ipoglicemia : è opportuno somministrare zuccheri semplici e consentirgli di recuperare per qualche minuto la sufficiente concentrazione; in casi estremi, ipoglicemia grave, è opportuno rinviare la prova stessa Iperglicemia: possono comparire sete intensa e necessità impellente di urinare per cui, anche durante lo svolgimento di tali prove, può essere indispensabile consentire al ragazzo di recarsi in bagno o di assumere acqua. Un numero adeguato di insegnanti o altri dipendenti della scuola dovrebbero essere addestrati ad alcune procedure necessarie alla cura del diabete (ad esempio, il monitoraggio glicemico) e ai provvedimenti da prendere in caso di ipoglicemia o iperglicemia. Ciò assicurerà che almeno un adulto sia presente e prenda in modo tempestivo i provvedimenti necessari quando lo studente sarà a scuola, in gita, o parteciperà ad altri eventi scolastici. Non è necessario che queste persone siano operatori sanitari. Lo studente diabetico deve avere immediato accesso a ciò che occorre per la cura del diabete in ogni momento, con supervisione se è necessaria; deve poter misurare la glicemia e prendere i provvedimenti necessari nel modo più rapido e adeguato possibile, minimizzando la perdita di tempo di insegnamento in classe. Conseguentemente uno studente che è capace di farlo deve poter controllare la sua glicemia in classe e provvedere a trattarla ovunque si trovi per una attività scolastica. Anche il desiderio di privacy dello studente per il test e i necessari provvedimenti devono essere garantiti. In altri paesi si considera che il personale scolastico debba essere addestrato alla somministrazione di insulina e glucagone: questa raccomandazione è, ad esempio, inserita negli Standards of care dell’ADA (2). In Italia, tuttavia, in base alle disposizioni di legge e ai regolamenti scolastici, al personale non sanitario non può essere fatto obbligo, ed è spesso fatto divieto, di eseguire il monitoraggio dei livelli glicemici e la somministrazione di insulina e glucagone. Ove disponibili, è opportuno fare riferimento a protocolli di intesa fra strutture sanitarie e scolastiche elaborati a livello regionale.