EQUILIBRIO DELLE FORZE r ∑ Fext = 0 basta perchè r o ∑ Fint = 0 (III Principio) A C B Si dice che un sistema fisico è in equilibrio quando la somma delle forze esterne agenti su di esso è zero. A – equilibrio instabile, se si allontana il corpo dalla posizione di equilibrio, esso tende ad allontanarsi di più; B - equilibrio stabile, se si allontana il corpo dalla posizione di equilibrio, esso tende a ritornare verso di essa; C – equilibrio indifferente, se si sposta il corpo esso rimane dove lo mettiamo. FORZE DI REAZIONE VINCOLARE Sono le forze esercitate dai vincoli cui è soggetto il corpo. L’azione del vincolo è rappresentata da una forza detta reazione vincolare. Il corpo è in equilibrio sotto l’azione della forza peso w e della reazione vincolare N (normale alla superficie di contatto). Le reazioni vincolari sono sempre ortogonali ai vincoli Io Principio della Dinamica FORZE DI ATTRITO (1) La forza di attrito si sviluppa quando due superfici ruvide slittano l’una sull’altra. È parallela alle superfici a contatto e si oppone al loro movimento relativo. Essa dipende dallo stato di rugosità delle superfici a contatto. Dal punto di vista microscopico l’attrito è causato da tanti piccoli legami temporanei fra i punti di contatto fra le due superfici. Per ridurre l’attrito: rotolamento o interposizione di liquidi FORZE DI ATTRITO (2) L’attrito è un fenomeno non completamente compreso e quindi non compiutamente descritto. FORZE DI ATTRITO (3) Alcune osservazioni empiriche: r N r T r P 2) FS_max=µ µSN adimensionale r Fs _ max 1) FS_max è indipendente dall’area di contatto µS coefficiente di attrito statico 0.5-1.0 metallo/metallo; 0.04 teflon/metallo; >1 adesione 3) La forza per mantenere in moto un oggetto a velocità costante Fd<FS_max Fd = µd N ⇒ µd < µS MOTO CIRCOLARE UNIFORME (1) Supponiamo di avere un corpo che si muova su di una circonferenza di raggio R con modulo della velocità costante R La velocità r v non è costante MOTO CIRCOLARE UNIFORME (2) L’accelerazione centripeta aR ha la direzione ed il verso di ∆v, cioè è diretta verso il centro della circonferenza. Dal IIo Principio della Dinamica possiamo quindi dedurre che affinchè un corpo si muova di moto circolare uniforme deve esistere una forza centripeta diretta verso il centro della circonferenza e il cui modulo vale 2 r v F =m R LE FORZE forza gravitazionale: ha la propria sorgente nella massa forza vincolare: ha la propria sorgente nelle interazioni fra gli atomi che compongono il vincolo forza d’attrito: ha la propria sorgente nelle interazioni fra due superfici forza costante: non cambia nel tempo e nello spazio modulo, direzione e verso forza centripeta: permette ai corpi di compiere moti circolari FORZA CENTRIPETA: esempi Supponiamo di avere una astronave che ruota lungo una orbita stazionaria circolare di raggio R: quanto vale il modulo della sua velocità di rotazione? R Terra L’unica forza agente sull’astronave è la forza di attrazione gravitazionale fra le terra e l’astronave stessa mMT F =G R2 Poiché l’astronave descrive un moto circolare uniforme la forza F deve essere centripeta e quindi 2 mMT v F = G 2 = ma = m R R ⇒ MT v= G R SATELLITI Come si vede dalla formula v= G MT R fissata la velocità di rotazione del satellite, è fissato il raggio dell’orbita e viceversa. Per satelliti GEO (Geostationary Earth Orbit) avremo vGEO ≈ 3 Km/s = 11000 Km/h RGEO ≈ 42000 Km RGEO = RTerra + h h ≈ 36000 Km FORZA CENTRIPETA: esempi Supponiamo di avere un’auto che percorre una curva piana circolare di raggio R: quanto vale il modulo della velocità massima con la quale può percorrere la curva senza slittare? R L’unica forza capace di produrre una accelerazione Y centripeta è la forza d’attrito r fra le ruote e la strada. Quindi F la massima forza d’attrito X producibile pone un limite alla velocità con cui l’auto può percorrere la curva senza slittare. A L’attrito in questione è quello statico (µ µS) perché, nel punto di contatto, il pneumatico è momentaneamente fermo, lungo il raggio della curva, rispetto alla strada. Se si supera vmax l’auto inizia a slittare e la forza d’attrito diminuisce (µ µd<µ µS) e quindi la macchina non si controlla. r r FA = Fcentripeta r FA (µS mg;0) v2 FA = µS mg = ma = m R r Fcentripeta(Fcentripeta;0) Senza attrito non si può fare ⇒ vmax = RµS g la curva FORZE ELASTICHE: LE MOLLE Consideriamo una molla ideale di costante elastica k. Queste molle esercitano forze elastiche del tipo r r F = − kx {[k ] = Nm } −1 dove x è l’elongazione della molla ed il segno meno indica che la forza si oppone allo spostamento. dinamometro Poiché il dinamometro è in equilibrio deve valere, per il Io Principio della Dinamica r r P+F =0 mg − kx = 0 ⇒ mg x= k LAVORO Se un corpo agisce una forza F, il lavoro compiuto dalla forza per uno spostamento s è r r L = ∫ F cos α ds = ∫ F ⋅ ds r F α se la forza è costante r s r r L = F ⋅ s ⋅ cos α = F ⋅ s LAVORO Il lavoro può essere positivo nullo negativo LAVORO L’unità di misura del lavoro nel S.I. si chiama joule: lavoro compiuto dalla forza di 1 N che si sposta di 1 m parallelamente alla direzione della forza. J = N ⋅ m = kg ⋅ m ⋅ s 2 −2 Nel sistema C.G.S. l’unità di lavoro si chiama erg. erg = dyne ⋅ cm = g ⋅ cm ⋅ s 2 −2 joule = N ⋅ m = 10 dyne ⋅ 10 cm = 10 erg 5 2 7 ENERGIA CINETICA Il lavoro compiuto dalle forze agenti su un corpo per portare la sua velocità da v1 a v2 è pari alla variazione di energia cinetica. 1 2 1 2 L = mv2 − mv1 = T2 − T1 2 2 TEOREMA DELLE FORZE VIVE POTENZA La potenza è il rapporto fra il lavoro compiuto ed il tempo impiegato. r r L Fs cos α P= = = Fv cos α = F ⋅ v t t POTENZA L’unità di misura della potenza nel S.I. si chiama watt. joule −1 watt = W = = J ⋅s s Il kilowattora (kWh) è una unità pratica di energia (e non di potenza !), pari all’energia erogata da una macchina della potenza di 1 kW in 1 ora. −1 kWh = 1000 ⋅ 1Js ⋅ 3600 s = 3.6 MJ FORZE CONSERVATIVE Forza conservativa: il lavoro compiuto da una forza conservativa non dipende dal percorso seguito, ma dipende dal punto di partenza e punto di arrivo. B r r L = ∫ F ⋅ ds = U ( A, B ) A La funzione U ha le dimensioni di un lavoro, cioè di una energia ed è detta ENERGIA POTENZIALE FORZE CONSERVATIVE: esempio A hA B hB Un corpo cade sotto l’azione del suo peso dall’altezza hA e raggiunge l’altezza hB: quant’è il lavoro della forza peso? hB r r L = ∫ F ⋅ ds = − mg (hB − hA ) = − (mghB − mghA ) U = mgh hA L = −(U finale − U iniziale) = −∆U Energia potenziale della forza peso CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA TOTALE MECCANICA Per una forza conservativa che compie un lavoro per andare da A a B, valgono contemporaneamente L = ∆T = (TB − TA ) e L = − ∆U = −(U B − U A ) (TB − TA ) = −(U B − U A ) TA + U A = TB + U B